Francia - sites.unimi.it · presidenziale quando vi è concordanza delle maggioranze … •in...

29
Francia Il parlamentarismo a supremazia presidenziale

Transcript of Francia - sites.unimi.it · presidenziale quando vi è concordanza delle maggioranze … •in...

Francia

Il parlamentarismo a supremazia presidenziale

Il rapido declino della Quarta Repubblica

1944-46. Charles de Gaulle presiede il governo provvisorio (già leader della «France libre» 1940-44)

1946. Prendono il sopravvento i partiti e i loro leader

Nasce la IV Repubblica, ma è instabile/ingovernabile

1954-62. Crisi e Guerra d’Algeria

IV REPUBBLICA (1946-58)

Comunisti Socialisti Radicali DemCrist LiberCons PopulistiPcf 25% Sfio 15% Pr 10% Mrp 15% Cnip 15% Uff 10%

Verso la Quinta Repubblica (1)

3 giu 1958. de Gaulle chiamato al governo per risolvere la crisi algerina

• ampio mandato a riscrivere la Costituzione

• proposta elaborata da Comitato interministeriale presieduto da De Gaulle

• sottoposta al Governo e a Comitato consultivo (16 deputati + 10 senatori)

• approvata con referendum popolare (82,6% i «sì», votano l’85% degli elettori) nel settembre 1958

• il 4 ottobre 1958 nasce la V Repubblica francese

De Gaulle prediligeva un rafforzamento della figura del presidente,l’Assemblea Nazionale difendeva l’idea di un governo parlamentare.

Semi-presidenzialismo come modello nuovo e ibrido

Il governo: • fiducia parlamentare, ma un voto esplicito è facoltà, non obbligo

• da quando PM Pompidou nel 1966 non lo chiese per rimarcare la legittimazione presidenziale del suo governo

• la fiducia presunta ha facilitato i governi di minoranza socialisti 1988-1993

• voto di fiducia diventa necessario nei casi di coabitazione

Il Presidente della Repubblica:• è eletto da parte di un collegio elettorale

• «arbitro» dell’azione dei pubblici poteri

• presiede le riunioni del governo

• ha poteri autonomi su politica estera e difesa

• ha un autonomo potere di scioglimento dell’Assemblea Nazionale

La riforma semipresidenziale del 1958

Articolo 5: garante della Costituzione, dell’indipendenza nazionale, dell’integrità del territorio e del rispetto dei trattati

Articolo 8: nomina il Primo Ministro e pone fine alle sue funzioni quando egli presenta le sue dimissioni dal governo. Su proposta del primo ministro nomina gli altri membri del governo e può porre fine alle loro funzioni.

Articolo 9: presiede il Consiglio dei Ministri

Articolo 10: promulga la legge nei 15 giorni successivi alla trasmissione al governo della legge definitivamente adottata e può, prima di tale scadenza, domandare al Parlamento una nuova delibera della legge o di alcuni suoi articoli (la delibera non può essere rifiutata)

Articolo 11: può sottomettere a referendum (su proposta del governo o su proposta congiunta delle due camere) tutti i progetti di legge concernenti l’organizzazione dei poteri pubblici, le riforme relative alla politica economica o sociale del paese

Articolo 12: può, dopo aver consultato il primo ministro e i presidenti delle assemblee (camere), pronunciare lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale

Articolo 15: è il capo dell’esercito. Presiede i Consigli e i Comitati Superiori della Difesa

Articolo 16: qualora le istituzioni della Repubblica, l’indipendenza della nazione, l’integrità del suo territorio o l’esecuzione dei suoi impegni internazionali vengano minacciati di una maniera grave e immediate il Presidente può prendere le misure richieste dalle circostanze (dopo aver consultato il Primo ministro, i presidenti delle assemblee e il presidente della corte costituzionale)

I poteri del Presidente della Repubblica

Riforma 1962. De Gaulle indice referendum (incostituzionale: usa l’art. 11 e non art. 89) per inserire in Costituzione l’elezione diretta con mandato di 7 anni

Article 11

Le Président de la République, sur

proposition du Gouvernement pendant la

durée des sessions ou sur proposition

conjointe des deux assemblées, publiées

au Journal officiel, peut soumettre au

référendum tout projet de loi portant sur

l'organisation des pouvoirs publics,

comportant approbation d'un accord de

Communauté, ou tendant à autoriser la

ratification d'un traité qui, sans être

contraire à la Constitution, aurait des

incidences sur le fonctionnement des

institutions.

Article 89

L'initiative de la révision de la Constitution

appartient concurremment au Président de la

République sur proposition du Premier Ministre et

aux membres du Parlement.

Le projet ou la proposition de révision doit être voté

par les deux assemblées en termes identiques. La

révision est définitive après avoir été approuvée par

référendum. […]

--------------------

Il Consiglio di Stato si esprime contro il ricorso al referendum.

Il Consiglio Costituzionale si dichiara incompetente a valutare la legge scaturita dal referendum

La forma di governo semipresidenziale

Il Presidente della Repubblica è eletto con voto popolare

Il Primo Ministro deve godere della fiducia del parlamento

Il Presidente possiede notevoli poteri ...

• tali da spingere i leader delle principali forze politiche a competere per la presidenza ...

• e tali da rendere il Primo ministro un esecutore dell'indirizzo politico presidenziale quando vi è concordanza delle maggioranze …

• in alcuni casi con ruolo marcatamente diretto, soprattutto con «presidenza governante» di Sarkozy e Macron …

La coabitazione

• … a meno che la maggioranza parlamentare non sia controllata da forze politiche avverse al Presidente della Repubblica

• in questo caso il Presidente deve nominare un Primo ministro appartenente ad un partito avverso

• il Primo ministro torna ad essere il «vero» capo dell’esecutivo (anche se il Presidente mantiene poteri esclusivi in politica estera e di difesa)

• di fatto, solo tre casi di coabitazione:

Mitterand con PM Chirac (1986-1988)

Mitterand con PM Balladur (1993-1995)

Chirac con PM Jospin (1997-2002)

Fonte: Vassallo (2016:203)

+ attuale Primo Ministro

Éduard Philippe (REM) dal 15.5.2017

60,7% seggi (= REM 54% + MoDem 7%)

Fine dei contrappesi?

Con la riforma del 2000, dal 2002 il mandato presidenziale è stato ridotto a 5 anni e le elezioni sincronizzate (le legislative si tengono poche settimane dopo le presidenziali), almeno fino a che un mandato non verrà interrotto

la coabitazione diventa poco probabile

2012: con il 30% dei voti al primo turno, il Partito Socialista si assicurano il controllo su Presidenza, Governo, Parlamento per 5 anni

2017: con il 28% dei voti al primo turno delle legislative, La République En Marche (REM) ottiene il 53,2% dei seggi e il controllo su Presidenza, Governo, Parlamento per 5 anni

Parlamento razionalizzato (I): ruolo ridimensionato

fiducia presunta (salvo nei casi di coabitazione)

voto di sfiducia («motion de censure») al governo richiede maggioranza assoluta dei componenti

il parlamento legifera solo su determinate materie espressamente elencate dalla Costituzione (art. 34), su tutto il resto il governo può regolamentare tramite decreti (art. 37)

iniziativa legislativa dei parlamentari limitata a ddl che non implichino aumenti di spesa o riduzioni di entrate (art. 40)

l’agenda dei lavori parlamentari è decisa dal Governo

«vote bloqué»: il governo può chiedere al parlamento di pronunciarsi su un disegno di legge o su una sua parte con un unico voto, impedendo emendamenti parlamentari

un disegno di legge (finanziaria o di finanziamento previdenza sociale) su cui il governo pone la fiducia risulta approvato, salvo che il parlamento non passi una mozione di sfiducia nelle successive 24 ore

le Camere si riuniscono solo 120 giorni all’anno

Parlamento razionalizzato (II): bicameralismo asimmetrico

Assemblée Nationale• 577 deputati

Sénat• 348 senatori (il 52% con PR, 48% con DB)• 6 anni, rinnovo parziale ogni 3 anni• eletti indirettamente da 150.000 «grandi

elettori» (prevalentemente amministratori locali: municipali, dipartimentali e regionali)

• non vota la fiducia• nei casi di disaccordo, prevale il voto finale

dell’Assemblea Nazionale

Assemblée Nationale

Sénat

I sistemi elettorali in Francia

Quarta Repubblica: proporzionale

Quinta Repubblica: maggioritario a doppio turno

a) per il Presidente: majority-majority

b) per l’Assemblea Nazionale: majority-plurality• al 2° turno i candidati che superano il 12,5% degli aventi diritto al voto (dal 1976: era 5%, poi

10% …)

• nel 1986-88, temporaneo ritorno al proporzionale

Effetti del doppio turno:

• diretti (disproporzionalità pro-partiti maggiori) e indiretti (voto strategico, desistenze, penalizzazione partiti estremi)

• riduzione della frammentazione (rispetto alla Quarta Repubblica)• spinta alle aggregazioni, almeno al 2° turno, e al bipolarismo• maggioranze artificiali (e.g. 2007 UMP 39,5% voti 1°T → 54,2% seggi,

2017 REM 28,1% voti 1°T → 53,2% seggi)

Le elezioni presidenziali

2017 M. Le Pen 21,3 33,9 Macron 24,0 66,1 … …

Fonte: Vassallo (2016:204)

Partecipazione politica e cleavages partitici

I «tradizionali» cleavages elettorali in Francia:

destra vs. sinistra

élites statali laiche vs. Chiesa cattolica

centro vs. periferia (e.g. Bretagna e Alsazia, ma partiti etno-regionali marginali)

materialismo vs. post-materialismo (e.g. verdi-ecologisti dai 1970s)

Nuovi cleavages elettorali e destrutturazione del sistema partitico, pro vs. contro:

modernizzazione economica

apertura internazionale (e.g. FN come partito sovranista, protezionista)

liberalismo culturale vs. valori tradizionali

aree rurali e periferiche marginalizzate dalla modernizzazione (vs. centri urbani)

sentimenti antipolitici (vs. establishment politico)

I principali partiti politici della V Repubblica

Estrema sinistra PCF (Parti communiste français) all’origine primo vero partito di massa

SinistraPS (Parti socialiste) a metà tra partito di notabili e partito di massa

Centro giscardianoUDF (Union pour la Démocratie Française)poi MoDem (Mouvement démocrate)

Destra gollista e neo-gollista RPR (Rassemblement pour la République), poi UMP (Union pour une Majorité Présidentielle/Mouvement Populaire), poi LR (Les Républicains)

Estrema destra FN (Front National)

Dopo il 2000: scompare il centro, cresce la destra

IV REPUBBLICA (1945-56)

Comunisti Socialisti Radicali DemCrist LiberCons Populisti

Pcf 25% Sfio 15% Pr 10% Mrp 15% Cnip 15% Uff 10%

V REPUBBLICA

1958-1973

Comunisti Socialisti DemCrist Gollisti

Pcf 21% Ps 19% Mrp 12% Unr 35%

1978-1997

Comunisti & Socialisti - Giscardiani & Gollisti

Pcf 15% Ps 25% Udf 20% Rpr 20%

2002-2012

Sinistra CentroSinistra CentroDestra Destra

Fdg 5-10% Ps 30-40% Ump 30-40% Fn 10-15%

BBC, 12 May 2017

L’ascesa del Front National (FN)% voti al 1° turno delle elezioni presidenziali

Fonte: tradingeconomics.com

Tre grandi temi e sfide nelle elezioni 2017a) globalizzazione e disoccupazione (l’onda lunga della crisi)b) immigrazionec) terrorismo (i.e. 2015 Charlie Hebdo, 2015 Bataclan, 2016 Promenade des Anglais)

Fonte: NYT, 7 May 2017

Macron Le Pen

Sparsely populated 59.6% 40.4%

Densely populated 70.3% 29.7%

Unemployment less than 10% 70.0% 30.1%

Unemployment more than 10% 57.6% 42.4%

Fonte: NYT, 7 May 2017

Fonte: Bloomberg, 8 maggio 2017

La distribuzione dei consensi 2017: Macron vs. Le Pen

Ricompare un nuovo centro, si consolida la destra

La trasformazione del sistema partitico (I):il crollo dei partiti tradizionali

Percentuale dei voti al 1° turno delle elezioni presidenziali:partiti tradizionali («repubblicani» e «socialisti») vs. altri partiti

Fonte: New York Times, April 2017

La trasformazione del sistema partitico (II):il boom de La République en Marche

Le elezioni legislative 2017

Fonte: The Economist, 30 Sept. 2017

Seggi per gruppi parlamentari per l’AN (REM ancora minoritario al Senato):

Tra supremazia presidenziale e governo tecnocratico

Presidenzializzazione:

a) crescente visibilità, con personalizzazione del voto e delle responsabilità

b) supremazia istituzionalizzata dal quinquennato

c) in un sistema maggioritario e bipolare, con regolari alternanze

d) ma leadership sempre meno potenti o efficaci in un mondo in continua trasformazione

Policy making accentrato nei vertici del governo:

• ruolo chiave dell’alta amministrazione/burocrazia

• limitato ruolo del parlamento e debole influenza di partiti

• una concertazione limitata con i gruppi di interesse, organizzazioni sindacali deboli

• frequente ricorso a «modello protestatario» - mobilitando l’opinione pubblica –erede della Rivoluzione Francese

Dal centralismo alla regionalizzazione

L’impianto tradizionale: Parigi, prefetti, 40mila comuni

1969 referendum fallito su prime riforme

1982-83 le riforme socialiste• ampliate le competenze dei comuni

• rafforzati i dipartimenti

• ridotti i poteri del prefetto della regione e aumentati quelli di organi delle regioni (Bretagna, Île-de-France, Corsica, ecc.) ad elezione diretta, con ruolo e risorse crescenti nella pianificazione dello sviluppo

2003, 2010, 2014-16 altre riforme• regioni metropolitane ridotte da 22 a 13

• creazione città metropolitane

• «comunità di comuni» cui ogni amministrazione locale deve associarsi

Ma resta un sistema relativamente centralizzato:

79% spesa pubblica al centro (vs. 72% UK, 69% Italia, 63% Germania nel 2009)

La Francia e l’Unione Europea

• oscillazione tra visione federale (Jean Monnet) e una intergovernativa(Charles de Gaulle)

• protagonista nella creazione e nelle politiche dell’Unione

1995-2007 Chirac: vince il no al referendum per ratifica Trattato Europeo (2005)

2007 - … Sarkozy, Hollande, Macron: approccio più filo-Europeo e costruttivo