Fashion 2 2015

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Il magazine di news, business e trend Nella foto: Ice Iceberg Junior Pitti Bimbo Sportswear e web in pole position Scenari Childrenswear italiano Le nuove rotte dell’export Sondaggio Vendite di stagione in taglie mini: il punto con i retailer La moda infantile in piena evoluzione world Kid s new ENGLISH VERSION INSIDE Anno 46 | N ° 2 del 19.01.2015 | quindicinale | . 5,50 | www.fashionmagazine.it Trend 2015/2016 Baby, kid e teen tra preppy e active Jeans under 14 Stretch, comfy, gym: denim oltre il basic

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Il magazine di news, business e trend

Nella foto: Ice Iceberg Junior

Pitti BimboSportswear e webin pole position

ScenariChildrenswear italianoLe nuove rotte dell’export

SondaggioVendite di stagionein taglie mini:il punto con i retailer

La moda infantilein piena evoluzione

world

Kid’s new

English

vErsion insidE

Anno 46 | N°2 del 19.01. 2015 | quindicinale | €. 5,50 | www.fashionmagazine.it

Trend 2015/2016Baby, kid e teen

tra preppy e active

Jeans under 14Stretch, comfy, gym:

denim oltre il basic

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Bambini vestiti da bambini.ilgufo.it

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n°2 19 GENNAIO 2015

www.fashionmagazine.itSommario

In copertina Ice Iceberg Junior

fall-winter 2015/2016

13 L’Editoriale

NEws

14 Moda in Borsa

16 La rentrée di Galliano con Margiela

BusINEss

18 scenari del childrenswear Poco sereno, molto variabile

21 Pitti Bimbo Priorità allo sportswear e al web

22 Altana «Importanti sviluppi non solo in taglie mini»

24 simonetta In attesa del socio nuove intese e più retail

24 Monnalisa Lifestyle e web in primo piano

25 Harmont & Blaine Destinazione Pechino passando per la Turchia

26 Il Gufo Parigi ci aspetta

28 Mimisol Milano, Madrid, il Veneto, Doha... e il viaggio continua

30 Grant «Bene l’Europa, e-commerce in corsa»

32 Quis Quis Tutto muta, nulla cambia

34 Gimel Frizzante, innovativa: arriva Gaëlle Paris

36 I Pinco Pallino/Giovanni Del Vecchio Un manager del luxury lifestyle per rilanciare il marchio

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38

48

7057

66

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38 Bonpoint I primi 40 anni

41 sondaggio/Vendite childrenswear autunno-inverno 2014/2015 Manca un gioco di squadra 48 Denim under 14 Come te, nessuno mai

TrEND

50 Griffe preview Fall-winter 2015/2016

54 Buyer’s opinion Lo stile casual-chic sempre più di tendenza

n°2 19 GENNAIO 2015

www.fashionmagazine.itSommario

PErsoNE

76 ritratti Bertelli junior va veloce

77 Poltrone

78 Public relations

80 Dieci domande Imelde Bronzieri

82 Get together

57 Childrenswear preview Fall-winter 2015/2016

66 store to watch Londra: Couverture & the Garbstore

ruBrICHE

68 Brand to watch

70 Digital fashion Il Òdigital divideÓ • tra consumatori e aziende

72 Fashion education

75 Art & Books

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l’editoriale

Parlando con i protagonisti della moda bimbo, in Italia, emerge un quadro chiaro, inequivocabile. La fase di con-giuntura anomala che proteggeva il comparto dai capovolgimenti strut-turali in atto, a livello mondiale, nel mondo della distribuzione, è ormai

terminata. Il surplus di domanda proveniente dai mercati emergenti, in primis dalla Russia, che tan-to ossigeno aveva dato ai marchi nostrani, si sta rapidamente esaurendo. Parallelamente, sul fron-te domestico, i negozianti del Bel Paese registrano una perdurante recalcitranza ai consumi. Gli ac-quisti ci sono. Ma sono molto più mirati dal punto di vista merceologico e indirizzati a un'accresciuta attenzione al prezzo. Vale dunque, a maggior ra-gione, per la moda bimbo ciò che vale per tutto il settore tessile-abbigliamento. Mentre avanzano le catene verticali in grado di offrire un rapporto qualità/prezzo allettante per il consumatore fina-le, il canale outlet conferma la sua nuova centralità e i Paesi evoluti si convertono con convinzione allo shopping online. È dunque imprescindibile per la galassia che serve gli under 14 prendere queste

Un mercato in rapida trasformazione

Marc Sondermann

Direttore/Editor-in-Chief

At present nobody can play safe, included childrenswear: while consumption in the Italian market is still low, nothing can be taken for granted on the international markets, where an ever changing context forces the brands to rethink their strategies. The product must be excellent, as usual, but also very innovative. And, talking about distribution, the digital revolution is a big opportunity to take.

nuove sfide di petto e muoversi nel solco di ciò che

i player della moda uomo e donna stanno già spe-rimentando da diverse stagioni a questa parte. In primis spostando il baricentro del proprio fattura-to con maggiore determinazione verso quei mer-cati che fanno attualmente registrare il dinamismo più marcato, per cui parliamo del Nord Europa con Germania, Benelux e Regno Unito in testa, senza dimenticare i lidi del Medio Oriente. E cavalcare la rivoluzione digitale in modo deciso, dalla scelta dei propri canali distributivi all'utilizzo di tutti quegli strumenti comunicativi innovativi in grado di ge-nerare visibilità in contesti finora poco esplorati,

dai blogger a Instagram. Ovviamente, rimane co-munque centrale l'attenzione al prodotto per chi, come il produttore italiano, eccelle in tale ambito. Ma anche su questo versante è l'innovazione a far vincere la battaglia. Sperimentando nuovi mate-riali. Abbinando il tecnico al sartoriale. E abbrac-ciando i nuovi impulsi provenienti dallo sportswe-ar. Per rimanere, con il made in Italy, comunque in cima alle aspirazioni del consumatore evoluto. Continuiamo a essere i numeri uno in questo cam-po. Ma noblesse oblige. n

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La moda quotata a Milano chiude un 2014 da dimenticare, ma il nuovo anno parte sotto

i migliori auspici se si pensa all’indebolimento dell’euro, che faciliterà l’export fuori

dall’eurozona, e al calo del prezzo del petrolio, che dovrebbe rendere meno onerosi i

consumi di energia delle aziende. In più ai primi di gennaio gli analisti di Deutsche Bank

hanno rivisto al rialzo alcuni target price. Raccomandando di mantenere le azioni Luxottica

in portafoglio, hanno innalzato il prezzo obiettivo del gruppo dell’occhialeria da 44 a 48

euro. I target di Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli sono saliti rispettivamente a

22 (da 20,50) e 20 euro (da 19) e per entrambi i titoli è stato confermato il giudizio “hold”.

Lo scorso anno però, gran parte del listino fashion ha sofferto, secondo alcuni esperti, per

tornare verso valori più consoni, dopo un lungo periodo di euforia. Titoli come Yoox e Tod’s

hanno perso oltre il 40% del loro valore, Safilo il 37%. Non è andata molto meglio per

Cucinelli (-28,95%), Moncler (-28,46%), Ferragamo (-26,23%), Piquadro (-20,74%) e

Stefanel (-18,86%). Più contenuta la discesa di BasicNet (-1,86%) e Damiani (-0,15%).

Vistoso incremento, invece, per Aeffe, scambiato sul segmento Star di Borsa Italiana

(+223,65%), che sta migliorando i conti in bilancio. Tra i pochi titoli che archiviano il 2014

positivamente ci sono anche Luxottica (+16,53%), che in dicembre ha ottenuto il giudizio

“overweight” (sovrappesare) di Morgan Stanley, Geox (+1,64%) e Ratti (+10,6%). Il lusso

ha deluso anche su scala globale, come dimostra il -6% annuale dell’S&P Global Luxury

Index, che tiene conto del trend di 80 tra le maggiori società quotate del comparto. Nel

lungo periodo però il settore continua a crescere: +13,3% la performance dell’indice a 3

anni e +14,6% la crescita a 5 anni (vedi grafico in alto).

Moda in Borsa

Un 2014 nero, ma c’è spazio per recuperare

I grandi del fast fashion continuano ad aprire

nuovi store e non solo in mercati inesplorati.

A giudicare dai più recenti opening, realizzati

o annunciati, sembra che le metropoli, poli

d’attrazione di grandi fussi turistici, non perdano

mai la loro allure. Lo dimostrano H&M e Mango,

vicini di casa a Milano Duomo. L’insegna svedese,

che nei primi nove mesi del 2014 ha messo a

segno un +27% dei ricavi in Italia, ha inaugurato

un fagship di quasi 2.400 metri quadri su quattro

piani. La catena spagnola invece si è aggiudicata

gli spazi dell’ex negozio Mondadori, in corso

Vittorio Emanuele II che, con i suoi 3mila metri

quadrati di superfcie, disposti su tre piani, sarà

il più grande fagship italiano della catena di

abbigliamento. L’opening è previsto il prossimo

maggio: prenderà il posto del negozio Mango al

civico 24 del medesimo corso, inaugurato nel

2010. Zara invece sta marciando alla conquista

di New York. La proprietà, il Gruppo Inditex,

ha pagato 280 milioni di dollari per un edifcio

di circa 4.400 metri quadrati nel cuore di Soho,

dove entro la fne del 2015 sarà inaugurato un

nuovo fagship store.

Le metropoli non deludono mai

Fast Fashion

Il rendering dello store Zara che sarà inaugurato a Soho, NY, entro fne 2015

news in primo piano

H&M and Mango open mega spaces in the heart of Milan, while Zara will debut in Soho, New York.

Euro depreciation and falling oil prices could bolster Italian fashion stock, after a forgettable 2014.

L’andamento dell’indice S&P Global Luxury

Fonte: S&P Dow Jones Indices

2,500

2,250

2,000

1,750

1,500

1,250

1,000

750

500

250

Apr 2014 Jul 2014 Oct 2014 Jan 2015

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Quasi con timore reverenziale, John Galliano ha chiuso la sflata del suo rientro nel fashion system - quella di alta moda Artisanal di Maison Margiela - indossando un semplice camice bianco. Era l’evento più atteso di London

Collections: Men, in calendario il 12 gennaio e, a detta dei più, non ha deluso le aspettative. 25 i look presentati, all’insegna dell’artigianalità e dei materiali di qualità, applauditi da un parterre forse irripetibile: da Anna Wintour, che ha contribuito al grande ritorno del designer (dopo le accuse di antisemitismo e la rottura con Dior), a colleghi del calibro di Christopher Bailey, Alber Elbaz e Manolo Blahnik, oltre all’amica di sempre Kate

Moss. Una scelta coraggiosa, quella di Renzo

Rosso, patron di Diesel, che controlla Maison Martin Margiela. Ora sarà il mercato, seppure di nicchia, a esprimersi sul lavoro di Galliano, declinato per l’occasione in tre colori - rosso, bianco e nero - sulle note di Big Spender, cantata da Shirley Bassey. La collezione potrà essere vista, su appuntamento, anche durante la settimana parigina della couture, dal 25 al 31 gennaio.

Galliano lascia il segno con Maison Margiela

RITORNI

news in primo piano

John Galliano ÒkingÓ of London with Maison Margiela.

Al momento di andare in stampa le azioni Giorgio

Fedon sono trattate a 7,9 euro per azione, il 24% in più rispetto a 6,36 euro, prezzo di apertura della prima seduta sul mercato Aim di Borsa

Italiana, il 18 dicembre. Una doppia quotazione, quella dell’azienda produttrice e distributrice di porta-occhiali, accessori per il business ottico e pelletteria con il marchio Fedon 1919, che dal 1998 è scambiata sul Nyse Euronext di Parigi. «La quotazione all’Aim - ha spiegato il presidente Callisto Fedon (nella foto) - è coerente con il nuovo assetto della società e con le nuove strategie di sviluppo. L’Aim è il mercato che meglio si può adattare alle nostre caratteristiche e alle nostre esigenze e attrarre l’interesse di investitori». La realtà veneta, che conta oltre 1.500 dipendenti, chiuderà il 2014 con ricavi intorno ai 62 milioni di euro (+2,6% sul 2013), ma l’obiettivo è arrivare a 90 milioni in 5 anni. L’utile netto 2014 dovrebbe attestarsi a 2,9 milioni (da 1,9 milioni del 2013). Alla voce distribuzione gli obiettivi sono ambiziosi: salire a quota 50 monomarca, dagli attuali 10, grazie anche al potenziamento della presenza nel travel retail.

Per Fedon +24% in Borsa e ambiziosi progetti retail

MATRICOLE

Recently listed on Aim Stock Exchange, Giorgio Fedon shares sign +24%.

Il 2015 è appena iniziato e i fondi tornano a interessarsi al business della moda. È il caso di Consilium, società di gestione del risparmio che ha acquisito, per conto del fondo Consilium

Private Equity Fund III, la maggioranza di Manifattura Riese. A vendere è la famiglia fondatrice, che tramite Navy Group manterrà una partecipazione di minoranza. Manifattura Riese è nota nell’ambito dello sportswear e degli accessori al maschile con il marchio Navigare. Fondata nel 1961, ha chiuso il 2014 con un fatturato intorno ai 35 milioni di euro. I principali ambiti d’azione del nuovo azionista riguardano l’innovazione di prodotto, l’ottimizzazione della rete distributiva e l’internazionalizzazione, per dare il via a un’ulteriore fase di espansione dell’azienda. Consilium, che è stata assistita nell’operazione dallo studio Gattai, Minoli

Agostinelli & Partners e da KPMG, investe prevalentemente in aziende di piccole e medie dimensioni. Con Consilium Private Equity Fund III è in fase di raccolta: a oggi la dotazione è di 133 milioni di euro.

Al fondo Consilium la maggioranza di Navigare

MOdA E pRIvATE EquITy

Consilium fund takes off a majority stake of Navigare.

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Per le aziende italiane della moda infantile la Russia si è trasformata in pochi mesi da mercato solido a spina nel fianco. Difficile formulare previsioni per il 2015. L’unica è continuare a presidiare l’area basandosi su una visione di lungo periodo. Intanto si risveglia l’interesse di alcuni Paesi europei verso il made in Italy in taglie mini. E l’Italia? Non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia, anche se i brand forti sono relativamente al sicuro

di Alessandra Bigotta

Non c’è pace, per i produttori di moda infantile schierati in prima linea all’80esima edizione di Pitti Im-

magine Bimbo, dal 22 al 24 gennaio a Firenze. Come immaginabile, l’incognita numero uno è l’andamento della Russia. Il 2014 si è chiuso per il rublo con un tas-so di cambio a oltre 56 contro il dollaro e a quasi 69 contro l’euro (un anno prima il rapporto era rispettivamente di 32,44 e 45,33 rubli) e, per quanto riguarda la moda infantile, con un calo delle espor-tazioni verso l’area stimato, per il solo abbigliamento bÈbÈ, intorno al 28% in quantità e all’11% in valore nel perio-do gennaio-settembre, in aggiunta alla

Poco sereno molto variabile

business Scenari del childrenSwear

dÈbâcle dell’Ucraina (fonte Smi su dati Istat). «La situazione su un territorio così importante per il made in Italy, so-prattutto in piccole taglie, è preoccupan-te - commenta Christian Simoni, a.d. di Monnalisa -. Alcuni clienti stanno chie-dendo a tutti i fornitori riduzioni di ordi-ni, sconti, dilazioni di pagamento e altre agevolazioni. Ma non va sottovalutato il fatto che il settore non ha margini suffi-cienti per attutire l’impatto del conteni-mento degli ordini e dei prezzi, che sono già sotto tensione». Ciononostante, il manager dell’azienda aretina si dice «se-reno, perchÈ noi di Monnalisa abbiamo costruito una presenza ben strutturata in Russia, il cui fulcro è il nostro ufficio di rappresentanza a Mosca. Condividere una visione di lungo periodo con i clienti è l’unica strada, anche se breve termine non so davvero cosa aspettarmi. Essen-do gli outlook sul cambio contrastanti, la sensazione è di incertezza». «È proprio

The situation in Russia, one of the most lucrative foreign markets for Italian childrenswear, has forced operators to adopt a “wait and see” attitude. In a delicate balancing act, prospects in other regions are being sounded out.

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l’incertezza l’elemento che influisce più negativamente sull’andamento genera-le - ribadisce Giovanni Basagni, presi-dente di Miniconf - prima ancora delle incognite legate, tra gli altri fattori, alla gestione del credito, complice la situa-zione del rublo, e all’inflazione». Come sottolinea Moreno Patalacci, general manager di Spazio Sei, «siamo condi-zionati da variabili che non hanno a che fare con l’ambito in cui operiamo, com-presa la quotazione del petrolio». Detto questo, abbandonare la Russia è fuori discussione. Così come sarebbe inoppor-tuno smettere di credere nelle potenzia-lità della Cina, il cui trend di sviluppo ap-pare meno brillante di come si sarebbe potuto pensare solo qualche stagione fa. In parallelo, si cercano sbocchi alterna-tivi o complementari, anche alla luce dei record al ribasso dell’euro (circa 1,18 sul dollaro a inizio 2015), che potrebbe dare una spinta alle esportazioni, soprattutto

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Società italia

«buyer russi in arrivo a Firenze: la “Notte bianca”è confermata»The Florence White Night evening event has been confrmed for January 23rd, enabling Italian brands to meet with Russian traders.

ÇNonostante la crisi del rublo, numerosi buyer e

operatori russi stanno confermando la presenza

a Firenze durante Pitti Immagine BimboÈ: Roberto Chinello, co-fondatore con Tatiana

Souchtcheva e amministratore delegato di

Societˆ Italia, assicura che lÕappuntamento

con la decima edizione della Florence White

Night, al Grand Hotel Villa Medici di Firenze il 23

gennaio (secondo giorno della rassegna), ci sarˆ.

La serata-evento - nata su iniziativa della realtˆ

distributrice di molti marchi italiani nellÕex Urss e

rappresentante nei Paesi dellÕarea dei saloni Pitti

Bimbo, Pitti Uomo e Taste - porta alla ribalta

alcuni selezionati brand del childrenswear

e altre eccellenze del made in Italy, per un

pubblico di addetti ai lavori provenienti da ogni

angolo della ÒGrande RussiaÓ. (a.b.)

l’export di abbigliamento bébé italianoGennaio-settembre 2014

oltreoceano. «Stiamo riscoprendo i mer-cati “tradizionali” - dicono per esempio da Keyart, azienda di Carpi che a Pitti Bimbo lancia la linea Fiorile - come Ger-mania, Inghilterra, Belgio, Spagna e Stati Uniti». «Alcune zone del nostro conti-nente, soprattutto in Nord Europa, sono in ripartenza» osserva Mauro Serafini, numero uno di Grant. Un trend che, se si rafforzasse, potrebbe arrivare a influire sui contenuti stilistici delle collezioni, vi-sto che le mamme del Nord sono in gene-re più amanti della funzionalità che del bon ton. «L’area “non rublo” dell’ex Urss, con in testa l’Azerbaijan, è in pieno svi-luppo - informa Nicola Fusillo, direttore commerciale di Mafrat - insieme ai Pa-esi del Golfo». Attenzione, però, come fa notare Mauro Serafini, all’effetto domi-no che il calo dei turisti russi potrebbe scatenare a Dubai e in altre destinazioni mediorientali. E l’Italia? «Il “mantra” è sempre lo stesso - risponde Alberto Da-lena, a.d. di Gimel -. Il consumatore ha ben chiaro il rapporto reale tra qualità e prezzo. Per distinguersi dai compe-titor bisogna investire di più in ricerca e sviluppo». Basandosi su un “Fashion Consumer Panel” relativo ai comporta-menti d’acquisto di 4.500 famiglie (circa 11.800 persone) sul nostro territorio, Sita Ricerca ha fatto il punto sul merca-to dell’abbigliamento, delle scarpe e de-gli accessori per il baby e il kid in Italia, il cui valore, da marzo ad agosto 2014, è stato di poco più di 2 miliardi di euro. Premesso che, secondo gli esperti di Sita Ricerca, le performance peggiori sono state registrate dall’adulto, il kidswear da 0 a 14 anni ha archiviato la primave-

ra-estate 2014 con un calo a valore del 4%, a causa di prezzi medi deflattivi. A soffrire di più è stato il segmento 8-14 anni (-6% a valore), mentre il neonato e il baby hanno evidenziato un trend stabile o in leggera crescita. Tra le fasce prezzo, l’unica a reggere è stata quella economi-ca, mentre nei due target più alti si sono verificate perdite anche a doppia cifra. Il peso delle vendite a prezzo ridotto si è avvicinato al 50% del totale. Come precisano da Sita Ricerca, «i brand più importanti hanno rafforzato la propria leadership. La somma dei primi cinque marchi/insegne ha guadagnato a valo-re due punti percentuali, passando da una quota del 22% a un 24%». Qual-che spiraglio si è aperto a fine 2014: in settembre e ottobre la contrazione dei consumi si è attenuata, con cali concen-trati sull’abbigliamento esterno, di cui tuttavia non va sottovalutato il ruolo trainante, visto che rappresenta a valo-re i due terzi del mercato settoriale. n

Da sinistra, Vincenzo Franco (chief operating offcer di Pitti Immagine), Tatiana Souchtcheva e Roberto Chinello alla scorsa edizione della Florence White Night

1. La sflata de Il Gufo alla scorsa edizione di Pitti Immagine Bimbo2. Un completo di Miss Blumarine (collezione prodotta e distribuita da Spazio Sei) al salone forentino (foto G. Giannoni)

Totale generale Tonn. Var. % Incid. % Migl. € Var. % Incid. %

2.147 7,8 100,0 101.716 -0,2% 100,0

Russia 95 -28,4 4,4 12.006 -11,6% 11,8

Svizzera 92 14,1 4,3 10.279 27,0 10,1

Spagna 270 16,7 12,6 8.217 7,2 8,1

Regno Unito 106 -1,5 4,9 8.133 10,1 8,0

Germania 154 9,1 7,2 8.124 17,5 8,0

Francia 262 25,1 12,2 8.085 3,6 7,9

Emirati Arabi 23 12,8 1,1 3.879 18,7 3,8

Grecia 150 -31,8 7,0 2.783 -27,8 2,7

Paesi Bassi 46 25,7 2,1 2.640 23,7 2,6

Ucraina 33 -33% 1,5 2.494 -61,2 2,5

Fonte: Smi su dati Istat - Var. % su periodo corrispondente dell’anno precedente

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Pitti BimboFirenze!

STAND K/19

Central Pavi l ion

Ground Floor

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19_01_2015

business preview pitti bimbo

«Lo stand a Pitti Bimbo 80 costa il 5% in più rispetto allo scorso

gennaio. Si tratta di un ritoc-co contenuto, che tiene con-to dei tempi non facili per le aziende. La manifestazione “cammina”: il turnover degli espositori è del 20%, una buo-na percentuale per rinnovare ogni volta la proposta esposi-tiva senza stravolgere l’iden-tità della manifestazione. Molte new entry provengono dall’estero, e questo esprime uno dei nostri punti di forza, la leadership internazionale». Agostino Poletto, vice-di-rettore generale di Pitti Immagine, dal 22 al 24 gennaio sarà impegnato all’edizione fall-winter 2015/2016 del salone dedicato al childrenswear, dove sono in agenda an-teprime, nuovi lanci e ritorni, tra cui Fen-di, Scotch & Soda e Woolrich Kid. Un test importante per il settore alle prese con una domanda interna stagnante e la crisi russa.

Quali cambiamenti in questa edizione?I cambiamenti sono sempre molti, in un evento che lavora sulla e per la novità: quella delle 440 nuove collezioni (166 straniere), e quella del contesto complessivo di un salo-

ne, che fa ricerca sul lifestyle di bimbi e ragazzi. Del resto a gennaio, con Walkabout Pit-ti parliamo del camminare, della riscoperta del muoversi a piedi.

Perché un’azienda dovreb-be venire a Firenze anziché andare ad altre fiere?Perché qui trova concen-trato tutto e il meglio e può

ottimizzare l’investimento fatto. Ha l’op-portunità di misurarsi con altre aziende italiane. E incontra buyer da tutto il mon-do: department store, ma anche boutique. E infine perché in una fiera come la nostra, attenta a presentare nel modo più creati-vo la creatività, ogni azienda ha più modo di esprimersi e di essere più sé stessa che altrove.

A Pitti Uomo la Russia avrebbe dovuto essere Guest Nation, ma ha dato forfait. Vi attendete contraccolpi per il bimbo? La situazione del mercato è certamente complicata per le ragioni geopolitiche ed economiche. A queste si sono aggiunte an-che le tensioni sul rublo che renderanno più problematico il lavoro per i buyer e che

hanno portato al rinvio del progetto Russia Guest Nation a Pitti Uomo. Da tempo ab-biamo cercato di estendere il raggio di at-trazione del salone, in modo da coinvolgere grandi città oltre Mosca e San Pietroburgo: speriamo che questo attutisca gli effetti del-la congiuntura negativa.

Su quali altri mercati state spingendo?Le iniziative di ospitalità verso buyer sele-zionati che svolgiamo con Ice riguardano la Corea del Sud e la Cina. Altre iniziative promozionali riguarderanno i mercati del nord-Europa, dove la domanda ha risentito meno della crisi.

Prossimo step? Confermiamo il nostro impegno sul fronte digitale. Anche le aziende del childrenswe-ar cominciano a capire la centralità dell’e-commerce. Lo testimoniano i numeri regi-strati dalla piattaforma e-Pitti.com all’edi-zione estiva del salone: sulle 80mila pagine dell’area bambino, abbiamo raddoppiato i minuti di permanenza dei visitatori e tripli-cato il numero delle pagine visitate.

Quale sezione della fiera “cammina” meglio?Più che di una sezione, parlerei di influen-ze forti che si estendono sulla gamma complessiva delle proposte. Lo sportswe-ar, che in Fortezza si rappresenta all’in-terno di Sport Generation, è uno di questi filoni e contagia anche le collezioni più classiche. In generale, le distinzioni tra i vari macro-riferimenti stilistici si stanno facendo meno nette. n

440le collezioni attese

a Firenze

166i marchi provenienti

dall’estero

7.200i compratori all’ultima

edizione invernale

I NUmeRI del SAloNe

Al via Pitti Bimbo sotto il segno della crisi russa, ma i 440 marchi presenti guardano anche a Cina e Corea. «Negli anni Firenze si è aperta allo sportswear e alla ricerca e al mondo del web», dice il vice d.g. Poletto

Priorità allo sportswear e al web

di Andrea Bigozzi

Agostino Poletto

About 440 childrenswear brands set to show their fall-winter 2015/2016 collections at Pitti Bimbo, January 22-24 in Florence, are stepping up their game.

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L’azienda veneta si prepara a nuove sfide, con un’offerta ben diversificata nell’abbigliamento bimbo e ponendo le basi per nuovi sviluppi nell’adulto

«Importanti sviluppi non solo in taglIe mInI»

di Elisabetta Fabbri

Scaduta la joint venture per l’enfant Moncler (a fine 2013) alla Altana si sono rimboccati le maniche e han-

no avviato una serie di nuove iniziative. I primi risultati si notano nei numeri - il fatturato 2014 è rimasto in linea con l’an-no precedente, a 89 milioni di euro - ma a Padernello di Paese (TV) sono convinti che c’è ancora molto potenziale da espri-mere nelle stagioni a venire. Con l’au-tunno inverno 2013/2014 l’azienda del childrenswear si è inserita nel segmento del fast fashion, lanciando sul mercato la versione in piccole taglie dei brand Imperial e Please, frutto di un accordo quinquennale con la Imperial di Adria-no Aere. L’accordo di licenza più recente riguarda però Moon Boot: un sodalizio a cinque anni che porterà sul mercato l’abbigliamento baby, kid e junior del marchio di Tecnica Group a partire dall’autunno-inverno 2014/2015. In-tanto l’unico brand di proprietà della

un’azienda smart, flessibile, che porta avanti un’idea vincente. Per molti aspet-ti siamo complementari ma loro hanno esperienza nell’adulto. Al momento non abbiamo programmi definiti in merito, ma ne intravediamo molteplici. Come acquisire nuove licenze uomo o donna e spaziare nelle taglie grandi con progetti nati nel bambino».

A Firenze un rApporto

privilegiAto con il cliente

Mentre scriviamo fervono i preparativi per l’evento fiorentino, il 22 gennaio a Palazzo Capponi all’Annunziata, dove Altana porta tutto il suo universo. Per la terza volta è fuori dal calendario di Pitti Bimbo. «Ci piace avere un rap-porto privilegiato con il cliente - sotto-linea il ceo di Altana - e seguirlo diret-tamente». L’appuntamento è precedu-to da una fiera ad Amsterdam (Kleine Fabriek dal 18 al 19 gennaio), «non

business ritratti

Altana, Brest, è alla sua seconda stagio-ne invernale e si sta mettendo in luce, soprattutto all’estero. «È una linea in cui crediamo molto - dice Barbara Do-nadon, ceo e socia dell’azienda fondata da Marina Salamon - che ci dà totale li-bertà d’azione, essendo di proprietà. Già dalla prima stagione oltre il 50% dei no-stri clienti è all’estero. Essendo un pro-getto di capispalla, puntiamo al Nord Eu-ropa ma anche alla Russia: un’area che attraversa una fase delicata, ma non così a rischio se si hanno i clienti giusti». Per non farsi mancare nulla, a metà 2014 Altana ha concluso un investimento: ha rilevato il 51% di Forest, realtà nota per il marchio dei piumini “amici delle oche” Save the Duck (vedi box). Questo non tanto nell’ottica di sviluppare il segmen-to junior, come si potrebbe pensare, ma per entrare nel mondo dell’adulto. «Si tratta di un passo molto importante per noi - spiega Donadon -. Save the Duck è

1

altana

The childrenswear company based in Treviso, ranging from luxury to fast fashion, starts a new business - not only in “baby sizes” - in partnership with Forest.

4

3

1. Barbara Donadon, ceo di Altana2. Un look per la prossima estate Pinko kids3. Una maglia Dondup FW 2015/20164. Giacca tecnica Brest FW 2015/20162

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23 19_01_2015

soluzione». Con il suo portafoglio marchi, l’azienda veneta ora punta a conquistare nuo-vi consumatori e a portare dal 40% al 60% la quota di ex-port. Anche grazie all’e-commerce, che sta rivelando come proprio su questo canale si concen-trino i big spender delle collezioni del-

la Casa. Per il momento il business è ge-stito con yoox.com e attraverso piatta-forme estere come alexandalexa.com (Regno Unito), melijoe.com (Francia) e kidsandcouture.com (Germania). A quando un e-commerce di proprietà? «Per il momento no - conclude Dona-don - ma ci stiamo pensando». n

d’immagine ma fo-calizzata sulla ven-dita», che ha coin-volto il fast fashion. «Quello di Imperial - precisa Donadon - è il prodotto giusto al momento giusto. Sono otto collezioni l’anno dall’ottimo rapporto qualità prezzo». In futuro anche i bambini si vestiranno con il mix and match? «In questo momento - risponde la manager - vanno prodotti molto diversi e mol-to connotati: il buon rapporto qualità prezzo, ecologico e rispettoso degli ani-mali di Save the Duck, come pure il lus-so di Gucci ed Herno. La gente ha anche bisogno di cambiare e il fast fashion, se ben fatto e molto creativo, è un’ottima

Un total look Brest per la prossima primavera-estate

Anno di fondazione: 1982

Ricavi 2014: 89 milioni di euro

Export: 40% delle vendite totali

Dipendenti: 150, per lÕ86% donne.

Età media: < 38 anni

Marchi di proprietà: 1 (Brest)

Marchi in Licenza: 9 (Dondup,

Manila Grace, Jeckerson, Pinko, Moschino,

Bark, Imperial, Please, Moon Boot)

Accordi di fornitura: 2 (Gucci e Herno)

Multimarca: 540 in Italia, 160 allÕestero

Monomarca: 3 (tutti Moschino Baby, Kid Teen)

i numeri di altana

Verso i 20 milioni di fatturato con l’anti-piumino

Dalla fne del 2014, con l’ingresso

di Altana come socio, è

iniziato un nuovo corso per la

milanese Forest, che controlla

i marchi Ganesh e Save

the Duck. «La mia - spiega

l’a.d. Nicolas Bargi - è

una piccola realtà, ben

organizzata in termini di

prodotto e distribuzione,

ma avevamo bisogno di

essere più strutturati, a livello

amministrativo, fnanziario

e organizzativo. Quella con Altana è

un’alleanza strategica, che prelude allo

sviluppo di varie sinergie». Il nuovo socio

parte a sua volta da una buona base: nel

2013 Save the Duck realizzava 6 milioni

di fatturato, nel 2014 ha raddoppiato

e per la fne di quest’anno ha fssato il

target a 20 milioni. Numeri che decretano

il successo dell’idea, balenata a Bargi

nel 2011, di «creare l’anti-piumino», vale

a dire un piumino non in piuma d’oca

bensì in plumtech, un’imbottitura hi-tech

sviluppata in Giappone. «Ho portato alcuni

concetti dello sport attivo nel mondo

urban - spiega l’imprenditore - con l’idea

che la piuma è ormai un concetto vecchio.

Oggi esistono materiali rivoluzionari, che

non solo permettono di rispettare gli

animali ma offrono elevate prestazioni

in termini di termicità, traspirabilità,

idrorepellenza, asciugabilità e leggerezza».

Concetti sempre più apprezzati e non

solo da una nicchia di vegani ortodossi

o animalisti convinti. La scommessa di

Bargi è l’internazionalizzazione, visto che

al momento il 75% dei ricavi è legato

all’Italia. Per conquistare nuovi buyer

le idee innovative non mancano. Con

l’autunno-inverno 2015/2016 debutta in

versione uomo, donna e bimbo una giacca

imbottita “100% duck free” e adatta a

ogni stagione. Questo perché prevede

un “guscio” sovrapponibile (nella foto),

indossabile anche da solo, che alza la

capacità termica quando fa freddo e, a

qualunque temperatura, protegge dal vento

e dalla pioggia.

Save the Duck

The “100% duck free” brand Save the Duck plans synergies with the partner Altana.

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24 19_01_2015

SIMONETTA

In attesa del socio nuove intese e più retailL’azienda è al centro di progetti importanti: l’espansione retail, la joint venture con Fendi. Bocche cucite sul socio di minoranza

pagine a cura di Alessandra Bigotta

Sono passati alcuni mesi da quando Roberto Stronati,

presidente e a.d. di Simonetta, confermò l’intenzione di

valutare l'ingresso di un socio di minoranza. Nel corso del

tempo, le ipotesi si sono sprecate: c'è chi ha parlato di un fondo

straniero (asiatico?) e chi è convinto che si tratti di una realtà

italiana, anche perché Stronati è interessato a un partner

più industriale che finanziario. Alla vigilia di Pitti Bimbo le

bocche sono cucite. «Siamo in fase esplorativa» taglia corto

il direttore generale, Giuseppe Rossi, che si fa più loquace

quando si parla di espansione retail. Al di là del progetto One

(il format dei negozi «multimarca» che ospitano i brand in

portafoglio, che ha debuttato nel 2014 a Shanghai), le novità

riguardano le singole collezioni. In particolare Simonetta,

«che sta accelerando in Medio Oriente, dove ha aperto uno

shop in shop alle Galeries Lafayette di Dubai e uno spazio

di 90 metri quadri nella Al Garawi Galleria di Riyadh». «Le

prossime destinazioni - precisa Rossi - saranno Macao, la Cina

e Hong Kong». Nell’ex colonia britannica è stato inaugurato un

monomarca dedicato a Roberto Cavalli Junior, una licenza

«storica» (come del resto Fay Junior), pronta a insediarsi a

sua volta a Riyadh. Grandi le aspettative su Fendi Kids, la

joint venture scaturita da una partnership quadriennale con

la griffe nell’orbita di Lvmh. Nel 2014 l’azienda di Jesi - che

occupa 200 dipendenti, più un indotto di 140 persone - ha

realizzato ricavi per 45 milioni di euro, +6% sul 2013. La

quota export è salita al 70%.

1

business IN prIMO pIANO

Monnalisa

Lifestyle e web in primo piano

La crisi dell’ex Urss non rallenta i progetti di Monnalisa. «Nonostante le

criticità - afferma l’amministratore delegato, Christian Simoni - abbiamo

inaugurato un monomarca a Saratov, nella Russia europea, e rispetteremo

la scadenza di marzo per il taglio del nastro di due negozi a Mosca».

«Affrontiamo questa prima fase dell’impasse - aggiunge Simoni - basandoci

su alcuni punti di forza: una presenza strutturata sul territorio, con un uffcio

di rappresentanza dove lavora nostro personale, e rapporti solidi con i clienti,

improntati a una visione di lungo periodo. Mentre teniamo sotto controllo

quest’area ne esploriamo di altre, oltre a quelle “mature”: per esempio la

Cina, presidiata attraverso due showroom direzionali, e il Sud Est asiatico».

Alla scorsa edizione di Pitti Bimbo l’azienda fondata nel 1968 da Piero

Iacomoni e Barbara Bertocci (oggi rispettivamente presidente del

board e direttore creativo) aveva annunciato un nuovo assetto delle linee in

portafoglio, nell’ottica di proporre non semplicemente il marchio, ma il lifestyle

Monnalisa, di cui fanno parte anche l’easywear frmato Jakioo e il boywear

di Hitch-Hiker. «Non solo - precisa l’a.d. -. Riserviamo un’attenzione e

aspettative particolari nei confronti di Monnalisa Living, un progetto di

brand extension che prevede l’introduzione di linee di bedding, arredo e altro».

In quest’ottica allargata rientra il lancio di una capsule ideata insieme alla pop

artist Ludmilla Radchenko. «Un’iniziativa - commenta Simoni - che ci ha

dato la possibilità di sperimentare qualche cambiamento nel nostro modello

produttivo-distributivo, fnora rigidamente organizzato su un programmato

puro». Simoni è stato tra i primi, nel settore, a credere nell’omnicanalità.

«L’ultima iniziativa in ordine di tempo - informa - è #socialretailmonnalisa,

un modo inedito di comunicare con il cliente tramite i social, così da renderlo

protagonista di una “customer journey” in bilico tra reale e digitale. In pratica,

l’approccio “alla Monnalisa” al social commerce». La realtà aretina ha chiuso

il 2013 con un fatturato di quasi 38,9 milioni di euro, in aumento del 2,3%

rispetto al 2012. La prospettiva per il 2014 è di salire a 39,5 milioni nel 2014,

realizzati per il 65% con l’export. Capillare la distribuzione, in 845 multimarca

di cui il 50% oltreconfne e una sessantina tra monomarca e shop in shop: 22

in Italia, sei in Europa, 38 overseas.

1. Il nuovo monomarca Simonetta a Riyadh2. Dalla collezione autunno-inverno 2015 di Simonetta, un abito con sottogonna in tulle

La capsule collection realizzata da Ludmilla Radchenko per Monnalisa

2

Crisis hasn’t put a stop to activities in Russia for the lifestyle-driven brand. A capsule is being launched and a social commerce project has been kicked off.

Pending the announcement of the new minority shareholder, Simonetta launches a joint venture with Fendi and strengthens its retail presence.

Page 25: Fashion 2 2015

25 19_01_2015

Nelle prime settimane del 2015 Imac è pronto

a inaugurare una quindicina di store, alcuni a

marchio Primigi, altri abbinati anche a Igi&Co..

L’obiettivo per l’azienda marchigiana di calzature

e abbigliamento destinati a grandi e piccoli, cui

fanno capo anche i brand Imac ed Enval Soft, è

di raggiungere quanto prima i 400 monomarca.

A oggi sono operativi 294 Primigi Store, di cui

256 nel nostro Paese e 23 nel mondo, oltre a 15

outlet e 80 Igi & Co.. «Ci insedieremo da Rimini

a Catania, da Torino a Sassari, da Reggio Emilia

a Gioia Tauro» anticipa Renato Mazzocconi,

presidente della società, che ha chiuso il 2013

con un fatturato di 208 milioni di euro, in

aumento a doppia cifra. «Da poco - aggiunge -

abbiamo aperto il primo Enval Store ad Aosta,

vetrina delle nostre calzature comode». (g.n.)

Ò

Harmont & Blaine

Destinazione Pechinopassando per la Turchia

Spazio Sei Fashion Group

Opening e un profumo per KidSpace

Non si arresta la crescita di Harmont & Blaine Junior: AGB Company -

società licenziataria della linea, controllata al 100% dai fratelli Giuseppe,

Antonio e Bruno Montefusco, rispettivamente a.d., responsabile dello

stile e direttore commerciale - si avvia a chiudere il 2014 con un fatturato

di 11,7 milioni di euro, in crescita di circa il 30% rispetto ai 9,2 milioni

dell’anno scorso, che a sua volta aveva messo a segno un +34,8% sul

2012. Il prossimo triennio è all’insegna dello sviluppo internazionale: in

seguito a un accordo con un partner cinese siglato a ottobre, è in vista nel

prossimo triennio l’apertura di cinque store dedicati alla versione taglie mini

del marchio del bassotto nella sola città di Pechino, con calcio d’inizio nei

prossimi giorni presso il Solana Shopping Mall. Focus anche sulla Turchia

dove, nel primo semestre del nuovo anno, sono in calendario due opening,

con la prospettiva di avviare ulteriori cinque vetrine nell’arco di quattro

anni. In Italia è in arrivo un monomarca a Palermo, che si aggiunge ai 27

aperti sul territorio nazionale fra il 2011 e il 2013. Il marchio è presente

anche nei principali fagship Harmont & Blaine: a Milano, Madrid, Sorrento,

Praga, Santo Domingo, Bucarest, in Messico e in Russia. Altri shop in shop

si collocheranno a partire dalla primavera-estate 2015 nei punti vendita di

Miami, Almaty, Panama e Bogotà.

Il negozio è una forma di comunicazione, effcace quanto i media “tradizionali” e digitali: ne sono convinti

Franco Ferrari e Moreno Patalacci, rispettivamente amministratore unico e general manager di Spazio Sei

Fashion Group e tra i primi a lanciare la formula della boutique “multiazienda” con l’insegna KidSpace. Oggi i

KidSpace, che racchiudono le collezioni di punta del gruppo di Carpi leader nella moda infantile (ma attivo anche

nel womenswear, con la linea Ki6? Who are you), sono sparsi in tutto il mondo, con la prospettiva di aprire nel

2015 spazi a Porto Cervo e ad Abu Dhabi, che si aggiungono a quelli di Milano, Londra, Parigi, Roma, Dubai,

Kuwait City e San Pietroburgo, per citarne alcuni. Ma KidSpace signifca anche un progetto di più ampio respiro

legato al prodotto. Dopo il debutto di una linea neonato, è arrivata nei negozi l’eau de parfum: leggera e delicata,

evoca le atmosfere degli shop KidSpace, contraddistinti da pareti stuccate di bianco, pavimenti personalizzati

con una zigrinatura metallica, sedute in pelle capitonné e lampadari in cristalli Swarovski. Come informa

Moreno Patalacci, l’azienda (cui fanno capo, tra gli altri, i brand Ki6? Pretty, Parrot Italy, Ice Iceberg e Miss

Blumarine) archivierà il 2014 con ricavi consolidati in linea con il 2013 e un export al 70% del giro d’affari,

confermando la Russia e il Medio Oriente come principali mercati di riferimento.

1. La primavera-estate 2015 di Ki6? Pretty, una delle linee che fanno capo a Spazio Sei Fashion Group 2. Il profumo KidSpace

Il Ògirls styleÓ nellÕinterpretazione

di Harmont & Blaine Junior

Cesare Paciotti sceglie Pitti Bimbo per

il debutto della sua prima collezione di

abbigliamento junior, dedicata a maschi e

femmine tra i 2 e i 14 anni (nella foto sopra,

una preview dell’inverno 2015/2016). Il ruolo di

direttore artistico del progetto è stato affdato a

Stefano Cavalleri, stilista che nell’ambito del

childrenswear, e non solo, non ha bisogno di

presentazioni. Grande l’attenzione ai materiali -

preziosi come l’alpaca placcata, high-tech come

il neoprene - e decisivo il ruolo dei dettagli:

ricami, borchie e l’inconfondibile pugnale,

simbolo del marchio.

A growing turnover in 2014 for Harmont & Blaine Junior, that will open 5 store in Beijing in the next 3 years. Two stores will be opened in Turkey in the frst 6 months of 2015.

Spazio Sei is focusing on its KidSpace format: two new openings will be opened in Porto Cervo and Abu Dhabi, whilst the new perfume has arrived in the stores.

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2

Turnover is on the rise for the footwear company, which steps up its new openings.

IMAC

Obiettivo 400 monomarca anche con PRIMIGI

Cesare Paciotti makes his debut in kid’s clothing with Stefano Cavalleri.

CESARE PACIOTTI

Lo junior insieme a STEFANO CAVALLERI

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Intraprendenza senza velleitarismo, slancio e concretezza, una fedeltà as-

soluta a valori come qualità, autenticità, trasparenza, rispetto per i più piccoli. La politica imprenditoriale de Il Gufo, azien-da trevigiana del childrenswear guidata dai fratelli Alessandra e Guido Chia-

velli, continua nel solco tracciato dalla fondatrice, la mamma Giovanna Milet-

ti, adeguandosi alla nuova geografia del business disegnata dal marchio negli ultimi anni, dalle dimensioni sempre più globali. «Siamo in una fase molto vivace e importante - spiega Alessandra Chiavelli, amministratore delegato, responsabile marketing e retail della società -. Stia-mo lavorando per strutturare l’azienda in maniera più manageriale, con l’inse-rimento di figure specialistiche e stru-menti più evoluti, in grado di migliorare molti processi e guidare con maggior si-curezza l’espansione dei prossimi anni». Un’espansione che si concretizzerà pian-tando altre bandierine sullo scacchiere internazionale del retail, dopo aver già aperto 11 monomarca in giro per il mon-do: a Milano, dove lo scorso settembre è stato inaugurato uno store di 120 metri quadri in via San Pietro all’Orto 22 (che ha sostituito quello precedente in via Verri), a Roma, Firenze, Treviso e Cortina per quando riguarda l’Italia, e in alcune piazze clou dello shopping estero come Dubai, Chengdu e New York, che tre anni fa ha tenuto a battesimo un negozio sulla Madison avenue. A breve sarà la volta di Parigi. «La location è esclusiva - anticipa Alessandra Chiavelli - perchÈ apriremo in Rive Gauche, vicino a maison di pre-stigio». Circa 120 metri quadri la super-ficie espositiva dello spazio, che nel lay-out riprenderà il concept «understated e dall’atmosfera molto naturale» inaugura-to dal flagship milanese. Ma non si tratta dell’unica iniziativa messa in campo per il 2015. A febbraio è fissato il restyling del corner Il Gufo presso La Rinascente

Duomo nel capoluogo lombardo, mentre proseguirà lo sviluppo nei Paesi oltrecon-fine, con «un focus soprattutto su Oriente e Medio Oriente, in attesa che la Russia, a oggi primo mercato estero per il brand, possa ridare segnali di stabilità». Senza dimenticare gli Stati Uniti, che si stanno rivelando molto performanti anche per il segmento del childrenswear: «L’idea è di ampliare il monomarca sulla Madison oppure di puntare sull’opening di una seconda vetrina», precisa Chiavelli, che fa il nome anche di un’altra capitale del fashion nella top list dei desideri. «È qua-si deciso: a partire dal secondo semestre dell’anno cominceremo a pensare a una location anche a Londra». n

Piccole donne

Dopo il debutto allo scorso Pitti Bimbo di giugno,

con l’autunno-inverno 2015 è pronta al lancio la seconda collezione New Born e Baby frmata Twin-Set Simona

Barbieri, marchio sinonimo di una linea di womenswear e di una per le girl, ora anche dai 3 mesi in su. «Si tratta di capi che si integrano perfettamente con la collezione junior, ormai consolidata e di successo», racconta Tiziano Sgarbi, a.d. di Twin-Set Simona Barbieri. Un’offerta «che mantiene un solido radicamento nel mercato wholesale, a cui si affanca - aggiunge - una mirata politica retail, caratterizzata dall’apertura di spazi dedicati all’interno dei più importanti negozi Twin-Set Simona Barbieri, vedi la boutique forentina in via Porta Rossa, la prima che ci ha fatto credere in questo tipo di sviluppo, e poi Torino, Reggio Emilia, Padova e Roma, cui sono seguiti Bruxelles, Barcellona e Monaco». Nel 2013, come spiega l’imprenditore, è stato aperto il primo negozio riservato alla bambina a Bologna e nei prossimi anni la sfda si concentrerà «sui mercati europei, dove annoveriamo i clienti più importanti del settore, e sull’area mediorientale, dove abbiamo realizzato accordi con partner di rilevanza internazionale». (a.t.)

In the coming years, the challenge will focus on Europe and Middle East.

Un’immagine del negozio Il Gufo di Milano

Twin-Set Simona BarbieriIL GUFO

Parigi ci aspettaDopo l’opening milanese dello scorso settembre, Il Gufo conquista un’altra capitale internazionale e sbarca a Parigi. E intanto prosegue la riorganizzazione aziendale in chiave più manageriale

di Angela Tovazzi

After the opening in Milan last September, Il Gufo conquests another international capital and arrives in Paris. Meanwhile the company is undergoing a phase of reorganisation that aims at achieving a more managerial structure.

È stato aperto lo scorso dicembre il nuovo store Petit Bateau e Boule de Neige a Milano, frutto della collaborazione tra il marchio francese e lo store di abbigliamento e accessori di corso Como. Una liaison che si inserisce nel progetto “Wholetail” del brand d’Oltralpe, volto a coniugare retail e wholesale. Come funziona? «Individuiamo dei partner motivati - spiega Giorgia Serriello, direttore generale Petit Bateau Italia - con i quali studiamo, a seconda della città, un negozio a insegna Petit Bateau con i nostri prodotti e i nostri mobili, ma customizzato dalla posizione e dalla personalità del partner». «Trovare lo stesso negozio a Milano come a Dubai, a Parma come a Londra è sicuramente rassicurante, ma meno divertente - aggiunge la manager -. Con il wholetail ogni cliente fnale ritroverà i suoi prodotti preferiti con un’anima differente a seconda di dove li compra». (a.t.)

È tempo di wholetailThe French brand launches a new format, between retail and wholesale.

Petit Bateau

business In prImO pIanO

Una proposta Petit Bateau per l’inverno 2015/2016

Un modello bébé di Twin-Set Simona Barbieri

Page 27: Fashion 2 2015

www.mafrat.com

ferrari.com

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MIMISOL

Milano, Madrid, il Veneto, Doha...e il viaggio continuaDalla Spagna al Middle East, passando per Milano: dopo un 2014 ricco di opening e altri eventi di impatto mediatico, il marchio MiMiSol si prepara a nuove sfide

Imelde Bronzieri, artefice del marchio MiMiSol, è un’instancabile viaggiatrice. Dove l’ha portata il 2014? «In tanti posti,

compreso Milano dove abbiamo aperto il flagship di via Borgospesso, anche se uno dei ricordi più recenti è legato alla Spagna» risponde. A metà novembre MiMiSol è stato protagonista, con altri nomi del childrenswear italiano, della Petite Fashion Week di Madrid. «Una vetrina strategica - spiega la stilista-imprenditrice - con un risvolto benefico, dare una mano a Juegaterapia.org, fondazione che tutela i piccoli malati oncologici ed è presieduta da Monica Esteban Moran, moglie del presidente di El Corte InglŽs, uno dei main sponsor della manifestazione». A fine novembre, oltre 50 bimbi vestiti MiMiSol sono saliti in pedana a Palazzo Gobbato di Montebelluna, in uno show organizzato da Donatella Cattaneo di Bimbi Boutique.

A seguire, Doha. «Dopo essere state, io e il mio staff al femminile, in settembre in Kuwait come special guest di Harvey Nichols nel mall The Avenues - racconta Imelde - il 4 dicembre siamo tornate in Medio Oriente per il «grand opening» del monomarca in Qatar, presso The Pearl Porto Arabia-La Croisette 01». Un evento ispirato ai Luna Park italiani e curato nei minimi particolari, come ci si aspetta da una collezione costruita dettaglio su dettaglio. Il brand - la cui sede si trova in un palazzo storico di Bergamo, dove Imelde è affiancata dalla socia Dana Cassina - ha fatturato nel 2013 6,5 milioni di euro (erano 6,2 milioni nel 2012), con un export al 75% e 10 monomarca all’attivo. Nel futuro «guarderemo non solo ad aree come il Middle East, ma anche alla Cina e, perché no, all’America, dove siamo già da Barneys, non più solo a New York ma anche a Beverly Hills».

2

business IN PRIMO PIANO

Gruppo CWF/Il debutto di Carrément Beau

Un preppy style fatto per durare

CWF-Children Worldwide Fashion investe su un nuovo marchio di moda infantile realizzato “in house”: dopo il lancio,

nelle scorse stagioni, delle collezioni Billieblush (al femminile) e Billybandit (al maschile), debutta con l’autunno-

inverno 2015/2016 Carrément Beau, brand che riprende un’espressione in uso tra i ragazzini francesi il cui signifcato,

a grandi linee, è “estremamente bello”. Il nome racchiude anche un riferimento agli scacchi (“carré”), motivo iconico nel

guardaroba classico, al quale questa gamma di proposte per ragazzi e ragazze dagli 0 ai 12 anni attinge a piene mani,

senza tuttavia cadere in un mood nostalgico. «Grazie a Billieblush e Billybandit - spiega Emilie Gaulupeau, responsabile

delle linee “in house” di CWF - abbiamo acquisito il know how necessario per procedere sulla strada dello sviluppo

dei marchi di proprietà». «La creazione di Carrément Beau - aggiunge - è il naturale passo avanti all’interno di questa

strategia, che risponde alle richieste di un numero crescente di clienti». Inserito in una realtà dalle spalle forti (il fatturato

di CWF si aggira sui 160 milioni di euro, di cui il 35% realizzato sul territorio europeo, con un portafoglio marchi di cui

fanno parte le licenze under 14 di Boss, Burberry, Timberland, Chloé, Dkny, Marc Jacobs e Lee), Carrément Beau

si identifca con un look preppy e giocosamente vintage, in tessuti di qualità, «facile da indossare e fatto per durare, con

capi che potrebbero facilmente essere passati in famiglia da una generazione all’altra», puntualizza Emilie Gaulupeau.

La distribuzione privilegerà i department store, selezionate boutique multimarca internazionali e i principali e-store. Oltre

che sul prodotto, CWF sta investendo sulla distribuzione: in ottobre è stato inaugurato a Parigi, in avenue Victor Hugo

113, il primo store dell’insegna “multibrand” aziendale Kids Around, che prenderà progressivamente il posto del format

Atelier des Courcelles. Alle linee di proprietà sarà invece dedicato un contenitore ad hoc, Billie’s Market.

1. Un abito di MiMiSol immortalato da Mauro Balletti 2. Il monomarca di Doha 3. Imelde Bronzieri insieme alla top model spagnolaCristina Tosio alla Petite Fashion Week

Stile “giocosamente vintage” per Carrément Beau, ultimo nato in casa del gruppo francese CWF

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New monobrand stores from Milan to the Middle East and a strong mediapresence characterize for the brand founded by Imelde Bronzieri.

The French group CWF expands its range of in-house brands with Carrément Beau. Two new lines, Kids Around and Billie’s Market, are set for launch.

di Alessandra Bigotta

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Spagna, Olanda, Inghilterra, Belgio: in questi Paesi la Grant di Bentivoglio

(Bologna) sta realizzando incrementi di vendite anche a doppia cifra con le

linee Miss Grant, Microbe, So Twee by Miss Grant, L:ú L:ú e Grant

Garçon, tutte declinate al femminile tranne quest’ultima. «Alcune aree

europee stanno ripartendo - ribadisce il presidente, Mauro Serafni - e

bilanciano in parte le incertezze legate ad altre nazioni, come l’Ucraina e

la Russia. Quanto al Medio Oriente, continua a performare bene ma non

bisogna abbassare la guardia, perché ci sono zone che potrebbero risentire

del calo dei turisti dell’ex Urss». La Cina è da qualche stagione al centro di

uno studio approfondito da parte del presidente di Grant ma senza fretta,

«anche perché nella Repubblica Popolare, dove siamo già presenti nel canale

multimarca, il segmento bimbo è contraddistinto da dinamiche complesse

ed è estremamente di nicchia». «Si parla tuttavia di un territorio immenso

- precisa - e sarebbe un peccato non approfttarne. Sono in corso contatti

con un gruppo leader in loco e conto di arrivare al dunque prima di fne

febbraio». Un’ultima battuta sull’e-commerce, avviato un anno fa: come sta

andando? «Benissimo: i ricavi si sono triplicati. E siamo convinti di poter fare

molto di più». Le stime della Grant nel 2014 indicano ricavi per 19 milioni di

euro, in linea con il 2013, realizzati per il 50% nei Paesi stranieri. Alla voce

distribuzione, il wholesale pesa con 450 negozi italiani e 380 esteri. Il retail si

articola in dieci monomarca: tre in Italia, sette all’estero.

business IN PRIMO PIANO

1. Mauro Serafni, numero uno di Grant2. Il fnale della sflata di Miss Grant e delle altre linee aziendali a Pitti Bimbo.Al centro, la stilista Paola Montaguti

1. Due piumini iDO per l’autunno-inverno 2015/2016 2. Il negozio Sarabanda di Senigallia

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Grant

«Bene l’Europa, e-commerce in corsa»

Miniconf

Rafforza il retail e tutela il wholesale

Mentre è in fase di ultimazione un piano industriale e gestionale per

proiettare nel futuro Miniconf, l’azienda inserita dal 2012 nel programma

Elite di Borsa Italiana dà un’accelerata al retail. L’inverno 2014 si è chiuso

con l’apertura di un fagship Sarabanda in via della Spiga a Milano, seguito

da opening a Stezzano (Bergamo) e a Senigallia. L’altro brand di punta,

iDO, ha avviato spazi a Reggio Emilia, Bellinzago, nel novarese, e Sondrio.

Giovanni Basagni, presidente e fondatore, elenca alcuni dati: «Nel 2014

i ricavi sono saliti intorno ai 70 milioni di euro (+5%), con un 16% circa di

export. Recentemente abbiamo introdotto una risorsa per presidiare meglio

l’Europa, mentre affrontiamo la Cina in partnership con Zehejiang Semir

Garment Co. Ltd.». Anche l’Est Europa è sotto la lente, «insieme al Nord

Africa e i Paesi arabi». Alla voce e-commerce, Sarabanda ha esteso al resto

del nostro continente il suo e-shop, «ma più in generale stiamo lavorando

a una ibridazione dei canali fsici e virtuali». Se il network retail si articola in

45 store italiani e una sessantina tra boutique e shop in shop oltreconfne, lo

zoccolo duro restano i circa 800 multimarca che distribuiscono Sarabanda

e i quasi 650 per quanto riguarda iDO. «Vogliamo più che mai sostenere

la competitività di questi clienti - conclude Basagni - e per questo stiamo

rafforzando la nostra piattaforma B2B con una serie di contenuti e servizi».

Grant is a smash hit in Europe with its e-commerce operation tripling in a year.

New openings for Sarabanda and iDo, as well as a renewed focus on multibrand stores.

2

Mafrat

A Pitti il lancio di due nuove linee

Un portafoglio marchi ben strutturato, un fatturato stabile intorno ai 30 milioni di euro, per il 60% realizzato con

l’export: la Mafrat è una delle aziende più rappresentative del childrenswear, con un mix di brand complementari

tra loro, comprese griffe come Laura Biagiotti Dolls e GF Ferré. L’inverno 2015/2016 porta con sé il termine

della partnership con Stefano Cavalleri per le linee Quis Quis e From The World, ma anche due nuovi ingressi.

«A Cavalleri ci legano grande stima e amicizia - commenta il direttore commerciale, Nicola Fusillo -. Abbiamo

lavorato molto insieme nella fase di start up dei suoi brand. A un certo punto abbiamo capito che la soluzione

ottimale era separarci, per crescere ognuno nel proprio segmento di mercato». A Pitti l’azienda, capitanata da

Mario Totaro, presenta le due new entry Baldinini Young, il childrenswear visto nell’ottica del famoso marchio di

calzature creato da Gimmi Baldinini, e Gianfranco Ferré versione “taglie mini”. «Ci occupiamo da tanto tempo

di GF Ferré - spiega Fusillo - e in accordo con la griffe abbiamo deciso di presentare una collezione di alta gamma

della main label, composta per il 70% da proposte per la bimba». Oltre al canale wholesale, Mafrat presidia il retail

con l’insegna omonima e con Quore, negozi “multibrand” aziendali per i quali nel 2015 si proflano 20 aperture.

Un particolare dello stand di Laura Biagiotti Dolls, uno dei marchi che fanno parte del portafoglio di Mafrat, al salone Pitti Immagine Bimbo

The Mafrat winter 2015/16 portfolio loses Quis Quis and From The World and gains the Gianfranco Ferré and Baldinini Young children’s collections.

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32 19_01_2015

quis quis

Tutto muta, nulla cambiaTerminato il sodalizio con la Mafrat, Stefano Cavalleri si lega a un’altra realtà di Putignano, la I.V.R.

Per Stefano Cavalleri il 2015 è un anno all’insegna del rin-novamento. Dopo tre anni

di collaborazione con Mafrat, le collezioni Quis Quis e From The World, disegnate dallo stilista, cambiano licenziatario e passano a I.V.R.. «Non si tratta di un terre-moto ma di un’evoluzione» preci-sa Cavalleri, per il quale l’inverno 2015/2016 segna anche il debutto come direttore artistico dell’abbigliamento junior di Cesare Paciotti. «L’esperienza con Ma-frat - aggiunge - è stata più che positiva. L’a-zienda mi ha messo a disposizione spazi e risorse fondamentali per la nascita e la cre-scita dei miei brand». Ora il designer entra in una nuova fase. «A Putignano - dice - ho dato vita a un vero atelier, dove ho ritrovato l’artigianalità e la creatività che mi avevano accompagnato nei 30 anni de I Pinco Pal-lino e dove ho coinvolto alcuni emergenti,

business in primo piano

1. Stefano Cavalleri con una sua creazione 2. Lo stile di Quis Quis

1

After Mafrat, Stefano Cavalleri has entrusted his brands to another Putignano company, I.V.R.

Unishop

Investe a Milanoe in Russia

Era l’ottobre 2013 quando Unishop, realtà

milanese attiva nei settori direct retail e

abbigliamento, acquisiva i marchi Mirtillo

e Ninetta. Oggi i due brand possono

contare sulla presenza in circa 300 negozi

multimarca, più una decina di monomarca per

Mirtillo, che come Ninetta ha anche uno shop

aziendale. A proposito di Ninetta, ha aperto

il suo primo fagship a Milano, in via Tivoli

8 (nella foto): 40 metri quadri dove sono in

vendita i modelli della main collection e delle

limited edition. Una novità riguarda la Russia,

dove è stato siglato un accordo con Bosco

di Ciliegi per la distribuzione di entrambe

le collezioni e dove è prevista a febbraio la

partecipazione al salone Cpm di Mosca.

The first Ninetta store and an agreementwith Bosco di Ciliegi in Russia.

Keyart

Con Fiorile nel segmento “lusso quotidiano”

Con la nuova gestione affdata al 100% alla famiglia Romitti, dopo l’uscita di scena nel novembre 2013

del socio Stefano Olmi, nel 2014 Keyart ha messo a segno un’operazione importante, l’ingresso nel

portafoglio di Kid’s Company: un marchio di childrenswear fondato 25 anni fa a Torino come evoluzione

di un’attività famigliare di sartoria che, come spiegano dall’azienda di Carpi, «ha rappresentato il successo

più signifcativo dell’anno. Benché la tendenza generale sia considerare la Penisola un’area incapace di

dare segni di vitalità, questi risultati ci hanno insegnato che, in presenza di proposte ben studiate, il mercato

interno è ancora uno dei più ricettivi». In parallelo, è proseguita l’espansione dei negozi Bottega Keyart,

vetrine delle linee aziendali, con due new opening a Milano e la prospettiva di avviare spazi nelle località

turistiche e all’estero, «con trattative già partite». La prima novità del 2015 è l’esordio a Pitti Bimbo di

Fiorile, «un brand di proprietà, tutto al femminile, rivolto a bimbe e ragazze dai 4 ai 18 anni, che si avvale

per lo stile della collaborazione di Donatella Pertegato, creatrice di Paesaggino (collezione che già fa parte

della scuderia di Keyart, ndr)». Fiorile si posizionerà nel segmento del lusso “quotidiano”, «con un rapporto

prezzo-qualità decisamente vantaggioso». Attualmente Keyart è guidata dai fondatori Isa Goldoni e Mauro

Romitti, supervisori rispettivamente dello stile e della direzione generale, insieme ai fgli Gianni, al timone

della divisione commerciale e fnanziaria, e Nicola, che presidia il marketing.

New arrival at Keyart: the Carpi-based company, which has been entirely owned by the Romitti family since the end of 2013, launches its “daily luxury” Fiorile brand.

Un’anticipazione dell’inverno 2015/2016di Fiorile

2

per dare spazio anche ai giovani». La città puglie-se, dove hanno sede sia la Mafrat che la I.V.R., è di-ventata la seconda casa del designer bergamasco. Ma come cambieranno le col-lezioni Quis Quis e From The World? «Non ci saran-no stravolgimenti - rispon-

de Cavalleri -. Continuerò a rivolgermi al target alto, con una differenziazione di prezzo tra una linea e l’altra. E, impor-tante, a produrre assolutamente e total-mente in Italia le proposte di Quis Quis, mentre per quanto riguarda From The World i ricami e alcune manifatture sono realizzati in India e parte degli accesso-ri in Marocco». Per le scarpe, arricchite con l’inverno 2015/2016 dalla capsule “Exclusive”, è confermato il sodalizio con Andrea Montelpare.

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34 19_01_2015

C’era anche la Barbie a Firenze4Ever, evento

organizzato durante Pitti Uomo dalla boutique

forentina LuisaViaRoma insieme ai fashion

blogger. La fashion doll della Mattel si è

presentata per l’occasione in una veste inedita,

realizzata da Mario Paglini e Gianni Grossi

(designer di Magia 2000), traendo spunto da

un bozzetto dell’artista Hiroyuki Kikuchi. Le

10 Barbie Oriental Obsession, creazioni

uniche ispirate al leitmotiv di questa edizione di

Firenze4Ever, sono state messe all’asta a partire

dal 12 gennaio sia su eBay, sia in negozio, con

una madrina d’eccezione, Anastacia. Tutto il

ricavato sarà devoluto a The Anastacia Fund,

progetto lanciato dalla popstar in sinergia con la

Breast Cancer Research Foundation.

business in primo piano

Preca Brummel e MCS

Un’intesa nel segno del lifestyle “West America”

Dall’autunno-inverno 2015/2016 il look “rugged and refned” di MCS sarà disponibile

anche per gli under 16, grazie a un accordo tra il marchio nell’orbita di Emerisque e

Preca Brummel, azienda leader nella moda infantile cui fanno capo le collezioni Brums,

Bimbus e Mek, con ricavi pari a 96 milioni di euro e un network distributivo di circa 320

monomarca, 1.200 multimarca e 120 concession presso Conbipel, Toys Center e

Coin (una cifra destinata a salire a quota 150 nel 2015). Carola Prevosti, direttore

generale della realtà di Carnago (Varese), parla di «una grande gioia, ma anche una

grande sfda, per quanto riguarda sia il prodotto che la distribuzione». «L’obiettivo che ci

poniamo - aggiunge Leo Cantagalli, ceo di MCS - è vedere il nostro Rider (il simbolo del

brand, ndr) diventare un riferimento non solo nel menswear, ma anche nel kid dai 6 mesi

ai 16 anni». Come sottolinea Carola Prevosti, l’ingresso di MCS avviene in un momento

in cui Preca Brummel sta puntando all’internazionalizzazione. «A oggi - afferma - l’estero

rappresenta il 5% del fatturato aziendale, ma entro tre-cinque anni vogliamo raggiungere

un 20-25%». «Tra i mercati che attualmente funzionano meglio - prosegue - spiccano, a

parte l’Italia, la Russia e la Grecia, ma ci stiamo espandendo anche in Polonia, Slovacchia,

zona dei Balcani ed ex Jugoslavia. Senza contare il Medio Oriente, dove siamo in procinto

di chiudere un deal con un importante partner locale, mentre dagli States arrivano segnali

di interesse che potrebbero trasformarsi in qualcosa di più». L’e-commerce, con il sito

fantaztico.com, sta dando soddisfazioni. «Tra il 2013 e il 2014 - fa notare Prevosti

- le vendite su questo canale hanno fatto un balzo in avanti del 30%. Merito anche di

un’impostazione user friendly che comprende, tra gli altri servizi, la creazione del proflo

personalizzato del bambino, la wish list, le gift card spendibili anche nei negozi fsici

Brums e Bimbus e la lista regali da condividere con amici e parenti».

La “nuova generazione” di MCS esordisce

a Pitti Bimbo, in collaborazione con

Preca Brummel

The new partnership between Carnago, based in Varese, and MCS is launched: the rugged and refned brand is now available in small sizes.

Charity auction for the new Barbie at the Firenze4Ever event launched by the boutique.

L’Oriental Obsession di Barbie e LuisaViaRoma

The “mini” version of young designer Michele Cilli’s womenswear collection at Pitti Bimbo launches Gaëlle Paris, a new addition to the Gimel portfolio

Gimel

Frizzante, innovativa: arriva Gaëlle Paris

«Affrontiamo la crisi generale

come una sfida per elabora-

re strategie in grado di farci “restare in piedi” nel nostro Paese e di cogliere nuove opportunità all’estero, soprattutto oltreoceano»: quelle di Al-berto Dalena, a.d. di Gimel, non sono solo parole. In occasione di Pitti Bim-bo, la scuderia dei marchi che fanno capo all’azienda pugliese si arricchi-sce dei capi per bimbe e ragazzine dai 4 ai 14 anni firmati Gaëlle Paris, che interpretano in chiave childrenswear l’omonima linea, creata nel 2009 dal giovane Michele Cilli. «Con Michele - spiega Dalena - l’intesa è stata imme-

diata. Il carattere innovativo, direi rivo-luzionario del brand ci ha subito con-

1. Alberto Dalena, amministratore delegato di Gimel2. Michele Cilli, fondatore di Gaëlle Paris3. Lo stile di Gaëlle Paris

quistati. A sua volta, il fondatore di Gaëlle Paris, un perfezionista nato e amante del bello, ha mostrato di condividere i nostri valori». Detto, fatto: con l’autunno-inverno 2015/2016 parte un’intesa pluriennale per la produzione e distribuzione di una cinquantina di modelli tra felpe, T-shirt, canotte, abiti, bomber, legging, proposte in denim, short e pantaloni. «Il canale distri-butivo a cui ci rivolgeremo - puntualizza Dalena - è quello dei multimarca di fascia medio-alta, seguito con una rete commer-ciale di cinque agenzie che presidiano tutta la Penisola». Per la prima stagione il mer-cato di riferimento sarà dunque l’Italia. A seguire, l’estero. «Il marchio Gaëlle Paris per la donna - informa l’amministratore delegato di Gimel - può già contare su uno

zoccolo duro di oltre 450 punti vendita nel mondo». Un’altra novità riguarda FeFé: «Per il nostro brand, dedicato ai piccolis-simi e lanciato nel gennaio 2014 al salone fiorentino, stiamo confermando una pic-

cola, ma strategica presenza all’interno di uno dei più importanti department sto-re americani, Bergdorf Goodman, sulla Quinta Strada di New York. Un primo step dal quale partire per uno sviluppo più con-

sistente negli Stati Uniti». Oltre a Gaëlle Paris e FeFé, a Gimel fanno capo Alviero Martini 1a Classe Junior, Donnaventura Junior, Mimisol e Tagliatore Junior, di cui la realtà di Putignano (che ha archiviato il 2013 con un valore della produzione stabi-le rispetto al 2012, un anno record con un +61%, e con la prospettiva di un +2-3% nel 2014) è licenziataria esclusiva. Conferma-

ta la partnership con Versace per la linea Young Versace.

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giovanni del vecchio/i Pinco Pallino

Un manager del luxury lifestyle per rilanciare il marchioGià presidente di Ermini Automobili Italia, con esperienze nell’arredo e nel ready to wear, Giovanni Del Vecchio è il nuovo a.d. de I Pinco Pallino. «Con Lunar - assicura - difenderò il dna del brand»

di Alessandra Bigotta

Dopo lÕammissione al concordato pre-ventivo e l’affitto d’azienda alla newco

Ipp srl, nellÕorbita del fondo asiatico Lu-nar Capital, il brand I Pinco Pallino entra in una nuova fase sotto la guida di Giovan-ni Del Vecchio, da ottobre amministratore delegato al posto di Gaetano Sallorenzo, oltre che operating partner di Lunar Ca-pital. Del Vecchio proviene da Ermini Automobili Italia, nome storico delle vetture sportive, di cui era presidente. Ma pu˜ contare un consolidato background anche nel settore arredo (presso Molteni, Toncelli e Gebrüder Thonet Vienna) e nel fashion, avendo lavorato per Salvato-re Ferragamo e Prada.

Nel suo curriculum spiccano esperien-ze in vari ambiti, tra cui il fashion, ma non nel bimbo. Come si trova ad affron-tare un comparto per lei nuovo, alla gui-da di un brand forte, ma che negli ultimi anni ha vissuto una fase delicata?é vero, nel mio percorso professionale mancava il childrenswear, ma c’è tanto li-festyle e lusso. Ed è quello che serve a un brand come I Pinco Pallino, sui generis ri-spetto al resto della moda infantile e per molti versi assimilabile alle dinamiche dell’adulto. Forse l’unica difficoltà, al di là della specificità del brand e del suo “vissu-to”, recente e passato, è il doversi rivolgere non a un unico interlocutore, ma a due: la mamma e il figlio.

I Pinco Pallino è una “colonna” del made in Italy in piccole taglie. In che modo, in-sieme a una realtà che viene da lontano

2

1

business inTeRviSTe

Zhang Ziyi, protagonista di flm come Memorie di una

Geisha e La Tigre e il Dragone, frma per I Pinco Pallino

una capsule di abiti e accessori. Il debutto è fssato il 22

gennaio, alle 16, nello stand del marchio in Fortezza da

Basso, alla presenza dell’attrice. Si tratta della prima tappa

di un progetto di scouting internazionale del brand, insieme

a personaggi provenienti da diversi settori e culture.

Una capsule con ZHANG ZIYI

come Lunar Capital, intendete tutelare questo patrimonio di italianità?Al di là di quanto potrebbe sembrare, esi-ste un filo rosso che lega un marchio italia-no, o meglio bergamasco, quale è I Pinco Pallino, a un player come Lunar Capital, che presidia da tempo il segmento bimbo, ma che non era ancora presente nel luxury childrenswear: I Pinco Pallino è, per così dire, il tassello mancante. Ed è interesse di Lunar Capital preservarne l’identità, riportando in primo piano l’essenza del marchio, ma con la consapevolezza che I Pinco Pallino di dieci anni fa non pu˜ esse-re replicato ai giorni nostri.

Quindi la produzione resta italiana?Il brand è made in Italy e tale resterà. Non solo a livello di produzione, tranne alcuni dettagli, ma anche nella prototipia, nella modelleria, nei disegni, tutti seguiti in-ternamente. Alla guida del team creativo è confermato Umberto Consiglio, mentre abbiamo rafforzato con alcune new entry gli uffici commerciali e marketing.

La distribuzione: come la affrontate? I fondatori de I Pinco Pallino avevano ca-pito in anticipo sui tempi l’importanza

del retail per un marchio come questo. Attualmente i monomarca (tre in Italia e 11 all’estero, ndr) rappresentano il 40% del business e i multimarca il 60%. Una percentuale che intendiamo invertire nel prossimo triennio, anche attraverso in-vestimenti importanti in Asia. Ma sono in arrivo novità anche sul territorio italiano. A che punto è la procedura di con-cordato preventivo?Stiamo lavorando a stretto contat-to con il commissario, in modo da chiudere la procedura al pi• tardi entro fine 2015.

Manterrete la licenza del childrenswear di Trussardi?Certo. Si tratta di una realtà per-fettamente complementare alla nostra. Che, non dimentichia-molo, ha il suo fulcro nella ber-gamasca come I Pinco Pallino. n

With a wealth of experience in the felds of automotive, furniture and ready-to-wear, Giovanni Del Vecchio takes the reigns at I Pinco Pallino. «This brand is similar to those of the adult world - he explains -. Me and Lunar Capital will preserve its dna».

1. Il monomarca I Pinco Pallino al Plaza 66 di Shanghai2. Giovanni Del Vecchio 3. Una preview dell’inverno 2015/2016 de I Pinco Pallino

3

I Pinco Pallino launches a capsule collection at Pitti with actress Zhang Ziyi.

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38 19_01_2015

40 anni con sflate openinge co-brandingUn compleanno nel segno delle novità per la griffe che presenterà la nuova collezione a Parigi. Focus sulle Beauty Spadi Andrea Bigozzi

Una capsule collection che riediterà i pezzi iconici del marchio, il restyling del flagship di avenue Montaigne, il progetto di una Spa per i più piccini: così Bon-

point celebra il suo 40esimo compleanno. Il brand francese fondato nel 1975 e oggi di proprietà del gruppo Epi, darà il via ufficiale ai festeggiamenti il 28 gennaio a Parigi, quando in concomitanza con i giorni dell’alta moda, si terrà la sfilata della nuova collezione nell’atelier di rue de Tournon (nella foto, la sfilata della primave-ra-estate 2015). «Presentare durante la settimana dell’haute couture - spiega Chri-stine Innamorato, direttore artistico di Bonpoint - rafforza l’immagine di brand lifestyle e pone l’accento sull’aspetto che ci stanno a cuore, come il savoir faire delle lavorazioni, senza perdere di vista il confort di cui hanno bisogno i nostri clienti». L’ambizione di Bonpoint, presente in 27 Paesi (Italia inclusa) con 120 store, è quel-la di passare da brand deluxe del childrenswear a marchio lifestyle, come dimostra anche la linea teen Yam, da due stagioni al centro di importanti investimenti. Per il 2015 sono stati confermati tutti i co-branding avviati, tra cui quelli con Golden Goose e Dr. Martens (calzature), Aurelie Bidermann e Stone (accessori) e altri sono in fase di studio. Ma il progetto che più sta a cuore a Innamorato è quello del beauty. «Un business iniziato tre anni con fa con lo skincare e le fragranze - dice la designer - poi evoluto con le Spa itineranti e che vogliamo potenziare». I festeggia-menti per l’anniversario non distoglieranno Bonpoint anche dal piano retail: a fine 2014 il marchio ha inaugurato uno storea Mexico city (ma l’opening clou è stato a New York in primavera) e nel 2015 consoliderà la presenza in Cina e Giappone. n

business in primo piano

120% Cashmere

Con l’inverno scommette sul flo eco-friendly

Con la stagione fredda Palladium Moda punta all’innovazione anche in taglie mini, nella linea 120% Cashmere

Kids. «Abbiamo scelto un flo in cashmere rigenerato - spiega Alberto Peretto, fondatore e ceo di Palladium Moda - del tutto eco-friendly e duttile. Lo proponiamo per le felpe, con interno in cotone, ma anche mischiato al mohair e al lino, infeltrito, bouclé o dall’aspetto “pelle”, grazie al trattamento Leathertex». L’azienda di S. Agata Bolognese (Bo), che chiude il 2014 con una tenuta dei ricavi, a 11 milioni di euro, esporta circa l’85% della produzione, destinata anche al’adulto, e continua a puntare sull’estero. Dopo i monomarca di Milano, St.Martin, Miami e Palm Beach, Peretto prevede di aprire a Londra e di fare il bis a Miami. Quanto all’e-commerce, avviato tre anni fa con consegne in tutto il mondo (eccetto la Cina), l’imprenditore dice: «È una scommessa: procede lentamente ma cresce, specia negli Usa». (e.f)Gilet 120% Cashmere Kids in cashmere eco

Bonpoint will kick off its 40th anniversary celebrations with a show during Haute Couture Week in Paris. For this spacial birthday, the French brand will create also a capsule collection.

In its winter kids collection 120% Cashmere uses an eco-friendly yarn. Brand owner Palladium Moda is planning new stores abroad.

AndreA MontelpAre

In arrivo una nuova showrooM a Milano

In vista per Andrea Montelpare, produttore marchigiano di calzature bimbo di alta gamma, l’apertura di una showroom di 450 metri quadri a Milano, in via Pietro Mascagni 15. «Si tratta di una tappa strategica e imprescindibile - commenta il fondatore ea.d., Andrea

Montelpare (nella foto) - in un momento molto positivo del nostro sviluppo internazionale. Milano è una città capace di attrarre clienti da ogni parte del mondo. Ed è il mondo, del resto, la destinazione naturale delle collezioni nel nostro portafoglio». All’azienda, nata oltre 20 anni fa a Fermo, fanno capo quattro brand di proprietà (Andrea Montelpare, Bumper, Montelpare Tradition e AM 66) e 12 licenze: Simonetta, Cesare Paciotti, Cesare Paciotti

4US, Diesel, Dsquared2, From the World

designed by Stefano Cavalleri, GF Ferré, Ice Iceberg, John Galliano Kids, MiMiSol, Quis Quis (sempre disegnata da Cavalleri) e Roberto Cavalli Junior. (a.b.)

Andrea Montelpare will open its new showroom in Milan.

Bonpoint

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ilSONDAGGIO

E quelle di accessori infantili?

In base all’andamento della stagione, come prevedete andranno i saldi invernali di moda bimbo?

Come sono andate le vendite di abbigliamento infantile in questo autunno-inverno?

Abbigliamento e accessori bimbo Autunno-Inverno 2014/2015Sondaggio vendite

The crisis hits even sales of children’s wear, a clothing segment traditionally privileged within the family budget. Italian people don’t buy and many Russian customers have disappeared. Only collaboration between retailers and companies, and among the traders themselves, could help the multi-brand stores in overcoming the diffculties.These are the results that emerge from our survey about childrenswear sales during the current fall-winter season, carried out with a panel of 40 leading Italian multi-brand retailers.

41 19_01_2015

La crisi colpisce, e in modo pesante, anche le vendite di childrenswear, segmento dell’abbigliamento tradizionalmente privilegiato all’interno del budget famigliare. Al problema congiunturale se ne sovrappone uno strutturale: come per l’adulto, la clientela tende a chiudere un occhio su qualità e made in Italy, a favore di capi acquistati a buon prezzo nelle catene della fast fashion. Solo la collaborazione tra i dettaglianti e le aziende, e fra i commercianti stessi, può aiutare a superare le difficoltà. Lo sostiene la quarantina di multimarca della Penisola che hanno risposto al nostro sondaggio

di Elisabetta Campana

Una stagione da dimenticare per le vendite di moda bimbo in Italia. È quanto emerge dal sondaggio di Fashion effettuato con la collaborazione di una quarantina di multimarca al

top sparsi nella Penisola. La crisi economica colpisce, e in modo pesante, anche un segmento dell’abbigliamento tradizional-mente privilegiato all’interno del budget famigliare. Alle prime avvisaglie di difficoltà i papà stringono i cordoni della borsa, poi seguono le mamme e, solo in ultimo, i genitori tagliano, riducen-do all’indispensabile gli acquisti di vestiario e accessori per i fi-gli. È quello che, dopo anni di contrazione della capacità di spesa degli italiani, sta accadendo ormai da tempo nel nostro Paese. Ma ora è in atto anche un cambiamento strutturale nell’attitudi-ne all’acquisto del childrenswear, che riguarda pure chi di fatto non ha problemi economici. Come per l’adulto, si tende sempre più spesso a chiudere un occhio su qualità e made in Italy, a favo-re di capi “usa e getta”, acquistati a buon prezzo nelle tante cate-ne italiane ed estere della fast fashion. «Il mutamento è epocale - dichiara Angela Frisone di Baby Dress a Bari -. In 50 anni di attività siamo passati attraverso varie crisi, ma questa è diversa: anche chi è ricco non spende più». Non si investe nemmeno per la cerimonia che, in special modo al Sud, è sempre stata un’occa-sione di shopping imprescindibile: «Anche per la comunione -

Manca un gioco di squadra

32%5% 63%

Peggio Comelo scorso

anno

Meglio

47%8% 45%

Comelo scorsoanno

PeggioMeglio

48%27% 25%

Peggio Megliodello scorsoanno

Comelo scorsoanno

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42 19_01_2015

ilSONDAGGIO

aggiunge Frisone - con la scusa che i bambini poi giocano a calcio, i genitori vestono i ma-schietti con pantalonci-ni e maglietta». Questo autunno-inverno, inol-tre, il caldo prolungato fino a metà dicembre non ha certo facilitato la vendita dei capispal-la più pesanti (e più co-stosi) in corso di stagione. Anche perchÈ i saldi anticipati al 3 gennaio - spesso prece-duti già a dicembre, se non prima, da vendi-te scontate sottobanco - hanno di fatto dis-suaso i bendisposti allo shopping natalizio a comprare a prezzo pieno. Infine, la mancan-za dei russi si è fatta sentire anche nel busi-ness di moda infantile, penalizzando princi-palmente le boutique presenti nelle città e località turistiche e di transito internazio-nale. La situazione fotografata dal nostro sondaggio non dà adito a facili ottimismi. Il

63% dei negozianti intervistati lamenta di aver venduto meno abbigliamento infan-tile rispetto all’autun-no-inverno 2013-2014 (alcuni addirit-tura parlano di un calo del 50%), il 32% dichiara un sell out in linea con quello dello scorso anno e solo un

5% vanta un incremento del giro d’affari. Leggermente migliore la performance sul fronte accessori, rispettivamente del 45%,47% e 8%. Un risultato comunque di poco aiuto: questa merceologia incide infat-ti marginalmente sul fatturato dei negozi di childrenswear, anche perchÈ come sottoli-nea qualche commerciante: «Purtroppo spesso cappellini, borsette e fermacapelli vengono chiesti in omaggio». A fronte di questi dati non può stupire che solo il 2% degli interpellati dichiari di voler aumenta-

Cristina SartoriCristina Sartori, Torino«Il settore del childrenswear ha bisogno di novità: i brand dovrebbero investire di più in creatività, proporre fash in corso di stagione e rivedere le tempistiche delle consegne adeguandole alle esigenze climatiche e del mercato»

I brand di abbigliamento bimbo pi• venduti

uMonnalisav Il Gufo

w Twin-Set Simona Barbieri

ArrEdo BABy, fidEnzA

MONNALISA

IL GUFO

FENDI KIDS

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43 19_01_2015

Tra i nuovi brand di moda bimbo vincono:

re il budget per il prossimo autunno-inver-no. Il 53% manterrà gli stessi ordini dello scorso anno e il 45% li ridurrà, lasciando anche un po’ di spazio per l’acquisto di pronto moda. Ciò premesso, i dettaglianti italiani non si perdono d’animo e cercano di affrontare con la professionalità, l’impegno e l’esperienza che li contraddistingue le tan-te difficoltà di mercato. Vista la gravità del momento, non possono farcela da soli. Au-spicano pertanto la collaborazione dei pro-duttori affinché realizzino collezioni più mirate e innovative, con un giusto rapporto qualità-prezzo, concordino budget ragione-voli e accettino una percentuale di resi a fine stagione. I fornitori dovrebbero anche rivedere le tempistiche di presentazione, acquisto e consegna dei capi, in base alle vere esigenze dei consumatori e all’effettivo cambiamento climatico a cui stiamo assi-stendo, con un occhio di riguardo per i flash in corso di stagione e le proposte di pronto moda. Tra i best seller di questo inverno do-minano i marchi italiani: nell’abbigliamen-

to vince Monnalisa, seguita da Il Gufo e Twin-Set Simona Barbieri. Sul fronte accessori hanno la meglio Fendi Kids, Gucci, Monnalisa (al primo po-sto), Golden Goose e Armani Junior (al secondo), Hogan e Twin-Set Simona Barbieri (al terzo). Tra i brand di recente affermazione commerciale vengono segnalati Babe & Tess, Msgm e Invicta. «Penso sia importante promuovere presso le aziende l’importanza del prodotto made in Italy - spiega France-sco Depinto di Depinto Kids a Barletta - e spingerle a realizzare capi in grado di sod-disfare appieno le vere esigenze dei bambi-ni: dai pesi adatti (soprattutto per felpe e maglie), alla vestibilità e flessibilità di utiliz-zo dei capi, oltre ai prezzi più concorrenzia-li». Il problema dei cartellini elevati resta in primissimo piano: «Ormai è impensabile vendere un giubbotto in pelle per un bam-

bino a più di mille euro: sarà anche griffato, ma è una cifra improponibile - dice un nego-ziante, che preferisce mantenere l’anomi-mato -. Stesso discorso per sneaker che vanno in vendita a 160-180 euro e che du-rano il tempo di una stagione». A maggior ragione per le collezioni di target elevato è indispensabile che le aziende assicurino l’esclusiva di zona. «In questi ultimi anni di offerta inflazionata, si trova tutto e di più

v MsgmwInvicta

uFendi Kids, Gucci, Monnalisa v Golden Goose, Armani Junior

wHogan, Twin-Set Simona Barbieri

I marchi di accessori bimbo pi• venduti

BArBErA JUnior, CAstEllAmmArE dEl golfo (tP)

MSGM

uBabe & Tess

GOLDEN GOOSE

GUCCI

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ovunque, anche negli outlet - dice Cristina Simionato di Peter Pan a Mirano (Ve) -. L’esclusività dell’offerta è garantita solo, o quasi, dai marchi di ricerca, poco diffusi. Senza ovviamente sottovalutare il valore e la storicità dei brand conclamati che, se ben distribuiti, possono dare ancora otti-me soddisfazioni». «Da poco - aggiunge Simionato - abbiamo aperto il nostro sito e-commerce: dobbiamo ancora crescere, ma credo molto in un futuro giocato tra reale e virtuale». Sono a tutt’oggi una rari-tà i multimarca di childrenswear che ven-dono online, ma sicuramente come sta accadendo per l’adulto la multicanalità è un percorso a cui non si può, e non si po-trà, rinunciare. Alle istituzioni e alle asso-ciazioni di settore i commercianti chiedo-

no invece una mag-gior salvaguardia del settore e più tutela sul fronte dei saldi sel-vaggi e della competi-zione sleale. «Tra la concorrenza degli outlet center, dei cen-tri commerciali in promozione continua e di tutti i negozi che effettuano sconti in ogni momento, al pun-to che i saldi sembrano ormai liberalizzati, i negozianti corretti come fanno ad andare avanti?», si domanda Andrea Astarita di Andrea Baby a Vico Equense (Na). «Oltre al danno, la beffa - rincara la dose Erika Bardazzi di Mini Moda a Prato -. Ci sono

negozi che fin dai pri-mi arrivi praticano lo sconto del 20%. Così certi clienti, oltre a non acquistare da noi, arri-vano a pensano che siamo dei ladri». «Altro fattore penalizzante - prosegue Bardazzi - è come sempre l’avvio dei saldi invernali a ri-

dosso delle feste natalizie, quando il freddo vero sta arrivando e si protrarrà fino ad aprile». Un pensiero condiviso da molti in-tervistati: buona parte dei negozianti vor-rebbe che i saldi venissero posticipati di un mese, all’inizio di febbraio, in modo da po-ter vendere full price più a lungo. Anche

Elisabetta BonelloAnna Annibali, Civitanova Marche (Mc)«In questo momento di crisi le aziende dovrebbero essere più fessibili sul fronte budget e venire incontro alla clientela, sana, corretta e che paga»

ok groUP, Angri (sA)

PEtEr PAn, mirAno (VE)

roBirÒ, BErgAmo

PrimAmodA, CosEnzA PEtitE mAdElEinE, tErmoli (CB)

BrUnA, fossomBronE (PU)

ilSONDAGGIO

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Ringraziamo il nostro panelAnna Castagna – Al nido dEl Condor – Piacenza; Andrea Astarita – An-drEA BABy – Vico Equense (Na); Elisabetta Bonello – AnnA AnniBAli –

Civitanova Marche (Mc); Roberta Baccari – ArrEdo BABy – Fidenza (Pr);

Elisabetta Bezzi – BABy doC – Ravenna; Angela Frisone – BABy drEss

– Bari; Gianni Amati – BABy lEAm – Roma; Matteo Barbera – BArBErA JUnior – Castellammare del Golfo (Tp); Caterina Fanelli – BiAnCAnEVE –

Francavilla Fontana (Br); Bruna Galli – BrUnA – Fossombrone (Pu); Manuela

Bizzarri – CAVAllUCCi BABy JUnior – Terni; Cristina Sartori – CristinA sArtori – Torino; Gaetano De Florio – dEflorio – Noicattaro (Ba); Fran-

cesco Depinto – dEPinto kids – Barletta (Ba); Waltraud Schaefer – dErBy JUnior – Brunico (Bz); Chiara Nodari – frEEPort BABy – Clusone (Bg);

Nadia Gagliardone – gAgliArdonE – Saluzzo (Cn); Federico Giglio – giglio PiCColo – Palermo; Alessandra Zenati – gloriAnA BABy – Peschiera del

Garda (Vr); Ferdinando Ferrara – i BimBi di JoE – Frattamaggiore (Na); Raoul

Negri – il gABBiAno – Sirmione (Bs); Enzo Trifrò – il gErmoglio – Alba

(Cn); Anna Maria Cammi – il monEllo – Piacenza; Giordana Conte – in modA – Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi); Luigia Angelilli – lA fAtinA – Lu-

cera (Fg); Martina Rossi – lA VolPE rossA – Ponte a Egola San Miniato (Pi);

Maria Arena – mArinEly – Messina; Erika Bardazzi – minimodA – Prato;

Debora Mari – morBillo – Thiene (Vi); Giuseppina D’Antuono – ok groUP – Angri (Sa); Michele Pedico – PEdiCo – Barletta; Cristina Simionato – PEtEr PAn – Mirano (Ve); Marilena D’Urbano – PEtitE mAdElEinE – Termoli (Cb);

Franca Bojeri e Veronica Galbero – PAPAllA – Novara; Maria Paola Bernabei

– PinoCCHio/Pongo – Rimini; Fulvio Ciardullo – PrimAmodA – Cosenza;

Daniela Ruggeri – roBirÒ – Bergamo; Saverio Passero – styl BABy – Cro-

tone; Jessica Fanton – tAto E tAtA – Costabissara (Vi); Vincenza Staropoli

– toPolino modA – Vibo Valentia; Andrea Diaz – VElA sHoP JUnior –

Cagliari; Ivana Vesprini – VEsPrini – Civitanova Marche (Mc)

dEPinto kids, BArlEttA

perchÈ la crisi non fa sconti a nessuno: «Chiu-dono pure i negozi sto-rici - osserva Matteo

Barbera di Barbera

Junior a Castellamma-re del Golfo (Tp) -. Se gli agricoltori patiscono la siccità il Governo li aiu-ta con degli incentivi. Come mai nel nostro settore, nonostante le calamità e le difficoltà tocchino anche a noi, nulla ci è dovuto e dobbiamo solo pa-gare? Eppure i nostri negozi hanno storica-mente contribuito alla crescita economica del Paese». Per affrontare questo periodo difficile, che al momento sembra non ter-minare mai, e anche per creare un nuovo modo di fare commercio è indispensabile

una vera collaborazio-ne sia tra i commer-cianti, sia con le azien-de. «Purtroppo invece - afferma Giordana

Conte di In Moda a Belvedere di Tezze sul Brenta (Vi) - alla fine ognuno cura il proprio orticello. Continuiamo a farci la guerra a suon di promozioni e ribassi

per finti rinnovi, trasmettendo alla cliente-la solo confusione. Dovremmo invece crea-re un gruppo di seri professionisti che con coraggio continuino a emozionarsi nel ve-stire bene i bimbi, nel vedere soddisfatte le mamme e nel fare più belle le nostre città». Il gioco di squadra potrebbe aiutare, e non poco, il settore. n

CristinA sArtori, torino

Maria Paola BernabeiPongo/Pinocchio, Rimini«I saldi invernali dovrebbero essere posticipati all’inizio di febbraio: attualmente sono troppo a ridosso del Natale e partono quando è appena iniziato il freddo, penalizzandoci nella vendita»

CAVAllUCCi BABy JUnior, tErni

styl BABy, CrotonE

ilSONDAGGIO

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Trasversale, pratico e confortevole, il denim ribadisce il proprio ruolo di primo piano nel guardaroba dei

bambini. Lo confermano i dettaglianti, che continuano a venderlo con ottimi ri-sultati anche in tempi di crisi. «Dai 6 anni in avanti vogliono solo i jeans, a patto che abbiano un’immagine pulita e fit piutto-sto aderenti, declinati in tessuti stretch, per assicurare comodità», racconta Cri-stina Sartori, della boutique Sartori a Torino. «I bambini di tutte le età non vo-gliono farne a meno e le mamme lo ama-no perché è indistruttibile», conferma Federico Giglio del punto vendita Giglio Piccolo a Palermo, dall’altro capo della Penisola. Le prospettive non mancano, dunque, per quanti gravitano in questo settore: realtà che, tuttavia, si muovono in uno scenario caratterizzato da un for-te affollamento di marchi e dalla concor-renza dei grandi retailer. «Il mondo del jeanswear bambino da tempo pullula di label note e meno note, vecchie e nuove - osserva Germano Ferraro, a.d. di Bra-ve Kid, cui fa capo Diesel Kid -. Il settore è particolarmente ricco di proposte e la concorrenza sempre più agguerrita. La chiave per emergere è data dal connubio qualità più innovazione. Per questo nella nostra offerta il Jogg Jeans è diventato il prodotto chiave, simbolo della fusione tra dna della label e comfort». «I colossi della distribuzione hanno cambiato completa-mente le logiche del mercato, ma proprio in questo nuovo contesto crediamo che il nostro prodotto possa avere una grande

un complemento e un’opportunità più ricca, ma comunque accessibile in termi-ni di prezzo». «Oggi le aziende devono in qualche modo adeguarsi al confronto con i grandi retailer e soprattutto individuar-ne i punti positivi, cercando di adattarli al proprio brand - fa notare Elia Guidi, country manager della filiale italiana dell’azienda olandese Vingino -. Un pun-to importante, per esempio, è l’altissima

storia da raccontare - sottolinea Sauro Mariani, corporate marketing e commu-nication director di Antony Morato Ju-nior -. Accanto alla proposta dei retailer si avverte forte la necessità di un’alter-nativa: come completamento di un look, come proposta speciale per il giorno, come idea per far contento il bambino che sta crescendo e guarda sempre più all’adulto. Il nostro prodotto costituisce

business mercato

2

1. Un outft di Vingino2. Un insieme di Antony Morato Junior

di Carla Mercurio

Il denimwear conferma il suo ruolo di spicco nel guardaroba dei bambini. In un’arena sempre più affollata, vincono i brand capaci di garantire innovazione e propositività, contrastando le grandi catene anche sul loro stesso terreno: la freschezza dell’offerta in negozio

denim under 14

Come te, nessuno mai

Highly popular with children and loved by moms for practicality, denimwear continues to occupy a prominent place in the children’s wardrobe. An important opportunity for the childrenswear companies, even if they deal with a crowded market, where the competition from large retailers is increasingly strong. It is more and more time to leverage creativity, making products that are unique and recognizable.

1

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valutazione del rost (indice di rotazione dello stock), tipica delle grandi catene, dove il prodotto nuovo arriva almeno due volte al mese». E prosegue: «Penso sia fondamentale riproporre questo modello anche ai nostri clienti, dando l’opportuni-tà di acquistare sempre merce nuova, più volte durante l’anno, con periodo di con-segna ben precisi».

comfort, gym, power stretch battono il basicIl denim è un argomento caldo per Vingi-no, che sviluppa un vero e proprio total look con le tele indigo (pantaloni, cami-cie, giacche e sweat pant color denim) declinato in vari fit (skinny, slim, tapered, regular) e tantissimi lavaggi. «Il jeans è una parte importante nel nostro business - ribadisce Guidi - e abbiamo la certezza, confermata anche dai dati di sell out dei nostri clienti, che in futuro potrà crescere ulteriormente». Denim in primo piano, anzi nel dna, per Guess Kids, che nelle taglie piccole concentra i concetti miglio-ri delle linee adulto: «Comfort dei tessuti, vestibilità perfette e dettagli che ne arric-chiscono l’aspetto - spiega un portavoce dell’azienda -. In particolare il power

stretch denim è uno dei punti forti del-la nostra offerta, che consente altissimi livelli di comfort. Su questo filone conti-nuiamo a sviluppare, con sempre più gra-dimento da parte del mercato, una parte in knit denim. Inoltre a ogni uscita dedi-chiamo una parte del campionario a una Òspecial event capsuleÓ: capi dal gusto più deciso, dove il denim diventa uno dei protagonisti, con borchie, strass, lavaggi strong». Sul concetto di comfort, particolarmente sentito in questo momen-to, insiste Pepe Jeans con il nuovo Gymdigo, comodo come una maglia in jersey ma realizzato come un jeans: una fusione tra un pantalone da jogging e un jeans di stile urban. L’am-piezza dell’offerta rappresenta un punto forte per LeviÕs Kidswear, come sottoli-nea Federico Bareggi, responsabile ven-dite Italia del Gruppo Zannier, licenzia-tario del brand: «Il marchio si affaccia al mercato italiano in maniera trasversale e affronta tutte le taglie del childrenswe-ar, tipologie di prodotto diverse ideate e distribuite nella logica del retail target

price, suddivise nelle tre fasce Good, Bet-ter, Best, coerenti con i vari prezzi e ca-nali distributivi. In particolare il Gruppo Zannier è specializzato e riconosciuto nel mondo delle prime taglie (core business) e da anni distribuiamo con successo il ca-deaux ÒMy First Levi’sÓ, ovvero il primo jeans dalla taglia 6 mesi».

sempre piÙ cosmopoliti, sempre piÙ focalizzati sulla distribuzionePrezzi diversi, target diversi, capsule collection e flash speciali all’interno di una stessa collezione ricompongono un’offerta studiata per assecondare le esigenze di un mercato sempre più va-sto, abitato da consumatori altrettanto eterogenei. Una tappa obbligata, quella dell’internazionalizzazione, a cui il set-tore del childrenswear non si sottrae. Olanda, Russia, Belgio e Portogallo, oltre all’Italia, sono i mercati più ricettivi per Antony Morato Junior, mentre si rafforza la presenza in Germania, Grecia, Francia e Spagna. Un impegno che si traduce in una quota export del 40% sul giro di af-fari totale (6 milioni di euro, in crescita del 10% sul 2013) «destinata a supera-re il 50% nel 2015», puntualizza Sauro Mariani. Spagna, Grecia e Russia (nono-stante i recenti avvenimenti) sono i re-ferenti prioritari per il Gruppo Fratelli Casillo, cui fa capo, fra le altre, l’etichetta di sportswear per il maschietto Ronnie Kay, che realizza all’estero il 20% del proprio giro di affari. Ma fanno gola an-che le nazioni del Nord Europa e i Paesi asiatici. Anche sul fronte della distribu-zione si moltiplicano iniziative e strate-gie. Il prossimo marzo Vingino aprirà il primo monomarca in Italia a Rimini

insieme a un partner e la previsione è di inaugurarne altri due minimo nel 2016. Nel mese in corso avvie-rà quattro shop in shop in partnership con realtà come Sorelle Ramonda, Time Out di Peschiera del Garda, Hollywood di Castelletto Ticino e Poli di Grosseto e

altri sono in dirittura di arrivo entro giugno. Aree personalizzate anche per Diesel Kid, che si concentra sulla pre-senza presso key account di fama inter-nazionale (department store in Europa, Stati Uniti e Asia e kid specialty store), e per Antony Morato, che i suoi spazi li sta aprendo presso le boutique dell’a-dulto in Arabia Saudita. n

3. Un look della pre-fall 2015 di Guess Kids4. Una camicia di Levi’s Kidswear5. Una proposta frmata To Spin per il prossimo inverno6. Il Jogg Jeans di Diesel Kid

per il maschietto3

4

5

6

Differenziare l’offerta: un must per dialogare con un pubblico internazionale

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50 19_01_2015

trend Griffe

Sempre fedele allo

stile Gaultier, la

collezione Junior

Gaultier FW16 gioca

con i contrasti,

mescolando elementi

classici come le righe

e il blu navy con

grafche e illustrazioni

prese dai fumetti.

Fra i temi che rendono

speciale la nuova

collezione della griffe

spiccano il maculato

e le rose, sviluppati su

capi caratterizzati da una

sofsticata praticità.

Fall-winter 2015/2016

It-boys & girls

Passione per il colore,

outwear come stile

di vita: gli elementi

distintivi di Iceberg

sono protagonisti

anche nella linea Ice

Iceberg, declinati in

capi comodi e moderni

come la felpa con

stampa Batman e il

pantalone in gabardina

con toppa sul

ginocchio.

Catene, focchi, pois

e righe, il bianco

e il nero: i simboli

intramontabili del

brand Moschino

ricorrono in tutta la

nuova collezione

pensata per le taglie

piccole.

Hugo Boss veste

con eleganza e

praticità anche

i più piccoli: la

collezione Boss

per il prossimo

autunno-

inverno è ricca

di capi casual-

chic, come

cappotti e felpe.

Miss Blumarine Jeans

Boss Ice Iceberg

Moschino Baby Kid Teen

Junior Gaultier

Una collezione

ricca, con cinque

mood, diversi tra

loro per colori,

lavorazioni e

fantasie. Per

raccontare una

bambina che

ha voglia di

giocare con la

moda senza rinunciare

alla praticità. Tanti

i colori, tra cui non

manca il total black.

Ermanno Scervino Junior

La linea junior

proposta da

Dsquared2 per il

prossimo inverno

racchiude diverse

ispirazioni. Tra

queste c’è il tema

del tartan, interpretato

con il tocco ironico

tipico del fratelli Caten,

che piace tanto a bad

girls e bad boys.

Dsquared2

At the same time of Pitti Bimbo, the fashion brands - taking part or not at the fair in Florence - show in their showrooms their new junior collections, that will be full of “kidding “.

di Andrea Bigozzi

In contemporanea con Pitti Bimbo, le grandi griffe - presenti o meno al salone - animano le loro showroom con le collezioni junior all’insegna del “just kidding”

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Fendi e Simonetta: da licenza a joint venture

Giˆ licenziataria del marchio Fendi dal 2010, lÕazienda

marchigiana di abbigliamento bimbo Simonetta trasforma

lÕintesa con il marchio romano del lusso in una joint venture. Con

la collezione primavera/estate 2015 debutta la newco Fendi

Kids. ÇLa joint venture con Simonetta - dichiara Pietro Beccari,

presidente e ceo di Fendi - • un passo naturale, dopo anni di stretta

collaborazione e con il desiderio condiviso di sviluppare sempre

di pi• la linea Fendi Kids. Sono certo che, con questa partnership,

rafforzeremo la nostra presenza nel segmento di mercato neonato

e bambinoÈ. ÇLa costituzione della Fendi Kids - commenta Roberto

Stronati, presidente di Simonetta - • un importante riconoscimento

alle capacitˆ industriali della nostra azienda, da parte di uno dei

pi• importanti marchi del lusso nel mondo. Ci lanciamo in questa

nuova avventura con la consueta passione e professionalitˆ, che

ci contraddistinguono da 60 anni sia per il marchio Simonetta, sia

per i brand in licenzaÈ.

Tra i marchi leader

nel childrenswear, con

boutique monomarca

e corner da Harrods

a Galeries Lafayette,

da Dubai a Hong Kong,

ora Fendi Kids Çsi pone

nuovi e ambiziosi obiettivi

di sviluppo, rafforzando

sempre pi• la giˆ capillare

distribuzione, anche

attraverso nuove aperture

che si stanno delineando

allÕorizzonteÈ. (e.f.)

New deal

Kenzo ripropone

le stampe

inconfondibili e i

colori vivaci delle

collezioni per adulti

anche nella linea

Kids. L’utilizzo

audace delle stampe

rende ogni look

divertente e alla

moda.

Armani Junior offre una collezione

ecclettica che presta attenzione alla

moda e praticità. Capi nel perfetto

stile del brand, come l’abito in

tessuto jacquard maculato e il top

bianco in georgette stretch portato

sui pantaloni sempre jacquard.

La collezione invernale ruota

intorno ad alcuni capisaldi del

brand della Medusa, come

il denim dégradé, le borchie

multicolor e le macro greche,

su abiti, T-shirt e felpe.

Roberto Cavalli mette la

fantasia e la natura al centro

della collezione Junior. Per lei

stampe giaguaro con farfalle,

per lui stampa jungle sia sul

giubbino sia sul jeans.

Kenzo Kids

Roberto Cavalli Junior

Young Versace

Armani Junior

Following the 2010 licensing agreement with Simonetta, Fendi chooses the company as its partner once again for Fendi Kids. A new joint venture starting with the spring/summer 2015 collection.

A sinistra, il bozzetto del tema Fendi Roma (ispirato a un logo disegnato da Karl Lagerfeld e ripreso dagli archivi della maison), anticipazione della collezione autunno-inverno 2015/2016 che Fendi Kids presenta a Pitti. Sotto, un look della collezione primavera-estate 2015, che segna il debutto della newco Fendi Kids

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trend Griffe

Novità

Marni by Brave Kid al debutto a Pitti BimboPassa al gruppo Otb la licenza della linea junior della griffe, prima affidata a Spazio Sei. Capi per la bambina, ispirati ai codici dei grandi

Si rafforza il sodalizio tra Marni e il gruppo Otb. Il brand

disegnato da Consuelo Castiglioni ha siglato un accordo

di licenza con Brave Kid per la produzione e distribuzione

su scala mondiale della linea Marni dedicata ai più piccoli.

Il debutto a Pitti Bimbo con la collezione per l’autunno-in-

verno 2015/2016. «La collaborazione

con Brave Kid - commenta Gianni Ca-

stiglioni, amministratore delegato di

Marni Group - ci permetterà di raffor-

zare e ampliare la nostra strategia di im-

magine e distribuzione, mantenendo co-

erente l’identità del brand». «Un brand

dall’identità unica - gli fa eco Germano

Ferraro, a.d. di Brave Kid - con un gran-

dissimo potenziale nell’area bambino».

La nuova licenza con Brave Kid (prece-

demente la produzione era di Spazio

Sei), rappresenta un ulteriore step dell’alleanza tra il gruppo

di Renzo Rosso e Marni, maison entrata a far parte di Otb nel

2012. Brave Kid, controllata dalla stessa Otb, è specializzata

nella produzione e distribuzione di abbigliamento e accesso-

ri per bambini. Con 30 anni di esperienza alle spalle, iniziata

con Diesel Kid e poi con John Galliano Kids e la linea junior

di Dsquared2, oggi è presente con tutti i suoi marchi in 40 Pa-

esi e 1.200 punti vendita. Dedicata esclusivamente alle bam-

bine, la collezione Marni in piccole taglie è ispirata al look

dei grandi, con un’offerta che spazia dall’abbigliamento agli

accessori, come borse, zaini e cappelli. (a.t.)

Strategie

Dolce&Gabbana: il business bimbo si fa grande con cinque opening Dolce&Gabbana is continuing the expansion of its children’s wear line. In 2015 the fashion brand will open fve new stores for children (including New York and São Paulo).

Marni has signed a licensing agreement with Brave Kid for the production and distribution of its children’s line. A further step in the collaboration between Marni and Renzo Rosso, who took a majority stake in the Milanese brand in December 2012 through OTB. The lineup is to debut at Florence’s Pitti Bimbo.

Macina record di vendite (vale circa il 5% del fatturato totale, escludendo i ricavi

dai prodotti in licenza, beauty e occhiali) e scopre

nuove strade dove inaugurare monomarca dedicati,

il childrenswear frmato Dolce&Gabbana. Anche

quest’anno la maison da un miliardo di ricavi annui

ha scelto Firenze, nella settimana di Pitti Bimbo,

per presentare la nuova collezione autunno-inverno

2015/16 con un evento

in agenda il 22 gennaio

all’interno della boutique

di via de’ Tornabuoni. Per il

prossimo inverno gli stilisti

propongono per i più piccoli

gli stessi temi delle collezioni

da adulti, come di consueto:

dunque, stampe con la rosa

rossa e abiti in broccato e

abiti in velluto nero, stemmi

araldici e camicia bianca per

i bambini. La presentazione

dei nuovi look anticipa di qualche

settimana le aperture dei

monomarca a Jeddah e San Paolo

(entro febbraio 2015), New York

(entro aprile 2015) oltre agli shop

in shop a Hong Kong e Singapore,

primi opening di un’annata

che si preannuncia davvero

promettente. Ad oggi la collezione

Dolce&Gabbana bambino è

presente nel mondo con 15 monomarca (tra cui Milano, Firenze, Capri, Londra,

Dubai, Hong Kong, Pechino, Shanghai) e 22 shop-in-shop. (an.bi.)

Un moodboard della linea Marni dedicata ai pi• piccoli

Alcune preview della collezione Dolce & Gabbana fall winter 2015/2016

Consuelo Castiglioni

L’attrice QuvenzhanŽ Wallis sarà il volto della

campagna pubblicitaria Armani Junior anche per

la stagione primavera/estate 2015. Quvenzhané

è stata la più giovane candidata agli Oscar

come miglior attrice protagonista grazie alla sua

performance in Beasts of the Southern Wild del

2012. Sarà protagonista, insieme a Jamie Foxx

e Cameron Diaz, nel flm Annie, in uscita in Italia

da aprile 2015. Per il suo ruolo in Annie l’attrice ha

ricevuto la nomination ai Golden Globe

2015.

Quvenzhané Wallis fa il bis con Armani

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Lo stile casual-chic sempre più di tendenzaQuattro buyer italiani e stranieri, alla vigilia di Pitti Bimbo, parlano del mercato del childrenswear: in Italia e Germania si punta su un look casual-chic, a Dubai l’attenzione è rivolta al neonato

1Quali i best seller di abbigliamento bimbo dell’autunno-inverno 2014/2015?

2Quali i best seller di accessori bimbo dell’autunno-inverno 2014/2015?

3Quali le novità nell’assortimento bimbo della prossima stagione fredda?

di : Elisabetta Campana (ha collaborato Marcelo Crescenti)

Francois SchweitzerKataKeet (chalhoub group)Dubai

Gli abiti per le bambine da 4 a 8 anni sono stati i best seller di questo autunno-inverno. Grazie alla crescita demografca della regione, il corredino rimane uno dei capi più venduti, soprattutto come regalo.

Tra gli accessori hanno avuto successo le borse per le bimbe dai 6 a 10 anni, che soddisfano il desiderio delle più piccole di assomigliare alle loro mamme. Per i neonati i “nids d’ange” (sacco nanna, ndr), i baby wrap e le copertine restano tra i regali preferiti.

Continueremo a investire su tutti gli articoli da regalo per i neonati: rappresentano un business importante, perché sono acquistati d’impulso per festeggiare un momento di grande gioia.

Questa stagione sono andati bene i capispalla di Moncler, Woolrich Kids e K-Way, sia per i maschi che per le femmine. Le bambine hanno particolarmente apprezzato le gonnelline scozzesi tipo kilt, riviste in chiave fashion.

Le sneakerdi Polo Ralph Lauren e le borse di Cheideaper le bimbe (apprezzate anche dallemamme) in velluto, ecopelle e paillettes.

Mantenendo fede allo stile casual-chic che contraddistingue le proposte di Gemellino, introdurremo novità anche

per quanto concerne gli accessori.

Felix August Pfülleraugust pfüllerfrancoforte

In una stagione invernale che ha dovuto fare i conti con un clima eccessivamente caldo anche in Germania, hanno registrato un buon sell out la maglieria casual e le giacche di gusto sportivo. I capispalla pesanti hanno invece sofferto.

Rossana Ballabiogemellinomilano

Fulvio Ciardullo primamoDacosenza

Abbiamo venduto meglio Monnalisa, Miss Grant, Armani Junior, Peuterey, Liu Jo Junior e Baby e Woolrich Kids. Chiudiamo la stagione con una moderata fessione del sell out, anche perché qui al Sud il caldo si è fatto veramente sentire. Inoltre c’è chi non compera per la crisi e chi invece potrebbe non lo fa, perché teme di spendere.

L’assortimento sarà orientato verso capi di gusto casual-sportivo. In generale punteremo su proposte di

maggiore qualità, a livello stilistico e di materiali, tali da giustifcare i prezzi elevati.

trend BUYERS’ OPINION

Sul fronte accessori sono state preferite dalla clientela le proposte di Hogan, Gucci, Fendi Kids e Paciotti.

Selezioneremo i brand in vendita, eliminando quelli che si sovrappongono come offerta a marchi più di successo. Premieremo quelle aziende con cui è possibile creare un rapporto di collaborazione.

MISS GRANT

Best seller di questoautunno-inverno sono le borse di tutti i tipi e i bijouxper le bambine.

Foto

TextilW

irts

chaft

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Gli abiti continueranno a essere protagonisti, così come crescerà l’interesse nei confronti delle calzature e di tutti i prodotti “mini-me effect”, ovvero che permettono ai più piccoli di assomigliare ai propri genitori.

Saranno vincenti tutti i capi caratterizzati da un forte valore emozionale, che enfatizza l’amore dei genitori per i propri fgli.

Aumenteremo leggermente il budget, considerando il dinamismo del mercato mediorientale e le buona propensione allo shopping della nostra clientela. Mettiamo in conto anche una possibile contrazione degli acquisti da parte dei turisti europei e russi.

Uno dei must rimarrà il piumino, anche se in versione più slim e asciutta rispetto alle proposte attuali. I bambini e i ragazzini non vogliono più capi troppo voluminosi e ingombranti, nemmeno troppo corti o troppo lunghi: la misura ideale è quella del parka.

Il prossimo autunno-inverno sarà un must-have il cappotto, soprattutto per i ragazzini e le ragazzine che già quest’anno hanno incominciato a chiederlo.

Probabilmente acquisteremo qualcosa in più. Sperando di non essere penalizzati, come quest’anno, dal caldo prolungato e dall’inizio dei saldi anticipato al 3 gennaio. Gli sconti dovrebbero partire un mese dopo.

Lo stile sport-chic sarà quello più apprezzato da tutti i piccoli consumatori. I ragazzini opteranno anche per proposte dal gusto decisamente maschile.

Le proposte più esclusive, ricercate e di elevata qualità (non necessariamente di brand altisonanti, che a volte deludono). A un multimarca come il nostro la clientela richiede il massimo, a maggior ragione adesso che bisogna fare i conti con la concorrenza di Internet.

Credo saranno vincenti i marchi che propongono soluzioni innovative come per esempio Paolo Pecora. Andrà il colore (in primis i verdi) e tutto ciò che è creativo e in grado di alllettare all’acquisto. Condizione indispensabile resta il giusto rapporto qualità-prezzo.

Al parka non rinuncerà nessuno, in special modo a quello di Woolrich.

Nel complesso il budget sarà stabile, anche se aumenteremo gli acquisti di maglieria e diminuiremo quelli di capispalla pesanti. Fermo restando che i clienti sono disposti a spendere per capi speciali, che non si trovano ovunque.

Ridurremo gli acquisti del 5-8%, tagliando principalmente le collezioni che non performano bene. Confdo anche che le aziende non impongano più i budget, ma che collaborino con noi dettaglianti in modo costruttivo

Quali i trend vincenti dell’autunno-inverno 2015/2016?

A cosa il bimbo e i suoi genitori non rinunceranno per la prossima stagione fredda?

Il budget bimbo • in aumento, in diminuzione o stabile?

4 5 6

The quotes of four children’s wear buyers from Italy, Germany and Dubai, highlight the growing importance of the casual-chic trend in Europe and the proposals for newborns in Middle East. The budgets, overall stable, are formulated paying great attention to the quality of the collections.

WOOLRICH kIdS

LIu JO BABy

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trend fall-winter 2015/2016

Si cambia

musica

MEK

A new “soundtrack” and new “chords” for fall-winter 2015/2016 collections.

La colonna sonora dell’autunno-inverno 2015/2016?Note romantiche, con ruggenti accenni rock.

di Angela Tovazzi

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fairytale romance

Natural colors, some black and glitter details for every special occasion.

Colori naturali, qualche tocco di nero e dettagli glitter per il look delle grandi occasioni. Con silhouette svasate e gonne di tulle. Per principesse in miniatura.

trend fall-winter 2015/2016

TWIN-SET SIMONA BARBIERIPRETTY BALLERINASGAUDí TEEN

L:ò L:ò

I PINCO PALLINO BILLIEBLUSH

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PARROT ITALY

YCLUÕ

T-SHIRT T-SHOPS

LIU JO JUNIOR

MILLY MINIS

FIORILE

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trend fall-winter 2015/2016

UrBan Beat

The new streetwear: denim, comics prints, masterfeece and a lot of comfort.

Un po’ di denim, stampe comics, tanta felpa e il comfort come fil rouge: la ricetta per lo streetwear più di tendenza.

SILVIAN HEACH KIDS

GAèLLE PARISPEPE JEANS LONDON

MCS KIDSBALDUCCI

PRIMIGI

ORIGINAL MARINES

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CASCAXSAXAS

MIRTILLO

DIMENSIONE DANZA SISTERS

STONE ISLAND JUNIOR

IKKS

SIMONETTA

MIRTILLO

FRACOMINA MINIDONDUP KIDS

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trend fall-winter 2015/2016

BLAUER JUNIOR

U.S. POLO ASSN.

C.P. COMPANY UNDERSIXTEEN BIMBUS K-WAY KIDS

liGHt DUVet

Full color or printed: the quilted jacket remains an essential winter item.

Pratico, comodo e ultralight, il piumino si conferma un atout del guardaroba invernale, con le versioni stampate e full color.

MINIBANDA

GAUDí TEEN

DESIGUAL KIDS

KI6? PRETTY

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MYTHS KIDS

trend fall-winter 2015/2016

preppy reloaDeD

The college style is interpreted by cardigans, jackets, shirts and tie.

Lo stile college resta un evergreen: protagonisti giacche e cardigan, cappottini check, camicie con cravatta e bretelle. Ma anche il nuovo denim.

CARREMENT BEAU

ASTON MARTIN

BILLIEBLUSHBRUMS 120% CASHMERE KIDS

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promotion

Dove il childrenswear è di casaCon oltre 60 collezioni in portafoglio e un’expertise maturata con i nomi più importanti del settore, Crespo Rappresentanze è uno specialista dell’abbigliamento in piccole taglie. Una realtà sempre in evoluzione, ora protagonista con un nuovo sito, ancora più user-friendly.

Èun punto di riferimento per i negozi di Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria e, da qualche stagione a questa parte, anche per il wholesale estero. Stiamo parlando di Crespo

Rappresentanze, un’istituzione sul mercato per quanto riguarda il childrenswear, grazie a una showroom di 1.500 metri quadri nel cuore di Torino (uno spazio espositivo ricavato da un’ex fabbrica degli anni Cinquanta), uno staff di circa 20 persone motivato e competente e, soprattutto, un carnet di oltre 60 collezioni di abbigliamento e accessori under 16, con un mix and match di marchi haut de gamme e brand emergenti dal concept innovativo, accomunati dall’offerta di prodotti di alta qualità, dall’immagine up-to-date e dal prezzo competitivo. Una flosofa imprenditoriale che ha permesso ai fratelli Paolo, Alberto e Monica Crespo di essere riconosciuti come consulenti a 360 gradi e veri alleati del business per aziende e dettaglianti, alle prese con un mercato provato dalla crisi e sempre più esigente. In questa strategia si inserisce il lancio del nuovo sito cresporappresentanze.it, caratterizzato da un design accattivante e user-friendly, in grado di consentire una navigazione semplice e intuitiva. Una piattaforma dove condividere news sul settore e un aggiornamento sull’offerta della showroom.

HIT PARADE La top list di Crespo RappresentanzeBomboogie KidsUn urbanwear ad alto tasso fashion, per bimbi e ragazzi dai 2 ai 18 anni.

Macchia JCapi lavati, destrutturati, handmade, affancati dalla capsule frutto della collaborazione con Marvel Comics.

Stella McCartneyPezzi colorati e divertenti, che traducono in versione mignon e con prezzi low cost il womenswear della griffe britannica.

Aston MartinUn prodotto value for money, dal pedigree sportivo, prodottosu licenza da Arav Fashion.

BurberryNon ha bisogno di presentazioni: un atout dell’abbigliamento informal-chic.

L:ú L:ú Un casual chic versatile e raffnato per le bambine e le ragazzine da 2 ai 14 anni.

Met Un denim made in Italy dal gusto metropolitano. Segni particolari, applicazioni e lavorazioni ricercate.

Msgm Un childrenswear dall’esprit ironico, con stampe colorate e innovative.

NananUn total look per neonati e bimbi fno ai 6 anni, che utilizza materiali naturali e una vasta gamma di colori pastello.

To SpinProposte urban-chic che scommettono su un’innovativa combinazione di colori, fantasie, lavaggi e tessuti denim.

Ai-Riders on the stormGiacche sportive high tech dotate di tre brevetti, create e disegnate da Giovanni Chicco.

GiorgettiUn knitwear che unisce il savoir faire della tradizione con una forte innovazione tecnologica.

Silvian Heach KidsUn brand dinamico e di tendenza, contraddistinto da creazioni glamoure versatili.

Crespo Rappresentanze s.n.c. Via San Marino 21/a 10134 Torino Tel. +39 011 61 32 21 Fax +39 011 31 70 923 [email protected]

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tique in King’s road specializzata in moda bimbo, oggettistica, pezzi vinta-ge e modernariato - il lifestyle concept store si differenzia grazie a una preci-sa polica. «Evitiamo deliberatamente tutti i grandi marchi blasonati - spiega Ian Paley - in favore di collezioni che abbiano un qualcosa di più speciale e autentico: ci concentriamo su etichette indipendenti e di nicchia, collaborazio-ni esclusive e talenti emergenti». Una scelta estetica ed etica che viene segui-ta alla lettera anche per quanto riguar-da l’offerta di childrenswear. In vendita capi d’abbigliamento e accessori per bimbe e bimbi dai tre mesi ai 12 anni insieme a giocattoli, li-bri, accessori per la casa, mobili e oggetti di de-sign e/o rétro metico-losamente seleziona-ti in tutto il mondo. «Abbiamo focalizza-to i nostri ordini per la primavera-estate 2015 soprattutto sui capi in jersey di American Outfit-ters, sugli abitini fan-tasia di Bellerose, sui giubbotti e giacconi di Pen-

trend store to watch

Couverture & the GarbstoreNel quartiere di Notting Hill, a Londra, Emily Dyson e Ian Paley, coppia consolidata nella vita e nel lavoro, sono l’anima di Couverture & the Garbstore. Un lifestyle concept store per uomo, donna, bambino e homewear che scommette sull’esclusività: in vendita proposte ricercate e di nicchia, special edition e nuovi designer

Più esclusività nelle proposte, meno brand conclamati

di Peppe Orrù

Particolarità del sistema distribu-tivo londinese, le boutique mul-timarca di childrenswear “fiori-

scono” nei bei quartieri residenziali invece che nelle mete iconiche dello shopping tipo Bond street, Covent Gar-den, Mayfair o Knightsbridge. Il motivo è semplice: le mamme con figli in tene-ra età (e quindi con carrozzine o girelli al seguito) preferiscono fare una pas-seggiata e gli acquisti nelle vicinanze di casa piuttosto che avventurarsi nel centro città e affrontare le folle di Ox-ford street o Regent street. Eleganti vie londinesi di Chelsea, West Brompton, Hampstead, Barnes, St John’s Wood, Islington e Stoke Newington ospitano pertanto interessanti negozi dedicati alla clientela locale, ma anche a chi è alla ricerca di proposte particolari e di nicchia. Uno di questi originali concept store è Couverture & The Garbstore, al 188 di Kensington Park road, nel cuore di Notting Hill. Il punto vendita offre non solo un’ottima selezione di abbigliamento e accessori uomo, don-na, bimbo e homewear, ma anche una shopping experience unica e stimo-lante. Fondato nel marzo del 2008 da Emily Dyson e Ian Paley - che prece-dentemente avevano gestito una bou-

Emily Dyson and Ian Paley, the husband and wife team, are the life and soul of a lifestyle concept store in Notting Hill, London. The focus is on exclusive niche brands and labels, special editions, and new upcoming designers of apparel and accessories for men, women, and children as well as homewear.

di successo

Accomunati dalla passione per ciò che

è unico e speciale, Emily Dyson e Ian

Paley vantano una lunga esperienza

nel settore della moda e del lifestyle.

Lui si occupa anche della linea uomo

Garbstore e lei di quella donna.

Insieme fanno gli acquisti per

il concept store che

esprime il loro “credo”

Una coppia

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field e sulle collezioni firmate Bobo Chose, Ouef e Morley» spiega la por-tavoce Aude Shelley, sottolineando: «La maggior parte delle collezioni in vendita da Couverture & The Garbstore sono in esclusiva per l’intero mercato britannico». Il one-stop shop inoltre collabora con alcuni marchi per la rea-lizzazione di capsule collection dedica-te a questo store. Per quanto riguarda il negozio, non bisogna farsi ingannare dall’ingresso con un’unica vetrina di dimensioni abbastanza ridotte. Una volta varcata la soglia, il multimarca, che occupa gli spazi di un ex deposi-to di legname, si sviluppa su tre piani per complessivi 250 metri quadri di superficie espositiva. Prima di lanciare Couverture & The Garbstore e la linea d’abbigliamento maschile di tendenza Garbstore, Ian Paley ha lavorato per Paul Smith, LeviÕs, Burberry e fon-dato con due partner la label di stre-etwear One True Saxon. Numerose esperienze nel mondo della moda an-che per Emily Dyson, figlia di sir James Dyson, l’inventore della rivoluzionaria gamma di aspirapolveri, che si occupa della linea di womenswear Couverture. Entrambi fanno gli acquisti per il con-cept store che esprime il loro “credo”. n

Alcune immagini del concept e lifestyle store londinese Couverture & The Garbstore, con gli spazi dedicati alle collezioni di abbigliamento e accessori per i più piccoli, con tanto di giochi, peluche, libri e gadget.Qui a destra, una proposta di American Outftters.

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Y CLU’Si presenta sulle passerelle di Pitti Immagine Bimbo il nuovo marchio firmato dal gruppo Fratelli Casillo, realtà campana da 30 milioni di euro di fatturato, specializzata nel childrenswear e attiva con i marchi fast fashion To be too, Gaialuna e Ronnie Kay. Dedicata a bimbi e bimbe, YClu’ - questo il nome della linea, arrivata alla seconda stagione - è una collezione di programmato, che scommette su proposte di qualità, dal forte contenuto moda e value for money (i prezzi sell in sono inferiori ai 15 euro). Disponibile presso la showroom aziendale di San Giuseppe Vesuviano (Na), il marchio è distribuito attraverso diverse agenzie di rappresentanza sia in Italia (in 350 multimarca), sia all’estero, con focus su Spagna, Grecia e Russia.

BaBOL CaCHEMIRE MILanOCreata nel 2006 da due amiche unite dalla

passione per la moda e il tailor made e, soprattutto, da un evento importante come la

nascita dei loro bambini, Babol Cachemire Milano è una collezione di knitwear che punta a rivisitare i classici con un approccio glamour e contemporaneo, per un “vero lusso in piccole taglie”. Oggi il marchio è guidato da Francesca Nardi, figlia d’arte (sin da piccola ha respirato

moda nella storica azienda tessile di famiglia) ed è sinonimo di capi artigianali made in Italy per

la fascia 0-16 anni, distribuiti in Italia, Giappone, Russia e Germania, con prezzi medi sell in

compresi tra 25 e 70 euro. La showroom di riferimento è Jomari, con base a Londra e Mosca.

trend brand to watch

TO SPInGirare, ruotare, inventare: è questo il significato di To Spin, progetto kidswear di Arav Fashion, gruppo conosciuto soprattuttto per il brand Silvian Heach. Focalizzata sul denim, la collezione mescola atmosfere metropolitane e influenze vintage, per dare anche al look dei più piccoli uno stile grintoso, divertente e ironico. Segni particolari, trattamenti “used” e “destroyed”, stampe irriverenti e giocose, colori in libertà. Arrivato alla seconda collezione, il marchio è presente in 200 multimarca italiani ed è commercializzato direttamente dall’azienda attraverso una quindicina di agenti, con prezzi medi sell in intorno ai 18-19 euro.

a cura di angela Tovazzi

Specialized in denim, To Spin kidswear by Arav Fashion goes for a gritty, whimsical and fun concept.

Putting a glamorous, contemporary spin on the classics is the mission of this brand, synonymous with 100% Made in Italy handcrafted garments.

After fast fashion comes the ready-to-wear: the second Yclu’ collection debuts at Pitti Bimbo, a Fratelli Casillo group project.

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The ChloŽ de Bailliencourt brand is 100% French and focuses on a total look that combines comfort with an irreverent spirit.

LOUIS LOUISECreato nel 2006, Louis

Louise nasce come marchio di abbigliamento per la

notte. Un primo approccio con il childrenswear, che permette a Julie

Meiler di farsi conoscere. Con Carine Enthoven, redattrice di moda, ed

Elise Hattab, esperta di comunicazione, la stilista amplia successivamente

l’assortimento con creazioni destinate a un pubblico

tra i 2 e i 12 anni. Una prima boutique nel 2012

nell’elegante rue du Cherche-Midi a Parigi, una nel 2013

in rue de la Pompe, più un’offerta online consolidano

il successo del marchio, presente in Paesi come

l’Australia, il Giappone e gli Stati Uniti. Una moda

cittadina e chic dal sapore “parisien”, con colori vivaci e modelli passe-partout. La showroom parigina è al 20

della rue Saint-Nicolas. I prezzi retail sono compresi

tra i 40 e i 95 euro. (g.p.)

gIORgETTICashmere, misto cashmere e cashmere infeltrito taglio vivo: la cifra stilistica di Giorgetti, collezione di childrenswear lanciata nel novembre 2013, sta tutta nell’utilizzo di questo pregiato materiale e nel savoir faire di una realtà specializzata nel knitwear che opera sul mercato dal 1991. Con una produzione made in Umbria, dove ha sede la società, il marchio (che ha ottenuto la certificazione TF All Made in Italy) è sinonimo soprattutto di capispalla con tessuti a maglia esclusivi, creati dall’azienda, affiancati da accessori, cuscini e coperte, naturalmente in cashmere. Disponibile nei multimarca, è distribuito tramite la showroom aziendale di via Spartaco a Milano e attraverso altre sette agenzie, sei in Italia e una a Monaco.

❝Tra i marchi da tenere d'occhio ci sono To Spin, un denimwear con ottimi lavaggi e cartellini low cost, e Macchia J, una collezione fresca, con capi destrutturati e handmade. Interessante anche Giorgetti, progetto di nicchia con prodotti in cashmere e lana di alta qualitˆ, ma dai prezzi competitivi

Crespo RappresentanzePAOLO CRESPO

It’s called Louis Louise and features an urban, ÒParisian chicÓ style with bright colors and passe-partout pieces.

Made in Umbria, the collection focuses on outerwear in luxurious knit fabrics created by the company.

aRSEnE ET LES PIPELETTES«Il tempo dei modelli che stringono o danno fastidio e dei tessuti che fanno prurito è finito»: con questo assioma, ChloŽ de Bailliencourt, che si è ricordata delle proprie “ossessioni” di quand’era bambina, nel 2005 ha lanciato Ars•ne et les Pipelettes, un brand 100% francese, che della comodità e di un esprit ironico e irriverente ha fatto il proprio portabandiera. Studi alla ƒcole supŽrieure des Arts AppliquŽs DuperrŽ, a Parigi, poi alla St. Martin’s School di Londra, la stilista-imprenditrice ha aperto un primo negozio nel 2011 a Bayonne e un secondo un anno dopo a Saint-Jean-de-Luz. Oggi il marchio è presente in più di 100 multimarca nel mondo, dall’Europa fino all’Asia e agli Stati Uniti. I prezzi medi sell in si aggirano intorno ai 20 euro. (g.p.)

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di Elena Azzola

«Imarchi di moda bimbo non po-tranno non avere un sito di e-commerce nel prossimo futuro.

Se non ci penseranno le aziende, lo fa-ranno i loro distributori o i negozianti oppure i loro capi saranno in vendi-ta sulle piattaforme dei grandi player stranieri del commercio elettronico». Non ha dubbi Michele Prevosti, ammi-nistratore delegato di Grynstar, società che gestisce in esclusiva l’e-commerce di Preca Brummel. Il gruppo varesino dell’abbigliamento infantile, attivo con i marchi Brums, Bimbus e Mek, si può considerare all’avanguardia nelle ven-dite via Internet, essendo partito nel lontano (in termini di ere tecnologiche) 2011. Secondo Prevosti, nella moda bimbo c’è ancora poca competizione online, a fronte di un’esigenza - quella di acquistare i capi per i piccoli attraver-so il web - sempre più avvertita, anche in Italia, soprattutto dalle mamme, ma anche dai papà e dai nonni. Le aziende sono in generale ancora lontane dalla realizzazione di e-shop funzionali, de-dicati alla vendita delle proprie linee. Anche se qualcosa si muove: in casa Monnalisa (vedi articolo a pagina 24) è allo studio un’iniziativa di “social com-merce” con hashtag dedicato, mentre da Grant (articolo a pagina 30) Mau-ro Serafini parla, per quanto riguarda l’e-commerce, di un fatturato triplicato in tre anni. Tuttavia, la “debolezza” di un’offerta specifica va a tutto vantaggio dei grandi e-tailer “generalisti”, come Zalando e Yoox (che hanno sezioni sul bambino), ma anche dei club di flash sale a prezzi scontati, vedi vente-pri-vee e Showroomprive, che lanciano di

Non tutte, ma molte aziende del childrenswear sono ancora lontane dalla realizzazione di e-shop funzionali. Per contro, le mamme, i papà e i nonni sono sempre più “digitali”

griffe in piccole taglie, come ad esempio AlexandAlexa.com, in Italia ancora non si segnala nulla di simile. Preca Brum-mel è tra le aziende di childrenswear più “confident” con il commercio elet-tronico: è partita con l’esperienza di Outletbambini per lanciare nell’otto-bre del 2011 Brmkstore.com, sito de-dicato alla vendita delle collezioni dei due marchi di casa Brums e Mek. Nel 2013 il rebranding del website, bat-

digital fashion

E-COMMERCE MODA BIMBO

Il “dIgItal dIvIde” è traconsumatorI e azIende

frequente “campagne” su abbigliamen-to e accessori per i più piccoli, traendo da questa voce un’importante quota dei loro fatturati. Nel caso di vente-privee, il numero di vendite relativo a questo settore è cresciuto del 22% nel 2014 ri-spetto al 2013. Una performace alla cui base ci sarebbe, secondo i responsabili dell’e-company fondata in Francia da Jacques-Antoine Granjon e sbarcata in Italia nel 2010, la perfetta corrispon-denza fra il target del sito (principal-mente femminile) e l’offerta. Le donne acquistano infatti per sé e per tutta la famiglia. In particolare, l’abbigliamento per bambini viene messo nel carrello nel 75% dei casi da donne della fascia d’età dai 35 ai 40 anni. I capi per bambi-ni dai 3 agli 8 anni sono quelli più getto-nati, ma anche i prodotti dedicati ai ne-onati godono di grande successo, come pure le vendite di calzature. Su Zalan-do, con sede a Berlino ma presente in Italia dal 2011, per il segmento bam-bino abbigliamento e calzature sono alla pari in termini di share. La singola commodity group più venduta è la sne-aker. Tra i brand più ricercati, il gigante dell’e-commerce cita Benetton, Primi-gi, Geox e Naturino. Buoni riscontri ottengono anche le proposte per bam-bino di Converse e Timberland (sia abbigliamento che calzature). «Un altro trend che si sta affermando è il “mini me”: l’acquisto dello stesso prodotto per genitore e figlio», aggiunge Giusep-pe Tamola, country manager Italia e Spagna di Zalando. Se a livello interna-zionale si stanno imponendo luxury site dedicati al bambino con la possibilità di acquistare in pochi passaggi le migliori

With a few exceptions, childrenswear companies are still light years away from setting up online stores for their collections. On the other hand, mothers, fathers and ever grandparents are increasingly “e-savvy”.

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tezzato Fantaztico.com, l’inserimento del terzo marchio della scuderia Preca Brummel, Bimbus, e il lancio della ver-sione in lingua tedesca. Il 2014 è stato l’anno del cambiamento di piattaforma con il passaggio a Magento e dell’in-nesto di «brand complementari delle calzature», come Kickers, Primigi e Balducci, oltre che di Gusella. Il lavo-ro è stato orientato a razionalizzare e ottimizzare la navigazione del sito e nell’implementare e integrare le gift card, rendendole valide anche nei ne-gozi fisici Brums e Bimbus. «Abbiamo intenzione di espandere ulteriormente il sito multimarca Fantaztico.com, per farlo diventare un punto di riferimento della moda bimbo in Italia e non solo - afferma Michele Prevosti -. Attualmente compriamo gli articoli degli altri mar-chi ma siamo disponibili anche a part-nership per atturare il conto vendita, come già facciamo nel caso di Gusella». Il team interno all’azienda che si occupa dei siti Fantaztico.com e Outletbambini è composto da quattro persone, che si occupano principalmente della parte prodotto: catalogo, promozioni e custo-mer service. «La nostra è una struttu-ra molto flessibile - prosegue Prevosti -. Per altri aspetti, come la logistica, la manutenzione tecnica del sito, la crea-tività e il digital marketing preferiamo affidarci a realtà che rappresentano il meglio nel loro ambito sul mercato». n

Per le mamme lo shopping deve essere intelligente

Nello spot tv “Il bello dello shopping

intelligente”, andato in onda sulle

reti Mediaset a settembre, l’obiettivo

di Showroomprive è stato comunicare

al pubblico target del sito, ossia donne

tra i 25 a i 49 anni, i vantaggi del fare

acquisti online: comodità, rapidità,

sicurezza e divertimento. La realtà

d’oltralpe specializzata nelle vendite

evento su Internet, presente in otto

Paesi europei tra cui l’Italia, partiva

dello studio intitolato “Showroomprive

Smart Shopping Satisfaction 2014”

(realizzato su un campione di mille “donne

digitali”), secondo il quale il 40,6% delle

italiane fa i conti con poco tempo libero.

Percentuale che raggiunge il 42% nel

caso specifco delle mamme. L’essere

“sempre occupate” ha fatto sì che il 35%

delle madri della Penisola abbia sviluppato

nuove modalità di acquisto basate su

Internet. Dalla ricerca si apprende anche

che il 31,2% delle donne ricorre allo

shopping online per risparmiare tempo.

Dato che sale al 36% quando si hanno

fgli. Il 96% delle mamme associa il

“fare acquisti intelligenti” con il trovare

un prodotto di qualità a un prezzo

minore e senza aver impiegato troppo

tempo nella ricerca. Ancora: il 71% delle

madri afferma che, grazie a Internet, ha

sviluppato nuove tecniche di acquisto,

che permettono di comprare articoli di

valore, senza uscire dal proprio budget

di partenza. Infne, il 34,6% delle donne

italiane dichiara di acquistare di più online

da quando ha fgli. Il 70% di loro ha

comprato su siti di fash sale. (e.a.)

showroomprive

Un frame dello spot tv di Showroomprive

A study by the French company shows mothersÕ willingness to shop online.

1. Una pagina del luxury site inglese dedicato al bambino AlexandAlexa.com2. L’homepage di Fantaztico.com del gruppo Preca Brummel3. Il sito di Zalando4. Una famiglia che compra online, in un’immagine di vente-privee5. Lo screenshot di OutletBambini.it

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fashion educationa cura di Elisabetta Fabbri

˃ Il gruppo MIroglIo fInanzIauna borsa dI studIo per Il Mafed

˃ pIccolI talentI dI polIModa crescono

˃ lectra supporta glI studentI della sMr dI sansepolcro

Per il secondo anno consecutivo, il Gruppo Miroglio ha

fnanziato una borsa di studio, dedicata alla memoria

dell’industriale Franco Miroglio, che coprirà l’intero

costo del corso del master in Fashion Experience

& Design Management (Mafed) di Sda Bocco-

ni School of Management. La borsa di studio è

stata assegnata da Giuseppe Miroglio, presidente

del gruppo di famiglia, a Chiara Morgera (nella

foto), brillante studentessa di Napoli. «L’iniziativa -

spiegano dal gruppo di Alba - conferma la vocazione

a investire sulla formazione e sullo sviluppo delle risorse

umane ma anche a rappresentare un momento di particolare

attenzione ai giovani meritevoli, che abbiano un forte interesse per

il tessile-moda, oltre al desiderio di intraprendere una carriera internazionale nel

settore». Il Mafed, full time e in lingua inglese, è stato fondato da Stefania Saviolo

ed Erica Corbellini e pianifcato con Fondazione Altagamma, per formare sugli

aspetti manageriali cruciali in ambito fashion, design e lusso. Il programma prevede,

oltre alle lezioni in aula, visite frequenti alle aziende del territorio e stage intensivi.

L’edizione numero 87 di Pitti Uomo è stata

l’occasione per puntare i rifettori anche su

uno dei più giovani talenti sfornati dal corso

di Fashion Design di Polimoda. Si tratta di

Gianfranco Villegas, che a Villa Favard ha

presentato la sua nuova collezione Self Made

(nella foto, un look), nell’ambito della Polimo-

datalent Exhibition, ormai alla sua quinta

edizione. Nato e cresciuto a Firenze da genitori

flippini, 25 anni, si è laureato all’istituto toscano

nel 2013. Lo scorso aprile ha sflato durante la

London Fashion Week, grazie alla manifesta-

zione Fashion Culture. Al termine degli studi,

dopo un’esperienza con Cedric Jacquemyn,

ad Anversa, è stato scelto per uno stage da

Damir Doma, a Parigi. Self Made by Gian-

franco Villegas - che con l’autunno-inverno

2015/2016 presenta volumi oversize, colori tenui declinati in materiali pregiati (cashme-

re, pura lana e pelle) e scritte ricamate a mano - è in vendita sul sito notjustalabel.com

e, dalla prossima estate, a Tokyo, presso lo store Addition Adelaide.

SMR Fashion School, attiva da oltre 30 anni a Sansepolcro (Ar), per studenti

che «vogliono imparare in maniera concreta il linguaggio delle aziende di moda»,

rinsalda il sodalizio con Lectra. Lo specialista nelle soluzioni tecnologiche per

la moda - dal design allo sviluppo prodotto, fno alla produzione - collabora con

l’istituto da oltre 15 anni attraverso sessioni in laboratorio e in aula, ma anche con

l’e-learning specifco, per imparare a utilizzare le tecnologie (Kaledo e Modaris

3D, solo per citare alcune delle più note prodotte da Lectra) e le loro evoluzio-

ni, in parallelo con quelle della fashion industry. Le tecnologie, come sostengono

dalla scuola diretta da Rossella Chiassarini, aiutano gli studenti a trasformare

un’idea creativa in un capo d’abbigliamento funzionale e allineato alla realtà della

produzione industriale. In più faci-

litano il fusso di informazioni e la

comunicazione fra gli attori della

catena del ciclo di vita del prodot-

to. Conoscere le nuove tecnologie

è inoltre un plus nel curriculum vi-

tae. Oltre il 90% degli studenti che

sanno utilizzare le soluzioni Lectra,

confermano dalla scuola toscana,

trovano un lavoro nell’industria

della moda, soprattutto nella mo-

dellistica (nella foto, un progetto

realizzato da una delle diplomate

SMR, Claudia Latini).

Volete avviare un sito di e-commerce ma non sapete la differenza tra piattaforma open

source e custom? Non avete un’idea di come si crea un catalogo online o di come pre-

cedere per l’analisi della concorrenza? Avreste mai pensato a una campagna keyword

adv per il lancio del vostro e-shop? Per dare risposta a tutte queste domande, FiloBlu ha

realizzato una vera e propria e-commerce academy, con un ricco programma di corsi di

formazione aperti a tutti, e in particolare a imprenditori che si vogliono cimentare nel com-

mercio elettronico, funzionari marketing e amministrativi, store manager, responsabili IT,

tecnici informatici e addetti al customer care. Si svolgono a Milano, Venezia e Napoli, dove

ha sede FiloBlu - tra le aziende leader in Italia, con oltre 50 progetti attivi di e-commerce

internazionale - ma anche “on site”, sulla base di programmi condivisi con l’azienda ri-

chiedente. Prevista pure la formula “Aula pubblica”: un servizio continuativo che permette,

previo abbonamento, di seguire una selezione di moduli ricorrenti nel calendario, che si

possono seguire anche via web. Si realizzano inoltre veri e propri progetti formativi su

misura, in base alle necessità specifche di ogni singola impresa.

˃ In aula con fIloblu acadeMyper IMparare a gestIre l’e-coMMerce

Digital commerce specialist FiloBlu organises an e-commerce academy with courses in Milan, Venice, Naples, on site and online.

Polimoda talent Gianfranco Villegas presented in Florence his new Self Made collection.

Miroglio Group supports students at the Mafed master of Sda Bocconi School of Management.

Lectra technologies help students at SMR Fashion School.

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˃ con parsons parIs Il Master sI tIene al Museo

˃ Ied In partnershIp con lIne per Il character desIgn

Parsons Paris - campus europeo della scuola newyorchese di arte e design

Parsons The New School for Design - lancia due nuovi master. Uno di questi,

il master in Storia del Design e studi curatoriali, si terrà all’interno del MusŽe

des Arts DŽcoratifs e permetterà agli studenti di incontrare curatori di fama

internazionale, designer e collezionisti e di lavorare al loro fianco. L’altro progetto

al debutto è il master Design e Tecnologia, che ogni semestre prevede workshop

dedicati per unire la ricerca alla pratica, collaborare con altri studenti e connet-

tersi con il master gemello di New York.

IED Milano (Istituto Europeo di Design) e Line Corporation (realtà giappo-

nese che sviluppa e gestisce l’applicazione Line di servizi di messaggistica)

hanno dato vita a un nuovo progetto, Sticker design @ IED: studenti, de-

signer e docenti hanno unito le forze per esplorare le nuove

opportunità professionali legate alla comunicazione

digitale. Allievi ed ex del corso di illustrazione si

sono messi alla prova nel character design,

per realizzare una serie di divertenti sti-

cker (versione elaborata delle più note

“faccine” o “emoticons”, che non si

limita a connotare il messaggio ma

lo sostituisce del tutto) per la comu-

nicazione non verbale, ampiamente

in uso tra i nativi digitali. Come è

emerso alla premiazione del miglior

set di sticker (in alto e qui accanto),

disegnati da Diego Paparelle, il mon-

do del lavoro si sta aprendo ad ambiti

inimmaginabili, fno a qualche tempo fa,

che mettono in una relazione sempre più

stretta creatività, tecnologia e comunicazione.

Gli sticker, che attraverso Line possono essere visti e

venduti in tutti il mondo, presentano anche molteplici sviluppi

nel merchandising. Quelli più scaricati si candidano a “vivere” anche al di

fuori del disegno, in forma di pupazzi, sulle T-shirt o su innumerevoli prodotti

per la scuola o oggettistica per la casa.

Ci sono anche due studenti dell’Istituto Marangoni, tra i 24 creativi protagonisti

della mostra open air milanese “Sopra il Sotto - Tombini Art raccontano la Città Ca-

blata”, promossa da Metroweb e curata dell’ideatrice Monica Nascimbeni con

il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con la Camera Nazionale

della Moda Italiana e in partnership con Oxfam Italia. La terza edizione, sul

tema dell’internazionalità di Milano e le sue eccellenze, si svolge dal 24 febbraio

2015 al gennaio 2016. A decorare 24 tombini del Quadrilatero, nomi del calibro

di Giorgio Armani, Just Cavalli, Etro, Prada, Valentino ed Emilio Pucci, ma

anche i fashion designer dell’Istituto Marangoni Santi e Alessandro Garofolo

(nella foto, i loro tombini artistici), vincitori del contest indetto da Metroweb.

˃ IstItuto MarangonI: non solo bIg della Moda In Mostra con la toMbInI art

Marangoni students and big fashion brands for ÒTombini ArtÓ: open air creations in Milan.

Parsons Paris starts two new masters. One of them is inside the MusŽe des Arts DŽcoratifs.

IED Milano and Line Corp. partner to develop Òcharacter designÓ.

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75 10_12_2014

In giro per il mondo tra arte, cultura e esposizioniStorie di collezioni

I nostri suggerimenti per scoprire le novità in libreria su moda, tendenze e attualità

Sala di lettura

a cura di Tatiana Tincani

Tory Burch, nel suo primo libro, Tory Burch:

In Color, esplora tutto ciò che per lei signifca

"vivere a colori". La pubblicazione, con la

prefazione di Anna Wintour, è strutturata

sulla base dei colori che infuenzano la vita e le

stampe della designer. Tra le pagine del volume

si scoprono i momenti più personali di Tory, ad

esempio i viaggi con i fgli o l'infusso indelebile

esercitato dai genitori, Buddy e Reva sulla

collezione, l'azienda e la sua flosofa.

◆ Tory Burch: In Color, Abrams, pp. 256, 50 $

Il Maxxi di Roma ospita nei suoi

spazi la mostra Bellissima. L’Italia

dell’alta moda 1945-1968, nata

in collaborazione con Altaroma.

Fino al prossimo 3 maggio sarà

possibile addentrarsi in un periodo

della storia italiana di straordinaria

creatività, visto con uno sguardo

indedito. Il secondo dopoguerra

viene fatto rivivere grazie agli abiti,

accessori e gioielli di Schubert

e Sorelle Fontana, Germana

Marucelli e Mila Schön, Sarli e

Simonetta, Capucci e Gattinoni,

Fendi, Pucci, Valentino e

mostre & libri

Galitzine. Senza dimenticare la Roma del cinema, dei divi hollywoodiani e

della Dolce Vita. Un libro, edito da Electa, completa e integra il progetto,

attraverso una sorta di atlante visivo. Main sponsor dell’intero progetto è

Bulgari, altro simbolo nel mondo di eccellenza Made in Italy.

◆ Bellissima. L'Italia dell'alta moda1945-1968, Maxxi, Roma, fno al 3 maggio 2015

roma

All'interno del lussuoso Thompson Miami

Beach Hotel, Jeremy Scott ha presentato il

libro omonimo che porta il suo nome. Il volume,

con la prefazione del gallerista newyorkese

Jeffrey Deitch, è edito Rizzoli International.

La pubblicazione include immagini editoriali di

Inez and Vinoodh, Steven Meisel, Ellen von

Unwerth e Terry Richardson e racconta la storia

della passione dello stilista per la cultura pop,

l’iconografa e la moda.

◆ Jeremy Scott, Rizzoli International, pp. 278, 85 $

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76 19_01_2015

persone ritratti

Lorenzo, primogenito di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, 26 anni, entra nel consiglio di Prada Holding. Laureato in filosofia, è un pilota di rally: nel 2015 gareggia nel campionato WRC, consapevole di avere poco tempo per ottenere successi al volante. L’azienda di famiglia lo attende

Bertelli Juniorva veloce

LOrENZO

BErtELLi

Contestualmente al trasferimento fiscale in Italia e alla rioganizzazio-ne e semplificazione della galassia

di società del gruppo, nel consiglio di Prada Holding è entrato il primogeni-to di Miuccia Prada e Patrizio Bertel-li, Lorenzo. Una decisione che getta le basi per il futuro passaggio generazio-nale all’interno di una delle maggiori realtà italiane della moda, con i suoi 3,6 miliardi di euro di ricavi annui, e accende inevitabilmente i riflettori su un personaggio ancora poco noto nel mondo del fashion, non foss’altro per la sua giovane età: 26 anni. Lorenzo Bertelli è nato nel 1988 (il 10 maggio, lo stesso giorno di mamma Miuccia). Cresciuto a Milano, si è laureato in fi-losofia con Massimo Cacciari all’Uni-versità Vita Salute del San Raffaele. Invece di seguire la passione paterna per la vela (di lui e del fratello Giulio, minore di due anni, si ricordano le foto da piccoli ad Auckland, in Nuova Ze-landa, durante la prima avventura in America’s Cap di Luna Rossa), sono i motori ad attrarre il rampollo di casa Bertelli-Prada. Lorenzo Bertelli è un pilota di rally. Ha esordito nel 2010 e lo scorso anno ha partecipato al cam-pionato WRC2 al volante di una Ford Fiesta, riportando una vittoria nel ral-

ly di Sardegna. Nel 2015 ha deciso di fare il salto di categoria, gareggiando nel WCR, come si apprende dal maga-zine specializzato FormulaPassion.it. Alla testata il giovane ha dichiarato, il primo dicembre scorso: «Non penso di avere molti anni davanti in cui divertir-mi, perché dovrò lavorare nell’azienda di famiglia. Quindi devo affrontare se-riamente i rally. Per me non sono uno scherzo. Quest’anno siamo migliorati molto. Alcune persone hanno detto che sarebbe meglio restare e provare a vincere nel WRC2, ma preferisco al-zare l’asticella. È la strada più difficile, ma penso che sia anche quella più in-teressante e probante. Mi piace molto mettermi alla prova». Ma se il 2015 sarà l’anno decisivo per la carriera di

pilota, nel frattempo Lorenzo prenderà confidenza anche con le responsabilità di amministratore di Prada Holding, il luogo deputato alle decisioni degli azionisti per la gestione della società operativa, Prada Spa, quotata a Hong Kong. Chissà se anche in questo conte-sto il giovane Bertelli saprà sfoderare la grinta dimostrata alla guida? Come quasi tutti i giovani della sua età, ha un profilo su Twitter, che ha superato quota 3mila follower. In occasione del raggiungimento del traguardo, Loren-zo scrive: «Il primo di voi che retweet-terà questo post riceverà una T-shirt del merchandising #Fuckmatie (dal nome del World Rally Team di cui fa parte, ndr)». Il primo passo di una lun-ga carriera nella moda? n

�Nasce nel 1988, il 10 maggio (stesso giorno di mamma Miuccia)

�Cresce a Milano: con la famiglia segue da piccolo le regate di Luna Rossa

�Si laurea in flosofa con Massimo Cacciari all’Università Vita Salute del San Raffaele

�Nel 2010 esordisce nelle gare automobilistiche

�Nel 2014 partecipa alla guida di una Ford Fiesta al campionato WRC2, ottenendo tre podi e una vittoria in Sardegna

�Nel 2015 entra come amministratore nel consiglio di Prada Holding. Come pilota fa il salto di categoria, gareggiando nel WCR

di Elena Azzola

Lorenzo, the oldest son of Miuccia Prada and Patrizio Bertelli, has joined the Prada Holding Board of Directors at the age of 26. He is also a rally driver with a degree in philosophy and a passion for speed and new challenges.

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77 19_01_2015

rentrée

L’ex ceo di Gucci group, nonché attuale presidente di Saflo, robert Polet, è entrato a far parte della compagine di north Sails Apparel come socio di minoranza, con una quota imprecisata. A pesare, nella decisione di Polet di investire nel marchio di abbigliamento entrato a far parte del fondo Oakley, la lunga amicizia che lo lega a eric Bijlsma, il manager olandese che è ceo e azionista di North Sails apparel, con il quale Polet condivide da anni la passione per la vela. Nei piani dell’azienda Polet: «Porterà la sua esperienza nel processo di transizione di North Sails da leader mondiale nella produzione di vele a marchio globale». «Saprà supportarmi e guidarmi - ha aggiunto Bijlsma, approdato in North Sails Apparel dopo l’esperienza ai vertici di Scotch & Soda - attraverso la cultura italiana. North Sails è un brand molto radicato in Italia, in termini di quote di mercato, sviluppo prodotto e produzione». L’a.d. di North Sails Apparel ha defnito il nuovo socio un “architetto” del marchio, «una caratteristica di fondamentale importanza per noi in questo particolare momento. È anche appassionato di vela e nutre un notevole interesse per tutto ciò che è innovazione e performance. Questi sono i motivi principali che spiegano il suo ingresso nella società. Ma soprattutto siamo amici». Nato a Kuala Lumpur (Malesia) nel 1955, Robert Polet è stato presidente e a.d. del Gruppo Gucci dal 2004 al 2011, contribuendo con successo al rafforzamento e alla crescita del Gruppo e dei suoi marchi. Polet è arrivato in Gucci dopo aver trascorso 26 anni in Unilever, dove è stato presidente della divisione Ice Cream & Frozen Food. Dal 2011 l’executive è presidente non esecutivo del gruppo Saflo.

Dall’inizio di gennaio Serge Piolat è il nuovo presidente di euratex, l’european Apparel and textile Confederation che lo ha votato all’assemblea generale dello scorso giugno. Succede ad Alberto Paccanelli, che ha retto la presidenza per quattro anni. Piolat, che resterà al timone dell’associazione fno alla

Giri di POltrOne

Robert Polet (ex Gucci) sale a bordo di North Sails

inCAriChi

Ashish Sensarma è stato nominato ceo di Wolford. Dal 7 gennaio è responsabile del brand austriaco della calzetteria e dell’intimo e ne coordinerà le strategie, avvalendosi del contributo di Axel dreher (coo) e thomas Melzer (cfo). Ashish Sensarma, 55 anni, indiano di origine e olandese di nazionalità, ha più di 30 anni di esperienza nell’industria della moda. Ha iniziato la sua carriera in Mexx, realtà che ha seguito per oltre 20 anni. In anni più recenti è stato coo di Vilebrequin, brand del beachwear di alta gamma.

Wolford ha un nuovo ceo ai vertici sale Ashish Sensarma

riCOnOSCiMenti

Sami Bazzi, fondatore di Joint Projects, società attiva nel retail di fascia alta per bambini con sedi in Kuwait ed Emirati, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine della Stella d’italia da Giorgio napolitano. Il presidente della Repubblica ha concesso all’imprenditore libanese di origini italiane l’alta onorifcenza per il lavoro di promozione e diffusione dei più importanti luxury brand per bambini

all’estero. Tra i clienti della società si annoverano oltre 60 marchi premioum per lo più italiani: dolce&Gabbana, Monnalisa, harmont & Blaine, Philipp Plein, Patrizia Pepe, twin Set, hogan, lanvin, e molti altri. «Questo riconoscimento rappresenta per me motivo di orgoglio e di gratitudine nei confronti dell’Italia», ha dichiarato Bazzi alla cerimonia di premiazione».

Sami Bazzi nuovo Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia

Serge Piolat al vertice di Euratex

persone CARRIERE

fne del 2016, ha un ambizioso programma. Come imprenditore di lunga esperienza punterà a mettere in stretto contatto le associazioni commerciali con le industrie produttive. Euratex intende focalizzarsi sulle maggiori esigenze e problematiche del settore e sensibilizzare i policy maker, al fne di sostenere la manifattura del tessile-abbigliamento europeo. Piolat è co-proprietario di Schappe, gruppo francese specializzato nei flati tecnici, che fornisce vari settori industriali. La sua è un’esperienza internazionale nel ramo tessile, grazie anche a una carriera all’interno di Porcher industries Group, tra i leader europei nell’abbigliamento tecnico da lavoro. La confederazione rappresenta direttamente e indirettamente 186mila imprese europee, che impiegano complessivamente 1,8 milioni di addetti. (e.f.)

a cura di Andrea Bigozzi

International sportswear brand North Sails has appointed former Gucci Group ceo Robert Polet as a partner of its apparel division.

Euratex, European Apparel and Textile Confederation, has named Serge Piolat as its new president.

Sami Bazzi has been appointed Cavaliere by the president of Italian Republic.

Ashish Sensarma has been appointed new ceo of Wolford.

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78 19_01_2015

˃ LARDINI SI AFFIDA A RICKY CORTESILardini, storica azienda

marchigiana simbolo

dell’eccellenza made in Italy,

ha affdato il proprio uffcio

stampa e comunicazione a

Ricky Cortesi. Le attività di pr

si svolgeranno con il supporto

interno di Brenna Lardini.

persone PUBLIC RELATIONSa cura di Tatiana Tincani

˃ MUSERRA DE LUCA PER HACKETT LONDON Da questo mese di gennaio

Elena Muserra De Luca è

la nuova pr/communication

consultant di Hackett London.

Tutte le attività verranno gestite

nella showroom del brand a

Milano, in Piazza V Alpini 12.

˃ NUOVA COLLABORAZIONE PER MONIA ZARBADa inizio 2015 Moma Pr di

Monia Zarba press offce

& communication gestisce

le attività di uffcio stampa,

corporate e prodotto di

Princess Handle With

Care, giovane brand di

abbigliamento femminile,

creato dalla stilista romana

Laura Azzariti.

˃ IL GRUPPO LOMBARDINI SCEGLIE LUCA FERONELuca Ferone è il nuovo

responsabile dell’uffcio

comunicazione e pr interno

del Gruppo Lombardini,

proprietario dei brand Atos

Lombardini e Violet.

Entrambe le collezioni saranno

disponibili presso lo showroom

di via Manzoni 38, sede

dell’uffcio comunicazione e

pr, a partire dalla primavera-

estate 2015.

˃ NUOVA PR PER BULOVA ITALIABulova, storica azienda di orologeria, affda

le sue attività di pubbliche relazioni e uffcio

stampa a Marta Gamba. Dopo un passato in

Fossil Italia, sarà pr coordinator del brand

per il mercato italiano, nella sede di Bulova

Italia in via Trebazio 1 a Milano.

˃ LITOLFF ENTRA A FAR PARTE DI COLUMBUS/ITALIA Litolff, realtà tedesca specializzata in

abbigliamento, accessori e complementi d’arredo

per bambino, entra a far parte del portfolio clienti

dell’agenzia Columbus/Italia. La divisione

milanese Columbus/BB gestirà tutte le

attività di PR ed eventi, nonché l’uffcio stampa

corporate e prodotto.

˃ NUOVE ACQUISIZIONI PER PROBEAT AGENCY Nuove acquisizioni per l’agenzia

milanese Probeat Agency, diretta

da Emanuela Schiavone e Paolo

Ruffato. Dalla showoom di via Panzeri

4 verrà gestita la comunicazione di tre

nuovi brand: Champion, Superdry e

Wycon. Le news e i materiali stampa

dei vari marchi sono come sempre

disponibili sul blog d’agenzia.

˃ UN NUOVO RUOLO IN PAUL&SHARK Keren Avni è il nuovo

direttore marketing e

comunicazione a livello

mondiale di Paul&Shark,

brand di luxury sportswear

made in Italy. Il suo ruolo

rappresenta una nuova

fgura strategica all’interno

dell’azienda. Opererà tra la

sede di Varese e la nuova

showroom milanese in

via Ciovassino.

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80 19_01_2015

Dov’era a 18 anni?A 18 anni ero già in un’azienda

di moda donna, all’ufficio acquisti.

Chi erano i suoi idoli?I miei idoli, da sempre, sono Marisa Bellisario, una donna e imprenditrice che ha saputo farsi valere in un mondo che allora era dominio incontrastato dell’universo maschile, e Adriano Olivetti, da quando ho letto la sua illuminante biografia.

Quando la moda è entrata nella sua vita?A 18 anni, appunto.

Quante ore lavora al giorno?Tante!!!

A chi deve dire grazie?Vorrei poter dire a me stessa. Ma la prima persona è a mia madre, che mi ha dato gli strumenti per essere la persona che sono orgogliosa di essere e di essere sempre stata. Poi a una serie di persone al femminile che ho incontrato nella mia vita, che mi hanno sostenuto, accompagnato, consigliato. Fino ad arrivare all’imprenditrice Dana Cassina, che ha voluto condividere con me il nuovo progetto MiMiSol.

Per essere creativi ci vuole…?Per essere creativi ci vogliono sensibilità, determinazione, curiosità e la capacità di essere ricettivi a ogni stimolo quotidiano. Avere sempre le antenne alzate!

È attenta al lavoro degli altri colleghi?Sinceramente seguo una mia strada ma ho naturalmente un’attenzione particolare per tutte le dinamiche e i protagonisti del mondo del bambino, e non solo per quanto riguarda la moda. Si tratta di un interesse completo, a 360 gradi.

Quanto è importante la formazione nel suo mestiere?La formazione è sicuramente importante, soprattutto per i giovani di oggi. Ma ritengo che l’apprendimento sul campo sia della massima importanza, per sapersi muovere e per acquisire quella sensibilità che solo l’esperienza può dare.

Quale la parola del fashion system che non vorrebbe mai fosse attribuita a lei?Odio la parola trendy.

Quale la parola del fashion system ormai dimenticata?Mi dispiace un po’ dirlo ma è “il buon gusto diffuso…”.

Non ditemi che sono treNdy!

ImeldeBRONZIERI

persone dIEcI dOmaNdEa cura di Carla Mercurio

Imelde Bronzieri, creative director di MiMiSol

Direttore

Marc Sondermann ([email protected])

Caposervizio

Alessandra Bigotta ([email protected])

Redazione

Elena Azzola ([email protected]), Andrea Bigozzi ([email protected]), Elisabetta Campana ([email protected]), Elisabetta Fabbri ([email protected]), Carla Mercurio ([email protected]), Angela Tovazzi ([email protected])

Segreteria di redazione

Tatiana Tincani

Realizzazione grafca Nadia Blasevich, Carlo Maraschi, Laura Marcarini

Collaboratori

Mariella Barnaba, Ornella Bignami, Marcelo Crescenti, Valentina De Giorgi, Gianpiero Di Bari, Maddalena Ghezzi, Katya Lavrovskaia, Paola Pisa, Eugeny Utkin, Laura Varalla, Peppe Orrù (Londra), Giuliana Poletto (Parigi), Cristiana Lopez (New York), Alessandra Colombo (Madrid), Vladimir Gridin (Mosca), Caterina Bernardini de Pace (Shanghai), Simrita Dhillon (Mumbai), Stefania Viti (Tokyo)

Amministratore delegato

Marc Sondermann

Direttore pubblicità

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Pubblicità e promozione

Ilaria Roberta Galli ([email protected])Daniela Locatelli ([email protected])Stephanie Ouadfel ([email protected])Barbara Sertorini ([email protected])

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Redazione, Amministrazione, Pubblicità: piazza Pio XI 1, 20123 Milanotelefono: 02 80620-1telefax: 02 80620-444 (redazione) - 02 80620-333 (pubblicità e abbonamenti)

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An interview with Imelde Bronzieri, creative director of the childrenswear brand MiMISol.

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82 19_01_2015

persone Get toGether

Sfilate, happening e presentazioni: come sempre nutrito il calendario degli happening à côté di Pitti Uomo

C.P. ComPany al via da Londra i festeggiamenti per i primi 40 anni

PhiLiPP PLein È tempo di andare Forte Forte Forte

PiTTi Uomo Fuori dai confni della Fortezza

Prima tappa della serie di eventi che suggelleranno i 40 anni di C.P. Company è stato l’evento durante London Collections: Men. Il clou? La sfilata prevista a Milano

Philipp Plein è uno dei membri della giuria internazionale del nuovo talent show di Raffaella Carrà Forte Forte, Forte, in onda su Rai 1. Una sfida importante per lo stilista tedesco, che si trova per la prima volta a calcare le scene televisive.

Tilda Swinton, protagonista della performance Cloakroom

Due momenti della presentazione di C.P. Company a Londra

Un outft di C.P. Company per il prossimo inverno

Philipp Plein con gli altri membri della giuria: Raffaella Carrà, Asia Argento e Joaquín Cortés

A roundup of the events that took place during Pitti Uomo. The German designer Philipp Plein is one of the members of the jury of the new talent show headed by Raffaella Carrà. London Collections: Men has been the frst stage of the celebrations for the 40th anniversary of C.P. Company.

Un momento della presentazione di Furla Lo special guest Hood by Air Peuterey, special event della rassegna

Andrea Incontri, designer project del salone

Marni, menswear guest designer

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