Emozioni steca 1

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EMOZIONI EMOZIONI

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EMOZIONIEMOZIONI

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“Non bisogna farsi trascinare dalle emozioni”

“E’ meglio decidere a mente fredda”

“Occorre separare il cuore dalla ragione”

Emozione vs. Pensiero/Ragionamento

“Ci ragionai su e mi calmai”

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“Tutti sanno che cos’è un’emozione, fino a che

non si chiede loro di definirla. In questo caso

sembra che nessuno lo sappia”

(Fehr e Russell,1984, p. 464)

EMOZIONIEMOZIONI

Stato d’animo

Umore

Affetto

Sentimento

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Le emozioni sono risposte complesse

ad eventi particolarmente rilevanti

per la persona, caratterizzate da

determinati vissuti soggettivi e da

un’articolata reazione biologica

Le emozioni sono risposte intense,

temporalmente circoscritte e di

breve durata

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Stati d’animo e Umore (mood) sono caratterizzati da:

� bassa intensità

� lunga durata

� decorso temporale meno definito

EMOZIONI ed UMORE

�originano da eventi meno specifici, circoscritti e chiaramente identificabili (anche la pioggia può condizionare il nostro umore…)

Secondo Davidson (2001) le emozioni influenzano principalmente le azioni delle persone, mentre gli stati d’animo influenzano maggiormente i processi attentivi e valutativi.

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EMOZIONI e SENTIMENTI

Come gli stati d’animo sono più duraturi e

meno circoscritti temporalmente delle

emozioni

A differenza degli stati d’animo i sentimenti

sono focalizzati e sono rivolti in maniera

relativamente stabile verso uno specifico

oggetto o una classe di oggetti (si provano

sentimenti verso qualcuno o qualcosa)

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Stati d’animo e sentimenti possono, in determinate circostanze, “predisporre” a determinate emozioni

Es. L’inasprirsi di un umore depresso può sfociare in tristezza se ci capita di dover affrontare delle difficoltà dover affrontare delle difficoltà lavorative

Es. Un sentimento di amore per qualcuno può sfociare in momenti di intensa gioia, se la persona amata ci sorprende con un regalo desideratoe inatteso

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Affetto è un termine molto ampio e generico, usato solitamente per indicare il carattere “non-cognitivo”

EMOZIONI e AFFETTO

indicare il carattere “non-cognitivo” (e quindi affettivo) dell’esperienza emotiva, e che concerne principalmente la qualità positiva o negativa degli eventi che danno luogo alle emozioni

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MODELLI

DIMENSIONALI

STRUTTURA e ORGANIZZAZIONE delle emozioni

DIMENSIONALI

MODELLI

CATEGORIALI

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I modelli dimensionali individuano una serie di fattori, o

dimensioni, che definiscono uno spazio affettivo universale

all’interno del quale è possibile collocare le diverse

emozioni.

MODELLI DIMENSIONALI

• Gran parte dei modelli

+

-+

-

FATTORE 1

FATTORE 2

• Gran parte dei modelli

dimensionali ipotizza

l’esistenza di due dimensioni:

la similarità tra le emozioni è

indicata dalla loro vicinanza

all’interno dello spazio

affettivo definito dai due

fattori

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ELEVATA ATTIVAZIONE

Attivato

Eccitato

Entusiasta

FeliceSconvolto

Stressato

Nervoso

Teso

Mappa affettiva di Barrett e Russell (2009)

BASSA ATTIVAZIONE

VALENZA

POSITIVA

VALENZA

NEGATIVA

Felice

Contento

Sereno

Rilassato

Calmo Stanco

Annoiato

Depresso

Triste

Sconvolto

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+

-+

AFFETTIVITA’ POSITIVA

Watson e Tellegen, 1985

AFFETTIVITA’

NEGATIVA

•Le tendenze a sperimentare affetti positivi e negativi variano indipendentemente

•Esistono stati emotivi complessi, in cui coesistono positività e negatività

--

NEGATIVA

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MISURARE LE EMOZIONI ESPERITE con strumenti carta-matita

Positive and Negative Affect Scale (PANAS – Watson et al., 2000)

Il presente questionario contiene un certo numero di aggettivi che descrivono differenti

sentimenti ed emozioni. Leggi ciascun aggettivo e segna la risposta che ritieni appropriata,

nello spazio vicino alla parola. Indica il grado in cui ti senti nello stato indicato dall'aggettivo

generalmente, cioè nella media delle situazioni.

1 (per nulla) – 5 (estremamente) INTENSITA’

1 (mai) – 5 (sempre) FREQUENZA1 (mai) – 5 (sempre) FREQUENZA

Interessato _____

Angosciato _____

Eccitato _____

Turbato _____

Forte _____

Colpevole _____

Spaventato _____

Ostile _____

Entusiasta _____

Orgoglioso _____

Irritabile _____

Vigile _____

Vergognoso _____

Ispirato _____

Nervoso _____

Determinato _____

Attento _____

Agitato _____

Attivo _____

Timoroso _____

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PRINCIPALE CRITICA AI MODELLI

DIMENSIONALI:

Non sono in grado di cogliere le

differenze qualitative fondamentali

tra i diversi stati emotivi

Eccitato

Attivato

Lieto

Felice

Anche se collocate nello stesso quadrante,

corrispondono a stati emotivi diversi

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I modelli categoriali ipotizzano che emozioni differenti

sono fenomeni qualitativamente distinti

Individuano categorie discrete di emozioni, ognuna delle

quali rappresenta una famiglia di emozioni, ovvero un

insieme di esperienze emotive accomunate da un ampio

MODELLI CATEGORIALI

insieme di esperienze emotive accomunate da un ampio

numero di caratteristiche

Gioia provata per il raggiungimento

di obiettivi personali

Gioia provata per i successi di

un nostro amico

Condividono molte

caratteristiche che ne

fanno due esemplari

della categoria

emozionale “gioia”

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MODELLI

CATEGORIALI

Come si individuano le categorie di emozioni?

basati sul

linguaggio

naturale

basati su

fattori

biologici

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Modelli categoriali basati sul linguaggio naturale

•Si analizza la struttura della conoscenza delle

emozioni, chiedendo alle persone di raggruppare

in categorie i termini che si riferiscono alle

emozioni

•Le ricerche hanno riscontrato una

organizzazione gerarchica che includeva un livello

di base composto da cinque emozioni: rabbia,

paura, gioia, amore e tristezza

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Modelli categoriali basati su fattori biologici

•Diverse emozioni corrispondono a meccanismi

biologici distinti (in particolare specifici circuiti

neurali)

•I circuiti neurali specifici per le varie emozioni si

sono sviluppati come adattamento evolutivo alle

circostanze ambientali che la specie umana ha dovuto

affrontare frequentemente nel corso della sua

evoluzione. Ne deriva che le emozioni hanno un

carattere di universalità

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Le COMPONENTI delle emozioni

EVENTI EMOTIGENI “Sono molto arrabbiato; mi hanno rubato

la macchina e dovrò ricomprarla”

REAZIONI FISIOLOGICHE “Avevo molta paura e il cuore mi batteva

forte”

VALUTAZIONE COGNITIVA

“Sono spaventato. Con quel gesto voleva

minacciarmi e io non sarò in grado di VALUTAZIONE COGNITIVA minacciarmi e io non sarò in grado di

difendermi”

MOTIVAZIONE “Avevo perso ogni altra ragione. Ero spinto

solo dalla rabbia”

COMPORTAMENTO “Gli saltai al collo dalla grande gioia”

RISPOSTE ESPRESSIVE “Sgranai gli occhi e rimasi a bocca aperta

per la grande sorpresa”

VISSUTO SOGGETTIVO “Mi sento triste, a modo mio”

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I VARI APPROCCI TEORICI CHE SI SONO SUSSEGUITI NELLO STUDIO DELLE EMOZIONIHANNO DIVERSAMENTE POSTO L’ACCENTO SULL’UNA O SULL’ALTRA COMPONENTE

LA TRADIZIONE

EVOLUZIONISTICAEVOLUZIONISTICA

LA TRADIZIONE DEI

FISIOLOGI e NEUROLOGI

LA TRADIZIONE

COGNITIVISTA

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LA TRADIZIONE

EVOLUZIONISTICA

LA TRADIZIONE DEI LA TRADIZIONE DEI

FISIOLOGI e NEUROLOGI

LA TRADIZIONE

COGNITIVISTA

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Le emozioni sono universali?

La TRADIZIONE EVOLUZIONISTICA

Charles Darwin,

L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali (1872)

Le espressioni facciali delle emozioni:

a) mostrano nei neonati e nei bambini la stessa forma che hanno negli adulti

b) sono identiche in persone nate cieche e in individui b) sono identiche in persone nate cieche e in individui normovedenti

c) sono simili in razze e gruppi umani molto diversi e geograficamente distanti

d) assumono una forma simile in molti animali, specialmente nei primati

Le espressioni emotive si sono evolute per assolvere funzioni adattive e i risultati di questo processo sono analoghi in tutte le specie umane e, almeno in parte, nelle specie animali superiori

Page 23: Emozioni steca 1

Charles Darwin,

L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali (1872)

Quelle che chiamiamo espressioni delle emozioni sono, secondo Darwin, degli atti motori che nella storia delle specie hanno accompagnato o sono stati parti di comportamenti con un elevato valore adattivo

Il digrignare/mostrare i denti della rabbia

Preparazione di un atto motorio: l’attacco

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Modifica l’interfaccia sensoriale del nostro organismo (allargamento degli occhi e del naso) con il mondo esterno:

Espressione facciale della paura

Altre emozioni hanno conservato la loro funzione originale

esterno:

- incrementando il campo visivo totale- rendendo gli occhi capaci di movimenti più rapidi e dando loro la possibilità di intercettare stimoli periferici- aumentando la velocità e il volume del respiro inalato, con una conseguente maggiore ossigenazione del cervello.

In questo modo ci prepara ad affrontare la minaccia percepita

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Nel corso dell’evoluzione della specie, accanto o in sostituzione alla loro funzione adattiva originaria, le espressioni delle emozioni hanno assunto una funzione comunicativa, finalizzata a indicare esteriormente lo stato emotivo provato dall’individuo

Se osserviamo queste espressioni sappiamo che qualcosa di negativo sta accadendo o sta per accadere …

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Le teorie psicoevoluzionistiche o neoevoluzionistiche

Come Darwin ritengono che le emozioni siano associate alla soddisfazione di bisogni universali, connessi alla sopravvivenza della specie e dell’individuo

Tomkins (1984): le emozioni (affetti) sono come schemi innati di risposta, “ospitati” nelle aree subcorticali del cervello, e finalizzati a garantire la sopravvivenza dell’organismo. Gli affetti primari sono: rabbia, interesse, disprezzo, disgusto, paura, gioia, sono: rabbia, interesse, disprezzo, disgusto, paura, gioia, vergogna e sorpresa

Izard (1991): la vita emozionale si sviluppa da dieci emozioni primarie: interesse, gioia, sorpresa, disagio, rabbia, disgusto, disprezzo, paura, vergogna e colpa. Ogni emozione è attivata da categorie di stimoli rilevanti per la sopravvivenza e il benessere dell’individuo; ciascuna rappresenta un processo che coinvolge il sistema nervoso e specifiche riposte motorie ed espressive.

MAX e AFFEX: strumenti per la codifica delle espressioni facciali delle emozioni

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Ekman (1994): l’esperienza emotiva umana è riconducibile ad alcune famiglie di emozioni di base, o primarie, implicate nella gestione di situazioni che hanno una chiara connessione con la sopravvivenza individuale e della specie: rabbia, gioia, tristezza, paura, disgusto e sorpresa. Ogni famiglia è costituita da un tema comune, biologicamente radicato in programmi di risposta innati, e da numerose variazioni, che derivano dall’esperienza e dalle influenze culturali. Le emozioni più complesse, o secondarie, derivano dalla mescolanza delle emozioni primarie

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Plutchik (1994): otto emozioni primarie relative a specifici comportamenti adattivi finalizzati a gestire determinate situazioni

Comportamenti adattivi Emozioni

Incorporazione Accettazione

Rifiuto Disgusto Rifiuto Disgusto

Protezione Paura

Distruzione Rabbia

Riproduzione Gioia

Reintegrazione Tristezza

Orientamento Sorpresa

Esplorazione Anticipazione

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ESPRESSIONI UNIVERSALI

PRESENZA IN ALTRI ANIMALI

MECCANISMI FISIOLOGICI DISTINTIVI

ANTECEDENTI SPECIFICI E UNIVERSALI

Caratteristiche delle emozioni primarie

ANTECEDENTI SPECIFICI E UNIVERSALI

COERENZA TRA I VARI ASPETTI DELLA RISPOSTA

EMOTIVA

INSORGENZA RAPIDA E SPONTANEA

BREVE DURATA

ASSENZA DI VALUTAZIONE COGNITIVA O VALUTAZIONE

COGNITIVA AUTOMATICA E INCONSAPEVOLE

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Le configurazioni espressive facciali per manifestare le emozioni sono: �gestalt unitarie�universalmente condivise�sostanzialmente fisse�di natura categoriale

Programma delle espressioni facciali delle emozioni

�di natura categoriale�specifiche per ogni emozione �controllate da specifici e distinti programmi

neuromotori innati

Invariabilità culturale delle espressioni facciali delle emozioni e universalità della loro produzione e riconoscimento

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Ogni emozione attiva uno specifico programma facciale, attraverso una serie di “istruzioni” codificate dal sistema nervoso e da quello endocrino, che la dota di invariabilità ed universalità. L’espressione delle emozioni, tuttavia, è regolata da una serie di display rules (regole d’espressione),

La teoria neuro-culturale di Ekman

una serie di display rules (regole d’espressione), apprese nel corso dello sviluppo individuale e specifiche dei diversi contesti culturali: - Accentuazione (per intensificare l’espressione)- Attenuazione (per rendere meno intensa l’espressione)- Neutralizzazione (per inibire l’espressione)- Simulazione (per nascondere un’emozione si assume l’espressione che ne caratterizza un’altra)

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rabbia gioia tristezza paura disgusto sorpresa

Materiale iconografico utilizzato da

Ekman

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�Facial Action Coding System (FACS): analisi di singoli movimenti muscolari facciali definiti unità di azione.

�Ogni unità d’azione è definita da un numero e un nome (es. “movimento che gonfia le guance”, “movimento che genera “movimento che genera fossette”).

�Da sole o in combinazione, le unità d’azione consentono di coprire tutte le espressioni facciali visibili

http://www.cs.cmu.edu/afs

/cs/project/face/www/facs.

htm

Page 34: Emozioni steca 1

http://www.youtube.com/wa

tch?v=fV48HByutJc

http://www.benjaminbuttonfx.com/

http://www.ted.com/talks/ed_ulbrich_shows_how_benjamin_button_got_his_face.html

Page 35: Emozioni steca 1

Critiche metodologiche ai lavori di Ekman

le fotografie mostravano espressioni “pure”

scelta forzata tra alternative

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Ricerche recenti mostrano che:

�il grado di riconoscimento è maggiore quando attore (colui che esprime le emozioni) e decoder(colui che deve riconoscere le emozioni espresse) appartengono alla stessa cultura - Dialect Theoryappartengono alla stessa cultura - Dialect Theory

�il grado di riconoscimento diminuisce notevolmente quando, al posto di espressioni prototipiche, si utilizzano immagini tratte da situazioni quotidiane, nelle quali si riscontrano spesso pattern espressivi incompleti

Page 37: Emozioni steca 1

- Morfologia: alcuni muscoli sono scarsamente controllabili dalla persona- Simmetria: le espressioni sincere sono più simmetriche di quelle insincere- Durata: più lunga o più breve nelle espressioni false di quella caratteristica delle espressioni sincere (da 1

Scoprire le espressioni ingannevoli

di quella caratteristica delle espressioni sincere (da 1 a 5 secondi)- Pattern temporale: più fluido e graduale nelle espressioni sincere.

METT (Micro Expression Training Tool): strumento sviluppato da Ekman (2003) per valutare ed incrementare la capacità di identificare le espressioni facciali delle emozioni di base

Page 38: Emozioni steca 1

Sono le espressioni a causare le emozioni (e non viceversa), in virtù di solide connessioni fra le componenti emotive dovute a programmi neuromotori innati per le emozioni di base

Ipotesi del feedback facciale

innati per le emozioni di base

Nella sua versione più debole tale ipotesi sostiene che il feedback facciale possa amplificare (vs. attenuare) l’intensità dell’emozione, se viene esagerata l’espressività in senso compatibile (vs. incompatibile) con l’emozione stessa

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ELEVATA ATTIVAZIONE

VALENZA

POSITIVA

VALENZA

NEGATIVA

.. .

.

..

.

.. .

.

BASSA ATTIVAZIONE

POSITIVANEGATIVA .

.

.. ... .

..

Page 40: Emozioni steca 1

�Secondo alcuni siamo più sensibili e responsivi alle emozioni negative (e alle esperienze negative più in generale) perché esse hanno un maggiore valore adattivo

�Secondo altri la maggiore attenzione attribuita alle emozioni (e alle esperienze) negative e alle loro conseguenze ha fatto sì che esse assumessero una maggiore rilevanza

Un esame dei più importanti articoli scientifici a carattere psicologico scritti dal 1887 al 2000, ha evidenziato che 8072 articoli avevano come tema la rabbia, 57700 articoli l’ansia e 70856 articoli la depressione; solo 852 lavori menzionavano la gioia, 2958 la felicità e 5701 la soddisfazione di vita. Gli articoli che trattavano di emozioni negative erano 14 volte superiori a quelli che parlavano di emozioni positive

Page 41: Emozioni steca 1

La teoria dell’ampliamento (broaden) e della costruzione (build) di Barbara

Fredrickson

La teoria dell’ampliamento (broaden) e della costruzione (build) di Barbara

Fredrickson

�Le emozioni positive ampliano il repertorio momentaneo di pensiero ed azione e contribuiscono alla costruzione di risorse personali stabili

�Le emozioni positive ampliano il repertorio momentaneo di pensiero ed azione e contribuiscono alla costruzione di risorse personali stabili

Page 42: Emozioni steca 1

Evidenze sperimentaliEvidenze sperimentali

�La sperimentazione di emozioni positive amplifica il focus dell’attenzione (es. Basso et al., 1996) e stimola strategie di pensiero creative, diversificate e flessibili (es. Isen et al., 1985; 1987; Estrada et al., 1997)

�La sperimentazione di emozioni positive amplifica il focus dell’attenzione (es. Basso et al., 1996) e stimola strategie di pensiero creative, diversificate e flessibili (es. Isen et al., 1985; 1987; Estrada et al., 1997)

�L’induzione di stati emotivi positivi favorisce un �L’induzione di stati emotivi positivi favorisce un �L’induzione di stati emotivi positivi favorisce un più rapido apprendimento e una migliore prestazione intellettiva (es. Bryan et al., 1996)

�L’induzione di stati emotivi positivi favorisce un più rapido apprendimento e una migliore prestazione intellettiva (es. Bryan et al., 1996)

�Le emozioni positive contrastano l’effetto di “riduzione” causato dalle emozioni negative, contribuendo a ristabilire determinati parametri fisiologici, come l’attività cardiovascolare (es. Fredrickson et al., 1998)

�Le emozioni positive contrastano l’effetto di “riduzione” causato dalle emozioni negative, contribuendo a ristabilire determinati parametri fisiologici, come l’attività cardiovascolare (es. Fredrickson et al., 1998)

Page 43: Emozioni steca 1

Un’interessante legame biologicoUn’interessante legame biologico

�Numerose evidenze empiriche hanno dimostrato come il rilascio di DOPAMINA caratterizzi vari tipi di prestazione cognitiva (maggiore flessibilità, creatività, ecc.) e sia implicata nei processi di apprendimento “tramite premio”

�L’esperienza di un’elevata affettività positiva si

�Numerose evidenze empiriche hanno dimostrato come il rilascio di DOPAMINA caratterizzi vari tipi di prestazione cognitiva (maggiore flessibilità, creatività, ecc.) e sia implicata nei processi di apprendimento “tramite premio”

�L’esperienza di un’elevata affettività positiva si �L’esperienza di un’elevata affettività positiva si associa al rilascio di dopamina nel sistema meso-cortico-limbico e nigrostriatale in vario modo connessi all’attività cognitiva

�L’influenza dell’affetto positivo sulla performance cognitiva potrebbe verosimilmente essere mediato dal rilascio di dopamina (Ashby, Isen e Turken, 1999)

�L’esperienza di un’elevata affettività positiva si associa al rilascio di dopamina nel sistema meso-cortico-limbico e nigrostriatale in vario modo connessi all’attività cognitiva

�L’influenza dell’affetto positivo sulla performance cognitiva potrebbe verosimilmente essere mediato dal rilascio di dopamina (Ashby, Isen e Turken, 1999)

Page 44: Emozioni steca 1

LA TRADIZIONE

EVOLUZIONISTICA

LA TRADIZIONE DEI LA TRADIZIONE DEI

FISIOLOGI e NEUROLOGI

LA TRADIZIONE

COGNITIVISTA

Page 45: Emozioni steca 1

Fisiologia delle emozioni

METODI DI INDAGINE e INDICATORI

�Resoconti verbali o autovalutazioni dello stato emotivo soggettivo (percezione che i soggetti hanno delle modificazioni corporee connesse hanno delle modificazioni corporee connesse alle emozioni)

�Indici comportamentali, come espressioni facciali e posturali

�Biosegnali relativi ai cambiamenti fisiologici indotti dal sistema nervoso e dal sistema endocrino

Page 46: Emozioni steca 1

Sistema/Attività Biosegnale

Cerebrale Elettroencefalogramma

Potenziali evocati

Muscolare Elettromiogramma

Cardiovascolare Frequenza cardiaca

Pressione arteriosa

SecrezioneGastrica Secrezione

Motilità

Cutanea Sudorazione

Attività elettrodermica

Conduttanza cutanea

Temperatura

Oculare Risposta pupillare

Page 47: Emozioni steca 1

Sebbene la ricerca abbia dato contributi importanti, manca ancora una chiara delineazione dei pattern fisiologici distintivi delle diverse emozioni

Es. l’aumento della frequenza cardiaca è presente sia nel caso di emozioni negative presente sia nel caso di emozioni negative (come la rabbia e la paura), sia in emozioni positive come la gioia. Esso, inoltre, si associa anche ad uno stato generico di eccitazione, così come alla preparazione ad un evento che richiede un grande sforzo. Di per sé non può essere considerato un segnale distintivo di alcuna emozione.

Page 48: Emozioni steca 1

I PRIMI MODELLI – I PERIFERALISTI (Lange e James, 1922)

�evento emotigeno (a) �emozione (b) �reazione fisiologica (c)

a b c

morte di una persona cara tristezza piangiamo

a c b

�Secondo i periferalisti, prima si ha la reazione fisiologica, specifica per emozione, e poi l’emozione

Page 49: Emozioni steca 1

“Il senso comune dice che ci accade qualcosa di brutto,

siamo dispiaciuti e singhiozziamo (…). [La mia ipotesi] è

che ci sentiamo dispiaciuti perché piangiamo, arrabbiati

perché ci accaloriamo, impauriti perché tremiamo”

(James, 1890)

“Cambiamenti corporei seguono direttamente la

percezione del fatto stimolante (…) e la sensazione dei

cambiamenti stessi mentre si verificano è l’emozione” cambiamenti stessi mentre si verificano è l’emozione”

(James, 1884)

STATO

FISIOLOGICO

SPECIFICO

ESPERIENZA

DI

PAURA

Page 50: Emozioni steca 1

I PRIMI MODELLI – I CENTRALISTI(Cannon (1927) e successivamente da Bard (1934)

Critiche ai periferalisti:

�il SNA reagisce troppo lentamente per spiegare la rapida comparsa delle emozioni (es. ci si può sentire imbarazzati ben prima che compaia il tipico rossore sulle guance)

�alcuni cambiamenti del SNA (es. la secrezione gastrica che diminuisce nella paura) sono difficili da rilevare diminuisce nella paura) sono difficili da rilevare introspettivamente

�alcuni stimoli non emotigeni (es. una corsa nel parco) possono provocare lo stesso pattern di attivazione fisiologica tipico di alcune emozioni, in assenza del relativo vissuto soggettivo

�non sono stati riscontrati tanti pattern di attivazione fisiologica quante sono le emozioni che possiamo sperimentare

Page 51: Emozioni steca 1

Lo stimolo scatena simultaneamente l’attività

del sistema nervoso autonomo e quella del SNC

(prima sottocorticale poi corticale), dove ha

luogo l’esperienza emozionale (che ha appunto

sede nel cervello)

SNC

STATO

FISIOLOGICO

SPECIFICO

ESPERIENZA

DI

PAURA

SNC

Page 52: Emozioni steca 1

Stimolo Talamo Emozione

Attivazione fisiologica e modificazioni somatiche

�LA TEORIA DI CANNON

�LA TEORIA DI BARD

Stimolo Ipotalamo Emozione

Centro per la regolazione omeostatica

Page 53: Emozioni steca 1

MODELLI PIU’ COMPLESSI

Il CIRCUITO DI PAPEZ (1937): da un unico centro

sottocorticale a un circuito sottocorticale

Neocorteccia Conoscere

Talamo

Stimolo

N. ant. talamo Ippocampo

Ipotalamo

Sentire

Cingolo

Page 54: Emozioni steca 1

Rettiliano -

primitivo

Neocorteccia-

razionale

Il CERVELLO UNO E TRINO DI MCLEAN (1970)

MODELLI PIU’ COMPLESSI

primitivo

Limbico -

emotivo

razionale

Page 55: Emozioni steca 1

La teoria di Panksepp (1998) - assunti fondamentali:

• i processi emotivi umani sono simili a quelli di altri mammiferi

DA UN UNICO CIRCUITO A PIU’ CIRCUITI CEREBRALI – indagini sulla diversificazione

neurofisiologica delle emozioni

• distinti processi emotivi riflettono l’attività di specifici circuiti cerebrali

• tali circuiti sono in numero limitato e corrispondono alle emozioni primarie

• la loro combinazione, in associazione ai processi di apprendimento sociale, dà origine alle emozioni più complesse

Page 56: Emozioni steca 1

Panksepp ipotizza l’esistenza di quattro circuiti cerebrali, caratterizzati da sei attributi fondamentali:

�hanno base genetica e assolvono la funzione di rispondere a stimoli connessi a situazioni che rappresentano delle sfide per la sopravvivenza

�attivano o inibiscono risposte comportamentali e fisiologiche che nella storia della specie si sono dimostrate utili a fronteggiare le situazioni di sfida

�possono apprendere dall’esperienza, regolando soprattutto la sensibilità agli stimoli emotigeni

�la loro attività può perdurare anche oltre le circostanze che li hanno attivati

Page 57: Emozioni steca 1

�la loro attività può essere condizionata a rispondere a stimoli originariamente neutri (è dunque sensibile all’apprendimento)

�la loro attività interagisce con i meccanismi responsabili della cognizione, consentendo una selezione più raffinata delle reazioni emozionali. selezione più raffinata delle reazioni emozionali.

Le risposte emotive, infatti, non sono uniche e fisse, ma ogni circuito ha a disposizione un insieme di risposte possibili, tra le quali di volta in volta si sceglie in base alle circostanze, ai processi di apprendimento e dai feed-back ricevuti in precedenti occasioni

Page 58: Emozioni steca 1

I quattro circuiti cerebrali o “sistemi di comando delle emozioni”:

1) sistema dell’aspettativa (nell’ipotalamo laterale), viene attivato da situazioni di rottura dell’equilibrio omeostatico del corpo a causa di presenza o assenza di incentivi ambientali. La sua funzione è quella di attivare risposte finalizzate a reperire oggetti adeguati a soddisfare i bisogni dell’organismo e quindi a ripristinare l’omeostasi. Le emozioni associate a questo sistema, come la gioia e la speranza, sono tutte positive dal momento che l’aspettativa, nell’ipotesi di Panksepp, è sempre di qualcosa di buono e vantaggioso per l’organismo

2) sistema della rabbia (nell’ipotalamo ventro-laterale e ventro-mediale), genera comportamenti di attacco ed aggressione fisica e verbale, associati ad emozioni negative etichettabili come rabbia e collera

Page 59: Emozioni steca 1

I quattro circuiti cerebrali o “sistemi di comando delle emozioni”:

3) sistema della paura (nell’ipotalamo anteroventrale), la cui attivazione dà luogo a emozioni di paura e ansia, media i comportamenti di fuga di fronte a stimoli pericolosi i comportamenti di fuga di fronte a stimoli pericolosi

4) sistema del panico (in alcune aree nell’ipotalamo dorso-mediale e nell’amigdala), che viene nettamente distinto dalla paura e che corrisponde più precisamente alla tristezza e al dolore scatenate da situazioni di separazione e di isolamento sociale

Page 60: Emozioni steca 1

•Differenze individuali nell’asimmetria emisferica sono

associate a tendenze croniche a sperimentare affetti

positivi o negativi

Lateralizzazione emisferica

Individui con dominanza dell’emisfero sinistro hanno

riportato più esperienze affettive positive (Tomarken

et al., 1992)

Nei neonati una maggiore attivazione frontale destra

predice uno stress maggiore in risposta alla

separazione dalla madre (Davidson, 1994)

Page 61: Emozioni steca 1

Il ruolo dell’amigdala

Studi su soggetti sani hanno confermato il ruolo dell’amigdala nella valutazione di informazioni e nella regolazione di comportamenti

Lesioni all’amigdala sono associate ad un disturbo nel riconoscimento di espressioni facciali impaurite e alla mancata attivazione di indici fisiologici tipici della paura (aumento della pressione sanguigna, freezing, variazione della frequenza cardiaca)

valutazione di informazioni e nella regolazione di comportamenti connessi alla paura: -la stimolazione elettrica dell’amigdala elicita comportamenti tipici della risposta ad uno stimolo spaventoso (es. il riflesso di sobbalzo)-l’esposizione rapida, anche inconsapevole, a volti che provano paura aumenta l’attività dell’amigdala mostra un aumento di attività

Il compito di valutazione svolto dell’amigdala avviene molto rapidamente e senza il bisogno di molte informazioni

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•L’amigdala è interconnessa con altre regioni del cervello

implicate nella risposta emozionale

La via rapida e la via lenta della paura

Corteccia sensoriale

VIA ALTALe afferenze

sensoriali ricevute dal

Talamo

sensoriale Amigdala

Stimolo

emozionale

Risposta

emozionale

VIA BASSA

sensoriali ricevute dal talamo sono elaborate dall’amigdala in una

forma primitiva, unicamente in

relazione alla loro rilevanza emozionale, positiva o negativa,

per il benessere dell’individuo.

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TALAMO

CORTECCIA

AMIGDALA

�La via rapida spiega perché noi possiamo avere

paura di qualcosa senza sapere di cosa si tratta (ovvero

senza averlo valutato)

Page 64: Emozioni steca 1

TALAMO

CORTECCIA

AMIGDALA

Non c’è da preoccuparsi, è una maschera!

�La via lenta ci consente di valutare lo stimolo e, in

alcuni casi, modificare l’emozione provata

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IL CONTRIBUTO DI DAMASIO - “L’Errore di Cartesio”, 1994

L’emozione è un fenomeno mentale che ha come “teatro” il corpo, dal momento che ha origine dall’attività sinergica del

sistema integrato mente-cervello e corpo

-PRIMARIE: risposte innate dell’organismo a certe qualità degli stimoli. Cinque gruppi: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgusto

ST

IMO

LO

CERVELLO

CORPO

stimoli. Cinque gruppi: gioia, tristezza, rabbia, paura e disgustoSono sempre spontanee poiché dipendono dall’attività valutativa di strutture neurali (tra cui l’amigdala) che attivano delle risposte automatiche e adattive del corpo (la “via rapida”)

-SECONDARIE: risposte a stimoli complessi il cui valore emotigenonon è intrinseco ma deriva dall’esperienza dell’individuo. La valutazione avviene a livello della corteccia prefrontale che elabora il valore emozionale dello stimolo (la “via lenta”) e lo trasmette ad altre strutture (tra cui l’amigdala) che innescano un processo emozionale simile a quello delle emozioni primarie

Page 66: Emozioni steca 1

•Secondo Damasio il pensiero è costituito in gran parte da immagini connotate emotivamente, la cui funzione principale è quella di anticipare le conseguenze degli eventi.

•Nel processo di decisione ha luogo una preliminare

Emozioni - Ragionamento - Decisione

•Nel processo di decisione ha luogo una preliminare selezione automatica che porta a scartare le alternative connotate da emozioni negative.

•Tale processo è reso possibile dai marcatori somatici, ovvero risposte somatiche prodotte nell’organismo in risposta ad esperienze emotive precedenti, che differenziano le opzioni in piacevoli e spiacevoli.