DIRIGENTE Dicembre 2011
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MOMENTODI FARE IL PUNTOITALIASULL’
È IL
LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 12 DICEMBRE 2011
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPPoossttee IIttaalliiaannee SSppaa -- SSppeedd.. iinn aabbbb.. ppoosstt.. -- DD..LL.. 335533//0033 ((ccoonnvv.. iinn LL.. 2277//22//0044,, nn.. 4466)) aarrtt..11,, ccoommmmaa 11 -- DDCCBB//MMII -- € 22,,2200 ((aabbbb.. aannnnuuoo € 1166,,5500)) •• IInn ccaassoo ddii mmaannccaattoo rreeccaappiittoo,, rriinnvviiaarree aallll’’uuffffiicciioo PP..TT.. ddii MMiillaannoo CCMMPP RRoosseerriioo ddeetteennttoorree ddeell ccoonnttoo ppeerr llaa rreessttiittuuzziioonnee aall mmiitttteennttee,, cchhee ssii iimmppeeggnnaa aa ppaaggaarree llaa rreellaattiivvaa ttaarriiffffaa
MOMENTODI FARE IL PUNTOITALIA
SECONDO IL PRESIDENTE DELL’ISTAT
È IL
SULL’
SPECIALE CONGRESSO I MANAGER PER L’ITALIA
SOSTENIBILITÀ ECONOMICALE NUOVE SFIDE
••01.COP. copia 15-12-2011 15:31 Pagina 1
DICEMBRE 2011 3
VERSO UN 2012di sacrifici
La manovra del governo Monti, presentata come indispensabile per evitare iltracollo dell’Italia, e con esso dell’Europa e forse dell’Euro, impone una seriedi sacrifici che, solo pochi mesi fa, sembravano inimmaginabili. Anche agli oc-
chi degli osservatori più pessimisti. La necessità di reperire risorse finanziarie nell’immediato, per calmare i mercati inter-nazionali e tentare di ricostruire un clima di fiducia, ha portato a prendere risorse lad-dove è più facile trovarne. In primis, sulle pensioni, sulla casa, sui consumi. Ancora una volta a pagare per primi (e speriamo non siano gli unici) sono gli italianiappartenenti al ceto medio: gli stessi che, per anni, sono stati la principale fonte di fi-nanziamento della macchina pubblica italiana. Gli evasori, i corrotti, i ladri per orastanno a guardare. Mettere le mani nelle loro tasche è difficile; meglio agire sui pen-sionati, sui lavoratori dipendenti, sui cittadini che possiedono immobili non intestatia prestanome o società di comodo! Pur comprendendo l’urgenza di agire speravamo che, contestualmente alla manovra,venissero presentate alcune delle riforme che da tempo questo paese attende. Comequelle per arginare l’evasione fiscale; come quelle per premiare il merito, l’onestà e latrasparenza nel sistema sociale ed economico; come quelle per favorire la ripresa e l’in-novazione... Certo, siamo consapevoli che per attuare tutto ciò serve un disegno pre-ciso e un orizzonte temporale di largo respiro. E ci domandiamo se serva quel manda-to politico che il governo Monti non ha. Probabilmente no, visto che nonostante l’am-pia maggioranza parlamentare e il tempo a disposizione il governo Berlusconi non ciè riuscito. Crediamo quindi che, proprio in considerazione dell’emergenza, il governotecnico attualmente al potere sia nella posizione adatta per agire.Come rappresentanti della dirigenza siamo pronti a fare la nostra parte. A condizioneche il nostro sforzo e i sacrifici richiesti alla categoria servano a cambiare davvero il si-stema. Lo abbiamo ribadito in diverse occasioni, negli ultimi tempi. Per esempio durante l’incontro con le parti sociali svoltosi a Palazzo Chigi il 4 dicem-bre. In quell’occasione abbiamo affermato la nostra contrarietà al blocco della perequa-zione; abbiamo espresso contrarietà al paventato aumento dell’Irpef; abbiamo chiestogaranzie per i lavoratori fuoriusciti dalle aziende che, con le nuove norme, vedono al-lungarsi fino a sei anni il momento della pensione; abbiamo offerto collaborazione perelaborare quel disegno di cui l’Italia ha bisogno. Siamo a disposizione per invertire il declino del presente e dare al paese prospettivepositive. È questo il nostro obiettivo di fondo, l’orizzonte verso cui ci muoviamo. Perorientarci seguiamo le indicazioni scaturite dal Congresso di Milano, lo scorso novem-bre. Gli scenari delineati un mese fa stanno diventando realtà; le strategie messe a pun-to già animano le nostre attività quotidiane. Se nel prossimo anno sapremo alimenta-re la vita associativa di Manageritalia con la passione e la partecipazione di cui siamocapaci il cammino che abbiamo intrapreso ci porterà verso la meta sperata. E con que-sto auspicio voglio augurare a tutti voi un 2012 migliore rispetto a un anno affannosoche si chiude tuttavia con alcuni segnali di un reale riscatto per il nostro paese.
Guido Carella ([email protected])
Editorialea cura del presidente Manageritalia
••02.SOMMARIO 14-12-2011 9:19 Pagina 3
DICEMBRE 2011 5
Sommario
Copertina6 È il momento
di fare il punto sull’Italia
12 Speciale Congresso:I manager per l’Italia
Economia18 Le riforme a costo zero
Eventi24 L’eccellenza nella storia.
Storie di eccellenza
42 150 anni di meritofemminile
48 Arpionare il mondo del lavoro
Diritto30 Figli naturali
e figli legittimi. In Italia c’è differenza?
Attualità36 Sostenibilità economica:
le nuove sfide
Spettacolo40 Leader da grande schermo
RUBRICHE
34 Assicuratese per tutti
47 A tu per tu con…
52 Lifestyle
53 Fuori ufficio
54 Test
55 Libri
57 Lettere
58 …al fin della licenza, io tocco!
InfoMANAGERManageritalia
59 Card 2012
60 Rinnovato il contratto per i dirigenti di aziende alberghiere
Gruppi di lavoro63 Buon compleanno al fiocco
Cfmt64 I corsi di gennaio e
febbraio 2012
FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONALDEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
R
Fondo di previdenza Mario Negri
Associazione Antonio Pastore
CFMTCentro di formazionemanagement del terziario
Fondo assistenza sanitaria dirigentiaziende commerciali
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato
MOMENTODI FARE IL PUNTOITALIASULL’
È IL
LA RIVISTA DI MANAGERITALIAN. 12 DICEMBRE 2011
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIOPPoossttee IIttaalliiaannee SSppaa -- SSppeedd.. iinn aabbbb.. ppoosstt.. -- DD..LL.. 335533//0033 ((ccoonnvv.. iinn LL.. 2277//22//0044,, nn.. 4466)) aarrtt..11,, ccoommmmaa 11 -- DDCCBB//MMII -- € 22,,2200 ((aabbbb.. aannnnuuoo € 1166,,5500)) •• IInn ccaassoo ddii mmaannccaattoo rreeccaappiittoo,, rriinnvviiaarree aallll’’uuffffiicciioo PP..TT.. ddii MMiillaannoo CCMMPP RRoosseerriioo ddeetteennttoorree ddeell ccoonnttoo ppeerr llaa rreessttiittuuzziioonnee aall mmiitttteennttee,, cchhee ssii iimmppeeggnnaa aa ppaaggaarree llaa rreellaattiivvaa ttaarriiffffaa
MOMENTODI FARE IL PUNTOITALIA
SECONDO IL PRESIDENTE DELL’ISTAT
È IL
SULL’
SPECIALE CONGRESSO I MANAGER PER L’ITALIA
SOSTENIBILITÀ ECONOMICALE NUOVE SFIDE
SPECIALE 150° UNITÀ D’ITALIA
22 Storia del management dalle origini ai giorni nostriDirigere e osare
Il tema cruciale di questi giorni è la questione della nuova impe-gnativa manovra finanziaria definita dal governo Monti. Poiché almomento di mandare in stampa la rivista la manovra è ancora infieri e alcuni dei provvedimenti in essa contenuti in fase di defini-zione, rimandiamo per ogni approfondimento alle news sul sitoManageritalia. Abbonati ai FEED RSS sul sito.
••02.SOMMARIO 15-12-2011 15:44 Pagina 5
Copertina
DICEMBRE 20116
In questo periodosembriamo aver persola rotta. Abbiamobisogno di fermarci eriflettere per capire che paese vogliamocostruire
Enrico Giovannini
SPESSO PENSO CHE LA STATISTICA, in Italia, non sia
considerata una scienza importante. Ma poiché la stati-
stica serve per conoscere la realtà dei fatti, credo che que-
sta mancata considerazione costituisca un problema per
il paese. Se non sappiamo dove siamo, infatti, è difficile
sapere dove vogliamo andare. E l’Italia, in questo perio-
do, sembra aver perso l’orientamento. Per riuscire a capire che vogliamo
costruire abbiamo bisogno di “fare il punto”. E poi di tracciare una rotta.
Domandarci cosa vogliamo fare da qui a dieci, vent’anni, infatti, è una
questione vitale per conseguire gli obiettivi che ci diamo.
È IL MOMENTO DIIL PUNTOSULL’ITALIA
••03GIOVANNINI 14-12-2011 9:16 Pagina 6
di esercitare le repressione, il si-
stema è crollato. Se smettiamo di
crescere, forse, il sistema capitali-
stico imploderà». È un pensiero
preoccupante, perché porta a ri-
mettere in discussione il modo
con cui siamo abituati a ragiona-
re, incentrato sul benessere mate-
riale. Il benessere materiale è cer-
tamente fondamentale, ma basta
a dare il senso a una vita, a uno
DICEMBRE 2011 7
Quale Italia vogliamo?
Vogliamo essere un paese mani-
fatturiero o terziario? Vogliamo
continuare a costruire consu-
mando il suolo o vogliamo – co-
me alcuni altri paesi avanzati
stanno facendo – dotarci di una
legge che impone di rigenerare
quello che abbiamo finora co-
struito? Vogliamo un paese che
attiri persone dall’estero o un
paese che punti su quelli che non
hanno avuto l’occasione per an-
darsene? Vogliamo un paese
multiculturale o uno che ghettiz-
za? Vogliamo un paese al vertice
delle classifiche per l’uguaglian-
za tra i sessi e tra le generazioni
o uno in cui ognuno si arrangia e
poi si vedrà?
Se noi, adesso, ci concentriamo
Per costruire un futuromigliore bisogna avere una meta e trovare una
strada per raggiungerla,superando gli attuali
modelli di sviluppo
In esclusiva per la nostra rivistaEnrico Giovannini, presidente Istat,
riprende in questo articolo alcuni dei temi trattati
nel nostro recente Congresso.
sul fornire risposte di breve ter-
mine a questi interrogativi, il lun-
go termine sarà quello che sarà.
Forse riusciremo a gestire l’emer-
genza, ma non risolveremo i no-
stri problemi di fondo. Perché
questi problemi vanno inquadra-
ti in una prospettiva di lungo pe-
riodo. È quello che siamo chiama-
ti a fare come manager. Dobbia-
mo assumerci la responsabilità,
partendo dalle organizzazioni
che guidiamo, di individuare e
condividere un punto di parten-
za e degli obiettivi. Altrimenti
non riusciremo mai a scegliere, e
raggiungere, una meta.
Pensare oltre la crescita
Di recente ho letto un’afferma-
zione del politologo tedesco
Claus Offe che mi preoccupa.
Suona più o meno così: «Forse la
crescita sta al modello capitalisti-
co come la repressione stava ai
modelli comunisti. Non appena i
modelli comunisti hanno smesso
DI FARE
••03GIOVANNINI 14-12-2011 9:16 Pagina 7
DICEMBRE 20118
Copertina
stare insieme come Nazione? È
tutto quello di cui abbiamo biso-
gno? A quale costo dobbiamo
raggiungerlo e mantenerlo? È
corretto il modo in cui lo distri-
buiamo, non solo nel presente ma
anche nel futuro?
Al Congresso di Manageritalia (ve-
di articolo a pag. 12) si è riflettuto
su questa prospettiva: che non è
una prospettiva astratta, macroe-
conomica, ma è una prospettiva
profondamente microeconomica,
perché le statistiche su cui ragio-
niamo sono frutto di dati aggrega-
ti provenienti dalle nostre ammini-
strazioni pubbliche, dalle vostre
imprese, dalle nostre famiglie.
Giovani, merito, opportunità
In questa prospettiva, ognuno di
noi, nel momento in cui ad esem-
pio seleziona il personale, deve
porsi alcune domande. In Italia il
55% delle persone vengono sele-
zionate grazie alle conoscenze.
Un’anomalia, in tutto il mondo.
Non a caso i tanti giovani italiani
che vanno all’estero spesso dicono:
«È strano: mando il curriculum e mi
rispondono. Mi chiamano senza
guardare al nome che porto, a chi
mi ha mandato. Mi giudicano sulle
mie idee, sulle mie competenze».
Dobbiamo allora chiederci se sia-
mo anche noi responsabili di que-
sto fenomeno. Perché questa è la
realtà italiana, fatta di una catena
che parte dalla scuola e passa per
l’accesso al lavoro. Un processo
nel quale, in molti casi, la selezio-
ne non è finalizzata a migliorare
la situazione, ma a conservare lo
status quo. Se veramente credia-
mo al merito, dovremmo riflette-
re su queste cose e poi, quando
arriviamo al dunque, impegnarci
ad assumere persone davvero in
gamba. Senza guardare alle cono-
scenze. E naturalmente proporre
a queste persone una retribuzio-
ne adeguata e una prospettiva in-
teressante. L’Italia è uno dei pae-
si dell’Ocse con le retribuzioni
più basse. Ed è uno dei paesi che
Viviamo un paradosso:abbiamo la forza lavoro
potenziale giovane meglio qualificata chel’Italia abbia mai avuto
e la teniamo “in panchina”
••03GIOVANNINI 14-12-2011 9:16 Pagina 8
DICEMBRE 2011 9
investono di meno nella forma-
zione sul luogo di lavoro. È diffi-
cile valorizzare il capitale umano
in questo modo!
Un capitale sprecato
Il capitale si accumula con gli in-
vestimenti che si possono fare ri-
nunciando ai consumi. Noi oggi
dobbiamo rinunciare a qualcosa
per il futuro. L’Italia sembra – da
tutti gli indicatori – credere molto
poco al futuro. Qualcuno dice che
siamo un paese invecchiato, in-
grassato, seduto, soddisfatto e po-
co disposto ad accettare la sfida
del cambiamento. Abbiamo due
milioni e duecentomila ragazzi che
non studiano, non lavorano e non
sono in formazione. Tra i giovani
abbiamo un tasso di disoccupazio-
ne del 30%. La nostra crescita del
reddito in funzione del titolo di
studio è tra le più basse del mon-
do. Viviamo un paradosso: abbia-
mo la forza lavoro potenziale gio-
vane meglio qualificata che l’Italia
abbia mai avuto e la teniamo “in
panchina”. Come classe dirigente
di questo paese, portiamo qualche
responsabilità di questa situazio-
ne? Pensavamo che gli economisti
e gli esperti di finanza avessero in
qualche modo rinviato i problemi
a un futuro indefinito. Ma i proble-
mi di oggi sono già qui, sono reali.
Abbiamo consumato troppo
Aggiungo una riflessione un po’
dura: abbiamo tolto alle generazio-
ni future per disporre del livello di
consumo che più ci piace. La crisi
americana è nata perché il tasso di
risparmio dei cittadini è sceso allo
zero per cento. Cioè non si è rispar-
miato nulla. Al contrario, ci si è in-
debitati per consumare. Per l’am-
biente abbiamo fatto lo stesso,
prendendoci una parte di quello
che era destinato alle generazioni
future. Quando parlo di “noi” mi
riferisco a noi abitanti dei paesi
avanzati negli ultimi quarant’anni.
Anche di capitale umano, proba-
bilmente, ne abbiamo consumato
troppo, mangiandoci anche lì un
pezzo di futuro. Prendiamo, per
esempio, l’aumento straordinario
della speranza di vita, che si riper-
cuote tra l’altro anche sugli aspet-
ti pensionistici, sul welfare ecc.
Questo aumento è stato ottenuto
anche grazie agli investimenti nel-
la sanità, che ci hanno dotato del-
la capacità di fare analisi preven-
tive e di curare sempre meglio le
malattie. Improvvisamente, ades-
so, scopriamo che questa spesa è
insostenibile. Ma non è che ci sia-
mo presi una parte degli anni di
vita dalle future generazioni?
Consumi vs risparmi
Oggi ai manager si chiede di gesti-
re una situazione difficile. Ma co-
me si fa a riuscirci, quando ognu-
no cerca ancora di arraffare quel-
lo che può perché sa che la festa è
L’Italia è l’unico paese in cui, negli ultimi due anni,la propensione al consumo è aumentata e quella al risparmio è scesa
••03GIOVANNINI 14-12-2011 9:16 Pagina 9
DICEMBRE 201110
Copertina
finita? È quello che hanno fatto i
grandi manager finanziari ameri-
cani, i cui bonus continuano a cre-
scere. Ecco perché, a questo pun-
to, la gente si arrabbia veramente.
Anche il tema dell’equità interge-
nerazionale è ineludibile, per di-
verse ragioni. Innanzitutto per-
ché il tasso di risparmio in Italia
è sceso intorno al 10%. Per man-
tenere un livello di consumo in-
compatibile con la nostra ricchez-
za ci stiamo mangiando il capita-
le a disposizione.
L’Italia è l’unico paese in cui, ne-
gli ultimi due anni, la propensio-
ne al consumo è aumentata e quel-
la al risparmio è scesa. Negli altri
paesi è aumentata la propensione
al risparmio: perché? Perché que-
sto paese non ha ancora capito che
la crisi non è temporanea. Che non
dura qualche mese ma che rischia
(e spero di sbagliarmi) di durare
per anni. Se uno pensa che la crisi
duri soltanto alcuni mesi, infatti,
decumula risparmio per mante-
nere il proprio livello di consumo
e poi lo ricostituisce. Ma se, im-
provvisamente, ci si rende conto
che la crisi è più duratura, che si
fa? Si ricomincia a risparmiare. E i
consumi dove finiscono? E gli in-
vestimenti?
Bisogna cambiare rotta
Ci siamo improvvisamente sve-
gliati in una situazione molto
peggiore di quella che pensava-
mo o che ci è stata fatta credere.
Presi dal panico rischiamo di rea-
gire in modo impulsivo, senza ri-
flettere sulla direzione a cui por-
tano le nostre decisioni. Ecco per-
ché non possiamo continuare a
dire ai nostri due milioni e due-
centomila giovani “in panchina”
di stare tranquilli, come conti-
nuiamo a fare. Ci vuole un cam-
biamento di rotta.
Certo, è difficile tradurre nei livel-
li micro, nel quotidiano, questi di-
scorsi. È difficile tentare di mette-
re in pratica quello che l’Organiz-
zazione internazionale del lavoro
definisce “lavoro decente”. È dif-
ficile riuscire a migliorare il benes-
sere sul posto di lavoro. È difficile
pagare bene i giovani meritevoli,
in cambio di quella flessibilità che
adesso gli viene imposta. Ma il fat-
to che sia difficile non vuol dire
che non dobbiamo procedere in
questa direzione e mi fa molto pia-
cere che Manageritalia stia realiz-
zando dei progetti per riuscire a
capire come far vivere meglio le
persone all’interno delle imprese.
Tra ricchezza e felicità
Un esempio interessante di cam-
biamento di rotta viene dall’India
dove, nel momento della crisi, si è
fatta una scelta coraggiosa. Invece
di dare sussidi di disoccupazione si
è proposto, a chiunque volesse la-
vorare (nelle zone rurali) per un de-
terminato stipendio, un lavoro a
basso salario, ma alle dirette dipen-
Ci siamo improvvisamente svegliati in una situazione molto peggiore di quella che pensavamo o che ci è stata fatta credere
••03GIOVANNINI 14-12-2011 9:16 Pagina 10
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denze dei villaggi e delle comunità
locali, le quali, in base alle proprie
esigenze, hanno deciso come im-
piegare il tempo e le competenze di
queste persone. Credo sia una ri-
sposta interessante, un modo con-
creto per dare ai disoccupati, oltre
a uno stipendio (seppure minimo),
un riconoscimento dell’importan-
za del loro lavoro per la collettività.
Quest’esperienza è riconducibile
al Paradosso di Easterlin, secondo
cui la felicità degli individui di-
pende solo parzialmente dalla ric-
chezza. L’economista Easterlin ha
mostrato che la felicità degli statu-
nitensi, negli ultimi 50 anni, non
ha seguito l’aumento del Pil, ma è
rimasta costante. Per spiegare
questo fenomeno qualcuno sostie-
ne che misurando la ricchezza, ov-
vero il Pil, si omette di misurare il
costo pagato per raggiungerla.
Facciamo un esempio. Supponia-
mo che voi viviate in un luogo
brutto, ai margini di una grande
città, in un ambiente ostile, in-
quinato, insicuro. Che dobbiate
spostarvi per ore e ore tra casa e
lavoro pur di sbarcare il lunario.
Che non possiate andare al cine-
ma la sera perché rischiereste di
essere derubati. Ecco, in una si-
tuazione del genere cosa cerche-
reste di fare, razionalmente,
escludendo la possibilità di an-
darvene a vivere altrove?
Provereste a guadagnare di più per
rendere la vostra casa più conforte-
vole, per comprare un home thea-
tre e potervene restare tranquilli a
guardare il film anziché uscire la se-
ra. Ma per farlo dovreste lavorare
ancora di più, spostarvi ancora più
lontano, nella città invivibile! In al-
tre parole tentereste disperatamen-
te di sostituire i beni relazionali che
state perdendo con dei beni indivi-
duali. Così facendo perdereste l’in-
terazione con gli altri, che cerchere-
ste di compensare dotandovi di al-
tri beni individuali. Alimentereste
un circolo vizioso che non farebbe
altro che peggiorare, vivendo come
criceti, sempre a correre nella ruo-
ta. Magari questa corsa aumenta il
reddito, il Pil. Ma così le nostre so-
cietà si disgregano ed è quello che
sta accadendo in questo periodo.
Cambiare per migliorare
Parlare di sostenibilità e di cresci-
ta, così come parlare di rappresen-
tanza e di politica, di lavoro e di
welfare, vuol dire – a mio parere –
porsi queste domande. E non
pensare solo alla produttività, al-
la competitività, all’indispensa-
bilità della crescita.
Molti studiosi lo stanno facendo,
per capire cos’è e come si misura
quello che chiamo ”benessere equo
e sostenibile”. Anche l’Istat, nelle
scorse settimane, ha lanciato una
grande consultazione nazionale su
cosa è importante per noi, su cosa
si intende per benessere in Italia
(vi invito a partecipare visitando
il sito www.misuredelbenessere.it e
compilando il questionario che tro-
verete sull’argomento: sarebbe un
piccolo contributo per far luce su
quale paese vogliamo costruire e
su come fare a realizzarlo).
Concludendo con Roosevelt: «La
gente di questo paese è stata er-
roneamente incoraggiata a cre-
dere che si potesse aumentare in-
definitamente la produzione e
che un mago avrebbe trovato un
modo per trasformare la produ-
zione in consumi e in profitti per
i produttori. La felicità non viene
unicamente dal possesso dei sol-
di ma dal piacere che viene dal
raggiungimento di uno scopo,
dall’emozione che deriva dallo
sforzo creativo. La gioia e la ten-
sione morale non devono più es-
sere dimenticate a favore di una
folle ricerca di profitti evane-
scenti. Il benessere umano non si
raggiunge unicamente attraver-
so il materialismo e il lusso ma
cresce grazie all’integrità, all’al-
truismo, al senso di responsabili-
tà e alla giustizia».
È stata pronunciata da Franklin
Delano Roosevelt nei primi anni
Trenta, nel pieno della grande de-
pressione. Credo che quando
avremo tante persone pronte ad
alzarsi in piedi e a parlare di que-
ste cose, avremo già fatto un pez-
zo del nostro percorso verso un
futuro migliore. �
«La gioia e la tensione morale non devono più essere dimenticate a favore di una folle ricerca di profitti evanescenti»
Franklin Delano Roosevelt
••03GIOVANNINI 14-12-2011 9:16 Pagina 11
NON C’È TEMPO DA PERDERE: la crisi morde sempre
più forte e le misure per risollevare l’economia mon-
diale sono impellenti. Una crisi su scala planetaria,
certo, ma i danni sulle economie fragili e già soffoca-
te dal debito pubblico come la nostra si sono amplifi-
cati. A questo cocktail tossico si è aggiunto poi in Ita-
lia un ulteriore ingrediente, ovvero l’incapacità del governo e di tutto il
mondo politico di affrontare in maniera concreta i problemi in agenda
da anni. L’esecutivo di Berlusconi è crollato e in pochi giorni il governo
tecnico di Mario Monti ha preso le redini del nostro paese. Di fronte a
questi cambiamenti repentini, Manageritalia non è stata di certo spetta-
trice passiva, ma fin dalla scorsa estate è intervenuta nei tavoli di lavo-
ro con rappresentanti della politica e delle istituzioni, una presenza uti-
le e apprezzata in quanto capace di valorizzare le richieste che il mon-
do del management italiano avverte come prioritarie.
Il Congresso di Manageritalia, giunto alla sua terza edizione, è stato
senz’altro un appuntamento decisivo. Fin dalla sua preparazione era
chiaro come dovesse essere impostato. Il titolo, “I manager per l’Italia”,
è nato in maniera naturale e logica allo stesso tempo. È infatti chiaro a
tutti che una grande organizzazione di rappresentanza come la nostra
non possa starsene chiusa in una torre d’avorio ma debba partecipare
alla vita del paese. A maggior ragione perché si fa portavoce degli inte-
ressi di migliaia di dirigenti, quadri e alte professionalità, i veri prota-
gonisti delle imprese e della nostra economia.
Un programma preciso e coerente, quello di Manageritalia, che preve-
de un dialogo costante con la politica e le istituzioni per creare compe-
titività e prospettive di crescita. Ecco allora che il nostro progetto pre-
vede di metterci a disposizione per riscattare il paese, per rilanciarne la
credibilità, per attirare gli investimenti dall’estero e non far fuggire i gio-
vani più preparati. In altre parole, Manageritalia vuol contribuire a co-
Speciale Congresso
DICEMBRE 201112
L’11 e il 12 novembre si è svolto a Milano il terzo Congresso di Manageritalia, unafucina di idee e progettiper contribuire arisolvere problemieconomici e strutturalidel nostro paese,riprogettando il futurodella nostraOrganizzazione
Davide Mura
I MANAGERPER L’ITALIA
••04ASSEMBLEA.2011 14-12-2011 9:15 Pagina 12
riali e dei Fondi contrattuali, 65
persone in tutto, lo scorso luglio a
San Casciano (Fi). L’obiettivo era
quello di individuare, con il sup-
porto della società di formazione
e consulenza manageriale Metho-
dos, alcune linee guida raggrup-
pando il piano di azioni di Mana-
geritalia in tre macro aree su cui
sarebbe stato opportuno interve-
nire: rappresentanza e politica; so-
stenibilità e crescita; lavoro e welfa-
re. Questi temi sono stati al centro
dei precongressi, un momento di
confronto a livello locale che ha
dato la possibilità di presentare le
proprie proposte declinate in
azioni per le mozioni da approva-
re durante il Congresso federale. Il
dibattito ha visto la partecipazio-
ne di oltre 1.000 consiglieri e asso-
ciati, mentre tra precongressi e
struire un’Italia diversa, migliore,
che guardi al lungo termine facen-
do dell’equità, del merito, della
crescita, della solidarietà, della ri-
distribuzione della ricchezza e at-
tenzione al capitale umano valori
concreti lungo cui sviluppare una
strategia.
Il contributo di tutti,
anche sul web
L’organizzazione del Congresso
ha rispettato l’iter consolidato,
con l’intervento di ospiti autore-
voli come il presidente dell’Istat
Enrico Giovannini (vedi articolo
precedente), Giorgio Ambrogioni
(Federmanager) e Giorgio Corra-
dini (Cida). I lavori di preparazio-
ne sono partiti da un incontro che
ha coinvolto presidenti e vicepre-
sidenti delle Associazioni territo-
Congresso le persone che hanno
partecipato all’elaborazione delle
mozioni sono state 1.500. Mana-
geritalia quest’anno ha esteso il
confronto su un terreno molto più
ampio, dando la possibilità a tut-
ti, in primo luogo agli associati ma
anche al pubblico esterno, di in-
DICEMBRE 2011 13
L’esecutivo di Berlusconi è crollato e in pochi giorni il governo tecnico di Mario
Monti ha preso le redini del nostro paese. Di fronte
a questi cambiamentirepentini, Manageritalia
non è stata di certospettatrice passiva
••04ASSEMBLEA.2011 14-12-2011 9:15 Pagina 13
DICEMBRE 201114
Speciale Congresso
Verso una nuova rappresentanza
Silvestre Bertolini, presidente di
Confedir-Mit e coordinatore di
Costituente Manageriale, ha pre-
sentato il progetto di questo nuo-
vo soggetto unitario nato per rap-
presentare quasi un milione di di-
rigenti, quadri e alte professiona-
lità del pubblico e del privato, con
degli obiettivi temporali brevi, da-
to che ufficialmente vedrà la luce
entro giugno 2012.
Bertolini ha illustrato perché si è
scelto il tema della rappresentan-
za e della politica e con quali sco-
pi. Il Congresso si inserisce in una
fase delicata sia per Manageritalia
che per il mondo politico. Da un
lato la nostra Organizzazione sta
ponendo le basi dell’Assemblea
elettiva 2012, che ci vedrà impe-
gnati nella ricostituzione degli or-
gani federali, dall’altro il disorien-
tervenire nella discussione attra-
verso il blog Crisi&Sviluppo, su
cui sono state create delle pagine
aperte ai commenti, e una diretta
streaming il primo giorno dei la-
vori. A giudicare dalla quantità e
dalla qualità dei contributi, i temi
non solo sono stati giudicati inte-
ressanti ma riassumevano preci-
samente le direttrici lungo cui ri-
sultava necessario muoversi.
tamento della compagine gover-
nativa del paese e dell’opposizio-
ne negli ultimi anni ha creato mol-
ta confusione e instabilità.
I tempi sono maturi per la conclu-
sione della Seconda repubblica e
l’inizio della Terza, in cui la comu-
nità sociale dovrà indicare la stra-
da alla politica, riportandola a
confrontarsi con i problemi reali
del paese. Ecco che in questo con-
testo il ruolo della dirigenza sarà
sempre più fondamentale e incisi-
vo. La politica ha bisogno di una
classe dirigente sana, propositiva,
che guardi al futuro. «Capire do-
ve stia andando la rappresentan-
za è per noi una questione crucia-
le. Fino a oggi ci siamo concentra-
ti sulla difesa degli “interessi cor-
porativi”, dal contratto al welfare,
ma ora la rappresentanza», con-
clude Bertolini, «deve essere vista
in un contesto più ampio».
I confini di Manageritalia si devo-
no dunque allargare. Dobbiamo
uscire dal guscio, essere più visi-
bili, dando più forza alle nostre
parole, alle nostre idee. È arrivato
il momento dell’aggregazione. I
concetti di rappresentanza e rap-
presentatività hanno dunque una
doppia valenza. Verso l’interno
della categoria rappresentata e
verso l’esterno, gli stakeholder, le
aziende e le istituzioni.
Precarietà e welfare
La discussione sull’area legata al
mercato del lavoro e al sistema di
welfare nel nostro paese non po-
teva che partire dalle difficoltà
Silvestre Bertolini, presidente di Confedir-Mit ecoordinatore di Costituente
Manageriale: «Capire dove stiaandando la rappresentanza
è per noi una questione cruciale.Fino a oggi ci siamo concentrati
sulla difesa degli “interessicorporativi”, dal contratto al welfare,
ma ora la rappresentanza deve essere vista in un contesto
più ampio»
••04ASSEMBLEA.2011 14-12-2011 9:15 Pagina 14
DICEMBRE 2011 15
provocate dalla diffusa precariz-
zazione dei rapporti professiona-
li. Un mondo del lavoro liquido e
spesso indecifrabile, dove è ne-
cessario intervenire per tutelare
non solo la nostra categoria, ma
con proposte in grado di permet-
tere ai nostri giovani un colloca-
mento dignitoso e regolamentato
da norme precise.
Flavio Leone, responsabile relazio-
ni sindacali di Manageritalia, si è
soffermato sulle difficoltà del con-
testo attuale e sul nostro punto di
vista che ci porta a vedere nello
strumento del contratto le solu-
zioni più efficaci per mettere ordi-
ne e regolamentare i rapporti con
l’azienda. Tuttavia, l’espulsione
dal mercato del lavoro costringe
oggi il manager a confrontarsi
con altre tipologie di collabora-
zione professionale che spesso
rendono la sua attività incostan-
te. Manageritalia è intervenuta
già da tempo su questo versante,
con proposte che nel complesso
compensano e integrano le lacu-
ne del nostro sistema di welfare
(dai Fondi di categoria all’idea di
un workfare attraverso il Cfmt),
da un programma di iniziative
volte al ricollocamento profes-
sionale (Comincio… da tre!) al-
l’intesa con Italia Lavoro per age-
volare l’assunzione degli over 50
espulsi dalle aziende. Occorre
però concentrarci parallelamen-
te sui giovani e sulle loro pro-
spettive tutt’altro che rosee.
A questo proposito Manageritalia
ha deciso di intraprendere una se-
rie di azioni per favorire l’incontro
tra domanda e offerta, rafforzando
i rapporti con le università, met-
tendo a disposizione il knowhow
dei manager al servizio di chi sta
per muovere i primi passi nel
Flavio Leone, responsabilerelazioni sindacali di Manageritalia: «Le difficoltà del contesto attuale ci portano a vedere nellostrumento del contratto le soluzioni più efficaci per mettere ordine eregolamentare i rapporti con l’azienda»
Al passo con le nuove tecnologie: ebook e blogLa genesi, le riflessioni, le mozioni, la strategia di Manageritaliaper i manager e per il paese. Nell’ebook presto scaricabile gratui-tamente dal sito www.manageritalia.it tutti i materiali e i testi dicommento del Congresso Manageritalia 2011: una guida di faci-le consultazione per conoscere da vicino la tua Organizzazione. Per partecipare al dibattito dei manager per il paese, visita il no-stro blog crisiesviluppo.manageritalia.it: puoi continuare a fareproposte e a dare il tuo contributo alla discussione.
••04ASSEMBLEA.2011 14-12-2011 9:15 Pagina 15
DICEMBRE 201116
Speciale Congresso
stro mondo. Mario Mantovani, presi-
dente di Manageritalia Bologna, ha
ribadito la percezione di essere alla
fine di un ciclo: «Siamo arrivati a un
punto di rottura da cui dobbiamo
ricreare nuovi modelli che abbiano
come comune denominatore una
condivisione responsabile».
È nostro preciso dovere di mana-
ger indicare al paese le aree in cui
ci sono ancora riserve di crescita,
come il turismo, l’alimentare di
qualità, le energie rinnovabili, i
servizi avanzati, dove abbiamo
un potenziale non ancora espres-
so in maniera completa.
Settori che hanno soprattutto nel
sud del paese interessanti bacini
a cui attingere. Il principio di
equità deve essere alla base delle
nostre azioni, considerando an-
che che il rapporto tra dirigenti e
pensionati è destinato a cambiare
mondo del lavoro, con iniziative
di tutorship come “Un Ponte sul
futuro”. Abbiamo nel contempo
lanciato e portato avanti progetti
in grado di aiutare le donne a con-
ciliare maternità e lavoro (Un Fioc-
co in azienda), aprendoci anche in
questo ambito all’esterno affinché
le tutele per i lavoratori siano al
centro di un piano condiviso.
Modelli sostenibili
Anche il tema della sostenibilità è
stato inserito in una riflessione di
ampio respiro, dentro e fuori il no-
nel tempo, secondo variabili de-
mografiche di cui dobbiamo te-
nere conto. Non basta solo creare
servizi per gli associati, ma dob-
biamo farci portavoce credibile di
valori di sviluppo, essere ricono-
sciuti come una componente so-
ciale rilevante.
Per continuare a crescere in ma-
niera sostenibile il nostro modello
deve infine avere un cardine: il
merito. Ecco allora che sarà sem-
pre più fondamentale crescere in-
vestendo sulla valutazione e la
certificazione delle nostre compe-
tenze. Un check-up di quello che
siamo e del nostro lavoro, che de-
ve essere sempre più prassi condi-
visa e comunicata verso l’esterno.
Gli interventi durante i lavori
Avere un legame più stretto con il
mondo politico e delle istituzioni,
ribadire il ruolo dei dirigenti quali
protagonisti dell’economia ma an-
che di Manageritalia come orga-
nizzazione attenta ai problemi na-
zionali e capace di fornire risposte
credibili: da queste considerazioni
hanno preso il via gli interventi du-
rante la due giorni di Milano. Cer-
tamente non è nostro compito
quello di sostituirci alla politica,
ma intervenire in maniera sistema-
tica nel confronto con chi ci gover-
na oggi è prioritario. Se infatti ab-
biamo deciso di essere interpreti di
istanze in una prospettiva di bene
comune la partecipazione ai prin-
cipali tavoli di discussione pubbli-
ca è una conseguenza logica.
Molto sentita, poi, la “questione
Mario Mantovani, presidente di Manageritalia Bologna:
«Siamo arrivati a un punto dirottura da cui dobbiamo ricrearenuovi modelli che abbiano come
comune denominatore unacondivisione responsabile»
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le per la Federazione, ma il sug-
gello ufficiale di una serie di
azioni all’insegna della concre-
tezza. In questo senso il Congres-
so può essere definito un appun-
tamento cruciale, perché ridefi-
nisce le nostre priorità, indiriz-
zandole verso una meta ambizio-
sa ma in fondo possibile: contri-
buire al rilancio del paese. Qui
sta il punto. Attraverso i fatti Ma-
nageritalia rimarcherà tutta la
sua forza di organizzazione di ri-
DICEMBRE 2011 17
giovanile”. Manageritalia dovrà
essere un punto di riferimento an-
che per gli under 30 e sviluppare
progetti formativi che agevolino
l’inserimento nel mondo del lavo-
ro senza fare passi falsi, dando
l’opportunità di un supporto lun-
go tutto l’arco della loro carriera.
Per i futuri dirigenti dunque op-
portunità, ma, sia chiaro, non di
certo scorciatoie. Dovremo poi
veicolare all’esterno i nostri valori,
la nostra visione di meritocrazia e
di sviluppo delle competenze at-
traverso la formazione continua.
Manageritalia
fa sentire la sua voce
L’approvazione delle tre mozio-
ni ha rappresentato non soltanto
la logica conseguenza di un sen-
tire comune e l’ultimo passaggio
di un appuntamento istituziona-
ferimento del management ita-
liano. Siamo pronti a stringere al-
leanze, a confrontarci con chiun-
que condivida l’obiettivo di fa-
vorire il bene della collettività. Ci
assumiamo le nostre responsabi-
lità di fronte ai manager, alle
aziende e all’intero sistema so-
ciale ed economico italiano. Fare-
mo del nostro meglio: nonostan-
te il durissimo contesto che stia-
mo attraversando un futuro mi-
gliore è ancora possibile. �
Durante il Congresso si è svolta la 77a Assemblea Mana-geritalia in cui è stato approvato il bilancio preventivodella Federazione per il 2012.L’Assemblea è stata animata da un question time (unadomanda con relativa risposta sintetica ed eventuale re-plica) che ha permesso a tutti i delegati presenti di con-frontarsi sulle tematiche di carattere istituzionale.
••04ASSEMBLEA.2011 14-12-2011 9:15 Pagina 17
«NON CI SONO SOLDI». Sembra essere que-
sto il motivo principale per cui in Italia non
si fanno le riforme. Nonostante l’Italia cre-
sca meno dell’Europa da oltre un decennio
e la necessità di riforme sia sentita da tutti
gli italiani e conclamata da tutti i politici, le
riforme non si fanno. Quale che sia il colore politico dei governi, quale
che sia la congiuntura. Non si fanno quando l’economia mondiale è al
galoppo e neppure nei momenti di crisi quando, forse, sarebbe più fa-
cile trovare il consenso invocando le condizioni di emergenza.
L’unica cosa cui ci siamo abituati sono gli annunci, ai quali pronta-
mente non segue alcuna realizzazione e che finiscono immancabil-
mente per accentuare la frustrazione degli italiani. Il nostro paese ha
un urgente bisogno di riforme
nel sistema formativo e nel
mercato del lavoro, nell’orga-
nizzazione dello Stato e nella
pubblica amministrazione,
nel governo dell’immigrazio-
ne, nella regolamentazione
delle professioni, nel mercato
del credito, nei criteri di sele-
zione della classe politica e
nella previdenza, solo per ci-
tare alcuni dei temi approfon-
diti nel libro.
Le dieci proposte
Per ogni capitolo, si propone
una riforma a costo zero, spie-
gandone le ragioni alla luce
della normativa esistente e i
possibili effetti sulla crescita. Si
Economia
DICEMBRE 201118
All’interno del dibattitosu come ripartire e su cosa serve all’Italiaper ripartire,pubblichiamo unostralcio del libro frescodi stampa deglieconomisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi
LE RIFORMEA COSTO ZERO
••05BOERI.COSTOZERO 14-12-2011 9:13 Pagina 18
51
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3
4
DICEMBRE 2011 19
Il nostro paese ha unurgente bisogno di riforme
nel sistema formativo e nel mercato del lavoro
cerca anche di anticipare le obiezio-
ni che potranno essere mosse alle
proposte per far avanzare la discus-
sione. Ecco i titoli e una breve sin-
tesi dei contenuti delle riforme.
Il governo dell’immigrazione
La prima riforma riguarda il go-
verno dell’immigrazione, sin qui
solo subita dal nostro paese. Il ca-
pitale umano che arriva da noi at-
traverso l’immigrazione è una ri-
sorsa troppo importante per esse-
re gestita in questo modo. Occor-
re investire nell’integrazione de-
gli immigrati riducendo al con-
tempo i costi per chi li accoglie.
Transizione tra scuola e lavoro
La seconda riforma affronta la
transizione tra scuola e lavoro,
cerca di prosciugare il bacino im-
menso di giovani che oggi in Ita-
lia non sono né al lavoro né impe-
gnati in un corso di studi e si basa
su due cardini fondamentali: il
contratto unico a tutele progressi-
ve e l’apprendistato universitario.
Contrattazione salariale e intro-
duzione di un salario minimo
Può servire anch’essa a migliora-
re l’utilizzo del capitale umano e a
evitare forti emorragie occupazio-
nali durante le recessioni. Nel ri-
formare la contrattazione è fonda-
mentale affrontare il problema
delle rappresentanze sindacali. Si
può fare molto a partire dall’ac-
cordo raggiunto a fine giugno
2011 da Cgil, Cisl, Uil e Confindu-
stria. Servirà a migliorare la pro-
duttività, ad aumentare il lavoro
nel Mezzogiorno e ad attrarre più
investitori verso il nostro paese.
Stato e incentivi dei dipendenti
pubblici
Si tratta di installare un nuovo
motore per la macchina dello Sta-
to incentivando comportamenti
virtuosi nel pubblico impiego
premiando le amministrazioni
(piuttosto che i singoli), anziché
introdurre nuove regole cervello-
tiche quanto inutili come fatto fi-
no ad oggi.
6
Lavoro autonomo e ordini profes-
sionali
Si tratta di avere professionisti
più liberi e ordini trasparenti: so-
no tanti piccoli cambiamenti di
regole che, in sé, possono appari-
re insignificanti e di scarso im-
patto sulla crescita, ma che in re-
altà, nel loro insieme, possono
essere dirompenti contro il con-
servatorismo di chi ha in mano le
leve del potere ai vari livelli e
raccoglie una fetta consistente
del nostro capitale umano.
Famiglia con più lavoratori
Questa riforma serve a incorag-
giare il lavoro di più persone nel-
la stessa famiglia, rendendole
meno vulnerabili a eventi avver-
••05BOERI.COSTOZERO 14-12-2011 9:13 Pagina 19
9
devono pianificare la loro vita lavo-
rativa reagiscono ai tanti shock che
colpiscono il mercato del lavoro e le
economie avanzate. Per questo è
fondamentale accompagnare que-
ste riforme con misure che guarda-
no alla qualità delle istituzioni e che
creano consenso attorno alle politi-
che della crescita, rendendo il mu-
tamento irreversibile. Questo è il si-
gnificato delle ultime due riforme
che proponiamo.
Selezione della classe politica
Proponiamo di avere meno politi-
ci sia a livello nazionale, sia loca-
le, per sceglierli meglio. Ritenia-
mo utile anche impedire ai politi-
ci di cumulare i compensi da par-
8ma della manovra finanziaria del go-
verno Monti).
Intersezione fra mercato del lavo-
ro e mercati finanziari
Riguarda l’accesso al credito per
chi vuole crescere, per le imprese
che vogliono diventare più gran-
di, e richiede di procedere su pia-
ni diversi: la riforma della legge
sull’usura, il superamento delle
interconnessioni presenti a vari
livelli nel nostro sistema di cor-
porate governance, una authori-
ty per le fondazioni e la separa-
zione fra banche e società di ge-
stione del risparmio.
Le riforme sin qui elencate avranno
effetti sulla crescita nel corso del
tempo, cambiando gli incentivi di
chi lavora e produce. Perché questo
processo sia più rapido possibile,
bisogna avere istituzioni che renda-
no il cambiamento irreversibile, in-
ducendo modifiche nelle norme so-
ciali, nel modo in cui le persone che
7
DICEMBRE 201120
Economia
Se tutte le riforme fossero messe in atto, l’Italia sarebbe certamente sulla buona strada per ritrovare lo «spirito della crescita»
Tito Boeri insegna Economia alla Bocconi. Nel 2002 ha fondato il sito lavoce.info, di cui è il coordinatore. È editorialista deLa Repubblica e direttore dellaFondazione Rodolfo Debenedetti.
si e attivando il capitale umano
oggi largamente inutilizzato del-
le donne. È una miniriforma fi-
scale che trasforma le detrazioni
per i coniugi e gli altri familiari a
carico in sussidi condizionati al-
l’impiego. Servirà anche a raffor-
zare il potere contrattuale delle
donne nelle scelte di suddivisio-
ne delle responsabilità familiari.
Sistema pensionistico
Prevede l’estensione a tutti delle
regole del metodo contributivo
nel determinare l’età di pensio-
namento, nonché le riduzioni e
gli incrementi delle pensioni as-
sociati a un ritiro dalla vita lavo-
rativa prima o dopo aver rag-
giunto i 65 anni di età. Aumente-
rà il lavoro di giovani e anziani e
darà alle famiglie maggiori op-
portunità di ricostruire, prolun-
gando la vita lavorativa, i patri-
moni intaccati dalla crisi. Com-
pletando la transizione al siste-
ma contributivo potremo final-
mente scrivere la parola fine sul-
le microriforme delle pensioni
che continuano a turbare i sonni
degli italiani (ndr: il passaggio al
sistema contributivo è effettivamen-
te avvenuto nella recentissima rifor-
••05BOERI.COSTOZERO 14-12-2011 9:13 Pagina 20
10
lamentari con quelli di altre attivi-
tà e di modificare le regole di de-
terminazione dei loro compensi
indicizzandoli alla crescita del
reddito pro capite degli italiani. Si
tratta di una riforma addirittura a
costo negativo dato che permette-
rebbe risparmi nei cosiddetti costi
della politica. E non si ridurrebbe-
ro solo i costi finanziari, ma anche
i danni in termini di reputazione
per l’intero paese e di scelte sba-
gliate legate all’avere troppe pol-
trone rispetto all’offerta di perso-
nale politico di un certo livello.
Un partito a favore delle riforme
La decima riforma vuole costruire
una costituency, un partito a favo-
re delle riforme. Lo fa allargando il
voto ai sedicenni e cambiando i cri-
teri di calcolo delle quiescenze in
modo tale da incentivare la fascia
più consistente del nostro elettora-
to, i pensionati, a sostenere politi-
che per la crescita.
DICEMBRE 2011 21
magari non sufficiente, perché ri-
torni il vento della crescita.
La malattia dello «zero virgola» e
della bassa crescita è in parte una
scelta degli italiani. Per tornare a
crescere è necessario investire.
Questo non significa solo trovare
i soldi per costruire ponti, auto-
strade e ferrovie. Significa so-
prattutto investire in riforme che
cambino il funzionamento della
nostra economia. L’Italia è un
paese ingessato anche e soprat-
tutto perché è un paese «vec-
chio», nello spirito riformatore
ancor più che nella demografia.
Per usare un’espressione di ken-
nediana memoria, ciascun italia-
no «dovrebbe chiedersi non tan-
to cosa il governo può fare per
tornare a crescere, ma anche e so-
prattutto cosa ciascuno di noi
può fare per tornare a crescere».
Nel libro si mette in luce come le
parti sociali possano dare un
contributo importante a questo
processo, per esempio modifi-
cando il sistema contrattuale e le
regole della rappresentanza sin-
dacale. Per tornare a crescere c’è
bisogno del contributo anche de-
gli italiani che oggi non sono or-
ganizzati in alcuna rappresen-
tanza di interessi.
È bene che questi non facciano
mancare il loro sostegno alle ri-
forme a costo zero. Perciò vor-
remmo tanto che chi leggerà que-
sto libro si convincesse che, per
tornare a crescere, almeno alcune
delle dieci riforme si possono e si
devono fare. �
Cambiare il funzionamento
della nostra economia
Se tutte le riforme indicate fossero
messe in atto, pensiamo che l’Ita-
lia sarebbe certamente sulla buo-
na strada per ritrovare lo «spirito
della crescita». Sia ben chiaro, la
crescita non è un’equazione mate-
matica ed è un processo solo in
parte prevedibile dalla politica
economica. Come dice Bob Solow,
forse il più illustre studioso di
questi temi, «della crescita cono-
sciamo gli ingredienti, ma non la
ricetta esatta». È evidente che in
Italia mancano oggi gli ingredien-
ti per tornare a crescere e queste ri-
forme-ingredienti sarebbero una
condizione necessaria, anche se
Pietro Garibaldi, direttore del Collegio Carlo Alberto, insegna economia all’Università di Torino. È membro del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo.
••05BOERI.COSTOZERO 14-12-2011 9:13 Pagina 21
S
RConcludiamo lo speciale condue manager,
coetanei e concittadini,
che hannointrapreso
carriereimportanti:
l’uomo Fiat e il manager pirata.
DICEMBRE 201122
Speciale 150° Unità d’Italia - Storia del man
Il teorizzatore della Public company nasce a Roma,coetaneo e concittadino proprio di Cesare Romiti. Conlui Mario Schimberni condivide gli studi fino al-la laurea in Economia e commercio e anche l’inizio del-la carriera in Bpd, dove i due si conoscono. La stradaè la stessa: il trasferimento al Nord e la guida di ungrande gruppo industriale. Quando Bpd viene assor-bita nel 1964 da Snia Viscosa, Schimberni entra nel-l’orbita della grande Montedison, passando da diret-tore generale ad amministratore delegato di Snia Vi-scosa a vicepresidente e infine presidente di Montedi-son nel 1980 grazie al suo maestro Cuccia. Ma Schim-berni non si accontenta di amministrare il dopo-Cefise tenta un’operazione a dir poco spericolata: scala laBi-Invest, holding del Gruppo Bonomi, uno dei part-ner di Gemina, divenuta il principale azionista propriodi Montedison. Costo dell’operazione: 320 miliardi.Un attacco dall’interno che gli vale l’appellativo di“manager pirata”, ma che ancora non mina i suoi rap-porti con Cuccia che continua ad appoggiarlo.
Ma non gli basta: nell’86, “l’omino in grigio” (così ri-battezzato per il colore immutabile dei suoi abiti!)punta alla conquista di Fondiaria e Montedison saledal 25 al 37% della compagnia assicurativa da sem-pre fiore all’occhiello di Mediobanca. E questa voltaCuccia non digerisce. Celebre la battuta a questo pro-posito di Gianni Agnelli «Bi-Invest humanum, Fondia-ria diabolicum». Schimberni punta a fare di Montedi-son una grande Public company, ma i suoi disegni so-no opposti a quelli di Cuccia che lo abbandona e quin-di Montedison diviene oggetto della scalata Ferruzziche porrà nell’87 Raul Gardini al vertice al suo posto.Schimberni allora si lancia in una nuova avventura:nell’88 è amministratore straordinario delle Ferroviedello Stato. Sono gli anni degli scandali e degli spre-chi e per risolvere i conti basa la gestione su una rigi-da cura dimagrante: taglia il personale, i rami secchidella rete e i cantieri mangia-soldi, ferma gli investi-menti, blocca i progetti dell’alta velocità e cerca dimettere ordine nelle innumerevoli partecipate Fs. Ma
Cesare Romiti nasce a Roma nel 1923, si laureain Economia e commercio iniziando la sua attivitàpresso istituti bancari. Nel 1947 entra nel gruppo Bpd(Bombrini, Parodi, Delfino) e, percorrendo varie tap-pe, ne diventa direttore generale. Svolge un ruolo diprimo piano nella fusione della Bpd con la Snia Vi-scosa e alla fine viene nominato direttore generale fi-nanziario per il coordinamento della Snia Viscosa.Passa poi da Alitalia e Italstat sempre con ruoli di ver-tice, finché nel ‘74 entra in Fiat come responsabiledella direzione centrale, finanza, pianificazione econtrollo e membro del comitato direttivo per rimet-tere in sesto il gruppo e parte dal risanamento finan-ziario. In breve è amministratore delegato: da quelmomento Romiti assicura la continuità della guidadel gruppo Fiat. Negli anni deve affrontare anche le tensioni legate airapporti sindacali e le implicazioni del terrorismo checulminano nel 1980, quando, in seguito agli ampi ta-gli al personale (si annunciarono 14mila licenziamen-
DIRIGERE E OSARE
••06centocinquanta.6 14-12-2011 9:12 Pagina 22
la cura non passa il vaglio del Parlamento e dell’allo-ra ministro dei Trasporti Carlo Bernini, cultore di gran-di imprese, e Schimberni lascia nel 1990 commentan-do: «Neanche il Padreterno ce l’avrebbe fatta!». Grande lavoratore, personalità fredda, decisa, uomodalla voce sottile che però sapeva far sentire eccome; isuoi unici hobby erano il calcio e la Roma e l’editoria.Muore a Roma il 18 maggio 2001 e il giorno seguen-te in un articolo del Sole 24Ore si legge: «Pugno di fer-ro nella gestione delle persone, una grinta che si ma-nifestava in quella chiostra di denti mostrata a tuttocampo, sempre in bilico tra il sorriso del successo e ilghigno della sfida, Schimberni diventò un numero unoquando Cuccia puntò su di lui per farne il nuovo con-dottiero cui affidare la resurrezione della Montedison.[...] E Schimberni si mise subito al lavoro, con grandis-simo impegno. Tagliò rami secchi, trovando nell’Eni, exsleeping partner di Montedison, un concorrente pub-blico ben disposto. [...] Il “cane a sei zampe” affossa-va, ma i bilanci Montedison cominciavano a respirare».
DICEMBRE 2011 23
anagement dalle origini ai giorni nostri
ti) ci furono 35 giorni di scioperi e occupazione dellefabbriche. Ma a sorpresa i quadri della Fiat scesero inpiazza per protestare contro il sindacato in quella chedivenne nota come la “marcia dei quarantamila” eche cambiò il corso della storia: per il sindacato e lasinistra fu una sconfitta durissima, per Romiti e i suoi(tra cui Vittorio Ghidella, l’ingegnere che puntava ariportare l’auto al centro della Fiat) la consacrazione. Intanto nel pieno delle tensioni e per evitare di coin-volgere la famiglia, Umberto Agnelli lascia la caricadi amministratore delegato e tutta la gestione pas-sa a Cesare Romiti.Gli anni Ottanta sono quelli della grande espansio-ne in Italia e all’estero: nuovi impianti in molti pae-si del mondo, crescita impressionante e attenzionealla formazione del personale. Con Giovanni Agnelli,Romiti rilancia la Fiat trasformandola in una holdingcon forti partecipazioni nell’editoria (Rcs-Corrieredella Sera) e nelle assicurazioni (Toro). Allo stessotempo si allarga nel settore auto, assorbendo l’Alfa
Romeo e portando la propria quota Ferrari al 90%.Il che inasprisce i rapporti tra Romiti e Ghidella e ilprimo con la sua visione di holding industriale diver-sificata vince sul secondo con la sua visione “auto-centrica” e così l’ingegnere lascia.Intanto Romiti dal 1988 al 1990 è direttore del set-tore automobilistico, assommando agli incarichiprecedenti quella di amministratore delegato di FiatAuto spa, poi nel 1996 assume la presidenza Fiat fi-no al 22 giugno 1998 per limiti di età imposti dallostatuto. Si chiude così un’epoca: Romiti lasciaun’azienda in ottima salute, con un fatturato nel 1998di quasi 90mila miliardi di lire, un utile lordo supe-riore ai 4mila miliardi e una posizione finanziaria net-ta attiva per circa 1.700 miliardi.A quel punto fonda la finanziaria Gemina che control-la Rcs, di cui è presidente fino al 2004, e Impregilo,una società di costruzioni e ingegneria. Diventa poipresidente onorario di Rcs MediaGroup e dal 2000 èanche presidente della Fondazione Italia-Cina.
••06centocinquanta.6 14-12-2011 9:12 Pagina 23
Eventi
DICEMBRE 201124
L’Italia è un paese geneticamente incline all’eccellenza.
Lo racconta il passato, lo dice il presente, lo promette
il futuro. Da sempre abbiamo saputo mettere una firma
tricolore in concomitanza dei principali passaggi della
storia del mondo. Abbiamo inventato e scoperto per
primi, abbiamo eccelso nella musica, nello spettacolo,
nella moda e nella produzione, abbiamo fatto cultura, custodito il se-
greto dell’arte e della buona cucina, primeggiato nello sport. Abbiamo
immortalato momenti e determinato cambiamenti, il tutto nel segno di
Assegnati i trofei della sesta edizione del Premio EccellenzaLido Vanni.A Milano, sul palco del Teatro Dal Verme,hanno sfilato sei dirigenti diManageritalia, dueformatori del Cfmt e sei aziende di Confcommercio
Luca Padovani
L’ECCELLENZA NELLA STORIA.
STORIEDI ECCELLENZA
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cellenza Lido Vanni, tenutasi a
Milano la sera dell’11 novembre
al Teatro Dal Verme.
Mai come quest’anno, infatti, le
motivazioni sono state così “sen-
tite” e incentrate sull’importanza
dell’aspetto umano, inteso come
rispetto e valorizzazione del per-
sonale, senza dimenticare le capa-
cità di ottenere risultati e profitto
nonostante condizioni economi-
che e sociali non certo favorevoli.
Forse perché è proprio nei mo-
menti più difficili che non si può
fare a meno dei migliori e i miglio-
ri non possono fare a meno di noi.
E la loro eccellente normalità di-
viene così più evidente. Tanto da
far emergere, più della volontà, il
bisogno di premiarla.
Ma l’eccellenza di oggi è frutto e
conseguenza dell’eccellenza di
ieri e foriera di quella di domani.
Per questo e per onorare i 150 an-
ni dall’Unità d’Italia, le premia-
zioni sono state inserite in un
viaggio nella storia dell’eccellen-
uno stile italiano capace di espor-
tare ovunque le nostre qualità.
Questa è l’eccellenza italiana, la
capacità di essere migliori a tal
punto da rendere impossibile
non riconoscerlo.
Così è stato anche per tutti coloro
che hanno segnalato i vincitori
della VI edizione del Premio Ec-
za italiana, a partire dal 1861 fino
ad oggi. Quale occasione miglio-
re infatti per ripercorrere, con tre
filmati realizzati da Managerita-
lia Servizi, una storia fatta di
grandi nomi, eventi e storie emo-
zionanti e avvincenti.
Una storia accompagnata da tan-
ti applausi, molti ricordi e qual-
che lacrima.
DICEMBRE 2011 25
Come nelle ultime due edizioni anchequest’anno il Premio Eccellenza ha avu-to uno scopo benefico. Grazie alla gene-rosità degli associati presenti sono statidevoluti alla Lega italiana fibrosi cistica11.740 euro.
www.fibrosicistica.it
Conoscere non è abbastanza; bisogna mettere in pratica ciò che sappiamo.Nemmeno volere è abbastanza; bisogna fare.
JOHANN WOLFGANG GOETHE
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DICEMBRE 201126
PINUCCIA ALGERIDirettore comunicazione Mediamarket
Classe 1961, sposata, madre di un giova-
ne ingegnere. Nata per la comunicazione e
l’advertising, dal 1991 è direttore comuni-
cazione di Mediamarket spa (2,5 miliardi di
euro di fatturato, 104 punti vendita, oltre
8.000 dipendenti, prima azienda a livello
nazionale per il retail non food) per le inse-
gne MediaWorld, Saturn e Media World Compra on line. È respon-
sabile di uno staff di 26 persone e della gestione di uno dei bud-
get di advertising più importanti d’Italia: oltre 68 milioni di euro. Cu-
ra la strategia e la produzione di tutto il materiale below the line, la
comunicazione nei punti vendita e online, le campagne adv tv e ra-
dio. Per la comunicazione del cambio strategico di Mediamarket
ha ricevuto negli ultimi dieci anni numerosi riconoscimenti di alto
valore. È impegnata direttamente nelle campagne di corporate so-
cial responsibility. È determinata,passionale, sincera, sempre pron-
ta al confronto e al cambiamento.
L’eccellenza nell’advertising di valore
Eventi
MANAGERITALIASe fai le cose bene, falle meglio.Sii il primo, fai la differenza,accetta le sfide, sii e basta.
ANITA RODDICK
«I dirigenti, in un paese povero di managerialità come il nostro, assu-
mono – dice Guido Carella, presidente di Manageritalia – un ruolo anco-
ra più centrale per la ripresa e devono dare quel qualcosa in più che ci
permetta di fare il salto di qualità, di andare verso una crescita e uno svi-
luppo duraturi. Non è un caso che quest’anno siano emersi manager che
hanno applicato la loro competenza nei campi più disparati e in Italia ca-
renti di managerialità (hôtellerie e turismo, non profit ecc.) e altri che
stanno andando oltre la crisi con innovazione, integrazione di aziende,
persone ed esperienze, lettura e penetrazione nei mercati esteri, svilup-
po di nuovi approcci alle esigenze dei clienti ecc. Insomma, è sul bino-
mio managerialità-imprenditorialità che dobbiamo puntare».
MARCO DE PONTE Segretario generale ActionAid
Nasce a Padova nel 1970. Dal 2001 è
segretario generale di ActionAid. Ha pre-
so, non ancora trentunenne, la guida di
un’organizzazione con 60.000 sostenito-
ri e 17 milioni di euro di fondi raccolti, nu-
meri che passano nel 2011 a 150.000 e
47,9 milioni, consacrando ActionAid co-
me una delle più importanti realtà non governative italiane, la più
grande tra quelle che si occupano di adozione a distanza. Una cre-
scita costante, in termini di progetti realizzati, di staff impiegato e
di attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della società civi-
le. Con lui nasce un nuovo settore dedito ad attività di advocacy
lobby, che diventa poi il dipartimento di Campaigning, che quali-
fica l’organizzazione come leader nelle attività volte a sradicare le
cause della povertà. È infine voluta da lui l’intensa attività di sen-
sibilizzazione del grande pubblico sul diritto al cibo e la creazione
di Agire, l’Agenzia italiana di risposta alle emergenze.
L’eccellenza contro la povertà
Guido Carella, presidente Manageritalia, ha ritirato il Premio alla memoriaassegnato a Lorenzo Guerriero,recentemente scomparso.
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DAVID BEVILACQUAAmministratore delegato Cisco Italia
46 anni, amministratore delegato di Cisco
Italia e vice president di Cisco corporate.
Responsabile della strategia di business e
di sviluppo a livello italiano. Protagonista
dei successi di business raggiunti da Ci-
sco Italia e della riorganizzazione azienda-
le da lui guidata che ha comportato la job
rotation per oltre i due terzi dei colleghi. Promotore delle tre ini-
ziative da lui fortemente volute e sponsorizzate che hanno contri-
buito a posizionare Cisco Italia al secondo posto nella classifica
nazionale di “Great place to work” e al primo tra le aziende del set-
tore Ict. Iniziative incentrate sul valore delle risorse che vivono e
lavorano in Cisco e stanno contribuendo alla crescita umana e pro-
fessionale della comunità, all’interno e all’esterno dell’azienda: Gi-
ving back, Friday university, Inclusion & diversity. Uomo capace di
credere davvero nelle persone, esercitando la leadership senza
ostentare il suo ruolo.
L’eccellenza silenziosa di un grande manager
DANIEL JACQUES CRISTELLIAd Italia e vicepresidente Europa Sanofi Pasteur Msd
Nasce a Rabat nel 1954. Inizia nel 1981
la sua carriera nel settore farmaceutico.
Dal 2001 è a capo di Sanofi Pasteur Msd,
società nella quale riveste le cariche di
presidente del consiglio di amministrazio-
ne e amministratore delegato. È anche
presidente del gruppo vaccini di Farmin-
dustria. In ambito professionale riceve il premio Galeno per l’intro-
duzione sul mercato italiano di Gardasil, il primo vaccino contro il
papilloma virus umano, responsabile di diverse patologie tra le qua-
li il cancro al collo dell’utero, e il Caduceo d’oro per l’impegno de-
dicato a una feconda attività di ricerca di spiccato valore innovati-
vo nel settore dei vaccini. In ambito sociale è attivo nella promo-
zione della cultura vaccinale, nella diffusione della cultura della pre-
venzione, quale strumento indispensabile per la salvaguardia del-
la salute, e nella valorizzazione dei lavoratori e, soprattutto, delle
lavoratrici all’interno dell’azienda.
L’eccellenza nella salvaguardia della salute
UMBERTO MICHETTIGeneral manager New York NH Hoteles
Nasce a Domodossola nel 1954. La sua
lunga carriera è interamente all’insegna
della Jolly Hotels spa, catena alberghiera
successivamente acquisita da NH Hoteles
e oggi rifinanziata dal gruppo cinese Hna.
Ricopre con successo numerosi ruoli ese-
cutivi e dirigenziali. Stimato da tutti, sem-
pre calmo e sereno, rassicurante, affabile, gentile, positivo e dispo-
nibile ad aiutare il prossimo, specialmente i più giovani. Affermato
professionista dell’hôtellerie internazionale, dalle indiscusse capa-
cità di leadership. Ha grande fiducia nei giovani su cui ha sempre
investito e a cui ha sempre trasferito conoscenze. Oggi quei gio-
vani ricoprono ruoli importanti nel settore alberghiero italiano ed
estero. Lavoratore instancabile, leale e corretto, ha sempre tenuto
alta l’immagine della compagnia e dell’Italia rappresentandola al-
l’estero con personalità, grandi capacità manageriali e relazionali.
Dal 2010 dirige il Madison Towers di New York.
L’eccellenza a cinque stelle
LAURA MARIA ZEMELLASocio onorario Care & Share
Classe 1954. Una carriera nel mondo del-
la comunicazione con responsabilità in
campo amministrativo. Doti di grande pro-
fessionalità e di rara umanità che applica
sia in azienda come direttore del persona-
le, sia in ambito sociale per i più deboli e
bisognosi, per i quali si impegna con ani-
ma, cuore, passione e tanta energia. Nel 1997 aderisce a Care &
Share,un’iniziativa per dare accoglienza e assistenza a più di 1.200
bambini indiani orfani strappati alla strada nelle aree rurali dell’In-
dia. Riesce a portare sponsor e fondi per lo sviluppo dell’attività e
oggi è “mamma” di 15 ragazzi ospiti del campus tra cui tre stu-
denti universitari, per i quali paga gli studi fino al raggiungimento
della laurea. Li va a trovare due volte l’anno e non fa mai manca-
re loro la sua presenza, il suo aiuto e il suo affetto. Un pomeriggio
alla settimana segue i bambini con scarsi risultati scolastici attra-
verso il Programma monitore della Società umanitaria di Milano.
L’eccellenza nel dare speranza
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DICEMBRE 201128
Eventi
LOGOTELDa 18 anni si dedica alla causa dell’innovazione collaborativa di siste-
ma nelle imprese, basando la sua realtà aziendale sul più tradiziona-
le modello di eccellenza italiana: l’impresa familiare. Grazie a un team
multidisciplinare di oltre 120 persone, veicola l’innovazione attraver-
so progetti e processi collaborativi, combinando in soluzioni integra-
te ingredienti come business e social community, design e formazio-
ne, per la crescita economica, sociale e individua-
le nelle imprese. Il suo approccio è design-driven,
votato alla generazione di valore sostenibile gra-
zie al costante investimento sulle persone quali
motori del cambiamento. Dà forma nuova ai pro-
cessi di apprendimento, attivando progetti fonda-
ti sul coinvolgimento, sullo scambio e sullo svilup-
po dei talenti, lavorando sempre con cervello, cuo-
re, coraggio, concretezza e condivisione. Di recen-
te ha realizzato progetti di ampio respiro cultura-
le e, al tempo stesso, di grande concretezza, come la piattaforma We-
conomy sull’impresa collaborativa e il modello Retail iceberg sui nuo-
vi equilibri della vendita tra mondo fisico e digitale.
L’eccellenza nella partnership. L’impresa del “noi”
UMBERTO TOTTISono le persone a emozionarlo. Per questo, dopo
una laurea in Economia e commercio, intrapren-
de il percorso da formatore, che lo porta a crede-
re nella possibilità di cambiare e crescere, nella
differenza che può fare la motivazione e l’investi-
mento sulle persone. Da oltre 20 anni studia e in-
segna il comportamento organizzativo, il change
management e la leadership, che poi diventa la sua area di elezione
professionale. A chi gli domanda come fa a essere ancora così appas-
sionato risponde che il segreto sta nel percepire ogni volta la “magia”
di quello scambio che avviene tra il formatore e le persone che lo
ascoltano. «Ascolti il cliente, i partecipanti, fai delle cose e poi te ne
vai, portandoti via qualcosa da tutti. Formare è formarsi, un impegno
che sveglia ogni mattina». Sempre alla ricerca del miglioramento,
sempre in movimento, cercando di essere un passo avanti. Ha con-
quistato il primo posto assoluto nel ranking Cfmt tra gli oltre 120 do-
centi nel biennio 2010/2011.
L’eccellenza nella formazione. La passione per la leadership
CFMTQuando pianificate per un anno,piantate cereali.Quando pianificate per dieci anni,piantate alberi.Quando fate una pianificazione che deve durare una vita,formate ed educate le persone.
GUAN ZHONG
«La formazione – dice Marcella Mallen, presidente di
Cfmt – è uno dei cardini per lo sviluppo futuro. Una for-
mazione che, soprattutto in ambito manageriale, anche
attraverso una continua e innovativa ricerca sul campo
e un’osmosi con il management e le aziende, come noi
del Cfmt facciamo da oltre 14 anni, evidenzia modelli vir-
tuosi e applicabili anche dalle pmi per un continuo mi-
glioramento della competitività dei manager, delle
aziende e del sistema. Una formazione che stimoli e ac-
compagni l’innovazione che deve diventare una ricerca
quotidiana ed è indispensabile per uscire dalla crisi e
competere con successo».
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CONFCOMMERCIOTrovarsi insieme è un inizio,restare insieme un progresso...lavorare insieme un successo.
HENRY FORD
«L’economia dei servizi, vero motore eco-
nomico del paese, è – dice Carlo Sangalli,
presidente di Confcommercio-Imprese
per l’Italia – un settore altamente profes-
sionalizzato, competitivo, innovativo e con
punte di eccellenza che, soprattutto in que-
sto periodo di crisi, può rappresentare un
volano su cui puntare per cogliere appie-
no tutte le opportunità di innovazione, cre-
scita e produttività. È infatti dal ruolo pro-
pulsivo dei servizi che passano, anche in
Italia, crescita, occupazione e futuro».
L’eccellenza nel migliorare la vita
L’eccellenza nella nuova comunicazione
LE AZIENDE PREMIATE:
L’eccellenza nel liberare cultura
L'eccellenza nell’animare sogni
L’eccellenza nel valorizzare persone
L’eccellenza nel client service
Al termine delle premiazioni si è tenuto uno spettacolo del comico e attore Enrico Brignano.
Ottanta bambini dell’Associazione Crescercantando diMilano, in rappresentanza dell’eccellenza di domani, hanno cantato l’Inno di Mameli al termine della serata
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LA CAMERA HA APPROVATO IL 30 GIUGNO 2011 il
testo di legge che elimina ogni distinzione tra figli na-
turali riconosciuti e figli legittimi inserendo il bambino
nella famiglia, dall’istante del suo riconoscimento, con
pieni diritti anche nell’ambito della successione eredi-
taria. Il provvedimento è passato in Senato, ma a oggi
non è stato ancora deciso alcunché. Di fatto, pertanto, la distinzione tra
figli legittimi e figli naturali continua a esistere. Questo significa che i
rapporti tra genitore e figlio naturale sono quasi, ma non del tutto, iden-
tici a quelli derivanti dalla filiazione nel matrimonio: la riforma del 1975
ha infatti attuato il precetto costituzionale che impone di attribuire ai fi-
gli naturali ogni tutela giuridica compatibile con i diritti dei membri del-
la famiglia legittima; in particolare al figlio naturale riconosciuto ven-
gono attribuiti diritti di successione identici a quelli del figlio legittimo,
tranne che per il cosiddetto“diritto di commutazione” previsto dall’art.
537 del codice civile, secondo cui “i figli legittimi possono soddisfare in
denaro o in beni immobili ereditari la porzione (di eredità del comune
genitore) spettante ai figli naturali che non vi si oppongono”.
Il genitore naturale, a sua volta, acquista diritti successori nei confron-
ti del figlio, con il limite dettato dall’art. 536 del codice civile, secondo
cui il genitore naturale non ha diritti di successione necessaria contro la
volontà del figlio; il genitore naturale, pertanto, nel caso in cui il figlio
abbia fatto testamento, non è uno dei soggetti ai quali la legge riserva
comunque una quota di eredità nella successione. In altre parole, l’at-
tuale giurisprudenza riconosce pieni rapporti tra il figlio, il proprio ge-
nitore, i nonni e i bisnonni. Rimane però aperto il problema della rela-
zione parentale in linea collaterale, ossia rispetto a zii, fratelli e cugini.
Lo stato di filiazione e i rapporti con la famiglia
Il riconoscimento di un figlio naturale crea uno stato di filiazione ma
non uno stato di famiglia. Nel nostro ordinamento, quindi, alla mas-
Diritto
DICEMBRE 201130
Facciamo il punto su due status possibiliall’interno del nucleofamiliare, ciascuno conprecise implicazioni,affrontando le tutelenecessarie per essereveramente uguali di fronte alla legge
Camilla Cozzi
FIGLI NATURALIE FIGLI LEGITTIMI
IN ITALIAC’È DIFFERENZA?
••08COZZI.DIRITTO 14-12-2011 9:10 Pagina 30
mentre gli altri parenti naturali ne
sono esclusi.
L’art. 433 del codice civile poi, sem-
bra escludere l’obbligazione ali-
mentare dei fratelli naturali, ma sul
punto vi è contrasto interpretativo.
Un caso da manuale
Ecco una storia che spero possa aiu-
tare a mettere a fuoco il problema.
Giovanna (nome fittizio) è una
donna in carriera che a un certo
punto della sua vita, non più gio-
vanissima, decide di fare un figlio
con il compagno. Durante la gra-
vidanza lui cambia idea e decide
di non voler più fare il padre. Co-
sì, al momento della nascita, la
bimba viene riconosciuta dalla so-
la mamma. Giovanna, però, deci-
de di rivolgersi a un avvocato e,
insieme a lui, riesce a convincere
il papà biologico a riconoscere la
figlia, nonché a versare un contri-
buto per il suo mantenimento.
Passano gli anni e Giovanna in-
contra un altro uomo, che sposa e
dal quale ha due figli gemelli. Per
parificare la situazione dei tre
bambini fa adottare la prima al
marito (con adozione speciale). In
simizzazione della tutela nel-
l’ambito del rapporto genitore-
figlio fa da contrappunto pur-
troppo la rigida chiusura nei con-
fronti delle relazioni più ampie
che inseriscono il figlio nel con-
testo familiare.
Non sono riconosciuti, per esem-
pio, diritti successori ai parenti
naturali in linea collaterale, con
l’eccezione del diritto di succes-
sione tra fratelli naturali, che vie-
ne riconosciuto dalla Corte costi-
tuzionale (sentenze 532/2000 e
377/1990) solo in assenza di altri
parenti entro il sesto grado.
Gli interventi della Corte hanno
dunque creato una successione di
tipo anomalo, introducendo nel-
l’ultima posizione di chiamati al-
l’eredità prima dello Stato la cate-
goria dei fratelli naturali, realiz-
zando così non solo una forma
anomala di vocazione, per cui si
procede alla successione da parte
dei fratelli solo dopo la ricerca in-
fruttuosa di parenti legittimi, ma
anche una disparità di trattamen-
to nell’ambito della categoria dei
parenti naturali, dal momento che
solo i fratelli naturali succedono,
questo modo si sente tranquilla,
perché è convinta che i tre figli sia-
no “uguali davanti alla legge”.
Quando si rivolge al mio studio
per sapere come effettuare il cam-
biamento di cognome della prima
figlia, ecco l’amara scoperta: le
viene spiegato che, cognome a
parte, i tre fratelli non sono pro-
prio “uguali” dal momento che la
prima è una figlia naturale e i se-
condi sono figli legittimi e che il
fatto che si sia sposata ha creato
una disuguaglianza tra i fratelli (i
gemelli nati nell’ambito del matri-
monio, l’altra figlia no).
Giovanna si rende conto che, pur
avendo lottato strenuamente per
garantire ogni diritto alla sua pri-
DICEMBRE 2011 31
Al figlio naturalericonosciuto vengono
attribuiti diritti di successione identici
al figlio legittimo, tranneche per il cosiddetto
“diritto di commutazione”
••08COZZI.DIRITTO 14-12-2011 9:10 Pagina 31
ma figlia e per non renderla diver-
sa dai gemelli, proprio con la sua
condotta ha provocato questa di-
sparità. Nessuno le aveva spiega-
to questa circostanza.
DICEMBRE 201132
Diritto
L’istituto della legittimazione
Per fortuna esiste un rimedio per
superare la disparità di tratta-
mento tra figli naturali ricono-
sciuti e figli legittimi, che pur-
troppo ben pochi conoscono: la
legittimazione, un istituto (rego-
lato dagli artt. 280 e ss. c.c.) che
crea legami di parentela pieni tra
il figlio e i familiari del genitore
e attribuisce a colui che è nato
fuori dal matrimonio la qualità
di figlio legittimo; sana dunque
sul piano pratico le incongruen-
ze legislative che ancora ostaco-
lano una completa parificazione
della prole naturale a quella le-
gittima.
Ma i figli non dovrebbero essere tut-
ti uguali? Certamente. E infatti au-
spico che anche l’altro ramo del Par-
lamento approvi in tempi brevi il te-
sto di legge che elimina la distinzio-
ne tra figli naturali e figli legittimi,
così che anche in Italia si possa par-
lare di figli e basta, senza distinzio-
ni di sorta. Se un bambino è figlio di
due genitori che hanno scelto di non
sposarsi questo non dovrebbe ren-
derlo diverso da un bambino i cui
genitori invece hanno deciso di con-
trarre matrimonio. �
L’istituto della legittimazione crea legami di parentela pieni tra il figlio e i familiari del genitore e attribuisce a colui che è nato fuori dal matrimonio la qualità di figlio legittimo
••08COZZI.DIRITTO 14-12-2011 9:10 Pagina 32
per
tutti
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ASSICURATESE PER TUTTI
IN VIAGGIO CON ASSIDIR NEL MONDO DELLE ASSICURAZIONI
DDopo aver percorso la storia delleassicurazioni ed esaminato moltidegli aspetti che caratterizzanoquesto universo, è ora il momentodi addentrarci in qualcosa di piùpratico: i contratti di assicurazione.Quando ci viene sottoposto uncontratto, tutti noi cerchiamo dicomprenderne con esattezza ilcontenuto prima di provvedere asottoscriverlo ma, di norma, esisto-no due modalità di comportamen-to molto diverse: per la firma dicontratti standard o per gli altri.Escludendo la seconda categoria,nella quale saremo di solito affian-cati da un esperto, nel caso deicontratti standard, come perl’apertura di un conto correntebancario, per il collegamento conla rete elettrica o telefonica, per lasottoscrizione di una polizza assi-curativa, ci viene fornito un pon-deroso plico nel quale sono indica-ti, di norma con una crocetta amatita, tutti i punti nei quali è ne-cessario firmare in originale.E noi, diligentemente e senza nem-meno provare a leggere le decine dipagine che compongono il docu-mento di base e i relativi allegati, cimettiamo al lavoro e consumiamofiumi di inchiostro per accettaretutte le clausole che rendono effi-cace il contratto. In altre parole, o firmiamo in tutti ipunti che ci vengono indicati o, adesempio, non potremo avere l’al-lacciamento alla rete elettrica e ac-cendere la luce in casa.
I contratti assicurativiAnche i contratti assicurativi, es-sendo in buona parte standardizza-ti, sono composti da elementi co-muni ed elementi “ad hoc” ma, inogni caso, hanno una struttura che
deve rispondere rigidamente aquanto definito dalle normative vi-genti a garanzia del cliente.Indipendentemente dalla compa-gnia assicuratrice, dal ramo e dal ti-po di polizza, il plico dovrà permet-tere di definire con esattezza ciòche viene assicurato, le condizioniparticolari e le esigenze di traspa-renza e di gestione della privacy.Per ogni contratto di assicurazioneviene quindi predisposto un dossiercomposto da qualche decina di pa-gine; qualora il concetto non fossechiaro, sarà sufficiente prendere lapiù comune delle coperture assicu-rative, quella per la nostra autovet-tura, e fare una semplice verifica.
Il fascicolo informativoEsaminiamo, quindi, le parti princi-pali che compongono il dossier chedovremo sottoscrivere e che pren-de il nome di fascicolo informativo:la nota informativa, gli adempi-menti per la privacy, il glossario e lecondizioni di assicurazione.Prima di tutto è bene sottolinearecome il concetto di fascicolo infor-mativo sia in vigore dal 2006 per ilramo vita e solo dal 2010 per il ra-mo danni.Inoltre, il carattere grafico del fasci-colo non può essere inferiore al co-siddetto “corpo 11” per rendere piùleggibile il contratto ed eliminare ilproblema delle clausole invisibilisenza una lente di ingrandimento.
La nota informativaÈ un’introduzione al contratto, scrit-ta con un linguaggio “non assicura-tese”, che ha lo scopo di consentireai clienti di comprendere le garanziedi polizza, evidenziando con chia-rezza soprattutto limiti ed esclusio-ni, oltre a proporre alcuni esempi di
LA LEGGE e lacontrattualistica
1. LA STORIA2. IL RISCHIO E LA COPERTURA
3. LE GARANZIE
••09ASSICURATESE 14-12-2011 9:09 Pagina 34
35
funzionamento delle garanzie. Scopo principale della nota infor-mativa è quello di soddisfare il prin-cipio di trasparenza del fascicolo in-formativo presentando all’assicura-to, nel modo più comprensibilepossibile, come funziona il contrat-to fornendo tutti gli elementi ne-cessari a non fare sorgere delleaspettative non corrette.In altre parole, in questo docu-mento vengono sottolineati leesclusioni, i limiti e le franchigie.La nota informativa, infine, oltre ainformazioni generali sulla compa-gnia di assicurazione, deve conte-nere obbligatoriamente i riferi-menti dell’ufficio della compagniacui inviare segnalazioni e reclami edeve indicare quelli dell’ufficioIsvap (l’organo di controllo) chedeve intervenire qualora la compa-gnia non risponda alle richieste dichiarimento/reclamo.
La privacyPer quanto riguarda gli adempi-menti relativi alla privacy, nel dos-sier viene inserita la cosiddetta “In-formativa ai sensi dell’art. 13 deldecreto legislativo del 30/6/2003,n. 196” che siamo ormai abituati aincontrare in ogni occasione di con-tatto con terze parti.
Il glossarioDefinisce il significato specifico deitermini assicurativi utilizzati nellapolizza, che spesso non coincidecon il linguaggio comune.
Le condizioni di assicurazioneLe condizioni generali di assicurazio-ne costituiscono il vero e proprio cor-po del contratto e ne definisconocon precisione e termini tecnici ca-ratteristiche, limiti e responsabilità.
Nella prima parte vengono richia-mate le norme che regolano l’assi-curazione in generale secondo lalegge e si citano con precisione tut-ti gli articoli del codice civile al ri-guardo, scritti per garantire un cor-retto rapporto tra assicurato e assi-curatore.In seguito sono presenti le clausolepiù tecniche, suddivise in condizio-ni generali e condizioni particolari;queste ultime vengono così defini-te perché sono valide solo per cer-te categorie di assicurati o, spesso,perché sono operative solo nel ca-so siano espressione dell’esplicitavolontà del sottoscrittore che ritie-ne utile assicurarsi, ad esempio, an-che per alcuni rischi accessori.
Documenti precontrattualiVi sono, poi, altri documenti aiquali spesso non diamo l’impor-tanza che meritano. Al primo con-tatto, o entro la sottoscrizione delcontratto, l’intermediario dovràper esempio farci visionare e sotto-scrivere il Mod. 7A, che riassumegli obblighi di comportamento cuisi deve attenere con noi e il Mod.7B, che contiene informazioni ge-nerali sull’intermediario, personafisica e persona giuridica per cuiopera, sugli eventuali conflitti di in-teresse con l’impresa di assicura-zione di cui viene presentato il pro-dotto assicurativo, sugli strumentia nostra tutela presso l’ufficio re-clami dell’impresa e dell’Isvap.Vi è poi il questionario per la valu-tazione dell’adeguatezza del con-tratto: rispondendo a una serie didomande specifiche indichiamoquali siano le esigenze assicurativeche intendiamo coprire. Dopol’analisi, l’intermediario deve rila-sciarci una valutazione di corri-
spondenza tra le nostre esigenze ele garanzie prestate dal contrattoconsentendoci così di prenderecoscienza se ciò che stiamo fir-mando sia adeguato o meno allenostre aspettative.
La proposta di polizzaVale poi la pena di sottolineare cheil contratto che noi andiamo a sot-toscrivere, in realtà, è una propostadi assicurazione.Ciò significa che è il cliente a chie-dere di venire assicurato, dichiaran-do anche tutta una serie di elemen-ti atti a definire il livello di rischioche la compagnia assicuratrice siassumerà in caso di accettazionedella proposta di polizza.La proposta, e il contratto che daquesta deriva, contiene dichiarazio-ni importanti per la specifica coper-tura quali, ad esempio, la dichiara-zione di non aver avuto sinistri negliultimi “x” anni, oppure, la dichiara-zione delle caratteristiche (stato dicose) del bene da assicurare comequelle strutturali e materiali con cuiè costruito un fabbricato. Nel caso particolare di assicurazio-ne delle persone (rami malattia e vi-ta), la proposta di polizza contienesempre un questionario che deveessere compilato dall’assicurato inogni sua parte, tenendo presenteche ogni dichiarazione fornita saràconsiderata quale elemento di rife-rimento per la valutazione del rim-borso in caso di sinistro.In altri termini, la proposta di po-lizza dovrà contenere notizie sumalattie pregresse, difetti fisici o,come nel caso di una polizza casomorte, la dichiarazione di nonsvolgere attività pericolose o lavo-rare su macchine particolarmentepericolose.
I contrattiassicurativi sonocomposti da moltissimielementi comunie alcuni elementi“ad hoc” e hannouna struttura chedeve rispondererigidamente aquanto definitodalle normativevigenti a garanziadel cliente
IE 4. GLI ATTORI5. RAPPORTO CITTADINO/ASSICURAZIONE
6. LA LEGGE E LACONTRATTUALISTICA
7. IL SINISTRO8. IL RUOLO DI ASSIDIR
DICEMBRE 2011
••09ASSICURATESE 14-12-2011 9:09 Pagina 35
Attualità
SOSTENIBILITÀECONOMICA
LE NUOVE SFIDE
DICEMBRE 201136
Sono la globalizzazionee l’alto sviluppotecnologico i due campiprincipali con cui losviluppo sostenibile deveinteragire al più presto
Emilio Rossi
Sullo scorso numero abbiamo cominciato a parlare di so-
stenibilità e ora vogliamo portare avanti il discorso. Ri-
cordiamo brevemente che il concetto di sviluppo soste-
nibile elaborato nel corso degli ultimi decenni si basa
su tre pilastri fondamentali, da considerare simultanea-
mente: economia, ambiente, società. Inoltre la filosofia
di fondo dello sviluppo sostenibile è quella della prospettiva intergene-
razionale, prospettiva decisamente trascurata nello sviluppo del pensie-
ro occidentale fino a pochi decenni fa (soprattutto, ma non solo, del pen-
siero economico): lo sviluppo sostenibile è quello che consente alla gene-
razione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la
possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri (definizione
adottata per la prima volta nel rapporto Brundtland del 1987).
Vogliamo qui focalizzarci sull’aspetto della sostenibilità economica in
interazione con gli altri due aspetti nel mondo attuale, globalizzato e ad
alto sviluppo tecnologico. Osserviamo innanzitutto che “economia” de-
riva dalla parola greca “oikos”, che significa casa, e “nomia”, che signi-
fica amministrazione, quindi amministrazione della casa. Il concetto di
per sé non include esplicitamente implicazioni intergenerazionali. Og-
gi è dunque giunto il momento di rivedere questo approccio.
I sistemi di contabilità nazionale attualmente in vigore si focalizzano sul-
la misura della crescita economica e sulla distribuzione di tale crescita al-
la popolazione. Da essi derivano la maggior parte delle analisi e delle con-
seguenti politiche economiche (o almeno dovrebbero derivare: tralascia-
mo qui ogni considerazione su quanto le politiche siano spesso guidate da
considerazioni che poco hanno da spartire con la gestione dell’economia).
I principali indicatori che vengono utilizzati per la valutazione di un si-
stema economico sono il pil, i consumi e la produzione. In linea con il
significato del termine economia, anche questi indicatori (che hanno
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L’Undp (United nations develop-
ment programme) ha sviluppato
lo Human development index,
che combina pil, salute e livello di
educazione. La Banca Mondiale
ha avviato il calcolo del genuine
saving, un indice che abbatte il
valore del pil per tenere conto
dello sfruttamento delle risorse
naturali e dei danni ambientali
DICEMBRE 2011 37
modella-
to il nostro
approccio alla realtà
economica) non riflet-
tono considerazioni intergene-
razionali. Inoltre, sono basati su
un’ottica di mercato per cui
vengono misurati solo prodotti
e servizi che abbiano un prezzo,
in quanto transitati per il merca-
to. A cosa occorre credere: a un
pil che ci quantifica che il bambi-
no non indossa mai un vestitino
perché non lo compra in un ne-
gozio di abbigliamento oppure a
una realtà che ci mostra un bam-
bino elegantemente vestito con
abitini confezionati dal padre,
che è un sarto?
Tali indicatori sono quindi stati
messi in discussione per riflettere
I principali indicatori che vengono utilizzati
per la valutazione di un sistema economico
sono il pil, i consumi e la produzione
sia l’utilizzo di fattori qualitativi
(arte, cultura ecc.) sia le problema-
tiche relative alla sostenibilità.
Nuovi indicatori
Negli ultimi dieci anni sono stati
ipotizzati vari indicatori a livello
teorico per complementare il pil e
tenere conto delle problematiche
di sostenibilità economica.
••10ROSSI 14-12-2011 9:08 Pagina 37
DICEMBRE 201138
Attualità
(incluso la perdita di valore di ca-
pitale umano dovuto a malattie
generate da pratiche ambiental-
mente scorrette). Molte Ong han-
no iniziato a misurare il “foot-
print ecologico”, un indicatore
atto a misurare l’impatto che ogni
prodotto o agente economico ha
sul sistema della biosfera nel cor-
so del suo intero ciclo di vita (dal-
la sua concezione al suo smantel-
lamento o morte).
L’Europa è l’area che ha dato mag-
giore attenzione alle problemati-
che di sostenibilità economica, ba-
sti pensare all’adesione al proto-
collo di Kyoto e agli obiettivi sulle
emissioni riassunti nel progetto
“20-20-20”. La Commissione eu-
ropea ha sviluppato circa 140 indi-
catori, suddivisi in 10 temi, al fine
di coprire le molte dimensioni del-
lo sviluppo sostenibile: cambia-
mento climatico ed energia, consu-
mo e produzione, risorse naturali,
trasporto sostenibile, salute, inclu-
sione sociale, cambiamento demo-
grafico, sviluppo sociale, partner-
ship globale, governance.
Questo elenco, tutt’altro che esau-
stivo, ci fa capire quanto sia senti-
ta l’esigenza di cambiamento nel-
la filosofia e negli obiettivi
dell’“amministrazione della ca-
sa”. L’organizzazione della socie-
tà moderna e i suoi livelli di pro-
duzione e consumo richiedono
oggi un salto significativo verso
l’attenzione alla sostenibilità. Ba-
sti pensare che, alla luce dei ritmi
di crescita demografica ed econo-
mica previsti, ove il consumo di
energia per abitante della Cina e
dell’India dovesse aumentare fino
a portarsi nel 2050 alla metà di
quanto consuma oggi un cittadino
americano, in questi soli due pae-
si nel 2050 si registrerebbe un con-
sumo di petrolio superiore a quel-
lo oggi registrato mettendo insie-
me tutti i paesi del mondo!
Sfruttare la crisi…
Al contrario di quello che si pen-
sa, la crisi economica attuale è
da considerare un’opportunità
per muoverci nella direzione di
un’economia a basso contenuto di
carbonio e più efficiente nell’uso
delle risorse.
Un motivo importante dietro la cri-
si mondiale attuale è l’assenza di
nuovi prodotti che possano spin-
gere i consumi in maniera signifi-
cativa. Esempi storici di tecnologie
e mercati che hanno creato benes-
sere sono stati le ferrovie (a caval-
lo tra il XIX e XX secolo), l’auto-
mobile di massa (nel Dopoguerra),
l’elettronica (negli anni ’80 e ’90).
Oggi questo ruolo di grande inno-
vazione su larga scala può essere (e
molto probabilmente sarà) preso
dalla green economy.
Il problema più immediato che il
genere umano si trova di fronte
oggi è il cambiamento climatico
antropico dovuto all’utilizzo
massiccio delle fonti di energia
fossile. Bene ha fatto quindi la
Germania a dotarsi di un pro-
gramma di medio termine per lo
sviluppo di tecnologie nel campo
delle fonti rinnovabili, al tempo
stesso grande occasione di busi-
ness e di riduzione delle emissio-
ni inquinanti. La Cina stessa ha
incluso nel suo ultimo piano di
sviluppo quinquennale una forte
accelerazione degli investimenti
in fonti rinnovabili e più in gene-
rale per la riduzione delle emis-
sioni di Co2. Forti investimenti
sono attesi sia nel fotovoltaico
che nell’eolico nonché nell’ado-
zione di sistemi di produzione
più eco-friendly.
Ha fatto bene la Germaniaa dotarsi di un programma di medio termine per lo sviluppo di tecnologie nel campo delle fonti rinnovabili
••10ROSSI 14-12-2011 9:08 Pagina 38
DICEMBRE 2011 39
… e la green economy
È oggi sempre più chiaro che una
condizione fondamentale per il
realizzarsi della sostenibilità è lo
sviluppo economico. In questo
senso, la salvaguardia dell’am-
biente e il risparmio di risorse a
tutti i costi risultano essere crite-
ri fallimentari, tanto quanto
l’adozione di parametri pura-
mente economici per le decisioni
in merito alla sostenibilità. Il libe-
ro mercato con attori responsabi-
li diviene quindi la forza stimo-
lante per l’innovazione nel senso
dello sviluppo sostenibile. Le im-
prese che hanno scelto di abbrac-
ciare la filosofia della sostenibili-
tà hanno maggior successo di
quelle semplicemente orientate
all’ambiente e surclassano anco-
ra di più quelle passive in questo
senso.
Lo shift nell’approccio al business
non è dettato solo da questioni
“buoniste” o di tipo filantropico.
Troppo distante è infatti l’impatto
che una singola piccola impresa
può avere sul conto intergenera-
zionale complessivo per contare su
un approccio volontaristico del
singolo imprenditore. Egli tuttavia
sarebbe decisamente miope se non
capisse che lo shift culturale in at-
to si sta riflettendo e finirà in tem-
pi brevi per essere pervasivo sul si-
stema di regole in cui egli si muo-
ve. Comprendere questo shift si-
gnifica non farsi cogliere imprepa-
rati al momento in cui sarà obbli-
gato a produrre secondo certe re-
gole che richiederanno investi-
menti per essere rispettate. Tali in-
vestimenti avranno un costo dilui-
to nel tempo se l’imprenditore si
sarà preparato e avrà progressiva-
mente avvicinato il suo modo di
produrre alle regole della sosteni-
bilità (basti pensare al problema
dell’etichettatura, o della gestione
dei rifiuti ecc.). Inoltre, il nuovo
paradigma culturale richiede in-
centivi fiscali per far sì che molti
prodotti green siano una scelta
economica competitiva, aprendo
opportunità di cost saving da un
lato, e anche vere e proprie oppor-
tunità di espansione di business e
nuovi mercati dall’altro. �
È oggi sempre più chiaro che una condizione
fondamentale per il realizzarsi della
sostenibilità è lo sviluppo economico
••10ROSSI 14-12-2011 9:08 Pagina 39
PUR SOTTO ASSEDIO da
parte dei nuovi media, il
cinema continua a esse-
re, per nostra fortuna, un
luogo di transito di “significati so-
ciali” e dunque una risorsa privi-
legiata, anche in chiave di auto-
formazione, per manager, impren-
ditori, professionisti ecc. Anche
nella scorsa stagione (2010-2011)
sono stati numerosi i titoli, italiani
e stranieri, opere di finzione o do-
cumentarie, che hanno offerto im-
portanti spunti di riflessione e sti-
moli emozionali su temi manage-
riali per eccellenza, come quello
della “Leadership al tempo della
crisi” (o meglio delle crisi: della fi-
nanza, dell’economia, della politi-
ca, della società, ma anche delle
nostre vite private).
Prendiamo il tema, già assai esplo-
rato dal cinema, del rapporto tra
comunicazione e potere. Da tem-
po, lo sviluppo tecnologico dei me-
dia – che pure apre spazi un tempo
inimmaginabili di libertà, anche
sul piano socio-politico – rischia di
accentuare la scissione tra cosa di-
ciamo e come lo diciamo. Il “pote-
re della voce” (e, specularmente, la
“voce del potere”) diventa conno-
tato esteriore (ma sempre più im-
portante e influenzante) della lea-
dership in ogni ambito, politico o
aziendale che sia. E se persino i pa-
pi e i re devono tener conto di que-
ste dinamiche, figuriamoci i pove-
ri manager!
Voce alla voce
In una sequenza illuminante de Il
discorso del re di Tom Hooper, Gior-
gio VI – affetto sin dall’infanzia da
una grave balbuzie – guarda, insie-
me alle sue figliolette, un comizio
in tedesco di Hitler e ne ascolta la
voce tonante. Alla domanda di una
delle bambine su cosa dica quel si-
gnore risponderà: «Non lo so, ma
Spettacolo
Tra le ultime uscitecinematografiche,ecco le più interessanti per spiegare l’attualità economica e l’importanza della dialettica,della comunicazione e della gestione del potere del leader
Sergio Di Giorgi
LEADERDA GRANDE
SCHERMO
4 5
••11DIGIORGI 14-12-2011 9:07 Pagina 40
rica e anzi paradossale provocazio-
ne, di una contemporanea “eresia”:
quella della rinuncia al potere, per
consapevole e sofferta inadegua-
tezza (mancanza delle necessarie
competenze, attitudini ecc.), indi-
cata non come gesto di codardia,
ma come scelta lucida e responsa-
bile, gesto di umiltà e perciò corag-
gioso. Anche qua vediamo, e da
diverse angolazioni, le folle e un
balcone (quello di San Pietro),
spesso inquadrato in soggettiva,
da cui la massa fremente dei fede-
li attende l’apparizione del corpo
del potere e, in primo luogo, il
suono della sua voce, per un di-
scorso o anche solo per una bene-
dizione. Udranno invece una vo-
ce spezzata, una frase incompiuta:
alla formula di rito dell’annuncio
non segue il nome dell’eletto.
Il potere resta innominato. Vedre-
mo anzi un papa che letteralmente
fugge dal potere, dalle sue stanze
enormi e sontuose, dalle aspettati-
ve di ruolo, per andare nel mondo
reale, a incontrare le persone, tra le
strade, sui mezzi pubblici, a scopri-
re i “segni dei tempi” in una città,
Roma, anch’essa metafora del-
l’eternità, spirituale e terrena.
È una chiesa che pensa a spo-
gliarsi dei suoi orpelli per acco-
gliere davvero gli ultimi, come ci
indica Ermanno Olmi nella sua
nuova parabola filmica (Il villag-
gio di cartone, 2011). Tutti temi, in-
mi sembra che lo dica piuttosto be-
ne». Giorgio VI riuscirà a sconfig-
gere il suo handicap grazie alle cu-
re psico-fisiche del logopedista (sia
pure sprovvisto di quelle specifi-
che qualifiche formali tanto care ai
britannici) Lionel Logue e a pro-
nunciare magistralmente, nel 1939,
il celebre discorso della dichiara-
zione di guerra alla Germania. Il
film, che si apre sull’inquadratura
in soggettiva di un minacciante mi-
crofono radiofonico (e mostra il
pubblico assai turbato nell’ascolta-
re gli imbarazzanti farfugliamenti
del futuro re), si chiude con un’al-
tra soggettiva del monarca e della
sua famiglia che dal balcone di
Buckingham Palace vengono ac-
clamati dalla folla dei sudditi. Pra-
ticamente un happy end, sull’orlo
di un precipizio!
Ma dal balbettio – certo incongruo,
ridicolo, eppure così teneramente
umano – del potere regale alla tota-
le afasia, rotta soltanto da un grido
angosciato e lacerante, di un papa
– personificazione di un potere su-
premo, infallibile e trascendente –
appena eletto in conclave ma
schiacciato dalla responsabilità, lo
scarto è forte. Così come quello da
una vicenda storica (per quanto ro-
manzata) del film di Hooper al rac-
conto metaforico sul potere “nel
nostro tempo” (e nel tempo che
verrà) di Habemus Papam di Nanni
Moretti. Dove si parla, per metafo-
somma, su cui manager e impren-
ditori possono ben riflettere.
Spiegare la realtà
Volendo atterrare, invece, da que-
stioni filosofiche e morali ad altre
ben più concrete (ma non certo
avulse dall’etica, specie quella pro-
fessionale), il cinema offre ancora
l’imbarazzo della scelta.
Per capire i perché e i per come del-
la crisi finanziaria esplosa negli
Usa nel 2008 basterà vedere Inside
job di Charles Ferguson – docu-
mentarista esperto di economia e
tecnologie – che ha vinto l’Oscar
2011 e che spiega in modo molto
analitico, a tratti didascalico, le ra-
dici di quella crisi e la fitta rete di
complicità a essa sottesa, dalla po-
litica all’accademia, dall’impresa
ai media. E, per restare a casa no-
stra, basterà rivedersi Il gioiellino,
dove Andrea Molaioli torna sulla
“scena criminis” di molti delitti no-
strani, quella sconfinata, feroce e
omertosa provincia italiana, dove
nacque e crebbe lo scandalo “glo-
bale” della Parmalat di Tanzi & Co.
© AGENDA DEL MANAGER 2012, pag. 140
DICEMBRE 2011 41
1 2
5
SCENE DA:1. Il discorso del re di Tom Hooper, Gran Bretagna-Australia,
2010. 2. Habemus Papam di Nanni Moretti, Italia-Francia, 2011.3. Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi, Italia, 2011.4. Inside job di Charles Ferguson, Usa, 2010.5. Il gioiellino di Andrea Molaioli, Italia-Francia, 2011.
3
••11DIGIORGI 14-12-2011 9:07 Pagina 41
LE DONNE NELLA STORIA ITALIANA. Perché i testi
scolastici le ignorano? Che fine hanno fatto? Eppure,
nel celebrare l’anniversario per i 150 anni dell’Unità
d’Italia tutti noi dovremmo riconoscere il contributo
che il genio femminile ha saputo dare allo sviluppo del
nostro paese. È stata questa consapevolezza a spinge-
re il gruppo Donne Manager di Milano a condurre una ricerca lunga
e scrupolosa su libri e documenti, cartacei e digitali, che ha individua-
to una fitta galleria di figure di donne straordinarie capaci di abbat-
tere i pregiudizi per farsi strada grazie al loro talento e intelligenza in
una società e in un’economia dove, apparentemente, per loro non
c’era alcuno spazio. Una scrematura con tagli necessari e il gioco è fat-
to: riflettori su di loro, le “eccellenti dimenticate”. A poco a poco ec-
co che il progetto prende forma e l’idea di uno spettacolo si delinea
in maniera sempre più convincente.
150 anni – Genio, energia e passione femminile nella storia. Senza
tempo: questo il titolo. La compagnia scelta è Aia Taumastica - Associa-
zione culturale I Carpentieri di Bell, che ha saputo realizzare una magia,
complice l’arte teatrale e gli interpreti, come la protagonista Raffaella Bo-
nivento, affiancata dal narratore Massimiliano Cividati.
Al centro della scena, la giornata di una donna senza un marito ac-
canto, in cui molte si sono potute riconoscere, con le difficoltà legate
alla gestione della vita quotidiana, sempre però con un piglio autoi-
ronico. Una giornata che inizia come tante altre, dal risveglio alla pri-
ma colazione, con un bambino che reclama una storia e un documen-
to da studiare per un importante meeting aziendale. E poi la scuola
materna, la metropolitana bloccata, il traffico milanese attraversato in
bicicletta, un vestito rimediato all’ultimo minuto, la corsa al cardio-
palma in ufficio e così via. Attimi di vita vissuta, in cui fanno capoli-
no, come in una prodigiosa macchina del tempo ricostruita attraver-
so filmati d’epoca, una galleria di personaggi femminili che i libri di
storia spesso trascurano. Donne che hanno saputo farsi strada nella
Eventi
DICEMBRE 201142
Imprenditrici, sportive,artiste, scienziate,professioniste: il gruppoDonne Manager diManageritalia Milanoha dato vita a unospettacolo per celebrareil contributo di figurepioniere nello sviluppodelle pari opportunitànel nostro paese.Vediamole da vicino
a cura della redazione
150 ANNIDIMERITO
FEMMINILE
••13DONNE.150 14-12-2011 9:06 Pagina 42
Thys, Henri Pélissier, sempre so-
stenuta dall’amore di un uomo
moderno e senza pregiudizi, il
marito Luigi Strada.
Antonia Masanello (1833-1862) co-
mincia giovanissima a cospirare
contro gli austriaci insieme al-
l’uomo che diventerà suo marito,
Bartolomeo Marinello. Antonia e
il marito raggiungono Garibaldi
e le camicie rosse a Marsala: lei si
fa passare per il fratello del con-
sorte, si arruola come Antonio
Marinello e combatte la campa-
gna di liberazione del Sud Italia
conseguendo i gradi di caporale.
Lidia Poët (1855-1949) fu la prima
donna in Italia a essersi laureata in
giurisprudenza. Superato l’esame
di procuratore legale, si vede pre-
cludere la possibilità di svolgere la
professione di avvocato in quanto
donna. Paladina dell’emancipa-
zione femminile, nel 1920 riesce fi-
nalmente a ottenere l’iscrizione al-
l’Albo degli Avvocati di Torino,
grazie all’entrata in vigore di una
vita attraverso battaglie dure ma
che le hanno infine viste vincitri-
ci nei loro rispettivi campi.
Luisa Spagnoli (1877-1935) è stata
in grado di fondare due dei più
importanti gruppi industriali del
centro Italia: l’azienda dolciaria
Perugina e la linea di abbiglia-
mento femminile che porta il suo
nome. Dotata di senso degli affa-
ri e genio creativo – il Bacio Pe-
rugina è una sua invenzione –
Luisa si distingue nell’impegno
per migliorare la vita dei suoi di-
pendenti: costruisce casette a
schiera, fonda asili nido, pro-
muove eventi ludici.
Alfonsina Strada (1891-1959) può
essere considerata la pioniera
nella parificazione tra lo sport
maschile e quello femminile. Si
confronta con i ciclisti di sesso
maschile degli anni ’20, in corse
come il Giro di Lombardia e il Gi-
ro d’Italia, correndo insieme a
campioni come Costante Girar-
dengo, Gaetano Belloni, Philippe
legge che permette alle donne
l’accesso ad alcuni uffici pubblici.
Elvira Notari (1875-1946) è la più
prolifica cineasta italiana del cine-
ma muto. Scrive, dirige, monta e
produce con la Dora Film, fondata
insieme al marito, oltre 60 film di
grande successo ispirati a fatti di
cronaca della Napoli di allora, im-
pegnando nella recitazione fami-
DICEMBRE 2011 43
Luisa Spagnoli Alfonsina Strada
Elvira e Nicola Notari
••13DONNE.150 14-12-2011 9:06 Pagina 43
liari e amici ai quali impone uno
stile scarno e spontaneo per quel
tempo. La sua opera è considerata
precorritrice del neorealismo.
Anna Garofalo (1903-1965) dedica
la propria attività alla causa del-
l’emancipazione femminile, di cui
è convinta assertrice, affrontando
per prima con spregiudicatezza e
senza veli ideologici tutti i temi al-
DICEMBRE 201144
Eventi
l’avanguardia per l’epoca (il voto
alle donne, la libertà sessuale, il
divorzio, la prostituzione, il paral-
lelismo tra la donna italiana e
quella europea e americana) tanto
da divenire un caso nazionale.
Angela (1922-1987) e Luciana Gius-
sani (1928-2001) sono le ideatrici nel
1962 del famoso personaggio Dia-
bolik, primo fumetto nero italiano
formato tascabile – pensato per i
pendolari, con un tempo di lettura
veloce – a cui le due sorelle hanno
dedicato tutta la loro vita professio-
nale, scrivendone a quattro mani le
rocambolesche avventure.
Amalia Moretti Foggia (1872-1947),
terzo medico-donna in Italia,
svolge per circa 40 anni l’attività
di pediatra a Milano, presso la
Poliambulanza di Porta Venezia.
Negli anni ’20 inizia la collabora-
zione con La Domenica del Corrie-
re, dapprima solo in qualità di
Lo spettacolo 150 anni - Genio, energia e pas-sione femminile nella storia. Senza tempoè stato realizzato anche grazie alla sponsorizza-
zione di Cap Holding (Consorzio acque potabili)
e la partecipazione Corale lirica ambrosiana, che
all’inizio della serata ha portato sul palco il Va,
pensiero di Verdi e al termine l’inno nazionale.
A entrambi è stata consegnata una targa ricordo.
L’evento corona un anno particolarmente inten-
so che ha visto il gruppo Donne Manager di Ma-
nageritalia Milano attivo su diversi fronti, ma
sempre con un preciso obiettivo: dare visibilità e
voce all’universo femminile che lavora e a quello
che non può farlo, per permettere il raggiungi-
mento delle pari opportunità nel nostro paese,
attraverso stimoli e proposte concrete in grado
di favorire un reale bilanciamento tra vita perso-
nale e professionale.
medico sotto lo pseudonimo di
Dottor Amal, e successivamente
anche come curatrice di una ru-
brica salutista, nella quale di-
spensa consigli per una corretta e
sana alimentazione, con lo pseu-
donimo di Petronilla, ottenendo
un grande successo.
Carina Massone Negrone (1911-
1991) è la prima donna italiana a
conseguire nel 1933 il brevetto da
pilota rilasciato dalla Reale unione
nazionale aeronautica. Carina è de-
tentrice del record, oggi ancora im-
battuto, di altitudine in volo oltre
dodicimila metri. In tempi in cui il
volo era essenzialmente destinato
agli uomini, Carina consegue altri
sette primati mondiali, partecipa a
innumerevoli competizioni a livel-
lo internazionale e compie, prima
donna italiana, il giro d’Europa in
aeroplano. Diviene presidente del-
l’Aeroclub di Genova e fonda una
scuola di pilotaggio. �
Angela e Luciana Giussani
••13DONNE.150 14-12-2011 9:06 Pagina 44
Appuntamenti e consigli
managerialiL’Agenda del manager 2012, a cura di FrancescoBogliari, oltre a essere un pratico organizer, con-tiene indirizzi e contatti per avere sottomanotutte le principali scuole di formazione e asso-ciazioni di rappresentanza del management. In più ripercorre in pillole la storia del mana-gement, con i guru e i maître-à-penser di rife-rimento per chi si voglia avvicinare alle disci-pline economiche e di gestione aziendale. Uno strumento di consultazione per di-stricarsi nelle sfide professionali di oggi,
con consigli e insegnamenti utili. L’Agenda è in vendita nelle principali librerie e online (tra i siti,
www.lafeltrinelli.it, www.hoepli.it, www.amazon.it).
«ELUDERE GLI ACCERTAMENTI delle imposte, nascondere i propri guadagni, fa parteintegrante di quella speciale mentalità del buon italiano che, appena emanata una legge, nonpensa affatto a rispettarla, ma studia già i mezzi per violarla. E l’Italia è piena di professio-nisti specializzati, il cui compito principale è proprio quello di insegnare il modo di non pa-gare le imposte. Il giorno in cui si riuscisse a far pagare a ciascuno il dovuto, non vi è dubbioche si potrebbe pervenire a un equilibrato sistema tributario che consentirebbe di ridurre sen-sibilmente le aliquote, pur dando all’erario un introito di gran lunga superiore all’attuale».
Oscar Sinigaglia (1877-1953)Ingegnere e industriale. Presidente dell’Ilva e della Finsider
«AFFERMARE CHE LA REGOLA MORALE fondamentale dell’impresaè di produrre profitti è, più che un’insensatezza sotto un profilo etico, un er-rore sotto un profilo manageriale. L’impresa che persegue il profitto, fine a sestesso, va infatti più o meno rapidamente in crisi e ha un basso livello di so-pravvivenza a lungo termine. L’impresa sana, e al contempo eticamente cor-retta, è quella che realizza l’armonica compenetrazione di tre processi di ac-cumulazione: accumulazione della conoscenza tecnologica, accumulazionedella conoscenza organizzativa e, come conseguenza dei primi due, accumu-lazione del capitale. I tre processi di accumulazione sono alimentati dallacontinua ricerca di innovazioni tecniche, organizzative, culturali».
Marco Vitale (1935)Economista, consulente d’impresa, amministratore di società, docente universitario, scrittore
«GLI UOMINI SI DIVIDONO indue categorie: quelli che vogliono fa-re e quelli che vogliono avere il meri-to di ciò che si fa. Meglio appartene-re alla prima categoria dove vi è assaimeno concorrenza».
Agostino Rocca (1895-1978)Imprenditore, amministratore delegato della Dalmine e fondatore della Techint
«RIDURRE L’ORARIO DI LAVORO degli occupati ecreare posti di lavoro per i disoccupati. Finora è stato fat-to l’opposto: i genitori lavorano 10 ore al giorno per que-sta “follia” che io chiamo overtime e che ogni anno eli-mina 500mila posti di lavoro. Riorganizzare quindi gliorari di lavoro in modo che ogni volta che entra in azien-da un computer si riduca il corrispettivo dell’orario. Ilproblema è che le banche continuano a lucrare, questo èil “cancro” dell’economia post-industriale».
Domenico De Masi (1938)Sociologo. Docente di Sociologia del Lavoro presso l’Università “La Sapienza”
••13DONNE.150 14-12-2011 9:06 Pagina 45
ting manager devo direche ho vissuto in prima per-sona il crescente ruolo cheil web ha assunto negli annie posso confermare che or-mai la rete ha un ruolo fonda-mentale per ogni azienda chevoglia crescere accanto al pro-prio mercato di riferimento. In-ternet è infatti ormai il luogo incui le persone cercano le infor-mazioni sui prodotti, in cui rac-contano le proprie esperienze diacquisto e si confrontano con glialtri. Per ogni azienda è quindi fon-damentale esserci, non solo per rac-contarsi, ma anche per ascoltare einteragire. In particolare il mio at-tuale incarico – sto costruendo ilprogetto e-commerce di Ikea – miporta a vivere molto a contatto conil web. Questo ben si sposa con lamia naturale passione per internete le sue mille potenzialità. Per lostesso motivo svolgo con entu-siasmo il ruolo di blogger in don-ne.manageritalia.it».
Il work life balance per leirappresenta un problema op-pure è riuscita a raggiungereun equilibrio?
«Come tutti anch’io ho ritmi di la-voro molto intensi e frequenti con-tatti internazionali che mi portanospesso a viaggiare. Ikea è peròun’azienda molto attenta al worklife balance dei propri dipendenti.Abbiamo per esempio la possibili-tà di lavorare da casa, se l’agendalo consente, o di partecipare alleriunioni attraverso internet. Inquesto modo possiamo ottimizza-re le ore utili e ridurre anche l’im-patto ambientale, tema a noi mol-to caro».
A TU PER TU CON...
DICEMBRE 2011 47
a cura della redazione
atu
pert
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Quali sono i “ferri del mestie-re” di chi deve gestire unostore Ikea e quali capacitàmanageriali sono necessarie?
«Lo spirito imprenditoriale è sicura-mente molto importante perchéuno store Ikea ha la dimensione diuna media azienda italiana e richie-de quindi attitudini e competenzemanageriali spiccate che portino araggiungere gli obiettivi attraverso ilcoinvolgimento e la motivazione diuna grande squadra di collaborato-ri. Infine ci sono i valori aziendali dicui ogni manager Ikea deve esserebuon ambasciatore. Siamo infattivalutati anche sulla nostra capacitàdi far crescere le persone, di guida-re attraverso l’esempio, di essere in-novativi. Avendo lavorato per dueanni come vicedirettore di un nostropunto vendita posso confermareche è un lavoro molto gratificantesia dal punto di vista professionaleche da quello personale».
Lei è una blogger di donne.manageritalia.it. Il web 2.0 haun ruolo importante anchenel suo lavoro?
«Avendo un background da marke-
Low cost e design, è questo iltrend dell’arredamento con-temporaneo?
«Penso che la passione per il de-sign e più in generale per il ”bel-lo” sia nel dna degli italiani dasempre. Allo stesso modo è inne-gabile che l’attuale situazione eco-nomica stia alimentando unamaggiore attenzione a quanto sispende. È un contesto che valoriz-za sicuramente la mission di Ikea.In particolare credo che il temadella “funzionalità” sia molto rile-vante. Risparmio ed estetica infat-ti non bastano, devono essere as-sociati a idee e soluzioni che ren-dano migliore la vita delle perso-ne: risposte concrete alle piccole ograndi esigenze quotidiane, comeil cambio di stagione, il risparmiodi energia, l’utilizzo efficace dispazi sempre più ridotti. Per que-sto investiamo molte risorse nelconoscere da vicino la vita dellepersone, le loro frustrazioni, i lorodesideri. Solo in questo modo pos-siamo proporre prodotti o combi-nazioni di prodotti che uniscanodesign, prezzo basso e soluzionidavvero rilevanti e utili».
Sabrina Lucini Nata il 5 giugno 1970 a Casalmaggiore (CR)Azienda: Ikea Italia RetailQualifica: e-commerce manager Associata: Manageritalia MilanoSport preferito: tennis e golfFilm preferito: Nuovo cinema ParadisoLibro preferito: Le memorie di Adrianodi Marguerite YourcenarLuogo preferito: New YorkMotto: «Stay hungry. Stay foolish» Steve Jobs
A TU PER TU CON...
••14ATUPERTU 14-12-2011 9:05 Pagina 47
In questi ultimi anni di crisi economica, che si traduce anche
in forti difficoltà e delusioni per i giovani nella ricerca di una
collocazione nel mercato del lavoro, appare sempre più rile-
vante il gap tra la formazione dei giovani neolaureati e la lo-
ro possibilità di trovare occupazioni soddisfacenti in tempi ra-
gionevoli. Nasce dunque nel 2009 la prima edizione di Cam-
pus Mentis (l’allora Global Village), dalla volontà strategica del mi-
nistero della Gioventù e dell’Università La Sapienza di Roma di met-
tere in contatto i giovani col mondo del lavoro allo scopo di facilita-
re il loro inserimento nelle aziende, che anche in periodi difficili non
possono rinunciare a considerare i giovani talenti come elemento trai-
nante per il loro futuro. Dalla positiva esperienza di Global Village, che
ha coinvolto 600 giovani e 50 aziende, è nato l’attuale Campus Mentis,
progetto che coinvolgerà nel triennio 2011-2013 quindici campus resi-
denziali e che si propone di preselezionare 10.000 ragazzi.
Cegos Search, support partner del progetto fin dalla prima edizione,
quale trait-d’union tra le esigenze delle aziende e le giuste aspettati-
ve dei giovani candidati, ha pianificato l’attività di reclutamento, se-
lezione, orientamento e formazione dei giovani da una parte, e di co-
municazione, coinvolgimento e supporto alle aziende dall’altra.
I criteri di selezione per partecipare a Campus
Mentis consistono in: voto di laurea, cono-
scenza dell’inglese, età, percorso di studi e
matching tra voto e anni di frequenza uni-
versitaria. Le aziende stanno risponden-
do positivamente all’iniziativa,
per conoscere e farsi conoscere
dai migliori talenti italiani in
situazioni che permettono
un migliore dialogo al di
fuori degli abituali
schemi e orari tipi-
ci degli uffici. An-
Eventi
DICEMBRE 201148
Si sono concluse le prime due tappe del tour 2011 di CampusMentis, iniziativa chemette in contatto giovanie aziende per facilitarnel’inserimento e che vede la partecipazione di Manageritalia
Fulvia Sbrozzi
ARPIONARE IL MONDO DEL
••15SBROZZI.CAMPUS 14-12-2011 9:04 Pagina 48
quelle di Sorrento (Napoli), Po-
mezia (Roma) e Alghero (Sassari)
fino a maggio del 2012.
che i giovani ne comprendono la
validità per prepararsi all’ingresso
nel mondo del lavoro. E se in tota-
le ne sono previsti circa 2.500 e 150
aziende, nella prima tappa del 2011
di Milano le tre settimane hanno
visto una vivace partecipazione
di circa 800 ragazzi e di 56 azien-
de di piccole e grandi dimensioni
mentre la seconda tappa ad Aba-
no Terme (Padova) di circa 410
ragazzi e 40 aziende.
le prossime tap-
pe saranno
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L LAVORO
DICEMBRE 2011
Alcune testimonianzeDai ragazzi
«Nella settimana della mia permanenza a CampusMentis 2010, ho avuto modo di partecipare a se-minari e conferenze nelle tematiche del lavoro deigiovani neolaureati. Inoltre ho potuto assistere anumerose presentazioni aziendali e a eventi for-mativi e di orientamento al mondo del lavoro. Si-curamente un programma giornaliero molto im-pegnativo, ma che mi ha aiutato a entrare in con-tatto con il mondo del lavoro e a capire le dinami-che delle aziende nei processi di selezione. Inoltreè stata anche un’occasione per confrontarmi escambiare opinioni con giovani che, come me,uscivano dal mondo dell’Università». Valentino
«Sono stata selezionata per diversi colloqui tracui Birra Peroni, Dexia, Mediamarket, McDonald’se devo dire che, anche se non porteranno aqualcosa di concreto, sono stati per me un’oc-casione per imparare. Ho imparato molto anchenel corso dei seminari svolti da Cegos, come lemodalità per preparare un cv o degli assessmentdi gruppo. Mi sono appassionata agli sport cheho avuto occasione di praticare, come la moun-tain bike e il krav maga». Roberta
Dalle aziende
«Riteniamo che la struttura del progetto aiutigli studenti ad avere maggiore consapevolezzasulla difficoltà di oggi ad accedere al mondodel lavoro e a viverla non come limite ma comestimolo per dare il meglio di sé e far emergereil loro potenziale». McDonald’s
«Un appuntamento di grande importanza vis-suto con enorme partecipazione ed entusia-smo. Ci è piaciuto il confronto diretto e il diffu-so interesse per la nostra missione nel conside-rare Telethon, e dunque il mondo del non pro-fit, come un’organizzazione in cui oggigiornoè bello e ambizioso lavorare, abbinando con-temporaneamente i temi della professionalità edell’utilità sociale. Siamo felici di aver parteci-pato e dato preziosi spunti ai ragazzi del Cam-pus che stanno iniziando la loro difficile ma ap-passionante carriera professionale». Telethon
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Un osservatorio privilegiatosui giovani neolaureati
� A oggi si sono candidati circa 3.000 neolaureati, di cui il 62%uomini e il 38% donne; dei 750 presenti al Campus Mentis diMilano invece il 57% erano donne: la prevalenza femminilesembra confermare i dati emergenti dalle ultime ricerche, cheindicano come le donne stiano superando i compagni quandoi criteri di valutazione sono oggettivi.
� La provenienza dei ragazzi conferma la situazione della disoc-cupazione giovanile, con la forte prevalenza di giovani del Sud(89%), con l’eccezione di una presenza significativa di giovanilombardi attratti dalla sede del Campus a Milano.
� Riguardo al tipo di laurea, c’è una prevalenza di indirizzi uma-nistici con un 26% del totale, a cui si può aggiungere un 10%di Scienze politiche; le lauree tecniche si attestano su un 10%,risalente però al 26% se comprendiamo Ingegneria (16%); gli
economisti/statistici sono invece il 19%, mentre da rilevare lascarsa presenza di architetti (3%), poco attratti evidentementedal mondo delle aziende, nonostante l’interesse crescente inquesto tipo di studi da parte sia di aziende del settore del de-sign, tipico del made in Italy, sia di altre realtà impegnate nellaprogettazione, ristrutturazione e allestimento di spazi.
� Considerando le attese dei giovani riguardo le funzioniaziendali, il 25,9% è per la funzione marketing/comunica-zione/pr e il 12,5% per la ricerca e sviluppo, che conferma-no la necessità di continuare con l’azione di orientamento einformazione/formazione dei giovani che li induca a consi-derare anche le funzioni più richieste sul mercato del lavoro,come l’attività commerciale (che tra le funzioni desiderate haottenuto solo un 4,8%).
Progetto Un Ponte sul futuro
In questo contesto Cegos Search ha
promosso presso gli enti organiz-
zatori la partnership con Manage-
ritalia relativamente al progetto
“Un Ponte sul futuro”, iniziativa
speciale nata nel 2007 e finora de-
dicata in forma gratuita ai figli de-
gli associati a Manageritalia. Un
servizio che permetterà a tutti i gio-
vani neolaureati partecipanti a
Campus Mentis, una volta inseriti
nelle loro future aziende, di essere
DICEMBRE 201150
Eventi
seguiti da professionisti esperti,
tramite attività di mentoring e coa-
ching condotte da manager volon-
tari. L’idea di questa importante
iniziativa è quella di trasmettere ai
giovani le competenze di figure se-
nior, volontari e di affermata espe-
rienza nel mondo aziendale, aiu-
tandoli a superare le prime quasi
inevitabili criticità che potranno in-
contrare all’inizio della loro carrie-
ra in azienda.
Premio Campus Mentis
Al termine del percorso si repli-
cherà come nella scorsa edizione
la premiazione dei migliori talen-
ti presso il Parlamento europeo a
Bruxelles. Con il coordinamento
di Cegos Search le aziende interes-
sate potranno infatti coinvolgere i
giovani laureati in specifici “pro-
ject work” connessi alle loro stra-
tegie future, elementi per poter ul-
teriormente valutare i futuri colla-
boratori, secondo i parametri più
rispondenti ai loro valori.
Nella passata edizione 16 neolau-
reati sono stati premiati per aver
realizzato progetti ritenuti partico-
larmente innovativi nei campi di
operatività delle imprese parteci-
panti e anche quest’anno i migliori
talenti avranno la possibilità di sog-
giornare alcuni giorni a Bruxelles,
conoscendo anche le opportunità
professionali previste dal Parla-
mento europeo e confrontandosi
con alcuni parlamentari italiani, a
testimonianza dell’estensione in-
ternazionale che Campus Mentis
ha già imboccato. �
Cegos Search è la società del Gruppo Cegos, specializzatanella ricerca, nella selezione enella valutazione delle risorseumane.
CCHHII ÈÈ......
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12-19 FEBBRAIO 2012XXXII COPPA DI SCI MANAGERITALIACON SETTIMANA BIANCAHOTEL GREIF • CORVARA (BOLZANO)
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ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO IL 27 GENNAIOPotete scaricare la scheda di iscrizione dal sito www.manageritalia.it (Eventi e iniziative >> Sport e tempo libero >> Coppa di sci).
Per maggiori informazioni www.manageritalia.it oppure chiama lo 02 29516028
••15SBROZZI.CAMPUS 14-12-2011 9:04 Pagina 51
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LIFESTYLE
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le••20RUBRICHE 14-12-2011 9:01 Pagina 52
DICEMBRE 2011 53
L’alpe di Siusi, in Alto Adige, è il paradiso dei fondi-sti. Chi ama la versione più “pura” dell’attività scii-stica, che permette di stare a stretto contatto con lanatura sudando sette camicie, trova qui ben 80 km dipiste. Gli sciatori possono pernottare all’HotelIcaro, una struttura accogliente e vicina allepiste, anche da discesa.Tra i punti di forza del-l’hotel l’ottimo rapporto qualità prezzo (dop-pia da € 119 mezza pensione), il buffet cola-zione con prodotti locali e le molteplici attivi-tà proposte, dall’aquagym al “safari del ca-moscio”. È proprio questa particolare inizia-tiva a incuriosire. Le montagne d’alta quota e
Spa & RelaxAddio al mal di schiena in mezz’oraNel cuore delle Dolomiti, l’Hotel Posta Zirm di Corvara (Bz) è l’indirizzo più gettonato del momento per guarire dai dolorialla schiena. Nella wellness farm si pratica il metodo Liebscher& Bracht: mezz’ora di tecniche innovative e collaudate che permettono anche di guarire dall’emicrania e da infiammazio-ni in altri punti del corpo. www.postazirm.com
Sapori Leccornie marine a buon mercatoSydney a dicembre dà il meglio di sé: si gira in t-shirte pantaloncini corti. Per i turisti imperdibile è il Fishmarket, un vero must per i tour nell’affascinante cit-tà, dove si può gustare pesce freschissimo a pochidollari in uno dei tavolini all’aperto.www.sydneyfishmarket.com.au
FUORI UFFICIO
Davide Mura
In mostraIl “Caravaggio francese” a Palazzo Marino
Due capolavori del ’600, “L’adorazione dei pastori”(1644 c.a) e “San Giuseppe falegname” (1641-42 c.a.),di Georges de la Tour giungono a Milano direttamentedal Louvre. L’utilizzo sapiente delle ombre e delle luciè uno dei tratti distintivi del maestro francese.Ingresso libero. Fino all’8 gennaio 2012
fuor
iuff
icio
i prati alpini sono l’habitat tipico dei camosci. Sed’estate questi animali preferiscono pascolare al-l’ombra, d’inverno ricercano i versanti soleggiati.www.hotelicaro.com
DestinazioniSafari del camoscio sull’Alpe di Siusi
••20RUBRICHE 14-12-2011 9:01 Pagina 53
IIn un mondo dai tempi veloci, la possibilitàdi inquadrare rapidamente una situazioneo una persona in uno schema che ne valu-ti le caratteristiche è sicuramente un van-taggio. Per di più può anche permettere disentirsi sicuri (e risparmiare “materia gri-gia”) perché si utilizzano pensieri già ap-provati da altri invece di formularne di pro-pri. L’incertezza sia riguardo a ciò che ci cir-conda sia sulle proprie capacità di giudiziofinisce per indurre le persone a cercare unasicurezza apparente nella quale è deman-dato ad altri il comprendere ciò che acca-de o ciò che viene realmente detto: c’è unaspecie di capo branco che stabilisce cosacredere o cosa pensare in ogni frangente.Oggi la funzione del capo branco è eserci-tata anche dai mass media o dalle opinio-ni precostituite che permettono di formu-lare giudizi veloci: forniscono “pre-giudi-zi” che fanno risparmiare il tempo neces-sario a farsi un’opinione personale e per-
mettono – per il bene o per il male – di agi-re più rapidamente. Non ci sono solo i pre-giudizi sociali (per esempio razziali, religio-si ecc.), ma ci sono anche i pregiudizi chenascono dalle tradizioni di ogni famiglia opersino dalle proprie esperienze di vita. Ilguaio è che impediscono di aprirsi al-l’ascolto autentico di chi si ha di fronte ealla comprensione di ciò che sta cercandodi dirci: ci si muove in un mondo di sordiche spesso sono anche più propensi ad af-fermare se stessi che a entrare in dialogocon l’altro. Se questo avviene nell’ambitoprofessionale i rischi sono enormi: il medi-co non ascolta quello che gli sta dicendo ilpaziente, il dirigente con capisce quelloche il collaboratore gli sta facendo presen-te, il marito non sente quello che la mogliegli sta cercando di trasmettere.Provate a valutare il vostro grado di aper-tura dando il vostro punteggio alle seguen-ti frasi.
DICEMBRE 201154
Ida Bona
TEST
Con voto da 1 a 4, dove 1 significa “poco” e 4 “molto”
1. Capisco subito dove vuole andare a parare chi mi sta parlando.
2. Mogli e buoi dei paesi tuoi.
3. Il mio fiuto non mi ha mai tradito e per me è la prima impressione quella che conta.
4. Mi fido solo di amici provati e di lunga data.
5. Non si possono tradire i propri principi.
6. La razionalità è lo strumento più sicuro per affrontare le decisioni.
7. Di fronte a un problema nuovo prima di tutto penso a quello che l’esperienza mi ha insegnato.
8. Chi lascia la via vecchia per la nuova corre quanto meno un rischio.
9. I proverbi sono la saggezza dei popoli.
10. La cosa più importante è saper decidere in tempi veloci.
11. Nelle situazioni confuse la presenza di una persona forte è un vero toccasana.
12. Ci si intende bene solo fra i propri simili.
13. Una persona nuova mi è subito simpatica o antipatica.
14. Bisogna avere il coraggio di decidere se una cosa è bianca o nera.
15. Le persone non sono tutte uguali: alcune sono decisamente superiori. 4321
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test
Vivi colpregiudizio?
Da 46 a 60 Vivi seguendo indicazioniprecise che ti vengono dalle tradizioni eche guidano le tue valutazioni di ognievento: in questo modo non rischi diandare contro corrente, ma è probabi-le che perdi indizi preziosi, utili per ca-pire la situazione contingente e, di con-seguenza, per prendere le decisioni piùopportune. Rischi infatti di farti fuorvia-re da considerazioni obsolete o comun-que poco aderenti all’attualità.Da 31 a 45 Sai fare tesoro dell’esperien-za ma non ti fai vincolare: sai ascoltarecon orecchio attento e valutare le situa-zioni per ciò che sono veramente oggi enon per quello che potevano essere inpassato. Chi si rivolge a te si sente capi-to perché si rende conto dalle tue paroleo anche solo dal tuo atteggiamento chesai prestare attenzione non solo con la“testa” ma anche, e specialmente, conla “pancia”. Hai le tue idee e i tuoi prin-cipi, ma sei capace di metterli in discus-sione se e quando è opportuno farlo.Da 15 a 30 Sei fin troppo aperto a ciòche succede: ogni volta devi ricomincia-re da capo per farti un’opinione di tuttoe di tutti. Non hai pregiudizi di nessun ge-nere, ma tendi a seguire l’istinto e spes-so rischi di non avere neanche un mini-mo punto di riferimento da cui partire. lib
i
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Al termine di unamissione segretaper conto dell’im-peratore Claudio,il senatore Pu-blio Aurelio Stazio si rifugia nel-la sua villa nel delta del Nilo perun meritato riposo. Ma tra i pal-mizi e i coccodrilli del giardinoaffiora il cadavere di una ragaz-za, un’adepta del culto di Bast,la dea-gatta. La creatrice dellapopolare serie ambientata nel-l’antica Roma colpisce il segnocon una nuova storia nella storia.Tabula rasa, Danila ComastriMontanari, Mondadori, pagg.320, € 13,90.
La giornalista Ma-ra Monti ricostrui-sce le principalitappe dei più cla-morosi dissesti fi-nanziari made inItaly. La cronaca si intreccia con lericostruzioni giudiziarie ma il tut-to in modo appassionante, senzaperdersi in tecnicismi. Un’analisiimpietosa dei fatti che hannocoinvolto Parmalat, Cirio, le so-cietà dot com fino al caso Guru. L’Italia dei crack, Mara Monti,Newton Compton Editori, pagg.280, € 9,90.
Anche se a scuo-la non eri il primodella classe, haicertamente mol-to potenziale ine-
spresso. Genio non è solo chi fir-ma un capolavoro, ma anche chi,giorno dopo giorno, sa ridare co-lore e vivacità alla propria vita. Ilmanuale di Carlotta Rizzo è dedi-cato a tutti coloro che vogliono ri-scoprire il proprio talento, liberan-
dosi da rinunce, rimpianti e tuttiquegli ostacoli che troppo spessosiamo noi a creare. 101 modi per liberare il genioche è in te, Carlotta Rizzo, New-ton Compton Editori, pagg. 256,€ 9,90.
La palestra della parolaSenza arrivare ai livelli di Flaubert, che si svegliava alle 4 del mat-tino per leggere Omero, forse dovremmo riprendere in manol’Abc della retorica, un’arte antica quanto la storia dell’uomoma a volte dimenticata. Se i manuali che insegnano le più assodate tecniche per parla-re in pubblico si moltiplicano in libreria e su internet, GilbertCollard, avvocato di Marsiglia celebre oltre le Alpi per le suedoti oratorie, vuole partire dai classici, ripercorrendo le scuoledi pensiero della Grecia arcaica per stilare un vademecum coe-rente con gli intenti di tenere fermi i capisaldi sviscerando lemolteplici applicazioni che le figure retoriche consentono nel-la nostra società. Gli esempi portati da Collard possono essere applicati dal ra-gazzo che vuole chiedere un permesso particolare al propriopadre al sacerdote che deve tenere una predica ma non vuo-le ammorbare i fedeli, piuttosto che il marito fedifrago che in-tende, con eleganza, dare una giustificazione ai suoi compor-tamenti. Ma sono soprattutto i contesti professionali a inte-ressarci. Lasciando perdere la politica imbonitrice troppo spes-so svuotata dei contenuti, spiega come dovrebbero parlare ledonne e gli uomini d’affari, manager, imprenditori, professio-nisti che fanno della parola uno strumen-to chiave per il loro lavoro. L’obiettivo non è semplicemente quello distrappare un applauso ed evitare gli sba-digli, ma trasmettere valori, messaggi econcetti in pubblico senza fare passi fal-si. Per farsi ascoltare, ma soprattuttoper coinvolgere chi abbiamo di fronteed esprimere con chiarezza e convin-zione le nostre idee, anche in un’ot-tica strategica. L’arte di esprimersi in pubblico,Gilbert Collard, San Paolo, pagg.222, € 16.
Davide Mura
Colossi in rovina
LIBRI
Misteri ad Alessandria d’Egitto
libri
Einstein in azienda
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DICEMBRE 2011 57
Daniela Fiorino ([email protected])
La pensione di reversibilità, se il beneficiario èil solo coniuge superstite, è pari al 60% dell’as-segno pensionistico percepito dal dante causa.Se, tuttavia, il coniuge è anche titolare di altriredditi, vige la regola di carattere generale se-condo la quale gli importi dei trattamenti pen-sionistici ai superstiti sono cumulabili con i red-diti del beneficiario, con alcune limitazioni.In pratica, non vengono applicate riduzioni allapensione di reversibilità nel caso in cui il super-stite percepisca redditi fino a 3 volte il trattamen-to minimo annuo del Fondo pensioni lavoratoridipendenti, calcolato in misura pari a 13 voltel’importo mensile in vigore al 1° gennaio.Facciamo un esempio: nel 2011 il trattamentominimo mensile è pari a 468,35 euro, che molti-plicati per 13 e poi per 3 corrispondono a18.265,65 euro. Quindi, se nel 2011 il coniugesuperstite era titolare di redditi non superioricomplessivamente a questo importo la pensioneliquidata dall’Inps è pari al 60% della pensionepercepita dal pensionato deceduto, se invece iredditi superano il suddetto importo, vengonoapplicate delle riduzioni, come illustrato nella ta-bella sotto.In presenza di redditi di poco superiori al limitestabilito per ciascuna fascia di reddito, è previ-sta una norma di salvaguardia per cui il tratta-mento derivante dal cumulo dei redditi con lapensione ai superstiti ridotta non può comun-
que essere inferiore a quello che spetterebbeallo stesso soggetto qualora il reddito risultas-se pari al limite massimo delle fasce immedia-tamente precedenti quella nella quale si collo-ca il reddito posseduto.I redditi che concorrono a raggiungere i predettilimiti sono tutti quelli assoggettabili all’Irpef, alnetto dei contributi previdenziali e assistenziali,con esclusione: dei trattamenti di fine rapporto edelle relative eventuali anticipazioni; del redditodella casa d’abitazione e relative pertinenze; del-le competenze arretrate sottoposte a tassazioneseparata; la stessa pensione di reversibilità o qua-lunque altra pensione di reversibilità di cui l’inte-ressato è titolare, in Italia o all’estero.Sia all’atto della domanda di pensione che neglianni successivi deve essere presentata una di-chiarazione attestante i redditi percepiti nellostesso anno, al fine di determinare l’esatta misu-ra della riduzione da operare sulla pensione.Una modifica normativa che, salvo interventifuturi, avrà effetto sulle pensioni decorrentidal 1° gennaio 2012 riguarda il caso in cui almomento del matrimonio il pensionato, poideceduto, avesse un’età superiore a 70 anni ela differenza di età tra i coniugi fosse superio-re a 20 anni. Ove si verifichi questa situazionee, al momento del decesso del pensionato,non siano trascorsi almeno 10 anni dalla datadel matrimonio, verrebbe applicata una pena-lizzazione sull’importo della pensione di rever-sibilità pari al 10% per ogni anno di matrimo-nio mancante rispetto ai 10 anni stabiliti dallegislatore come periodo “ragionevole” perstatuire che il matrimonio non sia stato con-tratto allo scopo di fruire indebitamente dellapensione di reversibilità.
LETTERE
Sono un dirigente pensionato e anche se godo di buona salute vorrei essere sicuro, quando sa-rà il momento, di lasciare mia moglie in una situazione di tranquillità economica. Mi preoc-cupano le notizie poco chiare che si sentono sulle penalizzazioni introdotte sulle pensioni direversibilità. In sintesi, vorrei sapere a quale importo avrà diritto mia moglie, considerandoche lei percepisce una pensione di vecchiaia e che è comproprietaria della casa in cui viviamo.
B.M. - Mi
Che pensione di reversibilità avrà mia moglie?
Ammontare dei redditi Percentuali di riduzioneRedditi superiori a 3 volte il trattamento minimo Inps(nel 2011, superiori a 18.265,65 euro annui) 25%
Redditi superiori a 4 volte il trattamento minimo Inps(nel 2011, superiori a 24.354,20 euro annui) 40%
Redditi superiori a 5 volte il trattamento minimo Inps(nel 2011, superiori a 30.442,75 euro annui) 50%lett
ere
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Già, sulle reti Mediaset la condan-na delle lunghe e fitte interruzionipubblicitarie è insopportabile. Mac’è dell’altro: i conduttori di tra-smissioni e programmi vari – per lopiù quiz o varietà leggeri – sonospesso anche i protagonisti delletelepromozioni che interromponola visione (anche sulle reti Rai). Bep-pe Severgnini dice che questa abi-tudine è sleale e di cattivo gusto.L’esempio più eclatante è quello diCarlo Conti (peraltro bravissimo)che, durante il suo leggero ma di-screto programma “l’Eredità”, ol-tre a ripetere più volte che, al ve-nerdì, c’è una sua trasmissione – “Imigliori anni” – assolutamente danon perdere, compare nelle inter-ruzioni promozionando divani,monete ricordo della Zecca e altro.L’esempio più stridente è poi quellodi Rita Dalla Chiesa che conduce congrande professionalità il programma“Forum”. Più stridente perché laDalla Chiesa, non solo conduce latrasmissione presentando e coordi-nando contendenti, pubblico e giu-dici, ma interviene nel dibattito di-scettando di morale, etica, onestà,reati, malattie, drammi familiari,amore (e lo fa con serietà e una cer-ta autorevolezza). Poi, di colpo, il pri-mo piano del suo viso si sposta sumaterassi, poltroncine semoventi,pentole e giù copioni da rappresen-tanti vecchio stampo e lodi spertica-te a prodotti vari, senza ritegno, sen-za ironia. Per far vendere, per ag-giungere notule ai già invidiabiliguadagni della trasmissione princi-
Guido Gay
ioto
cco!
Musica: più latte e migliori consulenti
Conduttori e telepromozioni
Era o non era il vero bardo di Stratford-upon-Avon?
Un mistero letterario quello dell’au-tore di Amleto, Giulietta e Romeo eLa tempesta? Da secoli si discetta sulla paternità di queste e molte al-tre straordinarie opere e si mette indiscussione che appartengano aShakespeare.Secondo Mark Twain e altri, l’auto-re delle citate stupende opere sareb-be stato un nobile della Seicentescacorte elisabettiana (Sette di Corseran. 47 del 24 novembre 2011 a firmaM.S.). Diversa la ricostruzione diJohn Underwood, alias Gene Ayres,giornalista statunitense autore de Illibro segreto di Shakespeare edito inItalia da Newton Compton. Il libroromanza la ricostruzione lasciandoa personaggi immaginari il compi-to di scoprire la vera identità delBardo. Ma dietro la fiction sono sta-ti utilizzati riferimenti a fatti e per-sone realmente esistiti, come adesempio (dice Gene Ayres) la cer-tezza che la figlia di Shakespearefosse analfabeta come quasi tuttigli abitanti della zona rurale in cuientrambi vissero.Non solo: esisterebbe un certificatodi matrimonio che William avrebbefirmato con una X come usavano fa-re le persone che non sapevano scri-vere. Ma allora: siamo davanti allapiù grossa truffa letteraria della sto-ria? Oppure si tratta soltanto di in-venzioni di scrittori e giornalisti incerca di scoop? Non sappiamo. Infat-ti ci viene da dire, di fronte ad esem-pio a Otello o al Mercante di Vene-zia e, soprattutto, ad Amleto, “è luio non è lui, questo è il problema!”.
pale. Chissà: un giorno i contenden-ti di “Forum” si contrapporranno,ad esempio, su un “barbone” chedorme per terra sotto i ponti e chie-de un tetto ai figli e la reclame di unmaterasso spumoso, soffice, antia-cari che la nostra Rita invita ad ac-quistare con sconti del 70%.
Mentre a Barcellona Pozzo di Gotto(Messina) si contano i danni della tra-gica alluvione, riaffiora – come un in-cubo – il caso del Comune di Giam-pilieri (costa ionica) dove nel 2009 unfiume di fango fece 37 morti. Furo-no stanziati 400.000 euro ma non sene fece altro che – in omaggio alclientelismo – consulenze fiduciarie eincarichi “una tantum” di tre mesi atecnici di diverso genere. La cosa, in sé, è scandalosa, mentrenon si capisce la pesante ironia cheha circondato la scoperta che unodei tecnici scelti per operare il pro-getto di rinascita di Giampilieri eraun diplomato in pianoforte, un pia-nista. Invece una musica discretapuò fare molto per migliorare i risul-tati. Si veda l’aumento di produttivi-tà in uffici in cui vengono erogate te-nui musiche di sottofondo; si vedal’aumento del latte prodotto dallemucche in stalle ove siano diffusemusichette a basso volume. Torniamo ai consulenti assunti perGiampilieri: la presenza – fra loro –di un pianista non può aver agevo-lato il lavoro, le riflessioni, i dibatti-ti, i calcoli dei tecnici impegnati aintervenire sui disastri della poveracittadina ionica? È possibile.
... AL FIN DELLA LICENZA, io tocco!
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Con l’accordo del 16 novembre2011 si è conclusa la trattativa
con Federalberghi per il rinnovo delccnl scaduto il 31 dicembre 2010.L’accordo prevede importanti modi-fiche alla parte normativa, incre-menti retributivi per il triennio 2011-2013 e un rafforzamento del welfarecontrattuale.Illustriamo sinteticamente i contenu-ti dell’accordo che decorre dal 1° gen-naio 2011 e scade il 31 dicembre2013, salvo le diverse decorrenzepreviste da singole norme.
Aumento retributivoNel corso del triennio 2011-2013, ai di-rigenti in forza alla data di stipula del-l’accordo di rinnovo saranno dovutidegli aumenti retributivi mensili lordi:100 euro dal 1° dicembre 2011; 135euro dal 1° aprile 2012; 155 euro dal1° luglio 2013.Per un totale a regime di 390 euro chepotranno essere assorbiti solo da som-me concesse in acconto o anticipazio-ne su futuri aumenti contrattuali, suc-cessivamente al 31 dicembre 2010.Conseguentemente, il minimo con-trattuale mensile passa dagli attuali2.700 euro a 2.800 euro lordi a decor-rere dal 1° dicembre 2011, a 2.935 eu-ro lordi a decorrere dal 1° aprile 2012e a 3.090 euro lordi a decorrere dal 1°luglio 2013.Fermo restando il rispetto di queste so-glie retributive minime di accesso, aidirigenti assunti o nominati successi-vamente alla data di sottoscrizionedell’accordo sono dovuti gli aumenti
che decorrono dall’anno successivo aquello della nomina o assunzione.
Una tantumPer il periodo di vacanza contrattua-le, dal 1° gennaio al 30 novembre2011 è prevista la corresponsione,con la retribuzione di gennaio 2012,di un importo una tantum pari a 800euro lordi, non utili ai fini del tfr né dialcun altro istituto contrattuale, a ec-cezione del preavviso, anche se so-stituito dalla relativa indennità.L’una tantum può essere assorbitada importi erogati a titolo di anticipa-zione su futuri aumenti contrattuali oper i quali sia stata concordata laclausola di assorbibilità all’atto dellaconcessione. Trattandosi di arretrati retributivi rife-riti al 2011, l’importo una tantum sa-rà assoggettato a tassazione separa-ta e sottoposto a normale contribu-zione previdenziale.
Vitto e alloggioSi è anche stabilito di adeguare i va-lori convenzionali di vitto e alloggiocome indicato nella tabella.Si ricorda che questi importi sono ero-gati sulle 12 mensilità effettive e nonsono utili ai fini del tfr e della retribu-zione di ferie e festività.
AspettativaQualora vengano concordati tra il di-rigente e il datore di lavoro periodi diaspettativa non retribuita inferiori a 30giorni di calendario consecutivi, taleeventualità non sospende l’obbligocontributivo da parte dell’azienda edel dirigente a favore del Fondo Ma-rio Besusso (Fasdac) e dell’Associazio-ne Antonio Pastore, ciò per permette-re, anche in tali casi, una corretta ge-stione dell’erogazione delle prestazio-ni da parte di questi enti.
Trasferimento della sede di lavoroSono stati ridotti i mesi di preavvisoche l’azienda deve rispettare nellacomunicazione del trasferimento ri-spettivamente a tre o a quattro me-si, nel caso di dirigente con familiaria carico.È stata introdotta, come già avvieneper altri settori rappresentati da Ma-nageritalia, l’indennità una tantumda corrispondersi al momento deltrasloco, in misura non inferiore auna mensilità e mezza di retribuzio-ne o a tre mensilità nel caso in cui ildirigente abbia familiari a carico, edè stata abrogata la maggiorazione diun terzo dell’indennità sostitutiva delpreavviso, nel caso in cui il dirigen-
RINNOVATO IL CCNL PER I DIRIGENTI DI AZIENDEALBERGHIERE
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dall’1/7/2011 dall’1/4/2012 dall’1/7/2013
Vitto 100 120 130
Alloggio 172 180 200
Totale 272 300 330
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Mario Negri e l’Associazione AntonioPastore: il requisito anagrafico è sta-to elevato da 39 a 40 anni compiuti;l’anzianità nella qualifica di quadro,per chi viene nominato dpn entro ilcompimento del 48° anno di età, è ri-dotta da 5 a 3 anni e, come già av-veniva prima, può essere maturataanche in aziende diverse; è previstala medesima agevolazione, per unsolo anno, per l’assunzione di diri-genti disoccupati di età non inferiorea 50 anni compiuti.
Temporary managerSempre in tema di agevolazioni con-
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te dia le dimissioni per giusta causaa seguito del trasferimento ad altrasede di lavoro.Si è inoltre precisato che le disposizio-ni contenute nell’art. 16 del ccnl si ap-plicano solo in caso di trasferimento di-sposto dall’azienda e che la situazionedi detrimento conseguente al trasferi-mento si considera ravvisabile qualo-ra la distanza dalla sede di lavoro ori-ginaria risulti superiore a 350 km.
Malattia e infortunioÈ stata adeguata la formulazione delcomma 5 dell’art. 18 del ccnl, inclu-dendo nella garanzia assicurativa perinfortuni anche il rischio derivante dainfortunio extra-professionale.
Politiche attive e formazioneprofessionaleA titolo sperimentale, le parti hannoconcordato di affidare al Cfmt, per ilperiodo 1° dicembre 2011-31 dicem-bre 2013, la promozione di azioni dipolitiche attive per il lavoro volte al-la ricollocazione dei dirigenti. Talemaggiore carico affidato al Cfmt sa-rà finanziato da un contributo unatantum di 40 euro a carico delleaziende e da un contributo di pari im-porto a carico dei dirigenti.
Dirigenti di prima nominaSono state apportate delle modificheai requisiti per poter usufruire delleagevolazioni contributive in caso diassunzione di dirigenti di prima no-mina, agevolazioni che, ricordiamo,riguardano esclusivamente il Fondo
tributive, è stata introdotta la possibi-lità di applicare la normativa relati-va ai dpn alla figura professionaledei temporary manager, includendole professionalità operanti all’internodi reti di imprese. L’agevolazionecontributiva può essere concordataanche nel caso in cui il dirigente nonabbia i requisiti previsti per i dpn, maper un periodo corrispondente al 50%della durata del contratto, fino a unmassimo di un anno.
DimissioniÈ stata inserita nella norma contrat-tuale la precisazione che le dimissio-
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ni per giusta causa in caso di mater-nità devono essere presentate co-munque entro il periodo temporaledi cui all’art. 55, comma 1, del decre-to legislativo 151 del 2001 (ovvero fi-no al compimento di un anno di etàdel bambino), ed è stato soppresso ilcomma 6 dell’art. 36 del ccnl (dimis-sioni per matrimonio).
LicenziamentoÈ stata modificata la normativa sulpreavviso dovuto al dirigente licenzia-to a seguito del compimento dell’etàanagrafica per aver diritto alla pen-sione di vecchiaia, inserendo un pre-avviso unico, indipendentementedall’anzianità di servizio, di 30 giorni,integrato dalle mensilità necessarieper conseguire l’effettivo accesso allapensione. La suddetta modifica avrà
effetto per i licenziamenti comminati adecorrere dal 1° dicembre 2011.Viene quindi confermata, all’internodel ccnl, un’importante tutela chepermette al dirigente licenziato a se-guito del raggiungimento dell’etàpensionabile di avere comunque di-ritto a percepire la normale retribu-zione fino al momento dell’aperturadella finestra di decorrenza che daràluogo all’effettiva liquidazione deltrattamento pensionistico, in mododa non rimanere privo di una fontedi reddito.
Fondo Mario Besusso (Fasdac)Federalberghi ha concordato di par-tecipare al piano di riordino del Fa-sdac messo in atto dalle organizzazio-ni costituenti, allo scopo di garantirela tenuta finanziaria del Fondo.
A decorrere dal 1° ottobre 2011, sonostati inoltre adeguati i contributi, inconformità a quanto previsto dall’ac-cordo stipulato il 27 settembre scorsoper i dirigenti delle aziende del terzia-rio, della distribuzione e dei servizi, tra-mite l’incremento del contributo a ca-rico delle aziende volto a finanziare lagestione dei dirigenti pensionati chepassa dai precedenti 505,34 euro an-nui agli attuali 1.107,15 euro annui,con un aumento di 601,81 euro annui.
Fondo Mario NegriL’accordo stabilisce un incrementoannuo del 2% del contributo inte-grativo a carico delle aziende per laprevidenza complementare con ri-ferimento al quadriennio 2011-2013e l’adeguamento del contributo or-dinario a carico delle aziende, coneffetto dal 2009, sulla base di quan-to previsto dalla contrattazione col-lettiva degli altri settori rappresen-tati da Manageritalia. Per venire in-contro alle aziende è stato concor-dato un differimento del pagamen-to degli arretrati al 10 aprile 2012,senza che siano dovuti interessi néaltri oneri.
Commissione paritetica per il welfareSi è stabilito di attivare entro dicem-bre 2011 una Commissione pariteti-ca che avrà lo scopo di esaminarefinalità, funzioni, statuti e gover-nance dei fondi bilaterali, anche inrelazione all’evoluzione legislativain materia.
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DIRIGENTI TRASPORTIUn accordo in vista del rinnovo contrattuale
Il 2 novembre scorso tra Manageritalia e Confetra è stato sottoscrittoun accordo per adeguare la normativa contrattuale sul Fasdac e sul Fon-do Mario Negri, in modo da estendere anche ai dirigenti e alle aziendedel settore le modifiche contrattuali stabilite per i dirigenti delle aziendedel terziario, della distribuzione e dei servizi. Per i contenuti dell’accordodi adeguamento si veda l’informativa sul sito www.manageritalia >> di-rigenti >> contratti >> contratto trasporti. A breve le parti dovranno avviare il confronto per il rinnovo del ccnl 6aprile 2005 che, come è noto, scadrà il 31 dicembre 2011 sia per laparte economica che per quella normativa.
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Ha compiuto un anno il progetto“Un fiocco in azienda” promosso
dal gruppo Donne Manager di Mila-no che, aiutando le dipendenti in gra-vidanza e nei primi anni di vita delpiccolo, si pone come ambizioso obiet-tivo cambiare mentalità culturale ver-so una maggiore responsabilizzazionedell’azienda e delle loro lavoratrici af-finché la maternità e il rientro profes-sionale siano vissuti più serenamenteda entrambi. E così la Festa dei fiocchiè stata una vera festa coi fiocchi! Il 17 novembre scorso l’hotel Execu-tive di Milano ha fatto da cornice al-la grande festa di compleanno i cuiprotagonisti erano innanzitutto ibimbi nati in questo primo anno e leloro mamme, aderenti al progetto(per ora quasi un centinaio). Ma an-che tutte le aziende, una trentina,che finora hanno aderito permetten-do di vivere con serenità il periodopre e post parto alle proprie dipen-denti, oltre ad avergli così garantitola possibilità di usufruire di alcune
opportunità tra cui la card persona-lizzata che fornisce anche servizi pediatrici o il programma Nutri-mamma in collaborazione con Icans([email protected]).Un pomeriggio allegro in cui non èmancato il rinfresco, una bella tortae simpatici intrattenitori per i più pic-coli. E naturalmente i fiocchi donatida ogni manager alla propria dipen-dente come ricordo, quei fiocchi che
Manageritalia invia all’aziendaquando nasce il bimbo e che vengo-no esposti in azienda.L’appuntamento è per la secondacandelina, insieme a tutti i neonatidel 2012 e le aziende aderenti, spe-riamo sempre più numerose!
Per saperne di più www.manageri-talia.it >> eventi e iniziative >> ma-nageritalia per le donne
BUON COMPLEANNO AL FIOCCO!
Prima candelina per il progetto a sostegno delle dipen-denti in dolce attesa
Un grande ringraziamento a tutte leaziende che ci hanno aiutato: Aia Tau-
mastica, Assidir, Bortolomiol, Enterprise Hotel,
Hewlett Packard, Gpa Wide Group, Grand
Hotel Imperiale lago di Como, Kellogg Italia,
Mattel, McDonald’s, Mediamarket, Mellin,
Preca Brummel, S.T. Dupont, Tag Heuer,
Veuve Clicquot
D O N N EMANAGERM I L A N O
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T AREA CONTROLLO DI GESTIONE E FINANZA
Pianificazione e programmazione finanziaria Come comprendere le principali variabili aziendali che de-terminano il fabbisogno finanziario aziendale.Udine, 20 gennaio
Mergers & acquisitions: la finanza straordinariaCome accelerare lo sviluppo attraverso le operazioni di fi-nanza straordinaria.Milano, 26-27 gennaio
I principi contabili internazionali: aggiornamenti ecasi - edizione rinnovataCome redigere un bilancio secondo i principi contabili in-ternazionali.Milano, 31 gennaio e 1 febbraio
Il costing e la valutazione dei processiCome recuperare efficacia ed efficienza nelle aziende do-ve prevalgono i costi di struttura.Roma, 1 febbraio Milano, 23 febbraio
Indicatori di performanceCome costruire i più rappresentativi indicatori sulle perfor-mance di gestione.Milano, 8 febbraio
Il rapporto banca/impresa alla luce di Basilea III Come comprendere le motivazioni macroeconomiche chehanno portato alle nuove regole.Roma, 10 febbraio
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Marketing efficace di se stessiStrumenti per un’efficace “vendita” della propria immagi-ne e delle proprie competenze.Genova, 18 gennaio e 22 febbraio
Time managementCome bilanciare vita professionale e privata.Milano, 23 gennaio
Spett-attori di conflittoCome riconoscere le diverse tipologie di conflitto attra-verso l’utilizzo di alcune tecniche espressive di fronte aun pubblico.Milano, 19-20 gennaio
Come gestire la nuova Generazione Y Come generazioni diverse possono creare valore insieme.Torino, 26 gennaio
Personal brand 2.0 Come costruirsi un’immagine online di successo.Roma, 27 gennaio
L’arte del caring Come prendersi cura dei propri collaboratori.Bologna, 3 febbraioRoma, 7 febbraio
MARKETING E
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I CORSI DI GENNAIO E FEBBRAIO
CFMT - Centro di formazione management del terziariowww.cfmt.itSede: 20137 Milano • Via Candido Decembrio 28
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Storytelling: il potere delle storie d’impresaCome trasmettere valori, condividere conoscenze, crearefiducia e motivare attraverso l’arte del raccontare.Trento, 24 gennaio e 9 febbraio
Business intelligenceCome analizzare le informazioni e trasformarle in supportidecisionali.Napoli, 25 gennaio
Risk analysis dei sistemi informativiCome prevedere ed evitare il fallimento di un progetto in-formatico.Milano, 25 gennaio
System dynamics: decidere nella complessitàCome comprendere e sperimentare le conseguenze delleproprie scelte.Udine, 1-2 febbraio
Leadership agendaCome rendere unico e misurabile il successo del proprioruolo di leader.Roma, 2 febbraio Milano, 28 febbraio
La valutazione economico-finanziaria del business planCome impostare un business plan e come valutarne la qua-lità economica.Milano, 7-8 febbraioRoma, 13-14 febbraio
ORGANIZZAZIONEFORZE DI VENDITA
Il budget plan delle venditeCome trasformare le strategie commerciali in risultati disuccesso.Milano, 19-20 gennaioRoma, 30-31 gennaio
Costruire una squadra vincente di venditoriCome rendere unica la propria azienda sul mercato me-diante la capacità innovativa dei propri venditori.Milano, 24-25 gennaio
I primi 100 giorni da direttore venditeCosa fare per avere successo in questo ruolo sfidante e al-tamente competitivo.Milano, 25-26 gennaio
Sales experience Come incrementare il valore dell’offerta attraverso l’espe-rienza d’acquisto.Milano, 27 gennaio
Il controllo delle vendite (i kpi della vendita)Un sistema di monitoraggio dei risultati della propria orga-nizzazione commerciale che permette di avere una rapidavisione dei risultati delle proprie.Biella, 2 febbraio
Vendere con internetCome integrare il web tra i canali di distribuzione.Milano, 10 febbraio
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CFMT • SEGRETERIA CORSIMILANO Valentina Mussi, tel. 025406311 ROMA Daniela Lignini, tel. 065043053
La partecipazione ai corsi è gratuita per tutte le aziende e i dirigenti che versano annualmente i contributi.
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Editore: Manageritalia Servizi srl
Direttore responsabile: Guido Gay
Coordinamento: Roberta Roncelli
Redazione: Davide Mura, Luca Padovani,Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta
Direzione, redazione, amministrazione:20129 Milano - via Antonio Stoppani 6tel. 0229516028 - fax [email protected]
Le opinioni espresse dagli autori impegna-no esclusivamente la loro responsabilità
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DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATOFEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL
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FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTIAZIENDE COMMERCIALI
MENSILE DI INFORMAZIONE ECULTURA DI MANAGERITALIA
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SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO
Hanno collaborato a questo numero
Camilla Cozzi è avvocato, esperta di diritto della famiglia e delle per-sone, esercita presso lo studio legale associato Ciriello-Cozzi. (pag. 30)
Ida Bona è psicologa e consulente aziendale. (pag. 54)
Sergio Di Giorgi è formatore, consulente e critico cinematografi-co. Consigliere nazionale Aif (Associazione italiana formatori), coordina dal2007 l’Aif Forfilmfest-Festival del cinema per la formazione. (pag. 40)
Enrico Giovannini è presidente Istat. (pag. 6)
Emilo Rossi è ceo di EconPartners srl. (pag. 36)
Fulvia Sbrozzi è vicepresidente di Cegos Search Italia e fa partedel gruppo Donne Manager di Manageritalia. (pag. 48)
da Manageritalia
Daniela Fiorino
I NOSTRI BLOG
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