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ESTRATTO DAL N° 18/91 Determinazione indiretta della coesione di leganti tal quali o modificati eseguita su miscela standard di sfere di vetro G. Peroni R. Lanucara S. Pallotta

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ESTRATTO DAL N° 18/91

Determinazione indiretta della coesione di leganti tal quali o

modificati eseguita su miscela standard di sfere di vetro

G. Peroni R. Lanucara

S. Pallotta

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Determinazione indiretta della coesionedi leganti tal quali o modificati eseguita

su miscela standard di sfere di vetro

G. Peroni, R. Lanucara, S. Pallotta

Indirect measurement of the cohesion of bitumen, plain or modified,bv testina standard mixtures of small size alass balls

SUMMARY

This paper deals with a new testing procedure aimed at a performance oriented quality assessment ofmodified bitumens as compared to traditional penetration grades.

The proposed methodology is based on the use of a specially designed equipment, developed to allowindirect measurements of the cohesion of a given binder by investigating the behaviour of a «simulatedmix» in which the mineral aggregate is replaced by a blend of calibrated small size glass balls, and specimensubmitted to static creep test. After the description of the different pieces of equipment used, both to pre-pare the specimen and to perform the testing, the paper outlines the testing methology followed and defi-nes the meaning of the parameters adopeted as a result of the experimental work done in the course of1990 and 1991 at Centro Rilevamento Dati e Prove sui Materiali of Società Autostrade.

The study, which takes into consideration several grades of conventional bitumen as well as two typesof modified bitumens, rather extensively and successfully used on the tollroads of the I.R.I. network, showsthat the adopted parameters may be considered as meaningfull since they correlate with the actual perfor-mance of the inders on the road.

Ther results of the testing work are quite in line with the behaviour of the different mixes used in theconstruction during recent years. These results are tabulated and plotted on graphs to make their interpre-tation offhand in view of a possible «rating» of the binders under-consideration for road construction purpo-ses.

The «cohesion» values obtained are finally compared, for each binder, with the value of viscosity andrelaxation derived from a , < ad hoc» rheology study.

Future developments of the method are also indicated in the conclusions.

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GENERALITÀ

L'impiego dei bitumi modificati in campo stradale si sta sempre più consolidando in virtù dell'esigenzadi migliorare le caratteristiche funzionali e strutturali delle pavimentazioni alla luce del continuo incrementodel traffico pesante, cui fa riscontro la sempre maggiore difficoltà a reperire materiali idonei in misura suf-ficiente.

Le normative esistenti si sono rivelate spesso inadeguate alla valutazione del comportamento delle mi-scele bituminose modificate.

In particolare non risultano adeguatamente attendibili i criteri in base ai quali vengono oggi «giudicati» ileganti modificati, con il rischio che possano venire scartati prodotti idonei e viceversa accettati prodottinon confacenti alle esigenze di impiego sia per difetto che per eccesso.

Ciò ha portato i ricercatori dei paesi tecnologicamente più avanzati ad approfondire gli studi e le speri-mentazioni in questo settore.

In tale quadro si inserisce l'iniziativa del Siteb che gli estensori del presente articolo sono lieti di aver ac-colto proponendo un particolare sistema di valutazione pratico ed utilizzabile sia in fase di formulazione (la-boratorio) che di controllo (cantiere).

1 - Descrizione dell'apparecchiaturaper il confezionamento dei provini

L'apparecchiatura indicata nella Tavola 1 è co-stituita da un piatto di base (G), da una fustella cilin-drica in 2 pezzi (B), da un collare i due pezzi (A) chemantiene al suo posto le due pareti semi-cilindrichedella fustella e dal disco (C) che confina il provino di-stribuendo uniformemente sulla sua faccia superioreil carico del corpo (F) durante la fase di costipamen-to e raffreddamento dell'impasto sferette/bitume.

Gli altri due dischetti (D) ed (E) vengono utilizza-ti durante la fase di carico e di schiacciamento delprovino, per distribuire uniformemente il carico.

Il provino cilindrico denominato provino Legnani( ), di 50 mm di diametro e 50 mm di altezza, è co-stituito da un impasto di sferette di vetro e bitume.

Nei provini in questione vengono utilizzate2850 sferette (425 con diametro di 5 mm e 2425con diametro di 3 mm aventi una superficie speci-fica pari a 1020,17 cm2) ed un quantitativo di bi-tume determinato dallo spessore della pellicola va-riabile fra 50 e 70 g nelle prove effettuate, corri-spondenti a circa 5 = 7 grammi.

Attrezzatura e materiali di prova

- Sfere di vetro- Fustella apribile e supporti di confinamento

(Vedi tavola 1)- Termocriostato con campo di temperatura tra -

10°C e + 60°C (+0.1°C)

- Stufa termostatica (200°C+3°C)- Cella frigorifera- Apparecchiatura per compressione con misura

delle deformazioni, con vasca sottostante dotatadi serpentine per la termoregolazione, dell'ac-qua ed agitatore ad elica con velocità regolabile(la strumentazione di compressione e la vascaderivano dalla macchina per prove di impronta -normativa DIN 1996)

- Bilancia di precisione (0.01 grammi)- Calibro- Vaso di estrazione con filtro a maglie da 1.0 a

1.5 mm- Spatola con lama in acciaio- Pinza a becco lungo- Martelletto con battente in plastica- Vaschette in alluminio- Spray al silicone non sensibile alla temperatura- Cronometro contasecondi

2 - Descrizione della metodologia di provaPreparazione dei campioni di bitume

Si preparano le vaschette di alluminio etichet-tandole; riscaldato il bitume al punto di renderlofluido lo si cola nella vaschetta in ragione di 5 = 7grammi.

Parallelamente si confezionano i campioni perle prove reologiche, di penetrazione e punto dirammollimento.

I bitumi modificati vengono preventivamentemiscelati con idonei strumenti.

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Preparazione della miscela sferedi vetro - bitume

Si pesano separatamente i due componenti del-la miscela costituita da sferette del diametro di 3 e5 mm.

La somma dei loro pesi costituisce la tara delprovino.

Si collocano le sferette al forno, per almeno30' alla temperatura di 160 = 180°C, in funzionedella consistenza del legante.

Preparazione della fustellaSi ingrassano i componenti della fustella (2 fian-

chi, coperchio e fondo dell'elemento di confina-mento) con lo spray al silicone.

Si collocano quindi in forno alla stessa tempera-tura delle sferette per almeno 30'.

Preparazione del provinoLe sferette vengono versate nella vaschetta con-

tenente il bitume; la vaschetta con sferette e bitu-me viene rimessa in stufa per non più di 5' allatemperatura di impasto prescelta.

Si scalda con il becco Bunsen la spatola con lalama di acciaio e tramite essa si miscelano le sferecon il bitume (l'operazione deve avvenire entro30"); si rimette al forno la miscela preparata man-tenendola raccolta.

Si pulisce la lama d'acciaio e la si riscalda nuo-vamente.

Si estraggono quindi dal forno le palline mesco-late al bitume e con un unico movimento si versanonella fustella; per compiere questa operazione ci siaiuta con la lama calda, assicurandosi che tutte lepalline siano state recuperate; quindi, sempre conla lama, si assestano le palline dentro la fustella.

Per evitare la segregazione delle sferette si dan-no 20 spatolate arrivando sino al fondo della fu-stella, senza raschiarne le pareti.

Si chiude il provino con il coperchio e gli si ap-plica il peso, che viene fatto ruotare sia in senso o-rario che antiorario, facendolo oscillare con una a-zione abbastanza energica al fine di livellare il co-perchio della fustella, assicurandosi della sua per-fetta orizzontalità.

Si pone la fustella nel refrigeratore, così da evi-34

Esecuzione della provaSul provino immerso in acqua alla temperatura

di prova, si colloca un disco ripartitore di caricodello stesso diametro del privino, di spessore (pe-so) variabile in funzione della temperatura di pro-va, facendo attenzione che lo stesso risulti perfet-tamente centrato al provino ed in asse con unpunzone sovrastante.

Sul punzone, di peso diverso in funzione dellatemperatura di prova, insiste il carico applicato,funzione anch'esso della temperatura (vedi tabellaa pag. 5).

Il punzone scarico viene abbassato fino ad ap-poggiarsi sul disco ripartitore in modo da ottenereun perfetto contatto tra le superfici, ma senza tut-tavia esercitare nessuna pressione.

Il punzone viene bloccato tramite apposito dispo-sitivo; si installano i pesi che determinano il caricodi prova sopra al punzone, si azzera la strumentazio-ne di lettura delle deformazioni e dei tempi.

Una volta assicurato che il provino sia perfetta-mente termostatato alla temperatura prefissata sida inizio alla prova liberando il punzone.

A determinati intervalli di tempo costanti, siprocede alla lettura delle deformazioni fino a giun-gere al superamento della deformazione del 10%relativa all'altezza iniziale del provino.

Per effettuare questa operazione è consigliabileimpiegare una strumentazione elettronica di acqui-sizione dati.

Si pesa il provino (bilancia tecnica al centesimodi grammo) e se ne rileva l'altezza in mm con il ca-libro (tre letture perimetrali mediate).

Prima della prova si pone il provino per 60' inacqua, che è mantenuta alla temperatura di provadal termocriostato; l'acqua della vasca dovrà esse-re tenuta in movimento tramite l'agitatore ad elicaper distribuire uniformemente la temperatura nelbagno.

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Pulizia del provino

Dopo l'effettuazione della prova di deformazio-ne il provino viene messo in estrazione fino a puli-tura delle sferette da recuperare.

Le temperature e le relative tensioni unitamentealle caratteristiche delle attrezzature e di materialiimpiegati nello studio vengono riportate nella ta-bella 1 riepilogativa riportata nella pagina a fianco.

4 - Parametri significativi e lorointerpretazione

Dopo un approfondito esame dei numerosi datiottenuti nel corso delle prove eseguite nelle diversecondizioni, si sono individuati alcuni parametri si-gnificativi atti a consentire una valutazione dei ri-sultati di volta in volta ottenuti attraverso il com-portamento dei bitumi e/o dei leganti modificati intermini di «coesione», coesione intesa come «capa-cità» di resistere nel tempo a carichi prefissati a de-terminate temperature». Detti parametri sono latangente di alfa, il tempo di pre-rottura ed il rap-porto di rigidezza.

Tangente di alfa

La tangente di alfa è espressa come rapportofra la differenza dei tempi in secondi corrisponden-ti alle deformazioni del 5% e del 10% del campio-ne di prova e la differenza fra le due deformazionicorrispondenti.

La tangente di alfa o pendenza della retta sipuò determinare graficamente da un diagramma inscala lineare di cui riportiamo qui di seguito un e-sempio indicativo:

36Grafo N° 1

3 - Descrizione delle condizioni di prova

Le prove di coesione sono state eseguite su tretipi di bitumi tal quali, 40/50, 60/70 ed 80/100e di due tipi di bitumi modificati denominati «Soft»e «Hard» costituiti rispettivamente da un bitume80/100 + 6% PEC che nella presente memoriaverrà menzionato come Modifica Soft, e da un bi-tume 80/100 + 6% SBS-R + 2% LDPE che verràmenzionato come Modifica Hard.

Per «Soft» si intende una modifica «leggera» attaa conferire al legante caratteristiche diverse daquelle del bitume di base mediante procedimenti difacile tecnologia; per «Hard» una modifica «sostan-ziale e profonda» delle caratteristiche del bitume dipartenza mediante tecnologia complessa.

Ovviamente entrambe le modifiche apportanomiglioramenti prestazionali ai bitumi tal quali.

I tre bitumi tal quali sperimentati si sono sceltiprovenienti tutti dalla stessa raffineria; questa con-dizione è stata ritenuta di primaria importanza, a-vendo riscontrato nel corso delle prove che moltospesso a bitumi di uguale penetrazione, ma prove-nienti da processi di produzione differenti corri-spondono comportamenti diversi.

Si sono individuate tre temperature di prova:10°C, 25°C e 40°C e per ciascuna di esse sonostate individuati tre diverse tensioni assiali.

Per giungere a questo, sono state eseguite unnotevole numero di prove di laboratorio per defini-re dei valori di carico atti a consentire la determi-nazione dei parametri significativi mediante provadi deformazione (Creep statica).

Tali valori, riportati nelle tabelle seguenti sonostati adottati per tutti i provini analizzati (minimo 5per ogni carico) al fine di consentire una valutazio-ne comparativa, statisticamente attendibile dei di-versi leganti studiati.

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Tempo di pre-rottura Rapporto di rigidezza

Il rapporto di rigidezza è espresso con le se-guenti formule:

dove:

Il tempo di «pre-rottura» è quello corrispondenteal valore minimo della funzione di deformazioneJ(Pr), dipendente dal tempo, dal carico applicato edalla temperatura di prova.

Grafo N° 2

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Grafo N° 3

Infine il parametro di rigidezza Rr25/Rr40 e-sprime la proprietà del legante di mantenere neltempo la capacità di resistere ai carichi medio/bas-si ed a temperature medio/alte.

Bassi valori di quest'ultimo parametro indicanoun buon mantenimento delle caratteristiche elasti-che del legante, alti valori viceversa possono gene-rare nel legame comportamenti visco-plastici.

Alti valori di tale parametro denotano una scar-sa resistenza del legame alle alte temperature ed u-na sicura «rigidezza» alle basse; viceversa bassi va-l ori mostrano un comportamento elastico.

Il rapporto di rigidezza Rr10/Rr25 rileva an-ch'esso quanto precedentemente descritto ma inun campo «medio» di esercizio, sia in termine ditemperatura che di carichi applicati.

Grafo N° 4

Grafo N° 5

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Grafo N° 6

Grafo N° 7

Grafo N° 8

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Grafo N° 11

Grafo N° 10

Grafo N° 9

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Grafo N° 1 2

Grafo N° 13

Grafo N° 14

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Tabella N° 1

Tabella N° 2

In particolare i bitumi modificati esaminati allebasse temperature (10°C) hanno messo in eviden-za una velocità di deformazione più elevata rispet-to a quelli tal quali; alle alte temperature (25°C e40°C) invece, tale «velocità» subisce una netta di-minuzione; alle stesse temperature i bitumi tradi-zionali presentano viceversa una netta accelerazio-ne della velocità di deformazione.

Tali andamenti risultano più accentuati nel casodei bitumi «Hard» rispetto a quelli «Soft» e denota-no nei riguardi di quelli tradizionali maggiore «ela-sticità» alle basse temperature e maggiore resisten-za alle deformazioni alle alte. Tutte le valutazioni, a

5 - Risultati e loro interpretazione

I risultati complessivi delle prove sono riportatinelle tabelle 1, 2, 3, 4, 5, nei grafici dal 3 al 14e nell'istogramma 1.

Tali valori sono stati ottenuti con il metodo deiminimi quadrati, elaborando le misure sperimentalia gruppi di cinque per ciascun carico e temperatu-ra, definendone i coefficienti di regressione.

Per quanto riguarda i tempi corrispondenti alledeformazioni del 5% e del 10% dei provini, si so-no riscontrate notevoli differenze di comportamen-to tra i bitumi tal quali e quelli modificati.

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Tabella N° 3

Tabella N° 4

Tabella N° 5

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I rapporti di rigidezza dei bitumi tal quali sonorisultati sempre più elevati rispetto a quelli determi-nati sui modificati; in particolar modo i rapportiRr10/Rr40 dei bitumi tradizionali si sono rivelatiestremamente alti evidenziando scarsa resistenzaalle deformazioni alle alte temperature ed eccessi-va «rigidezza» alle basse, confermando peraltro lemedesime tendenze comportamentali riscontratecon gli altri parametri di studio.

La cosa importante è che la prova con le sferedi vetro evidenzia nettamente questi comporta-menti già in parte noti attraverso le prove reologi-che e segnatamente tramite i valori della tangentedi alfa e del rapporto di rigidezza Rr10/Rr40 cherisultano essere i parametri più significativi.

6 - Reologia dei leganti utilizzati

Si sono eseguite analisi reologiche su tutti i le-ganti studiati per ottenere una conferma dei risul-tati ricavati dalle prove di coesione e per valutarela possibilità di confrontare tali risultati con quelli

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riguardo eseguite, risultano particolarmente atten-dibili in quanto si sono analizzati diversi bitumi inun vasto campo di temperature e di carichi.

Parametro di fondamentale importanza è risul-tato la «tangente di alfa» o «pendenza della retta»;le prove hanno evidenziato che a valori più elevatidi tale parametro corrispondono velocità di defor-mazione più ridotte; ciò permette di valutare la ca-pacità di un legante a sopportare determinati cari-chi a determinare temperature.

Come già descritto essendo la tangente di alfaun rapporto fra la differenza dei tempi e le relativedeformazioni è ovvio che possono essere conside-rate valide tutte le considerazioni fatte in preceden-za.

Il tempo di pre-rottura indica con precisione ilmomento in cui il bitume in esame «esce» da unafase visco-elastica ed «entra» in una fase visco-pla-stica.

Il comportamento di tale parametro per quantoriguarda i bitumi esaminati ha confermato la validi-tà dell'interpretazione data in precedenza alla tan-gente di alfa.

Istogramma N° 1

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derivati dalle prove effettuate con il viscosimetrorotazionale individuando tramite la curva di scorri-mento e la prova di rilassamento i valori di: visco-sità, limite di scorrimento, tempo di rilassamento,valore di soglia, modulo di viscosità e l'angolo diperdita; le tabelle riepilogative (Tab. 6, 7, 8, 9 e10) ed i grafici riportati qui di seguito descrivonogli andamenti ottenuti.

Tutte le suddette prove sono state effettuate avarie temperature (da 40°C a 160°C).

Questi parametri definiscono lo stato viscosodel materiale in: newtoniano, plastico ed elastico.

Una sostanza Newtoniana può essere raffigura-ta come una molla, la cui deformazione non è pro-porzionale al carico applicato ma alla velocità dideformazione. Le sostanze viscoelastiche mostra-no invece una combinazione di entrambi i compor-tamenti. In particolare i solidi viscoelastici possonoessere rappresentati come due molle collegate in

parallelo e con la stessa deformazione (g) dove latensione applicata è pari alla somma delle tensioninelle componenti elastica e viscosa:

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Tabella N° 10

Tabella N° 9

Tabella N° 8

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Più precisamente dal reogramma di rilassamen-to si determina il limite elastico del bitume quandoviene applicato un carico, per un tempo stabilito(7 sec.), che provoca una deformazione nel cam-pione. Quando il carico è rimosso si misura il tem-po di recupero che occorre alla struttura del bitu-me a ristabilire le condizioni reologiche iniziali.

Si sono inoltre valutate la penetrazione ed ilpunto di rammollimento, con il relativo indice dipenetrazione.

Dette analisi hanno evidenziato e confermatol'effettivo stato elastico posseduto dai leganti modi-ficati di tipo «soft» e «hard» nell'intervallo basse/al-te temperature. In particolare i tempi di rilassa-mento per entrambi i modificati mostrano un evi-dente comportamento elastico nell'intervallo 60°C- 80°C rispetto a quelli dei bitumi tal quali; stessoandamento reologico è presente nelle curve discorrimento (istogramma 2).

Grafo N° 15 - Esempio di andamento della curvadi rilassamento

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Istogramma N° 2

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Il grafico viscosità/temperatura (graf. 16) mo-stra che a parità di tempo e di carico imposto i bi-tumi tal quali hanno un andamento più visco-pla-stico rispetto a quelli modificati in cui prevale lacomponente elastica.

Ciò è confermato dal ridotto tempo di recupe-ro, impiegato dalla struttura dei materiali additivati,a riassumere le condizioni originarie. Dato moltoimportante è quello del mantenimento da parte deileganti modificati di elevate caratteristiche anchealle temperature molto alte e questo risulta validoper tutti i parametri fondamentali citati preceden-temente.

Le prove reologiche integrano quelle di «coesio-ne» in quanto sono state effettuate in un diversocampo di temperatura; proprio per questa ragionei due tipi di indagine, pur consentendo una valuta-zione comportamentale complessiva non possonoessere correlate.

A riguardo, ampliando il campo di studio, si po-tranno in futuro approfondire le considerazioni so-pra esposte.

7 - Conclusioni e possibili sviluppi futuri

Lo studio intrapreso ha permesso di individuareuna metodologia di indagine per la valutazione del-la «coesione» dei bitumi tal quali e modificati. Tale

studio ha già consentito di costituire le basi per lamessa a punto di una normativa tecnica finalizzataall'impiego dei leganti in lavorazioni stradali spe-cialistiche.

Per tale realizzazione sarà ovviamente necessa-rio estendere le prove ad un numero maggiore dibitumi con caratteristiche e provenienze diverse.

Passo successivo dovrà essere poi la definizionedei «limiti di accettabilità» riferiti ai parametri signi-ficativi già individuati.

Le analisi risultano di semplice esecuzione econ qualche piccola modifica potranno essere ef-fettuate anche in cantiere, permettendo così unavalutazione comportamentale dei leganti bitumino-si tal quali, additivati o modificati con plastomeri,elastomeri o loro combinazioni.

Da tale valutazione si potrà anche definire uncriterio di accettazione prima del confezionamentoe della messa in opera.

Non essendovi oggi, in questo campo di attività,prove e normative significative, la ricerca eseguitapresso il centro Rilevamento Dati e Prove sui Ma-teriali di Fiano Romano potrà dare un valido con-tributo all'individuazione delle prestazioni dei le-ganti sia in fase di formulazione che di realizzazio-ne dei conglomerati.

Si ringrazia il Sig. Mario Teodori per la collaborazioneprestata alla realizzazione di questo studio.

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BIBLIOGRAFIA

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