Come funziona la manovra finanziaria 2011
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Come funziona la manovra economica 2011
www.quattrogatti.info
di Paolo Lucchino e Salvatore Morelli
Novembre 2011
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Anche a causa della crisi, il nostro debito (in % rispetto al PIL) è ritornato ai livelli record raggiunti solamente durante la Seconda guerra mondiale e a metà degli anni Novanta.
Per ridurre il debito pubblico è necesssario che l’economia cresca di più o che lo Stato cerchi di ridurre il fabbisogno di denaro (spendendo meno o incassando di più con le tasse).
Il Governo, dopo tante indecisioni, ha dovuto approvare a settembre 2011 una "manovra correttiva" straordinaria che prevede di raggiungere il pareggio di bilancio (entrate = uscite) entro il 2013 ed iniziare a ridurre il debito.
Il debito record ci impone una manovra
Fonte dati: Reinhart e Rogoff 2010, e Ministero del Tesoro (elaborazione degli autori)
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
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La manovra è sufficiente per ottenere il pareggio di bilancio?
• In principio SÌ
«L'Italia ha preso seri impegni di consolidamento fiscale che vanno nella giusta direzione, e che le permettono di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013» Commissione Europea, ottobre 2011
…ma un'aggravarsi della crisi economica potrebbe ridurre ulteriormente le entrate e la manovra potrebbe non essere più sufficiente.
Luci ed ombre della Manovra 2011
Inoltre, la manovra ha 3 punti di debolezza:
Consiste principalmente di nuove tasse che nuociono alla crescita.
Per la maggior parte, queste nuove tasse colpiscono le famiglie a reddito medio-basso (manovra iniqua)
Buona parte della manovra non è ancora stata definita nei dettagli e la maggioranza di Governo è fragile. L'intervento manca quindi di credibilità.
Andiamo a vedere questi tre punti uno per volta…
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
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Circa i due terzi della manovra consistono in maggiori entrate (tasse) invece che in tagli alla spesa, potenzialmente danneggiando la crescita economica.
Piú tasse e ‘pochi’ tagli alle spese (1)
Fonte : Servizio del Bilancio del Senato (elaborazione degli autori)
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
Per vedere in dettaglio i numeri della manovra clicca QUI
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Piú tasse e ‘pochi’ tagli alle spese (2)
La pressione fiscale è la proporzione di tutte le entrate che lo Stato incassa dalle imposte rispetto alla ricchezza prodotta nel nostro
paese (PIL).
Fonte dati: lavoce.info
Questo porterà la pressione fiscale al
livello record del 44.5%.
Molti esperti (es. Alesina & Perotti, 1996) ritengono che una manovra fatta sul lato delle entrate (aumentare le tasse) e poco dal lato della riduzione delle spese sia molto dannosa per la crescita economica.
Questo potrebbe dire che presto potremmo aver bisogno di un'ulteriore manovra finanziaria!
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
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Vediamo dal grafico che gli interventi più corposi (70.9%) sono:• la riduzione delle agevolazioni fiscali per le famiglie a reddito-medio basso• aumenti delle imposte su giochi, fumo e benzina• amento dell’IVA .
N.B. Il contributo di solidarietà è solo lo 0.4% di tutte le nuove entrate.
Quali sono le nuove tasse?
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
Fonte : Servizio del Bilancio del Senato (elaborazione degli autori)
Per vedere in dettaglio i numeri della
manovra clicca QUI
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Il grafico fa vedere l’impatto dell’aumento dell’IVA e dei tagli alla agevolazioni fiscali per categoria di reddito.
Tasse che colpiscono i meno abbienti
RicchiRicchiPoveriPoveri
L'impatto totale è quasi 6 volte maggiore per le famiglie povere (casella 1) che per quelle ricche (casella 10).
Fonte dati: lavoce.info
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
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Le incertezze della manovra:una delega fiscale tutta da definire
• Per ora non si sa quasi niente di come sarà questa riforma fiscale o se ci sarà affatto. Infatti, il testo che la introduce è letteralmente un “copia e incolla” del testo della prima delega fiscale di Tremonti e Berlusconi, annunciata nel 2003 e poi per la maggior parte non attuata. Per avere una conferma, basta cliccare qui: http://www.lavoce.info/articoli/-fisco/pagina1002402.html• Per dare un po’ di credibilità a queste entrate, il Governo ha introdotto una 'clausola di salvaguardia': se la delega per la riforma fiscale non venisse esercitata entro il settembre 2012 si procederà a un taglio automatico di agevolazioni e deduzioni fiscali che abbiamo visto nelle slide precedenti.
• Un terzo della manovra (20 miliardi) è affidato alla delega fiscale. La ‘delega fiscale’ si riferisce alla legge delega sulla riforma fiscale, cioè un percorso di legge che dovrà riformare l’intero sistema fiscale entro il 2013. Per intenderci, è la legge che dovrebbe realizzare la famosa IRPEF a tre aliquote al 20%, 30%, e 40%.
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
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La manovra potrebbe non essere sufficiente a tranquiillizare i mercati della capacità dell’Italia di ripagare il debito.
Una manovra dal dubbio successo…
2/3 sono tasse
Delega fiscale da definire
Governo fragile
Effetti negativi
sulla crescita
Effetti negativi
sulla crescita
Impatto iniquo
Impatto iniquo
Rischio che non generi le
risorse stimate
Rischio che non generi le
risorse stimate
Dubbio che non abbia la
forza di implementare le decisioni
Dubbio che non abbia la
forza di implementare le decisioni
Colpisce le famiglie
meno abbienti
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
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…e la situazione dell’Italia è peggiorata
Lo ‘spread’ (il ‘termometro della crisi’)
è continuato a salire nonostante la manovra.
Declassamenti delle agenzie di rating:Standard & Poor’s (19 sett)Moody’s (4 ott)Fitch (8 Oot)
La manovra economica 2011 – Novembre 2011
Fonte dei dati: Bloomberg
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• La crisi del debito in Europa ha messo l’Italia in una delle situazioni più gravi della sua storia.
• Le risposte del Governo sono state finora inadeguate. Forti interventi di risanamento e politiche che stimolino la crescita sono necessari per evitare una crisi ancora più profonda.
• Il declassamento dell’Italia da parte delle agenzie di rating e l’aver bisogno del Fondo Monetario Internazionale per monitorare le manovre del governo dimostrano la perdità di credibilità internazionale del nostro Paese. Tutto questo aumenta i costi economici e sociali della crisi che stiamo vivendo.
• Quando diventa palese che un Governo non ha la capacità politica di fare ciò che è necessario, il Primo ministro dovrebbe avere il senso di responsabilità di rimettere il suo mandato al Capo dello Stato. Questo è quanto successo in Spagna ed in Grecia e per il bene dell’Italia ci auguriamo che possa succedere anche nel nostro Paese.
Non si scherza, la situazione è seria
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Ringraziamo Giovanni Osea Giuntella (Boston University) e Daniel Forlini (Servizio del Bilancio del Senato) per i commenti ricevuti ed il prezioso aiuto con i dati.
Per commenti, domande, informazioniscrivici a [email protected]
Grazie!