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COPIA GRATUITA San Giorgio a Gropello Cairoli La sagra, più di una festa, un appuntamento che richiama pubblico da tutta la provincia Italiani buongustai Le specialità dell’Italia nel piatto. Un patrimonio che è un vaso di Pandora L'amante discreta Non ingelosisce, ci strizza l’occhio e ci fa sentire grandi. Quell’amore di un auto d’epoca Crescere insieme La casa cresce e si evolve secondo le nostre esigenze. Ora arrivano gli incentivi per ridurre la burocrazia e migliorare il rapporto con l’ambiente >> pg. 18 Asilo Nido, se non ci fossi tu Il primo contatto di un bambino con il mondo esterno senza il filtro dei genitori, un aiuto alle famiglie ed una responsabilità enorme >> pg. 14 COPIA GRATUITA Anno 4 - n. 3 aprile 2010 O O O O O O 14 18 Maria Teresa Ruta fascino e genuinità

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L'economia, la finanza, l'attualità, il turismo, lo spettacolo, la tecnologia, la moda, il viver sano, il territorio sono solo alcuni degli argomenti che formano il carnet di &co. Magazine!Una free-press mensile elegante, curata nella confezione grafica e nei contenuti, una veste accattivante e immagini di qualità in grado di affascinare il lettore, apprezzata anche dagli operatori di riviste specializzate.Una rivista creata per raccogliere l'attenzione dell'utente durante tutto l'arco della sua esposizione, diversamente dalla stampa gratuita tradizionale che vive lo spazio di un viaggio o di un'occhiata durante un caffè. Un prodotto che sa fare bella mostra sul tavolo di uno studio, nella borsa di un professionista o sulla libreria di casa.

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COPIA GRATUITA

San Giorgio a Gropello CairoliLa sagra, più di una festa,

un appuntamento che richiama pubblico da tutta la provincia

Italiani buongustaiLe specialità dell’Italia nel piatto.

Un patrimonio che è un vasodi Pandora

L'amante discretaNon ingelosisce, ci strizza l’occhio

e ci fa sentire grandi.Quell’amore di un auto d’epoca

Crescereinsieme

La casa cresce e si evolvesecondo le nostre esigenze.

Ora arrivano gli incentivi per ridurre la burocrazia e migliorare il rapporto con l’ambiente

>> pg. 18

Asilo Nido,se non ci fossi tu

Il primo contatto di un bambino con il mondo esterno senza il filtro dei genitori, un aiuto alle famiglie ed una responsabilità

enorme>> pg. 14

COPIA GRATUITA

Anno 4 - n. 3 aprile 2010

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14 18

Maria Teresa Ruta fascino e genuinità

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n.3 - Aprile 2010by

Maria Teresa Rutaa tu per tu, senza formalità

Ordine militare e ospitalieroun tuff o nel passato

Sen. Giampaolo Bettamiol'esperienza al servizio del paese

Asilo, se non ci fossi tunido per i bambini, rifugio per i genitori

Crescere insiemela casa per sempre ma sempre in evoluzione

Tutti gli incentivicon gli sgravi rottAMIAMO

San Giorgio, cavaliere invitto15 giorni di festa per Gropello

Gropello feste e progettile idee del sindaco Chiari

Una realtà a due facceLodi: l'opinione di Vittorio Boselli

Un sindaco innamoratoPiacenza: Massimo Poggi sindaco di Coli

Italiani buongustaiil potere taumaturgico della buona tavola

L'amante discretapiù di un’auto, un amore senza riserve

Cannesla rara bellezza della Costa Azzurra

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&Co. Magazinepubblicazione periodica registrata presso il Tribunale di Pavia il 18 marzo 2007 - n. 675EDITORE: Adverum S.r.l.Via Defendente Sacchi 8, 27100 Paviatel. (+39) 0382 309826, fax (+39) 0382 308672www.adverum.net - [email protected]: tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica sono riservati

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FONDOClaudio Milani

Direttore

sate, ci buttiamo alle spalle lo stress della settimana. Ci accomodiamo sotto il per-golato, al riparo dal vento ancora un po’ freddino e con il sottofondo della risacca nelle orecchie, ci dedichiamo con entu-siasmo all’insalatona coi frutti di mare. Veloci ma senza stress, perché dobbiamo tornare in spiaggia per godere ancora un poco di quel sole ristoratore prima di un breve tour nel budello per uno shopping doveroso. Per un attimo ripiombiamo nello scoramento cittadino ma nooo… qui l’atmosfera è diversa, la porta spalan-cata, i visi sorridenti: siamo in vacanza!E’ diventato un rito. Sì, un rito che ci accomuna tutti, perché ci siamo tutti e tutti ci ritroveremo sull’autostrada al momento del rientro. Avevamo pensato ad un rientro intelligente, ma quale intel-ligente se in ogni paesino della Liguria c’è tutta Milano, tutta Torino e qualcuno

Un rito modernodi Genova?Mestamente ci mettiamo in coda, la ten-sione sale, complice quell’imbecille che zigzagando cerca di conquistare qual-che metro, rischiamo di esaurire tutta la carica che onde, sabbia e sole ci hanno fornito, ma poi ci mettiamo il cuore in pace, alla media di trenta all’ora tornia-mo a casa.Domani, durante la pausa caffè, a se-conda del collega, ci lamenteremo della coda e delle imposizioni da week-end della moglie o sfoggeremo rilassatezza e un’ombra di abbronzatura sulle guance ben rasate.

Finalmente la primavera sta facen-do il suo ingresso nelle nostre vite. L’inverno, quest’ultimo davvero

lungo, se ne va e dopo mesi, riusciamo ad uscire di casa con il sole e a rivederlo all’uscita dall’uffi cio. Con il sole ripren-diamo vigore, il sole è un neurostimola-tore e abbandoniamo quell’umore grigio che inevitabilmente ci ha catturato du-rante l’inverno fatto di buio e luci artifi -ciali. Come le piante e i fi ori rinasciamo, pronti a sbocciare a nuova vita. Siamo più allegri ed intraprendenti e soddisfatte le richieste della vita lavorativa, riuscia-mo a ricavare qualche spicchio di tempo per noi e i nostri cari. Spesa e commis-sioni permettendo ci avventuriamo in una gitarella. Due ore d’auto e siamo al mare o in montagna, pronti a godere di quanto la natura ci mette a disposizione. Sveglia mattutina, nessuna differenza con il resto della settimana lavorativa, abbigliamento sportivo, questo sì che e diverso e via. La radio di sottofondo, i fi gli che sonnecchiano, la moglie che, con l’ausilio dello specchietto retrovi-sore, aggiunge qualche ritocco al sapiente lavoro di valorizzazione che la rende ancor più piacevo-le ed attraente. Un caffè in autogrill e in breve siamo al mare, via le calze, i piedi nella sabbia anco-ra fresca, la carezza calda del sole sulle guance e le braccia fi nalmente nude. Gli amici ritrovati, le pac-che sulle spalle, le ri-

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di Paola Arensi

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INTERVISTA

Maria Teresa

RutaConsiderazioni e confi denze con un’artista che, da fotomodella a giornalista sportiva a donna di spettacolo, ha sempre conservato grande fascino e genuinità

condividere il più possibile questo bellis-simo maniero che per la nostra famiglia è stata una vera conquista. Ricordo che i miei genitori, primi a credere in me fi n da piccola, hanno sempre fatto il possibile per garantire a tutti noi una vita dignito-sa. Ma, poiché lo stipendio era solo uno e in famiglia eravamo in quattro, abbiamo imparato presto il sacrifi cio e il valore dei sogni. Oggi questi preziosi momenti sono dedicati a mamma e papà”. Oltre a colle-zionare con passione orecchini e scarpe arrivando ad averne qualche migliaio di gran classe, la Ruta ha moltissime al-tre passioni: “Adoro mangiare, leggere, guardare la televisione, dipingere, scrive-re favole e libri per bambini e soprattutto viaggiare. Interessi che fortunatamente condivido con Roberto e quindi posso portare avanti. Invece detesto i soprusi e soprattutto quando un potente se la pren-de con i più deboli. Poi non sopporto le bugie, i ritardatari, chi non ama il dialogo e non accetta le opinioni altrui”. E die-tro alla giornalista sportiva, all’attuale conduttrice del programma di Sky 847 Domenica win, in programma ogni fi ne settimana dalle 14 alle 18, all’artista che, tra Rai e Mediaset, vanta più di 78000 ore di diretta televisiva con innumerevoli im-portanti esperienze come quelle di Uno mattina estate, Il processo del lunedì, La domenica sportiva, L’isola dei famosi, la Ruta è soprattutto una persona comune con pregi e difetti: “A volte mi metto in situazioni impossibili perché non so dire di no e non avendo il senso del possesso, salvo che per il mio uomo, presto qual-siasi cosa. Tutti mi dicono che il mio peggior difetto è la troppa generosità” ironizza e va avanti: “Inoltre il mio segno zodiacale è il Toro, quindi sono testarda e spesso convinta di essere nel giusto. Infi -ne ho tanta forza di volontà e credo anco-ra molto nella vera amicizia. Sentimento che ogni tanto nasconde opportunismo soprattutto nel caso di personaggi pub-blici con un’esposizione molto forte. Co-munque, fortunatamente, ho ancora una quarantina di amici fi dati e sinceri con i quali mi trovo spesso per sane chiac-

Talvolta, a furia di scrivere favole, le principes-se realizzano i loro sogni. Questa è la storia dell’amata presentatrice televisiva Maria Teresa

Ruta –Torino 23 aprile 1960- che, successo dopo suc-cesso, ora possiede un castello a Luino (Va). Si tratta di un posto magico con panorama mozzafi ato dove, dalla prossima primavera e soprattutto nel salone delle feste, tra i colori del sole e lampadari preziosi di cristallo, gli innamorati potranno celebrare il loro pranzo nuziale. Il tutto approfi ttando di un ambiente elegante e poetico degno della proprietaria: “Oltre ai miei fi gli e al mio compagno Roberto Zappulla, il maniero è uno dei miei traguardi più grandi. Un posto speciale acquistato cin-que anni fa che stiamo ristrutturando e dove corro ap-pena possibile fuggendo dalle mie abitazioni di Milano e Roma” racconta l’artista e prosegue:”In questo luogo incantato predisporremo anche una biblioteca. L’ar-chivio librario troverà spazio nelle sale degli archi e sarà rivolto ai preadolescenti”. Un ambiente suggesti-vo in cui si potranno leggere tutte le fi abe scritte dalla conduttrice televisiva e molto altro ancora: “Vogliamo

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chierate e che ci sono nei momenti di diffi coltà o di gioia. Voglio citare la mia indimenticabile amica del cuore Rita, an-che pianista nel mio gruppo musicale e Noemi con la quale ho uno stupendo rap-porto nonostante la differenza d’età”. Tra gli hobby della torinese c’è anche quello dei presepi: “Alle allegorie della nativi-tà è legato il ricordo più bello, ma anche più duro, della mia infanzia. All’epoca desideravo tanto una natività ma a casa avevamo soltanto un albero e considera-to l’impegno di papà che manteneva se stesso più altre tre persone non volevo pesare con ulteriori spese. Un pensiero tenero se si pensa che oggi realizzo un presepe di circa sei metri a casa mia. Così mi ero ingegnata e quando i miei mi davano 200 lire per comprare una focac-cia a scuola invece di mangiare mettevo i soldi da parte per accumulare la somma necessaria all’acquisto delle statuine es-senziali. Dopo mesi e mesi a nascondere soldi ovunque per paura che mia madre, maniaca dell’ordine, li trovasse, mi sono fatta accompagnare da una vicina di casa e ho comprato dieci personaggi. Poi, con il cuore colmo di gioia per la sorpresa che avrei fatto alla mia famiglia, mi sono chiusa in camera e ho fatto entrare gli al-tri soltanto dopo aver preparato a dove-re il mio primo presepe. Ma all’apertura della porta i miei si sono infuriati e ho guadagnato soltanto una pesante sgrida-ta. Per prima cosa perché avevo sporcato ovunque. E poi perché, come mi è stato spiegato, per accumulare denaro ho tra-scurato l’alimentazione. Inoltre mamma e papà insistevano a dire che i soldi non andavano nascosti perché oggi lo fai per un presepe e domani per comprarti la droga. Tuttavia, dopo tanta durezza an-che loro si sono accorti di aver esagerato e da allora, di Natale in Natale, il nostro Gesù bambino non è mai mancato”. In vista dell’8 marzo, Festa della donna, la conduttrice augura a tutte le esponenti del gentil sesso una felice giornata e rac-conta come trascorrerà questa data: “Ten-denzialmente sarà un giorno di lavoro in cui parteciperò a programmi televisivi o conferenze a tema. Oppure mi esibirò

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INTERVISTA

con il mio gruppo Las Margaritas che ol-tre tutto è composto da nove donne. Due anni fa abbiamo tenuto un doppio spetta-colo, uno al pomeriggio e uno dopo cena. E’ stato molto divertente”. E’ alle signore che l’artista dedica il suo pensiero più profondo: “La donna è sempre piena di energie e risorse, non è vero che il lavoro e la maternità sono inconciliabili. Ovvia-mente chi ha successo nello spettacolo gode di una situazione favorevole in vir-tù di buoni guadagni che consentono di trovare l’aiuto necessario. Molte donne svolgono infatti lavori pesantissimi e la situazione è ben diversa. Ma io so che mia nonna lavorava nei campi e ha comunque cresciuto i suoi fi gli al meglio e certa-mente più sani di tanti altri. Per me lei resterà sempre un esempio”. Rivolge un pensiero alla fi gura femminile nel mon-do dello spettacolo: “Finché non ci sarà una dirigenza composta almeno in parte, da donne, ci sarà sempre la tentazione di trattarci come oggetti. Fortunatamente oggi ci sono grandi donne che fanno pro-grammi rilevanti ma nella maggior parte dei casi a noi è sempre toccato soltanto il contorno. Le aspiranti artiste accettano questi ruoli pur di lavorare e quindi non si possono giudicare. Loro abbassano la testa aspettando la grande occasione che purtroppo non è scontata. Personalmente biasimo soltanto la direzione maschile auspicando un cambiamento”. Infi ne un accenno alle sue origini: “Mia zia can-tava, presentava e recitava ma si è vista in televisione solo un anno e quindi su di me non ha avuto infl uenze. Mio padre è un ex bancario con la passione per la pit-tura e grandi capacità artistiche espresse solo nel privato. Mia madre è casalinga e recitava in teatro a livello locale. In sostanza io non sono fi glia d’arte perché nessuno dei miei parenti ha mai cercato il successo. Nella vita volevano altro. Però resto fermamente convinta che il segreto della mia vita sia sempre stato l’amore dei genitori. Loro non hanno dimentica-to di incoraggiarmi anche davanti alle sconfi tte. Quando avevo sedici anni e mi presentavo ai primi concorsi di bellezza mamma e papà erano i miei primi fans”.

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di Andrea Pestoni

Spira un’aria gelida nel piccolo piazzale della Basilica di Sant’Eu-storgio. E mentre aspetto che la

mia collega prenda dalla borsa gli inviti dei Cavalieri di San Lazzaro (ma quanta roba c’è nella borsa di una donna?), mi viene spontaneo un sorriso. Se mi giro e alzo gli occhi vedo infatti una telecame-ra, che tutti i milanesi conoscono come “Eco Pass”, e non posso fare a meno di pensare che Rainaldo Di Dassel è stato

investitura di dame e cavalieri

proprio fortunato. Incaricato da Federico Barbarossa di rubare le reliquie dei Re Magi che il vescovo milanese Eustor-gio aveva prelevato da Costantinopoli, non solo è riuscito portare a termine la missione senza colpo ferire, ma non ha nemmeno dovuto segnalare la targa dei sarcofagi alla polizia locale di Milano. E così è partito alla volta di Colonia. Im-provvisamente una voce distoglie la mia concentrazione dai Re Magi, dal vescovo

Ordine militare e ospitalierodi San Lazzaro

Eustorgio e dall’astuzia del cancelliere di Federico Barbarossa (ma soprattutto dall’elegante e bell’abito nero della mia collega) e mi riporta alla realtà. E’ l’ami-co Renato Brambilla, imprenditore edile di Vigevano, che si dirige verso di noi ca-rico di emozione e avvolto in un mantello nero ricamato con una croce verde a otto punte bordata in oro. Il suo fare bonario e la sua voce stentorea ci danno il ben-venuto. E ci ricordano che ci troviamo

Milano, 13 marzo 2010

ALCUNI CAVALIERI DELLA COMMANDERIA LOMBARDIA 1 (COMMANDER RENATO BRAMBILLA) DELEGAZIONE PROVINCIALE DI PAVIA

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ATTUALITÀ

ai piedi del primo Duomo di Milano, la Basilica di Sant’Eustorgio, per assistere alla solenne cerimonia di investitura di nuove dame e cavalieri dell’Ordine Mi-litare Ospitaliero di San Lazzaro di Ge-rusalemme. Se non fosse per l’Eco Pass e un negozio cinese dall’altro lato della strada ci sembrerebbe proprio di essere stati catapultati a ritroso di centinaia di anni. Ma la sigaretta che ci fumiamo prima della funzione religiosa ci riporta

alla realtà. Pochi minuti dopo siamo già seduti davanti all’altare maggiore della Basilica, un’antica chiesa romanica co-stituita da tre navate principali coperte da volte a crociera. L'altare maggiore, sopraelevato, è un imponente polittico marmoreo. A presiedere la solenne ce-rimonia ci sono il Gran Priore d’Italia dei Cavalieri di San Lazzano, generale di brigata (aus) nei Carabinieri Basilio Viola, il Commander Lombardia 1 Re-nato Brambilla, il delegato provinciale di Milano Roberto Ridolfi ni e il cancel-liere del Gran Priorato d’Italia Osvaldo Gamba. I postulanti arrivano puntuali e si dà il via all’affascinante e per nulla ana-cronistica veglia delle armi. Poi arrivano le dame ed i cavalieri che si riuniscono nella sala annessa alla Basilica e subito dopo, inizia la funzione religiosa. Prende la parola il Gran Priore d’Italia. “Perché il male trionfi , è suffi ciente che i buoni rinuncino all’azione”. E’ il motto del glo-

Vi sono due diverse interpretazioni:• il verde quale simbolo della spe-ranza di guarigione per i contagiati dalla lebbra.• il verde in spregio ed a istigazione dell’infedele mussulmano, in quanto il Corano consente l’uso di tale colore unicamente nell’abbigliamento riser-vato ai discendenti diretti del Profeta Maometto.

Perché la croce di colore verde?

rioso ordine, che lascia adito a diverse in-terpretazioni. Perché traducendo etimolo-gicamente Lazzaro dall’ebraico si scopre che signifi ca “Dio è il mio soccorso”. E perché le otto punte della stella sono in realtà le otto beatitudini. La funzione re-ligiosa sta per terminare. Cala lentamente la spada sulla spalla dei postulanti e dame e cavalieri ricevono l’investitura uffi ciale. Torniamo nel piccolo piazzale della Basi-lica di Sant’Eustorgio. Renato Brambilla ci corre ancora incontro e ci dice che dob-biamo partecipare all’agape fraterna. Io e la mia collega ci guardiamo. “Per l’Eco Pass – aggiunge il Commander Lombar-do dei cavalieri di San Lazzaro – non c’è nessun problema, ho provveduto a tutto io”. Abbiamo capito due cose: che Renato è una persona in gamba e che con l’agape fraterna è arrivato il momento di mettere i piedi sotto il tavolo.

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di Paola Arensi

Giampaolo Bet-tamio è nato a Bologna il 7

giugno 1939, è sposa-to, ha due fi gli. Laure-ato in giurisprudenza, vanta una vasta espe-rienza in campo inter-nazionale ed è stato direttore del parlamen-

to Europeo. Ha ricoperto numerosi incarichi in ben quattro legislatura consecutive. Il 21 aprile del 2008 è stato proclamato senatore della Re-pubblica per la XVI Legislatura. Si è occupato in particolare di affari esteri, ricoprendo il ruolo di Sottosegretario nel II e III Governo Berlu-sconi.

Considerando l’esperienza cumulata in ambito internazionale formuli un breve giudizio sulla politica italiana attuale.

Tutti i governi presieduti da Silvio Berlusconi hanno una medesima caratteristica per quan-to riguarda la politica estera: ricucire e poi ampliare i rapporti con i Paesi del bacino del Mediterraneo. Tale strategia ha già dato ottimi risultati con Israele, Turchia ed Egitto. Più di recente, l’attenzione si è focalizzata sulla Li-bia, un Paese che già i governi della Prima Re-pubblica e poi i governi di centrosinistra han-no considerato di primaria importanza: per la vicinanza, per il rifornimento energetico, per la responsabilità (in negativo e in positivo) che ha nei fl ussi migratori attraverso il mare.

Nel corso della sua vita politica ha necessa-riamente avuto a che fare con la stampa. Ri-tiene la stampa nazionale capace di essere

oggettiva oppure crede sia impossibile servire solo la comunicazione?

La nostra stampa è, nella quasi totalità, lega-ta ai partiti politici, e questo impedisce quella oggettività che è propria di alcune grandi te-state europee. Da noi i giornali hanno come fi ne quello di accreditare una immagine del Paese secondo l’interpretazione del partito cui il singolo quotidiano si riferisce. Questo è qua-si incomprensibile all’estero ma purtroppo è così a scapito della comunicazione.

Lei si è molto occupato di attività produttive. Senatore, stiamo veramente uscendo dalla crisi? Se si, quali saranno i settori trainanti?

Ciò che è superato per sempre è il mito della fi nanza come strumento principale per costruire un sistema economico e so-ciale effi cace. Occorre basare l’economia su altri parametri, e questo passaggio al-lunga la fase di stallo. Anche se in Italia il peggio sembra essere passato, gli ultimi dati ISTAT ci segnalano una disoccupa-zione che sfi ora il 9% e che colpisce in modo particolare le fabbriche di piccola e media dimensione. Ciò signifi ca che senza un taglio alla pressione fi scale (ad esem-pio l’IRAP) il nostro sistema non ha suffi -ciente competitività. Non vedo particolari settori trainanti attualmente, il sistema-Italia nel suo complesso ha bisogno forse di una politica industriale più aggressiva.

Quale ritiene sia il ruolo degli immigrati nella società occidentale in una fase di ripresa?

Parliamo solo di immigrati regolari, cioè in possesso di contratto di lavoro con rela-tive imposte da pagare. Questi immigrati sono fondamentali in almeno tre setto-ri: nel welfare familiare (badanti, colf e babysitter), nel sistema previdenziale (tra tasse e contributi versano circa 6 mila mi-liardi di euro) e per il nostro prodotto in-terno lordo (dal loro lavoro dipende quasi il 10% del PIL). Si aggiunga che al centro nord gli operai sono quasi tutti immigrati, così come i baristi e le cameriere. Dunque immigrazione e tenuta economica sono direttamente proporzionali. Il problema è che il nostro sistema non è capace di bloccare l’immigrazione irregolare, come invece Francia e Germania ...

Esiste un legame tra sicurezza ed immigra-zione oppure l’incremento della criminalità è solo frutto dell’evolvere dei tempi?

Il problema della sicurezza è complesso e meriterebbe un esame a parte. Il rapporto sicurezza- immigrazione è vero solo per

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ATTUALITÀ

Giampaolo Bettamiouno spaccato del Belpaese

attraverso i giudizi su politica, stampa, occupazione,

immigrazione e sicurezza

l’immigrazione illegale, che ha provocato la presenza in Italia di una enorme massa di persone senza lavoro o con lavoro clande-stino e di breve periodo.

Gli italiani si sentono cittadini d’Europa o bisognerebbe incentivarli di più ad uscire da un’ottica nazionalistica?

Gli italiani sono ancora legati alla loro ap-partenenza regionale, per ragioni storiche che attengono alla stessa formazione della nostra nazione. Non esiste, per queste ra-gioni, un sentimento nazionale così forte come, ad esempio, in Francia. Ed anche il sentimento europeo è stato ed è ancora visto più come possibilità di vantaggi economici (soprattutto al sud) che come appartenenza ad una cittadinanza europea.

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di Alessia Benaglio

La legislazione italiana in materia di asili nido e agevolazioni per i gio-vani genitori appare ancora oggi

alquanto controversa. Un paio di anni fa, il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, insieme al Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, annunciava la preparazione di una legge quadro sulla conciliazione nel lavoro femminile. Que-

sta normativa avrebbe messo a disposi-zione delle famiglie più bisognose dei buoni prepagati per usufruire di servizi per l’infanzia ed introdotto la fi gura della “tagesmutter”, la cosiddetta baby sitter condominiale che ha molto successo nei paesi dell’Europa del Nord, l’albo per le badanti e la gestione a livello comunale dell’attività di baby sitter. In questi giorni,

se non ci fossi tu…

In Svezia, lo Statooffre la possibilitàdi pagare rette più basseper le scuole d’infanzia, ai genitori che collaboranonella gestione, amministrazionee manutenzione dell’asilo...e noi?

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ATTUALITÀ

anche il Sindaco di Milano, Letizia Mo-ratti, sta rifl ettendo concretamente sulla questione, ipotizzando la creazione di asili nido aperti 24 ore su 24, che abbiano fasce orarie più fl essibili prevedendo ad-dirittura l’apertura serale e notturna per agevolare i genitori turnisti o che svol-gono lavori notturni. Sono tutte iniziative ammirevoli che renderebbero la vita più

facile alle giovani coppie ma di cui non si è saputo più nulla. E’ assolutamente ne-cessario ritornare a battere sul punto ed andare incontro alle esigenza delle giova-ni coppie che devono, per sopravvivere, conciliare la vita domestica con il lavoro. I giovani genitori spesso non hanno la possibilità di affi dare i propri fi gli ai non-ni per motivi di salute, lontananza o sem-

plicemente perché anche i nonni stessi sono “giovani” e quindi ancora lavorano. Devono necessariamente fare ricorso agli asili nido. La responsabilità che queste strutture si assumono è notevole, è quindi indispensabile che si instauri, da subito, un rapporto di estrema fi ducia tra le edu-catrici, la famiglia ed il bambino. Tanto più il passaggio dall’ambiente famigliare

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a quello del Nido avverrà con attenzione e dolcezza, tanto più il bambino acquisirà fi ducia in questo nuovo mondo. Di nor-ma, questo avviene durante un periodo di inserimento del bambino: il genitore gradualmente si stacca dal piccolo per lasciar posto all’educatrice come punto di riferimento, che riesce così ad acqui-sire tutte le informazioni necessarie sulle abitudini della famiglia e sulle esigenze specifi che del bambino. Oltre a rappre-sentare un valido sostegno per i genitori, le scuole d’infanzia sono il campo mi-gliore per sperimentare le prime attività di socializzazione del bambino: entrando in contatto con un universo popolato da

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ATTUALITÀ

altri frugoletti, il piccolo aumenterà ra-pidamente le sue competenze sociali ed anche la consapevolezza di sé. I genitori potranno avere però la sensazione di re-stare esclusi da questa fase di crescita dei loro piccoli oppure, molto più semplice-mente, sentiranno la necessità di restare aggiornati sui cambiamenti e sulla vita “scolastica” del proprio fi glio; per questo motivo gli asili nido tengono un diario in cui ogni giorno vengono descritte le atti-vità del piccolo, vengono riferite tutte le informazioni riguardanti l’alimentazione e la salute, i suoi progressi…insomma, mamma e papà potranno comunque as-sistere ai suoi primi piccoli passi nella realtà esterna.

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d Rossana Trespidi

Spesso l’acquisto di una casa rap-presenta un punto di arrivo che si trasforma nell’inizio di un per-

corso da affrontare. In molti casi occorre procedere ad una ristrutturazione ed ope-rare alcune migliorie all’interno dell’abi-tazione prescelta per ampliare una came-ra o aggiungere un bagno, insomma, per far aderire la nuova casa ai propri gusti e alle proprie esigenze. Il problema che si

pone allora è da dove cominciare, a chi rivolgersi? Innanzitutto, ci sono molte questioni di cui tener conto e informarsi al meglio, è il primo passo per non incap-pare in errori irrimediabili. Dal delicato problema del risanamento dell’umidità, a quello del rifacimento della copertura, dal rinnovo delle fi niture interne, alla messa a norma degli impianti tecnici, dalla so-stituzione di vecchie pavimentazioni e

rivestimenti delle pareti, all’installazione di nuovi apparecchi per il riscaldamento: sono solo alcuni dei problemi che pos-sono emergere. A questi si aggiungono la sostituzione dei serramenti interni ed esterni, i sistemi di protezione attiva e passiva, le attrezzature per il bagno e la cucina e tante altre, senza dimenticare i materiali e i costi dei prodotti, i mobi-li o gli elettrodomestici da sostituire, i

Crescere insieme

La casa si adatta ai nostri desideri,evolve e cambia

in funzione della famiglia

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CASA &CO.

problemi di posa e le normative esistenti. Una volta informati però, si può meglio dialogare con i professionisti, architetti, geometri e ingegneri o con gli specialisti installatori. Figure che chiunque intenda affrontare una ristrutturazione dovrebbe interpellare per essere in regola nei lavori, non incorrere in rischi o creare danni a se stessi o a terzi ed essere sicuri di spendere bene i propri soldi. Sicuramente, avendone i mezzi, affi darsi ad un buon architetto o ad un’impresa che sappia prendere in con-siderazione tutti gli aspetti pratici del caso, può di molto agevolare le operazioni più del fai da te.E’ recente la notizia che i consumatori avranno a disposizione uno strumento in più per meglio affrontare le spese di ac-quisto o ristrutturazione. Infatti, è arrivato l’atteso decreto contenente gli incentivi per alcuni settori industriali in crisi con un capitolo riservato alla casa.La norma prevede lo stanziamento di un fondo per un totale di 300 milioni di euro, di cui 200 milioni subito disponibili e altri 100 ad integrazione, con una variante che

"dal 15 aprilesaranno disponibili gli incentivie potranno essere richiestifino al 31 dicembre 2010"

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riguarda il mondo dell’edilizia, per spin-gere e rilanciare il piano casa, varato lo scorso anno, che non ha prodotto i risul-tati sperati.Gli incentivi saranno disponibili a partire dal 15 aprile e potranno essere richiesti fi no al 31 dicembre 2010, fi no ad esau-rimento.I fondi, che hanno l’obiettivo di incen-tivare l’acquisto di prodotti a basso im-

patto ambientale, saranno divisi in tre settori: mobilità sostenibile, sistema casa, sicurezza sul lavoro.In particolare, per il settore casa, sono previste le seguenti cifre: 85 milioni di euro per l’acquisto di case ad alta effi -cienza energetica, 58 milioni per l’ac-quisto dei mobili destinati alla cucina e 50 milioni per gli elettrodomestici. In particolare, per la sostituzione di cucine

"per la sostituzione di cucine è previsto

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in uso, con mobili componibili, provvisti anche di contenitori per la raccolta diffe-renziata ed elettrodomestici ad incasso ad alta effi cienza e dotati delle più aggior-nate misure di sicurezza, è previsto un contributo pari al 10% del costo, con un limite massimo di 1.000 euro. Se invece si sceglierà di rottamare solo un elettro-domestico, lo sconto è del 20% e preve-de tetti massimi di 500 euro per le cappe

aspiranti, 130 euro per le lavastoviglie e 80 euro per forni e piani cottura.Qualora volessimo acquistare una casa nuova o più grande, non essendo più sod-disfatti della precedente, è bene sapere che per l’acquisto di abitazioni ecologi-che è previsto un contributo proporziona-le all’effettivo risparmio energetico nella misura massima di 7.000 euro.Infatti, il contributo è pari a 83 euro per

e e

asa od-ere gi-na-ella

per

un contributo pari al 10% del costo"

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metro quadrato di superfi cie utile, con un massimo di 5.000 euro, per immobili che garantiscono un risparmio di energia del 30% rispetto ad alcuni valori standard stabiliti nella vigente normativa sul ri-sparmio energetico. Tale contributo sale a 116 euro per mq, con tetto massimo di 7.000 euro, se si arriva ad un risparmio pari al 50%.Buone notizie in arrivo, quindi. Tuttavia con un ma. Perché si tratta di risorse limi-tate che non aiutano comunque i giovani ad uscire di casa- annoso problema- visto che i bonus per mobili e cucine riguarda-no solo la sostituzione e non l’acquisto di nuovi beni. Da mettere in conto infi -ne, se si decide di cambiare casa, il dover procedere ad un trasloco, con quanto ne consegue in termini di fatica, tempo e onerosità.

Tutti gli d Rossana Trespidi

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particolareattenzione

al risparmioenergetico

Ha preso forma il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri contenente gli incentivi per i set-

tori industriali in crisi. Il fondo, attivo dal 6 aprile, prevede un pacchetto di misure a sostegno dell’economia per 420 milioni di euro: 300 milioni sono gli incentivi per il rilancio dei consumi e i restanti 120 mi-lioni consistono in sgravi fi scali e altri in-terventi. La parte relativa all’edilizia, alla casa in particolare, è di estrema rilevanza. Non si tratta solo dell’aspetto economico ma della sostanza degli interventi. Infatti,

incentivi

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gli incentivi mirano soprattutto al risparmio energetico premiando l'effi cien-za delle abitazioni e il rispetto per l’ambiente. In concreto, sono stati previsti bonus per l'acquisto di elettrodomestici di classe A, cioè quelli più parchi nei consumi di energia elettrica, mobili da cucina e quelli di case ecologiche.Oltre che per le case, sono stati previsti facilitazioni all’acquisto per i vei-coli più rispettosi dell’ambiente, riservati alle moto, ai ciclomotori Euro3, agli scooters elettrici ed ibridi, ai trattori agricoli, ai motori nautici, ai ri-morchi e in generale, alle attrezzature in grado di ridurre le emissioni di CO2 in ambiente. L'accesso ai contributi è consentito previa prenotazione

e fi no ad esaurimento delle risorse di-sponibili, con il termine del 31 dicembre 2010.In sintesi le cifre:85 milioni di euro per l’acquisto di case ad alta effi cienza energetica, 58 milioni di euro per l’acquisto dei mo-bili della cucina 50 milioni per gli elettrodomestici.

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85 milioni di europer l’acquisto di case ad altaeffi cienza energetica

58 milioni di europer l’acquisto dei mobili della cucina

50 milioni di euro per gli elettrodomestici.

le cifreCittadini ed imprese potranno chiedere informazioni ad un call center gestito da Poste Italiane. L'attivazione dei con-tributi non sarà automatica, ma andrà sempre richiesta al rivenditore specifi cando di voler godere delle agevolazioni previste. Il benefi cio consiste in uno sconto sul prezzo di acquisto del bene che interessa. Per quanto riguarda l’edilizia, lo spirito del legislatore si è basato sull’esigenza di rivitalizzare l’attuazione del piano casa e rimettere in moto un settore che sta scontando più di altri la crisi. La norma prevede che sia possibile eseguire senza alcun titolo abilitativo tutti gli interventi di manuten-

"Sono state previste facilitazioni all’acquistoanche per i veicolipiù rispettosi dell’ambiente"

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zione ordinaria nelle case e gli interventi di natura straordinaria che non riguardi-no le parti strutturali dell’edifi cio e l’au-mento dei parametri urbanistici. Lo sco-po di tale intervento risiede nell’arginare le lunghe procedure burocratiche cui, in genere, il cittadino deve sottostare per dare il via ai lavori di ristrutturazione. Grazie alle revisioni normative i pro-prietari di casa dovranno soltanto comu-nicare l’impresa che realizzerà i lavori. Ma, se nelle intenzioni governative si tratta di un tonico per le aziende edilizie, non sono mancate le critiche da parte de-gli ambientalisti a cui si sono aggiunte

le perplessità di parte dei professionisti del settore. Per costruttori e immobilia-risti tale liberalizzazione rischia di rive-larsi inutile, per architetti e tecnici è un pericolo per la sicurezza. A molti appa-re come una deregulation sotto l’egida di una mal invocata semplifi cazione in materia di edilizia libera che consente di modifi care le case senza alcun permesso o verifi ca pubblica e senza il progetto fi rmato da un tecnico. In un Paese ad alto rischio frane, alluvioni, terremoti o eruzioni, l'esigenza di regole e controlli è più che mai necessaria. Tuttavia, è’ altrettanto vero che, per i la-

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vori interni alle abitazioni, il testo unico del 2001 richiedeva la Dichiarazione di inizio attività (Dia), ma, per ottenere il benestare ai lavori, si incappava spesso in lungaggini, caos di competenze e so-vrapporsi di norme che rendevano ogni minimo intervento un'odissea. Di qui la necessità di rispondere ad un malessere con la nuova semplifi cazione delle pro-cedure che occorre non sia intesa come un salvacondotto a fare ciò che più ci piace senza il dovuto rispetto delle rego-le ma un meccanismo per snellire l’inu-tile e dannosa burocrazia

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Ogni mese attualità, cultura, politica e territorio, per un’informazione precisa,di qualità totale, attraente nei contenuti e nell’aspetto.

Interviste, indagini e approfondimenti, dalla rivista in prima fila per chi vive il nostro tempo

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INTERVISTA

L’informazione fa una luce nuova.Scegli &co. Magazine

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PAVIA E PROVINCIAdi Chiara Pelizza

Come ogni anno torna puntuale la Fiera di San Giorgio, a Gropello Cairoli. Un appuntamento che

i gropellesi aspettano impazienti per fe-steggiare il Santo Patrono del Paese della Lomellina. La sagra, un tempo, si festeg-giava la domenica, il lunedì e il martedì e segnava l’ultima coda di freddo con questi giorni chiamati “piccolo inverno di San Giorgio”. Terminata la festa, infat-ti, si spegnevano le stufe, si riportava la legna in legnaia, si diceva addio al riscal-damento e si dava il defi nitivo benvenuto

Quindici giorni di feste e manifestazioni per i Gropellesi e per tutta la Provinciaalla primavera. Le memorie storiche del Paese ricordano una festa movimentata, con giostre e cavalli, tiro al bersaglio e attrazioni per ogni età. I tre giorni si chiu-devano con il mercato del bestiame, per gli acquisti importanti e onerosi che nelle famiglie di allora rappresentavano l’inve-stimento di una vita e segnavano la diffe-renza tra il benessere e la povertà.Oggi come ieri la festa attira tutti gli abi-tanti del centro, ora con una popolazione poco superiore ai 4.000 abitanti, e molti provenienti dai comuni limitrofi e non

solo. La Sagra, da alcuni anni, non vive più solo quei tre giorni che in passato erano dedicati a San Giorgio, ma mol-ti di più. Quest’anno inizia il 16 aprile e termina il 2 maggio. più di quindici giorni con una serie di eventi culturali, folcloristici e religiosi da far invidia ad una kermesse organizzata da città di ben altre dimensioni. Il primo appuntamento in agenda, che inaugura l’edizione 2010, è la mostra fotografi ca “Le mondine” organizzata dal gruppo fotoamatori gro-pellese e allestita in sala Cantoni fi no

San GiorgioSan Giorgio,cavaliere invitto

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al 20 Aprile. Nelle splendide fotografi e storiche sarà possibile rivivere l’epopea di una generazione di donne che tra il su-dore, la fatica e i sacrifi ci hanno saputo trovare la forza di vivere anche l’allegria in un’Italia alle prese con la ricostruzio-ne. Sul tema delle risaie anche il libro “Ris e pabi e arbusil; donne e canzoni in risaia” presentato il 16 aprile in sala Cantoni alle ore 21 in presenza di Marco e Serena Savini, curatori del volume, e di Stefano Tomiato, direttore di Lomel-lina Musei, Giuseppe Poggi, presidente degli Amici del Museo di Olevano, in collaborazione con la Biblioteca comu-nale. Nella stessa occasione sarà inaugu-rata la mostra di pittura “Oltre la quoti-dianità” dell’artista Simone Menicacci, fi no al 22. Un altro volume in presen-tazione il 18 alle ore 16 “Vicende patri-moniali della famiglia Cairoli” edito dal Comune di Gropello Cairoli, in presen-za dell’autore Pierluigi Signorelli. Il 24 viene inaugurata, al Teatro dell’oratorio, la 17sima mostra fotografi ca con pre-sentazione del libretto fotografi co “L’as-sociazionismo a Gropello.,Tale rassegna sarà aperta al pubblico fi no al 29.Il ricchissimo programma della manife-stazione gropellese si rimpingua anche di altri motivi passando dalla cultu-ra allo sport. Ne sono esempi i tornei di categorie varie in memoria di “L. Poma”, “C. Mascherpa”, “G. Coltelli”, “D. Antoniotti”, “M. Capella” della Asd Gropello San Giorgio presso il campo sportivo comunale, in apertura dal 24 alle 14.30. In campo anche il volley Gropello Cairoli con un quandrangolare di pallavolo femminile per il terzo me-morial in onore di Adriano Carelli, dalle 10 del 25 aprile. Tra gli appuntamenti sportivi, non possiamo dimenticare an-che l’inaugurazione del nuovo campo da bocce, disciplina rifl essiva che richiede grande abilità ed è capace di suscitare un forte senso di agonismo anche se sempre permeato da sincera amicizia. Il campo, collocato nei pressi del centro sportivo comunale e del nuovo parco con percor-so cardio-fi tness vicino alla ex stazione è destinato a diventare un punto di attra-

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PAVIA E PROVINCIA

ALCUNI DETTAGLI DEL PARCO DI VILLA CAIROLI

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zione per tutti gli amanti di questo sport. Domenica 18 e domenica 25, festa dei piccoli con la partecipazione delle asso-ciazione del territorio. per l’occasione saranno allestite bancarelle con degusta-zioni, esposizione e vendita di prodotti eno-gastronomici per tutta via della Li-bertà. Tali manifestazioni saranno il co-rollario alla celebrazione dell’anniversa-rio della Liberazione.Il 24 sera l’appuntamento clou richiame-rà migliaia di visitatori nelle strade della cittadina lomellina. Un grande spettaco-lo pirotecnico siglerà il culmine dei fe-steggiamenti alle ore 22 presso il campo sportivo.

GROPELLO CAIROLI E LE SUE CHIESE

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INTERVISTA

Estremamente ricco e importante il ca-lendario religioso, tra Sante Messe e celebrazioni in onore del Santo Patrono, anche l’ostensione della Reliquia di San Giorgio Martire.Infi ne un’insolita chiusura della quindi-cina di festa con una trasferta dal terri-torio lomellino alle Valli ci Comacchio. La Pro loco ha organizzato per l’1 e il 2 maggio un’interessante esperienza per tutti gli amanti della natura e per chi vo-lesse anche solo conoscere nuovi territo-ri e raffrontarli con la propria campagna: una gita a Ferrara con escursione di bird watching alle valli di Comacchio.

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di Chiara Pelizza

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“Gropello alla riscoperta del proprio patrimonio culturale, storico e delle sue tradizioni”, così dice il sindaco

Giuseppe Chiari parlando della Fiera di San Giorgio, la festa del Santo patronale che ogni anno coinvolge tutte le associa-zioni presenti sul territorio gropellese e che dura 15 giorni, dal 16 aprile al 2 di maggio. Ma Gropello pensa ad offrire ai cittadini anche una Villa Cairoli ristruttu-rata. Proprietà del comune di Pavia, posta sul territorio gropellese e sottoposta ai vincoli della Sovraintendenza dei Beni culturali, la Villa era una delle proprietà della famiglia Cairoli e ritornerà ad esse-re a disposizione dei cittadini in partico-lare ad uso degli anziani con il progetto di realizzare dieci mini alloggi dedicati a residenti senior. Un milione e diciannove mila euro a fondo perduto forniti dalla Regione Lombardia che si vanno a som-mare ai 480 mila euro offerti dalla Fon-dazione con fi nalità socio-assistenziali Dichiara Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia: “La sinergia e la collaborazione tra Enti ha portato, a fi ne marzo, all’ini-zio dei lavori, che rispetteranno le linee architettoniche originarie Ottocentesche”, continua il sindaco Chiari. Per Villa Cai-roli è in arrivo un altro fi nanziamento di 100 mila Euro da parte del Ministero dei Beni culturali, fi nalizzato al restauro della sala museale e di un ulteriore spa-zio all’interno che sarà utilizzato a scopi culturali. In questo modo proseguiremo il lavoro già avviato per mantenere vivo il ricordo della storia e della tradizio-ne gropellese. I lavori che riguardano la Villa saranno terminati entro un anno. Al termine di questa tornata di restauri inter-verremo sulla dependance, comunemente nota come la “casa delle suore”che sarà recuperata allo scopo di creare un centro

festeggiamenti per quindici giornie tante idee in itinereper migliorare la qualità della vita

Gropello, feste e progetti

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PAVIA E PROVINCIA

diurno di aggregazione per la cittadinanza in particolare per gli anziani, un centro di ascol-to e altre attività rivolte alla fasce più sensibi-li della popolazione. Già sistemato il grande spazio verde che circonda l’edifi cio dei Cairoli dall’Amministrazione precedente, rimane da ultimare il giardino. A lavori ultimati e in alcuni casi anche prima, prenderanno vita altri pro-getti prevista dall’Amministrazione comunale come l’intera asfaltatura della via principale con il rifacimento della segnaletica orizzontale e l’ultimazione della “casetta dell’acqua”. Una costruzione dove i cittadini potranno prendere acqua naturale o gasata, controllata dal punto di vista sanitario e posta vicina al nuovo pozzo.

IL SINDACO DI GROPELLO CAIROLI GIUSEPPE CHIARI

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Comune di Gropello Cairoliindirizzi utili

indirizzi utili

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I.P.

BMW. L’innovazione vince,la qualità paga.In un contesto economico critico, soprat-tutto per il settore dell’automotive, con una notevole contrazione dei volumi di vendita, fa certamente piacere osservare come una piccola realtà economica sia riuscita non solo a migliorare la propria posizione, ma addirittura a triplicare il proprio fatturato in tre anni. E’ la Perito Group Srl, una concessionaria di automobili che nel triennio 2007-2009 ha aumentato del 139% il proprio fattu-rato a fronte del 2006, dunque in contro-tendenza rispetto al mercato automotive che ha perso circa il 20% del fatturato ogni anno in questo stesso arco di tempo. Chiediamo pertanto al dott. Giuseppe Perito, managing director della Perito Group, già consulente legale di BMW Fi-nancial Services Italia Spa ed esperto in materia di recupero crediti, quali siano stati i cambiamenti maggiori che hanno interessato il mondo dell’automotive ne-gli ultimi anni: “Il trend negativo che ha caratterizzato tutto il settore automobilistico a livello mondiale, prima che ancora Europeo e Nazionale, è stato dovuto da una politi-ca delle case costruttrici, incentrata sulla necessità di dover vendere ciò che veniva prodotto, più che produrre ciò che il mer-cato era in grado di assorbire.Non entrerò nel merito di queste scelte, anche se appare evidente quali siano i rifl essi che esse abbiano avuto sul mer-cato.In Italia, l’iperproduzione di autoveicoli, accompagnata ad una politica altale-nante degli incentivi, ha letteralmente drogato il mercato, con la conseguenza di stravolgerne tutti i punti di riferimento e gli stessi valori di vendita sia del nuovo che dell’usato.L’automobilista, di fronte a questo nuovo scenario ha modifi cato il proprio com-portamento, cercando di speculare su

prezzi certamente più favorevoli rispetto a qualche anno addietro, anche a causa della situazione di grave crisi in cui veniva a trovarsi l’intero settore.Egli si è quindi spostato verso nuove ti-pologie di prodotto, quali il km zero e/o l’aziendale.”La Perito Group come ha percepito questi cambiamenti e come ha orien-tato il proprio comportamento?“Noi riteniamo che i cambiamenti pro-dottisi negli ultimi anni, siano fi siologici e che ormai non possa più parlarsi di crisi, bensì di un nuovo mercato, all’interno del quale bisogna operare con spirito ed idee nuove.La nostra azienda ha pertanto percepito questo cambiamento come una reale ed importante opportunità di crescita, an-che se ciò ha comportato una vera e pro-pria rivoluzione copernicana sia a livello organizzativo che di core business.Mi piace ricordare, infatti che la nostra azienda nasce nel 1978 per mano del Sig. Raimondo, mio padre, il quale partendo dal nulla, è riuscito a farsi apprezzare da una notevole schiera di clienti, grazie alle sue personali doti di professionalità e correttezza.Queste doti e soprattutto il carattere di serietà di mio padre, hanno costituito la base sulla quale costruire tutto il resto.Nel 2005, in un contesto ormai divenu-to fortemente competitivo, l’azienda è passata sotto la mia direzione e subito ci siamo posti questi obiettivi: conserva-re la clientela acquisita, ampliare le Aree Strategiche di Aff ari, cambiare il core bu-siness incentrandolo su un’attività speci-fi ca e diffi cilmente replicabile dai com-petitors, innovare i sistemi, diversifi care prodotti e servizi off erti e stipulare solide relazioni di partnership con altre realtà imprenditoriali.”

Come ha conseguito questi obiettivi?La clientela acquisita è stata conservata attraverso l’incremento dei servizi off erti ed attraverso specifi che politiche di fi de-lizzazione ad hoc.Le ASA sono state ampliate allargando gli interessi della nostra azienda su tutto il mondo automotive e quindi anche su veicoli commerciali e pesanti.Il punto strategico più importante, tutta-via, è stato quello di incentrare il core bu-siness della nostra azienda su un’attività molto peculiare, avviata grazie ad anni di esperienza da me maturata nel mondo del recupero crediti, attività che consiste nella gestione a vari livelli, delle pratiche legali intendate dalle società fi nanziarie verso i propri debitori e fi nalizzate al re-cupero del credito e/o dei beni.Essa risulta oggi particolarmente apprez-zata dalle mandanti, tra le quali possiamo annoverare nove Istituti Bancari e Finan-ziari di rilevanza internazionale.Per quanto attiene la diversifi cazione, ci accingiamo ad intraprendere la gestione di servizi assicurativi, in collaborazione col gruppo Zurich e servizi di autonoleg-gio con Targarent.Quale futuro di prospetta per la Perito Group?Partendo dal presupposto che per noi l’attuale situazione economica rappre-senta il mercato del futuro, continuere-mo ad inventarci ancora nuovi servizi da mettere a supporto dei nostri clienti come dei nostri fornitori.Stiamo inoltre investendo in un progetto che ci porterà ad avere entro aprile 2010, un nuovo show room in Gropello Cairoli alle porte di Milano ed una nuova sede a Sala Consilina che speriamo di inaugura-re entro la fi ne del 2011.Ci auguriamo tuttavia che i nostri clienti continuino ad accordarci la fi ducia e la stima che ci hanno fi n’ora dimostrato.

NUOVA APERTURAGropello Cairoli (PV) | Via Motti, 27

(a circa 300 m dallo SV/A7 MI-GE)Tel. 0382814594

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INTERVISTA

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di Sofi a Meyer

Lodi. La realtà economica di oggi ha due facce. Lo sostiene Vittorio Boselli, segretario della Confarti-

gianato di Lodi dopo gli allarmi dei sin-dacati sull'occupazione e i messaggi di tranquillità dalle associazioni di catego-ria. «Si può parlare di una tenuta faticosa del settore artigiano - spiega -. Se si guar-dano i ricavi, la crisi ha stretto nella mor-sa le piccole e medie imprese del lodigia-no come a Pavia. Ma sull'occupazione le imprese artigiane hanno resistito».

Come è stato possibile mantenere i li-velli occupazionali con fatturati in pic-chiata?

«L'impresa artigiana, caratterizzata da una forte coesione interna, si regge su personale specializzato che l'imprendi-

tore ha tutto l'interesse a salvaguardare. E data la fi ducia nella possibilità di una ripresa, si cerca di non disperdere il ca-pitale umano».

Le imprese meccaniche ed edili hanno sof-ferto più di altre. Ora a che punto sono?

«Le vendite nel settore delle costruzio-ni sono ferme: la crisi si è innestata su una situazione stagnante, su una bolla dovuta al fenomeno immobiliare. L'of-ferta è ancora maggiore della domanda. Sui manufatti si attende la ripresa degli ordini dall'estero, specie nella fi liera del tondino».

Una realtàa due facce

Vittorio Boselli

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LODI E PROVINCIA

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Nel 2009 anche a Lodi ci sono state chiu-sure?

«L'ultimo anno che ha fatto registrare un saldo positivo è stato il 2008: erano cre-sciuti i livelli occupazionali a conclusione di un decennio di crescita. Nel 2009 il sal-do è stato negativo, ma le imprese chiuse sono state poche decine in una provincia ove gli artigiani costituiscono quasi il 40% del totale».

Gli aiuti di Stato ed enti locali hanno avuto la forza di contrastare le diffi coltà degli artigiani?

«Il Paese ha riscoperto la piccola impre-sa, che ha visto crescere la sua importanza nel discorso pubblico. Poi i provvedimen-ti concreti, come la cassa in deroga, sono un'altra cosa. Camera di commercio e Pro-vincia di Lodi, tuttavia, hanno operato e operano in maniera coesa e stanno accanto alle imprese facendo pressione sul sistema bancario, sostenendo i confi di artigiani e stanziando risorse per bandi sugli investi-menti».

A Pavia in pochi hanno fatto ricorso alla cassa in deroga. A Lodi qual è la situa-zione?

«A Lodi è stata utilizzata da una settanti-na di aziende su 6.500. E' uno strumento nuovo, la resistenza della piccola impre-sa a utilizzare uno strumento, che incide

L’opinione di Vittorio Boselli,segretario generale

della Confartigianato di Lodi

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nel rapporto datore/dipendente, ha giocato un ruolo importante. Si temeva di perdere il capi-tale umano perché diminuendo la retribuzione, il lavoratore specializzato avrebbe iniziato a cercare altro. D'altro canto, in alcuni casi sono stati gli stessi lavoratori a chiedere la cassa, per dare respiro alla “propria” impresa».

Come procede il rapporto con le banche?

«Va bene con le banche locali, disposte a inter-venire facendo valutazioni caso per caso. Male invece con i grandi gruppi bancari che hanno svuotato di capacità le fi liali, allontanandosi dal territorio».

Che ruolo può avere la Confratigianato locale nell'affrontare una crisi globale?

«Noi abbiamo tre obiettivi: il trasferimento della conoscenza, perché la crisi cambierà la struttura delle imprese e occorre innovare pro-cessi e prodotti. Dobbiamo creare opportunità di lavoro: gli enti locali hanno capacità di spe-sa che devono indirizzare alle imprese locali. Per questo abbiamo pensato l'albo delle impre-se di Confartigianato per l'affi damento di lavo-ri fi no a 500mila euro per cui non serve la gara. E infi ne ci facciamo intermediari con il sistema bancario per favorire la ricapitalizzaizone: le imprese ora hanno bisogno di soldi per pagare dipendenti e fornitori. E da qualche settimana è ripresa la domanda di credito per investimen-ti. Ma siamo ancora al cuore della crisi».

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INTERVISTA

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PIACENZA E PROVINCIAdi Irina Turcanu

È indubbio che sia l’amore ciò che ha spinto Massimo Poggi, attuale sindaco di Coli, a lasciare il capo-

luogo dopo quarantacinque anni di vita cittadina. È un amore che diffi cilmente trova le giuste parole per essere descritto. È l’indefi nibile amore per un posto, per Coli in questo caso. Sono passati sei anni dal giorno in cui Massimo Poggi, assieme alla moglie Elena, ha deciso di lasciarsi alle spalle i rumori, lo smog, il caos della città per la tranquillità e l’armonia della natura. Colori sempre più rari da incon-trare sul quadro della contemporaneità.Geometra di professione, Massimo per-corre circa trenta minuti di macchina per raggiungere il posto di lavoro, «nulla di più rilassante», afferma, quasi un rito di passaggio. «Non è pendolarismo – affer-ma Poggi – o sofferenza, ma al contra-rio, è un puro privilegio. È un privilegio vivere in questo luogo. Elevata qualità di vita, acqua, aria, cibo, rapporti umani e spiritualità, sono elementi unici e diffi -cilmente ritrovabili in ambito cittadino. A tutto questo si deve aggiungere un consistente risparmio sul costo della vita che ha dimensioni di un altro livello. Le case costano la metà, i servizi sono essenziali, economici e cordiali. Detto altrimenti: si vive meglio».Inizialmente un semplice neo cittadino, a giugno 2009 Massimo Poggi, assieme alla sua squadra, conquista il cuore degli abitanti grazie alle vivaci idee, al modo diretto e umano di approcciarsi, al “noi” da tempo archiviato nelle conversazio-

Un sindacoinnamorato della propria terra

A pochi minuti dalla città,Coli offre ai propri cittadiniun’ armonia di naturae serenità

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ni tra popolo e i vertici. Incomincia una nuova era, dopo circa trent’anni di go-verno monotematico.Gente e territorio sono i principali ar-gomenti del programma elettorale. Gio-vani, anziani, bambini, incentivi per gli investitori e per chi ristruttura i propri edifi ci, abbellimento degli spazi con grande potenziale turistico ed econo-mico. La resurrezione di un luogo me-raviglioso che, anno dopo anno, spinge turisti, villeggianti e semplici curiosi a passare a Coli giornate, weekend, mesi o addirittura a farne la vera e propria re-sidenza.

Chi, percorrendo la statale 45 in direzione Genova, non ricorda la celeberrima focaccia di Peri-

no, nutrimento essenziale prima di rag-giungere le vette più alte del genovese, oppure il mare o semplicemente la riva del Trebbia? Nel corso degli anni, nulla è cambiato, salvo magari il negozio che non è più all’angolo, ma vicino al frutti-vendolo. I sapori sono ancora gli stessi. Stesso buon vino, salume, formaggio, stessi alpini pronti a celebrare in piazza la festa dell’uva, la stessa Proloco presa ad organizzare le memorabili feste dello gnocco fritto.Niente manca al comune di Coli, ricco di aria pura, luoghi tranquilli, acqua, storia, racconti e leggende. Le pinete

Cosa ha portato Massimo Poggi ed il suo gruppo – prevalentemente giovane – a candidarsi? «Il desiderio – afferma il primo cittadino – di rialzare la testa e lasciarsi pervadere dalla bellezza che uno splendido luogo come la media Val-trebbia può offrire e che, purtroppo, sta-va morendo di inedia».Sito internet del comune, collegamento wi-fi gratuito alla rete nella piazza di Perino, riapertura del rinomato Ostello della Gioventù, sono solo alcune delle azioni già completate dalla nuova Am-ministrazione comunale. Inoltre, rivela il sindaco, «i programmi prevedono un

aiuto sostanziale a chi (imprenditore pri-vato o meno) abbia l’acume di investire in quello che domani sarà un mercato vincente. Commercio, edilizia mirata, sviluppo turistico sono i nostri goal».A distanza di circa otto mesi dalla prima volta che ha indossato la fascia tricolore, Massimo Poggi si ritiene felice dei risul-tati fi nora ottenuti e della partecipazione con la quale le persone hanno saputo accogliere molte iniziative dell’ammini-strazione comunale e intende proseguire con il medesimo entusiasmo per rivita-lizzare appieno quella splendida culla di natura e buon vivere che è Coli.

LE CASCATE DI PERINO (COLI)

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PIACENZA E PROVINCIA

ospitano i gruppi di boy scouts, il fi u-me Trebbia accoglie i turisti alla ricerca della freschezza, mentre non è diffi cile incontrare un avventuroso cittadino, fo-tografo per passione, che scala la mon-tagna per raggiungere effi mere e mera-vigliose farfalle da immortalare adagiate su un fi ore.Il capoluogo, Coli, sorge ai piedi del monte S. Agostino propaggine estrema della Concrena – massiccio montuoso che corre perpendicolarmente al fi ume Trebbia. È qui che ad ottobre si tiene la celeberrima “Rassegna dei prodotti della montagna”. Ad Aglio, il torrente Perino colpisce il profondo dell’anima con le sue cascate terribilmente pittore-sche ed uniche. A Filippazzi la spiritua-

lità raggiunge l’apice grazie al piccolo santuario posizionato laddove la luce può penetrare dalle fi nestre con forza e la valle sottostante può inebriare con la sua magnifi cenza. Un luogo riservato, proprio della rifl essione, che si anima ad agosto in occasione della festa della Madonna di Fatima. A pochi chilometri da Coli paese, invece, ai piedi dell’omo-nimo monte, si trova il Santuario di Sant’ Agostino, altro luogo di culto di innega-bile bellezza. Non pochi sono i castelli sul territorio comunale di Coli. Ne sorge uno a Faraneto, un piccolo centro sulla riva destra del Curiasca, ma anche a Ma-cerato, dove si trova ciò che resta di un antico Castello che, nel 1026, Corrado l’Imperatore assegnò al Monastero di S.

Paolo di Mezzano, per poi passare agli Anguissola e da questi ai Caracciolo di Napoli, prima di essere ceduto ai conta-dini del luogo agli inizi dell’Ottocento. Di grande rilevanza storica, Coli fu tap-pa lungo la via degli Abati, il cammino che gli abati di Bobbio percorrevano per recarsi a Roma.Oltre a panorami mozzafi ato, Coli cu-stodisce tacitamente, specie le sue mon-tagne, storie di partigiani, di guerra, di fame e di morte, ma anche simpatiche credenze come ad esempio il divieto di tenere l’ombrello aperto in casa nei giorni di pioggia: segno di cattivo pre-sagio.

Coli: istantanea indimenticabile

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Comune di Perino di Coliindirizzi utili

indirizzi utili

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I.P.

Floravilla è una mostra mercato dedi-cata al giardinaggio di qualità, rivolta a chi ha il pollice verde e a chi vorrebbe averlo, a chi possiede un grande giar-dino e a chi ha solamente il balcone di casa.Floravilla è soprattutto piante e fi ori: piante ornamentali, da fi ore e da frutto, annuali e perenni, arbustive, erbacee, aromatiche, grasse, presentate dai mi-gliori vivaisti del Nord Italia. Ma anche prodotti per la manutenzione e la cura del verde, arredi e artigianato.Con il patrocinio del FAI, delegazione di Piacenza e del Comune di Castel San Giovanni (PC), e organizzata dalla Pro Loco castellana, Floravilla anche quest'anno off re al visitatore un fi ne settimana ricco di appuntamenti sul verde e nel verde: la cornice è sempre quella del maestoso parco di Villa Bra-

ghieri.Cosa fare a Floravilla: • VISITE GUIDATE alla settecentesca Villa Braghieri, recentemente ristrutturata, in collaborazione con il FAI di Piacenza.• I SEGRETI DELLA POTATURA: guida alle tecniche di potatura con Edoardo Vigentini, esperto di manutenzione del verde.• REALIZZARE UN ERBARIO: come nasce un erbario, dalla raccolta alla composi-zione fi nale, con Donatella Sola, che espone le proprie tavole, vere e proprie opere d'arte.• NATURA E GIARDINAGGIO PER RICI-CLARE: laboratorio pratico per bambi-ni e adulti. Costruire nidi e mangiatoie con i materiali più disparati insieme all'ornitologo Marco Mastrorilli.• METTI UNA SERA CON...ALLOCCHI E CIVETTE: visita notturna guidata

dall'ornitologo Marco Mastrorilli per ascoltare e vedere dal vivo allocchi e civette. Su prenotazione.Floravilla per i bambini:• QUELLI DELLA NOTTE: viaggio alla scoperta dei segreti di gufi , civette, al-locchi e barbagianni.•CANTI, SUONI E COLORI DELLA NATU-RA: laboratorio pratico di bird-garden

per bambini e ragazzi.

FLORAVILLAun week end per chi ama vivere il verde

FLORAVILLAmostra mercato

del giardinaggio di qualità

Parco di Villa Braghieri

Via Emilia Piacentina 31 (ingresso da Via Mulini)

Castel San Giovanni (PC)

uffi [email protected]

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di Simona RapparelliCapo Barman AIBES

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CUCINA &CO.

In cucina si risolvono i problemi

Lume di candela, musica soffusa, una tovaglia leggera e immacolata, il cristallo tintinnante dei bicchie-

ri, le posate d'argento. Lui è in giacca e cravatta, tirato a lucido per l'occasione, praticamente perfetto. Lei truccata e in abito da sera, così bella che mezza sala del ristorante si è voltata al suo ingresso. Atmosfera magica... Arriva il cameriere in livrea, poggia sul sottopiatto la pie-tanza accuratamente scelta dal menù, lei porta il boccone alla bocca ma smette di sorridere e guarda stranita l'uomo sedu-to di fronte a lei. “Com'è?” mormora lui con la voce morente, deglutendo saliva più per l'ansia che per la fame... Eccolo lì il temuto momento, il ristorante su cui è caduto l'investimento della serata non è stato all'altezza e ora l’incantesimo ri-schia di rompersi, soprattutto se il cibo che ci ritroviamo nel piatto ci ricorda per sapore e profumo quello che trova-vamo alla mensa del liceo, o peggio, nel piattino che campeggiava sul tavolino a

ItalianiItalianibuongustaibuongustai

di Simona Rapparelli

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misura di bambino dell’asilo in cui tutti i giorni ci parcheggiavano pazientemente mamma e papà.Eccoci, noi italiani, eterni buongustai universalmente riconosciuti, capaci di esportare all’estero pizza, spaghetti e maccheroni dando una botta di vita culinaria alle tavole di mezzo mondo, sapienti gastronomi in grado di sposa-re arte e cucina, mare e pesce, monta-gne e funghi, eterni contendenti a col-pi di posate con Francia e Svizzera (il cioccolato? In Piemonte se ne produce di semplicemente paradisiaco… Il for-maggio? Ma andiamo… Il nostro Grana o il mitico Gorgonzola non conoscono avversari… Lo champagne? Per carità,

abbiamo spumanti in grado di “bagnare il naso” – con le bollicine e non solo! - al più costoso delle Vedove…); italiani e anche mammoni, affezionati agli spa-ghetti con il sugo di mammà, al risotti-no con i porcini che sa fare solo la zia, alla torta alle mele della nonna. A pro-posito di dolci, non possiamo scordare il meridione d’Italia, fucina di cannoli, pastiere, babà, magiche commistioni tra zucchero e sale talmente deliziose da far cadere in tentazione un santo. E’ chiaro che in un clima così genuino, le nuove tendenze culinarie, che stanno arroventando i fornelli in questi ultimi mesi, rischiano di sorprendere l’italiano medio mentre addenta la forchettata di

bucatini (il grande Albertone docet…) guardando la tv: chimica in cucina? So-stanze di ignota provenienza nella fon-dina? “Meglio un panino e una fetta di salame!”…Si potrebbe riassumere sicu-ramente così il pensiero-tipo di ognuno di noi davanti ad una mozzarella gon-fi ata artifi cialmente tanto da sembrare un palloncino o ad una strana spuma biancastra con un vago sentore di pesce che sembra tanto una semplice chiara d’uovo montata a neve, molto simile a quella che la nonna faceva quando era-vamo piccoli per prepararci le meringhe (solo che quella non sapeva di merluzzo ed era infi nitamente più buona una volta sfornata).

Narra la leggenda che una città fantastica fosse divisa da un ponte e in guerra su una serie di questioni gastronomiche: in particolare una parte riteneva che la salsa migliore fosse quella al pomodoro, l'altra che la palma andasse invece alla maionese. Arrivate ai ferri corti, le due fazioni entrarono in confl itto a “colpi di salsa”: il risultato fu il mescolamento di maionese e pomodoro, da cui nacque la deliziosa salsa aurora, rosata e accompagnata solitamente da gamberi e scampi. Morale? In cucina si risolvono molti confl itti e si trovano alleanze e somiglianze.

Lo sapevi che...

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CUCINA &CO.

(ovvero, non saremmo noi senza di loro…)

Val d’Aosta: Costolette di Vitello alla ValdostanaPiemonte: Fonduta, Bagna CaodaLombardia: Risotto Giallo, Costoletta alla Milanese Veneto: Torta SabbiosaFriuli: polenta al Montasio, Minestra di OrticheTrentino + Alto Adige: CanederliLiguria: Trenette al Pesto o in Salsa di NociEmilia Romagna: Anolini, Cappelletti, Piadina,Ragù alla BologneseToscana: Bistecca alla Fiorentina, Strangolapreti, Panforte,CaciuccoUmbria: CicerchiataMarche: Olive all’AscolanaLazio: Abbacchio, Bucatini all’Amatriciana, Saltimbocca,Pomodori ripieni di RisoAbruzzo: RosticiniMolise: Zuppa SantèCampania: Pizza, Salsa di PomodoroBasilicata: Confettura di Pomodori VerdiPuglia: Friselle, Orecchiette e Cime di RapaCalabria: Marmellata di Arance, Fichi RipieniSicilia: Pasta alla Norma, Pasta con le SardeSardegna: Fregola Sarda, Seadas

( iGlossario/Golosario

Insomma, è inutile negarlo, siamo i mi-gliori e diventiamo grandi letteralmente immersi nel mangiar bene e anche nel buon bere: cosa sarebbe un ottimo stra-cotto di manzo senza un bicchiere di Barbera? E un risotto della nostra zona senza il profumo e il sapore di un Pi-not? Per non parlare di una fetta di torta (chessò, cioccolato e pere…) accompa-gnata da un velo di Passito Siciliano? E siamo così bravi che riusciamo a tra-smettere nei piatti della nostra tradizione l’immagine delle terre in cui sono nati. Chiudiamo gli occhi e assaggiamo una pizza margherita, oppure un piatto di orecchiette alle cime di rapa: ci vediamo il mare, il profumo della macchia medi-

terranea con il basilico, il pepe e l’aglio che ci salgono fi no alle narici e ci trasportano verso il sole e le case bianche e basse del nostro sud, a piedi scalzi nel silenzio di un caldo pomeriggio. E un piatto di amatri-ciana o di saltinbocca? Eccola, la vediamo e la sentiamo sul palato, Roma, chiassosa e allegra, le fontane, i ristorantini in ogni angolo, Trastevere e gli stornelli. Il sen-tore dello zafferano e il sapore del riso ci portano in Lombardia, tra le nebbie e le risaie troviamo la cassoeula e il bot-

taggio con le costine di maiale, freddo, navigli e fi umi, dove peschiamo le trote o le alborelle per il fritto di pesciolini d’acqua dolce da mangiare rigorosa-mente nelle baracche dell’argine, mentre i barcaioli, remo in forcola, risalgono la corrente lentamente, fermando il tempo.

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di Andrea Pestoni

Può un insieme di storiette scritte in italiondo (un neologismo che signifi ca italiano del terzo mondo)

diventare un libro e avere anche succes-so? Certo che può e può anche aiutare molte persone in diffi coltà. Parola di Marco Verghi, scrittore di origine tuni-sina, che da trent'anni vive a Voghera. Così nasce “Il pozzo perdente Africa”, un breve romanzo che ha come obbietti-vo un grande sfondo benefi co. Obiettivo che è già stato ampiamente raggiunto con la vendita di oltre 4 mila copie del libro. “Grazie ai fondi raccolti con la vendita dei libri – racconta Marco Verghi – sono riuscito a raggiungere un duplice risulta-to. Prima quello di acquistare due cister-ne da quattromila litri l’una per stivare l’acqua piovana in modo da sostenere l’agricoltura in terra Urri (che si trova nel Kenya). Ma soprattutto, proprio in Kenya, sono riuscito a costruire un pozzo perdente per il bene dei bambini e della comunità kenyota, che quotidianamente devono fare i conti con il problema della

carenza idrica”. L’iniziativa dello scritto-re Marco Verghi è stata anche patrocinata dall’Amref, che ha collaborato fattiva-mente alla realizzazione del progetto. Ma anche la stessa vita di Marco Verghi, ora importante manager della Revlon, è un po’ come la fi aba che ha cercato di de-scrivere nel libro. E sicuramente, come Il pozzo perdente Africa, anche la sua storia ha avuto un lieto fi ne. “La mia gioia più bella, oltre a quella di aver creato una fa-miglia, di avere un lavoro che mi piace e di vivere in armonia con me stesso – spie-ga ancora lo scrittore vogherese – E’ pro-prio quella di essere riuscito a realizzare questo grande sogno che mi ha permesso di aiutare molta gente. La collaborazione di tutti i miei clienti parrucchieri è stata decisiva per realizzare questo progetto, perché mi hanno dato una mano nella vendita dei libri”. Marco Verghi decide così di aprire un conto corrente postale e giorno dopo giorno accumula i soldi che servono per realizzare il pozzo in Kenya. Alla fi ne non solo ci riuscirà, ma acqui-

PozzoperdenteAfrica

sterà anche due cisterne da utilizzare per fi -nalità agricole, in una terra martoriata dalla siccità. “L’Africa è il paese più ricco ma nello stesso tempo anche più povero del mondo – conclude Marco Verghi – Io non ho mai dimenticato né le mie radici né tan-tomeno la mia storia. E’ quindi ho deciso di diventare anche scrittore, oltre a svolgere il mio lavoro, per aiutare bambini e per-sone che vivono in Africa”. Nel futuro di Marco Verghi ci saranno anche altre opere letterarie ma soprattutto l’impegno ad or-ganizzare eventi benefi ci, sempre per rac-cogliere fondi a favore delle popolazioni più povere. Perché oltre alla famiglia ed al lavoro queste sono le grandi soddisfazioni della vita. Come disse il Dalai Lama, una delle più grandi pecche dell’essere umano è “morire come se non si avesse mai vis-suto”. E invece bisognerebbe vivere come se non si dovesse morire mai. Il Pozzo per-dente Africa permetterà a tanti bambini del Kenya di costruire, giorno dopo giorno, la loro vita.

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ATTUALITÀ

L'AUTORE MARCO VERGHI

Il Pozzo perdente Africa

Autore: Marco VerghiPrezzo: Libera offertaEditore: Edizioni Selecta

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di Andrea Pestoni

In una città di media grandezza, com’è Voghera, esistono alcune istituzio-ni formalmente riconosciute, come

il Municipio, il Tribunale, la Bibliote-ca Comunale. Ne esistono poi altre che formalmente non possono essere ricono-sciute, ma che lo sono universalmente nel cuore della gente. Una di queste isti-tuzioni è il negozio Tino Coiffeur, che si trova in via Bidone, a pochi passi da via Emilia, cuore pulsante della Città. Non è un semplice negozio da parrucchiere, ma un vero e proprio salone di bellezza, dove ogni aspetto viene curato nei minimi par-ticolari. D’altronde Tino Montagna ha iniziato a praticare l’arte del parrucchiere fi n dall’età di tredici anni. “Ho iniziato a Redavalle, il mio paese d’origine – rac-conta Tino – Poi sono stato a Casteggio e quindi a Voghera. Quando avevo 21 anni sono diventato titolare del mio ne-gozio ed oggi sono ancora qui, a seguire le mode che cambiano, perché stare al passo con i tempi è uno dei segreti, anche nel nostro settore, per avere sempre suc-cesso”. Come coiffeur Tino Montagna è stato sempre un innovatore. Uno dei pri-mi in Italia ad importare alcune moderne tecniche da Chicago e da li ha iniziato a

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I.P.

frequentare scuole, partecipare a corsi ed essere protagonista in diversi campionati a livello regionale e nazionale. Ha par-tecipato anche ai campionati del mondo di Barcellona e di Vienna. Il negozio di via Bidone, oggi ha 8 dipendenti ed è un punto di riferimento per molti voghere-si, soprattutto donne, che trovano nello staff di Tino Montagna, a partire dal fi -glio Massimo, un gruppo di amici prima ancora che di professionisti del taglio e della acconciatura. La passione per il la-voro ha coinvolto Tino Montagna come quella per l’arte. Ormai da alcune deci-ne di anni, infatti, il coiffeur oltrepadano ha iniziato a dipingere quadri, arrivando persino ad aprire due laboratori (uno a Voghera e uno a Salice Terme). “La pas-sione per la pittura è nata davvero per caso – racconta Tino Montagna – Ero in vacanza a Bormio con la mia famiglia e dato che non sapevo come impiegare il mio tempo, sono entrato in un negozio che vendeva pennelli e tempere. Da quel

momento ho iniziato a dipingere e non ho più smesso”. E’ così che Tino Montagna inizia la sua attività pittorica come auto-didatta, nel campo delle arti fi gurative, che ora si sta evolvendo fi no ad arrivare alla nuova frontiera della “Pittoscultu-ra”. A metà giugno sarà protagonista di un’importante mostra all’Holiday Inn di Assago mentre in passato ha già par-tecipato a diversi concorsi. “E’ davvero un’emozione unica partecipare a mostre e concorsi – afferma Tino Montagna – Spe-cialmente per chi, come me, ha iniziato a praticare l’arte da autodidatta e solo per pura passione”. Molti critici d’arte si sono occupati delle opere di Tino Monta-gna esprimendo molti elogi. La sua pit-tura fi gurativa, astratta e informale, sta lasciando il passo ai bassorilievi ed alle pittosculture, che esprimono sempre gli stati d’animo, la visione della vita, il vi-vere quotidiano di Tino Montagna, artista nel lavoro e nel tempo libero.

I.P.

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di Angelo Vigoni

Mi aspetta sorniona al piano di sotto. Scendendo le scale pregusto già il mo-mento in cui ci incontreremo. L’ho sognata per anni, ho immaginato di stare con lei, di viaggiare insieme. Ho fantasticato dell’orgoglio con cui l’avrei

mostrata agli amici e della loro invidia. Bella, incantevole, esclusiva, solo per me. Mi accoglie, mi avviluppa e mi affascina. Le ho fatto una corte spietata e fi nalmente l’ho conquistata.E’ la mia Fulvia HF millesei, fanalone. Più di un’amante perché lascia in pace anche la mia coscienza ed è stata accettata anche da mia moglie che non disdegna di uscire a fare un giretto insieme. Mi siedo alla guida e immediatamente ritorno indietro di qua-rant’anni. Sono giovanissimo, i miei sogni non si sono ancora infranti sulla scrivania e sul terminale del mio uffi cio, vaneggio di affi ancare Munari al Rally di Montecarlo. Il quattro cilindri a V d’alluminio canta che è un piacere. Sono il padrone della strada. Mi sento come Di Caprio sulla prua del Titanic.Con sfumature diverse, un’auto d’epoca dona emozioni irripetibili. Non solo agli appassionati, a tutti. Le auto che passano alla storia hanno una personalità spicca-ta, superano il tempo, si fanno beffe della tecnologia e dell’elettronica. Sanno dare senza l’aiuto di Bill Gates. E noi, popolo di amanti delle belle cose, le coltiviamo con affetto. le curiamo, le lucidiamo, ci preoccupiamo alla prima vibrazione anoma-la, possibile segnale di un malessere che preferiremmo colpisse noi e non la nostra

amata auto. Che sia un’imponente Isot-ta Fraschini, una slanciata Ferrari, una grintosa Alpine, una sussiegosa Jaguar, una solida 1100 o solo una 500 verde pallido, magari con le porte (non portie-re) controvento, possiede un valore ine-stimabile fatto sì di storia e di tecnica, ma soprattutto di affetto che rende il suo proprietario uno dei primi nella classifi -ca di Fortune tra i più ricchi al mondo.Tanto affetto è testimoniato da club e ri-viste, da manifestazioni e vere e proprie

Fedele, senza capricci,

L’amante discreta

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AUTO

gare che vedono i partecipanti sfi darsi sul fi lo del centesi-mo di secondo… no, non di velocità ma di regolarità. Si tratta di percorrere un tratto di strada in un tempo assegnato e transitare al traguardo con la massima precisione possibi-le. Si rivivono gare antiche e prestigiose, la Mille Miglia, la Targa Florio, se ne fanno di nuove, visitando le bellezze d’Italia in grande spirito d’amicizia, con una cura maniaca-le per i particolari e rivaleggiando a colpi di cromature ed esclusivi oggetti originali in perfetta armonia con le prota-goniste assolute: le auto d’epoca, anzi quegli amori delle auto d’epoca.

esigente ma generosa

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di Antonio Zinni

CannesLusso e mondanità insieme ad uno

spettacolo naturale di rara bellezza:la Costa Azzurra

di Antonio Zinni

Luspe

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VIAGGI

sulla sua arcinota scalinata, in mezzo al nugolo di fl ash dei fotografi ? Certamente Cannes è città che ama questa mondanità, con le spiagge lussuose, i gioielli, le se-rate private nelle ville da sogno, le bou-tiques prestigiose; ma vi assicuriamo che la Cannes che si ama di più, perché più autentica, è quella del porto vecchio dei pescatori, le piccole vie che salgono al Suquet, la città vecchia, il suo mercato di Forville, eccezionale per vivacità e colori. E poi i musei, come quello del Mare, de la Castre o la Malmaison, sulla Croisette, con le ricche mostre di artisti contempora-nei. Oppure Villa Domergue che si trova a metà circa della collina, dietro la città, in una posizione incantevole, immersa in un giardino da sogno…Se siete a Cannes per le vacanze, vuol dire che avete del tempo libero e allora le bou-tiques sono per voi. Sul lato della Croiset-te ci sono quelle più chic, sotto tutti i punti di vista, ma la rue d’Antibes vi sorprende-rà, sui due lati, un negozio dietro l’altro per qualche chilometro!E poi il sole, tanto sole che si può pren-dere in una delle tante, splendide spiagge libere, molto frequentate. Se poi volete una lussuosa spiaggia di sabbia fi ne, con pontile vip e lettini candidi al riparo da oc-chi indiscreti, potete sceglierne una, lungo la Croisette, che normalmente appartiene al palace dietro le spalle e quindi ha anche un eccellente restaurant. Per esempio la Plage Vegaluna, o La Plage 45, oppure il 3.14 La Plage.Una giornata alla isole Lérins è qua-si d’obbligo: si trovano di fronte alla Croisette, sono facilmente raggiungibili ed offrono la possibilità di passeggiare all’ombra di eucalipti giganti, l’incanto della calma che vi regna sovrana oppure un picnic in riva al mare e bagnarsi in un angolo di paradiso.Gli hotels mitici della Croisette sono, per esempio: Hotel Majestic Barrière, Inter-continental Carlton Palace, Hotel Mar-tinez Palace… Il Martinez è uno degli alberghi storici della Croisette, è luogo raffi nato di tutti gli appuntamenti di ten-denza. È stato insignito del prestigioso

Come presentare in breve la città di Cannes, sulla Costa Azzurra? Quando si dice Montecarlo, si

pensa subito al campionato di Formula Uno e ai suoi casinò; se si dice Nizza, si pensa alla grande città e alla suggesti-va Baie des Anges, alla Promenade des Anglais. Cannes invece è conosciuta in tutto il mondo per la Croisette, di fronte ai prestigiosi grandi palazzi e lussuosi al-berghi e per il suo Festival internazionale del Film.A dire la verità Cannes ha tutto di inter-nazionale: non si ferma mai! Allestisce eventi internazionali durante tutto l’an-no e a costo di essere noiosi, vogliamo ricordarne qualcuno per i nostri lettori. A gennaio il mercato internazionale del di-sco e della musica, (il Midem) dalla cre-azione alla distribuzione con una serie di concerti dal jazz alla classica ai quali si può assistere gratuitamente; a febbra-io, il festival internazionale dei giochi e anche quello dei mestieri incentrato sulla Hotellerie, la restauration e l’évé-nement; a marzo il Mipim, il mercato in-ternazionale dei professionisti dell’im-mobiliare. Ventimila congressisti di tutto il mondo vengono a Cannes a vedere le infrastrutture che, per esempio, il sinda-co di Londra costruirà per i giochi olim-pici del 2012 o quelle che il governo rus-so realizzerà per i Giochi invernali del 2014. In aggiunta a questo, sempre nel mese di marzo, c’è il MipTV, ovvero il mercato internazionale della TV, durante il quale si negoziano in media 4 miliardi di Euro di diritti audiovisivi; ad aprile c’è il festival della Fotografi a; a maggio il famosissimo Festival cinematografi co e secondo i mesi dell’anno, le iniziative a carattere internazionale non fi niscono mai. Lascio qualcosa alla vostra fanta-sia, citando solo il Festival internazio-nale dell’Arte pirotecnica di agosto: si stima che ad ogni spettacolo dei fuochi assistano più di 200 mila spettatori.Ma torniamo alla Croisette. Chi non ha mai sognato di passeggiarvi almeno una volta, lungo i suoi curatissimi giardini, arrivare al Palazzo del Festival e salire

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premio “Star Diamond Award”. Ha 412 camere e suites per soggiorni raffi nati e discreti. Al settimo piano vi sembrerà di essere al settimo cielo, perché al Marti-nez Spa (ricordiamo che spa sta per Sa-lus Per Aquam) il fi tness è coadiuvato da tecnologia ultramoderna per trattamenti di alta qualità. Il ristorante Palme d’Or offre piatti unici, irripetibili, poetici dai raffi nati sapori. Al Relais Martinez inve-ce, la deliziosa cucina ha tocchi proven-zali da gustare in un ambiente appena rinnovato stile Art déco, di fronte alla piscina esterna con acqua calda a trenta gradi tutto l’anno.Al Piano bar incontrerete le celebri-tà internazionali, non solo nel mese di maggio dedicato al cinema: l’atmosfera è sempre assicurata. Infi ne l’hotel ha la sua spiaggia privata, a quattro passi, oltre la Croisette… E poi gli altri gran-di alberghi: le 314, Le Grand Hotel, le 1835 White Palm Hotel e Les Thermes Marins De Cannes, l’Hotel Gray d’Al-bion…Per i dolci vi consigliamo Le Café Le-notre che è anche gastronomia; quindi dalle meravigliose viennoiseries di pro-duzione propria e di tutti i tipi, potrete pranzare in maniera eccellente, perché la cucina e fi ne e gustosa. Questa pre-stigiosa maison effettua anche la conse-gna a domicilio. Ma anche La Maison du Chocolat, al n.87-89 di rue d’Antibes vi meraviglierà: non resisterete davanti all’ampia scelta di prodotti offerti!Shopping? Siete nel posto giusto. Sulla Croisette sono presenti quasi tutte le fi r-me internazionali della moda (Vuitton, Chanel, Hermès, Gaultier, Gucci, Dior, Valentino. ecc… Nella via che corre parallela, all’interno della città, i prezzi sono più abbordabili e le boutiques van-no dal pret-à-porter ai profumi, scarpe, bijoux, all’oggettistica ricercata e all’ar-redo per la casa.Uscire di sera? Cannes è una città viva e vivace dove i nottambuli arrivano all’alba, tra un cocktail in terrazza, bar, ristoranti alla moda e discoteche. Biso-gna solo sapersi organizzare… e per le

donne queste sono davvero le occasioni per sfoggiare la propria eleganza!Ed ora, per concludere, convinti come siamo di aver suscitato il vostro deside-rio di visitare questa perla della Costa Azzurra, vi proponiamo un itinerario a piedi di un paio d’ore: per il centro sto-rico e la salita al Suquet, prendere via Saint-Antoine per scoprire i piccoli e pittoreschi ristoranti. Piazza della Ca-stre, dove si può ammirare la vista pa-noramica di tutta la baia di Cannes, la chiesa Notre Dame de l’Espérance, il castello e la cappella trasformata oggi in museo. Ritorno verso il centro attraverso via Mont-Chevalier o via Saint-Antoine, passando per il mercato tradizionale di Fortville e per la via Meynadier, piena di negozi tipici. Per la parte moderna per-correre tutta rue d’Antibes e via Hoche per la scoperta della Croisette con i suoi

hotels a 5 stelle, le lussuose boutiques e le famose spiagge private. Sulla sca-linata del Palazzo del Cinema scattate le foto ricordo e cercate le impronte dei vostri divi preferiti per arrivare, poi, alla spianata Georges Pompidou. Infi ne, se avete ancora energie a disposizione, percorrete lentamente tutta la Croisette e i giardini davanti al Port Canto fi noad arrivare al Casinò Palm Beach.Comprare una casa a Cannes? Niente di più facile: si va dal monolocale alla megavilla sulla collina e l’assistenza è assicurata dalle oltre cinquanta agenzie immobiliari. A Cannes parlano l’italiano quasi ovunque e volete conoscere una agenzia dove la competenza è abbinata ad una elegante diplomazia? Vi sugge-riamo il nome dell’Agence du Théatre, 23, rue Alexandre III, dove Mme Cathe-rine vi accoglierà gentilmente.

LA SPIAGGIA VISTA DALLA CROISETTE

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INTERVISTA

Libreria Ticinum | Via B idone , 20 VOGHERA | t e l . 0383 .212285 | ora r i 9 .00 -12 .30 / 15 .00 -19 .30

a cura di

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“Ritorni”: s’intito-la così

il lavoro con cui torna alla ribalta Enzo Draghi, musi-cista preparato e personaggio conosciuto - o, per meglio dire - letteralmente adorato soprat-tutto dal popo-

lo degli appassionati delle sigle di car-toni animati (come, ad esempio: “Lady Oscar” e “Lupin”, solo per citarne alcune fra quelle più fortunate).Un passato, il suo, trascorso all’interno delle reti Mediaset in qualità di apprez-zato collaboratore musicale e un presen-te, invece, che vede Draghi riproporsi come autore raffi nato. Per lui si tratta di un ritorno alle origini.“Le radici” - ci conferma il musicista - “sono importanti per tutti. Proprio per questo motivo, ho cercato di riappro-priarmi delle mie origini, dell’amata musica tradizionale e del mio primo strumento: la fi sarmonica, che nel corso degli anni avevo purtroppo tralasciato a favore della chitarra e del pianoforte, so-prattutto per ragioni di lavoro.”“Ritorni” è un prodotto di quella che oggi comunemente si defi nisce “World Music”: si va dal latin/jazz alle balla-

te fi no alla musica più tradizionale. Lo strumento principale è la fi sarmonica, che qui assurge a vera protagonista, ac-quisendo piena dignità espressiva, gra-zie soprattutto alle doti di Draghi, autore fi ne, sì, ma anche delicato interprete.“In primo piano” - aggiunge Enzo Dra-

ghi - “c’è il territorio oltrepadano, con i suoi ricordi e le sue tradizioni più vive, che però, attraverso la ricerca musicale e l’assoluta libertà espressiva, si trasfor-mano, sviluppandosi e arricchendosi di nuovi linguaggi.”

I.p.MUSICA

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ATTUALITÀ

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