Basciscientifiche2

83
MAGNETOTERAPIA E MALATTIA

description

 

Transcript of Basciscientifiche2

Page 1: Basciscientifiche2

MAGNETOTERAPIA E MALATTIA

Page 2: Basciscientifiche2
Page 3: Basciscientifiche2
Page 4: Basciscientifiche2
Page 5: Basciscientifiche2

La magnetoterapia promuove quindi un’accelerazione di tutti i fenomeni riparatori, con netta azione

biorigenerante antinfiammatoria antiedematosa antalgica

senza effetti collaterali.

Page 6: Basciscientifiche2

È noto che la cellula è racchiusa da una membrana che: regola i rapporti tra i compartimenti; regola gli scambi; aderisce ad altre cellule; è la sede della specificità immunologica; partecipa ai movimenti e alla divisione (mitosi); reagisce agli stimoli meccanici, chimici ed elettrici. La membrana protegge la cellula e regola le funzioni di assorbimento, escrezione e riconoscimento cellulare. La magnetoterapia è in grado di influenzare i vari processi che regolano le funzioni vitali della membrana cellulare che controllano ciò che viene introdotto nella cellula e che producono sostanze adatte a combattere tutto ciò che non sia compatibile. L’effetto dei campi magnetici sugli organismi si svolge a livello di regolazione neuro-vegetativa e metabolica cellulare. Le membrane cellulari sono in pratica “piccole batterie” di cui è stato possibile misurare la tensione erogata, che nelle cellule nervose sane si aggira intorno ai 90 millivolt, nelle altre cellule è intorno ai 70 millivolt.

Page 7: Basciscientifiche2

Quando la tensione all’interno delle cellula tende a scaricarsi, l’organismo ne avverte le conseguenze sotto forma di processi infiammatori, ovvero dolori alle ossa, alle articolazioni, alla schiena, ferite che non rimarginano, ecc. Quando queste cellule si ammalano per un’infezione, un trauma o qualsiasi altra causa perdono la loro riserva di energia, diminuendo la tensione sino ai 50/55 millivolt; quando questa tensione scende al di sotto di 30 millivolt si ha la necrosi, cioè la morte della cellula. Lo scopo della magnetoterapia è quello di ricaricare e rigenerare le cellule prive di forza vitale

Page 8: Basciscientifiche2

Variazioni di differenza di potenziale in millivolt nelle cellule

Page 9: Basciscientifiche2

L’uomo è anche un essere biomagnetico e come tale sensibile alle carenze, agli sbalzi e alle fluttuazioni del magnetismo terrestre. La Terra perde ogni anno lo 0,05% del suo magnetismo e per molti questa carenza può rappresentare uno squilibrio magnetico, con conseguenti disturbi. Da ricerche fatte, pare che anche l’età sia legata all’insufficienza di magnetismo, e si è rilevato quanto segue: tra i 20 e i 30 anni si ha una perdita del 3% del magnetismo; tra i 30 e i 40 anni si ha una perdita del 9%; tra i 40 e i 50 anni si ha una perdita del 28%; tra i 50 e i 60 anni si ha una perdita del 45%; oltre i 60 anni si ha una perdita del 15%. Nella Magnetoterapia ad alta frequenza il campo magnetico generato è molto debole, pari ad una frazione piccolissima di Gauss. Tuttavia l’attività terapeutica delle alte frequenze è data dalla maggior penetrazione nei tessuti da trattare. Quindi: Bassa Frequenza = maggior potenza in Gauss Alta Frequenza = maggior penetrazione nei tessuti

Page 10: Basciscientifiche2
Page 11: Basciscientifiche2
Page 12: Basciscientifiche2

La pompa sodio - potassio

Page 13: Basciscientifiche2

Possono esistere diverse forme di magnetoterapia, a seconda della sorgente del campo magnetico. Ne possiamo definire tre: statica; a bassa frequenza; a radio frequenza (o ad alta frequenza). Ovviamente per utilizzare al meglio la terapia è necessario generare il campo in modo opportuno. Ricerche serie dimostrano che la magnetoterapia è in grado di dimezzare i tempi di guarigione di patologie a carico del sistema scheletrico con applicazioni di diverse ore al giorno per diverse settimane. Appare pertanto privo di spessore scientifico il tentativo di guarire una patologia con un'applicazione di 10 minuti 3 volte alla settimana (si sfrutta l'effetto tempo). Non a caso, per avere qualche risultato pratico, è ormai possibile noleggiare la strumentazione ed eseguire il trattamento a casa propria

Page 14: Basciscientifiche2

MAGNETOTERAPIA:

EFFETTI BIOLOGICI

Page 15: Basciscientifiche2
Page 16: Basciscientifiche2
Page 17: Basciscientifiche2

Consiste nell’azione, scientificamente dimostrata, che le onde

elettromagnetiche agiscono biologicamente a livello delle molecole

proteiche presenti nel tessuto connettivo, quindi in tutto il corpo.

Il collagene rappresenta la struttura proteica interessata dall’effetto

biofisico e biologico della magnetoterapia. Il collagene, formato da

proteine particolari come la prolina e l’idrossiprolina, costituisce il 9% di

tutto il nostro corpo.

Le proteine contenute nel collagene presente tra le cellule si

comportano come calamite elementari. Queste proteine sono dotate di

proprietà piezoelettriche e si comportano come cristalli liquidi che

trasformano una energia fisica in eventi elettrochimici. Si parla di cristalli

perché le molecole che la compongono si organizzano ordinatamente, si

parla di liquidi perché le loro catene idrocarburiche sono in continuo

movimento.

Page 18: Basciscientifiche2

Consiste nell’effetto sul tessuto osseo delle onde elettromagnetiche. Infatti sfruttando l’effetto piezoelettrico o meccanico-vibratorio delle onde elettromagnetiche sulla superficie ossea, si ottiene una stimolazione delle cellule che producono tessuto osseo (gli osteoblasti) ed una maggiore attività di riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti, per effetto diretto sulle fibre collagene. In tal modo si accelera la formazione del callo osseo, favorendo tutti gli effetti riparativi in caso di fratture.

Page 19: Basciscientifiche2

Consiste nell’azione diretta delle onde elettromagnetiche sul complesso sistema neuro-endocrino-immunologico. E’ lo stesso sistema che viene stimolato dall’uso di un’altra terapia naturale come l’agopuntura. Esistono evidenze scientifiche che le modificazioni di energia indotte da campi elettromagnetici a bassa frequenza agiscono direttamente sia sul sistema endorfinico (con effetti positivi sulla percezione del dolore), sia sul sistema ghiandolare endocrino. Cio’ che produce gli effetti terapeutici della magnetoterapia è l’azione sui mediatori chimici della trasmissione ormonale, dell’infiammazione e dei neuro-trasmettitori, sempre agendo sulle cellule e sulle proteine.

Page 20: Basciscientifiche2
Page 21: Basciscientifiche2

A CHI INTERESSA IN ORTOPEDIA

PERCHE’ PER COSA

• CHIRURGO • TRAUMATOLOGO

• ORTOPEDICO • FISIOTERAPISTA • OSTEOPATA

• REUMATOLOGO • TERAPISTA DEL

DOLORE • PODOLOGO

• Svolge un’azione analgesica, antiflogistica e antiedemigena

• Favorisce l’osteogenesi accelerando i

processi di riparazione tissutale e la disposizione del calcio

• Ha un effetto piezoelettrico sulle

strutture connettivali • Recupera anatomia e funzionalità di

nervi e cartilagini lesi • Modula il flusso sanguigno e la

pressione dell’ossigeno

• Fratture, ferite ed ematomi • Patologie osteoarticolari,

contusioni, distorsioni e lussazioni

• Condropatia e discopatia • Discopatia, lombalgia e

sciatalgia • Strappi muscolari, tendiniti,

perdita di tono muscolare • Artrite, artrosi e spondiloartrite • Osteoporosi • Alluce valgo, tallonite e gotta

Page 22: Basciscientifiche2
Page 23: Basciscientifiche2

I campi magnetici pulsati migliorano l'osteogenesi, hanno un’azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull'effetto piezoelettrico dell'osso. Stimolano una vivace produzione e deposizione del collagene con un maggior ordinamento ed orientamento strutturale, una modulazione dell'irrorazione vascolare e un aumento della mineralizzazione e riattivazione delle cellule in quiescenza. Inoltre, si ha un aumento della resistenza ossea e un aumento dell'attività elettrica (di natura elettrochimica).

E’ dimostrato infatti che sulla membrana cellulare un segnale elettromagnetico provoca la riattivazione delle cellule mesenchimali della membrana fibrosa che avvolge l’osso, associato ad una inibizione locale del paratormone, che è un ormone secreto dalle paratiroidi che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della omeostasi del calcio.

Page 24: Basciscientifiche2
Page 25: Basciscientifiche2
Page 26: Basciscientifiche2
Page 27: Basciscientifiche2
Page 28: Basciscientifiche2
Page 29: Basciscientifiche2
Page 30: Basciscientifiche2
Page 31: Basciscientifiche2
Page 32: Basciscientifiche2
Page 33: Basciscientifiche2
Page 34: Basciscientifiche2
Page 35: Basciscientifiche2
Page 36: Basciscientifiche2
Page 37: Basciscientifiche2
Page 38: Basciscientifiche2
Page 39: Basciscientifiche2
Page 40: Basciscientifiche2
Page 41: Basciscientifiche2
Page 42: Basciscientifiche2
Page 43: Basciscientifiche2
Page 44: Basciscientifiche2
Page 45: Basciscientifiche2
Page 46: Basciscientifiche2
Page 47: Basciscientifiche2
Page 48: Basciscientifiche2
Page 49: Basciscientifiche2
Page 50: Basciscientifiche2
Page 51: Basciscientifiche2
Page 52: Basciscientifiche2
Page 53: Basciscientifiche2
Page 54: Basciscientifiche2
Page 55: Basciscientifiche2
Page 56: Basciscientifiche2

A CHI INTERESSA IN

MEDICINA INTERNA PERCHE’ PER COSA

• CARDIOLOGO

• EMATOLOGO

• OTORINOLARINGOIATRA

• PNEUMOLOGO

• GASTROENTEROLOGO

• NEFROLOGO

• ENDOCRINOLOGO

• ANDROLOGO

• GINECOLOGO

• Attiva i processi

enzimatici, gli scambi

metabolici e le funzioni

della membrana

cellulare

• Modula il flusso ematico

• Rafforza il sistema

immunitario

• Svolge un’azione

batteriostatica

• Ha un effetto di neuro-

regolazione agendo su

ipotalamo, fegato,

surrenali e milza

• Sindromi coronariche e

pressorie

• Faringite, laringite, rinite,

sinusite, otite, asma,

bronchite, enfisema

polmonare

• Gastrite, colite,

infiammazioni intestinali,

emorroidi

• Infezioni gastrointestinali

• Prostatite, impotenza,

infiammazioni genitali,

dolori mestruali

Page 57: Basciscientifiche2
Page 58: Basciscientifiche2
Page 59: Basciscientifiche2
Page 60: Basciscientifiche2
Page 61: Basciscientifiche2
Page 62: Basciscientifiche2
Page 63: Basciscientifiche2
Page 64: Basciscientifiche2
Page 65: Basciscientifiche2

A CHI INTERESSA

NEL VASCOLARE PERCHE’ PER COSA

• ANGIOLOGO

• FLEBOLOGO

• EMATOLOGO

• Rallenta drasticamente il

processo degenerativo

• Aumenta l’ossigenazione di

sangue e tessuti

• Riattiva la pompa

sodio-potassio

• Ha un effetto antiflogistico

• Migliora la reologia capillare

• Aterosclerosi, sindrome di

Reynaud

• Problemi circolatori

• Linfedema

• Varici, flebite, ulcere

flebostatiche

• Insufficienza venosa

cronica

Page 66: Basciscientifiche2
Page 67: Basciscientifiche2
Page 68: Basciscientifiche2
Page 69: Basciscientifiche2
Page 70: Basciscientifiche2

A CHI INTERESSA IN

DERMATOLOGIA PERCHE’ PER COSA

• DERMATOLOGO

• Stimola il processo di

rigenerazione tissutale

e di granulazione

della pelle

• Rallenta

drasticamente il

processo

degenerativo

• Rafforza il sistema

immunitario

riducendo il rischio di

infezioni

• Dermatiti, dermatosi,

eczemi, herpes simplex,

orticaria, psoriasi,

• Acne, foruncoli, cicatrici,

rughe facciali

• Scottature, ulcere

flebostatiche, piaghe da

decubito

Page 71: Basciscientifiche2
Page 72: Basciscientifiche2
Page 73: Basciscientifiche2

A CHI INTERESSA IN

NEUROLOGIA PERCHE’ PER COSA

• NEUROLOGO

• Ha effetto antalgico e

antiflogistico

• Aumenta gli scambi ionici

nella membrana cellulare

• Svolge un’azione di neuro-

regolazione agendo a livello

di diencefalo, sostanza

reticolare, ipotalamo, surrene,

fegato e milza

• Cefalea, sindrome di

Ménière, nevrite del

trigemino

• Neuropatia brachiale,

sindrome del tunnel

carpale

• Ernia del disco, nevrite

sciatica

• Herpes zoster e

nevralgia post-erpetica

• Insonnia

Page 74: Basciscientifiche2
Page 75: Basciscientifiche2
Page 76: Basciscientifiche2
Page 77: Basciscientifiche2

1. EFFETTI SUL SISTEMA NERVOSO CENTRALE PERIFERICO Aumento degli scambi ionici a livello della membrana cellulare; Aumento dell'ampiezza del tracciato elettroencefalografico; Stabilizzazione di membrana con fenomeni di iperpolarizzazione legata

all'influenza sulla pompa sodio-potassio e sugli scambi ionici; Normalizzazione della conducibilità elettrica; Effetto antalgico; Aumento del rendimento mentale e della performance individuale; Azione di neuroregolazione a livello del diencefalo, della sostanza reticolare,

dell'ipotalamo, del surrene, del fegato e della milza.

Page 78: Basciscientifiche2

2. EFFETTI SUL TESSUTO OSSEO

I campi magnetici pulsati migliorano l'osteogenesi; Azione a livello della membrana degli osteoblasti e sull'effetto piezoelettrico dell'osso;

Vivace produzione e deposizione del collagene con maggior ordinamento ed orientamento strutturale;

Aumento dell'irrorazione vascolare (il deficit di ossigeno è un fattore altamente indiziato nell'eziopatogenesi della pseudoartrosi);

Aumento della mineralizzazione e riattivazione delle cellule in quiescenza; Effetto organizzativo; Aumento della resistenza ossea; Aumento dell'attività elettrica (di natura elettrochimica) nel focolaio di

frattura. E' infatti dimostrato che sulla membrana cellulare un segnale elettromagnetico provoca riattivazione delle cellule mesenchimali del periostio associato ad una inibizione locale del paratormone.

Page 79: Basciscientifiche2

3. EFFETTI SULL'APPARATO DIGERENTE

Importanti gli stessi effetti sulla membrana cellulare e sul sistema

neurovegetativo descritti in precedenza.

Regolazione della motilità.

4. AZIONE ANTI-INVECCHIAMENTO TISSUTALE

Apporto cariche negative;

Azione sul collagene;

Vasodilatazione;

Miglioramento del metabolismo della cute e del connettivo.

Page 80: Basciscientifiche2

5. EFFETTI SULL'INFIAMMAZIONE

Effetto antiedemigeno;

Effetto sulla pompa sodio-potassio;

Modificazione della permeabilità di membrana;

Risoluzione dell'edema intra-assonico;

Attività batteriostatica;

Risoluzione dello spasmo muscolare;

Azione antalgica;

Effetto sulla neuroregolazione ormonale, anche localmente;

Accelerazione dei processi di guarigione dei tessuti molli;

Normalizzazione della differenza di potenziale tra regione lesa della

membrana cellulare e regione normale (vi è uno squilibrio del potenziale

di riposo in molte patologie).

Page 81: Basciscientifiche2

6. EFFETTI SUL SANGUE

• Diffusione ioni (principio di Lorentz);

• Effetto Hall (su cariche in movimento);

• Nel caso di flusso variabile pulsante (come quello arterioso) il campo elettromagnetico

è in grado di influenzare la patologia circolatoria;

• Diminuzione dell'aggregazione nei confronti delle emazie e delle piastrine;

Apertura degli sfinteri precapillari con meccanismo d'azione anche neurormonale;

• Modificazioni ultrastrutturali delle pareti capillari;

• Modificazioni fisico-chimiche del sangue;

• Diminuzione della V.E.S., delle a2-globuline e delle mucoproteine;

• Favorevole azione sui vasi e sul loro contenuto (per campi di scarsa intensità e

frequenza);

• Nel caso di lesioni trofiche si ottengono sia effetti biomagnetici, con maggiore

utilizzazione dell'ossigeno, che aumento degli effetti bioelettrici con incremento della

proliferazione fisiologica per effetto piezoelettrico;

• Stimolazione del sistema reticolo-endoteliale e quindi delle difese dell'organismo;

• Aumento del flusso ematico periferico ed aumento della velocità di scorrimento del

sangue;

• Aumento delle immunoglobuline-G e leucocitosi.

Page 82: Basciscientifiche2
Page 83: Basciscientifiche2