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ALL’INTERNO Automobile Club e Telethon insieme per la ricerca PAGINA 2 La medicina dell’auto- guarigione con il dottore Dell'Aria PAGINA 5 Il codice della strada non è uguale per tutti PAGINA 6 Monti è una trappola PAGINA 7 Dipendenza da internet PAGINA 10 Tony Palazzo, artista on the road PAGINA 12 Telecolorissimi, la rivoluzione del talk show PAGINA 14 Progettazione Progettazione ed installazione ed installazione di impianti fotovoltaici ed eolici ed eolici ti fotovoltaici ti fotovoltaici Un aiuto dal sole, Un aiuto dal sole, un aiuto alla natura! un aiuto alla natura! mail: [email protected] • web: www.skyenergyitalia.com Cell. 328 6285562 Facebook: Marzia Caruso e-mail: [email protected] Numero Verde Anno III - n. 05 Dicembre 2011 giornale d’informazione, attualità e cultura Via Umberto, 72 S. A. Li Battiati (CT) Tel./Fax 095 7256811 Cell. 347 5884964 www.dima-parquet.com [email protected] La Ragazza Allakatalla Allakatalla

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Giornale d’informazione, attualità e cultura

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ALL’INTERNO

Automobile Clube Telethon insiemeper la ricerca PAGINA 2

La medicina dell’auto-guarigione con il dottoreDell'Aria PAGINA 5

Il codice della strada non è uguale per tutti

PAGINA 6

Montiè una trappola

PAGINA 7

Dipendenzada internet

PAGINA 10

Tony Palazzo, artistaon the road

PAGINA 12

Telecolorissimi,la rivoluzione deltalk show PAGINA 14

ProgettazioneProgettazioneed installazioneed installazionedi impianti fotovoltaicied eolicied eolici

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Un aiuto dal sole,Un aiuto dal sole,

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Anno III - n. 05 Dicembre 2011giornale d’informazione, attualità e cultura

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Dicembre 2011www.ballaronews.it2

AUTOMOBILE CLUB CATANIA

Continua anche nel 2011-2012 la collaborazione dell’Automobile Club

Catania e delle sue delegazioni con Telethon per la raccolta di fondi da destinare alla ricerca scientifi ca, nella dura battaglia contro la distrofi a muscolare e le altre malattie genetiche.

Quest’anno la famosissima maratona televisiva sui canali Rai si terrà nei giorni 16,17 e 18 Dicembre, ma fi n da adesso e per tutto il 2012 presso la sede dell’Ente in Via Pietro Masca-

gni 73/a o presso ciascuna dele-gazione Aci Provinciale, i soci e tutti coloro che richiederanno i servizi dell’Aci potranno par-tecipare, anche con un piccolo contributo, a questa straordina-ria gara di solidarietà.

E per aiutare la ricerca, a chi donerà almeno 5 euro verrà re-galato uno shopper.

«La collaborazione con Te-lethon raff orza il ruolo sociale dell’Aci a benefi cio della col-lettività - ha dichiarato il Di-rettore dell’Automobile Club Catania dr. Carlo Sorbello - la distrofi a muscolare e le malat-tie genetiche sono dovute a un errore nel Dna dell'individuo. Possono colpire qualsiasi organo e manifestarsi a qualunque età.

La maggior parte ha un decorso grave o letale e, ad oggi, non è stata trovata una terapia effi cace a contrastarle. È purtroppo la loro rarità a renderle trascurate, anche in Paesi dove la ricerca

ha molte risorse. Da venti anni ormai Te-lethon raccoglie fondi proprio per fi nanzia-re la ricerca in questo settore e riteniamo sia socialmente responsa-bile fornire il nostro contributo per soste-nere la ricerca scien-tifi ca in questo delica-tissimo campo. Sono certo che soprattutto i soci dell’Automobile Club Catania non fa-ranno mancare il loro sostegno».

Donare 1 Euro non costa nulla e aiuta tanto.

BALLARÒ NEWS - Editore: SaperexGuidare - Giovanni Calì. Direttore Responsabile: Tiziana Campo. Direttore Editoriale: Giovanni Calì. Controllo bozze: Antonella Capizzi. Collaboratori: Simone Rausi, Laura Monteleone, Andrea Giuffrida, Veronica Mannino, Stefania Patanè, Carmelo Guglielmino, Giulia Calì, Giovanni Castorina, Irene Marzella. Foto della modella "Ragazza AllaKatalla Adriana. Redazione: V. Fortuna, 24 Catania. Tel. 3394999393 email: giovanni.cali@saperexguidare. it -Pubblicità: Itaca Group tel. 3286925521. Grafi ca & Impaginazione: [email protected]. Stampa: Grafi che Cosentino - Caltagirone. Distribu-zione gratuita ai soci ACI di Catania e per tutti i lettori a Catania, in tutti i Comuni dell’hinterland, nelle edicole: Ragusa M. c.so Italia, 111 (CT); Marzà Salvatore v. Bellini, 7/A S. Agata Li Battiati; Edicolè v. Roma 261, S. G. La Punta; Edicola Palestro V. v.le Europa, S. Gregorio; Edicola Pappalardo p.zza Don Diego 3 Pedara; p.zza Stesicoro (CT) presso Winplay; Free Time v. Re Martino, 8 b-c Acicastello; New & Friends, v. Provinciale 88, Acitrezza. Registrazione Tribunale Catania iscr. n°12 del 13/03/2009. Per l’edizione on line, www.ballaronews.it, in cui troverete anche uno spazio dedicato ai redazionali delle varie aziende. Buona lettura.

Automobile Club d’Italia

L’Editoriale

L’emorragia dei talenti dall’Italia

Cervelli in fuga, un capitale umano per lo più con alte spe-cializzazioni professionali che emigra verso Paesi stra-nieri in cerca di fortuna. Oltre 60mila i giovani italiani

che lasciano il Paese ogni anno, di cui il 70% sono laureati (dati Confi mpreseitalia). I laureati italiani in “fuga” all’estero sono au-mentati del 40% in sette anni (dati Associazione Nazionale Co-struttori Edili). In testa tra le Regioni più “abbandonate” la Lom-bardia (3560 “fuggifuggi” nel 2010); al secondo posto la Sicilia (2794), seguita dal Lazio ((1955). Ma considerando il totale degli espatri tra il 2000 e il 2010, a salire sul podio è la Sicilia, quasi 41mila giovani tra i 20 e i 40 anni, seguita da Lombardia (oltre i 32mila) e Calabria (31mila).

Scarso riconoscimento del merito, stipendi ridicoli, diffi coltà d’inserimento nel mondo del lavoro, le cause della fuga dei cervelli. Eppure l’ex ministro della

Salute Ferruccio Fazio recentemente ha dato un’altra chiave di lettu-ra del fenomeno, parlando di“fi siologica mobilità all’estero”.

Dure repliche, tra cui quella di Margherita Hack, per la quale Fazio «mente, ben consapevole che è invece in atto una vera ‘emorra-gia’ di cervelli dall’Italia. I nostri ricercatori, infatti, sono giovani che non hanno alcuna prospettiva in Italia e per questo vanno all’estero. È un movimento a senso unico: i ricercatori stranieri, infatti, non vengono in Italia e un motivo ci sarà».

Spesso i politici ripetono davanti alle telecamere che un Paese che non investe sui giovani non ha futuro. Lo sanno e allora perché non metterlo in pratica? Forse, per dirla con Charles De Gaulle, bisognerebbe ricordare, che “poiché un politico non crede mai in quello che dice, quando viene preso alla lettera rimane sempre molto sorpreso”.

di Tiziana Campo

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www.ballaronews.itDicembre 2011 3

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Tutto ciò si può evitare

Basta solo rispettareBasta solo rispettareil Codice della Strada

Il presidente nazionale dell'associazione "SaperexGuidare" Giovanni Calì Ringraziail Testimonial Giuseppe Castiglia, gli Attori e tutti i Personaggi del mondo dello spettacolo che hanno

sempre sostenuto i nostri progetti di informazione per la Prevenzione e la Sicurezza Stradale

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Dicembre 2011www.ballaronews.it4

di Veronica Mammino

L'auto un bene quasi di lusso

Le auto rischiano di di-ventare sempre di più un bene di lusso, sottraendosi

velocemente al loro ruolo princi-pale di bene necessario e utile per migliorare la qualità della vita dei possessori.

Si è presentato un autunno caldo sul fronte degli aumenti. Sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust questa volta fi ni-sce la polizza assicurativa, sem-pre più onerosa per le tasche dei cittadini. Secondo Antonio Ca-tricalà, presidente dell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, c’è una «tendenza al ri-alzo continuo».

Fra il 2009 e il 2010 gli au-menti sono stati del 25% per le auto, mentre per le due ruote sono stati del 35 %. Il costo medio di un incidente è cresciuto del 27%. Al Sud l'aumento sarebbe di quasi il 70% superiore a quello del Nord, questo per i maggiori sinistri alla persona liquidati in quell'area, dove la truff a prospera ai danni dei contribuenti più onesti.

Nonostante l’aumento degli incidenti, per Catricalà questi prezzi non si giustifi cano. «Se si guarda al confronto internazio-nale, emerge una specifi cità nega-tiva del nostro Paese. L’incremen-to negli ultimi cinque anni è stato

quasi il doppio di quello registrato nella zona Euro». I premi sono superiori del 40% rispetto alla media dell’Unione europea. Ad-dirittura dell’83% su Germania e Spagna. Gli italiani spendono 250 euro l’anno in più, rispetto ai francesi.

Sulla scia di Catricalà, anche Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, fi nanziari ed assicurativi) e Fe-derconsumatori accusano che le tariff e sono cresciute del 98% ne-gli ultimi dieci anni.

Il problema delle assicura-zioni sembra però tutto italiano. A discolpa delle compagnie è da evidenziare come, di pari passo, sono aumentati anche il numero dei sinistri avvenuti in Italia che, però, diffi cilmente sono attribu-ibili solo all’imperizia al volan-te dei nostri connazionali. A far crescere il numero degli incidenti, infatti, sono soprattutto le frodi ai danni delle assicurazioni, che sono diventate una vera e propria piaga. È questo il punto centrale nella discussione sull’aumento dei premi della Rc Auto. È da tem-po che si dibatte sulla necessità di smascherare i falsi incidenti e di individuare su chi gravi la mag-giorazione delle spese sostenute dalle compagnie.

Catricalà evidenzia che «per-sistono limiti di fondo del nostro sistema, nel quale la domanda è ancora poco mobile e non c'è adeguata concorrenza tra le com-pagnie. L'assenza di questi fattori di contesto ha fatto sì che l'inden-nizzo diretto non riuscisse a su-scitare nelle compagnie i corretti incentivi affi nché tenessero sotto controllo i propri costi».

Per Rosario Trefi letti ed Elio Lannutti, presidenti rispettiva-mente di Federconsumatori e Adusbef, «tale crescita delle ta-riff e è inaccettabile, soprattutto se si guarda ai dati relativi all'inci-dentalità», che dal 2001 ad oggi è diminuita del 22%.

Il commento di entrambi pone un giusto interrogativo: per quali ragioni il numero degli inci-denti stradali diminuisce mentre i prezzi delle polizze Rc conti-nua a lievitare? Di fronte a questi numeri, il Codacons lancia una provocatoria richiesta: eliminare l’obbligo di assicurazione per gli autoveicoli.

Il presidente dell’Antitrust ha attaccato anche le compagnie che operano su internet: «Pur of-frendo qualche vantaggio per gli utenti, in realtà non rappresen-tano una forma di competizione eff ettiva. Intanto sono tutte gem-

mazioni di altre compagnie tradi-zionali appartenenti ai gruppi più importanti. E i dati mostrano che le compagnie assicurative online tendono a operare prevalente-mente con le categorie di rischio che comprendono i soggetti che hanno meno sinistri e quelli che risiedono nelle regioni del Paese caratterizzate da una minore fre-quenza dei sinistri».

Il motivo principale è forse proprio perché le assicurazioni italiane operano in un mercato chiuso e poco concorrenziale, dove la mobilità degli utenti è scarsa ed è facile creare cartelli.

Per l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato di-venta importante porre in essere una serie di interventi per riatti-vare un processo concorrenzia-le. Infatti, le assicurazioni sono legate tra loro da partecipazioni incrociate che non favoriscono la concorrenza, così come non lo fa l’assenza di agenti plurimandata-ri che potrebbero informare gli utenti sulle scelte più convenienti.

Sicuramente l’introduzione della procedura di risarcimento andava in questo senso incorag-giando un maggior controllo da parte delle compagnie. In realtà non è servita a niente visto che si è passati dal 66% dei sinistri li-quidati nel 2007, al 70% nel 2010.

Altri interventi sono necessa-ri, dunque, in un settore dove le compagnie hanno un potere de-cisamente maggiore rispetto agli utenti e possono imporre regole e costi. Secondo le indicazioni dell’Agcm non ultimo andreb-be attivato «un’effi cace istanza di controllo pubblico» sui costi dei sinistri per evitare che gli auto-mobilisti rimangono in balia delle compagnie assicurative che pos-sono fare il bello e cattivo tempo.

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www.ballaronews.itDicembre 2011 5

La medicina dell’autoguarigione

«L’approccio alle medicine naturali o “alternative” come vengono chia-mate dai più, è quello di conside-

rare l’individuo nel suo insieme con una visio-ne a 360 ° e non il singolo organo “malato” come entità a se stante . Infatti spesso il ma-nifestarsi di un disturbo è solo l’epifenomeno o il più manifesto di uno squilibrio generale.

La medicina, che mi piace defi nire funzio-nale, tende proprio a riequilibrare l’individuo nel suo insieme, ripristinando le innate capa-cità di autoguarigione».

A parlare è il medico catanese Domenico Dell’Aria. «La mia carriera di medico è ini-ziata in maniera del tutto atipica, lontana dal normale iter professionale che i giovani medi-ci percorrono per realizzarsi - spiega - infatti dopo attività di reparto in ospedale e cliniche private mi fu off erto dalla Fiv (Federazio-ne Italiana Vela), essendo io stesso un atleta surfi sta e velista, di seguire la squadra italiana di surf che doveva partecipare alle olimpiadi. Quest’attività, iniziata quasi per gioco, diven-ne per me un impegno durato diversi anni: due olimpiadi (Seul 1988 e Barcellona 1992) mi videro impegnato in prima linea come Com-missario Tecnico e come medico sportivo. La

mia specializzazione è infatti Medicina dello Sport e il dovermi occupare degli atleti, oltre che della loro forma fi sica anche della loro ali-mentazione, mi ha permesso di approfondire questa materia e tutto ciò che concerne questa scienza, dalle normali diete alle intolleranze e/o allergie che spesso sono le cause di nume-rose disfunzioni».

Com’è iniziata la sua “avventura” nel campo delle medicine naturali?

«Nell’intento di migliorare le performan-ces degli atleti ed eventualmente alleviare dolori muscolari, ho iniziato ad interessarmi di agopuntura e quindi a specializzami in questa antichissima scienza. Da lì il passo è breve ho iniziato ad occuparmi di quella che comunemente viene defi nita medicina natu-rale e quindi dell’omeopatia, fi toterapia, cro-moterapia, neuralterapia ecc. Non nego che il mio approccio al naturale sia stato un po’ lungo e laborioso a causa dei dubbi e sospetti derivanti dal tipo di studio molto pragmatico e convenzionale della medicina tradizionale. Ma approfondendo le conoscenze, anche for-tuite , di studiosi delle medicine naturali, stu-diando i risultati ed in molti casi riconoscendo l’ineffi cacia della medicina allopatica, mi sono convinto sempre più a sostenere un’integra-zione tra le due.

Specifi co integrazione nella considerazione che la scelta del naturale è sicuramente molto valida quando si è ancora in una fase funzio-nale del problema (l’organo lavora male), ma perde di validità man mano che la compro-missione dell’organo è in stadio avanzato; e in questo caso sostengo l’opportunità di terapie tradizionali (antibiotici cortisonici o altro o eventuali interventi chirurgici)».

Perché consiglierebbe a un paziente di op-tare per la medicina naturale?

«Le ragioni sono molteplici, ma la più importante è che queste sono medicine nate all’alba dei tempi , di indubbia effi cacia; rap-presentano, inoltre, le più diff use terapie al mondo (Asia e Africa) e non presentano l’enti-tà di potenziali eff etti collaterali e/o controin-dicazioni della chimica che tra l’altro mira a curare l’organo e non l’individuo.

Di contro, grande limite alla diff usione di queste medicine è l’elevato costo dei rimedi naturali o omeopatici che in Italia, a diff eren-za di altri Paesi e soprattutto della Francia, hanno costi proibitivi. Ne deriva così una se-lezione naturale del paziente, che non dipende tanto dal livello culturale - in quanto ho nota-to un interesse in tutte le fasce sociali - quanto dalla possibilità economica dello stesso che, pur apprezzando e constatando l’effi cacia, de-cide di risparmiare, rivolgendosi al cosiddetto “medico della mutua”.

Per questo motivo spesso mi trovo “costret-to” a prescrivere meno farmaci, intervenendo con la più semplice e meno costosa terapia: l’alimentazione. Le cattive abitudini, l’ecces-so di calorie, i cibi spazzatura rappresentano i primi e spesso silenti agenti destabilizzanti dell’equilibrio naturale».

di Tiziana Campo

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È stato infatti accreditato ed in-serito nell'Elenco Regionale dei Centri Commerciali Naturali con Decreto Assessoriale n.° 342 del 16/6/2011 e che quindi potrà

usufruire dei contributi della Co-munità Europea e regionali.

Gli obiettiviIl Centro Commerciale Naturale Puntese, attraverso

la promozione delle attività economiche convenzionate intende valorizzare gli spazi urbani e vivacizzare le po-tenzialità commerciali, culturali, turistiche ed artigianali della cittadina di San Giovanni La Punta.

Tra le altre cose si occuperà di:• Progettare e realizzare iniziative di promozione, va-

lorizzazione ed animazione del Centro Commerciale Naturale.

• Organizzare manifestazioni ed eventi di richiamo per attrarre visitatori e valorizzare le occasioni di mercato e commerciali.

• Fornire supporto, servizi ed assistenza agli esercizi iscrit-ti al C.C.N. Puntese.

• Salvaguardare e valorizzare gli spazi urbanistici di socia-lizzazione, di vivibilità, di equilibrio socio-ambientale del Centro storico cittadino.

I vantaggiIl Centro Commerciale Naturale Puntese rappresenta una formidabile opportunità di qualifi cazione e sviluppo delle attività imprenditoriali e commerciali comprese nel peri-metro del progetto.I vantaggi per gli associati sono molteplici:1. Rappresentare in modo diretto le proprie esigenze e pro-

poste di promozione della cittadina e sviluppo del com-parto del commercio e dell'artigianato;

2. Benefi ciare delle convenzioni per la riduzione delle ta-riff e che verranno stipulate con enti pubblici e/o privati;

3. Benefi ciare, in termine di presenze, delle manifestazioni e delle campagne pubblicitarie organizzate per promuo-

vere le attività presenti nell'area del CCN;4. Ricevere servizi ed assistenza di comunicazione nelle

iniziative di promozione e sviluppo delle loro attività economiche;

5. Essere accreditati presso la Regione Sicilia - Asses-sorato alle attività Produttive- ai fi ni di benefi ciare di contributi Locali, Provinciali, Regionali e Comunitari.

In occasione delleIn occasione delleprossime festività Auguraprossime festività Auguraai frequentatori, allaai frequentatori, allaCittadinanza ed aiCittadinanza ed ailettori di Ballarònewslettori di Ballarònewsi più sinceri e fervidii più sinceri e fervidiauguri di Buone Festeauguri di Buone Feste

dada CCN PunteseCCN Puntese

Il Centro Commerciale Naturale Puntese è diventato una realtà!

Metti una mattinata normale. Ti svegli, ti pre-pari ed esci di casa per andare a lavoro. Met-ti anche che hai i minuti contati. E metti

che arrivi di fretta alla tua auto posteggiata. Sorpresa: non puoi partire perché c’è tutta una colonna di auto sostanti in doppia fi la, che bloccano la tua e tutte quelle regolarmente parcheggiate. Succede quotidianamente nella centralissima via Sassari a Catania, dove ormai è consuetudine acquisita che quanti lavorano nei parag-gi (poliziotti in servizio alla Questura, impiegati alla Federcarni o in altri uffi ci della zona) “abbandonino” la macchina in doppia fi la, lasciando sul cruscotto un bigliettino ((in molti casi scritto al computer, segno che si tratta di abitudine radicata e quotidianamente messa in pratica), che in una bislacca caccia al “sostatore” sel-vaggio, invita il malcapitato di turno a recarsi presso l’uffi cio indicato, per far spostare l’auto. Una malsana abitudine che si mette in atto ogni giorno, festivi esclu-si.

Accade così che il conducente deve recarsi in Questura (sul corso delle Province) a far chiamare l’interno segnalato o negli altri luoghi indicati. E se c’è da attendere o non si trova lo “zelante” conducente,

di Tiziana Campo

bisogna armarsi di santa pazienza: prima o poi arrive-rà. Quello che fa specie in quest’assurda pratica, è che i vigili spesso impegnati a elevare multe nella vicina piazza Abramo Lincoln o nelle vie limitrofe, facendo applicare le ganasce a chi, ingiustamente, lascia l’auto posteggiata in zona rimozione, diffi cilmente fanno “retate” anche in quella via. Forse per non creare un “disagio” ai loro colleghi poliziotti. Eppure il codice della strada vale per tutti.

Purtroppo, è frequente che a Catania le mul-te troppo spesso vengano elevate per far cassa in un Comune costantemente in defi cit, piuttosto che per far rispettare il codice della strada. Troppi i centau-ri senza casco, mai fermati, specie in zone out della città. Troppi i veicoli che transitano sulla corsia prefe-renziale che sarebbe riservata esclusivamente agli au-

tobus e ai mezzi in soccorso e sot-tolineiamo in soc-corso, non a sirene spente. Troppi i posteggi selvaggi, come quello che

viene messo in pratica in via Sassari, mai verbalizzati e stigmatizzati. Le ganasce sono giuste e l’automobi-lista catanese va senza dubbio civilizzato. Ma per far questo sarebbe opportuno ristabilire i ruoli, in primis quello per cui i vigili servono per far rispettare il sa-crosanto codice della strada, sempre e comunque, in ogni luogo e nei confronti di chiunque, senza ecce-zione alcuna. Sarebbe un bel segnale sradicare la cat-tiva consuetudine che si è consolidata in via Sassari, così come altrettanto importante sarebbe fare posti di blocco dei vigili e retate anche in quelle zone della città dove non regna legge. Del resto, la VI Sezione penale della Cassazione ha stabilito per gli autovelox – ma il discorso si potrebbe estendere alle contesta-zioni in generale da parte degli organi preposti - che essi hanno esclusivamente una "fi nalità preventiva e non repressiva o di fi nanziamento pubblico o lucro privato", insomma non per fare cassa.

La legge, codice della strada incluso, è uguale per tutti.

Il codice della strada non è uguale per tutti

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Il prof. Monti arriva in Italia per eseguire gli ordini impartiti dall’Europa. Il debito italia-no è un bluff creato appositamente allo scopo

di sottrarci le ricchezze artistiche, patrimoniali, economiche del Belpaese.

In realtà il conto dei debiti privati italiani è in assoluto tra i migliori in Europa, con un debito privato del 42% del Pil , contro il 103% del Pil della Gran Bretagna. Mettendo insieme debito privato e debito pubblico, l’Italia sta infatti mol-to meglio rispetto a nazioni come Belgio, Fran-cia, Inghilterra, Spagna e naturalmente Grecia. Quindi, quando si dice che l’Italia è un Paese quasi del tutto fallito, si altera la verità.

Sono i pensieri riassunti del giornalista e po-litico Giulietto Chiesa che accusa i grandi centri della fi nanza parlando di "attacco contro l'Italia”.

Questa nostra presunta bancarotta è uno stra-tagemma organizzato dalla fi nanza internaziona-le al fi ne di poter comprare l’Italia ad un prezzo veramente irrisorio, con i fi nti soldi inventati dagli Stati Uniti, e utilizzando come sotterfugi le nor-me emanate dall’Europa specifi catamente per fa-vorire una delle più grandi banche d’investimen-to, la Goldman Sachs che insieme alla Deutsche Bank, alla Bank of America e alla Citygroup, tra il 2007 e il 2010 è tecnicamente fallita. È poi mi-racolosamente risorta grazie alla Federal Reserve, che ha erogato 16 trilioni di dollari inesistenti. Soldi con cui queste banche hanno acquistato i bond degli stati europei, ritenuti invincibili, non soggetti a default, primi tra tutti quelli greci con i più elevati tassi d’interesse, per poi attenzionare quelli italiani, «visto che l'Italia è considerata tra i Paesi in diffi coltà a causa della dimensione del debito pubblico».

Ritornando invece ai quasi 2 mila miliardi di debito pubblico italiano, bisogna rammentare che una parte considerevole di questo deriva proprio dal fatto che i ricchi non hanno pagato le tasse in Italia negli ultimi 30-40 anni. Inoltre per Banki-talia almeno 9 trilioni di Euro di patrimoni sono ancora nelle tasche di evasori totali che sono favo-riti da leggi che, più che condannarli, li tutelano.

Monti viene quindi in Italia per applicare le

norme di un’Europa che cade sempre più giù, e queste norme signifi cano enormi tagli alla condi-zione di vita di masse popolari; non solo i lavora-tori ma anche settori dei ceti medi: riduzione dei salari,compressione delle spese sociali, libertà di licenziamento, tutte cose che incideranno dram-maticamente sulla vita dei cittadini.

Una rifl essione questa di Giulietto Chiesa dalle tinte fosche in quanto, a suo parere, «il prof. Monti, se ci riesce, guiderà il governo italiano in un momento in cui l'Italia andrà in recessione, e ci andrà in compagnia dell'intera Europa, se-condo quanto attestano tutti i dati che vengono dalle stesse fonti europee. Quindi, pensare a un risanamento dell'Italia in caduta libera, in questa situazione non è praticamente possibile, per cui sarà un buco nell'acqua, ma sarà un buco nell'ac-

qua catastrofi co per il contribuente italiano, per il lavoratore italiano, per il pensionato italiano», insomma per larghissime masse popolari.

«Tutto questo discorso è interamente costruito sulla base di una pressione speculativa che va na-turalmente contro i popoli, perché hanno da piaz-zare i loro soldi fi nti e dunque comprarsi l'Euro-pa, l'Italia, la Grecia, la Spagna con quattro soldi, le terre, gli asset, gli edifi ci, le ricchezze artistiche, culturali etc. Noi, di fatto, stiamo svendendo er-roneamente le nostre ricchezze a un gruppo di speculatori che si può contare sulle punte delle dita di due mani, a una trentina di farabutti, che si gettano letteralmente come dei caimani sulle prede che vengono loro off erte dalla legislazione europea, perché l'Europa è responsabile diretta-mente di questo obbrobrio, così come la Com-missione europea e anche il Parlamento europeo che hanno votato e approvato queste norme.

Siamo schiacciati in una trappola, il Signor Monti è l'esecutore di questi ordini, viene in Italia per eseguire questi ordini che mi auguro gli italia-ni non accetteranno. Questo governo deve cadere prima ancora di essere nato e deve essere costruito un governo basato sulla volontà popolare di risa-nare questo Paese, che ne ha senz'altro bisogno».*Fonte:http://www.cadoinpiedi.it/2011/11/15/

monti_e_una_trappola.html#anchor

Monti è una trappola*

di Giulia Calì

“Allakatalla”: su RscCastiglia e Formosare della risata

Dopo la parentesi estiva dal lido di Naxos, “Al-lakatalla”, la nota trasmissione radiofonica con-dotta da Giuseppe Castiglia affi ancato brillan-

temente dal direttore artistico di RSC Fabio Formosa, è ritornato in versione invernale dagli studi di Radio Stu-dio Centrale dalle 11.00 alle 14.00.

«Cambiamo veste, ma l’entusiasmo rimane inalterato – spiega Castiglia – format che vince non si cambia. Al centro sempre i personaggi da me interpretati e il pub-blico con i suoi messaggi, ingredienti che coloreranno la trasmissione».

La trasmissione si conferma record di ascolti, con-tinuando ad essere la più seguita nella storia della ra-dio siciliana. Un successo incontenibile, un aff etto oltre qualunque più rosea aspettativa. «”Allakatalla” insieme a

Giuseppe è stata e continua ad essere un'esperienza entu-siasmante e coinvolgente - spiega Fabio Formosa – il no-stro segreto è l'improvvisazione, l’assenza di testo scritto, di uno staff alle spalle. La nostra regola è l'estemporanei-tà e la diretta partecipazione dei nostri ascoltatori».

Una trasmissione travolgente, in estate o in inverno il divertimento è assicurato.

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Sempre più spesso, pres-so gli studi di psicologia, arrivano richieste di aiuto

psicoterapeutico nei confronti di soggetti – per lo più giovani o adolescenti – per i quali l’uso del computer o di internet appare come una ‘dipendenza’. Questa richiesta, spesso, viene avanzata da genitori, fi danzati/e o coniu-gi che si rendono conto di un comportamento “esagerato” da parte del familiare.

Oggi, l’uso del computer è diventato sempre più un mez-zo di aggregazione, di scambio e di comunicazione; e per molti giovani anche un modo per in-traprendere nuove conoscenze, per coltivare on-line quelle già presenti e anche per accrescere il sentimento di prestigio sociale all’interno del gruppo.

In particolare, i soggetti più timidi ed ansiosi attraverso la rete riescono a trovare uno “spa-zio collusivo” per loro adeguato, che asseconda la loro personali-tà, fornendo una percezione di interscambio e di competenza sociale.

Di conseguenza, trascorre-re il tempo on-line diventa più gratifi cante e allettante, allonta-nando al contempo l’esigenza di “reali” relazioni sociali.

Ma il tempo trascorso sul web deve essere limitato, per non incorrere in una pericolosa dipendenza. Si ipotizza l’esi-stenza di una relazione signi-fi cativa tra la dipendenza da internet e un disturbo di tipo depressivo, in soggetti con bassa autostima, paura del rifi uto e bi-sogno di approvazione.

Esiste una vera e propria pa-

tologia che va sotto il nome di Internet Addiction Disorder (I.A.D. disturbo da dipendenza da internet) e questa dipendenza mostra gli stessi sintomi dei tos-sicodipendenti.

Ecco alcuni sintomi per po-ter individuare un comporta-mento da dipendenza da inter-net:• il soggetto rimane davanti

al pc per lungo tempo, senza averne cognizione e non inter-rompe la sua attività, se qual-cuno non interviene;

• quando viene distolto dalla sua attività on-line, manifesta un evidente stato di nervosi-smo e insoff erenza, arrivando ad essere aggressivo e, a volte, violento verso colui che inter-rompe la sua occupazione dal web;

• quando è connesso alla rete, presenta uno stato euforia ed

eccitazione, attraverso atteg-giamenti verbali e non, come esclamazioni ad alta voce, espressioni di entusiasmo;

• per raggiungere lo stato di eccitazione desiderata, neces-sita di intrattenersi più tempo possibile in rete e nega di tra-scorrere troppo tempo al com-puter, anzi vorrebbe passarne sempre di più;

• coglie ogni occasione per connettersi alla rete, anche durante situazioni in cui un simile comportamento non è adeguato al contesto o alla si-tuazione.

La conseguenza più imme-diata di questo tipo di compor-tamenti è la ripercussione sul sistema di relazione familiare e una modifi ca e/o de-formazione della sfera aff ettiva ed emozio-nale del soggetto.

Si osserva come anche la vita

dei genitori o dei familiari pos-sa essere subordinata alle abi-tudini del soggetto dipendente da internet, tanto da limitarne spostamenti e abitudini. In par-ticolare in casi estremi, gli ado-lescenti, pur di ottenere quello che vogliono, possono anche minacciare i genitori di fare gesti inconsulti, se gli venisse proibito di accendere il pc.

Il disturbo da dipendenza da internet non viene percepito come un disagio da colui che ne soff re e pertanto egli non ritiene di aver bisogno dell’aiuto di uno specialista per risolvere quello che “gli altri” avvertono come un problema.

Queste manifestazioni rap-presentano per la coppia geni-toriale un duro banco di prova, sia in termini educativi che so-prattutto aff ettivi ed emotivi, in quanto bisogna dimostrare di essere ancor più uniti e determi-nati nel messaggio che si vuole trasmettere.

La dipendenza da Inter-net ha, in comune con le altre droghe, il tratto ossessivo-com-pulsivo e si basa sul "piacere". È proprio per questo motivo, che eliminare questo compor-tamento risulta molto diffi cile e confrontarsi o semplicemente chiedere un aiuto rappresenta il primo passo per aff rontare il problema.

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Dipendenza da Internet, come riconoscerla

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www.ballaronews.itDicembre 2011 11

sottratto eff ettivamente non è stato pagato. A quel punto lo portiamo insieme ad una guardia giurata in disparte per non contestargli il fatto pubblica-mente e lo invitiamo a pagare la refurtiva. Spesso i ragazzini non hanno i soldi per pagare e così dob-biamo chiamare i genitori. Se il soggetto non vuole risarcire il danno fatto, si fanno intervenire le forze dell’ordine».

Che scuse inventano?«“È la prima volta”, “non lo farò più”, “è stato il

bambino, non ne sapevo nulla”, mentre in realtà a rubare sono proprio gli adulti».

I ladri degli scaff ali sembrano non essere sco-raggiati neanche dalla pena prevista dal Codice penale per il furto.

Insomma, che sia un formaggio o un personal computer o un rossetto poco importa. I ladri dei supermercati non fanno diff erenza. Ciò che conta è tornare a casa con le tasche e i portafogli pieni.

Furti nei supermercati, non solo crisi

Furti nei negozi, un problema con cui i com-mercianti devono misurarsi quotidianamen-te. E se i piccoli e medi negozi, per contra-

stare il fenomeno, si attrezzano con piccoli sistemi di sorveglianza, i grandi ipermercati hanno vere e proprie task force addette alla sicurezza e alla vi-gilanza.

Altra soluzione sono le polizze assicurative di vario tipo che coprono tanto i furti quanto l’assi-stenza legale, il tutto fi nalizzato a dare una sicura continuità alle attività commerciali.

Nonostante tutto, i piccoli furti negli eserci-zi commerciali non accennano a diminuire, anzi. Recenti indagini della Coldiretti, hanno portato alla luce un signifi cativo aumento dei taccheggi nei supermercati: +7,8% a giugno del 2011 rispetto all’anno precedente. Volendo dare un costo a questo fenomeno, si arriva ai 3 miliardi di euro annui.

Facile imputare un simile dato alla crisi che quest’anno sembra gravare più che mai sulle spalle delle famiglie. Ma non sempre la crisi non c’entra, dal momento che, il più delle volte, oggetti predi-letti da chi compie simili furti sono beni non di pri-ma necessità, ma per così dire superfl ui.

«I prodotti più gettonati sono quelli di microin-formatica, come schede di memoria o videogiochi,

carica batterie per i telefonini ecc.; prodotti per bri-colage e per auto tipo fanalini, pomelli», spiega un responsabile alla sicurezza di un centro commer-ciale catanese. Oggetto dei furti sono anche generi alimentari, ma di alta qualità quali Grana Padano e salumi di marca, nonché alcolici di vario tipo. Ma più spesso «i generi alimentari vengono saccheg-giati con l’usa e getta, spacchettando cioè il cibo all’interno del supermercato e consumandolo senza pagarlo», continua il responsabile.

Chi ruba per lo più?«Dal ragazzino all’extracomunitario, alla don-

na matura, fi no ad arrivare al professionista bene-stante. Le ragazze si proiettano molto su capi di biancheria intima, trucchi e cosmetica in generale. Una volta mi è capitato di intervenire nei confron-ti di un tizio recidivo che usava la fi glioletta come “contenitore” per occultare pc portatili».

Qual è la prassi più corretta per intervenire in linea con legge, senza incorrere in contestazioni da parte del sospettato?

«Una volta individuato il soggetto, in vari modi che non possiamo svelare, lo seguiamo fi no all’u-scita della cassa, dove verifi chiamo che il prodotto

di Andrea Giuff rida

Mondo “Cosplay’” dal fumetto alla realtàDurante le tre giornate dedicate alla I edizione dell’Etna Comics, la fi era del fumetto tenuta-si di recente alle Ciminiere di Catania, non è

stato diffi cile notare strani tipi colorati e mascherati che si aggiravano tra gli stand della fi era e anche tra le vie del centro storico. Muniti di spade di gommapiuma e alabarde di plastica, cappelli e ali di cartapesta, questi giovani (e meno giovani) hanno attirato l’attenzione di

visitatori e passanti che riconoscevano in loro il personaggio della loro serie di car-toni preferita.

Questo feno-meno, esportato dal Giappone, viene defi nito “cosplay”, un genere di trave-stimento praticato già da diversi anni in

di Irene Marzella

occasione di fi ere del fumetto, che richiama personaggi di fi lm, fumetti e cartoni animati.

Ma l’arte del “cosplay” va ben oltre il semplice tra-vestimento: chi si traveste non si limita a vestire i panni del personaggio scelto, bensì li interpreta. Il cosplayer è tenuto a far proprie le gestualità tipiche del suo per-sonaggio nei minimi dettagli, divenendo così parte di una sorta di grande gioco di ruolo che è rappresentato dall’intera comunità dei cosplayer in quel determinato ambito.

Tra i personaggi più rappresentati fi gurano i prota-gonisti dei cartoni animati: da quelli più recenti (“Na-ruto”, “One Piece” ecc.), a quelli che hanno segnato l’a-dolescenza delle generazioni degli anni ’80 e ’90 (“Atlas UFO Robot”, “Dragon Ball”, “Sailor Moon”, “Pokemon”

ecc.), passando per gli eroi marveliani quali Batman, Spiderman, Hulk e simili.

La più conosciuta comunità di cosplayers a Catania è il “Rakuen Cosplay” (separatosi da una delle prime co-munità catanesi per gli appassionati di manga, il “Man-ga Catania”), che ogni anno off re il suo contributo alle attività correlate agli eventi fumettistici sul territorio, e che rappresenta un importante punto di riferimento per i cosplayer catanesi che partecipano alle numerose fi ere nazionali.

Ma qual è il motivo del successo e della rapida dif-fusione di questa moda? Forse la qualità del divertimen-to; la possibilità di spezzare le barriere della vita reale, aprendo un varco a realtà parallele; di poter abbandona-re le proprie vesti per un giorno, reinventando la propria identità; e di creare legami che vengono rinsaldati da continue collaborazioni, incontri e passioni in comune.

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Tutte le “facce” di Tony Palazzo, artista on the road

Attore, regista, pittore, fotografo. Un curriculum fi tto: un diploma all’Ac-cademia di Arte drammatica del

Teatro Stabile di Catania, diretta dal regista Giuseppe Di Martino; una lista di fi lm inter-minabile, con partecipazioni anche in pellico-le straniere. Parliamo di Tony Palazzo, artista poliedrico e catanese doc.

Tra i suoi lavori: protagonista maschile in “Volevo i pantaloni”; ruoli in “L’uomo delle stelle” di Tornatore, “Porte aperte” di Gianni Amelio, per citarne solo alcuni. Ha recitato al fi anco di attori del calibro di Penelope Cruz (“La ribelle”), Andie Mc Dowell (“Ginostra” di Pradal), Sergio Castellitto (“L’uomo del-le stelle”), Gian Maria Volontè, Klaus Maria Brandauer, Harvey Keitel. Dal cinema, al tea-tro, alla televisione dove ha interpretato, tra gli altri,“La piovra 7”; “Il commissario Montal-bano” come protagonista della puntata “Gita a Tindari”; personaggio principale anche in puntate di “Distretti di polizia”, “La squadra” e “Carabinieri”. Ma la lista è lunga.

«Al momento ho partecipato al "Segreto dell'acqua" con Riccardo Scamarcio, in onda nelle settimane scorse su Rai 1 in prima serata – spiega l’attore – è di pochi mesi fa l'uscita del fi lm di Roberta Torre "I baci mai dati",in cui ho interpreto l'onorevole Gangemi; e sarò nel prossimo "Giovane Montalbano" stavolta nel ruolo del cattivo».

Non solo attore. Recenti lavori da fi lm-maker?

«Ho fi nito di girare il mio terzo cortome-traggio dal titolo "Un giorno di straordinaria gelosia" con Loretta Rossi Stuart ( sorella di Kim). Il cortometraggio, girato per intero nel-la Tuscia Viterbese, in fase di postproduzione, che racconta di due coppie alle prese con la ge-losia. Con questo fi lm di cortometraggio pro-seguo il mio progetto di storie "on the road". Infatti si tratta di un'altro Road Movie, sulla scia di "Due bravi ragazzi" che tante soddi-sfazioni mi ha dato. Ha infatti partecipato a oltre 130 festival nazionali e internazionali, di

mente girato alla pescheria, nella insuperabile scenografi a dell'"acqua o' linzolu". Tanti me-ravigliosi colleghi attori catanesi si son prestati a questa "Magia del vero cinema senza l'ausi-lio dei dialoghi", questa fu la motivazione del Direttore del Festival di Nantes, in giuria al Festival Internazionale di Trevignano 2007, dove il corto ricevette il Premio Siae come Miglior Sceneggiatura Italiana.” Il Vecchio e la fontana” è stato anche in selezione uffi ciale al Taormina Film Festival 2007 e ha pure vin-to due festival, a Napoli e in Cina.

Nelle strade di Catania ho poi girato il video-clip "Good Boys", che trovate su you tube, con Renato Zapato, noto musicista rock catanese e la sua band in una sorta di percor-so parallelo dei Blues Brothers. E per fi nire le mie fotografi e di "Street Photography" ri-gorosamente in bianco e nero e per strada, le quali raccontano la gente più che il contesto, persone che nella loro unicità sembrano a noi familiari quasi fosse un dejà-vù.

Recitazione, regia, fotografi a. Cosa ti emoziona di più?

Fanno tutte parte di me, della mia essenza e del mio modo di raccontare attraverso me. La diff erenza sta solo che come attore sei for-temente vincolato dalla storia e dal regista; come regista devi superare la diffi coltà degli attori di tradurre il tuo pensiero e schema; invece come fotografo sei libero da qualsiasi compromesso, anche se negli ultimi anni la fobia di essere fotografati per strada sta di-ventando, a mio avviso e anche di tanti grandi fotografi , un limite davvero sconcertante. Ma ci pensate cosa sarebbe oggi la fotografi a sen-za i bellissimi e sensazionali ritratti di strada di donne e vecchi a passeggio, di bambini che giocano gioiosi e di uomini al lavoro?

Progetti in cantiere?Sono in cerca di produttore per il mio fi lm

ambientato a Catania, fi lm duro, diffi cile che racconta alcuni decenni delle strade catanesi. Ma non nascondo che nutro dubbi che si pos-sa realizzare in questo panorama di comme-diole e fi lm con la parola "amore" nel titolo.

Un caro saluto agli amici catanesi.

di Tiziana Campo

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cui 100 competitivi vincendone nove, tra cui mi pregio di ricordare “Il Genova Film Festi-val”, “L'isola del cinema” a Roma e il “Circu-ito Off ” a Venezia, con due premi Kodak di Miglior Cortometraggio Italiano e il premio di Miglior Attore al Festival Internazionale di Trevignano, dove concorrevano in quella edi-zione un nutrito gruppo di noti attori italiani.

Perché scegli storie “on the road”? Queste storie fanno parte del mio progetto

di raccontare il quotidiano, all'aria aperta, nel-la strada, dove a mio avviso si coglie "il carat-tere" di ognuno di noi e dove il tragico si me-scola alla commedia con estrema perfezione.

Inconsciamente ho cominciato questo rac-conto con i miei ritratti fotografi ci di "amici on the road”, nella seconda metà degli anni '80, quelli che sulla mia pagina facebook ho chiamato ironicamente "Amici e vadditi" e dei quali è mia intenzione farne una mostra nella mia meravigliosa Catania.

Questo percorso prosegue a New York dove ho abitato due anni e dove ho iniziato il mio lavoro di fi lmmaker ed è lì che ho girato un bellissimo ed unico festival mondiale di ar-tisti che si svolgeva anche per strada.

Il lavoro di fi lmmaker è poi proseguito a Catania, dove ho poi girato il mio primo cor-tometraggio "Il vecchio e la fontana" intera-

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Il Fotovoltaico: costi, vantaggi

Oggi, ovunque ci troviamo, sentiamo par-lare di energie alternative ed in partico-lare di fotovoltaico. Un settore in grande

espansione, che domina la scena produttiva italia-na, l’unico settore che garantisce un ritorno sull’in-vestimento all’imprenditore ed allo stesso tempo al cliente fi nale.

Come recitano tutte le tv e scrivono tutti i giornali, il fotovoltaico è garantito da un incentivo statale, un benefi cio economico attribuito ai pro-duttori di “energia pulita”, un aiuto per invogliare gli Italiani a credere nel fotovoltaico almeno fi no al raggiungimento della “grid parity”, ossia il mo-mento in cui il costo dell’energia prodotta da fonte rinnovabile sarà uguale a quello per la produzione tradizionale (combustibili fossili, nucleare). Il rag-giungimento di tale soglia è previsto per il 2016.

Il conto energia – Il d.lgs. n. 387 del 2003 di recepimento della direttiva 2001/77/CE dà vita in Italia al programma di incentivazione per gli im-pianti per lo sfruttamento delle energie rinnovabili.

Il contributo prevede l’attribuzione da parte del Gse, “Gestore dei Servizi Energetici”, di una tariff a incentivante, per ogni chilowatt di picco prodotto, al titolare dell’impianto fotovoltaico; tale tariff a viene corrisposta bimestralmente per un periodo di 20 anni.

Il nuovo conto energia – Seguendo con atten-zione l’evoluzione del settore, il Legislatore ha pen-sato di adeguare i benefi ci economici al trend del momento, prevedendo una riduzione periodica del-la tariff a incentivante. Oggi è in vigore il “quarto conto energia” dettato dal D.M. 5/5/2011, con l’o-biettivo di semplifi care le proce-dure burocratiche per l’accesso ai benefi ci economici e stabilisce le tariff e incentivanti fi no al 2016, periodo previsto per il raggiungi-mento della “grid parity”.

L’incentivo Statale permette, nonostante la riduzione, di co-prire totalmente l’investimento iniziale e nell’arco dei 20 anni di avere un importante ritorno eco-nomico.

Oltre all’incentivo, l’impian-

to fotovoltaico gode di un secondo benefi cio, l’ab-battimento del costo della bolletta dell’energia elet-trica, un pesante fardello per le famiglie italiane. Infatti ai produttori di energia fotovoltaica è per-messo vendere l’energia elettrica prodotta in ecces-so, attraverso il meccanismo defi nito “scambio sul posto”. Questa procedura permette di immettere in rete, e quindi vendere, l’energia elettrica prodotta in eccesso. In questo modo il produttore di energia, a conguaglio, riceve dal Gse un contributo, propor-zionale all’energia venduta ed al costo dell’energia elettrica, potendo in questo modo coprire i costi della bolletta per l’energia consumata la notte.

Il fotovoltaico è senza dubbio, al momento, la fonte di risparmio/guadagno più sicura visto che, nel grande periodo di crisi, questo settore riesce comunque a conseguire utile e senz’altro aiuta a ri-durre la produzione di gas serra, nocivi per il nostro Pianeta.

Investire nel fotovoltaico è una scelta che paga sicuramente, nessuna operazione fi nanziaria, lega-le, apporta infatti un tale benefi cio economico nel tempo.

Fondamentale, per diventare produttore di energia fotovoltaica, è la scelta di una società seria ed affi dabile, che riesce a seguire passo passo gli step burocratici e di progettazione. Anche il mini-mo errore in una di questa fasi potrebbe pregiudi-care l’assegnazione dell’incentivo.

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La Sicilia è la regione che, secondo uno lo studio del Joint Research Centre, (allegata mappa italia) è maggiormente colpita dall’irraggiamento solare che permette addirittura una produzione superiore ai 1500 kwp/anno per ogni kwp di im-pianto fotovoltaico installato. Questo si traduce in circa 1300 euro di incentivo annuo che percepisce un impianto domestico da 3 kwp (aumentando la potenza dell’impianto anche l’incentivo cresce per la maggior produzione). Contributo percepito bi-mestralmente per 20 anni, un ritorno economico di circa 26000 euro a fronte di un investimento inizia-le, fi nanziabile a tassi agevolati, di circa 9000 euro.

Di seguito sono riportate le tariff e incentivanti per gli impianti allacciati entro Dicembre 2011 e per tutto il 2012.

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Dicembre 2011www.ballaronews.it14

Prosegue il ciclo di incontri organizzati dal Movimento della Coscienza Popolare Sici-liana, movimento politico socio-culturale

fondato e presieduto dall’avv. Corrado Labisi, che fi no al mese di dicembre si confronterà con il pubblico intorno a varie tematiche d’interesse collettivo.

Presso l’Hotel Nettuno sabato 12 si è tenuto il secondo appuntamento in calendario, dal titolo “Il ruolo della donna siciliana ieri, oggi e domani”.

Il presidente del Movimento della Coscienza Popolare Siciliana, avv. Corrado Labisi, ha aperto la sessione, evidenziando la necessità di un cam-biamento radicale, partendo dalla Sicilia e dalla sicilianità, in un’era in cui il concetto della parti-tocrazia è ormai morto e anacronisticamente si parla ancora di quote rosa.

«Le donne sono spesso tagliate fuori dal mondo del lavoro perché le strutture non le aiu-tano», spiega la prof.ssa Angela Ragona, Coordi-natrice Regionale Donne. «Dovrebbero essere

presenti degli asili nido nelle aziende, in modo tale che le donne non debbano rinunciare al dono più grande, la maternità». A farle eco l’avv. Marica Terranova, pres. Dell’Ass. Culturale “È Viva Adrano”, da sempre impegnata nel sociale. «Quando è a rischio il futuro dei fi gli – aggiunge – le donne diventano coraggiose e scendono in campo. Dobbiamo impegnarci in prima perso-na affi nché i nostri fi gli non siano costretti ad abbandonare la loro terra per cercare lavoro.»

La dott.ssa Sally Lombardo, Coordinatrice Provinciale Giovani Donne, ha infi ne rilevato come, sia la Sicilia che il suo simbolo, la Trina-cria, siano di genere femminile, e auspicato una maggiore presenza di donne nel sociale. L’avv. Angelo Bellomo, Presidente dell’Assemblea, ha concluso gli interventi prima di cedere la parola al pubblico, un plebiscito tutto al femminile, che ha partecipato con entusiasmo al meeting.

Uffi cio stampaMovimento Popolare

della Coscienza Siciliana

COMUNICATO STAMPA

“Il ruolo della donna siciliana ieri, oggi e domani”

di Tiziana Campo

«Un talk-varietà intelli-gente e divertente. In ogni puntata cerchiamo

di dare ai telespettatori molte solle-citazioni ma anche molti spunti di rifl essione. Tra musica, risate e per-sonaggi l’intento è di dare una nuova interpretazione della tv.

Siamo sempre aperti attraverso facebook ai suggerimenti ed ai con-sigli del pubblico a casa che, quan-do vorrà, potrà venire a trovarci alla Terrazza Ulisse di Catania dove abbiamo allestito, grazie a tecnici straordinari (Eventech e New Digi Service) uno studio moderno ed avveniristico». Parole di Ruggero Sardo, volto noto al pubblico sici-liano, dal 28 novembre impegnato nella conduzione di “Telecolorissi-mi”, il nuovo programma in onda su Telecolor, dal lunedì al giovedì alle 23.30.

Nel cast del programma, tra i tanti, l'attore Carmelo Caccamo, la Movida Small Orchestra diretta dal maestro Salvo Adorno, il mago Pep-pe, il corpo di ballo Telecolorissimi, e poi moltissimi ospiti, sorprese e attrazioni.

Ruggero, qual è il punto di forza della trasmissione?

«Prima di tutto il gruppo. An-cora una volta con Primamusica abbiamo creato un gruppo di lavo-ro fantastico fatto di professionisti che credono in questo progetto e che, in un momento economico e sociale molto diffi cile, hanno scel-to, come noi, di mettersi in gioco, di metterci la faccia e rischiare in prima persona per fare qualcosa di nuovo e divertente».

Sei autore del format insieme a Giovanni Di Prima. Da dove nasce l'idea di un talk show nostrano?

«Dall'esigenza di fare qualcosa di veramente nuovo, nell'interes-se nostro e soprattutto del nostro pubblico che ormai da troppi anni è "costretto" a vedere sempre le stesse cose.

Noi, a nostro rischio, stiamo cercando di proporre qualcosa di nuovo, di diverso da quello che si è visto in tv fi no a oggi. Vogliamo fare un programma semplice, di-

Telecolorissimi, la rivoluzione del talk showvertente ed intelligente, che possa stimolare la gente a gustarsi fi nal-mente qualcosa di "diverso"».

Sarai affi ancato dal pubblico ca-tanese, protagonista del program-ma. Come ti prepari a questo ruolo?

«Il pubblico è il nostro "padro-ne". Io ho da sempre un grande rispetto dei nostri spettatori; li ri-tengo intelligenti ed esigenti. Es-sere apprezzati dal pubblico sici-liano, esigente, preparato, talvolta sofi sticato, è diffi cile, ma, quando si guadagna la sua stima, la sen-

sazione è meravigliosa. Anche per questo ci stiamo tuff ando in questa nuova sfi da che, per quanto ardua, sono certo ci regalerà molte soddi-sfazioni».

«Vorrei ringraziare di cuore Giovanni Di Prima, che ancora una volta con coraggio e lungimi-ranza si è tuff ato con me in una nuova avventura, e la direzione di Telecolor che ha creduto in noi e nel nostro progetto affi dandoci de-gli spazi orari molto prestigiosi e responsabilizzanti

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«L’assistenza al banco presso di noi è totalmente diversa da quella nei centri commerciali»

“Il nastrino” e l’arte della sartoria al servizio del cliente

Ci sono mestieri antichi che sono vere e proprie arti, come la sartoria, il cucito e il ricamo. “Il nastrino” – a Valverde, in via Vincenzo Bellini,

13 - è diventato un punto di riferimento nel settore, off rendo servizi di sartoria, riparazioni altamente pro-fessionali e lavorazioni su misura. «Off riamo anche assistenza a chi desidera imparare a lavorare a maglia, all’uncinetto o a ricamare – spiega la titolare Pina Scu-

to, una veterana nel campo dell’arte sartoriale – da noi potrete trovare tutto ciò che concerne il mondo della merceria e della sartoria».

Punto di forza del negozio è certamente la possi-bilità di essere consigliati da professioniste del settore, pregio indiscusso dei piccoli esercizi commerciali, dove, a diff erenza dei grandi imperi commerciali, il cliente viene seguito e “coccolato” instaurando un rapporto umano, senza trattarlo come un numero nel grande calcolo del business. «L’assistenza al banco presso di noi

è totalmente diversa da quella nei centri commerciali – specifi ca la signora Pina – là spesso manca l’esperien-za, perché, a causa di questi contratti di assunzione per brevi periodi, nessuno può diventare competente nel lavoro. Noi accogliamo il cliente in modo diverso ri-spetto che nella grande distribuzione organizzata.

Da noi l’acquirente non viene una volta sola, in modo saltuario, magari perché si trova a passare da qui; noi lo curiamo nel tempo, perché per noi la parola d’or-dine è assistenza e fi delizzazione della clientela».

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