ATTIVITA INDAGINE E RIFLESSIONI degli studenti del CTP MUGELLO di Milano.
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ATTIVITA’ INDAGINE E RIFLESSIONI
degli studenti del CTP MUGELLO
di Milano
Nel 1943, verso la fine della seconda guerra
mondiale, Benito Mussolini perse il potere,
il re Vittorio Emanuele III nominò il maresciallo
Pietro Badoglio per presiedere un governo che
ripristinò in parte le libertà dello statuto precedente
Benito Mussolini Vittorio Emanuele III Generale Pietro Badoglio
Ricomparvero quindi i partiti antifascisti
costretti alla clandestinità, riuniti nel
Comitato di Liberazione Nazionale
decisi a modificare radicalmente le istituzioni
per fondare uno Stato democratico.
Iniziò così il cosiddetto «regime transitorio»,
di cinque anni, che terminò con l'entrata in vigore
della nuova Costituzione.
Fu convocata l’ Assemblea Costituente incaricata
di scrivere una nuova carta costituzionale.
Seduta inaugurale Assemblea costituente
Approvazione Assemblea Costituente
Il 1 febbraio del 1945, su proposta di Togliatti e De Gasperi venne infine concesso il voto alle donne. La Costituzione garantiva l’uguaglianza formale fra i due sessi, ma di fatto restavano in vigore tutte le discriminazioni legali vigenti durante il periodo precedente.
“...quel 2 giugno si deve scegliere tra Monarchia eRepubblica e, contemporaneamente, eleggerel´Assemblea Costituente per disegnare la nuovaidentità istituzionale. Per le donne il salto è doppio:votano e possono essere votate. «Stringiamo le schedecome biglietti d´amore», racconta la giornalista AnnaGarofalo nella cronaca di quel giorno, «si vedono moltisgabelli pieghevoli infilati al braccio di donne timorose distancarsi nelle lunghe file dinanzi ai seggi. E leconversazioni che nascono tra uomo e donna hanno untono diverso, alla pari»…”
Dopo i sei anni della seconda guerra mondiale e i
venti anni della dittatura, il 2 giugno 1946 si
svolsero contemporaneamente il referendum
istituzionale e l'elezione dell'Assemblea
Costituente, con la partecipazione dell'89% degli
aventi diritto.
Ora i partiti del Comitato di liberazione
nazionale cessarono di considerarsi uguali.
Dominarono le elezioni tre grandi formazioni: la
Democrazia Cristiana, che ottenne il 35,2% dei
voti e 207 seggi; il Partito socialista, 20,7% dei
voti e 115 seggi; il Partito comunista, 18,9% e
104 seggi. Più una serie di partiti minori.
L'intesa che permise la realizzazione della Costituzione èstata più volte definita «compromesso costituzionale»,poiché era una commistione di concezioni politiche diverse.Le forze all’interno dell'assemblea, infatti, non avendosicure idee sul possibile futuro della vita politica italiana,piuttosto che tentare di ostacolare le altre parti politiche,spinsero per l'approvazione di norme che rispecchiassero irispettivi principi base.
I lavori dovevano terminare il 24 febbraio 1947 ma laCostituente non verrà sciolta che il 31 dicembre 1947,dopo aver adottato la Costituzione il 22 dicembre con 453voti contro 62.
La Costituzione entra in vigore il primo gennaio 1948.
La Repubblica ha la sua Costituzione:
Corriere della Sera del 22 dicembre 1947
Il testo costituzionale contiene la memoria deltragico periodo della guerra, superato solo grazieal sacrificio e all’entusiasmo di uomini e donnedisponibili a riconoscersi in valori comuni, purpartendo da idee diverse. Durante il biennio in cui lavorò l’AssembleaCostituente quei principi trovarono forma scritta neiprimi 54 articoli della nostra Costituzionedemocratica. Nel dopoguerra la Costituzione servì ad uscire daldegrado della dittatura, a consolidare le istituzionielettive e a definire i modelli dell’equità sociale.
Oggi si discute molto sulla tenuta di quel sistemadi valori e di quei modelli di rappresentanzapopolare. Valori che, invece, rimangono tuttoravalidi e vitali, a patto che siano forti e diffusel’attenzione e la partecipazione politica deicittadini.
Dopo 60 anni dalla nascita della Costituzione, con ildecreto del 15 giugno 2007 viene pubblicata la Carta dei Valori della cittadinanza e dell´integrazione
La Carta dei Valori afferma l’impegno dell’Italia perché ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia,religione, condizioni sociali.Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve rispettare i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri, i doveri di solidarietà richiesti dalle leggi.
La Costituzione dichiara:• Art. 36.• Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
• La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
• Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Il nostro Centro Territoriale Permanente è
frequentato in prevalenza da stranieri adulti
che hanno la necessità di imparare o migliorare la
propria conoscenza della lingua italiana.
Abbiamo distribuito agli studenti iscritti nella
nostra scuola un questionario sul tema del
lavoro.
Abbiamo preso in considerazione un
campione di 100 persone.
Abbiamo poi raccolto e analizzato i risultati.
Qui di seguito alcune tabelle e grafici riassuntivi
degli esiti della nostra piccola inchiesta.
Ad onor del vero occorre però tenere presente che
probabilmente non sempre le risposte mostrano la
realtà dei fatti dato che per inevitabili problemi di
comprensione linguistica e/o culturale alcune
domande possono essere state fraintese.
Vengono riportati solo le tabelle e i grafici relativi
alle risposte delle domande più significative.
Che lavoro fai?
OPERAIO 64
OPERAIO SPECIALIZZATO 8
BADANTE 20
IMPIEGATO 6
COMMERCIANTE 0
INSEGNANTE 2
LIBERO PROFESSIONISTA 0
La maggior parte dei lavoratori immigrati extracomunitari svolge un lavoro diverso e sempre meno qualificato rispetto a quello che svolgevano nel proprio paese inoltre non corrisponde alla preparazione e alla qualifica ottenuta nel proprio paese d’origine.
Hai un contratto di lavoro?
SI 45
NO 55
La maggior parte dei lavoratori immigrati extracomunitari non ha un contratto di lavoro. Chi ha un contratto di lavoro generalmente ha un contratto a tempo determinato. Spesso nel compilare il questionario chi dichiara di avere un contratto di lavoro non sa realmente cosa significhi, a volte confonde il concetto di contratto di lavoro con quello di un accordo verbale tra le parti.
Hai i giorni di malattia pagati?
SI 20
NO 55
non risponde 25
Nella maggior parte dei casi i lavoratori stranieri, anche se hanno un contratto di lavoro, non hanno la garanzia di avere i giorni di malattia pagati.
Quante ore di lavoro fai in un giorno?
Meno di 4 0
4 18
6 23
8 36
10 12
più di 10 8
Per la legge i contratti di lavoro non possono superare le 40 ore settimanali, alcuni tipi di contratti ne prevedono anche meno. Spesso i lavoratori stranieri, spinti dalla necessità accettano orari e condizioni di lavoro pesanti. Questo va contro gli interessi di tutti i lavoratori, sia stranieri che italiani.
Quanti giorni di lavoro fai alla settimana?
4 giorni 15
5 giorni 45
6 giorni 28
7 giorni 12
Spesso ai lavoratori stranieri non viene riconosciuta la possibilità di essere pagati per le ore e i giorni di lavoro straordinario.
I lavoratori e le lavoratrici stranieri extracomunitari sono la categoria più debole poiché il lavoro per loro è vitale non solo per vivere ma per poter avere il permesso di soggiorno.
Quanto guadagni più o meno al mese?
Meno di €400 8
€400/600 18
€600/800 22
€800/1000 24
più di €1000 15
non risponde 13
Senza considerare chi non ha risposto e chi guadagna meno di 400 euro al mese, per un probabile lavoro part-time, la metà dei restanti lavoratori, guadagna meno di 800 euro al mese.
La Costituzione dichiara:• Art. 37.• La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a
parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.
Puoi fare un figliosenza perdere il posto di lavoro?
SI 2
NO 20
NON SO 22
Se hai un bambinopiccolo e siammala, puoi stare a casapagata?
SI 2
NO 20
NON SO 22
Per il tuo lavoro seipagata quanto èpagato un uomo?
SI 10
NO 22
NON SO 12
Le lavoratrici madri straniere non sono tutelate nei loro diritti e spesso non li conoscono neppure. Spesso sono obbligate a lasciare i propri figli in custodia a parenti nel paese d’origine, privandosi così del diritto di poterli crescere ed educare.
VIAGGI NELLE STORIEframmenti di cinema per narrare
Sono stati proiettati alcuni spezzoni tratti da film,
riguardanti il tema del lavoro e le problematiche ad esso
connesse. Il materiale video utilizzato fa parte del cofanetto
“Viaggi nelle Storie” a cura dell’ISMU e prodotto dalla
Regione Lombardia.
Temi trattati negli spezzoni di film:
•Sfruttamento
•Lavoro nero
•Caporalato
•Immigrazione
•Solidarietà sul lavoro
•Sicurezza sul lavoro
•Donne e lavoro
Abbiamo organizzato due incontri, rivolti ai nostri studenti-lavoratori, con un sindacalista esperto di tutte le problematiche relative al lavoro e ai diversi tipi di contratti.
L’iniziativa ha avuto molto successo.
Gli studenti hanno potuto chiedere molte cose all’esperto e hanno potuto avere le informazioni necessarie per risolvere alcuni loro problemi.
In alcuni casi è risultato evidente che spesso, specialmente i lavoratori più “deboli” come chi è in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari non conosce i propri diritti in materia di lavoro e sono quindi soggetti a ingiustizie e ad un trattamento che non rispetta le norme vigenti.
Risulta evidente che:• ciò che avviene nella realtà dei fatti è assai
diverso da quanto è scritto negli articoli 36 e 37 della Costituzione.
• È dovere e interesse di tutti i lavoratori conoscere le norme che regolano i contratti di lavoro ed essere determinati nel farle rispettare.
• Se ciò che è stato scritto nella Costituzione spesso non viene applicato si può ben immaginare cosa avverrebbe con una Costituzione modificata che non tuteli i diritti dei lavoratori.
• Lo stesso ragionamento vale anche per La Carta dei Valori della cittadinanza e dell’integrazione; sappiamo bene quanto sia difficile attuarla nei suoi contenuti, ma si spera che sia un primo passo verso l’uguaglianza di tutti i cittadini, siano essi italiani o stranieri.
PER CONCLUDERE: