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due articoli della rivista n. 26

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EditorialePer questo numero ho voluto prendere spunto da un volumedella collana QF, Quaderni di Flensburg, di prossima pubbli-cazione dal titolo “Fine o nuovo inizio?”.Siccome tira un’aria apocalittica in cui il pessimismo è il no-stro pane quotidiano, occorre un contrappeso o meglio unachiave di lettura delle nuove possibilità che in genere accom-pagnano queste ondate problematiche che si rovescianosull’umanità a intervalli più o meno regolari, come quella chesta sconvolgendo il sistema capitalistico dell'Europa e degliStati Uniti. Con modalità diverse altre culture spazzano via idittatori, altri ancora vengono colpiti dallo tsunami, come adesempio in Giappone. A volte è un po’ difficile distinguere fracrisi personale e quella collettiva.

Quante crisi individuali legate alla malattia e soprattutto aquella del cancro che è la più grave delle malattie dell’epoca

moderna. Volker Fintelmann, medico antroposofico tedesco di grande statura e d'ingegno, ritieneche l'approccio al paziente debba diventare sempre più individuale e che la malattia rappresentiun'opportunità per rinnovarsi. Anche l'azione del vischio è più o meno efficace a secondo dello svi-luppo interiore e spirituale, ossia è importante che il paziente sviluppi una nuova coscienza che lometta in armonia con il proprio karma. Si creerebbe in lui un nuovo rapporto con gli ostacoli della suavita e, anziché sentirsi vittima, imparerebbe a guardare con un certo distacco i compagni di questoviaggio che hanno contribuito alla realizzazione del suo destino anche infliggendogli profonde sof-ferenze. Sono tutte ferite che hanno il compito di farlo crescere. È una visione che predispone al per-dono e all'amore. Il dottor Fintelmann è convinto che sarà la coscienza dei pazienti a fare pressionesui medici e costringerli a cambiare atteggiamento in futuro. L'industria medica non cederà facil-mente il proprio potere.

Al fine di comprendere meglio il senso di diventare protagonista della propria vita, possiamo trovareun prezioso aiuto nelle fiabe. Si racconta in una vecchia storia di demoni che volano intorno a noi,brutti e orribili, che ci spaventano. Ma sotto le loro ali vi sono nascosti preziosi doni: se lisfidiamo li costringiamo a cedere i loro doni, essi allora volano via soddisfatti di la-sciarci i loro regali. Questo racconto può essere un'immagine che aiuti a scoprireil bene anche in quello che ci sembra orrendo.

Il team della redazione vi augura una buona estate e una buona lettura!

Paulette Prouse

DIREZIONE CULTURALEPAULETTE PROUSE

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NEWSLETTER ANTROPOSOFIA OGGI

n. 26 - Estateiscritta al tribunale di Milano al n. 773

registro stampa, il 12.10.2005

Direttore ResponsabileLucia Abbà

Direzione CulturalePaulette Prouse

RedazioneCristina Vergna

Grafica e CopertinaJoint Design sas

TraduzioniPaulette Prouse

In copertina Fondazione Le Costantine

StampatoreMediaprint S.r.l.

via Mecenate, 76 - 20138 Milano

LA PUBBLICITÀ SU ARTEMEDICAÈ ECONOMICA E EFFICACE

unico concessionarioper la pubblicità

EDITRICE NOVALISvia Angera, 3 - 20125 Milano

tel. 02 67116249fax 02 67116222

www.librerianovalis.it

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SOMMARIOChi è l’autore del Vangelo di Giovanni? pag. 4

Un grande sogno:l’esempio di tre donne generose pag. 14

Antroposofia e protezione dell’animale pag. 20

Il parco agricolo Sud Milano pag. 24

Fine o nuovo inizio? pag. 26

Cantare la propria melodia esistenziale pag. 30

“Per me la medicinaintegrativa inizia laddove esiste una volontà comune” pag. 38

La via dell’anima dopo la morte attraversoil cielo stellato pag. 42

Libri pag. 48

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UN GRANDESOGNO:L’ESEMPIO DI TREDONNE GENEROSEUN MODELLO DI COME LA CULTURA STEINERIANA, OSSIA L'ANTROPOSOFIA PUÒ PENETRARE NEL TESSUTO SOCIALE DI DIVERSE REALTÀ E A DIVERSE LATITUDINI.

di Alessandra Mattioni lifecoach ed autrice

Capita, nella vita, di fare delle scelte di istinto che, all’improvviso, cambiano il corso dellapropria esistenza! Come una pioniera del XX secolo, sfidando le opinioni contrarie di parenti ecolleghi che mi prospettavano enormi difficoltà di adattamento personale e professionale, sonogiunta nel Salento per seguire il mio sogno d’amore e vi ho trovato molto, molto di più. Unaterra meravigliosa, incastonata tra terra e cielo, dove sono di casa i colori della bella stagione.Una natura di grande bellezza e centri storici impregnati di storia. E, poi, un popolo “vivace”,ricco di umanità, con una innata propensione all’accoglienza, alla solidarietà, al rispetto dellediversità. È difficile riuscire a trasmettere quante emozioni, quanti stati d’animo ho vissuto evivo. Senza accorgermene, è cresciuto in me l’entusiasmo di vivere in questa terra ed ildesiderio di approfondirne la conoscenza. Da life coach specializzata nella gestione dello stresse delle emozioni, appassionata alle dottrine di Rudolf Steiner sono stata colpita nell’apprendereche nel piccolo centro ove risiedo è attiva la Fondazione “Le Costantine”, ove si opera secondole teorie dell’Antroposofia, e di come la gente del posto facesse riferimento alle donne chel’avevano realizzata con gratitudine, ammirazione e rispetto.

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Ci sono persone capaci di lasciare unsegno indelebile nella storia di unacomunità e di cambiare totalmenteil corso della vita per chi ne viene acontatto. Ecco, questo è ciò che èsuccesso alla comunità e alle per-sone che hanno avuto la fortuna diincontrare, sul loro cammino, tre

donne straordinarie: donna Carolina De Viti DeMarco, la figlia donna Giulia Starace e la nipote LuciaDe Viti De Marco; la loro generosità le ha portate a de-dicarsi totalmente alle fasce più deboli della popola-zione, alla cura dei ragazzi disabili, a rendere autonomele donne, a incoraggiare i giovani a rimanere nel Salentoe dedicarsi con dignità alla propria terra.

La storia comincia alla fine dell’800, nel castello di Casa-massella, un piccolo borgo del comune di Uggiano laChiesa, nell’entroterra di Otranto, ove il marchese Raf-faele De Viti De Marco e Lucia Troysi soggiornavano coni loro sei figli. Tra loro c’era Costanza, che un giornoavrebbe dato i natali al poeta Girolamo Comi; Antonio,professore universitario ed economista di fama mondia-le, eletto in Parlamento nelle fila dei Radicali e che, piùtardi, pagò il suo rifiuto ad appoggiare Mussolini con larinuncia al ruolo accademico e il conseguente ritiro nelcastello di Casamassella; e la straordinaria Carolina,donna lungimirante che, in contrasto con i più diffusiluoghi comuni sulle donne meridionali dell’epoca, si sa-

AlessandraMattioniLife Coach e formatrice appassionata e coinvol-gente. Specializzata nella gestione dello stress edegli stati d'animo, è tra i più qualificati studiosidella connessione corpo-mente e della “relazionetra benessere e produttività”.In oltre 10 anni di attività ha sperimentato una me-todologia di insegnamento denominata FORMA-ZIONE GENERATIVA®, pratica ed interattiva,coinvolgente, divertente, idonea a stimolare la vo-glia di approfondire, fare e saper fare.Ha pubblicato con MACROEDIZIONI il libro Nutriil Tuo Buonumore - Vincere lo stress e favorire statid'animo positivi con l'alimentazione.Alla Tenuta "Le Costantine" Stop and go con LifeMental Fitness, una formula magica che unisceformazione, vacanza, emozione e spettacolo: il mixideale per imparare, divertirsi, eliminare lo stress,scaricare le tensioni interiori, superare le paureche ti impediscono di vivere pienamente, liberarela mente e ricaricarsi di energia e vitalità.

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rebbe distinta per cultura, laboriosità, generosità e capa-cità imprenditoriali. A dispetto dell’origine aristocratica e delle importantifrequentazioni (Carolina De Viti De Marco era molto ami-ca della moglie del filosofo Benedetto Croce, Adele Cro-ce, la quale spesso si recava a Casamassella per soggior-narvi alcuni giorni), la nobildonna era sensibile alla mi-seria che in quel tempo affliggeva il paese. Quindi, aiuta-ta dalla moglie del fratello Antonio, Harriett LathropDunham, figlia di un finanziere statunitense, decise di fa-re qualcosa per diminuire il disagio in cui versava la po-polazione e offrire alle donne più povere ed emarginateun’occasione per rivendicare dignità e conquistare au-tonomia e certezza nel futuro.

Consapevoli dalla diffusa abilità che le donne del Salentoavevano nei lavori di cucitura e tessitura per preparare lapropria dote, Carolina e la cognata americana ebbero lastraordinaria intuizione di avviare una scuola di ricamo,denominata "Scuola di Casamassella", trasformandoun’attività artigianale in vera e propria arte grazie all’usodi materie di alta qualità (grazie all’uso di stoffe prove-nienti anche dall’Irlanda e dalla Russia) e disegni esclu-sivi, ispirati ad antichi ricami del 500 e 600. Alla scuola,in occasione dell'Esposizione Internazionale di Milano

del 1906, fu conferita la medaglia d'oro.La scuola vantava la collaborazione con l'associazione"Aemilia Ars" di Maria Garagnani, elevata rappresentan-te dell'antroposofia di Bologna*, e giunse a esportare imagnifici lavori d'ago delle ricamatrici salentine in varicontinenti; infatti, grazie anche all’aiuto della cognataamericana, donna Carolina riuscì a far giungere i ricamidi Casamassella fino in America e in Russia.

Con l’avanzare degli anni e il progredire dell’attività,donna Carolina fu affiancata dalle due sue figlie: Giulia eLucia Starace. Quest’ultima, recatasi, all’età di 18 anni,nel sud dell’Africa, vi esportò i ricami di Casamassella efondò un’altra scuola per insegnare il ricamo alle donneboere. La sorella Giulia, rimasta a Casamassella, conti-nuò ad affiancare la madre e ampliò l’attività facendo in-stallare telai di tessitura nelle sale al pianterreno del Ca-stello.Tuttavia, benché risiedesse nel Salento, non le mancaro-no i viaggi e le occasioni per fare nuove scoperte. Propriodurante un viaggio in Europa con la cugina Lucia De VitiDe Marco le due donne conobbero le teorie antroposofi-che di Rudolf Steiner. Donna Giulia ne rimase talmente affascinate che avviòun percorso personale di ricerca e sperimentazione nel

La scuola di Casamassella

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campo educativo, sociale, medico e agricolo. La filantro-pia, il rispetto per l'ambiente e l'amore per tutte le crea-ture divennero i principi fondanti della quotidianità didonna Giulia Starace e nella sua visione gli esseri umani,le piante, gli animali, la terra e cielo divennero un tut-t’uno di cui, ovviamente, si sentiva parte. Il forte senti-mento di comunanza interiore con il creato la portò adapprofondire il suo legame con Dio: tutta l’opera di don-na Giulia è ispirata al Vangelo, sempre presente sul suocomodino.

In un’epoca in cui la povertà era diffusa e mancava ogniforma di assistenza (non c’erano asili per i bambini né ri-coveri per gli anziani, non guardie mediche né consulto-ri, non centri di aggregazione per i giovani né possibilitàdi migliorare la propria condizione economica con l’one-sto lavoro) la sua fede la spinse a rendersi utile ai deboli,ai soli, ai sofferenti senza imporsi, ma con solidarietà, colsoccorso, col consiglio, con la sua azione ispirata dalcuore ma guidata dal suo forte intelletto e cultura. Nel suo cuore custodiva un sogno, quello di creare perloro un centro stabile di aggregazione, un centro dove igiovani potessero incontrarsi e comunicare insieme im-parando a vivere in laboriosa armonia. Infatti, terminatala Seconda Guerra Mondiale, donna Giulia cominciò arealizzare il suo progetto e con la madre fecero costruireuna villa alla tenuta "Le Costantine", dove andranno adabitare. La loro casa rimase sempre aperta ai bambini ea tutte le genti di Casamassella. Più tardi l’amore versola comunità indusse donna Giulia Starace, a trasformare“Le Costantine” in una fondazione perché fosse conti-

nuata nel tempo l’illuminata azione filantropica e socialeche aveva caratterizzato la sua vita e quella di altri mem-bri della sua famiglia. Alla fondazione destinò tutti i suoiaveri, così come in seguito fece anche sua cugina, la N.D.Lucia De Viti De Marco, figlia di Antonio De Viti De Mar-co, altrettanto sensibile alle sofferenze e ai bisogni delprossimo. La sua sensibilità era tale da arrivare a preten-dere di essere chiamata da tutti “Ora” perché una dellebambine che assisteva non riusciva a pronunciare la pa-rola “signora” e diceva semplicemente “Ora”, nome chepiù tardi è stato scelto per indicare la struttura ricettivaall’interno della Fondazione: La casa di Ora.

Oggi “Le Costantine” sono un’oasi verde che si estendeper 33 ettari in cui si pratica un’agricoltura biodinamicarispettosa dei ritmi della natura, si ospitano i giovani, con

Fondazione “Le Costantine”

Per una sana crescita intellettuale e morale

OGGI “LE COSTANTINE” SONOUN’OASI VERDE IN CUI SI PRATICAUN’AGRICOLTURA BIODINAMICARISPETTOSA DEI RITMI DELLANATURA, SI OSPITANO I GIOVANI, CON PARTICOLARE ATTENZIONEALLE DISABILITÀ, E SI TESSONOFILATI PREGIATI

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particolare attenzione alle disabilità, e si tessono filatipregiati su imponenti telai di legno.Si da corso a una gestione fondiaria secondo il metododell’agricoltura biodinamica elaborato negli anni ‘20 daRudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia: obiettivo daraggiungere è la salute della terra, il mantenimento el’accrescimento della fertilità per migliorare la qualitàdegli alimenti destinati a nutrire l’uomo.Nelle disposizioni testamentarie di Donna Giulia Starace(nata a Maglie il 18 luglio 1895 e morta in Uggiano LaChiesa il 21 gennaio 1984) si legge:“... Il mio desiderio è che questo Centro sia sorgente dibene per gli abitanti di Casamassella ed anche oltre sepossibile, incoraggiando i giovani a interessarsi ai lavoriagricoli, alle attività artigianali e culturali, offrendo loro lapossibilità di sviluppare la propria personalità coi suoi ta-lenti e di indirizzare sanamente la loro vita di lavoro e difamiglia. Tale Centro dovrebbe essere un incoraggia-mento per la popolazione del Mezzogiorno, così dimenti-cata, a rimanere nella terra natìa con dignità e serenità”.Spesso, passeggiando tra i viali de “Le Costantine” mifermo a pensare alla storia di queste straordinarie donne,precorritrici dei tempi, e alla loro lungimiranza nel com-prendere quanto il Salento sia vivo e ricco di potenzialitàin gran parte ancora inespresse. Immaginate la sorpresaper me, che coltivavo il mio orto biodinamico nella bassaMaremma, una volta trasferitami in questa magica terraper amore, di scoprire un simile tesoro di generosità, con-divisione, dedizione, attenzione alla natura e all’uomo. Se è vero che la vita è un insieme di avvenimenti, grandeè la fortuna per coloro che, ancora oggi, hanno la possibi-lità di “incontrare” donna Carolina, donna Giulia e donnaLucia e di godere della loro opera e del loro sapere. ■

* Vedi Artemedica n.24 articolo “Alla ricerca dell'io” diGiovanni Simoncini

“Le Costantine”Oasi di pace immersa tra uliveti e mac-chia mediterranea, a 3 chilometri daOtranto, riunisce in una sola realtà:tessitura, agricoltura biodinamica,ospitalità anche per disabili e forma-zione. Oltre 33 ettari di natura incon-taminata, una casa per ferie, un labo-ratorio tessile, un’azienda biodinami-ca, proposte culturali ed artistiche…insomma un ambiente umano e natu-rale unico, un’affascinante e lungastoria di valori ed esperienze ancoraoggi all’avanguardia.

www.lecostantine.eu

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“Fine o nuovo inizio?” per-

ché nel 2011 le due ten-denze, quella del fallimentoe quella della ricostruzione,sono state particolarmentenette ed evidenti. L’Istitutofrancese LEAP che pub-blica mensilmente il GEAB

(Global Europe Anticipations-Bulletin), all’inizio dell’anno,ha definito il “2011 – l’anno senza pietà” e i fatti gli hannodato pienamente ragione.All’inizio del 2011 nessuno avrebbe immaginato che in mol-ti stati arabi il popolo si sarebbe sollevato contro i propri tec-nocrati e dittatori. Dopo che il 17 dicembre 2010 un mercan-te di verdura si è dato fuoco il 9 gennaio 2011, in svariate cit-tadine tunisine sono iniziate le prime proteste, definite suc-cessivamente “primavera araba”. Già dopo cinque giorni leproteste hanno avuto come conseguenza la fuga di Ben Alì,il capo dello stato tunisino. E, cosa ritenuta altrettanto im-possibile da tutti, l’ardente desiderio di libertà araba si è dif-fuso in Egitto, in Libia e in altri stati arabi per culminare conla prima vittoria: la caduta di Mubarak l’11 febbraio 2011. InLibia la protesta è stata particolarmente violenta, soprattut-to perché i membri del vecchio regime di Gheddafi hanno

sparato contro il loro stesso popolo. Tuttavia il23 ottobre 2011 Gheddafi stesso è stato fattoprigioniero e ammazzato.L’urgenza di libertà e la furia della gentecontro i suoi governanti si è diffusa anchenello Jemen, nel Bahrein e in Siria dove èstata repressa con indescrivibile crudeltàdai rispettivi governanti, e nel Bahrein so-no anche intervenute le truppe saudite.Il 2011 ha portato alla caduta quasi im-provvisa dei vecchi regimi e alla nascitadi nuove situazioni, se pur dall’esito an-cora indefinito. Non è possibile prevederecome sarà il futuro dei singoli stati arabiche, per ora, è in continua evoluzione. Do-mani stesso la situazione potrebbe mutarecompletamente.L’11 marzo le coste pacifiche del Giapponesono state scosse da un terremoto d’inattesaviolenza che, a Fukushima, ha provocato la fu-sione del nucleo di tre reattori con conseguenzecatastrofiche per uomini e natura. È stato un av-vertimento per l’intera umanità: la miope fede nel-la tecnologia, lo sfruttamento egoistico della terra

FINE O NUOVOINIZIO?di Wolfgang Weirauch

“In questi tempi tormentati da eventi che incalzano l'umanità auna velocità frenetica diventa difficile tenere il passo con la realtà. Il nuovo QF30, QUADERNO DI FLENSBURG, propone una letturamolto profonda e ampia dei fenomeni che, caratterizzando lanostra epoca, dovrebbe portare al risveglio delle coscienze.Attraverso diversi punti di vista il libro, edito in versione originalea fine 2011, offre una riflessione attuale per meglio comprendere isegni già visibili del cambiamento dell'umanità in cammino.”Paulette Prouse

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sono giunti a un punto che ha, finalmente, provocato unaserie di riflessioni nel mondo per l'eccessivo benessere diuna ridotta parte di umanità ottenuto a spese della mag-gioranza più povera.Anche in questo caso si profila una fine, anche se la maggiorparte dei governi in materia di energia atomica non ha an-cora imboccato un’altra e diversa strada. Assistiamo alcambiamento d’idee di un sempre crescente numero di per-sone e anche di alcuni paesi della terra: l’acquisizione dellaconsapevolezza che l’energia atomica rappresenta un in-sopportabile carico per il mondo e per le generazioni futuree che è possibile cercare e trovare nuove strade per armo-nizzare, in modo duraturo, la natura e l’uomo.Gli immensi debiti dei paesi e delle famiglie sono saliti tantoda diventare l'argomento dominante del 2011. A un verticedell’Unione Europea tenutosi in marzo si è deciso di portarea 700 miliardi di euro il cosiddetto fondo di soccorso del-l’EFSF, Fondo europeo di stabilità finanziario, nel gergo deimedia chiamato fondo salva-stati, e nell'ottobre è stato va-rato un pacchetto di soccorso ancora più consistente. A giu-gno e luglio la Grecia ha ricevuto pacchetti d’aiuto miliar-dari, ed è stato detto a chiare lettere ciò che ciascuno intuivao sapeva da tempo e cioè che la Grecia non sarà mai in gradodi pagare i suoi debiti e la soluzione di tagliare del 50% i de-biti stessi lascia molto perplessi.L’indebitamento di Stato probabilmente più elevato ed

esplosivo sonnecchia negli USA, oltre che in altri paesiquali Giappone e Gran Bretagna. Il 6 agosto, giorno in cuifu sganciata la bomba di Hiroshima, per la prima voltanella loro storia gli USA hanno perso la classifica AAA ea breve seguiranno altri declassamenti. Da lungo tempola banca federale americana affronta il deficit del bilan-cio pubblico e il bilancio commerciale negativo con l’ac-quisto massiccio dei propri crediti, cosa che, in definiti-va, significa stampare immense quantità di dollari. Macosì viene aizzata l’inflazione, il dollaro perde sempre piùvalore e la discesa proseguirà con maggiore rapidità e unapparente patrimonio di bilioni di dollari si dissolverà nelnulla spedendo la congiuntura mondiale negli abissi.

OVUNQUE SI CONSTATA UNRISVEGLIO DELLA GENTE CHE NONACCETTA PIÙ CIÒ CHE LE VIENEIMPOSTO A TUTTE LE LATITUDINI. GUARDANDO ATTORNO SISCOPRONO INIZIATIVE DI OGNI TIPORICCHE DI NUOVE IDEE EDELL’IMPEGNO PIÙ FANTASIOSO

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Probabilmente in futuro non verrà rettificato solo il valo-re del prestito greco, ma anche quello della maggior par-te degli stati occidentali così che altri patrimoni fittizi sidissolveranno nel nulla con la conseguenza che moltebanche diverranno insolvibili non essendo più sostenutedalla comunità, come avviene attualmente.Al 23 novembre 2011 il cosiddetto supercomitato USAcomposto da repubblicani e democratici non è riuscito amettersi d’accordo e a decidere un risparmio di 1,5 bilio-ni di dollari, suddivisi in dieci anni; ciò avrà come conse-guenza che metà di tale somma verrà risparmiata detra-endola dalle spese delle forze armate e l’altra metà, au-tomaticamente, dai costi sociali e della sanità. Il retro-scena di tale fallimento va ricercato soprattutto nel rifiu-to dei repubblicani ad innalzare lievemente le basse tas-se pagate dai milionari. Questi 1,5 bilioni di dollari noncorrispondono neppure al 10% del recente debito degliUSA, senza contare i vecchi debiti, il debito dell' econo-mia privata e le necessarie prestazioni alla popolazioneattualmente vivente quali pensioni e prestazioni sociali.Del resto, c’è qualcuno che crede seriamente che questicirca 45 bilioni di dollari potranno mai venir pagati? Neimesi e negli anni futuri dovremo fare i conti con notevoliturbolenze del mercato finanziario e pronti ad aspettarcidi tutto, dalle riforme monetarie al crollo totale. Assiste-remo, inoltre, ad una crescita delle tensioni sociali, so-prattutto negli USA, giacché il divario tra ricchi e poveriè a livelli intollerabili.

La Cina si propone come futura prima potenza mondialeed economica e come banca di molti paesi in attesa. Lasomma delle valute in mano cinese ammonta a 3,2 bilionidi dollari. Tuttavia anche le banche cinesi hanno elevatiproblemi di credito che potranno comportare il fallimen-to di molte banche stesse.È ancora da vedere se i paesi dell’euro ce la faranno astare uniti e a superare la loro litigiosità. Quanto alla dia-gnosi sono tutti ampiamente d’accordo: abbassare i de-biti statali e gli interessi di credito troppo elevati! Quan-to alla sua applicazione, però, c’è solo disaccordo: la Ban-ca Centrale Europea, quale ultimo baluardo contro l’in-debitamento dovrebbe acquistare i prestiti dei paesi chestanno fallendo e stampare denaro. Ci sarà un’unione di trasferimento fatta di costanti paga-menti da parte dei paesi ricchi ai paesi poveri o arrive-ranno gli Eurobond? O l’euro andrà in pezzi? Ci sarà unariforma monetaria? Si dovrebbe pensare anche all’im-pensabile e all’inatteso. L’Europa avrebbe il potenziale

per effettuare dei cambiamenti ma, probabilmente, av-verrebbero a spese della sovranità dei singoli paesi e, an-cora una volta, senza la legittimazione della popolazio-ne.I problemi finanziari costringeranno gli USA ad abbassa-re gli stanziamenti militari per anni così che, in futuro,potrebbero ritirare le truppe dall’Europa. Si concentreràsulla zona del Pacifico e sull’avversario principale, la Ci-na. Non sarà possibile fare guerra all’Iran, se non altroper ragioni economiche. Si vedrà se sarà Israele a dare ilvia a questa conflagrazione mondiale...In Italia, Grecia e Spagna è cambiato il governo e prestoaccadrà anche in Slovacchia. Nel 2012 in altri paesi ci sa-ranno nuovi governi. Ci sono in programma dei cambia-menti! I sovvertimenti degli stati arabi faranno ancoratrattenere il respiro al mondo. Con un po’ di fantasia, ad esempio, si potrebbero imma-ginare rivolte in Arabia Saudita e la caduta della casa

E poi?

SE OVUNQUE CIASCUNO SI DÀ DAFARE NEL SUO AMBIENTE AL FINEDI MIGLIORARE UN POCO IL MONDO,QUESTA TERRA E LA CONVIVENZADEGLI UOMINI TRA LORO, CON LANATURA E COL MONDO SPIRITUALE,CAMBIERANNO.

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reale, la transitoria chiusura dei giacimenti di petrolio ela sua ripercussione sul mondo occidentale, con conse-guenze che ciascuno vivrà in prima persona. Dopo questo 2011 ritengo che molte cose saranno possi-bili. I grandi problemi, però, resteranno quello della po-polazione mondiale che ha superato i 7 miliardi e conti-nua a salire, il fatto che ogni giorno muoiono ancora100.000 persone di fame e per le malattie concomitanti ela realtà che i cambiamenti climatici e la distruzione delnostro pianeta continuano ad avanzare.

Ovunque si constata un risveglio della gente che non ac-cetta più ciò che le viene imposto a tutte le latitudini.Guardando attorno si scoprono iniziative di ogni tipo ric-

che di nuove idee e dell’impegno più fantasioso con con-tenuti spirituali, ecologici, sociali, economici o politici.Ogni movimento di base, che nasce dal popolo non giocapiù il gioco dell’antico ordinamento. Se queste numeroseiniziative sparse in tutto il mondo basteranno a salvare ilmondo dal declino si vedrà poi, doveroso è sperarlo in-tensamente! Si è visto nei paesi arabi, infatti, quanto forte possa esse-re l’azione di persone che si coalizzano con fantasia econ un ideale. Se ovunque ciascuno si dà da fare nel suoambiente al fine di migliorare un poco il mondo, questaterra e la convivenza degli uomini tra loro, con la naturae col mondo spirituale, cambieranno.In molti luoghi il vecchio mondo e il vecchio ordine bar-collano e crollano, qui adagio, là a una velocità che moz-za il fiato. È possibile, e sta facendo capolino, un nuovo mondo mi-gliore che germina da molte idee, iniziative e crisi. ■

Nuovo inizio

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