35 #sceneggiatureZED workload

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e t a x p e r i e n c e a y Pillola ZED e t a x p e r i e n c e a y Pillola ZED La #PillolaZED di oggi #Workload carichi carichi, anche se lavorano a volte sprecano http://bit.ly/1ehvQzf

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La #PillolaZED di oggi #Workload carichi carichi, anche se lavorano a volte

sprecano http://bit.ly/1ehvQzf

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Anche se può sembrare un paragone azzardato, vedendo come erano distribuite le aplicazioni su un’infrastruttura di un Data Center, mi sono venute in mente le foto dei grossi computer della fine anni 50 inizi dei 60.

Questa tipologia è stata quindi utilizzata per i carichi più diversi fra loro: gli online che, con piccole transazioni, effettuano poche modifiche ai dati; i batch, con programmi che richiedono molte operazioni di I/O. Poi DBMS che, per fornire tempi di risposta adeguati, richiedono risorse di I/O, memoria e CPU sempre disponibili.

In quel periodo, queste macchine costosissime erano di tipo specializzato, ossia alcuni avevano dell’Hw adatto, perchè disegnato per questo scopo, per fare calcoli scientifici. Altri invece avevano una finalità commerciale. Solo a metà degli anni 60, con l’avvento del System /360, ci sono state macchine di tipo General Purpose.

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Tutto questo per far utilizzare le risorse al 100%; numero da cui, su altre piattaforme si cerca invece di stare alla larga. Ecco che in molti Datacenter di oggi, solo da un punto di vista architetturale ci sono situazioni simili agli anni ‘50 dove una macchina, o un’isola di macchine sono dedicate esclusivmente ad un servizio o ad una applicazione. Ossia si ricrea il binomio un workload – un’infrastruttura.

Questo fa si che, all’interno di un Datacenter ci siano delle risorse inutilizzate da una parte, mentre altri workload ne sono in sofferenza. Sembra ancronistico in tempi in cui la virtualizzazione dilaga? Molti di voi hanno questa risposta. Per questo lo zEnterprise con la possibilità dell’ibrido permette la definizione di workload su piattaforme miste ed il conseguente ribilianciamento all’interno delle singole piattaforme.

Nei System z la personalizzazione dei parametri per “manovrare” le priorità tra i diversi carichi era determinante. Poi è stato introdotto il Workload Manager, che valuta e modifica le priorità di accesso alle risorse per far rispettare gli obiettivi di prestazione richiesti, e lo fa dai primi degli anni ‘90, anche bilanciando i vari carichi di lavoro, appunto i workload, tra più macchine messe in cluster che nel mondo zeta si chiama Sysplex.

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Ciao a domani

Info sull'evento ZED del 17 Settembre qui http://ibm.co/18ONfMtPer ascoltare le Pillole andate a questo link http://bit.ly/16JlZNh