18 gennaio 2014

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di Tommaso Di Domenico Direttore editoriale Cosa succede nei piani alti della Giunta regionale? La risonanza mediatica avuta con l’articolo di Sergio Rizzo (Corriere della Sera) e il giorno dopo sul Fatto Quotidiano, relativa al questore di Cam- pobasso indagato per favoreggiamento al presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, a sua volta ipoteticamente coinvolto nel- l’inchiesta Biocom per aver intascato 265mila euro di fondi pubblici per costruire una centrale biogas a Termoli senza però realizzare l’opera, sta avendo ripercussioni che mettono in dubbio l’autore- volezza dell’autonomia della magistratura. Il procuratore capo Ar- mando D’Alterio ha affiancato al pm che segue le indagini, Fabio Papa, il collega Nicola D’Angelo. Cosa c’è di strano? L’opportunità. Proprio ieri, in maniera del tutto casuale, sulla prima pagina di questo giornale è stata pubbli- cata una foto che ritrae in un momento conviviale il procuratore D’Angelo con l’avvocato della Bio.com, Salvatore Di Pardo, il suo collega di studio legale Mariano Prencipe a tavola con il capo area di una banca nazionale (Carletto Marianeri) ed il proprietario del Cinema di Campobasso, Gilberto Serluca. Di certo non si mettono in dubbio le buone intenzioni della Procura, ma per la salvaguardia di un magistrato che deve non solo essere ma anche apparire im- parziale, ci si chiede: il procuratore capo (che ha autorizzato il pm Papa a seguire le indagini sulla società del governatore del Molise) spostando il fascicolo dalle proprie mani a quelle di Papa (fascicolo che quindi non è mai stato archiviato), perché oggi decide di affian- care allo stesso Papa chi imparziale, in apparenza, potrebbe non sembrare? In fondo a testimonianza dell'imparzialità dello stesso Fabio Papa ci sono le inchieste su vari politici di spicco in Molise alcune delle quali, come per l'ex presidente Iorio o l'eurodeputato Patriciello entrambi di Forza Italia, conclusesi con una sentenza di colpevolezza. Se al tutto ci si aggiunge che sulla questione Bio.com è già inda- gato il vertice della Questura per favoreggiamento, i dubbi aumen- tano. D'Altronde il senatore Di Giacomo ha già presentato un'in- terrogazione relativa ad una situazione anomala in Questura: la so- rella del presidente della Regione è capo di Gabinetto del questore indagato. Se anche la Procura cade nello stesso vortice, come pos- sono i cittadini avere fiducia negli organi deputati alla ricerca della verità? Nasce da qui l’esigenza di fare chiarezza da parte del Mini- stero di Grazia e Giustizia. Ecco perché si eleva una voce, in nome e per conto di un intero popolo, che si rivolge direttamente alla stessa Annamaria Cancellieri sensibile a questioni delicate sul tema. Cosa succede in Molise? Perché a Roma nessuno si occupa di questo cortocircuito che vede un intreccio tra politica e magistra- tura? Da notizie documentabili risulta che già ieri sia saltato un in- terrogatorio per volontà del procuratore D’Angelo. Perché? Al ministro Cancellieri si vuole far presente che, nonostante le piccole dimensioni del Molise, i molisani rientrano nella categoria del po- polo italiano e quindi godono degli stessi diritti civili e politici. Non fateci pentire di essere italiani molisani. L'Oscar del giorno lo asse- gniamo a Carlo Maria De Filippo direttore dell’U.O.C di Chirurgia Cardiaca e dei Grossi Vasi della Fondazione “Giovanni Paolo II. Ha organizzato per oggi, unita- mente ad altri colleghi, il conve- gno: "Aneurisma aorta addomi- nale: qual’ è il trattamento di prima scelta?" Oltre l'appunta- mento, però, va sottolineata l'at- tività messa in essere nell'Unità diretta che rappresenta un fiore all'occhiello per il sistema sani- tario molisano. Non aduso a mettersi in mostra, per i risultati raggiunti, l'Oscar lo merita ap- pieno. Il Tapiro del giorno lo diamo a Nicola Cefaratti. L'ineffabile as- sessore al Comune di Campo- basso si è espresso sulla que- stione del Master Plan come se l'avesse conosciuta solo oggi. Sba- gliamo, o è da quattro anni e mezzo in Giunta? E in tutto que- sto periodo non si è accorto che il progetto era fermo? O, forse, preso dalla furia elettorale, per correre e surclassare Di Bartolomeo, ha ri- tenuto sposare la causa? Questa non è politica ma solo una corsa per cercare visibilità mantenendo, ancora in queste ore, la delega di assessore. Delegato, ricordiamo, di fiducia del Sindaco. Il Tapiro del giorno a Nicola Cefaratti GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio ANNO X - N° 14 - SABATO 18 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico L’Oscar del giorno a Carlo Maria De Filippo Lettera aperta al ministro Cancellieri Tensione in Procura, tensione in Questura e tensione in Giunta regionale

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Renzi a Frattura: "Adesso bastaaa"!

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di Tommaso Di Domenico Direttore editoriale

Cosa succede nei piani alti della Giunta regionale? La risonanzamediatica avuta con l’articolo di Sergio Rizzo (Corriere della Sera)e il giorno dopo sul Fatto Quotidiano, relativa al questore di Cam-pobasso indagato per favoreggiamento al presidente della RegionePaolo di Laura Frattura, a sua volta ipoteticamente coinvolto nel-l’inchiesta Biocom per aver intascato 265mila euro di fondi pubbliciper costruire una centrale biogas a Termoli senza però realizzarel’opera, sta avendo ripercussioni che mettono in dubbio l’autore-volezza dell’autonomia della magistratura. Il procuratore capo Ar-mando D’Alterio ha affiancato al pm che segue le indagini, FabioPapa, il collega Nicola D’Angelo. Cosa c’è di strano? L’opportunità. Proprio ieri, in maniera del

tutto casuale, sulla prima pagina di questo giornale è stata pubbli-cata una foto che ritrae in un momento conviviale il procuratoreD’Angelo con l’avvocato della Bio.com, Salvatore Di Pardo, il suo

collega di studio legale Mariano Prencipe a tavola con il capo areadi una banca nazionale (Carletto Marianeri) ed il proprietario delCinema di Campobasso, Gilberto Serluca. Di certo non si mettonoin dubbio le buone intenzioni della Procura, ma per la salvaguardiadi un magistrato che deve non solo essere ma anche apparire im-parziale, ci si chiede: il procuratore capo (che ha autorizzato il pmPapa a seguire le indagini sulla società del governatore del Molise)spostando il fascicolo dalle proprie mani a quelle di Papa (fascicoloche quindi non è mai stato archiviato), perché oggi decide di affian-care allo stesso Papa chi imparziale, in apparenza, potrebbe nonsembrare? In fondo a testimonianza dell'imparzialità dello stessoFabio Papa ci sono le inchieste su vari politici di spicco in Molisealcune delle quali, come per l'ex presidente Iorio o l'eurodeputatoPatriciello entrambi di Forza Italia, conclusesi con una sentenza dicolpevolezza. Se al tutto ci si aggiunge che sulla questione Bio.com è già inda-

gato il vertice della Questura per favoreggiamento, i dubbi aumen-

tano. D'Altronde il senatore Di Giacomo ha già presentato un'in-terrogazione relativa ad una situazione anomala in Questura: la so-rella del presidente della Regione è capo di Gabinetto del questoreindagato. Se anche la Procura cade nello stesso vortice, come pos-sono i cittadini avere fiducia negli organi deputati alla ricerca dellaverità? Nasce da qui l’esigenza di fare chiarezza da parte del Mini-stero di Grazia e Giustizia. Ecco perché si eleva una voce, in nomee per conto di un intero popolo, che si rivolge direttamente allastessa Annamaria Cancellieri sensibile a questioni delicate sul tema. Cosa succede in Molise? Perché a Roma nessuno si occupa di

questo cortocircuito che vede un intreccio tra politica e magistra-tura? Da notizie documentabili risulta che già ieri sia saltato un in-terrogatorio per volontà del procuratore D’Angelo. Perché? Alministro Cancellieri si vuole far presente che, nonostante le piccoledimensioni del Molise, i molisani rientrano nella categoria del po-polo italiano e quindi godono degli stessi diritti civili e politici. Nonfateci pentire di essere italiani molisani.

L'Oscar del giorno lo asse-gniamo a Carlo Maria De Filippodirettore dell’U.O.C di ChirurgiaCardiaca e dei Grossi Vasi dellaFondazione “Giovanni Paolo II.Ha organizzato per oggi, unita-mente ad altri colleghi, il conve-gno: "Aneurisma aorta addomi-nale: qual’ è il trattamento diprima scelta?" Oltre l'appunta-mento, però, va sottolineata l'at-tività messa in essere nell'Unitàdiretta che rappresenta un fioreall'occhiello per il sistema sani-tario molisano. Non aduso amettersi in mostra, per i risultatiraggiunti, l'Oscar lo merita ap-pieno.

Il Tapiro del giorno lo diamo aNicola Cefaratti. L'ineffabile as-sessore al Comune di Campo-basso si è espresso sulla que-stione del Master Plan come sel'avesse conosciuta solo oggi. Sba-gliamo, o è da quattro anni emezzo in Giunta? E in tutto que-sto periodo non si è accorto che ilprogetto era fermo? O, forse, presodalla furia elettorale, per correre esurclassare Di Bartolomeo, ha ri-tenuto sposare la causa? Questanon è politica ma solo una corsaper cercare visibilità mantenendo,ancora in queste ore, la delega diassessore. Delegato, ricordiamo, difiducia del Sindaco.

Il Tapiro del giorno

a Nicola Cefaratti

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggio

ANNO X - N° 14 - SABATO 18 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico

L’Oscar del giorno

a Carlo Maria De Filippo

Lettera aperta al ministro CancellieriTensione in Procura, tensione in Questura e tensione in Giunta regionale

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Di appuntamenti mancati, la storia molisana ne conta a

bizzeffe. Salviamone almeno uno, si dissero alcuni anni

fa maggioranza e minoranza alla Regione Molise, volendo

trattare del “Un nuovo modello assistenziale da realizzarsi

tra l’ospedale e il territorio” in un convegno sollevato dal

peso della diatriba politica e attestato su garantiti livelli

scientifici, accademici e istituzionali, mercé il contributo

sostanziale del Direttore generale della programmazione

sanitaria del ministero della Salute, Filippo Palombo.

La Regione Molise intendeva cucirsi addosso un abito

su misura e per il quale si diceva disposta a spendere te-

sori di energia intellettuale per indurre le parti in causa

a ragionare serenamente perché lo confezionassero. Ac-

cadeva poco prima che la crisi globale spandesse i suoi

mortiferi effetti e il Piano sanitario regionale non ancora

apriva la cataratta del debito pubblico. Per cercare di fare

chiarezza sulla dicotomia che investe tutt’ora la salva-

guardia della salute, ovvero se debba essere considerata

un costo oppure un diritto, il professore incaricato del-

l'Università del Molise, Vincenzo Colalillo, il Direttore

Assr, Aldo Ancona , e i rappresentanti della Regioni Cam-

pania (Angelo Motemarano), Abruzzo (Bernardo Maz-

zocca), Puglia (Alberto Tedesco) e Lazio (Augusto

Battaglia), s’incontrarono a Isernia e si confrontarono a

viso aperto sul ruolo delle Agenzie dei servizi sanitari re-

gionali e sulle problematiche delle Regioni alle prese coi

piani di rientro e il diritto alla salute.

Al preside della Facoltà di medicina dell'Università del

Molise, Giovanni Oriani, toccò di spiegare nel dettaglio il

ruolo da svolgere per una sanità d'eccellenza. In quella

circostanza fu discusso di tutto intorno ai cardini di una

questione vasta e complessa, con implicazioni tecniche,

scientifiche, economiche, sociali e culturali spesso avvilite

dallo strumentalismo della lotta politica. La sanità, infatti,

da sempre è il campo di battaglia di enormi interessi po-

litici, professionali ed economici. Al di là delle riflessioni

di merito basate su dati ed elementi tecnico-scientifici, in

quell’occasione venne fuori la certezza che dovessero es-

sere posti dei margini invalicabili alla tendenza e alla ten-

tazione di creare un sistema sanitario assecondando le

richieste, i suggerimenti (fraudolenti) e le (false) oppor-

tunità che venivano di volta in volta avanzate. Sull’argo-

mento ebbe un impatto sostanziale la critica tutt’altro che

qualunquista di Domenico Di Lisa, che la questione

l’aveva studiata da consigliere regionale di sinistra e la

conosceva a menadito. Si fece portavoce infatti di un pen-

siero che nobilitava il Piano sanitario regionale qualora

avesse rappresentato il primo vero atto di lungimiranza

e di programmazione di un “ceto politico” che non riusciva

a diventare “classe dirigente”.

Le critiche e le analisi più sensate su come rimettere

ordine al comparto sanità e ai servizi sanitari in quella

circostanza vennero quindi da sinistra. Quella vera, non

certo la sinistra accattona che per vincere ha imbarcato

tutto il peggio possibile alla quale fanno gola gli exploit

logorroici dei Pietraroia e la ferraglia ideologica di Danilo

Leva. Di Lisa, al contrario, nelle sue analisi trasfuse l'au-

spicio che si fosse impiantato un Servizio sanitario regio-

nale (Ssr) poggiato sul potenziamento e sul

miglioramento della gamma e della qualità dei servizi sa-

nitari, attraverso una seria riorganizzazione e razionaliz-

zazione delle 6 strutture ospedaliere pubbliche, più il

Neuromed, la Cattolica, e altre tre cliniche private con-

venzionate. Tradotto, voleva significare “servizi ospeda-

lieri organizzati ed erogati da un unico presidio

ospedaliero regionale di eccellenza (il Cardarelli) che

avrebbe consentito di abbattere enormemente i costi e,

però, tenuto conto della difficile tormentata orografia del

territorio molisano, la infelice situazione della viabilità e

dei trasporti, anche la presenza di tre presidi strategica-

mente dislocati nel territorio, opportunamente riconver-

titi e specializzati".

Sono trascorsi 7 anni da quel convegno, da quella ana-

lisi e da quella proposta a conferma della fissità dello

sguardo della politica sulla sanità regionale. Siamo allo

stesso punto, con l’aggravante di avere amministratori in

veste di dilettanti allo sbaraglio. Quella presente al conve-

gno d’Isernia era gente che, al di là della collocazione in

maggioranza o all’opposizione, era determinata a inter-

venire con l’onestà dell’intelletto e la responsabilità di ga-

rantire l’interesse collettivo.

Dardo

TAagliolto

218 gennaio 2014

A Isernia nel 2007 un convegno di alto profilo tecnico-scientifico su “Un nuovo modello assistenziale da realizzarsi tra l’ospedale e il territorio”

Sette anni fa, sulla organizzazione della sanità, si sono dette cose che si vorrebbero dire oggi

CAMPOBASSO. La disfatta in corso del

sistema del trasporto pubblico in Molise è

una delle poche cose che destano ancora

meraviglia in una regione oramai avvezza

alla cattiva gestione del territorio, all’as-

senza di programmazione e alla mancanza

di priorità nelle cose da fare a fronte di

una congiuntura economica sfavorevole.

Se ne sarà accorto l'assessore Nagni?

Da politica-simbolo dell’efficienza pro-

grammatoria dell’ente regionale, il tra-

sporto pubblico si è quasi d’improvviso

trasformato, senza una spiegazione plau-

sibile che non si nasconda dietro la co-

perta troppo corta della crisi, in un

groviglio insolubile: riduzione delle corse,

soppressione di linee ritenute “non essen-

ziali”, cronica carenza di manutenzione

dei mezzi, di blocco di tutti i progetti, al-

cuni già finanziati, e persino dell’arresto

insensato di cantieri già pienamente in

corso.

Con una illogica distinzione da tutte le

altre regioni italiane, ma anche da tutte le

altre nazioni europee, in Molise si è rite-

nuto sensato provare a riequilibrare i bi-

lanci e i rendiconti in rosso agendo sul

trasporto pubblico, come se si trattasse di

un accessorio utile, ma non indispensa-

bile.

Il Rapporto della Fondazione Cittalia,

tanto per citare una fonte indipendente,

mette in evidenza come il rafforzare la

mobilità di tipo pubblico sarebbe una

delle poche cose da fare in tempo di crisi,

quando diventa necessario razionalizzare

le risorse e ridurre i costi e le pressioni

sulla società. Come, inevitabilmente, rileva

Cittalia, infatti, il trasporto pubblico ha ri-

cadute dirette sull’accessibilità ai servizi

pubblici urbani, sulla qualità dell’am-

biente, sull’efficienza e la competitività

delle aree urbane, sulla qualità della vita

dei cittadini, dei lavoratori, delle fasce più

deboli.

I costi sociali, in termini economici e

ambientali, di una sua irrazionale ridu-

zione, soprattutto nelle fasi di crisi, rica-

dranno sulla collettività in misura

amplificata e sempre meno sostenibile.

L'assenza di programmazione e l'attuale

confusione generata da chi è salito al po-

tere in regione, sta trasferendo diretta-

mente sui cittadini e sui pendolari, non

solo il costo più elevato in termini econo-

mici per l’aumento costante delle tariffe,

ma soprattutto il disagio e le difficoltà di

ritrovarsi, quasi d’improvviso, in un terri-

torio meno interconnesso, frammentato,

dove persino il percorso casa-lavoro non

pare più garantito.

Un risultato sbalorditivo e in gran parte

legato non tanto alla difficile congiuntura

economica, quanto molto di più a politiche

regionali mediocri e finalizzate, di con-

certo con il governo centrale, a non spen-

dere danaro, per ora, in attesa di tempi

migliori.

Trasporti, una politica del nulla

Siamo allo stesso punto, con l’aggravante di avere

amministratori regionali in veste di dilettanti allo sbaraglio

La disfatta del sistema generato dall'assenza di una programmazione

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TAagliolto

318 gennaio 2013

“Un consigliere regionale non può prendere più di un parlamentare” tuona il segretario Pd

Renzi tira le orecchiea Frattura, tutta colpa delle indennità

ROMA. Direzione nazionale del Pd. Dalla sede del

partito in via Sant’Andrea della Fratte a

Roma Matteo Renzi chiarisce la sua posizione sugli

stipendi dei consiglieri regionali. “Io ritengo che un

consigliere regionale non possa prendere più di un

parlamentare oppure il doppio o il triplo di un

sindaco, credo che sia un errore nella percezione dei

cittadini e quindi noi dobbiamo essere i primi a dire

che un consigliere non può prendere più del

sindaco del capoluogo di regione”.

Parole sante? Dipende dai punti di vista. Perché

se lo sguardo è rivolto al Molise, i renziani locali con

a capo Paolo di Laura Frattura hanno già compiuto

un’inversione di marcia sui soldi percepiti dagli

eletti in Consiglio regionale.

E come se non bastasse l’aumento delle indennità

e la figuraccia rimediata, da Frattura e gli altri (con

l’esclusione di qualcuno), per l’articolo 7, oggi ci si

mette pure il segretario nazionale del Pd ha

richiamare all’ordine i suoi. Ma lo sa Renzi che i

suoi renziani molisani, dopo aver fatti due conti per

stare meglio, hanno anche deciso di continuare sulla

strada dell’aumento dell’esecutivo?

La tirata di orecchie non è stata diretta, ma il

segretario del Partito Democratico è al corrente che

il suo uomo locale, nel ruolo di presidente di

Regione, applica una politica completamente

opposta a quella dettata dalla linea nazionale?

Chissà come si sarà sentita Micaela Fanelli, membro

della direzione, ad ascoltare quelle parole

rapportandole a quanto succede nel suo Molise.

L’unico punto di congiunzione tra Renzi e Frattura

sembra essere il dialogo con Forza Italia. Solo che

Renzi parla con il leader Berlusconi, Frattura con

l’alleato Patriciello.

Renzi dialoga con una forza politica opposta per

un accordo istituzionale volto alla formulazione di

una nuova legge elettorale, Frattura per ampliare il

suo esecutivo e mantenere stabile l’equilibrio in

maggioranza. Perché in Molise le riforme sembrano

interessare solo per raggiungere determinati

obiettivi. I sondaggi del Pd sono amari: in 7 giorni

perde l’1,5%. Se a livello nazionale ci si domanda: è

finito l’effetto Renzi?

In Molise la risposta appare più chiara: Renzi

potrà anche avere buone idee per un recupero di

gradimento del partito, ma se poi a livello locale la

sua squadra opera all’inverso, come può pensare di

vincere le elezioni politiche?

Questo vale sia per le indennità sia per questioni

amministrative. Si pensi ai trasporti pubblici locali.

Sempre il renziano Frattura impone di mettere una

lapide su un’organizzazione del settore. Invece di

affidare un bando di gara vinto secondo legge cosa

fa? Annulla tutto. Eppure il sistema di

funzionamento che si doveva applicare in Molise

seguiva la falsariga del trasporto pubblico di

Firenze, ossia la città dove Renzi riveste il ruolo di

sindaco.

Tornando alla questione delle indennità Renzi

tuona: un consigliere regionale non può prendere

più di un parlamentare o il triplo di un sindaco del

capoluogo di Regione.

E visto che in Molise accade proprio questo, chissà

se alla prossima tornata elettorale ci saranno

renziani che dal resto dell’Italia preferiranno

correre per carica di consigliere a Palazzo Moffa

piuttosto che da parlamentare per Montecitorio.

giorug

CAMPOBASSO. Primarie il 16 febbraio per il Partito democratico per la scelta del se-gretario regionale. Entro sabato 25 gennaio la presentazione delle candidature. Intanto,l’area degli elettori e dei simpatizzanti della mozione Civati, dopo una serie di incontriterritoriali, ha deciso unanimemente di proporre a tutte le sensibilità del Partito Demo-cratico del Molise come candidato alla segreteria regionale il nome di Michele Di Giglio(membro della direzione regionale e coordinatore della mozione Civati) "nella prospettivadel rinnovamento".

In fermento, invece, le aree più forti come quelle che fanno a Cuperlo, con Ruta e Levae di Renzi con Frattura e Fanelli che nei prossimi giorni dovranno calare la carta del ri-spettivo candidato.

"Come al solito la ristrettezza dei tempi, imposta intenzionalmente dalle gerarchie, nonaiuterà ad aprire una larga discussione sul futuro del partito sui territori, finendo per pe-nalizzare ancora una volta la volontà di partecipazione espressa nei circoli, lasciati semprepiù al loro destino". Così il commento di Daqvide Vitiello segretario dei Giovani Demo-cratici. "Questa è la logica conseguenza della distanza incolmabile tra gruppi dirigenti e labase del Partito Democratico. La burocrazia esasperata e i giochi di potere vincono ancorasugli ideali e sui programmi. Tutto si risolverà nel solito, inutile e noioso votificio - chiudeVitiello - mascherato da aperta manifestazione della democrazia".

Pd, il 16 febbraiola scelta del segretarioL'area di Civati ha scelto come candidato Di Giglio. Le Primarie contestate dai Giovanidemocratici: "E' il solito votificio"

CAMPOBASSO. Sembra una storia di in-

trighi politici e giudiziari quella che ruota

intorno all’indagine in corso su una società

del governatore Frattura e nella quale è

coinvolto anche il questore di Campobasso

Giancarlo Pozzo.

Una storia che rischia di mandare in tilt

non solo gli uffici della Questura ma anche

quelli della Procura di Campobasso. Proprio

ieri infatti il procuratore capo D’Alterio ha

affiancato al pm titolare dell’inchiesta,

Fabio Papa, il collega Nicola D’Angelo che,

secondo indiscrezioni, pare essere legato da

amicizia proprio con l’avvocato del gover-

natore. Tale co-assegnazione, secondo

quanto si apprende dagli uffici della Que-

stura dove il clima è rovente a causa di una

guerra in atto tra Digos (spodestata della ti-

tolarità delle indagini più delicate, soprat-

tutto quelle politiche, a loro funzionali) e la

Squadra Mobile (a cui il questore, senza il

potere per farlo, ha affidato le indagini),

avrebbe già fatto saltare interrogatori in

programma nella giornata di ieri su inizia-

tiva del pm D’Angelo. E mentre accade tutto

questo in Procura è stata aperta una ulte-

riore inchiesta per fuga di notizie.

A.c.

Questore indagato “per colpa” di Frattura: Procura e Questura in tiltD’Alterio affianca al pm Papa il collegaD’Angelo che stoppa i primi interrogatori

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Un finanziamento di sei miliardi di euro, a partiredal 2014, per sei anni (un miliardo all’anno), sonodestinati a tutti i Paesi dell’UE per realizzare loYouth Guarantee programme, che punta allo svi-luppo di politiche attive per offrire ai giovani desti-natari l’opportunità di un colloquio specializzato,preparato da percorsi di costruzione del curricu-lum vitae e di autovalutazione, che li aiuti a farescelte di vita, ad entrare nel mercato del lavoro, adessere incoraggiati attraverso interventi sistematicinei confronti dei cosiddetti ‘Neet’, giovani fra i 15 ei 29 anni che non lavorano, non studiano, né (appa-rentemente) hanno intenzione di farlo. Ne hanno parlato a Roma gli assessori regionali

alle Politiche Sociali. Per il Molise, Michele Petraroia.Il quale a conclusione dei lavori ha dichiarato che,oltre a considerarlo un impegno istituzionale, l’in-contro è servito a registrare ulteriormente il co-ordinamento di cui hanno necessità le Regioni peraffrontare e gestire la nuova misura europea. Di-

scussi anche il Piano d’azione straordinario controla violenza sessuale e di genere, e la proposta di in-tesa quadro per i Fondi del ministero del Welfare.Soldi in prospettiva, dunque, e azioni tutte da capiree da fare con la messa a punto dello Youth Guaran-tee programme che, come non pochi progetti eu-ropei, se non capito o gestito male, potrebberisolversi in una complicazione e non già in mi-sura a favore della ripresa per l’occupazione giova-nile. Comunque, prima di affrontare l’argomento

Youth Guarantee programme, c’è stato un prologosulle attività di comunicazione del Piano nazionale“Garanzia Giovani” nel corso del quale l’assessorealle Politiche sociali del Molise, nonché vicepresi-dente della giunta regionale, ha parlato con variesponenti ministeriali e del Governo nazionale aiquali ha ribadito la necessità di adottare provvedi-menti straordinari per reindustrializzare il distrettoproduttivo di Bojano, Isernia – Venafro per il supe-

ramento della crisi della Gam, dell’Ittierre, dell’ in-dotto metalmeccanico, del settore edilizio e dellenumerose vertenze che attanagliano i lavoratori ele centinaia di famiglie, crisi che ha assunto le sem-bianze di un profondo dramma sociale di fronte alquale nessuno può rimanere inerte. Come gli capitaspesso, a Roma, di incontrare casualmente genteimportante, l’assessore Petraroia, sul finire dellagiornata, ha incrociato l’ambasciatore argentino

presso lo Stato italiano, Torquato Di Tella, originariodi Capracotta. Quale migliore occasione per darsianche la veste di presidente facente funzioni dellaRegione Molise? Difatti, ne ha assunto il ruolo, e hainvitato ufficialmente l’ambasciatore “per una duegiorni in Molise”, in occasione dell’iniziativa chel’Associazione sociale e culturale “Padre GiuseppeTedeschi” terrà il prossimo 2 febbraio.

Dardo

4 TAagliolto18 gennaio 2013

di Luigi Zappone*

Di questi tempi, sapere che c'è, anche qualche notizia buonada dare agli operatori del terziario e del mondo produttivo ingenere, fa sempre piacere. Nella circostanza siamo a rappresen-tare, ai nostri lettori, che sono arrivate le "istruzioni operativeper prenotare la garanzia diretta al fondo PMI per i finanzia-menti stanziati a favore delle imprese femminile". Va subito dettoche le risorse stanziate per le piccole e medie imprese femminili,per accedere a condizioni vantaggiose a 300 milioni di euro dicredito garantito, ammontano a 20 milioni di euro e che, nellasezione speciale del fondo di garanzia PMI – che è operativo dal14 gennaio scorso - «presidenza del consiglio dei ministri - di-partimento per le pari opportunità» sono disponibili i modellidi prenotazione. La modulistica, predisposta in formato Excel, svolge automa-

ticamente i calcoli per la determinazione della fascia di appar-tenenza dell'impresa. Questo è quanto è quanto abbiamo avutomodo di leggere nella Circolare del Medio Credito Centrale del14 gennaio 2014 n. 660 e che ci fa piacere divulgare; va ancheaggiunto che, per la definizione delle voci relative al modello divalutazione, si deve fare riferimento alla scheda 6 bis del modulodi prenotazione. La disamina della citata Circolare, evidenzia,inoltre, che nel caso l'impresa risultasse in fascia 2 è obbligatoriocompilare anche «scheda 7» della Richiesta di prenotazione. Qualora l'impresa fosse una start up (cioè costituita o avviata

non oltre tre anni prima della richiesta di ammissione) dovràcompilare il modello di valutazione per operazioni presentate

con bilanci previsionali contenuto nella scheda 6.12 o 6.13 dellarichiesta di prenotazione (da scegliere in base all'importo del-l'operazione). Si dovrà inoltre inviare un business plan utiliz-zando l'allegato 7 o 7 bis (sempre in base all'importo delfinanziamento). Nell'esporre i contenuti della circolare e le mo-dalità operative da attuare, non può farsi a meno di ricordareche, ai sensi dall'art. 2, comma 1, lettera a) della legge 215/1992e successive modifiche e integrazioni, come riportato nellaparte I delle Disposizioni operative del Fondo, le "imprese fem-minili" sono le società cooperative e le società di persone co-stituite in misura non inferiore al 60% da donne, le società dicapitali le cui quote di partecipazione spettano in misura non in-feriore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazionesiano costituiti per almeno i due terzi da donne, nonché le im-prese individuali gestite da donne. Rappresentiamo, ancora, chela Sezione speciale è istituita ai sensi del decreto del Ministrodell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dellosviluppo economico, del 26 gennaio 2012 e della successivaConvenzione del 14 marzo 2013 tra Presidenza del Consigliodei Ministri – Dipartimento per le Pari opportunità, Ministerodello sviluppo economico e Ministero dell'economia e delle fi-nanze. Ferme restando le percentuali massime di copertura del

Fondo previste dalle Disposizioni operative in vigore, le risorsedella Sezione speciale, pari a € 10.000.000, sono impiegate me-diante interventi di compartecipazione alla copertura del ri-schio sulle operazioni ammissibili. Nell'ambito della Sezionespeciale, una quota pari al 50% della dotazione è riservata alle

nuove imprese (Start up) di cui alla lettera ww) della parte Idelle vigenti Disposizioni operative. Con decreto del Ministrodello Sviluppo Economico del 27 dicembre 2012 sono state,inoltre, integrate le Disposizioni Operative con i paragrafi "L"della Parte II e della Parte III, introducendo modalità semplificatedi accesso al Fondo che prevedono la prenotazione della garan-zia o della controgaranzia da parte dell'impresa beneficiaria. Inparticolare, le imprese ammissibili alla Sezione Speciale possonorichiedere la prenotazione della garanzia mediante la presenta-zione dell'allegato 22 al Gestore, tramite posta (raccomandataA/R), fax (0647915005) o posta elettronica certificata ( [email protected]).I criteri e modalità di accessodella Sezione speciale sono regolati dalla normativa ordinariadel Fondo di cui alle vigenti Disposizioni operative. In partico-lare sono ammissibili alla Sezione Speciale tutte le operazionipreviste dalla medesime Disposizioni operative secondo i con-sueti criteri di valutazione economico-finanziaria. Ricordiamo infine che, ai sensi delle Disposizioni operative in

vigore, alle operazioni a favore delle imprese femminili viene ri-conosciuta la priorità e di istruttoria e di delibera, l'esenzionedal versamento della commissione una tantum al Fondo e ali-quote di copertura che nella maggior parte dei casi raggiungonol'80%. Le percentuali di copertura della garanzia e della contro-garanzia sono riconosciute sulla base di una specifica tabella. La speranza e che, anche nella nostra realtà regionale, qualche

impresa al femminile possa prenotare la garanzia per l'accessoal fondo dei finanziamenti stanziati per le PMI in rosa.

*Presidente Confimpresa

Disponibile un finanziamento di 6 miliardi di euro in favore dei Paesi dell’Unione

Nell’incontro a Roma, l’assessore Petraroia ha parlato con vari esponenti ministeriali e del governo nazionale ai quali ha ribadito la necessità di adottare provvedimentistraordinari per reindustrializzare il distretto produttivo di Bojano, Isernia – Venafro

Interventi a favore delle imprese femminili:le istruzioni operative per prenotare la garanzia diretta al fondo Pmi

Youth Guarantee programme:

progetto europeo per l’occpazione giovanile

Page 5: 18 gennaio 2014

CAMPOBASSO. La Giunta regionale ha tanto mate-

riale su cui lavorare e su cui sviluppare una strategia

che, una volta per tutte, metta il turismo al centro della

crescita economica del Molise in sinergia con le risorse

ambientali, paesaggistiche, culturali, tradizionali ed

eno-gastromiche: validi ingredienti per una ragione-

vole e ragionata politica turistica ma non ha previsto

nessun programma.

Eppure i dati dicono che il Molise deve ripartire dal

basso, lentamente, con pazienza, con giudizio, e con ap-

plicazione, massimizzando le strutture ricettive esi-

stenti (alberghiere ed extralberghiere, gli impianti

ludici e sportivi), creandone altre più moderne, e valo-

rizzando le risorse naturali che tutt’ora permettono di

sostenere l’assunto "Molise, scrigno di bellezze inedite".

A questo progetto non devono mancare i soggetti

istituzionali e territoriali, le componenti associative di

categoria (operative e gestionali) con un solo obiettivo,

però: puntare sulla originalità e sulla qualità dell'of-

ferta turistica per competere in un mercato selettivo in

cui sopravvivono ed hanno prospettive di crescita uni-

camente le realtà di assoluta peculiarità, con strutture

e servizi di prim’ordine.

Il Molise non è lontano da una rappresentazione di

tal fatta. Ma bisognerebbe sviluppare una strategia tu-

ristica liberata finalmente dal pressappochismo, dal di-

lettantismo, e dalla limitatezza culturale di quanti

hanno trattato finora la materia, fallendo.

Solo avendo coscienza e conoscenza delle strutture di

cui il turismo molisano dispone e di come le utilizza, di

ciò che ancora manca, del grado di professionalità

espresso dai gestori, dell’analisi economica delle ge-

stioni resa in termini statistici, sarà possibile impian-

tare una strategia turistica che abbia un senso pratico

e una finalità certa.

Diciamo questo per ribadire che non saranno, come

non lo sono stati per il passato, i workshop a determi-

nare ciò che davvero occorre al turismo per uscire dallo

stato confusionale e di precarietà in cui attualmente si

trova.

I workshop sono stati e sarebbero di nuovo la dimo-

strazione di quanto sia stato inutile e sarebbe inutile

perdersi nel mare delle chiacchiere degli imbonitori.

Partire dalle certezze, anche se poche. Ultima nota-

zione: fintanto la qualità, cui bisognerà tendere con

tutte le forze, non sarà compagna del bello, il turismo

molisano continuerà ad essere il cane che si morde la

coda.

TAagliolto

518 gennaio 2013

CAMPOBASSO. Cinquemila posti di

lavoro persi, mentre i mancati incassi

dalla pubblica amministrazione sfio-

rano i 30 milioni di euro. Ecco perchè

bisogna far ripartire il settore attra-

verso lo sblocco dei cantieri e il paga-

mento dei crediti vantati dalle

aziende con gli enti locali: otto milioni

di euro solo per gli imprenditori

iscritti all’Associazione costruttori

edili del Molise. Si tenterà, a breve, di

fare partire almeno le opere già can-

tierate.

La Regione deve cominciare a pen-

sare seriamente a investire in infra-

strutture. A partire dall'autostrada

del Molise.

Del resto l’edilizia è il settore più

indicato per la ripresa economica

della nazione: è un settore anticiclico,

ha un grande indotto, rappresenta

una fetta importante del Pil, circa

l’11% ed è il motore della green eco-

nomy. Bisogna intervenire con ur-

genza sulle infrastrutture, anche per

permettere di recuperare il gap del

sud Italia rispetto al nord e della no-

stra nazione rispetto al resto dell’Eu-

ropa. Ma la sola previsione della

costruzione dell'autostrada non

basta.

Oggi l'Europa sta puntando sulla

rete ferroviaria e il Molise risulta es-

sere grande assente. Eppure è il tratto

più corto di collegamento tra Adria-

tico e Tirreno. Perchè non sfruttare,

allora, questo percorso e far vedere

con un progetto reale e credibile che

il territorio è appetibile? Anche alla

luce della crisi economica che ha

coinvolto lo scenario mondiale, si

profila un futuro per il nostro Paese

in cui tra le linee guida da seguire vi

sarà verosimilmente la necessità di

programmare investimenti in infra-

strutture e tecnologie e richiamare la

sensibilità soprattutto delle istitu-

zioni per pianificare, definire norma-

tive, sistemi di incentivazione e

regole sempre più rivolte a favorire

l'intermodalità e la crescita del tra-

sporto ferroviario.

E' anche questa una sfida che la

Regione deve portare nelle sedi com-

petenti anche scommettendoci finan-

ziariamente di proprio. Del resto, è

ancora bassissima la spesa dei fondi

europei che potrebbero trovare collo-

cazione in tale genere di investimenti.

Ecco perchè bisogna ripartire dagli

investimenti in infrastrutture per so-

stenere la crescita economica.

Occorre, dunque, riportare le infra-

strutture al centro del programma per

lo sviluppo della regione, tramite

l’identificazione di 5 o 6 opere ur-

genti, che possano dare un impulso

allo sviluppo ed allo stesso tempo in-

fluenzare positivamente l’immagine

del nostro territorio.

Altresì, è necessario chiarire e ve-

locizzare il processo di autorizzazione

per queste opere, definire un pro-

gramma di finanziamento realistico,

massimizzando il ricorso al settore

privato, ove possibile.

Sono anni che si parla della loro riorganizzazione ma non si trova il tempo per farlaInfrastrutture, nessun investimento

Un invito alle giovani generazioni a non abbandonarela propria terra

di Michele Lucarelli*

Come questa Gazzetta ha pubblicato, oggi, alla

Piana dei Mulini, sono a convegno esperti scien-

tifici, rappresentanti della cultura delle tradizio

ni, giornalisti, allevatori, nell’ambito dell’assem-

blea nazionale dell’Albergo Diffuso. ll convegno

mira a riportare l’attenzione sui pascoli e sul

pastore, come custode di una risorsa dimen-

ticata, ma con grandi potenzialità socio-

economiche da mantenere.

Un’idea convincente che parte da lontano.

Fin dal Medioevo i nostri territori erano ric-

chi di pascolitali da generare un’economia dell

a pastorizia forte, fondamentale sostenta-

mento delle nostre comunità.

Il messaggio vuole essere chiaro, soprattutto p

er sensibilizzare le giovani generazioni a

non abbandonare la propria terra che ancora og

gi può rivelarsi, per essi e per la nostra

società, una grande opportunità.

Nel contempo, ci si auspica che tale messag-

gio arrivi anche alle nostre aziende regionali, pe

r crederci insieme e creare un sistema di pro-

duzione e di commercializzazione

che diventi un punto di partenza per un’offerta t

uristica di qualità.

Diverse aziende agricole e di produzione arti-

gianale saranno presenti con degustazioni

delle eccellenze molisane.

L'intervento

Il settore continua a brancolare nel buio nonostante risorse e posti da scoprire

Turismo, nessuna programmazione

Page 6: 18 gennaio 2014

Il presidente della Provincia di Campobasso,

Rosario De Matteis ha partecipato all’ufficio

di presidenza dell’Upi convocata a Roma dal

presidente Saitta. L’assemblea nel ribadire

la negatività della riforma Delrio ha posto

in essere tutte una serie di misure da at-

tuare sul territorio prima che il testo vada

in aula al Senato. La prima è appunto con-

tattare i propri senatori in carica per appro-

fondire l’argomento ed è per questo che il

vertice di Palazzo Magno ha convocato

ha convocato i senatori Ro-

berto Ruta e Ulisse Di Gia-

como lunedì alle 15,30 presso

la sala consiliare dell’ente. Il

presidente Saitta nel corso

dell’assemblea ha eviden-

ziato gli effetti negativi del

Ddl Delrio che svuoterà le

Province facendo nascere

venti città metropolitane.

“Questa grande rivoluzione

che, cancellando le Province,

doveva salvare il Paese è in

realtà una piccola, banale ri-

forma, che non semplificherà nulla e ren-

derà la vita impossibile ai cittadini e agli

stessi sindaci; ma come si fa ad affermare

che una riforma che spezzetta le funzioni

oggi esercitate dalle Province tra Comuni,

Unioni di Comuni, Comunità Montane, Città

metropolitane, Regioni e Agenzie regionali,

è una semplificazione? Certo quello che non

si semplifica, anzi si rende

caotica, è la vita dei

cittadini e delle imprese che non sapranno

più chi li amministra. Il Parlamento e il Go-

verno – ha aggiunto Saitta – si stanno pren-

dendo la responsabilità di

negare servizi essenziali:

loro, che hanno tagliato ri-

sorse alle Province per un

pregiudizio politico, sono re-

sponsabili delle strade

sempre più dissestate e di

scuole a rischio riaper-

tura perché insicure. E

siccome si continua a fare

passare questa mediocre e

inutile riforma come una

grande rivoluzione, rende-

remo pubbliche

le lettere che

invieremo ai

Parlamentari in

cui metteremo nero su bianco, tutte le in-

congruenze di questo disegno di legge, che

avrà come unico risultato l’interruzione di

servizi pubblici essenziali cui i cittadini

hanno diritto, a partire dalle scuole”.

di Carmine De Dona*Il territorio di Campobasso si estende intorno al colle sulquale domina il castello Monforte. Prima del 1969, anno incui venne fatta la prima vera ed unica variante al Piano Re-golatore Generale (PRG), la popolazione stanziava nel cen-tro storico e nella zona Murattiana. Con la suddettavariante la classe politica dell’epoca, pressata dalla forte ri-chiesta di abitazioni, non seppe resistere alla tentazione diconsolidarsi al governo della città e, probabilmente, neanchedi perseguire altri fini personali e relazionali. Questo totaledisinteresse del bene pubblico portò all’adozione di una va-riante di PRG che riguardò soltanto una sezione del cerchioterritoriale di Campobasso e fu attuata in modo da edificarele massime volumetrie possibili fino ai confini di altri comunilimitrofi (Ferrazzano e Campodipietra) generando quelli chepoi verranno chiamati “quartieri dormitorio”. Il resto del ter-ritorio comunale, sia quello a ridosso del colle, in pieno cen-tro urbano, sia quello che insiste distante da essovolutamente non venne regolamentato. Così nacque il disa-stro urbanistico di Campobasso.Tale disastro si sarebbe potuto evitare se le Amministrazioniche si sono succedute da allora ad oggi non avessero ere-ditato la sensibilità al tornaconto personale e l’insensibilitàal bene pubblico: è palpitante di attualità l’ignobile vicendadegli avvisi di pagamento per ICI-IMU dei terreni ex- agricolidiventati fittiziamente residenziali e edificabili grazie all’ir-razionalità della Perimetrazione Lucarini, costituita da 12zone territoriali completamente diverse tra loro per: morfo-logia, estensione, presenza di servizi primari e secondari econtesti urbanistici nei quali sono inserite. Regolamentaretali zone così disomogenee con una legge che le considerauguali è, dunque, il presupposto per la creazione di disastriurbanistici e, di conseguenza, di ingiustizie sociali. Non solo.Anche la rimodulazione degli importi fiscali dovuti basatasulla tabella sinottica di valori tesa a renderli congrui traloro rispecchiando le effettive prerogative all’edifica-zione dei suoli risulterà ingiusta. Tutte le tavole si-nottiche ipotizzabili, infatti, saranno sbagliateperché sarebbero basate sul carico urbanisticodelle diverse zone, cioè su un dato viziato da errorein quanto, come detto, non corrispondente alla realtà ter-

ritoriale. Questo è sotto gli occhi di tutti i cittadini: si conti-nuerà ad edificare in zone ipercariche urbanisticamente(vedi rione S.Pietro e zone per le quali è stata richiesta lariqualificazione urbanistica a fini edificativi) e non si edifi-cherà nelle zone dove, invece, c’è spazio reale ai fini edifi-cativi. L’irragionevole Perimetrazione Lucarini è espressionedi una volontà esterna al Consiglio Comunale ed è inseritain uno scenario urbanistico discendente da un PRG del1969, che è stato continuamente violentato da altre leggi,a loro volta, non di diretta emanazione della volontà delConsiglio: isole industriali, accordi di programma, prusst e,ultimamente, piano casa. Tutte norme che in un contestopianificato a dovere avrebbero apportato alla città bellezza,funzionalità e ricchezza redistribuita tra la popolazione, mache, al contrario, hanno dato agli speculatori la possibilità diedificare a loro piacimento, facendoli arricchire impoverendoil resto della città. Le altre numerose edificazioni sono state realizzate da im-prese o privati cittadini che hanno costruito lottizzazioni divillette o singole villette in zone fittiziamente agricole, quellea ridosso del colle, o realmente agricole, quelle lontano daesso. Tutte costruzioni autorizzate da licenze rilasciate dal

Comune nella piena consapevolezza chenon sarebbero state e non potevano

essere de-

stinate ad uso agricolo, ma abitativo. La responsabilità diquesto volutamente falso abusivismo è totalmente del Co-mune che, dunque, se ne deve fare carico! Ciò sarà possibilesoltanto se contestualmente si revoca la Lucarini e si pro-cede a una veloce e seria pianificazione urbanistica. Dandoquelle autorizzazioni il Comune, oltre che se stesso, ha dan-neggiato in diverso modo i cittadini che ne hanno usufruito:quelli che sono a ridosso del colle, infatti, pagano le impostecomunali come quelli che risiedono nel centro urbano, mahanno dovuto edificare, assurdamente in pieno centro, conla legge agricola rispettandone i vincoli di altezza (massimom. 7,5) e di volumetrie (con un indice di 0,003 per metroquadro), pagando alti costi per realizzare volumetrie chenon potranno mai essere utilizzate a fini abitativi, e perciòinvendibili, impegnando vaste aree di terreno che non po-tranno essere edificate, sopportando, oltre tutto, la superfi-cialità di parte dell’informazione che farebbe credere chequesti cittadini sono stati beneficiati dal pagamento di bassiimporti per gli oneri di urbanizzazione; quelli lontani dalcolle, che potevano contare su terreni realmente agricoli, sitroveranno a pagare, per effetto della Lucarini, imposte one-rosissime per gli appezzamenti al disotto dei 10000 metriquadri, che non saranno mai edificabili e non saranno maiassistiti dagli stessi servizi delle zone urbane per la loro lo-calizzazione periferica; quelli periferici, proprietari di terrenicon un'estensione di oltre 10000 metri quadri, che teorica-

mente dovrebbero essere beneficiati perché inaperta campagna potrebbero ancora co-

struire lottizzazioni di villette, checon gli ampliamenti previsti con ilpiano casa diventerebbero palaz-zine in zone periferiche dando ori-

gine a nuove aree urbane degradate,ma che in realtà difficilmente potranno

godere di tali benefici in quanto tali costru-zioni presenterebbero gli stessi costi di mano

d’opera e di materiali, sopporterebbero alti oneridi urbanizzazione e sarebbero situate in zone peri-

feriche risultando poco appetibili a livello commerciale. Perché siamo arrivati a questo punto? Perché la lobby deipotentati economici della città, traendo vantaggio da questa

situazione, condiziona il Consiglio a non cambiare, a nonregolamentare, a vessare i cittadini “iloti“ con la tassazionedella legge Lucarini per ripianare i debiti di bilancio, senzaperaltro dargli la possibilità di edificare. Al contempo, l’attivitàdi lobbing è tesa ad avvantaggiare le seguenti restanti ca-tegorie della popolazione: la prima che, avendo già edificatoabbondantemente in passato, adesso chiede le riqualifica-zioni urbanistiche a fini edificativi per aree che dovrebberorimanere verdi perché ricadenti in zone dal carico urbani-stico più che saturo; la seconda che, celandosi dietro la scusadi evitare nuove cementificazioni, vorrebbe abbattere l’esi-stente per ricostruirlo e tornare a speculare dove i “padri”specularono 40 anni fa, vendendo a prezzi altissimi perchénon ci sarà concorrenza alla vendita; la terza che non vuoleaumentare l’offerta di nuove abitazioni perché non le con-sentirebbe di vendere gli appartamenti già esistenti a prezzianch’essi altissimi; la quarta che, ricevendo il canone di lo-cazione da enti pubblici perpetuerà le rendite di posizione;infine, la quinta, la peggiore, quella degli sciacalli immobiliariche non aspettano altro che questa assurdità urbanistica di-venti pienamente operativa. Tutto questo sarà reso possibile,con un altissimo costo per la collettività, se il Comune con-tinuerà a fingere di non vedere che i carichi urbanistici dellevarie zone della città sono artefatti. Ricalcolarli vorrebbedire creare le premesse per l’adozione di un nuovo PRGche tutti dicono di volere a parole, ma nessuno lo vuole ve-ramente. Se così non sarà il Consiglio continuerà ad esserequello che è sempre stato: il ratificatore di volontà esternead esso derivanti o da leggi nazionali e regionali che scaval-cano il PRG o dalle pressioni dei gruppi di potere operantiin modo occulto a danno della collettività cittadina. Io credoche i cittadini che colpiti da quest’ingiustizia, ma anche quelliche vogliono una città diversa da quella che si prospetta,debbano trovare forme comuni di tutela per affrontare inmaniera radicale la questione. L’idea è quella della costitu-zione di un’associazione, in modo da contarsi e fare pres-sione al fine di revocare una norma che ledeeconomicamente e calpesta la dignità di un gran numerodi cittadini.

*Un cittadino

618 gennaio 2014 Campobasso

Province da cancellare, De Matteis convoca i senatori

Arretrati Ici-Imu, l’ingiustizia delle finte aree residenziali

Cinquemila famiglie imbufalite, al via le sottoscrizioni per fare fronte comune

La mia lettera a giornalisti e cittadini campobassani.

Page 7: 18 gennaio 2014

Il capogruppo Pd a Palazzo san Giorgio,Antonio Battista, ha mostrato senza reti-cenze il sollievo di aver sentito dopo anniparole nuove in consiglio comunale, cheaprivano probabilmente un capitolo an-ch’esso nuovo nel divenire della città capo-luogo. Finora l’unico e il solo ad avvertire lanecessità di mostrare di sentirsi sollevatodal peso, come egli stesso ha ammesso,“dopo anni di ottuse rinunce dell’Ammini-strazione comunale, dove una fallimentaree retrograda visione del consumo del ter-ritorio è stata intravista come l’unica pos-sibilità per garantire vivacità economica allacittà”. L’unico e il solo probabilmente a nonavere scheletri nell’armadio politico né inquello amministrativo. Diversamente dallaposizione di chi – ad esempio – come il giàsindaco Massa , sulla sede regionale e sulmaster-plan si porta sulle spalle anni di rin-vii, di polemiche , di tentativo di dirottarealtrove la costruzione di ciò che tutti spe-rano diventi un simbolo (urbanistico e ar-chitettonico) della Regione, tale da coprirei decenni che sono trascorsi, i fiumi di de-naro che sono stati consumati e sciupatinel vortice delle locazioni, colpevolmenteaddebitabili alle amministrazioni comunalidall’85 ad oggi e alle giunte regionali dellostesso arco di tempo: una simbiosi di op-portunisti strumentalisti, di modestissimalevatura culturale, totalmente presi e com-

presi nell’interesse della prioria sopravvi-venza politica. Battista è intervenuto perliberarsi di una complicità volontaria es-sendo stato amministratore di Campo-basso anche negli anni in cui il Pd, sullafaccenda della sede regionale sul Roma-gnoli, ha dato il peggio di sé. Ricordiamoperò che non ha mai omesso di conside-rare quella soluzione per ciò che s’è rive-lata nel giorni scorsi allorché per bocca delpresidente della giunta regionale, Frattura, edel consigliere regionale Cotugno, la que-stione è stata riaperta, riassunta, ripropostae – si spera – verrà portata a termine. Por-tata a termine in versione riveduta e cor-

retta rispetto alla prima idea progettuale diPaolo Portoghesi e delle idee che sareb-bero venute dai maggiori studi professionalidel mondo qualora il bando internazionaleper la progettazione della sede fosse an-dato avanti. Accontentiamoci anche dipoco, rispetto al niente. Che poco propriodel tutto non è, se il capogruppo del Pd aPalazzo san Giorgio ritiene che il solo averparlato della sede e del master-plan, si siatornati a discutere del consumo del terri-torio, di una nuova vivacità economica, e aun momento per ragionare in consiglio –Battista dice “in grande” – “per rilanciare leambizioni della comunità, mortificate in

questi anni, e pensare di recitare in futuroun ruolo da protagonista e di traino dellepolitiche economiche, delle politiche cultu-rali, rispetto alle quali si sono abbandonateogni velleità, pure quelle riconosciute dalterritorio area vasta Molise Centrale”. Noiandremmo cauti rispetto ad un’attesa e auna convinzione del genere, fatti esperti deidecenni che ci son voluti per arrivare a ca-pire che la sede regionale e la ritessitura dispazi urbani adiacenti equivalgono ad unasorta di volano, che però va avviato. Vera-mente andava avviato molti anni addietro,anni spesi in chiacchiere, in malversazioniamministrative e politiche, che, al di là del-

l’incidenza della crisi economica , hanno ri-dotto Campobasso e il Molise nello statod’indigenza in cui sono. Battista ne condi-vide la responsabilità. Molto di più hannoda giustificare Massa e Di Bartolomeo chedei decenni passati sono stati assoluti pro-tagonisti. Ha parlato Battista e non parlanogli altri. Brutto segno. Che denota in fondocome anche questo sussulto intorno allanuova sede regionale e al master-plan nonli entusiasmi più di tanto. Quasi si tratti deldisbrigo di una pratica ammuffita e non già,come sommessamente e saggiamente ri-leva Battista, di un intervento che magarinon trasformerà la città, più probabilmentela modificherà, dando certamente un im-pulso affinché capitali pubblici e capitali pri-vati trovino motivo, certezze e sicurezze.Oggi smarrite. Riflessioni a caldo, che peròpotrebbero invogliare a riconsiderare dapiù angolazioni e con più punti di vistacome rendere possibile e concretamentetangibile la nuova sede e il master-planun’occasione e un’opportunità di sviluppo,crescita e progresso con un “accorto la-voro di concertazione e confronto socialee politico dal quale scaturire altre proposteprogettuali e programmi complessi”. Unmodo per uscire dal qualunquismo cultu-rale e amministrativo, comunale e regionale.

Dardo

CAMPOBASSO. Tantissima gente a San-

t'Antonio abate a Campobasso per la tradizio-

nale benedizione degli animali e l'accensione

del fuoco. Questo rito, a tutti gli effetti cano-

nico, era caduto in disuso con il mutamento

sociale che ha marcato le nostre campagne -

come in generale il mondo agricolo - e con la

scomparsa dell’allevamento diffuso, per riaf-

facciarsi ultimamente, grazie anche a una

sensibilità crescente verso il mondo animale.

Anche l’uso del fuoco per la celebrazione può

rispondere a diverse simbologie, riconducibili

comunque al fatto che il santo è protettore di

coloro che hanno a che fare con il fuoco e ne

sono afflitti (vedi il fuoco di Sant’Antonio e

l’herpes zoster, per esempio).La diffusione

dell’uso cerimoniale del fuoco, quindi, può ca-

ricarsi di caso in caso e di luogo in luogo, di si-

gnificati connessi al santo o all’occasione

calendariale: rimane fondamentale, nell’effi-

cacia di questo operatore rituale, il suo rom-

pere le tenebre, e in qualche caso rompere

anche il freddo della notte invernale, per ge-

nerare uno spazio imprevisto di condivisione

e di socialità. Per le festività più importanti, la

presenza di fuochi che si richiamano da una

collina all’altra rendeva visibile la condivi-

sione di un culto, disegnava, nella notte, una

vera e propria geografia

della devozione. L’altra con-

notazione interessante di

queste festività è la coinci-

denza con l’inizio del Car-

nevale. Una stagione nella

quale il mondo contadino

riponeva le speranze di di-

vertimento: balli e licenza

alimentare, avrebbero in

molti casi proprio a partire

da Sant’Antonio, fatto la

loro legittima comparsa

nelle serate di veglia, fino

allo scoccare del mercoledì

delle ceneri.

718 gennaio 2014Campobasso

Solo il capogruppo del Pd a Palazzo san Giorgio, Antonio Battista, ha sentito il bisogno di riflettere sulla nuova sede regionale e il master-plan.

Tantissima gente alla tradizionale festività rurale

Sant’Antonio abate,il rito del fuoco

Anni di inettitudini amministrative hannoazzerato la voglia e la capacità di crederee dibattere sulle idee e sui progetti di sviluppo

Eppure, sarebbe il modoper uscire dalqualunquismoculturale e amministrativo,comunale e regionale

di Massimo Dalla TorreAnche quest’anno Campobasso ha onorato il 17 gennaio, giorno in cui ufficialmente entra il carnevale e si

accedono i falò. I quali, si palesano attraverso la festa dedicata a Sant’Antonio Abate. Festa legata alla leggendadel santo che riportiamo dal sito della “Associazione Centro Storico” Il santo eremita tanti secoli fa viveva neldeserto insieme con un maialino che lo seguiva dappertutto; là, ogni giorno vinceva con i più svariati trucchi letentazioni del diavolo. Ebbene, la leggenda dice che, allora non esisteva il fuoco sulla terra e gli uomini soffrivanoun gran freddo. Dopo aver discusso a lungo, i governatori della terra inviarono una delegazione, dove viveva san-t'Antonio per pregarlo di procurare il fuoco. Il vecchio santo, impietosito, si recò col suo fedele maialino all'inferno,dove le fiamme ardevano giorno e notte, bussando all'immenso portone. Quando i diavoli videro che il visitatoreera il santo, il loro peggior nemico che non riuscivano a vincere, gli impedirono di entrare. Il maialino nelfrattempo si era intrufolato rapidamente, nella città diabolica. La bestiolina cominciò a scorrazzare facendo dannidappertutto: dopo aver tentato inutilmente di catturarla, i diavoli si recarono da sant'Antonio pregandolo di scen-dere all'inferno per riprendersi il maialino. L'eremita, che non aspettava altro, si recò nel regno dei dannati conil suo inseparabile bastone a forma di tau. Durante il viaggio di risalita in com¬pagnia del maialino fece pren-dere fuoco al bastone sicché, giunto sulla terra, poté accendere una grande catasta di legna offrendo così il primoe so¬spirato fuoco all'umanità. E’ per questo che il vecchio santo della lunga barba bianca viene raffigurato disolito con il suo bastone a forma di tau, un maialino ai piedi e in mano la fiammella del fuoco. Ecco perché ilgiorno della festa gli uomini accendono dappertutto dei grandi falò”. Festa che nel capoluogo di regione trovala sua apoteosi non solo nella chiesa prospiciente una delle sei porte d’accesso alla città ma soprattutto sulsagrato dove si celebra l’accensione del fuoco e la benedizione degli animali, un tempo da cortile oggi da com-pagnia. Il rito dell'accensione dei fuochi invernali, si legge sempre nello stesso sito, si collega ad un rito paganoche si ripete da secoli e simboleggia la funzione purificatrice, gli effetti magici dell'allontanamento delle streghe,degli spiriti invernali, dei morti, delle malattie quale espressione dell’ardore delle passioni gesti propiziatori controle tentazioni. In quest’ambito che si sviluppa la ricorrenza che affonda le radici nel lontano 1600 anche se glistudiosi e soprattutto i cultori della storia locale sono sicuri che e’ molto più antica. Manifestazione tra il sacroe il profano che rappresenta un tributo a quello che e’ la tradizione che vede annualmente raccogliere genteattorno al fuoco che, proprio perché tale, non si spegne con le prime luci dell’alba del 18 gennaio ma rimaneacceso dentro a dimostrazione che la campobassanità che onora il santo sono radicate. Radici che riportanoalla mente gestualità che oggi sono quasi del tutto scomparse perché l’incongruenza dell’attuale non permetteassolutamente di apprezzarne la valenza e di conseguenza il significato che, proprio perché tale, si rinnovaogni qualvolta arriva questo giorno chiamando a raccolta non solo gli abitanti del quartiere ma l’intera comunitàcittadina con la speranza che le fiamme purificatrici facciano svanire le contrarietà che rappresentano il latodeleterio della società odierna.

Campobasso: rinnovato il ritodel fuoco di Sant’AntonioCampobasso: rinnovato il ritodel fuoco di Sant’Antonio

Antonio Battista

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30.000 copie in omaggioISERNIAANNO X - N° 14 - SABATO 18 GENNAIO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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La Camera di Commercio di

Isernia informa che sono aperte

le candidature per la VII° edi-

zione del Premio Impresa Am-

biente, iniziativa promossa dalla

Camera di Commercio di Roma

in collaborazione con Unionca-

mere e con il patrocinio del Mi-

nistero dell’Ambiente e della

Tutela del Territorio e del Mare,

quale riconoscimento per le im-

prese in ambito ambientale.Il

Premio nasce, pertanto, riferisce

il Presidente Piersimoni, con

l’obiettivo di dare un riconosci-

mento alle imprese, agli enti

pubblici e privati italiani che ab-

biano dato un contributo inno-

vativo a processi, sistemi,

partenariati, tecnologie e pro-

dotti in un’ottica di sviluppo so-

stenibile, rispetto ambientale e

responsabilità sociale. Il Premio

Impresa Ambiente, inoltre, con-

sentirà alle aziende premiate di

partecipare all’European Busi-

ness Awards for the Environ-

ment, promosso dalla

Commissione Europea (DG En-

vironment) per riconoscere e

promuovere le organizzazioni

che danno un reale contributo

allo sviluppo sostenibileLe cate-

gorie alle quali è possibile par-

tecipare sono quattro: “Miglior

Gestione”, “Miglior Prodotto”,

“Miglior Processo/Tecnologia”,

“Miglior Cooperazione Interna-

zionale”.Vi è inoltre un “Premio

Speciale Giovane Imprenditore”,

riconoscimento riservato a tito-

lari o dirigenti d’impresa under

40 in concorso per una delle

altre categorie che si siano parti-

colarmente distinti per capacità

imprenditoriali, innovazione ed

attività di ricerca nell’ambito

dello sviluppo ecosostenibile.I

vincitori per ogni singola catego-

ria e le menzioni speciali sa-

ranno selezionati da una giuria

composta da rappresentanti del

mondo della ricerca, dell’im-

presa e delle istituzioni. I ter-

mini per la presentazione delle

candidature sono fissati al 10

febbraio 2014.Le imprese vinci-

trici verranno premiate nel

corso della cerimonia che si

terrà a Roma nel mese di marzo

2014, e saranno ammesse di di-

ritto all’European Business

Awards for the Environment,

rappresentando le eccellenze

italiane.

1118 gennaio 2014Isernia

SAN PIERTRO AVELLANA. Il Tar Molise, ha ac-

colto la domanda cautelare nel ricorso (nrg

369/2013) proposto dalle associazioni abruzzesi di

cavatori di tartufi e raccoglitori di funghi, rappresen-

tati e difesi dall’avvocato

Massimo Romano, avverso

l’ordinanza n. 15/2013 del

sindaco di San Pietro Avel-

lana, con cui era stato dispo-

sto un divieto di transito su

talune strade comunali.I ri-

correnti, sempre difesi dal-

l’avv. Romano, avevano già

ottenuto ben due decreti

cautelari emessi dal Presi-

dente del Tar Molise di so-

spensione del divieto, sul

presupposto del danno grave

ed irreparabile connesso al ca-

lendario per la raccolta stabilito dalla Regione Mo-

lise.Soddisfatto l’avvocato dei ricorrenti che su

questa vicenda processuale incassa così, in due mesi,

il terzo provvedimento giurisdizionale favorevole.“Il

giudice amministrativo ha correttamente ravvisato

sia il carattere elusivo dell’ordinanza n. 15 che è

stata emessa successivamente al primo decreto di

sospensione reso su provvedimento del medesimo

contenuto, nonché l’inidoneità dello strumento del-

l’ordinanza sindacale per finalità di tutela ambien-

tale o di uso civico. La

posizione dei ricorrenti è

chiara: massima disponibi-

lità verso tutte le ammini-

strazioni pubbliche

coinvolte, a partire dal Co-

mune e dal Corpo Forestale,

per offrire la necessaria

collaborazione in tema di

tutela ambientale e rispetto

della natura; ciò a condi-

zione che siano questi gli

obiettivi perseguiti in con-

creto e non, invece, surretti-

zie finalità volte ad impedire ai

cavatori non residenti di godere del bosco e dei suoi

prodotti sulla base dell’indirizzo di residenza. Cosa

che oltre che illegittima è anche particolarmente

sgradevole e spiacevole” – ha spiegato l’avv. Massimo

Romano.Il merito della vicenda è fissato per giugno

prossimo. Fino ad allora, il divieto resta sospeso.

Tartufai, passa il ricorso

TARSU - addizionale10% ex ECA

I giudici del Tar danno torto al Comune

di San Pietro Avellana sul passaggio dei non residentiLettera aperta

di Albino Iacovone*

In questi giorni i contribuenti stanno ricevendo avvisi di pagamento

della TARSU che, a quanto pare, continuano a contenere importi re-

lativi all’” addizionale ex ECA”.

Innanzitutto cos’è tale prelievo :E.c.a. è la sigla degli ex “enti comu-

nali di assistenza”, istituiti con la legge n. 837 del 3 giugno 1937 in

sostituzioni delle preesistenti “ Congregazioni di carità”. Gli Enti ECA

sono stati soppressi di fatto già nel 1978, con il passaggio delle fun-

zioni sanitarie alle Regioni. L’addizionale (nella misura del 2% sui tri-

buti erariali) è stata istituita con il R.D.L. 2145 del 30 novembre 1937,

convertito con la l. 614 del 1938, e spettava inizialmente agli enti

Eca.Dopo la loro soppressione, l’addizionale – nel frattempo elevata

sino al 10 % – è stata devoluta dalla legge n.549 del 28 dicembre 1995

ai Comuni,che potevano riscuoterla sul prelievo della tassa rifiuti.Il

Regio Decreto consentiva il prelievo sui tributi riscossi tramite con-

cessionario e ruolo, e in questi termini hanno continuato le disposi-

zioni che nel tempo si sono succedute, in particolare la L. 549/1995 e

il D.M. Finanze del 02.05.1996. Con il D.Lgs. n. 446 del 1997 il legisla-

tore ha attribuito agli enti locali una specifica potestà regolamentare

in materia di accertamento e di riscossione dei tributi locali e delle

altre entrate proprie, introducendo la formula della riscossione di-

retta, che consente agli enti di procedere in autonomia senza l’inter-

vento del concessionario.Fin qui la storia. Ora, stabilito che l’

addizionale era consentita riscuoterla tramite il Concessionario ( ex

Esattorie) e il ruolo( titolo esecutivo), la domanda è se l’addizionale

Eca sia dovuta anche per quei Comuni che hanno optato per la ri-

scossione diretta e che trova, comunque, previsione nel regolamento

in materia di accertamento e di riscossione dei tributi locali ( come il

caso di Isernia ).Non serve, per non annoiare, richiamare dottrina e

giurisprudenza che sembrano fortemente contrari, dal 2010,al pre-

lievo della soppressa addizionale, è sufficiente far presente che :la

legge istitutiva dell’addizionale, la n.614 del 25/04/1938, di conver-

sione del R.D.L. 2145 datato 30 novembre 1937,è stata abrogata con

la legge di semplificazione normativa n. 9 del 18 febbraio 2009 (Al-

legato 1 – voce 21996), con decorrenza 16/12/2009. Ad abundantiam

tale abrogazione della quota dell’addizionale, pari al 10% in più della

somma da pagare, si rinviene anche nel comma 46 dell’art. 14 del D.L.

201/2011 N° 201 nel senso che a decorrere dal 1/1/2013 sono sop-

pressi tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti Urbani,sia

di natura patrimoniale sia di natura Tributaria compresa l’addizio-

nale per l’integrazione dei bilanci degli Enti Comunali di assistenza

( ECA)A cascata, tutte le altre disposizioni che ad essa si sono richia-

mate sono ormai prive di senso, perché rinviano a una norma non

più in vigore! In base a quale legge e regolamento il Comune di Iser-

nia continua ad applicare tale addizionale ? Dagli Amministratori

aspettiamo risposte e provvedimenti che escludano dalla TARSU

ogni prelievo impositivo non previsto dalla normativa di riferimento.

* Cittadino – contribuente del Comune di Isernia

VII° Edizione Premio Impresa AmbienteAlla Camera di commercio di Isernia la tradizionale cerimonia

Al via Letture Effervescenti

ISERNIA. Il Liceo scientifico statale Ettore Majorana di Isernia festeggia i dieci anni del progetto "Letture Effervescenti" con l'incontro "I librinella mia vita". Interverranno Chiara Gamberale e Raffaele Cantone. L'incontro avrà luogo all'Auditorium Unità d'Italia, martedì 21 gennaio2014 alle ore 9:30. Il progetto del Majorana di Isernia celebra il suo decimo anno di attività con numeri importanti per la diffusione dellalettura e della cultura: 41 titoli proposti, 35 autori ed esperti incontrati, circa 2.500 studenti partecipanti, circa 3.500 libri letti.L'attività propostaagli studenti mira all'acquisizione della consapevolezza della necessità dei principi democratici, dell'importanza della partecipazione attiva nelmicrocosmo «scuola» e nel macrocosmo «società», dei ritorni positivi, nella propria esistenza, dell'amore per la Bellezza.

Ospiti del liceo Majorana, Chiara Gamberale e Raffaele Cantone

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TERMOLI - Sulle notizie ap-

parse su diversi organi di informa-

zione sul comportamento di un

presbitero della nostra diocesi con

una minore che oggi ha 18 anni, la

Diocesi di Termoli-Larino precisa

quanto segue. La denuncia è sicu-

ramente gravissima, ci addolora e

ci sconcerta profondamente. Nel

prendere atto della denuncia e

della sua verosimiglianza, abbiamo

usato tutta le rapidità e la determi-

nazione necessarie sia nell’allonta-

nare il presbitero dal luogo del

proprio ministero, sia nel farci vi-

cino alla minore che risultava pro-

fondamente scossa dall’esperienza

vissuta. Il Vescovo, nei colloqui in-

tercorsi con la minore e i familiari,

ha in modi diversi e a più riprese,

espresso il dolore e chiesto per-

dono per l’accaduto, ha cercato di

salvaguardare la persona della mi-

nore esortandola, fin dal primo in-

contro, a esporre denuncia per

l’accaduto invitandola a restare se-

rena e a rimanere in tutte le attività

parrocchiali e non, nelle quali era

coinvolta, assistendola perché ini-

ziasse un percorso di sostegno psi-

cologico. Siamo in attesa della

sentenza del Tribunale Ecclesia-

stico Diocesano che il Vescovo ha

nominato per il caso. E di quella del

procedimento civile, del quale ad

oggi, solo grazie ai media, risulta

l’esistenza non essendo ancora

pervenuto alcun avviso di reato,

all’interessato. Tuttavia si tratta di

due procedimenti separati e di-

stinti e, nel rispetto dei modi e dei

tempi di ciascuno di essi, confi-

diamo pienamente nel percorso

della giustizia sia canonica che ci-

vile circa l’accertamento della ve-

rità e delle responsabilità.

Ricordiamo che fino alla eventuale

condanna c’è la presunzione d’in-

nocenza. Il Vescovo ha agito in ob-

bedienza alle linee guida: “chierici

e minori” della CEI rese note il 22-

5-2012 che sono una esplicitazione

delle indicazioni della Congrega-

zione della Dottrina della Fede del

15.07.2010. Ricevuta la notizia di

possibili abusi in materia sessuale

compiuti da un chierico della Dio-

cesi di Termoli-Larino nei con-

fronti di una minore, ha proceduto

immediatamente per conoscere la

verosimiglianza dell’accusa ascol-

tando le parti anche davanti a te-

stimoni. Il Vescovo, in totale

chiarezza di coscienza, è arrivato

alla determinazione che sussi-

stendo delle verosimiglianze circa

le accuse, ha allontanato immedia-

tamente dalla parrocchia e da ogni

altra attività pastorale il chierico,

proponendogli di vivere in una co-

munità di sostegno e accompagna-

mento, il tutto accettato dal chierico

e l’ha deferito direttamente alla

Congregazione della Dottrina della

Fede, secondo le norme. Il Vescovo

nel frattempo è stato sempre di-

sponibile ad ascoltare la ragazza e

i suoi familiari, suggerendole su-

bito di intraprendere iniziative giu-

diziarie presso la Procura della

Repubblica, assicurando allo stesso

tempo ogni cura nel trattare il caso

secondo giustizia e impegnandosi

ad offrire sostegno non solo spiri-

tuale e psicologico, nel rispetto

della libertà della ragazza. La vici-

nanza e il sostegno sono stati cali-

brati in riferimento al bene globale

della giovane, proponendo diverse

forme di sostegno pertinenti al

caso che la famiglia ha scelto, la-

sciando lo spazio anche ad altre

possibilità, soprattutto quando la

ragazza ha raggiunto la maggiore

età. Verso il chierico c’è stata chia-

rezza, fermezza e applicazione

delle norme, ma nello stesso tempo

quella vicinanza e sostegno che

ogni cittadino deve avere verso

tutti, anche nei confronti di chi,

eventualmente, commette atti gra-

vissimi. Successivamente il Ve-

scovo, dopo l’allontanamento, la

restrizione dell’azione pastorale e

l’invito a ricoverarsi in un luogo

adatto per un cammino di peni-

tenza e di revisione personale, ha

sospeso “a divinis” il chierico, prov-

vedimento grave che proibisce

ogni azione di ministero sacerdo-

tale, compresa la celebrazione

della santa Messa. Concludendo si

riafferma con forza che nella vi-

cenda il primo obiettivo è stato la

protezione e il sostegno della per-

sona e della dignità della ragazza e

l’accertamento della verità. A que-

sto riguardo riportiamo il pensiero

del vescovo il quale dice: “Sono for-

temente preoccupato perché non

vorrei che da quanto accade in

questi giorni venga ulteriormente

vilipesa e offesa la persona e la di-

gnità della ragazza che è da salva-

guardare e rispettare in modo

assoluto, senza riserve ed illazioni.

Purtroppo alcune reazioni, amplifi-

cate dai media, che colgo qua e là, e

che non condivido assolutamente e

sono certamente esecrabili, accre-

scono questa mia preoccupazione.

Voglia il Signore e la rettitudine

delle persone che amano e servono

la verità impedire questo. Io resto

fiducioso che la piena verità sulla

vicenda venga accertata dai proce-

dimenti giudiziali in corso”. Il Ve-

scovo anche questo pomeriggio,

dalle ore 16 in poi, sarà nelle

Chiesa parrocchiale di Portocan-

none a disposizione di ogni citta-

dino che voglia parlare con lui,

anche perché avverte che, alle già

gravi situazioni precedenti, ora il

trauma coinvolge la stessa comu-

nità della cittadina.

1218 gennaio 2014 Termoli

Presentazione IX stagione concertistica

TERMOLI – Questa mattina alle ore 10, presso la Torretta Bel-

vedere, sede dell’Assessorato alla Cultura, si terrà la conferenza

stampa di presentazione della IX stagione concertistica “Termoli

Musica”, curata dall’associazione Onde Serene. Sanno presenti

l’assessore comunale Michele Cocomazzi e il direttore artistico

dell’associazione Onde Serene, il Maestro Giuseppe Nese.

TERMOLI – Il responsabile del Corpo di Polizia

Municipale di Termoli, Capitano Alessandra Mar-

chetti, informa che è stata effettuata un’operazione di

sgombero di due siti sul territorio comunale. Le attività

sono state condotte in maniera congiunta dal perso-

nale del locale Comando di Polizia Municipale, coordi-

nato dal Vicecomandante Marchetti, e da quello del

Commissariato di Polizia di Termoli, coordinato dal

dottor Lagrasta. Il primo intervento è stato compiuto

presso il rudere “ex Petti” di Via Madonna delle Grazie,

nei pressi di Piazza Giovanni Paolo II; ignoti si sono

introdotti all’interno dello stabile, occupandolo abusi-

vamente e depositando indumenti di varia natura, al

chiaro fine di soggiornarvi. Operai del Comune di Ter-

moli e della Teramo Ambiente hanno provveduto alla

successiva bonifica e pulizia dell’area, chiudendo l’ac-

ceso allo stabile. Il secondo sgombero è stato compiuto

su Viale Marinai d’Italia dove, dopo alcune segnala-

zioni, sono intervenuti gli agenti fermando due uomini

ed una donna di nazionalità rumena. I tre soggetti

senza fissa dimora, che stazionavano abitualmente

sotto gli archi delle mura prospicienti il porto turistico,

sono stati accompagnati presso il Commissariato per

gli accertamenti di rito.

Aree occupate, nuovo sgomberoL’operazione ieri ad opera della polizia munucipale

Linea Blu, rinviata trasmissione su Termoli

La puntata della trasmis-

sione televisiva "Linea Blu"

dedicata a Termoli e presen-

tata dalla giornalista e con-

duttrice Donatella Bianchi,

inizialmente prevista per oggi

su RAI 1 alle ore 14,30 è stata

posticipata a sabato 25 gen-

naio alla stessa ora e stessa

rete.

Uecoop Molise: Fare rete per uscire dalla crisi BASSO MOLISE - “Fare rete

per uscire dalla crisi” è questo il

progetto ribadito dall’Assemblea

regionale di UeCoop del Molise.

All'Unione Europea delle Coope-

rative (UeCoop), che vede in Mo-

lise l’adesione di oltre 40

cooperative, hanno aderito, a li-

vello nazionale, oltre quattromila

cooperative che operano in tutte

le Regioni ed in tutti e 14 i settori:

dal lavoro al sociale, dall’edilizia

fino all’agricoltura. All’incontro

hanno partecipato oltre alle Coo-

perative del Molise socie, il re-

sponsabile nazionale della

Centrale delle Cooperative, Vin-

cenzo Sette, ed il dirigente nazio-

nale Piergiorgio Quarto.

“Promossa dalla Coldiretti, Ue-

Coop è nata per volontà di tanta

gente che crede nel ruolo della

cooperazione e nei valori forti di

solidarietà, sussidiarietà e soste-

nibilità - ha sottolineato Vittorio

Sallustio, presidente di Coldiretti

Molise -. L'Unione Europea delle

Cooperative (UeCoop) mette al

centro delle proprie azioni la per-

sona ed i territori, capitale umano

e sociale, ricchezze naturali e cul-

turali, risorse uniche del nostro

Paese, sul quale fondare una

nuova stagione di crescita che co-

niughi Pil e qualità della vita". Lo

stringente programma di impegni

che vedrà impegnata UeCoop nei

prossimi mesi è stato illustrato da

Vincenzo Sette, che ha fatto

anche un’analisi delle problema-

tiche della cooperazione nei sin-

goli settori, dall’edilizia al sociale,

così come dall’agroalimentare al

ricreativo e lo sport, evidenziando

come una criticità costante tra-

sversale sono i ritardi di paga-

mento della Pubblica

Amministrazione e la difficoltà di

liquidità e di accesso al credito.

Diversi sono stati i contributi di

proposte ed idee espressi dalle

cooperative molisane intervenute

all’assemblea. Piergiorgio Quarto,

nel chiudere i lavori dell’Assem-

blea ha sottolineato che Ue.Coop

persegue un nuovo paradigma di

sviluppo sostenibile ed alimenta

una moderna forma della rappre-

sentanza dove alla verticalità dei

settori si sostituisce l'orizzontalità

dei territori; una rappresentanza

cooperativistica, dunque, meno

corporativa ed egoista, più rivolta

alla gente e capace di integrare il

mondo sociale e produttivo.

Parroco abusò di una minore, il Vescovo chiede perdono

Page 13: 18 gennaio 2014

1318 gennaio 2014Termoli

ROTELLO - I Carabinieri della Stazione di Rotello uni-

tamente a quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile

della Compagnia di Larino, hanno arrestato M. T. 63enne

del luogo, responsabile di maltrattamenti in famiglia le-

sioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, già cen-

sito per reati analoghi. Il sessantatreenne, per apparenti

futili motivi ed in evidente stato di alterazione psicofisica

dovuta all’assunzione di sostanze alcoliche, aveva fisica-

mente aggredito la moglie e la figlia, quest’ultima inva-

lida civile. Gli accertamenti eseguiti dai militari

dell’Arma hanno permesso di stabilire che già in prece-

denti e recenti occasioni l’uomo aveva dato luogo a ripe-

tute gravi intemperanze verbali nei confronti delle vit-

time, le quali nell’occasione venivano trasportate presso

l’ospedale civile di Larino, dove i medici le riscontravano

affette da lesioni giudicate con prognosi di 10 giorni. Nel

corso dell’intervento M.T. si opponeva energicamente nei

confronti dei militari, spintonandoli ma venendo subito

bloccato. Per questi motivi i Carabinieri lo hanno arre-

stato e dopo le formalità di rito è stato associato presso

la Casa Circondariale di Larino a disposizione dell’Auto-

rità Giudiziaria.

Sessantenne arrestato per maltrattamenti

Mini-Imu: a Guglionesi non si paga BASSO MOLISE - A seguito dell’informazione

non corretta e alla confusione che regna in questi

giorni per le numerose scadenze fiscali, il sindaco

di Guglionesi Bartolomeo Antonacci chiarisce che

nel centro bassomolisano non c’è da pagare la co-

siddetta “Mini Imu” che per oltre 2500 Comuni

scade il 24 gennaio prossimo. Il motivo per il quale

i guglionesani non pagheranno tale imposta sulla

prima casa è che l’Amministrazione Comunale ha

confermato per il 2013 l’aliquota del 4 per mille

sulle prime case. “Nonostante questa conferma per

l’Imu – dice il Sindaco - e nonostante a Guglionesi,

nemmeno in questi anni difficili, l’Amministrazione

non abbia aumentato l’aliquota della addizionale

Irpef e tante altre tariffe, come sempre è stato ri-

spettato pienamente il Patto di Stabilità. La neces-

sità o le furbizie dei Comuni che hanno aumentato

per il 2013 l’Imu sulla prima casa, purtroppo, dan-

neggia i Comuni come il nostro. Infatti lo Stato si ac-

colla il 60 per cento di quell’aumento e, di

conseguenza, vengono a mancare quelle somme a

tutti gli altri Comuni. Per questo motivo – conclude

Antonacci - abbiamo aderito alla protesta dei cosi

detti “Comuni virtuosi” chiedendo che lo Stato ri-

partisca quel notevole importo, in parti proporzio-

nali, a tutti i Comuni”.

Politiche ambientali: dalla finanziaria 2014 solouna leggera pennellataBASSO MOLISE - "Come per

tante altre politiche attese dal

Paese – dichiara Augusto Cian-

foni, segretario generale della

Fai Cisl - anche le misure ri-

guardanti la cura e la manuten-

zione dell'ambiente collinare e

montano previste dalla Finan-

ziaria 2014 confermano che

questo Governo è affetto dalla

sindrome del ‘tirare a campare’

e dello spennellamento dei

problemi. "Peraltro è una

magra consolazione – prosegue

Cianfoni - che questa Legge Fi-

nanziaria, diversamente dai

comportamenti dei governi

degli ultimi trent'anni, comincia

a interessarsi di questioni come

il dissesto idrogeologico. Un

Paese alla ricerca spasmodica –

sottolinea il Segretario generale

- di nuove e aggiuntive occa-

sioni occupazionali per giovani,

per cassintegrati e immigrati da

sottrarre allo sfruttamento di

tanti imprenditori disonesti non

può non varare un Piano straor-

dinario pluriennale di risana-

mento dei mille territori fragili

investendovi almeno due mi-

liardi all'anno, spesa che sem-

bra insostenibile ma che

sarebbe comunque inferiore a

quella che l'Italia sopporta ogni

anno per il pronto soccorso e

per riparare i danni da frane, al-

luvioni e incendi estivi dei bo-

schi. "C'è anche da dire che il

nostro Governo – conclude

Cianfoni - deve urgentemente,

riguardo alle politiche ambien-

tali, fare due urgenti scelte:

quella della riforma del Titolo V

della Costituzione, riconse-

gnando allo Stato centrale la

competenza di un Piano Nazio-

nale per le politiche ambientali

e quella di chiedere all'Europa

una politica pluriennale per il

restauro del Territorio, su cui in-

vestire congrue risorse, che

produca economie nuove e una

diffusa occupazione".

Il trittico della “Madonna delle Grazie” a Roma in restauro con il VivariniGUGLIONESI - La Parrocchia

di Santa Maria Maggiore di gu-

glionesi e la Diocesi di Termoli -

Larino hanno aderito all’inizia-

tiva promossa dal Ministero dei

Beni e delle Attività Culturali e

del Turismo per il restauro del

trittico cinquecentesco della

Madonna delle Grazie tra i santi

Sebastiano e Rocco conservato

nell’insigne collegiata di Santa

Maria Maggiore di Guglionesi.

Grazie all’impegno professio-

nale del soprintendente dott.

Daniele Ferrara, dirigente della

Soprintendenza per i beni sto-

rici artistici ed etnoantropologici

del Molise, il trittico del 1505,

opera autografata da Michele

Greco da Valona e “famulo” di

Carlo Crivelli,sarà restaurato,

gratuitamente dall’Istituto Su-

periore Centrale del Restauro di

Roma. L’esclusiva opportunità

culturale, riservata all’opera di

Guglionesi, consentirà “lo studio

e la divulgazione della cono-

scenza del patrimonio storico-

artistico molisano dell’inizio del

Cinquecento e delle sue rela-

zioni con la produzione di altri

centri”, da quanto si apprende

nella nota ministeriale. “Presso

l’ISCR – scrive nella proposta di

restauro il dott. Daniele Ferrara

- dapprima con le indagini dia-

gnostiche e gli interventi di re-

stauro e poi con l’esposizione

dei due trittici risanati, sarà pos-

sibile confrontare dal punto di

vista tecnico e storico-artistico

due opere significative del co-

siddetto “Rinascimento adrita-

tico”. Il muranese Vivarini

guardò con interesse da Venezia

alla tradizione bizantina e dal-

mata e fu attivo anche in altre

regioni adriatiche; Michele

Greco, invece, di formazione bi-

zantina, fu influenzato nelle sue

opere di Vasto e Guglionesi dalla

pittura quattrocentesca vene-

ziana (in particolare dallo stesso

Vivarini) e marchigiana (specifi-

camente da Carlo Crivelli e se-

guaci)”.Il trittico di Santa Maria

delle Grazie di Guglionesi fu

commissionato all'artista dal-

mata dall’antica congregazione

di Sant’Adamo Abate (patrono

della città fin dal 1102), come at-

testata dalla testimonianza

scritta sulla predella alla base

dell’opera. L'opera fu realizzata

“in honorem” di Santa Maria

delle Grazie nel settembre del

1505 e finanziata con le “elemo-

sine generali” della confrater-

nita patronale. Il trittico della

Madonna delle Grazie tra i santi

Sebastiano e Rocco appartiene a

uno straordinario patrimonio

culturale delle comunità di Gu-

glionesi e della Diocesi di Ter-

moli-Larino, le quali dell'artista

dalmata Michele Greco da Va-

lona, esponente tra le due

sponde del "Rinascimento adria-

tico", conservano altre due

opere autografate nello stesso

anno.

Edilizia: indetto il bando per l'assegnazione di alloggi SAN MARTINO IN PENSILIS - L'Amministrazione comunale

informa i cittadini che è stato indetto il bando di concorso finaliz-

zato alla formazione di una graduatoria generale per l'assegnazione

in locazione semplice degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica.

Le domande di partecipazione, redatte sui moduli dovranno essere

presentate direttamente o con raccomandata A/R presso la sede

del Comune di San Martino in Pensilis inderogabilmente entro 60

giorni dalla data di pubblicazione del bando.

Rievocazione dei canti popolari di S.Antonio Abate e S.Sebastiano

SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI - L'Associazione San Giacomo UnicaMente ha organizzato per oggi alle ore 18,30 unospettacolo di piazza con le rievocazioni dei canti popolari di Sant'Antonio Abate, San Sebastiano, I mesi dell'anno e tanti altri. Du-rante la manifestazione si potranno degustare scrippelle calde e dell'ottimo vino locale e acquistare tanti oggetti carini presso glistand degli espositori del Mercatino delle Pulci e del Libro usato. "

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A CAMPOBASSO E’ AR-RIVATA LA REGINA DELPIACERE, PROVOCANTEBRUNA, PICCANTISSIMASUDAMERICANA, SEN-SUALISSIMA, FISICO STA-T U A R I O , B E L L E Z Z AESPLOSIVA, 6^ MISURANATURALE, AMANTE DEIPRELIMINARI ...FACCIOTUTTO QUELLO CHEVUOI...SONO L’UNICACHE TI FARA’ DIVERTIREANCHE GIOCHI PARTICO-LARI, AMBIENTE RISER-VATO ANCHE LADOMENICA DALLE 8 ALLE23. TEL. 327.1743420A CAMPOBASSO PRI-MISSIMA VOLTA BELLIS-SIMA BAMBOLINABIONDA, STREPITOSA,SNELLA, FISICO MOZZA-FIATO, FONDOSCHIENADA URLO, 6^MISURA NA-TURALE, GIOVANISSIMA,

DOLCE, COCCOLONA,BRAVISSIMA, PICCANTIS-SIMA, BACI VERI,AMANTE DEI PRELIMI-NARI ALNATURALE…COMPLETIS-SIMA 389.5659454A CAMPOBASSO affasci-nante Vanessa, vera bam-bolina splendida,sensualissima, bella, vienida me, ci divertiremo allagrande… con me troveraitutto quello che cerchi, sod-disferò ogni tuo desiderio327.6980959A CAMPOBASSO BELLASIGNORA SPAGNOLA, 47ANNI, DONNA RAFFINATAE COCCOLONA, COM-PLETISSIMA E DISPONIBI-LISSIMA PER GIOCHIPARTICOLARI, TIASPETTA TUTTI I GIORNIANCHE LA DOMENICA IN

AMBIENTE RISERVATO ETRANQUILLO. CHIAMA IL333.5042781A CAMPOBASSO NA-TALY, bellezza mulatta,prima volta in città. Fisicoprorompente, 7^ misura na-turale, pronta a farti divertirecon lunghi preliminari al na-turale. Vieni a trovarmi ti faròdivertire e conoscere l’es-senza del piacere. Tutti igiorni chiama il329.4014892A CAMPOBASSO PRI-MISSIMA VOLTA STREPI-TOSA BAMBOLINA,SUPERSEXY CON FISICOMOZZAFIATO, UNABOMBA DEL PIACERE IN-FINITO. 5^NATURALE,AMANTE DEI PRELIMI-NARI, COMPLETISSIMA,ANCHE LATO B. IO INIZIODOVE LE ALTRE FINI-SCONO!!! TI FARO’ VO-

LARE IN PARADISO346.5939277A ISERNIA SUPER NO-VITA’ GIULIA, BELLISSIMABAMBOLA 19ENNE, ALTAE SNELLA UNA BOMBASEXY, MASSAGGIO PRO-STATICO E SOTTO LADOCCIA. TI ASPETTO389.4765728A CAMPOMARINOALESSANDRA, PRIMAVOLTA IN CITTA’, BELLIS-SIMA VENEZUELANA,AMANTE DEI LUNGHIPRELIMINARI AL NATU-RALE, PRONTA A TUTTO,TI FARO’ TOCCARE ILCIELO CON UN DITO! ME-RAVIGLIOSA E SEN-SUALE, TI MANDERO’ INESTASI, AMO FARETUTTO SENZA TABU’ ESENZA FRETTA, TUTTI IGIORNI, CHIAMAMI NONTI PENTIRAI 389.4654378

1518 gennaio 2013Annunci a pagamento

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