Leggere Dante. 2 Linvenzione del purgatorio e lopera di Dante a cura di Gianfranco Bondioni.

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Leggere Dante

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L’invenzione del purgatorio e l’opera di Dante

a cura di Gianfranco Bondioni

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Perché “invenzione” del purgatorio ?

Perché è stato “inventato”

1. nel senso di trovato, scoperto secondo la chiesa cattolica (da invenire)

2. nel senso di “creato” per chi non ci crede (inventato nel senso moderno del termine)

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“Invenzione del purgatorio” : dove, quando e perché?

• A Parigi (scuola episcopale di Notre Dame) e a Chartres

• Nell’ultimo quarto del secolo XII; sanzione ufficiale nel Concilio di Lione del 1274

• Perché

1. bisognava rispondere ad un bisogno e a un evidente “buco” teologico

2. la chiesa potesse mettere le mani sull’aldilà per affermare il proprio potere sulla terra.

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“Invenzione del purgatorio” e Dante

• Dante è il maggior artefice della “fortuna” del purgatorio

• Dante fornisce alcune sistemazioni del problema che poi diverranno stabili

• Perfetta dimostrazione di come un grande fenomeno teologico-ideologico regga solo se sostenuto anche dall’immaginario sia folclorico sia artistico

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I luoghi dell’aldilà secondo Dante: una drastica riduzione.

1. Inferno e limbo

2. Purgatorio e paradiso terrestre

3. Paradiso

prima di Dante esistevano:

inferno, purgatorio, paradiso, paradiso terrestre, seno di Abramo, limbo dei bambini, limbo dei patriarchi

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“L’invenzione” del purgatorio • Nel 1300 il purgatorio aveva 120 anni e,

ufficialmente, 26.

• Gli altri luoghi previsti (limbo dei patriarchi, seno di Abramo, paradiso terrestre) erano tutti per i destinati al cielo o per chi non può essere né premiato né punito (limbo dei bambini)

• Esisteva solo un luogo per i buoni e un luogo per i cattivi

• E per chi non era del tutto buono o cattivo?

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Gli antenati del purgatorio• Il problema di chi non era del tutto buono o del

tutto cattivo viene posto da sant’Agostino

• Risposta manichea: i non del tutto cattivi all’inferno con pene più miti; i non del tutto buoni –che sono comunque pochissimi– in paradiso attraverso il passaggio (forse) per un ignis purgatorius che (se esiste, e Agostino non è del tutto sicuro) può essere su questa terra oppure in altri luoghi.

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Gli antenati del purgatorio• Quando compare purgatorius è un aggettivo di

ignis e non indica un luogo;

• Agostino lascia aperta la possibilità che i luoghi di espiazione siano sulla terra, possibilmente dove è stata commessa la colpa

• Da ciò la tradizione religiosa (papa Gregorio Magno) e folclorica dei revenants

• Da ciò anche una serie infinita di “eresie” sui loci purgatorii in terra

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Gli antenati del purgatorioI loci purgatorii in terra possono essere i più vari:

1. I luoghi della colpa

2. Strade, boschi (la selva!), terme…

3. Le chiese (percorso penitenziale della anime)

4. L’Etna o i vulcani delle isole Eolie

5. Il “purgatorio di san Patrizio” nel Donegal, in Irlanda e, a imitazione, in vari luoghi in Europa; anche in Italia (Orvieto -?-, Vertova) I luoghi di 3, 4, 5 sono condannati dalla chiesa.

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I rapporti fra il purgatorio e la terra:i vivi per i morti1. Rapporto vivi-morti come

suffragio

2. Da sant’Agostino inizia la triade messe-preghiere-elemosine come strumenti del suffragio

3. Essi implicano una mediazione ecclesiastica e la chiesa tenderà a enfatizzare tale mediazione

4. Individuazione di una serie di santi come aiuto delle anime del purgatorio

5. Da 3 e 4: rifiuto di eretici e poi di protestanti

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I rapporti fra il purgatorio e la terra:i morti per i vivi1. Origine popolare (numina, indigitamenta)

dell’aiuto delle anime agli uomini

2. Identificazione dell’anima purgante con il santo

3. Dubbi della chiesa4. Caratteristica

“mercantilistica” del binomio preghiera per il defunto/richiesta di grazia

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Nascita del purgatorio: chi c’è?

• Le quattro categorie di uomini definite da sant’Agostino (malvagi, buoni, non del tutto buoni, non del tutto malvagi) diventano tre con l’unificazione delle ultime due.

• Casistica dei peccati per il purgatorio: minuta, parva, minora, levia, leviora, quotidiana e, dal secolo XII, venialia

• La divisione manichea in quattro non scompare: il purgatorio non è luogo eterno

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Nascita del purgatorio: dove è?

• Tendenziale infernalizzazione del purgatorio: nell’inferno (Jacopo da Varagine), sotto la crosta terrestre (Tommaso d’Aquino e tutti i domenicani tranne Alberto Magno)

• Nella terza zona dell’atmosfera (Jacopo da Varagine) o comunque verso il cielo (Bonaventura e tutti i francescani; Alberto Magno fra i domenicani)

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Nascita del purgatorio: chi lo sorveglia?

I diavoli che possono essere solo spettatori delle pene delle anime e godere del loro dolore (Tommaso d’Aquino) o addirittura incaricati delle pene (Jacopo da Varagine)

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La realtà del purgatorio• Dal momento della sua nascita il purgatorio è

per tutti un luogo reale, la sede dell’ignis purgatorius e dei peccatori di peccati venialia

• Non è una allegoria né uno stato della mente

• Per tutti è una verità letterale

• Caratteristica tipica del pensiero medievale per il quale tutto il simbolismo ha sempre una base di realtà (storica, materiale, metafisica…)

• Su questa realtà Dante può costruire

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La sistemazione dantesca del purgatorio Sottrazione del

purgatorio ai tentativi di infernalizzazione

1. il mito dell’origine del purgatorio

2. La partizione del purgatorio e il nuovo ruolo dell’eden

3. sua collocazione verso l’alto

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La sistemazione dantesca del purgatorio4. sua caratteristica di medietà (inferno/paradiso; temporaneo:

la non eternità; simile alla terra;)

5. la luce terrestre e il tempo

6. la diversificazione delle pene7. la medietà

stilistica fra comico e sublime e la scelta degli argomenti

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La sistemazione dantesca del purgatorio

Sottrazione del purgatorio alla giurisdizione della chiesa

1. Richiesta delle anime solo di preghiere da parte dei vivi: non compare la trilogia messe, preghiere, elemosine

2. Polemica contro le indulgenze

3. Non efficacia della scomunica

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Vedremo la volta prossima tre esempi di poesia del purgatorio legati alla nostalgia delcorpo; al tema dellaamicizia e del suosuperamento; al temadella nuova e alla vecchia poesia con anche il recupero dell’antico.