Post on 01-May-2015
In azienda:
• non più carriere lineari
• crisi ricorsive
• nomadismi di attitudini, modi di pensare ed agire
Se lo scenario è in evoluzione =>
la comunicazione deve essere metamorficametamorfica
Nuove dimensioni per la comunicazione in azienda
C’è un bisogno per l’individuo di avere....un’identità in una realtà in continuo
cambiamento
Nuove dimensioni per la comunicazione in azienda
Le 4 dimensioni della comunicazione
Rappresentano i punti
cardinali del nuovo modo
di intendere lavoro e
comunicazione
Plurale e complessa
Esteticoaffettiva
Eticovaloriale
Autobiograficaesperenziale
• E’ la consapevolezza dei molteplici ruoli giocati nelle
organizzazioni, la commistione tra vita privata e vita di lavoro, la
molteplicità incognita degli esiti della vita organizzativa e del
proprio percorso professionale, con la conseguente
accettazione/elaborazione dell’ambiguità
• Non più polarità ben definita (capo e collaboratore), organizzazioni
a matrice
• Diversità di genere (impiego delle donne in continua crescita) e
generazionali (spesso capi molto giovani)
• Diversità culturale: sempre più multinazionali con le acquisizioni
varie
• Una volta un solo lavoro, oggi necessità di Job Posting, job rotation
Dimensione plurale e complessa
Plurale e complessa
Esteticoaffettiva
Eticovaloriale
Autobiograficaesperenziale
Dimensione autobiografica,esperenziale e progettuale
• E’ il desiderio di sentirsi protagonisti a livello individuale del proprio percorso professionale e coincide con la domanda di esperienza esistenziale profonda
anche sul lavoro e soprattutto attraverso il lavoro.
• Il lavoro non è più solo guadagno ma occasione per la realizzazione personale
• Competenze organizzative sono più importanti di quelle tecniche
• Esperienza come partecipazione, conoscenza delle varie fasi che portano alla
creazione del prodotto
• Nuovo lessico: attore, regista, protagonista, ruolo
Plurale e complessa
Esteticoaffettiva
Eticovaloriale
Autobiograficaesperenziale
Dimensione etico-valoriale
• E’ il desiderio di trovare una corrispondenza tra i propri valori di riferimento e quelli del contesto in cui si lavora, da cui ci si aspetta sensibilità verso ambiente, persone, risorse (economiche e non).
• I valori sono entrati prepotentemente nell’organizzazione
• Oggi chi lavora ha bisogno di percepire la ricaduta esterna (riconosciuta ed apprezzata) dei valori aziendali
• La Responsabilità Sociale d’Impresa
Plurale e complessa
Esteticoaffettiva
Eticovaloriale
Autobiograficaesperenziale
Dimensione sensoriale, affettiva
• E’ il piacere dell’abitare l’organizzazione per la sua qualità
fisica e professionale ma anche per l’autenticità e
l’intensità delle relazioni socio-professionali che è in grado
di garantire, promuovere, mettere a disposizione
• Attività di people caring, di worklife balance
• Employee satisfaction surveys
• Le persone cercano in azienda la stessa possibilità di stare
bene che inseguono nella vita privata
Plurale e complessa
Esteticoaffettiva
Eticovaloriale
Autobiograficaesperenziale
Un mondo fatto di informazioni
• Tutti i giorni nella vita professionale e personale siamo
immersi in un “acquario informativo” che ci obbliga a
▶ Acquisire
▶ Selezionare
▶ Organizzare
▶ Rielaborare
▶ Trasmettere
INFORMAZIONI
Le informazioni: cosa sono?
• Un insieme di dati, elementi, aspetti,
impressioni che stanno alla base della
conoscenza di sé, degli altri, del contesto
Le informazioni sono la base della
comunicazione ma
NON SONO LA STESSA COSA
Di una storia è vero solo quello che l’ascoltatore crede (H.Hesse)
INFORMARE & INFORMARSI
• INFORMARSI processo di acquisizione di
nuovi significati e conoscenze
• INFORMARE “dare forma”, attivare un
processo creativo di costruzione e
organizzazione di “significati” e conoscenze
Perché ci informiamo
1. Per comprendere e formarci un’idea, una rappresentazione di cose e persone
2. Per sentirci più ricchi di conoscenze3. Per essere accettati dal gruppo al quale si appartiene4. Per proteggerci da eventuali minacce o aggressioni5. Per affermare la nostra identità, ridurre le “zone” di
incertezza, insicurezza, o talvolta di ignoranza6. Per esercitare potere sugli altri utilizzando le
informazioni come segno di distinzione rispetto a chi non le possiede e/o non può acquisirle
7. Per affermare il nostro status e la nostra appartenenza a un “gruppo”
Perché informiamo
1. Per ottenere approvazione ed essere sostenuti nelle nostre scelte e/o decisioni
2. Per essere legittimati 3. Per affermare la nostra identità, personalità e
potere4. Per confermare o modificare la rappresentazione
(supposta o reale) degli altri5. Per dimostrare al gruppo di appartenenza il diritto
a farne parte6. Per ottenere in cambio altre informazioni 7. Per affermare il nostro status e la nostra gerarchia
professionale
Informazioni: 7 regole da rispettare
Quando trattiamo informazioni a qualunque livelloabbiamo la responsabilità di verificare che siano:
1. CHIARE2. COMPLETE3. PUNTUALI4. VERITIERE5. ATTENDIBILI6. UTILI7. UTILIZZABILI
Le informazioni perfette
• Favoriscono la soluzione dei problemi contribuendo ad un miglioramento costante
• Vanificano i “giochi di potere” e le ambiguità
• Evitano il generarsi di interpretazioni/ supposizioni e “pettegolezzi” che “avvelenano” la vita dell’organizzazione
• Sono in grado di generare nuove informazioni utili ed utilizzabili
• Incoraggiano la riduzione delle distanze tra le parti della “piramide”, favorendo il suo appiattimento
DALL’INFORMAZIONE ALLA COMUNICAZIONE
• Si parla di comunicazione quando la
trasmissione di informazioni porta alla
costruzione di una relazione, di uno scambio e
quindi genera un rapporto
• Le informazioni possono essere quindi definite
I MATTONI CONCETTUALI E CONOSCITIVI DELLA
COMUNICAZIONE
La comunicazione: definizione
La radice del termine comunicare risale ai verbi:
• greco KOINE' (PARTECIPO)
• latino COMUNICO (metto in comune)
Comunicare significa quindi:
• mettere in comune
• aprirsi all’altro
• creare un ambiente/spazio di scambio
• attivare una relazione e un processo di interazione
Le 7 connotazioni della comunicazione
1. Mettere in comune▶ Cioè condividere, costruire un comune territorio di confronto
2. Comprendere e comprendersi▶ Esprimere apertura verso l’altro, esprimere il bisogno/desiderio di conoscere,
sapere
3. Creare convergenza▶ Affermare il bisogno/desiderio di ri-orientare il proprio percorso per
savrapporlo a quello dell’altro
4. Suscitare convenienza▶ Esprimere l’utilità di raggiungere uno stesso obiettivo
5. Creare un clima relazionale▶ Sperimentare disponibilità e apertura, esprimere il bisogno di essere capiti
6. Sperimentare la complessità di un dialogo▶ Vivere l’alchimia del valore della parola che passa attraverso le persone, le
menti attraverso il confronto di modelli, personalità, linguaggi, etc
7. Sperimentare un rischio▶ Mettere in discussione i propri percorsi, certezze, giudizi, opinioni
I fattori della comunicazione(modello di Jakobson)
• Perché la comunicazione avvenga sono
necessari i seguenti fattori:
Emittente Ricevente
Codice
Canale
Messaggio
Contesto
Area del feedback
Rumore
I fattori della comunicazione aziendale
(modello di Jakobson)
• Perché la comunicazione aziendale avvenga
sono necessari i seguenti fattori:
OrganizzazioneStakeholder
Pubblici interni e esterni
Codici, linguaggi e stili
Canali diretti o mediatici
Messaggio
Scenario e/o mercato
Area del feedback
Rumore
Il processo della comunicazione (a)
La comunicazione è un processo cheproduce per i partecipanti:• valore• senso• significati• sensazioni• ricordi• conoscenze
Comunicazione: esperienza di relazione
E’ un COMPLESSO processo:
• CONOSCITIVO
• DI CONFRONTO
• DI SCAMBIO
• DI MODIFICAZIONE
• DI INTERAZIONE
La comunicazione è quindi
UN’ESPERIENZA RELAZIONALE
DIFFERENZA TRA INFORMARE E COMUNICARE
PRODUCONO RISULTATI DIVERSI?
Percorso comunicazionale
Informazione a una via Comunicazione a due vie
Veloce Lenta
Impositiva Propositiva
Tipica dei linguaggi dei comandi e divieti Tipica del linguaggio dello scambio/confronto
Molto condizionata dalla Fonte Parzialmente condizionata dalla Fonte
Difficile sapere ciò che il ricevente ricorda Possibile sapere ciò che il ricevente ricorda
Il valore simbolico/evocativo delle parole/segni
suscita incomprensioni
Il valore simbolico/evocativo delle parole/segni può
essere compreso
Alla fonte sembra semplice ciò che per il ricevente
può essere complicato
Si raggiunge maggiore chiarezza e comprensione
Produce spesso passività nel ricevente Crea spesso partecipazione nel ricevente
Nell’incomprensione il ricevente spesso
abbandona o riduce lo sforzo di comprensione
Produce un bilanciamento tra trasmissione e
ricezione, favorendo il coinvolgimento e la
comprensione