Post on 15-Apr-2017
Il talento
e la sfida alla
comfort-zone
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Hai in testa un progetto ben chiaro di sviluppo personale?
Quanto tempo dedichi al tuo sviluppo personale?
Quanto tempo investi in attività di self-marketing?
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«Migliorare e completare la propria persona in termini di sviluppo, autoformazione e self-
marketing non è un optional» e i nostri lettori sembrano proprio averlo colto, confermandocelo
con le loro risposte.
Il campione dei rispondenti mostra di avere in mente un chiaro piano di crescita e sviluppo
personale da seguire, non sempre forse seguito da una messa in atto pratica e concreta
di tale idee. Problema di tempo, di motivazione o di mancanza di strumenti (capacità e
competenze)?
Ciò che sembra venire meno è proprio il tempo per riuscire a «porsi al centro» investendo in
attività di self-marketing e di sviluppo personale.
La maggior parte dei lettori dedica solamente «un po' di tempo a queste due attività», ma
decisamente meno di quanto vorrebbe.
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La persona al centro: analisi del consulente
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Q1: Negli ultimi 3 anni hai colto dinamiche di consolidamento nella tua
azienda? Esprimi una valutazione per ognuna delle tre seguenti affermazioni.
Recentemente ho
assistito a fenomeni di
aggregazione di risorse
Negli ultimi anni si è
diffusa la tendenza a
lavorare per progetti o a
distanza
Mi sono attivato per
consolidare le mie
competenze e il mio
ambito relazionale
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Il consolidamento: analisi del consulente
Le risposte alle tre domande sulle dinamiche di consolidamento mostrano un quadro piuttosto
variegato.
In particolare se da un lato metà dei nostri rispondenti coglie dinamiche di aggregazione di risorse
all’interno della propria azienda, troviamo anche un’altra metà di persone che invece si ritiene
parzialmente o poco d’accordo con questa affermazione.
Troviamo risultati ancor più frammentati rispetto all’osservazione della tendenza a lavorare per
progetti o a distanza. Mediamente parrebbe che la tendenza delle aziende sia proprio quella (con in
testa un 37.50% a pari merito di persone che si trovano parzialmente e totalmente d’accordo). Anche
qui troviamo un non trascurabile 25% totale di persone che si posizionano come parzialmente o per
nulla d’accordo. Questo potrebbe essere dovuto alle diverse realtà aziendali cui afferiscono i nostri
lettori o piuttosto ad una percezione di incoerenza tra quanto dichiarato dalle aziende e quanto poi
effettivamente applicato nella realtà.
Ancora una volta il tema dello «sviluppo personale/professionale» inteso in questo caso come
consolidamento delle proprie competenze relazionali, finalizzate ad esempio a influenzare interlocutori
sempre più influenti in ambito professionale, mette quasi tutti d’accordo con un bel 75% di
professionisti che dichiarano di essersi attivati in tal senso.
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Q1: Come vivi la rivoluzione digitale nella tua quotidianità lavorativa?
Esprimi una valutazione per ognuna delle tre seguenti affermazioni.
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Ho a disposizione
informazioni più accurate e
tempestive per prendere le
decisioni
Amo sperimentare
soluzioni nuove per
progredire nel mio
lavoro
Lavoro quando e
dove posso,
innalzando la mia
produttività
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Le tecnologie digitali: analisi del consulente
Abbandoniamo le risposte «mediamente disomogenee» delle survey precedenti per
immergerci in un’unica certezza: la rivoluzione digitale ha pervaso proprio tutti.
Dalle risposte emerse si evince un quadro piuttosto chiaro e concorde: il digitale
permette di avere dati e informazioni più accurati influenzando la velocità e
l’accuratezza del decision-making aziendale; si dimostra un alleato importante nel
permettere alle persone di sperimentare nuove soluzioni lavorative più efficaci e
produttive. Inoltre, di fondamentale importanza, sembra aver consentito un cambio di
paradigma nell’approccio lavorativo delle persone, permettendo loro di lavorare con
una modalità maggiormente decontestualizzata, smart e dinamica: lavorare dove e
quando realmente serve.
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Q1: Come vivi l'approccio all'innovazione nella tua quotidianità lavorativa?
Esprimi una valutazione per ognuna delle quattro seguenti affermazioni.
Nell' ambiente in cui
lavoro, la curiosità è
stimolata, le informazioni
circolano agevolmente e
ci si confronta
costantemente con il
mercato
Sono una persona che
pianifica in base
all'importanza delle cose,
ha acquisito la capacità
di mutare paradigma,
ama confrontarsi con il
mercato
Opero in un processo che
facilita l'impiego delle
risorse, la misurazione dei
progressi, per mettere a
fattor comune le
potenzialità
In azienda siamo
fortemente orientati al
risultato, ad evitare gli
sprechi di energia e ad
agire nel rispetto della
catena del valore
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L’approccio innovativo: analisi del consulente
Dalle risposte emerge un forte orientamento al risultato, all’obiettivo, e all’efficienza
dei propri sforzi, tendendo sempre conto della catena del valore. Questa spinta verso
un approccio innovativo non sembrerebbe essere completamente corrisposta da
processi efficienti che consentano di cogliere in modo tempestivo le opportunità di
mercato. Rileviamo infatti un non trascurabile 60% di rispondenti che non colgono nel
proprio ambiente di lavoro la curiosità, la circolazione di informazioni e un continuo
confronto con lo scenario di mercato, che sono alla base di un ambiente di lavoro
innovativo.
Al contempo il terreno è fertile: il cambio di paradigma dei nostri lettori verso
l’innovazione sembra essere avvenuto. Si evidenzia infatti una percezione diffusa di
dover pianificare il proprio tempo, dare una scala di priorità alle proprie attività e
ricercare un costante feedback e confronto con il mercato.
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Emanuele Castellani
CEO
Cegos Italia Spa
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www.cegos.it