Transcript of Il Libro Bianco Il Viaggio Terza Parte
2.
- Questo libro nasce dal desiderio di raccontare qualcosa di
nuovo sia a me stesso che a tutti quelli che mi vogliono leggere.
La prima parte del racconto un fatto veramente accaduto ed ci che
ha cambiato profondamente il mio essere. Non spiegher le ragioni
per laccaduto ma solo per come lho vissuto io. Dal secondo capitolo
in poi pura immaginazione, valutate voi, che viene dal desiderio di
creare un mondo perfetto. Tutti noi cambiamo in continuazione, sia
interiormente che esteriormente. Una continua trasformazione del
nostro essere indipendentemente da chi o cosa siamo. La vita ci da
sempre una scelta anche nei momenti in cui ci sembra che essa non
ci data. Niente per caso, come anche noi non siamo qui per caso.
Lesistenza umana su questo pianeta troppo complessa per essere
casuale.
- Come non sono casuali nemmeno i due personaggi, Paul e Susy,
alla ricerca di qualcosa di misterioso, qualcosa che si perso nel
corso dei secoli. Attraverso dei messaggi e simboli scoprono un
nuovo mondo dove tutto possibile.
- Il mondo cambier perch loro stano cambiando, o sar il mondo a
cambiare Paul e Susy.
- Voglio ringraziare la vita per avermi donato lopportunit di
essere in questo bellissimo mondo, un grazie alla mia compagna,
amica e moglie che mi sempre stata vicina. Grazie a tutti i miei
lettori sul Blog,http://illibrobianco.blogspot.com/ ,che hanno
voluto che il libro bianco continuasse e che con i loro commenti mi
hanno dato forza e coraggio per continuare. Grazie infine a tutti
voi, perch senza, il mondo non sarebbe ci che .
3.
- Il libro bianco: Cap.1 In Principio
- In principio era tutto cosi normale, la mia vita, il mio
lavoro, i miei pensieri. Tutto cosi profano e senza sale. Mai una
domanda sulla vita o su quello che mi circondava, sugli eventi che
facevano s che le cose accadevano, mai. Non mi sforzavo minimamente
di dare un senso alle cose, di dargli qualche importanza, di
vederle per quello che erano e quanto erano importanti. Non mi ero
mai chiesto se cera qualcuno o qualcosa che tirava i fili della mia
esistenza e quella del mondo, dellUmanit. Si, ogni tanto dicevo che
era il destino a determinare certi eventi, ma cosa era il destino?
Era Dio? Una forza celeste tanto potente ed onnipresente per
ciascuno di noi? Nooooooooooo, era impossibile che lui o lei
avessero tutto questo tempo, ce ne sarebbe voluto uno per ciascuno
di noi, per quanto una vita umana pu essere complicata ed
esigente.
- Ma la mia vita, per come era, stava per cambiare.
- Tutto ebbe inizio con queste parole: Buongiorno, lei e Paul
Glasgow? Siamo del Interpool ed abbiamo un mandato darresto ed
estradizione per la Svizzera.
- Era come se il mondo mi fosse crollato addosso, tutto intorno
non era pi reale; era un sogno, un misto di vuoto, ansia, paura e
terrore cominciava ad impossessarsi di me. Mi trovavo a La Spezia,
in Italia. Quasi senza accorgermi ero gi al commissariato dove mi
prendevano le impronte digitali e mi scattavano le foto. Continuavo
a non credere a ci che stava accadendo ma ci che sentivo era molto
reale. Dopo neanche unora mi trovavo in cella di transizione, cosi
la chiamavano .
4.
- Sono rimasto per 8 giorni nel carcere di La Spezia prima del
mio trasferimento a Como. 8 giorni che non dimenticher mai. Eravamo
in otto in una cella che forse era prevista per 4 persone, con il
gabinetto aperto quasi in mezzo alla stnon passavano mai e
langoscia era sempre pi forte, fino al punto che lunica soluzione
ragionevole era quella di farla finita. Pensavo spesso alla mia
compagna, che non sapeva nemmeno dove ero e cosa mi fosse successo.
Era il 23 di Maggio; due giorni prima del mio compleanno. Una sera,
quando ogni speranza sembrava svanita e lidea per togliermi la vita
era sempre pi forte, successa una cosa che mi ha dato la forza per
lottare. Ero sdraiato sul letto, e mentre pensavo in che modo
potevo farlo, devo essermi addormentato, ma non del tutto. Era come
stare tra il sonno e la veglia. Ho visto il viso di una ragazza che
mi era familiare, e poi ho capito era il viso della figlia di due
nostri amici che era deceduta poco tempo prima a causa di un
cancro. Se ne era andata dopo aver lottato per tanto tempo contro
questo male, aveva 13 anni edun sorriso bellissimo. Vedevo il suo
viso e lei che mi sorrideva, non diceva niente, ma dentro di me
sentivo la sua voce che diceva combatti, abbi fiducia in te ed in
tutti quelli che ti stanno vicino,
- abbi Fede. Ancora oggi mi chiedo quanto tutto questo fosse
vero, magari sognavo o forse ero io e il mio subconscio che cercava
di darsi una ragione per uscire da tutto questo, per lottare, per
Vivere. Non era importante, qualsiasi cosa fosse io lavevo sentita
e questo non poteva pi essere cambiato. Potevo cercare quanto
volevo nella mia mente razionale, ma il ricordo di quello che avevo
provato e sentito faceva crollare ogni mia supposizione. Avere
Fede, in che cosa devo avere fede io che non ho mai creduto a
niente oltre a quello che potevo vedere o toccare. Forse dovrei
pregare, ma non so come fare, forse dovrei credere in Dio o a
quella forza celeste e universale a qui tutti noi ci rivolgiamo nel
bisogno, cosa dovevo fare? Le risposte non cerano e non sono mai
arrivate, se non sotto una forma che non conoscevo o non volevo
conoscere. Era qualcosa di nuovo e bellissimo, era come avere un
fiore al posto del plesso solare che emanava le sue benefiche
vibrazioni, l dove prima sentivo solo ansia e angoscia ora cera
gioia. Dove sentivo solo tenebra ora sentivo la luce ed il suo
calore. Ma non era finita, dovevo ancora fare tanta strada e far s
che questa luce non si spegnesse. Non era facile difendere questa
luce anche perch il nemico ero io, quella parte di me che non
voleva combattere ma prendere la strada pi facile, farla finita,
cosi uno non ci deve pi pensare.
5.
- Ma i miei pensieri stavano cambiando e con essi il mio essere
nel mondo. Cominciavo a capire che tutto questo doveva accadere,
vedevo le varie occasioni che avevo avuto nella mia vita per
potermi guardare dentro, ed io ci avevo girato intorno ogni volta,
anche perch non vedevo lutilit di farlo. Ma ora capisco, non era
lutilit, che ogni volta cercavo, ma la necessit che ha la nostra
anima di evolvere. Io vedevo solo le cose necessarie, utili e che
avevano solo uno scopo, avere tutto ci che si poteva avere senza
guardare in faccia a nessuno. In quei anni ho solo preso, sia dalla
vita che delle persone, e anche da me stesso, senza mai dare, non
in cambio di quello che prendevo, ma semplicemente dare. cosi
facile prendere, senza mai pensare da dove, e da chi lo abbiamo
preso. Probabilmente da qualcuno che aveva da dare, ma questo
qualcuno che da sempre, chi ? Siamo noi? Sono gli altri? Quelli che
conosciamo e non, quelli vicini e quelli lontani, quelli che forse
non incontreremo mai e che sono dallaltra parte del pianeta? Quelli
che consideriamo amici e quelli nemici? O e forse Dio? Lonnipotente
a cui spesso diamo le colpe per le disgrazie ed i meriti per i
miracoli? Forse. .
- Questa mia avventura finita grazie a delle persone che mi erano
vicine, ma anche a delle persone che non ho mai conosciuto e mai
conoscer, persone che semplicemente hanno fatto quello che
sentivano di fare e non. Grazie anche a quella forza, a quel fiore
che ho scoperto di avere dentro di me, a quella Luce che mi ha
guidato attraverso quel percorso buio e tenebroso. Il percorso non
era finito qui, era appena iniziato; dal momento in cui ho
accettato di lottare per la vita e di camminare con essa era
iniziato un processo irreversibile. come quando si assaggia per la
prima volta la cioccolata, non si torna pi indietro, se ne vuole
sempre di pi.Anchio volevo scoprire sempre di pi, cosera quella
cosa che mi ha fatto sentire cos bene in un momento cos orribile?
Da dove proveniva? Era una cosa chimica prodotta dal mio cervello o
qualcosa daltro. Qualcosa che la mia mente razionale si rifiutava
di accettare ma il mio cuore No. Avrei voluto trasmettere questa
sensazione di benessere e di comunione con il tutto a tutti, tanto
era forte e chiara.
- (Qui inizia la parte fantastica ed immaginaria del
racconto)
- Avrei dovuto intuire che quando si desidera qualche cosa, cosi
forte, si mette in moto una forza invisibile che cerca di farla
avverare, a volte anche a scapito di tutti e tutto.
6.
- Un giorno d'estate come tutti gli altri, con un po' di nebbia a
causa della notte piovosa. Erano le sei del mattino quando la
sveglia ha fatto il suo dovere come sempre. Ero fortunato a
lavorare come indipendente e non avere degli orari fissi, anche se
a volte dovevo rispettare delle scadenze. Mi occupavo di piccoli
restauri di case, ed offrivo un servizio di tutto incluso, anche
perch sapevo fare un po' di tutto; dal mattone al tetto includendo
anche ogni tipo di impiantistica. A causa di certe scadenze che
avevo, lavori urgenti da terminare e altri da iniziare, dovevo
essere in cantiere per le 07.30, quindi non potevo girarmi
dall'altra parte ignorando il suono della malefica sveglia. Come
ogni mattina, dopo aver bevuto il primo caff, ho preparato anche la
solita tazza di t per la mia compagna. Susy era un po' lenta nello
svegliarsi, ma questo non ci impediva di parlare del mistero della
vita e del perch delle cose fin dal primo risveglio, anche quando
il tempo era poco. Susy faceva, anche lei, tante cose :astrologia,
sedute di kinesiologia, fiori di Bach, corsi di reiki, ma anche
bigiotteria fantasiosa, borse di stoffa, quadri
....................in poche parole, una naturopata artista. Dopo
aver rifatto il mondo con Susy in un ora, alle 07.20 sono uscito di
casa, salutando lei ed i nostri tre gatti. Vivevamo in una casa
bellissima, che prima era di propriet dei nonni di Susy ed ora era
nostra, con un giardino fantastico ed una piscina che sembrava pi
un pozzo che una piscina vera.
7.
- Avevamo tutto quello che ci serviva per una bella vita, la
casa, il giardino, gli amici e i gatti. Erano passati tre anni da
quando ero stato arrestato e le cose intorno a me erano cambiate,
io ero cambiato. Da tre anni stavo facendo un percorso di crescita
personale e ci mi aveva permesso di conoscere, un po' pi in
profondit, me stesso. Ho letto tanti libri, tra qui anche la Bibbia
e qualche Vangelo apocrifo, utilizzando sempre varie chiavi di
interpretazione cercando di dare un senso alla vita e all'esistenza
dell'Umanit. Stavo per entrare in macchina quando ho sentito un
senso di pace ed allo stesso tempo di grande paura nell'aria , come
una premonizione. Sul momento non ho dato tanta importanza alla
paura e cercavo di sentire la provenienza di questa pace, infatti
c'era un silenzio molto strano, come se fosse un giorno di festa e
la mattina tutti se la prendessero con comodo. In fondo non sarebbe
stata la prima volta che mi succedeva di partire al lavoro per poi
accorgermi che era un giorno di festa. Cosi ho domandato a Susy;
Amore sai per caso che oggi un giorno festivo? No, mi rispose,
Perch? Pensavo lo fosse, non sentendo rumori e macchine in giro, ma
fa niente era solo una mia impressione.
8.
- Salito in macchina sono partito pensando che non sarebbe stato
male se fosse un giorno di festa, e in quell'istante la macchina si
spense proprio a met stradina. Per avere accesso a casa nostra si
doveva percorrere una stretta stradina sterrata lunga circa 100
metri. Era strano perch la mia macchina aveva solo un anno di vita,
ma poi mi sono detto, non per questo una garanzia che non si
potrebbe rompere. Dopo vari tentativi di riavviarla ho deciso di
spingerla indietro ed eventualmente prendere quella di Susy. Una
volta tornato nel posteggio di casa ho voluto fare un altro
tentativo, ed ho girato la chiave ancora una volta; per
scaramanzia. Si accesa, e vai!!!! Che strane 'st macchine, a volte
sembra che abbiano una vita propria. Ma la mia felicit svan quando
arrivai dove la macchina si era fermata poc'anzi e si spense di
nuovo. Ma che cavolo adesso?. Un po' arrabbiato sono sceso di nuovo
e spingendo pensavo; oggi non un giorno per uscire, forse e meglio
rimanere a casa. Ma dovevo finire quel lavoro, se solo fossi
riuscito a capire che cosa c'e che non va con la macchina, e per di
pi erano gi le 07.40. Ero in ritardo. Dopo un'altra mezz'ora di
tentativi e cambiando macchina la situazione era sempre la stessa.
Cominciai seriamente a pensare che quel punto della stradina fosse
stregato.
- Allora ho deciso di andare a piedi fino alla casa di mio
suocero che abitava a 500 metri da noi e chiedere se mi prestava la
sua di macchina.
9.
- Fuori della stradina, sulla strada principale, sembrava tutto
normale, se non per alcune macchine ferme e senza conducente in
mezzo alla strada. Ma che strano modo di lasciare le proprie auto,
forse successo qualcosa, mah.. chi lo sa, per ora avevo le mie cose
a cui pensare. La situazione era identica anche sulle altre strade.
Cos per curiosit ho iniziato a guardare negli abitacoli. Le
macchine erano infatti tutte aperte, con le chiavi inserite nel
cruscotto e una strana polvere sui sedili. Ora che siano tutte
aperte e con le chiavi inserite mi sta bene , ma che siano tutte
sporche allo stesso modo..? Il tempo stringeva ed era solo
questione di minuti e il mio telefono avrebbe cominciato a
squillare. Ero davanti alla porta di casa del pap di Susy che
stranamente era aperta, entrai dicendo; Ehi Pier ci sei? Sono
Paul...... Nessuna risposta, forse nell'orto a prendersi cura dei
suoi pomodori, feci un giro della casa, sempre chiamando a voce
alta, ma nulla, nessuna risposta. In giardino la stessa cosa, se
non per quella strana polvere sulla sedia e la tazza di caff ancora
fumante. Ho sentito di nuovo quella sensazione di paura che avevo
provato un'ora prima, solo che adesso era ancora pi forte ed
inquietante. Ero confuso, non sapevo a cosa pensare, niente era
normale, poi questa polvere era proprio un mistero. Sono uscito di
corsa, ho guardato nel garage e la macchina c'era. Quindi Pier
doveva essere a casa, cosa cavolo stava succedendo?
- Appena tornato a casa, Susy mi disse; Ma che strana mattina,
sembra che niente funzioni, il telefono funziona, ma ogni numero
che compongo non risponde, la TV si accende ma non si visualizza
nessun canale. Anche il PC si accende ma sono spariti tutti i
documenti, ogni cosa che c'era dentro; lettere, fatture da inviare
ai clienti le nostre foto...................tutto!!! Poi le ho
raccontato quello che io ho visto e la cosa l'ha spaventata quanto
me. Cos abbiamo deciso di bussare alle porte dei nostri vicini, per
vedere cosa stava succedendo. Anche qui una brutta sorpresa,
ovunque solo polvere color oro e nessuno in giro, nemmeno gli
animali c'erano, solo silenzio e polvere d'oro. Abbiamo passato
tutto il giorno in cerca di qualcuno, o di qualcosa di vivo che ci
desse una speranza, abbiamo camminato per non ricordo quanto in
cerca di un segno di vita, e quando siamo tornati a casa nostra
eravamo esausti. Eravamo tutti e due in una specie di trance, la
nostra mente non riusciva a capire e dare una spiegazione logica a
tutto questo, eravamo confusi e spaventati. Io speravo che fosse
uno di quei sogni che sembrano quasi la realt e che da l a poco ci
saremmo svegliati entrambi.
10.
- Dopo un'ora, Susy, interrompendo quel silenzio spettrale,
cominci; Hai visto nelle altre case mancava anche la corrente
elettrica e nemmeno l'acqua scorreva dai rubinetti, invece da noi
sembra tutto normale. Si l'ho notato, ma non riesco a dare una
spiegazione, ma poi anche i telefoni sono completamente muti e solo
da noi sembra che funzionino, o almeno fanno un suono se non altro.
Abbiamo parlato per due ore facendo supposizioni di ogni tipo:
guerra, bomba atomica, terrorismo................ ma alla fine ci
chiedevamo sempre, e noi? Come mai siamo qui? Forse siamo morti
anche noi ma non lo sappiamo, o forse tutti sono andati nei rifugi
e noi non abbiamo sentito niente? Anche le case sono tutte integre
quindi qualsiasi cosa fosse successa, o era cosi silenziosa, che
non abbiamo sentito niente, o siamo noi ad avere il sonno pesante.
Troppe domande senza risposte. Ma presto sarebbero cominciate ad
arrivare, e non erano per niente buone, almeno cosi sembrava.
Quella notte stranamente abbiamo dormito come due ghiri.
- Il mattino seguente al risveglio, sembrava come tutte le altre
se non fosse stato per quel silenzio spettrale che era nell'aria.
Niente uccellini che cantano, nessun rumore di quelli che eravamo
abituati a sentire ogni mattina. Non eravamo abituati a questo
silenzio. Per quel giorno decidemmo di fare le cose con pi ordine e
calma. La prima cosa; cercare numeri di emergenza, controllare i
rifugi e rifornirsi di generi alimentari. Susy prese l'elenco
telefonico e quando lo apr la sua espressione del viso non mi
piaque; Sono solo pagine vuote!!!!! Ma come...? Non possibile!!!!!!
Cominciammo a controllare tutti i libri buttandoli gi dalla
libreria, pagine vuote, niente, solo pagine bianche in ogni libro.
La giornata non doveva iniziare in questo modo, forse potevamo dare
una spiegazione razionale per tutto, o almeno tentare di farlo, ma
per questo no, per questo neanche in sogno avremmo potuto farlo.
L'inchiostro non sparisce cos da oggi al domani, erano rimasti solo
i solchi dei titoli sulla copertina e niente altro. La giornata era
appena iniziata ed eravamo gi stanchi, erano le.........??????? Ma
non possibile, dove sono le lancette dell'orologio?
11.
- Prova a guardare quello sul computer o quello in bagno,-
correvamo in casa in cerca di qualcosa che ci desse almeno una
prova che qualcosa era rimasto, qualcosa di reale, o che per noi
fosse tale. Niente, non potevamo sapere nemmeno l'ora, non potevamo
leggere. Ma forse la musica c' ancora dicevo mentre con terrore
prendevo diversi CD ed uno ad uno li provavo, niente, solo
silenzio..........e poi la prima speranza, Musica!!!!!!!!!!!!!!!!
Esclamai, come se avessi trovato la cosa pi bella del mondo, qui
rimasto qualcosa. Era un CD di canti Gregoriani, e solo pi tardi,
dopo averli provati tutti, ci rendemmo conto che era rimasta solo
la musica che aveva a che fare con la chiesa, almeno cosi sembrava.
Visto il risultato decidemmo di guardare meglio anche tra i libri
sacri, come la bibbia e alcune copie dei vangeli o altri testi
sacri che tenevamo in casa, non abbiamo avuto fortuna, erano solo
pagine bianche. Nel frattempo si fece avanti anche la fame, e cos
siamo partiti verso il negozio pi vicino, con la speranza che
almeno il cibo fosse rimasto integro.
- Eravamo fortunati, era tutto ancora in ottimo stato, ma visto
che, a parte casa nostra, ovunque mancava l'energia elettrica,
sarebbe durato poco con il caldo che faceva. Almeno i prodotti
secchi e quelli in scatola non si deteriorano- dissi- Ma comunque
hanno una scadenza anche quelli-Susy doveva sempre approfondire le
cose, specie quando si trattava di scadenze sul cibo. Ora che
scadono forse tutto torner come prima. Cercavamo di prendere la
maggior quantit di alimenti possibile; cos avremmo avuto pi tempo
per fare delle ricerche o dei tentativi per trovare qualcuno.
Passammo due giorni in casa senza uscire. Io cercavo di dare una
spiegazione al fatto che solo da noi c'era elettricit e acqua
corrente, e Susy si occupava di trovare qualche indizio in casa e
controllare cosa era rimasto integro, per poi mettere, in qualche
modo, tutti i pezzi insieme e trovare una soluzione, Forse. La mia
ricerca di indizi non era andata a buon fine se non per il fatto
che la corrente elettrica sembrava provenisse dal nulla.
12.
- Avevo controllato il cavo principale, che dovrebbe essere
quello che porta tutta la corrente in casa, e non dava segni di
vita. Non ero in grado di fare delle supposizioni del perch allora
in casa la corrente c'era, cos ho accettato il fatto per come era.
Idem era per l'acqua, ho aperto un rubinetto in casa ma il
contatore era fermo, come se nei tubi non passasse niente. Poteva
essere che il contatore si fosse rotto, chi lo sa? Mah, meglio
tornare in casa e vedere se Susy ha trovato qualcosa. Era seduta
per terra con un libro in mano, alz la testa e solo allora vidi che
aveva gli occhi pieni di lacrime, Questa la Bibbia che ieri era
vuota, senza testo, ma adesso ci sono delle parole scritte dentro,
e per di pi sembra che ci stia dando delle risposte ad alcune
domande, Non possibile, dissi, questo va oltre ogni immaginazione,
magari solo una parte del testo che non stata cancellata. Ma poi
cancellata da chi, chi poteva cancellare, cos bene, centinaia di
libri. Guarda tu stesso. Era vero, sembrava scritto a mano;
- nessuna ragione, solo un fatto la presenza degli elementi con,
e nella proporzione
- giusta, creano armonia nel tutto
- 30 saranno e non di pi, i giorni del prima, e poi verr come era
in principio
13.
- Se erano delle risposte in quel momento non riuscivo a capire a
cosa. Pi che altro sembravano indovinelli, e con tutti i pensieri
che avevamo in quel momento, questa proprio non ci voleva! Susy era
entusiasta, anche perch era il primo segno che non eravamo soli,
si, ma chi era l con noi? Chi poteva entrare in casa, cancellare i
libri, quasi tutti i CD, nascondere tutte le
persone................. e......................... Avevo bisogno
di riposo, la mia testa era sotto-sopra, e anche quella di Susy,
dovevamo cercare di ragionare con la mente lucida, e in questo
momento della nostra lucidit non c'era neanche l'ombra. Stanchi e
confusi andammo a dormire.
- Il libro bianco: Cap.3 Risposte, prima parte
- Quinto giorno. Eravamo svegli gi da unora ma nessuno dei
dueosavaparlare. Anche i nostri gatti erano spariti, come il resto
degli animali.Ma dove sono andati a finire tutti .Era successo solo
qui o anche nel resto del mondo erano spariti tutti?Non potevamo
saperlo, abbiamo provato ad avviare una delle macchine in strada,
con la speranza che almeno quelle funzionassero, niente, i telefoni
erano muti e linternet di conseguenza non dava segni di vita,
qualsiasi cosa fosse successa voleva tenerci alloscuro di
tutto.
- La Bibbia era ancora sul tavolo, credo che sia io che Susy
volevamo aprirla, ma io avevo paura di trovare solo pagine bianche,
e Susy.. Ho paura di aprire la Bibbia, chi sa cosa altro troveremo,
o forse sono sparite anche le scritte di ieri, ma tu almeno te le
ricordi?.
- Forse non nel modo in cui erano scritte, ma pi o meno il senso
me lo ricordo. La prima era .. .
14.
- Aspetta meglio controllare, cosi avremmo anche la certezza di
cosa sia rimasto dentro e se per caso ci sia qualcosa di nuovo.
Niente di nuovo, ma almeno le parole del giorno prima cerano
ancora. Ora non rimaneva altro che capire cosa volevano dirci.
Chiedi e ti sar dato,ma io non ricordo di aver chiesto la fine del
mondo, forse qualche volta lho desiderato, vero, che tutto finisse
ma non ho mai pensato al come e in che modo. Ma no, non pu essere
questo.E vero che qualche volta, nei momenti pi difficili, ho
pensato come sarebbe bello non esserci, semplicemente non esistere.
Anche quando guardavo i telegiornali era la stessa cosa, mi dicevo
che per costruire un mondo nuovo,partendo da dove siamo adesso, non
era possibile ci voleva un cambiamento veramente estremo eradicale
per poterlo fare. Spesso immaginavo lo scenario di un pianeta
completamente disabitato incontaminato che aspettava di essere
vissuto e non conquistato. Mi chiedevo cosa avremmo fatto con una
possibilit del genere. Quali sarebbero le nostre priorit, lumanit
si sarebbe evoluta?O forse il mondo avrebbe continuato senza di
noi. Ma questo era soltanto una mia fantasia tanto per sfuggire,
ogni tanto, dalla realt.
- Avevo letto dei libri che dicevano di prestare massima
attenzione a ci che si desidera, perch se si desidera veramente e
con il cuore molto spesso questi desideri si avverano, ma il modo e
le conseguenze del caso erano sconosciute.
- Cerano degli esempi in questi libri del tipo; Una donna
desiderava fortemente trovare un lavoro, sperando che cosi
migliorasse anche la sua situazione famigliare. Dopo non molto
tempo aveva trovato il lavoro ma l incontr anche un altro uomo del
quale si era subito innamorata, e cosi adesso aveva ci che
veramente desiderava: un posto di lavoro e una bellissima vita
famigliare.Va bene tutto, ma dal desiderare un posto di lavoro, e
desiderare un nuovo inizio per lumanit, ce una grande differenza.
Nel primo le conseguenze toccano poche persone ma nel secondo, se i
miei dubbi sono giusti, si tratta di cinque miliardi.
- Nel momento in cui ho fatto questa considerazione la Susy
esclam: sparita, non ce pi la prima scritta, era come se si
dissolvesse nella carta. Che cosa hai fatto? Hai pensato a qualcosa
di preciso?Mi stava bombardando di domande. Dopo averle raccontato
i miei pensieri avevamo deciso che; se lapparizione di questa
scritta era una risposta alla nostra domanda del perch di tutto
questo, la sparizione doveva essere la risposta, forse, alla nostra
giusta interpretazione di questultima. Se cosi fosse, e ne eravamo
quasi convinti, ora dovevamo fare la stessa cosa con le altre cosi
avremo avuto anche la conferma. Avremmo avuto anche la conferma che
non eravamo da soli.
15.
- Il libro bianco: Cap.3 seconda parte
- Nessunaragione solo un fatto, diceva la seconda frase. Quale
era la nostra seconda domanda che ci ponevamo spesso. Susy secondo
te e in quel momento mi era quasi chiaro che la seconda frase si
riferiva alla domanda: perch noi ?Ma forse mi sbagliavo, che
risposta era? Non si poteva avere qualcosa di pi preciso? Qualcosa
tipo: perche siete i pi adatti, perch siete Paul e Susy perch a me
sta bene cosi, punto e basta!
- No, bisognava sempre interpretare, come se non avessimo
nientaltro da fare. In quel momento sentii la voce di Susy Sai
forse se ogni tanto condividi i tuoi pensieri con me, non sarebbe
male. Era vero; spesso quando ero immerso nei miei pensieri pensavo
che gli altri sapessero gi a cosa pensavo, era uno dei miei
difetti. Si scusami Susy, stavo pensando che la ragione per la
quale siamo rimasti solo noi in realt non c, bisogna solo accettare
il fatto e basta, Si, disse Susy ,Mi sa che hai ragione perche la
scritta non ce pi. Da una parte ero contento ma poi cera il fatto
che veramente eravamo rimasti solo noi. Bisognava pensare a tutto;
al cibo, ai vestiti, ai medicinali... etc. Ma poi cosa avremmo
fatto senza libri, senza amici, senza musica,senza i nostri gatti,
i nostri parenti, che futuro avremmo avuto?
- Forse dovevamo pensare ai figli, allumanit , ma era poi giusto
che la razza umana continuasse ad esistere visto gli ultimi
sviluppi? Probabilmente si, se cos non fosse stato da dove
arrivavano queste scritte, e poi anche noi in fondo, potevamo non
esserci come tutti gli altri. Era gi il sesto giorno ma a noi
sembrava che fosse passato pi di un mese. Fortunatamenteil tempo
aveva tenuto ed era sempre bello e caldo; in questo momento non
avevamo bisogno di giornate tristi e piovose. Susy aveva cominciato
a preparare qualcosa per pranzo, Cosa vorresti oggi per pranzo,
ormai da quando possiamo fare la spesa senza spendere possiamo
permetterci di tutto, Pensaci tu, io non ho molta fame dissi,
pensando fino a quando avremmo potuto utilizzare le cose dai
supermercati. Fra non molto la maggior parte del cibo sarebbe
scaduto, almeno quello fresco: la carne, la verdura e tutti i
latticini, e anche volendo non potevamo avere nessuna
produzione,gli animali erano spariti. Non che io avessi tanta
voglia di macellare un animale,ma la loro presenza forse ci avrebbe
dato un po di conforto.
- Susy aveva preparato un semplice piatto di pasta, e devo dire
che era ottimo. Mentre mangiavamo facevamo dei progetti su cosa
fare nel pomeriggio. Avevamo fatto una lista: prendere ancora del
cibo da congelare, dei medicinali e poi una cosa che non avevamo
fatto, controllare se nel lago cerano dei pesci, forse quelli non
erano spariti.
16.
- Quando saremmo tornati forse avremmo dato un occhiata alle
altre frasi. Stavamo andando verso il mercato e Susy stava parlando
delle frasi comparse nel libro, Sai forse adesso che ne abbiamo
comprese due con le altre sar pi facile. Secondo me se facessimo pi
domande non un male sai, cos avremmo solo pi risposte, Si ,dissi,
Per ho paura che le domande siano contate e forse dobbiamo stare
attenti a cosa chiediamo se vogliamo avere le risposte che ci
servono per poter dare un senso a tutto questo, o almeno provarci.
vero, forse hai ragione, per sono sicura al cento per cento che ora
sar pi facile interpretare il resto delle frasi.
- Al supermercato avemmo una brutta sorpresa, avevamo dimenticato
che le scritte erano scomparse ovunque, quindi scegliere i prodotti
per la data di scadenza era impossibile, dovevamo andare a naso,
almeno per quelli freschi. Anche in farmacia era la stessa cosa,
niente scritte quindi avevamo scelto un po in base ai disegni che
conoscevamo, visto che anche i colori stavano sbiadendo.
- Poi ci recammo al lago con tutta la nostra spesa, non potevamo
aspettare per verificare la presenza di altra vita.
- Di solito si vedevano i pesci vicino alla riva o intorno alle
barche, ma oggi non cerano. Forse sono tutti al largo, o pi in
profondit, sai quando succede qualcosa gli animali e i pesci
scappano per istinto. E poi dove vuoi che vadano i pesci?, cercavo
di scherzare con la speranza di vedere un sorriso sul viso di Susy.
Lei sembrava preoccupata, non per i pesci ma per quello che stava
vedendo in lontananza. Dallaltra parte del lago dietro le montagne
il cielo era di un colore spaventoso. Non ti preoccupare, le dissi,
sar un temporale, dopo tutti questi giorni di caldo normale. Non
per quello che vedo ma per quello che sento, disse, forse meglio
che torniamo a casa. Nessuno dei due parl per tutto il tragitto
verso casa.
- A casa Susy fece un t caldo e si mise a sfogliare il libro
bianco. la presenza degli elementi con ,e nella proporzione giusta,
creano armonia nel tutto .
- Susy stava ripetendo questa frase nella speranza di capirne il
senso. Era rimasta cos a lungo che alla fine si addorment. Ne ero
contento, aveva bisogno di una bella dormita. Io ero uscito per
dare unocchiata al cielo, e le nuvole scure non cerano pi, il cielo
era di nuovo di un azzurro bellissimo. Ero seduto in giardino, sul
prato, cercando di captare qualche segno di vita; e dopo unora
avevo concluso, di nuovo, che eravamo proprio soli.
17.
- Sulla porta di casa, per un attimo mi era sembrato di sentire
il verso di un gatto, ma poi nulla. La mente a volte faceva dei
brutti scherzi. Entrai in casa sorridendo a me stesso quando, wuuum
, , qualcosa era passato vicino, anzi in mezzo alle mie gambe,
qualcosa di bianco, ma. ...!!! Susy si svegli allistante: i gatti,
i nostri gatti sono qui!!!!!!!!!!. Era uno dei nostri gatti, e
dietro di lui stavano gi entrando gli altri due. Eravamo
strafelici, Susy aveva dimenticato le nuvole nere ed ora sorrideva
come non mai. Io aprii subito una delle loro scatole di cibo
preferite. Per loro era come se non fosse successo niente,
sembravano quelli di sempre. Affamati e coccoloni. Passammo la
serata festeggiando il loro ritorno, ma anche la speranza che anche
il resto degli animali sarebbe tornato. E chi sa, forse anche le
persone.
18.
- Il libro bianco: Cap.3 terza parte
- Le persone. Anche se era a causa delle persone che avevo
desiderato che il mondo cambiasse, ora ne sentivo la loro mancanza.
Ma solo di certe persone che nel passato mi avevano fatto del male
gratuito. Come quelle persone per le quali ero finito in
prigione.
- .Ero in un albergo vicino a La Spezia, aspettando che il mio
datore di lavoro mi portasse i stipendi arretrati. Era andato in
Italia per lavoro, diceva. Ma poi ho capito che era tutto falso,
sapeva che la sua societ in Svizzera per la quale lavoravo, era
sotto indagine. Comunque ero gi da giorni che aspettavo che lui
saldasse il conto con me. Dentro di me sentivo che cera qualcosa
che non andava, ma erano solo delle sensazioni, mi dicevo. La mia
compagna, Susy, mi aveva chiamato un giorno dicendomi che la
polizia era stata in casa nostra. Cercavano me. Mi diceva che sarei
dovuto tornare subito per poter mettere le cose a posto. Era il 22
Maggio. Quel giorno, non so perch, avevo deciso di partire il
giorno dopo. Forse tutto quello che era successo mi aveva
spaventato. Passai la giornata come in uno stato di trans
aspettando il giorno dopo. 23 Maggio, sono sceso al bar del albergo
ordinando un caff. Ero al banco pensando che avrei dovuto fare le
valigee tornare gi in mattinata. Dentro di me sapevo benissimo di
non avere nulla da temere ma la sensazionedi ansia e pesantezza era
sempre presente.
- Era da tempo che volevo cambiare la mia vita. Mi ricordo che
dentro di me pensavo che, appena avuto i miei stipendi, avrei dato
le dimissioni e mi sarei messo in proprio. Non mi decidevo mai,
ogni volta cera una scusa per non farlo. Anche la Susy era convinta
che avrei dovuto fare presto una scelta. Quella scelta era
arrivata, anche se non me laspettavo cosi violenta.
- Stavo finendo il mio caff nel momento in cui stavano entrando
nella hall del albergo due persone. Uno aveva una cinquantina
danni, laltro era pi giovane, sulla trentina. Alla loro vista
dentro di me sapevo che erano li per me. Ancora non sapevo perch,
ma erano li per me. Buongiorno, lei Paul?, Si, dissi. lei in
arresto per un indagine in Svizzera, deve venire con noi.
Descrivere il senso di vuoto che ho provato in quel momento
impossibile, ansia, angoscia e paura che non avevo mai provato
prima dora. Cosi forte, mai. In tutto questo pero sentivo anche una
specie di sollievo, sollievo per qualcosa che era finito. La mia
vita non sarebbe mai pi stata la stessa. I due poliziotti erano
molto gentili, mi avevano proposto di comperare dellesigarette, se
avevo fame e cosi via. Io non volevo niente, tanto da li a poco
sarei tornato a casa. Dopo le foto e la presa delle impronte mi
hanno detto che avrei dovuto passare la notte in carcere. Il pi
vicino era il carcere di La Spezia. Era solo linizio.
19.
- Una volta consegnato tutte le mie cose allentrata del carcere e
la perquisizione personale, mi hanno portato in cella di
transizione. Era per quelli che aspettavano di essere trasferiti.
Io ero ancora convinto che il giorno dopo sarei tornato in
Svizzera. Nella cella eravamo in otto, anche se era fatta massimo
per quattro persone. Il bagno era in un angolo della cella, senza
porta e con un muretto intorno alto 90 cm. Cera un tavolo con
alcune sedie per mangiare e un lavandino che tale non sembrava. Con
me cerano; un Bosniaco arrestato per furto in attesa di giudizio,
un iracheno arrestato per spaccio ed in pi in astinenza, un anziano
arrestato perch barbone, un Somalo arrestato per furto e altri due
che praticamente non parlavano con nessuno. A parte lIracheno che
voleva ammazzare tutti quelli che non gli davano retta e sigarette,
gli altri erano persone calme. La sera era arrivata in fretta e
stavano gi servendo la cena. Per chiamarla cena bisognava avere una
grande fantasia. In realt non si capiva cosa contenesse di preciso
e nemmeno che gusto avesse. Ma tanto io sarei partito il giorno
dopo. 24 Maggio, giorno prima del mio compleanno. Nessuno mi dava
delle risposte, non potevo ne telefonare ne contattare nessuno.
Avevo finito le sigarette e non potevo neanche comperarle.
- Cercavo in ogni modo, chiedendo alle guardie, informazioni su
quando sarei partito ma il giorno stava per finire ed io mi sentivo
sempre pi depresso. Ad un certo punto erano arrivate delle persone
nella mia cella, hanno saputo che cera uno nuovo, chiedendomi il
perch sono finito dentro. Il fatto sta che dopo che se ne erano
andati avevo di nuovo le sigarette e ci avevano lasciato anche del
caff.
- Chi sa perch questi pensieri erano tornati proprio adesso. Era
da tempo che non ripensavo a questi fatti. Ero molto stanco e anche
Susy lo era. Meglio andare a letto, domani avremmo un bel po da
fare, dissi, e Susy era pi che daccordo.
- Il giorno dopo era la solita bella giornata estiva. Appena
aperto gli occhi avevamo tutte e due il sorriso sulla faccia, i
gatti stavano ancora dormendo sul nostro letto. Era bellissimo
vederli di nuovo tutti insieme. E non era tutto, dal giardino si
sentivano altri versi, erano tornati gli uccellini e stavano
cantando come non mai, almeno cosi ci sembrava. Saltammo gi dal
letto ed in un attimo eravamo in giardino. Cerano altri gatti in
giro e cani che abbaiavano. Allora sono tornati, disse Susy, E
forse non tutto, guarda. Pi in la cerano delle mucche, e anche
delle pecore e poi tanti altri animali in libert. Questo era segno
che sono tornati solo gli animali non gli uomini. Era bello vedere
tutti questi esseri liberi che andavano da giardino in giardino. Se
erano tornati tutti, per, ci significava che sono tornati anche i
predatori e questo ci spaventava un po. Avremo dovuto stare molto
attenti dora in poi.
20.
- Passato un po lentusiasmo iniziale decidemmo che era lora del
caff. Susy riprese il libro bianco. Mentre bevevamo il nostro caff
parlavamo della terza frase. A te dice qualcosa questa frase, o a
che cosa la risposta?, le chiesi. Non lo so, per questi elementi,
larmonia, come se risvegliassero dei ricordi nella mia mente, disse
Susy. Sai non tanto tempo fa ho letto qualcosa a proposito, cercavo
delle spiegazioni per una cosa che mi stata regalata da una persona
che per me era come un secondo padre.E un talismano, una stella a
cinque punte, e quando me la regal mi disse che era per proteggermi
dal male, anzi da tutte le energie maligne del mondo. Per lui il
male erano le bestemmie, la violenza, le guerre, la cattiveria.etc
sotto forma di energia che man mano si espandeva. Per questo lui
faceva parte di una societ segreta, una specie di sacerdoti che per
non facevano parte della chiesa, lo facevano solo per il bene di
tutti. Si riunivano e regolarmente dicevano delle preghiere con la
speranza di poter mantenere un equilibrio tra il male ed il
bene.
- Forse queste cinque punte rappresentano gli elementi; laria,
lacqua, la terra, il fuoco e lo spirito.
- Si, dissi, ma cosa centra lo spirito, non un elemento. Forse
non come materia, disse Susy pronta, noi siamo fatti dal unione
degli elementi e della materia, ma qualcosa deve anche dare la vita
e tenerli insieme questi elementi.
- Sai una volta cercavo delle scritture sulla sacralit della
stella a cinque punte, delle spiegazioni. In un libro dicevano che
era disegnata usando la misura doro, che pi che una misura una
proporzione, continuava Susy. Una proporzione che si trova ovunque
nella natura. Susy continuava a spiegarmi mentre io guardavo questo
ciondolo sperando che da li a poco la scritta sarebbe sparita.
Mentre io pensavo a come verificare poi lipotesi che era la stella
a far si che le cose funzionassero Susy prese il libro e con un
grande sorriso disse, era quella giusta, il ciondolo rappresenta
gli elementi in armonia, andiamo a provarlo.
21.
- In pochi secondi eravamo in strada, oltre il punto dove la
macchina si spegneva, il punto zero. Se il ragionamento di Susy
fosse veramente giusto una qualsiasi delle macchine in strada
avrebbe dovuto avviarsi. Ma anche entrando in una delle case vicine
con la stella in mano la luce avrebbe dovuto funzionare, non
restava che provare. Erano attimi di vera suspense, da questo
dipendevano tante cose; poter dare corrente ad alcuni edifici era
importante, poterci spostare con i veicoli in cerca di altre
persone e comunque far funzionare le cose.Era un vero e proprio
grido di felicit, ci abbracciavamo felicissimi del nostro successo.
Finalmente avremmo potuto conservare le cose nei negozi e fare
qualche viaggio un po pi lontano. Si trattava solo di disegnare pi
stelle e depositarle dove ci servivano.
- Ci rimaneva solo un ultima scritta da spiegare, e forse era
lunica che ci dava una sensazione strana, sembrava un
ultimatum.
- 30 saranno e non di pi, i giorni del prima, e poi verr come era
in principio
22.
- Il libro bianco: Cap.3 Risposte, continuazione
- 30 saranno e non di pi, i giorni del prima, e poi verr come era
in principio
- Oggi era il settimo giorno da quando tutto iniziato. Una
settimana che a noi sembrava un eternit. Ci svegliamo felici per
aver trovato una soluzione per ripristinare lenergia la dove ci
serviva. Felici per il ritorno dei nostri gatti e anche il resto
degli animali. Mentre preparavo il caff Susy era presa dal
medaglione a forma di stella. Stavamo bevendo la nostra prima tazza
di caff quando Susy disse; Voglio provare una cosa, sorridendo
stava gi accendendo la stampatrice che faceva anche da
fotocopiatrice. Avevo capito, voleva fare una fotocopia dal
medaglione. Le fotocopie stavano gi venendo fuori,
- Che faccio giro i fogli per vedere se ha funzionato? disse
Susy.
- Si, tanto vale controllare, ma molto probabile che abbia
funzionato. Non ero sicuro di quello che dicevo ma volevo che fosse
cos. Evviva, avevamo 5 perfette copie di una stella a cinque punte,
ora bisognava vedere se anche con le copie era la stessa cosa,
avrebbero funzionato? Dopo altri due caff e tantissime
chiacchierate decidemmo di provare subito le stelle. Andammo nella
casa pi vicina, ma non avevamo avuto nemmeno il tempo di tirare
fuori la fotocopia che la luce del portico si era gi accesa.
Eravamo strafelici del risultato, non avremmo dovuto stare a
disegnarle una ad una, anche perch il modo in cui bisognava farlo
era molto complicato. E per di pi la possibilit di sbagliare era
grande, bisognava essere estremamente precisi.
- Cos avremmo tutto il tempo per lavorare a lultima frase, non
vedo lora perch questi 30 giorni di cui si parla sembrano come un
ultimatum.
- Susy era pi ottimista; Ma no, forse dopo questi 30 giorni tutto
torner come prima, visto che gli animali sono tornati, per me
potrebbero tornare anche le persone.
23.
- Lo speravo tanto anchio che fosse cosi, ma qualcosa mi diceva
che non era finita qui. Forse i miei pensieri erano un po
pessimisti ma avevo bisogno di essere preparato a tutto. Forse per
ora era facile passare le giornate ma quando avremo esaurito le
scorte di cibo, che non potevano durare per sempre, dovremo
coltivare tutto noi, dal grano per il pane, fino allidea di dover
caciare per avere la carne. Ma non finita qui, la natura avrebbe
preso possesso di tutto, gli animali sarebbero scesi verso le citt,
compresi quelli pericolosi, le strade sarebbero state invase dalla
vegetazione .. Tutto sarebbe tornato come in principio forse ho
appena detto qualcosa che non volevo che si avverasse. Di un tratto
ho sentito come una corrente fredda che mi attraversava il corpo,
il cuore mi batteva forte e veloce. Susy mi guardava e sorrideva,
hai pensato in modo giusto Paul perch met della frase scomparsa,
guarda ! . Ma io non volevo che fosse cos, volevo la normalit, il
mondo di prima. Quale parte scomparsa?, chiesi sperando che non
erano i miei pensieri a far sparire le parole. La seconda, quella
che dice e poi verr come era in principio, rispose Susy,
perch?.
- Forse non ti piacer ma ho pensato a cosa volesse dire in
principio e lunica cosa che mi veniva in mente era a come fosse il
mondo ai suoi inizi, forse migliaia di anni fa o di pi, prima del
uomo. Ora Susy aveva una espressione pi seria, anzi era proprio
preoccupata. Se la seconda parte , che il mondo torna come prima
degli uomini, allora la prima significa, per logica, che ci avverr
in trenta giorni, e secondo i miei calcoli mancano solo 23 giorni,
mentre diceva le ultime parole guardava il libro e potevo
chiaramente vedere che la frase era sparita del tutto. Nessuno dei
due osava parlare per almeno cinque minuti poi il silenzio fu
interrotto da un rumore fortissimo. Cose stato ?, abbiamo chiesto
tutte e due e siamo corsi fuori nella direzione dalla quale
proveniva questo trambusto. Non dovevamo andare molto lontani, era
tutto l davanti a noi. Un ammasso di lamiere e di ferro fumante
erano sparsi nel giardino della casa dei nostri vicini, e la casa
era praticamente del tutto distrutta. I pezzi erano irriconoscibili
ma uno aveva attirato la nostra attenzione, era come un ala di un
aereo. Quando eravamo pi vicini avevamo capito subito, era un
satellite o qualcosa di simile.
24.
- Si riconoscevano chiaramente alcuni pezzi ma quello che ci ha
dato la certezza era un rimasuglio di una scritta mezza bruciata
.NASA-USA. Siamo fortunati, dissi, linizio della fine del mondo
moderno inizia dal alto, come tutto del resto, cercavo di
sdrammatizzare ma Susy mi guardava in modo strano. E se questa cosa
fosse caduta sulla nostra casa?. Non credo che ci pu accadere,
perch se qualcuno voleva un mondo senza uomini avrebbe fatto
sparire anche noi come gli altri, non credi?. Anzi per dirla tutta
io non mi sono mai sentito cos bene come in questa settimana e
nemmeno tu hai avuto i tuoi soliti dolori alle spalle. vero, disse
Susy, non ci avevo pensato.
- Visto gli ultimi avvenimenti, dissi, mi viene da pensare a
tutto, ogni cosa che non sarebbe stata possibile prima, ora sembra
possibile. Vorrei solo poter dare un nome alla forza che ha dato
inizio a tutto questo. Forse Dio, disse Susy, sai lunica forza alla
quale abbiamo attribuito cose del genere da sempre. A tutte le cose
bisogna dare un nome prima o poi, anche perch dando un nome a una
cosa aiuta a comprenderla e conviverci meglio.
- Forse dovremmo chiamarlo cos, Dio, come lo abbiamo sempre
chiamato. Si forse hai ragione, le risposi, vorrei solo che fosse
un po pi chiaro nelle sue volont, dovrebbe far apparire non delle
scritte enigmatiche, ma semplicemente cosa dovremmo fare. Stavamo
rientrando in casa mentre il nostro dialogo andava avanti. Si per,
disse Susy, forse Dio vuole che sia cos, in modo che tutto quello
che riusciremo a fare sar perch cera in noi la volont di farlo, per
questo non dobbiamo mai dubitare. Sul tavolo cera ancora il libro
bianco aperto, Susy and a chiuderlo per metterlo a posto ma poi si
ferm. Aveva cambiato espressione in un attimo, gir il libro verso
di me e vidi una frase che stava scomparendo ma era ancora
leggibile, la verit e le parole buone sono sulla bocca di tutti. A
quanto pare ora ci concede anche delle risposte, dissi un po
scherzando, sembra che tu abbia centrato la situazione Susy. Era
una situazione buffa, per quanto potevo vedere e sentire tutto
quello che succedeva cera qualcosa dentro di me che si rifiutava di
credere. Forse con il tempo lumanit si era scordata di Dio e che in
realt la fede in lui era basata semplicemente sulabitudine di voler
credere in lui, e non avere fede in Dio.
25.
- Il libro bianco: Cap.3 Quinta parte
- Io non avevo mai creduto in Dio, anche perche mi era difficile
credere in qualcosa che non riuscivo a vedere o toccare. Nel
passato credevo solo nei miei sensi fisici, la vista, il tatto,
lolfatto, il gusto e lascolto. Le percezioni extra sensoriali erano
una cosa alla quale non davo molta importanza. Con il tempo e
lesperienza per non potevo fare a meno di accettare il fatto che
affinando i nostri sensi fisici ne possiamo scoprire degli altri,
che sono forse una specie di emanazione sottile di questultime. Il
sentire a un livello pi intimo, personale, sentir parlare la nostra
anima. La mia anima mi aveva parlato anche prima, anzi a volte
urlava ma io ero sordo alle sue parole. Sordo perche occupato da
altre cose, cose materiali alle quali davo troppa importanza, cose
che credevo fossero tutto nella vita
- . Ed era proprio la vita che un giorno mi ha fermato e ha detto
basta, il giorno in cui sono stato arrestato. proprio vero che
luomo, nella maggior parte dei casi, ha bisogno di sbattere la
testa per cominciare a vivere la vita per quello che , e non per
quello che si crede che sia. Sentire la vita per me avere fede.
Poter vedere la bellezza del mondo che mi circonda, poterlo
toccare, odorare i profumi che ci dona, ascoltare il suo canto e
gustarlo ogni giorno, per me la fede. Questo Dio, perche lui in
ogni cosa.
- Per questo ho smesso da tanto tempo a dare colpe ad altri per
come vivo la mia vita, e per questo ora cerco di non dividere le
cose una dal altra ma vederle come una cosa sola. Per troppo tempo
ho pensato che il mondo fosse diviso in bianco enero, brutto e
bello, buono e cattivo ect. Ma se ci si pensa un po siamo stati
noi, uomini, a dividere il mondo e le cose. Per questo ora cerco di
trovare lunit in tutto: negli uomini, nelle cose, nel mondo, e
soprattutto in me.
- Oramai mancavano 22 giorni alla scomparsa del mondo per come
era. Almeno cosi pensavamo. Eroun po preoccupato al pensiero che
tutto sarebbe scomparso, come avremmo fatto a sopravvivere?
26.
- Avremmo dovuto arrangiarci inventando le cose, costruendole, ed
il cibo avremmo dovuto coltivarlo noi. Erano anni che non facevamo
pi lorto, visto che laria e lacqua erano inquinati, e poi costava
meno comperarlo che coltivarlo. Questo mi fecce ricordare quando
ero in carcere, la ho visto come la gente si arrangiava per cuocere
il cibo che comperava.
- Dopo sette giorni al carcere di La Spezia ero stato trasferito
a Como. Questo mi rallegrava perche ero pi vicino a casa. Avrei
potuto, forse, sapere qualcosa in pi sul perche mi trovavo in
carcere. Era un carcere molto affollato. In cella eravamo in 4,
quando a malapena ci si stava comodi in due. Non avevo niente con
me, ne sigarette ne soldi. Mi sentivo perso. Ma sono bastati solo
cinque minuti e la voce che arrivato uno nuovo si era gi sparsa.
Subito era arrivata gente che mi chiedeva del perche ero li e da
dove venivo. Dopo aver raccontato un po la mia storia e successa
una cosa che non mi aspettavo: ex avvocati, incarcerati, che si
mettevano a scrivere delle richieste a nome mio per avere dei
chiarimenti, due pacchetti disigarette che sono arrivati da non so
dove e una tazza di caff buonissimo.
- Una solidariet che non pensavo ci potesse essere in un luogo
dove tutti erano bisognosi e in difficolt. Il cibo era qualcosa di
veramente non commestibile, anche perche non si poteva dare un nome
al contenuto. Tanti facevano la spesa una volta alla settimana e
poi cucinavano con dei fornelli a gas. Ma io, non avendo soldi, non
potevo fare come la maggior parte dei carcerati. Era passato solo
un giorno e mi sento chiamare dalla guardia di preparare le mie
cose. Ero quasi felice perche pensavo che mi portavano in Svizzera.
Invece mi hanno comunicato che sarei stato trasferito alla sezione
tre, cio il reparto di massima sicurezza. In quelistante ho visto
le facce di chi era vicino e ha sentito quello che aveva detto la
guardia. Erano tutti sorpresi, mi dicevano che era il posto dove
erano incarcerati dei boss della mafia, assassini, membri delle BR
.ect. Poi cera chi diceva che li si stava meglio, come se in un
carcere ci potesse essere un posto pi bello di un altro. Tremavo
dalla testa ai piedi, non so nemmeno come ho fatto ad arrivare al
terzo piano. Poi ecco che mi hanno condotto davanti alla mia nuova
cella. Dentro cera solo una persona e due letti. Ho fatto subito
conoscenza con gli altri, anche perche quando arriva uno nuovo
tutti sono curiosi.
27.
- Nelle celle cerano dei mobiletti, tipo comodini da camera da
letto, ai quali veniva fatto un buco nel asse sotto, poi alinterno
veniva rivestito di carta allu da cucina tante volte si montava il
fornellino a gas ed ecco il forno. Cera gente, mi ricordo di uno in
particolare che doveva scontare 27 anni per omicidio, che faceva
torte, focacce e tutto quello che gli veniva in mente. Un giorno
era arrivato con un pezzo di pizza e mi ha chiesto di assaggiarla.
Era buonissima. Aveva fatto una piastra mescolando sale grosso e
succo di limone che poi aveva cotto in una padella per non so
quanto tempo. Alla fine questa miscela e diventata durissima,
sembrava fatta di cemento. Quando faceva le pizze faceva scaldare
questa piastra con il fornellino e allo stesso tempo scaldava anche
il forno. Poi quando il tutto era pronto metteva la pizza sulla
piastra e infilava il tutto nel mobiletto forno. Ma non era tutto,
coltivavano il basilico e i pomodori nei fondi di caff, costruivano
dei coltellini con le lamette da barba infilandole nel manico dei
spazzolini da denti, le grattugie per il formaggio erano delle
scatolette di tonno vuote e bucate dallinterno verso lesterno in
questo modo la lamiera che veniva spinta bucandola era una vera e
propria grattugia. Questa era la parte , per cosi dire,
divertente.
- Mentre ero in carcere almeno quattro persone si avevano tolto
la vita, e di questo non cera traccia sui telegiornali. Cerano
persone che protestavano facendo il sciopero della fame fino al
punto di farsi morire. Pur essendo in una parte dove si stava
meglio, le condizioni erano pessime. Eravamo senza acqua, dentro la
temperatura arrivava anche sopra i 40 gradi, lassistenza medica
consisteva solo nelle pastiglie di buscofen e pastiglie per
dormire, che non erano altro che dei psicofarmaci.
- Era veramente dura li dentro, tanto che ogni volta che ci penso
sento le stesse sensazioni che avevo li dentro.
- Era gi mattino presto e la Susy stava ancora dormendo, forse
per le emozioni della sera prima. Cosa sarebbe scomparso nei
prossimi giorni?, mi chiedevo, le costruzioni, gli oggetti, le
automobili, forse tutto quello che era stato inventato e costruito
dal uomo. Mentre preparavo il caff sentivo Susy che stava per
alzarsi. Abbiamo passato la mattinata cercando di indovinare cosa
sarebbe successo veramente nei prossimi giorni. Susy ebbe un idea
veramente straordinaria quella mattina.
28.
- Quella di mettere delle fotocopie della stella a cinque punte
in tutti gli edifici che volevamo salvare, visto che aveva il
potere di far funzionare le cose, perche non avrebbe potuto anche
salvarle dalla distruzione. Cosi prendemmo le nostre fotocopie e
cominciammo a fare una lista di cose da salvare. La maggior parte
erano dei supermercati, farmacie.. tutto quello che per noi
significava sopravivenza. Passammo dei giorni in cerca di posti da
salvare.
- Erano passati 20 giorni e ce ne rimanevano altri 10 per
preparaci. Nel frattempo avevamo fatto anche delle scorte di cibo e
di semenze di ogni genere, caso mai il nostro piano non
funzionasse. Eravamo cosi presi che non ceravamo accorti che alcuni
edifici erano quasi del tutto scomparsi, non cerano rovine ma tutto
diventava polvere che poi spariva assorbita nel terreno. La nostra
casa era ancora intera e non dava segni di cedimento e per questo
eravamo convinti che anche gli edifici con la stella sarebbero
rimasti in piedi. Quando oramai mancavano solo sette giorni al
termine dei trenta, decidemmo di fare un controllo. Era una
delusione enorme per noi vedere che il nostro piano era un
fallimento. Ogni cosa si stava sgretolando, anche gli edifici che
volevamo salvare.
- Ma allora perche casa nostra ancora in piedi?, domandai ad alta
voce me stesso. Susy, come se sapesse qualcosa, mi disse, dobbiamo
tornare a casa e guardare nel libro bianco. Perche?, domandai,
Speri che ci sia qualcosa di scritto che ci dia una mano per
fermare tutto questo?, Oramai troppo tardi. Susy si era gi
incamminata verso casa con passo veloce ed io la segui. Andando
verso casa sentivo laria che diventava sempre pi fredda e in
lontananza vedevo delle nuvole scurissime. Stava arrivando un
temporale. Una volta a casa Susy mi disse di controllare se le cose
funzionavano ancora: le luci, lacqua e i vari macchinari. Era tutto
come prima. Susy prese il libro e con un sorriso, diqualcuno che gi
sapeva, lesse la frase: la pace sar grande se le proporzioni sono
giuste e la volontsincera. Cerca delle stanghe di ferro abbastanza
lunghe e mettile fuori al centro del giardino, disse Susy mentre
prendeva una fotocopia della stella e un compasso. Guardai il libro
per vedere la frase, ma era gi scomparsa. Usci fuori e presi tutte
le stanghe di ferro che avevo, fortuna che ogni tanto mi capitava
di fare qualche ringhiera per qualche cliente e avevo sempre del
materiale a portata di mano. Prendi anche la saldatrice, mi grido
Susy.
29.
- Susy voleva fare una stella pi grande ma non capivo il senso
del compasso. Ma poi mi era diventato tutto chiaro. Susy prendeva
la misura, dalla fotocopia, con il compasso riportandola sul ferro,
per moltiplicandola per dieci.Lei misurava ed io tagliavo i pezzi
segnandoli, era un vero lavoro di squadra. Questo riportare dal
piccolo al grande mi fecce venire in mente dei pensieri nuovi per
me. Pensavo a come lumanit negli ultimi decenni aveva soltanto
pensato a se stessi, e come pochi condividevano il bene con gli
altri. Quasi nessuno riportava dal proprio piccolo al grande che
cera fuori. Limportanza di condividere era scomparsa da tempo. Ci
si sentiva in pace dando delle cose in beneficenza, versando dei
soldi alle varie associazioni che si occupavano dei pi sfortunati e
andando in chiesa la Domenica per farsi vedere. Tutto veniva fatto
con automatismo degno di una macchina. Forse bastava solo portare
il proprio se stesso, condividere il vero umano dentro di noi con
il resto delumanit. Possiamo avere un credo diverso, una nazionalit
diversa, educazione diversa, colore della pelle diversa ma siamo
tutti Umani, e dentro ogni uno di noi c, anche se piccola, una
fiammella che ci rende tutti uguali anche se a volte difficile
accettarlo.
- la luce splende nelle tenebre pi profonde, e le tenebre non
lhanno accettata.
- Il nostro lavoro procedeva bene, ma nel frattempo anche quelle
nuvole scure si stavano avvicinando. Si sentiva aria di tempesta.
Dopo ore di lavoro avevamo una stella enorme, la sua diagonale
misurava intorno ai 15 metri. Eravamo tutte e due in piedi a
guardarla soddisfatti del nostro lavoro ma avevamo una sensazione
come se mancasse qualcosa di importante. Intorno cera un silenzio
che si poteva tagliare con il coltello, laria era densa e umida.
Speravo tanto in un segno di conferma che il nostro lavoro fosse
giusto, ma forse era chiedere troppo. Manca Qualcosa, disse Susy,
Si sembra anche a me , dissi. Ma cosa?. Susy corse dentro casa e
torno con il medaglione in mano, mancano i lati che vengono messi
da punta a punta in modo da formare un pentagono, vedi?. Ma come
mai sulle fotocopie non erano venute ?, chiesi sorpreso. Forse
perche il medaglione un po obliquo e la fotocopiatrice non riuscita
a captarli.
30.
- Susy era cambiata da quando tutto era iniziato, ogni giorno
diventava sempre pi ricettiva e intuitiva. A volte mi spaventava,
ma per fortuna cera. In poco tempo tagliai delaltro ferro per i
lati e cominciai a saldare. Mentre saldavo non vedevo niente
intorno a me perche avevo la maschera, ma una volta finito tolsi la
maschera e mi ci vollero un paio di secondi per realizzare quello
che era successo. Tutto intorno a noi si era formata come una bolla
di sapone, vedevo chiaramente la differenza di luce che cera al di
fuori di essa. Aveva un diametro molto grande, sicuramente oltre i
cento metri. Era come un muro invisibile che impediva alle nuvole
di passare. Erano poi solo delle nuvole, mi dissi, un temporale non
era poi cosi nocivo. Ma mi sbagliavo. Con il passare dei giorni ci
accorgemmo che non erano nuvole normali. Al di fuori del muro
sembrava che anche le piante soffrivano. Avevamo fatto una piccola
esplorazione lultimo giorno dei trenta che erano nel libro. Fuori
dal muro invisibile faceva molto freddo, la luce filtrava ma non
scaldava. Cerano pochissimi animali in giro e quelli che si
facevano vedere sembravano malati. Il mondo fuori cambiava in
fretta.
- Un po gi di morale andammo a dormire senza cenare sperando che
il giorno dopo qualcosa cambiasse.
- Quella notte ho sognato tutti i nostri parenti e amici. Solo
che non era un sogno normale.
- Era un sogno di quelli che sembrano veri. Sembrava il mondo di
prima, cerano le case,la gente, gli animali, tutto era come prima.
Lunica cosa era che non mi vedevano, anche se io potevo sentire la
loro voce. Ero andato verso dove era casa nostra e li ebbi la
sorpresa pi grande. Cera Susy, che sentendo i miei passi si volt e
mi chiese, anche tu stai sognando, vero?. Credo di si,
risposi.
- Un attimo dopo eravamo nel nostro letto svegli con mille
domande che ci frullavano nella testa. Dove eravamo? Cosa era
successo? Era una cosa reale o no?
- Ci aspettavamo di tutto oramai in un mondo dove tutto era
possibile. Stavamo bevendo il primo caff guardando fuori dalla
finestra in cerca di un cambiamento, ma lunico cambiamento era che
il cielo, al di fuori del muro, era ancora pi scuro e minaccioso.
Alcune delle nuvole erano cos basse che sembravano dei spettri.
Susy era andata a preparare un altro caff ed io sfogliavo il libro
bianco, e poi vidi la frase comporsi:
31.
- In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo
era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto stato fatto per
mezzo di lui, e senza di lui niente stato fatto di tutto ci che
esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini la
luce splende nelle tenebre , ma le tenebre non lhanno accolta.
- Era una parte del prologo di San Giovanni. Un testo sul quale
ci avevo riflettuto tempo fa. Spesso invece del Verboviene usata
Parola. La Parola che crea. Anche gli uomini hanno quel potere, di
creare con le parole, solo che il potere delle parole stato
dimenticato. Forse per questo il mondo stava cambiando, forse
perche troppe parole erano state dette senza pensare a quello che
avrebbero provocato. Quelle nubi scure potevano essere laccumulo di
tutte le parole dette in vano sotto forma di energia
- . Forse con il tempo questa energia scura aveva rotto
lequilibrio tra il bene ed il male che cresciuto sempre de pi. La
frase era scomparsa e come risposta apparve: la verit sulla bocca
di tutti . Questa frase era diventata come un Si per noi, oramai
significava che i nostri ragionamenti erano giusti. Chiamai Susy e
le raccontai tutto. Lei mi ascoltava e annuiva, come se per lei
tutto fosse una conferma. I trenta giorni erano passati, oggi era
il primo giorno di quello che in futuro avremmo chiamato Il Nuovo
Mondo.
32.
- Il libro bianco: Cap.4 Il Viaggio prima parte
- Era difficile pensare che il nuovo mondo si presentava a noi in
questo modo. Il cielo, al di fuori del raggio della stella, era
quasi nero, la temperatura sembrava scesa di almeno 10 gradi,
faceva molto freddo la fuori. Gli alberi erano in condizioni
pietose e gli animali assumevano sempre pi le sembianze dei
spettri. Noi ci sentivamo al sicuro dentro la nostra bolla di
sapone, ma non potevamo rimanere al interno per sempre. Era il
primo giorno ed era gi passato. Susy aveva preparato la cena e
senza tanti discorsi andammo a dormire. Quella notte, per ci
saremmo incontrati come la sera prima, nel nostro sogno. Eravamo
tutte e due davanti alla porta di casa nostra. Tutto sembrava
normale, ma presto ci accorgemmo che non potevamo interagire con le
cose di questo mondo. Entrammo in casa passando attraverso la porta
come se fosse fatta di aria.
- Dentro era proprio casa nostra, cerano i gatti che giravano
tranquilli, sul tavolo le solite cose che lasciavamo sempre..ma poi
Susy vide una cosa nuova, era Il Libro Bianco. Prov a prenderlo e
stranamente ci riusc. uguale al nostro, disse, con la differenza
che non vuoto, sembra una specie di racconto. Susy stava leggendo
il libro e lespressione del suo viso cambiava man mano che girava
le pagine. Cosa c, le chiesi, sembra che tu abbia visto un fantasma
dentro il libro. No, non un fantasma ma sembra come un racconto di
quello che stiamo vivendo noi, e la cosa strana che il racconto
arriva solo fino a questo momento, finisce con le mie ultime parole
di poco fa. Non ci potevo credere, anzi ero confuso, la mia mente
cercava una ragione di tutto questo ma era tutto invano. Ero
immerso nei miei pensieri quando sentimmo girare una chiave e la
porta aprirsi.Eravamo come congelati, chi era che aveva la chiave
di casa nostra? In un attimo ho pensato di vedere noi stessi ma poi
vidi la mamma di Susy seguita dal suo cane, Mia. Cristina, la mamma
di Susy, abitava non lontano da casa nostra e ogni tanto veniva a
trovarci, ma ora sembrava che anche lei cercava qualcosa in casa
nostra, cercava noi. Susy, Paul, in tanto guardava nelle
stanze
33.
- . Poi torn in sala e si mise a cercare un foglio di carta. In
tanto io e Susy cercavamo di attirare la sua attenzione gridando il
suo nome, ma era tutto inutile, era come chiamare il vento. Solo la
Mia sembrava percepire la nostra presenza, ci guardava ma sembrava
che anche lei non capiva. Cera solo un attimo in cuiCristina si era
voltata verso di noi, come se anche lei avesse percepito
qualcosa.
- Il pap e la mamma di Susy erano separati da anni ma erano
rimasti ottimi amici. Lei era naturopata di professione e il suo
pap un ex ingegnereche da anni faceva scultore.
- Cristina aveva preso un foglietto di carta e cominci a
scrivere:
- Cari Paul e Susy sono passata da voi a vedere perch non mi
rispondevate al telefono. da ieri sera che provo a chiamarvi, visto
che dovevate venire a cena da me. I vostri cellularivedo ora che
sono qui a casa vostra, spero non sia successo niente di grave,
appena vedete questo biglietto, per favore chiamatemi. Susy, Ieri
mattina quando sei venuta, hai lasciato la tua borsa a casa mia. Do
io la papa ai gatti perche mi sembrano affamati. Ciao, Mamma
Cristina .
- Era solita firmarsi cos, ma non capivamo una cosa: se noi
avevamo passato 31 giorni come mai qui mancavamosolo da 1
giorno?Cristina nel frattempo stava per andare via e noi non
potevamo fare nulla per dirle che eravamo li davanti a lei.
- Quando ero in carcere i genitori di Susy ci avevano aiutato
molto. In ogni modo. Ma non solo loro, cerano tantissime persone
che ci stavano vicine, ogni uno a modo suo. Dopo una settimana nel
carcere ho fatto conoscenza con il prete che dava messa una volta
alla settimana a tutti i carcerati. Gli avevo raccontato in grandi
linee cosa mi era successo e che non ho ancora avuto alcun contato
ne con un avvocato ne con i miei cari, Susy in particolare. Lei, ho
saputo solo dopo, aveva saputo dove ero e quando sono stato
trasferito in un modo a dir poco geniale. Aveva telefonato ovunque
per avere informazioni. Alla fine era capitata al posto giusto,
dove avevano le mie pratiche. Non so di che ministero si trattasse
ma la prima risposta che ha avuto e stata non possiamo dirle nulla,
sono cose riservate, e poi lei non nemmeno sua moglie, all epoca
non eravamo ancora sposati.
34.
- Ma dopo aver raccontato la nostra storia e quello che mi/ci
aveva capitato la signorina dalaltra parte ha fatto una cosa
meravigliosa: tenendo la cornetta del telefono vicino ha domandato
alla sua collega, ne che non possiamo dire che signor Glasgow stato
trasferito a Como, no signora non possiamo dire nulla del caso in
questione, arrivederci e grazie. Geniale, ma non era un caso
isolato ovunque la gente ci dava una mano in ogni modo. Il prete in
tanto prese il numero di telefono di casa nostra che gli avevo dato
dicendomi che lui non poteva fare molto. Dopo un paio di giorni era
venuta una guardia dicendomi che cera lavvocato per me. Mi preparai
subito e scesi con la guardia verso i locali dove si poteva
incontrare il proprio legale. Mi sentivo un po sollevato poter
vedere qualcuno che potesse spiegarmi cosa succedeva e cosa dovevo
fare. Quando entrai nella stanza ebbi una sorpresa, era il prete
che mi sorrideva. Teneva in mano una borsa che Susy mi aveva
preparato. Solo al pensiero che lui avesse incontrato Susy mi misi
a piangere come un bambino. Mi disse che le aveva telefonato e che
poi si erano incontrati nella sua chiesa e che hanno parlato a
lungo.
- Mi disse di non preoccuparmi perch non ero solo. Susy mi aveva
versato anche dei soldi con i quali potevo comperare le cose di
prima necessit: rasoio, dentifricio, sapone, acqua perch quella del
carcere era pericolosa, tanti avevano preso delle malattie. Il
prete aveva rischiato molto, e credo che non eroi lunico per cui si
dava da fare. In seguito, dopo un anno che ero a casa, ho provato a
chiamarlo e mi avevano detto che era stato trasferito. Assistevo
regolarmente alle sue messe in carcere, e quello che ho visto era
meraviglioso. Alle sue messe cerano persone di ogni religione ed
ogni uno pregava a modo suo senza dare importanza al fatto che era
una messa cattolica. Eravamo tutti uguali di fronte a Dio e questo
era un ottimo esempio, se pensiamo che al di fuori del carcere la
gente era disposta anche a uccidere chi era di un altra religione.
Ma li dentro ogni cosa, anche la pi piccola, diventava la pi
importante. Mi ricordo che un giorno vidi una libellula e mi venne
in mente che a casa spesso li guardavamo volare sopra la nostra
piscina, ogni volta sembrava che volevano dare uno show solo per
noi. Quel anno lestate era molto calda, si arrivava fino 40gradi ed
era strano vedere una libellula, anche perch nelle vicinanze non
cera acqua.
35.
- Anzi a volte lacqua mancava proprio, tanto che per giorni non
ci potevamo lavare, e per far funzionare i bagni usavamo delle
bottiglie riempite precedentemente. Una sera avevo assistito ad una
cosa bellissima, una grande festa. Mi sembrava tornato indietro nel
tempo quella sera. Eravamo al terzo piano, sotto il tetto del
carcere, e di conseguenza faceva molto caldo, laria era
irrespirabile di quanto era calda e non cera un filo di vento. Era
da quasi un mese che aspettavamo la pioggia.
- Una sera, in lontananza, cominciavano ad accumularsi delle
nuvole pi tosto scure e cominciavamo a sentire un po di aria
fresca. Dopo solo 10 minuti pioveva cosi forte che lacqua entrava
dalle finestre, nessuno aveva nemmeno pensato di chiuderle, anzi
eravamo tutti davanti a goderci la pioggia. Cera gente che cantava
dalla gioia, altri che gridavano, ma una cosa ci collegava tutti
eravamo felici, per della semplice pioggia. Vivendo, per la maggior
parte della gente e anche per me, ogni cosa era diventata normale,
dovuta. Il sole che si alza ogni mattina, lacqua che esce dai
rubinetti, la natura che ci circonda, il partner che ci ama perch
siamo sposati.ect. Ma tutto ci ora era cambiato, io stavo
cambiando.
- Cristina se ne era gi andata e nello steso momento, io e Susy,
ci trovammo faccia a faccia nel nostro letto. Eravamo svegli ed era
gi mattina. Mi sembra di cominciare a capire, disse Susy, mi sa che
tutti sono stati portati in un altro mondo, parallelo a questo o
qualcosa del genere. E per di pi sembra che trenta giorni qui
corrispondono a un giorno di la. Susy sembrava convinta di quello
che diceva, ed io ero pi o meno daccodo con lei, se non fosse per
il mio dubbio di chi sia stato portato in unaltra realt, noi o gli
altri?.
- Ma Il Libro Bianco, quello sul tavolo a casa nostra, come e che
raccontava i nostri trenta giorni qui, chiesi ad alta voce. Forse
siamo noi a scriverlo in qualche modo, visto che ora tutto
possibile, perchnon potrebbe essere cosi?, disse Susy. Perch no, in
fondo le cose che erano successe qui erano ben pi strane.
- Ci alzammo per il nostro solito caff, ma gi riuscivamo a
percepire una certa tensione nelaria, e non solo. Mi sembrava di
sentire una specie di voce, come se qualcuno parlava attraverso il
vento. Susy mi guard e avevo capito subito che anche lei sentiva la
stessa cosa. Altre novit, le dissi, ci mancava solo questa.
Aspetta, disse lei, voglio capire di cosa si tratta.
36.
- Aguzzammo le orecchie, a parte la voce misteriosa, cera un
silenzio spettrale. Susy era uscita in giardino ed io andai a
preparare del caff. Susy, pronto vieni, la chiamai, tanto abbiamo
tutto il giorno per scoprire di cosa si tratta. Entr dentro e con
se aveva un foglietto di carta, ovviamente ha scritto quello che
riuscita a capire. Non le chiesi nulla, anche perch ogni volta poi
succedeva qualcosa. Ero come stufo di questa cosa, volevo che
finisse tutto, volevo tornare indietro, volevo la vita di prima.
Diventava sempre pi difficile pensare a tutto quello che ci
succedeva. Per quello che sono riuscita a capire secondo me il
messaggio questo:
- seguite il vento, seguite la voce la dove fa freddo ed il buio
e padrone, superate gli ostacoli non distruggeteli, vi saranno
utili, rettificate, vi sar rivelato il principio ed ilfine ultimo
della vita.
- Ecco, disse Susy, penso che sia tutto. Si ripete sempre la
stessa cosa, ora bisogna vedere se ci che penso io e giusto. Cosa
pensi che sia, chiesi, perch a me sembra un po senza senso tutto
questo.
- Secondo me dovremmo andare a cercare qualcosa che ci aiuta a
comprendere, non so ancora cosa, ma che ci aiuta a capire perch il
mondo si diviso e cosa dovremmo fare noi, perch se siamo rimasti
solo noi due qui ci deve essere una ragione. Susy cercava di essere
chiara per farmi capire ma era sempre pi difficile. Distinto presi
il libro in cerca della solita frase di conferma alle nostre
affermazioni e supposizioni, La verit e sulla bocca di tutti, ma
questa volta non cera. In cambio era apparso qualcosa di nuovo, un
disegno. Il disegno rappresentava una pietra, una pietra normale,
qualsiasi, e sotto il disegno cera una frase:
- Questo siete voi, questo sono tutti, questo siete diventati,
pietre grezze, nulla si pu costruire con esse, nulla che duri nel
tempo. Sgrossate affinch attraverso luno tutti trovino il proprio
specchio. Il viaggio sar lungo e difficile ma abbiate fede in
quello che custodite.
- Bene, dissi, allora dobbiamo partire per quanto ho capito? Si,
mi rispose Susy, e dobbiamo farlo in fretta, non so se la voce sar
permanente. Non vorrei che svanisse nel nulla. Ma io gi adesso non
sento pi nulla, le dissi, ovviamente dentro di me cera qualcosa che
si opponeva al fatto di uscire dalla bolla di sapone, e poi andare
a cercare qualcosa, che cosa
37.
- ? Si stava cosi bene dentro, avevamo tutto perch dovevamo
preoccuparci del resto. Ma Susy non era daccordo e cominciava gi a
preparare la lista di cose da portare con noi. Io presi la piccola
stella e andai a cercare tra quello che era rimasto dei
supermercati. Cercavo una tenda e altri articoli da campeggio, non
sapevamo ne quanto tempo ne quanto lontano saremmo dovuti andare. A
nessuno dei due piaceva il campeggio ma non avevamo altra scelta.
Da quello che vedevo non era rimasto pi nulla delle costruzioni che
cerano, solo alcuni negozi, dove avevamo lasciato la stella, si
reggevano ancora in piedi, ma presto anche quelli sarebbero
scomparsi. Eravamo fortunati, trovai ancora intatto linterno del
supermercato. Presi tutto il necessario e mi incamminai verso casa
con una certa fretta. Al di fuori del cerchio della stella che
avevamo costruito lambiente era freddo, incolore, si percepiva una
certa tensione, una specie di paura che ora sentivo molto forte. Ad
un tratto qualcosa mi passo vicino, sembrava un ombra, ora di
nuovo, cominciavo a sentirmi debole tanto e che ho dovuto sforzarmi
per non cadere. Cercai, nella tasca,la stella, avrebbe dovuto
creare un campo di protezione, ma non cera. La mia mente cercava di
ricordare dove avrei potuto lasciarla, il supermercato! Lombra si
stava avvicinando di nuovo, lasciai cadere tutto per terra e corsi
verso lentrata pi forte che potevo
- . Ho cominciato a cercare tra gli scafali delle tende, tra le
lampade a gas, ma non cera. Poi vidi una piccola luce che splendeva
in mezzo alle coperte, si era li che lavevo lasciata, lavevo
appoggiata per poter piegare alcune coperte che ci potevano
servire. Corsi verso gli scafali e quando la presi in mano era come
se la paura ed il freddo che sentivo fossero scomparsi. Mi sentivo
sollevato. Ripresi le cose che avevo lasciato cadere e con passo
veloce mi diressi verso casa. Raccontai tutto a Susy e lei decise
che forse era meglio fare qualcosa per non perdere pi la stella.
Prese una catenella e si mise la stella al collo, come una collana.
Cosi forse non rischiamo di lasciarla in giro o perderla, disse
soddisfatta. Lei aveva gi preparato il cibo e qualche medicina da
portare con noi, mancavano solo le cose che avevo portato io. Verso
sera avevamo tutto pronto, non ci rimaneva che partire. Uscimmo
fuori e ci che ci si presentava davanti non era consolante. La
situazione fuori stava peggiorando, gli alberi stavano morendo e
degli animali nessuna traccia. Tutto intorno soffriva e chiedeva
aiuto, ora lo sentivamo dentro di noi. Le ombre erano sempre pi
visibili e sembrava che ogni tanto tentassero di penetrare la bolla
di sapone che cera intorno a noi, erano sempre pi violente.
Dovevamo partire al pi presto, ma non ora, non di notte. Saremmo
partiti la mattina dopo con le prime luci delalba, o quello che ne
era rimasto.
38.
- Il libro bianco: Cap.4 Il Viaggio seconda parte
- Era la mattina presto ed eravamo gi pronti per partire. Susy
aveva preparato delle scorte di cibo e acqua per almeno un paio di
settimane. Non sapevamo quanto tempo avremmo dovuto viaggiare.
Dovevamo seguire quella voce che sentivamo nel vento. Proveniva da
Nord. Sulla porta di casa ci venne in mente che dovevamo in qualche
modo assicurarci che anche i nostri gatti avessero da mangiare per
il tempo che eravamo in viaggio. Susy cosa facciamo con i gatti?,
le chiesi, il viso di Susy in quel momento divento preoccupato, e
disse, Sai in questi giorni non li ho visti molto, a dire la verit
lultima volta che li ho incontrati era nel nostro sogno. Era vero,
ora che ci stavo pensando erano nel altro mondo, dove tutto era
ancora come prima. Hai ragione, dissi, forse loro hanno potuto
tornare dopo averci dato un po di conforto e speranza in quei
momenti di confusione. Cercammo per un po, tanto per essere sicuri
che cosi fosse, e dopo mezzora decidemmo di partire lasciando
comunque le ciotole piene.
- Vedevamo davanti a noi avvicinarsi la fine della bolla che ci
separava dal mondo esterno e cominciavamo gi a sentire il freddo
che era l fuori. Ma noi avevamo la stella. Al di fuori il mondo
cambiava in fretta, la natura, pur con fatica, si stava riprendendo
ci che le era stato tolto. Le strade erano quasi del tutto invase
dalle radici e lerbaccia, le case non cerano pi, o almeno stavano
piano, piano scomparendo. La vegetazione per non era per come
eravamo abituati a vederla, aveva un colore verde grigio e nemmeno
la forma degli alberi era pi quella che conoscevamo. Erano tutti
storti, con delle forme strane, e le radici spuntavano pi fuori che
dentro nella terra. Sembravano dei tentacoli che volevano avvolgere
tutto. Andavamo verso Nord in silenzio. Come se avessimo paura che
qualcuno ci potesse sentire. Ovunque cera nebbia. Ma pi che nebbia
erano dei banchi che si spostavano trasportati del vento. Erano
come quelli che cercavano di avvolgermi davanti al supermercato, ma
questa volta Susy aveva con se la stella e i banchi stavano alla
larga. Pur essendo la mattina presto, di luce c nera poca.
- Susy non era una grande camminatrice, ma ora sembrava
lincontrario, era davanti a me di quasi dieci metri e io dovevo
stare al suo passo per non perderla.
39.
- La vegetazione si faceva sempre pi fitta e a volte sembrava
impossibile proseguire. Mi stava venendo la rabbia e odio di tutta
questa situazione.Perche noi? Perche io e non qualcun altro? Volevo
tornare indietro, alla mia vita di prima, con le mie cose di prima.
Dentro di me cera voglia di scappare, ma non potevo lasciare qui
Susy sola, in mezzo a questa foresta. Ceravamo addentrati da pi di
un ora in quello che sembrava una foresta fitta. Pur conoscendo la
zona non riuscivo a riconoscere il posto, era tutto diverso ed in
pi il la luce scompariva sempre pi. I pensieri cattivi invadevano
la mia mente, cominciavo ad avere dubbi su quello che stavamo
facendo. Seguivamo le indicazioni di qualcuno che non riuscivamo a
vedere, qualcuno che forse si prendeva gioco di noi. Ma non potevo
lasciare Susy da sola. Lei sembrava cosi decisa nel compiere questo
viaggio. Il terreno cominciava a salire e diventava sempre pi
roccioso. Pensavo alla frase comparsa sul libro bianco, siete tutti
delle pietre grezze. Qui intorno cerano tantissime di pietre, li
vedevo come dei uomini che hanno lasciato il loro cammino a met.
Avrei voluto essere una di queste pietre, almeno non avrei pi
sentito ne fatica ne freddo, mi sarei lasciato cadere li in mezzo a
tutti gli altri a seguire il corso della vita per come veniva.
Perche avrei dovuto costruire qualcosa, per chi
- ? La tentazione era forte, ed il zaino che portavo sempre pi
pesante. Susy invece sembrava leggera come laria, come se non
sentisse ne freddo ne stanchezza, lei che anche destate dormiva con
i calzettoni.
- Quello era forse il mio ultimo pensiero prima di cadere. Avevo
sentito il terreno che cedeva sotto i miei piedi, poi pi nulla.
Apri gli occhi solo quando era notte, avevo ferite ovunque a causa
della mia caduta. Cercavo con lo sguardo Susy, ma non la vedevo. Un
senso di paura mi pervase tutto il corpo. Cominciai a chiamare
gridando il suo nomeper ore in vano. Non ebbi nessuna risposta. Era
strano che lei fosse proseguita senza di me, e se le fosse successo
qualcosa? Se fosse caduta anche lei cercando di soccorrere me?
Dovevo cercarla, ma la torcia che avevo con me si era rotta con la
caduta. Sentivo molto freddo e le ombre che mi passavano vicine
erano come delle lame taglienti di angoscia, ansia e paura. Dovevo
cercare un riparo. A tentoni mi arrampicavo verso non so dove,
sentivo le pietre fredde e taglienti sulle mie mani e su tutto il
mio corpo. Nel buio vidi qualcosa di ancora pi scuro, sembrava
lentrata di una grotta. Mi sentivo in salvo.
40.
- Si era proprio una grotta. Entrai dentro e con un fiammifero
feci un po di luce, conoscevo questa grotta, era chiamata la grotta
del Eremita, solo che ora sembrava pi profonda. Il freddo era meno
intenso allinterno e cosi decisi di passare la notte qui. Avrei
cercato Susy con le luci del mattino. Avevo dormito poco e male
quella notte. Ho sognato Susy che mi aspettava in un posto che non
avevo mai visto prima, in riva ad un lago che non conoscevo, in un
posto dove la natura era per come la conoscevo e la luce del sole
splendeva e scaldava ogni cellula del mio corpo. Apri gli occhi
nella speranza di vedere un po di luce e ritrovai solo buio. Nulla
era cambiato. Doveva essere gi mattina, ma lunica luce che vedevo
era quella dei miei fiammiferi, che da li a poco sarebbero finiti.
Ebbi una sorpresa quando spensi il fiammifero, una piccola luce
cera ma non proveniva da fuori ben si dalla profondit della grotta.
Non era forte per almeno riuscivo a vedere verso dove portava.
Forse era Susy che cercava me? Ho cominciato a gridare il suo nome
per quanto potevo andando verso la luce. Man mano che andavo avanti
sembrava che la luce si allontanasse sempre di pi. Mi fermai per un
attimo e mi accorsi che avevo lasciato il mio zaino al entrata
della grotta.
- Era poco male lo avrei ripreso dopo, al mio ritorno. Decisi di
seguire il sentiero che portava sempre pi in basso, verso la luce.
Ora faceva pi freddo, la corrente daria era sempre pi forte, tanto
e che facevo fatica anche a camminare. Ero stanco ma dovevo andare
avanti, non potevo fermarmi. Dovevo seguire quella piccola luce che
vedevo in lontananza, perch forse alla fine avrei trovato Susy.
Questa solitudine mi faceva paura.
- Come quando ero in carcere. Pur essendo i carceri super
affollati mi ero sempre sentito solo li dentro. Forse perch la
solitudine in qualche modo mi obbligava a guardarmi dentro. Li ho
potuto, anzi ho dovuto spogliarmi di tutto ci che ero in
precedenza. Dimenticare il mio orgoglio, il mio ego, il desiderio
di vendetta, la rabbia, lodio.di tutto ci che offuscava la mia vera
natura. Anche li avevo tanta paura, senza sapere di cosa, ma ne
avevo veramente tanta. Le mie giornate erano una continua ansia e
angoscia. Mi ricordo aspettavo con ansia che mi trasferissero in
Svizzera, perch solo li che potevo avere dei chiarimenti e
finalmente andare a casa.
41.
- Il giorno era arrivato. Una mattina la guardia di turno era
venuta a dirmi che dovevo preparare tutte le mie cose perch ,
finalmente, mi trasferivano in Svizzera. Ho fatto tutto molto in
fretta mettendo tutte le mie cose in un sacco della spazzatura e
poi via verso il furgone che mi avrebbe portato a casa. Una volta
nel furgone mi avevano messo le manette, quelle che ti legano le
mani e poi anche i piedi. Mi era tornato il ricordo del mio
trasferimento da La Spezia a Como. Avevo passato tutto il viaggio
chiuso e ammanettato in una gabbia 50x50cm alinterno del furgone.
Quasi cinque ore di viaggio senza mai uscire, senza ne acqua ne
cibo. Ma adesso il viaggio sarebbe durato al massimo un ora, non di
pi.
- Pensavo che il peggio fosse finito. Ero in Svizzera da solo un
ora e mi trovavo gi in una cella della questura, picchiato e
maltrattato per non aver detto quello che loro volevano, perch loro
non volevano la verit. Ero da solo in cella, una cella senza
finestre. Camminavo giorno e notte avanti e indietro per tenermi
occupato e per non aver paura. Ogni singolo rumore mi faceva
trasalire di paura,paura che fossero venuti a picchiarmi di
nuovo.
- Il giorno stesso avevo raccontato tutto al pubblico ministero,
che gli agenti che hanno preso la mia deposizione me avevano messo
le mani addosso. Mi aveva detto che avrebbe fatto delle indagini su
questi due agenti, ed e per questo che avevo paura, paura di una
vendetta. Erano dieci giorni da incubo. I tre mesi passati in
carcere ad aspettare questo momento erano niente in confronto ai
dieci giorni passati in questa cella senza finestre in
Svizzera.
- Ora mi rendevo conto di che cosa mi aveva tenuto in vita per
tutti quei giorni, La Fede. La fede in me e che oltre a tutto
quello cera qualcosa di pi grande. Alla quale non potevo arrivare
per comero. Ecco perch ero caduto prima, pensai, avevo perso
fiducia. Pensavo che dimenticando ci che ero tutto sarebbe andato
bene, ma cosi non era. Il peso era rimasto, pesava come piombo
questa volta.
- E questo piombo aveva bisogno di essere purificato, questa
pietra aveva bisogno di essere sgrossata. Mentre pensavo non mi ero
accorto che ero entrato in una specie di pozza dacqua. Avevo freddo
ed ero stanco, e le ferite facevano sempre pi male.
42.
- Malgrado tutto avevo ancora la forza per continuare, dovevo
raggiungere quella luce. Pi pensavo a lei, pi mi sentivo leggero e
forte. Cercavo di avere le idee chiare, di togliere ogni
risentimento, odio e rabbia che avevo dentro. Quelle cose non
dovevano decidere per me, se no tanto valeva fermarmi. Laria ed il
vento in quel momento si fermarono ed anche lacqua del pozzo non
cera pi. Mi trovavo in una specie di allargamento della grotta,
come una stanza. Mi ricordai della voce che sentivo nel vento, ma
anche quella era sparita. Avevo i vestiti bagnati e mezzi rotti.
Avrei voluto avere solo un fuoco dove scaldarmi e asciugarmi, in
quelmomento. Decisi di riposarmi un po e magari anche dormire. Non
avevo finito nemmeno finire il mio pensiero che ero gi nel mondo
dei sogni. Quella notte avevo sognato il fuoco, ma non un fuoco
qualsiasi, era un fuoco purificatore. Ero come in una battaglia:
combattevo con delle cose che cercavano di portarmi sempre pi
vicino al fuoco. Mi attraversavano, ed ogni volta era come se mi
strappassero dei pezzi di me che poi bruciavano nel fuoco. Era una
battaglia durissima, ma pi andava avanti pi mi sentivo leggero, era
tutto cosi strano. Alla fine mi arresi e vidi una grande luce
attraversare il mio corpo e portare via con se una massa scura e
informe che gett nel fuoco.
- Nel sonno cominciai a sentire anche il calore che questo fuoco
emanava. Prima che il sogno finisse lultima cosa che vidi era la
luce che tornava verso di me. Apr gl