IC Beinasco Gramsci I C Borgaretto

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IC Beinasco Gramsci I C Borgaretto. Lucia Papalia 4 ottobre 2011. Programma dell’incontro. L’osservazione La didattica inclusiva La diagnosi Il PDP Strumenti compensativi e misure dispensative. Osservazione in classe. - PowerPoint PPT Presentation

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IC Beinasco GramsciI C Borgaretto

Lucia Papalia

4 ottobre 2011

Programma dell’incontro

• L’osservazione• La didattica inclusiva• La diagnosi• Il PDP• Strumenti compensativi e misure

dispensative

Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

Osservazione in classe

Le Linee Guida ribadiscono che la capacità di osservazione degli insegnanti è fondamentale per:•il riconoscimento di un potenziale disturbo;•individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo. Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

Osservazione delle prestazioni atipiche

• Quando un docente osserva tali caratteristiche nelle prestazioni scolastiche di un alunno, predispone specifiche attività di recupero e potenziamento.

• Se, anche a seguito di tali interventi, l’atipia rimane, sarà necessario comunicare alla famiglia……..

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Avere buone capacità di RELAZIONARSI con gli altri

Avere buone capacità di RELAZIONARSI con gli altri

essere coordinati e precisi nei MOVIMENTI

essere coordinati e precisi nei MOVIMENTI

ABILITÀABILITÀ

stare ATTENTO a lungo senza

distrarsi

stare ATTENTO a lungo senza

distrarsi

avere la capacità di ordinare le SEQUENZE

avere la capacità di ordinare le SEQUENZE

avere una corretta idea

delloSPAZIO

avere una corretta idea

delloSPAZIO

RICORDARE molte informazioni di diverso tipo

RICORDARE molte informazioni di diverso tipo

Comprendere ed usare un LINGUAGGIO appropriato

Comprendere ed usare un LINGUAGGIO appropriato

Sistema del PENSIERO SOCIALE

Sistema del PENSIERO SOCIALE

SistemaMOTORIOSistema

MOTORIO

SISTEMI NEUROEVOLUTIVI

SISTEMI NEUROEVOLUTIVI

Sistema di controllodell’ATTENZIONESistema di controllodell’ATTENZIONE

Sistema di OrdinamentoSEQUENZIALE

Sistema di OrdinamentoSEQUENZIALE

Sistema di OrdinamentoSPAZIALE

Sistema di OrdinamentoSPAZIALE

Sistema MNEMONICOSistema MNEMONICO

SistemaLINGUISTICO

SistemaLINGUISTICO

Avere buone capacità LOGICHE e di risoluzione di situazioni problematiche

Avere buone capacità LOGICHE e di risoluzione di situazioni problematiche

Sistema del PENSIERO

SUPERIORE

Sistema del PENSIERO

SUPERIORE

I 9 sistemi implicati nei processi dello sviluppo e dell’

apprendimento Percezione

stimoli inviati dai canali sensoriali e loro

integrazione

Percezione stimoli inviati dai canali

sensoriali e loro integrazione

Sistemi PERCETTIVISistemi

PERCETTIVI

Carlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV- carlo.muzio@fastwebnet.itCarlo Muzio, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta, doc.di Neurolinguistica UNI.PV- carlo.muzio@fastwebnet.itLucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

La percezione uditiva

• La percezione uditiva non è la capacità di sentire suoni o rumori, bensì la capacità di selezionarli ed interpretarli.

• Quindi “percezione” e “capacità” sono due cose diverse: la sola capacità non garantisce una buona percezione.

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Disturbi del processamento uditivo

centrale• L’orecchio trasforma il segnale

acustico in segnale elettrico.• La percezione uditiva è un’attività

neurale; lo sviluppo dipende da caratteristiche genetiche ed esperenziali.

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L’apprendimento della lettura e della scrittura dipendono da buone abitudini di ascolto; se il bambino non prende dimestichezza con diversi modelli sonori e non distingue parole simili per suono, non riuscirà a leggere e scrivere correttamente.

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Attività con le mani, con il corpo, con gli strumenti…

• Riproduzione di ritmi con le mani;• gioco della discriminazione della

sorgente sonora: bendare il bambino, suonare uno strumento scelto fra tre o quattro presentati e chiedere al bambino di indicare lo strumento suonato;

• dare una risposta motoria ad un ritmo precedentemente ascoltato (es.: due battiti/silenzio/un battito = due passi/pausa/un passo);

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• Riconoscere suoni e rumori;• Riconoscere suoni o rumori

uguali/diversi;• Gioco della sequenza sonora: bendare

il bambino, suonare due o tre strumenti in successione e chiedere al bambino di nominare gli strumenti in ordine dal primo all’ultimo.

• Riconoscere parole/sillabe uguali/diverse (palla/balla; po/bo…);

• Il telefono senza fili.

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http://www.ddrivoli1.it/portomusica/musica.htm

http://www.giochi-bambini.it/musica/html

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La percezione visiva

• È il prodotto di un complesso processo che si sviluppa e si modifica col crescere dell’età.

• È importante considerare: • l’acuità visiva;• la motilità oculare;• l’accomodazione (messa a fuoco);• la visione binoculare

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Per leggere

• è necessario aver raggiunto un adeguato sviluppo percettivo-visivo che consenta l’identificazione e il riconoscimento delle lettere;

• aver acquisito la corrispondenza grafema/fonema (memoria di lavoro, memoria uditiva).

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Per scrivere

• è necessario aver acquisito:• abilità visive;• abilità visuo-percettive;• abilità visuo-spaziali;• memoria visiva.

Abilità visive + abilità motorio-prassiche =

Integrazione visuo-motoriaLucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

Ridotte competenze nell’Area Visuo-percettiva e Visuo-spaziale

possono provocare

Nella lettura• confondere lettere uguali;• lettura lenta e/o imprecisa;• perdere il segno;• rileggere;• saltare le parole corte;• invertire le lettere (al invecedi la).

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Nella scrittura• irregolarità nella dimensione delle

lettere;• irregolarità nei rapporti spaziali tra le

lettere;• confondere lettere simili (a/e;

p/b/d/q; m/n);• irregolarità nella posizione delle

lettere (rispetto al rigo).

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In matematica e geometria• irregolarità nella dimensione di

lettere e numeri;• difficoltà nell’incolonnamento;• difficoltà nella riproduzione di forme;• difficoltà nel disegno geometrico.

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E in generale difficoltà• nella gestione dello spazio nel foglio;• nel copiare dalla lavagna (memoria

visiva) • nel rilevare i particolari degli oggetti;• nelle attività motorie generali;• nella motricità fine (es. ritagliare).

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Attività

• Riconoscimento di forme, di colori, di grandezze.

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Posizione nello spazio

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Copie da modelli

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• Schede Frostig (coordinazione visuo-motoria, percezione figura-sfondo, costanza percettiva, percezione della posizione nello spazio, percezione dei rapporti spaziali).

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Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.ithttp://www.ddrivoli1.it/portoattenzioneosservazione/osservo.htm

Cosa osservare anche:

• Postura asimmetrica rispetto al piano di scrittura;

• inclinazione della testa;• distanza dal foglio;• impugnatura;• affaticamento.

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Cosa fare infine:

Consigliare alla famiglia una visita ortottica

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Sviluppo psicomotorio

La motricità è propriamente la capacità di compiere tutti i movimenti possibili con il proprio corpo. Tale facoltà rappresenta, inoltre, in senso prettamente evolutivo, un accesso primario e insostituibile verso l’interazione con gli altri e con l’ambiente.

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Abilità

• Motricità globale (coordinazione, dissociazione dei movimenti, regolazione tonica);

• schema corporeo e consapevolezza corporea;

• organizzazione spaziale;• abilità visuo-percettive e visuo-

spaziali;• prassie.

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Le prassie

Sono atti motori finalizzati che implicano l’uso di oggetti.Per eseguirli è necessario: •avere la rappresentazione mentale dell’attività;•formulare il programma motorio (sequenza delle azioni);•realizzare l’azione e controllare il risultato.

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Cosa osservare:

• bambini goffi/impacciati;• difficoltà nella gestione quotidiana;• disordine;• difficoltà a imparare uno sport;• difficoltà a imitare;• difficoltà a copiare;• difficoltà grafomotorie.

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E ancora…

• presenza di iperattività o inibizione,• difficoltà relazionali e

comportamentali, insicurezza emotiva,

• difficoltà ad adattarsi ed accettare situazioni nuove.

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Attività• Giochi di movimento e di

coordinazione motoria.• Percorsi.• Giochi con la palla: lanciare, afferrare,

far rimbalzare, palleggiare• Giochi di imitazione di posture e di

movimenti.• Ritagliare, incollare, strappare,

modellare, allacciare….

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Se i problemi permangono

consigliare alla famiglia di rivolgersi ad un neuropsicomotricista.

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• La disgrafia è un disturbo specifico

dell’apprendimento che si evidenzia come

difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e quelli

numerici;

• riguarda il grafismo e non l’ortografia e la

sintassi;

La disgrafia

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Tratti caratteristici

• La scrittura di un bambino disgrafico è deficitaria soprattutto rispetto ai criteri di:

• velocità, • leggibilità e • qualità della grafia.

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Un soggetto disgrafico può invece:

essere in grado di disegnare bene,

avere una buona manualità.

Infatti nonostante sia la scrittura che il

disegno siano movimenti che compie

la mano, si attivano processi neurali

differenti.

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SVILUPPO DELLE CAPACITÀ GRAFICHE

• Intorno ai 20 mesi il bambino è in

grado

di tracciare le prime forme chiuse;

• si sviluppa il disegno;

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• a 5 anni il bambino entra

spontaneamente nella fase

pre-calligrafica;

• dai 7 ai 10 – 11 anni si ha lo sviluppo

della fase calligrafica.

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PER SCRIVERE IL BAMBINO DEVE

• Abbinare al suono il segno: dal

fonema al grafema;

• recuperare dalla memoria la forma

del grafema (lettera);

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• recuperare dalla memoria la sequenza

motoria, cioè l’insieme dei movimenti

necessari per scrivere la lettera;

• tenere conto delle convenzioni di

scrittura.

• controllare la postura, l’impugnatura e

la pressione.

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CONVENZIONI DI SCRITTURA

• Dimensione, direzione e proporzione

delle lettere;

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• distanza tra le lettere e tra le parole;

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• spazio occupato rispetto alla riga e rispetto al foglio;

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Scrittura che non rispetta i margini del foglio

Individuazione

La scrittura di un bambino disgrafico

è deficitaria soprattutto rispetto ai

criteri di: velocità, leggibilità e

qualità della grafia.

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Cosa osservare?

• Micro o macro grafie, con fluttuazioni tra le due.

• Difficoltà a rispettare gli spazi tra le parole e/o le lettere.

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Difficoltà nel rispettare le regole

riguardanti la disposizione spaziale di

lettere e parole.

Scrittura fluttuante rispetto al rigo

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Difficoltà ad apprendere ed automatizzare i movimenti necessari a produrre i grafemi ed a collegarli (direzionalità e continuità del gesto).

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Difficoltà a modulare la pressione

della mano sul foglio.

Scrittura eccessivamente lenta o

precipitosa.

Impugnatura scorretta.

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• Difficoltà nella progressione del tratto, ridotta fluidità, interruzioni.

• Crampi, fenomeni dolorosi, sudore, tremori.

• Rigidità del braccio e della spalla.

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Difficoltà posturali.

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COPIARE

Anche copiare è un’attività complessa,

specialmente dalla lavagna.

Richiede:

• discriminazione e memoria visiva,

•analisi spaziale;

•pianificazione costruttiva.

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Quando mi accorgo del problema?

• Alla scuola dell’Infanzia;

• in prima;

• dalla seconda in poi;

• in terza!!!

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Spesso gli errori sono più frequenti nella parte finale dei lavori perché i bambini si stancano molto.

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Attività propedeutiche alla scrittura

Da proporre alla Scuola dell’Infanzia,

all’inizio della scuola Primaria, anche in

seguito, ogni volta che se ne ravvisi l’utilità.

• Attività motorie: esercizi e giochi eseguiti a

corpo libero (con le braccia: movimenti

ondulatori, serpentine, cerchi, spirali).

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• Esercizi grafici sul piano verticale: su grandi fogli di carta appesi al muro (colori a dita, matite, pastelli a cera, pennarelli, gessi, pennelli).

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Esercizi grafici sul piano orizzontale:

• su fogli A3 il bambino esegue

tracce grafiche attraverso

movimenti manuali fini (con la

matita, o con le matite colorate o

con i pennarelli…);

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• su linee tratteggiate il bambino segue

con la matita percorsi continui o

semicontinui a complessità crescente e

a grandezza decrescente.

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http://www.bancadelleemozioni.it

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Per la scrittura

Preferire lo stampatello maiuscolo:• è composto da pochi elementi (linee,

cerchi, semicerchi);• richiede la memorizzazione di poche

sequenze motorie;• le lettere sono separate quindi più

facilmente distinguibili;• le lettere non cambiano a seconda

della posizione nello spazio (p, b, d, q).

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INSEGNARE LA SEQUENZIALITÀ DEL GESTO GRAFICO

Non insegnare in contemporanea più caratteri

A a A aOgni lettera richiede una particolare sequenza motoria, una particolare prassia.Quindi:dare al bambino il tempo di acquisire e consolidare gli schemi motori.

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Strategie

• Mostrare a ogni bambino come si fa

ciascuna lettera;

• insistere sui collegamenti tra le

lettere (per il corsivo);

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INTRODURRE IL CORSIVO CON GRADUALITÀ

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In caso di difficoltà visuospaziali (rispettare gli spazi fra le lettere, fra le parole, il rigo, i margini del foglio):•spiegare chiaramente le convenzioni che regolano la disposizione dello scritto sulla pagina;•scegliere il tipo di righe in base allo scopo;•sollecitare il bambino a scrivere toccando i margini delle righe;•evidenziare le righe di scrittura;•marcare i margini della pagina;•fornire indici di spaziatura fra le parole.

In caso di difficoltà posturali e

motorie valutare l’opportunità :

•di modificare la postura;

•di modificare la prensione;

•effettuare esercizi defaticanti,

•scegliere gli strumenti più adatti

(matite, penne, quaderni, computer).

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In caso di apprendimento e

automatizzazione di strategie

inappropriate:

•fin dalla scuola dell’Infanzia educare alla

corretta impostazione della prensione e

dei movimenti implicati nella scrittura;

•insegnare la direzionalità del gesto di

collegamento fra le lettere.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

E per i più grandi?

• Seguire un contorno (delle mani, delle formine,…) senza mai staccare la matita;

• seguire una traccia (prima linea, poi punti), prima lineare poi sempre più complessa, partendo dal grande per arrivare al piccolo (linea, puntini);

• unire punti colorati.

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Il bambino disgrafico può:

• scrivere poco;• voler scrivere a tutti i costi, anche in

corsivo;• essere molto impegnato a scrivere

bene e quindi fare più errori di ortografia;

• mostrare segni di sforzo fisico ed emotivo;

• essere demotivato.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

Strategie• Far utilizzare il carattere facilitante;• preferire forme di verifica orali o con poco da

scrivere;• valutare il contenuto e non la forma;• proporre alternative: io scrivo, tu detti;• ridurre il carico di lavoro;• evitare di far ricopiare;• dare più tempo; premiare lo sforzo!

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LA DISORTOGRAFIA

Difficoltà nell’attribuzione del valore

sonoro convenzionale dei fonemi e di

transcodifica fonema-grafema,

caratterizzata da errori nella

realizzazione ortografica della parola,

nella dettatura e nell’autodettatura.

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Abilità linguistiche

• Fonologiche (discriminare i suoni, es. f/v).

• Semantiche (parole omofone ma non omografe, es. lago, l’ago)

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Errori caratteristici

• Confusioni fra le lettere per:

somiglianza fonetica (f/v; t/d, p/b; c/g; r/l)

somiglianza morfologica (m/n; n/u; a/o;

p/d);

• omissioni: malia maglia, celo cielo, pote

ponte, uvo uovo, cavalo cavallo;

• aggiunte: ditto dito, tavovolo tavolo;

• inversioni: alrti altri, al la;Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

• utilizzo inadeguato dei digrammi e dei

trigrammi: gn, gl, sci…;

• uso dell’h: ho, oh,…;

• separazioni o fusioni illegali: in fatti

infatti, a dosso addosso, lelicottero

l’elicottero, luna l’una...;

• omissione /aggiunta di accenti;

• utilizzo improprio della punteggiatura.

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Errori caratteristici in un dettato effettuato all’inizio della classe seconda

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Inizio terza

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IDENTIFICAZIONE PRECOCE

• Nel primo anno della scuola Primaria;• con maggiore attendibilità in

seconda.

La diagnosi può essere effettuata solo al termine

della seconda classe.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

ATTIVITÀ LINGUISTICHEGiochi con le parole.

• Ripetere parole corte e lunghe, più o

meno semplici (es.: il gioco del

pappagallo, il telefono senza fili…).

• Trovare parole che iniziano o

finiscono con… (es.: è arrivato un

bastimento carico di…), prima con le

sillabe e poi con i fonemi (lettera iniziale).

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• Fusione di sillabe in parole: come gioco, anche a squadre; con l’utilizzo di oggetti o senza. All’inizio è l’adulto che dice le sillabe (es.: ma ti ta ) chiedendo al bambino di pronunciare la parola intera oppure di cercare l’oggetto nominato. In un secondo momento si possono scambiare i ruoli.

• Completamento di parole: è come l’esercizio precedente, ma con una sillaba mancante (es.: ma ti …).

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• suddivisione di parole in sillabe: con

la voce, con la voce e le con le mani, con

il movimento del corpo (es.: ad ogni

sillaba corrisponde un passo), con la palla

(ogni rimbalzo una sillaba).

• domino delle parole: pa – ne, ne – ve,

ve – la … a voce e/o con il supporto di

immagini.

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Quando e come?

• In classe prima, soprattutto all’inizio, come esercizio gioco con tutta la classe, anche solo per 10 minuti al giorno, aggiungendo lo spelling;

• in seguito, in piccoli gruppi e in particolare con chi ne ha necessità.

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PROPOSTE OPERATIVE

• Graduare la presentazione dei grafemi;

• non presentare contemporaneamente grafemi simili dal punto di vista fonologico (f/v, t/d…) o morfologico (m/n, …);

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• insistere molto sull’analisi fonologica delle parole (spelling).

A - U – T – O – M – O – B – I – L - E

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Non insegnare contemporaneamente tutti

i caratteri.

È opportuno privilegiare lo

stampatello maiuscolo fino a quando

tutti gli alunni abbiano acquisito una

competenza sicura nell’abbinamento

suono-segno.

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LO STAMPATELLO MAIUSCOLO

• È facile perché composto da segni chiari

e facili da realizzare e la separazione dei

segni facilita la corrispondenza segno-

suono.

• Lo stampatello minuscolo corrisponde al

carattere dei libri ma è complesso perché

alcune lettere sono simili: m, n, u, p, q, d,

b.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

• Il corsivo è più difficile dal punto di vista

grafomotorio;

• si presenta il problema delle maiuscole;

• richiede maggiore attenzione e quindi

“costa” più fatica a scapito della

precisione.

Non associare il cambio di carattere grafico

all’inizio delle difficoltà ortografiche.

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INDIVIDUAZIONE

Quando si evidenziano in un bambino difficoltà nella

scrittura, osservare in modo sistematico l’evoluzione

delle sue prestazioni, confrontate anche con quelle

della classe, cogliere le discrepanze tra i risultati

raggiunti e le capacità cognitive.

Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

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In particolare in seconda

Possiamo osservare:

• l’acquisizione o meno del codice alfabetico e

della corrispondenza fonema-grafema;

• la persistenza di errori ortografici ricorrenti e problemi

nel controllo delle difficoltà ortografiche (uso di gn, gl, sci,

sce, chi, che, ecc.).

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• Batteria per la Valutazione della Scrittura e della Competenza Ortografica nella Scuola dell’Obbligo. (Tressoldi – Cornoldi)

• Dettato (brano e frasi).• Criteri di valutazione degli errori

(fonologici, non fonologici, altri).• Tabella dei punteggi.

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Strategie

Occorre considerare che:

• occorre modificare alcuni aspetti della

didattica;

• è più dispendioso praticare due metodi

didattici differenti, è possibile adottare una

didattica per tutti, adeguandola

opportunamente;

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• Proporre una sola difficoltà ortografica per volta;

• aiutare la memorizzazione con filastrocche, es: gna, gno, gnu, gne la i non c’è;

• introdurre le eccezioni solo in un secondo momento, es. qu, cu, cqu

….. paroline capricciose!!!

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Considerare che:

• il bambino disortografico spesso è in

grado di compilare correttamente gli

esercizi di grammatica, ma quando

scrive sotto dettatura o

autonomamente può comunque fare

molti errori;

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• Non è utile far riscrivere più volte la parola che ha sbagliato.

• Quando il bambino ricopia “dalla brutta alla bella” è probabile che faccia nuovi errori, sicuramente si stanca e si demotiva.

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Testo in “brutta”

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Lo stesso testo, corretto e ricopiato in “bella”….Si può notare che il bambino non solo ha ripetuto gli errori, ma ne ha aggiunti di nuovi… Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

• Occorre piuttosto aiutare i bambini a

sviluppare nella scrittura una buona

tecnica di autocorrezione fornendo

loro delle strategie adeguate: far

rileggere quanto scritto non basta.

Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

Far notare al bambino quali parole sbaglia e trovare dei modi per aiutarlo a ricordare la forma esatta, ad esempio fornendogli delle schede con le difficoltà ortografiche da guardare in caso di dubbi (o da incollare sul banco).

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NON EVIDENZIARE L’ERRORE

Strategie di correzione dell’errore: • puntino sotto la parola o a bordo

pagina • evidenziare la forma corretta .

Squola ScuolaNO!

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Ricordare che:• è meglio non esporre il bambino agli

errori (es.: cerca gli errori e correggi…);• il bambino può aver bisogno di più

tempo nell’eseguire i lavori (ad es.: il dettato) rispetto ai compagni;

• può avere prestazioni altalenanti che possono provocare un senso di disorientamento sia nel bambino che negli adulti che lo seguono;

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• può reagire in

modi diversi alle

difficoltà: senso di

sconfitta,

atteggiamenti di

sfida.

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LA VALUTAZIONE

• Non valutare gli errori ortografici, ma il

contenuto;

• valutare il percorso, l’impegno e i

progressi effettuati.

Tener conto dell’importanza della

votazione per la crescita

dell’autostima.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

• valutare il percorso, l’impegno e i

progressi effettuati.

Tener conto dell’importanza

della

votazione per la crescita

dell’autostima.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

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La grammatic

a

Difficoltà nel recupero delle etichette.

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Separare le richieste• Rileggi il dettato e sottolinea di rosso

i nomi comuni di persona, di blu i nomi propri di persona, di verde i nomi di cosa, di giallo i nomi di animale.

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E per la produzione dei testi?

Le difficoltà non si limitano all’aspetto disgrafico e disortografico ma si riferiscono anche alle componenti:•ideative; •procedurali;•morfosintattiche.

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Cause:

• Eccessiva concentrazione sulla fase di stesura e correzione ortografica.

• Mancato sostegno alle difficoltà di recupero concetti (pre-conoscenze, esperienze, percorsi di studio).

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Strategie• Scaletta delle idee cosa, chi, dove,

quando, come, perché.• Prima stesura senza badare agli

errori o alla forma.• Prima revisione: controllo la forma e

gli errori ortografici.• Ultima revisione: controllo la

punteggiatura.Sarebbe utile il computer.

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Per la comprensione del testo e per lo studio

• Scaletta delle idee cosa, chi, dove, quando, come, perché.

• Mappe mentali e/o concettuali.

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FreeMind C-Map

Interrogazioni

• Suggerire strategie di studio.

• Osservare lo stile cognitivo del

bambino.

• Consentire l’uso di: mappe, schemi,

tabelle, formulari, quaderni, libri.

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Matematica

• Lettura e comprensione testo problemi.• Identificazione dati rilevanti (lettura

selettiva).• Rappresentazione dei dati.• Recupero info mnemoniche: tavole,

formulari.• Esecuzione.

È importante capire dove si trova la difficoltà

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• Leggere sempre il testo del problema (anche individuale).

• Separare le richieste.• Semplificare i numeri.• Fornire formule e tabelline.• Far utilizzare schemi per

l’incolonnamento.• Insegnare ad utilizzare la calcolatrice.• Proporre e accettare sistemi alternativi di

risoluzione (grafica, orale).• Nella valutazione considerare il tipo di

errore.

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• Considerare la difficoltà nel

riprodurre figure geometriche.

• Fornire figure già fatte.

• Utilizzare software:

www.geogebra.org

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Lettura• A voce alta o silenziosa?• Utilizzare strategie per non mettere in

difficoltà i bambini.• Allenare sia l’accesso fonologico che

lessicale.• Leggere con le orecchie.• Audiolibri (http://www.liberliber.it/)

• Sintesi vocale• Software (Turbolettore: http://www.aisinet.it/)

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Strumenti compensativi e misure dispensative

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Gli strumenti compensativi e le misure di tipo dispensativo riguardano gli aspetti metodologici del lavoro.In questo senso, sono da considerare dei“mediatori didattici”, che non risolvono ilproblema, ma permettono all’alunno dicontenerlo, compensarlo, aggirarlo; non incidono sul contenuto cognitivo ma solo sull’esecuzione di un determinato compito.

IL COMPUTER

Utilizzo di strumenti informatici a casa e a scuola:

computer, stampante, scanner, pendrive.

•programmi di videoscrittura consente di

semplificare la revisione del testo;

• correttore ortografico favorisce l’autocorrezione;

•predittore lessicale prevede in base alle prime

lettere digitate la parola sulla base del lessico e della

frequenza.

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Considerazioni

• Far utilizzare il computer ai bambini più grandi (IV e V);

• valutare, anche con la famiglia e i curanti, l’entità del disturbo;

• prima di utilizzare il computer per lavorare il bambino deve aver acquisito una buona pratica;

• è di utilità immediata per i disgrafici ma non elimina gli errori.

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• In caso di disortografia è meglio disattivare, in un primo momento il correttore ortografico e reinserirlo solo in un secondo momento chiedendo al bambino di correggere.

• Non tutti gli errori vengono comunque segnalati dal computer (pala/palla; c’era/cera).

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• per imparare acquisire velocità nel digitare:

• TutoreDattilo, http://www.maurorossi.net/tutoredattilo

• 10dita, www.istruzionevicenza.it

TuxType, http://tux4kids.alioth.debian.org/tuxtype/

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http://www.baby-flash.com/italiano.html

http://www.ddrivoli1.it/portolingua/giochi_di_lingua.htm

http://www.maestrantonella.it/

http://www.softwaredidatticofree.it/miosoftwareitaliano.htm

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www.dienneti.it/

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La diagnosi

Circolare Regionale N°347 del 16/09/2011

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1. Valutazione delle competenze cognitive con scale standardizzate che dimostrino il Q.I. nella norma

• Prove di abilità tendenti a misurare l’efficienza intellettiva in generale (l’intelligenza), o funzioni cognitive specifiche.

• Possono essere verbali e pratiche ed

essere più o meno influenzate dal livello di scolarità del soggetto o dalla sua padronanza della lingua.

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Il Q.I. totale è composto da: Q.I. verbale e Q.I. di performance.

Il Q.I. verbale ci dà un’indicazione della comprensione verbale, dell’abilità ad usare il ragionamento nella risoluzione dei problemi e della capacità di apprendere materiale verbale.

Il Q.I. di performance ci dà informazioni sull’efficienza e l’integrità dell’organizzazione percettiva del soggetto, sulla sua abilità di ragionamento non verbale, sulla sua capacità di astrazione e di elaborazione del materiale visivo.

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Questa distinzione aiuta a valutare le diverse potenzialità che un individuo può avere nel trattare con problemi che comportano l’uso di parole e di simboli, oppure con problemi che richiedono la manipolazione di schemi visuo-motori.

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DSA: CRITERI DI INCLUSIONE

Il quoziente totale (multicomponenziale), oppure il migliore tra i quozienti monocomponenziali rilevati deve essere non inferiore a 85.

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Alunni con Esigenze Educative SpecialiSoggetti che necessitano di specifica programmazione educativa (Legge regionale 28/2007 art. 15)

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2. Esclusione della presenza di patologie

o anomalie sensoriali, neurologiche,

cognitive e di gravi psicopatologie

valutata attraverso test standardizzati

e validati dalla comunità scientifica.

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3. Presenza delle seguenti valutazioni:

• per la dislessia: parametro di velocità di

lettura di parole, non-parole, brano (valore

espresso in sillabe/sec.) – prestazione

inferiore a -2D.S., parametro di correttezza

di lettura di parole, non parole, brano –

prestazione inferiore al 5° percentile;

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• per la disortografia: parametro di correttezza della scrittura di parole, non parole, frasi omofone o brano – prestazione inferiore al 5° percentile;

• per la disgrafia: parametro di fluenza di scrittura – prestazione inferiore a -2D.S., e analisi qualitativa della postura, impugnatura e caratteristiche del segno grafico;

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• per la discalculia: parametri di correttezza e velocità delle componenti di cognizione numerica, procedure esecutive e abilità di calcolo – prestazione inferiore a -2D.S. dalla fine della 3^ scuola primaria”.

• Attenzione?• Memoria?• Aspetto emotivo?

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ICD – 10 F81 - Disturbi evolutivi specifici delle abilità

scolastiche• F81.0 – Disturbo specifico di lettura.

• F81.1 – Disturbo specifico della compitazione (isolare

uditivamente i singoli fonemi che compongono la parola

da scrivere e selezionare i corrispondenti grafemi).

• F81.2 – Disturbo specifico delle abilità aritmetiche.

• F81.3 – Disturbi misti delle abilità scolastiche.

• F81.8 – Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche.

• F81.9 – Disturbi evolutivi delle abilità scolastiche non

specificati.

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La sintesi conclusiva

Può contenere informazioni utili ai docenti.Lucia Papalia - lugr.papalia@libero.it

Oppure essere meno dettagliata

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PDP

In ogni caso dalla diagnosi si devono poter ricavare informazioni utili alla stesura del PDP.

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MISURE DISPENSATIVEI soggetti con D.S.A sono dispensati da :

• Lettura ad alta voce• Scrittura sotto dettatura• Uso del vocabolario

• Studio delle tabelline

• Studio di lingua straniera nella forma scritta

Possono usufruire di:

• Tempi più lunghi per eseguire consegne

• Verifiche orali anziché scritte

• Interrogazioni programmate

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“Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino.”Maria Montessori

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