Post on 16-Oct-2021
ELABORATO :
SCALA: DATA: AGGIORNAMENTI:
Progettista:
Relazione Specialistica G 03 a
Arch. Paolo MoriVia Bruno Barilli, 62
00137 - Roma
tel. 393.965.2437
Email: paolomori.pol@gmail.com
RESPONSABILE DEL
PROCEDIMENTO:
Col. g. (p.) Maurizio TICCONI
DIRETTORE
DELL'ESECUZIONE:
Col. g. Gianpaolo DE SIMONE
Lavori di demolizione dei Fabbricati n. 5 - 6 - 8 e 9e realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria
propedeutiche alla realizzazione di un
"polo alloggiativo" - 1° Lotto
Via Etruria, 23 Roma
21 maggio 2018
OPERE STRUTTURALI
Relazione Tecnica Illustrativa
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 2 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
LAVORI DI DEMOLIZIONE DEI FABBRICATI N° 5-6-8-9 E REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI
URBANIZZAZIONE PRIMARIA PROPEDEUTICHE ALLA REALIZZAZIONE DI UN POLO
ALLOGGIATIVO - I° LOTTO - CASERMA G. ZIGNANI IN VIA ETRURIA ROMA”.
PROGETTO STRUTTURALE
VASCA DI LAMINAZIONE
Relazione Tecnica Illustrativa
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 3 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
Indice:
Premessa pag. 4
1. Descrizione degli interventi pag. 7
2. Stati Limite Adottati – Classe della Costruzione –
Vita Esercizio - Modelli di Calcolo – Tolleranze – Durabilità-
Procedure Qualità e Manutenzione pag. 7
3. Combinazioni Delle Azioni Sulla Costruzione pag. 8
4. Azioni Ambientali e Naturali pag. 9
5. Destinazione D’uso e Sovraccarichi Variabili dovuto alle azioni antropiche pag. 10
6. Modelli Di Calcolo pag. 12
8. Tolleranze pag. 13
9. Durabilità pag. 13
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 4 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
MESH DELLA STRUTTURA
Premessa:
Su incarico del MINISTERO DELLA DIFESA- UFFICIO AUTONOMO LAVORI GENIO MILITARE
PER M.D. , lo scrivente arch. Paolo MORI redige la presente relazione avente ad oggetto il “ LAVORI
DI DEMOLIZIONE DEI FABBRICATI N° 5689 E REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE
PRIMARIA PROPEDETUICHE ALLA REALIZZAZIONE DI UN POLO ALLOGGIATIVO – I° LOTTO-
CASERMA G. ZIGNANI . VIA ETRURIA ROMA”.
Nell’ambito del progetto, è emersa la necessità di realizzare manufatti in conglomerato cementizio
come una “ vasca di laminazione”, completamente interrata e dotata di un superiore vano tecnico
nel quale trovano sistemazione tracciati di impianto.
Per quanto al dimensionamento della vasca ed i relativi parametri idraulici, si fa riferimento alle
RELAZIONI SPECIALISTICHE. La quota del “livello di scorrimento”, unitamente al tirante idraulico e
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 5 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
le livellette stabilite, hanno determinato la necessità di una struttura in cemento armato posta a
circa (-6.10 m) dal piano di campagna ed un livello massimo di acque meteoriche pari 1.85m su
tutta la vasca, oltre a 0.20m di fondo .
Il dimensionamento e la verifica della struttura è stata eseguita sulla scorta delle risultanze delle
“indagini geologiche” redatte da GEOSYSTEM a cui si rimanda per la determinazione dei parametri
meccanici geotecnici e per la caratterizzazione sismica dei terreni in situ.
Per quanto alla scelta della tipologia di vasca, si è progettata una struttura interrata articolata su
due livelli con dimensione netta in pianta di circa (8*25)m, organizzata su platea in cls poggiata ad
idonea quota su massetto (Q.rel estradosso fondaz. = 0.00 m). Dalla piastra di fondazione spiccano
le pareti perimetrali irrigidite da setti trasversali sino al primo livello ( Q.rel. estr =3.00m),
progettato con solaio in predalles ordito secondo uno schema a trave continua sugli stessi setti
trasversali. Per la determinazione delle azioni agenti, come detto si prevede un’altezza massima di
acqua pari a 1.85 m ( tirante idraulico) oltre ad ulteriore 20 cm al di sotto della valvola di
regolazione di flusso, necessaria a mitigare l’immissione delle acque bianche nel collettore
comunale in Via Etruria secondo le disposizioni ACEA.
La scelta progettuale di impiegare per il primo impalcato ( Q.rel 3.00m) un solaio della tipologia in
predalles da cm 25 ( 4+16+5), impostato su luci continue, garantisce sia rispetto a criteridi
economicità , sia rispetto all’esposizione ambientale a cui tali elementi strutturali sono soggetti
mediante la protezione costituita dalla lastra inferiore “confezionata” fuori opera rispetto alle
armature d’acciaio.
Anche il solaio di secondo livello ( Q.rel 5.70m) viene progettato su pilastrature in cemento armato
disposte in corrispondenza dei sottostanti setti trasversali, in modo da consentire la disposizione di
eventuali rastrelliere porta impianti a parete. Sulla porzione di fondo del locale tecnico e mediante
scala esterna metallica dal piano superiore, si prevede un volume tecnico destinato ad accogliere i
serbatoi funzionali all’impianto anticendio per un sovraccarico equivalente di circa 500 kg/mq
(0.50m di acqua) per una dotazione idrica antincendio pari a circa 18 mc, oltre al gruppo pompe.
Il solaio di copertura è progettato in predalles (4+21+5), gettato con pendenza strutturale del 1%,
su cui disporre pavimentazione di finitura ed un carico accidentale pari a 1000 kg/mq.
A base delle verifiche eseguite, si è stabilito un ambiente di esposizione XC2 secondo lo schema
seguente:
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 6 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
Con copriferro minimo conseguente e tolleranza di 10 mm per un copriferro di 3 cm. .
La tipologia d’intervento è inquadrabile fra le “nuove costruzioni in ca “, pur se con
considerazioni a favore di sicurezza. Si consideri che il manufatto è completamente interrato e che
pertanto lo stesso corpo di fabbrica è totalmente al di sotto dello “ zero sismico”.
Classe Ambiente di esposizione
Esempi informativi Rapporto max
acqua/cemento
Dosaggio minimo cemento
[kg/m3]
Minima classe
resistenza
XC1
Asciutto o
permanentemente
bagnato
Interni di edifici
con umidità relativa
bassa
Calcestruzzo
armato ordinario o
precompresso con
le superfici
all’interno di
strutture con
eccezione delle parti
esposte a condensa,
o immersa in acqua
0,60 (UNI
11104)
0,65 (UNI EN
206-1)
300 (UNI 11104)
260 (UNI EN
206-1)
C25/30 (UNI
11104)
C20/25 (UNI
EN 206-1)
XC2
Bagnato,
raramente
asciutto
Parti di strutture
di contenimento
liquidi, fondazioni
Calcestruzzo
armato ordinario o
precompresso
prevalentemente
immerso in acqua o
terreno non
aggressivo
0,60 (UNI
11104)
0,60 (UNI EN
206-1)
300 (UNI 11104)
280 (UNI EN
206-1)
C25/30 (UNI
11104)
C25/30 (UNI
EN 206-1)
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 7 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
1. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI
Eseguito lo scavo secondo le prescrizioni contenute nel Piano di Sicurezza, con fronti di
scavo determinati in ragione dell’angolo di attrito efficace nelle tufiti sabbiose (vedi indagini
geologiche), si procederà alla preparazione del sottofondo su cui realizzare un massetto in cls
(CL18/25 ). Distese le armature di progetto, si procederà al getto el calcestruzzo della platea di
fondazione disponendo sul perimetro sistema siliconico di waterstop. Realizzate le pareti ed i setti
interni in cls, si procederà al getto del solaio in predalles di primo livello (4+16+5) per poi
proseguire, attesi i tempi di maturazione del cls, al getto delle pareti ed dei pilastri di livello
superiore. Da ultimo il solaio di copertura in predalles 4+21+5 con sovraccarico accidentale pari a
1000 kg/mq ( 10 KN/mq ). Sistemati tubi sfinestrati alla base collegati ai pozzetti di acqua bianche e
disposto tessuto non tessuto sulla pareti dello scavo, si procederà al rinterro per strati compattati
dei materiali di scavo selezionati nell’intorno con l’accortezza di sistemare materiale drenante nelle
prossimità delle pareti in cls, secondo le norme della correttezza esecuzione di opere interrate.
Le pareti in cls saranno protette con guaina antiradice e comunque secondo previsto negli elaborati
di dettaglio.
2. STATI LIMITE ADOTTATI IN RELAZIONE ALLA PRESTAZIONE ATTESA – CLASSE DELLA COSTRUZIONE - VITA ESERCIZIO - MODELLI DI CALCOLO – TOLLERANZE – DURABILITÀ - PROCEDURE QUALITA’ E MANUTENZIONE
Il manufatto in cemento armato costituente la vasca di laminazione è stato verificato alle
azioni di normativa come struttura autonoma.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il calcolo delle opere è stata svolta nel rispetto della seguente normativa vigente:
D.M 14.01.2008 - Nuove Norme tecniche per le costruzioni;
Circ. Ministero Infrastrutture e Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per l’applicazione
delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008;
D.M 17.01.2018 - Nuove Norme tecniche per le costruzioni 2018;
Le norme NTC 2018, precisano che la sicurezza e le prestazioni di una struttura o di una
parte di essa devono essere valutate in relazione all’insieme degli stati limite che verosimilmente si
possono verificare durante la vita normale. Prescrivono inoltre che debba essere assicurata una
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 8 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
robustezza nei confronti di azioni eccezionali. Le prestazioni della struttura e la vita nominale sono
indicati nei successivi tabulati di calcolo della struttura
La sicurezza e le prestazioni saranno garantite verificando gli opportuni stati limite definiti
in funzione dell’utilizzo della struttura residenziale, della sua vita nominale e di quanto stabilito
dalle norme di cui al D.M. 14.01.2008 e s.m. ed i.
In particolare si è apprezzata :
- la sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi (SLU) che possono provocare eccessive
deformazioni permanenti, crolli parziali o globali, dissesti, che possono compromettere
l’incolumità delle persone e/o la perdita di beni, provocare danni ambientali e sociali,
mettere fuori servizio l’opera. Per le verifiche sono stati utilizzati i coefficienti parziali
relativi alle azioni ed alle resistenze dei materiali in accordo a quando previsto dal D.M.
14.01.2008 per i vari tipi di materiale. I valori utilizzati sono riportati nel fascicolo delle
elaborazioni numeriche allegate.
- la sicurezza nei riguardi degli stati limite di esercizio (SLE) che possono limitare nell’uso
e nella durata l’utilizzo della struttura per le azioni di esercizio
- la sicurezza nei riguardi dello stato limite del danno (SLD) causato da azioni sismiche
con opportuni periodi di ritorno definiti di concerto al committente ed alle norme
vigenti per le costruzioni in zona sismica
-
3. COMBINAZIONI DELLE AZIONI SULLA COSTRUZIONE
Le azioni definite come al § 2.5.1 delle NTC 2008 e successivi sono state combinate in
accordo a quanto definito al § 2.5.3. applicando i coefficienti di combinazione come di seguito
definiti:
Tabella 2.5.I – Valori dei coefficienti di combinazione
Categoria/Azione variabile 0j 1j 2j
Categoria A Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3
Categoria B Uffici 0,7 0,5 0,3
Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6
Categoria D Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6
Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso 1,0 0,9 0,8
Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kN) 0,7 0,7 0,6
Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN) 0,7 0,5 0,3
Categoria H Coperture 0,0 0,0 0,0
Vento 0,6 0,2 0,0
Neve (a quota 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2
Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 9 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
I valori dei coefficienti parziali di sicurezza Gi e Qj utilizzati nelle calcolazioni sono dati
nelle NTC 2008 in § 2.6.1, Tab. 2.6.I e successivi.
4. AZIONI AMBIENTALI E NATURALI
Le prestazioni attese nei confronti delle azioni sismiche sono verificate agli stati limite, sia di
esercizio che ultimi individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso,
includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali e gli impianti.
Gli stati limite di esercizio sono:
- Stato Limite di Operatività (SLO)
- Stato Limite di Danno (SLD)
Gli stati limite ultimi sono:
- Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV)
- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC)
Le probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per individuare
l’azione sismica agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate nella successiva
tabella:
Stati Limite PVR : Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR
Stati limite di
esercizio
SLO 81%
SLD 63%
Stati limite
ultimi
SLV 10%
SLC 5%
Per la definizione delle forme spettrali (spettri elastici e spettri di progetto), in conformità ai
dettami del D.M. 14 gennaio 2008 § 3.2.3. e successivi sono stati definiti i seguenti termini:
• Vita Nominale
• Classe d’Uso;
• Categoria del suolo;
• Coefficiente Topografico;
• Latitudine e longitudine del sito oggetto di edificazione
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 10 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
Tali valori sono stati utilizzati da apposita procedura informatizzata sviluppata dalla STS s.r.l.,
che, a partire dalle coordinate del sito oggetto di intervento, fornisce i parametri di pericolosità
sismica da considerare ai fini del calcolo strutturale, riportati nei tabulati di calcolo.
Si è inoltre concordato che le verifiche delle prestazioni saranno effettuate per le azioni
derivanti dalla neve, dal vento e dalla temperatura secondo quanto previsto al cap. 3 del DM
14.01.08 DM 17.01.2018 e della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2
febbraio 2009 n. 617 per un periodo di ritorno coerente alla classe della struttura ed alla sua vita
utile.
Nel caso in specie trattandosi di opere di classe II°, gli stati limite da verificare ed il tipo di verifica
da effettuare secondo norma sono i seguenti:
- Stato Limite di Danno (SLD) con controllo degli spostamenti;
- Stato Limite di Salvaguardia (SLD) con verifica di resistenza.
5. DESTINAZIONE D’USO E SOVRACCARICHI VARIABILI DOVUTO ALLE AZIONI
ANTROPICHE
Per la determinazione dell’entità e della distribuzione spaziale e temporale dei sovraccarichi
variabili si è fatto riferimento alla tabella del D.M. 14.01.2008 e D.M. 17.01.2018 in funzione della
destinazione d’uso.
I carichi variabili comprendono i carichi legati alla destinazione d’uso dell’opera; i modelli di tali
azioni possono essere costituiti da:
• carichi verticali uniformemente distribuiti qk [kN/m2]
• carichi verticali concentrati Qk [kN]
• carichi orizzontali lineari Hk [kN/m]
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 11 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
I valori nominali e/o caratteristici qk, Qk ed Hk di riferimento sono riportati nella Tab. 3.1.II.
delle NTC 2008 e successive DM 17.01.2018. In presenza di carichi verticali concentrati Qk essi
sono stati applicati su impronte di carico appropriate all’utilizzo ed alla forma dell’orizzontamento,
in generale con forma dell’impronta di carico quadrata pari a 50 x 50 mm.
Data la particolarità dell’opera, è stata considerata la spinta del terreno sulle pareti perimetrali
adottando i parametri meccanici di peso specifico ed angolo di attrito contenuti in relazione, per
un’altezza di terreno spingente di circa 6.10m in assenza di falda. Come già descritto, si è ipotizzata
in una combinazione di carico il riempimento della vasca di laminazione per un carico equivalente
ad un’altezza di acqua in vasca pari a 1.85 m ( tirante idraulico) oltre a 0.20 m quale fondo.
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 12 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
6. MODELLI DI CALCOLO
Si sono utilizzati come modelli di calcolo quelli esplicitamente richiamati nel D.M. 14.01.2008 e D.M.
17.01.2018 ed in particolare:
analisi elastica lineare per il calcolo delle sollecitazioni derivanti da carichi statici
analisi dinamica modale con spettri di progetto per il calcolo delle sollecitazioni di progetto
dovute all’azione sismica
analisi degli effetti del 2° ordine quando significativi
verifiche sezionali agli s.l.u. per le sezioni in c.a. utilizzando il legame parabola rettangolo
per il calcestruzzo ed il legame elastoplastico incrudente a duttilita’ limitata per l’acciaio
verifiche plastiche per le sezioni in acciaio di classe 1 e 2 e tensionali per quelle di classe 3
verifiche tensionali per le sezioni in legno
analisi statica non lineare (push Over), quando specificato, nelle elaborazioni numeriche
allegate
Per quanto riguarda le azioni sismiche ed in particolare per la determinazione del fattore di
struttura, dei dettagli costruttivi e le prestazioni sia agli SLU che allo SLD si è fatto riferimento al
D.M. 14.01.08 e alla circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 febbraio 2009, n.
617 che è stata utilizzata come norma di dettaglio.
La definizione quantitativa delle prestazioni e le verifiche sono state riportate nel fascicolo delle
elaborazioni numeriche allegate.
SSTTUUDDIIOO TTEECCNNIICCOO DDII AARRCCHHIITTEETTTTUURRAA EEDD IINNGGEEGGNNEERRIIAA Pag. 13 di 13
0000113377 RRoommaa -- VViiaa BBrruunnoo BBaarriillllii,,6622
TTeell.. 339933 996655 22443377
eemmaaiill::ppaaoolloommoorrii..ppooll@@ggmmaaiill..ccoomm
7. TOLLERANZE
Nelle calcolazioni, per le opere in calcestruzzo armato, si è fatto riferimento ai valori nominali
delle grandezze geometriche ipotizzando che le tolleranze ammesse in fase di realizzazione siano
conformi alle euronorme EN 1992-1991- EN206 - EN 1992-2005:
- Copriferro –5 mm (EC2 4.4.1.3)
- Per dimensioni 150mm 5 mm
- Per dimensioni =400 mm 15 mm
- Per dimensioni 2500 mm 30 mm
Per i valori intermedi con interpolazione lineare.
Nel caso delle verifiche dei setti, platee e pilastri costituenti la vasca, si è ipotizzato un ambiente
XC2 ( bagnato raramente asciutto) per strutture di contenimento liquidi prevalentemente immerse
in acqua ovvero in terreni non aggressivi ( tufiti sabbiose) secondo le indicazioni impartite da (UNI
EN 206-1) con tolleranza di mm10 e copriferro pari a cm 3.
8. DURABILITÀ
Per garantire la durabilità della struttura sono state prese in considerazioni opportuni stati
limite di esercizio (SLE) in funzione dell’uso e dell’ambiente in cui la struttura dovrà essere utilizzata
limitando sia gli stati tensionali che nel caso delle opere in calcestruzzo anche l’ampiezza delle
fessure. La definizione quantitativa delle prestazioni, la classe di esposizione e le verifiche sono stati
riportati nel fascicolo delle elaborazioni numeriche allegate.
Inoltre per garantire la durabilità, cosi come tutte le prestazioni attese, è stata posta adeguata
cura nelle previsioni sia nell’esecuzione che nella manutenzione e gestione della struttura
prevedendo tutti gli accorgimenti utili alla conservazione delle caratteristiche fisiche e dinamiche
dei materiali e delle strutture La qualità dei materiali e le dimensioni degli elementi sono stati
previsti in coerenza con tali obiettivi.
Durante le fasi di costruzione il Direttore dei Lavori si impegna ad implementare severe
procedure di controllo sulla qualità dei materiali, sulle metodologie di lavorazione e sulla
conformità delle opere eseguite al progetto esecutivo nonché alle prescrizioni contenute nelle
“Norme Tecniche per le Costruzioni” DM 14.01.2008. e relative Istruzioni e DM 17.01.2018.
Arch. Paolo Mori