G 03 a Relazione Tecnica Illusttrativa - Ministry of Defence

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ELABORATO : SCALA: DATA: AGGIORNAMENTI: Progettista: Relazione Specialistica G 03 a Arch. Paolo Mori Via Bruno Barilli, 62 00137 - Roma tel. 393.965.2437 Email: [email protected] RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO: Col. g. (p.) Maurizio TICCONI DIRETTORE DELL'ESECUZIONE: Col. g. Gianpaolo DE SIMONE Lavori di demolizione dei Fabbricati n. 5 - 6 - 8 e 9 e realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria propedeutiche alla realizzazione di un "polo alloggiativo" - 1° Lotto Via Etruria, 23 Roma 21 maggio 2018 OPERE STRUTTURALI Relazione Tecnica Illustrativa

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ELABORATO :

SCALA: DATA: AGGIORNAMENTI:

Progettista:

Relazione Specialistica G 03 a

Arch. Paolo MoriVia Bruno Barilli, 62

00137 - Roma

tel. 393.965.2437

Email: [email protected]

RESPONSABILE DEL

PROCEDIMENTO:

Col. g. (p.) Maurizio TICCONI

DIRETTORE

DELL'ESECUZIONE:

Col. g. Gianpaolo DE SIMONE

Lavori di demolizione dei Fabbricati n. 5 - 6 - 8 e 9e realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria

propedeutiche alla realizzazione di un

"polo alloggiativo" - 1° Lotto

Via Etruria, 23 Roma

21 maggio 2018

OPERE STRUTTURALI

Relazione Tecnica Illustrativa

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LAVORI DI DEMOLIZIONE DEI FABBRICATI N° 5-6-8-9 E REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI

URBANIZZAZIONE PRIMARIA PROPEDEUTICHE ALLA REALIZZAZIONE DI UN POLO

ALLOGGIATIVO - I° LOTTO - CASERMA G. ZIGNANI IN VIA ETRURIA ROMA”.

PROGETTO STRUTTURALE

VASCA DI LAMINAZIONE

Relazione Tecnica Illustrativa

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Indice:

Premessa pag. 4

1. Descrizione degli interventi pag. 7

2. Stati Limite Adottati – Classe della Costruzione –

Vita Esercizio - Modelli di Calcolo – Tolleranze – Durabilità-

Procedure Qualità e Manutenzione pag. 7

3. Combinazioni Delle Azioni Sulla Costruzione pag. 8

4. Azioni Ambientali e Naturali pag. 9

5. Destinazione D’uso e Sovraccarichi Variabili dovuto alle azioni antropiche pag. 10

6. Modelli Di Calcolo pag. 12

8. Tolleranze pag. 13

9. Durabilità pag. 13

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MESH DELLA STRUTTURA

Premessa:

Su incarico del MINISTERO DELLA DIFESA- UFFICIO AUTONOMO LAVORI GENIO MILITARE

PER M.D. , lo scrivente arch. Paolo MORI redige la presente relazione avente ad oggetto il “ LAVORI

DI DEMOLIZIONE DEI FABBRICATI N° 5689 E REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE

PRIMARIA PROPEDETUICHE ALLA REALIZZAZIONE DI UN POLO ALLOGGIATIVO – I° LOTTO-

CASERMA G. ZIGNANI . VIA ETRURIA ROMA”.

Nell’ambito del progetto, è emersa la necessità di realizzare manufatti in conglomerato cementizio

come una “ vasca di laminazione”, completamente interrata e dotata di un superiore vano tecnico

nel quale trovano sistemazione tracciati di impianto.

Per quanto al dimensionamento della vasca ed i relativi parametri idraulici, si fa riferimento alle

RELAZIONI SPECIALISTICHE. La quota del “livello di scorrimento”, unitamente al tirante idraulico e

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le livellette stabilite, hanno determinato la necessità di una struttura in cemento armato posta a

circa (-6.10 m) dal piano di campagna ed un livello massimo di acque meteoriche pari 1.85m su

tutta la vasca, oltre a 0.20m di fondo .

Il dimensionamento e la verifica della struttura è stata eseguita sulla scorta delle risultanze delle

“indagini geologiche” redatte da GEOSYSTEM a cui si rimanda per la determinazione dei parametri

meccanici geotecnici e per la caratterizzazione sismica dei terreni in situ.

Per quanto alla scelta della tipologia di vasca, si è progettata una struttura interrata articolata su

due livelli con dimensione netta in pianta di circa (8*25)m, organizzata su platea in cls poggiata ad

idonea quota su massetto (Q.rel estradosso fondaz. = 0.00 m). Dalla piastra di fondazione spiccano

le pareti perimetrali irrigidite da setti trasversali sino al primo livello ( Q.rel. estr =3.00m),

progettato con solaio in predalles ordito secondo uno schema a trave continua sugli stessi setti

trasversali. Per la determinazione delle azioni agenti, come detto si prevede un’altezza massima di

acqua pari a 1.85 m ( tirante idraulico) oltre ad ulteriore 20 cm al di sotto della valvola di

regolazione di flusso, necessaria a mitigare l’immissione delle acque bianche nel collettore

comunale in Via Etruria secondo le disposizioni ACEA.

La scelta progettuale di impiegare per il primo impalcato ( Q.rel 3.00m) un solaio della tipologia in

predalles da cm 25 ( 4+16+5), impostato su luci continue, garantisce sia rispetto a criteridi

economicità , sia rispetto all’esposizione ambientale a cui tali elementi strutturali sono soggetti

mediante la protezione costituita dalla lastra inferiore “confezionata” fuori opera rispetto alle

armature d’acciaio.

Anche il solaio di secondo livello ( Q.rel 5.70m) viene progettato su pilastrature in cemento armato

disposte in corrispondenza dei sottostanti setti trasversali, in modo da consentire la disposizione di

eventuali rastrelliere porta impianti a parete. Sulla porzione di fondo del locale tecnico e mediante

scala esterna metallica dal piano superiore, si prevede un volume tecnico destinato ad accogliere i

serbatoi funzionali all’impianto anticendio per un sovraccarico equivalente di circa 500 kg/mq

(0.50m di acqua) per una dotazione idrica antincendio pari a circa 18 mc, oltre al gruppo pompe.

Il solaio di copertura è progettato in predalles (4+21+5), gettato con pendenza strutturale del 1%,

su cui disporre pavimentazione di finitura ed un carico accidentale pari a 1000 kg/mq.

A base delle verifiche eseguite, si è stabilito un ambiente di esposizione XC2 secondo lo schema

seguente:

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Con copriferro minimo conseguente e tolleranza di 10 mm per un copriferro di 3 cm. .

La tipologia d’intervento è inquadrabile fra le “nuove costruzioni in ca “, pur se con

considerazioni a favore di sicurezza. Si consideri che il manufatto è completamente interrato e che

pertanto lo stesso corpo di fabbrica è totalmente al di sotto dello “ zero sismico”.

Classe Ambiente di esposizione

Esempi informativi Rapporto max

acqua/cemento

Dosaggio minimo cemento

[kg/m3]

Minima classe

resistenza

XC1

Asciutto o

permanentemente

bagnato

Interni di edifici

con umidità relativa

bassa

Calcestruzzo

armato ordinario o

precompresso con

le superfici

all’interno di

strutture con

eccezione delle parti

esposte a condensa,

o immersa in acqua

0,60 (UNI

11104)

0,65 (UNI EN

206-1)

300 (UNI 11104)

260 (UNI EN

206-1)

C25/30 (UNI

11104)

C20/25 (UNI

EN 206-1)

XC2

Bagnato,

raramente

asciutto

Parti di strutture

di contenimento

liquidi, fondazioni

Calcestruzzo

armato ordinario o

precompresso

prevalentemente

immerso in acqua o

terreno non

aggressivo

0,60 (UNI

11104)

0,60 (UNI EN

206-1)

300 (UNI 11104)

280 (UNI EN

206-1)

C25/30 (UNI

11104)

C25/30 (UNI

EN 206-1)

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1. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Eseguito lo scavo secondo le prescrizioni contenute nel Piano di Sicurezza, con fronti di

scavo determinati in ragione dell’angolo di attrito efficace nelle tufiti sabbiose (vedi indagini

geologiche), si procederà alla preparazione del sottofondo su cui realizzare un massetto in cls

(CL18/25 ). Distese le armature di progetto, si procederà al getto el calcestruzzo della platea di

fondazione disponendo sul perimetro sistema siliconico di waterstop. Realizzate le pareti ed i setti

interni in cls, si procederà al getto del solaio in predalles di primo livello (4+16+5) per poi

proseguire, attesi i tempi di maturazione del cls, al getto delle pareti ed dei pilastri di livello

superiore. Da ultimo il solaio di copertura in predalles 4+21+5 con sovraccarico accidentale pari a

1000 kg/mq ( 10 KN/mq ). Sistemati tubi sfinestrati alla base collegati ai pozzetti di acqua bianche e

disposto tessuto non tessuto sulla pareti dello scavo, si procederà al rinterro per strati compattati

dei materiali di scavo selezionati nell’intorno con l’accortezza di sistemare materiale drenante nelle

prossimità delle pareti in cls, secondo le norme della correttezza esecuzione di opere interrate.

Le pareti in cls saranno protette con guaina antiradice e comunque secondo previsto negli elaborati

di dettaglio.

2. STATI LIMITE ADOTTATI IN RELAZIONE ALLA PRESTAZIONE ATTESA – CLASSE DELLA COSTRUZIONE - VITA ESERCIZIO - MODELLI DI CALCOLO – TOLLERANZE – DURABILITÀ - PROCEDURE QUALITA’ E MANUTENZIONE

Il manufatto in cemento armato costituente la vasca di laminazione è stato verificato alle

azioni di normativa come struttura autonoma.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Il calcolo delle opere è stata svolta nel rispetto della seguente normativa vigente:

D.M 14.01.2008 - Nuove Norme tecniche per le costruzioni;

Circ. Ministero Infrastrutture e Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 Istruzioni per l’applicazione

delle “Nuove norme tecniche per le costruzioni” di cui al D.M. 14 gennaio 2008;

D.M 17.01.2018 - Nuove Norme tecniche per le costruzioni 2018;

Le norme NTC 2018, precisano che la sicurezza e le prestazioni di una struttura o di una

parte di essa devono essere valutate in relazione all’insieme degli stati limite che verosimilmente si

possono verificare durante la vita normale. Prescrivono inoltre che debba essere assicurata una

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robustezza nei confronti di azioni eccezionali. Le prestazioni della struttura e la vita nominale sono

indicati nei successivi tabulati di calcolo della struttura

La sicurezza e le prestazioni saranno garantite verificando gli opportuni stati limite definiti

in funzione dell’utilizzo della struttura residenziale, della sua vita nominale e di quanto stabilito

dalle norme di cui al D.M. 14.01.2008 e s.m. ed i.

In particolare si è apprezzata :

- la sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi (SLU) che possono provocare eccessive

deformazioni permanenti, crolli parziali o globali, dissesti, che possono compromettere

l’incolumità delle persone e/o la perdita di beni, provocare danni ambientali e sociali,

mettere fuori servizio l’opera. Per le verifiche sono stati utilizzati i coefficienti parziali

relativi alle azioni ed alle resistenze dei materiali in accordo a quando previsto dal D.M.

14.01.2008 per i vari tipi di materiale. I valori utilizzati sono riportati nel fascicolo delle

elaborazioni numeriche allegate.

- la sicurezza nei riguardi degli stati limite di esercizio (SLE) che possono limitare nell’uso

e nella durata l’utilizzo della struttura per le azioni di esercizio

- la sicurezza nei riguardi dello stato limite del danno (SLD) causato da azioni sismiche

con opportuni periodi di ritorno definiti di concerto al committente ed alle norme

vigenti per le costruzioni in zona sismica

-

3. COMBINAZIONI DELLE AZIONI SULLA COSTRUZIONE

Le azioni definite come al § 2.5.1 delle NTC 2008 e successivi sono state combinate in

accordo a quanto definito al § 2.5.3. applicando i coefficienti di combinazione come di seguito

definiti:

Tabella 2.5.I – Valori dei coefficienti di combinazione

Categoria/Azione variabile 0j 1j 2j

Categoria A Ambienti ad uso residenziale 0,7 0,5 0,3

Categoria B Uffici 0,7 0,5 0,3

Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento 0,7 0,7 0,6

Categoria D Ambienti ad uso commerciale 0,7 0,7 0,6

Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso 1,0 0,9 0,8

Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kN) 0,7 0,7 0,6

Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN) 0,7 0,5 0,3

Categoria H Coperture 0,0 0,0 0,0

Vento 0,6 0,2 0,0

Neve (a quota 1000 m s.l.m.) 0,5 0,2 0,0

Neve (a quota > 1000 m s.l.m.) 0,7 0,5 0,2

Variazioni termiche 0,6 0,5 0,0

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I valori dei coefficienti parziali di sicurezza Gi e Qj utilizzati nelle calcolazioni sono dati

nelle NTC 2008 in § 2.6.1, Tab. 2.6.I e successivi.

4. AZIONI AMBIENTALI E NATURALI

Le prestazioni attese nei confronti delle azioni sismiche sono verificate agli stati limite, sia di

esercizio che ultimi individuati riferendosi alle prestazioni della costruzione nel suo complesso,

includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali e gli impianti.

Gli stati limite di esercizio sono:

- Stato Limite di Operatività (SLO)

- Stato Limite di Danno (SLD)

Gli stati limite ultimi sono:

- Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV)

- Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC)

Le probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per individuare

l’azione sismica agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate nella successiva

tabella:

Stati Limite PVR : Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR

Stati limite di

esercizio

SLO 81%

SLD 63%

Stati limite

ultimi

SLV 10%

SLC 5%

Per la definizione delle forme spettrali (spettri elastici e spettri di progetto), in conformità ai

dettami del D.M. 14 gennaio 2008 § 3.2.3. e successivi sono stati definiti i seguenti termini:

• Vita Nominale

• Classe d’Uso;

• Categoria del suolo;

• Coefficiente Topografico;

• Latitudine e longitudine del sito oggetto di edificazione

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Tali valori sono stati utilizzati da apposita procedura informatizzata sviluppata dalla STS s.r.l.,

che, a partire dalle coordinate del sito oggetto di intervento, fornisce i parametri di pericolosità

sismica da considerare ai fini del calcolo strutturale, riportati nei tabulati di calcolo.

Si è inoltre concordato che le verifiche delle prestazioni saranno effettuate per le azioni

derivanti dalla neve, dal vento e dalla temperatura secondo quanto previsto al cap. 3 del DM

14.01.08 DM 17.01.2018 e della Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2

febbraio 2009 n. 617 per un periodo di ritorno coerente alla classe della struttura ed alla sua vita

utile.

Nel caso in specie trattandosi di opere di classe II°, gli stati limite da verificare ed il tipo di verifica

da effettuare secondo norma sono i seguenti:

- Stato Limite di Danno (SLD) con controllo degli spostamenti;

- Stato Limite di Salvaguardia (SLD) con verifica di resistenza.

5. DESTINAZIONE D’USO E SOVRACCARICHI VARIABILI DOVUTO ALLE AZIONI

ANTROPICHE

Per la determinazione dell’entità e della distribuzione spaziale e temporale dei sovraccarichi

variabili si è fatto riferimento alla tabella del D.M. 14.01.2008 e D.M. 17.01.2018 in funzione della

destinazione d’uso.

I carichi variabili comprendono i carichi legati alla destinazione d’uso dell’opera; i modelli di tali

azioni possono essere costituiti da:

• carichi verticali uniformemente distribuiti qk [kN/m2]

• carichi verticali concentrati Qk [kN]

• carichi orizzontali lineari Hk [kN/m]

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I valori nominali e/o caratteristici qk, Qk ed Hk di riferimento sono riportati nella Tab. 3.1.II.

delle NTC 2008 e successive DM 17.01.2018. In presenza di carichi verticali concentrati Qk essi

sono stati applicati su impronte di carico appropriate all’utilizzo ed alla forma dell’orizzontamento,

in generale con forma dell’impronta di carico quadrata pari a 50 x 50 mm.

Data la particolarità dell’opera, è stata considerata la spinta del terreno sulle pareti perimetrali

adottando i parametri meccanici di peso specifico ed angolo di attrito contenuti in relazione, per

un’altezza di terreno spingente di circa 6.10m in assenza di falda. Come già descritto, si è ipotizzata

in una combinazione di carico il riempimento della vasca di laminazione per un carico equivalente

ad un’altezza di acqua in vasca pari a 1.85 m ( tirante idraulico) oltre a 0.20 m quale fondo.

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6. MODELLI DI CALCOLO

Si sono utilizzati come modelli di calcolo quelli esplicitamente richiamati nel D.M. 14.01.2008 e D.M.

17.01.2018 ed in particolare:

analisi elastica lineare per il calcolo delle sollecitazioni derivanti da carichi statici

analisi dinamica modale con spettri di progetto per il calcolo delle sollecitazioni di progetto

dovute all’azione sismica

analisi degli effetti del 2° ordine quando significativi

verifiche sezionali agli s.l.u. per le sezioni in c.a. utilizzando il legame parabola rettangolo

per il calcestruzzo ed il legame elastoplastico incrudente a duttilita’ limitata per l’acciaio

verifiche plastiche per le sezioni in acciaio di classe 1 e 2 e tensionali per quelle di classe 3

verifiche tensionali per le sezioni in legno

analisi statica non lineare (push Over), quando specificato, nelle elaborazioni numeriche

allegate

Per quanto riguarda le azioni sismiche ed in particolare per la determinazione del fattore di

struttura, dei dettagli costruttivi e le prestazioni sia agli SLU che allo SLD si è fatto riferimento al

D.M. 14.01.08 e alla circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 febbraio 2009, n.

617 che è stata utilizzata come norma di dettaglio.

La definizione quantitativa delle prestazioni e le verifiche sono state riportate nel fascicolo delle

elaborazioni numeriche allegate.

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7. TOLLERANZE

Nelle calcolazioni, per le opere in calcestruzzo armato, si è fatto riferimento ai valori nominali

delle grandezze geometriche ipotizzando che le tolleranze ammesse in fase di realizzazione siano

conformi alle euronorme EN 1992-1991- EN206 - EN 1992-2005:

- Copriferro –5 mm (EC2 4.4.1.3)

- Per dimensioni 150mm 5 mm

- Per dimensioni =400 mm 15 mm

- Per dimensioni 2500 mm 30 mm

Per i valori intermedi con interpolazione lineare.

Nel caso delle verifiche dei setti, platee e pilastri costituenti la vasca, si è ipotizzato un ambiente

XC2 ( bagnato raramente asciutto) per strutture di contenimento liquidi prevalentemente immerse

in acqua ovvero in terreni non aggressivi ( tufiti sabbiose) secondo le indicazioni impartite da (UNI

EN 206-1) con tolleranza di mm10 e copriferro pari a cm 3.

8. DURABILITÀ

Per garantire la durabilità della struttura sono state prese in considerazioni opportuni stati

limite di esercizio (SLE) in funzione dell’uso e dell’ambiente in cui la struttura dovrà essere utilizzata

limitando sia gli stati tensionali che nel caso delle opere in calcestruzzo anche l’ampiezza delle

fessure. La definizione quantitativa delle prestazioni, la classe di esposizione e le verifiche sono stati

riportati nel fascicolo delle elaborazioni numeriche allegate.

Inoltre per garantire la durabilità, cosi come tutte le prestazioni attese, è stata posta adeguata

cura nelle previsioni sia nell’esecuzione che nella manutenzione e gestione della struttura

prevedendo tutti gli accorgimenti utili alla conservazione delle caratteristiche fisiche e dinamiche

dei materiali e delle strutture La qualità dei materiali e le dimensioni degli elementi sono stati

previsti in coerenza con tali obiettivi.

Durante le fasi di costruzione il Direttore dei Lavori si impegna ad implementare severe

procedure di controllo sulla qualità dei materiali, sulle metodologie di lavorazione e sulla

conformità delle opere eseguite al progetto esecutivo nonché alle prescrizioni contenute nelle

“Norme Tecniche per le Costruzioni” DM 14.01.2008. e relative Istruzioni e DM 17.01.2018.

Arch. Paolo Mori