Edvar munch - l'Urlo

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Edvar Munch

“Urlo”

Manifesto dell’ Espressionismo

1895 – autoritratto

"La mia pittura è, in realtà, un

esame di coscienza e un

tentativo di comprendere i miei rapporti

con l’esistenza. E’, dunque, una

forma di egoismo, ma

spero di riuscire grazie a lei, ad aiutare gli altri

a vedere chiaro".

Loten 1863 - Oslo (Christiania) 1944 •1868 - muore la madre

•1878 - muore la sorella

•1880 - decide di

dedicarsi alla pittura

•1884 - espone ad una mostra di giovani artisti l’opera "Il Mattino"

•1885 - a Parigi, seppur deluso, rimane influenzato dalla pittura impressionista

•1886 - la svolta: nell’opera "La bambina Malata" esprime tutto il dramma vissuto da bambino

L’angoscia, la desolazione, la quieta disperazione di una giovane davanti al dissolversi della propria vita vengono messe in risalto da una tecnica pittorica velata, tremolante, sfumata nei contorni, quasi in dissoluzione……….

come la stessa vita. 1886 - La bambina malata

Stati d’animo……• 1886 - muore il padre scrive "E io vivo con i miei

morti, mia madre, mia sorella, mio nonno, mio padre soprattutto…".

• 1889 - Con una terza borsa di studio può studiare a Parigi le tele di Gaugin, elabora un nuovo linguaggio simbolista e

sintetista • 1891- elabora molti dei temi

de……..

Il Fregio della Vita

1893 – La morte nella stanza dell’ammalata

1892 - Sera sul viale karl johan

1894 - Angoscia

"Vidi tutte le persone dietro le loro maschere – ridevano flemmatiche- facce composite- vidi dentro di loro e c’era sofferenza –in ognuno di loro- corpi pallidi- che, senza sosta, si muovevano- lungo una strada tortuosa alla fine della quale c’era solo la tomba

1892 – Malinconia

1893 - Disperazione

"Camminavo sulla strada con due amici,

il sole tramontava, sentii come una

vampata di malinconia, il cielo

divenne improvvisamente rosso sangue. Mi

arrestai. Mi appoggiai al parapetto, stanco da morire…rimasi là, tremando d’angoscia

e sentivo che un grande

urlo infinito pervadeva la natura"

1893 – disperazione

"La malattia, la follia e la morte erano gli angeli neri che si affacciavano sulla

mia culla...."

1893 - il Grido

1

1893 - il Grido

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1893 - il Grido

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1893 - il Grido

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1894 - il Gridolitografia

Le due figure voltate di spalle

fanno parte della dimensione concreta della realtà,

indifferente al dolore del mondo.

L'uomo che preme le mani sulle orecchie ……….esprime una dualità.

Quella di una umanità che soffre e quella di una umanità che non vuol sentire

l'urlo di dolore.

L’assenza dei capelli accentua la condizione di distacco,

è chiaro il riferimento alla condizione del

malato mentale

Il vortice nella baia…….

……Esalta l’angoscia e la drammaticità. colori e forma,suggeriscono l’immagine di un’imminente catastrofe cosmica, di un annunciata apocalisse, metafora sconsolata dell’uomo moderno, solo e impotente in un universo nemico e vuoto senza più sicurezze.

Il colore

I toni caldi come il rosso, l'arancio ed il giallo sono

stati sostituiti da quelli freddi come il verde e il

blu.

L’associazione di colori complementari (rosso-verde, azzurro-arancio)

mette in risalto i toni cromatici ottenendo un

forte effetto espressivo

La composizione

la presenza del ponte stacca la figura principale dallo sfondo e la presenta

nella sua individualità l'autore ci indica che, pur facendo parte la figura e lo sfondo di due diverse

dimensioni (la terrena e la cosmica) l'uomo sente il “dolore” dell'universo di

cui fa parte e che incombe su di lui.

ma l'umanità è sorda a

l'urlo.

Le linee

con un andamento curvilineo nello

sfondo e nella figura in primo piano.

Le due figure più lontane ripetono

ritmicamente le linee verticali dei sostegni

della ringhiera del ponte.

Le linee

Si contrappongono in modo evidente:le linee diagonali

spezzano con la loro geometricità l'andamento

curvilineo dello sfondo.

Le linee di forza che appartengono alla figura partono dal

basso per convergere nelle

mani