Cooperative e collaborative learning

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Costruire esperienze di cooperative e collaborative learningBologna, 23/10/2015

Luca Ferrari – luca.ferrari15@unibo.it

Luigi Guerra – luigi.guerra@unibo.it

Dipartimento di Scienze dell’Educazione «G.M. Bertin» Università di Bologna

AMBIENTI

contenitore, contenuto, relazione…

Esiste una relazione tra questi elementi?

Se sì, che tipo(logia/e) di relazione/i?

contenitore e contenuto

E nella scuola?

In quale misura….

L’allievo (il vino) modifica il suo modo di apprendere (il proprio sapore) secondo l’ambiente (bicchiere) in cui si trova (?)

Il «contenitore» modifica la qualità dell’esperienza di insegnamento e apprendimento dell’allievo?

Ambiente di apprendimento e impatto sugli studenti

La progettazione degli spazidi apprendimento ha un effetto fisico, sociale e psicologico sugli studenti

http://www.steelcase.com/content/uploads/2015/03/Post-Occupancy-Whitepaper_FINAL.pdf

http://www.steelcase.com/content/uploads/2015/03/Post-Occupancy-Whitepaper_FINAL.pdf

Risultato

un setting “attivo” dell’aula influenza

il coinvolgimento dello studente

http://www.steelcase.com/content/uploads/2015/03/Post-Occupancy-Whitepaper_FINAL.pdf

[…] decision makers at educational institutions, architects and designers can be assured that investments in solutions intentionally designed to support active learning can create more effective classrooms and higher student engagement.

http://www.steelcase.com/content/uploads/2015/03/Post-Occupancy-Whitepaper_FINAL.pdf

STRUMENTI

The Radio Book of 1924 eBook reader of 2013

A scuola col tablet, 2013At School, Jean-Marc Côté, 1899-1901

«La grande diffusione delle lavagne Interattive Multimediali e di superfici interattive in generale avvierà l’ampliamento del numero di device tecnologici (tablet, netbook, ebook, risponditori…) che orienteranno l’attività didattica sempre più verso la collaborazione».

Fonte: http://www.scuola-digitale.it/classi-2-0/il-progetto/introduzione-2/

Rapporto OCSE (2015)“Students, Computers and Learning. Making the connection”

La scuola digitale non mantiene fede alle promesse della tecnologia. Almeno per ora. Perché finora non ci sono evidenze che dimostrino che l’introduzione del digitale nelle aule scolastiche porti automaticamente a un miglioramento del rendimento scolastico degli studenti. [Corriere della Sera, 15 settembre 2015]

L’insegnamento non è ancora adeguato: […] un’ipertecnologia del XXI secolo oggi si inserisce su una pedagogia del Ventesimo. I software educativi sono ancora di basso livello, molto inferiori ai giochi elettronici […]. La tecnologia può amplificare un grande insegnamento, non sostituirne uno mediocre.[La Repubblica, 15 settembre 2015]

MODELLI DI MEDIAZIONE DIDATTICA

Interpretazioni

dell'apprendimento

Concetti

"chiave"Strumenti didattici Risultati attesi

Ottiche di

valutazione

Come ESECUZIONE (teorie dell'associazionismo e

del comportamentismo)

La riproduzione

culturale

(memorizzazione /

ripetizione /

applicazione ...)

L'unità didattica (nelle

versioni "di minima" e "di

massima")

Acquisizione di

sequenze (nozioni e

abilità) fondamentali

della cultura

consolidata

La qualità

dell'esecuzione

La capacità di

riutilizzazione

Come COSTRUZIONE(teorie dell’attivismo e del

costruttivismo in generale)

La produzione di

cultura attraverso

l'esperienza

(equilibrazione tra

accomodamento e

assimilazione)

Il progetto didattico (nella

versione della ricerca: come

osservazione / ipotesi /

sperimentazione / verifica ...)

Produzione diretta di

cultura con forte

attenzione al versante

dei processi / percorsi

più che a quello dei

prodotti

La "coerenza" interna

del percorso e la sua

"padronanza"

La "trasferibilità" dei

risultati

Come SCOPERTA (teorie della Gestalt)

L'intuizione e

l'invenzione

(valorizzazione del

"vissuto" personale,

attivazione della

"divergenza")

Il progetto didattico (nella

versione del gioco: come

ludico puro / gioco dramma /

brainstorming ...)

Produzione di "insight":

idee / "illuminazioni" /

ipotesi personali e di

gruppo

La "persistenza" dei

risultati e dei processi

della scoperta

La "generatività" della

scoperta

Testimonianza

[…] Sì, occorre organizzare bene l’utilizzo delle tecnologie in base ad obiettivi ben precisi. Devono diventare dei modelli di lavoro. Però non è quello che le famiglie si attendono…Nei contesti in cui io insegno queste devono essere delle esperienze svolte ma limitate nell’anno…Ma non in una didattica costante, non sono pronte le famiglie!

Esempio di applicazione un modello didattico “problematico” per l’uso della LIM

Interpretazioni

dell'apprendimento

LIM

come strumento di:

Obiettivi e direzioni d’uso

didattico della LIM

Possibili risorse (categorie)

come

ESECUZIONE

Istruzione Risorse informative multimediali:

Es. Google Cultural Institutehttp://www.google.com/culturalinstitute/?hl=it#!exhibit:exhibitId=gRZ0EihK&positio

n=0%2C-1

Esercitazioni interattive: Es: arricchire il vocabolario su tematiche specifiche:

Our Bodies ; per l’apprendimento della musica: Beethoven's Baseball; Polilabkids:

per l’apprendimento della matematica…

http://space.cinet.it/cinetclub/Emmegi/matematica/elencoesercizi.htm#ita

Cloud: es. Google Docs, dropbox ecc.

Web Quest: http://www.bibliolab.it/Alessandro%20Magno/WEBQUEST_file/frame.htm

Mappe concettuali: Prezi Cmap, Vue, Free Mind, SpiderScribe …

Digital storytelling: http://www.policultura.it/

http://www.impariamoascrivere.it/giochi_flash.php?gioco=fiaba

...

come

COSTRUZIONE

Costruzione individuale

e cooperativa della

conoscenza

come

SCOPERTA

Promozione della

creatività, dimensione

artistico - estetica nel

singolo e nel gruppo

Introduzione al Cooperative Learning

DEFINIZIONI

L’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning) o di gruppo si riferisce a metodi didattici in cui gli studenti sono incoraggiati o tenuti a lavorare insieme su compiti di apprendimento.

L’apprendimento cooperativo dovrebbe essere distinto da altre modalità che prevedono la mediazione sociale come, ad esempio, l’insegnamento reciproco (peer tutoring) e la collaborazione tra pari (peer collaboration).

Nella vasta letteratura sul tema sono riconosciute alcune condizioni affinché si possa parlare di Cooperative Learning:

Interdipendenza positiva

Responsabilità individuale

Interazione tra i membri

Uso appropriato delle abilità nella collaborazione

Valutazione del lavoro

Interdipendenza positiva

Responsabilità individuale

[…] un senso di responsabilità personale per contribuire con i propri sforzi alla realizzazione degli scopi di gruppo. Questo richiede di essere responsabili nel:

completare la propria parte di lavoro

facilitare il lavoro degli altri membri del gruppo e interferire il minimo possibile nei loro sforzi

Fonte: http://www.apprendimentocooperativo.it/Il-coop-learning/caratteristiche/La-responsabilita-individuale-e-di-gruppo/ca_3499.html

Interazione tra i membri

[…] I membri del gruppo si incoraggiano reciprocamente, si valorizzano a vicenda, si aiutano, mostrano fiducia reciproca, non temono di esprimere la propria opinione [per raggiungere un risultato comune].

(….importanza di azioni a livello macro: attività di conoscenza, accoglienza, …)

Siamo tutti sulla stessa

barca

Prof. Siamo in alto mare!

Fonte: http://www.apprendimentocooperativo.it/Il-coop-learning/caratteristiche/La-responsabilita-individuale-e-di-gruppo/ca_3499.html

Valutazio

ne d

el lavoro

per una selezione equaognuno deve fare lo stesso

esame:salire su quell'albero

Competenze di cittadinanza

…previste dal Regolamento sull’obbligo di istruzione (DM 139/07, Allegato tecnico):

1. imparare ad imparare

2. progettare

3. comunicare

4. collaborare e partecipare

5. agire in modo autonomo e responsabile

6. risolvere i problemi

7. individuare collegamenti e relazioni

8. acquisire ed interpretare l’informazione

Cooperative Learning & Collaborative Learning

Cooperative Learning

• Lavoro sequenziale asincrono ognuno svolge una parte del lavoro complessivo per arrivare a un risultato comune

(metafora del «forum»)

Collaborative Learning

• Lavoro parallelo simultaneo sincrono tutti lavorano sullo stesso oggetto simultaneamente per arrivare a un risultato comune

(metafora della «chat»)

Apprendimento cooperativo informale

• Brevi attività realizzate in classe

• gruppi non fissi composti da tre o più studenti

Apprendimento cooperativo formale

• Attività più lunghe e impegnative

• I gruppi di studenti lavorano insieme per una parte consistente di un corso e/o di una disciplina

questione o problema

Individuazione soluzione o problema

5/10 minuti

Esposizione(scelta randomizzata)

questione o problema

Formazione gruppi casuali

Individuazione soluzione o problema

Assegnazione dei ruoli

Lavoro in classe e extra

classe

Assegnazione dei

compiti/attività

Valutazione individuale e di gruppo

Alcuni «contro» del CL

Varietà di stili di apprendimento

Resistenza al CL di alcuni studenti e mancanza di abilità sociali

Difficoltà nei confronti dell'eterogeneità

Dipendenza dal gruppo

Complessità delle lezioni cooperative

La competizione di squadra

Voti di gruppo

Modelli di Cooperative Learning (esempi)Modelli Principali teorici

Learning Togheter e Circles of Learning D. Johnson & R. Johnson …

Structural Approach S. Kagan …

Group Investigation Y. Sharan & S. Sharan,R. H. Lazarowitz …

Student Team Learning R. Slavin …

Complex instruction E. Cohen …

Communities of Learners A.L. Brown, J. C. Campione, M.B. Ligorio …

Apprendistato cognitivo A. Collins, J. S. Brown, S. Newman …

La costruzione di esperienze di OCL

Scenario

L’idea di applicare alcune strategie di apprendimento collaborativo ampiamente collaudate nella didattica

tradizionale in presenza, permette di pensare una loro trasposizione mutatis mutandis anche in rete cosicché

“[…] il loro uso consenta dominare la complessità delle relazioni tra i membri di comunità online

numerose ed eterogenee.”

Delfino M., Manca S., Persico D. (a cura di) (2006). Apprendimento online: proposte metodologiche, Milano: Edizioni Angelo

Guerini e Associati, p. 44.

Ad oggi possiamo affermare che la maggior parte delle esperienze didattiche legate alla costruzione di comunità di apprendimento e di pratica - sostenute dagli online social network - sono ancora esperienze di “nicchia”. In aggiunta a questo, almeno nel contesto italiano, non è ancora chiaro il tipo di contributo che sta sviluppando la riflessione scientifica in ambito universitario.

Luigi GuerraRif. Costruire esperienze didattiche di online collaborative learning (In corso di stampa)

Macro-tipologie di PPs diffuse in ambito internazionale

PP1 definizione idea pedagogica

PP2 costruzione delle attività didattiche (e risorse didattiche) in ambienti digitali

Assunti di partenza…

La libera collaborazione non produce sistematicamente apprendimento. Uno dei modi per innalzare l’efficacia del collaborative learning è strutturare le interazioni coinvolgento gli student in script ben strutturati

L’efficacia del collaborative learning dipende da diverse condizioni: composizione del gruppo, i compiti previsti, i media individuati per sostenere la comunicazione

È molto utile aiutare i gruppi ad auto-regolarsi. Questo può essererealizzato lavorando sia sulle rappresentazioni dei loro processi siatracciando le loro interazioni

Rif. DILLENBOURG, P. (2002). Over-scripting CSCL: The risks of blending collaborative learning with instructional design. In P. A. Kirschner (Ed).

Three worlds of CSCL. Can we support CSCL, Heerlen, Open Universiteit Nederland.

Pedagogical Planner

“Pedagogical Planner” = ambienti costruiti appositamente per guidare gli insegnanti attraverso la costruzione di progetti per sessioni di apprendimento che fanno un uso appropriato ed efficace della tecnologia

Nel contesto degli studi sul CSCL sembra piuttosto “scarsa” la categoria dei “pedagogical planner” specificamente destinati a sostenere il processo di progettazione di un attività online di apprendimento collaborativo

Collaborative Learning scripts

Uno script è una storia o uno scenario in cui studenti e tutor devono recitarecome attori dentro una sceneggiatura.

Ci sono due grandi tipologie di scripts: lineari e non lineari

- Sequenza lineare: script = [fase 1, fase 2, fase 3]

- Sequenza non lineari: è possibile progettare scrpt non lineari, per esempioabilitando alcuni gruppi a saltare alcune fasi.

Gli scripts necessitano cinque attributi: i compiti che gli studenti devono conseguire, la composizione dei gruppi, le modalità in cui i compiti sono distribuiti, i modi di interagire e i tempi di ogni fase.

Rif. DILLENBOURG, P. (2002). Over-scripting CSCL: The risks of blending collaborative learning with instructional design. In P. A. Kirschner (Ed).

Three worlds of CSCL. Can we support CSCL, Heerlen, Open Universiteit Nederland.

STEPLa costruzione di esperienze di OCL

1. Formare i gruppi/creare i ruoli

2. Definire gli obiettivi del compito/caso/problema

3. Predisporre i materiali di lavoro

4. Definire gli strumenti di interazione (forum, wiki, repository ecc.)

5. Implementare gli script per il lavoro cooperativo

http://eductechalogy.org/swfapp/blooms/wheel/engage.swf

http://edorigami.wikispaces.com/Bloom's+-+Introduction

Modelli di script collaborativi(esemplificazioni)

Approfondimento facoltativo

ClasseViva-C@vir: una proposta di CSCL PP

Prototipo di software collocabile nella cornice degli approcci pedagogici del Computer Supported Cooperative Learning (CSCL)

Sostiene, attraverso una serie di attività simulate – che riguardano in particolar modo il role play - l’interazione sociale e lo svolgimento di attività cooperative con il supporto del web e di software sociali

Come funziona A partire da un ambiente online con accesso profilato, il docente predispone una serie di argomenti che fanno parte del programma didattico. Ogni argomento è costituito da tre elementi:

• il caso studio e/o problema di partenza

• le risorse didattiche (es. glossari, bibliografie ragionate, letture, ecc.)

• gli strumenti che ospitano la interazione/produzione online (wiki, forum, chat, ecc.)

Una procedura randomizzata assegna a ogni studente un ruolo all’interno del gruppo.

Il prodotto finale – risultato sia del lavoro cooperativo sia delle azioni di scaffolding e sostegno del docente potrà essere visualizzato e condiviso in aree profilate come wiki, repository, forum, lavagne virtuali e successivamente “mirrorato” in canali sociali esterni (es. Linkedin, Facebook, Twitter, Blog della scuola, ecc.).

Collaborative script

https://web.spaggiari.eu/home/app/default/login.php?ch=scuola

Lezione appresa

Suggerimenti metodologici … tempi (generali e/o singole fasi)

obiettivi

sequenze di collaborazione strutturata (collaboration script) Vs. libera interazione

alternanza presenza/distanza (approccio blended)

presenza/assenza di un moderatore esterno ai gruppi

numero di componenti

randomizzazione e/o aggregazione per gruppi d’interesse

esemplificazione dei ruoli

rotazione dei ruoli per fasi e/o argomenti

efficienza degli strumenti che ospitano l’interazione

dialogo tra diversi strumenti che supportano la comunicazione

modalità di monitoraggio e valutazione

Variabili che concorrono nella buona riuscita di una attività di online role-play

ruoli

Fine

Alcune risorse per approfondire

• Apprendimento Cooperativo (sito), http://www.apprendimentocooperativo.it/

• Conole G., (2013). Designing for Learning in an Open World, New York: Springer

• Conole G., Galley R., Culver J., (2011). Frameworks for understanding the nature of interactions, networking, and community in a social networking site for academic practice, Vol 12, No 3, Special Issue - Connectivism: Design and Delivery of Social Networked Learning, http://www.irrodl.org/index.php/irrodl/article/view/914/1828

• Comoglio M. (a cura di) (1999). Il Cooperative Learning . Strategie di sperimentazione. Torino: Edizioni Gruppo Abele.

• Delfino M., Manca S., Persico D., (a cura di), (2006). Apprendimento online: proposte metodologiche, Milano: Edizioni Angelo Guerini e Associati

• Dillenbourg P., Over-scripting CSCL: The risks of blending collaborative learning with instructional design. P. A. Kirschner. Three worlds of CSCL. Can we support CSCL?, Heerlen, Open Universiteit Nederland, pp.61-91, 2002.

• Ferrari L., (2015). Costruire esperienze didattiche di online collaborative learning, Parma: Edizioni Junior (in stampa)

• Harasim, L., Calvert, T., and Groeneboer, C. (1997). Virtual-U: A Web-based System to Support Collaborative Learning. In B. Khan’s “Web-Based Instruction”, Englewood Cliffs, NJ, Educational Technology Publications.

• Koschmann, T. (2002). Dewey’s Contribution to the Foundations of CSCL Research, CSCL 2002 Proceedings, pp.17-23, Lawrence Erlbaum Associates, Inc. Hillsdale, New Jersey, USA. Disponibile sul web: http://dl.acm.org/citation.cfm?id=1658618

• Lipponen L., (2002). Exploring Foundations for Computer-Supported Collaborative Learning, http://dl.acm.org/citation.cfm?id=1658627

• Pozzi F., Persico D., (2013). Sustaining learning design and pedagogical planning in CSCL, Research in Learning Technology, Volume 21, http://www.researchinlearningtechnology.net/index.php/rlt/article/view/17585/html

• Stahl G., Koschmann, T., & Suthers, D. (2006). Computer-supported collaborative learning: An historical perspective. In R. K. Sawyer (Ed.), Cambridge handbook of the learning sciences (pp. 409-426). Cambridge, UK: Cambridge University Press.