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Il diamante è la gemma per eccellenza, simbolo di purezza e portatore di forza e
fortuna. Ma al di là dei significati popolari, il diamante è soprattutto una pietra preziosa
che nel corso del tempo è divenuto emblema di amore eterno. Le sue caratteristiche,
la sua bellezza e la sua rarità lo rendono un bene di valore riconosciuto ovunque, e per
questo un oggetto da investimento. Ma solo a certe condizioni!
La crisi finanziaria e economica ha riportato in auge queste pietre in quanto
giustamente considerate un bene rifugio che può aiutare a preservare il patrimonio da
manovre finanziarie, svalutazioni di Borsa, speculazioni etc. E oggi le opportunità di
acquistare un diamante sono aumentate, essendosi affacciati sul mercato nuovi
intermediari e venditori, attirati dagli alti margini che si possono fare nel settore. Ma
contestualmente sono aumentate anche le truffe e i rischi.
L’investimento in diamanti presenta indubbi vantaggi ma non è semplice come
acquistare obbligazioni o altri strumenti finanziari. Il mercato dei diamanti, per
l'investitore comune, è ricco di insidie e sorprese.
Un venditore ti può ingannare in centinaia di modi, approfittando della tua ignoranza
sull’argomento. Per tale ragione, ancora più che in altri ambiti, l'informazione e la
conoscenza del mercato sono strumenti indispensabili per ottenere rendimenti positivi,
anzichè cocenti delusioni.
Quando si parla di diamanti da investimento, bisogna prestare attenzione a diversi
fattori. Questa breve Guida è un estratto della Guida “Investire i Diamanti” che puoi
acquistare sul sito http://investirediamanti.org , la guida compleata che ti insegnerà
come giudicare e valutare un diamante in modo che tu possa fare un acquisto oculato
e consapevole.
Acquistare un diamante può essere uno dei più importanti investimenti nella tua vita.
Per molte persone l’acquisto dell’anello da fidanzamento rappresenta il primo e unico
acquisto di una pietra preziosa. Per qualsiasi motivo tu voglia un diamante, la guida ti
fornirà utili consigli e linee guida da seguire.
Ulteriori informazioni su http://investirediamanti.org
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Ecco il sommario della Guida Completa
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Oltre alla guida completa, potrai scaricare
gratuitamente la guida breve.
Vai sul sito http://investirediamanti.org/
per tutti i dettagli
Come valutare i diamanti da investimento:
le 4 C
Il metodo ormai universalmente riconosciuto per classificare i diamanti è quello
delle 4C.
La sigla 4C indica i quattro fattori presi in considerazione per effettuare questa prima
valutazione, quattro elementi che in inglese hanno tutti come iniziale la lettera C:
Carat (carato o peso)
Clarity (purezza)
Color (colore)
Cut (taglio)
I primi tre fattori sono il prodotto della natura, mentre il taglio è frutto dell’abilità
dell’uomo. Il prezzo di un diamante deriva anzitutto da queste 4C; ma queste
rappresentano solo un punto di partenza per la valutazione.
Carato – Carat
Il peso dei diamanti (come per le altre gemme) si esprime in carati, abbreviato in “ct”.
Un carato corrisponde a 200 milligrammi o 0,2 grammi. Ci vogliono quindi ben 5 carati
per fare un grammo di peso. Il carato è suddiviso a sua volta in grani che equivalgono
ad 1/20 di grammo ed in punti che equivalgono ad 1/100 di carato.
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Fra le 4C il carato è quello che incide maggiormente sul prezzo. Del resto se chiedessi
ad una persona come vuole il suo diamante, la prima cosa che ti risponderebbe è
“grande”. Ma questa logica non è corretta, anzi porta spesso ad una scelta del
diamante (sia da investimento sia da anello) sbagliata!
Se osservi un listino dei prezzi espresso in carati noterai due cose fondamentali:
1. il prezzo non cresce in maniera lineare in base al peso
2. il prezzo subisce dei veri e propri salti in corrispondenza di determinati valori
Nella guida completa scoprirai perchè, oltre a:
Cosa devi sapere sul carato
un diamante di minore caratura può apparire più grande?
perché il rapporto prezzo/carati non è lineare e subisce dei salti a determinati
valori?
che caratura deve avere il diamante da investimento?
qual è l’errore che la maggioranza delle persone compie quando sceglie il peso-
carato di un diamante?
come scegliere il carato del tuo diamante da investimento o da anello
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Purezza – Clarity
La purezza di un diamante (“clarity”) definisce fino a che punto un diamante è privo di
imperfezioni e inclusioni. Durante il processo di cristallizzazione della pietra è normale
che rimangano imprigionate piccole tracce di carbonio o di altri cristalli di varia natura.
Il loro numero, colore, dimensione e posizione determinano il grado di purezza del
diamante.
La purezza di un diamante può essere stabilita soltanto con uno strumento che
ingrandisce di dieci volte la pietra originale, ed è valutata seguendo una scala di valori
definita a livello internazionale (scala della purezza):
1. FL Flawless: perfetto, diamante che non mostra inclusioni o macchie esterne ad
un ingrandimento 10X. Si tratta di pietre molto rare e quindi molto costose, che non
troverai nei tradizionali canali di vendita;
2. IF (Internally Flawless): nessuna inclusione interna visibile a 10 ingrandimenti da
un occhio esperto, ma lievi imperfezioni esterne.
3. VVS-1 e VVS-2 (Very, Very Slightly Included): poche e piccolissime inclusioni
visibili a 10 ingrandimenti.
4. VS-1 e VS-2 (Very Slightly Included) inclusioni o macchie esterne più piccole di
un granello di sale viste sotto un microscopio 10X. Nessun carbone, frattura o
rottura
5. SI-1 (Slightly Included) piccole inclusioni visibili a 10 ingrandimenti, le inclusioni
possono essere anche carbon o fractures. La maggioranza sono “eye clean” ossia i
difetti non sono visibili a occhio nudo, anche da un occhio esperto
6. SI-2 (Slightly Included) diverse piccole inclusioni visibili a 10 ingrandimenti e
alcune di esse anche a occhio nudo
7. SI-3 (Slightly Included) inclusioni visibili a occhio nudo solo da un osservatore
esperto.
8. I-1 (Imperfect) inclusioni o macchie visibili a occhio nudo. Prodotti commerciali
9. I-2 (Imperfect) molte inclusioni distintamente visibili a occhio nudo che
diminuiscono la brillantezza fino a far apparire opaco anche un quarto del diamante
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10. I-3 (Imperfect) molte inclusioni distintamente visibili a occhio nudo che
diminuiscono la brillantezza e compromettono la struttura del diamante, rendendolo
più fragile. Poco brillante e lucido.
La maggioranza dei laboratori usa questa scala ma ci sono alcune varianti. In
particolare alcuni laboratori europei usano la P (sta per Pique) al posto della I: P1, P2,
P3. AGS utilizza una scala numerica
La purezza di una pietra …
quali sono le imperfezioni di una gemma?
come e perché possono esserci diverse valutazioni fra i diversi laboratori di
certificazione
da quali elementi dipende la valutazione della purezza della pietra?
quanto è importante la purezza?
che purezza deve avere un diamante da investimento? E una pietra da montare su
un anello o gioiello?
Colore – Color
In natura si possono trovare diamanti di tutti i colori dell’arcobaleno. I diamanti colorati
sono molto rari, e quindi preziosi. In genere i diamanti che vedrai saranno bianchi o
gialli. Parlare di diamanti bianchi è in realtà un’imprecisione, si dovrebbero definire
“pietre senza colore”.
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Il diamante è essenzialmente composto da carbonio, ma la maggioranza delle pietre
presenta delle impurità che ne determinano la colorazione. L’impurezza più comune,
l’azoto, causa una colorazione gialla più o meno intensa a seconda del tipo e della
concentrazione di azoto presente. I diamanti senza colore sono molto rari perché
hanno poca o nessuna impurità. Per questo più il diamante è giallo minore è il suo
valore. Ma non è solo una questione di rarità e impurità della pietra. Più il diamante è
puro e bianco più la luce lo attraversa rendendolo maggiormente brillante e
splendente.
La scala dei colori
Il colore del diamante è valutato su una scala introdotta negli anni ’50 dalla GIA e oggi
universalmente utilizzata.
Questa scala utilizza le lettere dalla D alla Z, dove la D rappresenta le pietre con
assenza di colore, e la Z quelle con maggiore presenza di giallo. Oltre alla Z ci sono i
cosiddetti “fancy diamonds”, i diamanti fantasia o colorati.
Il colore viene valutato posizionando la pietra alla luce (corrispondente alla luce diurna)
con la faccia rivolta verso il basso. L’intensità del colore viene determinata
confrontando il diamante con una gamma di pietre di riferimento, dette “Master
Stones”.
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Tre domande fondamentali sul colore
Quale colore scegliere per un diamante da investimento?
E per un anello o gioiello?
La vera scala dei colori che nessuno ti insegnerà
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Taglio e forma
del diamante da investimento Il diamante può essere tagliato in varie forme: rotondo (round), a pera (pear), a cuore
(heart), quadrato (princess), ovale (oval), smeraldo (emerald)… Il diamante a brillante
rotondo è il più tipico ed è quello che si prende a riferimento per l’investimento. Le altre
forme sono definite “fancy cuts” (tagli fantasia).
La forma del diamante dipende spesso dalla forma della pietra grezza. Il taglio più
richiesto dal mercato, round o rotondo, può essere ottenuto facilmente con pietre
grezze di forma cubica abbastanza regolare. Per ottenere un taglio rotondo dalle pietre
grezze di forma irregolare invece si può arrivare a perdere più del 65% del peso della
pietra; per questo motivo si preferisce ottenere altri generi di tagli come pear, oval,
marquise e heart.
Come è fatto un diamante
I diamanti rotondi a brillante (round brilliant cut) sono composti da diverse faccette
(facets) disposte in una specifica combinazione al fine di ricevere e restituire la luce. I
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diamanti rotondi sono tipicamente compositi da 57 facce o faccette (58 se si considera
anche la punta, o meglio l’apice) divise in tre parti principali:
1. Corona (crown)
2. Cintura (girdle)
3. Padiglione (pavilion)
Il taglio (CUT)
Il taglio è uno degli elementi più importanti delle 4 C benché spesso sottovalutato
(anche perché più complesso da capire). Il taglio determina la luminosità della pietra,
più alta è la qualità del taglio, migliore è la combinazione tra brillantezza e fuoco della
pietra.
I dettagli del taglio perfetto
A occhio nudo una pietra D Flawless può sembrare uguale a una F VS se entrambe
sono tagliate bene e in maniera similare. Invece una piccola variazione nel taglio,
anche se il grado è uguale, può essere percettibile. Il taglio è di gran lunga la C più
importante se guardiamo alla bellezza di una pietra ma è la più difficile da valutare.
Anche la scala di misurazione ci aiuta parzialmente: i report dei laboratori
gemmologici sono meno allineati, e la stessa scala di valutazione presenta dei difetti
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importanti che si devono conoscere. Due pietre con taglio ideale non sono uguali, e
questo lo sa bene chi vende i diamanti!
La scala di misurazione del taglio
Quando un diamante è tagliato correttamente con le giuste proporzioni e simmetrie, la
luce che entra dalla parte superiore della pietra è riflessa all’interno del diamante tra
una sfaccettatura e l’altra per poi fuoriuscire sempre dalla parte superiore. Il taglio
determina quantità e qualità della luce riflessa e refratta.
Come le altre C, anche il taglio viene valutato attraverso una scala di valori.
Taglio eccellente o ideale (excellent o ideal)
Molto buono (Very Good)
Buono (Good)
Standard (Fair)
Mediocre (Poor)
La valutazione risente sempre di una certa soggettività come per la purezza ed il
colore, ma nessuna delle caratteristiche principali di una pietra preziosa differisce così
tanto nelle valutazioni dei laboratori gemmologici. Vedremo meglio il discorso delle
differenze di valutazione dei diamanti, per ora ti basti sapere che la certificazione ha un
peso ed un valore diverso in base al laboratorio che lo ha realizzato.
Come valutare il taglio di un diamante
Quali elementi considerare nella valutazione del taglio e a quali misure prestare
attenzione? Abbiamo visto che con il termine taglio ci si riferisce alle proporzioni e agli
angoli delle faccette del diamante. Vediamo sinteticamente gli elementi da misurare,
nella Guida troverai in dettaglio ogni fattore e ogni misura e proporzione ideale
per effettuare una corretta valutazione: http://investirediamanti.org/guida-investire-in-
diamanti.
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Tavola
La dimensione della tavola, in rapporto al diametro, è importante perché determina la
quantità di brillantezza, o luce bianca, che il diamante rifletterà. Per questo è
importante conoscere e saper riconoscere le proporzioni corrette, ed evitare certi tipi di
taglio.
Cintura
Lo scopo della cintura è proteggere la pietra da possibili scalfiture o frammentazioni.
Una cintura troppo sottile non fornisce abbastanza protezione, una cintura troppo
spessa però danneggerà l’aspetto della pietra. Occorre quindi trovare il giusto
compromesso. Ma come trovarlo?
Padiglione
Lo scopo del padiglione è il più importante: riflettere la luce all’occhio di chi guarda.
Infatti quando vedi un diamante brillare, non si tratta di luce riflessa dalla superficie. La
luce entra nel diamante dalla tavola e dalle facce della corona e viene riflessa dalle
facce del padiglione.
Ecco perché sono importanti gli angoli. L’angolo del padiglione per un diamante
rotondo deve essere compreso tra specifici valori. Non c’è un numero perfetto, dipende
tutto dalla combinazione di questi valori.
I segreti del taglio dei diamanti
Perché il taglio è la C più importante?
Come valutare il taglio di un diamante
Quali sono le giuste proporzioni di una brillante rotondo?
Spread e warping: perché un diamante di carato superiore può sembrare più piccolo
e meno brillante
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Come posso conoscere le misure di una gemma?
Quali sono i trucchi tipici dei venditori per nascondere i difetti della pietra
Un facile e veloce questionario per valutare se acquistare o meno una pietra in base
alle sue proporzioni
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Per scaricare gratuitamente la guida breve all’acquisto di diamanti
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Come acquistare la guida completa
Puoi acquistare la Guida qui: http://investirediamanti.org/guida-investire-in-diamanti