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13.04.23 Elaboraz. G. Bruna 1
Cap. 2 - Le reti:Cap. 2 - Le reti:un paradigma sociale e un paradigma sociale e
tecnologicotecnologico
2^ Parte§ 2.6. Produzione di capitale
in rete
Mariella BERRA, Sociologia delle reti telematiche, 2007
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 2
2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale
La rete, facilita la costruzione di un capitale potenzialmente produttivo di risorse.
Il capitale può essere finanziario, fisico, umano e sociale:
Il capitale finanziario concerne l’insieme delle risorse per la produzione di beni e servizi per il mercato;
Il capitale fisico riguarda la creazione dei prodotti e dei processi;
Il capitale sociale si riferisce alla rete di relazioni che offre l’accesso a risorse di cui un individuo o un’organizzazione sociale ha bisogno. Definisce un tessuto di relazioni in cui gli attori s’impegnano reciprocamente e attivano risorse seguendo strategie e logiche di azione individuali e collettive (Bianco, Eve 1999)
La rete, facilita la costruzione di un capitale potenzialmente produttivo di risorse.
Il capitale può essere finanziario, fisico, umano e sociale:
Il capitale finanziario concerne l’insieme delle risorse per la produzione di beni e servizi per il mercato;
Il capitale fisico riguarda la creazione dei prodotti e dei processi;
Il capitale sociale si riferisce alla rete di relazioni che offre l’accesso a risorse di cui un individuo o un’organizzazione sociale ha bisogno. Definisce un tessuto di relazioni in cui gli attori s’impegnano reciprocamente e attivano risorse seguendo strategie e logiche di azione individuali e collettive (Bianco, Eve 1999)
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 3
2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale
Secondo il sociologo James Coleman, che si rifà al modello dell’attore razionale, fattori sociali quali l’autorità, la fiducia, e le norme contribuiscono a creare capitale capitale socialesociale, cioè una struttura sociale appropriabile (Coleman,
1998 e 1990). “Dai diversi tipi di scambio e di trasferimento unilaterale di
controllo, cui gli attori danno vita per ottenere ciò per cui sono interessati, deriva la formazione di relazioni sociali che hanno
una certa persistenza nel tempo.[…] Non è detto, però, che queste relazioni sociali derivanti dall’ottimizzazione delle risorse possedute, debbano essere considerate solo come componenti di strutture sociali: le si può vedere anche come risorse per gli individui”. Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005
Secondo il sociologo James Coleman, che si rifà al modello dell’attore razionale, fattori sociali quali l’autorità, la fiducia, e le norme contribuiscono a creare capitale capitale socialesociale, cioè una struttura sociale appropriabile (Coleman,
1998 e 1990). “Dai diversi tipi di scambio e di trasferimento unilaterale di
controllo, cui gli attori danno vita per ottenere ciò per cui sono interessati, deriva la formazione di relazioni sociali che hanno
una certa persistenza nel tempo.[…] Non è detto, però, che queste relazioni sociali derivanti dall’ottimizzazione delle risorse possedute, debbano essere considerate solo come componenti di strutture sociali: le si può vedere anche come risorse per gli individui”. Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005
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2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale
“Loury [1977;1987] ha introdotto il termine “capitale
sociale” per descrivere queste risorse. Nel senso con il
quale viene indicato da Loury, il capitale sociale è
l’insieme delle risorse contenute nelle relazioni
familiari e nell’organizzazione sociale della comunità
che risultano utili per lo sviluppo cognitivo o sociale
di un bambino o di un ragazzo” (1).
1) Hanno usato il termine in modo simile anche Bourdieu [1980] e Flap e De Graaf [1986]
Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005
“Loury [1977;1987] ha introdotto il termine “capitale
sociale” per descrivere queste risorse. Nel senso con il
quale viene indicato da Loury, il capitale sociale è
l’insieme delle risorse contenute nelle relazioni
familiari e nell’organizzazione sociale della comunità
che risultano utili per lo sviluppo cognitivo o sociale
di un bambino o di un ragazzo” (1).
1) Hanno usato il termine in modo simile anche Bourdieu [1980] e Flap e De Graaf [1986]
Fonte: J. Coleman, Fondamenti di teoria sociale, il Mulino, Bologna 2005
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2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale
Il capitale sociale appropriabile: si manifesta in diverse forme,
è soggetto a trasformazioni e,
costituisce una risorsa individuale e collettiva.
Può favorire un singolo attore, un gruppo o una collettività.
Spesso i livelli micro e macro si integrano: il capitale sociale
collettivo si rafforza attraverso pratiche condotte a livello
individuale.
Viceversa, un tessuto sociale ricco di capitale sociale collettivo
accresce quel complesso di risorse che sono disponibili a un
attore data la sua collocazione in un particolare sistema di
relazioni sociali (Coleman 1990; Bagnasco 1999).
Il capitale sociale appropriabile: si manifesta in diverse forme,
è soggetto a trasformazioni e,
costituisce una risorsa individuale e collettiva.
Può favorire un singolo attore, un gruppo o una collettività.
Spesso i livelli micro e macro si integrano: il capitale sociale
collettivo si rafforza attraverso pratiche condotte a livello
individuale.
Viceversa, un tessuto sociale ricco di capitale sociale collettivo
accresce quel complesso di risorse che sono disponibili a un
attore data la sua collocazione in un particolare sistema di
relazioni sociali (Coleman 1990; Bagnasco 1999).
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2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale
Robert Putnam(2) ha messo in evidenza un particolare
aspetto del capitale sociale. La virtù civica, ovvero il
senso socialmente diffuso di bene collettivo e pubblico, è
più accentuata se è radicata in una rete sociale di
relazioni di reciprocità (Putnam 1993 e 2000).
Fiducia, reciprocità, informazione comunicazione e
cooperazione possono creare un beneficio per le
persone coinvolte nella rete di relazioni, ma anche per le
persone esterne a questa rete.2) R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, A.Mondadori, Milano 1993;
R.Putnam, Capitale sociale e individualismo, il Mulino, Bologna 2004.
Robert Putnam(2) ha messo in evidenza un particolare
aspetto del capitale sociale. La virtù civica, ovvero il
senso socialmente diffuso di bene collettivo e pubblico, è
più accentuata se è radicata in una rete sociale di
relazioni di reciprocità (Putnam 1993 e 2000).
Fiducia, reciprocità, informazione comunicazione e
cooperazione possono creare un beneficio per le
persone coinvolte nella rete di relazioni, ma anche per le
persone esterne a questa rete.2) R. Putnam, La tradizione civica nelle regioni italiane, A.Mondadori, Milano 1993;
R.Putnam, Capitale sociale e individualismo, il Mulino, Bologna 2004.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 7
2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale2.6.1. Capitale finanziario, fisico, umano e sociale
Putnam sottolinea con particolare attenzione gli aspetti culturali
e politici dei contesti quali fattori in grado di stimolare principi di
reciprocità, fiducia, affidabilità e tolleranza.
Le reti telematiche, […] sono uno strumento che, promuovendo
forme di interrelazione sociale fra individui, attori sociali e
istituzioni, può favorire la crescita del capitale sociale.
---------
N.B.: Per un approfondimento sul tema, si veda, tra gli altri: S. Zamagni e P.L. Sacco (a
cura di), Complessità sociale e comportamento razionale, il Mulino, Bologna 2002,
pgg.337-394, con ampie citazioni di Coleman et al.
Putnam sottolinea con particolare attenzione gli aspetti culturali
e politici dei contesti quali fattori in grado di stimolare principi di
reciprocità, fiducia, affidabilità e tolleranza.
Le reti telematiche, […] sono uno strumento che, promuovendo
forme di interrelazione sociale fra individui, attori sociali e
istituzioni, può favorire la crescita del capitale sociale.
---------
N.B.: Per un approfondimento sul tema, si veda, tra gli altri: S. Zamagni e P.L. Sacco (a
cura di), Complessità sociale e comportamento razionale, il Mulino, Bologna 2002,
pgg.337-394, con ampie citazioni di Coleman et al.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 8
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
La creazione di un capitale sociale reticolare si struttura in
modo diverso nei vari contesti e ha implicazioni differenti sul
piano sociale, economico e politico.
Le diverse caratteristiche delle reti, delle funzioni, le norme, i
riferimenti istituzionali e valoriali connessi al loro funzionamento,
i livelli di accessibilità, i gradi di inclusività ed esclusività, le
risorse derivabili, i risultati, le caratteristiche degli attori e delle
organizzazioni consentono di individuare sia il capitale sociale
che si crea e chi se ne avvantaggia.
L’intreccio tra reti sociali e reti tecnologiche può incidere sulla
qualità del capitale sociale e sul ruolo degli attori (Wellman et al.
2001)
La creazione di un capitale sociale reticolare si struttura in
modo diverso nei vari contesti e ha implicazioni differenti sul
piano sociale, economico e politico.
Le diverse caratteristiche delle reti, delle funzioni, le norme, i
riferimenti istituzionali e valoriali connessi al loro funzionamento,
i livelli di accessibilità, i gradi di inclusività ed esclusività, le
risorse derivabili, i risultati, le caratteristiche degli attori e delle
organizzazioni consentono di individuare sia il capitale sociale
che si crea e chi se ne avvantaggia.
L’intreccio tra reti sociali e reti tecnologiche può incidere sulla
qualità del capitale sociale e sul ruolo degli attori (Wellman et al.
2001)
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 9
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
Le reti sono meccanismi che permettono di raggiungere meglio
obiettivi comuni oppure possono facilitare atteggiamenti e
comportamenti cooperativi.
Delle reti vanno considerate tanto la struttura quanto le funzioni;
In alcuni casi prevalgono motivi strumentali, in altri istanze di
fiducia, come nelle comunità in rete.
È utile adottare un approccio di analisi multidimensionale: molto
dipende dall’uso che viene fatto delle reti telematiche e della loro
connessione con le reti sociali.
Le reti sono meccanismi che permettono di raggiungere meglio
obiettivi comuni oppure possono facilitare atteggiamenti e
comportamenti cooperativi.
Delle reti vanno considerate tanto la struttura quanto le funzioni;
In alcuni casi prevalgono motivi strumentali, in altri istanze di
fiducia, come nelle comunità in rete.
È utile adottare un approccio di analisi multidimensionale: molto
dipende dall’uso che viene fatto delle reti telematiche e della loro
connessione con le reti sociali.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 10
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
Una rete è tanto più efficace quanto più è in grado di valorizzare le risorse
e le relazioni dei membri meglio di quanto essi farebbero da soli, o
ancora, se favorisce una redistribuzione di risorse.
Esempio: L’utilizzo della Pen (peninsula electronic network)
di Santa Monica (California) da parte dei senza tetto
(homeless). Un homeless, inserendosi nel dibattito sulla rete
civica cittadina, senza essere costretto a rivelare la
propria identità, ha sollevato il problema delle condizioni
di disagio dei senzatetto ed è riuscito ad interessare i
partecipanti alla rete e la città di santa Monica. Non solo
si è risolto il problema dei senzatetto, ma questa iniziativa
ha migliorato anche i rapporti fra la ricca comunità dei
residenti, le istituzioni municipali e i senza tetto.
Una rete è tanto più efficace quanto più è in grado di valorizzare le risorse
e le relazioni dei membri meglio di quanto essi farebbero da soli, o
ancora, se favorisce una redistribuzione di risorse.
Esempio: L’utilizzo della Pen (peninsula electronic network)
di Santa Monica (California) da parte dei senza tetto
(homeless). Un homeless, inserendosi nel dibattito sulla rete
civica cittadina, senza essere costretto a rivelare la
propria identità, ha sollevato il problema delle condizioni
di disagio dei senzatetto ed è riuscito ad interessare i
partecipanti alla rete e la città di santa Monica. Non solo
si è risolto il problema dei senzatetto, ma questa iniziativa
ha migliorato anche i rapporti fra la ricca comunità dei
residenti, le istituzioni municipali e i senza tetto.
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2.6.2 Il capitale sociale reticolare
Il capitale sociale reticolare ha, infatti, carattere di bene pubblico (3) in quanto non è alienabile, divisibile, appropriabile in modo
esclusivo.
Per J. Coleman, tra i fattori che incidono sulla crescita o sulla
diminuzione del capitale sociale vanno considerati, oltre alla
convenienza al suo mantenimento:
a) La densità delle relazioni del network;
b) La stabilità delle relazioni nel tempo
c) L’orientamento ideologico.
3) Per un approfondimento sul tema del rapporto tra bene pubblico, tecnologia e
democrazia, si veda L. Gallino, Tecnologia e democrazia, Einaudi, Torino 2007.
Il capitale sociale reticolare ha, infatti, carattere di bene pubblico (3) in quanto non è alienabile, divisibile, appropriabile in modo
esclusivo.
Per J. Coleman, tra i fattori che incidono sulla crescita o sulla
diminuzione del capitale sociale vanno considerati, oltre alla
convenienza al suo mantenimento:
a) La densità delle relazioni del network;
b) La stabilità delle relazioni nel tempo
c) L’orientamento ideologico.
3) Per un approfondimento sul tema del rapporto tra bene pubblico, tecnologia e
democrazia, si veda L. Gallino, Tecnologia e democrazia, Einaudi, Torino 2007.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 12
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
È evidente, quindi, che il capitale sociale reticolare sia maggiore
quanto più è elevata la dipendenza reciproca degli attori.
A livello di territorio e di sfera pubblica il capitale sociale
aumenta il proprio valore se le diverse reti orientano il loro modo
di agire in modo reciproco.
I capitali che si produco attraverso le reti telematiche
contribuiscono alla creazione di diversi tipi di beni: Beni pubblici, come il capitale sociale;
Risorse comuni;
Beni privati
Beni di club
(vedi tab.
seguente)
È evidente, quindi, che il capitale sociale reticolare sia maggiore
quanto più è elevata la dipendenza reciproca degli attori.
A livello di territorio e di sfera pubblica il capitale sociale
aumenta il proprio valore se le diverse reti orientano il loro modo
di agire in modo reciproco.
I capitali che si produco attraverso le reti telematiche
contribuiscono alla creazione di diversi tipi di beni: Beni pubblici, come il capitale sociale;
Risorse comuni;
Beni privati
Beni di club
(vedi tab.
seguente)
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 13
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
Tab. 2.1 - Tipologia di beni
Beni
Esclusivo Non esclusivo
Rivale
Bene privato Risorse comuni
Non rivale
Bene di club Bene pubblico
Tab. 2.1 - Tipologia di beni
Beni
Esclusivo Non esclusivo
Rivale
Bene privato Risorse comuni
Non rivale
Bene di club Bene pubblico
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 14
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
La fornitura di servizi Adsl da parte di una società di TLC a
clienti che pagano un prezzo per il servizio , oppure la fornitura
di altri servizi da parte di una società radiotelevisiva su
frequenze acquistate su concessione o licenza, riguarda beni
privati.
Le risorse comuni rappresentano un bene da cui non si
possono escludere gli utenti, e il cui uso va limitato (valutazione di
deperibilità di un bene).
La produzione di conoscenza è una risorsa comune o un bene
pubblico, non esclusivo e non rivale nell’uso?
Il software che si produce in rete può essere considerato un
bene pubblico o una risorsa privata?
La fornitura di servizi Adsl da parte di una società di TLC a
clienti che pagano un prezzo per il servizio , oppure la fornitura
di altri servizi da parte di una società radiotelevisiva su
frequenze acquistate su concessione o licenza, riguarda beni
privati.
Le risorse comuni rappresentano un bene da cui non si
possono escludere gli utenti, e il cui uso va limitato (valutazione di
deperibilità di un bene).
La produzione di conoscenza è una risorsa comune o un bene
pubblico, non esclusivo e non rivale nell’uso?
Il software che si produce in rete può essere considerato un
bene pubblico o una risorsa privata?
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 15
2.6.2 Il capitale sociale reticolare
È una distinzione molto importante, che riguarda la costituzione
di meccanismi istituzionali di regolazione nell’uso o distribuzione
della proprietà.
La potenziale fruibilità di un bene, accompagnata dall’accesso
limitato ad alcuni, caratterizza i beni di club. Gli aderenti alla
rete di club godono di alcuni privilegi rispetto a quanti ne sono
esclusi.
Un esempio: le reti fra città, intese come nodi complementari
della rete indipendentemente dalla loro collocazione geografica,
che svolgono attività affini e complementari nell’esercizio di
attività economiche.
È una distinzione molto importante, che riguarda la costituzione
di meccanismi istituzionali di regolazione nell’uso o distribuzione
della proprietà.
La potenziale fruibilità di un bene, accompagnata dall’accesso
limitato ad alcuni, caratterizza i beni di club. Gli aderenti alla
rete di club godono di alcuni privilegi rispetto a quanti ne sono
esclusi.
Un esempio: le reti fra città, intese come nodi complementari
della rete indipendentemente dalla loro collocazione geografica,
che svolgono attività affini e complementari nell’esercizio di
attività economiche.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 16
2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?
Si è in precedenza fornito la definizione di rete e menzionate le
proprietà, le funzionalità, la struttura, la morfologia e il valore.
Vi sono reti sociali che utilizzano con diversi orientamenti lo
spazio reale e quello virtuale.
Ovvero possono esserci, per utilizzare una esemplificazione non
scientifica, “reti buone” e “reti cattive”.
La dicotomia buono/cattivo non è direttamente misurabile, ma
attiene piuttosto ad un concetto filosofico e morale riferito a
valori socialmente condivisi.
Si è in precedenza fornito la definizione di rete e menzionate le
proprietà, le funzionalità, la struttura, la morfologia e il valore.
Vi sono reti sociali che utilizzano con diversi orientamenti lo
spazio reale e quello virtuale.
Ovvero possono esserci, per utilizzare una esemplificazione non
scientifica, “reti buone” e “reti cattive”.
La dicotomia buono/cattivo non è direttamente misurabile, ma
attiene piuttosto ad un concetto filosofico e morale riferito a
valori socialmente condivisi.
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2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?
Un esempio di rete che produce capitale sociale positivo, è positivo, è
quello della quello della Ietf Ietf (Internet engineering task force): Nel periodo
1982-1996 migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il
mondo hanno messo in comune un enorme patrimonio di
intelligenze, conoscenze e risorse per sviluppare la grande
maggioranza delle tecnologie di Internet.
Lo IeftIeft, che è un’associazione libera di migliaia di studiosi, ha
coordinato tutte le attività di ricerca.
Va ricordato che i processi produttivi e decisionali, la
documentazione scientifica, il codice scritto, gli standard sono
open source, onde poter conseguire miglioramenti e progressi.
Un esempio di rete che produce capitale sociale positivo, è positivo, è
quello della quello della Ietf Ietf (Internet engineering task force): Nel periodo
1982-1996 migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il
mondo hanno messo in comune un enorme patrimonio di
intelligenze, conoscenze e risorse per sviluppare la grande
maggioranza delle tecnologie di Internet.
Lo IeftIeft, che è un’associazione libera di migliaia di studiosi, ha
coordinato tutte le attività di ricerca.
Va ricordato che i processi produttivi e decisionali, la
documentazione scientifica, il codice scritto, gli standard sono
open source, onde poter conseguire miglioramenti e progressi.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 18
2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?
Un esempio di rete che produce capitale negativo possiamo
pensare alla camorra o ad una organizzazione terroristica
che sfruttano l’ambiente circostante per un proprio beneficio
personale ed esclusivo.
Nelle reti “buone”“buone” l’oggetto è lecito, le regole di partecipazione
sono chiare e trasparenti, la struttura è orizzontale, con
possibilità di comunicazione verticale, orizzontale e trasversale.
Viene posto l’accento sull’importanza di garantire il ritorno
dell’informazione dal basso e di superare le divisioni esistenti fra
sede centrale e sedi periferiche.
L’inclusione basata sulla trasparenza costituisce per questa rete
un alto valore aggiunto.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 19
2.7 capitale positivo o capitale negativo: quali condizioni?
Nella rete che produce capitale sociale negativonegativo:
l’informazione è asimmetrica,
la forma di relazione è autoritaria e
il flusso procede dall’alto verso il basso senza possibilità di replica.
La linea organizzativa consiste esclusivamente nel comando ed
esclude ogni contrattazione.
Le sottoreti non sono integrate, ma separate in modo più o
meno rigido; sono molto fitte al loro interno e con legami molto
laschi o inesistenti fra loro.
Le reti “cattive”“cattive” entrano in conflitto con l’ambiente e con le altre
reti.
Nella rete che produce capitale sociale negativonegativo:
l’informazione è asimmetrica,
la forma di relazione è autoritaria e
il flusso procede dall’alto verso il basso senza possibilità di replica.
La linea organizzativa consiste esclusivamente nel comando ed
esclude ogni contrattazione.
Le sottoreti non sono integrate, ma separate in modo più o
meno rigido; sono molto fitte al loro interno e con legami molto
laschi o inesistenti fra loro.
Le reti “cattive”“cattive” entrano in conflitto con l’ambiente e con le altre
reti.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 20
Produzione di capitale sociale positivo e negativo. Condizioni e variabiliProduzione di capitale sociale positivo e negativo. Condizioni e variabili
Condizioni favoriscono impediscono
Variabili
la produzione di capitale positivo
la produzione di capitale positivo
Oggetto dell’attività della rete Legale Illegale
Trasparenti OccultePubblicità degli aderenti Segretezza sui partecipantiIn prevalenza orizzontale Verticale
Flessibile e intercomunicante
Separata
Simmetrici AsimmetriciBidirezionale,
interconnessione a tutti i livelli
Unidirezionale
Attenzione alle informazioni micro e alle forme di partecipazione
Segretezza informativaCooperativo Antagonistico e
parassitarioInclusivo Esclusivo
Condivisione e crescita Saturazione
Regole di partecipazione della rete
Struttura organizzativa della rete
Rapporto con l’ambiente e con i contesti operativi della rete
Flussi informativi della rete
13.04.23 Elaboraz. G. Bruna 21
APPENDICEAPPENDICE
Altri contributi tematici: reti, capitale sociale, P.A.
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 22
Il capitale sociale: contributi 1
Pierre BOURDIEU (1930-2002) distingue 4 tipi di capitale:
1. Le capital économique;
2. Le capital culturel;
3. Le capital symbolique;
4. “Le capital social se définit essentielment comme l’ensemble
des relations sociales dont dispose un individu ou groupe; la
détention de ce capital implique un travail d’instauration et
d’entretien des relations, c’est-a-dire un travail de sociabilité;:
invitations réciproques, loisirs en commune, etc.”;
Fonte: P. Bonnewitz, La sociologie de P. Bourdieu, PUF, Paris 1998-2005
Pierre BOURDIEU (1930-2002) distingue 4 tipi di capitale:
1. Le capital économique;
2. Le capital culturel;
3. Le capital symbolique;
4. “Le capital social se définit essentielment comme l’ensemble
des relations sociales dont dispose un individu ou groupe; la
détention de ce capital implique un travail d’instauration et
d’entretien des relations, c’est-a-dire un travail de sociabilité;:
invitations réciproques, loisirs en commune, etc.”;
Fonte: P. Bonnewitz, La sociologie de P. Bourdieu, PUF, Paris 1998-2005
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 23
Il capitale sociale: altri contributi 2
Antony GIDDENS (1938) così tratta il tema del capitale sociale:
La coltivazione di capitale sociale è parte integrante
dell’economia della conoscenza. Il “nuovo individualismo” che si
accompagna alla globalizzazione non è refrattario alla
cooperazione e alla collaborazione: esso stimola attivamente la
cooperazione piuttosto che la gerarchia.
Il capitale sociale si riferisce a reti fiduciarie alle quali gli individui
possono attingere per un sostegno sociale, proprio come si può
attingere al capitale finanziario per usarlo per investimenti.
Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000
Antony GIDDENS (1938) così tratta il tema del capitale sociale:
La coltivazione di capitale sociale è parte integrante
dell’economia della conoscenza. Il “nuovo individualismo” che si
accompagna alla globalizzazione non è refrattario alla
cooperazione e alla collaborazione: esso stimola attivamente la
cooperazione piuttosto che la gerarchia.
Il capitale sociale si riferisce a reti fiduciarie alle quali gli individui
possono attingere per un sostegno sociale, proprio come si può
attingere al capitale finanziario per usarlo per investimenti.
Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 24
Il capitale sociale: altri contributi 3
Antony GIDDENS :
Il capitale sociale è d’importanza fondamentale nella società
civile: rende possibile la civiltà quotidiana che è cruciale per una
vita pubblica efficace.
Nel contesto della new economy esso acquista un significato più
particolare: è il fondamento delle reti che svolgono anu funzione
fondamentale nell’innovazione.
Nella vecchia economia spesso l’innovazione era il risultato di
processi separati di ricerca, sviluppo e produzione.
Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000
Antony GIDDENS :
Il capitale sociale è d’importanza fondamentale nella società
civile: rende possibile la civiltà quotidiana che è cruciale per una
vita pubblica efficace.
Nel contesto della new economy esso acquista un significato più
particolare: è il fondamento delle reti che svolgono anu funzione
fondamentale nell’innovazione.
Nella vecchia economia spesso l’innovazione era il risultato di
processi separati di ricerca, sviluppo e produzione.
Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 25
Il capitale sociale: altri contributi 4
Antony GIDDENS :
Un esempio interessante è quello della Danimarca. L’economia danese
è dominata da piccole e medie imprese: ciò unisce il lato duro della
competitività alle reti di interdipendenza.
Nel 1989 è stata introdotta una serie di inziative come il “programma di
rete”. Lo scopo era di incoraggiare una collaborazione vincolante di
almeno tra reti di almeno tre imprese, con mediatori di rete il cui compito
era quello di identificare e sostenere le ventures cooperative.
Il programma ha avuto successo sia sotto l’aspetto economico che per
la densità delle collaborazioni attivate.
Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000
Antony GIDDENS :
Un esempio interessante è quello della Danimarca. L’economia danese
è dominata da piccole e medie imprese: ciò unisce il lato duro della
competitività alle reti di interdipendenza.
Nel 1989 è stata introdotta una serie di inziative come il “programma di
rete”. Lo scopo era di incoraggiare una collaborazione vincolante di
almeno tra reti di almeno tre imprese, con mediatori di rete il cui compito
era quello di identificare e sostenere le ventures cooperative.
Il programma ha avuto successo sia sotto l’aspetto economico che per
la densità delle collaborazioni attivate.
Fonte: A. Giddens, Cogliere l’occasione,Carocci, Roma 2000
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 26
Il capitale sociale: una classificazione
Istituzioni
Regole
Norme
Istituzioni
Regole
Norme
Reti sociali
Associazioni
Relazioni individuali
Reti sociali
Associazioni
Relazioni individuali
Fiducia
Reputazione
Partecipazione
Fiducia
Reputazione
Partecipazione
Convenzioni
Codici di comportamento
Valori
Rappresentazioni
Convenzioni
Codici di comportamento
Valori
Rappresentazioni
Azione collettiva
Azione collettiva
InformazioneInformazione Cooperazione
Cooperazione
Transazioni
Transazioni
Fonte: Roberto CAMAGNI - Politecnico di Milano
13/04/23 Elaboraz. G. Bruna 27
Rivalità alta
(beni privati) Capitale fisso privato
Esternalità pecuniarie (hard)
Beni pubblici tariffati (escludibili)
Servizi privati relazionali:
> rapporti esterni delle imprese
> trasferimento di risultati di R&D
Spin-off universitario
Capitale umano:
> imprenditorialità
> creatività
> competenze private
Esternalità pecuniarie (soft)
(beni di club)
(beni pubblici con congestionamento)
Reti proprietarie
Beni collettivi:
> Paesaggio
> Culturale heritage
- Risorse culturali "di sistema"
Reti di cooperazione
- Alleanze strategiche (R&D e conoscenza)
- Servizi in partenariato p/p
Governance su suolo e risorse culturali
Capitale relazionale:
- capacità di cooperazione
- capacità di azione collettiva
- competenze collettive
(beni pubblici)
Rivalità bassa
Risorse:
- naturali
- culturali puntuali
Capitale fisso sociale
- Infrastrutture
Agenzie di transcodifica R&D
Sollecitatori di ricettività
Connettività
Economia di agglomerazione
Capitale sociale:
- institutions
- modelli di comportamento
- associazionismo
- fiducia, reputazione
R I V A L I T A’
Beni materiali
(hard)
Beni misti
(hard + soft)
Beni immateriali
(soft)
M A T E R I A L I T A’
Una tassonomia del capitale sociale
Fonte: Roberto CAMAGNI - Politecnico di Milano
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Lo stato e le reti
Fonte: Paolo PERULLI, La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino 2000
STATOForte Debole
Verticali Francia Regno UnitoRETI
Orizzontali Germania Italia
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Modello (storico) relazioni di livello territoriale
Città preindustriale(sistemi territoriali chiusi)
Fordismo(gerarchie, assetti
neocorporativi)
Stato mercantilista(mercato autoregolato)
Postfordismo
(reti aperte)
Fonte: Paolo PERULLI, La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino 2000
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Politiche/LivelliSviluppo e coesione
Piani territorialiReti delle
infrastruttureReti produttive Ambiente
UNIONE EUROPEA Fondi strutturaliSchema spaziale
europeoReti transeuropee di
trasportoRicerca, information
technology, ecc.Analisi degli impatti
territoriali
STATOQuadro strategico
nazionale
Documenti,politiche, schemi, contratti con
regioni e città
Piano nazionale dei trasporti
Politiche della ricerca e dell'innovazione
Politiche ambientali
AGENZIE INTERREGIONALI
Agencies, Authorities Autorità di bacino
REGIONEQuadro strategico
regionalePiani regionali
Piano regionale dei trasporti
Agenzie di sviluppo economico
Valutazioni ambientali strategiche
PROVINCIA, CONTEA, DISTRETTO,
DIPARTIMENTO
Piani Integrati Patti territoriali
Piani provinciali Piani provinciali Politiche del lavoro
AUTORITA' METROPOLITANA
Programmi urbaniPiani strategici, schemi direttori,
schemi di coerenzaTransport strategy Network funzionali Analisi d'impatto
CITTA' Piani urbanisticiPiano urbano del
traffico Gestione dei servizi
ambientali
Quadro di confrontoQuadro di confronto
Fonte: Paolo PERULLI, La città delle reti, Bollati Boringhieri, Torino 2000