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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TRENTO
Facolt di Economia
TESINA FINALE
MASTER DI PRIMO LIVELLO IN GESTIONE DI IMPRESE
SOCIALI
A.A. 2011/2012
Relazione sullo Stage Formativo Svolto
allinterno del Consorzio SIRSolidariet in Rete Societ
Cooperativa Sociale
01/05/201230/09/2012
Relatori: Prof. Carlo BORZAGA
Dott. Flaviano ZANDONAI
Tesi di Laurea di: Laura CATANA
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INDICE
Indice dei grafici ......................................................................................................................... 3Premessa ..................................................................................................................................... 4
CAPITOLO I1.1 Il progetto di stage e aspetti organizzativi ............................................................................ 51.2 Consorzio SIR ....................................................................................................................... 71.3 Analisi sintetica del settore ................................................................................................. 10
CAPITOLO II2.1 Sviluppo del tirocinio .......................................................................................................... 16
2.1.1 Collocazione ................................................................................................................ 162.1.2 Attivit ........................................................................................................................ 16
MaggioGiugno. Ambientamento............................................................................. 17LuglioAgosto. Home Care Project......................................................................... 18Fine AgostoSettembre. Giovit................................................................................. 20
2.1.3 Relazioni ...................................................................................................................... 212.4 Strumenti teorici utilizzati................................................................................................... 222.5 Bilancio delle competenze .................................................................................................. 25
CAPITOLO III3.1 Considerazioni analitiche e proposte per lorganizzazione................................................ 28Bibliografia ............................................................................................................................... 39
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INDICE DEI GRAFICI
Grafico 1 Evoluzione delle attivit del Consorzio SIR ................................................................... 9
Grafico 2 Organigramma Consorzio SIR ..................................................................................... 10
Grafico 3 Variazione del valore aggiunto per branca di attivit nel periodo 2000-2011 in Italia
(%)................................................................................................................................................. 13
Grafico 4 Variazione della produzione settoriale tra il 2000 e il 2010 ......................................... 13
Grafico 6 Variazione della proporzione dell'occupazione per branca di attivit sul totale .......... 14
Grafico 5 Valore aggiunto settoriale sul totale dell'economia italiana e lombarda ...................... 15
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Premessa
Lobiettivo di questa tesina quello di presentare il lavoro svolto durante lo stage formativo
presso il Consorzio SIR - Solidariet in Rete Societ Cooperativa Sociale a Milano, tra il
01/05/2012 e il 30/09/2012 e di analizzare come le attivit realizzate mi hanno aiutato a metterein pratica e ad approfondire gli insegnamenti appresi durante i corsi del Master.
Il lavoro stato suddiviso in tre parti. In primo luogo verranno illustrati gli obiettivi che mi ero
prefissata per il tirocinio, alcuni aspetti organizzativi dello stage e una presentazione
dellorganizzazione ospitante e del settore in cui essa opera. In un secondo momento, si guarder
allo sviluppo del tirocinio, allutilizzo delle teorie e degli strumenti teorici, concludendo con una
valutazione complessiva dellesperienza tramite bilancio delle competenze acquisite. Infine,
avvalendosi degli insegnamenti acquisiti durante il Master e dalla propria esperienza pratica, si
presenteranno alcune considerazioni analitiche e proposteper lorganizzazione ospitante.
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CAPITOLO I
1.1 Il progetto di stage e aspetti organizzativi
La decisione di orientare la mia ricerca dellorganizzazione per il tirocinio formativo verso i
consorzi di cooperative sociali dovuta al mio precedente percorso accademico in Sociologia,
allesperienza acquisita nel settore non-profit soprattutto nel campo della progettazione e della
formazione dei giovani in Romania e al mio interesse verso unesperienza quale quella dei
consorzi cooperativi che ancora non esiste nel contesto rumeno. Questi sono i fattori principali
che hanno contribuito ad accrescere il mio interesse verso le reti dimprese sociali e i rapporti tra
le cooperative sociali (di tipo A e di tipo B) e con altre organizzazioni pubbliche e private.
Nellaprile del 2012, dopo aver avuto alcuni incontri conoscitivi con quattro realt milanesi, ho
preso la decisione di svolgere il mio tirocinio presso il Consorzio SIR, dove avrei dovuto
lavorare nellarea Progettazione e Sviluppo, seguita dal Presidente del Consorzio, Dott. Umberto
Zandrini. Dato il mio interesse nel lavoro di networking/creazione e sviluppo di reti, nel progetto
di stage fu prevista la mia partecipazione in diversi incontri interni e di rappresentanza, oltre allo
sviluppo di certe mansioni mirate al rafforzamento della rete interna ed esterna. Per assicurare un
lavoro efficiente, si concordato su un primo periodo di mutua conoscenza e ambientamento,
lasciando aperta la possibilit di aggiungere e modellare le attivit in conformit con le richiestedelle due parti e le mie competenze.
In linea generale, gli obiettivi dello stage erano i seguenti:
predisporre attivit specifiche allavviamento di nuovi servizi o allo sviluppo di serviziesistenti;
analizzare gli strumenti utilizzati per il mantenimento della rete non-profitdel ConsorzioSIR;
acquisire capacit al fine di mappare gli interessi dei soci e integrarli nel piano di impresatriennale considerando lefficacia delle diverse proposte per il Consorzio;
acquisire competenze analitiche riguardo i servizi e le situazioni problematicheriscontrate nelle cooperative socie del Consorzio, tenendo in considerazione il quadro
organizzativo complessivo e le specificit del richiedente;
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contribuire alla progettazione dei piani di sviluppo delle cooperative socie attraverso larealizzazione dei report e delle proposte di sviluppo compartecipate;
sviluppare capacit organizzative legate agli incontri tra i soci del Consorzio equestultimoe tra il Consorzio e altre realt esterne;
gestire la comunicazione con i partner di progetti internazionali; sviluppare competenze di team work nellottica delproblem solving; gestire la relazione con i superiori (responsabili delle aree di lavoro, direttore,
presidente).
Le attivit concordate allinizio dello stage si riferivano alla partecipazione nei progetti in fase di
elaborazione del settore Progettazione e Sviluppo (con particolare attenzione al tema della
coabitazione e dellinclusione sociale), nel processo di elaborazione del piano di impresa
triennale (percorso partecipato dai soci del Consorzio e monitorato da unagenzia esterna) e nelle
azioni e incontri di rappresentanza e sviluppo del Consorzio.
Alcuni di questi temi non sono stati approfonditi significativamente, al contrario di altri, siccome
durante lo stage abbiamo notato che il mio contributo sarebbe stato pi incisivo e utile in
determinati progetti.
Lo stage si svolto nella sede principale del Consorzio SIR, in via Tertulliano 70, a Milano.
Dallinizio il mio tutor mi ha comunicato che lorario sarebbe stato abbastanza flessibile, ma che
la tipica giornata lavorativa cominciava alle 9 e finiva alle 17, con una pausa pranzo. Poich
questa era la mia prima esperienza di lavoro dipendente in un contesto formale, un mio obiettivo
secondario era anche quello di rispettare lorario predisposto, di rispondere al proprio capo e di
fare parte di un dipartimento e capirne le sue logiche e dinamiche interne.
A met agosto il Consorzio ha chiuso lattivit e ho beneficiato di due settimane di ferie. In
aggiunta, ho avuto altre tre giornate libere, due a maggio e una a settembre.
Dal punto di vista organizzativo, il Consorzio mi ha offerto tutto quello necessario per svolgerela mia attivit: una scrivania allinterno dellufficio Progettazione e Sviluppo (dove ho lavorato
con altri due colleghi), un laptop con connessione internet, accesso al server e alla stampante etc.
Infine, Consorzio SIR mi ha rimborsato i costi di viaggio e mi ha offerto buoni pasto durante il
tirocinio.
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1.2 Consorzio SIR
SIR un consorzio di cooperative sociali costituitosi nel 2000 a Milano per sostenere e
coordinare le cooperative socie ed il risultato di un progetto sviluppato in comune dalle
cooperative con lAssociazione Nazionale Famiglie Disabili Intellettivi e Relazioni - Anffas di
Milano, della quale condivide la missione e le finalit. Attualmente al Consorzio aderiscono
undici cooperative sociali di tipo A e tre di tipo B. Dal punto di vista giuridico, SIR una
cooperativa sociale disciplinata dalla normativa Legge 381/1991 (art. 8) e gode di tutti i privilegi
e doveri imposti dalla qualifica di ONLUS, disciplinata dalla Legge 460/1997. Il Consorzio
registrato presso lAlbo Societ Cooperative Sezione Cooperative a Mutualit Prevalente di
Diritto di cui agli articolo 111- septies, 111-undecies e 223-terdecies, comma 1, disp.att.c.c,
categoria cooperative sociali, consorzi cooperativi.
Il Consorzio SIR ha una duplice missione: da una parte impegnato in unopera mutualistica di
stimolo e sostegno delle proprie consociate, e dallaltra sviluppa uno scenario capace di orientare
le scelte dinvestimento dei policy-maker coinvolti nella promozione e realizzazione dei servizi
alla persona nellarea milanese.
A discapito dello scopo consortile principale, il Consorzio registrato presso il Registro Imprese
della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato Milano con lattivit primaria
Assistenza Sociale non residenziale - codice Ateco 2007 Q88. Invece, i servizi alle imprese
sono registrati come attivit secondarie: M69.20.1 Attivit degli studi commerciali, tributari e
revisione contabile, M70.22.09 Attivit di consulenza imprenditoriale e altra consulenza
amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale e P85.59.2 Corsi di formazione e corsi di
aggiornamento professionale (SIR 2012a).
Le attivit del Consorzio si potrebbero dividere in due aree:
SIR () intende perseguire l'interesse generale della comunit alla promozione umana ed all'integrazione
sociale dei cittadini attraverso il sostegno ed il coordinamento delle cooperative socie e la loro
integrazione con altri soggetti pubblici e privati, soci e non. Il Consorzio si propone, in particolare, diconsolidare la competenza e lesperienza acquisita nel campo della disabilit, orientando di volta in volta il
proprio intervento in rapporto allemergere di nuovi bisogni, alle richieste del territorio e alle innovazioni
istituzionali.(Statuto SIR)
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a) aree rivolte alle consociate, che hanno lo scopo di mettere a profitto i vantaggi della
coesione ideale e produttiva, contenere i costi di struttura delle aziende, ottimizzare i costi di
progettazione e realizzazione condividendo pratiche ed esperienze, ma anche sviluppare
relazioni e collaborazioni con gli enti pubblici e privati del territorio1;
b) aree proprie al Consorzio in quanto azienda che gestisce propri progetti imprenditoriali
nel campo sociale e dei servizi alle imprese2.
Tra il primo gruppo di attivit, SIR offre alle cooperative aderenti: Servizi Amministrativi,
Contabili, Fiscali, di Gestione Amministrativa del Personale, Servizi di General Contractor e
Consulenza (Societaria, Certificazione di qualit, Privacy, Sicurezza sul lavoro, 231),
Formazione continua, Informazioni su bandi, gare e appalti e infine
ProgettazioneeSviluppoServizi. Nel corso degli anni, il Consorzio ha acquisito e maturato una
significativa esperienza nella progettazione e nella gestione di servizi educativi,
socioassistenziali, socio-sanitari, occupazionali e residenziali, rivolti soprattutto all'area della
disabilit intellettiva e della difficolt di apprendimento (SIR 2012b). In particolare, il contratto
daffitto di ramo dimpresa stipulato da SIR con Anffas Milano Onlus nel 2010, ha aiutato il
Consorzio ad accrescere tali competenze.
Le attivit che compongono il secondo gruppo sono i servizi alla persona che il Consorzio
gestisce direttamente:
socio-sanitari: Riabilitazione, ServizioDiagnosieCura, ConsultorioFamigliare; intermediazione lavorativa: AgenziaperilLavoro; formativi: Centro FormazioneProfessionale; servizi residenziali e diurni per i disabili e ScuoladiVitaAdultaAutonoma.
1Nel piano di impresa questa area composta dal tre modelli di business: servizi per le cooperative socie a prezzo,
servizi a forfait per le socie (rappresentanza), General Contractor.2 Nel piano di impresa questa area composta da due modelli di business: servizi verso altre organizzazioni e
cooperative non socie e gestione temporanea di servizi alla persona, acquisizione, rilancio e cessione di rami
dattivit. Entrambi i servizi generano una redditivit positiva, finanziando le attivit consortili in via generale.
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Tali servizi intervengono sviluppando azioni di presa in carico globale della persona con
disabilit e della sua famiglia, cercando di conciliare complessivamente i bisogni espressi in
ambito sociale, educativo e lavorativo.
Come si pu vedere anche dal grafico seguente (SIR 2012b), c stata una continua evoluzionedellattivit del Consorzio e negli ultimi anni si data particolare attenzione a: i progetti di
cooperazione internazionale e partenariati in Colombia, Brasile, Ecuador e Polonia, progetti
locali di housing sociale, un progetto europeo sul Home Caree infine un programma nazionale
rivolto ai giovani.
Il Consorzio SIR aderisce al Gruppo Cooperativo CGM e a ConfCooperative-Federsolidariet ed
Ente Autonomo di Gestione del Marchio ANFFAS Onlus. In aggiunta, SIR collabora con
Welfare Italia ed socio di Consorzio Mestieri dal 2009, gestendo uno degli sportelli di
intermediazioni presso la sua sede centrale.
Per quanto riguarda lorganizzazione interna del Consorzio, come si pu notare
dallorganigramma di seguito (SIR 2012b), SIR amministrato da un Consiglio composto dacinque membri eletti dall'Assemblea dei Soci indicati direttamente per un mandato non superiore
a tre esercizi consecutivi (art. 35, Statuto Consorzio SIR) che scade con lapprovazione
dellultimo bilancio del loro mandato. A sua volta il Consiglio elegge il Presidente ed il Vice -
Presidente. Inoltre ad alcuni consiglieri sono attribuite deleghe specifiche in modo tale da
Grafico 1 Evoluzione delle attivit del Consorzio SIR
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strutturare un direttivo politico competente per aree. La Direzione coordina il lavoro delle macro-
aree e dei settori di attivit Sviluppo, Lavoro e Formazione, Servizi Socio-Sanitari e
Amministrazione".
Nel 2012, SIR offriva lavoro a 57 dipendenti e a circa 60 collaboratori e professionisti. Nel 2011,
il fatturato aggregato della rete consortile sommava 22.100.000 euro, in aumento del 11%
rispetto al 2010. Il Consorzio registrava un fatturato di 7.558.790 euro, con una crescita del 23%rispetto al 2010 e un utile di 75.087 euro. Pi del 50% del fatturato proviene dal General
Contracting, il 13% dai servizi di Formazione Professionale, il 12% da quelli di Riabilitazione, il
9% dai servizi offerti dallAgenzia per il lavoro, mentre tutte le altre aree di lavoro
contribuiscono a meno del 15% del fatturato totale. Anche il patrimonio netto del Consorzio
aumentato del 25% rispetto al 2010, registrando nel 2011 un ammontare di 434.385 euro (SIR
2012b).
1.3 Analisi sintetica del settore
Vista la composizione del fatturato del Consorzio (specialmente dopo lacquisto dei rami di
azienda Anfass) e i codici Ateco 2007 con cui registrato, SIR svolge la sua principale attivit
Grafico 2 Organigramma Consorzio SIR
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nel settore socio-assistenziale dei servizi alla persona, anche se parte delle sue attivit originali
sono di supporto e consulenza tecnico-amministrativa alle cooperative, sostegno finanziario per
migliorare la loro efficacia operativa, formazione e addestramento e integrazione con altri
soggetti pubblici e privati, soci e non. Perci, il lavoro di seguito si concentrer su unanalisi
generale della cooperazione, con unfocussui settori sopradetti.
Nel 2008 in Italia, su un totale di 11.643 milioni di dipendenti italiani, 6,439 milioni erano
impiegati da circa 3,2 milioni di imprese operanti nel settore terziario (Istat 2010), di cui 23.111
cooperative e 10.538 cooperative sociali (rispettivamente il 43,7% e l82,7% di tutte le
cooperative e cooperative sociali attive). Nonostante nel 2008 le cooperative rappresentavano il
7,5% delle imprese italiane tenute alla pubblicazione del bilancio e nel settore terziario poco pi
dell1% del totale delle imprese, secondo il rapporto Euricse (2011), gli occupati dipendenti (soci
e non) delle cooperative nel terziario costituivano il 7,4% delloccupazione complessiva (circa
805,323 dipendenti con una media di quasi 24 a cooperativa), utilizzando dunque linputlavoro
in maniera pi intensiva rispetto alle imprese tradizionali. La maggior parte delle cooperative
sociali attive nel settore terziario opera nei servizi di sanit e assistenza sociale (6.184, ossia
l82,7% delle cooperative sociali nei servizi) impiegando 210.373 lavoratori (74% di tutti i
dipendenti delle cooperative sociali, con una media di 34 dipendenti a cooperativa sociale). Solo
819 cooperative sociali operavano nel settore dellistruzione e 324 nelle attivit professionali,
scientifiche e tecniche, impiegando rispettivamente il 4,1% e l1,2% del totale degli occupati
nelle cooperative sociali (Euricse 2011).
Inoltre, secondo il Rapporto Censis sulla cooperazione in Italia (2012), tra il 2001 e il 2011
incrementato significativamente sia il numero di cooperative attive (da 70 mila a 79.949) che
loccupazione (+8%, da 1 milione 279 mila allattuale 1 milione 382 mila). In particolare, nel
2011 nel terziario sociale la cooperazione forniva lavoro al 23,7% dei lavoratori, nella sanit e
assistenza sociale occupava il 49,7% dei lavoratori, infine nei servizi di supporto alle imprese
offriva lavoro al 19,3% degli occupati. La cooperazione socialeha registrato un vero e proprioboom di occupati tra 2007 e 2011, con un incremento del numero dei lavoratori del 17,3%,
mentre loccupazione in forza nelle imprese diminuita del 2,3%.
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A Milano, nel 2007 erano registrate 20.158 imprese attive nel settore della sanit e assistenza
sociale, di cui 77 con 50-249 addetti, delle quali 60 cooperative (Istat 2007), dati che mostrano
una forte richiesta da parte del mercato, ma anche una forte competizione, specialmente
nellottica dei cambiamenti nel sistema di welfare e dello spostamento verso la voucherizzazione
del settore. Dallaltra parte, listruzione, settore con ampie potenzialit di sviluppo e
miglioramento, visti gli obiettivi Europa2020, registra un basso numero di imprese, con solo 19
con 50-249 addetti a Milano, di cui solo 7 cooperative.
Per quanto riguarda i consorzi, nel 2008 erano attivi a livello nazionale 1,948 di cui 233 di
cooperative sociali. Nel settore dei servizi operavano 1,059 consorzi, di cui 233 di tipo sociale.
In particolare, in Lombardia nel 2008 ne risultano attivi 246 (Euricse, 2011).
In Italia nel 2008, i servizi realizzavano un valore aggiunto di circa 384 miliardi di euro, pari al
54% del totale (Istat 2011). Cosi come lintera struttura produttiva ita liana, anche in questo
settore prevalgono le microimprese, che costituiscono pi del 95% del totale delle imprese.
Questo lunico settore che ha continuato a crescere nellultimo decennio (+6,2% del valore
aggiunto, Istat 2012), a discapito della profonda recessione del 2008-2009 che ha coinvolto tutti
gli altri settori.
Secondo Istat (2012a e 2012b), nel periodo 1992-2010, il valore aggiunto del settore
dellassistenza sociale ha registrato una variazione del 95,6% (valori concatenati, anno di
riferimento 2005) e nel periodo 2000-2011 arrivata a occupare la seconda posizione dopo
il settore delle telecomunicazioni, registrando una variazione del valore aggiunto del 49% (si
veda il Grafico 3). Oltre allampia richiesta di servizi volti al soddisfacimento dei bisogni di
cura e assistenza, collegati soprattutto allinvecchiamento della popolazione, tra i settori
emergenti allinterno del terziario ci sono quelli dei bisogni immateriali della persona, di
benessere e intrattenimento dovuti al cambiamento dello stile di vita delle famiglie, che
hanno registrato un aumento significativo (+42,4% tra il 2001 e 2010, Istat 2012a). Anche il
settore dellhome care e del personale domestico si colloca tra le prime posizioni allinterno
dei settori in espansione: +30% tra il 2000 e il 2011 (si veda il Grafico 3). I settori
dellistruzione e delle attivit professionali, scientifiche e tecniche hanno registrato nello
stesso periodo variazioni minori: +6% e +4%, con il valore aggiunto aggregato di tutte le
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attivit economiche incrementato del 5%.
Anche analizzando il valore della produzione (Grafico 4) possibile rilevare una forte crescita
delle attivit di famiglie e personale domestico (+29%), della sanit e assistenza sociale (+22%),
con gli altri settori che registrano una variazione non lontano dalla media per lintervallo 2000-
2010. Nel complesso, la continua crescita assoluta del settore ha aumentato la sua importanza
relativa sul totale delleconomia nazionale che ha avuto una flebile crescita nellarco del decennio
(+3% del valore della produzione e +5% del valore aggiunto).
Analisi sui Dati Istat, ottobre 2012, "Aggregati dei conti nazionali annuali per branca di attivit economica
(NACE Rev.2) (milioni di euro)". Valori concatenati, anno di riferimento 2005.
Grafico 4 Variazione della produzione settoriale tra il 2000 e il 2010
Analisi sui dati Istat, Ottobre 2012, Aggregati dei conti nazionali annuali per branca di attivit economica
(NACE Rev.2) (milioni di euro). Valori concatenati, anno di riferimento 2005.
Grafico 3 Variazione del valore aggiunto per branca di attivit nel periodo 2000-2011 in Italia (%)
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La proporzione del valore aggiunto del se t tore sanit e assistenza sociale sul totale
dell'economia nazionale ha raggiunto nel 2009 il 5,7% a livello nazionale, mentre il
valore a livello regionale registrava il 4,3%. Il valore aggiunto relativo dell'istruzione a livello
regionale era lievemente pi basso rispetto alla media nazionale (3,4% rispetto al 4,8% ), le
attivit professionali, scientifiche e tecniche producevano nel 2009 il 10,1% del valore aggiunto
dell'economia lombarda, un punto percentuale in pi rispetto alla media italiana, mentre il
contributo dellhome caresul totale del valore aggiunto simile a livello regionale e nazionale
(poco pi del 1%; Grafico 5). Anche se in misura differente, nel complesso questi settori
sembrano aver registrato un trend positivo negli anni 2007-2009.
Per quanto riguarda loccupazione, da notare lincremento sia a livello regionale che nazionale
nei settori dei servizi di supporto allimpresa e di assistenza alla famiglia (probabilmente dovuta
alla maggior richiesta di assistenti p e r l e famiglie).
Tuttavia, uno dei problemi del settore socio-assistenziale e in generale del terziario sociale, oltre
ai tagli sulla spesa pubblica, consiste nelle grandi differenze regionali riguardanti la spesa dei
trasferimenti statali, fondi Ue, politiche regionali e comunali. Per esempio, la spesa sociale
media per abitante varia da un minimo di 26 in Calabria, a un massimo di 295 inTrentino.
Analisi sui dati Istat, Marzo 2012, "Occupazione per branca di attivit economica (NACE Rev. 2) - dati
nazionali annuali"
Grafico 5 Variazione della proporzione dell'occupazione per branca di attivit sul totale
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La disuguaglianza nei servizi pubblici sanitari (nelle strutture residenziali e assistenza a
domicilio) dimostrata dai divari di spesa pubblica di oltre 500 euro tra il nord e il sud e nella
disponibilit di posti letto per anziani e disabili in strutture residenziali: ogni 1000 anziani sono
presenti 37 posti letto al Nord e 10 al Sud; infine a livello nazionale ogni 1000 residenti vi sono
solo 1,4 posti letto per disabili (CGM 2012). Da notare inoltre la copertura pubblica dei servizi
socioeducativi per linfanzia (0-3 anni) che registra una percentuale sotto il 30% (CGM, 2012).
Per quanto riguarda la rete SIR, dato il modello di welfare e la tipologia degli interventi classici
offerti dalle cooperative, i clienti delle attivit socio-assistenziali sono ancora, prevalentemente,
gli enti pubblici, seguiti poi dalle persone e dalle famiglie, un mercato che negli ultimi anni SIR
ha iniziato a conoscere sempre pi. Fino ad oggi, le attivit di rappresentanza nei tavoli e incontri
milanesi e regionali si sono dimostrate molto utili per consolidare la sua posizione nellarea della
disabilit a livello locale. Eppure, nellattuale contesto economico, sta allabilit di ogni impresa
e rete di trovare le strategie adatte per rispondere direttamente sul mercato privato ai crescenti
bisogni non soddisfatti delle famiglie. Probabilmente, questi cambiamenti comporteranno anche
nuove alleanze, nuove strategie operative, la focalizzazione su nuovi settori, o su settori
attualmente marginali.
Analisi dati Istat, febbraio 2012, Aggregati dei conti territoriali per branca di attivit economica (NACE Rev.2)
(milioni di euro), prezzi correnti.
Grafico 6 Valore aggiunto settoriale sul totale dell'economia italiana e lombarda
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CAPITOLO II
2.1 Sviluppo del tirocinio
2.1.1 Collocazione
Il tirocinio si svolto allinterno del Dipartimento Progettazione e Sviluppo, dove lavorano
attivamente il Presidente, il Direttore e due dipendenti con lo scopo di realizzare progetti
innovativi sia in proprio, che in collaborazione e/o co-progettazione con partner e altre
organizzazioni milanesi, nazionali e a volte internazionali. Il ruolo del Presidente in questarea
di orientamento, rappresentanza e definizione - sperimentazione di nuovi modelli dintervento
sociale, mentre gli altri lavorano operativamente nellelaborazione e coordinamento di progetti
per vari bandi, gare e appalti. Nella sede principale del Consorzio si trovano la Segreteria, la
Presidenza e il Direttore, il nostro ufficio e lufficio di Amministrazione e Contabilit. In
aggiunta, una delle cooperative socie svolge lattivit di amministrazione in uno degli uffici della
stessa struttura.
2.1.2 Attivit
Come concordato nel progetto di stage, generalmente le attivit svolte sono state connesse da una
parte al lavoro pratico di elaborazione dei progetti e dallaltra alle attivit tipiche di una reteconsortile, ossia di collaborazione, networking e condivisione di risorse, pensieri, strategie. Un
importante elemento di questi il lavoro in corso riguardante il Piano di impresa triennale,
percorso partecipato da tutte le Cooperative e gestito da una societ di consulenza esterna3, nel
3 Con lobiettivo di aprirsi ad uno scenario di rinnovamento e revisione nel profondo, anche in vista del prossimo
rinnovo delle cariche sociali (Ottobre 2012), gli incontri hanno toccato i seguenti temi di discussione: gli orientamenti
strategici, i modelli di business che rappresentano gli schemi dellazione imprenditoriale del Consorzio e come essi
incidono sulla composizione delle marginalit e dellequilibrio economico, lo schema dei centri di costo che verrutilizzato nel triennio per misurare in ogni esercizio le performance dei diversi modelli, i servizi a catalogo che il
Consorzio erogher alle associate e ai terzi con obiettivi e propositi chiari e trasparenti, i servizi a forfait per le cooperative
socie, il concetto del servizio di rappresentanza declinato in quattro diversi significati, le linee di indirizzo sulle att ivitin General Contracting, le aree di bisogno del cittadino su cui SIR nel triennio sperimenter servizi e progetti innovativi, i
principi di governancee infine, gli obiettivi economici del triennio (SIR 2012c). A discapito dellimpegno e dei costi dipartecipazione da parte delle cooperative, le divergenze di veduta e le differenze di opinioni rendevano il consenso molto
difficile da ottenere, specialmente su argomenti molto concreti. Tuttavia, stato un processo molto utile per entrambi SIR
e per le cooperative, offrendo unopportunit di conoscersi in un contesto formale, ma aperto, di condivisione e riflessione.
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quale ho partecipato come osservatrice, senza un ruolo attivo nellorganizzazione degli eventi o
nella redazione del documento finale.
In sintesi, durante i cinque mesi, ho svolto delle attivit inquadrate in tutti e tre i settori di attivit
sopra analizzati, collegati soprattutto alla ricerca di bandi e fondi europei, alla sperimentazionenellhome caree alla promozione delle attivit per i giovani.
Maggio Giugno. Ambientamento
Allinizio del tirocinio mi sono dedicata allo studio dei vari documenti formali del Consorzio
(atto costitutivo e statuto, bilancio sociale, codice etico, carta dei servizi etc.) e relativi ai progetti
che avrei successivamente seguito, come per esempio: lo sviluppo del tema dei beni comuni e
delle cascine milanesi in vista dellEXPO, la costituzione di unAssociazione Cascine Milano
2015 e la chiusura del Comitato per la Fondazione Cascine Milano 2015 di cui il Consorzio fa
parte, limplementazione del progetto di recupero e rigenerazione della Cascina Molino San
Gregorio, lo sviluppo del piano di impresa triennale. Lambientamento stato rapido, poich il
mio tutor aziendale e Presidente del Consorzio, mi ha coinvolto gi dal terzo giorno in uno degli
incontri mirati allo sviluppo di un progetto disocial co-housing.Inoltre ho poi seguito insieme a
lui (e a volte da sola) una serie di tavoliorganizzati dal Comune di Milano (volti alla costruzione
del piano di zona) sulla disabilit, sulla rigenerazione urbana e sui giovani.
Dalla seconda settimana ho iniziato a seguire alcuni bandi regionali e della Fondazione Cariploche interessavano lorganizzazione
4 per quali ho realizzato dei riassunti. Gradualmente, ho
allargato larea della mia ricerca anche ai finanziamenti europei, opportunit non ancora sfruttate
dal Consorzio e che mi hanno permesso di utilizzare le mie competenze linguistiche in inglese e
laccumulata esperienza per reperire ed accedere a fondi europei nel beneficio
dellorganizzazione ospitante. Perci, ho identificato e realizzato schede riassuntive per vari
programmi di finanziamento e bandi europei, tra cui: Erasmus per Giovani Imprenditori,
Giovent in Azione, Grundtvig, Leonardo da Vinci, un bando sul turismo sociale, uno sulle
alleanze settoriali, altri sullintegrazione sociale degli extra-europei (Europeaid, INTI) etc.
4Bando voucher per la partecipazione alle fiere internazionali, Bando per la responsabilit sociale e la competitivit
dimpresa e altri per iniziative rivolte agli anziani, per linnovazione nel terziario o per la costituzione di reti di
imprese, Bando Cariplo - Avvicinare Nuovo Pubblico alla Cultura.
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Nel frattempo, insieme al Presidente ho assistito ad una serie di gruppi di lavoro costituiti dopo
le proposte di alcune organizzazioni esterne alla rete per creare con SIR una partnership per un
bando con progetto in comune. Perci, ho seguito degli incontri con unassociazione culturale
milanese, con una societ di produzione cinematografica e con una serie di partner locali attivi
nel Parco Lambro con la quale abbiamo proposto un progetto di coesione sociale (bando
Cariplo). La partecipazione in queste riunioni ha richiesto unampia documentazione riguardo al
tema e alle richieste del bando, motivo per il quale nel primo esempio abbiamo rinunciato, in
quanto il nostro partner non soddisfaceva tutte le condizioni.
In aggiunta, ho seguito lassemblea per lapprovazione del bilancio, gli incontri per la
costruzione del piano di impresa triennale, le tavole regionali (ad esempio quelle del Polo
Lombardo dei Consorzi) e incontri formativi (ad esempio sullappartenenza alla rete tenuto da
Flaviano Zandonai ad inizio giugno o sui fondi e i programmi europei).
Quindi, fin dallinizio le attivit con cui sono stata incaricata sono state molto variegate e
stimolanti, permettendomi di vedere la complessit della macchina organizzativa, le dinamiche
interne ed esterne e il modo in cui si sviluppano e mantengono le relazioni con i vari stakeholder
(obiettivo del mio stage). Nonostante le diverse attivit stimolanti, il fatto che non mi era stato
conferito un progetto principale continuativo e che dovevo seguire tante piccole attivit, ha
portato a un mio coinvolgimento attivo ridotto, che mi offriva solo parzialmente unesperienza
pratica complessa, scaturendo anche un sentimento dinstabilit. Dunque, al primo incontro
valutativo, ho espresso al mio tutor questi miei timori e le mie ambizioni nel sperimentare nel
suo complesso la gestione di un progetto allinterno del Consorzio dalle iniziali fasi
didentificazione del bandofino allinvio della domanda finale.
Luglio Agosto. Home Care Project.
Inizialmente avevamo deciso di sviluppare un progetto per i giovani milanesi con medie-alte
potenzialit, con lo scopo di proporre anche un nuovo servizio allinterno della struttura.
Tuttavia, dopo una settimana di lavoro, una consulente del Consorzio ci ha informato su un
bando europeo intitolato Sector Skills Alliances che abbiamo trovato adattabile alle nostre
attivit e abbiamo subito deciso di provare a costruire un progetto da proporre alla Commissione
Europea.
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Siccome nel dipartimento ero lunica fluente in inglese, mi stato incaricato questo progetto e
per circa sette settimane mi sono concentrata sullo sviluppo di unidea intorno al tema dellhome
care, delle assistenti famigliari e delle case manager. Ho iniziato a lavorare intensamente sul
bando facendo riassunti in italiano, elaborando unanalisi statistica e sociale settoriale, gli
obiettivi e le macro-attivit del progetto5. Inoltre, ho contattato via mail e Skype potenziali
partner, in quanto avevamo bisogno di almeno cinque partner stranieri di diverse tipologie, da
enti di formazione e di ricerca, a organizzazione del settore e enti pubblici). Degli otto partner
che hanno accettato la nostra proposta progettuale (provenienti dallItalia, Austria, Croazia,
Romania, Germania e Polonia), alcuni sono stati pi attivi nellelaborare il progetto, offrendo
feedback e aiutandomi a creare una proposta unitaria. Inoltre, ho incontrato la Presidente di una
nostra cooperativa socia, che offre un servizio dintermediazioni badante-famiglia, in modo da
poter proporre un progetto innovativo, basato sullesperienza e sulle competenze gi acquisite
dei nostri partner.
Per supportarmi in questo lavoro, il Consorzio si servito anche di un consulente esterno che si
reso disponibile negli ultimi giorni prima della scadenza del bando, nella compilazione del
formulario. Inoltre, il mio collega che si occupa del budget e della rendicontazione dei progetti
consortili, mi ha aiutato a realizzare e a verificare il budget di ogni partner e quello complessivo.
Nello sviluppare il progetto Home Care Project. Alliance for the quality of life in senior age,
consegnato a met agosto alla Commissione Europea ho avuto il supporto del mio tutor che: ha
letto la bozza del progetto iniziale (presentata poi in inglese ai partner), mi ha messo in contatto
con Unicredit Foundation e con la nostra socia esperta nel campo, e ha poi iniziato una
discussione con la DG Occupazione e Politiche del Lavoro (diventata poi anche partner associato
e finanziatore del progetto). Allinizio, la mia collega di dipartimento mi ha aiutato a raccogliere
informazioni sugli obiettivi della strategia Europa2020 e del programma europeo di cui fa parte il
bando, in modo da poter costruire un progetto che rispondesse agli scopi generali e specifici della
Commissione Europea. Tuttavia, dopo la prima settimana, dovuto agli ostacoli linguistici, allanovit che tale bando rappresentava per SIR e ad altre necessit progettuali del Consorzio, ho
dovuto continuare il progetto da senza un referente completamente responsabile, fatto che mi
5Per unanalisi del settore dellhome care, si veda la premessa del progetto:
http://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-home-care-project.
http://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-home-care-projecthttp://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-home-care-project7/22/2019 Tesina Master Gis Laura Catana
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offriva tanta autonomia ma allo stesso tempo riduceva significativamente la qualit del lavoro e
la componente formativa dello stage. In aggiunta, il consulente che SIR aveva contrattato per
questo progetto stato molto impegnato fino allultima settimana prima della scadenza,
generando un mio sopraccarico, dovendo occuparmi degli aspetti burocratici, di contenuto, di
traduzione, di coordinamento e comunicazione con i partner. Ad ogni modo, sono riuscita a
chiudere il progetto nellultimo giorno prima delle ferie di met agosto.
F ine AgostoSettembre. Giovi t
Al ritorno dalle ferie, conoscendo le scadenze prossime di alcuni bandi, mi sono focalizzata di
propria iniziativa sullidentificazione dei corsi Grundtvig per la formazione del personale
coinvolto nellistruzione degli adulti, grazie al quale i dipendenti possono ricevere finanziamenti
europei attraverso lAgenzia Nazionale. Con laccordo del Presidente e del Direttore, ho
introdotto nella newsletter mensile che SIR manda alle cooperative una sezione europea con
dettagli su questi fondi e una selezione di potenziali corsi di formazione allestero, oltre al
programma Giovent in Azione (con scadenza il primo di ottobre) e infine mi sono resa
disponibile a sostenere le cooperative interessate a fare domanda. Due cooperative mi hanno
contattato, ma purtroppo non sono riuscite a consegnare delle proposte valide entro la scadenza.
Inoltre, vista la necessit del Consorzio di avere dei dipendenti con un buona conoscenza della
lingua inglese al fine di sviluppare nuovi progetti europei, ho proposto ai miei collegi di ufficio
due corsi in Inghilterra, mirati al miglioramento delle competenze di comunicazione in inglese,
che ho poi assistito nellelaborazione della loro domanda per fondi.
Contemporaneamente ho supportato il mio collega nella descrizione del budget di un progetto
consortile riguardante la dispersione scolastica e ho partecipato al seminario Il tempo
dellimpresa sociale. Una scelta di sostenibilit per la cultura e al X Workshop sullImpresa
Sociale. Innovazione su misura. Fare di pi con meno.
Oltre a ci, ho ripreso il lavoro per il progetto sui giovani (GIOVIT) che avevo iniziato a giugno
e in un paio di settimane ho portato a termine un elaborato progettuale di circa 18 pagine e una
presentazionePreziche ho utilizzato per esporre liniziativa al dipartimento, una settimana prima
del termine dello stage. Per conoscere meglio il profilo dei giovani italiani e costruire
uniniziativa originale, ma realizzabile, ho scelto di concentrarmi prima su unampia analisi del
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settore, sulle sue dimensioni e gli stakeholder principali, utilizzando statistiche e ricerche
scientifiche6. Dallanalisi effettuata stato evidente che vi un forte bisogno di un servizio
innovativo e continuativo, indirizzato a una fascia di giovani che non possiede un svantaggio o
condizione di vulnerabilit ma che non rappresenta neanche lecce llenza, bens la grande massa
di giovani con potenziale non scoperto.
Il progetto piaciuto molto al Presidente e al Direttore e avendo ricevuto la notizia di un avviso
comunale per contributi a sostegno di progetti di promozione sociale dei giovani, mi hanno
chiesto se era possibile fare domanda a tale progetto con parte delliniziativa che avevo
presentato. Dunque, lultima settimana ho riformulato il progetto per rispondere agli obiettivi
dellavviso, ho contattato potenziali sostenitori e partner e, insieme al mio collega, abbiamo
elaborato il budget, consegnando la proposta (Giovit Camp. Inside-out!) entro la scadenza del
primo di ottobre.
Oltre a queste attivit, durante lo stage ho svolto tre sessioni di consulenza con le cooperative
socie interessate nei programmi e nei finanziamenti europei e mi sono occupata continuamente
dellattualizzazione della pagina Facebook del Consorzio e della comunicazione con potenziali
partner (per esempio nel progetto Outdoor Stories).
2.1.3 Relazioni
Le relazioni che ho sviluppato durante lo stage allinterno del Consorzio sono state abbastanzascarse e limitate agli incarichi lavorativi. Penso che uno dei punti critici dello stage stato
proprio inter-relazionarmi con i colleghi dufficio al di l delle mansioni che richiedevano un
lavoro comune. Siccome la maggior parte del tempo ho lavorato da sola, non vi sono state grandi
differenze in termini di relazione con i colleghi con i quali condividevo lufficio e quelli che a
volte incontravo nella cucina durante la pausa pranzo. Invece, ho sviluppato buone relazioni con
persone facenti parte di altre cooperative ed enti esterni al Consorzio, grazie al notevole
coinvolgimento del mio tutor nei vari incontri di rappresentanza e di contatto pi operativo con
altre realt. Di consequenza, il lavoro che ho svolto allinterno di SIR mi ha aiutato ad accrescere
in modo significativo le mie reti territoriali ed europee, i cosi-detti legami laschi (Granovetter
1983), attraverso la partecipazione in molti incontri e il coordinamento di due progetti.
6Per lanalisi si veda:http://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-giovit-camp.
http://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-giovit-camphttp://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-giovit-camphttp://www.slideshare.net/LauraCatana/premessa-giovit-camp7/22/2019 Tesina Master Gis Laura Catana
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SIR unorganizzazione abbastanza orizzontale e per quelli che vogliono impegnarsi e assumere
responsabilit c tanto spazio a disposizione. Infatti, il mio tutor aziendale ha provato
continuamente a offrirmi supporto, ma anche tanta autonomia e fiducia, principi che sembrano
essere molto presenti nella struttura. Nel primo mese, il presidente ha mostrato anche tanto
interesse nel sapere cosa pensavo del Consorzio, quali secondo me erano i punti di forza e le
debolezze dellorganizzazione. Infine, gi dal terzo mese di stage abbiamo avuto delle
discussioni anche sul mio futuro e su cosa avrei voluto fare dopo, anche se a quel punto non ho
potuto dare risposta certa. Infine, entrambi il Direttore e il Presidente hanno mostrato interesse
nello sviluppare una collaborazione dopo lo stage e al momento stiamo ragionando sulla forma
migliore da adottare.
2.4 Strumenti teorici utilizzati
Viste le attivit svolte, i strumenti teorici utilizzati durante lo stage si sono riferiti
prevalentemente allambito della progettazione. Allinizio dello stage, mentre leggevo vari
progetti del Consorzio, mi sono resa conto che non erano utilizzate le metodologie di
programmazione e progettazione che avevo studiato durante il Master e che la qualit degli
elaborati era variabile. Nel tempo, ho saputo che nonostante la LogFrame non era sconosciuta
nellufficio, veniva anchessa utilizzata raramente, solo se richiesta dal bando.
Dovuto alle pretese di chiarezza e concisione di un bando europeo e allalta competizione, ho
provato ad utilizzare al pi possibile le indicazioni della metodologia Project Cycle
Management che garantisce un maggiore tasso di successo, poich non solo si basa su
unapprofondita analisi e sul coinvolgimento degli stakeholder per lefficacia e la sostenibilit
del progetto, ma assicura la trasparenza e facilita la valutazione (Van Dijk 2003). Tuttavia,
siccome il bando europeo forniva i candidati con un formulario e unimpostazione specifica per
il budget, generalmente ho dovuto seguire le sue indicazioni per la compilazione.
Nel progetto Home Care, per compilare il formulario breve, ma anche per convincere i partner
a farsi coinvolgere nel progetto, era necessario avere idee chiare sugli obiettivi e le attivit del
progetto. Dunque, dopo aver letto bene il bando e le sue richieste formali, ho realizzato
unanalisi del contesto, per avere unimmagine dello stato dellarte, per capire i punti di
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debolezza e i problemi sui quali si confrontano le organizzazioni attive in quello specifico ambito
per poi costruire un progetto rilevante e realizzabile (Plebani e Lorenzi 2009). Insieme al
consulente, abbiamo deciso che la seguente fase era quella di effettuare unanalisi dei programmi
europei e dei loro obiettivi ai quali il nostro progetto doveva rispondere. Successivamente, ho
rappresentato tale analisi in un quadro logico personalizzato (Van Dijk 2003) - per scarsit di
tempo seguendo solola logica verticale- , al quale ho aggiunto gli obiettivi, i risultati e le attivit
del progetto, in modo da verificare sinteticamente la coerenza del ciclo progettuale (Plebani e
Lorenzo 2009)parte di questanalisi si pu consultare al link sopra indicato.
Date le richieste del bando e la dimensione europea del progetto, fare unanalisi approfondita
degli stakeholder sarebbe stato un processo molto costoso e quindi abbiamo utilizzato la tecnica
a valanga, raggiungendo varie organizzazioni con profili diversi attraverso partner precedenti
(Unicredit Foundation, Regione Lombardia, altre organizzazioni del terzo settore, conoscenze
personali). Inoltre, unanalisi dei gruppi target e del gruppo obiettivo del progetto rappresentava
una delle azioni del progetto proposto. Perci, dopo aver identificato i partner, cosi come
raccomandato da Van Dijk (2003), abbiamo iniziato uno scambio didee sulla proposta
progettuale, in modo da migliorarla e portare avanti i punti di forza di ogni partner e gli elementi
dinnovazione. Infine, con poche eccezioni, ho messo in pratica tutte le fasi della pianificazione
di un progetto secondo la metodologia PCM: preparazione-analisi-pianificazione-
implementazione.
Inoltre, per arrivare alle cosiddette deliverablese per determinare il tempo e le risorse necessarie
(fondamentale per calcolare il costo di un tale progetto), ho proseguito con la suddivisione del
progetto in work packagese la loro scomposizione in attivit in ordine logico (non cronologico)
secondo un approccio gerarchico, in una Work Breakdown Structure (Gaio, appunti del corso).
Eppure, il significato dato dalla Commissione ai work packages (WP) differiva da quello del
PMBOK (2008). Mentre la prima si riferiva a un sotto-progetto(un insieme di attivit svolte da
un teamattraverso le quali si possono raggiungere gli obiettivi e solitamente un deliverabledi unWP), il PMBOK descriveva questo elemento come task (mansione) o fasi e quindi il WPnon
pu essere scomposto, essendo lultimo livello del WBS. Pertanto, ho imparato che
limprenditoria sociale non lunico settore nel quale si dibatte anco ra sulle definizioni (si veda
lultima conferenza organizzata dal Various Groups del Comitato Economico e Sociale Europeo,
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il 3 di ottobre 2012, Social Enterprises and the Europe 2020 Strategy: innovative solutions for a
sustainable Europe), ma anche nella progettazione c ungaptra la teoria e il modo in cui essa
viene recepita in contesti operativi.
Dalla WBS, per marcare visivamente il sequenziamento delle attivit, ho realizzato undiagramma GANTT, richiesto anche dal formulario, organizzato per work packagese attivit,
tempi, ruoli, attivit contemporanee perch indipendenti tra loro (Plebani e Lorenzi 2009, Gaio
appunti corso) e la distribuzione delle mansioni tra i partner. Dal diagramma, insieme al mio
collega, ho costruito il budgetpreventivo di SIR come partner e capofila del progetto, basato sia
sui costi reali, che sui lump sumso sulle tariffe a forfait, a seconda della tipologia di spesa, in
rispetto delle norme redatte nella Guida LLP 2012. Per avere informazioni veritiere dai partner
riguardo i loro budget, ho mandato delle linee guida sulla compilazione e ho organizzato degli
incontri su Skype per spiegare certe regole nella compilazione del budget. Infine, abbiamo
costruito il budget complessivo e per work package e abbiamo identificato le fonti di
finanziamento per la sua copertura (cofinanziamento dei partner, finanziamento da parte della
Regione Lombardia egrantrichiesto alla Commissione Europea).
Per quanto riguarda laltro progetto, Giovit Camp. Inside-out!, non avendo delle linee guida
fornite da un certo bando o un collega con cui scambiare opinioni sul tema, e avendo anche un
notevole limite di tempo, ho deciso di impostare il progetto secondo i principi del PCM, ma
senza utilizzare i suoi strumenti.
Nel lavoro di identificazione dei bandi e consulenza sui vari fondi e programmi europei, cosi
come per poter seguire i lavori sul piano di impresa, mi servito molto il bagaglio complessivo
di conoscenze che ho acquisito durante lo stage: dalle normative del settore, alle teorie
economiche, di contabilit e controllo della gestione e quelle di fundraising e progettazione.
Oltre al resto, le conoscenze riguardanti il lavoro di gruppo, la gestione delle risorse umane e i
sistemi dincentivazione intrinseca sono stati molto utili nel percepire le dinamiche interne e
decidere che tipo di comportamento avere in situazioni positive e meno positive.
Infine, molte abilit e competenze assimilate durante le lezioni e i lavori nellaula si sono
mostrate utili nella variet di mansioni che ho svolto; per esempio le competenze ITC ricordate e
imparate durante il modulo Qualit, la capacit di leggere un contesto organizzativo di tipo
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consortile e le partnership, caratterizzate da dinamiche forti e a volte anche contrastanti, acquisite
durante le lezioni Reti e mercati, o le conoscenze riguardo la Storia dellimpresa sociale, il
ruolo delle grandi organizzazioni di rappresentanza e le persone chiave che hanno promosso lo
sviluppo del settore.
2.5 Bilancio delle competenze
Lesperienza dello stage ha rappresentato un momento essenziale del mio percorso formativo,
offrendomi la possibilit di sperimentare il lavoro pratico, di acquisire conoscenze riguardanti i
problemi e le opportunit del settore7, di analizzare fenomeni concreti utilizzando strumenti
teorici e, non per ultimo, di aiutarmi a capire meglio le mie ambizioni lavorative nel mercato del
lavoro europeo. Come prima esperienza da dipendente, ho avuto loccasione di imparare a:
a) gestire le dinamiche relazionali e gerarchiche allinterno di unorganizzazione democratica,
dove la responsabilit comunque diversamente distribuita;
b) analizzare limpatto della diffusione della cultura organizzativa sul lavoro e sulle relazioni;
c) affrontare situazioni potenzialmente conflittuali;
d) comprendere meglio le modalit di gestione di una struttura imprenditoriale;
e) coordinare il lavoro tra diversi partner internazionali di un progetto;
Tra i risultati diretti del tirocinio vi : una maggiore conoscenza delle abilit e competenze
personali e professionali possedute, la migliorata comunicazione e laumento della sicurezza in
me stessa per lavorare nel terzo settore. Inoltre, ho imparato che il committment to the job e
laffidabilit rimangono elementi chiave per il successo, ma che per poterli mantenere nel lungo
termine, devono essere accompagnati da una corretta percezione di s, dalla capacit di
esprimere le proprie aspettative e di negoziare un rapporto lavorativo vantaggioso per entrambe
le parti. Vista la novit e le ampie dimensioni del Consorzio, ho dedicato un ruolo importante
allanalisi dellorganizzazione al fine di capire i suoi bisogni di competenze a cui il mio profilo
7Vorrei sottolineare il continuo supporto da parte del mio tutor, dal quale ho imparato molto, soprattutto per quanto
riguarda la gestione di un network di imprese con tutte le sue relazioni e progettualit complesse.
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(consapevole dei limiti linguistici) poteva rispondere, portando cos un valore aggiunto. Il mio
tutor aziendale e Presidente del Consorzio mi ha sostenuto lungo tutto il percorso, cercando di
conoscermi e di offrirmi le migliori opportunit per imparare. La sua visione sul ricambio
generazionale allinterno del Consorzio e il suo stile di leadership trasformazionale sono state
molto utili e per la mia integrazione in SIR.
Affrontare in modo pro-attivo le differenze nel modo di lavorare, in parte dovute alle esperienze
precedenti e in parte alle caratteristiche delliGenerationdi quale faccio parte, stato uno degli
obiettivi del tirocinio e penso che durante i cinque mesi ho avuto molto da imparare per quanto
riguarda il trasferimento della creativit, del piacere di lavorare, dellentusiasmo e delle
responsabilit, il bridging tra generazioni nel contesto lavorativo, il bisogno di persistenza e
flessibilit o limportanza della comunicazione assertiva, aspetti su quali rimane ancora tanto da
lavorare. Sperimentando delle esperienze quotidiane ho appreso che sei tu, lavoratore, che ti devi
adattare allorganizzazione, alle persone e al loro modo di fare, mantenendo comunque i tuoi
principi e trovando i punti convergenti, cercando di valorizzare i propri punti di forza. Questa
capacit di adattamento non deve comunque generare una logica di abbandono del problem
solving, in quanto approccio essenziale per lo sviluppo dellorganizzazione.
Unaltraskill su cui sto ancora lavorando e che ho sperimentato durante lo stage il controllo
emotivo nelle situazioni di stress e la capacit di fare un passo indietro per poter andare avanti.
Oltre allesoft skills miglioratecome: lempatia, liniziativa, il networking, la comunicazione e la
consapevolezza di altre culture, questa esperienza di lavoro mi ha aiutato a sviluppare anche
competenze pratiche tipiche dellambito della progettazione, come per esempio il rispetto delle
scadenze (importante soprattutto quando vi sono delle funzioni interdipendenti), la
programmazione delle attivit, lorientamento verso il risultato senza per trascurare il team.
Il progetto Home Care, quale lavoro e risultato principale del tirocinio, stato unoccasione di
imparare facendo e anche una sfida sia personale (perch volevo sperimentare la costruzione di
un progetto allinterno di SIR) che organizzativa (questo stato il primo progetto europeo).
Inoltre, ho incrementato le mie conoscenze riguardo lhome careitaliano e gli aspetti pratici dei
bandi europei, ho sviluppato le mie competenze di coordinamento dei partenariati internazionali
tenendo in mente gli interessi degli altri stakeholder. Penso che lavorare sullelaborazione di
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questo progetto che senza tanti sforzi non si sarebbe realizzata stato anche lelemento vincente
del mio stage, mostrando un valore aggiunto portato allorganizzazione, malgrado le differenze
culturali. Ad ogni modo, penso di aver anche imparato dai miei propri sbagli che limportanza
della comunicazione mi avrebbe evitato un eccessivo sovra-caricamento, senza compromettere il
risultato finale. Losservazione del processo di elaborazione del piano di impresa partecipato
stato unesperienza molto utile e interessante, che mi ha permesso di:
1) conoscere le cooperative sociali e le loro attivit, opportunit e criticit, acquistando la
capacit critica di analizzare la situazione e fare proposte costruttive.
2) analizzare le dinamiche tra i soci e tra i rappresentati delle cooperative;
3) approfondire la complessit delle problematiche con cui si confronta una rete di imprese, tra le
quali la fatica nel mantenimento della stessa rete.
Infine, questo percorso lavorativo mi ha servito a meglio definire i miei obiettivi accademici,
professionali e personali futuri e ad affinare le strategie per raggiungerli. Per esempio, mi sono
resa conto della mia propensione e bisogno di lavorare in gruppi multiculturali e multidisciplinari
per stimolarmi. Mentre prima dello stage dividevo le mie opportunit professionali in
imprenditoriali e scientifiche, adesso trovo questa divisione inutile e non esaustiva, essendomi
pi chiare le strade intermedie.
Inoltre, alcuni temi su cui vorrei concentrarmi nel futuro sono:
a) la diffusione dei principi dellimpresa sociale tra i giovani attraverso programmi formativi
formali e non-formali e la mobilit,
b) il franchising sociale come strumento per diffondere buone prassi, modelli sostenibili,
lavorare in rete e devitare dinventare il gi esistente,
c) levoluzione delle forme dimpresa sociale e i quadri legislativi nei vari contesti culturali,
sociali ed economici.
In conclusione, vorrei trovare il punto comune tra le mie esperienze di progettazione, formazione
e ricerca nel terzo settore, valorizzando e costruendo sulle mie skill di networking a livello
internazionale.
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CAPITOLO III
3.1 Considerazioni analitiche e proposte per lorganizzazioneospitante
Nel corso dello stage ho avuto loccasione di osservare vari livelli della cooperazione sociale e di
formulare alcune intuizioni riguardo le criticit del settore e dellorganizzazione ospitante.
Beneficiando di una perspettiva esterna, perch straniera, ma anche di una preparazione
abbastanza vasta sul settore, sul modello di welfare e quello culturale italiano, lidea generale che
ho maturato durante questi mesi che la cooperazione sociale italiana attraversa una fase di
resilienza (si veda anche il Rapporto Euricse), ma di difficile sviluppo e innovazione. Il
consolidamento del settore iniziato negli anni 90 (Borzaga, 2004) si trasformato oggi in una
fase di razionalizzazione dovuta alle: modifiche nel welfare (si veda la Legge di Stabilit e la
potenziale riduzione dei servizi sociali garantiti), economiche e negli stili di vita. Si aspetta un
nuovo modello esportabile dimpresa sociale biologica, tecnologica, sostenibile, innovativa, non-
profit olow-profitma non si sa da dove ripartire. Sembra che manchi la forza di sciogliere per
costruire.
Cosi come affermava il presidente di uno dei consorzi del Polo Lombardo, anche i consorzi
sono in crisi, si fa fatica a darli un senso, mentre le cooperative faticano a trovare le nicchie del
mercato e le risorse per approcciarsi a esse, continuando perci a erogare i classici servizi sociali
fin quando possono. Per unorganizzazione abituata a scambiare solo o prevalentemente con il
mercato pubblico, i cambiamenti nel sistema di welfare (per esempio nel sistema di
accreditamento e dellassistenza domiciliare integrata) e nella fiscalit (si veda il recente
incremento dellIva dal 4% al 10% e poi all11% previsto dalla Legge di Stabilit) gravano e
destabilizzano le prestazioni socio-sanitarie ed educative gestite dalle cooperative sociali e il
livello di soddisfazione della domanda, spesso debole e svantaggiata. A ci si aggiunge la
concorrenza di ampie dimensioni, sempre pi forte e capace ad abbassare i costi nelle gare e
appalti, rendendo loperativit di tali organizzazioni dipendente dalla loro capacit di trovare
nuove strade per rendere pi efficienti i processi e coprire nuovi mercati privati. Inoltre, come
notava anche uno dei rappresentanti della Fondazione Unicredit in uno degli incontri organizzati
da CGM sul tema del badantato, stare abbracciato con la Pubblica Amministrazione fa s che il
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terzo settore diventa inefficiente e burocratizzato, incrementando i costi e diminuendo la
flessibilit di adattamento ai cambiamenti del mercato.
Per di pi, nel contesto attuale di tagli sulla spesa sociale, aumento della domanda pagante,
promozione e incentivazione dellimpresa sociale a livello europeo attraverso laccesso allafinanza sostenibile e ai fondi speciali (COM(2011) 682 final), il for-profitsar ancora pi pronto
a pilotare la partita, rendendo essenziale la creazione di partenariati, filiere, alleanze settoriali e
cross-settoriali e la conduzione di campagne di lobby, non solo a livello regionale e nazionale,
ma anche europeo e internazionale.
In riferimento ai CONSORZI, riprendendo gli appunti che ho scritto durante lo stage, una prima
riflessione concerne la funzione corrente di queste organizzazioniattive nella sfera CGM, che
lascia dietro il loro ruolo iniziale dincubatori dimpresa e diminuisce anche quello di General
Contractor per aumentare lintegrazione delle cooperative socie sui mercati innovativi e per
riprendere il rapporto diretto con i cittadini, trasformandosi nei cosiddetti consorzi di
comunit8. Tuttavia, dal mio punto di vista, questa preferenza implica un notevole conflitto di
ruolo tra limpegno di sviluppare le cooperative e quello di avviare proprie attivit
imprenditoriali, a volte insieme ai soci, quindi non necessariamente concorrenti, ma che in ogni
modo richiedono una scelta in termini di precedenza e focalizzazione delle risorse: rispondo
prima alle scadenze dei miei progetti, o di quelli dei soci? Rispondo prima ai miei soci, o ai terzi
che servo e che mi generano margine?
La preferenza per una delle due funzioni dei consorzi pu essere anche forzata dallambiente e
dalle richieste di sostenibilit economica, perci spostando potenzialmente anche la mission
organizzativa: facciamo bandi (per servizi alla persona) per stare dentro e chiudere il bilancio
cosa andiamo avanti a fare?, chiedeva retoricamente un rappresentante di un consorzio del Polo
Lombardo. Per quanto riguarda SIR, la decisione di acquisire i rami di azienda Anffas (entro fine
2012) per poi trasferirli a un nuovo soggetto giuridico che aderir al Consorzio (entro fine 2013,
conforme al Piano di impresa, SIR 2012c) viene incontro a questo bisogno di chiarire la missione
aziendale, alleggerire la struttura e focalizzarsi sulle azioni tipiche di un soggetto di secondo
8Anche allinterno di SIR si optato per un consorzio imprenditoriale, proattivo, dinamico, dotato di poteri erisorse proprie per lo scouting di nuove iniziative, nuovi ambiti di attivit, nuovi clienti, orientato verso
linnovazione e la sperimentazione (SIR, 2012c).
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livello. Infine, trovo consigliabile uninterrogazione non solo sullessere, ma anche sul modello
territoriale e non settoriale (o scarsamente settoriale) di queste strutture organizzative, valutando
i costi e i benefici di un eventuale cambiamento e sul modello organizzativo interno e la
leggerezza di queste imprese9.
Oltre a queste considerazioni generali, per quanto riguarda lorganizzazione ospitante SIR(ma
penso anche a tante altre cooperative e consorzi italiani), in seguito allesperienza di stage ho
riflettuto su una serie (non esaustiva) di elementi che trovo sia fondamentale affrontare per
riformare lorganizzazione nel contesto della crisi e delle richieste per efficienza, efficacia e
innovazione sociale.
Un primo elemento riguarda il bisogno di una ricerca sul POSIZIONAMENTOdellimpresa
allinterno del suo territorio e del settorein cui opera. Dopo pi di 10 anni di funzionamento e
una rilevante evoluzione, penso che, oltre a chiedersi cosa avrebbe fatto SIR allinizio?,
unanalisi socio-demografica e territoriale ma anche settoriale risulterebbe molto utile
allorganizzazione in quanto darebbe degli strumenti per valutare come rispondere ai bisogni,
quali sono le aree di attivit non sfruttate, quali sono gli altri stakeholder e concorrenti, quali
sono le differenze in termini di strategie, servizi, risultati (benchmarking). Per esempio, vista
lampia domanda pagante per i servizi socio-sanitari a domicilio, investire in questo settore
potrebbe essere una scelta vincente per il futuro sostenibile del Consorzio. Infatti, allinterno di
SIR solo una delle cooperative ha un servizio dintermediazione famiglia badanti che potrebbe
inoltre essere facilmente replicato attraverso un modello di franchisingsociale da altri soggetti
collegati al Consorzio.
La VOCAZIONE DEL TERRITORIO altrettanto un elemento interessante, che potrebbe
servire nella scelta di nuovi mercati. Per esempio, Milano nota per la moda. Uno dei recenti
soci di SIR, cooperativa di tipo B, ha deciso di impegnarsi nella creazione di percorsi
dinserimento lavorativo per persone ristrette nella libert nel settore della moda. Oggi, la
cooperativa diventata un modello per altre organizzazioni e dal mio punto di vista ha tutti i
requisiti per poter pensare alla creazione di un sistema difranchising. Tuttavia, la scarsa strategia
9 Si veda il caso di un consorzio bergamasco che ha deciso di svuotare la struttura di tutti i servizi tradizionali,
trasferendo alcuni alle societ comuni, togliendo le funzioni imprenditoriali e concentrandosi sul potenziamento
delle energie da rivolgere alle cooperative, per consolidare linsieme nel territorio.
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di comunicazione e marketing e il basso livello di supporto da parte dalle reti consortili che
preferiscono ancora concentrarsi sui classici servizi socio assistenziali frenano il potenziale di
questa realt.
In aggiunta, lindagine sulla SIMBIOSI LOCAL-GLOBAL che caratterizza lorganizzazionecostituisce un punto essenziale mostrando lintegrazione dellazienda nel mondo. Questa porta
lanalisi verso i partner dellimpresa, senza dei quali limpresa difficilmente riesce a
sopravvivere nella nuova economia basata sullo sharing, sulla collaborazione, sui rapporti di
businesscross-settoriali.
Certamente, in una certa misura, attraverso le reti locali e nazionali a cui SIR aderisce, queste
considerazioni fanno gi parte della realt quotidiana del Consorzio. Aprirsi verso il mondoper
attirare il nuovo stato una delle mie prime proposte per SIR. In particolare, penso che
soprattutto in questi anni di crisi sia opportuno investire a) nella formazione specialistica,
multiculturale e linguistica dei dipendenti e dei soci , in modo che essi riescano a portare
avanti servizi innovativi e a supportare le organizzazioni nel loro radicamento in nuovi mercati
privati, b) negli scambi internazionali, per diffondere delle buone pratiche, specialmente con i
paesi nei quali attivit simili sono in fase emergente e ad alto contenuto innovativo, come per
esempio nellInghilterra, c) nei progetti e partenariati europei, fonte di fondi ma anche di
esperienze e conoscenze di realt diverse e di modi di fare differenti. A queste si aggiunto nel
tempo anche linvestimento nel lavoro di lobby eadvocacya livello internazionale, poich le
grandi reti di rappresentanza a cui SIR aderisce fanno fatica a diffondere le informazioni e le
innovazioni, a mantenere la relazione con il mondo esterno e ad esprimere ai policy maker
europei i bisogni e le richieste del settore. Partecipare in organizzazioni come REVES, ENSIE,
DIESIS o tante altre offrirebbe lopportunit di lavorare insieme su progetti innovativi e
incrementare le conoscenze del mercato straniero, di accedere a fondi europei, di proporre
modifiche concrete sulle comunicazioni della Commissione e di altre istituzioni che stanno
lavorando sulla normativa del settore, ma anche per diventare uno stakeholder visibile sulmercato europeo.
Dunque, analizzare i confini, le pluralit, le diversit e la centralit/perifericit del Consorzio
nellecosistema servirebbe per una valutazione pi consapevole dei propri risultati e stabilire
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nuovi obiettivi e strategie innovative.
Tanto vero che per condividere un tale pensiero, si dovrebbe fare un lungo percorso
preliminare di auto-conoscenza e condivisione tra i socidel Consorzio, i veri decider sul ruolo
della rete consortile. Il livello abbastanza elevato di auto-referenzialit nel settore fa s che leproposte di aggregazioni, partenariati e spostamenti in altri settori siano ricevute con avversit o
abbandonate durante i lavori. Questo dovuto anche alla diversit dei soci, dei quali solo tre
cooperative sono di tipo B10
, mentre il resto si occupa prevalentemente di assistenza ai disabili,
minori, anziani11
. Tuttavia, penso che in questarea il Consorzio possa esercitare una forza
stimolativa, indirizzando lattenzione dei soci verso i case studies di successo, spronandoli a
ragionare sul cambiamento.
Un tale processo diventerebbe superfluo se non partecipato da tutti gli stakeholder e seguito da
unapprofondita discussione sul futuro, sulle scelte del Consorzio e delle sue socie e su un piano
di lavoro chiaro e conciso. Perci, come mostravano Greenwood e Levin (1998) nel caso del
Gruppo Cooperativo Mondragon, la ricerca-azione e la tecnica search conference (momento
riflessivo, valutativo e propositivo di tutti gli stakeholder sul percorso dellorganizzazione),
potrebbero costituire un esercizio vincente, anche se costoso in termini di tempo12
. Mentre lidea
di organizzare incontri partecipati per lo sviluppo di un piano di impresa condotto da un esperto
esterno ha avuto lo stesso obiettivo, ritengo che a volte le discussioni siano rimaste ancora a un
livello troppo astratto, trascorrendo elementi importanti, perch ostacolate dalla diversit degli
attori, dalla scarsa conoscenza tra di loro, ma anche dalla mancanza di certi punti di vista di una
serie di stakeholder i dipendenti del Consorzio. Come ribadivano tanti rappresentanti delle
cooperative socie, per il successo del lavoro di rete, lo scambio tra le organizzazioni e i loro
10 Si veda la figura di integratore orizzontale introdotta alla richiesta dei rappresentanti delle B nel piano di
impresa, con obiettivo specifico di individuare, promuovere e seguire progetti integrati tra le cooperative A e B.11
Una delle domande alla quale penso ogni cooperativa socia debba rispondere : sto in rete perch non riesco afare da sola, o perch la rete una componente rilevante di un modello organizzativo che fa proprie le finalit delsettore? In questo modo, sarebbe pi evidente se il Consorzio debba concentrarsi di pi sulla strutturazione delle
filiere dei servizi in progetti darea, sulla promozione della governance del territorio (rappresentanza), sulle start -up
innovative o di strutture pluriservizi, sui servizi allo sviluppo oppure sulla gestione dei partenariati e dei joint
ventures(Zandonai 2011).12Questa tecnica presuppone un incontro generale di 2-4 giorni in una struttura esterna alla citt, dove i stakeholder
si possono disconnettere dal lavoro e dalle famiglie e analizzare in modo costruttivo e decidere su certi aspetti di
unorganizzazione.
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rappresentanti e lavoratori fondamentale; in aggiunta alle assemblee e le tavole13
, si dovrebbero
considerare anche gli incontri informali.
Una proposta che ho fatto al Consorzio era quella di impegnarsi, in qualit di facilitatore e
regista delle relazioni, sul NUTRIMENTO DELLA RETE INTERNAattraverso strumentisia offline che online. Organizzare incontri tematici informali, a volte scollegati dal lavoro
quotidiano, come per esempio le proiezioni di un film/documentario riguardante un modello di
business sostenibile, o incontri vuoti (meccanismi abilitanti), in cuii partecipanti possano auto-
organizzarsi il tempo in base ai bisogni, potrebbe non solo generare unoccasione di incontro e
scambio, ma anche delle idee e valori condivisi, progetti innovativi e di empowermentdal basso.
Credo fortemente che nella cooperazione di oggi si debba ritrovare lentusiasmo di lavorare per
la societ, la forza di lottare contro i mulini a vento, la capacit di collaborare, ispirare e
coinvolgere i cittadini nei processi di sviluppo comunitario.
Per quanto riguarda il online, penso che per esempio, la newslettermensile, anche se strumento
importante, venga solitamente letta troppo tardi e rappresenti uno strumento informativo passivo;
una telefonata indirizzata ai soci potenzialmente interessati, offrendo informazioni chiave sul
rispettivo bando penso possa avere un impatto maggiore.
Come rete consortile, SIR ha il compito di gestire non solo il network interno, basato su alcuni
obiettivi e interessi comuni capaci di generare senso e di rafforzare il sistema di norme, ma anche
il network esterno, composto da entit diverse, con quali per necessario inter relazionarsi e
creare interdipendenze per ridurre lasimmetria informativa, condividere e riprodurre
conoscenze.
Il NUTRIMENTO DELLA RETE ESTERNA e sapere comunicare14
la propria identit
sono ugualmente importanti. A Milano, generalmente c poco scambio tra realt come SIR e le
organizzazioni giovanili, di volontariato, o con incubatori come The Hub oMake a Cube, che,
sebbene simili dal punto di vista dellorientamento sociale, hanno un modo molto diverso di
presentarsi e inter-relazionarsi sul mercato, anche straniero e di attrare un tipo diverso di persone,
13Allinterno del piano di impresa si concordato sullorganizzazione di vari tavoli tematici col scopo di apprendere
le competenze degli altri soci e discutere sulle opportunit per pianificare azioni comuni.14Si veda anche lintegrazione nel piano di impresa dei servizi di comunicazione e marketing, offerti alla richiesta
dei soci.
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molte dei quali giovani, imprenditoriali, multiculturali, flessibili e tecnologiche. Avendo
frequentato entrambi gli ambiti, considero che lavvicinamentodel Consorzio a queste realt e
lo scambio di competenze, servizi, o di esperienze tra dipendenti possa essere un passo nella
direzione giusta per uscire da questa crisi e assicurare la sostenibilit e ladattamento delle
organizzazioni classiche ai nuovi stili di lavoro, di vita, di scambio.
Questo mio suggerimento di investire nelle relazioni di tipo bridging, o legami laschi come gli
chiama Granovetter (1983) motivato dalla loro forza di connettere gruppi diversi, favorendo lo
scambio di informazioni tra parti distanti della societ o del mercato. Secondo Granovetter, i
legami laschi sono caratteristici per le persone con unalta posizione nella societ e offrono non
solo una flessibilit cognitiva, lopportunit di mobilit ma anche la diffusione rapida delle
innovazioni e lacceleramento degli sforzi scientifici. Unorganizzazione che manca tali legami o
che non li rigenera, in modo da assicurare una stabilit relativa basandosi prevalentemente sui
legami forti con enti simili, soffrir di frammentazione, incoerenza, lentezza nel reperire la
novit e di integrarla nel suo sistema operativo, avendo quindi una posizione di svantaggio sul
mercato.
Trovo che questa separazione tra il classico settore della cooperazione e le nuove imprese
(sociali, non-profit, low-profit, innovative ecc.) si osserva anche dal modo in cui esse
comunicano la loro identit, servizi e attivit. Oltre a creare degli strumenti visivi, un sito
internet e una pagina Facebook, bisognerebbe investire in un continuo aggiornamento delle
informazioni condivise, stimolando anche un dialogo con i cittadini e gli altri stakeholder.
Da qui, un successivo elemento di riflessione lINNOVAZIONE, concetto molto dibattuto
nellultimo periodo, ma sul quale non si ancora trovato un punto comune o una definizione
unanime. Linnovazione di processo potrebbe avvenire con una nuova declinazione delle filiere
dei servizi tradizionali o una nuova organizzazione del lavoro, mentre lincremento della qualit
del prodotto delle cooperative, rendendolo superiore perch qualitativo, non perch sociale,
potrebbe riflettere anche uninnovazione di prodotto/servizio. Probabilmente, il tipo
dinnovazione pi difficile da raggiungere e diffondere quello tecnologico, non solo perch il
settore della cooperazione offre prevalentemente servizi socio-sanitari e assistenziali, ma anche
perch molti cooperatori non percepiscono completamente gli effetti degli strumenti tecnologici
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e non riescono a stare dietro alle continue evoluzioni, rimanendo spesso diffidenti. Di
conseguenza, anche lutilizzo del web e delle piattaforme gratuite di lavoro condiviso, di
collaborazione e socializzazione sono insufficientemente utilizzate. Promuovere strumenti di
lavoro online come Google docs, di condivisione documenti (es: Dropbox) o di scheduling (es.
Doodle) potrebbero modernizzare la struttura, aumentando la produttivit ed efficienza.
Incrementare il livello di conoscenze ITC E TECNOLOGICHEallinterno del settore diventa
una sfida per il futuro, considerando i cambiamenti radicali nel modo di lavorare, di acquistare e
di consumare.
Come notava anche il Presidente della Fondazione Unicredit nellambito di un seminario CGM,
le cooperative non dovrebbero dimenticarsi che le categorie di utenti sono due: da un lato i
bisognosi, spesso non o semi auto-sufficienti che difficilmente possono essere produttori;
dallaltro lato, per, ci sono i meritevoli, quelli che hanno il potenziale intellettuale e sociale per
sviluppare le risorse per uscire dalla situazione di bisogno e che richiedono solo una spinta.
Sostenendo questi, si possano creare importanti meccanismi a catena e self-reinforcing di
supporto per gli altri. Questapproccio proattivo nei confronti dei beneficiari, li renderebbe
invece di semplici consumatori di prodotti e servizi, PROSUMER, cio aggiungendo al loro
ruolo passivo una componente attiva, di produttori di un bene, generando unaltra concezione
riguardante il targetdella cooperazione sociale italiana. Penso che qui si possa trovare uno dei
contributi pi efficaci delle cooperative al benessere sociale. Favorendo lapprendimento non-
formale, inclusivo e sostenibile dei giovani come metodo complementare allistruzioneformale,
si pu favorire la creazione di una generazione propensa alla solidariet e alla creazione di una
economia sociale, coesa. Sicuramente cambiare lottica delle organizzazioni non facile, ci
vuole tempo, pazienza e tanto impegno.
Per esempio, viste le competenze ITC dei giovanie le loro potenzialit, ma anche i loro bisogni
di acquisire esperienza pratica e di responsabilizzarsi, un punto da considerare sarebbe di far
congiungere le due necessit e trasformale in unopportunit attraverso programmi diVOLONTARIATO SOSTENIBILE non solo nel campo tecnologico, ma anche di assistenza,
partenariati internazionali e altri. Una tale azione porterebbe il Consorzio anche pi vicino al
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mercato privato e alla comunit, alle energie diffuse, con la possibilit di dare voce a nuovi
stakeholderfino ad oggi non coinvolti nelle sue attivit15
.
Un altro punto di riflessione riguarda unportatore dinteresse essenziale per lo svolgimento delle
attivit di rete: il PERSONALE del Consorzio, spesso dimenticato nei processi di decisione e diresponsabilit, poich il governo dellorganizzazione composto solo dai rappresentanti legali
delle cooperative socie, che agiscono per lo sviluppo delle opportunit per i loro stakeholder, in
primis i loro beneficiari e dipendenti. Di conseguenza, in generale, oltre ai classici corsi di
formazione e incontri organizzativi e di valutazione interna, i dipendenti del Consorzio non
beneficiano di altri strumenti di informazione e partecipazione ai processi decisionali e il loro
incarico si limita a seguire le linee guida promosse dal CdA e a raggiungere gli obiettivi stabiliti.
Ci si pu dunque chiedere qual la dimensione relazionale tra missione agire e tra persone e
organizzazione e che peso hanno lequit16e il senso di appartenenza allinterno del Consorzio.
Questi elementi sono non solo dei principi fondanti della cooperazione, come modello che mette
al centro la persona, ma il we-thinking e lidentificazione con gli obiettivi dellimpresa che
influiscono significativamente sul coinvolgimento e la collaborazione dei lavoratori e di
conseguenza anche sulleffort aggiuntivo (Solari 2003). La presenza di persone motivate che
lavorano per lorganizzazione aumenta il livello di qualit e attrae clienti e finanziatori, facendo
s che la riduzione del rischio di comportamenti opportunistici diventi cruciale per la vita e lo
sviluppo di unimpresa sociale. Inoltre, il senso di appartenenza e didentificazione con il gruppo
sono favoriti dallavere interessi comuni e dal sentirsi interdipendenti, due elementi che
dovrebbero essere coltivati allinterno dellorganizzazione attraverso il supporto nei progetti
personali17
, di responsabilit condivise, di creazione di una governance pluralista, di
condivisione degli obiettivi e infine di unorganizzazione del lavoro che leghi tra di loro i
15 Il progetto Giovit Camp. Inside-out! mira sviluppare anche delle attivit di questo genere. Inoltre, durante lo
stage ho proposto anche altre iniziative che presupponevano il coinvolgimento dei giovani nelle attivit del
Consorzio, come per esempio di attivare il Servizio Civile Nazionale, un Servizio di Volontariato Europeo e di
ospitare un giovane imprenditore attraverso il programma Erasmus per Giovani Imprenditori.16
Lequit intesa come distributiva - distribuzione delle risorse e giustizia del salario ricevuto, procedurale - il
rispetto delle norme sociali e giuridiche, la trasparenza e completezza della comunicazione, le procedure applicate e
in genere linsieme dei processi di decision making e interazionale - il modo in cui le parti interagiscono negli
scambi, comunicano apertamente, spiegano le decisioni e si consultano (Solari, 2003).17Una delle ultime innovazioni scoperte riguarda un fondo aziendale messo a disposizione dagli shareholdersper i
dipendenti per promuovere lo sviluppo dei loro progetti sociali, stimolando la loro co
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