N° 6 DICEMBRE 2017/GENNAIO 2018R I M I N I
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UNA VITA IN CUCINA
SilverSUCCI
FLORAL DESIGN / Decorare con i fioriBOLLICINE / In alto i caliciDIMITAR DRADI / Voglio essere me stesso
IN MAGAZINE 9
46COLLEZIONARE
Stefano Biotti
44INTERPRETARE
Madre e figlia in scena
54LEGGEREIsabaella Leardini
60GIOCAREAdrian Ricchiuti
62PREMIAREErika RifellI
42RISCHIARE
Giulio Mignani,
36
40
Piatto ricco per que-sto numero natalizio. La copertina è dedi-cata a Silver Succi,
chef del Quartopiano Suite Restau-rant, un uomo fedele alla materia, con radici ben piantate nel terri-torio. Dicembre è anche il mese degli addobbi f loreali. Abbiamo ascoltato in proposito i designer di Dalia Fiori, Casa Antonio, Morolli Fiori di Rimini, Fior di Verbena di Cailungo e La Fioraia di Riccione. Non abbiamo dimenticato l’ulti-mo dell’anno, per questo abbiamo coinvolto le due sommelier Elida Sota e Lorena de Gennaro per uno sguardo professionale sulle bollici-ne. Abbiamo ospitato inoltre Dimi-tar Dradi, Laura Fontanot, Giulio Mignani, Francesca Airaudo, Car-la Monticelli, Stefano Biotti, Char-les Flamminio, Roberto Burioni, il Riviera Basket ANMIL Sport, Isabella Leardini, la Fondazione Graziani, Adrian Ricchiuti, Erika Rifelli e Paolo Filippini. Buona let-tura... e buone feste!
Andrea Masotti
10ANNOTARE
Brevi IN
40PROGETTARE
Laura Fontanot
36CREARE
Dimitar Dradi
49SORSEGGIARECharles Flamminio
50COMBATTERERoberto Burioni
26BRINDARE
In alto i calici
20DECORARE
Floral Design
14ESSERE
Silver Succi
P 14
20
SOMMARIOEDITORIALE
52CREDERERiviera Basket Anmil Sport
EDIZIONI IN MAGAZINE S.R.L.
Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47122 Forlì Tel. 0543.798463 / Fax 0543.774044
Collaboratori: Cinzia Bauzone, Dolores Carnemolla, Benedetta Cicognani, Irena Coso, Matteo de Angelis, Arianna Denicolò, Giorgia Gianni, Veronica Frison, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Antonella Zaghini.Fotografi: Veronica Frison, Riccardo Gallini.
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Edizioni IN Magazine si impegna alla salvaguardia del patrimonio forestale aderendo al circuito di certificazione di FSC-Italia.
DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea MasottiREDAZIONE CENTRALE: Roberta Bezzi, Gianluca Gatta, Giulia Masci AmettaARTWORK: Lisa TagliaferriIMPAGINAZIONE: Francesca FantiniUFFICIO COMMERCIALE: Gianluca Braga, Irena CosoCOORDINAMENTO REDAZIONE DI RIMINI:Irena CosoSTAMPA: La Pieve Poligrafica Villa Verucchio (RN)ANNO XVII - N. 6 Chiuso per la stampa il 5/12/2017
64INVENTAREPaolo Filippini
56DONAREFondazione Graziani
66LEGGEREIn “viaggio” con i libri
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IN MAGAZINE 15
SE L’UOMO È CIÒ CHE CUCINA, SILVER SUCCI, CHEF DEL QUARTOPIANO SUITE RESTAURANT DI RIMINI, CORRISPONDE IN PIENO AI SUOI MENU.
È PRECISO, FEDELE ALLA MATERIA, HA RADICI BEN PIANTATE NEL TERRITORIO E RAMI PRENSILI PRONTI AD ACCOGLIERE IL NUOVO.
di Lucia Lombardi / ph Riccardo Gallini
Una vita inIN CUCINA
ESSERE
SSilver Succi è il re del Quar-topiano Suite Restaurant di Rimini, un’istituzione, potrem-mo dire, un uomo affascinante, garbato, uno scorpione un po’ permaloso, ma che nel tempo ha saputo declinare questa caratteri-stica in una forza, perché ama la critica costruttiva e non fine a se stessa. Originario delle preziose terre artusiane, ovvero di Forlim-popoli, ha visto la sua carriera di cuoco avverarsi tra le cucine ri-minesi e prendere sempre più for-ma e successo. “A mio figlio dissi che se avesse voluto intraprendere questa carriera avrebbe dovuto sacrificare tutto quello che aveva creato nei suoi primi 15 anni di vita, che avrebbe ricevuto gran-di soddisfazioni a discapito della sfera privata.” Una vita di sacri-ficio quella della ristorazione di livello, fatta di totale dedizione, in cui la brigata diventa una se-conda famiglia, o forse anche la prima. Questa è probabilmente la riflessione che ancora oggi Silver si sente di far compiere ai giova-ni, “anche se poi capisci che la tua vita privata è fonda-mentale perché anche tutto
il resto funzioni. La vita non può ruotare solo attorno alla professione!” Per questo ora la sua passione per il tennis che con-divideva con Fabrizio Timpana-ro, prezioso sommelier del Quar-topiano, è stata messa in secondo piano: “Quando ho del tempo libero, preferisco trascorrerlo con mia moglie Mara, ci dedichiamo lunghe passeggiate. Nella vita devi scendere a compromessi con le tue gioie”. Inoltre ad unirli c’è anche l’amore per i viaggi e le piante, soprattutto grasse, infatti quelle che decorano il ristorante sono scelte e curate dai due coniu-gi in prima persona, attenzione di cui Silver va molto fiero.Da questo trapela la sua grande sensibilità e il suo grande amore per i frutti della terra e per la ma-teria, che siano piante o alimen-ti. A lui piace toccare con mano, avere un rapporto diretto. “Noi abitiamo in campagna e poter mangiare ciò che l’orto dona è di una soddisfazione unica. Ap-prezzi maggiormente l’evoluzione che un determinato prodotto ha compiuto prima di arrivare alla tavola, ne apprezzi il percorso, il
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“AI CLIENTI OFFRI NOVITÀ E RICERCA IN BASE
ALL’ESPERIENZA E ALLA CONOSCENZA DI PRODOTTO
CHE MATURI. PER QUESTO DICO AI GIOVANI CHEF DI
VIAGGIARE. SE VOGLIONO VERAMENTE CRESCERE DEVONO
CONFRONTARSI.”
tempo di maturazione e la cura che vi è stata posta perché ciò avvenisse. Una pianta è come un figlio”. Ecco perché tra i programmi per il prossimo futuro rientra il progetto di creare il giardi-no botanico del Quartopia-no, “un luogo ove i bambini e i ragazzi possano interagire con i profumi, le piante, gli aromi, i frutti, in maniera giocosa, sen-za imposizioni, per educarli sin da piccoli ad aff inare il gusto, ad apprezzare le materie prime. Rimango sempre favorevolmente colpito quando i nostri clienti ven-gono coi loro figli facendoli parte-cipare alle degustazioni di pesce. Risulta un modo intelligente di approcciarli ad una educazione consapevole alla tavola”.
In questo giardino botani-co verrà creato un orto che rifornisca il ristorante a se-conda delle necessità stagio-nali, sarà curato da esperti in materia, che in base al terreno e all’esposizione solare decideran-no cosa e come piantare, e creare anche percorsi fruibili. “Io sono per il km buono, recuperare il me-glio laddove vi sia. Con Chef to chef valorizziamo il territorio e i frutti dimenticati. Abbiamo circa ottanta produttori di riferimento.Condividere inoltre coi colleghi le dinamiche di lavoro permette di confrontarsi e allargare i propri orizzonti”. Il vero lusso per Silver, l’uomo d’argento, è dato dalla qualità in senso ampio, qualità della ma-teria prima, qualità della vita.
Come una vacanza trascorsa in Salento “con Mara e gli amici di sempre, per apprezzare in sem-plicità le tipicità di un territorio e annusare il sud d’Italia con un gruppo che stimoli a scoprire cose nuove”. Quelle cose nuove a cui lui cerca ogni giorno di avvicinar-si: “ai clienti offri novità e ricerca in base all’esperienza e alla co-noscenza di prodotto che maturi. Per questo dico ai giovani chef di viaggiare, se vogliono veramente crescere devono confrontarsi per essere più completi bisogna avere il coraggio di andare all’estero, e noi in questo dobbiamo incorag-giarli”.Per Succi e tutto il suo staff è sta-ta una stagione proficua, in cui ha raccolto molti riconoscimenti di valore che vanno dall’assegna-
IN APERTURA, LO CHEF SILVER SUCCI ALL’INTERNO DEL SUO RISTORANTE QUARTOPIANO. A FIANCO, DA SINISTRA IL TITOLARE ANDREA TANI, SILVER SUCCI E IL SOMMELIER FABRIZIO TIMPANARO.
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SOTTO, SILVER SUCCI CON LA SUA BRIGATA AL QUARTOPIANO RESTAURANT.
zione del primo cappello sulla Guida ai Ristoranti d’Italia 2018 dell’Espresso, all’inserimento nel-la Guida Identità Golose di Paolo Marchi, alla segnalazione sulla Guida Michelin nonché, infine, alla conferma del premio Carta Canta, assegnato da Enoteca Re-gionale Emilia-Romagna, Enolo-gica e FIPE alle migliori carte dei vini rappresentanti le eccellenze regionali. “Funge da stimolo. Sono fe-
lice di quanto ottenuto per i sacrifici compiuti da tut-ti noi. Questi obiettivi rag-giunti sono un nuovo punto di partenza. Il rumore che si è creato darà maggiore visi-bilità. Quando fai bene e ricevi riscontri positivi l’attenzione cre-sce e il giudizio si fa più pungente. L’asticella si alza ancora, anche se noi l’esame lo diamo tutti i giorni”. La sua è una cucina che punta ad innovare nel solco della tradizione, con grande attenzione alle cotture: “La cucina ora è più scientifica, le macchine ci aiuta-no, facilitano la programmazio-ne, ma è il singolo che fa la diffe-renza, tradizione e innovazione vanno a braccetto. La tecnologia mi permette anche di assentarmi dalla cucina, anche se non mi ri-tengo un cuoco da palcoscenico e lascio la mia brigata sempre a malincuore”.Questa attenzione rivolta agli chef a seguito di molti format te-levisivi “ci ha fatto uscire dalle cu-
cine, ma ora è giunto il momento di valorizzare il mestiere di sala, maître, camerieri, sommelier. Sarebbe bello creare dei format dedicati alla sala. Sono figure es-senziali, la cui preparazione deve essere impeccabile, elevata, e di cui c’è grande carenza, devono essere empatiche, conoscere le lingue, avere palato, conoscere la cucina”. I suoi collaboratori li sceglie “guardandoli negli occhi. Voglio capire perché fan-no questo mestiere, cosa li muove, se reale passione o solo voglia di visibilità e gua-dagno, se sono dotati di umiltà, spirito di sacrificio, e senso del gruppo”. I giovani della cucina lo stimo-lano, con loro si sente di stare al passo, e lui a volte li forza un po’ per farne emergere il carattere nelle difficoltà. “Dopo 40 anni di lavoro, – ho iniziato a 15 anni, – posso dire che non bisogna mai stancarsi di nutrire ambizioni!”.
“LA CUCINA ORA È PIÙ SCIENTIFICA, LE MACCHINE CI
AIUTANO, MA È IL SINGOLO CHE FA LA DIFFERENZA: TRADIZIONE
E INNOVAZIONE VANNO A BRACCETTO. NON MI RITENGO
UN CUOCO DA PALCOSCENICO E LASCIO LA MIA BRIGATA SEMPRE A MALINCUORE.”
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