CODICE CIG Z79158E378
CODICE CUP C49J15000100004
COMUNE DI PONTIDA (BG)
INTERVENTI DI SISTEMAZIONE DI UN TRATTO DI VIABILITÀ IN DISSESTO
PRESSO VIA MEZZARIPA PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO
Settembre 2015
dott. geol. Alessandro Chiodelli
RELAZIONE GEOTECNICA-IDROLOGICA-GEOLOGICA
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DOTT. GEOL. ALESSANDRO CHIODELLI
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INDICE
1. PREMESSA 3
2. DESCRIZIOEN DEL PROGETTO 4
3. INQUADRAMENTI AMBIENTALI 7
4. VINCOLI E DISPOSIZIONE DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 11
5. LESIONAMENTI LUNGO IL TRACCIATO DELLA STRADA COMUNALE 13
6. PRIMI INTERVENTI 16
7. INDAGINI GEOGNOSTICHE 18
8. MODELLO GEOLOGICO-GEOTECNICO DEL SOTTOSUOLO 29
9. ASPETTI GEODINAMICI E SISMICITÀ 31
10. CONCLUSIONI 34
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1. PREMESSA
Con determinazione n.146 del 13.08.2015 il Responsabile del Settore Tecnico del
Comune di Pontida Ing. Cristiano Morlotti ha conferito allo Scrivente l’incarico per
la predisposizione della presente relazione geologica specialistica, di supporto al
progetto definitivo-esecutivo degli interventi di sistemazione di un tratto di
viabilità in dissesto presso via Mezzaripa a Pontida (Bg).
La relazione in oggetto riprende i contenuti dello studio geologico predisposto nel
dicembre 2014 dallo Scrivente, relativo al dissesto che ha causato il lesionamento
della carreggiata di valle della summenzionata strada ed il relativo muro di
contenimento, per una lunghezza stimata in circa 50 m.
Al fine di progettare adeguati interventi si rende necessario, in primis, verificare
l’assetto geologico-idrogeologico dei luoghi, identificando le cause che hanno
provocato il fenomeno e fornendo al contempo al progettista specifici elementi
utili alla definizione delle corrette modalità di sistemazione dell’area.
La relazione si è sviluppata con la predisposizione di monitoraggi speditivi lungo il
tratto di muro stradale lesionato (grazie al supporto dei tecnici
dell’Amministrazione Comunale), ed in successivi rilievi ed indagini geognostiche
sito-specifiche.
Infine, i dati rilevati sono stati elaborati per la definizione del modello geologico
del sottosuolo e per la relativa parametrizzazione geotecnica.
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2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Come accennato in premessa la presente relazione, redatta ai sensi dell’art. 26 del
D.P.R. 207/2010, è di supporto al progetto definitivo-esecutivo degli interventi di
sistemazione di un tratto di viabilità in dissesto presso via Mezzaripa a Pontida
(Bg).
Nel dettaglio i lavori previsti dal progetto definitivo-esecutivo, redatto dall’Ing.
Italo Madaschi, saranno distinti in n.2 fasi di lavorazione:
1) FASE N.1:
LAVORI INERENTI IL NUOVO MURO DI CONTENIMENTO
2) FASE N.2:
LAVORI INERENTI LA SEDE STRADALE
Con riferimento alle tavole progettuali 3 e 4 e alle relazioni di accompagnamento a
cui si rimanda, la fase 1, prevede, dopo le operazioni di installazione del cantiere,
lo scavo dei terreni e la formazione del nuovo muro di sostegno. Il nuovo muro,
realizzato in aderenza all’esistente, prevede l’ancoraggio in roccia o in alternativa,
qualora la profondità del substrato roccioso sia notevole, il consolidamento del
terreno con “pozzi” (pali gettati in opera). L’opera sarà completata con la
predisposizione di adeguato sistema di drenaggio e raccolta delle acque, da
recapitarsi nel sottostante corpo idrico superficiale.
La fase 2 prevede invece il ripristino della funzionalità della strada esistente,
ottenuto mediante risagomatura, fondazione in tout-venant bitumato e tappetino
d’usura. Anche per la fase 2 di lavorazione è prevista la raccolta e l’allentamento
delle acque mediante canaletta superficiale, con realizzazione di massicciata di
deflusso allo sbocco. È inoltre prevista la raccolta e l’allentamento delle acque
provenienti dalla porzioni immediatamente sovrastanti il tratto di strada oggetto
d’intervento.
Da ultimo il progetto comprende la sistemazione del terreno privato oggetto dei
lavori, la semina delle superfici, la posa di nuovo Guard-Rail del tipo H2 bordo
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ponte in acciaio zincato e quella della recinzione metallica plastificata a chiusura
della proprietà privata, oltre che la predisposizione della segnaletica stradale.
Fig. 1 – Stralcio planimetria di progetto
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Fig. 2 – Sezione esemplificativa (B-B) di progetto
Fig. 3 – Planimetria raccolta e drenaggio acque da monte
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3. INQUADRAMENTI AMBIENTALI
3.1 Inquadramento geografico
Il tratto di strada comunale interessato dal dissesto è posto in via Mezzaripa, in
Comune di Pontida, ad est della località Buttarello. L’esatta ubicazione del luogo di
indagine, posto ad un’altitudine di circa 420 m s.l.m., è visibile, nello stralcio della
Carta Tecnica Regionale proposto a seguire.
Fig. 4 – Stralcio corografia con base C.T.R. lombarda
Fig. 5 – Ortofoto, Google, 2013
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3.2 Inquadramento geologico
Dal punto di vista litologico la Carta Geologica della Provincia di Bergamo e lo
studio geologico comunale indicano la presenza di ammassi rocciosi torbiditici,
Flysch di Pontida.
Fig. 6 – Stralcio della Carta Geologica dello studio geologico comunale, Dott. Geol. Marella, 2014
Di seguito si riporta una descrizione sintetica delle unità, tratta dalla carta
geologica della Provincia di Bergamo.
Flysch di Pontida (52)
Litologia: alternanze di arenarie fini (prevalenti) e peliti di origine torbiditica, a
stratificazione da centimetrica a decimetrica; inoltre sono intercalati banchi
calcarei gradati.
Età: Turoniano Medio – Superiore.
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Caratteri: associazione di facies monotona, costituita in gran parte da strati
torbiditici incompleti alla base, a geometria pianoparallela. Distribuzione
irregolare dei corpi calcareo-marnosi, senza ciclicità e con frequenza e spessore
decrescenti verso l’alto. Si tratta di una successione torbiditica con alternanze
marnoso-arenacee a stratificazione variabile da sottile a spessa, a granulometria
arenitica fine, con alternanze di strati e banchi calcareo-marnosi potenti sino ad
alcuni metri, a volte gradati con base conglomeratica.
Ambiente: torbiditico con paleocorrenti orientate da est verso ovest.
Il substrato roccioso è ricoperto dal livello regolitico e da coltri colluviali con
frazioni limose in percentuali maggiori verso la superficie. Lo spessore dei depositi
è generalmente ridotto nell’ordine del metro.
Fig. 7 – Stralcio della Carta Litologica dei territori montani e collinari della
Provincia di Bergamo
3.3 Inquadramento geomorfologico
Il sito in esame è posto lungo il versante orientale del Col Scarlass, lungo un tratto
di pendio mediamente acclive rimodellato antropicamente con terrazzamenti
verso valle e verso monte.
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Dalla documentazione bibliografica consultata (carta inventario dei dissesti della
Regione Lombardia, cartografia geoambientale, carta dei dissesti con legenda
uniformata PAI dello studio geologico comunale) non sono emersi fenomeni
gravitativi pregressi di particolare rilevanza.
Fig. 8 – morfologia del versante a valle del tratto di strada lesionato
Tuttavia è utile evidenziare sin da subito come a seguito delle intense
precipitazioni del 15-16 novembre del c.a. si è verificato il cedimento della
carreggiata di valle della strada comunale ed il lesionamento del muro di
contenimento, per un tratto di lunghezza circa pari a 50 m.
Alcune fessurazioni sono state notate anche nei terrazzamenti sottostanti alla
strada, costituiti prevalentemente da materiale di riporto.
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3.4 Inquadramento idrografico e idrogeologico
Il tratto di strada lesionato è posto lungo un versante moderatamente acclive,
qualche decina di metri a sud di un impluvio torrentizio, in relazione al quale non
si rilevano particolari interferenze.
La permeabilità del sottosuolo è medio-bassa, dovuta alla presenza di frazioni fini
(limo-sabbiose) con percentuali variabili di clasti litici. A seguito degli eventi
meteorici è stato rilevato ruscellamento lungo la strada, il versante e locali venute
d’acqua concentrate in alcuni punti delle opere murarie di monte.
4. VINCOLI E DISPOSIZIONI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE
Dalla consultazione della carta di sintesi dello studio geologico comunale (Dott.
Geol. Marella, 2014) si evince che il sito in oggetto, così come l’intero ambito
territoriale in cui s’inserisce, ricade nelle aree pericolose riguardo all’instabilità dei
versanti per l’acclività, la giacitura sfavorevole degli strati e fenomeni di dissesto
superficiale.
Fig. 9 – stralcio della carta di sintesi dello studio geologico comunale,
Dott. Geol. Marella, 2014
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Tali condizioni sono riprese nella carta di fattibilità dello studio geologico
comunale, che attribuisce la zona alla classe 3 “fattibilità con consistenti limitazioni
alle trasformazioni d’uso del territorio”.
Fig. 10 – stralcio della carta di fattibilità dello studio geologico comunale,
Dott. Geol. Marella, 2014 Dalla consultazione della carta dei vincoli dello studio geologico comunale si è
potuto accertare l’assenza di vincoli geologici, idrogeologici o idraulici nell’area di
progetto; analogamente la tavola E1 suolo ed acque del PTCP della Provincia di
Bergamo, non assoggetta il sito d’intervento ad alcuna prescrizione vincolante per
la destinazione d’uso.
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5. LESIONAMENTI LUNGO IL TRACCIATO DELLA STRADA COMUNALE
A seguito delle intense precipitazioni che hanno interessato l’intera bergamasca,
nella notte tra il 15 ed il 16 novembre 2014 la carreggiata di valle della strada
comunale via Mezzaripa è stata interessata da cedimento, mentre il relativo muro
di valle è lesionato, per un tratto di lunghezza pari a circa 50 m.
Nello specifico sono state constate evidenti fessure beanti nell’asfalto, con
cedimenti misurati fino a 10 cm, e fessurazioni millimetrico-centimetriche in più
punti del muro di valle. Si rileva altresì che il muro menzionato, di altezza variabile
tra 1 e 2 metri circa, presentava lesionamenti fessurativi pregressi al fenomeno in
oggetto.
Dalle evidenze riscontrate in loco si suppone una componente di movimento
prevalente verticale (cedimento) ed una secondaria traslativa (scivolamento).
Allo stato di attuale non è nota la tipologia fondazionale del muro, ciò che è stato
constato è che tale struttura risulta gravemente compromessa.
Fig. 11 – fessurazioni lungo il settore di monte del tratto stradale lesionato
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Fig. 12 – fessurazioni lungo il settore di valle del tratto stradale lesionato
Fig. 13 – dettaglio delle fessurazioni nel settore di valle con rigetto di 8-9 cm circa
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Fig. 14 – fessurazioni lungo il settore di valle del tratto stradale lesionato
Fig. 15 – fessurazioni lungo il settore di valle del tratto stradale lesionato
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6. PRIMI INTERVENTI
L’Amministrazione Comunale a seguito dell’evento calamitoso si è attivata
prontamente, di concerto con lo Scrivente, verificando lo stato dei luoghi ed
eseguendo i primi interventi urgenti:
interdizione del transito mezzi per evitare sovraccarichi o vibrazioni lungo
il tratto lesionato
copertura della carreggiata lesionata, del muro di valle e di una significativa
porzione di terreno valliva con teli impermeabili.
Successivamente, circoscritta la dimensione del fenomeno, si è deciso di consentire
il transito lungo la carreggiata di monte, non lesionata, istituendo un senso unico
alternato regolato da impianto semaforico. È stata comunque confermata
l’interdizione al transito ai mezzi pesanti.
Fig. 16 – limitazione del transito: a senso unico alternato
lungo la carreggiata di monte
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In data 18 novembre 2014, su indicazione dello Scrivente, sono stati inoltre
collocati dei vetrini in corrispondenza di n.5 fessure presenti nell’opera muraria di
valle, al fine di monitorare eventuali ulteriori movimenti della struttura stessa.
Fig. 17 – collocazione dei vetrini di monitoraggio
Fig. 18 – monitoraggio in atto in corrispondenza del muro stradale di contenimento
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7. INDAGINI GEOGNOSTICHE
Le indagini geognostiche hanno riguardato:
- rilievo geologico di terreno
- esecuzione di n.5 penetrometrie (n.3 lungo la carreggiata lesionata P1-P2-
P3, n.2 immediatamente a valle P4-P5).
Fig. 19 – ubicazione prove penetrometriche dinamiche su topografico
7.1 Rilievo geologico di terreno
I rilievi di terreno hanno consentito di osservare lungo l’inciso torrentizio la
presenza di affioramenti rocciosi torbiditici (Flysch di Bergamo), costituiti da
alternanze di strati pluricentimetrici arenacei e livelli marnosi fissili.
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Fig. 20 – affioramenti rocciosi lungo la sponda torrentizia in destra idrografica
ricoperti da livelli regolitici e coltri colluviali
Fig. 21 – affioramenti rocciosi lungo l’impluvio torrentizio a valle dell’area in esame
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Fig. 22 – affioramenti rocciosi a SE dell’area in oggetto all’interno della
proprietà privata
Affioramenti rocciosi sono stati osservati estesamente lungo l’impluvio torrentizio
di valle. Invece non vi è certezza che si tratti di substrato in posto oppure di lembi
limitati di roccia in prossimità del fabbricato posto nella proprietà privata a SE
dell’area in esame.
Il substrato è fittamente stratificato e si dispone a “franapoggio” rispetto
all’esposizione del pendio, con immersione di 100° circa e 20° circa di inclinazione.
Locali ondulazioni nella disposizione degli strati sono state rilevate più a nord-
ovest, lungo l’impluvio torrentizio; tuttavia anche verso nord sono state rilevate
giaciture sostanzialmente raffrontabili, a testimonianza di un disturbo tettonico
nella zona tutto sommato blando.
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Fig. 23 – stralcio della carta geologica comunale, Dott. Geol. Marella, 2014, con indicazione della giacitura del substrato nell’area in esame
Nell’area sono state effettuate, inoltre, misure della resistenza al taglio delle
coperture fini superficiali mediante scissometro portatile (vane test).
I valori rilevati nell’area immediatamente a valle del muro della strada sono
variabili, compresi 0,2 Kg/cmq (terre poco consistenti bagnate) e 0,6 Kg/cmq
(terre moderatamente consistenti).
Proprio a valle della strada, all’interno della proprietà privata sottostante, sono
state rilevate localmente altre fessurazioni, sebbene non in continuità con i
lesionamenti della strada.
100/20
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Fig. 24 – fessurazione in prossimità del muro della strada
Fig. 25 – fessurazioni lungo il pendio a valle della strada, all’interno della
proprietà privata
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Anche a monte della strada, lungo via Don Tagliabue, si notano muri a secco
contromonte soggetti a rigonfiamenti per spinte del terreno e locali fessurazioni
lungo il bordo stradale.
Fig. 26 – muro a secco spanciato lungo via Don Tagliabue con fessurazione al piede
Durante gli eventi meteorici, secondo le testimonianze raccolte in loco, si
verificano ruscellamenti lungo la sede stradale e venute d’acqua lungo i muri di
contenimento. Inoltre, a valle del tratto stradale lesionato, è visibile un’evidente
opera di canalizzazione delle acque.
Fig. 27 – sbocco del drenaggio in corrispondenza del muro contromonte,
una ventina di metri a valle del tratto lesionato
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7.2 Penetrometrie
Le penetrometrie hanno consentito di ricavare i valori di resistenza del sottosuolo
e, indirettamente, la presenza del substrato roccioso ; tali prove sono state spinte
fino a raggiungere il rifiuto all’avanzamento della punta e sono state eseguite
mediante penetrometro superpesante dinamico, con maglio del peso di 73,5 kg ed
altezza di caduta pari a 75 cm.
Le penetrometrie hanno consentito di:
ricostruire in modo indiretto la stratigrafia dei terreni attraversati
attribuire a ciascun livello di terreno riconosciuto i parametri geotecnici
significativi; tali parametri saranno derivati sulla base dello specifico
contesto litotecnico e sulla base dell’interpretazione stratigrafico -
geotecnica dei dati forniti dalle prove in sito (valori medi di Nspt).
Nell’allegato proposto di seguito si riportano il tabulato relativo al numero dei
colpi registrati ed il diagramma della resistenza dinamica all’avanzamento della
punta penetrometrica.
Fig. 28 – esecuzione penetrometria P1
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ALLEGATO
elaborati tecnici delle prove penetrometriche
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7.3 Monitoraggio
In data 18 novembre 2014, come riportato al capitolo 5, sono stati collocati sul
muro di contenimento stradale, in corrispondenza di n.5 fessurazioni, dei vetrini
allo scopo di monitorare eventuali riattivazioni del dissesto.
Nell’arco di una settimana, in assenza di eventi meteorici, non si sono verificati
ulteriori movimenti destabilizzanti di particolare rilevanza.
Fig. 29 – vetrini in corrispondenza di una fessura in data 25/11/2014
Il monitoraggio è stato mantenuto attivo sino ad oggi ed le verifiche visive eseguite dai
tecnici comunali non hanno mostrato alcuna evoluzione del fenomeno.
Si raccomanda in ogni caso di proseguire nel monitoraggio sino alla data di predisposizione
degli interventi di ripristino.
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8. MODELLO GEOLOGICO-GEOTECNICO DEL SOTTOSUOLO
Come detto i rilievi di terreno hanno consentito di rilevare la presenza
affioramenti rocciosi lungo l’impluvio torrentizio; si tratta di alternanze fittamente
stratificate di arenarie e livelli marnosi fissili.
Al di sopra del substrato roccioso, si riscontra la presenza di coltri colluviali,
alternate a materiale di riporto (costituente la massicciata stradale oppure
movimentato dai lavori entro la proprietà privata limitrofa), composto da
abbondante matrice fine limoso-sabbiosa e frazioni litiche a clasti spigolosi sparsi.
Non si esclude altresì la presenza dell’orizzonte regolitico, decimetrico, di
transizione al substrato roccioso.
Lo spessore delle coltri è variabile, compreso tra i 3 e i 4,5 metri. Si ritiene che la
prova P3, arrestatasi a circa 1 m dal piano stradale sia poco attendibile.
Prova Quota boccaforo Profondità raggiunta (m)
P1 piano strada 3,3 m
P2 piano strada 3,6 m
P3 piano strada 1,2 m
P4 piano campagna sottostrada 4,5 m
P5 piano campagna sottostrada 3,3 m
Tab. 1 – profondità raggiunta dalla prova
Si rammenta che le indagini geognostiche eseguite sono prove indirette; ciò detto sulla
scorta della ricostruzione stratigrafica proposta è assai probabile che il rifiuto
all’avanzamento delle penetrometrie sia da associare alla presenza dei primi strati
rocciosi. Non si esclude altresì l’incremento di spessore dei depositi superficiali verso
valle.
In relazione al fatto che si presume che la roccia sia rinvenibile a profondità variabili e,
presumibilmente, anche al di sotto della quota di posa delle fondazioni del nuovo
muro di progetto, si raccomanda di procedere con l’ancoraggio al substrato roccioso
laddove possibile, in alternativa di intervenire con la predisposizione di un rinforzo
fondazionale realizzato con trovanti misti a cemento.
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Sulla base delle indagini effettuate è possibile stimare i principali parametri geotecnici del
sottosuolo.
Di seguito sono indicati la stratigrafia e i principali parametri geotecnici
caratteristici dell’area esaminata.
Livelli
(classificazione A.G.I., 1977)
Profondità
(m)
Nspt
Peso di
volume
naturale
(kN/m³)
Angolo
d’attrito
(°)
Coesione
non
drenata
(Kg/cmq)
Modulo elastico
(kN/m²)
terre prive di consistenza
o poco consistenti 0 – 1/3 1-6 18 22-26
0,1-0,6 500-5.000
livelli regolitici addensati 1/3 – 1/4,5 14-30 19 30-35 - 12.000-28.000
Substrato roccioso >1/4,5 > 50 22 >35 - > 50.000
Tab. 2 – parametri geotecnici caratteristici sito-specifici
I parametri geotecnici sono stati ottenuti elaborando i dati delle penetrometrie con
correlazioni empiriche note in letteratura; in particolare si è fatto riferimento ai
seguenti autori: Terzaghi-Peck (1948-1967), Meyerhof (1965), Shioi-Fukumi
(1982), Mitchell-Katti (1981), Shioi-Fukumi (1982), Buisman-Sanglerat.
Durante le indagini è stata rilevata la presenza di acqua lungo le prove di valle (in
P4 a circa -2,5 m da p.c., in P5 a circa -2 m da p.c.) e di umidità a circa -3 m da piano
strada in corrispondenza di P2.
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9. ASPETTI GEODINAMICI E SISMICITÀ
L’O.P.C.M. n. 3274 del 23.03.2003 ha classificato l’intero territorio nazionale dal
punto di vista sismico, attribuendo al Comune di Pontida la zona 4. È bene
sottolineare che con DGR X/2129 dell'11-07-2014 è stata approvata la
riclassificazione di molti comuni lombardi; in particolare Pontida è passata dalla
zona 4 alla zona 3 (maggiore grado sismicità, Agmax 0,082015). Tuttavia la D.G.R.
citata entrerà in vigore solo nell’ottobre 2015. Ad oggi a tale zona corrisponde
un’accelerazione orizzontale con probabilità di superamento del 10% in 50 anni
inferiore a 0,05 (ag/g).
Tab. 3 - accelerazioni orizzontali in funzione della zona sismica
Con l’entrata in vigore del D.M. 14 gennaio 2008 la stima della pericolosità sismica
viene definita mediante un approccio “sito dipendente” e non più tramite un
criterio “zona dipendente”.
L’azione sismica di progetto viene definita partendo dalla “pericolosità di base” del
sito d’intervento, che è l’elemento essenziale di conoscenza per la determinazione
dell’azione sismica.
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9.1 Amplificazione stratigrafica
Pur in assenza di indagini geofisiche sito specifiche, sulla base delle indagini
geognostiche eseguite e dei dati bibliografici reperiti, è possibile cautelativamente
stimare che la categoria sismica di suolo sia la C (Tab. 3.2.II NTC 2008), ossia Vs
compreso tra 180 e 360 m/s.
Tab. 3.2.II NTC 2008
9.2 Amplificazione topografica
Per tener conto delle condizioni topografiche, in assenza di specifiche analisi di
risposta sismica locale, si utilizzano i valori del coefficiente topografico ST riportati
nella Tab. 3.2.VI.
Tab. 3.2.VI NTC 2008 – Valori massimi del coefficiente di amplificazione topografica
Visto che l’intervento di progetto è posto lungo un versante moderatamente
acclive, cautelativamente, viene assegnato un valore di ST pari a 1,2.
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9.3 Risposta sismica locale
Le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (2008) prevedono l’assegnazione dei
valori necessari per la determinazione delle azioni sismiche in ogni sito
considerato, in particolare:
ag = accelerazione massima orizzontale del sito;
Fo = valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione
orizzontale;
T*C = periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione
orizzontale.
fig. 30 – determinazione dei parametri sismici riferiti all’intervento in oggetto
(www.geostru.it)
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10. CONCLUSIONI
Con determinazione N.146 del 13.08.2015 il Responsabile del Settore Tecnico del
Comune di Pontida Ing. Cristiano Morlotti ha conferito allo Scrivente l’incarico di
predisporre la presente relazione geologica, a supporto del progetto definitivo-
esecutivo degli interventi di sistemazione di un tratto di viabilità in dissesto presso
via Mezzaripa a Pontida (Bg).
Il dissesto è conseguente ai fenomeni metrologici particolarmente intensi che
hanno caratterizzato la parte centrale del mese di novembre 2014.
Nello specifico è stata lesionata la carreggiata di valle ed il relativo muro di
contenimento per una lunghezza di circa 50 m; sono visibili fessure beanti
nell’asfalto con cedimenti misurati fino a 10 cm, mentre il muro di valle presenta
fessurazioni in più punti, alcune delle quali pregresse al fenomeno in oggetto. Dalle
evidenze riscontrate in loco si evince una componente di movimento prevalente
verticale (cedimento) ed una secondaria traslativa (scivolamento).
Anche a valle della strada, all’interno della proprietà privata sottostante, sono state
rilevate localmente altre fessurazioni, sebbene non in continuità con i lesionamenti
della strada.
L’Amministrazione Comunale si è attivata prontamente, di concerto con lo
Scrivente, verificando lo stato dei luoghi ed eseguendo i primi interventi urgenti:
interdizione del transito mezzi per evitare sovraccarichi o vibrazioni lungo il tratto
lesionato
copertura della carreggiata lesionata, del muro di valle e di una significativa
porzione di terreno valliva con teli impermeabili.
Successivamente, circoscritta la dimensione del fenomeno, si è deciso di consentire
il transito lungo la carreggiata di monte, non lesionata, istituendo un senso unico
alternato regolato da impianto semaforico e predisponendo un monitoraggio per
tenere sotto controllo il sito.
Sono quindi stati eseguiti rilievi ed indagini geognostiche (n.5 penetrometrie) per
ricostruire l’assetto geologico-geotecnico ed identificare le cause che hanno
determinato l’instabilità.
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I rilievi di terreno hanno consentito di rilevare la presenza affioramenti rocciosi
lungo l’impluvio torrentizio; si tratta di alternanze fittamente stratificate di
arenarie e livelli marnosi fissili. Il substrato è fittamente stratificato e si dispone a
“franapoggio” rispetto all’esposizione del pendio, con immersione di 100° circa e
20° circa di inclinazione.
Al di sopra del substrato roccioso, si riscontra la presenza di coltri colluviali,
alternate a materiale di riporto (costituente la massicciata stradale oppure
movimentato dai lavori entro la proprietà privata limitrofa), composto da
abbondante matrice fine limoso-sabbiosa e frazioni litiche a clasti spigolosi sparsi.
Non si esclude altresì la presenza dell’orizzonte regolitico, decimetrico, di
transizione al substrato roccioso.
Lo spessore delle coltri è variabile, compreso tra i 3 e i 4,5 metri. Nonostante le
indagini geognostiche eseguite siano prove indirette è assai probabile che il rifiuto
all’avanzamento delle penetrometrie sia da associare alla presenza dei primi strati
rocciosi; tuttavia al fine di verificare l’ipotesi prospettata si suggerisce di
procedere con l’esecuzione di alcuni assaggi puntali mediante escavatore
meccanico alla base del muro lesionato.
Durante le indagini è stata rilevata la presenza di acqua lungo le prove di valle (in
P4 a circa -2,5 m da p.c., in P5 a circa -2 m da p.c.) e di umidità a circa -3 m da piano
strada in corrispondenza di P2.
In data 18 novembre 2014, come riportato al capitolo 5, sono stati collocati sul
muro di contenimento stradale, in corrispondenza di n.5 fessurazioni, dei vetrini
allo scopo di monitorare eventuali riattivazioni del dissesto. Ad oggi le verifiche
visive eseguite dai tecnici comunali non hanno mostrato alcuna evoluzione del
fenomeno. Si raccomanda in ogni caso di proseguire nel monitoraggio sino alla
data di predisposizione degli interventi di ripristino.
Circa le cause scatenanti il dissesto, alla luce dei risultati dell’indagine si ritiene che
le abbondanti piogge del periodo infiltratesi nel sottosuolo, abbiano determinato
sovrappressioni idrauliche dovute al drenaggio difficoltoso. Il conseguente
peggioramento delle caratteristiche geotecniche delle terre lungo la strada ed il
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pendio sottostante hanno in alcuni punti causato il superamento del limite di
stabilità dei terreni producendo fenomeni di dissesto (fessurazioni, scivolamenti e
cedimenti). Al vulnerabile assetto geologico della zona si aggiungono le carenze
strutturali del muro stradale, vetusto, privo di fori di drenaggio e costituito da
materiali scadenti.
Al fine di procedere con l’attenta progettazione degli interventi si suggerisce al
progettista:
di ancorare la nuova opera di contenimento in roccia sana, oppure, qualora fosse
troppa profonda, di procedere con la predisposizione di un rinforzo fondazionale
realizzato con trovanti misti a cemento
di procedere con la raccolta e il recapito delle acque meteoriche, anche quelle
provenienti da monte, nelle rete idrografica posta a monte e a valle dell’area in
dissesto
di predisporre opportuni fori di drenaggio delle acque nella nuova opera
contentiva
di inerbire prontamente le aree poste a valle del muro, interessate dalla
movimentazione del terreno e dal passaggio dei mezzi meccanici
Mozzo, Settembre 2015
Dott. geol. Alessandro Chiodelli
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