RIUNIONE PERIODICA DI SICUREZZAAI SENSI DEL D.LGS 81/08 ART. 35
RELAZIONE
Docente: ing. Lucilla MonteleoneUfficio Speciale Prevenzione e Protezione - USPP
Roma, settembre 2016
Corso di formazione specificaCorso per addetti all'uso di attrezzature munite di videoterminale
Artt. 37 e 177 D.Lgs.81/08 e s.m.i.
SOMMARIO• Principali riferimenti normativi
• Organizzazione della sicurezza nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
• I destinatari degli obblighi di sicurezza: Datori di Lavoro, Dirigenti, Preposti, RADRL, Lavoratori
• Funzioni e strutture tecniche di supporto
• La Sicurezza in ufficio
• La Sicurezza nell’utilizzo dei Videoterminali
• Altri rischi connessi all’attività in ufficio
• Segnaletica di Sicurezza e di Emergenza
• Piano di Emergenza dell’Università
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Principali riferimenti normativi
D. Lgs. 81/08 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”
D. M. 363/98 “Regolamento recante norme per l’individuazione delle particolari esigenze delle università e degli istituti di istruzione universitari al fine delle norma contenute nel decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 e s.m. e i.”La Legge 12/07/2012 n. 101 ha modificato l’art. 3 c. 3 del D. Lgs. 81/08 riconfermando la validità del DM. 363/98 fino a quando non verrà emanato un nuovo provvedimento di individuazione delle particolari esigenze dell’Università ai fini dell’applicazione del D. Lgs. 81/08.Per le attrezzature munite di videoterminale: Titolo VII (artt.172-178) e All. XXXIV del D. Lgs. 81/08
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• L’Organizzazione della sicurezza dell’Università degli Studi di Roma la Sapienza è stabilita mediante apposito Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione, massimo organo di vertice dell’Ateneo, e adottato dal Rettore con Decreto n. 1457/2015 del 19.05.2015.
• Il Regolamento, che discende sia dal D. Lgs 81/08 che dal DM 363/98, individua, oltre al Rettore, diversi datori di lavoro ai fini della sicurezza nonché dirigenti e preposti secondo una precisa CATENA DI COMANDO DELLA SICUREZZA
Organizzazione della sicurezza nell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
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La Catena di comando ai fini della sicurezza
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Datori di lavoro Dirigenti Preposti
•Rettore •Direttore Generale•Presidi di Facoltà•Dir. di Dipartimento•Dir. della Scuola SSA•Preside della SIA•Dir. del Polo museale•Dir. del Sistema bibliotecario
•Dir. dei Centri di ricerca, di servizio e di ricerca e servizio.
•RADRL (titolari di progetti di ricerca)
•Coordinatori di Sezione dei Dipartimenti
•Direttori di biblioteche e musei
•RAD•Direttori delle Aree dell’Amministrazione centrale
•RADRL (non titolari di progetti di ricerca)
•Responsabili tecnici di laboratorio
•Responsabili degli uffici e dei settori delle Aree dell’Amministrazione centrale
I dirigenti possono essere delegati all’attuazione di specifici obblighi ai sensi dell’art. 17 del D. Lgs. 81/08
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Il RETTORE (art. 3 del D.M. 363/98) FUNZIONIDatore di lavoro per i lavoratori che operano nell’ambito di strutture non qualificate come «unità produttive»
Alta vigilanza sull’attuazione delle misure di sicurezza attraverso il Modello di organizzazione e di gestione, anche tramite esperto formalmente delegato
• Presenta periodicamente al CdA il piano di realizzazione degli adeguamenti elaborato a seguito della valutazione dei rischi
• Nomina il Responsabile dell’Ufficio speciale prevenzione e protezione di concerto con i Datori di lavoro
• Nomina il Medico competente coordinatore e i Medici competenti
• Svolge le attività di consultazione degli RLS in nome e per conto di tutti i datori di lavoro
PRINCIPALI ATTRIBUZIONI
Coordinamento, anche tramite proprio delegato, dell’attività di USPP, CMO, LCS e UEQ
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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I DATORI DI LAVORO (art. 2 comma 1, lettera d) del D. Lgs. 81/08)
Soggetti di vertice
•Rettore •Direttore Generale•Presidi di Facoltà•Dir. di Dipartimento•Dir. della Scuola SSA•Preside della SIA•Dir. del Polo museale•Dir. del Sistema bibliotecario
•Dir. dei Centri di ricerca, di servizio e di ricerca e servizio.
Unità Produttive
•Strutture non qualificate come unità produttive e spazi di uso comune
•Amministrazione Centrale•Facoltà (personale e locali attribuiti alla facoltà)
•Struttura (personale e locali attribuiti alla Struttura)
•Dipartimento (personale e locali attribuiti al dipartimento)
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Destinatari degli obblighi di sicurezza
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I DIRIGENTI (art. 2 comma 1, lettera d) del D. Lgs. 81/08)
Sono persone che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati, attuano le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa. I dirigenti hanno gli obblighi previsti dall’art.18 del D.Lgs. 81/08.
Per l’Università, sono dirigenti, ciascuno nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, i Responsabili Amministrativi Delegati (RAD), i responsabili delle attività didattiche o di ricerca in laboratorio titolari di progetti di ricerca, i coordinatori di sezione dei Dipartimenti, i direttori delle biblioteche e dei musei.
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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I PREPOSTI (art. 2 comma 1, lettera e) del D. Lgs. 81/08)
I preposti sono figure aventi posizione sovraordinata gerarchicamente ai lavoratori, aventi gli obblighi previsti dall’art. 19 del D. Lgs. 81/08.
Per l’Università sono preposti:Per l’Amministrazione centrale, ciascuno nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, i responsabili degli uffici e dei settori afferenti alle aree organizzative della medesima. Per le Facoltà, i Dipartimenti e i Centri di ricerca, di servizio e di ricerca e servizio, nell’ambito dei laboratori, i responsabili tecnici di laboratorio e i docenti e i ricercatori che coordinano gruppi di ricerca o di didattica in laboratorio quando non sono responsabili dei progetti di ricerca e non siano qualificabili come dirigenti.
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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I PREPOSTI (art. 2 comma 1, lettera e) del D. Lgs. 81/08) segue
Per le Biblioteche e i Musei, i Direttori, quando non siano qualificabili come dirigenti.
Il compito principale del preposto è quello di vigilare sulla corretta applicazione delle norme di sicurezza e di segnalare il mancato rispetto di tali norme ai propri superiori nonché il malfunzionamento o le deficienze di mezzi e attrezzature e le situazioni di pericolo di cui viene a conoscenza.
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I RESPONSABILI DELL’ATTIVITA’ DI DIDATTICA O DI RICERCA IN LABORATORIO (art. 2 comma 5 del D. M. 363/98)
Sono i soggetti che, individualmente o come coordinatori di un gruppo, svolgono attività di didattica e di ricerca in laboratorio.
Il D.M. 363/98 attribuisce loro una responsabilità concorrente col datore di lavoro relativa alla valutazione dei rischi, per quanto attiene alle attività connesse con la libertà di insegnamento o di ricerca.
I RADRL collaborano con l’USPP, con il MC e con le altre figure previste dalla vigente normativa ai fini della valutazione dei rischi e dell’individuazione delle conseguenti misure di prevenzione e protezione.
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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I LAVORATORI (art. 2 comma 4 del D.M. 363/98)
Sono considerati lavoratori ai sensi dell’art. 2 comma 4 del D.M. 363/98, il personale docente, i ricercatori e il personale tecnico e amministrativo, dipendente dell’Università. È considerato lavoratore, altresì, il personale non organicamente strutturato e quello degli Enti convenzionati, sia pubblici che privati, che svolgono la loro attività nell’ambito dell’organizzazione dell’Università, salva diversa determinazione convenzionalmente concordata.
Sono inoltre considerati lavoratori gli studenti dei corsi universitari, i dottorandi, gli specializzandi, i tirocinanti, i borsisti quando, nell’ambito dell’attività dell’Università, frequentino laboratori didattici, di ricerca o di servizio e, in ragione dell’attività specificamente svolta, siano esposti a rischio.
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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Obblighi dei datori di lavoro e dei dirigenti (art. 18 del D. Lgs. 81/08)designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenere conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale, sentito il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, ove presente;prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione;
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria e richiedere al medico competente l’osservanza degli obblighi previsti a suo carico nel presente decreto;nei casi di sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, comunicare tempestivamente al medico competente la cessazione del rapporto di lavoro;adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento.astenersi, salvo eccezione debitamente motivata da esigenze di tutela della salute e sicurezza, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave e immediato;
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consentire ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, l’applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute;
consegnare tempestivamente al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su richiesta di questi e per l'espletamento della sua funzione, copia del documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), anche su supporto informatico come previsto dall'articolo 53, comma 5, nonché consentire al medesimo rappresentante di accedere ai dati di cui alla lettera r); il documento è consultato esclusivamente in azienda;
elaborare il documento di cui all’articolo 26, comma 3, anche su supporto informatico come previsto dall’articolo 53, comma 5, e, su richiesta di questi e per l’espletamento della sua funzione, consegnarne tempestivamente copia ai rappresentanti.
prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l’ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio;
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comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, a fini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, a fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza al lavoro superiore a tre giorni; l’obbligo di comunicazione degli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro superiore a tre giorni si considera comunque assolto per mezzo della denuncia di cui all’articolo 53 del testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124;
consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50;
adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti;
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nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro;
aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione;
comunicare in via telematica all’INAIL e all’IPSEMA, nonché per loro tramite, al sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro di cui all’articolo 8, in caso di nuova elezione o designazione, i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; in fase di prima applicazione l’obbligo di cui alla presente lettera riguarda i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori già eletti o designati;
vigilare affinché i lavoratori per i quali vige l’obbligo di sorveglianza sanitaria non siano adibiti alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità.
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L’obbligo di cui alla lettera r) del comma 1, relativo alla comunicazione a fini statistici e informativi dei dati relativi agli infortuni che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento, decorre dalla scadenza del termine di sei mesi dall’adozione del decreto di cui all’articolo 8, comma 4.
Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione e al medico competente informazioni in merito a:a) la natura dei rischi;b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle
misure preventive e protettive;c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;d) i dati di cui al comma 1, lettera r) e quelli relativi alle malattie
professionali;e) i provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza.
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Obblighi e attribuzioni del Responsabile dell’attività di didattica o di ricerca in laboratorio (RADRL) (artt. 5 e 6 del D.M. 363/98).
1. Identificare tutti i soggetti esposti a rischio:– all’inizio di ogni anno accademico,– prima di iniziare nuove attività– in occasione di cambiamenti rilevanti nell’organizzazione della
didattica e della ricerca.2. Attivarsi al fine di eliminare o ridurre al minimo i rischi in
relazione alle conoscenze del progresso tecnico.3. Attivarsi, in occasioni di rilevanti modifiche ai fini della salute e
sicurezza, affinché venga aggiornato il DVR.4. Adottare le misure di prevenzione e protezione e vigilare sulla
loro corretta attuazione.5. Frequentare corsi di formazione e aggiornamento.
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6. Provvedere, direttamente o avvalendosi di un qualificato collaboratore, alla formazione e informazione dei soggetti esposti sui rischi e sulle misure di prevenzione e protezione.
7. Sorvegliare e verificare che i propri collaboratori attuino le misure di prevenzione e protezione previste, con particolare attenzione nei confronti degli studenti e dei soggetti ad essi equiparati.
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Obblighi dei Preposti (art. 19 del D. Lgs. 81/08)
1.i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
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d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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Obblighi dei Lavoratori (art. 20 del D. Lgs. 81/08)
1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.
2. I lavoratori devono in particolare:a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai
preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
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e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti o comunque disposti dal medico competente.
Destinatari degli obblighi di sicurezza
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UFFICIO SPECIALE PREVENZIONE E PROTEZIONEPresso “La Sapienza” è istituito, con D.R. n. 2641 del 16/12/98, l’Ufficio
Speciale di Prevenzione e Protezione, unico per l’intero Ateneo. Fanno parte dell’Ufficio:• il Responsabile ad interim Ing. Leandro Casini• N. 6 addetti:, Geom. Antonino Chialastri, Ing. Federica Ciotti, Arch.
Monica Mei, Ing. Lucilla Monteleone, Ing. Emiliano Rapiti, arch. Gennaro Tarallo
• N. 1 unità di personale di segreteria.L’Ufficio si avvale, inoltre, della consulenza specialistica di un esperto
amianto, di un esperto in rischi fisici (rumore, vibrazioni, CEM, ATEX), di un esperto in rischio biologico (c/o il CMO), di un esperto in rischi ROA e di un esperto rischi macchine e attrezzature.
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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Compiti dell’Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione (USPP) (art. 33 del D. Lgs. 81/08)1. L’USPP provvede:a) all’individuazione dei fattori di rischio, alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro, nel rispetto della normativa vigente sulla base della specifica conoscenza dell’organizzazione aziendale;b) ad elaborare, per quanto di competenza, le misure preventive e protettive di cui all’articolo 28, comma 2, e i sistemi di controllo di tali misure;c) ad elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività;d) a proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;e) a partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, nonché alla riunione periodica di cui all’articolo 35;f) a fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’articolo 36.
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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L‘ufficio effettua, inoltre, le seguenti attività:
•Sopralluoghi nei luoghi di lavoro, mediante l’ausilio di check list appositamente predisposte, volti a individuare i fattori di rischio relativi sia alle strutture fisiche dei luoghi di lavoro che alle attività lavorative in essi svolte e a indicare le misure di prevenzione e protezione più idonee per eliminarli o ridurli al minimo;
•Campionamenti strumentali, ove necessario, e in particolare:• Misure di illuminamento e microclima• Misure di campi elettromagnetici• Misure dei livelli di rumore e di vibrazione
•Elaborazione dei Piani di emergenza ed evacuazione degli immobili e delle planimetrie delle vie di fuga
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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CENTRO DI MEDICINA OCCUPAZIONALEIl Centro di medicina occupazionale, istituto con Decreto Rettorale n. 01638 del 16.10.2000, è un centro ambulatoriale, sito all’interno della Città universitaria, dedicato alla prevenzione e alla sorveglianza sanitaria dei dipendenti dell’Ateneo e del personale ad essi equiparato.
MEDICO COMPETENTE COORDINATOREIl Centro è diretto da un Medico Competente Coordinatore sotto la responsabilità del Delegato per la sicurezza.Il Medico Competente coordinatore è la Dott.ssa Sabina Sernia
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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MEDICI COMPETENTI INCARICATINell’ambito del Centro di Medicina occupazionale operano 10 Medici competenti e 6 Medici specialisti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente, incaricati dal Rettore con apposito decreto. A ciascuno è assegnata, un’area di competenza sotto il coordinamento del Medico competente coordinatore. Essi effettuano la sorveglianza sanitaria, preventiva e periodica, ai sensi di legge sulla base di un protocollo di sorveglianza sanitaria elaborato a seguito della valutazione dei rischi e visitano gli ambienti di lavoro di propria competenza almeno una volta all’anno o a cadenza diversa che stabiliscono in base alla valutazione dei rischi.
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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LABORATORIO CHIMICO PER LA SICUREZZAA supporto dell’Ufficio Speciale Prevenzione e Protezione è stato istituito il Laboratorio chimico per la sicurezza cui è demandato il compito di effettuare la valutazione specifica dell’esposizione dei lavoratori agli agenti di tipo chimico e cancerogeno. La struttura, inoltre, si occupa delle attività di controllo e monitoraggio dell'esposizione ad agenti chimici potenzialmente dannosi per la salute di docenti, studenti e lavoratori professionalmente esposti, nonché della valutazione dei dati ottenuti.
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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LABORATORIO FIBRE, POLVERI, E PARTICOLATO INORGANICOIl Laboratorio, istituito con DR n.01122 del 04/10/2001, si occupa dell’analisi di tutte le campionature di polveri, fibre e particolato realizzate all’interno degli edifici dell’Ateneo, ai fini della valutazione dei rischi oltre ad effettuare attività di consulenza ed analisi per strutture esterne sia pubbliche che private.
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONEL’Esperto qualificato di cui agli artt. 61 e 77 del D.Lgs. 230/95, è unico per l’intero Ateneo ed è stato nominato dal Rettore.Ai fini della stesura del DVR, effettua la valutazione specialistica dell’esposizione a radiazioni ionizzanti di origine sia naturale (radon) che artificiale (apparati radiogeni, sorgenti in forma sigillata e non). Effettua, inoltre, la sorveglianza fisica ai sensi della vigente normativa (D.Lgs. 230/95 e D.L. 241/2000).L’esperto qualificato è il dott. Luigi Frittelli.
Strutture e funzioni tecniche di supporto
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RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)Gli R.L.S. sono persone elette o designate per rappresentare i lavoratori per gli aspetti connessi alla tutela della salute e della sicurezza durante il lavoro.Nelle Università le rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza sono individuate fra tutto il personale di ruolo (docente, ricercatore, tecnico ed amministrativo), purché non rivesta le funzioni di datore di lavoro secondo le modalità fissate dai regolamenti in sede di contrattazione decentrata.Le composizioni e le ulteriori attribuzioni delle rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza, integrate dalle rappresentanze studentesche, sono definite in sede di contrattazione decentrata, tenendo conto delle particolari esigenze connesse con il servizio espletato dalle Università, così come individuate dal D.M. 363/98.
Funzioni di consultazione e rappresentanza
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RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)
Gli RLS in Ateneo sono eletti in ragione di:
Situazione attuale:n. 2 unità tra il personale docenten. 10 unità tra il personale tecnico amministrativon. 2 unità tra gli studenti
Nuovo Regolamento emanato con DR n.1698 del 13/7/2016n. 4 unità tra il personale docenten. 8 unità tra il personale tecnico amministrativon. 2 unità tra gli studenti
Funzioni di consultazione e rappresentanza
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RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) - AttribuzioniAccedono ai luoghi in cui si svolgono le lavorazioni;Sono consultati preventivamente in merito alla valutazione dei rischi;Sono consultati sulla designazione degli addetti al S.P.P.;Sono consultati in merito all’organizzazione della formazione;Ricevono le informazioni provenienti dalla valutazione dei rischi;Ricevono una formazione adeguata;Formulano osservazioni e proposte sull’attività di prevenzione;Possono ricorrere alle autorità competenti per segnalare inadempienze.
Funzioni di consultazione e rappresentanza
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Sul sito di Ateneo alla paginahttp://www.uniroma1.it/usppSono pubblicate le seguenti informazioni:Nominativi del Responsabile e degli Addetti all’Uspp e recapitiNominativi degli esperti qualificati a supporto delle attività dell’USPPTabella di riepilogo assegnazione degli Addetti all’USPP e Referenti locali per la sicurezza per ogni struttura organizzativa/edificio.Cartellonistica e modulisticaCorsi di formazioneGestione delle emergenzeMateriale informativoNormativa di riferimentoSchede di valutazione dei rischi Link
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Informazioni pratiche
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Download disponibile nella sezione “materiale informativo” alla pagina: http://www.uniroma1.it/uspp
La sicurezza in ufficio
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La sicurezza in ufficio
I principali parametri fisici che influenzano un ambiente di lavoro, sono:
• L’illuminazione
• Il microclima
• La qualità dell’aria indoor
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Un ambiente di lavoro deve essere dotato di sufficiente illuminazione naturale, eventualmente integrata da sistemi di illuminazione artificiale anche localizzati.
Per l’illuminazione artificiale, il parametro di riferimento utilizzato è l’illuminamento definito come il rapporto tra il flusso luminoso che incide su di una superficie e l’area della superficie stessa e si misura in Lux. I valori di illuminamento raccomandati negli uffici sono compresi tra 300 - 750 Lux.
Per l’illuminazione naturale si fa riferimento al fattore medio di luce diurna, il cui calcolo è piuttosto complicato; oppure si utilizza un indice più facilmente calcolabile, ancorché meno preciso, che è il rapporto illuminate (RI), ossia il rapporto tra la superficie finestrata prospiciente spazi esterni e la superficie del locale.
Il valore minimo di (RI) associato agli uffici (come a molte altre categorie di destinazione d’uso) è pari a 1/8.
La sicurezza in ufficio
• L’illuminazione
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La sicurezza in ufficio
• L’illuminazione
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La sicurezza in ufficio
• L’illuminazione
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La sicurezza in ufficio
• L’illuminazione
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La sicurezza in ufficio
• La qualità dell’aria indoor
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La sicurezza in ufficio
• La qualità dell’aria indoor
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La sicurezza in ufficio
• La qualità dell’aria indoor
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La sicurezza in ufficio
• La qualità dell’aria indoor
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La sicurezza in ufficio
• Il microclima
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La sicurezza in ufficio
• Il microclima
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La sicurezza in ufficio
• Il microclima
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminali
Download disponibile nella sezione “materiale informativo” alla pagina: http://www.uniroma1.it/uspp
QI_09_Videoterminali.pdf
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDefinizioni
Videoterminale (VDT): schermo alfanumerico o grafico, a prescindere dal tipo di procedimento di visualizzazione utilizzato.
Posto di Lavoro: insieme che comprende le attrezzature munite di VDT: monitor, tastiera o altro sistema di immissione dati, mouse, stampante, accessori opzionali, software per l’interfaccia uomo-macchina, telefono, modem, sedia, piano di lavoro nonché l’ambiente di lavoro immediatamente circostante.
Videoterminalista: operatore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminale in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliObblighi del Datore di Lavoro
Il Datore di Lavoro, all’atto della valutazione dei rischi connessi all’utilizzo di attrezzaturemunite di videoterminali, analizza i posti di lavoro con particolare riguardo a:
• i rischi per la vista e per gli occhi;
• i problemi legati alla postura;
• i problemi legati all’affaticamento fisico o mentale;
• le condizioni ergonomiche e di igiene dell’ambiente.
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STRESS Disturbi di tipo psicologico o
psicosomatico: mal di testa, stanchezza irritabilità, tensione nervosa ansia, depressione insonnia problemi digestivi
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliPause
Il videoterminalista ha diritto ad un’interruzione della sua attività mediante
pause ovvero cambiamento di attività.
In assenza di una disposizione contrattuale riguardante l'interruzione il
videoterminalista, comunque, ha diritto ad una pausa di 15 minuti ogni
120 minuti di applicazione continuativa al videoterminale.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliLa sorveglianza sanitaria
I videoterminalisti sono sottoposti a sorveglianza sanitaria con
particolare riferimento a :
•i rischi per la vista e per gli occhi;
•i rischi per l’apparato muscolo-scheletrico.
Il medico competente sottopone i videoterminalisti alle
seguenti visite per accertane l’idoneità all’uso dell’attrezzatura
munita di VDT:
•visite mediche preventive (prima di essere adibiti ad attività
che richiedono l’uso prevalente di VDT);
•visite mediche periodiche;
•visite specialistiche.
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LA SORVEGLIANZA SANITARIA
è dovuta per chi utilizza i videoterminali sistematicamente e abitualmente per almeno 20 ore settimanali
è esercitata dal medico competente
sono previste visite: preventive (prima dell’avviamento
alla mansione) periodiche
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliLa sorveglianza sanitaria
Le visite mediche periodiche (fatti salvi i casi
particolari che richiedono una frequenza diversa
stabilita dal medico competente) hanno la seguente
frequenza:
•biennale, per i lavoratori classificati idonei con
prescrizioni o limitazioni e per coloro che hanno
compiuto il cinquantesimo anno di età;
•quinquennale, negli altri casi.
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LA SORVEGLIANZA SANITARIA
sono previsti controlli degli occhi e della vista alla colonna vertebrale e agli arti
superiori periodicità:
biennale per i lavoratori/trici classificati idonei con prescrizioni e/o quelli con più di 50 anni
tutti gli altri ogni 5 anni
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi legati all’uso di VDT
I disturbi che i lavoratori addetti ai videoterminali
possono accusare sono:
•disturbi alla vista e agli occhi;
•problemi legati alla postura;
•affaticamento fisico e mentale.
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STRESS Disturbi di tipo psicologico o
psicosomatico: mal di testa, stanchezza irritabilità, tensione nervosa ansia, depressione insonnia problemi digestivi
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi oculo-visivi
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DISTURBI OCULO VISIVI
Sintomi: bruciore, lacrimazione senso di corpo estraneo ammiccamento frequente fastidio alla luce, pesantezza visione annebbiata o sdoppiata stanchezza alla lettura cefalea
NEL COMPLESSO SONO DISTURBI REVERSIBILI
SINTOMI
•bruciore oculare;
•arrossamento oculare;
•visione sfocata;
•cefalea;
•lacrimazione;
•fastidio per la luce;
•prurito;
•visione sdoppiata;
•ammiccamento frequente.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi oculo-visivi
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DISTURBI OCULO VISIVI
Sintomi: bruciore, lacrimazione senso di corpo estraneo ammiccamento frequente fastidio alla luce, pesantezza visione annebbiata o sdoppiata stanchezza alla lettura cefalea
NEL COMPLESSO SONO DISTURBI REVERSIBILI
PRINCIPALI CAUSE• Condizioni di illuminamento sfavorevoli:
• ubicazione sbagliata del videoterminale rispetto alle finestre e ad altre fonti di luce, con conseguenti abbagliamenti, riflessi o eccessivi contrasti di chiaro-scuro;
• illuminazione insufficiente;• scarsa definizione dei caratteri sullo schermo.
•Condizioni ambientali sfavorevoli:• aria insalubre (presenza di sostanze che possono
irritare le mucose degli occhi);• umidità relativa non adeguata.
• Postazione di lavoro inadeguata:• posizione dello schermo scorretta (ravvicinata
rispetto all’operatore);• posizione degli oggetti della visione tale da richiedere
il movimento continuo degli occhi.•Durata del compito visivo..
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi oculo-visivi
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DISTURBI OCULO VISIVI
Sintomi: bruciore, lacrimazione senso di corpo estraneo ammiccamento frequente fastidio alla luce, pesantezza visione annebbiata o sdoppiata stanchezza alla lettura cefalea
NEL COMPLESSO SONO DISTURBI REVERSIBILI
COME PREVENIRLI•Il posto di lavoro deve essere illuminato correttamente,
possibilmente con luce naturale mediante la regolazione di
tende o veneziane, ovvero con luce artificiale.
•Le postazioni di lavoro devono essere collocate
correttamente rispetto alle finestre.
•Le fonti di luce devono essere al di fuori del campo visivo e
non creare contrasti eccessivi.
•L’illuminazione artificiale deve essere realizzata con lampade
dotate di schermi.
•Il monitor deve essere disposto perpendicolarmente alle
finestre e inclinato e orientato in modo da eliminare eventuali
riflessi.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi oculo-visivi
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DISTURBI OCULO VISIVI
Sintomi: bruciore, lacrimazione senso di corpo estraneo ammiccamento frequente fastidio alla luce, pesantezza visione annebbiata o sdoppiata stanchezza alla lettura cefalea
NEL COMPLESSO SONO DISTURBI REVERSIBILI
COME PREVENIRLIInoltre l’operatore deve:
•posizionarsi di fronte allo schermo ad una distanza
compresa tra i 50 e i 70 cm;
•disporre il porta documenti alla stessa altezza e distanza
dagli occhi dello schermo;
•distogliere periodicamente lo sguardo;
•durante le pause non dedicarsi ad attività che richiedano un
intenso impegno visivo;
•curare la pulizia della tastiera del mouse e del monitor;
•utilizzare i mezzi di correzione della vista se prescritti.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi muscolo-scheletrici
SINTOMI
Gli addetti ai videoterminali possono incorrere nell’insorgenza di:
•disturbi alla colonna vertebrale;
•disturbi muscolari;
•disturbi alla mano e all’avambraccio.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi muscolo-scheletrici
PRINCIPALI CAUSE
•scorretta posizione dell’operatore;
•postazione di lavoro fissa per tempi prolungati
(sedentarietà);
•movimenti rapidi e ripetitivi;
•postazione di lavoro inadeguata.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliDisturbi muscolo-scheletrici
COME PREVENIRLI•assumere una posizione corretta di fronte al video,
con i piedi ben poggiati a terra e la schiena poggiata
alla sedia nel tratto lombare;
•posizionare lo schermo in modo tale che gli occhi
dell’operatore siano sempre ad una distanza
compresa tra i 50 e i 70 cm;
•durante la digitazione tenere gli avambracci
poggiati sul piano di lavoro;
•se possibile eseguire esercizi di rilassamento
(collo, schiena, arti superiori e inferiori).
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliAffaticamento mentale
PRINCIPALI CAUSE
I fattori di rischio da affaticamento mentale connessi
all’utilizzo del VDT sono:
•carico di lavoro (ritmi elevati, impossibilità di fare
pause, ecc.);
•rapporto conflittuale uomo-macchina (scarsa
conoscenza di hardware e software).
•cattive condizioni ambientali (temperatura, umidità
e velocità dell’aria);
•rumore ambientale tale da disturbare l’attenzione.
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STRESS Disturbi di tipo psicologico o
psicosomatico: mal di testa, stanchezza irritabilità, tensione nervosa ansia, depressione insonnia problemi digestivi
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliAffaticamento mentale
COME PREVENIRLO
•Far precedere l’attività al VDT da un adeguato
periodo di formazione all’uso dei programmi e delle
procedure informatiche.
•Rispettare la corretta distribuzione delle pause.
•Utilizzare i software per i quali si è avuta l’
informazione.
•Avere a disposizione un referente in caso di
anomalia dei software e delle attrezzature.
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliLa postazione di lavoro l’operatore deve poter assestare la propria postura
comodamente, con la possibilità di regolare i vari elementi del posto di lavoro garantendosi l’agevole fruibilità di tutte le attrezzature, in funzione del tipo di attività.
MONITOR•Orientabile e inclinabile•Superficie antiriflettente•Luminosità e contrasto regolabili•Assenza di sfarfallamento•Pulito
TASTIERA•Inclinabile e separata dal monitor•Distante 15 cm dal bordo del piano•Con superficie opaca•Caratteri chiari
IL PIANO DI LAVORO•Bordi arrotondati•Superficie opaca e colori neutri•Altezza regolabile tra 70-80cm circa•Di dimensioni sufficienti per permettere una disposizione flessibile delle attrezzature
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IL PIANO DI LAVORO DEVE ESSERE: con bordi arrotondati di colore neutro e superficie opaca regolabile in altezza (67-77 cm.) o
ad altezza fissa (72 cm.) profondo 70-80-90 cm largo 90-120-160 cm. comunque di dimensioni sufficienti
per permettere una disposizione delle attrezzature flessibile
SEDILE•Stabile •Con 5 razze e ruote•Girevole •Regolazione in altezza•Regolazione dell’inclinazione dello schienale
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliLa postazione di lavoro
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliL’illuminazione
• Valori ottimali: tra 300 e 500 lux
• Luce diffusa senza abbagliamento
• la luce proveniente dalle finestre non deve colpire lo
schermo direttamente; la condizione è soddisfatta
quando il piano dello schermo è ortogonale a quello
della finestra
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ILLUMINAZIONE Valori e condizioni ottimali:
fra i 200 e i 400 lux pareti, pavimenti, soffitti, porte,
piani di lavoro devono essere di colore chiaro e opaco
le tende devono consentire la regolazione della luce naturale (es. veneziane)
plafoniere anti-abbagliamento
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ILLUMINAZIONE POSIZIONE SBAGLIATA
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ILLUMINAZIONE POSIZIONE SBAGLIATA
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ILLUMINAZIONE POSIZIONE CORRETTA
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La sicurezza nell’utilizzo di videoterminaliLISTA DI CONTROLLO
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Altri rischi connessi all’attività in ufficio
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficio
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficioStampanti e fotocopiatrici
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficioScale portatili
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficioScale portatili
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficioRischio elettrico - Comportamenti appropriati per prevenire il rischio elettrico
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficioRischio elettrico - Comportamenti appropriati per prevenire il rischio elettrico
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Altri rischi connessi con l’attività in ufficioRischio elettrico - Comportamenti appropriati per prevenire il rischio elettrico
Colore Forma Significato e scopo Indicazioni e precisazioni
Rosso
Rotonda
Segnali di divieto Atteggiamenti pericolosi
Pericolo - allarmeAlt; arresto; dispositivi di interruzioned’emergenza; sgombero
Quadrata o rettangolare
Materiali e attrezzature antincendio
Identificazione e ubicazione
Giallo o Giallo-arancio Triangolare Segnali di avvertimento Attenzione; cautela;
verifica
Azzurro Rotonda Segnali di prescrizione
Comportamento o azione specifica - obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale
Verde Quadrata o rettangolare
Segnali di salvataggio o di soccorso
Porte; uscite; percorsi; materiali;postazioni; locali
Situazione di sicurezza Ritorno alla normalità
Segnaletica di emergenza
Corso per addetti all'uso di attrezzature munite di videoterminale
Corso per addetti all'uso di attrezzature munite di videoterminale
Il piano di emergenza
È un documento in cui sono riportate tutte le informazioni necessarie per fronteggiare le situazioni d’emergenza che si possono verificare nei luoghi di lavoro IL PIANO DI EMERGENZA è redatto dal datore di lavoro all’esito della valutazione dei rischi d’incendio
IL PIANO DI EMERGENZA è redatto ai sensi dell’art. 5 del D.M. 10/03/98
Ha lo scopo di evitare, in caso di emergenza, disorganizzazione, improvvisazione e interventi maldestri
Caratteristiche tecniche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;Sistema di rivelazione e di allarme incendio;Lavoratori esposti a rischi particolari;Numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano (Squadra di Emergenza), nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione dell’emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
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Contenuti del piano di emergenza• Descrizione Ateneo
• Descrizione delle Strutture organizzative
• Individuazione degli incidenti/eventi emergenziali ipotizzabili
• Luoghi preposti alla gestione delle emergenze (posti di chiamata)
• Punti di raccolta
• Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
• Rappresentazione grafica degli edifici
• Gestione dell’emergenza in orario extralavorativo
• Notizie utili per la gestione delle emergenze ad uso dei soccorsi esterni
• Luoghi di lavoro di piccole dimensioni
• Schemi di flusso delle chiamate di emergenza
• In caso di emergenza incendio e varie (fuga gas, alluvione, crollo, ecc.)
• In caso di emergenza sanitaria
• SCHEDE – Norme comportamentali e procedure
Caratteristiche tecniche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;Sistema di rivelazione e di allarme incendio;Lavoratori esposti a rischi particolari;Numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano (Squadra di Emergenza), nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione dell’emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
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Contenuti del piano di emergenza
SCHEDE – Norme comportamentali e procedure•Scheda PE001 - Norme di sicurezza e provvedimenti da adottare al fine di evitare l’insorgere di un incendio•Scheda PE002 - Procedura per le segnalazioni di emergenza•Scheda PE003 - Procedura d’intervento su un principio di incendio•Scheda PE004 - Misure comportamentali da osservare in caso di allarme evacuazione•Scheda PE005 - Misure comportamentali generali da osservare in caso di emergenze varie Download disponibile nella sezione “Gestione delle emergenze” alla pagina: http://www.uniroma1.it/uspp
Circolare n.6429 del 1/2/2013 «Misure per la riduzione dei pericoli d'incendio»
Caratteristiche tecniche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;Sistema di rivelazione e di allarme incendio;Lavoratori esposti a rischi particolari;Numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano (Squadra di Emergenza), nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione dell’emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
Figure preposte alla gestione delle emergenze, evacuazione, lotta antincendio e primo soccorso (formazione e procedure comportamentali)
•Responsabile di Struttura•Coordinatore del piano di emergenza•Addetti al Posto di chiamata•Addetti alla squadra di emergenza interna (ASEI) •Addetti al primo soccorso aziendale (APSA) •Addetti all’assistenza delle persone diversamente abili
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Contenuti del piano di emergenza
Il PE parte generale è disponibile nella sezione “Gestione delle emergenze” alla pagina: http://www.uniroma1.it/uspp
Caratteristiche tecniche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;Sistema di rivelazione e di allarme incendio;Lavoratori esposti a rischi particolari;Numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano (Squadra di Emergenza), nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione dell’emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
• Caratteristiche tecniche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;
PVF_CU001_Rettorato_giugno 2015 P terra_1.pdf
• Sistema di rivelazione e di allarme incendio;
• Lavoratori esposti a rischi particolari;
• Numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano (Squadra di Emergenza), nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione dell’emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);
• Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
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Contenuti del piano di emergenza
Numeri di emergenza
NUMERI DI EMERGENZA
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8108 Numero breve di emergenza interno collegato alla Sala Regia di Ateneo.Da comporre da telefoni fissi di tutte le sedi ad eccezione della sede di Via Ariosto
800 811 192 Numero verde di emergenza esterno collegato alla Sala Regia di AteneoDa comporre sia da telefoni fissi che mobili di tutte le sedi
70777 Numero breve di emergenza interno collegato alla Presidio di Vigilanza del Policlinico Umberto IDa comporre da telefoni fissi degli edifici CU023 - Medicina Legale e Obitorio- e CU016 Ortopedia per la parte relativa alla degenza.
Numeri di emergenza interni: sono numeri interni da chiamare in caso di emergenza. Corrispondono ad una linea dedicata alle emergenza cui risponde la Sala Regia di Ateneo.
Caratteristiche tecniche dei luoghi con particolare riferimento alle vie di esodo;Sistema di rivelazione e di allarme incendio;Lavoratori esposti a rischi particolari;Numero di addetti all’attuazione ed al controllo del piano (Squadra di Emergenza), nonché all’assistenza per l’evacuazione (addetti alla gestione dell’emergenze, evacuazione, lotta antincendio, pronto soccorso);Livello di informazione e formazione fornito ai lavoratori
• Il materiale del corso sarà disponibile sul sito di Ateneo dell’Uspp: http://www.uniroma1.it/uspp alla sezione «Corsi di Formazione»
• L’attestato sarà disponibile nei prossimi mesi. Attendere comunicazioni in merito.
• Caricare su UGOV (alla pagina di curriculum personale) il corso svolto. Una volta ricevuto l’attestato caricare anche il file dell’attestato.
• Per chi ancora non l’avesse fatto caricare su UGOV anche il corso di formazione base svolto in elearning nel 2013
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