Pierre-Auguste Renoir
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Pierre-Auguste Renoir
Pierre-Auguste Renoir [pjɛʁ oˈgyst ʁəˈnwaʁ]
(Limoges, 25 febbraio 1841 –
Cagnes-sur-Mer, 3 dicembre 1919) è stato
un pittore francese, tra i massimi esponenti
dell'Impressionismo.
Indice [nascondi]
1 Biografia
2 Attività artistica
3 L'uomo
4 Omaggi
5 Opere
5.1 1860-1869
5.2 1870-1879
5.3 1880-1889
5.4 1890-1899
5.5 1900-1909
5.6 1910-1919
5.7 Non datati
6 Note
7 Onorificenze
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Pierre-Auguste Renoir, ca.1910
Autoritratto (1876), Fogg Art Museum
Nato a Limoges, sesto dei sette figli di
Léonard e Marguerite Merlet, un sarto e
un'operaia tessile, visse dall'età di quattro
anni a Parigi. A quattordici anni, avendo
dimostrato interesse per l'arte, fu indirizzato
dal padre alla decorazione della porcellana,
campo nel quale egli diede buona prova
delle sue abilità. Il padre, nella speranza
che diventasse un buon artigiano, gli
permise di seguire dei corsi serali di
disegno.
Grazie all'aiuto del maestro Charles Gleyre,
fu ammesso nel 1862 all'Ecole des
Beaux-Arts: qui conobbe Alfred Sisley,
Frédéric Bazille e Claude Monet, con i quali
iniziò presto a recarsi a Fontainebleau per
dipingere en plein air. En plein air è
un'espressione francese che indica un
metodo pittorico in voga soprattutto
nell'Ottocento europeo e che fu
grandemente utilizzato dalla corrente
pittorica degli impressionisti.
Il principio base della pittura en plein air è
quello di dipingere all'aperto per cogliere le
sottili sfumature che la luce genera su ogni
particolare e quindi di cogliere la vera
essenza delle cose.
Grazie a Esmeralda che danza, un'opera poi
perduta (forse distrutta dall'artista
stesso[1]), nel 1864 fu ammesso al Salon:
nonostante le successive commissioni
ricevute, non era però in grado di
mantenersi autonomamente.
Nel 1870 partecipò al conflitto
franco–prussiano. Nel 1873 insieme ad altri
pittori creò la Società anonima cooperativa
di artisti, pittori, scultori, incisori, etc. che
nel 1874 organizzò la prima esposizione
degli impressionisti presso lo studio del
fotografo Nadar.
Tra il 1874 ed il 1877, pur in difficoltà
economiche, si dedicò assiduamente alla
pittura: risalgono a questi anni alcuni tra i
suoi capolavori, come Bal au moulin de la
Galette e Nudo al sole.
Nel 1880 incontrò a Parigi la sua futura
sposa, Aline Victorine Charigot
(1859-1915), che diventerà ben presto la
sua modella e, in seguito, la sua amante.
Aline, operaia tessile proveniente da
Essoyes in Champagne, gli fece conoscere la
sua campagna natale nel 1888, e Renoir se
ne innamorò. A Essoyes acquisterà una casa
dove passerà trenta delle sue estati.
Risollevate le sue finanze, grazie alla
vendita delle sue opere, nel 1881 viaggiò in
Algeria e in Italia.
Nel 1890 sposò Aline Charigot, e da lei ebbe
3 figli: Pierre (1885), Jean (1894) e Claude
(1901). Nel 1900 venne insignito del titolo
di Cavaliere della Legion d'Onore.
In quegli anni, a causa dei frequenti attacchi
di reumatismi, si trasferì nel sud della
Francia, per trovare un clima più mite: la
sua ultima residenza, a Cagnes-sur-Mer, è
ora un museo. Per l'aggravarsi delle sue
condizioni (era stato colpito da artrite
reumatoide alle mani e ai piedi) fu costretto
alla sedia a rotelle: continuò tuttavia a
dipingere, facendosi legare un pennello alla
mano più ferma.
Morì il 3 dicembre 1919, a 78 anni, in
seguito a una polmonite: aveva appena
terminato il secondo dipinto sul tema delle
bagnanti. Venne sepolto a Essoyes, come
l'adorata moglie, morta appena qualche
anno prima.
Oggi, a Essoyes, esiste un centro culturale
dedicato alla famiglia Renoir che permette
di visitare i luoghi cari al pittore - tra questi
anche l'atelier - e di approfondire la storia
della suo percorso artistico e dei suoi
soggiorni in Champagne.
Attività artistica[modifica | modifica
wikitesto]
La colazione dei canottieri (1881), Phillips
Collection
I dipinti di Renoir sono notevoli per la loro
luce vibrante e il colore saturo, che spesso
mettono a fuoco persone riprese in
situazioni intimistiche. Il nudo femminile è
uno dei soggetti primari.
Nel caratteristico stile impressionista, Renoir
ha suggerito i particolari di una scena con
liberi e veloci tocchi di colore, di modo che
le sue figure si fondano morbidamente tra di
loro e con lo sfondo.
I suoi lavori giovanili mostrano l'influenza
del colorismo di Eugène Delacroix e la
luminosità di Camille Corot. Renoir
ammirava anche il realismo di Gustave
Courbet e di Édouard Manet: il suo lavoro
infatti riprende da loro l'uso del nero come
colore. Un altro pittore notevolmente
stimato da Renoir era François Boucher.
Un bell'esempio delle prime opere di Renoir,
nonché prova dell'influenza esercitata dal
realismo di Courbet, è Diana, del 1867. Il
soggetto è chiaramente mitologico; il lavoro
è eseguito in studio, la figura attentamente
osservata, modellata solidamente e posta
artificiosamente in un paesaggio inventato.
Nonostante l'opera sia un lavoro
"studentesco", si può già notare l'intensa
risposta personale dell'artista alla sensualità
femminile. La modella era Lise Tréhot,
allora compagna dell'artista e ispiratrice di
un certo numero di sue opere.
Verso la fine del 1860, tramite la pratica
dell'en plein air (all'aria aperta), assieme al
suo amico Claude Monet, Renoir scoprì che
il colore delle ombre non è marrone o nero,
bensì corrisponde al colore riflesso dagli
oggetti che le circondano. Avendo lavorato
insieme, parecchie opere dei due artisti si
possono analizzare in parallelo come, per
esempio, La Grenouillère (1869).
Uno dei più noti dipinti impressionisti di
Renoir è il Ballo al Moulin de la Galette, (Le
Bal au Moulin de la Galette), del 1876.
Viene rappresentata una scena all'aperto,
affollata di gente in un ballo popolare nel
giardino di Butte Montmartre, vicino
all'abitazione dell'artista.
Monet che dipinge nel suo giardino di
Argenteuil (1873), Wadsworth Atheneum
Le opere della sua prima maturità sono
come istantanee di vita reale di genere
impressionista, piene di colore e scintillanti
di luce.
Dalla metà del 1880, tuttavia, Renoir ruppe
con il movimento, per applicare ai ritratti e
alle figure una tecnica più disciplinata e più
convenzionale, specialmente per quanto
riguardava le donne, ad esempio nelle
Bagnanti, dipinte tra il 1884 e il 1887.
Durante il viaggio in Italia del 1881, la
visione dei dipinti di Raffaello e degli altri
maestri del Rinascimento, lo convinse che
era sulla strada sbagliata e per diversi anni,
in seguito, dipinse in uno stile più severo,
nel tentativo di ritornare al classicismo.
Questo a volte viene denominato il suo
"periodo di Ingres", per il modo in cui si è
concentrato sulla linea e ha dato risalto ai
contorni delle figure. Fu proprio durante il
suo viaggio in Italia che, secondo diverse
tesi di critici contemporanei, il maestro si
fermò a Capistrano, un paesino rurale della
Calabria, e per ricompensare il religioso che
lo aveva ospitato restaurò un affresco
all'interno della chiesa matrice. Si tratta de
Il Battesimo di Gesù sul fiume Giordano.[2]
Dopo il 1890, tuttavia, Renoir cambiò
nuovamente direzione, rinviando all'uso di
un colore sottilmente tratteggiato che
dissolveva i profili, come nei suoi lavori
giovanili. Da questo periodo in avanti si
concentrò particolarmente sui nudi
monumentali e, influenzato dalle opere di
Alfred Dehodencq, sulle scene domestiche,
di cui esempi sono Ragazze al piano (1892)
e Grandes Baigneuses (1918-1919).
Gli ultimi nudi dipinti sono i più tipici e
riusciti del Renoir maturo, noto per la sua
preferenza di corpi femminili ben in carne.
Artista prolifico, Renoir ha eseguito in tutto
oltre mille dipinti. Il suo stile, caldo e
sensuale, ha permesso alle sue opere di
essere tra quelle più note e frequentemente
riprodotte nella storia dell'arte. Era nota la
sua avversione per Van Gogh e per
Gauguin, mentre è noto che, negli ultimi
anni, si fosse affezionato particolarmente a
Modigliani, che riceveva spesso in visita nel
suo studio e che lo seguì nella tomba dopo
neanche due mesi. Renoir morì il 3
dicembre del 1919, ucciso da un'infezione
polmonare. Aveva lavorato fino all'ultimo
alle sue Bagnanti, con i pennelli legati alle
dita ormai rattrappite.
L'uomo[modifica | modifica wikitesto]
Le Pont-Neuf, (1872), National Gallery di
Washington
Venezia (1881), Clark Art Institute di
Williamstown (Massachusetts)
A Jean, il secondogenito di Renoir divenuto
uno dei maestri della cinematografia
mondiale (Nanà, La grande illusione, Il
fiume, ecc.) si devono non solo i ricordi
"gastronomici" della madre Aline, ma molti
aneddoti raccontatigli dal padre in persona
che hanno contribuito ad aumentare la fama
del pittore (raccontati nel libro Renoir, mio
padre).
A partire dagli anni di studio all'atelier di
Gleyre (a quest'ultimo che, con accento
tedesco da operetta, gli rimproverò di
dipingere per divertimento, Renoir avrebbe
risposto: "Per forza! Se non mi divertissi,
non dipingerei!"), per poi proseguire
all'incontro con Aline e alle sedute di posa
con lei, quando Renoir gettava il pennello e
rimaneva a guardarla esclamando: "Perché
stancarsi, quando ciò che vorrei realizzare
esiste già?", per poi passare a frasi che
parafrasavano il suo modo di dipingere ("La
vita è un mazzo di fiori rossi") o a
"frecciate" contro pittori che non stimava (a
proposito della partenza dell'odiato Gauguin
per i tropici, avrebbe esclamato, scuotendo
il capo: "Si può dipingere anche a
Batignolles"). Infine, non mancano frasi
sull'educazione sentimentale ("Le
sciocchezze si fanno solo da giovani"), al
giovane Modigliani a proposito di un nudo
dipinto ("Le vedi quelle natiche? Le ho
toccate ed accarezzate per giorni..."), o le
"ultime parole famose" pronunciate la sera
prima di morire: "Forse adesso incomincio a
capire qualcosa".
Omaggi[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1978 il cantautore italiano Francesco De
Gregori ha inserito nel suo album De
Gregori una canzone intitolata Renoir, per
indicare i richiami che la scrittura del testo
ha verso lo stile pittorico di Renoir.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
1860-1869[modifica | modifica wikitesto]
Ritratto di William Sisley (1864), Musée
d'Orsay, Parigi
Ritratto di Bazille (1867), Musée d'Orsay,
Parigi
Lisa con ombrello (1867), Folkwang
Museum, Essen
I coniugi Sisley (1868), Museo
Wallraf-Richartz, Colonia
Estate (1868), Alte Nationalgalerie, Berlino
La Grenouillère (1869), Nationalmuseum,
Stoccolma
1870-1879[modifica | modifica wikitesto]
La passeggiata (1870), Getty Museum, Los
Angeles
Monet che legge (1872), Musée Marmottan
Monet, Parigi
Le Pont-Neuf (1872), National Gallery di
Washington
La Senna ad Argenteuil (1873), Musée
d'Orsay, Parigi
Monet che dipinge nel suo giardino di
Argenteuil, (1873), Wadsworth Atheneum,
Hartford
Il palco (1874), Courtauld Gallery di Londra
Il sentiero nell'erba alta (1874 circa), Musée
d'Orsay, Parigi
Ritratto di Charles Le Coeur (1874), Musée
d'Orsay, Parigi
Madame Monet che legge (1874), Calouste
Gulbenkian Museum, Lisbona
Gladioli in un vaso (1874-1875), National
Gallery, Londra
Ritratto di Claude Monet (1875), Musée
d'Orsay, Parigi
In barca sulla Senna (1875), National
Gallery, Londra
Nudo al sole (1875), Musée d'Orsay, Parigi
La liseuse (1875-1876), Musée d'Orsay,
Parigi
La pergola (1876), Museo Puškin, Mosca
Bal au moulin de la Galette (1876), Musée
d'Orsay, Parigi
Giovane donna che tesse i suoi capelli
(1876), National Gallery of Art di
Washington
La balançoire (L'altalena) (1876), Musée
d'Orsay, Parigi
Giovane donna con veletta (1876 circa),
Musée d'Orsay, Parigi
Donna in nero (1876 circa), Museo
dell'Ermitage, San Pietroburgo
Donna nuda seduta (1876 circa), Museo
Puškin, Mosca
Ritratto di Madame Charpentier (1876 –
1877), Musée d'Orsay, Parigi
Jeanne Samary in abito scollato (La
Rêverie) (1877), Museo Puškin, Mosca
Jeanne Samary in piedi (1878), Museo
Puškin, Mosca
Testa di donna di profilo (1878), Musée
d'Orsay, Parigi
Ritratto di Alphonsine Fournaise (1879),
Musée d'Orsay, Parigi
Colazione in riva al fiume (1879), The Art
Institute, Chicago
Ritratto di Irene Cahen d'Anversa (1879),
Collezione Bührle, Zurigo
1880-1889[modifica | modifica wikitesto]
Venezia, (1881), Clark Art Institute,
Williamstown (Massachusetts)
Le déjeuner des canotiers (Il pranzo dei
canottieri) (1880-82), Phillips Collection,
Washington
Donna con ventaglio (1880), Museo
dell'Ermitage, San Pietroburgo
Ragazze in nero (1881), Museo Puškin,
Mosca
Bagnante bionda (1881), Clark Art Institute,
Williamstown (Massachusetts)
Sulla terrazza (1881), The Art Institute,
Chicago
Gli ombrelli (1881-86 ca), National Gallery,
Londra
Ballo in campagna (1883), Musée d'Orsay,
Parigi
Ballo in città (1883), Musée d'Orsay, Parigi
Ballo a Bougival (1883), Museum of Fine
Arts, Boston
Femme nue dans un paysage (1883), Musée
d'Orsay, Parigi
Le bagnanti (1884-1887), Philadelphia
Museum of Art, Filadelfia
L'enfant au fouet (1885), Museo
dell'Ermitage, San Pietroburgo
Battesimo di Gesù sul fiume Giordano
(1881), Chiesa matrice San Nicola,
Capistrano (Italia)
1890-1899[modifica | modifica wikitesto]
Jeunes filles au piano (1892), Musée
d'Orsay, Parigi
Ritratto di Stéphane Mallarmé (1892),
Musée National des Châteaux di Versailles,
Parigi
Portrait de Madame Stephen Pichon (1895),
Museo Renoir, Cagnes-sur-Mer
Nu assis (1895), Museo Renoir,
Cagnes-sur-Mer
Gabrielle e Jean (1895), Musée de
l'Orangerie, Parigi
Mele e pere (1895), Musée de l'Orangerie,
Parigi
Yvonne e Christine Lerolle al piano (1897),
Musée de l'Orangerie, Parigi
1900-1909[modifica | modifica wikitesto]
Les grandes baigneuses (1901-1902),
Museo Renoir, Cagnes-sur-Mer
Coco lisant (1905), Museo Renoir,
Cagnes-sur-Mer
Le fragole (1908), Musée des Beaux-Arts di
Bordeaux
Ritratto di Ambroise Vollard (1908),
Courtauld Gallery, Londra
Les cariatides (1909), Museo Renoir,
Cagnes-sur-Mer
Nudo di donna visto di schiena (1909),
Musée d'Orsay, Parigi
Il clown (1909), Musée de l'Orangerie,
Parigi
Claude Renoir vestito da pagliaccio (1909),
Musée de l'Orangerie, Parigi
1910-1919[modifica | modifica wikitesto]
Promenade sous bois (1910), Museo Renoir,
Cagnes-sur-Mer
La toilette (Donna che si pettina) (1910),
Musée d'Orsay, Parigi
Roses dans un vase (1910), Musée d'Orsay,
Parigi
Gabrielle à la rose (1910), Collezione Skira,
Ginevra
Femme nue couchée (1910), Musée de
l'Orangerie, Parigi
Gabrielle con la rosa (1911), Musée
d'Orsay, Parigi
Paysage aux Collettes (1914), Museo
Renoir, Cagnes-sur-Mer
La ferme des Collettes (1915), Museo
Renoir, Cagnes-sur-Mer
Gabrielle con cappello largo (1915-1916),
Museo di Grenoble, Grenoble.
Donna appoggiata sul gomito (1917-1919),
Musée de l'Orangerie, Parigi
Ritratto di Adèle Besson (1918), Musée des
Beaux-Arts di Besançon
Le bagnanti (1918-1919), Musée d'Orsay,
Parigi
Non datati[modifica | modifica wikitesto]
Portrait de Madame Colonna Romano,
Museo Renoir, Cagnes-sur-Mer
Nature morte aux pommes et aux amandes,
Museo Renoir, Cagnes-sur-Mer
Jeune femme au puits, Museo Renoir,
Cagnes-sur-Mer
Note[modifica | modifica wikitesto]
^ M. Perosino (a cura di), Renoir, Milano,
Electa, 1992, p. 6
^ Jean Renoir, Renoir mio padre, trad.
Roberto Ortolani, prefazione di Giacomo
Agosti, Garzani, Milano, 1963
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