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Page 1: Omegna: le parole di Baiardo su Graviano

Non può essere stato Giu-seppe Graviano a faresplodere l’autobombache uccise il giudice Bor-sellino e la sua scorta.

Quel giorno Graviano era con me adOmegna».Leaffermazioni, chese fosse-ro vere riaprirebbero il capitolo dellastrage di via D’Amelio a Palermo, arri-vano da Salvatore Baiardo, omegnesedi origine siciliana oggi residente a Ca-stano Primo e conosciuto nel Cusio perl’attivitàpolitica e amministrativaneglianni Ottanta. Baiardo, che ha scontatoquattro anni di carcere, dal ‘92 al ‘95,per favoreggiamento e riciclaggio a fa-vore dei boss Graviano, ha affidato lesue «rivelazioni» ai suoi legali attraver-sounamemoriascritta.Quattropaginemanoscritte incui ri-

percorre la permanenza dei Gravianonel Cusio, confermando alcune coseche già si conoscevano, ovvero la pre-senza del boss sul lago d’Orta, ma an-che altre «novità» quali il periodo e so-prattutto la circostanza che GiuseppeGraviano fosse insieme a lui il giornodella strage di via D’Amelio. «Quellochedico è laverità enonhonessun inte-resse a dire cose diverse nemmeno perdifendere Graviano che ha già sullespalle numerosi ergastoli - affermaBaiardo - il 19 luglio del 1992 GiuseppeGraviano era con me nella mia gelate-ria di Omegna. Dunque non poteva es-sereaPalermoa schiacciare il pulsanteche fece esplodere la Fiat 126 carica ditritolo che uccise ilgiudice Borsellino ela sua scorta». Leaccuse a Gravianoarrivano da duepentiti: GaspareSpatuzza e FabioTranchina, quest’ultimo conosciuto daBaiardo che però lo smentisce. Nellamemoria inviata ai suoi legali SalvatoreBaiardo fornisce anche le «prove» diquanto afferma. «Insieme abbiamo ap-

preso dell’accaduto in gelateria - dice - ilGraviano mi chiese di accompagnarlo acasa mia per vedere il telegiornale; du-rante il tragitto fummo fermati in un po-stodibloccodellapoliziadiStato».Salva-

tore Baiardo descri-veanchecomeavven-ne il fermo. «Non so-no cose facili da di-menticare, visto ilpersonaggio che ave-vo in auto - prosegue

- ci chiesero i documenti e lui (ovvero ilGraviano), venne registrato con nome ditaleM.F. e l’agentechemi fermòmicono-scevabene». Resta da vedere se a distan-za di vent’anni l’agente che fermò l’auto

con Baiardo e Graviano ha una così stra-ordinaria memoria fotografica da ricor-darsie riconoscere il bosspalermitano.Asuffragare lepropriedichiarazioniBaiar-do ricostruisceanche i lunghiperiodi tra-scorsi dai Graviano, Giuseppe e Filippo,ad Omegna che non sarebbero stati spo-radici, ma costanti. «Io sono stato con-dannato per favoreggiamento nei con-fronti dei fratelli Graviano proprio per laloro permanenza adOmegna - dice anco-ra Baiardo - abitarono dal febbraio del1992 sino all’inizio di ottobre dello stessoanno nella mia casa, che era molto gran-de con quattro camere da letto, a Crusi-nallo. Poi trovai loro un’altra abitazionein affitto che il signor Graviano tenne si-

no a maggio del 1993». Ai fratelli Gravia-noperòquestanuova soluzionenonpiac-que: la loroabitazioneaveva lavista sul ci-mitero. Uno spettacolo poco gradevole.Così Baiardo trovò un appartamento sullungolago di Omegnadove iGravianoresta-rono dal mese di giu-gno del 1993 sino allafine dell’anno. «Du-rante il giorno il Gra-viano stava spessocon me in gelateria - conclude SalvatoreBaiardo - e imiei clienti possono testimo-niarlo. Fabio Tranchina (l’uomo che oggiaccusaGiuseppeGravianodi essereauto-re della strage) veniva adOmegna a por-

tare i soldi perGraviano,manonsi incon-traronomai. I soldi li portavaame ingela-teria e io provvedevo a farglieli avere.Avevo anche aperto un conto con 70mi-lioni presso un istituto bancario di Ome-

gna,ma i soldi limuo-veva Giuseppe Gra-viano». SalvatoreBaiardo aveva presoin affitto, sempre perconto dei fratelli Gra-viano, anche alcune

case al mare e quando Giuseppe dovevaandare aMilano sovente lo accompagna-va lui inmacchina. Anche quel 24 genna-io del 1994 quando Giuseppe e FilippoGravianovenneroarrestati.

il casoVINCENZO AMATO

OMEGNA

“Nonuccise il giudiceBorsellinoEra nellamia gelateria aOmegna”

Giuseppe GravianoE’consideratol’autoremateriale

dellastrage, l’uomocheschiacciò ilpulsantechefece

esploderelaFiat126caricadi tritolocheuccise ilgiudice

PaoloBorsellinoe lasuascorta

Al via oggi alle 14 all’audito-rium della Scuola di polizia pe-nitenziaria a Verbania il dodi-cesimo Congresso nazionaledi Parkinson Italia, l’associa-zione che si occupa di ricerca ecura del morbo di Parkinson.Il tema dei lavori, che prose-guiranno fino a sabato è «Rac-cogliere la sfida e riprendersila vita», ovvero «andare incon-

tro alla malattia con la consape-volezza che la scienza camminaal fianco dei pazienti».Il Congresso presenterà, at-

traverso gli interventi di esper-ti, le più attuali argomentazioniin ambito diagnostico, terapeuti-co e riabilitativo. Il Congresso èstato organizzato con l’Associa-zione Parkinson Lago Maggio-re, Cuneo e le sue Valli. Il sodali-

zio è nato nel 2008 grazie al cu-neese Claudio Rabbia, oggi pre-sidente, in cura per il Parkinsonall’istitutoAuxologico di Pianca-vallo. All’associazione hannopresto aderito alcuni pazientidel Vco tra cui il verbanese Ma-rio Cova che è il vice presidente.E’ per questo che i lavori del XIICongresso hanno avuto un pro-logo ieri a Cuneo. Oggi si parle-rà di «Meccanismi di difesa incorso di malattia cronica», di«Scelte decisionali nell’ambitodel ruolo attivo del paziente» edi riabilitazione attraverso il bal-lo «La tangoterapia». Domani siriprende alle 9,30 con una tavo-la rotonda su «Gestione dellaquotidianità». [F. RU.]

Non è la prima nel Vco, macertamente «tra le prime aVerbania» la Camera di con-ciliazione che viene inaugura-ta domani alle 19 all’hotel ilChiostro di Intra. Prima diportare in tribunale una cau-sa civile, dal 2010 la legge hareso obbligatorio il passaggioda un mediatore per una se-rie di contese, dai contratti

con banche e assicurazioni aquestioni di eredità o affitti.Un’azione che serve a snellireil peso della giustizia.Così Italia Mediazione, l’or-

ganismo riconosciuto dal mini-stero di Giustizia, ha aperto unpunto a Verbania, allo studioCbl Consulting di via Baiettini(tra qualche settimana si spo-sterò a palazzo Ranzoni, in cor-

so Cobianchi). «Con la media-zione si prova a trovare una so-luzione alle controversie in 120giorni, risparmiando tempo esoldi rispetto a una causa civile- dice Beniamino Calzaretta, re-sponsabile nella Camera di con-ciliazione - le parti in causa de-vono cedere qualcosa nella con-ciliazione,ma sanno che in tem-pi stretti si arriva a una conclu-sione». I costi, secondo le tarif-fe del ministero, variano in ba-se al valore della lite: si va dai78,65 euro per una causa fino amille euro, agli 11.132 per causeda oltre 5 milioni di euro. «Laconciliazione sarà tenuta daprofessionisti ed esperti dellematerie affrontare». [L. BIL.]

Memoriale per scagionare l’amico boss accusato della strage di via D’Amelio

19 LUGLIO 1992

«Appena abbiamo saputoquello che era successoabbiamo acceso la tv»

ALTRI PARTICOLARI

«Ad un posto di bloccoci fermò un poliziotto

che mi conosceva bene»

Salvatore BaiardoHascontatoquattroannidi

carcere,dal ‘92al ‘95,perfavoreggiamentoericiclaggioa

favoredeibossGravianoAOmegnaavevaunagelateria,

oggiviveaCastanoPrimoLa strage di via D’Amelio a Palermo: 19 luglio 1992. Segue di pochi mesi l’attentato a Falcone

DA OGGI. ALLA SCUOLA DI POLIZIA

Parkinson, aPallanzail congresso nazionale

INTRA. NUOVA CAMERA DI CONCILIAZIONE

La via dellamediazioneprima della causa civile

GIOVEDÌ 19 APRILE 2012 VCO 49LA STAMPA

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