Cos’è l’Open Access
Semplicemente … l’Accesso Aperto alle produzioni di ricerca in ambiente digitale
Ma anche• Un movimento internazionale di riappropriazione
della comunicazione scientifica da parte dei ricercatori
• Un canale alternativo e complementare di diffusione dei risultati della ricerca scientifica
• Una subversive proposal (come definita da Stevan Harnad)?
Perché nasce il movimento OA
• Le Università pagano troppo (stipendiano i ricercatori, finanziano la ricerca, pagano per pubblicare sulle riviste, pagano l’abbonamento alla rivista per leggere i risultati)
• I ricercatori hanno bisogno di dare maggiore visibilità (maggiori citazioni) ai loro lavori di ricerca; hanno bisogno di dare diffusione immediata ai loro risultati
Rimuovere o abbattere le barriere economiche legali o tecniche in modo tale
che la comunità intera benefici del progresso scientifico e culturale
Contesto in cui nasce l’OA
• Dopo che nel 1990 è stao sviluppato dal Los Alamos National Laboratory ArXiv (antenato degli archivi aperti; 1 archivio aperto di e-print fondato da Paul Ginsparg per la fisica, matematica, computer science)
• Dopo che gli archivi aperti sono già operativi e realtàconsolidate e dopo che si sono comprese le grandi potenzialità che le nuove tecnologie possono offrire a supporto della comunicazione scientifica
• Dopo che nel 1999 a Santa Fe è nata l’Open ArchiveInitiative che persegue l’obiettivo di approntare standard e protocolli per l’interoperabilità degli archivi così da facilitare la disseminazione dei contenuti (OAI PMH)
Il Manifesto della BOAI
2002 Manifesto della Budapest Open Access Initiative
Firmato da centinaia di Enti.Indicate due vie complementari
1. Self-archiving = Autoarchiviazione da parte degli studiosi di articoli pre-print o post-print (ma sarebbe meglio indicarli come e-print)in archivi aperti istituzionali o disciplinari in accordo con le politiche di copyright degli editori (Green Road)
2. Pubblicazione in Open Access Journals che garantiscono la peer-review e sono accessibili senza abbonamento (Gold Road)
2003 Dichiarazione di Berlino
Conferenza di Berlino 20-22 ottobre 2003 dal titolo “Accesso aperto alla conoscenza nelle scienze e nelle discipline umanistiche” organizzata dal Max PlanckSociety. La Dichiarazione viene firmata da 245 Enti
In Italia
2004 Dichiarazione di messinaFirmata da 71 Atenei italiani nell’ambito del
Convegno “Gli Atenei Italiani per l’Open access: verso l’accesso aperto alla letteratura di ricerca”
Il circuito dell’informazione scientifica
Attività di ricerca Validazione dei risultati – peer review
valutazione tra pari
Pubblicazione dei risultati
Fruizione dei risultati
Gli editori commerciali
Il big business delle riviste scientifiche (Elsevier margine di profitto arriva al 38,6%)
Gli autori hanno ceduto e cedono a volte senza rendersene conto il loro copyright
[In una rivista OA gli autori solitamente ritengono il copyright e quindi l’autore può fruire LIBERAMENTE della propria produzione intellettuale]
La risposta di UNIBO – Alm@ DL
Progetto di Biblioteca Digitale dell’Alma Mater Studiorum avviato nel 2001.
• Raccoglie, conserva e rende disponibili in rete collezioni digitali a supporto della didattica e della ricerca.
• Offre un accesso integrato alle risorse elettroniche disponibili gratuitamente o in abbonamento.
• Fornisce assistenza tecnica ai progetti di editoria elettronica e di digitalizzazione.
Le collezioni in Alm@ DL
AMS ActaAMS CampusAMS HistoricaRiviste AMS
AMS Tesi di LaureaAMS tesi di Dottorato
Tesi di dottorato = prodotti di ricerca a tutti gli effetti
2007 Linee guida per il deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti approvate dalla Commissione Biblioteche della CRUI
Repository istituzionale di UNIBO Open Access
• E’ un archivio che raccoglie, quale testimonianza della produzione dell’ente, tutti i lavori di un particolare ente (università, ente di ricerca, dipartimento) o una parte selettiva dei lavori che l’ente ritiene di dover conservare.
• Gli archivi aperti sono realizzati con software open source (ad es. EPrints, DSpace etc.) conformi al protocollo di interoperabilità OAI-PMH (Open Archive Initiative – Protocol forMetadata Harvesting) che consente la long-termpreservation degli oggetti digitali.
2009 “OA e valutazione della ricerca scientifica – Raccomandazioni agli Atenei”a cura del gruppo OA della CRUI
(si sottolinea l’importanza di un’anagrafe che raccolga, gestisca ed elabori le attività di ricerca di un Ateneo)
Componente strategica di tale anagrafe èrappresentata dall’archivio istituzionale ad accesso aperto.
Repository istituzionali in Italia
• AperTO Università di Torino• UNITN.IT eprints Università di Trento• DSpaceUnipr Università di Parma• Archivio E-prints Università di Firenze• FEDOA Università di Napoli Federico II• Earth-prints dell’Istituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia (repository sia istituzionale che disciplinare)
Portale PLEIADIPLEIADI Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana su Archivi aperti e Depositi Istituzionali scaturisce dalla collaborazione fra due importanti consorzi interuniversitari italiani, CASPUR e CILEA
OpenDOAR
• Per sapere quali sono i repository Open Access nel mondo di può consultare The Directory of Open Access Repositories –OpenDOAR
Progetto OPENAire
OpenAIRE = costruire una rete di archivi aperti in grado di offrire gratuitamente un accesso on line alla conoscenza prodotta da ricercatori che hanno ottenuto sovvenzioni da parte del Settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7°PQ) e dal Consiglio europeo della ricerca (CER)
Le sette aree interessate dal progetto sono:1. Energia 2. Ambiente (incluso Cambiamento Climatico) 3. Salute 4. Information and Communication Technologies
(Challenge 2: Sistemi cognitivi, Interazione uomo-macchina, Robotica)
5. Infrastrutture di ricerca (e-infrastructures) 6. Scienza nella società7. Scienze socio-economiche e umanistiche
• In base alle condizioni di finanziamento previste dal 7°PQ, i ricercatori che ricevono finanziamenti UE nei settori della salute, dell’energia, dell’ambiente, della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, delle infrastrutture di ricerca, delle scienze sociali, degli studi umanistici e della scienza nella società, devono depositare il testo completo delle loro pubblicazioni di ricerca in un archivio open access, che saràpermanentemente a disposizione del pubblico in tutto il mondo. Si tratta di circa il 20% di tutti i progetti finanziati dal 7°PQ. Anche i ricercatori che operano in altri settori possono scegliere di rendere disponibili i loro testi nell’archivio open access.
Cooperazione (32.413 milioni di Euro)Il nucleo del 7° PQ è il programma Cooperazione, che beneficia dei due terzi
dello stanziamento globale di bilancio (circa 50.000 milioni di E). Promuove la ricerca in collaborazione in Europa e in altri paesi partner
attraverso i progetti di consorzi transnazionali tra l’industria e l’università. La ricerca riguarderà le seguenti dieci aree tematiche principali:
• salute; • prodotti alimentari, agricoltura, pesca e biotecnologie; • tecnologie dell’informazione e della comunicazione; • nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; • energia; • ambiente (compresi i cambiamenti climatici); • trasporti (compresa l’aeronautica); • scienze socioeconomiche e discipline umanistiche; • spazio; • sicurezza.
Quali vantaggi?
• Maggiore impatto: le ricerche si vedono prima (non è necessario attendere i tempi di pubblicazione del cartaceo), si vedono di più
• Grazie all’interoperabilità del protocollo OAI PMH i contributi OA sono ricercabili e leggibili da tutti i motori di ricerca (Google Scholar)
Rosalia MiceliBiblioteca di Ingegneria “Gian Paolo Dore”
www.biblioteche.unibo.it/ingegneria