LA GUERRA D'ITALIA
L'adesione della Bulgaria al Patto Tripartito
Testo del protocollo di adesione della Bulgaria al Tripartito, firmato il 1° marzo dall'e Eccellenze Filoj, Ciano, von Ribbentrop e Oshima;
ART. 1. - La Bulgaria aderisce al Patto Tripartito firmato a Berlino il 27 set tembre tra l'Italia, la Germania e il Giappone.
ART. 2. - Per quanto concerne l'art. 4 del Patto Tripartito sulla comune attività da svolgere da parte di Commissioni tecniche, rappresentanti bulgari saramio chiamati a farne parte ogni volta che verranno trattati argomenti che tocchino interessi della Bulgaria.
ART. 3. - Il testo del Patto Tripartito viene allegato come annesso a questo protoco)]o.
Il protocollo viene redatto in lingua tedesca, italiana, giapponese e bulgara e ogni testo vale come autentico. Esso entra in vigore il giorno stesso della sua c onc lusione.
L'inizio delle ostilità' contro la Jugoslavia
Il Ministro degli Affari Esteri italiano ha diramato la seguente dichiarazione:
Quattl"O anni or sono - nel marzo 1937 -la Jugoslavia sottoscrisse con 1'Italia un Patto di Amicizia che avrebbe dovuto costituire la base permanente e sicura di una leale politica di collaborazione tra i due Stati. Fu definito questo il Patto della pace adriatica e noi lo negOZIammo e
lo concludemmo con la ferma intenzione che esso segnasse l 'inizio di una nuova èra nelle relazioni tra i due popoli, accordando al Governo jugoslavo una fiducia alla quale noi speravamo che esso non sarebbe venuto meno.
Al Patto di Belgrado noi ci mantenemmo fedeli, anche quando, rovesciato il Gabinetto del signor Stoj adinovich, che lo aveva concluso, cominciarono ad apparire iu Jugoslavia i primi segni e le prime manifestazioni di una rinascente ostilità verso l'Italia, opera di quelle forze oscure, che hanno per venti anni avvelenato i rapporti tra i due Paesi, e, con la caduta di Stojadinovich, riprendevano chiaramente il sopravvento sulla politica di pace e di amicizia che nel 1937 era stata inaugurata. .
Noi e la Germania avemmo le prove del lavorÌo che queste forze compivano per legare la Jugoslavia alla politica e all'azione dei nostri nemici. Tuttavia non solo non abbandonammo quella che noi lealmente ritenevamo dovesse essere la base delle nostre relazioni con la jugoslavia, ma compimmo tutto quanto era in nostro potere per mantenere l 'intesa con la Jugoslavia, evitare che la pace dell'Adriatico fosse turbata, sottrarre la Jugoslavia ai pericoli di una guerra, verso la quale l'Inghilterra, conIa connivenza di una cricca delittuosa di uomini politici jugoslavi, fatalmente la trascinava.
Il nostro programma era preciso: noi intendevamo assicurare l'avvenire della N azione Jugoslava, chiamandola a partecipare, senza alcuno sforzo, senza alcun rischio, senza alcun pericolo da parte sua all'opera di ricostruzione pacifica del continente europeo aJla quale noi avevamo già assicurato la collaborazione dell'Ungheria, della Romania e della Bulgaria.
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Il -------------------"--- LE A R T I ---
Fu in base a tale programma che la Jugoslavia veniva ammessa - con l'accordo di Vienna del 25 marzo - a far parte del Patto Tripartito. Nulla noi chiedevamo alla Jugoslavia con questa adesione, fuori della sua leale collaborazione alla politica di ricostruzione del Continente. Mentre la Jugoslavia otteneva il riconoscimento della sua sovranità e della sua integrità, la garanzia che il suo territorio non sarebbe stato attraversato da truppe, che essa non sarebbe stata chiamata a dare aiuti militari, e finalmente che la sua aspirazione ad uno sbocco nell'Egeo sarebbe stata soddisfatta con l'acquisto della città e del porto di Salonicco, che l'Italia e la Germania congiuntamente le garentivano.
Questo Patto era appena concluso, che quelle stesse forze le quali avevano oscuramente lavorato per trascinare la Jugoslavia nella 'guerra, si sollevarono a Belgrado, e rovesciata la Reggenza, arrestati i Ministri che avevano firmato l'adesione della Jugoslavia al Tripartito, eccitata e sommossa la piazza, imponevano con la violenza un regime che aveva manifestamente un solo còmpito: quello di stracciare il Patto firmato e di volgere la Jugoslavia contro le Potenze dell'Asse.
Un'ondata di incoscienza e di follia passa va sulla Jugoslavia. CosÌ, mentre gravi violenze venivano esercitate contro i cittadini e le istituzioni italiane e tedesche" anche da parte di elementi dell'Esercito, il nuovo Presidente del Consiglio, Generale Simovic, ordinava la mobilitazione generale, minacciava la guerra all 'Italia, stringeva intese con lo Stato Maggiore britannico e greco, faceva appello all'aiuto della Gran Bretagna e degli Stati Uniti.
Dalla notte del 27 marzo la Jugoslavia passava cosÌ immediatamente tra i nemici dell'Asse.
Il Governo italiano ha seguito con gr"ande attenzione e con la massima cal-
ma il corsO' di questi avvenimenti che hanno condotto la Jugoslavia a far causa comune con la Gran Bretagna e con la Grecia e a divenire, come la Grecia, base di operazioni delle forze britanniche in Europa. Di fronte a questo fatto il Governo italiano ha deciso di agire con le sue forze militari, navali ed aeree in stretta collaborazione con quelle della Germania.
Inizio delle operazioni in Jugoslavia
DAI BOLLETTINI N . 304 E 306 DEL QUAR
TIER GENERALE DELLE FORZE AR
"MATE:
« Iniziatesi ieri le ostilità contro la Jugoslavia nostre squadre aeree hanno attaccato obiettivi aeronautici, navali e terrestri, sui fronti greco e jugoslavo.
« A Spalato sono state bombardate opere portuali e navi alla fonda: due piroscafi di medio tonnellaggio sono stati affondati.
«A Cattar'o è stato bombardato il porto causando gravi danni agli impianti; un cacciatorpediniere ed un hacino galleggiante sono stati colpiti in pieno; un piroscafo è stato affondato. L'Arsenale di Teodo, nei pressi di Cattaro, è stato gravemente danneggiato; altro cacciatorpediniere è stato colpito. Un deposito munizioni è saltato in aria. Nostri velivoli hanno inoltre attaccatO' idrovolanti alla fonda e postazioni antiaeree: un aereo nemico è stato distrutto e numerosi altri danneggiati. La base aerea di Mostar ha subìto gravi danni.
«Sono stati inoltre bombardati ponti e "y~e ~i co~unicazione provocando interrUZIonI »,
« Alla frontiera Giulia, nostri elementi avanzati hanno occupato Kranjska-Gora in Val di Sava ».
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LE A R T I - - --- ------------------ III ----
La vittoriosa offensiva italo-tedesca
nell'Africa Settentrionale DAI. BOLLETTINO N .293 .
Nell'Mrica Settentrionale, unità italiane e tedesche hanno occupato E l Agheila (Sirtica).
LISBONA 4. Bengasi è stata rioccupata dalle trup-
pe italiane e tedesche. (Stefani) .
DAL BOLLETTINO N . 302.
In Cirenaica, le truppe italiane e germaniche sviluppando il successo conseguito nella zona di Agedabia, hanno raggiunto sin da ieri mattina Bengasi e spinto colonne motorizzate oltre detta città.
DAL BOLLETTINO N.305 .
In Cirenaica, le forze corazzate e motorizzate italo-tedesche - superando forti resistenze nemiche - hanno occupato Barce e Tocra. L'avanzata continua.
DAL BOLLETTINO N . 306.
In Cirenaica, superate con brillante manovra le resistenze opposte da reparti meccanizzati nemici, particolarmente notevoli a Msus e Mechili, le forze tedesche, raggiunta D erna, continuano ad incalzare . il nemico e procedono' al rastrellamento della vasta regione rioccupata.
DAL BOLLE'!.'TINO N .309.
In Cirenaica continuano i movimenti delle colonne italo-tedesche: è stata occupata Ain el Gazala. Tra l'equipaggio di un aereo inglese catturato vi è un generale di Divisione.
DAL BOLLETTINO N . 310.
Nell'Mrica Settentrionale, le truppe italiane e tedesche hanno incalzato il neIUÌco in ritirata, che è ormai -accerchiato intoJ'no a Tobruk.
DAL BOLLETTINO N.3l2.
Nell'Africa Settentrionale, è stata occupata Sollum.
La Croazia indipendente BUDAPEST Il. - Si ha da Zagabria:
Il Generale Kuaternik ha proclamato lo Stato indipendente della Croazia. In un proclama indirizzato al popolo croato, il Generale Kuaternik, in qualità di comandante supremo delle Forze Armate dello Stato indipendente della Croazia, annunzia che, finalmente, dopo lunga lotta la Croazia ha riacquistato la sua indipendenza e invita tutti i croati ad unirsi compatti intorno al primo figlio della Croazia Dott. Ante Pavelic.
Il mantenimento dell'ordine pubblico continua ad essere assicurato dalla polizia volontaria croata.
Lo sviluppo . . delle operazioni in Jugoslavia -e in Grecia DAL BOLLETTINO N. 308.
Sul fronte Giulio è stato occupato Longatico. Prosegue la nostra aZIOne In Val Sava e in Val Ljubjanica.
In Albania sul fronte est, continua l'avanzata di nostre truppe in territorio jugoslavo.
D AL BOLLETTINO N. 309.
Sul fronte Giulio abbiamo raggiunto J esenice in Val Sava, la conca di Ziri e Sussak. Nostre colonne dopo avere infranto il dispositivo difensivo nemico, hanno occupato ieri nel pomeriggio la città di Lubiana. L'avanzata continua.
ZONA DI OPERAZIONI, Il. Truppe italiane hanno occupato oggi
la città di Ocrida sulla sponda orientale del lago omonimo.
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IV --------------------~--------------------- LE ARTI ---
Nella stessa zona di Ocrida è avvenuto l'incontro fra colonne di bersaglieri motociclisti e il Reggimento «Hitler ».
(Stefani).
DAL BOLLETTINO N.31l. In Jugoslavia continua l'avanzata del
la nostra II Armata, le cui colonne hanno superato Gospic.
Le truppe di Zara, vincendo forti resistenze avversarie, hanno raggiunto ed investito il centro ferroviario di Knin, catturando prigionieri ed abbondante materiale, ed hallllo occupato le isole di Sestrugno, Eso, Raviane, e Puntadura.
DAL BOLLETTINO N. 312. In Jugoslavia, colonne della Il Ar
mata preso contatto con le truppe di Zal'a, hanno occupato il centro di Knin, costringendo alla resa il presidio. Una colonna autocarrata ha raggIunto Sebenico. Forze da sbarco della Marina e reparti dell'Esercito hanno completato l'occupazione delle isole zaratine.
In Albania, a nord di Scutal'i, azioni locali jugoslave sono state nettamente stroncate, infliggendo al nemico gravi perdite. Sul fronte greco le nostre truppe, travolte le resistenze avversarie, sono entrate in Corcia. L 'avanzata prosegue sUl fronti della IX e XI Armata.
DAL BOLLETTINO N. 313. In Jugoslavia, colonne motorizzate del
la Il Armata, dopo aver superate resistenze nemiche, hanno occupato Spalato, a 400 km. dal confine dal quale erano partite.
Reparti della R. Marina, insieme Con reparti del R. Esercito e Camicie Nere, hanno proseguito nella occupazione dell'arcipelago Dalmata a nord delle isole zaratine.
Sul fronte gl'eco, dalla regione dei laghi alla Vojussa le nostre truppe avan-
zano. Erseke dopo vivaci combattimenti è stata superata.
DAL BOLLETTINO N. 316. In Jugoslavia dopo aver occupato
Mostar e travolte le ultime resistenze nemiche a Metcovic, le colonne motorizzate della Il Armata hanno raggiunto Ragusa e si sono congiunte con le truppe celeri provenienti dall'Albania che hanno occupato Cettigne e Cattaro.
Sul fronte greco, la manovra di aggiramento delle armate avversarie schierate fra l'Osum e il mare è in pieno sviluppo. Premeti, Argirocastro e Porto Palermo sono nelle nostre mani.
Il nemico, ovunque incalzato dalle nostre truppe, mitragliato e bombardato dalle nostre unità aeree, ripiega in disordine, lasciando nelle nostre mani molti prigionieri e materiali di ogni specie.
La capitolazione serba BERLINO, 18.
Si comunica ufficialmente che il 17 aprile, alle ore ventuno, l'intero esercito serbo ha deposto le armi, incondizionatamente.
La capitolazione andrà III VIgore il 18 aprile alle ore 12. (Stefani).
La capitolazione dell'Arma ta greca del·
l'Epiro e della Macedonia BOLLETTINO STRAORDINARIO N. 321.
L'Armata nemica dell'Epiro e della Macedonia ha deposto le armi. La capitolazione è stata presentata ieri sera alle ore 21,04 da una Delegazione militare greca al Comandante deIJaXI Armata italiana sul fronte · dell'Epil,(}.
Vengono ora stabilite nei particolari le modalità della resa, in completo accordo col Comando alleato tedesco.
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