L’apprendimento e il controllo motorio
L’apprendimento motorio è quel processo che permette di
acquisire, perfezionare e utilizzare le abilità motorie.
L’apprendimento si può valutare solo indirettamente,
misurando la stabilità delle esecuzioni in un compito.
L’abilità motoria è la capacità di realizzare una prestazione
con sicurezza, minimo dispendio di energia e velocemente.
Si può valutare direttamente attraverso l’osservazione.
L’apprendimento motorio
Il movimento umano può essere considerato come un fenomeno di adattamento agli stimoli che l’individuo riceve dall’ambiente e sui quali elabora poi un programma d’azione.
Il movimento dipende dalla cooperazione di quattro sistemi funzionali:
1) il sistema percettivo che riconosce e identifica uno stimolo;
2) il sistema elaborativo che sceglie una risposta appropriata alla situazione;
3) il sistema effettore che organizza il sistema motorio perché produca una risposta;
4) il sistema di controllo (feedback) che verifica la corrispondenza fra i risultati ottenuti e quelli attesi.
Motricità e controllo motorio
Processo di realizzazione di un movimento
Principali modalità
d’apprendimento:
• per imitazione
• per condizionamento
• per prove ed errori
• per intuizione (insight)
• per comprensione
Le modalità d’apprendimento
• la conoscenza dei concetti;
• il controllo e la coordinazione
del gesto;
• la muscolatura impiegata;
• l’efficacia del movimento;
• la capacità d’attenzione;
• la rilevazione e la correzione
dell’errore.
L’apprendimento migliora
• Sensazione: stimolazione recepita da un organo sensoriale.
• Percezione: processo attivo e intenzionale di selezione, riconoscimento e integrazione delle informazioni sensoriali da parte dell’encefalo.
Quando una sensazione viene presa in considerazione dal SNC, riconosciuta e associata a precedenti esperienze allora diventa una percezione.
Il sistema percettivo
I recettori, i nervi sensitivi che trasportano le informazioni
(afferenze) e i centri nervosi della corteccia che ricevono
tali informazioni vengono definiti nel loro insieme
analizzatori o anche “canali percettivi”.
Provenienti dall’esterno del corpo: esterocezione
• vista
• udito
• tatto
• olfatto
• gusto
Provenienti dall’interno del corpo: enterocezione
• sensazioni viscerali di benessere/malessere generale
• dolore• tensione
• informazioni provenienti da muscoli, articolazioni e sistema vestibolare
Classificazione delle percezioni
Viene stimato che oltre l’80% delle informazioni presenti nell’ambiente esterno vengano registrate mediante la vista.
• Visione focale (o centrale): raccoglie le informazioni che colpiscono il centro della retina.
• Visione periferica (o ambientale): opera invece sia sulla zona centrale che su zone periferiche del campo visivo.
La vista
La vista
Le informazioni che permettono di calcolare la velocità, la direzione di movimento delle persone e degli oggetti e di stimare il tempo che intercorre prima di entrare in contatto con un attrezzo si ottengono grazie al flusso ottico che dipende dalle modalità con cui i raggi luminosi colpiscono la retina.
L’udito
È la fonte d’informazione esterna più importante
dopo la vista.
L’analizzatore acustico coglie frequenza,
ampiezza, distanza e localizzazione spaziale
delle vibrazioni che formano rumori e suoni.
L’udito
Il tatto
È il senso che consente di riconoscere la natura di una
superficie (liscio, ruvido ecc.), le variazioni di
temperatura e identifica gli stimoli meccanici
(pressione, vibrazione sfioramento) che agiscono sulla
superficie cutanea.
Il tatto
La propriocezione comprende recettori posti nei:
• muscoli: i fusi neuromuscolari registrano le tensioni muscolari
• tendini: gli organi tendinei di Golgi misurano il grado di tensione generato dal muscolo
• articolazioni: i corpuscoli di Pacini e gli organi di Ruffini riconoscono la posizione e il movimento delle parti del corpo nello spazio
• orecchio interno: i recettori vestibolari o labirintici: rispondono alla posizione e al movimento della testa nello spazio
L’insieme di queste differenti informazioni determinano il “senso del movimento”, denominato cinestesi.
La propriocezione
Per presa d’informazione s’intende l’elaborazione dell’insieme di stimolazioni sensoriali che permette di dare senso a quanto sta avvenendo e di comprenderlo meglio.
Dipende dalla:
• capacità di discriminazione sensoriale: è un processo attivo di ricerca e selezione delle informazioni considerate importanti per compiere efficacemente l’azione.
• capacità di interpretare una situazione: un esperto e un principiante analizzano diversamente una situazione.
La presa d’informazione
L’attenzione è la capacità che permette di selezionare, in base a un criterio, l’informazione proveniente dall’ambiente.
L’esperienza svolge un ruolo fondamentale per l’interpretazione di una situazione.
Le esperienze già vissute servono come raffronto immediato con gli stimoli prodotti dall’ambiente o dall’organismo (le percezioni) e permettono di “costruire” la risposta più adatta a una determinata situazione.
L’attenzione e l’esperienza
La ritenzione temporanea o permanente delle informazioni, permessa dalla capacità del cervello, è detta memoria.
Si ipotizza che esistano tre distinti sistemi di memoria:
• il magazzino sensoriale a breve termine
• la memoria a breve termine (mbt)
• la memoria a lungo termine (mlt).
La memoria motoria
Memoria e dimenticanza
Il fenomeno della memorizzazione avviene
quando si formano delle connessioni biochimiche
tra le cellule nervose che permettono di
“richiamare” un’informazione alla coscienza.
La dimenticanza sopraggiunge perché le tracce
biochimiche col passare del tempo possono
cancellarsi dalla corteccia.
Le abilità motorie automatizzate come sciare o
nuotare non vengono dimenticate neppure dopo
anni, perché non vengono memorizzate a livello
della corteccia cerebrale bensì a livello
sottocorticale, che più difficilmente è soggetto a
degenerazione.
L’attenzione è quella capacità che permette di selezionare, in
base a un criterio, l’informazione ricercata proveniente
dall’ambiente.
La concentrazione è la capacità di focalizzare l’attenzione su
un compito per un periodo di tempo limitato, senza essere
distolti da fattori di distrazione interni (come i pensieri
negativi) ed esterni (come il rumore della folla).
L’attenzione
Una volta che uno stimolo è stato identificato, occorre utilizzare
le informazioni raccolte e decidere quale risposta dare o non
dare.
Quanto più numerose sono le alternative tra stimoli e risposte
possibili, tanto maggiore risultano il ritardo e la possibilità
d’errore del meccanismo decisionale.
Il sistema elaborativo: la presa di posizione
Presa di decisione: impiego delle informazioni raccolte e
assunzione di un rischio per elaborare la risposta motoria
ritenuta più corretta.
La presa di decisione
In campo sportivo è essenziale decidere rapidamente
ed emettere risposte motorie utili prima di un
avversario o in modo poco prevedibile.
L’anticipazione: consiste nel prevedere sia ciò che sta per
accadere nell’ambiente (anticipazione spaziale) sia
quando avverrà (anticipazione temporale) e permette di
eseguire in anticipo una serie di attività d’elaborazione
dell’informazione.
• Anticipazione per esperienza: ci si costruisce una
rappresentazione della situazione e la si utilizza come
modello d’azione sulla base delle proprie osservazioni,
capacità, esperienze.
• Anticipazione percettiva: prevedendo quali saranno le
conseguenze sensoriali di un’azione e si prepara
adeguatamente l’organismo a farvi fronte.
L’anticipazione
L’anticipazione: le traiettorie
Per ricevere o intercettare una palla in movimento oppure far giungere una palla a un compagno in movimento occorre fare in anticipo tutta una serie di elaborazioni:
• la velocità da imprimere o che possiede la palla;• le sue caratteristiche di peso, dimensione, forma,
materiale, colore (che la rende più o meno visibile);• le condizioni ambientali in cui ci si trova (all’aperto o al
chiuso).
Dall’altezza della traiettoria si ricavano il tempo di volo e il tempo di caduta: maggiore è la componente verticale, più lungo sarà il tempo a disposizione per posizionarsi al
posto giusto.
• capacità di gestione del proprio corpo in movimento;
• conoscenza delle regole del proprio sport;
• capacità di anticipazione;
• capacità di dissociazione vista/attenzione;
• tempismo nel saper aspettare il momento giusto;
• capacità di immedesimarsi nell’altro.
La finta
Una volta presa la decisione di
quale azione effettuare, il
software (il cervello) invia le
istruzioni all’hardware (i
muscoli) per realizzare quanto
progettato.
A differenza di un computer,
però, ciascuno di noi è in grado
di autocorreggersi.
Il programma motorio
Il programma motorio generalizzato: programma motorio che definisce un modello d’azione flessibile e adattabile alle richieste della situazione. È una forma base di movimenti con caratteristiche strutturali comuni.
Ogni programma contiene elementi del movimento:
• stabili (invariabili): muscoli implicati, la successione temporale del loro intervento, la durata delle rispettive contrazioni.
• Variabili: forza, ampiezza, velocità e selezione dei muscoli.
Il programma motorio generalizzato
Il transfer: è la capacità di
trasferire un’abilità da un campo
a un altro.
Facendo riferimento a quanto
già appreso è possibile trovare
la risposta motoria da utilizzare
in un nuovo contesto.
Un bagaglio di numerose
esperienze motorie rende più
semplice e veloce la possibilità
di transfer.
Il transfer può essere positivo o
negativo.
Il sistema effettore: il transfer
Il feedback, l’informazione sensoriale di ritorno (riafferenza sensoriale), permette di operare un confronto tra il risultato dell’azione ottenuto e quello che era stato programmato.
Può essere:
• interno: è direttamente legato alle percezioni di tipo propriocettivo derivanti dall’esecuzione del movimento.
• esterno: l’informazione sensoriale proviene dall’esterno (vista, udito e tatto).
Il feedback
• La conoscenza del risultato: attraverso questo
feedback ci si rende conto degli effetti della propria
azione, cioè se questa corrisponde o meno all’obiettivo
ricercato.
• La conoscenza della prestazione: consente di avere
informazioni sulle proprie modalità d’esecuzione e
effettuare le necessarie correzioni.
Il sistema di controllo: tipi di feedback
Tipi di errore:
• di scelta: l’azione motoria eseguita non ha dato il risultato sperato
• di esecuzione: il gesto tecnico è stato riprodotto con parametri errati
• percettivo: non sono state interpretate correttamente le informazioni sensoriali
L’errore e la sua correzione
Non si può imparare senza commettere errori: l’apprendimento beneficia tanto dei successi quanto degli errori. La regolazione di un movimento presuppone un continuo confronto tra quanto realizzato e quanto era necessario realizzare
Fase della coordinazione grezza:
In questa fase è importante
comprendere l’azione.
Il controllo del gesto è
prevalentemente visivo.
Il movimento è di tipo volontario,
manca di fluidità e costanza.
La fase della coordinazione grezza
Fase della coordinazione fine: si
arriva a compiere il gesto in forma
automatizzata, con costanza e
armonia.
Il controllo del gesto, diventa
prevalentemente cinestesico,
interno.
Si diventa più abili nel riconoscere
e utilizzare i feedback sensoriali
forniti dal movimento.
La fase della coordinazione fine
Fase della disponibilità
variabile: il controllo dell’azione diventa interno (autocontrollo).
L’esecuzione del gesto, già automatizzato, è stabile e suscettibile di trasformazione al variare delle condizioni di tipo sia ambientale che tattico.
Si è in grado di anticipare sia le conseguenze sensoriali della propria azione che i comportamenti degli avversari o degli attrezzi.
La fase della disponibilità variabile
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