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ISTITUTO D’ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
“G. Fortunato-S. Scoca”
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
2016-2019
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Il presente Piano triennale dell’ Offerta Formativa è stato elaborato ai sensi della legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, che ha dato una nuova formulazione al vecchio POF. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è il documento che definisce l’identità culturale e progettuale della scuola e chiarisce la progettazione curricolare, extracurricolare e organizzativa. Viene aggiornato, rivisto e modificato annualmente, sulla base di esperienze e osservazioni da parte di tutte le componenti della comunità scolastica ed extrascolastica. Il PTOF del nostro Istituto parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo elettronico della scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La nuova offerta formativa così come delineata dalla legge 107, sarà caratterizzata da attività di consolidamento, potenziamento, sostegno, organizzazione e progettazione per il raggiungimento degli obiettivi formativi, tenendo conto di quelli forniti dal comma 7 della suddetta legge.
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Piano Triennale dell’Offerta Formativa
P• Partecipazione di tutte le componenti: organi collegiali,
studenti e famiglie - Interazione con il territorio.
T• Trasparenza, valutazione, rendicontazione e pubblicità.
O
• Organico dell'autonomia e del potenziamento del personaleATA - Ruolo del Dirigente Scolastico, staff, funzioni dicoordinamento, funzioni strumetali. Ruolo del DSGA e
personale ATA.
F• Formazione personale - Innovazione digitale.
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Il Ptof deve avere come priorità imprescindibile le
esigenze formative emerse a seguito della lettura delle
risultanze del RAV
(Rapporto di Autovalutazione)
Richieste provenienti dal territorio in cui opera l'Istituto scolastico e
dall'utenza.
Risultanze provenienti dalla
lettura del RAV che dovrà orientare i
percorsi di miglioramento
nell'Istituto
Indivisuazione delle risorse dell'organico
dell'autonomia
(le scuole stesse, entro limiti generali prestabiliti, potranno individuare tali
risorse)
Previsione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro (Dlgs. 77/05)
e delle azioni coerenti con il Piano nazionale pe la scuola digitale
(comma 57)
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• istituisce l’organico dell’autonomia, “funzionalealle esigenze didattiche, organizzative eprogettuali delle istituzioni scolastiche (...)I docenti dell’organico dell’autonomiaconcorrono alla realizzazione del pianotriennale dell’offerta formativa con attività diinsegnamento, di potenziamento, di sostegno,di organizzazione, di progettazione e dicoordinamento”.
LA LEGGE 107
•Per le finalità di cui sopra “il dirigente scolastico puòindividuare nell’ambito dell’organico dell’autonomiafino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano inattività di supporto organizzativo e didatticodell’istituzione scolastica” (comma 83). I docentirientranti in tale organico avranno un ruolo funzionaleal buon andamento delle attività della scuola; siidentificheranno nel sostegno fornito alle istituzioniscolastiche sotto il profilo organizzativo e didattico epotranno essere utilizzati, ai sensi del comma 85 dellalegge, in sostituzioni dei colleghi assenti per lacopertura di supplenze temporanee fino a dieci giorni.
IL DIRIGENTE
SCOLASTICO
• Il PTOF è in relazione con ilprocedimento di valutazione delleleggi precedenti, il RAV e il relativopiano di miglioramento definito dallescuole. (Indicazioni per la redazionedel PTOF)
IL PTOF
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IL RAV
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•Il RAV esprime la capacità della scuola dicompiere un'autentica autoanalisi deipropri punti di forza e di criticità, allaluce di dati comparabili. Inoltre,consente di porre in relazione gli esiti diapprendimento con i processiorganizzativi-didattici, all'interno delcontesto socio-culturale, di individuare lepriorità e gli obiettivi di miglioramento.
R
• Il RAV consolida l'identità el'autonomia della scuola,rafforza le relazioni collaborativetra gli operatori (...)
A
• Il RAV è in stretta correlazione con il PTOFV
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IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE IN SINTESI
Per ciascuna delle Aree
Lettura e analisi dei valori degli indicatori
Eventuale aggiunta di indicatori della scuola
Riflessione attraverso le domande guida
Individuazione dei punti di forza e di debolezza
Espressione del giudizio con la rubrica di valutazione su scala da 1 a 7
Riflessione sul percorso di autovalutazione
Individuazione di priorità e traguardi di lungo periodo (riferite agli esiti degli studenti) e processi coinvolti
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PERCHE’ MISURARE
Confrontare il proprio operato con un quadro di riferimento esterno
per un controllo democratico delle decisioni
per una (auto)regolazione del sistema
per una valutazione dell’equità degli investimenti
Ha una rilevante dimensione etica
Perché gli indicatori Rilevano informazioni “intersoggettive” dandone
una rappresentazione sintetica,
Sono confrontabili nel tempo e nello spazio
DAL RAV
AL PIANO DI MIGLIORAMENTO
IL RAV È UNO STRUMENTO DIAGNOSTICO PER INDIVIDUARE LE OPPORTUNITA’ DI MIGLIORAMENTO
Partendo dall’analisi dei risultati del RAV, possono essere individuate le cause alla radice dei Punti di Debolezza e realizzare strategie di miglioramento.
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IL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Per l’a.s. 2015/16, le scuole saranno impegnate nella compilazione del
cosiddetto Piano di Miglioramento (PdM), coerente con gli obiettivi di
miglioramento presenti nel Rapporto di autovalutazione.
La nota 7904/15 fornisce le seguenti indicazioni:
La responsabilità della gestione del processo di miglioramento è affidata al
dirigente scolastico, che si avvarrà delle indicazioni del nucleo interno di
valutazione costituito per la fase di autovalutazione (già denominato "unità di
autovalutazione") e per la compilazione del RAV
il dirigente scolastico è il diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel
PdM.
strumenti di supporto saranno presenti nel portale della valutazione del MIUR.
Sul sito dell’Indire sono reperibili ulteriori materiali e linee guida per la
predisposizione e l'attuazione dei PdM, nonché gli elenchi dei consulenti
selezionati e formati dall'Istituto che vengono messi a disposizione delle scuole.
I primi orientamenti per la predisposizione del PdM, devono riservare particolare
riguardo ai nessi tra obiettivi di processo e traguardi di miglioramento, alla
pianificazione delle azioni, alla valutazione periodica dello stato di avanzamento del
PdM, alla documentazione del nucleo di valutazione.
I progetti saranno esaminati da apposite commissioni costituite presso gli Uffici
Scolastici Territoriali. I criteri di valutazione saranno i seguenti
a) adeguatezza della proposta alle specifiche progettuali indicate dal MIUR (massimo 50
punti);
b) qualità e fruibilità del progetto, delle attività e delle metodologie proposte, che le
istituzioni o le reti si impegnano a realizzare nell'ambito del progetto, nonché dei
materiali eventualmente prodotti, che rimangono di proprietà dell'Amministrazione
(massimo 50 punti).
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
1. PREMESSA GENERALE
PUNTI DI DEBOLEZZA
(RILEVATI DAL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE SVOLTO NELL’A.S. 2014/2015)
1 PROGETTAZIONE DIDATTICA PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
2 RISULTATI PROVE INVALSI (BIENNIO) 3 ALTA PERCENTUALE DEBITI FORMATIVI (TRIENNIO)
4 UTILIZZO DEI LABORATORI E DOTAZIONI TECNOLOGICHE
5 RETE DI SCUOLE CON PRIMARIE E SECONDARIE DI I GRADO
Da tali punti di debolezza derivano
OBIETTIVI DI PROCESSO
Gli obiettivi di processo sono inclusi nelle seguenti AREE DI PROCESSO individuate nel RAV
AREE DI PROCESSO OBIETTIVI DI PROCESSO
Ambiente di apprendimento
1 – Tutti i docenti devono poter utilizzare LIM e LABORATORI. 2 – Gruppi di lavoro per l’innovazione didattica. 3 – Potenziamento e approfondimento (Biennio: competenze base Italiano Matematica. Triennio: materie indirizzo).
Inclusione e differenziazione
1 – Progettazione collegiale per alunni BES. 2 – Docente tutor per alunni in difficoltà. 3 – Attivazione sportello didattico
Continuità e orientamento 1 – Orientamento in uscita per una efficace scelta universitaria.
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Le AREE DI PROCESSO e gli OBIETTIVI DI PROCESSO sono connessi con le seguenti PRIORITA’, derivate dagli ESITI DEGLI STUDENTI, ritenute fondamentali nel RAV
ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA’ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO
Risultati delle prove standardizzate nazionali
1) Risultati in linea almeno con i risultati della provincia e della regione;
2) Minore variabilità all’interno delle classi;
1) Livelli acquisiti dagli allievi al di sopra di quelli provinciali e regionali,
2) Classi con risultati omogenei;
Risultati a distanza 1) Monitoraggio alunni in uscita in maniera sistematica;
1) Creazione di un albo dei diplomati per verifica a lungo termine;
2. PROPOSTE PER IL PIANO DI MIGLIORAMENTO
A. CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA DIDATTICA BES (per docenti tutor)
AREA DI PROCESSO: INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
OBIETTIVO DI PROCESSO 1 : PROGETTAZIONE COLLEGIALE PER
L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI BES
E’ CONNESSO ALLA PRIORITA’ “RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI”
PERSEGUE GLI OBIETTIVI “J” E “N” DEL COMMA 7 DELL’ART.1 DELLA
LEGGE 107/2015 J) Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione;
potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati.
N) Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni
Il corso di aggiornamento dovrà essere mirato all’approfondimento delle problematiche legate al
riconoscimento dei bisogni educativi speciali e alle strategie didattiche ed educative da attuare. Esso è
aperto a tutti, ma in via prioritaria ai docenti disponibili a rivestire un ruolo di tutor per gli allievi BES.
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IMPEGNO DI RISORSE UMANE INTERNE ALLA SCUOLA
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo previsto Fonte finanziaria
Docenti FREQUENZA CORSO 20 / /
Personale ATA / / / /
Formatori / / / /
IMPEGNO FINANZIARIO PER FIGURE PROFESSIONALI ESTERNE ALLA SCUOLA E/O BENI E
SERVIZI
Impegni finanziari per Tipologia di spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori 20 ore (Docenza) ?
Consulenti / /
Attrezzature / /
Servizi / /
Altro / /
TEMPISTICA DELLE ATTIVITA’
1 SETT.
2 OTT.
3 NOV.
4 DIC.
5 GEN.
6 FEB.
7 MAR.
8 APR.
9 MAG.
10 GIU.
Inizio corso
6 ore
6 ore 6 ore 2 ore Fine corso
PROGRAMMAZIONE DEL MONITORAGGIO PERIODICO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEL
RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO
(Il monitoraggio del processo rileva se l’azione prevista dalla scuola si sta svolgendo in modo efficace)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati Modifiche/ Necessità di
aggiustamenti
Febbraio (Fase iniziale)
Accertamento soddisfacimento
aspettative docenti corsisti
Questionario Da rilevare Da rilevare Da rilevare
Marzo Accertamento soddisfacimento
aspettative docenti corsisti
Questionario Da rilevare Da rilevare Da rilevare
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VALUTAZIONE IN ITINERE DEI TRAGUARDI LEGATI AGLI ESITI
PRIORITA’ : Risultati nelle prove standardizzate nazionali in linea almeno con quelli della provincia e della regione
Esiti degli studenti
Traguardo Data rilevazione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Differenza Considerazioni critiche e
proposte di integrazione e
modifica Risultati nelle
prove
standardizzate
nazionali
Livelli
acquisiti
dagli allievi
al di sopra
dei livelli
provinciali
e regionali
Fine a.s.2015/2016 Scrutini metà a.s.2016/2017
Risultati
prove
oggettive
Miglioramento
dei
Risultati
B. POTENZIAMENTO E APPROFONDIMENTO PER L’ACQUISIZIONE DELLE
COMPETENZE DI BASE PER LE CLASSI DEL BIENNIO
La finalità generale di questa attività è quella di migliorare le abilità degli allievi afferenti all’area delle
competenze linguistiche e logico-matematiche misurate dalle prove standardizzate nazionali (Prove
Invalsi). Tali competenze, trasversali e comuni alle singole specifiche discipline, costituiscono finalità
fondamentale dei risultati d’apprendimento degli allievi alla fine del biennio. Prima di giungere alla
prova Invalsi finale, è opportuno programmare lo svolgimento di simulazioni delle prove
standardizzate, già a partire dal primo anno, per monitorare in itinere il grado di acquisizione delle
AREA DI PROCESSO: AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
OBIETTIVO DI PROCESSO 3 : POTENZIAMENTO COMPETENZE DI BASE BIENNIO
E’ CONNESSO ALLA PRIORITA’ “RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE
NAZIONALI”
PERSEGUE GLI OBIETTIVI “A” E “B” DEL COMMA 7 DELL’ART.1 DELLA LEGGE
107/2015
A) Valorizzazione delle competenze linguistiche;
B) Potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche;
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competenze da parte degli allievi, anche lo scopo di mettere in discussione pratiche didattiche
consolidate ma inefficaci e di promuovere meccanismi di innovazione didattica da parte dei docenti.
IMPEGNO DI RISORSE UMANE INTERNE ALLA SCUOLA
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo previsto Fonte finanziaria
Docenti Programmazione e simulazione
somministrazione prove Invalsi.
10 / /
Personale ATA / / / /
Formatori / / / /
IMPEGNO FINANZIARIO PER FIGURE PROFESSIONALI ESTERNE ALLA SCUOLA E/O BENI E
SERVIZI
Impegni finanziari per Tipologia di spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori / /
Consulenti / /
Attrezzature Computer, stampante, macchina fotocopiatrice,10 risme fogli formato A4
?
Servizi / /
Altro / /
TEMPISTICA DELLE ATTIVITA’
1 SETT.
2 OTT.
3 NOV.
4 DIC.
5 GEN.
6 FEB.
7 MAR.
8 APR.
9 MAG.
10 GIU.
Prima simulazione
Seconda simulazione
PROGRAMMAZIONE DEL MONITORAGGIO PERIODICO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEL
RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO
(Il monitoraggio del processo rileva se l’azione prevista dalla scuola si sta svolgendo in modo efficace)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati Modifiche/ Necessità di
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del processo
aggiustamenti
Febbraio Accertamento Svolgimento
misura
Da rilevare Da rilevare Da rilevare
Aprile Accertamento Svolgimento
misura
Da rilevare Da rilevare Da rilevare
VALUTAZIONE IN ITINERE DEI TRAGUARDI LEGATI AGLI ESITI
PRIORITA’ : Risultati nelle prove standardizzate nazionali in linea almeno con quelli della provincia e della regione
Esiti degli studenti
Traguardo Data rilevazione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Differenza Considerazioni critiche e
proposte di integrazione e
modifica Risultati nelle
prove
standardizzate
nazionali
Livelli
acquisiti
dagli allievi
al di sopra
dei livelli
provinciali
e regionali
Fine a.s. 2015/2016
a.s. 2016/2017
Risultati
prove
oggettive
Miglioramento
dei
Risultati
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C. SPORTELLO DIDATTICO delle materie di indirizzo del triennio
IMPEGNO DI RISORSE UMANE INTERNE ALLA SCUOLA
Figure professionali
Tipologia di attività
Ore aggiuntive presunte
Costo previsto Fonte finanziaria
Docenti Supporto didattico agli studenti in difficoltà
Almeno 1 ora a settimana per
ciascuna materia
? ?
Personale ATA / / / /
Formatori / / / /
IMPEGNO FINANZIARIO PER FIGURE PROFESSIONALI ESTERNE ALLA SCUOLA E/O BENI E
SERVIZI
Impegni finanziari per Tipologia di spesa
Impegno presunto Fonte finanziaria
Formatori / /
Consulenti / /
Attrezzature Aula dedicata allo sportello (Biblioteca) Registro di presenza e di accertamento
attività svolte
/
Servizi / /
Altro / /
TEMPISTICA DELLE ATTIVITA’
AREA DI PROCESSO: INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE
OBIETTIVO DI PROCESSO 3 : ATTIVAZIONE SPORTELLO DIDATTICO
E’ CONNESSO ALLA PRIORITA’ “RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE
NAZIONALI” – MINORE VARIABILITA’ ALL’INTERNO DELLE CLASSI
PERSEGUE GLI OBIETTIVI “J” E “N” DEL COMMA 7 DELL’ART.1 DELLA LEGGE
107/2015
A) Potenziamento dell’inclusione scolastica;
B) Valorizzazione di percorsi formativi individuali e coinvolgimento degli alunni;
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1 SETT.
2 OTT.
3 NOV.
4 DIC.
5 GEN.
6 FEB.
7 MAR.
8 APR.
9 MAG.
10 GIU.
TUTTO L’ANNO
PROGRAMMAZIONE DEL MONITORAGGIO PERIODICO DELLO STATO DI AVANZAMENTO DEL
RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO DI PROCESSO
(Il monitoraggio del processo rileva se l’azione prevista dalla scuola si sta svolgendo in modo efficace)
Data di rilevazione
Indicatori di monitoraggio del processo
Strumenti di misurazione
Criticità rilevate
Progressi rilevati Modifiche/ Necessità di
aggiustamenti
Novembre Accertamento Svolgimento
misura
Rilevazione Percentuale
studenti utilizzo sportello
Da rilevare Da rilevare Da rilevare
Febbraio Accertamento Svolgimento
misura
Rilevazione Percentuale
studenti utilizzo sportello
Da rilevare Da rilevare Da rilevare
VALUTAZIONE IN ITINERE DEI TRAGUARDI LEGATI AGLI ESITI
PRIORITA’ : Risultati nelle prove standardizzate nazionali. Minore variabilità all’interno delle classi
Esiti degli studenti
Traguardo Data rilevazione
Indicatori scelti
Risultati attesi
Risultati riscontrati
Differenza Considerazioni critiche e
proposte di integrazione e
modifica Risultati nelle
prove
standardizzate
nazionali.
Minore
variabilità
all’interno
delle classi.
Classi con
risultati
omogenei
a.s. 2015/2016
a.s. 2016/2017
Risultati
scrutini
intermedi
e
finali
Riduzione
dei debiti
formativi nelle materie
d’indirizzo
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MODALITA’ DI CONDIVISIONE DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Il piano di miglioramento per essere efficace deve coinvolgere tutta la comunità scolastica e tutti gli attori
interessati, sia interni che esterni, devono prendere parte attiva al suo sviluppo.
STRATEGIE DI CONDIVISIONE DEL PDM ALL’INTERNO DELLA SCUOLA
Momenti di condivisione interna
Persone coinvolte Strumenti Considerazione nate dalla condivisione
1) Collegio docenti 2) Consigli di classe
3) Dipartimenti disciplinari
4) Consiglio d’istituto
Docenti Allievi
Genitori Personale ATA
Visione documenti Analisi dei processi in
corso
AZIONI DI DIFFUSIONE DEI RISULTATI DEL PDM ALL’ESTERNO
METODI/STRUMENTI DESTINATARI DELLE AZIONI TEMPI
PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI E DEI PROCESSI DI MIGLIORAMENTO
ATTIVATI
FAMIGLIE ALLIEVI IN ORIENTAMENTO IN
ENTRATA ENTI ESTERNI (MONDO DEL
LAVORO)
2015/2016 2016/2017 2017/2018
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BREVE PROFILO DELLA SCUOLA
Il 1° settembre 2012, due Istituti di Avellino di antica tradizione, l’Istituto Tecnico Commerciale “Giustino Fortunato” e l'IPSCT
"Salvatore Scoca", sono stati uniti per dar vita ad una nuova istituzione scolastica: l'Istituto d’Istruzione Superiore “Fortunato – Scoca”.
Per continuare a proporre una valida offerta di istruzione ai suoi studenti, l'Istituto si è predisposto al cambiamento, adeguandosi sia ai
bisogni di una utenza in espansione con esigenze nuove, sia alle sollecitazioni di un mondo del lavoro in rapida evoluzione, che non
richiede più unicamente una preparazione di carattere manuale ed operativo, quanto nuove competenze "trasversali" (conoscenze di
informatica, di legislazione e di inglese tecnico, capacità di lavorare in gruppo) e, soprattutto, la capacità di adeguarsi in tempo reale ai
rapidi cambiamenti resi possibili e necessari dall'innovazione tecnologica.
La scuola, come ente istituzionale, si propone di garantire alla sua popolazione scolastica una adeguata formazione umana, sociale
e culturale, che possa favorire un inserimento attivo e responsabile degli alunni nell’odierna società, facendo sì che lo studente sia
preparato ad affrontare le innumerevoli difficoltà che la vita presenta ed aiutandolo ad inserirsi nel mondo del lavoro. Alla luce dei
bisogni formativi degli alunni, la scuola opera per individuare le strategie necessarie per stabilire un percorso educativo e didattico che
miri alle finalità sopra indicate. Essa, mediante un opportuno utilizzo delle risorse ed un’azione educativa aderente alle es igenze
specifiche dell’utenza, del territorio e alle istanze di una collettività in trasformazione, favorisce l’acquisizione delle capacità e
competenze, qualificate e flessibili, al fine di essere più competitivi nell’ambito territoriale.
L’ IIS “Fortunato – Scoca” ha ottenuto, nel 2014, dopo un capillare processo di autovalutazione, la Certificazione del marchio di
Qualità e di Eccellenza “S.A.P.E.R.I”, rilasciata dalla Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, sotto l’egida
del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
FINALITA’ E PROGETTO EDUCATIVO DELL’ IIS “FORTUNATO-SCOCA”
La scuola, attraverso l’adattamento, l’integrazione dei programmi e la realizzazione di opportuni progetti, si propone di:
potenziare l’apprendimento con una programmazione didattica e un’offerta formativa, fondate sulla centra lità dell’alunno, sulle esigenze comunicative adeguate alle nuove forme di comunicazione multimediale e sullo sviluppo delle abilità indispensabili a un giusto inserimento nel mondo del lavoro;
ricostruire l’identità storica, culturale e funzionale della comunità, partendo dal recupero della memoria storica, dall’analisi della realtà in cui opera, favorendone l’evoluzione;
valorizzare il lavoro degli insegnanti, aiutandoli a riscoprire la propria identità individuale e collettiva, favorendo la costruzione di una nuova figura professionale, equilibrata e coerente, adeguata alla scuola dell’autonomia, capace di una progettazione educativa e didattica, atta a favorire la crescita del singolo e dell’istituzione scolastica;
rendere visibile l’identità e il ruolo dell’istituto nel contesto territoriale, attraverso la valorizzazione e la partecipazione delle diverse componenti e figure professionali presenti nella scuola, favorendo anche il confronto e l’intervento di soggetti ed operatori esterni;
esplicitare le regole interne e il tipo di organizzazione in coerenza con le finalità educative dichiarate.
L’ Istituto “Fortunato – Scoca” mira inoltre a
Promuovere l’acquisizione dei contenuti culturali necessari alla crescita della capacità personale di giudizio e dell’autonomo senso critico.
Favorire l’acquisizione dei contenuti tecnico-scientifici e professionali adeguati ai profili degli indirizzi di studio presenti nell’Istituto e alle innovazioni tecnologiche che caratterizzano il mondo contemporaneo.
Sviluppare capacità relazionali comunicative per un positivo inserimento nel contesto scolastico e per la costruzione di rapporti personali rispettosi dell'altro.
Perseguire il “successo formativo” degli studenti, in funzione del raggiungimento di questo obiettivo l’istituto attiva ogni anno interventi di recupero, di consolidamento e di orientamento.
Garantire la continuità didattica per gli alunni ammalati, tramite l’organizzazione di attività didattiche domiciliari.
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Ridurre la “dispersione scolastica” e l’abbandono precoce della scuola attraverso attività alternative ricreative- culturali.
Sostenere gli alunni diversamente abili, con adeguate risorse umane e interventi finalizzati al loro sostegno e integrazione. Nell’Istituto opera un gruppo di lavoro specifico rappresentato dal gruppo GLH d'Istituto.
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INFORMAZIONI UTILI
Denominazione e sede Istituto d’Istruzione Secondaria Superiore “G. Fortunato – S. Scoca” Via Morelli e Silvati – 83100 – Avellino – Distretto scolastico 003 Tel.0825 1643269 Sedi associate: G. Fortunato AVIS22007 – Corso Sirio (Serale) AVTD0225IV – S. Scoca AVRC022016 Sito web: www.istitutofortunato-scoca.it
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FUNZIONI DI COORDINAMENTO
REFERENTE GRUPPO SPORTIVO LUCIANO ANTONIO
LINGUE STRANIERE (TRINITY – DELFT) URCIUOLI ELENA
PON TROJANO LUIGI
S.A.P.E.R.I. TROJANO LUIGI, TROISI MICHELE, IANNONE GERARDA
ECDL PAOLILLO ANTONELLA
SITO WEB PAOLILLO ANTONELLA, TROJANO LUIGI, FRICCHIONE LINDA
Dirigente Scolastico Dott. Severino Loiaco
Direttore dei Servizi generali
e Amministrativi
Dott. Giuseppe Gallo
Collaboratori della
Presidenza
Prof.ssa Antonella Paolillo
Prof. Giacomo Panariello
Funzioni strumentali
AREA 1. Gestione del PTOF e del Piano di miglioramento. Supporto ai docenti:
Michele Troisi, Gerarda Iannone;
Area 2. Servizi di supporto agli studenti. Accoglienza: Anna Tomeo;
Area 3. Rapporti Scuola-Istituzioni esterne-Mondo del lavoro. IeFP: Filomena
Colella;
Area 4. Organizzazione didattico-laboratoriale e innovazione tecnologica: Liana
Iscaro;
Comitato di valutazione
Responsabile servizio
protezione e sicurezza
Arch. Patrizia Gamma
Organo di garanzia D.S. – Capasso Antonella
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COORDINATORI DEI DIPARTIMENTI
Dipartimento linguistico
Lingua e letteratura italiana
Storia
Lingua inglese
Lingua Francese
Religione
Tecniche di comunicazione
Prof. Michele Troisi
Responsabile lingue straniere: Prof.ssa De Luca Eleonora
Dipartimento Logico-
Matematico
Fisica (biennio)
Matematica
Prof.ssa Linda Fricchione
Dipartimento Scientifico
Scienze motorie e sportive
Scienze integrate: Scienze
della terra e biologia, chimica
(biennio)
Dipartimento Storico
Economico Sociale
Diritto ed Economia (biennio)
Diritto (triennio)
Economia politica (triennio)
Economia aziendale(Biennio)
Tecnica professionale dei
servizi
commerciali/trattamento
testi
Informatica
Prof. Luigi Di Paola
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COORDINATORI DI CLASSE A.S 2015/2016
COORDINATORI TECNICO
1A/T TROISI MICHELE
1B/T IANDIORIO ANTONELLA
2A/T IANNONE GERARDA
2B/T CUTUGNO ANNAMARIA
2C/T FRICCHIONE LINDA
3A/T SPAGNUOLO ERMINIA
3B/T BELFATTO TERESA
4A/T ISCARO LIANA
4B/T TOMEO ANNA
4C/T GUERRIERO LUIGI
5A/T DE LUCA ELEONORA
5B/T LECCESE MARIELLA
5C/T FIERRO MARIA
COORDINATORI COMMERCIALE
1A/C PACILIO MASSIMO
1B/C ROCA ANNA RITA
2A/C AQUINO TERESA
2B/C DI FRONZO MARIA
3A/C COSTANTINI MIRELLA
3B/C ERCOLINO ANGELA
4A/C PENNA MARIA
4B/C DELLO RUSSO ALBA
5A/C PISCOPO RAFFAELLA
COORDINATORI TECNICO SIRIO
3A/Serale ACIERNO EMANUELA
4A/S ARGENZIANO CINZIA
5A/S TROJANO LUIGI
RESPONSABILI DI LABORATORIO
Laboratorio Ala nuova Ala vecchia
1° piano – Informatica Prof.ssa Paolillo
1° piano – Linguistico Prof.ssa Leccese
2° piano – Informatica Prof.ssa D’Argenio
3° piano – T. Prof. Prof.ssa Iscaro
3° piano “Gubitosa” Prof.ssa Gaeta
3° piano Linguistico Prof.ssa Urciuoli
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CONSIGLIO D’ISTITUTO
Docenti Panariello Giacomo, Dello Russo Alba, Luciano Antonio, Gaeta Lucia, Penna
Maria, Giammarino Carmela Maria Palmina
ATA Pesce Biagio
Alunni Lamberti Annamaria, Dello Russo Diego, Dello Russo Pasqualina
Genitori Pau Graziella, Dello Russo Diego, Dello Russo Paqualina
RAPPRESENTANTI DI CLASSE - ALUNNI
1AT ADDIVINOLA VERONICA – MUSTO MANUEL
1BT ASTEFANEI RAMONA MIHAELA – SCALESE URCIUOLI RAUL
2AT MINUTOLO ERIKA – SICA CARMELA
2BT MARTUCCI SIMONA – TISO CAMILLA
2CT ABRUZZESE ALESSANDRA – TESTA ALEX
3AT DE CICCO ILENIA – FEDELE CHRISTIAN
3BT CAPONE GIUSY – SQUADRITTI CLAUDIA
4AT BUONO FEDERICA – OLADAPO DANIIL
4BT ASTEFANEI DIANA IONICA-BARBARO ALESSIO
4CT BANGAU PETRONELA ALEXANDRA- FREDA DOMENICO
5AT ANDREESCU LAURENTIU – PESCE GIULIA
5BT DE PALMA ANGELO – VALENTINO CARMINE
5CT CRISTAUDO DENISE – MARCHESE GIANMARCO
1AC FESTA MARTA – PARRELLA SARA
1BC LANDI VALENTINA –STORNAJUOLO ERIKA
2AC RICCI RICCARDO – ROCCO MICHELA
2BC STORNAJUOLO VALENTINA – STORNAJUOLO VERONICA
3AC LOGHIN ANA ANDREEA – SEFERI XHENI
3BC BLOJ IONA ALRXANDRA – DE STEFANO ANNACHIARA
4AC FIORETTI GERARDO – SANTOLI MARIAILDA
4BC BRUNO DANIELE – DE ANGELIS VERONICA
5AC ALATO MARIANNA – TANGREDI RITA
5BC GEORGIEVA GLORIA VESKOVA – MARINELLA FILOMENA
4SA DENTICE GAETANO
5SA CONFORTI MICHELE – PIZZANO MARIA
RAPPRESENTANTI DI CLASSE - GENITORI
1BT TESTA MARIA LUISA
2BT FERRARO LOREDANA
2AT PAGLIUCA GIUSEPPE
3AT FILADORO NUNZIA
28
2AC DAVIDDE ANNA
2BC FANCIULO ROBERTA ANTONIETTA
4BT SPIEZIA FABIOLA
3AC DAVIDDE ANNA
5AT D’ARIENZO MARIA GRAZIA – MARTORANO ELVIRA
29
PERCORSI SCOLASTICI E INDIRIZZI DELL’ITE “G.FORTUNATO”
Il nuovo ordinamento per il riordino degli istituti tecnici( D.P.R. 88/10) comprende per il Settore Economico due diversi
indirizzi e varie articolazioni. Il nostro Istituto include l’indirizzo “Amministrazione, finanza e marketing” e l’articolazione
“Sistemi informativi aziendali”: le discipline di indirizzo studiate nei due settori sono le stesse, cambia naturalmente il
loro numero di ore . Qui di seguito vengono presentati i diversi quadri orari annuali.
INDIRIZZI DI STUDIO ITE “G. FORTUNATO”
“AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING”
Management dello sport
Servizi Finanziari
“SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”
Web marketing
“CORSO SERALE SIRIO”
30
PRIMO BIENNIO – AREA COMUNE I II
Religione – Materia alternativa - 33 33
Lingua e letteratura italiana 132 132
Storia, cittadinanza e costituzione 66 66
Prima lingua straniera 99 99
Matematica 132 132
Scienza integrate 66 66
Economia Aziendale 66 66
Diritto ed Economia 66 66
Scienze motorie e sportive 66 66
Seconda lingua comunitaria 99 99
Geografia 99 99
Informatica 66 66
31
INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
ARTICOLAZIONE “SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”
SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO III IV V
Lingua e letteratura italiana 132 132 132
Storia, cittadinanza e costituzione 66 66 66
Prima lingua straniera 99 99 99
Matematica 99 99 99
Diritto 99 99 99
Economia politica 99 66 99
Informatica 66 66
Scienze motorie e sportive 66 66 66
Seconda lingua comunitaria 99 99 99
Economia Aziendale 198 231 264
Religione 33 33 33
SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO III IV V
Religione – Materia alternativa - 33 33 33
Lingua e letteratura italiana 132 132 132
Storia, cittadinanza e costituzione 66 66 66
Prima lingua straniera 99 99 99
Matematica 99 99 99
Diritto ed Economia 99 99 66
Economia politica 99 66 99
Informatica 132 165 165
Scienze motorie e sportive 66 66 66
Seconda lingua comunitaria 99
32
IL PROFILO PROFESSIONALE
Amministrazione, Finanza e Marketing
Sistemi Informativi Aziendali
Gli indirizzi del settore economico fanno riferimento a comparti in costante crescita sul piano occupazionale e
interessati a forti innovazioni sul piano tecnologico ed organizzativo, soprattutto in riferimento alle potenzialità delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Information Comunication Technologies –ICT). L’indirizzo
“Amministrazione, finanza e marketing” persegue l’acquisizione di competenze relative alla gestione aziendale nel
suo insieme e all’interpretazione dei risultati economici, con le specificità relative alle funzioni in cui si articola
il sistema azienda (amministrazione, pianificazione, controllo, finanza, commerciale, sistema informativo,
gestioni speciali).
Il diplomato in “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING” ha competenze generali nel campo dei macro-fenomeni economici nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi e processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione, amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei prodotti assicurativo-finanziari e dell’economia sociale. Integra le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e tecnologico dell’impresa inserita nel contesto internazionale. Attraverso il percorso di studi generale è in grado di:
1. rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche contabili ed extracontabili in linea con i principi nazionali ed internazionali;
2. redigere e interpretare i documenti amministrativi e finanziari aziendali;
3. gestire adempimenti di natura fiscale;
4. collaborare alle trattative contrattuali riferite alle diverse aree funzionali dell’azienda;
5. svolgere attività di marketing;
6. collaborare all’organizzazione, alla gestione e al controllo dei processi aziendali;
7. utilizzare tecnologie e software applicativi per la gestione integrata di amministrazione, finanza e marketing.
L’articolazione “Sistemi informativi aziendali” mira a l l ’ac qu is iz ion e di competenze relative alla gestione del
sistema informativo aziendale, alla valutazione, alla scelta e all’adattamento di software applicativi, alla realizzazione di
Economia Aziendale 132 231 231
33
nuove procedure, con particolare riguardo al sistema di archiviazione, della comunicazione in rete e della sicurezza
informatica;
IL DIPLOMATO IN “SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI”, a conclusione del percorso quinquennale di studi, acquisisce competenze relative alla gestione del sistema informativo aziendale, alla valutazione, alla scelta e all’adattamento di software applicativi. Tali attività sono tese a migliorare l’efficienza aziendale attraverso la realizzazione di nuove procedure, con particolare riguardo al sistema di archiviazione, all’organizzazione della comunicazione in rete e alla sicurezza informatica. Attraverso il percorso di studi generale è in grado di:
1. Riconoscere e interpretare:
le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le ripercussioni in un dato contesto;
i macro-fenomeni economici nazionali e internazionali per connetterli alla specificità di un’azienda;
i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche storiche e nella dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culture diverse.
2. Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con particolare riferimento alle attività
aziendali.
3. Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi con riferimento alle differenti
tipologie di imprese.
4. Riconoscere i diversi modelli organizzativi aziendali, documentare le procedure e ricercare soluzioni efficaci
rispetto a situazioni date.
5. Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla gestione delle
risorse umane.
6. Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di contabilità
integrata.
7. Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo di
gestione, analizzandone i risultati.
8. Inquadrare l’attività di marketing nel ciclo di vita dell’azienda e realizzare applicazioni con riferimento a
specifici contesti e diverse politiche di mercato.
9. Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari, anche per collaborare nella ricerca di
soluzioni economicamente vantaggiose.
10. Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti di comunicazione integrata d’impresa, per
realizzare attività comunicative con riferimento a differenti contesti.
34
11. Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e ambientale, alla luce dei criteri sulla
responsabilità sociale d’impresa.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI E FACOLTA’ UNIVERSITARIE
I principali SBOCCHI PROFESSIONALI LAVORATIVI riguardano i più svariati contesti economici, in particolare quelli del
credito e delle assicurazioni, l’impiego in aziende pubbliche e private e la possibilità di svolgere la libera professione.
Essendo un titolo di studio quinquennale, il Diploma di Istituto tecnico commerciale offre la possibilità di ampliare gli
sbocchi occupazionali permettendo l’accesso a qualsiasi facoltà universitaria. Le competenze acquisite consentono,
pertanto, il diretto inserimento nel mondo del lavoro in diverse tipologie d’impresa:
1- pubblica amministrazione;
2- banche;
3- assicurazioni;
4- aziende (contabilità, budget, acquisti, vendite, personale, marketing);
5- software house, aziende informatiche (per i diplomati Sistemi informativi Aziendali);
6- studi professionali (commercialisti, amministratori, fiscalisti);
7- libera professione (commercialisti, amministratore di condominio);
Il Diplomato può proseguire gli studi in tutte le facoltà universitarie, in particolare:
1- nelle aree giuridico-economiche (Economia e commercio, Economia e amministrazione delle imprese, Economia delle banche, delle assicurazioni e degli intermediari, Scienze politiche, Scienze giuridiche);
2- delle scienze organizzative e gestionali;
3- matematiche;
35
4- informatiche (Informatica, Ingegneria informatica);
Management dello sport
Rilascia il diploma di “ragioniere e perito commerciale con competenze tecnico-sportive” spendibile direttamente nel
mondo del lavoro, specificatamente nel settore sportivo; è valido per l’accesso a tutte le Facoltà Universitarie e alle
Scuole Superiori di specializzazione. Il corso è articolato nell’ambito delle materie previste dal programma ministeriale in
moduli didattici a carattere sportivo e prevede inoltre moduli specifici all’interno della disciplina
denominata Management dello Sport, che fornisce conoscenze e competenze economico-finanziarie e gestionali del
mondo dello sport affrontando materie quali: il marketing sportivo; l’organizzazione e la gestione delle Associazioni e
Società Sportive, degli eventi, degli impianti; la legalità, la fiscalità, la contrattualistica e la sponsorizzazione sportiva; la
comunicazione, il giornalismo ed il lessico sportivo.
Permette inoltre di partecipare, utilizzando l’orario flessibile, anche a visite guidate presso il Coni, Federazioni Nazionali,
Centri e Società Sportive, sedi dei Media che si interessano dello sport; partecipare a manifestazioni, convegni, seminari
a carattere sportivo; esercitazioni presso campi scuola; stage in imprese e aziende specializzate nel settore sportivo;
conoscere, in occasione di incontri organizzati nella Scuola, i professionisti dello sport che, con la loro diretta esperienza,
testimoniano come le conoscenze e le competenze acquisite con criteri imprenditoriali e manageriali siano state il
veicolo per l’inserimento nelle attività e nelle professioni richieste dal mondo dello sport.
Il corso di studio è redatto in moduli didattici riferiti alle materie proprie dell’ I.G.E.A. tradizionale (materie giuridiche,
economiche e aziendali) ed in moduli aggiunti relativi a temi specifici dello sport (comunicazione e marketing,
organizzazione e gestione dello sport), della organizzazione degli eventi, della gestione degli impianti sportivi, della sanità
sportiva, della regolamentazione e legislazione sportiva oltre al linguaggio giornalistico sportivo riferito ai nuovi mezzi di
comunicazione
Tale approccio didattico è volto così a dimostrare la validità formativa di una figura professionale polivalente spendibile,
al termine del quinquennio di studio, anche per l’inserimento diretto ed immediato nel mercato del lavoro Gli studenti
riescono ad accogliere con soddisfazione ed interesse le conoscenze trasferite ed rispondono attivamente anche alle
iniziative collaterali previste dal progetto costituite da: visite guidate presso strutture sportive, conferenze e incontri
tenuti sulle varie problematiche dello sport . L’attività svolta nell’azione formativa comporta altresì una produzione di
materiale didattico occorrente per illustrare gli argomenti trattati permettendo così di acquisire a “patrimonio” del
progetto la rappresentazione formale dei contenuti erogati che possono positivamente contribuire alla costruzione di
uno specifico materiale didattico.
Tale figura è inoltre propedeutica ed assume titolo preferenziale per accedere a master post universitari, università ad
interesse sportivo, corsi di specializzazione sia in Italia che all’estero.
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IL CORSO SIRIO
Corso di studi per adulti
Il corso SIRIO attivo presso l’ITE Fortunato è rivolto a tutti gli adulti desiderosi di inserirsi di nuovo nel circuito di
formazione culturale e professionale. L’educazione degli adulti, da attività compensativa di analfabetismi diffusi, si è
riconfigurata quale prospettiva di istruzione e formazione durante l’intero ciclo della vita.
L’acquisizione delle competenze chiave e il continuo aggiornamento e potenziamento di un alto livello di conoscenze e
abilità rappresentano il prerequisito per lo sviluppo personale dei cittadini, anche migranti e per la partecipazione a tutti
gli aspetti della società, dalla cittadinanza attiva, all’inserimento nel mercato del lavoro.
La centralità del discente adulto, un approccio innovativo all'apprendimento, un'analisi efficace dei bisogni favoriscono la
lotta alla povertà e all'esclusione sociale, a favore dell'integrazione di coloro che si trovano ai margini del mercato del
lavoro. Parlando di “adulti” si apre uno scenario temporale ampio che, partendo dai giovani, include età intermedie fino
alla terza età. La scuola, nella sua accezione più significativa, è concepita non soltanto come luogo fisico in cui le persone
in “età scolare” si educano e si istruiscono, ma anche come sede di progettazione intenzionale, finalizzata alla
realizzazione di processi di apprendimento, di riqualificazione, di “manutenzione” di conoscenze, di acquisizione di nuovi
linguaggi, di approfondimenti. Leggendo fra le pieghe dei vissuti, essa può sostenere le persone nella ricerca della propria
identità, consolidare l’autostima, leva di ogni processo motivazionale. Tutte le persone, ma soprattutto le fasce più
deboli della popolazione che non sono in condizioni di competitività sociale, culturale e professionale, devono essere
messe nella condizione di ritrovarsi come persone e di adeguare le proprie competenze chiave alle sollecitazioni
dell’ambiente sociale e alle richieste del mercato del lavoro. Prima dell’avvio delle lezioni del prossimo anno scolastico,
nel mese di settembre, l’Istituto attiverà, per gli iscritti al SIRIO, un corso finalizzato all’accoglienza degli studenti,
all’accertamento delle competenze in entrata e alla ricognizione dei bisogni formativi. Tale corso si pone, pertanto, lo
scopo di acquisire tutte le informazioni essenziali per l’elaborazione di una offerta formativa che miri alla progettazione
di curricoli rispondenti alle esigenze proprie dell’adulto. Tale progettazione si adatta alle consuete situazioni di
frammentarietà delle esperienze formative e favorisce uscite e rientri in sistemi diversi; supera i vincoli di rigidità
dell’offerta formativa della scuola e facilita l’accesso ai percorsi formativi anche a persone che precedentemente ne
erano escluse; permette la strutturazione di itinerari personalizzati e, con la messa in valore delle competenze e
conoscenze pregresse e/o acquisite in segmenti formativi parziali, concorre a risolvere il problema della poca
disponibilità di tempo di cui le persone dispongono per motivi lavorativi o familiari e a capitalizzare i risultati ottenuti. I
percorsi modulari, flessibili e reticolari devono avere come focus non soltanto i contenuti, ma anche e soprattutto le
competenze. Esse costituiscono il punto di partenza per la personalizzazione dei percorsi e contemporaneamente
inducono a riflettere sulle metodologie per acquisirne di nuove, nell’ambito dei “risultati attesi” e individuare le modalità
per renderle operative. I modelli tradizionali, ancorati alla centralità del docente e all’apprendimento per discipline,
scandito in anni scolastici, deve cedere il posto alla sperimentazione di itinerari che puntino sul coinvolgimento attivo dei
soggetti, che sperimentano percorsi diversi e alternativi che facciano riferimento a competenze e saperi da acquisire,
coerenti con la disponibilità e le capacità di apprendimento personali e incentrati sull’interazione tra i nodi concettuali
che compongono la conoscenza stessa. L’articolazione in livelli potrebbe consentire una vera flessibilità con entrate e
uscite a seconda dei bisogni degli adulti in formazione, ma anche attività di approfondimento, recupero, formazione a
distanza.
37
INDIRIZZI DI STUDIO IPC “SCOCA”
“SERVIZI COMMERCIALI” (turistici e aziendali)
con QUALIFICHE TRIENNALI (IeFP) e QUADRIENNALI
PERCORSI TRIENNALI di Istruzione e Formazione
professionale (IeFP):
1. Operatore amministrativo-segretariale
2. Operatore ai Servizi di vendita 3. Operatore del benessere
Percorsi scolastici e indirizzi dell’IPC “SALVATORE SCOCA”
Il percorso scolastico si articola in 5 anni, al termine dei quali si sostiene l’esame di Stato (che dà la possibilità di iscriversi all'università)
e, secondo la scelta effettuata, si diventa DIPLOMATO DEI SERVIZI COMMERCIALI.
Il percorso scolastico è articolato in cinque anni, suddivisi in due bienni più un quinto anno. L'Istituto istituisce percorsi di istruzione e
formazione professionale ( IeFP) che possono essere realizzati secondo due distinte modalità:
Tipologia A "Offerta sussidiaria integrativa" rivolta agli studenti che si iscrivono alla classe prima degli indirizzi quinquennali e
chiedono contestualmente di conseguire una qualifica professionale al termine del terzo anno. A questo scopo il nostro istituto
propone agli studenti e alle famiglie tre percorsi di qualifica corrispondenti a quelli riconosciuti dalla Regione Campania:1.Operatore
Amministrativo - Segretariale; 2. Operatore dei Sistemi e dei Servizi logistici; 3. Operatore ai Servizi di vendita.
Tipologia B "Offerta sussidiaria complementare" attuata soltanto dopo che l'Assessorato regionale avrà deciso di attivare presso gli
Istituti professionali classi prime che assumano gli standard formativi e la regolamentazione dell'ordinamento dei percorsi triennali di
IeFP. Attività di alternanza Scuola-Lavoro che prevede ore destinate all'attività pratica/laboratoriale e di tirocinio. Per la classe V
dell'indirizzo “Servizi commerciali” sono previsti progetti di 66 ore di cui 20 ore per le lezioni teoriche e 46 ore di attività di tirocinio o
stage.
Settore “Servizi”, indirizzo “Servizi commerciali”
QUADRO ORARIO
MATERIE DI STUDIO ORARIO SETTIMANALE
AREA COMUNE
1° BIENNIO
2° BIENNIO
QUINTO ANNO
classe
I
classe
II
classe
III
classe
IV
classe V
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua inglese 3 3 3 3 3
Storia 2 2 2 2 2
Matematica 4 4 3 3 3
Diritto ed economia 2 2
Scienze integrate (Scienze della terra e biologia)
2
2
38
Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2
Religione Cattolica o attività alternative
1
1
1
1
1 Totale 20 20 15 15 15
AREA DI INDIRIZZO
Informatica e Laboratorio 2 2
Scienze integrate (Fisica) 2
Tecniche di comunicazione 2 2 2
Scienze integrate (Chimica) 2
Diritto/Economia 4 4 4
Tecniche professionali dei servizi commerciali
5(2)*
5(2)*
8(2)*
8(2)*
8(2)* Seconda lingua straniera 3 3 3 3 3
Totale 12 12 17 17 17
* Tra le parentesi sono indicate le ore di compresenza con l’insegnante tecnico pratico
39
IL PROFILO PROFESSIONALE
Il Diplomato dei "Servizi Commerciali" ha competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente
le aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e commerciali sia nell'attività di promozione delle
vendite. In tali competenze rientrano anche quelle riguardanti la promozione dell'immagine aziendale attraverso
l'utilizzo delle diverse tipologie di strumenti di comunicazione, compresi quelli pubblicitari.
Si orienta nell'ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e
soggetti della propria regione con contesti nazionali ed internazionali.
E' in grado di:
• Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali.
• Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali.
• Svolgere attività connesse all'attuazione delle rilevazioni aziendali con l'utilizzo di strumenti tecnologici e
software applicativi di settore.
• Contribuire alla realizzazione dell'amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle
paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente.
• Interagire nell'area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa
contabilità.
• Interagire nell'area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al
raggiungimento della customer satisfaction.
• Partecipare ad attività dell'area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari.
• Realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all'organizzazione di servizi per la valorizzazione
del territorio e per la promozione di eventi.
• Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati.
• Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici.
SBOCCHI LAVORATIVI E ACCESSO A FACOLTA’ UNIVERSITARIE
I principali sbocchi occupazionali sono i seguenti:
1- Gestione ufficio commerciale della piccola e media impresa;
40
2- Gestione amministrativa presso studi di liberi professionisti (notai, avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro);
3- Gestione amministrativa e commerciale dell’impresa artigiana; 4- Attività impiegatizia presso istituti di credito, finanziarie;
Il diplomato dei Servizi commerciali può accedere a tutte le facoltà universitarie, in particolare alle facoltà giuridiche,
economiche e commerciali.
I PERCORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP)
I percorsi di I e FP che l’Istituto “S. Scoca” ha scelto di attivare, che si riferiscono all’indirizzo di ordinamento del
proprio percorso quinquennale (Indirizzo Servizi Commerciali), sono i seguenti:
Operatore ai servizi di vendita
Operatore amministrativo-segretariale
Operatore del benessere
OPERATORE DEL BENESSERE
Il percorso triennale di I e FP “Operatore del benessere” – indirizzo Estetica e/o indirizzo Acconciatura, in regime di
sussidiarietà integrativa, ha inizio con l’avvio del nuovo anno scolastico 2014/15, con prosieguo fino al termine dello
stesso. Utilizzando le quote di autonomia e flessibilità, di cui all’art. 5 comma 3, lettera a) e c) del DPR n. 87/2010, il
percorso relativo ai due indirizzi su citati, si svolgerà rispettando i seguenti quadri orario:
QUADRO ORARIO PRIMA CLASSE ESTETICA
DISCIPLINE ORE ORE I e FP
Lingua e letteratura italiana 4 3
Storia 2 2
Lingua inglese 3 3
41
Matematica 4 3
Diritto ed economia 2 2
Scienze integrate (scienze della terra e biologia)
2 2
Scienze motorie e sportive 2 2
Rc o attività alternative 1 1
Scienze integrate (fisica) 2 2
Informatica e laboratorio 2 2
Tecniche prof. dei serv. Comm. 5 3
Lingua francese 3 3
Anatomia e fisiologia 1
Dermatologia e cosmetologia 1
QUADRO ORARIO PRIMA CLASSE ACCONCIATURA
DISCIPLINE ORE ORE I e FP
Lingua e letteratura italiana 4 3
Storia 2 2
Lingua inglese 3 3
Matematica 4 3
Diritto ed economia 2 2
Scienze integrate (scienze della terra e biologia)
2 2
Scienze motorie e sportive 2 2
Rc o attività alternative 1 1
Scienze integrate (fisica) 2 2
Informatica e laboratorio 2 2
Tecniche prof. dei serv. Comm. 5 3
Lingua francese 3 3
Anatomia e fisiologia 1
Tricologia e cosmetologia 1
Tecniche di acconciatura 2
TOTALE COMPLESSIVO ORE 32 32
e con le seguenti precisazioni:
a) come risulta dai quadri orario, ai fini della realizzazione del percorso, il docente della disciplina LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
cederà un’ora al docente della disciplina ANATOMIA E FISIOLOGIA, il docente della disciplina MATEMATICA cederà un’ora al
docente della disciplina DERMATOLOGIA e COSMETOLOGIA per l’indirizzo Estetica e/o al docente della disciplina TRICOLOGIA e
COSMETOLOGIA per l’indirizzo Acconciatura, e il docente della disciplina TECNICA PROFESSIONALE DEI SERVIZI COMMERCIALI
cederà un’ora al docente della disciplina TECNICHE ESTETICHE per l’indirizzo Estetica e/o TECNICHE DI ACCONCIATURA per l’indirizzo
Acconciatura. Più precisamente, il docente di LINGUA E LETTERATURA ITALIANA, un’ora alla settimana, sarà in classe con il docente
di ANATOMIA E FISIOLOGIA, il docente di MATEMATICA, un’ora alla settimana, sarà in classe con il docente di DERMATOLOGIA e
COSMETOLOGIA (indirizzo Estetica) e/o con il docente di TRICOLOGIA e COSMETOLOGIA (indirizzo Acconciatura), il docente di
TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI, due ore alla settimana, sarà in classe con il docente di TECNICHE ESTETICHE
(indirizzo Estetica) e/o con il docente di TECNICHE DI ACCONCIATURA (indirizzo Acconciatura) e ciascuno di essi sarà responsabile
della metodologia didattica di approccio alla nuova disciplina;
42
b) al fine di consentire agli allievi l’acquisizione di tutte le competenze previste dallo standard minimo della figura nazionale, inoltre, i
docenti delle materie di base interessate e i docenti delle materie di indirizzo adegueranno i contenuti dei propri programmi
ondetener conto delle conoscenze essenziali relative allo specifico percorso da trasmettere in esito al triennio, nel rispetto della
progettazione modulare che verrà elaborata dal docente referente per i percorsi di I e FP. A tal proposito, si anticipa che, nell’ambito
della disciplina DIRITTO ED ECONOMIA, sarà necessario trasmettere agli allievi anche conoscenze in materia di Sicurezza sui luoghi di
lavoro, di Legislazione contrattualistica e di Organizzazione del mercato del lavoro, nell’ambito della disciplina BIOLOGIA, sarà
necessario trasmettere agli allievi anche conoscenze in materia di Alimentazione, dietologia e stili di vita ed, infine, nell’ambito della
disciplina SCIENZE MOTORIE, sarà necessario trasmettere agli allievi anche conoscenze in materia di Igiene ed Ergonomia.
c) le docenze di ANATOMIA e FISIOLOGIA e quelle di DERMATOLOGIA E COSMETOLOGIA per l’indirizzo Estetica e/o di TRICOLOGIA E
COSMETOLOGIA per l’indirizzo Acconciatura saranno affidate ad un docente esperto individuato, con apposito incarico scritto, sulla
base di adeguato curriculum vitae et studiorum con esperienza in materia almeno quinquennale e saranno svolte, in applicazione
delle tematiche assegnate, in compresenza con il collega di cui al precedente abbinamento (lett. a), nel rispetto dei vincoli orari
esistenti;
d) le docenze di TECNICHE ESTETICHE per l’indirizzo Estetica e/o di TECNICHE DI ACCONCIATURA per l’indirizzo Acconciatura saranno
affidate al personale del Centro Estetico vincitore del bando di selezione indetto dal nostro Istituto prot. n. 2269 del 06/06/2014, in
possesso dei requisiti di legge necessari per l’espletamento delle stesse.
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE DEL BENESSERE
Il corso prepara figure professionali specificamente competenti all’esecuzione di trattamenti estetici, nel dettaglio estetista e acconciatore, che
possono contribuire all’equilibrio psico-fisico della persona.
Il percorso formativo prevede la partecipazione a stage formativi e a percorsi di alternanza scuola/lavoro da effettuare in strutture esterne
specializzate in tecniche estetiche (centri estetici-acconciature, istituti di bellezza) oltre alle ore di tecnica professionale (laboratorio estetico o
acconciatore) che saranno effettuate presso i laboratori del nostro istituto. Al termine del triennio viene conseguita la qualifica professionale
regionale di “Operatore del benessere, indirizzo della figura Estetica o indirizzo della figura Acconciatura”, che ha validità nazionale ed europea.
SBOCCHI LAVORATIVI DELL’OPERATORE DEL BENESSERE
Ci si può impiegare in laboratori e saloni di estetica/acconciature, studi medici specializzati, laboratori di estetica termale, centri benessere presenti
anche nelle grandi strutture turistiche. Inoltre, dopo un’adeguata esperienza lavorativa, è possibile avviare l’attività in proprio.
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE AI SERVIZI DI
VENDITA
Il processo di lavoro che caratterizza tale figura professionale è quello della distribuzione commerciale. Tale qualifica consente di svolgere tutte quelle
attività relative all’organizzazione ed al funzionamento del punto vendita, alla cura del servizio di vendita e post vendita, con competenze nella
realizzazione degli adempimenti amministrativi basilari, nell’organizzazione degli ambienti di vendita e degli spazi espositivi e nella predisposizione di
iniziative promozionali.
43
L’attività dell’Operatore ai Servizi di Vendita, pertanto, non si limita alla sola vendita diretta, ma si estende anche all’organizzazione del punto
commerciale, alla conoscenza dei prodotti merceologici e richiede una spiccata capacità di interagire con i potenziali clienti.
Più precisamente tale figura professionale deve essere in grado di:
Verificare la merce in entrata ed in uscita
Gestire le operazioni di carico e scarico del magazzino
Curare l’aspetto e l’igiene degli spazi espositivi
Curare l’allestimento delle vetrine
Gestire le selezione e prezzatura della merce
Curare il confezionamento degli articoli venduti
Utilizzare con professionalità tecniche di comunicazione
Utilizzare attrezzature tradizionali ed innovative del settore
Conoscere la normativa e le leggi che regolano il settore, sia civili che fiscali
Utilizzare tecniche di psicologia delle vendite
Comunicare con il cliente in lingua straniera
Avere conoscenza merceologica dei prodotti trattati Conoscere ed applicare le normative igienico-sanitarie
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
L'Operatore ai servizi di vendita può lavorare all'interno di un'organizzazione commerciale predefinita di qualsiasi
settore, food e non food, come ad esempio negozi e grandi magazzini, e nei reparti commerciali di qualsiasi azienda,
nelle diverse fasi del processo di vendita. È una figura professionale polivalente che prevede diversi sbocchi: addetto ai
reparti, cassiere, magazziniere, commesso al banco, commesso di negozio, addetto commerciale, venditore,
rappresentante. Attraverso l'esperienza di lavoro e/o successive specializzazioni, potrà assumere ruoli che richiedano
un maggior grado di responsabilità o intraprendere un'attività in proprio nel commercio al dettaglio.
In particolare, uno sbocco professionale particolarmente accattivante è quello del settore della Grande Distribuzione
Organizzata (Supermercati, Ipermercati) in qualità di:
Cassiere,
Operatore di corsia
Addetto al BLS
Operatore di reparto (gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta, salumeria etc.)
Responsabile di punto vendita
Inoltre, tale figura professionale offre la possibilità di lavorare come “Visual Merchandiser”, colui che si occupa
dell’organizzazione dell’ambiente di vendita e degli spazi espositivi, che rappresenta, attualmente, un profilo
particolarmente richiesto nel mercato del lavoro.
CARATTERISTICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE DELL’OPERATORE AMMINISTRATIVO-SEGRETARIALE
Il processo di lavoro che caratterizza tale figura professionale è quello della amministrazione e gestione aziendale.
Tale qualifica consente di svolgere attività relative alla gestione, elaborazione, trattamento ed archiviazione di
documenti e comunicazioni di diverso tipo, anche di natura amministrativo-contabile, con competenze nella
programmazione ed organizzazione di eventi e riunioni di lavoro.
Più precisamente, tale figura professionale deve essere in grado di
44
applicare tecniche di rilevazione contabile
effettuare operazioni di fatturazione
elaborare documentazione amministrativa
redigere documenti e lettere commerciali, anche in lingua straniera
relazionarsi con clienti e fornitori
curare l'organizzazione di riunioni, eventi e viaggi di lavoro
svolgere pratiche di segreteria
utilizzare procedure e strumenti informatici
applicare le norme di igiene e sicurezza sul lavoro
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
L'Operatore amministrativo-segretariale può lavorare come impiegato amministrativo (assistente amministrativo,
segretaria di direzione) in diversi settori, prevalentemente in aziende private di piccole e medie dimensioni, ma anche
in società di servizi, studi professionali, imprese no-profit. In prospettiva, da un ruolo principalmente esecutivo,
attraverso l'esperienza di lavoro o successive specializzazioni, potrà occuparsi di procedure più complesse e arrivare a
ricoprire ruoli che richiedano un maggior grado di autonomia.
PROSPETTO DELLE CLASSI DELL’IISS “FORTUNATO – SCOCA”
CLASSI I.T.E. “FORTUNATO” A.S. 2015/2016
INDIRIZZO
CLASSI
AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING
1A -1B-2A-2B-2C
AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING
4B-5B-5A.
SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALI
3A-3B-4A-4C-5C
CLASSI CORSO SIRIO I.T.E. “FORTUNATO” A.S. 2014/2015
INDIRIZZO
CLASSI
45
3AS-4AS-5AS.
CLASSI I.P.C. “SCOCA” A.S. 2015/2016
INDIRIZZO
CLASSI
OPERATORE SERVIZI VENDITA
2A -3A – 3B – 4A – 4B – 5A – 5B
OPERATORE BENESSERE
1A – 1B – 2B
Orario delle lezioni
Lunedì - Martedì - Mercoledì - Giovedì – Venerdì
Sabato
1. ora 8.10 - 9.10
2. ora 9.10 - 10.10
3. ora 10.10 - 11.10
4. ora 11.10 - 12.10
5. ora 12.10 - 13.10
6. ora 13.10 – 14.10
1. ora 8.10 - 9.10
2. ora 9.10 - 10.10
3. ora 10.10 - 11.10
46
47
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
“ESPERTO IN COMUNICAZIONE”
INDIRIZZO PROFESSIONALE
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
Profilo professionale
L’Esperto in Comunicazione è una figura professionale con una qualificata preparazione nel campo
del management comunicativo in grado di sviluppare l’efficacia del processo comunicativo
all’interno delle strutture istituzionali, di cooperare alla definizione delle strategia di relazione e di
comunicazione, di supportare la programmazione e la gestione dei singoli piani di comunicazione. Il
profilo professionale dell’Esperto in comunicazione istituzionale fa perno sullo sviluppo di
competenze utili per pianificare e gestire l’immagine dell’organizzazione e dell’ente pubblico, di
creare e mantenere le relazioni con la stampa e le istituzioni, di controllare i flussi di comunicazione
che intercorrono tra l’ente e l’ambiente esterno in cui l’ente stesso si inserisce.
Sbocchi professionali
• Attività professionali di consulenza nel settore della comunicazione per la P.A. (ad esempio presso
uffici URP, uffici comunicazione integrata);
• attività professionali di ricerca e consulenza nel settore della comunicazione per la P.A. e della
pubblicità sociale (ad esempio presso enti pubblici).
Offerta formativa
Il corso prevede:
• conoscenze di base di carattere interdisciplinare nell’area socioeconomica e gestionale;
• conoscenza (teorica e pratica) delle caratteristiche strutturali dell’organizzazione e dei suoi
processi di funzionamento;
• capacità interpretative dei fenomeni sociali;
• capacità di governo e di direzione;
• competenze nella programmazione, implementazione e manutenzione del sito web istituzionale.
48
Primo Anno :
CHI CHE COSA STRUMENTI
METODOLOGIA
ORE DOVE QUANDO
Docenti della
Scuola in Organico
Potenziato,
Docenti della
scuola preposti
all’Orientamento
Coordinatori di
Classe
Attività di Orientamento
VISIONE DEI FILM:
" Arrivederci
professore" -
"L'attimo
fuggente".
Oltre alla visione
dei film, per lo
svolgimento di
queste attività, agli
studenti saranno
proposti: seminari,
lezioni frontali in
aula, lezioni
laboratoriali,
incontri con esperti.
Gli strumenti
utilizzati saranno:
fotocopie,
materiale
fotografico, slide,
siti web,
documentari.
15 in aula e/o in
laboratorio Febbraio
Resp. le Sicurezza
dell’istituto Sicurezza nei luoghi e
negli ambienti di
lavoroCome da indicazioni
della legge 107/2015, si
presenteranno le nozioni
fondamentali sulla sicurezza
sul lavoro e l'insieme delle
misure preventive da
adottare per rendere sicuri
e salubri i luoghi di lavoro,
sì da evitare o ridurre
l'esposizione dei lavoratori
ai rischi connessi.
video e lezione
dialogata
studi di caso
12 In aula Marzo
49
Docenti di A050 e
A346 curriculari
e/o dell’organico
Potenziato
La Comunicazione:
aspetti generali della
comunicazione ed e-
comunication
Gli studenti si
immergeranno,
praticamente, nelle
dinamiche e i segreti della
comunicazione,
esplorandone gli aspetti e i
contenuti particolari.
VISIONE DEL FILM:" Oltre
Il Giardino."
flipped classroom
Problem Solving
Strategies
Video- Book
15 In
aula/Laboratori
o
Marzo/Aprile
Docenti di A019
e… curriculari e/o
dell’organico
Potenziato
La normativa di
riferimento:
decreto leg. n 196/2013
art.7 lettura e
approfondimento.
Normativa europea:
Regolamento UE
n.611/2013 in materia di
data breach
flipped classroom
Problem Solving
Strategies
Video- Book
18 In aula Marzo/Aprile
Tutor dell’azienda Tirocinio in azienda
Durante questo primo
approccio in azienda i
ragazzi potranno mettere in
pratica quanto appreso
Giffoni Movie Days :
Modulo: Youtube Star
System(26 aprile) ;
Modulo: Amore 3.0
(27 aprile), Modulo:
Reporteen Visionair (4
maggio)
25 In azienda e/o
inwork
experience nel
territorio
provinciale o
regionale.
Aprile/Maggio
L’articolazione delle competenze nel dettaglio sarà oggetto di condivisione e riprogettazione in seno
Consiglio di Classe a seguito dell’attività di monitoraggio e valutazione del percorso progettuale
stesso.
Secondo Anno
CHI CHE COSA STRUMENTI
METODOLOGIA
ORE DOVE QUANDO
Docenti interni
e/o esperti in
comunicazione
La comunicazione con i
Social Network
L’argomento in questione è
uno dei più interessanti in
quanto, consente di capire
concretamente le tecniche
e le strategie di
comunicazione mediante i
vari portali Social VISIONE
DEL FILM: " Steve Jobs ".
tutorial,
flippedclassroom 19 In laboratorio Ottobre
50
Docenti interni
e/o esperti in
comunicazione
Comunicazione efficace
Tale attività permetterà di
acquisire quelle tecniche di
comunicazione efficace per
consentire agli studenti di
identificare gli strumenti
necessari ad un tipo di
comunicazione convincente
e che possa penetrare a
tutti i livelli socio-culturali.
VISIONE DEL FILM: " Prima
la musica poi le parole".
tutorial,
flippedclassroom 20 In aula e durante
eventi organizzati
dall’istituto
scolastico
Ottobre/
Novembre
Docenti A019
interni e/o
dell’organico
potenziato
La normativa di
riferimento II parte:
Legge n. 547/1993 e
successive modifiche: frode
informatica.
Art. 640- ter C.P :
cybercrime
Normativa Europea
Direttiva n. 40/2013
relativa agli attacchi contro
i sistemi di informazione
flippedclassroom con
video
personalizzatiwebinar
&tutorial, E-Book,
Video-Seminar
15 In aula e durante
eventi organizzati
dall’istituto
scolastico
Novembre/
Inizio
Dicembre
Docenti delle
discipline
umanistiche e di
Scienze della
comunicazione.
Alla ricerca delle tracce
perdute: si procederà a
ritroso nell'analisi di filmati
e documenti che possano
consentire la ricostruzione
delle prime forme di
comunicazione: dalla
nascita del giornalismo, alla
nascita dei primi strumenti
elettronici preposti alla
diffusione delle notizie tra
le masse.
Laboratoriale
video e lezione
dialogata
30 In azienda e/o
inwork
experience nel
territorio
provinciale o
regionale.
Gennaio
Esperto in web
marketing Web Marketing
Gli studenti si
immergeranno,
praticamente, nelle
dinamiche e i segreti del
giornalismo e di come
scrivere e pubblicare un
servizio giornalistico on line
Storytelling,
Webinar
Video tutorial
Problem Solving
12 In aula Marzo
51
Resp. Sicurezza
dell’istituto Sicurezza nei luoghi e
negli ambienti di lavoro
Per il secondo anno gli
incontri sui temi della
sicurezza saranno dedicati a
momenti di recupero
informazioni attraverso un
maggiore coinvolgimento
degli studenti. Si utilizzerà
la metodologia
flippedclassroom per
entrare di più in casi reali.
Flippedclassroom
studi di caso 12 In aula Marzo
Tutor aziendale On the Job in azienda
Durante l’approccio in
azienda i ragazzi potranno
mettere in pratica quanto
appreso
On the Job con ruoli e
compiti aziendali 44 In azienda e/o
inwork
experience nel
territorio
provinciale o
regionale.
Marzo/Aprile
/Maggio
L’articolazione delle competenze nel dettaglio sarà oggetto di condivisione e riprogettazione in seno
al Consiglio di Classe a seguito dell’attività di monitoraggio e valutazione sul percorso progettuale
stesso.
Terzo anno
CHI CHE COSA STRUMENTI
METODOLOGIA
ORE DOVE QUANDO
Esperto in materie
giuridiche ed
economiche
Tecniche di Gestione Aziendale Come
gestire un’impresa, insieme a chi le
imprese le gestisce da anni a livello
nazionale e internazionale. Durante tali
incontri ci sarà il coinvolgimento di
giornalisti editori che porteranno
contributi pratici di come si scrive un
articolo di giornale
Problem Solving
Strategies
Video- Book
16 In aula Ottobre
Esperto aziendale Tecniche di Management
dell’impresa Come gestire un’impresa,
insieme a chi le imprese le gestisce da
Problem Solving
Strategies
Video- Book
10 In aula Novembre
52
anni a livello nazionale e internazionale.
Durante tali incontri ci sarà il
coinvolgimento di manager di
organizzazioni internazionali e nazionali
che porteranno contributi pratici di come
si gestisce una web tv
Docenti di Discipline
della Finanza e
Relazioni
Internazionali –
Lingue e
Letterature
Straniere anche in
organico potenziato
Service Design Thinking: può essere
definito come un approccio progettuale
sistemico per la gestione di persone,
infrastrutture, comunicazione e oggetti di
un servizio. Il suo scopo è quello di
migliorare la qualità dell’interazione tra il
fornitore di un servizio e i suoi clienti. La
particolarità del metodo del service
design è quella di ragionare nell’ottica del
cliente e di lavorare al suo fianco, o
mettersi nei suoi panni, perché il servizio
sia progettato per essere facile da capire
e perché lasci un segno positivo nel
cliente. La metodologia è utilizzata nelle
scuole sia per trovare nuove tecniche di
apprendimento, sia per l'ideazione pratica
di servizi da parte di chi conosce le
esigenze del pubblico. In questo modulo i
ragazzi imposteranno delle idee basate su
necessità reali dell’azienda apprese grazie
alle conoscenze delle tematiche
affrontate.
In base alle scelte
dell’Istituto
Scolastico
27 In aula
Gennaio
Docenti di Discipline
dell’Economia e
Finanza- anche in
organico
potenziato;
referenti di
organismi pubblici
e/o di associazioni
di categoria
Autoimprenditorialità
Gli studenti attraverso l’utilizzo di
tecniche e strumenti messi a disposizione
da organismi pubblici e/o associazioni di
categoria svilupperanno competenze per
capire se posseggono le skills utili per
diventare imprenditore e come
potenziarle.
metodologie e/o
strumenti presenti
tra le offerte
formative pubbliche
delle associazioni di
categorie come ad
esempio
www.filo.unioncame
re.com con il
software Delfi
32 In aula Gennaio
Esperto in
legislazione privacy
Legislazione sulla privacy, copyright
e contenuti online.
Problem Solving
Strategies
4 In aula Febbraio
Esperto in
Marketing Integrato
Tutor della Scuola
preferibilmente in
Organico Potenziato
In azienda: analisi e raccolta dati
per la consulenza e assistenza al
cliente
I ragazzi avranno l'opportunità di visitare
un'azienda e essere consulenti della
stessa, prima di tutto indagandone i
bisogni e poi raccogliendo dati per
iniziare campagne di comunicazione
online dedicate. In questa fase
impareranno ad interagire con il cliente
Apprendimento in
affiancamento on
site
Tablet aziendale
Pc dell’azienda di
riferimento
31 In azienda A seconda della
fiera scelta
53
ed a fare proposte concrete per
l'immagine e il brand di un'azienda.
Tutor Aziendale
Tutor della Scuola
preferibilmente in
Organico Potenziato
In ufficio – lavoro di back office
I ragazzi analizzeranno e interpreteranno
i dati raccolti dall'esperienza in azienda
(mezzi a disposizione, stato della
comunicazione, prodotto e
posizionamento) ed eventualmente
procederanno ad ideare nuove strategie
di indagine.
On the Job con ruoli
e compiti aziendali
Tablet e PC
Sito internet
aziendale
30 In
ambiente
preposto
ad attività
di back
office
Febbraio
Marzo
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
“PROGETTISTA DI APP”
INDIRIZZO TECNICO
ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
I suoi compiti prevedono:
- analisi e studio della situazione e dei dati di partenza;
– sviluppo della fase operativa e di realizzazione del prodotto vero e proprio.
– elaborazione dell’interfaccia utente;
– implementazione della soluzione a cui va affiancato, per i prodotti già esistenti, il lavoro di adattamento
alle nuove tecnologie.
E’ necessario partire innanzitutto con l’esame delle necessità dell’utente per poi procedere all’identificazione
delle caratteristiche della soluzione da proporre. Dopo aver effettuato tale indagine, il progettista di App si
attiverà per produrre l’applicazione desiderata utilizzando tools appropriati per le principali piattaforme vale
a dire: Android e IOS sviluppando un prototipo della soluzione in oggetto.
Superata la fase di “Testing”A il progettista di App procederà con la pubblicazione della stessa sui
marketplace delle due piattaforme va a dire: Playstore e Applestore, per la diffusione e la condivisione del
progetto realizzato.
Il progettista di APP generalmente opera all’interno di un team collaborando con un esperto di DB
(database), un web designer, un Webmaster e un esperto di marketing.
Il progettista di APP è, dunque, una professionalità che si trova ad interagire con figure correlate, anche se in
54
settori eterogenei tra loro. E’ il caso del web master, del web designer o del redattore in campo multimediale;
tuttavia la collaborazione coinvolge anche ruoli come l’esperto di reti locali in quanto un APP per il corretto
funzionamento può aver bisogno di interfacciarsi con un DB posizionato su un server locale.
REQUISITI
Per operare il progettista di APP deve possedere abilità che spaziano in ambiti diversi tra loro. Occorre,
infatti, sapersi muovere con padronanza e disinvoltura in un campo che si estende dalle competenze tecnico-
informatiche alle conoscenze di marketing e strategia di impresa; dalle nozioni giuridico-normative alla
capacità di costruire testi ed elaborare ambienti virtuali in maniera creativa.:
Profilo professionale
Il profilo del progettista di APP è attualmente uno tra i maggiormente consolidati della Net economy ed è tra
quelli per cui è più facile prevedere un aumento della richiesta nel giro dei prossimi anni.
Tra i tecnici che operano nell’area dello sviluppo e manutenzione, il progettista di APP si pone come
consulente per le aziende che intendono affacciarsi in rete o cimentarsi con l’e-commerce creando soluzioni
ad hoc sia dal punto di vista tecnico che da quello economico e creativo.
Infatti il suo ruolo si dispiega da principio nel farsi interprete dei bisogni e desiderata del cliente coadiuvando
quest’ultimo a elaborare gli schemi attraverso i quali presentare le informazioni.
In un secondo momento, predispone le modalità d’accesso per l’utente a tali informazioni. Sulla base di
questi presupposti procede ad implementare le soluzioni necessarie anche attraverso la creazione di prototipi
e simulazioni che illustrino la soluzione in oggetto.
Lavora come consulente o libero professionista, all’interno di un team, in collaborazione con il tecnico di reti
locali, con un esperto di marketing e con un web designer. Può lavorare presso software house orientate alla
produzione multimediale o per aziende che offrano sul mercato questo tipo di consulenza e di servizio oppure
può inserirsi come collaboratore nell’area marketing all’interno di piccole e medie imprese. Pertanto il
progettista di applicazioni multimediali adempie a numerose attività anche di natura eterogenea tra di loro. In
sostanza, è sua competenza:
- la parte progettuale concepita come creazione di un prodotto realizzato attraverso ’assemblaggio di varie
forme di comunicazione (sonoro, immagini, testo scritto, comunicazione con DB locali o in Cloud);
– la parte della diffusione del messaggio da veicolare su canali piattaforme diverse: Android, IOS ecc.;
– l’analisi e una valutazione dei costi/benefici delle soluzioni prese in esame.
Sbocchi professionali
Il progettista di APP può esercitare il suo ruolo nell’ambito di un’azienda che offra sul mercato questo tipo di
consulenza e di servizi o può inserirsi come collaboratore nell’ambito marketing all’interno di piccole e
55
medie imprese. E’ anche possibile svolgere questo ruolo da una sede di lavoro privata, attraverso telelavoro
per mezzo di un collegamento remoto.
Sono numerose le fonti concordi nel rilevare l’importanza di questo profilo professionale anche in previsioni
a lungo termine.
La comunicazione con le sue strategie e la diffusione sui nuovi media necessita di tecnici in grado di fornire
soluzioni innovative e al passo con le nuove tecnologie; il progettista di applicazioni multimediali sembra
rivestire un ruolo fondamentale in questo scenario.
Il corso prevede:
• conoscenze di base di carattere interdisciplinare nell’area socioeconomica e gestionale;
• Conoscenza (teorica e pratica) delle caratteristiche strutturali dell’organizzazione e dei suoi processi
di funzionamento;
• Capacità interpretative dei fenomeni sociali;
• Capacità di governo e di direzione;
• Utilizzo degli strumenti relativi allo sviluppo di APP;.
• Conoscenza di vari tools per lo sviluppo delle APP su varie piattaforme come Android e IOS
Primo Anno :
CHI CHE COSA STRUMENTI
METODOLOGIA
ORE DOVE QUANDO
Docenti della
Scuola in Organico
Potenziato,
Docenti della
scuola preposti
all’Orientamento
Coordinatori di
Classe
Attività di Orientamento
Seminari, lezioni
frontali in aula,
lezioni laboratoriali,
incontri con esperti.
Gli strumenti
utilizzati saranno:
fotocopie,
materiale
fotografico, slide,
siti web,
documentari.
10 in aula e/o in
laboratorio Febbraio
Resp. le Sicurezza
dell’istituto Sicurezza nei luoghi e
negli ambienti di
lavoroCome da indicazioni
della legge 107/2015, si
presenteranno le nozioni
fondamentali sulla sicurezza
sul lavoro e l'insieme delle
misure preventive da
video e lezione
dialogata studi di caso 15 In aula Marzo
56
adottare per rendere sicuri
e salubri i luoghi di lavoro,
sì da evitare o ridurre
l'esposizione dei lavoratori
ai rischi connessi.
IMAPPS Progettazione APP
40 In
aula/Laboratorio Marzo/Aprile
Docenti di A019
curriculari e/o
dell’organico
Potenziato
La normativa di
riferimento:
decreto leg. n 196/2013
art.7 lettura e
approfondimento.
Normativa europea:
Regolamento UE
n.611/2013 in materia di
data breach
flipped classroom
Problem Solving
Strategies
Video- Book
10 In aula Marzo/Aprile
Tutor dell’azienda Tirocinio in azienda
Durante questo primo
approccio in azienda i
ragazzi potranno mettere in
pratica quanto appreso
25 In azienda e/o
inwork
experience nel
territorio
provinciale o
regionale.
Aprile/Maggio
L’articolazione delle competenze nel dettaglio sarà oggetto di condivisione e riprogettazione in seno
Consiglio di Classe a seguito dell’attività di monitoraggio e valutazione del percorso progettuale stesso.
Secondo Anno
CHI CHE COSA STRUMENTI
METODOLOGIA
ORE DOVE QUANDO
Docenti interni
e/o esperti in
comunicazione
La comunicazione con i
Social Network
L’argomento in questione è
uno dei più interessanti in
quanto, consente di capire
concretamente le tecniche
e le strategie di
comunicazione mediante i
vari portali Social VISIONE
DEL FILM: " Steve Jobs ".
tutorial,
flippedclassroom 15 In laboratorio Ottobre
57
Docenti interni
e/o esperti in
comunicazione
Comunicazione efficace
Tale attività permetterà di
acquisire quelle tecniche di
comunicazione efficace per
consentire agli studenti di
identificare gli strumenti
necessari ad un tipo di
comunicazione convincente
e che possa penetrare a
tutti i livelli socio-culturali.
VISIONE DEL FILM: " Prima
la musica poi le parole".
tutorial,
flippedclassroom 10 In aula e durante
eventi organizzati
dall’istituto
scolastico
Ottobre/
Novembre
Docenti A019
interni e/o
dell’organico
potenziato
La normativa di
riferimento II parte:
Legge n. 547/1993 e
successive modifiche: frode
informatica.
Art. 640- ter C.P :
cybercrime
Normativa Europea
Direttiva n. 40/2013
relativa agli attacchi contro
i sistemi di informazione
flippedclassroom con
video
personalizzatiwebinar
&tutorial, E-Book,
Video-Seminar
15 In aula e durante
eventi organizzati
dall’istituto
scolastico
Novembre/
Inizio
Dicembre
IMAPPS Progettazione APP 40 Gennaio
Esperto in web
marketing Web Marketing
Gli studenti si
immergeranno,
praticamente, nelle
dinamiche e i segreti delle
tecniche di posizionamento
di un prodotto in web
Storytelling,
Webinar
Video tutorial
Problem Solving
10 In aula Marzo
Resp. Sicurezza
dell’istituto Sicurezza nei luoghi e
negli ambienti di lavoro
Per il secondo anno gli
incontri sui temi della
sicurezza saranno dedicati a
momenti di recupero
informazioni attraversoun
maggiore coinvolgimento
degli studenti. Si utilizzerà
la metodologia
flippedclassroom per
entrare di più in casi reali.
Flippedclassroom
studi di caso 10 In aula Marzo
Tutor aziendale On the Job in azienda
Durante l’approccio in
azienda i ragazzi potranno
mettere in pratica l’attività
progettuale realizzata in
laboratorio
On the Job con ruoli e
compiti aziendali 50 In azienda e/o
inwork
experience nel
territorio
provinciale o
regionale.
Marzo/Aprile
/Maggio
58
L’articolazione delle competenze nel dettaglio sarà oggetto di condivisione e riprogettazione in seno al
Consiglio di Classe a seguito dell’attività di monitoraggio e valutazione sul percorso progettuale stesso.
Terzo anno
CHI CHE COSA STRUMENTI
METODOLOGIA
ORE DOVE QUANDO
Esperto in materie
giuridiche ed
economiche
Tecniche di Gestione Aziendale Come
gestire un’impresa, insieme a chi le
imprese le gestisce da anni a livello
nazionale e internazionale. Durante tali
incontri ci sarà il coinvolgimento di
esperti che porteranno contributi pratici
della loro esperienza lavorativa
Problem Solving
Strategies
Video- Book
10 In aula Ottobre
Esperto aziendale Tecniche di Management
dell’impresa Come gestire un’impresa,
insieme a chi le imprese le gestisce da
anni a livello nazionale e internazionale.
Durante tali incontri ci sarà il
coinvolgimento di manager di
organizzazioni internazionali e nazionali
che porteranno contributi pratici di come
si gestisce un prodotto nel web
Problem Solving
Strategies
Video- Book
15 In aula Novembre
Docenti di Discipline
della Finanza e
Relazioni
Internazionali –
Lingue e
Letterature
Straniere anche in
organico potenziato
Service Design Thinking: può essere
definito come un approccio progettuale
sistemico per la gestione di persone,
infrastrutture, comunicazione e oggetti di
un servizio. Il suo scopo è quello di
migliorare la qualità dell’interazione tra il
fornitore di un servizio e i suoi clienti. La
particolarità del metodo del service
design è quella di ragionare nell’ottica del
cliente e di lavorare al suo fianco, o
mettersi nei suoi panni, perché il servizio
sia progettato per essere facile da capire
e perché lasci un segno positivo nel
cliente. La metodologia è utilizzata nelle
scuole sia per trovare nuove tecniche di
apprendimento, sia per l'ideazione pratica
di servizi da parte di chi conosce le
esigenze del pubblico. In questo modulo i
ragazzi imposteranno delle idee basate su
necessità reali dell’azienda apprese grazie
alle conoscenze delle tematiche
In base alle scelte
dell’Istituto
Scolastico
10 In aula
Gennaio
59
affrontate.
Docenti di Discipline
dell’Economia e
Finanza- anche in
organico
potenziato;
referenti di
organismi pubblici
e/o di associazioni
di categoria
Autoimprenditorialità
Gli studenti attraverso l’utilizzo di
tecniche e strumenti messi a disposizione
da organismi pubblici e/o associazioni di
categoria svilupperanno competenze per
capire se posseggono le skills utili per
diventare imprenditore e come
potenziarle.
metodologie e/o
strumenti presenti
tra le offerte
formative pubbliche
delle associazioni di
categorie come ad
esempio
www.filo.unioncame
re.com con il
software Delfi
15 In aula Gennaio
Esperto in
legislazione privacy
Legislazione sulla privacy, copyright
e contenuti online.
Problem Solving
Strategies
Prezi
15 In aula Febbraio
IMAPPS
Progettazione APP
45 Marzo
Tutor Aziendale
Tutor della Scuola
preferibilmente in
Organico Potenziato
In ufficio – lavoro di messa a punto
dei progetti
Durante la fase finale in azienda i ragazzi
potranno mettere in pratica le APP da
essi stessi create
On the Job con ruoli
e compiti aziendali
Tablet e PC
Sito internet
aziendale
40 In
ambiente
preposto
ad attività
di back
office
Aprile/maggio
60
ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO
Il Dirigente Scolastico
Dott. Severino Loiaco
Il Dirigente Scolastico svolge un ruolo di particolare complessità e specificità, caratterizzato dall’essere preposto al
corretto ed efficace funzionamento dell’Istituzione scolastica autonoma, dalla pluralità di relazioni istituzionali che,
pur nel contesto di una piena autonomia, derivano dall’oggettiva coesistenza di legislazioni esclusive concorrenti e
dalla progressiva innovazione del sistema dell’istruzione. Il Dirigente scolastico, in coerenza con il profilo delineato
nell'art.25 del d.lgs. 165/2001 e nel rispetto delle competenze degli organi collegiali e di quelle attribuite dall’art. 3
del DPR n. 275 / 99, assicura il funzionamento generale dell'unità scolastica. Nella sua autonomia funzionale, entro il
sistema di istruzione e formazione, il Dirigente Scolastico:
promuove e sviluppa l'autonomia sul piano gestionale e didattico;
promuove l'esercizio dei diritti costituzionalmente tutelati, quali il diritto all'apprendimento degli alunni, la libertà di insegnamento dei docenti, la libertà di scelta educativa da parte delle famiglie;
assume le decisioni che consentono l’attuazione del P.T.O.F., sulla base degli indirizzi e delle scelte organizzative adottate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d’Istituto;
predispone la pianificazione annuale delle attività formative, didattiche, pedagogiche, le loro modalità di attuazione che sottopone al Collegio Docenti per la relativa delibera;
presiede e coordina i lavori del Collegio dei docenti, della Giunta Esecutiva, dei Consigli di classe e su delega del presidente coordina i lavori del Consiglio d’Istituto;
forma le classi ed autorizza le riunioni;
è responsabile della sicurezza;
rappresenta la scuola e vigila su tutti gli aspetti della vita scolastica;
è titolare delle relazioni sindacali all’interno dell’Istituto
La gestione dell’attività didattica è affidata al Dirigente Scolastico, affiancato dal Consiglio d’istituto, dal Collegio
docenti e dai Consigli di classe, ciascuno per le proprie competenze.
Collaboratori del Dirigente Scolastico
Prof.ssa Antonella Paolillo
Prof. Giacomo Panariello
61
Nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative il Dirigente Scolastico nomina due collaboratori per garantire i
collegamenti informativi quotidiani con le sedi associate e per essere supportato nell'organizzazione delle attività
didattiche formative correlate al POF.
Funzioni Strumentali
Le funzioni strumentali sono individuate con delibera del Collegio dei docenti per la realizzazione e la gestione del
Piano Triennale dell’Offerta Formativa dell’Istituto e per la realizzazione di progetti formativi ritenuti prioritari, d’intesa
con enti ed istituzioni esterni alla scuola.
Le aree d’intervento individuate per il corrente anno scolastico sono le seguenti:
AREA 1: GESTIONE DEL PTOF E DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO;
AREA 2: SERVIZI DI SUPPORTO AGLI STUDENTI. ACCOGLIENZA;
AREA 3: RAPPORTI SCUOLA-ISTITUZIONI ESTERNE-MONDO DEL LAVORO-IeFP;
AREA 4: ORGANIZZAZIONE DIDATTICA LABORATORIALE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA;
Giunta Esecutiva
Eletta all'interno del Consiglio d'Istituto, la Giunta Esecutiva è composta da un docente, un impiegato amministrativo o tecnico o
ausiliario, da un genitore e da uno studente. E’ presieduta dal dirigente scolastico, che ne fa parte di diritto così come il direttore
dei servizi generali e amministrativi (quest’ultimo svolge la funzione di segretario della giunta stessa). Cura l'esecuzione delle
delibere del Consiglio di Istituto; predispone il bilancio preventivo e il conto consuntivo; prepara i lavori del consiglio di istituto,
fermo restando il diritto di iniziativa del consiglio stesso, e cura l'esecuzione delle relative delibere. Propone al Consiglio di istituto il
programma delle attività finanziarie della scuola, in linea con gli obiettivi da realizzare, e l'utilizzo delle risorse coerentemente con
le indicazioni del P.O.F.
Consiglio di Istituto
Il Consiglio d’Istituto, l’organo collegiale in cui sono rappresentate tutte le componenti scolastiche, ha durata triennale ed è così
composto per il corrente anno scolastico:
62
a) membro di diritto: il Dirigente Scolastico;
b) membri eletti: 4 genitori, 4 studenti, 7 docenti, 2 non docenti;
Il Consiglio d'Istituto :
Approva il bilancio preventivo e il conto consuntivo;
Delibera sull'acquisto dei materiali di consumo, delle attrezzature e dei sussidi didattici;
Adotta il regolamento interno;
Delibera i criteri di programmazione delle attività parascolastiche, interscolastiche ed extrascolastiche (corsi di recupero e sostegno, visite guidate, viaggi d’istruzione, ecc.);
Adotta, sentito il collegio dei docenti, i criteri relativi alla formazione delle classi e del calendario scolastico, adattandolo alle necessità locali.
Esprime parere sull'andamento generale dell'Istituto.
Assemblea ATA
Le assemblee del personale ATA sono convocate dal D.S.G.A. e/o da un terzo dei componenti del personale previa richiesta al
Dirigente Scolastico, in orario extrascolastico.
Assemblea Alunni
Le assemblee degli studenti devono essere un momento di formazione e devono tendere alla loro maturazione e responsabilità.
Possono essere di classe e d’istituto; possono assistervi, oltre al Dirigente Scolastico o a un suo delegato, anche gli insegnanti che lo
desiderano. La richiesta di convocazione con l’orario di svolgimento, l’ordine del giorno e la firma dei professori che mettono
a disposizione le ore deve essere presentata alla Presidenza almeno cinque giorni prima. Non si può svolgere più di una assemblea
di classe della durata di due ore e una d'Istituto al mese. Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni.
Assemblea Genitori
Le assemblee di classe dei genitori sono convocate dai rispettivi rappresentanti, fuori dagli orari scolastici, previa richiesta al
Dirigente Scolastico. La richiesta deve pervenire almeno cinque giorni prima e deve indicare espressamente la data, l’orario e
l’ordine del giorno. Il verbale della riunione viene portato a conoscenza della Dirigenza. Il Dirigente Scolastico può intervenire a tali
assemblee.
Comitato Valutazione
E’ formato dal Dirigente Scolastico e da 4 docenti. Il Comitato dura in carica un anno scolastico e si riunisce una volta all’anno per
formulare giudizio di immissione o non immissione in ruolo dei docenti neo assunti a tempo indeterminato.
Collegio Docenti
63
Il Collegio dei Docenti è composto da tutti i docenti in servizio presso l’Istituto. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico. Il Collegio
Docenti si insedia all’inizio di ogni anno scolastico e si riunisce in seduta plenaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la
necessità o quando ne faccia richiesta almeno un terzo dei suoi componenti.
Il Collegio Docenti:
ha potere deliberativo in ordine al funzionamento didattico e al Piano dell'offerta Formativa, anche al fine di adeguare il programma alle necessità locali e di agevolare il raccordo interdisciplinari;
formula proposte per la formazione delle classi;
provvede all'adozione dei libri di testo ed alla scelta del materiale didattico e scientifico;
provvede ad iniziative di aggiornamento e sperimentazione;
esamina i problemi del ritardo nell'apprendimento, e formula adeguate proposte d'intervento;
elegge i docenti titolari delle funzioni strumentali e il Comitato di valutazione del servizio dei docenti;
svolge la sua attività mediante riunioni plenarie e gruppi di lavoro.
Consiglio di Classe
Il Consiglio di classe è composto da tutti i docenti della classe, da due rappresentanti eletti dai genitori degli alunni della classe e da
due rappresentanti degli studenti eletti dagli studenti della classe. E’ presieduto dal Dirigente Scolastico, per delega, dal
coordinatore di classe. Il Consiglio di classe, con la sola presenza della componente docenti, ha competenza sulla realizzazione del
coordinamento didattico della classe, sui rapporti interdisciplinari, sulla valutazione periodica e finale degli alunni, ecc.; nella forma
allargata è la sede più diretta per coordinare ed ampliare la collaborazione tra le componenti scolastiche, formula proposte al
Collegio Docenti e al Consiglio d’Istituto in ordine all’azione educativa e didattica e alle iniziative di sperimentazione e ha il compito
di agevolare i rapporti tra tutte le componenti scolastiche che vivono in forma diretta l'esperienza formativa.
PERSONALE A.T.A.
FUNZIONE NUMERO
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI:
DOTT.SSA GIUSEPPE GALLO 1
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI:
AMOROSO MARIA
BARBARISI ANGELINA
FESTA MASSIMO
IAPICCA GENNARO
MANCINI MARIA TERESA
5
64
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza
esterna. Sovraintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo-contabili e ne cura l’organizzazione
svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti dal personale ATA rispetto
agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti dal Dirigente Scolastico. Ha autonomia operativa e responsabilità diretta nella
definizione e nell’esecuzione degli atti a carattere amministrativo-contabile, di ragioneria e di economato. Firma tutti gli atti di
sua competenza. L’espletamento delle funzioni è volto ad assicurare l’unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e
generali della scuola in coerenza e strumentalmente rispetto alle finalità ed obiettivi dell’istituzione scolastica, in particolare
del piano dell’offerta formativa.
Assistente amministrativo
Il personale di segreteria assicura la tempestività del servizio ed il rispetto dei tempi e delle procedure per il disbrigo delle
pratiche. A margine di ogni pratica è apposta la sigla dell’esecutore materiale dell’atto, sottoposto alla firma del Dirigente
Scolastico. Nei rapporti con l’utenza, l’addetto amministrativo dovrà mantenere un comportamento rispettoso e dovrà
fornire tutte le informazioni cui abbia titolo nel rispetto della legge sulla trasparenza (L. n. 241/90). Le segreterie sono tenute
a rendere pubblico l’orario di apertura degli sportelli, compreso quello pomeridiano, e tale servizio dovrà essere garantito. Il
personale amministrativo è tenuto al rispetto del segreto d’ufficio e alla tutela dei dati personali (D.lgs. 196/03).
ASSISTENTI TECNICI:
DI BENEDETTO ENRICO
FERRUCCI GIUSEPPE
2
COLLABORATORI SCOLASTICI:
CAPUTO ANNA
CARDILLO CIRIACO
DAVIDDE ANTONIETTA
ESPOSITO LUCIA
FIERRO DOMENICO
NUTILE MARIO
PESCE BIAGIO
VALENTINO PATRIZIA
8
65
Collaboratore scolastico
E’ addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza degli alunni nei periodi immediatamente
antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche.
Vigila sugli alunni al cambio dell’ora e durante l’intervallo, collabora coi docenti sostituendoli in caso di necessità, presta ausilio
materiale agli alunni portatori di handicap, esercitando incarico specifico conferito dal Dirigente Scolastico (Tab. A, Area A del
CCNL). Riferisce al Dirigente o ai suoi collaboratori sulle assenze dei docenti nelle classi, anche nel cambio dell’ora, al fine della
tempestiva sostituzione dei medesimi. E’ impegnato a rendere e a conservare l’ambiente scolastico pulito e accogliente.
Assistente tecnico
E’ responsabile del laboratorio in cui presta attività di assistenza tecnica agli alunni e ai docenti, per 28 ore durante le attività
didattiche e per ulteriori 8 ore durante le attività di manutenzione delle apparecchiature. L’assegnazione dei laboratori e
l’orario di servizio sono curati dal Dirigente Scolastico, dovendosi necessariamente collegare con quello dei docenti e degli
I.T.P. in compresenza.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
Criteri per la formazione delle classi
Con delibera del Consiglio d’ Istituto sono stati definiti i criteri di formazione delle classi secondo quanto riportato nel seguito.
Classi prime
Destinazione nella stessa classe degli alunni con difficoltà a raggiungere la sede per limitato numero di corse dei mezzi pubblici di trasporto;
Sorteggio fra alunni con uguale valutazione e suddivisione degli stessi nelle classi;
Rispetto delle parentele;
Rispetto della provenienza dalla stessa località;
Accoglimento di richieste personali, ove possibile; Classi intermedie
Continuità automatica;
Criterio del sorteggio, nel caso di diminuzione delle classi; Classi terze
Criterio del sorteggio, nel rispetto dell’indirizzo prescelto;
Assegnazione delle classi ai docenti
Il Dirigente Scolastico, su proposta degli organi collegiali, procede alla formulazione dei criteri per l'assegnazione delle
classi ai docenti. I criteri adottati nel corrente anno scolastico sono:
Priorità dell’interesse generale su quello individuale;
Continuità didattica;
Precedenza nella graduatoria d’istituto;
66
Motivata richiesta dell’interessato entro i termini prescritti, positivamente valutata dal Dirigente.
L’ORGANICO DEL FORTUNATO-SCOCA
N. Cognome Nome Classe
concors
o
Ore
Fortunato Scoca
1 Acierno Emanuela API NA A050 4 h
2 Aquino Maurizio S.A. A013 4 h
3 Aquino Teresa A017 21 h
4 Arena Rosa A036 6 h
5 Auciello Carmen A039 15 h 2 h
6 Basile Angela A060 14 h 4 h
7 Belfatto Teresa A050 18 h
8 Caggiano Enzo A019 14 h
9 Capasso Antonietta M. A019 18 h
10 Costantini Mirella A346 18 h 3 h
11 Cozzolino Anna A017 10 h
12 Cutugno Annamaria A048 22 h + 4 h
13 D’Argenio Rosetta A076 18 h
14 De Anseris Nerina A047 22 h
15 De Luca Eleonora A346 18 h
16 Della Pia Rosanna A017 18 h
17 Dello Russo Alba A050 18 h
18 De Vito Stefania S.A. R.C. 5 h 13 h
67
19 Di Fronzo Maria A017 21 h
20 Di Paola Luigi A019 18 h
21 D’Urso Rosalba S.A. A060 6 h 11 h
22 Ercolino Angelina S.A. A017 8 h 2 h
23 Ergastolo Angela A246 6 h 12 h
24 Ferullo Francesco A029 18 h
25 Fierro Maria A017 18 h
26 Fiore Francesco A036 6 h 12 h
27 Fricchione Linda Virginia A048 8 h 6 h
6 h
28 Gaeta Lucia A017 18 h
29 Galasso Anella A019 18 h
30 Giammarino Carmela A019 18 h
31 Guerriero Luigi A048 18 h
32 Guglielmo Francesco A038 2 h 110 h
6 h
33 Iandiorio Antonella API NA A246 18 h
34 Iannone Gerarda A050 20 h
35 Iscaro Liana A042 18 h
36 Lavanga Agricolo A017 8h + 1 disp
8 h
37 Leccese Mariella A346 18 h
38 Luciano Antonio A029 18 h
39 Maietta Costantino A029 4 h 2 h 12 h
40 Malanga Maria DOP A075 16 h disp. 2 h
41 Martino Elda A050 6 h 9 h
4 h
68
42 Orabona Maria A246 3 h 15 h
43 Pacilio Massimo A050 18 h
44 Paolillo Antonella A042 17 h 1 h
45 Papa Olga A029 4 h 14 h
46 Pisani Marina A042 8 h 7 h
4 h
47 Piscopo Raffaella A050 18 h
48 Reppucci Lucia C 300 15 h 4 h
49 Roca Anna Rita A346 12 h 6 h
50 Spagnuolo Erminia R.C. 13 h 5 h
51 Spina Elvia Cong. Biennale R.C. 5 h 13 h
52 Tomeo Anna A050 18 h
53 Troisi Michele A050 18 h
54 Urciuoli Elena A246 21 h
55
Cognome Nome Classe
concorso
Fortunato
SIRIO
Ore
sett.li
1 Acierno Emanuela API NA A050 15 h ITC “Fortunato” - Diurno 4 h
2 Argenziano Cinzia A019 12 h
3 Ercolino Angelina A042 2 h
4 Fricchione Linda Virginia A048 6 h
5 Musto Gina A246 6 h
6 Paolillo Antonella A042 1 h ITC “Fortunato” - Diurno 17 h
7 Pennacchio Felice A017 5 h
69
8 Sfera Filomena A346 6 h IPC “Scoca” - Avellino 18 h
9 Trojano Luigi A017 11 h ITC “Fortunato” - Diurno 8 h
Elenco docenti di Sostegno Tit. “Scoca” – A.S. 2015/2016
N Cognome Nome Disciplina – Area
1 Capone Simona AD03
2 Colella Filomena AD01
3 Galasso Meoli Nicoletta AD02
4 Maligieri Ida AD02
5 Musto Gina AD02 + 6 h A246 Serale
6 Pacifico S.A. Annunziata AD03
7 Panariello Giacomo AD02
8 Penna Maria AD03
9 Sfera Filomena AD02 + 6 h A246 Serale
11 Trodella Marianna AD03
12
Elenco docenti di Sostegno Tit. Fortunato – A.S. 2015/2016
N Cognome Nome Disciplina - Area
1 Coluccino Patrizia AD02
2 Esposito Clelia AD03
3 Todisco Gianluca AD03
4
Elenco docenti sul Potenziamento – A.S. 2015/2016
N Cognome Nome Disciplina - Area
70
1 Ciriello Filippo AD03
2 Giordano Clelia Clara A019
3 Ivone Maria Gabriella A019
4 Lambiase Fatima A346
5 Lepore Matilde A060
6 Maccariello Domenico A048
7 Pellecchia Anna Maria A050
8 Troisi Anna Maria AD02
NUMERO DEGLI ALLIEVI
CLASSI PRIME 90
CLASSI SECONDE 93
CLASSI TERZE 95
CLASSI QUARTE 80 CLASSI QUINTE 81
TOTALE: 439
71
LA VALUTAZIONE
Al fine di rendere omogeneo in tutte le classi e in tutte le sedi il sistema di valutazione degli alunni, l’istituto
“Fortunato-Scoca” ha stabilito i criteri di valutazione a cui ogni consiglio di classe farà riferimento, pur rimanendo
sovrano ed autonomo nelle sue deliberazioni. Si cercherà di equilibrare due principi (vedi anche Tabella di
corrispondenza tra voto e conoscenze, competenze e abilità):
Oggettività: per garantire uniformità alle valutazioni, per non creare squilibri tra alunni e sezioni, per andare incontro alle esigenze di giustizia e trasparenza dei discenti e delle famiglie.
Individualizzazione: per tener conto delle differenze sociali e culturali di partenza dell’ambiente e del pendolarismo, della personalità di ogni singolo allievo e/o classe.
La valutazione, quale strumento di controllo che accompagna il processo di insegnamento-apprendimento, è
finalizzata all’accertamento dei livelli di conoscenze, competenze e abilità raggiunti dagli alunni. La valutazione del
lavoro scolastico è diversa a seconda che sia effettuata durante o alla fine del processo educativo e quindi può essere
suddivisa in :
Valutazione diagnostica: si attua attraverso i colloqui iniziali e le prove di ingresso, si propone di accertare il
livello culturale degli alunni in relazione al possesso di conoscenze, abilità e competenze ed è utilizzata dal consiglio di
classe per formulare la programmazione-didattico disciplinare annuale e serve ai docenti per redigere la
programmazione disciplinare.
Valutazione formativa: fornisce indicazioni sullo svolgimento del processo educativo, interessa brevi tratti di
percorso, si occupa di un limitato numero di obiettivi, registra il livello di progresso degli studenti e consente di
organizzare strategie di recupero in itinere. Attraverso la valutazione formativa i docenti possono valutare l’efficacia
della loro azione didattica in relazione alle metodologie e alle strategie educative. La valutazione formativa concorre
pertanto anche alla valutazione del processo di insegnamento-apprendimento.
Valutazione sommativa: viene proposta per ciascuna disciplina e valuta l’esito del processo di apprendimento
mediante un voto finale che tenga conto del risultato di tutte le attività che hanno contribuito allo svolgimento delle
attività didattiche.
TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTO E CONOSCENZE, COMPETENZE, ABILITA’
CONOSCENZE COMPETENZE ABILITA’ VOTO IN DECIMI
Complete, ampliate
con approfondimenti
autonomi
Affronta autonomamente anche compiti
complessi, applicando le conoscenze e le
procedure in modo corretto e creativo
Organizza in modo autonomo le
conoscenze, stabilisce relazioni tra ambiti
pluridisciplinari, documenta e analizza il
proprio lavoro in modo critico, cerca
soluzioni adeguate per situazioni nuove.
9 - 10
Ottimo/eccellente
Complete e
approfondite
Esegue compiti impegnativi e sa applicare
i contenuti e le procedure, pur con
qualche incertezza in nuovi contesti
In modo autonomo sa organizzare e
analizzare le conoscenze acquisite ;
compie anche alcuni collegamenti e sa
8
Buono
72
valutare in modo abbastanza personale.
Soddisfacenti, ma non
approfondite
Esegue correttamente compiti semplici ;
sa applicare i contenuti e le procedure
anche in compiti più complessi pur con
alcune incertezze
Non ha piena autonomia, ma è un
diligente ed affidabile esecutore ; coglie
gli aspetti essenziali degli argomenti
proposti
7
Discreto
Complessivamente
accettabili, ma non
estese e/o profonde
Esegue semplici compiti senza errori
sostanziali ; affronta compiti più
impegnativi con qualche difficoltà
Coglie gli aspetti fondamentali, ma le sue
analisi non sono sempre puntuali
6
Sufficiente
Superficiali, incerte e
non complete
Applica le conoscenze minime senza
commettere gravi errori, ma con
imprecisioni
Analizza con difficoltà temi, questioni e
problemi. Guidato e sollecitato sintetizza
le conoscenze e sulla loro base effettua
semplici valutazioni.
5
Mediocre
Frammentarie e
piuttosto superficiali
Riesce ad applicare le conoscenze in
compiti semplici, ma commette errori
anche gravi nell’esecuzione.
Ha difficoltà a cogliere i concetti e le
relazioni essenziali, quindi le analisi e
sintesi sono parziali ed imprecise.
4
Insufficiente
Molto scarse e
gravemente lacunose
Non riesce ad applicare le conoscenze
neppure in compiti semplici.
Non sa effettuare le analisi e le sintesi più
elementari.
1 – 3 Assolutamente
insufficiente
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
Il voto di condotta viene attribuito dall'intero Consiglio di classe riunito per gli scrutini intermedi e finali o per gli
scrutini o dopo gli accertamenti per la sospensione di giudizio in base ai seguenti criteri:
• Comportamento
• Atteggiamento e partecipazione attiva alle lezioni
• Frequenza e puntualità
• Rispetto dei regolamenti d'Istituto e di disciplina. Sanzioni disciplinari
• Uso del materiale e delle strutture della scuola
• Rispetto degli impegni scolastici e collaborazione con insegnanti e compagni
73
Voto Obiettivo Indicatori Descrittore
10/9
Acquisizione di una
coscienza morale e
civile
Comportamento L’alunno/a è sempre corretto con i docenti, con i compagni,
con il personale della scuola. Rispetta gli altri e i loro diritti,
nel riconoscimento delle differenze individuali.
Uso delle strutture della scuola Utilizza in maniera responsabile il materiale e le strutture
della scuola.
Rispetto del regolamento Rispetta il regolamento. Non ha a suo carico provvedimenti
disciplinari.
Partecipazione alla
vita didattica
Frequenza Frequenta con assiduità le lezioni e rispetta gli orari. Nel caso
di assenze giustifica con tempestività
Partecipazione al dialogo
educativo e didattico
Segue con interesse continuo le proposte didattiche e
collabora attivamente alla vita scolastica.
Rispetto delle consegne Assolve alle consegne in maniera puntuale e costante. E’
sempre munito del materiale necessario.
8
Acquisizione di una
coscienza morale e
civile
Comportamento Nei confronti dei docenti, dei compagni e del personale della
scuola è sostanzialmente corretto. Rispetta gli altri e i loro
diritti.
Uso delle strutture della scuola Non sempre utilizza al meglio il materiale e le strutture della
scuola
Rispetto del regolamento Il comportamento è corretto e rispettoso delle regole
Partecipazione alla
vita didattica
Frequenza Frequenta con regolarità lezioni, ma talvolta non rispetta gli
orari
Partecipazione al dialogo
educativo e didattico
Segue con sufficiente partecipazione le proposte didattiche e
generalmente collabora alla vita scolastica
Rispetto delle consegne Nella maggioranza dei casi rispetta le consegne ed è
solitamente munito del materiale necessario.
Acquisizione di una
coscienza morale e
civile
Comportamento Il comportamento dell’alunno nei confronti dei docenti, dei
compagni e del personale della scuola non sempre è
corretto. Talvolta mantiene atteggiamenti poco rispettosi
degli altri e dei loro diritti.
Uso delle strutture della scuola Utilizza in maniera non accurata il materiale e le strutture
della scuola.
Rispetto del regolamento Talvolta non rispetta il regolamento, riceve richiami verbali e
74
7
ha a suo carico richiami scritti.
Partecipazione alla
vita didattica
Frequenza Si rende responsabile di assenze e ritardi, e non giustifica
regolarmente.
Partecipazione al dialogo
educativo e didattico
Segue in modo passivo e marginale l’attività scolastica
Collabora raramente alla vita della classe e dell’istituto..
Rispetto delle consegne Molte volte non rispetta le consegne e a volte non è munito
del materiale scolastico.
6
Acquisizione di una
coscienza morale e
civile
Comportamento Il comportamento dell’alunno nei confronti dei docenti, dei
compagni e del personale della scuola è qualche volta poco
corretto. Raramente mantiene atteggiamenti poco rispettosi
degli altri e dei loro diritti.
Uso delle strutture della scuola Utilizza in maniera trascurata il materiale e le strutture della
scuola.
Rispetto del regolamento Viola il regolamento in condizioni particolari. Riceve
ammonizioni verbali e scritte.
Partecipazione alla
vita didattica
Frequenza Si rende responsabile di assenze e ritardi strategici, e non
giustifica regolarmente.
Partecipazione al dialogo
educativo e didattico
Partecipa con inadeguato interesse al dialogo educativo ed è
spesso fonte di disturbo durante le lezioni.
Rispetto delle consegne Rispetta le consegne, tranne in rari casi, saltuariamente.
Spesso non è munito del materiale scolastico
5
Acquisizione di una
coscienza morale e
civile
Comportamento Si comporta in modo irrispettoso nei confronti dei docenti,
degli alunni e del personale della scuola.
Uso delle strutture della scuola Utilizza in maniera trascurata e irresponsabile il materiale e
le strutture della scuola.
Rispetto del regolamento Viola di continuo il regolamento. Riceve ammonizioni verbali
e scritte e/o viene sanzionato con l’allontanamento dalla
comunità scolastica per violazioni anche gravi per un periodo
non superiore a 5 giorni.
Partecipazione alla
vita didattica
Frequenza Si rende responsabile di ripetute assenze e/o ritardi che
restano ingiustificati o che vengono giustificati in ritardo.
Partecipazione al dialogo
educativo e didattico
Non dimostra alcun interesse per il dialogo educativo ed è
sistematicamente fonte di disturbo durante le lezioni.
Rispetto delle consegne Non rispetta le consegne. Sistematicamente è privo del
materiale scolastico.
Acquisizione di una Comportamento Si comporta in modo irrispettoso nei confronti dei docenti,
75
4
coscienza morale e
civile
degli alunni e del personale della scuola.
Uso delle strutture della scuola Utilizza in maniera trascurata e irresponsabile il materiale e
le strutture della scuola.
Rispetto del regolamento Viola di continuo il regolamento. Riceve ammonizioni verbali
e scritte e/o viene sanzionato con l’allontanamento dalla
comunità scolastica per violazioni anche gravi per un periodo
superiore a 5 giorni.
Partecipazione alla
vita didattica
Frequenza Si rende responsabile di ripetute assenze e/o ritardi che
restano ingiustificati o che vengono giustificati in ritardo.
Partecipazione al dialogo
educativo e didattico
Non dimostra alcun interesse per il dialogo educativo ed è
sistematicamente fonte di disturbo durante le lezioni.
Rispetto delle consegne Non rispetta le consegne. Sistematicamente è privo del
materiale scolastico.
TABELLA SINTETICA
I TRIMESTRE: settembre-dicembre
ASSENZE INDIVIDUALI
ASSENZE COLLETTIVE
RITARDI/USCITE ANTICIPATE
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
VOTO DI CONDOTTA
Da 9 a 11 1 collettiva e oltre 9 individuali
Fino a 11 2 note Un voto in meno
Oltre 11 assenze 2 collettive 6 individuali
Oltre 11 Oltre 2 note Due voti in meno
PENTAMESTRE: gennaio-giugno
ASSENZE INDIVIDUALI
ASSENZE COLLETTIVE
RITARDI/USCITE ANTICIPATE
PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
VOTO DI CONDOTTA
Da 15 a 11 1 collettiva e oltre 12 individuali
Da 18 a 22 2 note Un voto in meno
Oltre 18 assenze 2 collettive Oltre 22 individuali
Oltre 22 Oltre 2 note Due voti in meno
Incidenza delle sanzioni disciplinari sul voto di condotta
Ai fini un più chiaro rapporto tra le sanzioni disciplinari e l’attribuzione del voto in condotta si precisa quanto segue:
1. I richiami verbali non hanno un’incidenza diretta sul voto di condotta, ma, se ripetuti, contribuiscono a determinare un quadro generale di scarso rispetto delle regole di comportamento.
2. Un solo richiamo scritto senza convocazione dei genitori, esclude automaticamente dalla fascia del voto 10, ma se non intervengono ulteriori fattori negativi e tenuto conto delle circostanze del richiamo stesso, può ancora permettere l’accesso alla fascia del voto 9.
3. Due o più richiami scritti, con o senza convocazione dei genitori, escludono automaticamente dalla fascia del voto 9/8. 4. Più sospensioni o una sola sospensione superiore a cinque giorni, se non sono seguite da una chiara dimostrazione di
recupero comportamentale, escludono dalla sufficienza in condotta.
76
Gestione delle assenze - Il libretto delle giustificazioni
Le assenze degli alunni vanno giustificate sull’apposito libretto delle giustificazioni. Gli alunni maggiorenni possono farne richiesta direttamente. Per gli alunni minorenni il ritiro avviene da parte dei genitori.
L’insegnante della prima ora è delegato alla giustifica e ne prende nota sul registro di classe. Per le assenze che superano i 5 gg., oltre alla giustifica, è richiesto il certificato medico d’idoneità alla frequenza.
Gli alunni che dimenticano la giustifica sono ammessi alle lezioni, sempre dall’insegnante della prima ora, che prende nota sul registro dell’obbligo dell’alunno di giustificare il giorno successivo. Nell’eventualità di una nuova dimenticanza l’alunno va mandato dal Dirigente o un suo collaboratore, il quale assumerà le decisioni del caso.
Gli alunni impegnati in attività extracurriculari d’Istituto saranno presenti sul registro di classe ma saranno assenti su quello personale del docente.
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Agli allievi che concludono positivamente il secondo anno viene rilasciata una certificazione delle competenze
acquisite negli ambiti: asse dei linguaggi, asse storico - sociale, asse matematico, e asse scientifico – tecnologico. La
certificazione delle competenze acquisite dagli allievi dell'Istituto è affidata al Dirigente Scolastico e ai Docenti.
Eventuali competenze aggiuntive, acquisite dagli allievi in percorsi di sviluppo degli apprendimenti e in attività
formative extrascolastiche valgono come credito formativo solo se certificati dagli enti esterni e riconosciute dai
Consigli di classe dell'Istituto. I documenti di certificazione rilasciati sono omologati sui modelli di certificazione forniti
dal Ministero della Pubblica Istruzione e rendono trasparente il percorso formativo dell'allievo anche nella
prospettiva transnazionale della libera circolazione dei titoli di studio.
IPC “Scoca” - Certificazione dell'esame di qualifica. Precedente alla riforma degli Istituti Professionali attuata con il
D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87
Al termine del terzo anno gli allievi dell’IPC “Scoca” sostengono l'esame per il conseguimento del diploma di
qualifica. Esso si articola in due fasi:
1) ammissione attraverso la valutazione:
prove strutturate finali (disciplinari o interdisciplinari)
curriculum dell’alunno
apprendimento (cognitivo, affettivo, psicomotorio) rispetto agli obiettivi fissati dal Consiglio di classe
2) esame di qualifica che consta di due prove integrate pluridisciplinari:
area linguistico-espressiva: prova di accertamento delle abilità linguistico espressive e delle capacità di comprensione e valutazione;
area tecnico–scientifica o pratica laboratoriale: prova di accertamento delle competenze ed abilità professionali; è richiesta la soluzione di un caso pratico.
Eventuale colloquio, a richiesta del candidato o della Commissione. Per l'attribuzione del voto finale di qualifica, alle
prove di esame vengono assegnati 10 punti così suddivisi: 5 punti alla prima prova, 5 punti alle prove di indirizzo.
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La Commissione d' esame è composta dal Dirigente Scolastico, che la presiede, da tutti i docenti della classe e da un
esperto appartenente al mondo aziendale e designato dal Capo di Istituto su segnalazione degli organismi
imprenditoriali.
LE INDICAZIONI DELLA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE PROFESSIONALE (D.P.R. del 15 marzo 2010 n. 87)
La Riforma degli Istituti Professionali attuata con il D.P.R. 15 marzo 2010 n. 87, ha previsto l’inizio di una nuova
stagione per l’istruzione professionale di Stato, con il passaggio al nuovo ordinamento dei “Percorsi di Istruzione e
Formazione Professionale”, a norma dell’art. 27, comma 2, del D.lgs 17 ottobre 2005 n. 226.
In base alla suddetta Riforma, gli Istituti Professionali non possono più rilasciare al termine del terzo anno le vecchie
qualifiche triennali, in quanto, il rilascio dei titoli e delle qualifiche a carattere professionalizzante, triennali e
quadriennali, diventa di esclusiva competenza della Regione, che delega agli istituti professionali statali la
realizzazione dei percorsi di I e FP.
La Regione Campania, a seguito dell’Accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale avvenuto con la D.G.R. n. 48 del 14
febbraio 2011 per la realizzazione per l’a.s. 2011/2012 dei percorsi di I e FP di durata triennale, in regime di
sussidiarietà integrativa, da parte degli Istituti Professionali Statali della Regione, nelle more dell’approvazione di
apposita Legge Regionale, ha definito con la D.G.R. n. 195 del 23 aprile 2012 le linee guida e le disposizioni per la
realizzazione del nuovo sistema regionale di Istruzione e Formazione Professionale (I e FP), nel rispetto del quadro
normativo e regolamentare definito a livello nazionale e in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Attualmente tale sistema, nello specifico, consiste nell’offerta e nella realizzazione di percorsi triennali a carattere
professionalizzante, finalizzati al rilascio di qualifiche professionali, in relazione a fabbisogni occupazionali e peculiari
connotazioni ed esigenze del sistema economico, al fine di facilitare l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro
nazionale ed europeo. Tali percorsi sono realizzati in attuazione dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere
all’istruzione ed alla formazione professionale dei giovani.
A regime, l’offerta prevederà anche un quarto anno finalizzato al rilascio di diplomi professionali e la possibilità di un
quinto anno integrativo che consentirà l’accesso all’esame di Stato per il conseguimento del diploma di istruzione
secondaria superiore, valido per accedere all’Università, all’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) ed
ai percorsi biennali proposti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Tali percorsi triennali sono realizzati dagli Istituti Professionali Statali che scelgono di operare in modo integrato e
sistemico con gli Enti di Formazione Professionale accreditati, per consentire agli studenti iscritti ai percorsi
quinquennali degli stessi Istituti Professionali di acquisire, al termine del terzo anno di studi, anche i titoli di qualifica
professionale previsti dall’Accordo del 29 aprile 2010.
I beneficiari diretti del nuovo sistema regionale di I e FP sono, pertanto, i giovani studenti entro il 18° anno di età che,
in uscita dalla scuola media, decidono di accedere ad un percorso triennale di I e FP al fine di conseguire una qualifica
professionale regionale valida a livello nazionale ed europeo, ai sensi degli artt. 17 e 18 del D.lgs 17 ottobre 2005, n.
226.
In attesa di determinazioni operative circa lo svolgimento pratico delle prove d’esame per la nuova qualifica
professionale, si riportano di seguito le competenze dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale.
Ciascun percorso di I e FP prevede l’acquisizione unitaria delle:
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competenze di base, di carattere linguistico, matematico, scientifico, tecnologico, storico, sociale ed
economico;
competenze tecnico-professionali comuni, riferite agli ambiti della qualità, della sicurezza, della tutela della
salute e dell’ambiente;
competenze tecnico-professionali specifiche, caratterizzanti il contenuto professionale della figura regionale
di riferimento.
Certificazione dell'Esame di Stato
MODALITA’ PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO ALLE CLASSI DEL TRIENNIO E CRITERI PER GLI SCRUTINI FINALI
L'esame di Stato, legge 425/97, ha introdotto, nella scuola italiana, il credito scolastico e il credito formativo. Con la
riforma dell’esame di Stato, il Consiglio di classe in sede di scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni di corso, ai
sensi della Legge di riforma 425/97 art. 5, del Regolamento attuativo D.P.R. n. 323/98, dell’ O.M. 38/99 art. 8, e della
C.M. 128/99 art. 3, procede all’attribuzione del credito scolastico ad ogni alunno.
Il credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva del candidato, tenendo conto del
profitto, cioè del progresso nell'apprendimento, dell'assiduità della frequenza, dell'impegno e dell'interesse al dialogo
educativo, dell'eventuale contributo alla realizzazione dell'area di progetto, della partecipazione ad attività
integrative e complementari e di eventuali crediti formativi (c. 2 dell'art.11 del Regolamento).
Il punteggio massimo complessivo che uno studente può conseguire negli ultimi tre anni di scuola è di 25 punti,
quello minimo è di 10 punti.
In riferimento al D.M. n. 80 del 3/10/2007, al D.M. n.12 del 20/01/2012, al D.P.R. 323/98 e alla Circolare n.15 del 31
gennaio 2012 si indicano i seguenti criteri per l’attribuzione del credito scolastico:
1. Nell’attribuzione del credito, per la determinazione del punteggio da assegnare ad ogni alunno, promosso allo scrutinio di giugno o a settembre, per giudizio sospeso, i Consigli di classe terranno conto di tutti gli elementi di cui agli articoli in premessa e si potranno individuare i seguenti indicatori: - Grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun alunno nell’ a.s. in corso con riguardo al profitto,
tenuto conto degli obiettivi d’istruzione e formazione stabiliti dai consigli di classe;
- Assiduità alla frequenza;
- Interesse ed impegno nella partecipazione al dialogo educativo;
- Partecipazione ad attività complementari e educative finalizzate all’acquisizione di competenze,
organizzate dalla scuola;
- Eventuali crediti formativi.
Allo scopo di fornire indicazioni operative ai Consigli di classe si suggeriscono i seguenti argomenti pratici:
- Punto di partenza per l’attribuzione del credito scolastico è la media M del profitto conseguito in sede di
scrutinio finale a cui corrisponde una fascia di punteggio, la cui ampiezza è determinata dalla seguente
tabella A.
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Tabella A
(Sostituisce la tabella prevista dall’art. 11, comma 2 del DPR 23707/1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
CREDITO SCOLASTICO – Candidati interni
Media dei voti Credito scolastico (Punti)
I anno II anno III anno
M = 6 3-4 3-4 4-5
6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6
7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7
8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8
9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9
Al fine dell’ammissione alla classe successiva e agli esami di Stato, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in
ciascuna disciplina con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente; il voto di comportamento non
può essere inferiore a sei decimi e concorre, nello stesso modo dei voti concernenti ciascuna disciplina, alla
determinazione della media “M” dei voti conseguiti allo scrutinio finale.
2. Il credito scolastico, da attribuire nell’ambito delle bande d’oscillazione, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media dei voti, anche l’assiduità della frequenza scolastica, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e delle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda d’oscillazione corrispondente alla media.
ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO SUPERIORE DELLA BANDA D’OSCILLAZIONE
a) Media dei voti pari o maggiore a X, <75; b) Voto di comportamento pari o superiore a 9 decimi unitamente agli indicatori d’assiduità alla frequenza,
interesse, partecipazione ad attività complementari;
c) Per le classi quinte e quarte, per la banda d’oscillazione finale con media 8 < M ≤ 10 si attribuirà il minimo della banda in presenza di un solo indicatore, il valore intermedio in presenza di due indicatori e il massimo in presenza di tre o quattro indicatori;
d) Sarà possibile indicare la presenza di atteggiamenti di particolare valore o entità, soprattutto nei casi in cui sarà possibile tenere in considerazione il particolare impegno e merito scolastico dimostrati nel recupero di situazioni di svantaggio presentati negli anni precedenti su situazioni familiari o personali dell’alunno stesso che hanno determinato un minor rendimento. Il presente punto è valido solo per l’ultimo anno di corso (quinto) ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. 323/98.
Per l’ammissione all’Esame di Stato è possibile l’attribuzione del voto Consiglio. In tal caso sarà assegnato all’alunno il
minimo della banda corrispondente alla media dei voti.
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INTERVENTI DIDATTICI EDUCATIVI INTEGRATIVI (IDEI)
L’Istituto “Fortunato-Scoca” fornisce agli alunni che manifestano difficoltà d’apprendimento, interventi educativi
integrativi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi minimi di ciascuna disciplina. Tali interventi riguardano sia
l’area cognitiva sia quella socio - affettiva :
Interventi individualizzati in ambito disciplinare (lavoro in piccoli gruppi);
Utilizzo di docenti su progetti finalizzati;
Interventi di recupero extracurricolari periodici;
Attività integrative;
Corsi di recupero
Per rispondere ai bisogni formativi fortemente individualizzati, oltre agli interventi didattici strutturali, sono
attivate, nell’istituto, diverse iniziative d’appoggio ai processi d’apprendimento cui gli allievi possono accedere su
indicazione dei Docenti.
I consigli di classe individuano gli alunni il cui profitto risulta insufficiente in una o più discipline e formulano
proposte di attivazione di interventi integrativi utili per un eventuale recupero tempestivo. Nella richiesta
d’interventi didattici, i consigli di classe devono indicare, per ogni disciplina:
gli alunni per i quali è richiesto l’intervento;
il numero di ore necessario all’effettuazione delle attività di recupero;
gli obiettivi didattici da seguire;
il tipo d’intervento: metodologico o mirato;
il periodo in cui si dovrà attivare il corso (ordine di priorità d’intervento nelle discipline) tenendo anche presente, per non sottoporre ad un eccessivo carico di lavoro lo studente, che non potranno essere attivati più di due o tre corsi nello stesso periodo in orario pomeridiano.
Quando le insufficienze nelle materie sono generalizzate e riguardano un consistente numero di alunni si procederà
ad una verifica degli obiettivi prefissati e ad un’eventuale modifica e rielaborazione degli stessi nelle ore curriculari.
Identificate le carenze più rilevanti si proporranno attività, in classe o a casa, che favoriscano il recupero.
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AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA
L'autonomia didattica dell'Istituto, la sua capacità di definire una strategia educativa e caratterizzare il servizio
formativo offerto agli studenti assumono una dimensione concreta e visibile nei progetti elaborati, proposti agli
studenti e avviati nelle singole classi nel corso dell'anno scolastico.
I progetti configurano l' identità collettiva dell'Istituto, la sua attenzione ai bisogni dell'utenza, l'impegno a costruire
prospettive culturali e professionali che arricchiscono il curricolo professionale.
Nella proposta progettuale confluisce la storia e la vocazione dell'Istituto, il suo ruolo nella ricerca di contenuti
sempre nuovi e specifici, la sua capacità di confronto con il mondo del lavoro e della innovazione tecnologica.
La proposta progettuale, inoltre, esplicita l'intenzione di mantenere aperta la relazione con il contesto esterno e la
scelta di interloquire con tutti i soggetti coinvolti nella relazione scolare: studenti, famiglie, enti istituzionali, agenzie di
socializzazione e di formazione.
La capacità propositiva dell'Istituto è il risultato di una lunga sedimentazione, di un patrimonio di esperienze, di valori,
di sensibilità a cui hanno concorso molteplici attori : la direzione, il personale scolastico, gli esperti esterni, il mondo
delle aziende e i molti che, nel corso del tempo, hanno fruito della offerta formativa della scuola.
I progetti che l'Istituto "Salvatore Scoca” offre ai suoi allievi costituiscono una importante opportunità formativa in
grado di migliorare il profilo culturale e professionale.
La partecipazione ad attività progettuali permette all'allievo di personalizzare i processi di apprendimento, di
approfondire ed ampliare le proprie competenze, di concretizzare le esperienze formative precedentemente svolte.
Il progetto fornisce allo studente un "portfolio di competenze" che può essere utilmente speso nel proprio percorso
scolastico per raggiungere gli obiettivi di apprendimento fissati nel curricolo.
LA CERTIFICAZIONE TRINITY
L’I.T.C “G.Fortunato” è centro TRINITY dal 1999, numero di certificazione 7044.
Il Trinity College London è un ente certificatore accreditato e riconosciuto a livello internazionale, specializzato nella
valutazione delle competenze orali e scritte nell’uso della lingua straniera. Il corso è suddiviso in 12 livelli
corrispondenti a quelli della soglia del frame work europeo (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e fornisce certificazioni spendibili
come credito formativo e nel mondo del lavoro. Esso è destinato agli allievi, ai docenti interni ed esterni e alla più
generale utenza esterna.
FINALITA’: conseguire la certificazione Trinity per uno dei livelli prescelti.
OBIETTIVI:
incoraggiare i corsisti all’interazione in lingua inglese;
sviluppare gradualmente e in maniera graduale le abilità linguistiche del listening e dello speaking;
incrementare l’uso delle abilità comunicative e delle funzioni linguistiche;
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sviluppare una graduale competenza comunicativa che permetta al candidato di iniziare, gestire e mantenere il controllo dell’interazione.
ECDL - CERTIFICAZIONI EUROPEE INFORMATICHE
L’Unione Europea ha sempre sottolineato l’importanza delle tecnologie informatiche e delle competenze digitali dei
cittadini; il Consiglio, la Commissione, il Parlamento Europeo sono concordi nel riconoscere che la capacità di sfruttare
al meglio le tecnologie sia un fattore essenziale per lo sviluppo economico e sociale dei singoli paesi europei e
dell’Unione stessa. La certificazione ECDL è riconosciuta a livello internazionale.
L’IIS “Fortunato-Scoca” è centro ECDL ed organizza corsi finalizzati al rilascio delle seguenti certificazioni: ECDL-CORE,
ECDL ADVANCED e CERT – LIM INTERACTIVE TEACHER.
LE OLIMPIADI DI MATEMATICA
EQUIPE: tutti i docenti di matematica dell’istituto
OBIETTIVO GENERALE: aumentare fra i giovani l’interesse per la Matematica, dando loro l’opportunità di affrontare
problemi un po’ diversi, nella forma, da quelli incontrati a scuola, ma in grado di aumentare la loro attenzione anche
per ciò che si fa nella scuola
PIANO DELL’ATTIVITÀ: il giorno 22 novembre si terrà la prima prova di selezione delle Olimpiadi di matematica.
L’U.M.I., con il Progetto Olimpiadi della Matematica, è uno degli enti accreditati al fine di concorrere all’individuazione
delle iniziative per la valorizzazione delle eccellenze riguardanti gli studenti dei corsi di istruzione secondaria superiore
delle scuole statali e paritarie, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2007, n. 262.
ATTIVITA’ SPORTIVA
Da molti anni, la scuola partecipa a gare sportive (calcio maschile e femminile, pallavolo, corsa campestre ecc.),
conseguendo ottimi risultati. Gli obiettivi che i responsabili del laboratorio di attività sportiva perseguono sono i
seguenti:
- Obiettivi cognitivi: conoscenza della terminologia specifica degli argomenti trattati; conoscenza delle
finalità e dei criteri di esecuzione degli esercizi; conoscenza delle regole e delle tattiche dei giochi di
squadra e delle discipline individuali;
- Obiettivi psicomotori: conoscenza della tecnica dei fondamentali individuali dei giochi di squadra;
realizzazione dei movimenti complessi, in forma economica, in situazioni variabili;
- Obiettivi socio-motori: saper utilizzare le abilità psicomotorie per interagire in modo cooperativo o
oppositivo; saper intuire la tattica altrui e progettare la propria, contestualmente allo svolgimento
dell’azione di gioco; saper dimostrare capacità di autonomia organizzativa a livello collettivo.
PROGETTO PATENTINO CICLOMOTORE
Il progetto prevede la realizzazione di corsi di 20 ore ciascuno finalizzati al conseguimento del certificato di idoneità
alla guida del ciclomotore per gli alunni dell’istituto. Le attività formative si svolgono esclusivamente in orario
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extrascolastico e si concludono con un esame finale. I contenuti dei corsi riguardano: Norme di comportamento;
Segnaletica; Educazione alla legalità; educazione alla convivenza civile.
L’ORIENTAMENTO
Orientare significa mettere l’individuo nella condizione di prendere coscienza di sé e di far fronte, per l’adeguamento
dei suoi studi e della sua professione, alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice obiettivo di contribuire al
progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona.
Quindi l’orientamento assume il significato di aiutare una persona, o un gruppo, ad affrontare un processo decisionale
per giungere ad assumere una determinata scelta.
La persona deve essere considerata come l’agente principale del suo sviluppo, e ogni scelta deve avere l’individuo al
centro dell’attenzione. Nel contesto scolastico ORIENTARE significa supportare una persona in un processo decisionale
per compiere una scelta. E’ importante insegnare all’individuo ad auto orientarsi, fornendogli gli strumenti e le
conoscenze che lo mettano in grado di compiere una scelta consapevole, autonoma e responsabile. L’intervento
orientativo è in questo senso un percorso di autoconoscenza che accompagna e sostiene la persona nel processo
decisionale nelle scelte scolastiche e professionali. L’individuo viene affiancato in questo processo analizzando i suoi
bisogni, le sue motivazioni, i suoi interessi, le sue attitudini e i suoi valori professionali e mettendoli in relazione con il
contesto socio-economico e culturale nel quale è inserito. L’orientamento è sempre più un processo continuo che
segue l’individuo lungo l’intero arco della vita e riguarda sia i giovani, ma anche gli adulti, in quanto le
trasformazioni delle attività produttive e del mercato del lavoro richiedono cambiamenti e riconversioni lavorative
nell’arco della vita lavorativa. Il servizio di orientamento che l’ IISS “ FORTUNATO –SCOCA” offre si rivolge:
1. agli alunni delle classi terze della scuola media (ORIENTAMENTO IN ENTRATA) 2. a quelli delle classi seconde per la scelta tra il corso SIA ed AFM , e ad ogni alunno in difficoltà
(ORIENTAMENTO IN ITINERE) 3. a quelli delle classi quarte e quinte per la scelta universitaria o lavorativa (ORIENTAMENTO IN USCITA) 4. agli alunni provenienti da altri istituti ( RI- ORIENTAMENO IN ITENERE) 5. A tutti coloro che pur lavorando hanno il desiderio di completare il loro percorso di apprendimento
(ORIENTAMENTO SIRIO)
FINALITA’
1) Facilitare l’inserimento degli studenti nella nuova realtà scolastica 2) Favorire il passaggio dalla scuola media a quella superiore; 3) Favorire il passaggio dalla scuola superiore all’università o al mondo del lavoro; 4) Contrastare i fenomeni di disagio e dispersione scolastica;
OBIETTIVI
ACCOGLIENZA
Promuovere la continuità del processo educativo Acquisire padronanza dell’ambiente e conoscenza delle principali strutture dell’istituto Acquisire consapevolezza delle norme di comportamento civile all’interno della comunità scolastica Educare al rispetto delle norme di sicurezza in funzione anche della prevenzione di infortuni Acquisire conoscenza e consapevolezza delle regole di democrazia scolastica
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Acquisire un valido metodo di studio ORIENTAMENTO
Promuovere la continuità del processo educativo Prevenire le difficoltà legate alla scelta dell’università o all’inserimento nel mondo del lavoro Supportare l’impatto con il nuovo contesto formativo
DESTINATARI DELL’ATTIVITÀ
alunni delle classi terze della scuola media alunni delle classi seconde per la scelta tra il corso SIA ed AFM alunni delle classi quarte e quinte per la scelta universitaria o lavorativa alunni provenienti da altri istituti A tutti coloro che pur lavorando hanno il desiderio di completare il loro percorso di apprendimento
RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA
Vengono realizzati, nel corso dell’anno, periodici incontri Scuola-Famiglia così da contribuire ad un maggiore
coinvolgimento dei genitori, in vista di un costruttivo dialogo educativo, che si esplica nella partecipazione ai Consigli di
classe nella fase della progettazione e della presentazione del Contratto formativo. La consegna delle schede di
valutazione intermedia ai genitori, costituisce un ulteriore momento di incontro e di cooperazione con le famiglie al
fine di migliorare la crescita formativa degli alunni. La collaborazione alle iniziative para ed extra scolastiche diventa
occasione di formazione per i genitori ed offre alla scuola l’opportunità di svolgere organici interventi di educazione
permanente. I genitori possono incontrare i docenti a richiesta, in qualunque periodo dell’anno scolastico.
L’ACCOGLIENZA
La scuola si propone di favorire l’inserimento egli studenti nella nuova realtà con un atteggiamento di disponibilità,
ascolto, apertura e accettazione che contribuisca a trasmettere il senso di appartenenza all’istituzione. Dalla reciproca
conoscenza nasce un clima di fiducia che è alla base di un rapporto collaborativo e costruttivo tra alunni, docenti e
genitori, ciascuno con la propria specificità e il proprio ruolo.
Le finalità generali dell’accoglienza sono:
1) Facilitare l’inserimento degli studenti nella nuova realtà scolastica.
2) Favorire il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado.
3) Contrastare i fenomeni del disagio e della dispersione scolastica.
Tali finalità sono perseguite mediante il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a) Far conoscere gli spazi, le strutture, gli organismi della scuola e le relative funzioni.
b) Coinvolgere gli alunni e le loro famiglie nel progetto educativo e formativo che la scuola propone.
c) Far conoscere gli obiettivi didattici, i contenuti, i metodi, gli strumenti e i criteri di valutazione delle singole discipline.
d) Favorire la socializzazione all’interno della classe.
e) Far maturare la consapevolezza della scelta scolastica operata, anche attraverso l’espressione, da parte degli alunni, di aspettative e timori.
f) Rilevare la situazione complessiva degli alunni in ingresso.
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Attività operative
- Presentazione dei docenti alla classe
- Presentazione della fase di accoglienza
- Presentazione delle strutture della scuola: luoghi, figure di riferimento, servizi.
- Prima presentazione di ciascun alunno al gruppo classe
- Visita della scuola: presidenza, segreteria, biblioteca, laboratori, palestra, bar, ecc.
- Presentazione delle finalità educative della scuola
- Presentazione degli organi collegiali e del regolamento d’istituto.
- Somministrazione di questionari per l’indagine conoscitiva degli alunni.
- Presentazione da parte di ciascun docente della propria disciplina
- Test d’ingresso per disciplina.
INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
La Scuola superiore di 2° grado, con l’autonomia, diventa un ambiente in cui interagiscono una pluralità di funzioni
quali l’acculturazione, l’educazione, e l’apprendimento per favorire anche la formazione e l’INTEGRAZIONE degli allievi
diversamente abili. Per INTEGRAZIONE degli allievi diversamente abili ci si riferisce ad un obiettivo continuo e
permanente di tutte le attività scolastiche che si persegue con una serie di fatti didattici, di strategie e di strumenti
idonei e rispondenti ai reali bisogni delle disabilità degli allievi. Si evidenzia che l’integrazione non è solo adattamento,
ma soprattutto è massimo sviluppo, come condizione necessaria per un inserimento attivo e responsabile nella vita
familiare, nel mondo del lavoro e nel contesto sociale. La proposta è “Dall’integrazione scolastica all’integrazione
sociale”, con un processo educativo lento e graduale per continuare un itinerario già acquisito, che potenzialmente si
trova già nella mente e nello spirito di ogni soggetto diversamente abile. L’elaborazione di una programmazione
educativa individualizzata (P .E.I.), sarà una programmazione non solo adeguata con obiettivi significativi, cioè
realizzabili, combinando razionalmente tutte le risorse presenti all’interno della scuola con quelle esistenti sul
territorio, ma flessibile e adattabile, così come è riportato dall’articolo 13 della Legge 104 del 1992. L’elaborazione del
P .E .I. per ogni allievo consentirà di arricchire e di qualificare un’offerta formativa per l’integrazione, grazie ad
un’attenta ed approfondita analisi della documentazione. Si prenderanno in visione le diagnosi funzionali redatte dai
medici dell’A .S .L., si delineeranno le patologie e i deficit, i limiti di prestazione e le difficoltà di apprendimento degli
allievi. Le diagnosi funzionali saranno la base dei profili dinamico funzionali, nei quali si evidenzieranno le
caratteristiche fisiche e psichiche di apprendimento degli allievi e saranno frutto di un percorso interdisciplinare
indispensabile alla stesura del P.E.I.. La nostra, quale scuola del terzo Millennio, mira a creare una cultura di
comprensione, accettazione, valorizzazione ed integrazione di tutte le differenze e diversità (siano esse fisiche,
psichiche o sensoriali, relazionali, sociali, di cittadinanza, economiche, religiose e quant’altro). Le diversità, infatti, non
esistono nei diritti, uguali per tutti, ma nei bisogni, differenziati secondo le esigenze, i ritmi e le caratteristiche
personali. L’integrazione di tutti gli alunni, impegno indivisibile di tutto il sistema scolastico integrato, vede ogni
docente responsabile dell’integrazione di ogni tipologia di diversità, ed, in particolare, il docente di sostegno
impegnato nella costruzione di moduli didattici integrati, nell’utilizzo di modalità operative interdisciplinari e
multimediali.
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L’inserimento e l’integrazione delle diverse abilità nella nostra scuola
L’Istituto “Fortunato – Scoca” è sensibile alle problematiche degli alunni disabili per i quali sono progettati e realizzati
percorsi formativi che facilitano la loro integrazione nella realtà non solo scolastica. Come è noto, la normativa di
riferimento, che sistematizza l’inserimento dei ragazzi in condizioni di disabilità nella scuola dell'obbligo, in
ottemperanza a quanto previsto dagli articoli 34 e 38 della Costituzione, è costituita principalmente dalla legge
n°517/1977, dalla C.M. n°258/1983, dalla C.M. n°250/1985, nonché dalla L. 104/1992.
Integrazione per la nostra scuola vuol dire:
1. Organizzazione flessibile dell’attività educativa e didattica anche nell’articolazione delle classi, in relazione alla
programmazione didattica individualizzata.
2. Conoscenza dell’alunno attraverso un raccordo con la famiglia, con la scuola di provenienza e con il servizio medico -
riabilitativo. Particolare attenzione è rivolta alla collaborazione tra la scuola e i servizi specialistici e sociali del
territorio, condizione necessaria per l’esito positivo del processo d’integrazione.
3. Attivazione all’interno del team docenti di momenti di progettazione condivisa. Il dialogo costante e la condivisione
degli obiettivi da parte della famiglia sono ritenuti elementi fondamentali per l’attuazione del progetto educativo.
4. Attenzione al progetto di vita della persona fin dall’inizio del percorso formativo e attivazione di forme sistematiche
di orientamento, con inizio dalla prima classe della scuola secondaria di secondo grado, in una concezione educativa
che miri alla conoscenza di sé, degli altri, alla capacità di operare scelte, di adeguarsi al cambiamento, di lavorare in
gruppo.
5. Consapevolezza della diversità come risorsa. La molteplicità delle esperienze, delle difficoltà, ma anche delle abilità
diverse, costituisce per l’insegnante una risorsa per la promozione delle reali possibilità di ciascuno, nella convinzione
che ogni persona, pur con le proprie disabilità, è in grado di sviluppare un percorso personale che valorizzi al massimo
le proprie potenzialità.
6. Riconoscimento del valore educativo di tutte le attività che stimolano la crescita corporea e psico – affettiva della
persona e che sono da intendere come momenti autentici di apprendimento.
7. Riconoscimento dell’importanza della relazione, dello stare bene nel gruppo e nel rapporto con l’insegnante. Ne
consegue la cura degli spazi, dei modi e delle opportunità che facilitano scambio e conoscenza.
Gli obiettivi formativi
La scuola garantisce per l’alunno disabile una didattica individualizzata agganciata il più possibile alla programmazione
di classe.
Le forme di individualizzazione vanno da semplici interventi di recupero, di sostegno e d’integrazione degli
apprendimenti fino alla costruzione di un piano educativo personalizzato che trovi momenti comuni di condivisione tra
le abilità possedute dall’alunno in difficoltà e gli obiettivi propri del programma di classe.
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Tale obiettivo si realizza attraverso un dialogo e una collaborazione costruttiva tra coloro che concorrono a vario titolo
al processo di maturazione dell’alunno:
• è fondamentale che gli insegnanti curriculari e l’insegnante di sostegno si confrontino costantemente e progettino in
comune il lavoro didattico;
• un ruolo di consulenza viene svolto dagli operatori dell’ASL e dei servizi socio sanitari che, per la loro competenza
specifica, forniscono la Diagnosi Funzionale (DF) e collaborano alla stesura del Profilo Dinamico Funzionale ed alla
definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) di ogni alunno;
• è essenziale una collaborazione costruttiva con la famiglia, le cui aspettative sono considerate per la definizione del
contratto formativo in merito alla scelta del tipo di percorso e della relativa valutazione (previo periodo di
osservazione da parte del Consiglio di Classe). La famiglia viene sempre informata dell’evoluzione del percorso
scolastico. L’informazione è garantita attraverso colloqui informali e durante le ore di ricevimento con i genitori
stabilite ad inizio anno scolastico.
Valutazione degli alunni diversamente abili
Per tutto quanto concerne la valutazione degli alunni disabili, si fa riferimento alla O.M. n. 80 del 9 marzo 1995,
art. 13 e O.M. n. 266 del 21 aprile 1997, art 13 e 15 O.M. n° 90 del 21/05/2001, D.P.R 122 del 22/06/09. La valutazione
deve seguire i descrittori comuni alla classe laddove la programmazione sia ministeriale. Possono essere adottati
strumenti di valutazione differenziati o equipollenti, per garantire all’alunno l’accesso sicuro e consentite
performance che rilevino realmente il grado di raggiungimento degli obiettivi, pur mantenendo i criteri o le regole di
valutazione della classe, esclusivamente per le prove formative.
La valutazione è totalmente individualizzata (criteri, soglie, strumenti) e può essere effettuata in presenza di
programmazione differenziata in quanto deve essere tale da mettere in luce i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi
previsti dal PEI.
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PIANO ANNUALE DELL’INCLUSIVITA’
PREMESSA METODOLOGICA
Accogliere gli alunni con Bisogni Educativi Speciali-BES (alunni con disabilità, alunni con Disturbi Specifici di
Apprendimento, alunni con svantaggio sociale e culturale, alunni con disturbi evolutivi specifici o con difficoltà
derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana, perché appartenenti a culture diverse) significa fare
in modo che essi siano parte integrante del contesto scolastico, alla pari degli altri alunni, senza discriminazione alcuna,
assicurando loro il diritto allo studio e al successo scolastico.
In tale prospettiva, è necessario da parte della scuola non solo un impegno forte di conoscenza e di valorizzazione della
realtà personale, umana, sociale e familiare degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, ma anche e, soprattutto, un
impegno di promozione della loro formazione attraverso la realizzazione di un’organizzazione educativa e didattica
personalizzata, negli obiettivi, nei percorsi formativi e nelle strategie didattiche.
E’ necessario che la scuola in primis riconosca e valorizzi le reali capacità cognitive ed attentive del singolo alunno,
nonché le sue potenzialità e, di conseguenza, strutturi progetti educativi specifici quali:
a) Piano Educativo Individualizzato (PEI) o Piano didattico differenziato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992,
a favore degli alunni H;
b) Piano Didattico Personalizzato (PDP) ex art. 5 del DM n° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle "linee guida",
per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012;
c) Piano Didattico Personalizzato (PDP) per tutti gli alunni con BES diversi da quelli richiamati alle lettere “a” e “b”.
E’ importante che gli alunni avvertano l’attenzione e la cura rivolte loro e si sentano sorretti e motivati nel non sempre
facile percorso di autorealizzazione personale. Nei sopracitati progetti devono essere esplicitati, infatti, gli obiettivi
didattici da perseguire, nonché gli “obiettivi di sistema” di carattere trasversale:
1) l’accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza:
a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia, diritto ad una comunicazione didattica (vedere
successivo punto 3) che tenga conto delle specifiche preferenze e risorse di apprendimento degli allievi; a tale
riguardo si richiamano il canale iconico , il canale verbale e il canale operativo-motorio;
2) l’abbattimento delle barriere architettoniche e non architettoniche interne ed esterne alla scuola;
3) la comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente
selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare
“inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione
per le preferenze dell’alunno, la cura della prossemica, l’ascolto, il “registro”, il tono della voce e la modulazione dei
carichi di lavoro.
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Nello sviluppo di ciascuna singola storia educativa e personale, le difficoltà connesse alle diverse disabilità e ai BES si
ripercuotono principalmente sull’apprendimento e sullo sviluppo delle competenze. Quando ciò non è adeguatamente
riconosciuto, considerato e trattato in ambito scolastico causa anche ricadute sugli aspetti emotivi, di costruzione
dell’identità, della stima di sé e delle relazioni con i pari.
L’integrazione degli alunni BES può essere realizzata solo in una scuola che ri-conosca effettivamente i Bisogni
Educativi Speciali. Tutto questo si traduce nella stesura di un Piano annuale per l’Inclusività.
Quest’ultimo è un documento deliberato dal Collegio dei Docenti e annesso al POF dell’Istituto; contiene principi,
criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni con Bisogni
Educativi Speciali; definisce i compiti ed i ruoli delle figure coinvolte all’interno e all’esterno dell’istruzione scolastica;
traccia le diverse fasi dell’accoglienza; indica le attività di facilitazione e quali provvedimenti dispensativi e
compensativi adottare nei confronti degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).
Il Piano annuale per l’Inclusività delinea, inoltre, prassi condivise di carattere:
I. amministrativo-burocratiche (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del
fascicolo personale degli alunni);
II. comunicativo-relazionali (prima conoscenza dell’alunno e accoglienza all’interno della nuova scuola);
III. educativo–didattiche (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe pedagogica e
didattica);
IV. sociali (rapporti e collaborazione della scuola con la famiglia e il territorio).
Esso costituisce un vero e proprio strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisitato periodicamente dal GLI,
sulla base delle esperienze realizzate.
Finalità
Per la realizzazione di un’integrazione scolastica e sociale ottimale degli alunni con Bisogni Educativi Speciali, il nostro
Istituto attraverso il Piano annuale per l’Inclusività intende raggiungere le seguenti finalità:
• definire pratiche condivise tra tutto il personale del nostro Istituto;
• favorire l’accoglienza e l’integrazione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali attraverso percorsi comuni,
individualizzati o personalizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento;
• elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, inclusione, orientamento;
• informare adeguatamente il personale coinvolto;
• favorire la diagnosi precoce e i percorsi didattici riabilitativi;
• incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari, durante il percorso di
istruzione e di formazione;
• adottare forme di verifica e valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
• accompagnare adeguatamente gli studenti con Bisogni Educativi Speciali nel percorso scolastico.
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Nella contestualizzazione specifica di ogni piano individualizzato o personalizzato, andranno inseriti gli obiettivi
specifici che i team e i consigli di classe definiscono nei singoli P.E.I. o nei singoli P.D.P..
Pertanto vanno messe in pratica tutte le indicazioni esplicitate nella Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e dalla
successiva Circolare Ministeriale n.8 del 06/03/2013. La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.
Metodologia
Per raggiungere le finalità individuate, il Piano annuale per l’ Inclusività è strutturato in diversi percorsi.
Saranno curati i rapporti con specialisti e istituzioni locali sia per la realizzazione di eventuali “Progetti
integrati”, sia per la stesura congiunta del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato
relativo agli alunni con disabilità o del Piano Educativo Personalizzato relativo agli alunni con Disturbi
Specifici di Apprendimento e a tutte le altre tipologie di BES. Si cercherà di coniugare il più possibile il lavoro dell’alunno a quello del gruppo classe ed accanto al
necessario intervento individualizzato o personalizzato, saranno privilegiate comunque le attività a piccoli
gruppi e/o laboratoriali senza mai perdere di vista le finalità dell’integrazione. Saranno previsti incontri di continuità con i diversi ordini di scuola con particolare attenzione alla
realizzazione di attività idonee agli alunni con Bisogni Educativi Speciali. Per gli alunni con disabilità, gli insegnanti di sostegno si riuniranno coordinati da un insegnante referente o
Funzione strumentale al fine di analizzare, confrontare ed elaborare le strategie di intervento più idonee al
raggiungimento degli obiettivi programmati nei diversi Piani Educativi Individualizzati. Per gli alunni con DSA o altre tipologie di BES, gli insegnanti curriculari si riuniranno, coordinati da un
insegnante referente o Funzione strumentale al fine di analizzare, confrontare ed elaborare le strategie di intervento più idonee al raggiungimento degli
obiettivi programmati nei diversi Piani Educativi Personalizzati. Per gli alunni con disabilità sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive nei campi
dell’apprendimento che l’alunno manifesta e compilato il “Percorso educativo individualizzato”.
Per gli alunni con DSA o altre tipologie di BES ai docenti curriculari saranno forniti: adeguate informazioni
sui Disturbi Specifici di Apprendimento e/o la patologia specifica; riferimenti per reperire materiale didattico
formativo adeguato; informazioni sulle tecnologie informatiche compensative; criteri sulla compilazione del
Piano Educativo Personalizzato. L’Istituto sceglie come criterio preferenziale, nell’adozione dei libri di testo, edizioni di libri con disponibilità
di Cd Rom e/o DVD per studenti con DSA.
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REGOLAMENTO D’ISTITUTO
NORME GENERALI
Art. 1 - L'IISS “Fortunato - Scoca" persegue lo scopo di realizzare una effettiva promozione culturale, sociale e umana degli alunni.
Nella sua azione, l'Istituto si richiama esplicitamente agli ideali di libertà, democrazia e giustizia sociale sanciti dalla Costituzione
Repubblicana.
In particolare, l’Istituto si impegna a favorire una effettiva attuazione del diritto allo studio nello spirito dell'art. 34 della Costituzione e
fa propri tutti i principi e le norme presenti nello Statuto delle studentesse e degli studenti, a cui, per tutti i casi non specificamente
contemplati dal presente regolamento, fa riferimento.
Art. 2 - L’Istituto si propone come luogo di educazione in senso ampio, dove il processo di apprendimento, l’acquisizione delle
conoscenze e lo sviluppo delle competenze degli studenti vengono favoriti e garantiti dal “patto formativo”, attraverso cui si
realizzano gli obiettivi del miglioramento della qualità, della trasparenza, della flessibilità, della collegialità e della partecipazione
attiva, secondo le modalità definite dal POF. Il diritto all’apprendimento è garantito a ciascuno attraverso percorsi individualizzati, che
possono essere di recupero o di potenziamento, sempre tesi a promuovere il successo formativo.
Art. 3 - L'Istituto, nella sua autonomia, è aperto al dialogo ed alla collaborazione con gli Enti e tutte le altre Agenzie educative presenti
sul territorio, al fine di realizzare in pieno la formazione, nonché l’Educazione del singolo individuo, secondo il principio di
sussidiarietà.
NORME RIGUARDANTI GLI STUDENTI
Art. 4 - Gli studenti hanno diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata, attenta ai diversi bisogni formativi, che
rispetti e valorizzi l’identità di ciascuno.
Art. 5 - Gli studenti hanno diritto ad essere informati in maniera efficace e tempestiva sulle decisioni e sulle norme che regolano la
vita della scuola, in particolar modo sulle scelte relative all’organizzazione, alla programmazione didattica, ai criteri di valutazione, alla
scelta dei libri di testo e del materiale didattico e su tutto ciò che può avere una ricaduta sul loro percorso educativo.
Art. 6 - Gli studenti hanno diritto alla riservatezza dei propri dati personali e i loro genitori hanno il diritto ad avere tutte le
informazioni riguardanti il profitto e la condotta dei propri figli (D.Lgs. 196/03).
Art. 7 - Tutti gli studenti hanno diritto al rispetto della cultura o Fede di appartenenza. L’Istituto promuove iniziative di accoglienza e
attività finalizzate allo scambio interculturale e interreligioso, per educare all’ascolto, al dialogo e al rispetto delle idee altrui.
Art. 8 - Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi, ad assolvere assiduamente agli impegni di studio, a mantenere un
comportamento corretto e collaborativo nei confronti di ogni componente della comunità scolastica. Debbono altresì osservare le
disposizioni organizzative e di sicurezza, utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici, comportandosi in modo
da non arrecare danni al patrimonio della scuola, deporre i rifiuti, differenziandoli, negli appositi contenitori e avere la massima cura
degli arredi, condividendo la responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico.
Art. 9 - Ingresso in aula e sorveglianza alunni
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Gli studenti devono trovarsi in classe, con gli insegnanti della prima ora, cinque minuti prima dell'effettivo inizio delle lezioni,
segnalato dal suono della seconda campana. E' possibile entrare nell'Istituto a partire dalle ore 8.05. In caso di maltempo è consentito
anticipare l'entrata e sostare ordinatamente nell'ingresso della scuola.
Gli alunni che entrano ed escono dalle aule saranno sorvegliati dai docenti della prima e della ultima ora di lezione. Durante gli
intervalli la sorveglianza ai piani sarà svolta dai docenti addetti indicati dal Dirigente Scolastico in apposito piano, nonché dal
personale ausiliario che, comunque, anche in ogni altro momento, esercita una sorveglianza.
Art. 10 - Gestione dell’ingresso con ritardo - Giustificazione dei ritardi
Per eventuali ritardi, l’insegnante della prima ora annoterà sul registro di classe l’orario d’ingresso in aula. Il docente coordinatore di
classe, verificato il numero dei ritardi, provvederà a contattare la famiglia degli allievi che ripetutamente entrano in ritardo.
Art. 11 - Richiesta permessi speciali di ingresso e uscita
L'ingresso posticipato e/o le uscite anticipate sono autorizzate annualmente dalla Presidenza nel caso di alunni, provenienti da centri
lontani dalla scuola, che ne abbiano fatto richiesta scritta; difatti, gli studenti che utilizzano autobus extraurbani possono chiedere
permessi speciali per l’entrata e l’uscita in orario diverso da quello previsto, presentando in segreteria domanda redatta in carta
semplice con l’autorizzazione dei genitori e allegando fotocopia dell’orario dei mezzi di trasporto. I nomi di questi studenti, con gli
orari di entrata ed uscita, sono trascritti sul registro di classe all'inizio dell'anno scolastico. Tale permessi saranno autorizzati nei limiti
consentiti dalle esigenze didattiche. In nessun caso possono essere autorizzate entrate in ritardo oltre le 9,20 o uscite anticipate prima
del termine della terza ora di lezione ad eccezione di casi d’impegnativi di cicli di terapia e/o situazioni del tutto particolari
rappresentate, in anticipo, al Dirigente.
Art. 12 - Ritardi per emergenze
L'ingresso ritardato a scuola è consentito agli studenti quando il ritardo sia imputabile ad emergenze e disguidi dovuti ai mezzi di
trasporto. In questo caso l'ammissione e l'annotazione sul registro di classe vengono effettuate dal docente presente nella classe
stessa.
Art. 13 - Riammissione alle lezioni con regolare giustifica
L'alunno che sia stato assente è riammesso alle lezioni dal docente della prima ora previa presentazione di giustificazione scritta. In
casi eccezionali l'alunno che sia stato assente può essere riammesso con riserva alle lezioni anche se sfornito di giustificazione. La
giustificazione deve essere comunque presentata entro e non oltre il giorno successivo a quello di rientro. In caso contrario l'alunno
non viene riammesso in classe se non su autorizzazione della Dirigenza. Dimenticanze ripetute nel presentare le giustificazioni
possono essere passibili di sanzioni disciplinari. Nel giorno di rientro settimanale, il venerdì, gli alunni presenti di mattina non possono
assentarsi arbitrariamente di pomeriggio. Solo in casi eccezionali, per gli alunni minorenni e maggiorenni, previo preavviso alla
Dirigenza anche per via telefonica da parte del genitore, è ammessa l’uscita anticipata alla fine delle lezioni antimeridiane.
Art. 14 - Annotazioni sul registro di classe delle giustifiche
Gli insegnanti della prima ora di lezione annotano sul registro di classe, nell'apposita colonna, le giustificazioni presentate dagli alunni
sia maggiorenni sia minorenni. Gli insegnanti della prima ora lezione pomeridiana, sono obbligati a rifare l’appello per verificare la
presenza in aula, dopo la pausa pranzo, di tutti gli allievi presenti nelle ore antimeridiane. Nel caso in cui un alunno, presente di
mattina, risulti assente il pomeriggio, senza autorizzazione della Dirigenza, il docente, annotata l’assenza sul giornale di classe, avverte
immediatamente il DS.
Art. 15 - Presentazione del certificato medico per assenze pari o superiori a cinque giorni
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L'alunno che si assenta per cinque o più giorni consecutivi dalle lezioni è riammesso previa presentazione del certificato medico.
Art. 16 - L’alunno deve giustificare obbligatoriamente sul libretto personale degli alunni
Ogni richiesta di giustificazione di assenza ha valore se compilata sul libretto personale degli alunni.
Ogni autorizzazione ha valore solo se è rilasciata per iscritto.
Art. 17 - Permessi di uscita anticipata per gravi e giustificati motivi
Gli alunni possono chiedere il permesso di uscita anticipata solo per gravi e giustificati motivi che verranno di volta in volta valutati
dalla Dirigenza. Infortuni e indisposizioni. In caso di improvvisa indisposizione o infortunio saranno informati i Genitori che
provvederanno a prelevare lo studente. Nell’impossibilità o in caso di urgenza si ricorrerà al Pronto Soccorso. In caso di ma lattia
congenita o cronica o di patologia che preveda la somministrazione di farmaci autorizzata dalla medicina di comunità, il Dirigente
Scolastico dovrà essere informato e dovranno essere fornite le istruzioni opportune, secondo il protocollo sottoscritto tra ASL. e CSA.
Art. 18 - Comunicazioni alle famiglie su assenze prolungate
L'Istituto si fa carico di informare le famiglie nei modi e nei tempi più opportuni ( anche per via telefonica) su assenze prolungate e
ripetute, frequenti ritardi e/o uscite anticipate degli alunni.
Art. 19 - Gestione uscite degli alunni dalla classe durante le ore di lezione
Le uscite degli alunni dalle classi durante le ore di lezione devono essere limitate al massimo. Questa norma va intesa non come
costrittiva ma necessaria all'ordinato svolgimento dell'attività didattica.
L'insegnante, durante le ore di lezione, non può autorizzare l'uscita di più di un alunno per classe alla volta, salvo i casi esplicitamente
autorizzati dalla Presidenza. Il non docente addetto al piano è tenuto ad avvisare gli insegnanti o la Presidenza se la presenza di più
alunni o la loro prolungata permanenza fuori dalle aule siano causa di disordine o di disservizio.
Art. 20 - Cambio dell’ora, avvicendamento docenti
Durante l'avvicendamento degli insegnanti nelle classi, gli alunni rimarranno nelle rispettive aule. L'insegnante annoterà su l registro di
classe gli alunni assenti all'inizio delle ore di lezione e ne darà immediata comunicazione alla Dirigenza.
Art. 21 Orario di accesso al bar
L’accesso al BAR di Istituto consentito agli studenti del corso diurno è così strutturato:
Dalle ore 8,00 alle ore 8,10
L’orario di accesso consentito agli studenti del corso serale è così strutturato:
dalle ore 16,30 alle ore 17,00 – dalle ore 18,55 alle ore 19,05.
Per la pausa pranzo l’orario di accesso è così strutturato:
dalle ore 13,10 alle ore 13,50
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Art. 22 - Termine lezioni ed uscita degli alunni
Al termine delle lezioni gli insegnanti autorizzano gli alunni ad uscire dalle classi. L'uscita deve avvenire in maniera ordinata senza
indugiare per le scale e nei corridoi.
Art. 23 – Uso improprio del cellulare
E’ proibito l’uso del cellulare in classe.(Direttiva ministeriale n. 104/07)
Art. 24 - Organizzazione di gruppi o comitati previo accordo con la Presidenza
Gli alunni possono organizzarsi in gruppi e comitati e proporre attività complementari ai sensi della circolare ministeriale n. 654 del 17
ottobre '96, previo accordo con la Dirigenza. Le richieste in tal senso vanno presentate per iscritto alla Dirigenza, specificando finalità ,
metodi operativi, nome dei partecipanti e dei responsabili delle varie iniziative. All' interno della scuola gli studenti dispongono di un
proprio spazio per affiggere avvisi e documenti relativi alla loro attività, la quale deve essere comunque compatibile con le attività e le
finalità dell'Istituto.
Art. 25 - Assemblea studentesca d’Istituto
Gli studenti dispongono di una assemblea di Istituto e di una di classe al mese, la prima,nel limite delle ore di lezione di una giornata e
la seconda della durata di due ore. (C.M. 312/79). L'assemblea di Istituto è convocata su richiesta del Comitato studentesco oppure
del 10% degli studenti. Alle assemblee di Istituto può essere richiesta la partecipazione, autorizzata dal Consiglio di Istituto, di esperti
di cui devono essere indicate le generalità, la qualifica e gli argomenti oggetto di trattazione. Lo svolgimento delle assemblee
studentesche è gestito dagli alunni i quali rispondono direttamente della loro regolarità. La Dirigenza garantisce la presenza di suoi
rappresentanti alle assemblee di Istituto degli alunni. Gli alunni possono darsi un proprio regolamento di assemblea che, comunicato
alla Presidenza, può diventare parte integrante di questo regolamento.
Art. 26 – Comitato studentesco
E’ composto dai rappresentai degli studenti facenti parte del Consiglio d’Istituto e dal 10% dei rappresentati di classe. Esso vigila sul
corretto svolgimento dell’ Assemblea d’Istituto e risponde della regolarità dei suoi lavori. Il comitato rappresenta la componente
studentesca in tutte le iniziative culturali, sociali e sportive della scuola, garantendone la corretta partecipazione.
Art. 27 - Danni arrecati alle attrezzature
Gli alunni che deteriorano le attrezzature e il materiale della scuola sono tenuti al risarcimento dei danni ai sensi della circolare
ministeriale 177 del 4 luglio '75. Qualora all'interno di una classe non vengano individuati l'alunno o gli alunni direttamente
responsabili del danno, la Presidenza, sentito il parere del Consiglio di Istituto, valuta l'opportunità di suddividere il risarcimento del
danno tra tutti gli studenti della classe.
NORME RIGUARDANTI I DOCENTI
Art. 28 - Aggiornamento didattico culturale
L'Istituto considera fondamentale il diritto-dovere degli insegnanti all'aggiornamento didattico e culturale. A tal fine promuove e
sostiene le iniziative che si dimostrino atte a migliorare la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento. L'Istituto favorisce le
iniziative di innovazione metodologica, previa approvazione del Consiglio di classe e concordando con la Presidenza tempi e modi di
attuazione delle stesse.
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Art. 29 - Rispetto degli orari
Gli insegnanti sono tenuti a rispettare l'orario di servizio nella sede loro assegnata. L'orario è per tutti vincolante e il docente
risponderà a norma di legge di eventuali uscite anticipate o di abbandono di classe.
Ogni docente alla prima ora è tenuto ad essere in classe almeno 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni.
Gli insegnanti a disposizione sono tenuti a rispettare l'orario di servizio, rendendosi reperibili per l'intera durata dell'ora. Ciò vale
anche per l'ora di ricevimento genitori.
Art. 30 - Rispetto orario di servizio in caso di assenza di tutti gli alunni
I docenti le cui classi, per qualsiasi motivo ( es. tirocini, viaggi di istruzione, attività integrative, ecc.) non siano presenti in aula, devono
restare a disposizione della scuola.
Art. 31 - Obbligo di avviso tempestivo per assenza dal servizio
L'insegnante che per gravi e giustificati motivi debba assentarsi dal servizio, ha l'obbligo di avvisare la Presidenza nel più breve tempo
possibile per consentire l'eventuale sostituzione.
Qualora l'assenza dal servizio interessi la prima ora di lezione, l'insegnante dovrà comunicarla prima dell'inizio delle lezioni e
comunque nel modo più tempestivo e rapido.
Art. 32 - Rapido avvicendamento nelle classi
L'avvicendamento degli insegnanti nelle singole classi deve avvenire nel modo più rapido possibile al fine di evitare confusione e
ritardi nello svolgimento dell'attività didattica.
Art. 33 - Momentaneo allontanamento dalla classe per urgenti motivi
Durante lo svolgimento delle lezioni, l'insegnante che si trovi costretto a lasciare temporaneamente la classe, sempre rimanendo
nell'ambito dell'Istituto, deve darne avviso all'operatore scolastico addetto al piano responsabilizzando altresì i rappresentanti di
classe. Il docente che abbia invece necessità di allontanarsi dall'Istituto è tenuto a richiedere la relativa autorizzazione alla Presidenza.
Art. 34 - Libertà d’insegnamento e responsabilità didattica ed organizzativa del docente Coordinatore
A tutti i docenti è riconosciuto il diritto alla libertà di insegnamento nel quadro di un coordinamento delle attività didattiche e dei problemi ad esse relativi.
Il Docente coordinatore di classe ha la responsabilità didattica ed organizzativa della classe, per cui è autorizzato ed incaricato dal preside ad assumere tutte le iniziative che ritiene opportuno, per favorire sia l’efficacia sia l’efficienza dell’andamento educativo della classe, sia il diritto all’apprendimento di ogni allievo.
Art. 35 - Impegno e qualità del lavoro
L'impegno e la qualità del lavoro richiesto agli insegnanti non può in alcun modo prescindere dai diritti normativo-sindacali acquisiti
dalla categoria e dai relativi doveri ad essi connessi.
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Art. 36 - Controfirma per presa visione tutti i comunicati
Gli insegnanti sono tenuti a controfirmare per presa visione i comunicati della Presidenza.
Art. 37 Verifica presenza in classe degli alunni
Gli insegnanti hanno l'obbligo di verificare, all'inizio di ogni ora di lezione, la presenza in classe degli alunni. In caso di assenza di un
numero elevato di alunni, il docente è tenuto a darne immediata comunicazione alla Presidenza. Il docente è inoltre tenuto a
registrare il ritardo degli alunni non presenti all'inizio di ogni ora di lezione.
Art. 38 - Rimando al D.P.R n.417 del 31 maggio 1974
Per quanto non esplicitamente trattato nel presente regolamento si rimanda allo stato giuridico degli insegnanti sancito con D.P.R. n.
417 del 31 maggio 1974 e successive variazioni e integrazioni.
NORME RIGUARDANTI I NON DOCENTI
Art. 39 - Ordinato e sereno svolgimento dell’attività didattica
Il personale non docente collabora affinché l'attività didattica possa svolgersi nel modo più ordinato e sereno, nell'ambito delle finalità
educative dell'Istituto.
Art. 40 - Vigilanza alunni e mantenimento condizioni igieniche ottimali
In particolare, agli operatori scolastici è affidato il compito della vigilanza sugli alunni al di fuori delle aule e in tutti gli ambienti
dell'Istituto in cui non sia prevista la presenza costante dei docenti, con i quali sono chiamati a collaborare per un corretto e ordinato
svolgimento della vita scolastica.
Sorveglianza sugli accessi e ai piani.
La sorveglianza sugli accessi si ritiene fattore di sicurezza primario per evitare l'ingresso non autorizzato di persone nella scuola. Il
personale sarà pertanto identificabile tramite cartellino di identificazione visibile.
Vigilanza sugli accessi.
Onde evitare e prevenire l'accesso incontrollato di estranei nell'area scolastica, il cancello pedonale di accesso all'area scolastica sarà
chiuso alcuni minuti prima dell'inizio della 2° ora e riaperto alcuni minuti prima del termine delle lezioni.
Divieto di abbandono dell'istituto.
Non è consentito agli alunni abbandonare l'istituto, nemmeno temporaneamente; nemmeno è consentito, se non in caso di
emergenza, l'uso delle uscite di sicurezza.
Il caso di emergenza, che prevede l'evacuazione immediata dell'edificio senza altra autorizzazione, viene segnalato mediante
apposito "segnale acustico di abbandono" di cui viene data informazione pratica all'inizio dell'anno scolastico. Al suono di detto
segnale e comunque in caso di emergenza (evacuazione, grave infortunio, etc), il personale addetto alla portineria si recherà
immediatamente ad aprire i cancelli grandi abilitati all'evacuazione e all'accesso di mezzi di soccorso.
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Sorveglianza degli alunni non avvalentisi dell'insegnamento della religione cattolica.
Gli alunni che all'atto della scelta se avvalersi o meno dell'insegnamento di religione cattolica, hanno optato per la soluzione "uscita
dalla scuola" devono uscire e non possono sostare in quel periodo nei locali dell'Istituto, né nell'area scolastica. Gli alunni che hanno
optato per la soluzione "attività di studio individuale" devono recarsi in una apposita aula sotto la sorveglianza di un docente.
Gli operatori scolastici curano inoltre la pulizia e il mantenimento dell'igiene secondo un piano di distribuzione del lavoro stabilito
dalla Segreteria in accordo con la Presidenza, nel rispetto dei criteri eventualmente stabiliti dal Consiglio di Istituto.
Art. 41 - Distribuzione personale ATA sui piani
La Segreteria in accordo con la Presidenza, sentita l'assemblea dei non docenti o i loro rappresentanti fissa la distribuzione degli
operatori scolastici sui diversi piani secondo i criteri eventualmente stabiliti dal Consiglio di Istituto. L'operatore scolastico addetto al
piano ha l'obbligo di assicurare la propria opera durante tutto l'arco dell'orario delle lezioni.
Art. 42 - Presenza sul piano degli operatori scolastici
La presenza dell'operatore scolastico al piano è particolarmente indispensabile durante tutto il periodo dell'intervallo e inoltre dieci
minuti prima e dieci minuti dopo l'inizio di ogni ora di lezione. Al di fuori di questi momenti, l'operatore scolastico che debba
assentarsi temporaneamente può farlo previa sostituzione di un collega.
Art. 43 - Orario di ricevimento
La segreteria fissa annualmente un orario di ricevimento per docenti, non docenti, genitori e studenti.
Art. 44 - Per quanto non previsto si rimanda al CCNL
Per quanto non previsto nel presente regolamento si rimanda al CCNL del settembre 95 nonché alle norme, alle disposizioni e ai
regolamenti emanati in materia dall' Amministrazione provinciale.
NORME PARTICOLARI RIGUARDANTI LA DIRIGENZA
Art. 45 - Disponibilità della Dirigenza
La Dirigenza è sempre disponibile al ricevimento delle componenti scolastiche.
La Dirigenza si riserva di fissare e comunicare annualmente un orario di ricevimento per i genitori ai quali viene consigliato di fissare
telefonicamente eventuali appuntamenti.
Art. 46 - Comunicazioni tramite affissione all’albo
La Dirigenza si impegna a dare tempestiva comunicazione con affissione all'albo dell'Istituto, di tutte le C.M. e le O.M. che vengono di
volta in volta ad interessare l'attività didattica e la normativa professionale del personale della scuola.
Art. 47 - Calendario delle riunioni
La Dirigenza fissa il calendario delle sedute ordinarie del Collegio dei docenti e dei Consigli di classe previa consultazione del Collegio.
98
Art. 48 -Validità formale delle comunicazioni annotate sul registro delle comunicazioni
Le comunicazioni e le direttive generali della Dirigenza hanno validità formale quando vengono annotate sull'apposito registro delle
comunicazioni.
Art. 49 Convocazione sedute straordinarie
La Dirigenza su richiesta motivata convoca le sedute straordinarie dei Consigli di classe.
Art. 50 - Sostituzione degli insegnanti assenti
La Dirigenza dispone la sostituzione degli insegnanti assenti con quelli a disposizione. Qualora non sia possibile effettuare le
sostituzioni, la Dirigenza può operare gli opportuni scivolamenti di orario o disporre l'uscita anticipata delle classi interessate anche
nella stessa giornata.
Art. 51 - Comunicazioni alle famiglie
Di quanto disposto nel precedente articolo 48 la Dirigenza dà comunicazione alle famiglie all'inizio di ogni anno scolastico col mezzo
più opportuno ovvero mediante affissione all'albo dell'Istituto.
Art. 52 - Designazione referenti commissioni
Previa consultazione del Collegio dei Docenti, la Dirigenza designa i referenti delle varie commissioni che operano all'interno
dell'Istituto nonché i responsabili delle aule attrezzate presenti nella scuola. I nomi degli interessati vengono comunicati all'inizio di
ciascun anno scolastico.
Art. 53 - Per quanto non esplicitato si rimanda al D.P.R. n. 417 del 31 maggio 1974
Per quanto non esplicitamente trattato nel presente regolamento si rimanda alla normativa vigente ed al D. P. R. n. 417 del 31 maggio
1974.
Norme particolari riguardanti le aule attrezzate
Art. 54 - Arricchimento e potenziamento della Biblioteca
L'Istituto si impegna all'arricchimento ed al potenziamento della Biblioteca di Istituto garantendone l'utilizzazione a tutte le
componenti scolastiche.
Art. 55 - Regolamento della Biblioteca
La biblioteca è dotata di un proprio regolamento di funzionamento che fa parte integrante del presente regolamento.
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Art. 56 - Docenti responsabili
La biblioteca, i laboratori linguistici e di informatica, hanno ciascuna un docente o più docenti referenti designati dal Capo di Istituto,
su proposta del Collegio dei docenti.
Art. 57 - Regolamento uso dei laboratori
I regolamenti particolari relativi all'uso di laboratori ed attrezzature, su proposta del Collegio dei docenti o dei docenti o commissioni
responsabili, sono deliberati dal Consiglio di Istituto e costituiscono parte integrante del presente regolamento.
Norme riguardanti l’utilizzo del PUNTO DI RISTORO
Al termine della prima ora di lezione ore 9,10 dovrà essere fatto pervenire al bar, per il tramite del bidello del piano o del
rappresentante di classe, l’elenco delle prenotazioni accompagnate dal relativo corrispettivo. Entro le ore 10,45 il bidello provvederà a
consegnare i sacchetti nelle rispettive classi. I docenti consentiranno una pausa didattica dalle ore 11,00 alle ore11,10 per consentire
la consumazione.
Norme riguardanti uscite e viaggi di istruzione
Art. 58 - Uscite e viaggi di istruzione
Le uscite, i viaggi di istruzione, gli scambi, gli stage vengono proposti e motivati all'interno della programmazione di inizio d'anno, dai
Consigli di classe o dai Coordinamenti di materia.
La Funzione strumentale per le attività integrative d’Istituto , che vaglia le proposte, prima che queste siano sottoposte al la decisione
del Consiglio di Istituto, è dotata di un regolamento le cui modalità vanno seguite nell'iter di proposta del viaggio. Il regolamento della
Commissione viaggi costituisce parte integrante del presente regolamento.
Norme varie riguardanti gli organi collegiali
Art. 59 - regolamento autonomo Collegio dei docenti
Il Collegio dei Docenti, ferme restando le norme di cui all'art. 4 del D.P.R. 416 del 31 maggio 1974, può darsi un autonomo
regolamento che, pubblicato all'albo dell'Istituto, diventa parte integrante del presente regolamento.
Art. 60 - presenza al Collegio di altre rappresentanze
Al Collegio dei Docenti, su deliberazione presa a maggioranza assoluta dei presenti, possono essere ammessi, a titolo consult ivo,
rappresentanti di altre componenti della scuola; esperti in materia didattico-culturale, rappresentanti di associazioni o enti locali.
Art. 61 - regolamento autonomo Consiglio d’Istituto
Il Consiglio di Istituto può darsi un autonomo regolamento che, pubblicato all'albo dell'Istituto, diventa parte integrante del presente
regolamento.
Art. 62 - partecipazione ai consigli di classi di esperti
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Ai Consigli di Classe possono partecipare a titolo consultivo esperti in campo didattico-culturale , pedagogico e psicologico.
Art. 63 - attribuzioni e compiti del consiglio di classe
Per le attribuzioni, i compiti e tutti gli altri elementi relativi alla fisionomia del Consiglio di classe si rimanda al D.P.R. 416 del 31 maggio
1974 e successive modificazioni ed integrazioni.
Art. 64 - regolamento autonomo Comitato di Valutazione
Il Comitato di Valutazione degli insegnanti può darsi un autonomo regolamento che, pubblicato all'albo dell'Istituto, diventa parte
integrante del presente regolamento.
Norme riguardanti l’uso dei telefoni cellulari
Art. 65 - divieto dell’uso del cellulare
In tutta l'area scolastica è tassativamente vietato l'uso dei telefoni cellulari e di qualsiasi altra apparecchiatura tecnologica per
registrare immagini, sia statiche (fotografie), sia dinamiche (videofilmati), voci o suoni (tali azioni si configurano come gravi violazioni
dell’immagine e della privacy secondo il D.L. 30/06/2003 e la Direttiva del Ministro della Pubblica Istruzione del 30/11/2004 n.104, con
le norme ed i pareri in essa riportati). È altresì vietato l'uso dei telefoni cellulari e di qualsiasi altra apparecchiatura tecnologica per
comunicare con l'esterno e/o trasmettere o ricevere messaggi, salvo casi di necessità, su valutazione e autorizzazione del docente per
gli studenti. Durante i compiti in classe i cellulari saranno consegnati al docente della classe, che li restituirà al termine della lezione.
Se lo studente verrà trovato in possesso del cellulare, il compito verrà ritirato e sarà valutato negativamente.
Art. 66 - osservanza del divieto
Tutto il personale della scuola deve vigilare sull’osservanza del divieto di cui all’articolo precedente. Le violazioni del precedente
articolo del regolamento verranno valutate sotto il profilo disciplinare, ma possono anche avere pesanti sanzioni di tipo civile, penale
e pecuniarie.
Art. 67 - ritiro temporaneo del cellulare
Durante la permanenza a scuola i cellulari devono essere tenuti spenti. In caso di violazione, il cellulare verrà ritirato da l docente,
consegnato in Presidenza e sarà restituito al termine della giornata.
Art. 68 - uso del cellulare per ragioni di particolare urgenza
Durante lo svolgimento delle attività didattiche, eventuali esigenze di comunicazione tra gli studenti e le famiglie, per ragioni di
particolare urgenza o gravità, potranno essere soddisfatte, previa autorizzazione del docente. La scuola continuerà, in ogni caso, a
garantire una comunicazione reciproca tra le famiglie ed i propri figli, per gravi ed urgenti motivi, mediante gli uffici di presidenza e di
segreteria amministrativa.
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Norme riguardanti l'attuazione del regolamento
Art. 69 modifica del regolamento
Il presente regolamento può essere modificato solo con la maggioranza dei 2/3 degli appartenenti al Consiglio di Istituto.
REGOLAMENTO DELL’ASSEMBLEA D’ISTITUTO
Finalità
L’Assemblea Studentesca d’Istituto, regolamentata dagli articoli12, 13 e 14 del D. lgs.297/94 è costituita da tutti gli studenti iscritti
all’Istituto. Essa rappresenta un’occasione di partecipazione degli studenti alla vita democratica della scuola ed ha come finalità quella
di promuovere lo scambio di opinione tra gli studenti in merito ai problemi della scuola e della società in funzione della lo ro
formazione culturale e civile. A richiesta degli studenti le ore destinate all’Assemblea possono essere utilizzate per lo svolgimento di
attività di ricerca, per lavori di gruppo e per iniziative complementari.
Modalità e tempi di svolgimento dell’Assemblea
L’Assemblea di Istituto opera in forma coordinata con gli altri organismi collegiali della scuola, ma con rilevanza relativa alle sole
materie che le competano. L’Assemblea è consentita nel numero di una al mese e per la durata minima dell’intera mattina di lezione;
un’altra assemblea mensile può svolgersi al di fuori dell’orario delle lezioni. Le assemblee devono preferibilmente aver luogo a
rotazione nei diversi giorni della settimana. Non possono essere autorizzate Assemblee 10 gg. prima del periodo degli scrutin i del 1°
quadrimestre e nell’ultimo mese di lezione. L’ufficio di Presidenza dell’Assemblea, sentito il Comitato Studentesco, può presentare al
Dirigente Scolastico all’inizio dell’anno un calendario indicante il piano di tutte le attività annuali con l’indicazione dei contenuti e delle
modalità previsti allo scopo di realizzare un ordinato svolgimento delle attività stesse. Tale piano sarà illustrato dal Dirigente al
Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto; quest’ultimo provvederà ad approvare le attività che comportano una spesa per gli
studenti.
Convocazione dell’Assemblea
L’Assemblea di Istituto è convocata su richiesta della metà più uno dei componenti il Comitato Studentesco o su richiesta del 10%
degli studenti iscritti all’Istituto. Ogni Assemblea va richiesta al Dirigente almeno cinque giorni prima della data prefissata,
specificando data, orario di inizio e di termine, modalità di svolgimento, ordine del giorno e nominativi degli eventuali esterni di cui si
richiede la partecipazione. Se è richiesto l’utilizzo di locali fuori la Scuola, la richiesta deve essere presentata almeno d ieci giorni prima.
Il Dirigente, verificata la disponibilità dei locali e la compatibilità della richiesta con le altre attività programmate, convoca l’Assemblea.
Qualora non siano disponibili i locali, il Dirigente concorda con il Presidente dell’Assemblea le nuove modalità dii svolgimento
dell’Assemblea stessa. L’orario di inizio dovrà, comunque, essere successivo alle 9,20 in modo che in ogni classe si possa procedere
all’appello. Il Dirigente, su richiesta degli studenti o di sua iniziativa convoca la prima Assemblea dell’anno scolastico con lo scopo di
presentare le liste degli studenti che si candidano a svolgere le funzioni di rappresentanti studenteschi nel Consiglio d’Ist ituto e nella
Consulta Provinciale.
Ordine del giorno
L’ordine del giorno è predisposto dall’Ufficio di Presidenza, tenuto conto delle eventuali proposte di argomenti da trattare in
Assemblea fatte pervenire dal Comitato Studentesco.
Organismi di Coordinamento e Presidenza
Gli aspetti pratici e tecnici delle Assemblee d’Istituto sono organizzati dagli studenti eletti come rappresentanti d’Istituto che
costituiscono l’Ufficio di Presidenza. L’Assemblea degli studenti è coordinata dal Presidente che è lo studente maggiorenne p iù
anziano tra i consiglieri eletti in seno al Consiglio d’Istituto, la carica ha validità un anno. Il Presidente ha i seguenti compiti:
102
- Stendere l’ordine del giorno e presentarlo al Dirigente insieme alla richiesta di Assemblea;
- Aprire e sciogliere l’Assemblea;
- Moderare il dibattito;
- Garantire l’ordinato svolgimento dei lavori;
- Assicurare l’esercizio democratico dei diritti dei partecipanti;
Il verbale dell’Assemblea è redatto dal Segretario, nominato dal Presidente all’inizio della seduta.
Partecipazione all’Assemblea
L’Assemblea è aperta a tutti gli studenti dell’Istituto. La partecipazione è facoltativa, fatta eccezione per i rappresentanti d’Istituto, di
Classe e della Consulta. Gli studenti che non desiderano partecipare all’Assemblea dovranno darne comunicazione al Dirigente e
rimanere in classe. Il rilevamento delle presenze è affidato ai docenti: gli alunni presenteranno il giorno successivo regolare
giustificazione. All’Assemblea possono assistere il Dirigente, i Docenti da lui delegati e tutti gli altri che lo desiderano. All’Assemblea
d’Istituto può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli alunni:
l’autorizzazione deve essere autorizzata dal Consiglio d’Istituto. Il Consiglio d’Istituto può delegare al Dirigente detta autorizzazione.
Non potranno essere tenute, con la partecipazione di esperti, più di quattro Assemblee all’anno.
COMITATO STUDENTESCO
Il Comitato Studentesco è l’organo collegiale formato dai rappresentanti di classe degli studenti. Ad esso partecipano, con d iritto di
parola e di voto, i rappresentanti legalmente eletti ogni anno dagli studenti in Consiglio d’Istituto e i rappresentanti degli studenti alla
Consulta Provinciale. Fino all’elezione dei nuovi rappresentanti di Classe, funge da Comitato provvisorio quello composto dai
rappresentanti di Classe, d’Istituto e della Consulta dell’anno precedente e da due studenti, per ogni classe prima, individuati con
sorteggio.
CONVOCAZIONE DEL COMITATO
Il Comitato si riunisce di norma una volta al mese in orario pomeridiano; il Comitato si riunisce, previa richiesta scritta al Dirigente
scolastico con almeno cinque giorni di anticipo. La richiesta deve contenere: data e ora, l’ordine del giorno e copia di even tuali
documenti da esaminare. Il Presidente è eletto mediante votazione segreta, tra i rappresentanti di classe; non sono eleggibili i
rappresentanti d’Istituto e della Consulta. Il Presidente ha l’obbligo di indire la convocazione del Comitato quando questa v iene
richiesta da almeno1/3 dei componenti. La prima seduta del Comitato studentesco è convocata dai rappresentanti degli studenti. Il
Comitato può essere convocato anche dal Dirigente.
ORGANISMI DI COORDINAMENTO E PRESIDENZA
Il Comitato Studentesco è coordinato dal suo Presidente che nomina un segretario. Compito del segretario è quello di redigere il
verbale della seduta, curare la procedura di voto e di scrutinio, affiggere copia del verbale all’albo e inviarla al Dirigente. Viene
nominato vice Presidente il candidato cha ha raggiunto il maggior numero di voti dopo quelli del candidato eletto Presidente. Il
Presidente, il vice Presidente e il Segretario costituiscono insieme ai quattro rappresentanti d’Istituto degli studenti e de lla Consulta
Provinciale, l’Ufficio di Presidenza del Comitato Studentesco.
COMPITI DEL COMITATO STUDENTESCO
Promuovere iniziative, formulare proposte ed esprimere pareri per tutte le attività disciplinate dal regolamento n.567/1996 che disciplina le iniziative complementari e le attività integrative.
Collaborare alla predisposizione e modifica del P.O.F.
Formulare proposte, nell’ambito delle proprie competenze, al Consiglio d’Istituto e ai Consigli di Classe.
103
SVOLGIMENTO DEI LAVORI
Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza di almeno la metà più uno dei nuovi componenti. La presenza viene
verificata tramite appello. Hanno diritto di voto tutti i rappresentanti di classe, di Istituto e della Consulta. Le votazioni si
effettuano per alzata di mano e le deliberazioni sono adottate a maggioranza relativa di voti. Della riunione viene redatto
verbale a cura del segretario dell’Assemblea e allegato il foglio di presenza; il verbale, poi, è depositato presso la
segreteria dell’Istituto. La sorveglianza è garantita dalla presenza di un docente individuato dal Dirigente scolastico.
Regolamento interno e mancanze disciplinari degli allievi
ESTRATTO dal
D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249
Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
(in G.U. n. 175 del 29 luglio 1998)
con le modifiche apportate dal
D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235
Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo
statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria
(in G.U. n. 293 del 18 dicembre 2007)
PREMESSA
I fatti di cronaca che hanno interessato la scuola, negli ultimi anni, dalla trasgressione delle comuni regole di convivenza
sociale agli episodi più gravi di violenza e bullismo hanno determinato l’opportunità di integrare e migliorare lo Statuto
delle Studentesse e degli Studenti, approvato con DPR n. 249/1998 con il successivo DPR n.235/2007. La scuola, infatti,
quale luogo di crescita civile e culturale della persona, rappresenta, insieme alla famiglia, la risorsa più idonea ad
arginare il rischio del dilagare di un fenomeno di caduta progressiva sia della cultura dell’osservanza delle regole sia della
consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell’adempimento dei propri doveri. I l
compito della scuola, pertanto, è quello di far acquisire non solo competenze, ma anche valori da trasmettere per
formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità .Obiettivo delle nuove norme introdotte
con il regolamento in oggetto, non è solo la previsione di sanzioni più rigide e più adeguate a rispondere a fatti di gravità
eccezionale quanto, piuttosto la realizzazione di un’alleanza educativa tra famiglie, studenti ed operatori scolastici, dove
le parti assumano impegni e responsabilità e possano condividere regole e percorsi di crescita degli studenti. I
comportamenti riprovevoli, e connotati da un altissimo grado di disvalore sociale, non possono essere trattati al pari
delle comuni infrazioni disciplinari, ma devono poter essere sanzionati con maggiore rigore e severità, secondo un
principio di proporzionalità tra la sanzione irrogabile e l’infrazione disciplinare commessa. L’inasprimento delle sanzioni,
104
per i gravi o gravissimi episodi sopra citati, si inserisce infatti in un quadro più generale di educazione alla cultura della
legalità intesa come rispetto della persona umana e delle regole poste a fondamento della convivenza sociale.
PRINCIPI GENERALI
Il nuovo testo normativo tende a sottolineare la funzione educativa della sanzione disciplinare, rafforzando la possibilità
di recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità
scolastica (art. 4 comma 2). Pertanto il nostro regolamento d’istituto ha individuato le sanzioni disciplinari rispondenti
alla predetta finalità, per esempio, le attività di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, le attività di
segreteria, la pulizia dei locali della scuola, le piccole manutenzioni, l’attività di ricerca, il riordino di cataloghi e di archivi
presenti nelle scuole,la frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale, la
produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di
rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc. Le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti modifiche
si configurano non solo come sanzioni autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come
misure accessorie che si accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa .Le norme introdotte dal
D.P.R. 235, però, tendono anche a sanzionare con maggiore rigore i comportamenti più gravi, tenendo conto, non solo
della situazione personale dello studente, ma anche della gravità dei comportamenti e delle conseguenze da essi
derivanti. Nell’attuazione delle suddette sanzioni, infatti, occorrerà ispirarsi al principio di gradualità della sanzione, in
stretta correlazione con la gravità della mancanza disciplinare commessa. Occorre, inoltre, sottolineare che le sanzioni
disciplinari sono sempre temporanee ed ispirate, per quanto possibile, alla riparazione del danno. (Art.4 – Comma 5).
Ove il fatto costituente violazione disciplinare sia anche qualificabile come reato in base all’ordinamento penale, si
ricorda che il dirigente scolastico sarà tenuto alla presentazione di denuncia all’autorità giudiziaria penale in applicazione
dell’art
361-c.p..
Art. 1. I provvedimenti disciplinari hanno carattere educativo e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica.
Art. 2. La responsabilità personale è generalmente imputabile a chi ha infranto il presente regolamento; è collettiva ( della classe, del piano ove la classe è situata, degli alunni presenti durante la pausa pranzo quando non si possa individuare il responsabile dell’infrazione).
Art. 3. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni.
Art. 4. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare ed ispirate, quando possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente.
Art. 5. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertire la sanzione in attività a favore della comunità scolastica.
Art. 6. Contro le sanzioni disciplinari è sempre ammesso ricorso, da parte dello studente, davanti agli organi previsti dal presente regolamento. Il ricorso viene proposto con domanda scritta in carta semplice.
PROCEDIMENTO DISCIPLINARE
Art. 7. Il procedimento disciplinare inizia con la contestazione degli addebiti, così da consentire all’alunno di giustificarsi.
Art. 8. La contestazione degli addebiti di cui alle lettere A),B), D), E) della tabella allegata viene formulata all’istante, anche oralmente, dall’organo competente ad irrogare la sanzione, prima di decidere la stessa. Devono essere registrate le eventuali giustificazioni addotte dall’allievo.
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Art. 9. La contestazione degli addebiti di cui alle lettere C), F), G) della tabella allegata viene formulata per iscritto, dal docente coordinatore del consiglio di classe competente ad irrogare la sanzione, prima di decidere la stessa. Devono essere registrate le eventuali giustificazioni addotte dall’allievo e riferite al consiglio di classe dal docente coordinatore.
Art.10. Contro le sanzioni di cui alle lettere A), B), C), D), E) della tabella allegata è ammesso ricorso entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione davanti all’organo di garanzia interno alla scuola, di cui all’art. 12 del presente regolamento. Tale organo è, inoltre, competente a giudicare i conflitti che sorgono all’interno delle scuola in merito all’applicazione del presente regolamento.
Art.11. Contro le sanzioni di cui alle lettere F), G) della tabella allegata è ammesso ricorso entro 30 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione davanti al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale
Art.12. L’organo di garanzia interno alla scuola è composto da 4 membri: il Dirigente scolastico, 1 docente, un allievo, un genitore. L’allievo e il genitore vengono eletti, all’inizio di ogni A.S.
Art.13. Il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale è competente a decidere in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento.
N.B.: Per tutto quanto non riportato nel presente regolamento si faccia riferimento alla normativa vigente.
MANCANZE DISCIPLINARI
1. Ai sensi dell’art. 4 comma 1 del D.P.R. n. 249 del 24/06/1998 così come modificato dall’art. 1 comma 1 D.P.R. n. 235
del 21/11/2007, i comportamenti che configurano mancanze disciplinari sono individuati nella tabella dell’allegato A che
costituisce parte integrante del presente Regolamento.
2. Le sanzioni relative alle mancanze di cui al precedente punto 6.1 sono anch’esse riportate nella tabella dell’allegato
A, così come gli organi competenti a irrogarle e il relativo procedimento.
CONVERSIONE DELLA SANZIONE
1. Deve sempre essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sanzione in attività utili alla comunità
scolastica; la definizione di tali attività, che non devono attuarsi contemporaneamente alle ore di lezione, è valutata di
volta in volta in base alla disponibilità di assistenza da parte del personale della scuola durante il loro svolgersi e in base
alla congruità tra la sanzione e le attività sostitutive.
2. L’organo che ha irrogato la sanzione può altresì decidere il risarcimento di eventuali danni o l’obbligo di ripristino in
base al principio della riparazione del danno.
3. Ogni decisione deve essere comunicata alla famiglia dello studente.
ORGANO DI GARANZIA
1. L’Organo di garanzia, previsto dall’art. 5 comma 1 del D.P.R. 249 del 24/06/1998 così come modificato dall’art. 2
comma 1 D.P.R. n. 235 del 21/11/2007, è costituito da:
a. il Dirigente Scolastico che lo presiede;
b. un rappresentante degli studenti fra gli eletti al Consiglio d'Istituto;
c. il rappresentante dei genitori,che ha riportato il maggiori numero di preferenze alle elezioni per i consigli di classe;
e. un docente, designato dal consiglio d’Istituto su indicazione del collegio dei docenti;
2. I rappresentanti degli alunni e dei genitori sono eletti in concomitanza delle elezioni dei rispettivi rappresentanti al
Consiglio d’Istituto. I primi rappresentanti non eletti diventano automaticamente membri supplenti.
3. I membri supplenti sono convocati in assenza del titolare oppure quando lo stesso, se docente abbia richiesto la
sanzione, se genitore o studente sia parte in causa.
4. La convocazione dell’Organo di garanzia avviene ad opera del Presidente, per iscritto, entro tre giorni dalla data della
richiesta.
5. Le delibere dell’Organo di Garanzia sono valide quando siano presenti almeno tre dei suoi quattro membri.
106
6. Di ogni convocazione è steso verbale ad opera di un segretario nominato dal Presidente. Le votazioni sono a
scrutinio palese e nessuno può astenersi; in caso di parità prevale il voto del Presidente.
IMPUGNAZIONI
Per quanto attiene all’impugnazione (art. 5) delle suddette sanzioni disciplinari le modifiche introdotte dal regolamento
in questione sono finalizzate a garantire da un lato “il diritto di difesa” degli studenti e, dall’altro, la snellezza e rapidità
del procedimento, che deve svolgersi concludersi alla luce di quanto previsto, della Legge 7 agosto 1990, n. 241.
Va rammentato, infatti, che il procedimento disciplinare verso gli alunni è azione di natura amministrativa, per cui il
procedimento che si mette in atto costituisce procedimento amministrativo, al quale si applica la normativa introdotta
dalla Legge n. 241/90 e successive modificazioni, in tema di avvio del procedimento, formalizzazione dell’istruttoria,
obbligo di conclusione espressa, obbligo di motivazione e termine. Il sistema di impugnazioni delineato dall’art. 5 del
D.P.R. non incide automaticamente sull’esecutività della sanzione disciplinare eventualmente irrogata, stante il principio
generale che vuole dotati di esecutività gli atti amministrativi pur non definitivi: la sanzione potrà essere eseguita pur in
pendenza del procedimento di impugnazione, salvo quanto diversamente stabilito nel regolamento di istituto. Contro le
sanzioni disciplinari anzidette è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori, studenti), entro
quindici giorni dalla comunicazione all’ Organo di Garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai regolamenti
delle singole istituzioni scolastiche. L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (art. 5 - Comma 1).
Qualora l’organo di garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata. Si evidenzia
che il Regolamento di modifica dello Statuto ha meglio definito, anche se non rigidamente, nel rispetto delle autonomie
delle singole istituzioni scolastiche – la sua composizione. Esso – sempre presieduto dal Dirigente Scolastico - di norma,
si compone , per la scuola secondaria di 2° grado da un docente designato dal consiglio d’istituto, da un rappresentante
eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori.
ALL. A - TABELLA DELLE SANZIONI DISCIPLINARI
MANCANZE DISCIPLINARI
SANZIONI DISCIPLINARI
ORGANO
COMPETENTE AD
INFLIGGERE LE
SANZIONI
ORGANO A CUI
RICORRERE PER
IMPUGNARE LE
SANZIONI
A1)
Assenze ingiustificate
A1)
Richiamo verbale e diffida
sul registro
A1)
Insegnante e Capo di
Istituto
A1)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
A2)
- Mancato svolgimento del lavoro assegnato
- Comportamento scorretto in classe
A2)
Richiamo verbale o
richiamo verbale e nota
sul registro
A2)
Insegnante
A2)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
107
B)
Comportamento scorretto nell'esercizio dei diritti
di associazione
B)
Richiamo verbale e nota
sul registro
B)
Capo di Istituto
B)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
C)
Comportamento offensivo verso il capo di istituto,
verso i docenti, verso il personale non docente e
verso i compagni
C)
Richiamo scritto o
allontanamento dalla
comunità scolastica nei
casi più gravi
C)
Consiglio di classe
C)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
D)
Episodi di intolleranza
D)
Richiamo scritto,
allontanamento dalla
comunità scolastica nei
casi gravi
D)
Capo di Istituto
D)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
E)
Mancata osservanza delle disposizioni
organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti
E)
Richiamo scritto o
allontanamento dalla
comunità scolastica nei
casi gravi
E)
Capo di istituto
sentito il consiglio di
classe
E)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
F)
Danni al patrimonio scolastico
F)
Richiamo scritto e richiesta
di risarcimento danni
(sanzione convertibile in
attività a favore della
comunità scolastica)
F)
Capo di istituto
F)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
G)
Reiterazione dei comportamenti di cui alla lettera
A1)
Ulteriore reiterazione
Reiterazione dei comportamenti di cui alle lettere
A2) e B)
G)
Allontanamento dalla
comunità scolastica per un
giorno
Allontanamento dalla
comunità scolastica oltre a
un giorno
Diffida
Allontanamento dalla
comunità scolastica per un
G)
Capo di Istituto
Consiglio di classe
Consiglio di classe
Consiglio di classe
G)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
108
Ulteriore reiterazione
Reiterazione dei comportamenti di cui alle lettere
C), D), E)
giorno
Allontanamento dalla
comunità scolastica per un
periodo non superiore a 15
giorni di calendario
(sanzione convertibile in
attività a favore della
comunità scolastica)
Consiglio di classe
H)
Reati (*)
Unica grave condotta manchevole verso il capo di
istituto, o violenza verbale o fisica, o tumulti o
minacce o vie di fatto
H)
Allontanamento dalla
comunità scolastica per un
periodo non superiore a 15
giorni di calendario
(sanzione convertibile in
attività a favore della
comunità scolastica)
H)
Consiglio di classe
H)
Ricorso entro 15 giorni
all'organo di garanzia
interno alla scuola
I) Reati (*)
Violazione della dignità e del rispetto per la
persona umana, o tali da determinare seria
apprensione a livello sociale, quali violenza
privata,minaccia,percosse,ingiurie,reati di natura
sessuale.
I).Allontanamento dalla
comunità scolastica per un
periodo superiore a 15
giorni.
I)
Consiglio d’Istituto.
I)
Organo di garanzia
d’Istituto.
ORGANO DI GARANZIA REGIONALE
Si precisa, in base al comma 3 del citato art. 5 a modifica dell’ulteriore fase di impugnazione, che la competenza a
decidere sui reclami contro le violazioni dello Statuto, anche contenute nei regolamenti d’istituto, già prevista
dall’originario testo del DPR 249, viene specificatamente attribuita alla competenza del Direttore dell’Ufficio scolastico
regionale. Il rimedio in esame, attraverso la valutazione della legittimità del provvedimento in materia disciplinare, potrà
costituire occasione di verifica del rispetto delle disposizioni contenute nello Statuto sia nell’emanazione del
provvedimento oggetto di contestazione sia nell’emanazione del regolamento d’istituto ad esso presupposto. E’ da
ritenersi che, in tal caso, il termine per la proposizione del reclamo sia di quindici giorni, in analogia con quanto previsto
dal comma 1 dell’art. 5, decorrenti dalla comunicazione della decisione dell’organo di garanzia della scuola o dallo
spirare del termine di decisione ad esso attribuito. La decisione è subordinata al parere vincolante di un organo di
garanzia regionale di nuova istituzione – che dura in carica due anni scolastici. Detto organo - presieduto dal Direttore
dell’Ufficio Scolastico Regionale o da un suo delegato – è composto, di norma, per la scuola secondaria di II grado, da
due studenti designati dal coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un
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genitore designati nell’ambito della comunità scolastica regionale. Per la scuola secondaria di I grado, in luogo degli
studenti sono designati altri due genitori. Con riferimento alla designazione dei genitori, nel rispetto dell’autonoma
decisione di ciascun Ufficio Scolastico Regionale, si suggerisce che la stessa avvenga nell’ambito dei rappresentanti del
Forum Regionale delle Associazioni dei genitori (FORAGS). Per quanto concerne, invece la designazione dei docenti,
lasciata alla competenza dei Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, la scelta potrà tener conto, per quanto possibile,
dell’opportunità di non procurare aggravi di spesa in ordine al rimborso di titoli di viaggio. L’organo di garanzia regionale,
dopo aver verificato la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, procede all’istruttoria esclusivamente
sulla base della documentazione acquisita o di memorie scritte prodotte da chi propone il reclamo o
dall’Amministrazione (Comma 4). Non è consentita in ogni caso l’audizione orale del ricorrente o di altri
controinteressati. Il comma 5 fissa il termine perentorio di 30 giorni, entro il quale l’organo di garanzia regionale deve
esprimere il proprio parere. Qualora entro tale termine l‘organo di garanzia non abbia comunicato il parere o
rappresentato esigenze istruttorie, per cui il termine è sospeso per un periodo massimo di 15 giorni e per una sola volta
(art. 16- comma 4 della Legge 7 agosto 1990, n. 241), il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale può decidere
indipendentemente dal parere.
(*) Si fa comunque presente che insegnanti e Dirigente scolastico, essendo pubblici ufficiali, nell'esercizio delle loro
funzioni sono obbligati a denunciare alla Magistratura i reati di cui hanno conoscenza.
Resta comunque inteso che il carattere delle sanzioni è comunque orientato a determinare l’apertura di una fase di
riflessione per l’alunno che trasgredisce, in modo da consentirgli il reinserimento nella comunità educante. Altresì va
garantita all’interno della popolazione scolastica la certezza di un’ordinata vita associativa con definite regole che
disciplinano la vita collettiva, sia sul versante dei diritti che su quello dei doveri.
Norme di sicurezza e procedure per la giustificazione di assenze e permessi devono essere puntualmente osservate da
tutti e, principalmente, deve essere assolutamente assicurato il rispetto delle persone, delle loro idee, delle loro diverse
provenienze e condizioni.
Regolamento uso della macchina fotocopiatrice
La fotocopiatrice costituisce patrimonio della scuola e bene pubblico.
Va salvaguardata, comunque, l’integrità e la funzionalità con uso corretto, adeguato ed equilibrato.
La facoltà di usufruire della fotocopiatrice necessita di alcune puntualizzazioni, ciò per il rilevante numero di utenti, per
evidenti esigenze di funzionalità e per i costi che gravano pesantemente sulle sempre più esigue risorse delle scuole.
Pertanto il personale si atterrà alle seguenti modalità.
La richiesta di fotocopie è consentita ai soli docenti esclusivamente per uso didattico;
Le fotocopie devono limitarsi a usi strettamente didattici soprattutto relativi alle prove dii verifica e ad imprescindibili integrazioni dell’itinerario didattico, che comunque è supportato dal testo in uso e dalle sue espansioni telematiche;
Per motivi di organizzazione del lavoro le fotocopie necessarie devono essere richieste il giorno precedente;
Per la riproduzione deve essere rispettata la normativa inerente la tutela dei diritti d’autore per cui non è consentita la riproduzione di interi capitoli né di testi.
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I Collaboratori scolastici dovranno annotare sull’apposito registro il numero di fotocopie richieste, cognome e nome del docente che le richiede, la classe a cui sono destinate e conservare, in ordine cronologico, la fotocopia della prima pagina.
Ogni classe potrà utilizzare la fotocopiatrice per n. 500 copie ogni anno.
Ogni classe del corso Sirio potrà utilizzare la fotocopiatrice per n.800 copie ogni anno.
Si rammenta che le fotocopie fronte retro formato A4 equivalgono a n. 2 copie.
Le fotocopie su formato A3 equivalgono a n.2 copie.
Le fotocopie su formato A3 fronte retro equivalgono a n. 4 copie.
Per tutto quanto non previsto nei punti su indicati, il personale potrà rivolgersi direttamente alla Presidenza..
Regolamento laboratori
DISPOSIZIONE SULL’ACCESSO AL LABORATORIO
• L’accesso in orario antimeridiano da parte delle classi in laboratorio è consentito solo con la presenza del docente della classe e, quando è possibile, di un assistente tecnico. Il docente accompagnatore è responsabile del corretto uso didattico di hardware e software e firma il registro interno del laboratorio. L’assistente tecnico garantisce il buon funzionamento delle attrezzature.
• Il Direttore del laboratorio, o un assistente tecnico, può consentire l’accesso ai soli docenti singolarmente o con alunni, in coincidenza di spazi orari liberi antimeridiani; in questo caso il docente, alla consegna delle chiavi, firma l’apposito registro degli accessi individuali dei docenti e si impegna a vigilare sulle attrezzature, ad applicare in ogni sua parte il presente regolamento e a chiudere il laboratorio al termine dell’attività.
• Il laboratorio non deve mai essere lasciato aperto e incustodito dall’assistente tecnico quando nessuno lo utilizza.
• L’accesso di studenti al laboratorio è consentito al di fuori delle attività curriculari, solo in presenza di un docente accompagnatore.
• L’accesso e l’utilizzo del laboratorio anche in orario pomeridiano è consentito, nell’ambito dei progetti e delle convenzioni autorizzate, solo con la presenza di un docente o di chi contrattualmente ne svolge le funzioni, che si assume la responsabilità di gestire la struttura e di vigilare sul suo corretto utilizzo. Il docente è coadiuvato, tutte le volte che ciò sia possibile, da un assistente tecnico. A questo proposito viene predisposto un apposito registro di portineria per la consegna delle chiavi da conservare presso la portineria, che il collaboratore scolastico farà firmare all’atto della consegna delle chiavi e successivamente alla riconsegna per lo scarico.
DISPOSIZIONI SU HARDWARE E SOFTWARE.
• Le dotazioni di laboratorio il cui uso è “a richiesta”, devono essere posti in funzionalità secondo le indicazioni del Direttore del laboratorio; l’assistente tecnico ne cura altresì il riposizionamento in sicurezza, cessata la necessità d’uso.
• I docenti accompagnatori dovranno effettuare una ricognizione sommaria delle attrezzature e di eventuali supporti magnetici al termine della loro attività. Gli assistenti tecnici dovranno effettuare un’attenta ricognizione al termine di ogni mattinata; entrambi segnaleranno ogni eventuale guasto, manomissione danneggiamento, furto, ecc., mediante l’apposito modulo in uso nella scuola, con avviso preventivo al Direttore di laboratorio
• In base alle leggi che regolano la distribuzione delle licenze, i prodotti software presenti in laboratorio non sono disponibili per il prestito personale.
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• Per tutte le attività programmate gli assistenti tecnici provvedono a garantire l’accensione e il funzionamento preventivo delle attrezzature.
• Quando un insegnante, da solo o con la classe, usufruisce del laboratorio deve obbligatoriamente registrare il proprio nome e l’eventuale classe nell’apposito registro delle presenze di laboratorio. Questo allo scopo di poter risalire alle cause di eventuali danneggiamenti e per comprovare l’effettivo utilizzo dell’aula.
• E ’proibito fare uso di giochi software nel laboratorio. • E’ fatto divieto di usare software non conforme alle leggi sul copyright. E’ cura dell’insegnante utente di
verificarne la conformità. In caso di dubbio si dovranno chiedere chiarimenti al direttore di laboratorio o all’assistente tecnico.
• Gli studenti non possono installare nuovi software sui PC del laboratorio, previa autorizzazione del direttore del laboratorio. Sarà comunque cura dell’insegnante verificare che il software installato rispetti le leggi sul copyright.
• Allo stesso modo è responsabilità degli insegnanti che chiedono all’assistente tecnico di effettuare copie di Floppy Disk e C D per uso didattico , di assicurarsi che la copia non infranga le leggi sul copyright .
• Gli studenti non possono utilizzare Floppy Disk portati da casa sui PC dell’aula se non autorizzati dall’assistente tecnico o da insegnanti. In ogni caso chiunque utilizzi floppy disk su un PC dell’aula deve prima dell’uso effettuare una scansione del medesimo con l’apposito programma antivirus .
• Le attrezzature hardware e gli altri materiali in dotazione al laboratorio non possono essere destinati, neanche temporaneamente, ad altre attività esterne all’aula medesima . In via particolare, su richiesta motivata di uno o più docenti del D .S. del D .S. G. A. le attrezzature suddette possono essere destinate temporaneamente ad altre attività ; il richiedente deve sottoscrivere , su apposito registro di consegna gestito dall’assistente tecnico, la presa in carico , assumendo con ciò la responsabilità delle stesse attrezzature . Della richiesta deve essere informato il Direttore di laboratorio per valutare le conseguenze della consegna sulle attività didattiche ed istituzionali; in caso di mancato accordo, il D .S . assume la decisione definitiva sentito il parere necessario del direttore di laboratorio.
• L'utilizzo del laboratorio da parte di chiunque comporta l'applicazione del presente regolamento.
Quando si frequenta il laboratorio:
Informatevi sulle norme di evacuazione del locale in caso di necessità; assicuratevi di conoscere le vie di fuga, la
posizione delle uscite di sicurezza e degli estintori. Non è permesso introdurre in laboratorio oggetti ingombranti (zaini,
giacconi, …), cibi o bevande. Non correte, non muovetevi in modo disordinato o scomposto, non compite gesti bruschi e
mantenete un tono di voce moderato. Ciascun allievo è responsabile della propria postazione di lavoro; danni o
anomalie riscontrati all'inizio della lezione vanno comunicati al docente che provvederà ad una verifica ed
eventualmente ad una segnalazione sul registro di laboratorio. ln caso di ustioni spegnete le fiamme avvolgendo la
vittima nella coperta antifiamma; non staccate i vestiti che aderiscono alla parte ustionata; in caso di ustioni superficiali
immergete la parte ustionata in acqua fredda.
Quando si esce dal laboratorio:
Al termine dell'esercitazione lasciare in ordine il posto di lavoro. Il docente responsabile dell'attività deve compilare il
registro di laboratorio in merito alla permanenza ed al tipo di attività svolta.
ln caso di allarme:
Interrompete ogni attività e mantenete la calma.
Seguite le indicazioni degli insegnanti e abbandonate il locale ordinatamente.
Lasciate tutto all'interno del locale. Non usate ascensori e percorrete in ordine e senza correre le vie di esodo designate.
Raggiungete i punti di raccolta esterni.
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Regolamento di sicurezza per il personale e gli studenti
VISTO il D. Lgs. 19 settembre 1994, n. 626, così come modificato ed integrato dal D. Lgs. 19 marzo 1996, n.242, di
attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
e successive modifiche e integrazioni.
VISTO il D. Lgs. 25 novembre 1996, n. 645, per la tutela delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento e
successive modifiche e integrazioni
Il Dirigente Scolastico, nella sua qualità di DATORE DI LAVORO, secondo le indicazioni già fornite al Consiglio d'Istituto
Decreta
le seguenti disposizioni in merito di sicurezza:
REGOLAMENTO DI SICUREZZA PER IL PERSONALE E GLI STUDENTI.
(Applicazione di quanto previsto dal testo aggiornato del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive
modifiche e integrazioni, di attuazione di alcune direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute
dei lavoratori sul luogo di lavoro).
Articolo 1
1) Ciascun Lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella degli studenti e delle altre persone presenti sul luogo di lavoro e di apprendimento, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, seguendo le istruzioni ricevute e ai mezzi a disposizione.
2) In particolare, il personale: a) osserva le disposizioni e le istruzioni date dal RSSP, dal SSP, dal Medico Competente, dal Dirigente e dal responsabile
o referente (docente, addetto, preposto di laboratorio, addetto all'emergenza) allo scopo della protezione collettiva e individuale;
b) utilizza correttamente, le apparecchiature, le attrezzature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, nonché i dispositivi di sicurezza;
c) utilizza in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; d) segnala immediatamente al responsabile i guasti dei mezzi e dispositivi di cui alle lettere b) e c), e le altre eventuali
condizioni di pericolo; e) non rimuove o modifica i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; f) non introduce materiali, attrezzature senza autorizzazione del responsabile dell'istituto o del laboratorio o
dell'attività, né compie di sua iniziativa operazioni o manovre che non sono di sua competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o degli altri;
g) si sottopone a controlli sanitari se previsti nei suoi confronti; h) contribuisce assieme al responsabile all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o
comunque necessari per tutelare la sicurezza e la salute durante l'attività scolastica. i) la Lavoratrice gestante, puerpera o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, che frequenti in modo
regolare l'ambiente di lavoro o i laboratori di cui al presente regolamento, informa della situazione il responsabile dell'attività o del laboratorio per le valutazioni del caso.
j) fornisce la propria collaborazione, partecipando attivamente alle iniziative di formazione e informazione predisposte dall'Amministrazione o dai responsabili delle attività.
Articolo 2
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1) Ciascun Lavoratore, per gli ambiti di propria competenza, fornisce agli studenti un'adeguata informazione su: a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all'attività della struttura in generale; b) le misure e le attività di protezione e prevenzione adottate; c) gli eventuali rischi specifici cui è esposto in relazione all'attività svolta, le normative di sicurezza e le
disposizioni in materia; d) i pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle apposite schede dei dati
di sicurezza previsti dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; e) le procedure che riguardano le emergenze e le figure di riferimento; f) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il medico competente.
2) Lo studente che può essere esposto ad un pericolo grave ed immediato riceve ogni informazione necessaria circa le misure predisposte ed i comportamenti da adottare.
Articolo 3
1) Lo studente riceve dai docenti e dal personale incaricato dell'attività una informazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute, con particolare riferimento ai laboratori frequentati e alle attività specificamente svolte.
2) Osserva le disposizioni e le istruzioni date dal SPP (Servizio prevenzione e Protezione), dal dirigente e dal responsabile o referente (docente, addetto, responsabile di laboratorio, addetto all'emergenza) allo scopo della protezione collettiva e individuale
Articolo 4
1) Lo studente usa i dispositivi di protezione individuale (DPI) eventualmente messi a sua disposizione, cioè qualsiasi indumento, materiale o attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta allo scopo di proteggere contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza e la salute durante l'attività di apprendimento, e ogni complemento o accessorio destinati a tale scopo.
2) Inoltre, usa i DPI conformemente alle istruzioni ricevute, ne ha cura, non vi apporta modifiche e li riconsegna dopo l'uso.
Articolo 5
1) Utilizza, le apparecchiature, le attrezzature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, nonché i dispositivi di sicurezza, correttamente, secondo le istruzioni ricevute
2) Per l'uso di attrezzature munite di videoterminali lo studente osserva le informazioni ricevute riguardo alle modalità di svolgimento dell'attività e la protezione degli occhi e della vista.
Articolo 6
Non rimuove, né modifica i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;
Articolo 7
Non introduce materiali, attrezzature senza autorizzazione del responsabile dell'Istituto o del laboratorio o dell'attività,
né compie di sua iniziativa operazioni o manovre che non sono di sua competenza ovvero che possono compromettere
la sicurezza propria o degli altri
Articolo 8
1) Per le norme organizzative e comportamentali inerenti il regolare svolgimento delle attività all'interno di singoli laboratori, si rinvia ad appositi regolamenti adottati o da adottarsi.
2) Per le sanzioni amministrative, disciplinari conseguenti all'inosservanza delle disposizioni del presente regolamento, si rinvia alle norme specifiche per il personale e al Regolamento di Disciplina per le studentesse e gli studenti.
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Regolamento per l’attuazione di visite guidate e viaggi di istruzione
(D.P.R.416/74 - C.M. n.291/92 - C.M. n.623/96 - D.L. 17.3.95)
E’ possibile svolgere le seguenti iniziative didattico-culturali:
1. viaggi di integrazione culturale
2. viaggi di integrazione della preparazione di indirizzo
3. visite guidate
4. viaggi connessi con attività sportive
FINALITA’ relative alle diverse iniziative:
1. conoscenza del territorio regionale, nazionale ed europeo per acquisire una coscienza civica, ecologica, storica,
artistica, scientifica;
2. acquisizione di esperienze tecnico-scientifiche, integrazione fra scuola e mondo del lavoro;
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3. approfondimento di tematiche economico-storico-artistiche;
4. socializzazione, integrazione di conoscenze.
DOCENTI ACCOMPAGNATORI
Il Dirigente scolastico individuerà i docenti accompagnatori, tenendo conto della effettiva disponibilità, fra gli insegnanti
delle classi partecipanti:
per i viaggi in Italia:
- n.1 insegnante ogni 15 alunni,
- per le classi singole: n.2 insegnanti.
per i viaggi all'Estero:
- n. 2 insegnanti fino a 30 alunni; n.3 insegnanti oltre i 30 alunni.
PROGRAMMAZIONE
E’ di competenza del
COLLEGIO DEI DOCENTI relativamente agli ORIENTAMENTI PROGRAMMATICI:
CONSIGLIO DI CLASSE che deve inserire le iniziative nella programmazione e garantire che possa partecipare l’intera classe
ORGANI COLLEGIALI DELIBERANTI
- Consiglio di classe
- Collegio dei docenti
- Consiglio di Istituto
DURATA E PERIODO DI SVOLGIMENTO DEI VIAGGI E DELLE VISITE GUIDATE
- Ogni classe ha a disposizione un periodo massimo di sei giorni
- non si possono effettuare viaggi e visite nell’ultimo mese delle lezioni (salvo i viaggi di educazione ambientale o
connessi con l’attività sportiva) e nei periodi di alta stagione turistica;
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- Non si possono intraprendere viaggi nelle ore notturne (deroghe possono essere contemplate per viaggi a lunga
percorrenza effettuati in treno)
- Tutti i viaggi devono concludersi entro le ore 24 del 5^ giorno
UTILIZZO dei giorni a disposizione:
Classi PRIME gg.6 1 pernottamento
Classi SECONDE gg 6 2 pernottamenti
Classi TERZE gg 6 3 pernottamenti
Classi QUARTE gg.6 4 pernottamenti
Classi QUINTE gg.6 4 pernottamenti
SOLO le classi QUINTE potranno effettuare un viaggio con 4 pernottamenti. anche all'ESTERO con la seguente limitazione: DEVONO
essere accorpate almeno DUE CLASSI PER VIAGGIO;
IL DOCENTE PROMOTORE curerà l’ottemperanza della seguente procedura:
o proporrà l’iniziativa al consiglio di classe di ottobre perché la stessa entri nella programmazione, individuando gli obiettivi, le modalità e i tempi di svolgimento della preparazione della iniziativa e le strategie di coinvolgimento degli allievi, indicando il periodo di effettuazione e trovando l’adesione di colleghi disposti ad accompagnare gli studenti;
o invierà una lettera informativa alle famiglie per sondare il consenso sull’iniziativa e la disponibilità a sostenere il costo finanziario (la spesa presunta sarà indicata dalla segreteria);
o sulla base del consenso ottenuto, proporrà l’iniziativa al consiglio di classe di novembre aperto a tutte le componenti, perché sia deliberata;
o a deliberazione avvenuta, distribuirà e quindi raccoglierà le richieste di autorizzazione con le quali stenderà gli elenchi degli allievi partecipanti;
o proporrà le richieste al Dirigente scolastico e al Consiglio di istituto, dopo aver steso il programma analitico. Le proposte dei viaggi, sottoscritte dagli insegnanti promotori, dovranno essere descritte in modo dettagliato e preciso.
Ai docenti accompagnatori verrà liquidata l'indennità di missione ridotta ad 1/4 come stabilito da Circolare del Ministero
del Tesoro n.136370 del 25.11.1981, consentendo un miglior utilizzo delle risorse finanziarie e quindi la possibilità di
effettuare viaggi all'estero anche per le classi quinte (deliberazione del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto).
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TEMPI
- entro OTTOBRE comunicazione alla presidenza delle decisioni dei consigli di classe
- entro NOVEMBRE presentazione delle proposte con le dichiarazioni di adesione o non adesione al viaggio firmate da
tutti i genitori degli alunni delle classi interessate
Il docente responsabile dell’organizzazione dei viaggi d’istruzione, con la collaborazione degli insegnanti accompagnatori,
assumerà la coordinazione delle iniziative decise dai consigli di classe; in base alle richieste indirizzate al Preside,
individuerà le agenzie alle quali chiedere i preventivi. Pervenuti questi ultimi, delineerà un prospetto comparativo (di
almeno tre preventivi) da sottoporre al Consiglio di istituto.
STUDENTI DESTINATARI:
Ad ogni viaggio parteciperanno studenti compresi nella medesima fascia di età;
è necessaria la partecipazione di almeno tre quarti degli alunni componenti le singole classi;
tutti i partecipanti devono essere in possesso di un documento di identificazione
Al momento della decisione operativa del viaggio gli alunni verseranno un acconto pari al 50% della quota di partecipazione, anche individualmente, sul c/c postale dell'Istituto, consegnando la relativa ricevuta in Segreteria per il tramite del docente promotore dell'iniziativa, unitamente ai permessi dei genitori per gli alunni minorenni e alle dichiarazioni di partecipazione dei maggiorenni
Gli alunni che non partecipano alla visita o al viaggio devono frequentare regolarmente le lezioni.
Quota massima a carico delle famiglie per i viaggi della durata di 5 giorni con pensione completa: € 310 (ridotta di € 10 per ogni pasto non previsto).
Nell'arco del triennio, in linea di massima, le classi possono effettuare una sola volta visite a fiere o mostre organizzate
annualmente.
E' delegato alla Presidenza il compito di esaminare ed autorizzare le visite guidate della durata di un giorno deliberate
dai consigli di classe; gli insegnanti dovranno presentare la richiesta almeno una settimana prima.
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Regolamento per l'applicazione della normativa sul divieto del fumo
Articolo 1. PRINCIPI
L’IISS Fortunato - Scoca di Avellino, di seguito con il presente Regolamento s'impegna a far rispettare il divieto di fumo
stabilito dalle norme vigenti.
Il presente Regolamento è emanato in considerazione dell'interesse primario alla tutela della salute degli studenti, del
personale e di tutti gli utenti dell'Istituto, sancito in generale dall'art. 137 del Trattato di Nizza, dall'art. 32 della
Costituzione, e dal Decreto Legislativo 19 settembre 1994
Articolo 2. LOCALI NEI QUALI SI APPLICA IL DIVIETO DI FUMO
Sulla base dei suddetti principi e della vigente normativa l’IISS Fortunato-Scoca di Avellino sancisce il divieto di fumo in
tutti locali facenti parte dell'istituto e nelle sue immediate adiacenze esterne.
Articolo 3. SOGGETTI CUI SPETTA VIGILARE
Il Dirigente Scolastico, responsabile della gestione dell'istituto, individua il personale incaricato di vigilare sull'osservanza
del divieto, i soggetti responsabili dell'accertamento dell'infrazione e della verbalizzazione della sanzione amministrativa
(con funzioni di agenti accertatori).
Dovranno essere individuati almeno due incaricati, data la dimensione dell'istituto e la sua struttura articolata. Il numero
dei suddetti agenti accertatori dovrà, infatti, essere adeguato ad una logica suddivisione fisica degli spazi.
Il Dirigente scolastico, con apposito atto, indica i nominativi degli Agenti accertatori incaricati nella struttura scolastica
all'esercizio di dette funzioni.
Gli Agenti Accertatori incaricati che continuino a prestare servizio nell'istituto restano in carica fino a nuova diversa
designazione da parte del dirigente scolastico.
In presenza di eventuali difficoltà nell'applicazione delle norme antifumo, il Dirigente scolastico può chiedere la
collaborazione del Nucleo Antisofisticazioni Sanità dei Carabinieri e delle altre Autorità preposte all'osservanza del
divieto (Polizia amministrativa Locale, Ufficiali ed agenti di Polizia Giudiziaria, Guardie giurate adibite allo specifico
servizio).
Le disposizioni di legge e del presente Regolamento devono essere altresì attuate dai soggetti che utilizzano, a
qualunque titolo, i locali dell'istituto.
Il Responsabile dell'istituto dovrà vigilare sull'osservanza del divieto, individuare i soggetti Responsabili
dell'accertamento dell'infrazione e della verbalizzazione della sanzione amministrativa (con funzioni di agenti
accertatori), che verranno successivamente nominati con atto scritto e dare disposizioni relativamente all'esposizione,
nei locali in cui si applica il divieto di fumo, degli appositi cartelli.
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Art.4. PERSONALE CON FUNZIONE DI AGENTE ACCERTATORE
Il personale incaricato di funzione di agente accertatore deve essere munito di apposito attestato.
Tale attestato deve essere esibito in caso di contestazione immediata delle infrazioni al divieto di fumo, qualora il
trasgressore sia persona non a conoscenza delle relative funzioni, unitamente a valido documento di riconoscimento e
comunque sempre a richiesta del trasgressore stesso.
Gli agenti accertatori hanno il compito di sostenere attivamente il progetto di Educazione alla Salute dell'istituto,
impegnandosi in attività di informazione ed educazione alla salute rivolte al personale dell'istituto, nonché agli studenti e
all'utenza in generale. I dipendenti individuati quali agenti accertatori devono possibilmente rivestire qualifica funzionale
di personale docente, essendo di fatto chiamati a svolgere anche la funzione di educatori alla salute; potranno
comunque essere individuati quali educatori alla salute con funzioni di agenti accertatori anche figure professionali
appartenenti a qualifiche diverse.
Articolo 5. PROCEDURA DI ACCERTAMENTO
Nei casi di violazione del divieto, e nel caso in cui verifichino comportamenti non rispettosi del presente regolamento, gli
agenti accertatori dovranno inoltre svolgere le seguenti attività:
a) munirsi dei verbali di accertamento b) accertare l'infrazione c) accertare la maggiore età del trasgressore d) quando è possibile, contestare immediatamente al trasgressore la violazione.
Se il trasgressore è maggiorenne debbono procedere all'accertamento della violazione ed alla redazione in
duplice copia del relativo verbale in base ai modelli previsti, uno da compilarsi in caso di contestazione
immediata e uno da compilarsi in caso di impossibilità di contestazione immediata. In caso di contestazione
immediata, dopo aver compilato il verbale, devono consegnare al trasgressore la prima copia del verbale stesso
unitamente al bollettino di conto corrente postale per il versamento della sanzione, avendo cura di compilare
quest'ultimo nel retro con l'indicazione del numero e della data del verbale. La compilazione del verbale va
previamente preceduta dalla numerazione progressiva e dalla personalizzazione con il timbro della struttura. In
caso di impossibilità di contestazione immediata, dopo aver compilato il verbale di cui all'allegato N.4, devono
notificare al trasgressore per posta (entro 90 giorni dall'accertamento) la prima copia del verbale unitamente al
bollettino di c/c postale per il versamento della sanzione, avendo cura di compilare quest'ultimo nel retro, con
l'indicazione del numero e della data del verbale. Se il trasgressore è minorenne devono procedere
all'accertamento della violazione ed alla redazione in duplice copia del relativo verbale in base ai modelli
previsti, uno da compilarsi in caso di contestazione immediata e uno da compilarsi in caso di impossibilità di
contestazione immediata. In caso di contestazione immediata, dopo aver compilato il verbale, devono inviare
alla famiglia la prima copia del verbale stesso unitamente al bollettino di conto corrente postale per il
versamento della sanzione, avendo cura di compilare quest'ultimo nel retro con l'indicazione del numero e
della data del verbale. La compilazione del verbale va previamente preceduta dalla numerazione progressiva e
dalla personalizzazione con il timbro della struttura. In caso di impossibilità di contestazione immediata, dopo
aver compilato il verbale di cui all'allegato N.4, devono notificare alla famiglia del trasgressore per posta (entro
90 giorni dall'accertamento) la prima copia del verbale unitamente al bollettino di c/c postale per il versamento
della sanzione, avendo cura di compilare quest'ultimo nel retro, con l'indicazione del numero e della data del
verbale.Il contravventore maggiorenne o la famiglia del contravventore minorenne provvederà al pagamento
della sanzione presso l'Ufficio indicato nel verbale ed esibirà all'Amministrazione Scolastica la ricevuta
dell'avvenuto pagamento. I responsabili preposti all'applicazione del divieto, ove non ricevano riscontro
dell'avvenuto pagamento in misura ridotta da parte del trasgressore entro 60 giorni dalla contestazione
immediata o dalla notificazione, hanno l'obbligo di fare rapporto, con le prove delle eseguite contestazioni o
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notificazioni, alla Prefettura di Bologna, che provvederà in merito.I soggetti accertatori procedono in maniera
autonoma all'accertamento della violazione ed alla redazione del relativo verbale.
e) inoltrare la seconda copia del verbale all'Ufficio di Segreteria Amministrativa; conservare laterza e quarta copia del verbale presso la struttura di appartenenza;
f) controllare e segnalare al Dirigente scolastico eventuali anomalie nella esposizione, in tutti i locali dell'istituto, degli appositi cartelli contenenti l'indicazione del divieto stesso
g) integrare gli aspetti strettamente normativi con quelli formativo-educativi, sensibilizzando i trasgressori ad adottare comportamenti rispettosi nei riguardi dell'ambiente sanitario in cui si trovano e della salute pubblica;
Articolo 6. COMPETENZE DELL'UFFICIO DI SEGRETERIA
Le attività amministrative a supporto ed ausilio dei compiti espletati dagli agenti accertatori verranno svolte dall'Ufficio
di Segreteria Amministrativa il quale in particolare espleterà i seguenti compiti:
a) nel caso di impossibilità di contestazione immediata, espleterà le operazioni connesse alla notificazione per posta del verbale al trasgressore, previste dall'art. 4 - lettera f) del presente regolamento;
b) accerterà che il trasgressore abbia effettuato il pagamento della sanzione entro il termine di 60 giorni dalla contestazione immediata o, se questa non vi è stata, dalla data di notificazione degli estremi della violazione. Detto accertamento verrà effettuato tramite controllo, anche telefonico, presso l'Unità Operativa Gestione Affari Economico-Finanziari - Ufficio Entrate - depositaria delle relative quietanze di pagamento.
Articolo 7. SANZIONI PER LE TRASGRESSIONI
In applicazione di:
� Legge 11/11/1975, n. 584
� Legge 24/11/1981, n. 689
� Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/12/1995
� Circolare Ministero Sanità 28/3/2001, n.4
� Legge 28/12/2001, n. 448
� Legge 16/1/2003, n. 3, art. 51
� D.L.266 del 9/11/2004, art. 19
� DPCM 23/12/2003
� Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2004
� C.M. 17/12/2004 Ministero della salute
� Legge 30/12/2004, n. 311
I trasgressori sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 27, 50 a € 275,00. La misura
della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza
o in presenza di lattanti o bambini fino a dodici anni.
Coloro che, pur essendo preposti al controllo dell'applicazione del presente regolamento, non fanno rispettare le singole
disposizioni, sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 220 a € 2.200.
121
Durante l'attività di servizio, anche negli spazi esterni, dato il ruolo educativo connesso al profilo professionale del
docente, i docenti si asterranno dal fumare in presenza di studenti, essendo detto comportamento contrario agli
obiettivi del POF dell'istituto. I dipendenti dell'Istituto che non osservino il divieto nei locali e/o non rispettino il presente
regolamento possono essere sottoposti a procedimento disciplinare.
Articolo 8. SANZIONI AI SOGGETTI CUI SPETTA VIGILARE
I Responsabili di struttura cui spetta vigilare sull'osservanza del divieto, in caso di non ottemperanza, sono passibili di
sanzione amministrativa da € 220 a € 2200.
Articolo 9. CARTELLI
L'Istituto appronterà la cartellonistica contenente l'indicazione del divieto di fumo.
I cartelli contenenti l'indicazione del divieto di fumo, da affiggersi a cura del Responsabile di struttura cui spetta vigilare
sul rispetto del divieto, dovranno essere conformi all'allegato e contenere i seguenti elementi:
1) divieto di fumare; 2) riferimenti normativi; 3) sanzione amministrativa prevista; 4) soggetto cui spetta vigila sull'osservanza del divieto (ossia Responsabile della Struttura di appartenenza del
locale); 5) indicazione dei soggetti cui spetta accertare e verbalizzare le infrazioni al divieto di fumo.
Articolo 10. INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE
1) Il dirigente della struttura incaricato delle funzioni indicate all'art. 3 del presente regolamento, si farà promotore di iniziative volte a sensibilizzare tutto il personale dipendente al ruolo di modello-esempio di non fumatore nei confronti della popolazione assistita, al fine, soprattutto, di responsabilizzarlo sul rispetto e sull'osservanza del divieto.
2) Potrà essere inoltre utilizzato materiale informativo di supporto sui danni da fumo e sui metodi per smettere di fumare.
Articolo 11. MODALITÀ ORGANIZZATIVE
I docenti responsabili dei progetti di "Educazione alla Salute " sono incaricati di coordinare, indirizzare e monitorare tutte
le azioni che sul piano organizzativo, logistico, informativo e tecnico risultano indispensabili a rendere operativo il
presente regolamento.
Articolo 12. NORMA FINALE
Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento è fatto rinvio alle disposizioni di legge vigenti.
122
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Regolamento per la disciplina degli incarichi di esperti esterni/interni
ai sensi degli art.34-36-40 del decreto n. 44/2001
Ai sensi dell’art. 40 del decreto Interministeriale n.44 del 1/2/2001 il seguente regolamento costituisce parte integrante del regolamento d’istituto.
Art.1 – Finalità e ambito di applicazione
Il presente regolamento disciplina, ai sensi dell’art.40 del Decreto Interministeriale n.44 del 1/2/2001, le modalità ed i criteri per il conferimento di contratti di prestazione d’opera per attività ed insegnamenti che richiedano specifiche e peculiari competenze professionali, nell’ambito della programmazione didattica annuale, al fine di sopperire a particolari e motivate esigenze didattiche deliberate nel POF.
Art.2 – Requisiti professionali
Per ciascuna attività o progetto deliberati nel POF per lo svolgimento delle quali si renda necessario il ricorso alla collaborazione di docenti esperti esterni, il collegio dei docenti ha stabilito che gli esperti stessi devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
Competenze richieste dal progetto
Esperienze di lavoro
Esperienze didattiche
Titoli di studio
Referenze
Corsi di aggiornamento
I criteri fissati dal collegio dei docenti saranno pubblicizzati mediante affissione all’albo ufficiale della scuola.
Art. 3 – Pubblicazione degli avvisi di selezione
All’inizio dell’anno scolastico, il Dirigente, sulla base del piano dell’offerta formativa (POF) e alla previsione dei progetti che saranno deliberati nel programma annuale, individua le attività e gli insegnamenti per i quali possono essere conferiti contratti/incarichi ad esperti esterni/interni e ne dà informazione con uno o più avvisi da pubblicare all’albo ufficiale della scuola o in altra forma ritenuta opportuna.
Gli avvisi dovranno indicare modalità e termini per la presentazione delle domande, i titoli che saranno valutati, la documentazione da produrre, nonché l’elenco dei contratti che si intendono stipulare. Per ciascun contratto deve essere specificato:
l’oggetto della prestazione;
la durata del contratto: termini di inizio e di conclusione della prestazione;
il corrispettivo proposto per la prestazione;
I candidati devono essere in possesso dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego. Ciascun aspirante in possesso dei requisiti, nel termine che sarà stabilito dal Dirigente scolastico, può presentare domanda alla scuola ai fini dell’individuazione dei contraenti cui conferire il contratto.
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Art. 4 – Determinazione del compenso
Gli organi Collegiali, su indicazione delle norme di legge, determinano il corrispettivo di riferimento per i singoli contratti conferiti compatibilmente con i fondi disponibili.
Art. 5 – Individuazione dei contraenti
I contraenti cui conferire i contratti sono selezionati dal Dirigente scolastico mediante valutazione comparativa. La valutazione sarà effettuata sulla base dei seguenti titoli:
a) Competenze;
b) Curriculum complessivo del candidato;
c) Contenuti e continuità dell’attività professionale e scientifica individuale o svolta presso studi professionali, enti pubblici o privati;
d) Pubblicazioni e altri titoli;
e) Referenze;
f) Corsi di aggiornamento;
Per la valutazione comparativa dei candidati, il Dirigente scolastico farà riferimento almeno ai seguenti criteri:
livello di qualificazione professionale e scientifica dei candidati;
congruenza dell’attività professionale o scientifica svolta dal candidato con gli specifici obiettivi formativi dell’insegnamento o dell’attività per i quali è bandita la selezione;
eventuali precedenti esperienze didattiche o professionali;
Il Dirigente scolastico per le valutazioni di cui al presente articolo può nominare una apposita commissione, composta dai docenti e personale ATA, a cui affidare compiti di istruzione/ valutazione tecnica, ai fini della scelta dei contraenti con cui stipulare i contratti.
Art.6 – Stipula del contratto
Nei confronti dei candidati selezionati, il Dirigente provvede, con determinazione motivata in relazione ai criteri definiti con il presente regolamento e nei limiti di spesa del progetto, alla stipula del contratto. Nel contratto devono essere specificati:
l’oggetto della prestazione;
i termini di inizio e conclusione della prestazione;
il corrispettivo della prestazione indicato al netto della imposta sul valore aggiunto, se dovuta, e del contributo previdenziale e fiscale limitatamente alla percentuale a carico dell’amministrazione;
le modalità di pagamento del corrispettivo;
le cause che diano luogo a risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 1456 del C. C. e le condizioni per il ricorso delle parti al recesso unilaterale.
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Per i titolari dei contratti deve essere previsto l’obbligo di svolgere l’attività verifica del profitto, se prevista, e l’obbligo ad assolvere a tutti i doveri didattici/professionali in conformità alle vigenti disposizioni.
La natura giuridica del rapporto che s’instaura con l’incarico di collaborazione esterna è quello di rapporto privatistico qualificato come prestazione d’opera intellettuale o incarico professionale
I contratti di cui al presente regolamento costituiscono prestazioni:
di collaborazione coordinata e continuativa e sono assoggettati al corrispondente regime fiscale e previdenziale, in dipendenza anche della posizione del contraente e non danno luogo a diritti in ordine all’accesso nei ruoli della scuola.
Ovvero, nei casi che lo prevedono, di prestazione d’opera occasionale.
I contratti di cui al presente regolamento non possono avere durata superiore all’anno scolastico e sono rinnovabili.
Non sono rinnovabili i contratti oggetto di risoluzione o di recesso.
Sono istituiti presso la segreteria della scuola, un registro dei contratti esterni e un registro per gli incarichi interniin cui dovranno essere indicati i nominativi dei professionisti incaricati, l’importo dei compensi corrisposti e l’oggetto dell’incarico.
Art. 7 – Impedimenti alla stipula del contratto
I contratti con i collaboratori esterni possono essere stipulati, ai sensi dell’art. 32, comma 4, del Decreto Interministeriale n.44 del 1/2/2001, soltanto per le prestazioni e le attività:
- che non possono essere assegnate al personale dipendente per inesistenza di specifiche competenze professionali;
- che non possono essere espletate del personale dipendente per indisponibilità o coincidenza di altri impegni di lavoro;
- di cui sia comunque opportuno il ricorso a specifica professionale esterna.
Art. 8 - Autorizzazione dipendenti pubblici e comunicazione alla funzione pubblica
Ai fini della stipula dei contratti disciplinati dal presente regolamento con i dipendenti di altra amministrazione pubblica è richiesta obbligatoriamente la preventiva autorizzazione dell’amministrazione di appartenenza di cui all’art. 53 del D.L.vo 30/3/ 2001, n. 165.
L’elenco dei contratti stipulati con i soggetti di cui al comma precedente è comunicato annualmente al dipartimento della funzione pubblica entro i termini previsti dall’art. 53, commi da 12 a 16 del citato D. L. vo n.165/2001.
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Statuto delle Studentesse
e degli Studenti
della Scuola Secondaria
D.P.R. 249/ del 24/06/1998
Con le modifiche introdotte dal D.P.R. 235 del 21/11/2007.
Testo in vigore dal 02/01/2008
Sentito il parere della componente studentesca
Art. 1 – Vita della Comunità Scolastica
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della
coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla
crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per
garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di
ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla
Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali
dell'ordinamento italiano.
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3. La comunità scolastica, interagendo con la più ampia comunità civile e sociale di cui è parte, fonda il suo progetto e la
sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente, contribuisce allo sviluppo della personalità dei
giovani, anche attraverso l'educazione alla consapevolezza e alla valorizzazione dell'identità di genere, del loro senso di
responsabilità e della loro autonomia individuale e persegue il raggiungimento di obiettivi culturali e professionali
adeguati all'evoluzione delle conoscenze e all'inserimento nella vita attiva.
4. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di religione, sul
rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione, nel ripudio di ogni
barriera ideologica, sociale e culturale.
Art. 2 - Diritti
1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso
l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità
dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un'adeguata informazione, la
possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome.
2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla
riservatezza.
3. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.
4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti,
con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro
competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di
valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e
tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di
debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola gli studenti della scuola
secondaria superiore, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante una
consultazione.
Analogamente negli stessi casi e con le stesse modalità possono essere consultati gli studenti della scuola media o i loro
genitori.
6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di scelta tra le
attività curricolari integrative e tra le attività aggiuntive facoltative offerte dalla scuola. Le attività didattiche curricolari
e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di
apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti.
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7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La
scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di
attività interculturali.
8. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per
assicurare:
a. un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo- didattico di qualità; b. offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli
studenti e dalle loro associazioni; c. iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero
della dispersione scolastica; d. la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con handicap; e. la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; f. servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.
9. La scuola garantisce e disciplina nel proprio regolamento l'esercizio del diritto di riunione e di assemblea degli
studenti, a livello di classe, di corso e di istituto.
10. I regolamenti delle singole istituzioni garantiscono e disciplinano l'esercizio del diritto di associazione all'interno
della scuola secondaria superiore, del diritto degli studenti singoli e associati a svolgere iniziative all'interno della
scuola, nonché l'utilizzo di locali da parte degli studenti e delle associazioni di cui fanno parte. I regolamenti delle
scuole favoriscono inoltre la continuità del legame con gli ex studenti e con le loro associazioni.
Art. 3 - Doveri
1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio.
2. Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei
loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi.
3. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli studenti sono tenuti a mantenere un
comportamento corretto e coerente con i principi di cui all'art.1.
4. Gli studenti sono tenuti ad osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli
istituti.
5. Gli studenti sono tenuti a utilizzare correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici e a comportarsi nella
vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola.
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6. Gli studenti condividono la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come
importante fattore di qualità della vita della scuola.
Art. 4 - Disciplina
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano mancanze disciplinari
con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica
e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo
procedimento, secondo i criteri di seguito indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al
ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso
attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato
prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire
sulla valutazione del profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni
correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità
nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale
dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre
offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono adottati dal consiglio di
classe. Le sanzioni che comportano l’allontanamento superiore a quindici giorni e quelle che implicano l’esclusione dallo
scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o
reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento non superiori ai quindici giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i
suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici
giorni, in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria, la scuola
promuove un percorso di recupero educativo che miri all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove
possibile, nella comunità scolastica.
130
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi
reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso, in
deroga al limite generale previsto dal comma 7, la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato
ovvero al permanere della situazione di pericolo. Si applica per quanto possibile il disposto del comma 8.
9-bis. Con riferimento alle fattispecie di cui al comma 9, nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque
connotati da una particolare gravità tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per
un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico, la sanzione è
costituita dall’allontanamento dalla comunità scolastica con l’esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione
all’esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell’anno
scolastico.
9-ter. Le sanzioni disciplinari di cui al comma 6 e seguenti possono essere irrogate soltanto previa verifica della
sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si desuma che l’infrazione disciplinare sia stata effettivamente
commessa da parte dello studente incolpato.
10. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso
studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in
corso d'anno, ad altra scuola.
11. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di
esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.
Art. 5 - Impugnazioni
1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro 15 giorni dalla
comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, istituito e disciplinato dai
regolamenti delle singole istituzioni scolastiche, del quale fa parte almeno un rappresentante degli studenti nella
scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media, che decide nel termine di dieci giorni. Tale organo, di
norma, è composto da un docente designato dal consiglio di istituto e, nella scuola secondaria superiore, da un
rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori, ovvero, nella scuola secondaria di I
grado da due rappresentanti eletti dai genitori, ed è presieduto dal dirigente scolastico.
2. L'organo di garanzia di cui al comma 1 decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di
chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del
presente regolamento.
3. Il Direttore dell' Ufficio Scolastico Regionale, o un dirigente da questi delegato, decide in via definitiva sui reclami
proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del
presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di
un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dal coordinamento
regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre docenti e da un genitore designati nell’ambito della comunità
131
scolastica regionale, e presieduto dal Direttore dell’ufficio scolastico regionale o da un suo delegato. Per la scuola
media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori.
4. L’organo di garanzia regionale, nel verificare la corretta applicazione della normativa e dei regolamenti, svolge la sua
istruttoria esclusivamente sulla base dell’esame della documentazione acquisita o di eventuali memorie scritte prodotte
da chi propone il reclamo o dall’Amministrazione.
5. Il parere di cui al comma 4 è reso entro il termine perentorio di trenta giorni. In caso di decorrenza del termine senza
che sia stato comunicato il parere, o senza che l’organo di cui al comma 3 abbia rappresentato esigenze istruttorie, il
direttore dell’ufficio scolastico regionale può decidere indipendentemente dal parere. Si applica il disposto di cui
all’articolo 16, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n.241.
6. Ciascun ufficio scolastico regionale individua, con apposito atto, le modalità più idonee di designazione delle
componenti dei docenti e dei genitori all’interno dell’organo di garanzia regionale al fine di garantire un funzionamento
costante ed efficiente dello stesso.
7. L’organo di garanzia di cui al comma 3 resta in carica per due anni scolastici.
Art. 5-bis – Patto educativo di corresponsabilità
1. Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e
degli studenti di un Patto educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e
doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie.
2. I singoli regolamenti di istituto disciplinano le procedure di sottoscrizione nonché di elaborazione e revisione
condivisa, del patto di cui al comma 1.
3. Nell’ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere
le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione
dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell’offerta formativa, dei regolamenti d’istituto e del patto
educativo di corresponsabilità.
Art. 6 – Disposizioni finali
1. I regolamenti delle scuole e la carta dei servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia sono adottati o modificati
previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media.
2. Del presente regolamento e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli
studenti all'atto dell'iscrizione.
132
3. È abrogato il capo III del R.D. 4 maggio 1925, n. 653. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
Validità dell’anno scolastico per la valutazione degli alunni nella scuola secondaria di secondo grado- Artt. 2 e 14 - DPR
122/2009
Come è noto nella valutazione degli allievi trova piena applicazione, per gli studenti di tutte le classi degli istituti di
istruzione secondaria di II grado, la disposizione sulla validità dell’anno scolastico di cui all’articolo 14, comma 7, del
Regolamento di coordinamento delle norme per la valutazione degli alunni di cui al DPR 22 giugno 2009, n. 122. Tale
disposizione prevede che “… ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di corso,
per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario
annuale personalizzato”.
Le disposizioni contenute nel Regolamento per la valutazione degli alunni, che indicano la condizione la cui sussistenza è
necessaria ai fini della validità dell’anno scolastico, pongono chiaramente l’accento sulla presenza degli studenti alle
lezioni. La finalità delle stesse è, infatti, quella di incentivare gli studenti al massimo impegno di presenza a scuola, così
da consentire agli insegnanti di disporre della maggior quantità possibile di elementi per la valutazione degli
apprendimenti e del comportamento. Ed invero anche le deroghe al limite minimo di frequenza alle lezioni vengono
consentite purché non sia pregiudicata la possibilità di valutazione degli alunni.
Deroghe
L’articolo 14, comma 7, del Regolamento prevede che “le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali,
analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite [dei tre quarti di
presenza del monte ore annuale]. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione,
comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla
valutazione degli alunni interessati”. Spetta, dunque, al collegio dei docenti definire i criteri generali e le fattispecie che
legittimano la deroga al limite minimo di presenza. Tale deroga è prevista per casi eccezionali, certi e documentati. È
compito del consiglio di classe verificare, nel rispetto dei criteri definiti dal collegio dei docenti e delle indicazioni della
presente nota, se il singolo allievo abbia superato il limite massimo consentito di assenze e se tali assenze, pur rientrando
nelle deroghe previste dal collegio dei docenti, impediscano, comunque, di procedere alla fase valutativa, considerata la
non sufficiente permanenza del rapporto educativo. Ad ogni buon conto, a mero titolo indicativo e fatta salva
l’autonomia delle istituzioni scolastiche, si ritiene che rientrino fra le casistiche apprezzabili ai fini delle deroghe prev iste,
le assenze dovute a:
gravi motivi di salute adeguatamente documentati;
terapie e/o cure programmate;
donazioni di sangue;
partecipazione ad attività sportive e agonistiche organizzate da federazioni
riconosciute dal C.O.N.I.;
adesione a confessioni religiose per le quali esistono specifiche intese che considerano il sabato come giorno di
riposo (cfr. Legge n. 516/1988 che recepisce l’intesa con la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno; Legge n.
101/1989 sulla regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sulla base dell’intesa
stipulata il 27 febbraio 1987).
133
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
(D.P.R. 235 del 21/11/2007, art. 3)
Il regolamento di Istituto del “Fortunato - Scoca” riconosce che gli studenti sono titolari di diritti inalienabili e sacrosanti (vedi art. 3
dello Statuto degli studenti), ma sottolinea anche che, per poterne usufruire sono tenuti al rispetto di doveri la cui inosservanza
comporterà l’applicazione di sanzioni disciplinari nonché la riparazione degli eventuali danni causati, come riportato nel capitolo
riguardante il quadro dei doveri e delle sanzioni.
La legislazione ha recentemente (D.P.R. 235 del 25/11/2007, art. 3) introdotto una sostanziale novità rappresentata dalla sottoscrizione
del Patto di corresponsabilità che per la prima volta chiama direttamente in causa anche le famiglie riconoscendo il ruolo non
secondario che svolgono nel processo di crescita culturale e sociale degli alunni.
Il Patto di corresponsabilità sancisce pertanto la cooperazione che si intende promuovere tra studenti, famiglie e istituzione scolastica,
nel reciproco rispetto dei ruoli, al fine di favorire la piena attuazione del progetto formativo : il Patto quindi, come stabilito dalle
disposizioni di legge, evidenzia l’ineludibile ruolo della responsabilità educativa dei genitori, in modo particolare nei casi in cui i figli si
rendano responsabili di danni a persone o cose o ledano la dignità ed il rispetto delle persone.
La responsabilità del genitore (art. 2048 primo comma codice civile) e quella del precettore (art.2048 secondo comma codice civile)
per il fatto commesso da un minore affidato alla sua vigilanza, non sono infatti tra loro alternative poiché l’affidamento del minore
alla custodia di terzi, se solleva il genitore dalla presunzione di “culpa in vigilando” non lo solleva da quella di “culpa in educando”.
E’ opportuno sottolineare che in presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo e per eventuali danni causati
dall’alunno a persone o cose durante la permanenza a scuola, il genitore, in sede di giudizio civile, potrà essere ritenuto direttamente
responsabile dell’accaduto, anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto educativo di corresponsabilità, ove venga dimostrato
che non abbia messo in atto tutti gli interventi educativi necessari a prevenire comportamenti illeciti. Tale responsabilità, riconducibile,
come già detto, ad una colpa in educando, potrà concorrere con le responsabilità che possono configurarsi anche a carico del
personale scolastico per colpa in vigilando, ove sia stato omesso il necessario e fondamentale dovere di sorveglianza nei confronti
degli studenti.
Alla luce di quanto sopra esposto ne consegue che i tre soggetti implicati (studenti, famiglie e scuola) devono consapevolmente farsi
carico di determinati doveri per adempiere ai quali occorre assumere precisi impegni. L’assolvimento di questi impegni assicura il
godimento dei diritti da parte degli studenti (ad una formazione culturale e professionale qualificata, alla riservatezza,
all’informazione, ad una valutazione trasparente, ad un ambiente favorevole alla crescita e ad un servizio educativo didattico di
qualità, ad offerte aggiuntive ed integrative).
L’Istituto “Fortunato – Scoca” ha pertanto individuato i doveri e gli impegni di seguito riportati, i quali costituiscono il Patto di
corresponsabilità che verrà sottoscritto dalle parti interessate ovvero dai genitori o da chi ne fa le veci, dall’alunno e dal Dirigente
Scolastico:
DOVERI
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Lo studente partecipa attivamente al processo educativo nella comunità scolastica, ha la responsabilità per le scelte che compie e ha diritto ad una formazione culturale e professionale che valorizzi la sua identità, lo aiuti ad orientarsi nelle scelte scolastiche e lavorative che dovrà compiere e lo disponga al confronto multiculturale.
La famiglia è responsabile dell’educazione dello studente
L’Istituto partecipa al processo educativo con le attività didattiche e formative che realizza.
IMPEGNI
Lo studente si impegna:
a rispettare il Regolamento di Istituto;
a rispettare le norme regolamentari poste per l'esercizio dell'attività didattica in aula, nei laboratori, nelle palestre;
a rispettare i beni della scuola e quelli dei suoi compagni;
a seguire le direttive impartite dagli organi e dagli operatori della scuola;
ad informare la famiglia circa lo svolgimento della vita scolastica;
a consegnare alla famiglia le comunicazioni che l'Istituto per suo tramite invia;
a tenere sempre in ordine e a disposizione il libretto nel quale vengono annotati ritardi, assenze, comunicazioni;
a mantenere in ambito scolastico e in ogni sede di attività un comportamento e un abbigliamento decorosi e
rispettosi del luogo formativo in cui si trova;
ad effettuare le verifiche scolastiche nei tempi e modi programmati;
a frequentare con regolarità le lezioni e le altre iniziative didattiche, salvo situazioni di comprovata impossibilità;
a portare regolarmente a scuola i libri e gli altri ausili didattici necessari per il lavoro in classe.
La famiglia si impegna a:
seguire l'andamento scolastico dei figli; ad essere reperibile in caso di urgenze di qualsiasi natura; a controllare
sistematicamente il libretto dello studente;
partecipare alle riunioni o ai colloqui ai quali verrà invitata;
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prendere visione del Piano dell'Offerta Formativa (POF) e del Regolamento di Istituto al fine di cooperare alla loro
ottimale attuazione, e anche alla loro eventuale elaborazione o modifica;
a rispondere direttamente dell'operato dei figli quando violino i doveri sanciti dal regolamento di Istituto e
dallo Statuto delle studentesse e degli studenti;
a rispondere per i danni scolastici arrecati dai figli.
L'Istituto si impegna:
ad informare gli studenti e/o le famiglie delle principali attività e decisioni che li riguardano;
a coinvolgere le famiglie nelle scelte della vita scolastica secondo le forme e i modi previsti da norme generali o dal
Regolamento interno o dagli Organi della scuola;
a rendere disponibili sul sito o mediante strumenti alternativi il P.O.F. e il Regolamento di Istituto;
a comunicare alle famiglie eventuali irregolarità della frequenza;
a rispettare la riservatezza dello studente per quanto attiene alla vita privata, ma escludendo da tale ambito, per
esigenze di trasparenza e imparzialità, le valutazioni
conseguite in ambito scolastico;
a comunicare alle famiglie le situazioni disciplinarmente rilevanti e/o ricorrenti, che possano costituire pregiudizio
al processo educativo e di apprendimento;
a favorire un clima relazionale corretto, ispirato a esigenze di socializzazione e collaborazione, rispettoso
dell'identità di ognuno.
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