sviluppo del progetto d’impresa: il business plan
imprenditori si diventa! manuale pratico all’avvio d’impresa
Responsabile ProgettoLuciano Calaresu
Coordinamento Carlo Liscidini
RedazioneGiulia Porino
Realizzazione grafica Francesca Pavese
Creatività, entusiasmo e fantasia sono doti fondamentali
in qualunque iniziativa imprenditoriale.
Ma, quando si avvia un’impresa, il rischio è sempre in agguato.
Lo strumento fondamentale per non andare allo sbaraglio
è il business plan, un documento di programmazione
indispensabile per determinare obiettivi, strategie
ed evidenziare gli eventuali pericoli.
Al termine di questo processo di analisi e ricerca,
l’imprenditore sarà in grado di partire con un ragionevole
grado di certezza sulla potenzialità dell’idea
e sulla realizzabilità del progetto.
La redazione del presente volume è stata realizzata da PerMicro
in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili
e Associazionismo del Comune di Brescia, a sostegno e approfondimento
degli incontri realizzati nell’ambito del progetto
“Microcredito per Brescia: strumento di sviluppo locale”.
L’iniziativa favorisce le opportunità professionali e l’auto impiego
dei giovani cittadini residenti sul territorio bresciano in possesso
di capacità imprenditoriali attraverso servizi di formazione,
consulenza e accesso al microcredito.
Con le pubblicazioni realizzate grazie alla collaborazione di PerMicro,
che sintetizzano le modalità di accesso al credito e del fare impresa,
l’Assessorato colma un vuoto nell’informazione a sostegno dell’autonomia
dei giovani, in particolare di coloro che intendono sperimentare percorsi di
autoimprenditorialità.
Ciò in un momento dove a livello globale stiamo conoscendo una crisi
economica e finanziaria senza precedenti, che stupisce per persistenza e
refrattarietà a tutte le misure di contrasto.
Questa crisi, inoltre, nel nostro Paese ha purtroppo aggravato ulteriormente
le difficoltà dei giovani, che già faticavano per trovare spazio nel mondo
degli adulti. In particolare, ha aumentato com’era prevedibile il numero di
disoccupati ed ha portato ad emersione un fenomeno preoccupante ed in
crescita, quello cioè dei giovani in stallo, sempre più sfiduciati ed in sospeso,
né impegnati nello studio, né alla ricerca di lavoro.
Invertire questa tendenza è un compito difficile, a cui le istituzioni però non
possono derogare. Per meglio realizzare ciò è necessario, credo, dare prio-
ritariamente fiducia ai nostri giovani, anche con segni tangibili. Quindi agire
su vari fronti, ripensando innanzitutto i servizi di accoglienza e informazione,
e con essi quindi i prodotti e gli strumenti, anche di natura finanziaria, che
permettono ai giovani di vedere realizzate le proprie idee.
presentazionedell’assessorealle politiche giovanilie associazionismo
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indi
ce
pagCosa è il business plan?06
pagCome fare un business plan?12
pagGli elementi costitutivi del business plan
13
pagPerché fare un business plan?08
pagModello di business plan32
L’Assessorato su questo fronte è attivo: oltre ai prodotti informativi, come
questi che presentiamo, proponiamo consulenze mirate presso l’Informa-
giovani di via San Faustino; qui i giovani possono essere informati anche dei
percorsi di formazione attivati e delle opportunità di finanziamento, così da
scoprire che la strada del fare impresa può essere un’opzione “normale” e
non eccezionale di un percorso di vita e di lavoro, che ha ricadute positive
anche per la comunità intera.
L’Assessore alle Politiche Giovanili e Associazionismo
Dr. Diego Ambrosi
cosa è il business plan? Il business plan1 è un progetto dettagliato, che prende in esame tutte le
aree di attività di un’impresa. è una sorta di carta d’identità dell’azienda,
attraverso la quale si mettono per iscritto tutte le componenti di un piano
imprenditoriale: dall’analisi di mercato al progetto finanziario, dal marketing
alla gestione dei fornitori.
Più è approfondito, più agevola i rapporti dei neo-imprenditori con gli istituti
di credito, potenziali nuovi soci, altri finanziatori. Ciò detto, le sue funzioni
vanno oltre a quella di semplice biglietto da visita da presentare per ottenere
finanziamenti pubblici o privati.
Preparare il business plan richiede tempo e dedizione. Non si tratta di una
semplice descrizione dell’attività che si intende avviare, né di un prome-
moria sulle principali spese da sostenere e sui fornitori da contattare, ma
di un’analisi che getta le fondamenta della nuova impresa e le garantisce
maggiori probabilità di sopravvivenza.
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infatti un business plan ben fatto serve per capire i problemi che si dovranno affrontare e gli strumenti a disposizione per farlo
1 Il termine “business plan” è stato introdotto in Italia nel 1992, a seguito della approvazione della Legge n. 488/92 sulle “agevolazioni di carattere finanziario”; la disposizione richiede, per l’appunto, la predisposizione del “business plan” affinché quest’ultimo possa illustrare gli effetti che l’impresa richiedente intende perseguire una volta ottenuto il finanziamento medesimo.
Il business plan coinvolge sia le nuove imprese che le imprese già esistenti,
come sintetizzato dal seguente schema:
In altre parole, in tutti quei momenti di vita aziendale dove è necessario
“prendere decisioni” non ordinarie, l’uso del business plan consente di
evidenziare e sistematizzare gli effetti complessivi delle alternative possibili.
nuove impresestart up
avvionuova impresa
impresegià esistenti
sviluppo attività
diversificazione attività
ristrutturazione attività
perché fare un business plan?Gli scettici ritengono che la pianificazione scritta sia una perdita di tempo,
ma gli esperti dimostrano che è meglio investire uno o più mesi nell’analisi
di un piano di fattibilità, piuttosto che chiudere l’azienda poco dopo averla
avviata.
L’entusiasmo iniziale per la nuova idea spesso induce l’aspirante impren-
ditore a minimizzare i dati non favorevoli al progetto o addirittura a non
considerarli. Le ricerche pratiche per compilare il business plan possono
evidenziare dati prima sconosciuti all’imprenditore, con i quali dovrà con-
frontarsi se non vuole rischiare di fallire. In termini poi di comunicazione,
il progetto di impresa è la carta di identità dell’imprenditore. Parla di lui,
della sua serietà e del suo impegno. è uno strumento importante per farsi
conoscere prima ed eventualmente finanziare poi.
Inoltre, il business plan non è utile soltanto in fase di avvio, ma ha un grande
rilievo come strumento di gestione, perché consente di non perdere mai di
vista gli obiettivi dell’azienda e di controllarne l’andamento.
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elaborare un piano scritto della propria idea d’impresa, oltre al tempo e a una piena dedizione, richiede uno sforzo intellettuale superiore alla semplice immaginazione
i destinatari finali del business plan sono:l’aspirante imprenditore, che vuole capire quante probabilità
di successo ha la sua idea imprenditoriale.
Prima di scrivere il business plan, l’imprenditore è animato da entusiasmo
ed ottimismo, ma non è sicuro che la sua idea sia realizzabile, cioè che
diventi un’impresa che sopravvive, si sviluppa e gli dà da vivere. Il business
plan gli fornisce maggiori informazioni per risolvere questo dubbio;
gli investitori esterni, che devono decidere se finanziare la
realizzazione dell’idea imprenditoriale. Essi verificheranno che gli autori del
business plan abbiano una solida padronanza della dinamica dell’impresa
e del settore industriale in cui intendono operare e soprattutto che abbiano
la capacità di assicurare un buon profitto sui fondi da investire – o da
finanziare – compatibilmente con il livello di rischio che l’investitore ritiene
accettabile;
l’imprenditore stesso e i suoi collaboratori,
dopo che l’impresa è stata avviata, che ne possono trarre una guida utile
per la gestione dell’impresa. A questo scopo il business plan deve indicare una
serie di “milestones” (pietre miliari), ossia di obiettivi parziali da raggiungere.
Per assolvere a questa funzione di guida, è necessario che il business plan
venga periodicamente rivisto e aggiornato.
a
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gli obiettivi del business plan sono:fornire informazioni fondamentali per l’avvio dell’attività, (quali e quante
risorse economiche, finanziarie ed umane sono necessarie, le caratteristiche
del prodotto e del mercato, ecc.);
consentire all’imprenditore una visione d’insieme dei fattori che caratterizzano
l’azienda, fornendo una base sulla quale pianificare strategie ed azioni;
illustrare la formula imprenditoriale (sistema di prodotto, mercato, struttura
organizzativa) e non solo la descrizione del prodotto/servizio offerto;
sottolineare l’originalità dell’idea imprenditoriale;
verificare l’interesse della potenziale clientela;
essere un utile indicatore degli obiettivi che si intendono raggiungere e delle
modalità per perseguirli;
verificare la coerenza tra le singole azioni indicate, in particolare tra descrizione
dell’attività e conseguenti costi di investimento e di gestione;
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definire la forma giuridica in rapporto alle caratteristiche dell’impresa
descritte;
consentire previsioni attendibili, simulando le varie ipotesi di sviluppo
dell’attività dell’impresa;
servire come “biglietto da visita” per presentare l’impresa all’esterno
(potenziali soci, finanziatori, banche, clienti e fornitori).
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come fare un business plan?Nella redazione del business plan, l’aspirante imprenditore deve scrivere
in modo sintetico, ma non troppo stringato. Deve utilizzare un linguaggio
tecnico, ma non specialistico. Deve fornire dettagli, ma non dati superflui.
Il buon senso è il metro che deve aiutare il neo-imprenditore a preparare
il progetto, tenendo presente che lo stesso può avere diversi destinatari e
necessitare perciò di modalità di presentazione differenziate.
gli obiettivi (che hanno una funzione motivante per sé e per gli altri);
la ricerca di mercato e il relativo piano di marketing (che dimostra l’esistenza di spazi operativi e i sistemi per conquistarli);
le risorse finanziarie (il rapporto fra risorse finanziarie e investimenti);
il conto economico (che illustra costi e ricavi).
Da questi, un lettore esperto può giungere a una prima valutazione
dell’idea imprenditoriale.
i fattori da enfatizzare, in ogni caso, sono:
gli elementicostitutivi del business plan Nella copertina del progetto, l’imprenditore deve scrivere nome, indirizzo e
telefono della sede dell’attività, oltre ai propri dati personali.
curricula dei soci;
documentazione fotografica;
brevetti (se esistenti);
articoli inerenti ricerche di mercato;
eventuali lettere d’intenti con eventuali clienti;
eventuali accordi e/o reti tra imprese.
La presentazione del business plan è certamente libera, non vincolata né da
norme né da rigidi schemi della prassi, ma dovrebbe comunque contenere
tutte le sezioni descritte nelle pagine che seguono.
può essere utile allegare al business plan la seguente documentazione:
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il progetto d’impresa descrizione del progettoLa finalità di questa sezione è di portare l’aspirante imprenditore a sinte-
tizzare le informazioni alla base del proprio progetto, da cui sviluppare i
seguenti aspetti:
la missione• definizione della missione aziendale (la funzione e il ruolo dell’impresa
nel mercato di riferimento);
l’idea imprenditoriale• nascita dell’idea imprenditoriale;
• stato di avanzamento del progetto;
• motivazioni all’imprenditorialità;
• caratteri distintivi ed eventuali elementi di innovazione;
la formula imprenditoriale• sistema di prodotto/servizio offerto;
• target dei clienti di riferimento;
• struttura organizzativa (risorse, organizzazione dell’attività, forma di
gestione, ecc.);
i promotori dell’idea d’impresa• caratteristiche professionali dei promotori;
• precedenti esperienze imprenditoriali o competenze specifiche.
la struttura dell’impresa la forma giuridica della societàUna delle prime scelte che deve fare chi inizia un lavoro in proprio è quella
della forma giuridica che dovrà assumere la gestione.
Se si sceglie quest’ultima soluzione, occorre inoltre decidere il tipo di
società da costituire: società di capitale o società di persone (Snc, Sas,
società semplice, ecc.).
si tratta di stabilire, in pratica, se lavorare individualmente o associarsi con altre persone, costituendo una società
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la compagine sociale e l’organicoLa finalità di questa sezione del BP è di esporre le caratteristiche del singolo
socio (pertanto è necessario produrre tante schede quanti sono i compo-
nenti della società), facendo emergere:
conoscenze ed esperienze nel settore(come dipendente, come lavoratore autonomo, esperienza extra lavorativa,
ecc.);
competenze, professionalità e tratti caratteriali significativi (natura
intraprendente, spirito imprenditoriale, capacità organizzative, di relazione,
di vendita);
motivazioni alla base della scelta imprenditoriale e aspet-
tative che lo hanno orientato verso questa decisione (desiderio di lavoro
indipendente, ricerca stabile di occupazione, ecc.);
motivazioni della scelta del settore (esperienza, passione,
hobby, studio, contatti, opportunità, ecc.).
In presenza di collaboratori o lavoratori dipendenti, è necessario esplicitare
il sistema di coordinamento e di gestione delle risorse umane.
è importante che l’aspirante imprenditore abbia le idee chiare sulla forma
giuridica che si intende assumere poiché le scelte effettuate all’inizio
possono rivelarsi, in un secondo momento, inadeguate se non addirittura
antieconomiche. Solitamente infatti, le imprese start-up nascono nella
forma giuridica di ditte individuali o società a responsabilità limitata, ma nel
tempo potrebbe essere opportuno trasformarle in società per azioni.
Nelle pagine seguenti vengono schematizzate le diverse forme societarie
attualmente previste dalla legge italiana (vedi tabella alle pagine 16-17).
Forma impresa
DittaIndividuale
ImpresaFamiliare
Società in nome collettivo(S.n.c.)
Numerodi soci
Solol’imprenditoretitolare
L’imprenditoretitolare ed icollaboratorifamiliari
2 o più
ResponsabilitàSoci
Illimitata (tutto il patrimoniopersonale)
Illimitata (tutto ilpatrimonio personale) per l’imprenditore
Illimitata (tutto ilpatrimonio personale) per i soci
AttoCostitutivo
Non ènecessario
Scrittura privataautenticataper l’elencazionedei familiaricollaboratori
Atto pubblicoo scritturaprivataautenticata
Capitaleminimo
Non esiste
Non esiste
Non esiste
Amministratori
L’imprenditoretitolare
L’imprenditoretitolare e, per alcune decisioni,i collaboratorifamiliari
I soci
Collegiosindacale
Non esiste
Non esiste
Non esiste
Adempimenti per la costituzione
1. Apertura partita IVA2. Predisposizione e tenuta libri contabili3. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio4. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)
1. Registrazione dell’atto all’Agenzia delle Entrate2. Apertura partita IVA3. Predisposizione e tenuta libri contabili4. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio5. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)
1. Registrazione dell’atto all’Agenzia delle Entrate2. Apertura partita IVA con richiesta codice fiscale3. Predisposizione e tenuta libri contabili4. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio5. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)
Società inaccomanditasemplice(S.a.s.)
2 o più, di cuialmeno unoaccomandatario
Illimitata (tutto ilpatrimonio personale)per i sociaccomandatari,limitata alla quotaconferita per i sociaccomandanti
Atto pubblicoo scritturaprivataautenticata
Non esiste I sociaccomandatari
Non esiste 1. Registrazione dell’atto all’Agenzia delle Entrate2. Apertura partita IVA con richiesta codice fiscale3. Predisposizione e tenuta libri contabili4. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio5. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)
Società a responsabilitàlimitata(S.r.l.)
1 o più Limitata al capitaleversato
Atto pubblico € 10.000,00 1 o più soci Obbligatoriocon capitaledi almeno€ 120.000ovvero se per2 eserciziconsecutivisiano statisuperati duedei limitiindicati dal primocomma dell’art.2435-bis c.c.
1. Registrazione dell’atto all’Agenzia delle Entrate2. Apertura partita IVA con richiesta codice fiscale3. Predisposizione e tenuta libri contabili4. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio5. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)6. Redazione e deposito Bilancio d’esercizio
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il prodotto/servizio offertoLo scopo di questa sezione è quello di presentare il prodotto o servizio
offerto:
presentazione dettagliata dei servizi / prodotti offerti (detta-
gliare il sistema prodotto, ovvero prodotto più gli eventuali servizi annessi),
differenze rispetto ai prodotti/servizi esistenti, ecc.;
caratteristiche tecniche del prodotto/servizio e modalità di
funzionamento (ad esempio prodotto artistico artigianale, innovativo, ecc.);
tipologia di bisogni che il prodotto soddisfa: vantaggi
offerti al consumatore, differenze rispetto alla concorrenza (ad esempio:
personalizzazioni su richiesta, assistenza tecnica post vendita, periodo di
prova, consegna gratuita, ecc.).
Se la nuova impresa offre più prodotti o più servizi è opportuno segnalarli
tutti, specificando quali sono i principali. Indicare anche i prodotti/servizi
che completano l’offerta commerciale (ad esempio: garanzie, coperture
assicurative, formazione di base sull’utilizzo di particolari supporti,
assistenza pre e post vendita, ecc.).
Forma impresa
Numerodi soci
ResponsabilitàSoci
AttoCostitutivo
Capitaleminimo
Amministratori Collegiosindacale
Adempimenti per la costituzione
Società aResponsabilità limitata(S.r.l.) - con socio unico
Un solo socio Limitata al capitaleversato
Atto pubblico € 10.000,00 I soci o terzi 1. Registrazione dell’atto all’Agenzia delle Entrate2. Apertura partita IVA con richiesta codice fiscale3. Predisposizione e tenuta libri contabili4. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio5. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)6. Redazione e deposito Bilancio d’esercizio
SocietàCooperativa(Soc. coop.)
Almeno uncerto numerodi soci variabile a seconda del tipo di coop.
In genere limitataal capitale versato
Atto pubblico Non esiste I soci o terzi In genereobbligatorio
1. Registrazione dell’atto all’Agenzia delle Entrate2. Apertura partita IVA con richiesta codice fiscale3. Predisposizione e tenuta libri contabili4. Iscrizione al Registro Imprese presso la Camera di Commercio5. Iscrizione all’INPS ed all’INAIL (per artigiani ed altri casi)6. Iscrizione nel particolare Registro delle coop.7. Redazione e deposito Bilancio d’esercizio
Obbligatoriocon capitaledi almeno€ 120.000ovvero se per2 eserciziconsecutivisiano statisuperati duedei limitiindicati dal primocomma dell’art.2435-bis c.c.
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il mercato e le sue variabiliQual è il mercato di riferimento? chi sono i concorrenti e clienti?Prima di avviare un’attività qualsiasi, specie se in proprio, è bene compiere
un’accurata ricerca di mercato.
La finalità di questa sezione è dunque la comprensione del contesto in cui
si andrà ad operare, le sue regole di funzionamento e, nello specifico, la
relazione esistente tra il prodotto/servizio da immettere nel mercato, il target
dei clienti di riferimento, la presenza di concorrenza.
il settore di riferimentocondizioni generali e trend del settore di interesse (settore
maturo o in crescita, numero delle imprese operanti e loro dimensione,
prezzi applicati, fatturato del settore, ecc.).
Ricostruzione dei tratti fondamentali della filiera produttiva (quando
significativa per il tipo di impresa).
grado di innovatività nel settore (tradizionale, settore soggetto a
moda, in continua e rapida evoluzione, ecc.).
fattori di rischio del settore (saturazione, poca possibilità d’innova-
zione e diversificazione, ecc.).
eventuali barriere all’entrata (forte concorrenza, necessità di
licenze, alti costi di avviamento, ecc.).
potere contrattuale dei fornitori e dei clienti.
clienti Identificare le principali tipologie di clienti: i clienti che acquistano
(finali e intermedi) e i clienti utilizzatori. Nel caso di clienti “consumatori
finali” specificare: il profilo (età, reddito, formazione, area geografica di
appartenenza, abitudini di consumo, ecc.), la numerosità, le motivazioni
all’acquisto (bisogno, status, ecc.).
Nel caso di clienti “business” specificare se sono imprese private o enti
pubblici, loro numerosità, dimensione, area geografica in cui operano,
frequenza di acquisto, consistenza media degli ordini, aspettative nei
confronti del prodotto/servizio (qualità, affidabilità, prezzo, assistenza e
servizi collaterali, consegna, ecc.).
Stimare quantitativamente il valore del mercato (numero dei clienti
potenziali, valore della spesa, ecc.).
Specificare se si sono già stabiliti relazioni/accordi con possibili
clienti o reti d’imprese.
Dichiarare l’estensione geografica del mercato che si intende
servire.
Quantificare gli obiettivi di vendita da raggiungere anno dopo anno
(almeno per i primi tre anni d’attività).
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concorrenti analizzare l’eventuale concorrenza: tipologie di principali
concorrenti e relative offerte di prodotti/servizi concorrenziali rispetto
all’offerta dell’impresa.
individuare quali prodotti/servizi offrono (anche quelli
sostitutivi/alternativi a quelli della nuova impresa).
Valutare quali sono i punti di forza e di debolezza della
concorrenza.
politica di prezzoIndicare su che fascia di prezzo si intende posizionare il prodotto/
servizio e relative motivazioni (allineamento con i prezzi dei concorrenti,
opzione per una fascia di prezzo alta, politica aggressiva con prezzi molto
bassi, ecc.).
Evidenziare se si intende utilizzare la politica dei prezzi come leva di marketing: ad esempio formule di abbonamenti, carte sconto,
sconti su quantitativi, saldi, ecc.
pubblicità e promozioneIllustrare le azioni più idonee per farsi conoscere sul mercato
di sbocco: creazione di un marchio e/o logo, pubblicità tradizionale (depliant,
affissioni, radio, ecc.), sito internet, banner, stampa specialistica, partecipa-
zioni a convegni/fiere di settore, direct mailing, sponsor di eventi, ecc.
Indicare come si intende presentare i propri prodotti/servizi: catalogo (cartaceo/on-line, ecc.), book presentazione lavori svolti,
ecc.
Quantificare l’investimento pubblicitario (che dovrà
essere coerente con quanto indicato nella parte economica).
canali commerciali e modalità di venditaDettagliare:
• come si intende vendere i prodotti/servizi: con forza vendita interna,
con rete di agenti, con concessionari e distributori autorizzati, ecc.;
• dove si intende venderli: direttamente presso la sede dell’azienda,
on-line (e-commerce), per corrispondenza o a domicilio (porta a porta), ecc.
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Inoltre, in questa sezione è bene indicare come si prevede
di contattare i clienti:
• precedente rete di contatti;
• passaparola;
• visite dirette;
• mailing mirato;
• organizzazione di piccoli eventi;
• partecipazione ad eventi di settore;
• altro (specificare).
organizzazione e fabbisogni strumenti e prassi per raggiungere l’obiettivoimprenditorialeIn questa sede, vanno descritti tutti gli strumenti necessari al raggiungi-
mento dell’obiettivo.
L’imprenditore dovrà fornire anche una descrizione della sede produttiva
(dimensioni, ubicazione, tipo di immobile, contratto di affitto o acquisto,
lavori di ristrutturazione, limiti, vantaggi), unitamente a un elenco dei fornitori
di materie prime.
Il disegno tecnico, il processo di produzione o di erogazione del servizio,
il controllo qualità, i macchinari o le tecnologie utilizzate dovranno trovare,
in questa sezione del business plan, una esaustiva descrizione in base a:
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b
c
risorse “tecniche” materiali e immateriali:
• le competenze tecnologiche, know-how, brevetti e licenze, logistica,
disponibilità finanziarie (capitale di rischio e indebitamento);
• il livello attuale di introduzione delle tecnologie sopra descritte e di
ottenimento di finanziamenti e/o contributi;
organizzazione delle varie aree e relative criticità:
• la produzione (descrizione del processo di produzione, make or buy,
impianti e attrezzature, principali aspetti critici) e/o di erogazione del
servizio (dall’individuazione del bisogno alla realizzazione del servizio -
capacità di personalizzazione del servizio);
• gli acquisti (principali acquisti dall’esterno, principali fornitori e relative
logiche di comportamento, aspetti finanziari collegati agli acquisti, criticità);
• le vendite (dirette o tramite intermediari, la forza vendita dell’impresa -
interna e/o esterna - eventuale sistema di provvigioni);
• la contabilità, aspetti fiscali, controllo economico-gestionale (esternaliz-
zazione e/o internalizzazione, strumenti e modalità di controllo);
• il coordinamento imprenditoriale (le eventuali funzioni previste);
ruoli e responsabilità• l’eventuale organigramma (chi fa cosa, specificando ruoli e responsabilità
di ognuno).
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promozione e pubblicitàIn questa sezione è utile individuare gli strumenti più idonei alla promozione dell’attività dell’impresa, il messaggio che sarà oggetto
della comunicazione, il tipo di investimento da sostenere nei primi anni:
• biglietto da visita;
• volantinaggio;
• inserzione all’interno delle riviste di settore;
• inserzione all’interno delle pagine gialle;
• annunci nelle radio locali;
• sito web;
• altro (specificare).
la motivazioneSi tratta di una parte molto personale, dove l’imprenditore esprime quali
sono le ragioni che lo inducono a scegliere la strada del rischio imprenditoriale.
A qualcuno può sembrare inutile dichiarare la propria motivazione: in realtà
si tratta di un’indicazione importante per chi sceglie di finanziare un’idea.
Alle volte, è la motivazione profonda dell’imprenditore, la sua
determinazione a non arrendersi alle difficoltà, che consente a
un’idea di diventare impresa e a un’impresa di avere successo.
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dati economico – finanziarila fattibilità economica dell’idea d’impresaL’idea d’impresa è economicamente valida e quindi fattibile?
A questo proposito è necessaria un’analisi preventiva di costi/benefici,
capire a che prezzi vendere i prodotti e/o i servizi per poter raggiungere un
buon livello di reddito, da quando i futuri imprenditori possono incominciare
a percepire un compenso per il lavoro svolto, quali sono le voci di entrata e
uscita di cassa e gli importi da richiedere per eventuali finanziamenti.
Mentre il resto del business plan serve a fornire il quadro generale dell’ini-
ziativa, la parte economico-finanziaria consente all’investitore di capire che
rendimento può aspettarsi e al finanziatore di valutare la capacità dell’impresa
di rimborsare i prestiti. Per molti aspetti la parte economico-finanziaria è
la meno flessibile del business plan: anche se le cifre variano, gli schemi o
i prospetti inseriti nel piano sono più o meno gli stessi e vengono presentati
in modo abbastanza standardizzato.
Dal momento che è impossibile eliminare tutte le incertezze, è consigliabile
effettuare varie simulazioni, basate su presupposti diversi, al fine di indivi-
duare il grado di reattività dell’impresa rispetto a determinati fattori critici.
Questa sezione del business plan ha lo scopo di presentare una serie di proiezioni economico-finanziarie credibili ed organiche che rispecchino i risultati che l’impresa programma di conseguire
30pag
La previsione più difficile è quella delle vendite, fondamentale perché da
essa dipendono gran parte delle altre stime.
Di seguito si descrivono brevemente i punti affrontati nel piano economico-
finanziario.
stima dei ricaviPrevisione dei ricavi totali sulla base delle dimensioni del mercato,
delle esigenze della clientela, della classificazione dei clienti, dello stato di
sviluppo del mercato e dei punti di forza e debolezza dei concorrenti.
Bisogna essere molto specifici: quanti clienti compreranno quanti prodotti
e a che prezzo.
stima dei costiPrevisione dei costi totali da sostenere, suddivisi nelle varie categorie di
spesa (generali e amministrativi, di produzione e di vendita).
analisi del punto di pareggioLa conferma dell’attuabilità del progetto è l’individuazione del punto di
“breakeven”, ossia del momento in cui i ricavi generati nel tempo eguaglia-
no la somma dei costi fissi e variabili. Esso stabilisce la quantità minima
che si deve produrre per raggiungere la quantità di pareggio, data una certa
struttura produttiva ed un certo prezzo di vendita, ma è anche un utile stru-
mento per determinare il prezzo da praticare per ottenere certi livelli di
profitto obiettivo.
31
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nell’incertezza suggeriamo di ipotizzare tre scenari alternativi: pessimista, realista e ottimista
Bisogna dimostrare che il punto di pareggio verrà raggiunto con un alto
grado di probabilità!
bilancio previsionaleRiporta le stime delle entrate e delle uscite relative ad un periodo di esercizio
mediante la classificazione delle operazioni future dell’impresa secondo
la loro natura ed il loro oggetto. è formato da conto economico e stato
patrimoniale.
Le previsioni vengono normalmente fatte a tre anni, ma è ammesso anche
un orizzonte temporale più lungo.
prospetto previsionale dei flussi di cassa Stima della situazione netta di cassa dell’impresa. Si articola in due parti:
impieghi di cassa (ossia il denaro che esce) e fonti di cassa (ossia il denaro
che entra). Le previsioni sono fatte su base trimestrale o annuale, con un
dettaglio mensile almeno per il primo anno.
investimenti d’impresa e fabbisogno finanziariostima degli investimenti
Previsione degli investimenti, ossia delle spese da sostenere ora per acquisire
attività materiali (ad es. impianti) ed immateriali (ad es. brevetti), che
produrranno valore nell’arco di più anni.
prospetto delle esigenze finanziarie e delle fonti di copertura
Previsione del fabbisogno finanziario per la realizzabilità del business e
delle modalità di finanziamento (capitale proprio, capitale di rischio). è una
delle prime voci che leggono i finanziatori!
32pag
modello di business planCome detto, la presentazione del business plan è libera, ma è opportuno
mantenere separate la sezione descrittiva da quella numerica.
La parte descrittiva può essere redatta con l’ausilio di grafici o tabelle, come
di seguito proposto:
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B LA STRUTTURA DELL’IMPRESAForma giuridica della società
Compagine sociale e organico (tante righe quanti sono i soci dell’impresa)
C ANALISI DI MERCATOSettore di riferimento
Clienti
Concorrenti
Fornitori
Politica di prezzo
Pubblicità e promozione
Canali commerciali e modalità di vendita
D ORGANIZZAZIONE E FABBISOGNIRisorse umane (personale necessario,consulenze esterne, spese per il personale)
Competenze tecnologiche, know-how, brevetti e licenze
E RISORSE FINANZIARIE/INVESTIMENTIImmobili/arredamenti
Merce già acquistata
Capitale proprio investito nell’impresa
Prestiti ricevuti da banche per l’impresa
Prestiti da soggetti terzi di fiducia per l’impresa
Capitale a fondo perduto
F RISCHI E PROFITTIPunti di debolezza degli imprenditorie dell’idea imprenditoriale
Punti di forza degli imprenditorie dell’idea imprenditoriale
G TEMPITempi necessari avvio attività
Data ipotizzata inizio attività
parte descrittiva
parte descrittiva
A DESCRIZIONE DEL PROGETTOLA MISSIONE
Funzione e ruolo dell’impresa nel mercato di riferimento
Elementi di successo
L’IDEA IMPRENDITORIALE
Nascita dell’idea imprenditoriale
Stato di avanzamento del progetto
Caratteri distintivi ed eventuali elementi di innovazione
PROMOTORI DELL’IDEA D’IMPRESA(tante righe quanti sono i promotori dell’impresa)
Nome Cognome
Data di nascita
Caratteristiche professionali dei promotori
Precedenti esperienze imprenditoriali o competenze specifiche
34pag 35
pag
La sezione numerica deve contenere tutti i dati e le analisi economico finan-
ziari utili a dimostrare al “finanziatore” (banca, socio, ente pubblico, ecc.)
che i risultati numerici garantiscono il soddisfacimento delle obbligazioni
assunte. Come accennato in precedenza, gli schemi inseriti nell’analisi
economico-finanziaria sono abbastanza standardizzati, ma il neo impren-
ditore potrà adattarli alle proprie esigenze ed alle caratteristiche della sua
impresa:
parte numerica
parte numerica
DATI ECONOMICO FINANZIARI Costi generaliUTENzE
Gas
Energia elettrica
Telefono fisso
Telefono mobile
Connessione internet
Acqua
Riscaldamento
Costi ufficio/ negozioAffitto
Noleggio strumenti e macchinari
Spese di pulizia locali
Spese di vigilanza locali
Manutenzione e riparazioni locali
Manutenzione e riparazioni macchinari
Cancelleria
Spese postali
Assicurazioni ufficio / negozio
Assicurazione furgone (o altro mezzo)
Costi di amministrazione e consulenzaSpese legali e notarili
Spese fiscali e contabili
Spese consulente lavoro
Personale Salari ed oneri titolare
Salari ed oneri collaboratori
Viaggi e trasportiTrasporti pubblici (bus, treno, aereo)
Trasporto privato (es. benzina, ecc.)
Vitto e alloggio per le trasferte
Pubblicità e promozioneMateriale pubblicitario, promozione, comunicazione
Imposte, tasse e contributi INPS
INAIL
IRAP
Imposta di registrazione all’albo
Tassa iscrizione Camera di Commercio
Tassa per insegna pubblicitaria
Tassa occupazione suolo pubblico
Tassa rifiuti
Contributi ad associazioni di categoria
Altri costiTOTALE COSTI
a
36pag
PIANO DEL CONTO ECONOMICODescrizione I° ANNO II° ANNO III° ANNO
Ricavi diretti
Altri Ricavi
TOTALE RICAVICosti diretti
Costi generaliTOTALE COSTI
Totale Ricavi (Totale Costi)UTILE ANTE IMPOSTE(Imposte)RISULTATO (O PERDITA) D’ESERCIZIO
RICAVI DIRETTI I° ANNOProdotti/Servizi Importo unitario Quantità Quantità Ricavi offerti giornaliera mensile mensili
totale ricavi (mese)totale ricavi (anno)
b
Prodotti/Servizi Importo unitario Quantità Quantità Costi offerti giornaliera mensile mensili
totale ricavi (mese)totale ricavi (anno)
c
d
COSTI DIRETTI I° ANNO
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pagnote
Al Servizio Politiche giovanili è affidata la promozione di iniziative ed interventi volti a facilitare il protagonismo dei giovani e a prevenire il disagio giovanile in campo scolastico, lavorativo e ricreativo. Inoltre il Servizio svolge attività di promozione e sviluppo di qualità nei processi educativi e di orientamento scolastico professionale integrato, in particolare attraverso il Centro Informagiovani.
PerMicro, prima società italiana specializzata nel microcredito, opera in tutta Italia a supporto
delle famiglie e delle imprese.
Numero verde 800.135953tel. 011.658778
42pag
note
sportello imprenditorialità giovanileinformagiovani – comune di brescia
via san faustino, 33/b – brescia
Se hai meno di 30 anni e risiedi a Brescia scrivi a [email protected]
per un incontro con gli operatori dell’Informagiovanioppure chiama i numeri
030.3751480, 030.3753004
orarilunedì 9.00 - 13.00,
martedì e mercoledì 15.00 - 19.00giovedì 17.00 - 21.00 venerdì 15.00 - 19.00
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