Comune di Provincia di COLLESALVETTI LIVORNO
NUOVO IMPIANTO DI DEPOSITO E TRATTAMENTO
RIFIUTI SPECIALI LIQUIDI
PROCEDURA DI V.I.A. E RICHIESTA DI A.I.A.
--->Appendice RA1: RELAZIONE TECNICA DI PROCESSO
Proponente: LONZI METALLI SRL Ubicazione intervento: ex SS 67 bis km17,300 – fraz. Ponte Biscottino
Gruppo di lavoro V.I.A. (progetto e S.I.A.)
FEBBRAIO 2012
Coordinamento gruppo di lavoro: Ing. Roberto Baraglia
Geol. Sergio Crocetti
Aspetti impiantistici, di processo e sicurezza: Studio Tecnico Ingg. Baraglia e Zecchini
Aspetti topografici e urbanistici: Studio Tecnico Dott. Ing. Dante Blasi
Aspetti idraulici e strutturali: Ing. Andrea Chines, Ing. Pietro Chiavaccini
Aspetti ambientali e geologici: Studio Geologico Ambientale Geol. Sergio Crocetti
Aspetti naturalistici: Dott. Francesca Ruggeri
Aspetti chimici: Dott. Chiara Corradi
Aspetti acustici: Ing. Marco Bernini
INDICE
1. PREMESSA ........................................................................................................... 3
2. DATI DI PROGETTO, FINALITA’ E POTENZIALITA’ DELL’IMPIANTO ............... 3
3. DEFINIZIONE DEL PROCESSO ........................................................................... 7
4. DIMENSIONAMENTO IMPIANTO ....................................................................... 10
4.1. Trattamento fisico preliminare ..................................................................... 11
4.2. Pretrattamento chimico fisico integrato da modulo biologico ........................ 14
4.3. Finissaggio, disinfezione e scarico .............................................................. 24
4.4. Condizionamento e disidratazione dei fanghi .............................................. 28
4.5. Lavaggio effluenti gassosi e deodorizzazione sfiati ..................................... 30
5. DESCRIZIONE COMPONENTI ELETTROMECCANICI PRINCIPALI ................. 34
5.1 Trattamento fisico preliminare ...................................................................... 34
5.2 Deposito preliminare rifiuti liquidi .................................................................. 37
5.3 Linea convogliamento e deodorizzazione sfiati (emissione E1) .................... 39
5.4 Trattamento chimico fisico integrato da modulo biologico ............................. 39
5.5 Linea convogliamento e trattamento effluenti (emissione E2) ....................... 47
5.6 Finissaggio disinfezione e scarico ................................................................ 48
5.7 Condizionamento e disidratazione fanghi ..................................................... 51
5.8 Apparecchi ausiliari ...................................................................................... 54
Appendici allegate alla relazione tecnica di processo
- PA1.40 Schema a blocchi - PA1.41 Bilanci materiali ciclo integrato chi-fis-biologico (2 turni) - PA1.42 Bilanci materiali solo trattamento chi-fis (1 turno)
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1. PREMESSA
La presente relazione espone le scelte progettuali adottate in base al processo di
trattamento selezionato in dipendenza delle tipologie di rifiuti speciali liquidi che si
intendono conferire presso il nuovo impianto da realizzare nel Comune di
Collesalvetti, frazione di Ponte Biscottino.
Lo scopo del trattamento delle tipologie di rifiuti speciali liquidi descritti nel seguito
è quello di garantire il rispetto dei limiti di concentrazione degli inquinanti di cui alla
tabella 3 dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs.152/2006, per ottemperare alle
condizioni previste per lo scarico in acque superficiali. In relazione a logiche di
mercato, che richiedono in taluni periodi un incremento della produttività, i reflui
trattati potranno anche essere avviati come rifiuti ad impianti esterni per il trattamento
finale.
Con l’intento di trattare tipologie molto differenziate di rifiuti speciali liquidi è stato
individuato un processo di trattamento combinato chimico-fisico e biologico ad
elevata flessibilità che adotta le migliori tecnologie disponibili.
La scelta delle varie fasi costituenti il processo di trattamento, delle
apparecchiature, delle strutture di confinamento e raccolta dei colaticci, dei sistemi di
convogliamento e depurazione delle emissioni gassose, ha permesso di minimizzare
gli effetti sull’ambiente.
Attraverso il riuso interno delle acque chiarificate all’interno delle varie sezioni
dell’impianto si è ridotto drasticamente il consumo della risorsa idrica.
2. DATI DI PROGETTO, FINALITA’ E POTENZIALITA’ DELL’IMPIANTO
I rifiuti liquidi processabili sull’impianto sono classificabili in base alle caratteristiche
qualitative di seguito riportate, dipendenti sostanzialmente dal processo produttivo di
origine e dal tenore di sostanze inquinanti:
- reflui contenenti metalli pesanti
- reflui contenenti solidi sospesi
- reflui contenenti ammoniaca
- reflui organici biodegradabili
- acque di lavaggio
- percolati di discarica
- acque di vegetazione
- soluzioni acide esauste
- soluzioni alcaline esauste
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- rifiuti acquosi contaminati con oli minerali non emulsionati
- fanghi da fosse settiche
- fanghi inorganici
- fanghi di supero
Tenuto conto della variabilità delle concentrazioni di inquinanti dei rifiuti suddetti si
caratterizzano le tipologie fondamentali da sottoporre a specifiche linee di
trattamento:
- acque reflue industriali (Tab.1)
- percolati di discarica (Tab.2)
- fanghi da fosse settiche (Tab.3)
Tab. 1 Parametri caratteristici acque industriali
Grandezza Unità di misura Concentrazione
media
Campo di variazione
pH unità 7.5 6-9
BOD5 mg/l 2.000 200-3.500
COD mg/l 6.000 1.500-10.000
SST mg/l 3.000 100-4.500
TKN mg/l 200 10-1.600
P totale mg/l 30 20-750
Tensioattivi totali mg/l 35 20-50
Metalli totali: mg/l 500
Fe, Zn, Mn, Sn
mg/l 100-1.000
Cd, Cr, Co
mg/l < 100
Pb, Cu, Ni mg/l < 500
Hg, As, Cr+6 mg/l < 10
Solventi clorurati mg/l < 10
Solventi aromatici mg/l < 100
Oltre a tali tipologie di acque industriali sono processabili anche specifici rifiuti liquidi
caratterizzabili per parametro chimico-fisico discriminante quali ad esempio:
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Tipologia rifiuto Parametro di
riferimento
Unità di
misura
Concentrazione
max Soluzioni acide esauste pH < 1
Soluzioni alcaline esauste
esausteesauste pH > 11
Fanghi pompabili SST mg/l < 50.000
Acque di vegetazione Fenoli mg/l < 20.000
Acque con oli minerali non
emulsionati
Idrocarburi totali mg/l < 60.000
I percolati di discarica si caratterizzano da variabilità correlata all’età della discarica
di provenienza ovvero allo stadio di avanzamento dei processi di degradazione
biologica (fase acida, intermedia e metanigena). I percolati prodotti dalle discariche
operative in fase acida fanno registrare pH inferiori alla neutralità ed elevato
contenuto di sostanze biodegradabili (acidi volatili) mentre durante la fase
metanigena si rilevano incrementi del pH, della quota bioresistente e della
componente ammoniacale.
Tab. 2 Parametri caratteristici percolati di discarica
Grandezza Unità di misura Concentrazione
Media
Campo di variazione
pH unità 7.5 5,7-8,6
BOD5 mg/l 230 20-23.000
COD mg/l 4.000 460-40.000
TOC mg/l 650 150-12.000
SST mg/l 13.000 400-15.000
TKN mg/l 1.000 40-3.400
NH4-N mg/l 750 17-1.650
P totale mg/l 6,8 0,3-40
Metalli totali: mg/l 30
Fe, Zn
mg/l 3-500
Cd, Cr+6
mg/l < 0,8
Pb, Cu, Ni mg/l < 2,4
Hg, As mg/l < 1,6
AOX mg/l < 6
Cloruri mg/l 2.100 100-12.000
Solfati mg/l
mg/l
240 10-1.750
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I fanghi derivanti dalla pulizia di fosse biologiche tricamerali, delle vasche settiche
tipo Imhoff, dei degrassatori etc posti al piede dello scarico dei servizi igienici sono
caratterizzati da condizioni di anaerobiosi molto spinta, presenza di corpi grossolani
(sabbia, ciottoli, plastica, stracci) e accompagnati da alta carica batterica.
Tab.3 Parametri caratteristici fango di spurgo fosse settiche
Grandezza Unità di misura Concentrazione
Media
Campo di variazione
pH unità 7.5 6-9
BOD5 mg/l 5.000 500-70.000
COD mg/l 15.000 400-700.000
TOC mg/l 10.000 300-90.000
SST mg/l 15.000 300-90.000
TKN mg/l 500 50-1.900
NH4-N mg/l 150 6-380
P totale mg/l 150 20-750
H2S mg/l 5 2-20
Oli e grassi mg/l 9.000 600-23.000
Tensioattivi totali mg/l 150 110-200
Il trattamento delle diverse tipologie di rifiuti liquidi, finalizzato al recupero della
risorsa idrica con restituzione delle acque nel corpo recettore, è sviluppato secondo
la seguente configurazione sequenziale d’impianto:
a) pretrattamento chimico fisico
b) trattamento biologico
Il processo depurativo può altresì essere interrotto a valle del trattamento chimico
fisico con invio delle acque chiarificate di risulta presso centri esterni di trattamento
rifiuti liquidi. Tale eventualità può presentarsi nei seguenti casi:
- il rifiuto contiene sostanze fortemente inibenti l’attività biologica
- il modulo biologico è fuori servizio
- sfruttamento della potenzialità residuale della sezione di pretrattamento
chimico fisico oltre la capacità depurativa del modulo biologico (fattore
limitante)
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Il modulo biologico è dimensionato per la portata di targa di 12,5 m3/h
corrispondente a circa 300 m3/die di acque reflue influenti. Il pretrattamento chimico
fisico è dimensionato per la portata nominale di 22,5 m3/h sufficiente per trattare, in
due turni operativi (14 h), circa 315 m3 di acque reflue influenti e fornire in uscita la
quantità di acque reflue da asservire al modulo biologico. La potenzialità su base
giornaliera della sezione di pretrattamento chimico fisico è incrementabile fino al 50%
con l’attivazione del terzo turno lavorativo. In tal caso i flussi di acque reflue
pretrattate sono inviati ai centri di trattamento esterni.
3. DEFINIZIONE DEL PROCESSO
Il processo di trattamento integrato è illustrato nello schema a blocchi allegato
PA1.40 ed è sinteticamente raggruppabile in quattro macro fasi:
1) pretrattamento fisico dei rifiuti liquidi conferiti all’impianto
2) trattamento chimico fisico integrato da modulo biologico
3) finissaggio, disinfezione e scarico
4) condizionamento e disidratazione fanghi
La fase di pretrattamento fisico è differenziata su quattro linee di processo
per mantenere divisi i reflui con caratteristiche chimico fisiche non omogenee.
In questa fase le acque industriali ed i percolati di discarica sono
preliminarmente separati dei solidi grossolani e delle sabbie prima di essere stoccati
a monte dei successivi trattamenti di tipo chimico fisico.
I fanghi da fosse settiche sono separati della mondiglia e sono stoccati a
monte del modulo biologico.
Le acque con consistente contenuto di solidi (fanghi pompabili) e le acque
contaminate da oli minerali non emulsionati sono separati dei solidi grossolani e della
fase libera immiscibile prima del trasferimento rispettivamente alla sezione di
condizionamento e disidratazione fanghi e allo stoccaggio delle acque industriali a
monte del trattamento chimico fisico.
I rifiuti acidi e alcalini esausti sono trasferiti nei serbatoi di stoccaggio dedicati
previa filtrazione a pressione.
La fase di trattamento chimico fisico ha lo scopo di chiarificare le acque,
rimuovendo le sostanze in sospensione ed eventuali tracce di idrocarburi. Tramite
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opportuna scelta dei parametri operativi, il processo permette un consistente
abbattimento dei metalli pesanti (sotto forma di idrossidi).
La filiera del processo chimico - fisico a funzionamento continuo prevede:
un primo stadio (RC1) di dosaggio di coagulante (selezionabili tra cloruro
ferrico, policloruro di alluminio e solfato ferroso) e l’eventuale correzione del
pH (acido cloridrico o acido solforico);
un secondo di basificazione (RN1) mediante dosaggio di idrossido di sodio in
soluzione o di latte di calce;
un terzo di flocculazione (RF1) mediante dosaggio di polielettrolita organico.
I reflui in uscita dal trattamento chimico - fisico sono chiarificati nello stadio di
decantazione a pacco lamellare (SL1) per essere trasferiti alla successiva fase di
trattamento biologico o in alternativa inviati ad impianti di trattamento esterni.
Nel trattamento chimico – fisico il pH è spinto in campo alcalino (non oltre 9) quale
compromesso tra la ridotta solubilità dei metalli idrossidi e la compatibilità con
l’attività di degradazione biologica posta a valle.
Per alcune tipologie di reflui contaminati da metalli pesanti di natura anfotera, con
solubilità dei relativi idrossidi comparabile con i limiti di scarico in acque superficiali
ovvero in presenza di agenti complessanti si ricorre al dosaggio, nello stadio
basificazione RN1, di idrogeno solfuro di sodio con lo scopo rimuovere i metalli
pesanti sfruttando il bassissimo prodotto di solubilità dei loro solfuri.
A monte della filiera di trattamento chimico fisico è inserito lo stadio di ossidazione
e/o neutralizzazione chimica (R1, R2) che è utilizzato per i seguenti scopi
- incrementare la biodegradabilità dei percolati di discarica e delle acque
industriali caratterizzate da contenuti significativi di sostanze tossiche o
inibenti la flora batterica di natura organica (oli e grassi, fenoli, IPA, AOX,
ammine, mercaptani, clorofenoli etc) o inorganica (solfuri)
- innalzare lo stato di ossidazione dei metalli che conducono alla formazione di
composti meno solubili
- rompere i legami dei composti organo-metallici per consentire la precipitazione
del metallo
- neutralizzare acidi e basi esausti provenienti da trattamento di superfici
metalliche
Tutti i trattamenti sono condotti in discontinuo (reattori batch) ed in particolare per
l’ossidazione dei percolati e delle acque industriali (rifiuti pericolosi) è impiegato
perossido di idrogeno in presenza di solfato ferroso. La cinetica di ossidazione con
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reattivo di Fenton è favorita in campo acido per aggiunta di acido solforico mediante
correzione del pH (set point <4). In base alla natura del refluo, a fronte di una
consistente formazione di acidi organici di reazione, può essere richiesta una
correzione opposta di pH con aggiunta di idrossido di sodio.
Durante il decorso della reazione di ossidazione sono inoltre monitorati la
temperatura ed il potenziale redox.
Per la necessità di controllare gli effetti esotermici di miscelazione correlati alla
neutralizzazione di rifiuti alcalini con soluzioni acide esauste si prevede l’inserimento
di sistema di smaltimento del calore con scambiatore esterno alla zona di reazione
asservito da torre di raffreddamento acqua-aria del tipo a convezione forzata.
Il modulo biologico è costituito di due reattori discontinui sequenziali (SBR1, SBR2)
avente lo scopo di degradare il carbonio organico, consentire la nitrificazione e la
denitrificazione dell’azoto organico e ammoniacale, rimuovere il fosforo organico.
Il Sequencing Batch Reactor è un reattore biologico a biomassa sospesa che opera
in stato non stazionario con fasi che si succedono nel tempo. La possibilità di
modificare a discrezione i tempi di reazione aumenta sia la flessibilità del sistema
verso il trattamento delle acque reflue industriali (caratterizzate da alta variabilità del
tenore e delle specie degli inquinanti) sia la capacità di rimuovere sostanze
organiche bioresistenti (es. tensioattivi non ionici) rispetto ai tradizionali sistemi
stazionari a fanghi attivi.
Le sei fasi temporali che completano il ciclo di trattamento sono:
a) Alimentazione. La carica del refluo è addizionata in condizioni statiche alla
biomassa ed al volume residuo del ciclo precedente. Il reattore è
successivamente mantenuto in agitazione per instaurare le condizioni
favorevoli alla denitrificazione (volume anossico)
b) Reazione. In questa fase sono completate le reazioni biologiche di
degradazione della frazione carboniosa, di nitrificazione e rimozione di azoto e
fosforo. Il decorso della reazione è gestito mediante la regolazione ed il
controllo dell’ossigeno disciolto ed il monitoraggio del potenziale redox e della
temperatura
c) Sedimentazione. La decantazione per gravità della biomassa avviene in
condizioni di quiete e garantisce un’elevata efficienza di separazione dei solidi
d) Scarico. L’effluente depurato è inviato al trattamento terziario di finissaggio. Il
trasferimento è interrotto al raggiungimento del volume minimo prefissato
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(volume residuo) ovvero in caso di incipiente risalita dei solidi sedimentati
rilevata da torbidimetro in linea.
e) Spurgo dei fanghi (supero). L’allontanamento della biomassa consente di
controllare uno dei parametri fondamentali nella gestione del modulo
biologico: l’età dei fanghi
f) Stasi o attesa. Terminate le fasi di scarico dell’effluente e dei fanghi di supero
il reattore è pronto per un nuovo ciclo di trattamento.
Nella fase di finissaggio, disinfezione e scarico il refluo è depurato degli inquinanti
specifici sfuggiti al trattamento biologico. La filiera di trattamento prevede:
un primo stadio (FS1, FS2) di filtrazione a pressione su letto di sabbia con lo
scopo di separare la frazione di solidi sospesi sfuggita dal modulo biologico e
trascinata con l’effluente, a protezione del successivo stadio.
un secondo stadio (FC1, FC2) di filtrazione a pressione su letto di carbone
attivo a perdere di tipo granulare (GAC) finalizzato all’abbattimento del COD
solubile residuo. Le sostanze organiche sono trattenute per adsorbimento
sulla superficie porosa del materiale filtrante.
Le acque depurate prima di essere sollevate nel recapito finale (Emissario del
Bientina) sono sottoposte a trattamento in linea a raggi UV con abbattimento della
carica batterica entro i 10 UFC/100ml.
Nella macrofase di condizionamento e disidratazione i fanghi conferiti all’impianto,
quelli di risulta del trattamento chimico fisico e quelli di supero del modulo biologico
sono stoccati rispettivamente nei serbatoi (SF1, SF2 e SF3) e disidratati in
filtropressa a piastre per campagne successive, differenziate in base alla tipologia di
fango (tra fango da chimico fisico e fango di supero). Le acque di imbibizione sono
ricircolate in testa al chimico fisico. A monte della disidratazione la torbida è
additivata di latte di calce, quale coadiuvante di filtrazione e parziale agente di
igienizzazione dei fanghi medesimi. Si prevede di ottenere un fango con un
contenuto minimo di secco del 30%.
4. DIMENSIONAMENTO IMPIANTO
Il dimensionamento è riferito all’ipotesi d’impianto completo per il conseguimento dei
limiti allo scarico in acque superficiali.
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Nel caso di invio dei rifiuti liquidi a centri esterni di trattamento, il processo di
depurazione si conclude a valle del sedimentatore lamellare (SL1) in uscita dal
chimico fisico.
il dimensionamento delle macro fasi di processo raggruppate nelle sezioni 1, 2 e 3 è
effettuato con riferimento agli estratti planimetrici d’impianto PA1.10, PA1.20, PA1.30
ed ai relativi schemi funzionali PA1.11, PA1.21, PA1.31.
4.1. Trattamento fisico preliminare
Le operazioni unitarie di pretrattamento fisico delle varie tipologie di rifiuti liquidi
conferiti all’impianto in ATB sono realizzate in macchinari di tipo compatto.
a) Vasca di sgrigliatura-dissabbiatura - SP1
Il modulo di pretrattamento meccanico delle acque industriali e dei percolati di
discarica è realizzato in acciaio inox e consiste in una filtrococlea di separazione e
compattazione dei materiali grossolani (dimensione >2mm), in un comparto di
sedimentazione con una coclea di fondo ed una coclea estrattrice delle sabbie
(dimensione >200 micron).
La dissabbiatura è realizzata in vasca longitudinale (6x1,1xH=1,5m) dimensionata
per un carico idraulico superficiale di 2,5 mm/s alla portata max di conferimento di 60
m3/h. La sezione di vagliatura (filtrococlea) è equipaggiata con un sistema di
compattazione dei solidi estratti che assicura una riduzione dei volumi fino al 35%
mentre la percentuale di separazione dei solidi e delle sabbie sedimentate si attesta
intorno al 90%.
Le acque reflue suddette sono sollevate al parco serbatoi di stoccaggio costituito da
6 serbatoi in acciaio al carbonio (D3, D4, D5, D8, D9, D10) suddiviso tra rifiuti
pericolosi e non pericolosi, cilindrici ad asse verticale (Φ=3,7m, H=7m), ciascuno
della capacità utile di 68 m3.
Al temine di ciascuno scarico il rifiuto contenuto nella vasca SP1 è drenato nel
pozzetto di sollevamento (S1) al fine di evitare miscelamento con il rifiuto conferito
nella fase successiva.
L’impostazione delle valvole di intercettazione a comando elettropneumatico all’inizio
del ciclo di pretrattamento permette di selezionare il serbatoio di stoccaggio delle
acque reflue. Ciascun serbatoio è munito di misuratore di livello continuo con
livellostati di sicurezza per la rilevazione del livello massimo e minimo e la
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contemporanea inibizione delle pompe di trasferimento. Inoltre, il sistema di controllo
del livello fornisce in tempo reale la situazione dei volumi disponibili per lo stoccaggio
e quelli trasferiti ai successivi trattamenti.
b) Filtri a pressione - FP1, FP2, FP3
I reflui alcalini e quelli acidi esausti sono stoccati nei serbatoi dedicati previa
separazione su filtro a cestello dei solidi grossolani di dimensione superiore al mm.
Nel caso dei reflui esausti alcalini l’intera linea di pretrattamento con serbatoio (D2) di
ricezione (Φ=3,7m, H=7m), della capacità utile di 68 m3, è realizzata in AISI 304L
mentre nel caso degli acidi esausti il corpo dei filtri sarà rivestito in ebanite con
cestello in PP. I filtri sono dimensionati per scarico in pressione da ATB con perdita
di carico iniziale di 0,15 bar alla portata di 40 m3/h. Gli acidi esausti per acido
solforico e cloridrico sono trasferiti separatamente in serbatoi dedicati (D1, D6) in
vetroresina bisfenolica (Φ=3,0m, H=6m) protetti contro la radiazione solare (raggi
UV), ciascuno di capacità utile pari a 38 m3.
Anche tali serbatoi saranno asserviti dal sistema di controllo continuo del livello.
c) Sezione di scarico totale autospurgo (SP3) e sgrigliatura bottini (SP4)
I fanghi e le sabbie soggette a compattarsi entro le cisterne dell’autospurgo sono
scaricati a gravità (mediante apertura portellone posteriore) nella vasca di ricezione
in cls di dimensioni 4,7x3,0xH=2,3m. Il fango raccolto sul fondo vasca è trasferito in
cassone scarrabile mediante coclea senza albero centrale (Φ=0,5m) inclinata
sull’orizzontale di 35°. Il surnatante liquido raccolto nel pozzetto adiacente la vasca è
traferito nello sgrigliatore fosse settiche (SP4). In tale sgrigliatore sono scaricati
anche i fanghi da fosse settiche mediante collegamento con manichetta flessibile
dell’autospurgo. La macchina (SP4) è costituita da un vaglio (griglia fissa
semicircolare di luce 4 mm in acciao inox Φ=0,7m) alloggiato in cassonetto inox, da
una coclea senza albero centrale inclinata sull’orizzontale a 35° e da un
compattatore in linea Φ=0,3m. Le spazzole fissate sui bordi della sezione bassa della
coclea puliscono il vaglio e trasportano il solido fino alla zona di compattazione. I
solidi ed i materiali fibrosi (grigliato) sono compattati e disidratati fino ad una
riduzione di circa il 40% del loro volume e scaricati anch’essi nel cassone della
mondiglia.
Il refluo pretrattato è sollevato al serbatoio di stoccaggio dedicato (D7) in acciaio al
carbonio, cilindrico ad asse verticale (Φ=3,7m, H=7m), della capacità utile di 68 m3.
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E’ previsto il ricircolo nel serbatoio di accumulo del fango pretrattato, prima del
trasferimento ai successivi trattamenti al fine di evitare stratificazione.
La sezione è dimensionata per la portata idraulica di 50 m3/h.
d) Sezione di sgrigliatura (SP2) e disoleazione (SL1)
Le sospensioni di solido in acqua, comprese le acque di risulta dal lavaggio dei
fondami di cassonetto, ed i fanghi inorganici pompabili (tenore SST inferiore al 6%) e
le soluzioni acquose contaminate da oli minerali sono scaricati a gravità nella baia di
ricezione in cls, chiusa su tre lati. La baia, di dimensioni 3,8x3,85xH=1m è
conformata per consentire sia lo scarico convogliato delle autocisterne (collegamento
manichetta flessibile) sia il lavaggio manuale e a freddo (con idropulitrice) dei
cassonetti e dei contenitori riutilizzabili per rifiuti liquidi. La sospensione acquosa
contenente anche detriti, materiali inerti grossolani (pezzetti di legno, ferro e plastica)
è raccolta dalla macchina (SP2) costituita da un vaglio (griglia fissa semicircolare di
luce 3 mm) alloggiato in canale prefabbricato in cls, da una coclea senza albero
centrale (Φ=0,4m) inclinata sull’orizzontale a 35° e da compattatore di linea
Φ=0,22m).
Le spazzole fissate sui bordi della sezione bassa della coclea puliscono il vaglio e
trasportano il solido fino allo scarico in cassonetto. Un sistema di lavaggio a getto
d’acqua rimuove le sostanze solubili trascinate con il solido. L’acqua di lavaggio,
unita alla sospensione acquosa, è sollevata al serbatoio SF1 di accumulo e
ispessimento statico dei fanghi. Il serbatoio è realizzato in PRFV (resina poliestere
rinforzata con fibra di vetro), del tipo cilindrico con fondo conico 60° (Φ=4m,
H=7,7m), della capacità utile di 50 m3 circa.
Nel caso invece di soluzioni acquose contaminate da oli minerali non emulsionati il
flusso in uscita dalla suddetta sgrigliatura è sollevato al secondo stadio di
disoleatura.
La macchina (SL1) è costituita da sedimentatore a pacchi lamellari con inclinazione
di 45° e di superficie pari a 125 m2, calcolata sulla base di una velocità di risalita di
0,4 m/h in riferimento alla portata di progetto di 50 m3/h. Il dimensionamento assicura
tenori residui di oli minerali in acqua inferiori a 5 mg/l.
La superficie di decantazione è ottenuta mediante un pacco estraibile costituito di
fogli termoformati di polistirene rigido stabilizzato contro i raggi ultravioletti, saldati fra
loro a formare canali paralleli con interasse di passaggio di 45 mm.
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La vasca di alloggiamento del pacco lamellare, in acciaio al carbonio con parti a
contatto con il liquido protette da liner in resina epossidica, ha dimensioni
5,3x2xH=2m.
Le sostanze oleose ed i residui idrocarburici raccolti in testa alla macchina sono
“sfiorati” saltuariamente mediante stramazzo ad altezza regolabile rispetto al battente
di liquido in scarico. Tali rifiuti liquidi sono raccolti in cassonetto da 1.000 l e inviati a
centri di smaltimento/recupero autorizzati.
In base al contenuto di solidi depositati nella parte inferiore del disoleatore si
provvede saltuariamente a trasferire la torbida al serbatoio di accumulo e
ispessimento statico dei fanghi (SF1).
Infine, le acque chiarificate in uscita dalla sommità della macchina sono rilanciate al
serbatoio di stoccaggio acque industriali (D8).
4.2. Pretrattamento chimico fisico integrato da modulo biologico
Le sezioni di trattamento chimico fisico e biologico sono allestite entro il bacino di
contenimento esistente e dimensionate nell’ottica di riconvertire le volumetrie proprie
dei vecchi serbatoi alle funzionalità del nuovo impianto. Le principali linee
impiantistiche, corredate dei serbatoi di accumulo intermedio delle acque di
processo, sono:
- la sezione di ossidazione e neutralizzazione a carica discontinua,
- la sezione di trattamento chimico fisico costituita da una vasca (V1) suddivisa in più
comparti di reazione e accumulo accoppiata a separatore lamellare per la
chiarificazione del refluo e la separazione dei solidi sospesi precipitati,
- il modulo biologico sequenziale e discontinuo ,
- la sezione di stoccaggio e dosaggio dei reagenti chimici.
a) Ossidazione e/o neutralizzazione chimica
I percolati di discarica ed i reflui pericolosi caratterizzati dalla presenza di sostanze
bioresistenti o tossiche per il ciclo biologico sono trasferiti dal parco serbatoi di
stoccaggio nei reattori (R1, R2) a funzionamento discontinuo. I reattori sono costruiti
in acciaio al carbonio rivestito internamente in ebanite grafitata, cilindrici con fondi
ellittici (Φ=3m, Hvirola=3m) su quattro piedi di appoggio, di capacità utile pari a 21
m3. Ciascun reattore è munito di:
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- agitatore con albero (lunghezza d’inflessione libera di 3,5 m) e doppia turbina
a 4 pale in acciaio rivestiti in ebanite
- Livellostati di sicurezza
- sonde ad immersione per controllo pH, rH e temperatura
- tubazioni con pescante per dosaggio reattivi
Nei reattori (R1, R2) è condotta l’ossidazione in campo acido (con reattivo di Fenton),
reazione che in dipendenza della natura degli inquinanti può andare a completezza
anche dopo alcune decine di minuti. Il dosaggio di ferro II è rapportato al dosaggio di
perossido a sua volta controllato dal potenziale redox della soluzione in trattamento.
In alternativa, nel medesimo reattore sono neutralizzate le soluzioni acide ed alcaline
esauste. In questo caso la carica del reattore viene eseguita per aliquote successive
con monitoraggio continuo della temperatura e del pH.
La quantità di calore generata dalla rottura dei legami chimici nelle reazioni di
ossidazione con reattivo di fenton o dagli effetti esotermici di miscelamento delle
soluzioni acquose acide ed alcaline è smaltita mediante scambiatore di calore
esterno (E1).
Lo scambiatore è del tipo a fascio tubiero con fluido di processo lato tubi e acqua di
raffreddamento lato mantello. Il corpo dello scambiatore è realizzato in acciaio al
carbonio mentre le parti a contatto con il fluido di processo sono in grafite
impregnata. La circolazione forzata del fluido nello scambiatore avviene dal basso
verso l’alto a velocità di 1,5m/s per limitare il deposito del particolato solido sulla
superficie di scambio (installazione verticale). E’ installato lo scambiatore con
superficie di scambio di 19m2 e dimensioni (Φmantello=0,35m, H=3,5m). Nello
scambio termico il calore generato è ceduto all’acqua raffreddata a circuito aperto
con torre evaporativa (E2). La torre è del tipo monoblocco in PRFV con vasca di
accumulo acqua, pacco di riempimento in PVC, sistema di irrorazione acqua con
ugelli in PP e ventilatore assiale da 17.000 m3/h. La torre di raffreddamento di
dimensioni complessive 1,4x1,4xH=2,9m fornisce la potenzialità termica di circa 186
kW per salto termico di 5 °C e temperatura dell’aria a bulbo umido di 26 °C.
Il dosaggio ed i consumi di reattivi chimici giornalieri sono stimati in base alle
caratteristiche medie delle acque da trattare. In particolare per l’ossidazione con
reattivo di Fenton di acque industriali caratterizzate da COD~4000 mg/l e fenoli ~400
mg/l si rileva:
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H2SO4 Acido solforico Punto di dosaggio OX1
Stato fisico prodotto
commerciale SOL
Dosaggio previsto (ppm come
H2S04) 200
Concentrazione del prodotto
(H2SO4) 50%
Dosaggio riferito al prodotto
(l/m3) 0,28
Densità del prodotto
commerciale (kg/l) 1,4 Consumo giorn. Prodotto (l/d) 4,6
Produttività media sulle 24 h:
16,3 m3 di percolato Consumo giorn. Prodotto (kg/d) 6,4
FeSO4 Solfato Ferroso Punto di dosaggio OX1
Stato fisico prodotto
commerciale
SOL Dosaggio previsto (ppm come
Fe)
45
Concentrazione del prodotto
(FeS04)
10% Dosaggio riferito al prodotto
(l/m3)
1,07
Densità del prodotto
commerciale (kg/l)
1,15 Consumo giornaliero prodotto
(l/d)
17,4
Produttività media sulle 24 h:
16,3 m3 di percolato
Consumo giornaliero prodotto (kg/d)
20,1
H2O2 Perossido di idrogeno Punto di dosaggio OX1
Stato fisico prodotto
commerciale SOL
Dosaggio previsto (ppm come
H2O2) 2100
Concentrazione del prodotto
(H2O2) 30%
Dosaggio riferito al prodotto
(l/m3) 6,30
Densità del prodotto
commerciale (kg/l) 1,10 Consumo giorn. Prodotto (l/d) 102,7
Produttività media sulle 24 h:
16,3 m3 di percolato Consumo giorn. Prodotto (kg/d) 113
Al termine del trattamento le acque sono alimentate a portata costante alla sezione di
trattamento chimico fisico
b) Coagulazione, neutralizzazione, flocculazione
Le acque industriali in stoccaggio che non necessitano di trattamento preliminare di
ossidazione e quelle di ricircolo dell’impianto complessivo (cfr. sezione di finissaggio,
disinfezione e scarico) sono trasferite in uno dei serbatoi B1, B2 in acciaio al
carbonio (Φ=4,55m, H=6m) ciascuno di capacità utile di 88 m3. La pompa di ricircolo
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del refluo nel serbatoio selezionato per il trattamento ha lo scopo di equalizzare ed
impedirne la stratificazione degli inquinanti.
La portata nominale del refluo (22,5 m3/h ca.) in ingresso al modulo di trattamento in
continuo è impostabile da quadro ed è mantenuta al valore desiderato mediante
valvola regolatrice asservita a misuratore di portata di tipo magnetico.
La linea di trattamento consta di 3 reattori miscelati di chiari-flocculazione disposti in
serie entro vasca di forma parallelepipeda (6,1x4,5xH=2,7m) in c.a. rivestita
internamente e copertura in PP con portelle di ispezione.
La suddivisione longitudinale della vasca e l’inserimento di setti trasversali consente
di disporre dei seguenti volumi (con conseguenti tempi di ritenzione indicati in
parentesi):
- RC1 - reattore di coagulazione/correzione pH 8,5 m3, ( = 20’)
- RN1 - reattore di precipitazione/alcalinizzazione 13,5 m3, ( = 35’)
- RF1 - reattore di flocculazione 3,5 m3, ( = 10’)
Nella medesima vasca i due scomparti di accumulo (S1 e S2), di capacità utile di
circa 4 m3, sono funzionali rispettivamente al trasferimento della torbida al
sedimentatore lamellare (SL1) e al trasferimento dell’effluente chiarificato ai serbatoi
di accumulo (B3, B4) a monte del modulo biologico.
Un eventuale eccessivo riempimento dei due scomparti di accumulo suddetti (per
avaria della pompa di alimentazione del decantatore o per inibizione del
trasferimento dell’effluente chiarificato) comporta l’intervento dei rispettivi livellostati
di sicurezza con fermata dell’impianto (blocco alimentazione refluo influente e
dosaggio reagenti).
Ciascun reattore è dotato di miscelatore ad asse verticale del tipo a turbina a quattro
pale, con telaio di supporto in carpenteria fissato alla vasca di reazione.
Il reattore RC1 (di coagulazione/correzione del pH) è dotato di controllo del pH,
costituito da una sonda ad immersione completa di trasmettitore/controllore. Il
sistema di controllo comanda automaticamente il dosaggio del correttore di pH acido
cloridrico (in alternativa acido solforico) in funzione dello scostamento fra il valore di
pH misurato in vasca e quello di riferimento. La selezione del correttore di acidità
dipende dalla natura del refluo e da eventuali trattamenti di ossidazione preliminari.
Nel reattore RC1 è eventualmente dosato cloruro ferrico con lo scopo di favorire la
coagulazione dei colloidi presenti. Il dosaggio di questo reagente è impostato
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automaticamente in proporzione alla portata di acqua influente. E’ possibile l’impiego
alternativo di altri agenti coadiuvanti di coagulazione (policloruro di alluminio, allume
etc), in dipendenza delle condizioni di salinità del refluo, presenza di cloruri, solfati
etc.
Il reattore RN1 (di precipitazione/alcalinizzazione) è dotato di controllo del pH e rH,
costituito da sonde ad immersione complete di trasmettitore/controllore. Come nel
caso precedente il sistema di controllo comanda automaticamente il dosaggio di
idrossido di sodio o in alternativa di latte di calce con pompa dosatrice dedicata in
funzione dello scostamento fra il valore di pH misurato in vasca e quello di
riferimento.
Nel caso il processo di trattamento richieda la precipitazione spinta dei metalli si
ricorre al dosaggio di reagente precipitante a base di solfuro (soluzione diluita al
10%). L’attivazione del dosaggio è gestita dal sistema di controllo sulla base dello
scostamento del potenziale redox della soluzione in trattamento dal valore impostato.
Il reattore RF1 (di flocculazione) è adibito al dosaggio di polielettrolita organico,
proporzionalmente alla portata influente. Per favorire la formazione di fiocchi di
grande dimensione, agevolmente separabili nei successivi decantatori, l’agitatore
verticale a servizio di questo reattore è del tipo a bassa velocità di rotazione.
Il dosaggio ed i consumi di reattivi chimici giornalieri sono stimati in base alle
caratteristiche medie delle acque industriali da trattare, alla portata nominale (22,5
m3/h) ed al periodo di esercizio ripartito su tre turni di lavoro (21h effettive)
Il consumo stimato del correttore di acidità in fase di coagulazione risulta il seguente:
HCl Acido cloridrico Punto di dosaggio RC1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come HCl) 450
Concentrazione del prodotto (HCl) 33% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 1,16
Densità del prodotto commerciale
(kg/l) 1,18 Consumo giorn. Prodotto (l/d) 548,1
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giorn. Prodotto (kg/d) 647
un consumo equivalente di acido solforico pari a
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H2SO4 Acido solforico Punto di dosaggio RC1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come
H2S04) 600
Concentrazione del prodotto
(H2SO4) 50% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 0,86
Densità del prodotto commerciale
(kg/l) 1,4 Consumo giorn. Prodotto (l/d) 406,4
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giorn. Prodotto (kg/d) 568,9
Quali agenti di coagulazione si impiegano in alternativa:
FeCl3 Cloruro Ferrico Punto di dosaggio RC1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come FeCl3) 250
Concentrazione del prodotto
(FeCl3) 41% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 0,43
Densità del prodotto commerciale
(kg/l) 1,43 Consumo giornaliero prodotto (l/d) 203,1
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giornaliero prodotto (kg/d) 290,5
un consumo alternativo di coagulante pari a
Policloruro di Alluminio Punto di dosaggio RC1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come Al) 40
Concentrazione del prodotto (Al2O3) 17% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 0,32
Densità del prodotto commerciale
(kg/l) 1,37 Consumo giornaliero prodotto (l/d) 151,2
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giornaliero prodotto (kg/d) 207,1
NaOH Idrossido di sodio Punto di dosaggio RN1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come
NaOH) 1200
Concentrazione del prodotto
(NaOH) 30% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 3,0
Densità del prodotto commerciale
(kg/l) 1,33 Consumo giornaliero prodotto (l/d) 1417,5
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Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giornaliero prodotto (kg/d) 1885
con consumi alternativi di agenti di precipitazione
Ca(OH)2 Calce spenta Punto di dosaggio RN1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come
Ca(OH)2) 1100
Concentrazione sospensione
acquosa 3% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 36
Densità del prodotto commerciale
(kg/l) 1,03 Consumo giornaliero prodotto (l/d) 17010
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giornaliero calce spenta
(kg/d) 525,6
NaHS Sodio idrosolfuro Punto di dosaggio RN1
Stato fisico prodotto commerciale SOL Dosaggio previsto (ppm come HS-) 5
Concentrazione soluzione diluita
(NaHS) 10% Dosaggio riferito al prodotto (l/m3) 0,08
Densità soluzione (kg/l) 1,07 Consumo giorn. prodotto (l/d) 37,8
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giornaliero prodotto (kg/d) 40,4
Polielettrolita Punto di dosaggio RF1
Stato fisico prodotto commerciale POLV. Dosaggio previsto (ppm) 10
Concentrazione soluzione 0,1% Dosaggio soluzione (l/m3) 10
Densità soluzione (kg/l) 1 Consumo giorn. prodotto (kg/d) 4725
Potenzialità di trattamento:
22,5 m3/h x 21 h/d ~ 472,5 m3/d di refluo
influente
Consumo giornaliero poli polvere
(kg/d) 4,7
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c) Sedimentatore a pacchi lamellari
Le acque in uscita dal reattore di flocculazione (RF1) sono trasferite mediante pompa
volumetrica monovite, con portata regolabile manualmente, allo stadio di
chiarificazione, costituito da decantatore a pacchi lamellari (SL1).
La superficie di separazione S/L, pari a 120 m2, è calcolata sulla base di una velocità
di risalita inferiore a 0,2 m/h in riferimento alla portata nominale di 22,5 m3/h. Tale
dimensionamento assicura una ottima chiarificazione delle acque, con tenori residui
in solidi sospesi inferiori a 15 mg/l.
La superficie di decantazione è ottenuta mediante un pacco estraibile, con lamelle in
materiale plastico, inclinate a 60° sull’orizzontale e distanziate di 42 mm.
Il decantatore, realizzato in acciaio al carbonio verniciato con le parti a contatto con il
liquido protette da liner in resina epossidica, ha dimensioni 5,7x2,1xH=3,2m.
Il decantatore è fornito di fondo a tramoggia per la raccolta e l’ispessimento dei solidi,
il quale viene estratto con pompa monovite in rapporto del 20% della portata
influente (4,5 m3/h). La torbida è trasferita al parco dei serbatoi di accumulo e
ispessimento statico dei fanghi, nel serbatoio (SF2) in PRFV cilindrico con fondo
conico 60° (Φ=4m, H=7,7m), da 50 m3 dedicato esclusivamente ai fanghi da chimico
fisico.
Come accennato, l’effluente chiarificato è trasferito nei serbatoi (B3, B4) in acciaio al
carbonio, cilindrici ad asse verticale (Φ=5m, H=6m), ciascuno della capacità
nominale di 106 m3. I reflui ivi accumulati sono sottoposti al successivo trattamento
biologico ovvero inviati a centri di trattamento esterni.
d) Stoccaggio, preparazione e dosaggio dei additivi chimici
L’alloggiamento dei serbatoi di stoccaggio reattivi è realizzato al piede della sezione
di pretrattamento chimico fisico entro il bacino di contenimento esistente. L’area
dedicata è suddivisa in 5 sottobacini in c.a. rivestiti internamente in resina
anticorrosione per il deposito raggruppato per tipologia e compatibilità chimica
reciproca dei vari reattivi:
- acido solforico (D11), solfato ferroso (D12)
- acqua ossigenata (D13)
- ipoclorito (D14)
- soda (D15), solfuro (D16)
- acido cloridrico (D17), cloruro ferrico (D18), PAC (D19)
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I serbatoi sono in PE ad alta densità del tipo cilindrico a fondo piano e tetto ellittico di
dimensioni (Φ=2m, H=2,35m, volume utile 5,6m3) ad eccezione del serbatoi di
stoccaggio della soda e del solfuro rispettivamente di volume nominale 7,7 e 2,6 m3.
Su ciascun serbatoio sono installati livellostati di sicurezza, tubazioni pescanti.
I reattivi sono approvvigionati tramite autocisterna con collegamento di manichetta
flessibile al tronchetto di aspirazione della specifica pompa di sollevamento. Il
dosaggio dei reattivi è realizzato con pompe dosatrici installate sul tetto dei serbatoi
(sopra battente) in modo da eliminare eventuali perdite di prodotto dalle connessioni
serbatoio/aspirazione pompa.
La sospensione di latte di calce al 3% è preparata entro dissolutore automatico della
calce spenta con acqua industriale ricircolata dall’impianto (cfr. finissaggio, accumulo
e scarico) in reattore agitato (RC1) in acciaio al carbonio di dimensioni (Φ=2,0m,
H=3,5m). La calce spenta è stoccata entro silos in acciaio al carbonio di dimensioni
(Φ=2,4m, H=8,5m) della capacità nominale di 24m3 cilindrico con tramoggia a fondo
conico. Il trasferimento della calce avviene mediante coclea tubolare (Φ=180 mm,
L=4,5 m) comandata da livellostati di minimo e massimo livello e contemporanea
aggiunta di acqua industriale.
La soluzione di polielettrolita allo 0,1% è preparata per dissoluzione del prodotto in
polvere con acqua industriale ricircolata dall’impianto in una apparecchiatura
automatica (PP1) suddivisa in più scomparti agitati per la separazione della fase di
dissoluzione da quella di maturazione della soluzione.
e) ossidazione biologica
Come detto le acque chiarificate in uscita dal pretrattamento chimico fisico sono
trasferite nei serbatoi (B3, B4) e vanno a contribuire alla carica dei reattori biologici
sequenziali (SBR1, SBR2) ottenuti dalla riconversione dei serbatoi esistenti in acciaio
al carbonio (Φ=8,5m, H=7,5m), ciascuno di capacità nominale pari a 425 m3. Le
caratteristiche della carica in ingresso al reattore biologico sono rettificate mediante il
miscelamento delle acque chiarificate da chimico fisico con i fanghi da fosse settiche
pretrattati in rapporto ponderale del 7%. Allo scopo di equalizzare ed impedire la
stratificazione degli inquinanti si attiva la pompa di ricircolo della miscela nel
serbatoio selezionato per il trattamento.
Fissato il volume utile del singolo reattore, pari a Vt=375 m3, il processo biologico è
condotto su due cicli giornalieri con carico di refluo influente Vf=75 m3.
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I principali parametri caratteristici del carico inquinante in ingresso ai reattori
sequenziali disposti in parallelo e presi a riferimento per il dimensionamento sono:
Tab.4 Parametri caratteristici carico influente totale (SBR1, SBR2)
Grandezza Concentrazione Carico inquinante
giornaliero
(300m3 refluo influente)
pH 8,5
BOD5 960 mg/l 288 kg/d
COD 1950 mg/l 585 kg/d SST 1.100 mg/l 330 kg/d
TKN 130 mg/l 39 kg/d
NH4-N 55 mg/l 16,5 kg/d
P totale 14 mg/l 4,2 kg/d
La durata media delle varie fasi del singolo ciclo (12h) è ripartita:
- fase di carico statico dell’influente ( = 1 h)
- fase anossica miscelata ( = 3 h)
- fase miscelata e aerata ( = 6 h)
- fase di sedimentazione ( = 1 h)
- fase di trasferimento effluente depurato e supero dei fanghi ( = 1 h)
Il processo biologico è caratterizzato dai seguenti parametri di calcolo per singolo
reattore:
Volume totale di reazione Vt = 375 m3
Volume influente per ciclo Vf = 75 m3
Volume residuo Vo = 300 m3
Volume di sedimentazione Vs = 135 m3
Diametro reattore = 8,5 m
Sezione reattore Sr = 56,7 m2
Altezza virola cilindrica hv = 7,5 m
Battente liquido in fase di reazione Hb = 6,6 m (max 7m con franco 50 cm)
numero cicli/giorno = 2
Rapporto di ricircolo (Vt-Vf)/Vf = 4
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Concentrazione biomassa sul volume totale di reazione = 2800 mg/l
Concentrazione biomassa sul volume residuo = 3500 mg/l
Concentrazione biomassa sul volume di sedimentazione = 8000 mg/l
Produzione specifica di fango di supero PXt/Q = 350 mg/l
Tempo di residenza globale dei fanghi SRT = 20 gg
Tempo di residenza idraulica = 60 h
Fabbisogno di ossigeno OR = 166 kgO2/d
Tasso di rifornimento di ossigeno in fase aerata AOR = 14 kgO2/h
Tasso di rifornimento di ossigeno di progetto =45 kgO2/h
L’aerazione per soddisfare la richiesta biochimica di ossigeno per la rimozione della
frazione carboniosa e del carico di azoto è realizzata con aeratore miscelatore
sommerso alimentato con aria compressa da gruppo compressori alloggiati in
apposito locale al piede dei reattori SBR. L’aria compressa alimentata allo statore
idraulico della macchina è ridotta in bolle minute per effetto della geometria delle pale
del rotore. La turbolenza generata consente un alto trasferimento di ossigeno al
refluo. Durante la fase di aerazione il tenore di ossigeno è regolato (set point 2 mg/l)
da sonda di modulazione della portata di mandata dei compressori.
Al termine della sedimentazione il refluo surnatante è inviato alla sezione di
finissaggio. Il trasferimento alla portata istantanea di 100 m3/h è ultimato al
raggiungimento del volume residuo di inizio ciclo Vo ovvero, anticipatamente, in caso
di trascinamento dei solidi sedimentati per controllo automatico della torbidità.
I fanghi di supero sono trasferiti alla portata istantanea di 60 m3/h alla sezione di
accumulo dei fanghi, nel serbatoio dedicato SF3. I flussi in uscita dai reattori SBR
sono quantificati da misuratore di portata totalizzatore.
4.3. Finissaggio, disinfezione e scarico
Per assorbire le punte idrauliche legate al funzionamento a batch del modulo
biologico e della sezione di disidratazione fanghi, al fabbisogno variabile di acqua
industriale da riutilizzare in impianto e allo scopo di livellare la portata di scarico delle
acque depurate è realizzata una vasca in c.a. a cielo aperto di dimensioni
complessive 16x7xH=6,5m con fondo vasca a quota inferiore di 2,9 m rispetto al
piano campagna. La vasca è suddivisa nei seguenti comparti:
- accumulo acque (B5) in uscita dal modulo biologico di capacità 180 m3
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- accumulo acque (B6) di processo (da disidratazione, lavaggio, prima pioggia etc)
da ricircolare in testa al trattamento chimico fisico di capacità 180 m3
- accumulo acque (B7) depurate per gli usi industriali (dissoluzione polielettrolita,
preparazione latte di calce, lavaggio filtri sabbia e carbone, lavaggio tele filtropressa
etc) di capacità 90 m3.
- pozzetto di sollevamento (S1) delle acque depurate nel corpo recettore (Emissario
del Bientina) di capacità 19 m3 .
La batteria di filtrazione è costituita da coppia di filtri in pressione a sabbia e carboni
attivi disposti in parallelo per funzionamento alternato tra linea in marcia e linea in
lavaggio o attesa.
a) Filtri a sabbia
La batteria di filtrazione è posta a valle della vasca in uscita dal modulo biologico,
alimentata alla portata di esercizio di 10,5 m3/h e mantenuta al valore impostato (in
dipendenza del progressivo sporcamento del letto filtrante) mediante valvola
regolatrice asservita a misuratore di portata di tipo magnetico.
La pompa di spinta, del tipo centrifuga ad asse orizzontale, è dimensionata per la
portata di progetto di 13 m3/h, con una prevalenza pari a 45 m.c.a, per
l’alimentazione di tutte le unità di filtrazione previste e del sistema di disinfezione in
linea.
Ciascun filtro a sabbia (FS1, FS2) è allestito in serbatoio cilindrico con fondi ellittici,
in acciaio al carbonio zincato a caldo ed ha dimensioni di 1,5x1,65xH=2,5 m.
Il letto filtrante di quarzite a granulometria controllata posato su ghiaia di supporto ha
diametro 1,4 m ed altezza di circa 1 m. La quarzite ha funzioni di finitura per
trattenere gli eventuali solidi sospesi trascinati nell’effluente in uscita dal modulo
biologico.
Il funzionamento dei filtri a sabbia è impostato da quadro con modalità di marcia
dell’uno e pausa dell’altro. Nelle condizioni di progetto il singolo filtro è caratterizzato
da velocità superficiale di 8 m/h e tempi di contatto di circa 7 minuti.
Ciascun filtro è dotato di valvole automatiche del tipo a farfalla (ON-OFF mediante
attuatore comandato pneumaticamente) ed ha funzionamento completamente
automatico. Il passaggio dalla condizione di lavoro a quella di controlavaggio avviene
in funzione del tempo di lavoro impostato. E’ inoltre installato pressostato
differenziale di massima collegato alle tubazioni di ingresso e di uscita della acqua,
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con funzione di allarme, in caso di eccessivo aumento delle perdite di carico nel filtro
(< 1 bar).
La prima fase del ciclo di controlavaggio dei filtri a sabbia è effettuata con aria (50
Nm3/h per m2 di sezione di letto) attivando in modo temporizzato la soffiante P1 per
coadiuvare il distacco delle particelle solidi dal letto medesimo.
La portata di acqua di controlavaggio 35 m3/h è calcolata sulla base di una velocità
superficiale di pari a 23 m/h.
L’acqua utilizzata per il controlavaggio è prelevata dalla vasca di accumulo acque
depurate per uso industriale mentre le acque di risulta sono recapitate nella vasca di
accumulo acque di processo da ricircolare in testa al chimico fisico.
b) Filtri a carbone attivo
Il secondo stadio di filtrazione, dedicato alla rimozione dei composti organici, è
costituito da due unità di filtrazione (FC1, FC2) su letto di carbone attivo granulare,
disposte in parallelo e collegate direttamente ai precedenti filtri a sabbia.
Ciascun filtro a carbone (FC1, FC2) è allestito in serbatoio cilindrico con fondi ellittici,
in acciaio al carbonio zincato a caldo, completo di sostegni e boccaporti per il carico
del materiale filtrante ed ha dimensioni di 1,5x1,65xH=2,5 m.
Ciascun filtro ha un diametro di 1,4 m e contiene circa 600 kg di carbone attivo
granulare (altezza strato filtrante ca. 0,8 m).
La capacità adsorbente complessiva delle unità di filtrazione è stimata sulla base di
un fattore di caricamento a fine vita di 0,2 kgCOD/kgCA corrispondente a circa 240
kgCOD. Ipotizzando per le tipologie di acque reflue da trattare un tenore in COD
disciolto adsorbibile inferiore a 10 mg/l, si può stimare una capacità di trattamento di
circa 24.000 m3 di acque in ingresso al finissaggio.
Il funzionamento dei filtri a carbone è impostato da quadro con modalità di marcia
dell’uno e pausa dell’altro. Nelle condizioni di progetto il funzionamento del singolo
filtro è caratterizzato da velocità superficiale di 8 m/h e tempi di contatto di circa 6
minuti.
Ciascun filtro è dotato di valvole automatiche del tipo a farfalla (ON-OFF mediante
attuatore comandato pneumaticamente) ed ha funzionamento completamente
automatico. Il passaggio dalla condizione di lavoro a quella di controlavaggio avviene
in funzione del tempo di esercizio prefissato dall’operatore. Si prevede un
pressostato differenziale di massima, collegato alle tubazioni di ingresso e di uscita,
con funzione di allarme, in caso di eccessivo aumento delle perdite di carico nel filtro.
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Il controlavaggio è eseguito non tanto per la rimozione dei solidi sospesi residui (già
separati nei filtri a sabbia), ma per ripristinare il letto che con il tempo è soggetto a
compattazone e conseguente perdita di efficienza depurativa (formazione di vie
preferenziali).
La portata di acqua di controlavaggio 15 m3/h è calcolata sulla base di una velocità
superficiale di 10 m/h.
Il controlavaggio e lo scarico delle relative acque verrà eseguito con le medesime
modalità previste per i filtri a sabbia, senza ricorrere all’impiego di aria soffiata.
c) Disinfezione
Per l’eliminazione della carica batterica e virale delle acque di processo prima del
riutilizzo in impianto e/o dello scarico in corpo recettore è installato il modulo di
disinfezione (RD) con UV-C installato sulla condotta in pressione (a valle della
filtrazione) e dimensionato per una portata di punta di 13 mc/h. L’abbattimento della
carica batterica del 99,99% corrispondente a valori residui (Coliformi Totali) inferiore
a 2,2 UFC/100 ml. La tecnologia adottata è quella con lampade ad amalgama di
mercurio solido, ad alta efficienza, con temperatura di funzionamento dell’ordine dei
100°C, praticamente insensibili alle fluttuazioni della temperatura dell’acqua in cui
sono immerse. La camera UV, con dimensioni di ingombro di 130x30 cm, è
realizzata in acciaio inox AISI 316L e genera la radiazione ultravioletta mediante n.2
lampade ad amalgama da 65W ciascuna (potenza installata 320 W) ed emissione
con lunghezza d'onda di 254 nm. Tale configurazione assicura, alla portata di picco,
un dosaggio minimo teorico UV-C all’effluente trattato non inferiore a 400 J/m2. Una
simile dose da garanzia di una completa disinfezione, in grado di evitare anche la
fotoriattivazione ovvero la capacità di autoriparazione di batteri e virus nel processo
di replicazione cellulare. Il reattore è del tipo elettronico ad uscita variabile con
possibilità di variare la potenza erogata dal 50 al 100% della potenza nominale, con
lampade installate parallelamente al flusso. Un sistema di controllo in linea posto
all’ingresso della camera permette di rilevare la trasmittanza dell’acqua in ingresso e
di regolare in automatico la dose di UV da emettere in maniera da stabilizzare la
quantità di irraggiamento reale che investe il flusso d’acqua. Il sistema di pulizia delle
lampade è di tipo meccanico a funzionamento automatico e permette una continuità
di funzionamento: alcuni anelli dotati di spazzole, mossi da un carrello, scorrono per
tutta la lunghezza dei tubi di quarzo, all’interno dei quali sono alloggiate le lampade
UV, rimuovendo i depositi organici ed inorganici per raschiamento.
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Un ulteriore misura per impedire la fotoriattivazione della carica batterica residuale la
movimentazione dell’acqua depurata, a valle del modulo di disinfezione, è condotta
in pozzetti e vasche dotati di copertura opaca.
d) Accumulo e scarico in corpo recettore
Le acque depurate sono sollevate al pozzetto di campionamento fiscale (S2) di
dimensioni 80x80xH=100cm in acciaio inox installato sulla sommità della vasca di
accumulo delle acque ad uso industriale. Il reintegro per gravità della vasca di
accumulo è comandato da valvola a galleggiante posta sullo scarico basso del
pozzetto fiscale. Al raggiungimento del massimo livello nella suddetta vasca di
accumulo, le acque depurate defluiscono dall’uscita alta del pozzetto fiscale nella
vasca di sollevamento finale.
Lo scarico finale delle acque depurate nel corpo recettore (Emissario del Bientina) è
previsto in continuo alla portata mediata sulle 24 h di 7,6 m3/h con punte non
superiori a 14 m3/h. Sul collettore di scarico è installato un misuratore di portata
elettromagnetico con totalizzatore del flusso scaricato e la sonda per la rilevazione e
registrazione in continuo della temperatura e del pH.
e) Apparecchi ausiliari
Al piede della vasca di accumulo acque è installato un gruppo di pressurizzazione
acqua da 30 mc/h a 5,2 barg per i seguenti usi industriali:
- lavaggio aree di scarico ATB e apparecchiature di pretrattamento fisico
- lavaggio ruote ATB
- lavaggio tele filtropressa
- preparazione soluzione polielettrolita
- preparazione sospensione latte di calce
Il gruppo di pressurizzazione aria da 1050 Nl/min, per la fornitura aria compressa
strumenti (4-6 barg), costituito da compressore a vite con serbatoio di accumulo
aria da 500 l.
4.4. Condizionamento e disidratazione dei fanghi
La linea fanghi è originata dai seguenti flussi:
- fanghi di sedimentazione da chimico-fisico
- fanghi di supero da biologico
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- fanghi inorganici conferiti all’impianto e/o di risulta dalle operazioni di lavaggio
colli
Come anticipato l’accumulo dei fanghi è realizzato in tre serbatoi (SF1, SF2, SF3)
cilindrici con fondo conico 60° (Φ=4m, H=7,7m), ciascuno della capacità utile di 49,5
m3.
La frazione liquida surnatante risultante dall’ispessimento statico del fango è
trasferita nella vasca di accumulo delle acque di processo (B6) e ricircolata in testa al
trattamento chimico fisico mediante tubazioni valvolate innestate a varie altezze nella
parte cilindrica dei serbatoi.
Il trasferimento del surnatante chiarificato precede la fase di condizionamento e
disidratazione del fango da prelevare dallo specifico serbatoio ed è inibita dal
rilevatore di torbidità installato sul collettore di sfioro dei 3 serbatoi di accumulo dei
fanghi.
Il fango ispessito (SST circa 2,5-3,5%) è scaricato per gravità dal fondo del singolo
serbatoio e trasferito nel reattore di condizionamento (RF1) in Polipropilene, a
sezione rettangolare, di dimensioni 3x4xH=3m ed avente capacità utile di 30 m3. La
valvola di piede del serbatoio stabilisce il flusso di fango ed è comandata da
livellostati di minimo e max livello del reattore (carico fango a volume costante).
Il condizionamento è eseguito per campagne di disidratazione, differenziate per
tipologia di provenienza del fango: da biologico e da chimico fisico.
Contestualmente al carico del reattore è attivato il trasferimento del latte di calce
avente la funzione di coadiuvare la filtrazione e di igienizzare parzialmente i fanghi. Il
dosaggio del latte di calce (sospensione al 3%) è impostato al 30% del tenore di
secco della torbida da disidratare ed è arrestato al raggiungimento della volumetria
stabilita (totalizzatore volumetrico in linea). Il reattore di condizionamento fanghi è
mantenuto in agitazione da due agitatori a turbina per ulteriori 15’ minuti dalla fine di
trasferimento della torbida.
Il filtropressa (FP1) è dimensionato per consentire lo smaltimento della massima
quantità di fanghi generata dall’impianto nell’arco di tre operazioni giornaliere di
pressatura. Il volume totale massimo di fango prodotto (per un tenore minimo di
secco del 30% e con l’impiego di latte di calce quale agente di neutralizzazione nella
sezione del chimico fisico) 9,1 t/d.
La macchina selezionata ha le caratteristiche seguenti:
Spessore del panello: 32 mm
Numero di camere installate a volume fisso: 102
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Dimensioni delle piastre: 1000 x 1000 mm
Volume del filtropressa: 2366 l
Superficie filtrante: 161,7 m2
Portata di secco: 280 kg/h
Tempo di ciclo: 2,5 h
La filtropressa è predisposta per l’ampliamento fino a 135 camere installate,
corrispondenti ad un volume di circa 2600 l per una lunghezza massima di 8 m.
E’ installata in elevazione su di una struttura in carpenteria metallica, sotto la quale
trova collocazione un cassone standard per la raccolta dei fanghi pressati.
Le acque di imbibizione dele fango sono convogliate per gravità nella vasca di
accumulo acque (B6) di processo da ricircolare in testa al trattamento chimico fisico.
4.5. Lavaggio effluenti gassosi e trattamento sfiati
Sull’impianto sono installati due sezioni per il convogliamento e trattamento delle
emissioni gassose.
b) emissione E1
Le fasi di ricezione e stoccaggio dei reflui e di accumulo e condizionamento dei
fanghi sono soggette a potenziali emissioni odorigene. Pertanto le seguenti unità
sono tenute in leggera depressione, con convogliamento dell’effluente aspirato ad un
impianto di deodorizzazione a carboni attivi:
- linea di sgrigliatura e serbatoi di stoccaggio acque industriali e percolato
- linea di sgrigliatura dei fanghi da fosse settiche
- linea di sgrigliatura/disoleatura acque di lavaggio cisternette e fanghi
inorganici
- sili di accumulo dei fanghi e relativo reattore di condizionamento
I serbatoi di stoccaggio dei reflui esausti acidi e alcalini sono muniti di tubazione di
respirazione convogliata entro soluzione di neutralizzazione rispettivamente soda e
acido solforico (lavaggio effluente in guardia idraulica).
L’impianto è dimensionato per l’aspirazione ed il trattamento di 2 volumi/ora di
ciascuna unità, corrispondente ad una portata d’aria da trattare di 1.850 Nmc/h.
Il filtro a carboni attivi FC1, del tipo a flusso radiale, è dimensionato per un tempo di
contatto di almeno 1,5 s ed una velocità di passaggio inferiore a 0,3 m/s. E’
realizzato in acciaio al carbonio verniciato con dimensioni di ingombro di ΦxH = 1,6 x
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2 m. Il volume dei carboni attivi costituenti il letto filtrante è di circa 1 mc,
corrispondente a circa 450 kg. L’esaurimento del letto dei carboni attivi avviene al
raggiungimento di un incremento del peso del letto del 25%. La sostituzione del letto
è comunque prevista durante la manutenzione annuale dell’impianto.
A valle del filtro l’aspiratore convoglia l’effluente trattato ad un camino di diametro 0,3
m ed altezza 10,4 m dotato, alla sommità, di apposito pozzetto per il prelievo e
campionamento dell’effluente.
a) emissione E2
La sezione di trattamento chimico fisico e biologico nonché quella di stoccaggio dei
reattivi chimici costituiscono potenziali fonti di emissioni di gas o vapori inquinanti e
pertanto sono tenute sotto aspirazione con convogliamento degli effluenti gassosi ad
un impianto di abbattimento ad umido a doppio stadio, costituito da una prima
colonna di lavaggio (C1) con soluzione acida per acido solforico e da una seconda
colonna (C2) di lavaggio alcalino (per idrossido di sodio) ed ossidante (per aggiunta
di ipoclorito di sodio). L’impianto è dimensionato per l’aspirazione ed il trattamento di
almeno 2 volumi nominali/ora di ciascun serbatoio/vasca tenuti sotto aspirazione,
corrispondente ad una portata d’aria da trattare di 2.550 mc/h.
Le emissioni gassose correlate alla gestione del parco serbatoi di stoccaggio dei
reattivi chimici sono temporalmente limitate alla fase di approvvigionamento dei
medesimi tramite autocisterna e si generano nell’arco dell’anno in quantità e
frequenza di circa 5 m3 (puff) ogni due tre giorni.
Tali emissioni, ad eccezione di quelle relative al serbatoio del perossido di idrogeno,
sono convogliate all’impianto di abbattimento ad umido contestualmente alla fase di
approvvigionamento del reattivo. In fase di marcia dell’impianto di depurazione
chimico-fisico biologico, con prelievo e dosaggio dei reattivi, tutti i serbatoi di
stoccaggio reattivi sono in equilibrio con l’atmosfera ovvero non sono tenuti sotto
aspirazione per evitare la diffusione nella corrente gassosa di reattivi volatili (HCl).
La linea di stoccaggio e dissoluzione della calce spenta (silo-coclea-serbatoio di
preparazione del latte di calce) è realizzata a tenuta di polvere. L’emissione saltuaria
di polveri in fase di approvvigionamento (frequenza mensile) è controllata dalla
installazione di filtro a cartuccia sulla sommità del silo di stoccaggio.
I serbatoi di accumulo delle acque reflue in ingresso al chimico fisico ed al biologico
sono mantenuti continuativamente sotto aspirazione. Le emissioni sono in
prevalenza caratterizzate da inquinanti di natura inorganica (NH3, tracce di H2S)
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generate in fase di ricircolo del refluo nel serbatoio (omogeneizzazione) e durante il
trasferimento.
I reattori batch di ossidazione acque industriali/percolati, neutralizzazione acidi e basi
esausti ed il modulo a marcia continua del pretrattamento chimico-fisico sono
mantenuti costantemente sotto aspirazione. Le emissioni generate in fase di
reazione chimica per effetto del dosaggio reattivi, della agitazione del refluo, della
correzione del pH, della diminuzione della solubilità con la temperatura etc sono
qualitativamente caratterizzate da inquinanti:
- di natura organica ed inorganica contenuti nei reflui trattati (acidi, NH3, tracce H2S)
- di natura inorganica contenuti nei reattivi utilizzati (HCl)
Anche i reattori biologici sequenziali SBR1 e SBR2 sono mantenuti sotto aspirazione
allo scopo di limitare le emissioni osmogene generate dalla miscelazione dei reflui
industriali e delle fosse settiche, dalla insufflazione di aria necessaria per soddisfare
il fabbisogno metabolico (demolizione della frazione carboniosa e ammoniacale).
Le linee di aspirazione dei serbatoi e dei reattori sono mantenute separate in base
alla diversa natura degli effluenti gassosi ed in particolare alla torre di lavaggio acido
(1° stadio) sono convogliate le emissioni provenienti da:
- serbatoio H2SO4 50%
- serbatoio FeSO4 10%
- serbatoio HCl 33%
- serbatoio FeCl3 41%
- serbatoio PAC 17%
- serbatoio NaOH 30% (solo in fase di approvvigionamento)
- reattori di ossidazione a batch (R1, R2)
- vasca di trattamento chimico fisico a marcia continua (V1)
- serabatoi di accumulo reflui a monte del pretrattamento chimico fisico (B1, B2)
- accumulo reflui a valle del trattamento chimico fisico (B3, B4)
- reattori biologici sequenziali (SBR1, SBR2)
Sono invece inviati direttamente al lavaggio ossidante alcalino (2° stadio) i vapori ed i
gas aspirati dalla sezione di stoccaggio reattivi nella sola fase di
approvvigionamento:
- serbatoio NaHS 10%
- serbatoio NaOCl 14%
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Nel prospetto seguente sono valutati i flussi di massa caratteristici a monte
dell’impianto di abbattimento.
Tab.5 Flussi di massa degli inquinanti a monte dell’impianto di abbattimento ad umido
Sostanza
Portata refluo in trattamento
(m3/h)
Concentrazione
media (mg/l)
Coefficiente
di dissociazione
gas in acqua
Flusso di
massa
stimato
(g/h)
NH3 20,5 (A.I.+perc+ricircolo+FS) 130 (come TKN) 0,25 (a pH=9) 665
H2S 0,8 (fosse settiche) 5 (come H2S) 0,8 (a pH=6) 3,2
HCl 20,5 (A.I.+perc+ricircolo+FS) 450 (come HCl) ~ 0 trascurabile
I flussi di massa risultano inferiori alle soglie di rilevanza di cui alla Tabella C
dell’Allegato I alla parte V del D.Lgs.152/06.
L’impianto ad umido è dimensionato sul flusso max di inquinante con efficienza di
abbattimento (NH3) non inferiore al 80%.
Entrambe le torri di lavaggio acido e basico, del tipo a flusso controcorrente su letto
di anelli pall da 2” in PE, sono dimensionate per una portata di 2.550 Nmc/h, con un
tempo di contatto di almeno 2 s ed una velocità di passaggio inferiore a 1,5 m/s.
Sono realizzate in moplen con dimensioni di ingombro di ΦxH = 0,8 x 7,5 m. Il pH ed
il potenziale redox delle soluzioni di lavaggio sono regolate mediante ph-metri e red-
ox-metro mentre il contenuto dei sali è controllato mediante conducimetri.
A valle delle torri di lavaggio il ventilatore convoglia l’effluente trattato ad un camino
di diametro 0,3 m ed altezza 12 m dotato, alla sommità, di apposito pozzetto per il
prelievo e campionamento dell’effluente.
Le predisposizioni necessarie al campionamento delle emissioni E1 ed E2, sono
progettate in conformità alla norma UNI 10169:2001 (relativa alle misure di velocità e
portata di flussi convogliati) ed in particolare:
- la sezione di campionamento è ubicata a circa 2 m dalla base del condotto di
mandata dell’aspiratore ed a 7,5 m dallo scarico in atmosfera (in conformità alla
norma, per assicurare una distribuzione sufficientemente omogenea del flusso nel
condotto, il tratto rettilineo deve essere almeno pari rispettivamente a 5 e 2 diametri
prima e dopo la sezione di misurazione);
- sulla sezione di campionamento sono ricavati 2 fori di prelievo disposti a 90° e
forniti di porte tali da agevolare l’inserimento e la rimozione della strumentazione di
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misura. Sono inseriti tronchetti con diametro 3” e lunghezza 50 mm con flangia cieca
e guarnizione di tenuta.
- il flusso di uscita in atmosfera è libero (sono da evitare diffusori, comignoli,
ostacoli e impedimenti di qualsiasi genere alla sommità del camino)
- sono realizzate piattaforme di campionamento permanente in carpenteria metallica
elettrozincata, con piano di accesso a quota 2,5 m, dimensionate per sostenere un
carico concentrato di 400 kg, e fornite di corrimano e tramezzo alla quota di 1 e 0,6
m dal piano di calpestio e di fermapiede di altezza 200 mm.
5. DESCRIZIONE COMPONENTI ELETTROMECCANICI PRINCIPALI
SEZIONE 1
5.1 Trattamento fisico preliminare
5.1.1 Linea di conferimento acque industriali e percolati N.1 sgrigliatore/dissabbiatore in acciaio AISI304 di dimensioni 6,85x1,10xH=1,6m
completo di:
- attacco Perrot DN100 con valvola motorizzata di controllo flusso comandata da
livellostato a conducibilità
- griglia fissa cestello di luce 4 mm con coclea di estrazione/compattazione
Ø400/Ø180, ad elica senza albero di lunghezza 4200mm, 1,1 kW
- coclea di trasporto sabbie Ø160, lunghezza 6000mm, 0,37 kW
- coclea scarico sabbie Ø110, lunghezza 2500mm, 0,25 kW
N.1 polmone di rilancio in acciaio AISI304 di dimensioni 1,2x1,2xH1,75m completo di
interruttore a galleggiante a deviatore di bulbo
N.1 pompa centrifuga con le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 60 m3/h
- prevalenza 10 m.c.a.
potenza installata 3 kW
5.1.2 Linea di conferimento rifiuti acidi ed alcalini esausti N.2 filtri a cestello in acciaio al carbonio ebanitati internamente di dimensioni
Ø0,22xH=1,3m completi di:
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- cestello in PP fori Ø3mm
- attacchi al processo DN100
- flangia superiore ad apertura rapida
- valvole di drenaggio e depressurizzazione
- pressostato di minima pressione (filtro intasato)
N.2 pompe centrifughe in materiali plastici anticorrosione con le seguenti
caratteristiche funzionali
- portata 40 m3/h
- prevalenza 13,5 m.c.a.
- potenza installata 4 kW
5.1.3 Linea di conferimento fanghi da fosse settiche N.1 coclea di asportazione ghiaie, sabbie e sedimentabili del tipo senza albero
centrale, Ø500, lunghezza 9400mm, inclinazione 35°, in acciaio AISI 304 e spirale in
acciaio speciale microlegato, 5,5 kW
N.1 pompa sommersa con girante antintasamento con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 50 m3/h
- prevalenza 4 m.c.a.
- potenza installata 1,5 kW
N.1 sgrigliatore/compattatore bottini completo di in acciaio AISI 304 di dimensioni
2x0,9xH=1,6m completo di:
- attacco rapido Perrot DN100
- valvola Motorizzata di intercettazione del liquame comandata da gruppo
motoriduttore 0,11 Kw 0,11
- luce di filtrazione grigliatura 4mm
- diametro del filtro 700 mm
- diametro della coclea 295 mm
- bocchello di alimentazione DN 100
- bocchello di uscita DN 200
- potenza motore 1,5 KW
-Dispositivo di lavaggio zona di grigliatura (Vaglio) con valvola manuale.
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- Consumo acqua lavaggio:1 Lt. Sec. a 5 Bar
N.1 pompa sommersa con girante antintasamento con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 55 m3/h
- prevalenza 9 m.c.a.
- potenza installata 2,2 kW
5.1.4 Linea di conferimento acque di lavaggio/fanghi pompabili inorganici N.1 coclea di asportazione e compattazione grigliato,installata in canale con griglia
fissa cestello di luce 4 mm con coclea di estrazione/compattazione Ø450/Ø220, ad
elica senza albero di lunghezza 4300mm, 0,75 kW
N.1 pompa sommersa con girante antintasamento con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 40 m3/h
- prevalenza 14 m.c.a.
- potenza installata 3 kW
N.1 disoleatore di dimensioni 5,3x2xH=2m in acciaio con le seguente caratteristiche:
- carico idraulico 0,32 m/h alla portata di 40 m3/h
- pacco in polistirene rigido, inclinato a 45°, passaggio libero 45mm
N.1 polmone di rilancio in acciaio AISI304 di dimensioni 1,2x1,2xH1,4m completo di
interruttore a galleggiante a deviatore di bulbo
N.1 pompa centrifuga sollevamento acque disoleate con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 40 m3/h
- prevalenza 12 m.c.a.
- potenza installata 2,2 kW
N.1 pompa volumetrica monovite con le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 8 m3/h con variatore manuale
- potenza installata 1,1 kW
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5.2 Deposito preliminare rifiuti liquidi
5.2.1 Acque industriali N.6 serbatoi in acciaio al carbonio, cilindrici ad asse verticale, fondo piano, tetto
conico, di dimensioni Ø3,6mxHcil=7m corredati di:
- passo uomo flangiato DN500 su virola e tetto
- attacchi al processo DN100, valvola manuale di drenaggio e attacco linea sfiati
DN80, tubazione troppo pieno DN100
- interruttore di livello a conducibilità
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- n.3 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S e ricircolo
N.1 pompa centrifuga trasferimento acque industriali con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 70 m3/h
- prevalenza 17 m.c.a.
- potenza installata 5,5 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 100 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN80
5.2.2 Rifiuti acidi ed alcalini esausti N.1 serbatoio in acciaio AISI304, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto
conico, di dimensioni Ø3,6mxHcil=7m corredato di:
- passo uomo flangiato DN500 su virola e tetto
- attacchi al processo DN80 e DN50, valvola manuale di drenaggio,
- tubazione troppo pieno DN100 con scarico in guardia idraulica
- valvola di sovra-depressione
- interruttore di livello a conducibilità (sensore in AISI316)
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- n.2 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S
N.1 pompa centrifuga trasferimento esausti alcalini con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 60 m3/h
Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Appendice RA1. Relazione tecnica di processo – Febbraio 2012
- 38/54 -
- prevalenza 13,5 m.c.a.
- potenza installata 5,5 kW
N.2 serbatoio in PRFV, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto ellittico, di
dimensioni Ø3mxHcil=6,5m corredato di:
- passo uomo flangiato DN500 su virola
- attacchi al processo DN80 e DN50, valvola manuale di drenaggio
- tubazione troppo pieno DN100 con scarico in guardia idraulica
- valvola di sovra-depressione
- interruttore di livello a galleggiante in PP
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- n.2 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S
N.1 pompa centrifuga trasferimento esausti acidi con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 60 m3/h
- prevalenza 12 m.c.a.
- potenza installata 5,5 kW
N.2 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 80 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN80
5.2.3 Fanghi da fosse settiche N.1 serbatoio in acciaio al carbonio, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto
conico, di dimensioni Ø3,6mxHcil=7m corredato di:
- passo uomo flangiato DN500 su virola e tetto
- attacchi al processo DN100, valvola manuale di drenaggio e attacco linea sfiati
DN80, tubazione troppo pieno DN100
- interruttore di livello a conducibilità
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- n.3 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S e ricircolo
N.1 pompa centrifuga trasferimento fanghi da fosse settiche con le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 40 m3/h
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- 39/54 -
- prevalenza 11 m.c.a.
- potenza installata 3 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 60 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN65
5.3 Linea convogliamento e deodorizzazione sfiati (emissione E1)
N.1 Filtro a carboni attivi, a flusso radiale con le seguenti caratteristiche.
- volume: 1.000 l
- quantità: 450 kg
- capacità assorbimento in peso: 25% c.a.
- perdite di carico: 250 mm c.a. alla portata di 1850 Nm3/h
N.1 Ventilatore centrifugo
- portata: 1.850 Nmc/h
- prevalenza: 500 mm c.a.
- potenza: 4 kW
N.1 camino di espulsione in PVC
- altezza: 10,4 m,
- diametro: DN300
SEZIONE 2
5.4 Trattamento chimico fisico integrato da modulo biologico
5.4.1 Buffer chimico-fisico e reazioni a batch (ossidazione e neutralizzazione) N.2 serbatoi in acciaio al carbonio, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto
conico, di dimensioni Ø4,55mxHcil=6m corredato di:
- passo uomo flangiato DN500 su virola e tetto
- attacchi al processo DN100, valvola manuale di drenaggio e attacco linea sfiati
DN100, tubazione troppo pieno DN100
- interruttore di livello a conducibilità
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- n.3 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S e ricircolo
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- 40/54 -
N.2 pompe centrifughe trasferimento blending a chi-fis con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 70 m3/h
- prevalenza 7,5 m.c.a.
- potenza installata 3 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 30 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN50
N.1 valvola di regolazione automatica del tipo a membrana, completa di:
- attuatore pneumatico per servizio di regolazione, con posizionatore
elettropneumatico,
- comando manuale di emergenza
- gruppo filtro – riduttore aria
- attacchi flangiati PN16 DN65
N.2 reattori cilindrici con fondi ellittici, in acciaio al carbonio rivestiti in enbanite
grafitata, di dimensioni Ø3xHcil=3m, Htotale=5,3m allestiti su 4 appoggi completi di
- agitatore a due ordini di turbine Ø900, rivestito in moplen, lunghezza 3,5m, 2,2kW
- catene di misura e controllo pH, rH, temperatura
- interruttori di livello
- n.11 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S e ricircolo a
scambiatore
N.1 pompa centrifuga di ricircolo con le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 30 m3/h
- prevalenza 8,5 m.c.a.
- potenza installata 1,5 kW
N.1 scambiatore di calore a fascio tubiero, in grafite impregnata, a due passaggi,
dimensioni Ø0,35xH3,5m avente le seguenti prestazioni:
-T IN / OUT tubi (soluzione) 45-40 °C
-T IN / OUT mantello (acqua torre) 30 35°C
-Tml 10 °C
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- 41/54 -
- portata termica di raffreddamento 160.000 kcal/h
- coefficiente di scambio termico globale 850 W/mq °C
- superficie di scambio 19 mq
N.1 pompa centrifuga di scarico reattori con le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 22,5 m3/h
- prevalenza 6 m.c.a.
- potenza installata 1,1 kW
N. 1 torre di raffreddamento completa di vasca di raccolta acqua in resina poliestere
rinforzata con fibra di vetro, protezione superficiale da raggi UV, pacco di
riempimento e tubi distribuzione in PVC DN100, ugelli in PP avente le seguenti
caratteristiche:
- lunghezza 1400 mm
- larghezza 1400 mm
- altezza 2860 mm
- capacità vasca di raccolta 570 l
- potenzialità termica (salto 35-30 e TBU 26C°) 186 kW
- ventilatore Ø 870 mm, portata 17.000 mc/h, 1,5 kW
N.1 pompa centrifuga acqua di torre con le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 32 m3/h
- prevalenza 8 m.c.a.
- potenza installata 1,5 kW
5.4.2 Modulo chimico fisico N. 1 elettroagitatore ad asse verticale, per installazione in vasca di coagulazione,
avente le seguenti caratteristiche:
- albero L=2,4m e girante Ø800mm in acciaio rivestito in moplen
- girante a turbina 4 pale
- velocità turbina 120 rpm
- motore 1,5 kW
N. 2 elettroagitatore ad asse verticale, per installazione in vasca di neutralizzzione,
avente le seguenti caratteristiche:
- albero L=2,4m e girante Ø800mm in acciaio rivestito in moplen
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- 42/54 -
- girante a turbina 4 pale
- velocità turbina 120 rpm
- motore 1,5 kW
N. 1 elettroagitatore ad asse verticale, per installazione in vasca di flocculazione,
avente le seguenti caratteristiche:
- albero L=2,4m e girante Ø800 in acciaio AISI316
- girante a turbina 4 pale
- velocità turbina 30 rpm
- motore 1,1 kW
N.2 catene di misura e controllo pH
N.1 catena di misura e controllo rh
N.1 interruttori di livello a galleggiante
N.1 pompa centrifuga alimentazione sedimentatore con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 25 m3/h
- prevalenza 5,5 m.c.a.
- potenza installata 1,1 kW
5.4.3 Sedimentazione a pacchi lamellari
N.1 sedimentatore di dimensioni 5,7x2,1xH=3,2m in acciaio al carbonio verniciato
esterno/interno in ciclo epossidico – a pianta rettangolare con le seguenti
caratteristiche:
- carico idraulico 0,2 m/h alla portata di 24 m3/h
- pacco in polistirene rigido, inclinato a 60°, passaggio libero 42mm
N.1 pompa volumetrica monovite di estrazione fanghi con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 5 m3/h con variatore manuale
- potenza installata 2,2 kW
N.1 pompa centrifuga trasferimento acque chiarificate con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 20 m3/h
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- 43/54 -
- prevalenza 7 m.c.a.
- potenza installata 1,1 kW
5.4.4 Stoccaggio, preparazione e dosaggio additivi chimici N. 5 pompe centrifughe approvvigionamento additivi chimici con le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 15 m3/h
- prevalenza 4 m.c.a.
- potenza installata 1,1 kW
N.7 serbatoi in PEHD, cilindrici ad asse verticale, fondo piano, tetto ellittico, di
dimensioni Ø 2xHcil=2m corredato di:
- passo di mano DN300 su tetto
- attacchi al processo DN15, DN50, attacco linea sfiati DN80
- pescanti di C/S
- misuratore di livello del tipo a galleggianti multipli scorrevoli su stelo rigido
N.1 serbatoio in PEHD, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto ellittico, di
dimensioni Ø 2xHcil=2,75m corredato di:
- passo di mano DN300 su tetto
- attacchi al processo DN15, DN50, attacco linea sfiati DN80
- pescanti di C/S
- misuratore di livello del tipo a galleggianti multipli scorrevoli su stelo rigido
N.1 serbatoio in PEHD, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto ellittico, di
dimensioni Ø 1,4xHcil=1,9m corredato di:
- passo di mano DN300 su tetto
- attacchi al processo DN15, DN50, attacco linea sfiati DN80
- pescanti di C/S
- misuratore di livello del tipo a galleggianti multipli scorrevoli su stelo rigido
N. 2 pompe dosatrici a pistone per dosaggio acqua ossigenata 30% a reattore batch
e soda al 30% a chi-fis, regolazione manuale della portata, aventi le seguenti
caratteristiche:
- portata 220 l/h
- potenza 0,37 kW
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- 44/54 -
N. 3 pompe dosatrici a pistone per dosaggio acido solforico al 50% a reattore batch,
acido cloridrico al 33% a chi-fis e soda al 30% a reattore batch, regolazione manuale
della portata, aventi le seguenti caratteristiche:
- portata 60 l/h
- potenza 0,24 kW
N.3 pompe dosatrici a pistone per dosaggio acido solforico al 50% a chi-fisico e
colonna lavaggio acido, solfato ferroso al 10% a reattore batch, regolazione manuale
della portata, aventi le seguenti caratteristiche:
- portata 40 l/h
- potenza 0,24 kW
N. 2 pompe dosatrici a membrana meccanica per dosaggio cloruro ferrico al 40% e
PAC al 17% a chi-fis, regolazione automatica della portata con servomotore, aventi
le seguenti caratteristiche:
- portata 30 l/h
- potenza 0,24 kW
N. 1 stazione di preparazione soluzione polielettrolita di dimensioni 1,7x0,8xH=2m
del tipo automatico continuo alla portata di 1 m3/h, composta da:
- tramoggia di carico completa di coclea dosatrice a velocità variabile da 0,11 kW
- diffusore d’acqua per prediluizione polvere e resistenza anticondensa
- collettore acqua completo di organi di regolazione e controllo
- vasca in acciaio inox AISI 304 suddivisa in tre comparti, attrezzati con
elettroagitatore da 0,25 kW
- interruttore di livello di tipo conduttivo
N. 1 pompe volumetrica monovite per dosaggio soluzione polielettrolita (0,1-0,2%);
aventi le seguenti caratteristiche:
- portata 300 l/h
- potenza 0,25 kW
5.4.5 Buffer modulo biologico e reattori sequenziali SBR N.2 serbatoi in acciaio al carbonio, cilindrico ad asse verticale, fondo piano, tetto
conico, di dimensioni Ø5mxHcil=6m corredato di:
Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Appendice RA1. Relazione tecnica di processo – Febbraio 2012
- 45/54 -
- passo uomo flangiato DN500 su virola e tetto
- attacchi al processo DN100 e DN125, valvola manuale di drenaggio e attacco linea
sfiati DN100, tubazione troppo pieno DN100
- interruttore di livello a conducibilità
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- n.3 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S e ricircolo
N.2 pompe centrifughe trasferimento carica a reattori SBR con le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 100 m3/h
- prevalenza 7 m.c.a.
- potenza installata 4 kW
N.2 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 120 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN100
N.2 reattori biologici SBR in acciaio al carbonio, resinati internamente, cilindrici ad
asse verticale, fondo piano, tetto conico, di dimensioni Ø8,5mxHcil=7m corredati di:
- fondello installazione miscelatori Ø2200
- passo uomo flangiato DN500 su virola e tetto
- attacchi al processo DN125, atacco immissione aria DN150, valvola manuale di
drenaggio e tubazione troppo pieno DN100, attacco linea sfiati D160
- interruttore di livello a conducibilità
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni/radar
- catena di misura e controllo pH
- catena di misura e controllo rH
- catena di misura e controllo O2
- n.3 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico per C/S ed estrazione
fanghi di supero
N.2 miscelatori aeratori tipo ABS modello OKI 1070B 11AM di dimensioni d’ingombro
1770 x 1832 x H=2050mm avente le seguenti caratteristiche:
- ossigeno trasferito in condizioni standard 20,6kg/h (180 Sm3/h)
- max ossigeno trasferito in condizioni standard 45 kg/h (650 Sm3/h)
- potenza installata 11kW
Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Appendice RA1. Relazione tecnica di processo – Febbraio 2012
- 46/54 -
- potenza assorbita in aerazione 6,7 kW
- potenza assorbita in miscelazione 9 kW
N.2 gruppo soffianti a lobi di dimensioni d’ingombro 1400 x 1200 x H=1500mm,
trasmissione a cinghia, avente le seguenti caratteristiche:
- portata 10,6 Sm3/min
- prevalenza 700 mbar
- potenza motore 22 kW
completo di
- tubazione elastica, attacchi DN100
- filtro aria con silenziatore
- valvola di sovrapressione
- cabina di insonorizzazione
- valvola di distribuzione aria a tre vie
N.2 pompe centrifughe trasferimento surnatante chiarificato con le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 100 m3/h
- prevalenza 7 m.c.a.
- potenza installata 4 kW
N.2 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 120 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN100
N.2 catene misura torbidità in linea (trasferimento surnatante)
N.2 pompe centrifughe trasferimento fanghi di supero con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 60 m3/h
- prevalenza 11,5 m.c.a.
- potenza installata 4 kW
N.2 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 80 m3/h
Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Appendice RA1. Relazione tecnica di processo – Febbraio 2012
- 47/54 -
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN100
5.5 Linea convogliamento e trattamento effluenti (emissione E2)
N.1 colonna di lavaggio acido effluenti in PP di dimensioni Ø0,8xH=7,5m con vasca
di ricircolo in moplen avente le seguenti caratteristiche:
- portata effluente gassoso 2.550 mc/h
- tempo di contatto per singolo stadio > 2 s
- velocità superficiale < 1,5 m/s
- altezza letto di riempimento 3 m
- tipo riempimento anelli PALL RING 2” in PE
- sup. specifica riempimento 80 mq/mc
- separatore di gocce in PVC a pannello, a flusso deviato
- soluzione di lavaggio acidificata per acido solforico 50%
- portata soluzione di lavaggio 3,6 mc/h
- rapporto ponderale 1,2 kg liquido/ kg aria
- perdite di carico 150 mm c.a.
pompa di lavaggio centrifuga ad asse orizzontale portata: 3,6 mc/h, prevalenza: 10 m
c.a., potenza: 0,37 kW
- catena di misura pH (campo 0-14)
- catena di misura conducibilità (campo di misura 0-20 mS)
N.1 colonna di lavaggio alcalino e ossidante degli effluenti in PP di dimensioni
Ø0,8xH=7,5m con vasca di ricircolo in moplen avente le seguenti caratteristiche:
- portata effluente gassoso 2.550 mc/h
- tempo di contatto per singolo stadio > 2 s
- velocità superficiale < 1,5 m/s
- altezza letto di riempimento 3 m
- tipo riempimento anelli PALL RING 2” in PE
- sup. specifica riempimento 80 mq/mc
- separatore di gocce in PVC a pannello, a flusso deviato
- soluzione di lavaggio alcalina per idrossido di sodio 30% e ossidante per ipoclorito
al 14%
- portata soluzione di lavaggio 3,6 mc/h
- rapporto ponderale 1,2 kg liquido/ kg aria
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- 48/54 -
- perdite di carico 150 mm c.a.
-pompa di lavaggio centrifuga ad asse orizzontale portata: 3,6 mc/h, prevalenza: 10
m.c.a., potenza: 0,37 kW
- catena di misura pH (campo 0-14)
- catena di misura rH (campo +/- 1000mV)
- catena di misura conducibilità (campo di misura 0-20 mS)
N.1 Aspiratore centrifugo
- portata: 2.550 mc/h
- prevalenza: 550 mm c.a.
- potenza: 5,5 kW
- Camino di espulsione PP, DN300 altezza allo sbocco in atmosfera di 10,4 m
SEZIONE 3
5.6 Finissaggio disinfezione e scarico
5.6.1 Filtri a sabbia
N. 1 pompa centrifuga del tipo multistadio, per alimentazione sezioni di filtrazione
aventi le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 13 m3/h
- prevalenza 50 m.c.a.
- potenza 3 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 25 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN50
N.1 valvola di regolazione automatica del tipo a membrana, completa di:
- attuatore pneumatico per servizio di regolazione, con posizionatore
elettropneumatico,
- comando manuale di emergenza
- gruppo filtro – riduttore aria
- attacchi flangiati PN16 DN50
N.2 filtri in pressione a quarzite, completi di piastra drenante di fondo con diffusori,
bocchelli frontali per collegamenti idraulici, passi uomo per c/s sabbia, sfiato, valvole
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- 49/54 -
di intercettazione automatiche del tipo a farfalla e quadro elettropneumatico. Aventi le
seguenti caratteristiche :
- Superficie filtrante 1,5 m2
- Diametro 1,4 mm
- Altezza fuori tutto 2,7 m
- attacchi al processo 4”
- materiale filtrante 2000 kg
- perdita di carico min/max 0,3/1 bar
N.14 valvole a farfalla ON/OFF a comando elettropneumatico DN50
N.2 pressostato differenziale ingresso/uscita filtro
N. 1 soffiante a canale laterale per lavaggio filtri con invio effluenti alla linea di
deodorizzazione. Aventi le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 75 m3/h
- prevalenza 1,5 m.c.a.
- potenza 1,1 kW
N.2 valvole a farfalla ON/OFF a comando elettropneumatico DN65
N.2 valvole a farfalla ON/OFF a comando elettropneumatico DN100
N. 1 pompa centrifuga del tipo multistadio, per controlavaggio filtri aventi le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 35 m3/h
- prevalenza 18 m.c.a.
- potenza 4 kW
5.6.2 Filtri a carbone
N.2 filtri in pressione a carboni attivi, completi di piastra drenante di fondo con
diffusori, bocchelli frontali per collegamenti idraulici, passi uomo per c/s carbone
attivo, sfiato, valvole di intercettazione automatiche del tipo a farfalla e quadro
elettropneumatico. Aventi le seguenti caratteristiche :
- Superficie filtrante 1,25 m2
- Diametro 1,4 mm
- Altezza fuori tutto 2,7 m
- attacchi al processo 4”
Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Appendice RA1. Relazione tecnica di processo – Febbraio 2012
- 50/54 -
- materiale filtrante 600 kg
- perdita di carico min/max 0,3/1 bar
N.10 valvole a farfalla ON/OFF a comando elettropneumatico DN50
N.2 pressostato differenziale ingresso/uscita filtro
5.6.3 Disinfezione N.1 tubo UV ad amalgama con camera in acciaio inox per installazione in linea in
condotta in pressione:
Alimentazione 110 V / 50 Hz
Potenza installata lampade 320 W
Attacchi IN/OUT DN 80
Portata di picco 13 mc/h
Materiale camera UV INOX 316L
Ingombro L x W = 130 x 30 cm
Modulazione 50-100% potenza nominale
Allarmi tubo rotto, tubo UV esaurito, insufficiente
intensità UV
Pulizia dei quarzi automatica
5.6.4 Scarico acque depurate in corpo recettore N. 2 pompa sommerse per sollevamento acque depurate nell’emissario del Bientina
aventi le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 15 m3/h
- prevalenza 8 m.c.a.
- potenza 1,5 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 25 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN50
N.1 catena di misura pH (campo 0-14)
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- 51/54 -
5.7 Condizionamento e disidratazione fanghi
5.7.1 Accumulo e ispessimento fanghi N. 3 serbatoi in PRFV ad asse verticale con fondo a tramoggia, aventi le seguenti
dimensioni e dotazioni:
- diametro 4000 mm
- altezza parte cilindrica 3000 mm
- altezza totale (compresi piedi di appoggio) 7800 mm
- n.4 piedi di appoggio
- attacchi al processo DN65, DN80, DN100
- copertura con tronchetto DN100 di convogliamento sfiati
- interruttore di livello a deviatore di bulbo
- misuratore di livello continuo a ultrasuoni
- n. 3 valvole ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico DN80 per spillamento
surnatante
- n.1 valvola ON/OFF a sfera a comando elettropneumatico DN100 per
alimentazione fanghi a reattore di condizionamento
N.1 catena di misura torbidità in linea (trasferimento surnatante)
N. 1 pompa sommersa per trasferimento acque di ricircolo a monte del chi-fisico
avente le seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 35 m3/h
- prevalenza 15 m.c.a.
- potenza 3 kW
N.2 interruttore di livello a deviatore di bulbo
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 50 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN80
5.7.2 Preparazione latte di calce e condizionamento fanghi
N.1 silo calce in acciaio al carbonio ad asse verticale con fondo conico, avente le
seguenti dimensioni e dotazioni:
- diametro 2400 mm
- altezza parte cilindrica 4500 mm
Nuovo Impianto di deposito e trattamento rifiuti speciali liquidi Procedura di V.I.A. e richiesta di A.I.A. - Appendice RA1. Relazione tecnica di processo – Febbraio 2012
- 52/54 -
- altezza totale (compresi piedi di appoggio) 8400 mm
- n.4 piedi di appoggio
- tubazione di carico calce DN100
- filtro a maniche, S=12m2 con centralina di lavaggio pneumatico
- valvola di sovradepressione
- n.3 interruttori di livello a palette
- valvola a ghigliottina DN300, per intercettazione scarico
- sistema di fluidificazione calce con alimentazione 8 membrane disposte su due
livelli
N.1 coclea tubolare in acciaio al carbonio con le seguenti caratteristiche:
- lunghezza 4700 mm
- diametro 220 mm
- motoriduttore 2,2 kW
- inclinazione 50° sull’orizzontale
N.1 dissolutore calce in acciaio al carbonio ad asse verticale con fondi ellittici, aventi
le seguenti dimensioni e dotazioni:
- diametro 2000 mm
- altezza virola cilindrica 2500 mm
- struttura di appoggio con celle di carico
- agitatore ad elica marina Ø300, albero in AISI 316 lunghezza 3000 mm,
motoriduttore 1,1kW
- linea alimentazione acqua industriale con elettrovalvola a solenoide, riduttore di
pressione e contalitri
- livellostati a conducibilità di minimo e massimo livello
- valvola di sovradepressione
- attacchi al processo DN32, DN65, DN150
N.1 pompa centrifuga di dosaggio latte di calce a condizionamento fanghi con le
seguenti caratteristiche funzionali:
- portata 10 m3/h
- prevalenza 6 m.c.a.
- potenza installata 0,75 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
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- campo di misura 0 - 15 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN50
N.1 pompa centrifuga di dosaggio latte di calce a chimico fisico con le seguenti
caratteristiche funzionali:
- portata 2 m3/h
- prevalenza 6 m.c.a.
- potenza installata 0,55 kW
N.1 misuratore di portata elettromagnetico, avente le seguenti caratteristiche:
- campo di misura 0 - 5 m3/h
- uscita analogica 4 ÷ 20 mA
- attacchi flangiati PN16 DN25
N.1 reattore in Polipropilene a fondo piano di dimensioni 4x3xH=3m corredato di:
- elettrovalvola DN100 comandata da livellostato
- attacchi al processo DN100
- copertura con portelle di ispezione e attacco linea sfiati DN100
- misuratore di livello continuo radar
N. 2 elettroagitatori ad asse verticale, per installazione in vasca condizionamento
Con le seguenti caratteristiche:
Albero e girante in acciaio inox AISI 316
Girante a turbina 4 pale
Velocità turbina 100 giri/min
Motore 1,5 kW
5.7.3 Disidratazione fanghi N. 1 pompa di alimentazione filtropressa volumetrica monovite. Motore elettrico
comandato da pressostato. Quadro elettrico indipendente.
- portata massima 2-25 m3/h
- prevalenza 14 bar
- potenza 7,5 kW
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N. 1 filtropressa a piastre automatico, installata su soppalco per scarico fanghi in
cassone, dimensioni ingombro 7,3x1,4xH=1,6m, telaio atto a contenere barriera
fotoelettrica sul lato operatore, barriera meccanica in grigliato rimuovibile sul lato
opposto. Fine filtrazione con pressostato. Valvola di depressurizzazione automatica.
- piastre a volume fisso installate 102 (max 130+2)
- dimensione 1000 x 1000
- spessore pannello 32 mm
- volume camere totale 2366 l
- superficie filtrante 161,7 m2
5.8 Apparecchi ausiliari
N.1 gruppo di pressurizzazione acqua industriale con le seguenti caratteristiche
funzionali:
- portata 30 m3/h
- prevalenza 62 m.c.a.
- potenza 2x5,5 kW
N.1 Compressore aria dotato di serbatoio da 500 l, avente le seguenti caratteristiche
funzionali:
- Portata 63 m3/h
- Pressione 10 bar
- Potenza 7,5 kW
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