8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 1
Grammatica del greco anticoLa lingua greca antica (in greco moderno in greco antico ) una
lingua flessiva (ad elevato grado di sinteticit), di origine indoeuropea, i cui dialetti erano parlati nell'antica Grecia,
nelle isole del mare Egeo e nelle colonie greche sulle coste del Mediterraneo orientale e occidentale.
Il greco antico una lingua di grande rilevanza culturale poich in essa furono redatti i primi testi letterari, filosofici
e scientifici della civilt occidentale.
Essa era articolata in vari sotto-gruppi linguistici, i dialetti greci, che erano:
il dialetto ionico-attico, parlato in Attica (la regione di Atene), nelle isole egee, nella Ionia microasiatica, nelle
colonie ioniche d'oltremare;
il dialetto dorico, parlato nel Peloponneso di sud-est, a Creta, nella Doride microasiatica -il dorico era inoltre la
lingua franca delle colonie italiote della Magna Grecia;
il dialetto eolico, parlato in Tessaglia, in Beozia, nelle Isole Cicladi settentrionali e nell'isola di Lesbo, nonch
nell'Eolide microasiatica;
il greco nord-occidentale, parlato nel Peloponneso di nord-ovest, nella Grecia centrale, in Epiro (ma i Greciconsideravano , semi-barbara, la lingua delle regioni periferiche di nord-ovest);
il dialetto arcado-cipriota, ultimo relitto del dialetto miceneo, proprio dei discendenti dei profughi micenei
scampati dai Popoli del Mare, parlato in Arcadia e a Cipro;
il dialetto panfilio, anch'esso considerato dai Greci della madre-patria, parlato sulle coste della
Panfilia ed effettivamente contaminato da influssi adstratici di lingue epicoriche non greche.
Per la grammatica e le particolarit linguistiche di tutti questi dialetti, si rimanda alle voci indicate dai collegamenti.
La grammatica greca di cui qui delineeremo gli aspetti fondamentali, improntata in larga parte al dialetto attico,
parlato ad Atene, ed impostosi dal V secolo a.C. in poi come lingua panellenica, a causa dell'egemonia militare,
politica, economica, culturale di Atene; tale dialetto, insieme a una componente ionica pi o meno forte a seconda
dei luoghi, sar alla base della , la koin di et ellenistica, la lingua franca del Mediterraneo notaanche come greco comune, greco alessandrino o greco ellenistico. Essa, tuttavia, non coincide appieno con il dialetto
attico puro.
Ortografia e fonetica del greco anticoIl greco antico ha norme ortografiche e ortoepiche particolarmente raffinate. Qui le delineeremo in sintesi,
rimandando di volta in volta alle voci correlate, per una trattazione pi esaustiva e precisa dei singoli problemi.
Ortografia
In questa sezione cercheremo di delineare le caratteristiche salienti dell'alfabeto e dell'ortografia del greco antico(attico)
L'alfabeto
L'alfabeto greco era composto di ventiquattro lettere, di uso comune, pi alcuni segni caduti in disuso in et arcaica
come segni fonetici, e rimasti nella compitazione scritta dei numerali.
Qui di seguito sono elencate le lettere dell'alfabeto greco ionico, che a partire dalla Ionia micro-asiatica venne
soppiantando gli antichi alfabeti locali (alfabeti epicorici), dalla seconda met del VI secolo a.C.:
maiuscole:
minuscole: (in fine di parola )
denominazione corrente italiana: alpha, beta, gamma, delta, psilon, zeta, eta, theta, iota, cappa, lambda, mi, ni, csi, omicron, pi, rho,
sigma, tau, ypsilon, phi, chi, psi, omga.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=VI_secolo_a.C.http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Koin%C3%A9http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=V_secolo_a.C.http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atenehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Panfiliahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_panfiliohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Popoli_del_Marehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_miceneohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Arcado-cipriotahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Epirohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greco_nord-occidentalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eolidehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lesbohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Isole_Cicladihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Beoziahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tessagliahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_eolicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Magna_Greciahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Doride_%28Asia_Minore%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cretahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Peloponnesohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_doricohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ioniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atenehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Atticahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetti_grecihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mediterraneo_orientalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Colonie_grechehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mare_Egeohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greciahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sinteticit%C3%A0http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Greco_modernohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_greca_antica8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 2
valore fonetico: /a - a:/ /b/ /g/ /d/ /e/ // /:/ /t/ /i - i:/ /k/ /l/ /m/ /n/ /ks/ /o/ /p/ /r/ /s/ /t/ /y - y:/ /p/ /k/ /ps/ /:/
Osservazioni sommarie sulle lettere e sui segni diacritici
L'alfabeto greco classico ha un duplice segno per il sigma: , sempre iniziale e interno, sempre finale.
Il , davanti a consonante gutturale, , si legge come una nasale velare [] (il cosiddetto "gamma nasale" o
"suono agma").
Il dittongo si pronuncia /u/.
Il greco attico, che era un dialetto non psilotico, possedeva anche un altro suono, la fricativa laringale sorda /h/,
rappresentata dallo spirito aspro, un apice rivolto verso destra che nella canonica trascrizione in minuscolo, di et
tardo-bizantina, si poneva al di sopra della vocale minuscola iniziale di parola, e in alto a sinistra delle maiuscole
iniziali, sotto l'accento circonflesso e accanto all'accento acuto. Lo spirito aspro deriva, in genere, dalla caduta di
una consonante iniziale, sigma, jod, o digamma. Nel dialetto ionico, affine all'attico, si verificava la psilosi, cio
la totale sparizione dell'aspirazione iniziale. Una vocale non aspirata contrassegnata dallo spirito dolce, un apice
rivolto verso sinistra, collocato come lo spirito aspro.
Il greco antico possedeva inoltre alcune lettere, poi scomparse, tra cui la labiovelare digamma ()equivalente alla
semivocale /w/, il san () per i suoni /s/ e /ts/, la labiovelare qoppa () per il suono /k/, la sho () per il suono //,la sampi () per i suoni /ss/ e /ks/ e lo stigma (), in origine deformazione del digamma, poi usato per il suono /st/.
Il greco nelle fasi pi arcaiche aveva anche la semiconsonante /j/ chiamata poi, nell'Ottocento, jod () Di questa
semiconsonante, per, non c' traccia in nessuno dei testi o dei documenti arrivati a noi, ma la sua esistenza
provata da molti fatti fonomorfologici.
Nella scrittura tutta in maiuscole, spiriti e accenti non compaiono.
La vera pronuncia del greco antico
La pronuncia del greco antico qui proposta quella che accreditata come pi plausibile per l'attico classico.
In et medievale e nel primo Rinascimento predominava fra gli umanisti un'altra pronuncia, quella cosiddetta
reuchliniana o roicliniana, cos chiamata poich fu l'umanista Johannes Reuchlin a sostenerne la validit. Talelettura era legata allapronuncia itacistica cosiddetta bizantina ma in realt era assai pi antica, visto che traspare dai
papiri dell'et ellenistica e le prime avvisaglie di tale evoluzione della fonetica antica del greco sono gi ampiamente
adombrate dalla realt fonetica sottesa ad alcune riflessioni linguistiche dei dialoghi di Platone.
La lettura itacistica fu importata in Italia dagli intellettuali bizantini scampati alla conquista e al saccheggio di
Costantinopoli (1453) da parte dei Turchi. Quegli intellettuali (fra cui spiccavano il filosofo neoplatonico Emanuele
Crisolora e il cardinale Giovanni Bessarione) impressero alla lettura dei classici greci il loro accento e la loro
inflessione. Essi leggevano /i/ anche le lettere e , i dittonghi e , e pronunciavano// il dittongo ; inoltre
pronunciavano /v/ la lettera nei dittonghi ed , prima di vocale o consonante sonora, e /f/ prima di consonante
sorda; come /v/ era letta anche la . Fu un altro grande umanista, l'olandese Desiderio Erasmo da Rotterdam a
opporsi alla pronuncia itacistica del greco antico. Questi, studiando le figure di suono nei poeti comici, in particolarele onomatopee scopr che la pronuncia antica era diversa da quella roicliniana: il belato della pecora in Cratino,
commediografo ateniese del V secolo a.C., infatti imitato con , il che denunciava il vero suono delle lettere
greche che componevano questa particolare onomatopea: non /vi/, ma /b:/. Pertanto, Erasmo scopr e cerc di
ripristinare la vera pronuncia classica, che da lui prende il nome di erasmiana.
La vera pronuncia erasmiana, di cui i linguisti hanno perfezionato la ricostruzione con l'aiuto degli storici, definendo
quindi i caratteri della vera pronuncia greca classica, del V secolo a.C., differisce tuttavia per diversi aspetti, dalla
pronuncia scolastica convenzionale italiana:
la pronuncia scolastica non distingue in modo sensibile le vocali brevi dalle lunghe, come invece andrebbe fatto;
le consonanti , che usualmente si pronunciano, rispettivamente, /f/ (come laf italiana difede), // come la thinglese di third (alcuni pronunciano il /ts/, come laz aspra italiana di spazio), e /x/ (come la ch tedesca diBach,
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Grammatica del greco antico 3
come il c toscano lenito, in pratica), nel greco classico erano delle vere e proprie occlusive come /p/ /t/ /k/, da cui
si distinguevano, perch seguite da un'aspirazione.
La consonante (zeta), che in et ellenistica gi si pronunciava /z/ (come la s intervocalica italiana di rosa), nel
greco arcaico andava pronunciata /zd/ (e cos ancora la pronunciavano nel V secolo i parlanti dorici e eolici, che
scrivevano direttamente ). In et classica, in Attica, si cominci a pronunciare questa lettera come // e, dalla
seconda met del IV secolo in poi, /z/. si ricordi peraltro che la zeta fu introdotta nell'alfabeto latino proprio dai
Greci.
Segni di interpunzione
Il greco antico possedeva i seguenti segni di interpunzione:
la virgola, equivalente alla nostra virgola;
ilpunto fermo opunto in basso, equivalente al punto fermo e al punto esclamativo italiano (in greco manca un
vero e proprio punto esclamativo);
ilpunto in alto, scritto nettamente al di sopra del rigo, ed equivalente al nostro punto e virgola o ai due punti
(serviva ad esempio a introdurre il discorso diretto);
ilpunto e virgola, equivalente al nostro punto interrogativo; nell'introdurre il discorso diretto, il greco scritto nelle edizioni critiche moderne fa uso di virgolette non uncinate.
Fonetica
La fonetica greca si distingue notevolmente da quella delle lingue indoeuropee moderne.
Le sue caratteristiche essenziali sono:
La natura dell'accento, che di natura musicale e non tonica. Esistono tre accenti nella prosodia del greco antico:
accento acuto, grave e circonflesso
La presenza di dittonghi, caratterizzati dall'incontro di una vocale aperta o semi-aperta, lunga o breve ( ),
, con una vocale chiusa breve ( ) La contrazione vocalica, ossia la sistematica riduzione ad un dittongo o ad una vocale lunga delle coppie di vocali
consecutive che non formino dittongo
L'assimilazione consonantica
Legge del trocheo finale (ACCENTAZIONE)
La legge del trocheo finale stabilisce che:
Se l'ultima sillaba lunga, la penultima sillaba sar breve e quindi accentata con un accento acuto;
Se l'ultima sillaba breve, la penultima sillaba sar lunga e quindi accentata con un accento circonflesso
Tale legge conosciuta dagli studiosi anche comeLegge (leggi Sotra).
Morfologia (1) - declinazione nominale e pronominaleCome abbiamo gi accennato sopra, la lingua greca , sul piano tipologico, una lingua flessiva e fusiva, caratteristica
che eredita dalla sua lingua madre, l'indoeuropeo. In quanto lingua flessiva, possiede un'ampia articolazione di
declinazioni nominali, che qui vedremo in sintesi.
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Grammatica del greco antico 4
Aspetti generali della flessione nominale e pronominale del greco
Nella flessione nominale, il greco si differenzia fortemente dal latino per due ragioni essenziali.
Anzitutto, ha sviluppato un articolo determinativo, in tutto simile a quello di molte lingue europee occidentali
moderne, a partire da un'antica forma di pronome dimostrativo, , che ancora in Omero significa "quello, egli,
ella, esso", e assume la sua funzione tipica a partire dalla fine dell'VIII secolo a.C. Tale pronome dimostrativo -
articolo la filiazione diretta dell'indoeuropeo *so *s *tod, ed ha il suo omologo nel sanscrito sa s tat.Il greco, come il latino e la stragrande maggioranza delle lingue indoeuropee antiche, ha una declinazione a tre
generi: maschile, femminile e neutro.
Dal punto di vista della nozione del numero, il greco attico si differenzia dal latino poich possiede ancora, nel verbo
e nel nome, come il sanscrito, un duale ben differenziato, per indicare le coppie di oggetti. Il mantenimento del duale
un tratto assai arcaico dell'attico, rispetto ad altri dialetti greci, come lo ionico che lo perde molto per tempo, gi
nel VII secolo a.C.
A differenza della lingua latina, quella greca conserva solo cinque degli otto casi indoeuropei, e non sei. Questi casi
sono:
Il nominativo, che indica il soggetto della frase, l'attributo e l'apposizione del soggetto, il predicato nominale ed ilcomplemento predicativo del soggetto;
Il vocativo, indicante il complemento di vocazione;
L'accusativo, indicante il complemento oggetto, l'attributo e l'apposizione e il complemento predicativo
dell'oggetto; in certi casi anche il complemento di limitazione (il cosiddetto "accusativo alla greca");
Il genitivo, che esprime la specificazione possessiva, oggettiva etc., e riveste le funzioni dell'ablativo di origine e
provenienza, di estensione e di allontanamento, nonch di causa, mezzo e causa efficiente;
Il dativo, indicante il complemento di termine, ma anche i complementi di causa, di mezzo, di stato in luogo e di
tempo determinato.
Si sogliono definire, come anche in latino, casi diretti il nominativo, il vocativo e l'accusativo, e casi obliqui il
genitivo e il dativo.
Il greco di et classica ha ormai perduto lo strumentale, antico caso indoeuropeo ancora vivo nel dialetto miceneo, di
cui sopravvivono sparse vestigia in Omero(cfr. -, -...).
Sono rintracciabili, in alcuni nomi notevoli, relitti del locativo indoeuropeo, ancora presente in altre lingue antiche, e
tuttora categoria sistematica in molte lingue slave.
In sostanza, il greco attua, rispetto all'indoeuropeo, un fortissimo sincretismo dei casi.
Declinazione ed usi dell'articolo determinativo greco
L'articolo determinativo greco , si declina, come nomi, aggettivi e pronomi determinativi e indefiniti, per
genere, numero e caso. Esso manca di vocativo, dato che si intende il caso vocativo come automaticamentedeterminato, non bisognoso d'alcun articolo. Come in tedesco, l'articolo determinativo si accorda sempre
morfologicamente in genere, numero e caso al nome a cui si riferisce.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_tedescahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Articolo_determinativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_slavehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Locativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_miceneohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Strumentalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_di_terminehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ablativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Genitivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accusativo_alla_grecahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_di_limitazionehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_oggettohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Accusativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Predicato_nominalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Soggetto_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nominativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Caso_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetti_grecihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Duale_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscritohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_atticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Numero_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Neutrohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Femminilehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Maschilehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latina8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 6
Maschile Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo o
Nota bene
Il femminile duale distinto dell'articolo determinativo, nom. acc. , gen. dat. , arcaico, e ben presto
sostituito dalle forme del maschile, cosicch in et classica, dalla met del V secolo. a. C. in poi, l'articolo duale
(che comunque tende a essere usato sempre meno, in concomitanza con il ritrarsi del numero duale) avr un'unica
forma in tutti e tre i generi.
Nel vocativo si usa l'interiezione , anche se non molto presente nei testi originali.
L'articolo determinativo greco si usa praticamente quasi sempre come in italiano, salvo per due eccezioni:
si premette sempre anche ai nomi propri, davanti ai quali in italiano standard si omette, ad es. ,
"Socrate";
non si usa articolo davanti a nomi che indicano concetti astratti o oggetti considerati come categorie universali nei
proverbi: ad es. , "nel vino c' la verit" (lat.in vino veritas).
In greco non esistono articoli indeterminativi. L'indefinitezza marcata semplicemente dall'assenza dell'articolo. Al
pi, come marca di indeterminatezza, si pu rinvenire il pronome indefinito , enclitico, che significa "un tale", "un
certo" (lat. quidam): ad es. , "un certo uomo", "un uomo".
Declinazione del nome
Come abbiamo gi detto, i nomi greci si declinano secondo tre generi (maschile, femminile e neutro), tre numeri
(singolare, duale e plurale), e cinque casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo).
Declinazioni - nozioni generiche
La flessione dei nomi greci si articola in tre declinazioni, corrispondenti alle cinque del latino:
la prima declinazione, tematica, dei maschili e dei femminili col tema in - (corrispondente alla prima
declinazione latina); della prima declinazione esiste altres una sottospecie con desinenze alterate da contrazione
(I declinazione contratta);
la seconda declinazione, tematica, dei maschili, dei femminili e dei neutri col tema in -o (corrispondente alla
seconda declinazione latina); della seconda declinazione esiste una sottospecie contratta (come per la prima) e una
sottospecie le cui desinenze sono significativamente alterate da fenomeni di metatesi quantitativa, la cosiddetta
declinazione attica; la terza declinazione, atematica, dei maschili, dei femminili e dei neutri, con la radice in consonante, in vocale
chiusa, in dittongo (corrisponde grosso modo alla terza, quarta e quinta declinazione latina).
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latina8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 7
Prima declinazione
La prima declinazione greca, che corrisponde in tutto e per tutto alla prima declinazione latina, raccoglie i sostantivi
maschili e femminili con il tema in -. Ne esiste inoltre una sottospecie contratta (prima declinazione contratta).
Prima declinazione regolare - caratteri generali
La prima declinazione regolare (non contratta) si articola in due sottoclassi: l'una comprendente esclusivamente ifemminili, l'altra comprendente i maschili, che nel nominativo, nel genitivo e nel vocativo singolare hanno desinenze
a s.
La struttura della prima declinazione greca risente, in attico, della caratteristica evoluzione fonetica dell ' in questo
dialetto: nel greco attico, infatti, l' si allunga sistematicamente in , a meno che non sia preceduta da e , nel
qual caso non muta di timbro (si tratta del cosiddetto "alfa puro" assente del tutto nel dialetto ionico).
Sulla base delle alterazioni fonetiche dell'alfa lungo, i maschili e i femminili si classificano genericamente in "nomi
in alfa puro", che conservano in tutta la declinazione, poich questa vocale sistematicamente preceduta da e ,
e "nomi in alfa impuro", che allungano in nel solo singolare. Ulteriori sottoclassi si rinvengono nella
declinazione dei femminili.
Osservazioni generali sulla I declinazione
Alcune caratteristiche tipiche contraddistinguono i femminili e i maschili di I declinazione:
la desinenza - dei nominativi e dei vocativi plurali, pur essendo un dittongo, considerata breve per natura;
il genitivo plurale ha sempre l'accento circonflesso, cio perispomeno, poich deriva dalla contrazione della
desinenza -, ancora ampiamente attestata in Omero -si sottraggono a questa regola i maschili: ,
"acciuga" , "cinghiale", , "usuraio", ed , "vnti etsii", che non accentano la desinenza
del genitivo;
per quanto riguarda l'accento, si osservi che:
1. i nomi ossitoni al nominativo singolare sono ossitoni nei casi diretti dei tre numeri, perispomeni nei casiobliqui dei tre generi;
2. i nomiperispomeni sono i nomi contratti;
3. i nomiparossitoni al nominativo singolare restano parossitoni in tutta la declinazione (tranne che nel genitivo
plurale, sempre perispomeno) se la penultima sillaba breve; se invece la penultima lunga, rimangono
parossitoni nei casi in cui l'ultima sillaba lunga, mentre nei casi in cui l'ultima sillaba breve diventano
properispomeni per la legge del trocheo finale;
4. i nomiproparossitoni oproperispomeni quando l'ultima sillaba lunga diventano parossitoni.
fanno parte dei nomi in alfa puro breve solo e soltanto i sostantivi che terminano in -, , , ,
preceduto da dittongo o , fatta eccezione per , "compagna, amante, donna di piacere" e ,
"palestra". fanno parte dei nomi in alfa impuro breve solo e soltanto i sostantivi che terminano in , -, -, -, -
preceduto da dittongo, - preceduta da due consonanti continue (-, -, -, -)
ci sono alcuni nomi che non rispettano la distinzione fra alfa puro e impuro: "fanciulla", "collo",
"portico", "tenore di vita", "audacia", e alcuni casi di sostantivi in -: "angoscia",
"vipera, Echidna (mostro mitologico)", "poppa".
I nomi femminili solo singolari dei personaggi mitologici e conservano la in tutto il
paradigma, poich vengono dal dialetto dorico
.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_doricohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Filomelahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ledahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Echidna_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stoicismohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Legge_del_trocheo_finalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sostantivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Latinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Declinazione_%28grammatica%298/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 8
Declinazioni dei femminili: sottoclassi
I femminili si dividono in quattro sottoclassi:
Femminili in alfa puro lungo, con la lunga in tutto il singolare;
Femminili in alfa puro breve, con la breve nei casi retti (nominativo, vocativo, accusativo) del singolare;
Femminili in alfa impuro lungo, che allungano in in tutto il singolare;
Femminili in alfa impuro breve, che allungano in solo nei casi obliqui (genitivo e dativo) singolare.Qui di sguito, esempi di declinazione per ciascuna delle quattro tipologie:
1.Declinazione dei femminili in alfa puro lungo: "regione"
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
2.Declinazione dei femminili in alfa puro breve: "parte, destino, Moira"
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
3.Declinazione dei femminili in alfa impuro lungo: "fonte"
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
4.Declinazione dei femminili in alfa impuro breve: "Musa"
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Muse_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Moirahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Polis8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 9
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Declinazione dei maschili -sottoclassi
I maschili della prima declinazione hanno caratteristiche autonome rispetto ai femminili:
si dividono in due sole sottoclassi: maschili in alfa puro e maschili in alfa impuro;
hanno il nominativo singolare in - (nominativo sigmatico);
hanno il genitivo singolare in -, preso a prestito dalla II declinazione;
i nomi d'agente in -, e i sostantivi composti in - e - escono in breve al vocativo singolare; lo
stesso vale per il nome "persiano".Qui di sguito, la declinazione dei maschili:
Note sui maschili di I declinazione
Fra i maschili di I declinazione si notano alcune particolarit:
Il nome "padrone", ritira l'accento al vocativo, ; alcuni nomi risentono di un influsso del dialetto dorico, ed hanno un genitivo in lungo: fra questi: ,
"Borea" il vento del nord; il nome punico "Annibale"; il nome romano "Silla"; tale genitivodorico proprio anche della parola "uccellatore";
il genitivo del nome "Cambise" ha la forma ionica, .
1.Declinazione dei maschili in alfa puro: , "dispensiere"
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
2.Declinazione dei maschili in alfa impuro: "satrapo"
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Satrapohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dialetto_ionicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cambisehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sillahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Annibalehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Boreahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nomen_agentis8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 11
Seconda declinazione
La seconda declinazione comprende nomi maschili, femminili e neutri col tema in -o. Essa corrisponde in tutto e per
tutto alla II declinazione latina.
Seconda declinazione regolare
Ecco i paradigmi di declinazione dei nomi maschili, femminili e neutri regolari della II declinazione.
Osservazioni sui nomi di II declinazione
Ai fini dell'accentazione, il dittongo finale di parola nel nominativo e vocativo plurale maschile e femminile considerato breve.
Per l'accento si osservi che:
1. I nomi ossitoni al nominativo singolare diventano perispomeni nei casi obliqui dei tre numeri;2. I nomiperispomeni sono i nomi contratti;3. I nomiparossitoni restano parossitoni in tutta la declinazione;4. I nomiproparossitoni oproperispomeni al nominativo singolare diventano parossitoni quando l'ultima sillaba
lunga;5.5. Il nome , "fratello" al vocativo ritrae l'accento: .
1. Declinazione dei maschili e dei femminili
I maschili e i femminili di seconda declinazione si flettono allo stesso modo. Per entrambi sar sufficiente fornire
l'esempio del maschile , "lupo" (cfr. lat. lupus).
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo Vocativo
2. Declinazione dei neutri
I neutri si distinguono dai maschili e dai femminili solo nei casi retti (nominativo, vocativo, accusativo), che in tutti e
tre i numeri, sia nel singolare, sia nel duale, sia nel plurale, hanno una e una sola desinenza. Nei casi obliqui
(genitivo e dativo) i neutri si flettono come i maschili e i femminili. Qui di sguito il paradigma del neutro ,
"giogo" (cfr. lat. iugum, il sscr.yugam, il goticojuk)
Singolare Duale Plurale
Nominativo Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Goticohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscritohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accentohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fonetica_greca%23Classificazione_delle_parole_sulla_base_dell%27accento8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 12
Seconda declinazione contratta
La seconda declinazione contratta caratterizza quei temi in -o la cui radice nominale termina in o in , che sono
soggette a contrazione con la vocale tematica. Essa comprende nomi maschili e neutri. Questi ultimi presentano, nel
plurale dei casi diretti (nominativo, vocativo, accusativo) un'atipica contrazione in -, risultato del livellamento
analogico con le desinenze dei neutri non contratti.
Declinazione attica
I nomi della declinazione attica sono caratterizzati dal fatto che sulla forma della loro declinazione originaria,
inizialmente regolare, hanno influito le conseguenze del fenomeno della metatesi quantitativa e della sinizesi.
Cos un sostantivo come , "popolo", che non aveva da principio alcuna peculiarit rispetto agli altri paradigmi
dei temi in -o, passa, per l'evoluzione tipica di lungo nello ionico-attico, a , per poi mutarsi per metatesi
quantitativa in . Identica evoluzione si ritrova in alcuni neutri come "sala". Ne fanno parte pochi
sostantivi alcuni dei quali non univocamente attestati, e alcuni aggettivi, per lo pi composti.
I nomi attici hanno nominativo e vocativo uguale in tutti i generi, e si declinano come segue:
1.Maschili:
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
2.Neutri:
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Nella declinazione di si pu notare la sinizesi della sillaba ; se cos non fosse, infatti, l'accento dovrebbe
stare sulla in tutti i casi della declinazione.
Aggettivi
Gli aggettivi che seguono la declinazione attica sono solo a due uscite, tranne , , "pieno".(l'aggettivo "salvo" un doppione dell'aggettivo di I classe , , ).
Terza declinazione (o declinazione atematica)
La terza declinazione include i nomi maschili, femminili e neutri in consonante, vocale chiusa e dittongo. Essa
appare come una declinazione atematica, dato che, a differenza delle altre due declinazioni, inserisce le desinenze
direttamente sulla radice nominale, senza intermediazione di vocale tematica.
Le desinenze generali della III declinazione (che continua in vario modo la classe dei nomi atematici indoeuropei)
sono le seguenti:
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Analogia_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Analogia_%28linguistica%298/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 13
Singolare Duale Plurale
Nominativo - oppure allungamento organico; nei neutri, nessuna
desinenza
- - e nei neutri -
Genitivo
Dativo
Accusativo (temi in cons.); (temi in voc.); nei neutri = nominativo - (temi in cons.) vocale lunga seguita da - (temi in voc.); nei
neutri -
Vocativo nessuna desinenza, oppure = nominativo; nei neutri =
nominativo
- - e nei neutri -
Tali desinenze sono tuttavia spesso oscurate da mutamenti fonetici, nelle diverse sottoclassi in cui la III declinazione
si divide.
Attenzione: i sostantivi con nominativo monosillabico spostano l'accento sulla desinenza del genitivo e del dativo in
tutti i numeri. Fanno eccezione solo pochi nomi, come: "torcia", "schiavo", "sciacallo",
"orecchio", "ragazzo", "luce".
Delle varie sottoclassi della terza declinazione diamo qui sintetiche descrizioni.
Temi in consonante muta
I temi in consonante muta sono quelli che terminano in occlusiva labiale, dentale e gutturale. I maschili e i
femminili, a eccezione dei temi in -, hanno per lo pi il nominativo in - (nominativo sigmatico). I neutri non
hanno desinenze nei casi retti del singolare. Nei nomi in consonante muta, le desinenze che cominciano per
(nominativo singolare, dativo plurale) dnno luogo a mutamenti fonetici. In particolare:
le labiali, scontrandosi col , diventano ; le gutturali diventano ; davanti a , le dentali cadono.
i nomi in dentale non ossitoni col nominativo in e in (nominativo in ) hanno due forme di accusativi:
(preso a prestito dai temi in vocale dolce e molto diffuso) e le forme regolari : es. "grazia",all'accusativo, fa e . Lo stesso accade con i nomi in , come , elmo.
il nome , gen. "pelo, capello", ha il tema , dalla radice , in tutti i casi, tranne il nominativo
singolare e il dativo plurale, per effetto della legge di Grassmann.
i nomi col tema in hanno comportamenti diversi a seconda della vocale che precede il nesso consonantico: i
nomi con tema in hanno il nominativo sigmatico con allungamento di compenso; i nomi con tema in e
hanno il nominativo sigmatico con allungamento organico (cio allungano la vocale dell'ultima sillaba della
radice) in e ; i nomi con tema in hanno il nominativo con allungamento organico; tutti i temi in nel
dativo plurale perdono davanti al sigma, e allungano per compenso la vocale che precede .
Temi in consonante muta semplice e doppia
I nomi con tema in consonante muta semplice sono maschili, femminili e neutri. In particolare, i nomi con tema in
labiale e gutturale sono solo maschili e femminili; i nomi con tema in dentale sono anche neutri. I nomi maschili e
femminili hanno il nominativo singolare sigmatico; i nomi neutri hanno il nominativo singolare asigmatico con
caduta della dentale finale (, , "corpo"; , , "miele")
Maschili e femminili (in labiale, dentale, gutturale)
Attenzione: tranne "ragazzo", che ha il vocativo e "principe, signore", che ha il vocativo , tutti i
nomi in consonante muta hanno nominativo e vocativo uguali.
Seguono i paradigmi di "vaso sanguigno, vena", "lampada" e "guardia":
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Profilassihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lampadahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Venahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fleboclisihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Civilt%C3%A0_miceneahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_di_compensohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_organicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_organicohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_di_compensohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Legge_di_Grassmann_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ipertricosihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Elmohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Grazie_%28mitologia%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Fotonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pedagogiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Orecchiohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Otitehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sciacallohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_di_compensohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Allungamento_organico8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 14
Temi in labiale Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in dentale Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in gutturale Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Un nominativo particolare ha "piede":
Declinazione di "piede"
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Neutri (solo in dentale)
, "corpo"
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Un neutro notevole in -, solo singolare, , gen. "latte".
Temi in nasale + dentalePer questi temi, basti l'esempio di "gigante", e "leone".
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Leonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Galassiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Via_Latteahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Podologia8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 15
Temi in Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Declinazione di "dente"
Una declinazione con nominativo anomalo quella di "dente".
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Temi in consonante liquida e nasale
I temi in consonante liquida e nasale sono assai diffusi in greco e sono divisi in tre sottoclassi:
la prima, quella dei temi in , rappresentata dal solo (cfr. latino sal), che pu essere maschile, col significato
di "sale", e femminile, col significato di "mare"; al plurale maschile questo sostantivo pu essere usato nel senso
di "battute salaci, motti di spirito" (cfr. il latino sales);
I temi in sono assai pi numerosi, e si dividono a loro volta in due sottogruppi: quelli con apofonia (soprattutto
nomi di parentela, ma non solo), che continuano la declinazione di antichissimi nomi indoeuropei; e quelli senza
apofonia, soprattutto nomi d'agente.
Il nominativo dei temi in mostra sempre l'allungamento organico della vocale dell'ultima sillaba della radice.
Temi in
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Nomen_agentishttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Dentehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Odontoiatriahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Leone_di_Nemeahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Giganti_%28mitologia_greca%298/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 16
Singolare Duale Plurale
Nominativo ( )
Genitivo ( )
Dativo ( )
Accusativo ( )
Temi in
Fra i temi in senza apofonia, quelli con l'accento sull'ultima sillaba hanno nominativo e vocativo eguale; quelli non
ossitoni mostrano nel vocativo il puro tema.
Maschili e femminili
Temi in labiale Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Neutri
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Neutri notevoli in sono "cuore" (da cui il pi tardo femminile "cuore") e l'anomalo "fuoco", cheallunga la vocale del nominativo singolare.
Temi in con apofonia
I temi in apofonici costituiscono un gruppo ristretto di sostantivi, dalla declinazione estremamente conservativa. I
gradi apofonici che essi mostrano sono tre:
Il grado normale allungato nel nominativo (es. );
Il grado normale nel vocativo e nella maggior parte dei casi;)
Il grado debole della radice ( -) nel genitivo, nel dativo singolare e nel dativo plurale.
Note sui temi apofonici in liquida
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pirosihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cardiologiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Retorica8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 17
Alcuni temi apofonici in liquida mostrano tuttavia anomalie:
il nome proprio "Demetra" ha sempre il grado debole e ritrae l'accento in tutta la flessione. Esso sideclina cos:
Nominativo: Genitivo: Dativo:
Accusativo: Vocativo:
La parola "stella, astro", ha solo il dativo apofonico: .
.
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Un nome notevole per la sua flessione atipica "uomo, marito, cittadino, guerriero, eroe", il quale mostra in
tutti i casi, tranne nominativo e vocativo singolare, il tema debole -:
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in nasale
I temi in nasale, al nominativo, allungano tutti la vocale dell'ultima sillaba della radice, tranne quelli in -, i quali
non mostrano allungamento organico, e hanno il nominativo in - (nominativo sigmatico). Fra i temi in nasale si
verifica inoltre un fenomeno analogo a quello dei temi in -: i nomi ossitoni hanno nominativo e vocativo identici,
mentre quelli non ossitoni hanno nel vocativo il puro tema. Mancano forme in nasale con apofonia sistematica: gli
unici nomi che conservino l'antica declinazione apofonica dei temi in nasale sono:
1. , agnello, il cui nominativo disusato sostituito con quello di , il quale a sua volta aveva un regolare
paradigma di seconda declinazione.
2. , "cane-cagna", il cui tema debole -.
Qui di sguito la declinazione di questi due nomi apofonici relitto:
Paradigma di
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Canehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cinicihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Andrologiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Stellahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Astronomiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cererehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Demetra8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 18
Singolare Duale Plurale
Nominativo ( )
Genitivo ( )
Dativo ( )
Accusativo
Paradigma di
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Gli altri temi in nasale seguono paradigmi pi regolari, come si evince dalle tavole di declinazione che seguono.
Temi in nasale ossitoni
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Temi in nasale non ossitoni
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in -
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Demonehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Egemoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cinosurahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cinosarge8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 19
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Temi con elisione del intervocalico
I temi in sibilante, molto diffusi in greco antico, continuano una declinazione ereditata diffusamente da parecchie
sottofamiglie linguistiche dell'indoeuropeo. Essi sono principalmente neutri, ma non mancano anche i maschili (per
lo pi nomi propri di persona) e i femminili.
Tipicamente, i nomi in sibilante elidono sistematicamente il sigma e contraggono le vocali della radice con le vocali
delle desinenze. Anche in latino gli equivalenti neutri di terza declinazione in -us -eris, vanno incontro a mutamenti
fonetici, come il rotacismo.
NeutriSi rinvengono due specie di neutri: quelli col tema terminante in e quelli col tema in . I neutri in sono
caratterizzati da apofonia: nei casi diretti del singolare hanno una terminazione , che in realt non una vera
desinenza, ma semplicemente la radice pura al grado pieno o forte dell'apofonia. I temi in non hanno
caratteristiche peculiari, se non il fatto che alcuni di essi, in particolare "corno", e "mostro, prodigio",
hanno una doppia declinazione, per influsso dei neutri in dentale col tema in --.
temi in -
Singolare Duale Plurale
Nominativo oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo oppure
temi in -
Singolare Duale Plurale
Nominativo oppure oppure
Genitivo oppure oppure oppure
Dativo oppure oppure
Accusativo oppure oppure
Maschili e femminili
Declinazione di "trireme"
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Triremehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Teratologiahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cheratinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Rotacismohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_latinahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Delfino8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 20
Singolare Duale Plurale
Nominativo oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo oppure
Vocativo oppure
Nomi propri maschili in -
Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo oppure
Vocativo
Temi in vocale dolce
Temi in vocale dolce senza apofonia
Temi in
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Temi in
Temi in vocale dolce con apofonia
Maschili e femminili: temi in
Singolare Duale Plurale
Nominativo oppure oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo oppure oppure
Vocativo oppure oppure
Maschili e femminili: temi in
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Citt%C3%A0-statohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Eracle8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 21
Singolare Duale Plurale
Nominativo oppure oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo oppure oppure
Vocativo oppure oppure
Neutri: : temi in
Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Neutri: : temi in
Singolare Duale Plurale
Nominativo oppure oppure
Genitivo
Dativo
Accusativo oppure oppure
Temi in dittongo
Singolare Duale Plurale
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Radici inF e
1. Temi in F
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Grammatica del greco antico 23
Singolare
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Declinazione dell'aggettivo
L'aggettivo greco viene classificato in due classi:
Laprima classe che segue la prima declinazione dei nomi in alfa puro e impuro lunghi nei e la seconda
declinazione (per i paradigmi vedi sopra), e comprende aggettivi a tre e a due terminazioni (ne esistono varianti
che seguono la declinazione attica);
Aggettivi contratti della prima classe:
Gli aggettivi contratti della prima classe seguono per il maschile ed il neutro la declinazione dei sostantivi contratti
di seconda declinazione; mentre per il femminile la declinazione dei sostantivi contratti di prima declinazione.
La seconda classe, che segue la terza declinazione, e la prima declinazione dei nomi in alfa puro e impuro brevi, e
comprende aggettivi a tre, a due e a una sola terminazione -gli aggettivi di seconda classe si dividono in varie
sottoclassi, distinte a partire dal tema, come accade per i nomi di III declinazione.
Accanto agli aggettivi regolari, esistono pochi aggettivi anomali di declinazione mista.
Aggettivi di prima classe
Gli aggettivi appartenenti alla prima classe seguono la prima declinazione per il femminile, mentre la seconda per il
maschile e il neutro. Esistono aggettivi che presentano tre uscite, una per ogni genere, e altri che ne hanno solo due,una per il maschile e femminile e una per il neutro.
es. , , (bello); , (illegale).
Nota bene Al femminile gli aggettivi presentano l'uscita in quando la desinenza preceduta da , , , e ,
altrimenti l' diventa . Per ci che riguarda l'accentazione, gli aggettivi al femminile non seguono le regole
dell'accento della prima declinazione, ma si regolano sul modello dei maschili.
Paradigma di un aggettivo della prima classe a tre terminazioni:
, , "caro"
Singolare
Maschile Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Declinazione_%28grammatica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aggettivi_greci_della_II_classehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aggettivi_greci_della_I_classe8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 24
Maschile Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Plurale
Maschile Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Paradigma di un aggettivo della prima classe a due terminazioni:
, "oscuro"
Singolare
Maschile e Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Duale
Maschile e Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Plurale
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Grammatica del greco antico 25
Maschile e Femminile Neutro
Nominativo
Genitivo
Dativo
Accusativo
Vocativo
Aggettivi di seconda classe
Gli aggettivi della seconda classe sono suddivisibili in tre categorie: la prima quella degli aggettivi a tre uscite che
seguono vari modelli di declinazione come quelli in -vt-,-v-,-p- e in -u-. Invece negli aggettivi a due terminazioni
troviamo due fondamentali gruppi di declinazione: in -v- e in sibilante e infine negli aggettivi a una terminazione
viene seguita la declinazione di un tema o in labiale o in gutturale o in dentale.
Aggettivi irregolariGli aggettivi cosiddetti "irregolari" in greco sono:
, , "molto"
, , "grande"
, , "mite"
forma il maschile e il neutro da due temi, - per i casi diretti e - per i casi obliqui; al plurale,
invece, viene utilizzato soltanto il tema -; ci fa s che somigli in parte ad un aggettivo della II
Classe con tema in -- breve e in parte a un aggettivo maschile della I Classe.
Il femminile risulta identico ad un aggettivo della II Classe, poich viene da un tema - nel quale finale
lungo e impuro: sar perci . analogamente, utilizza per il maschile e il neutro i temi - e -, uno per i casi diretti e uno per i
casi obliqui, e soltanto - al plurale.
Il femminile viene dal tema - con finale lungo impuro.
Gradi di comparazione
Come in italiano e in latino, anche in greco l'aggettivo presenta tre gradi: Grado positivo
"valoroso"
Grado comparativo
di maggioranza: "pi valoroso" di minoranza: (o ) "meno valoroso"
di uguaglianza: (o ) "cos (tanto) valoroso come (quanto)"
Grado superlativo
relativo: "il pi valoroso dei greci"
assoluto: "valorosissimo"
Dagli esempi sopra esposti si pu dedurre che in greco, al pari del latino, il comparativo di maggioranza e il
superlativo si rendono conforme organiche o sintetiche, mentre il comparativo di minoranza e uguaglianza con
forme perifrastiche o analitiche.
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Grammatica del greco antico 26
Avverbi
In greco, come in italiano, l'avverbio una parte invariabile del discorso che aggiunge una sfumatura di significato
ad un verbo o anche a un aggettivo o a un altro avverbio: precisa, sfuma, enfatizza, dilata, contrae il valore della
parola alla quale si appone.
Es. , "Hai agito giustamente"
, " davvero bella", "Proprio bene!"
Formazione
Per quanto riguarda la formazione, gli avverbi possono essere o primitivi o derivati. Gli avverbi derivati si formano:
dagli aggettivi, sostituendo all'uscita - del genitivo plurale il suffisso - (l'accento va sulla sillaba dove va al
genitivo plurale). Sono questi gli avverbi di modo. Es. , "cattivo", genitivo plurale , avverbio
, "male"; , "amico", genitivo plurale , avverbio , "amichevolmente"; , "lento",
genitivo plurale , avverbio , "lentamente";
dagli aggettivi, usando l'accusativo neutro singolare o plurale (accusativo avverbiale). Es. , "grande",
accusativo neutro singolare , avverbio , "grandemente"; , "molto", accusativo neutro plurale, avverbio , "spesso";
da nomi o aggettivi femminili, usando il dativo singolare (dativo strumentale) o l'accusativo singolare (accusativo
avverbiale). Es. , "privato", dativo singolare femminile , avverbio , "privatamente"; ,
"principio", accusativo singolare , avverbio , "in principio";
da preposizione+nome;
da un verbo;
da temi nominali, aggettivali o verbali con dei suffissi (- come in , "per nome", dal tema - di
, , "nome"; - come in "di nascosto", dal tema - di , "nascondere"; -
come in , "vicino, quasi" dal tema - ad esempio di "avere"; - come in "senza
combattere", dal tema - di , "battaglia")
a) Gli avverbi aggettivali si formano dagli aggettivi, sia della prima sia della seconda classe, mediante la
terminazione - (che in pratica si sostituisce alla terminazione - del G. plurale): Es. G. plurale
avverbio ,
G. plurale avverbio ,
G. plurale avverbio
In greco qualsiasi aggettivo pu formare un avverbio aggettivale. Tali avverbi sono definiti anche qualificativi, in
quanto, come gli aggettivi corrispondenti, esprimono una qualit o un modo; questa tuttavia non una loro
prerogativa, perch esistono anche alcuni avverbi non aggettivali, bench in un numero piuttosto ridotto, che possano
esprimere un modo.
b) Gli altri avverbi greci, cio quelli non aggettivali, sono un insieme piuttosto eterogeneo per formazione e
significato. Sono spesso definiti circostanziali in quanto la maggior parte di essi esprime non una qualit, bens una
circostanza o una condizione (ma in alcuni casi anche un modo). Tra le categorie di significato da essi espresse
possiamo ricordare:
Luogo: , , , , , , , , , , , , ,
, ecc. Tempo: , , , , , , ,
, , ecc. Modo: , ,
Quantit o Misura: , , , , , , , ecc. Affermazione e Negazione:
(s), , , ecc. Dubbio: , ecc.
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Grammatica del greco antico 27
Pronomi
I pronomi personali
1 Persona 2 Persona 3 Persona
Singolare Duale Plurale Singolare Duale Plurale Singolare Plurale
Nominativo
Genitivo , ,
Dativo , , , ()
Accusativo , ,
Il pronome personale di 3 persona non ha il nominativo singolare, per il quale si usa o il pronome dimostrativo
, , o , , , inoltre le altre forme della 3 persona singolare sono rare e si trovano
pi frequentemente le forme del pronome riflessivo se si riferiscono al soggetto, altrimenti si usa ,
, , ma solo nei casi obliqui.
SINGOLARE
NOM. GEN. DAT. ACC.
PLURALE
NOM. GEN. DAT. ACC.
Concordanza pronominale
In Greco il pronome concorda con il termine a cui si riferisce in genere e numero, ma non nel caso, perch
naturalmente il pronome assumer, all'interno della proposizione, il caso che legato alla funzione logica da esso
svolta.
es. . .
I barbari vanno verso Atene. Ma gli Ateniesi sanno che essi vengono.
in questo caso ha funzione di pronome personale ed riferito a , con cui concorda in genere
(maschile) e numero (plurale), ma naturalmente non concorda nel caso, in quanto nella prima
proposizione ha funzione di soggetto (caso nominativo), ma , nella seconda proposizione ha funzione di
soggetto dell'infinitiva (quindi caso accusativo).
Morfologia (2) - la coniugazione verbaleIl verbo greco conserva parecchi tratti arcaici del verbo indoeuropeo, ma mostra altres notevoli forme innovative, e
in particolare, rispetto alla lingua madre, caratterizzato dalla generale tendenza a rendere coerente il sistema dellaconiugazione verbale per tutti i tempi, le forme e i modi.
Il verbo in greco, come in ogni lingua flessiva, si modifica aggiungendo in coda a una radice verbale una vocale
tematica, un suffisso modale e/o temporale una terminazione; talora la radice stessa ampliata con dei prefissi o
degli infissi, per definire i vari temi temporali e le loro funzioni. Si serve inoltre spesso dell'apofonia o gradazione
vocalica per distinguere i temi temporali fra di loro.
Qui di seguito esamineremo punto per punto i caratteri generali della flessione verbale greca, prima di mostrarne
alcuni esempi.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Apofoniahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Infissihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Prefissihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Terminazionehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Suffissohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_tematicahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vocale_tematicahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Radice_del_tema8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 29
i tempi storici, imperfetto indicativo, aoristo, piucchepperfetto indicativo, che articolano l'azione passata, e
assumono due caratteristiche: 1) il prefisso verbale noto come aumento (ma solo nell'indicativo -vedi sotto); 2) le
desinenze secondarie, che sono totalmente prive della tipica finale.
Relazione fra tempi e modi verbali
La definizione che il filosofo Aristotele d del verbo che esso "esprime in aggiunta il tempo" (
). Ci vero unicamente per il modo indicativo, non per gli altri modi del verbo greco, che indicano, per ogni
tema temporale, solo la qualit dell'azione (la sua durata o compiutezza), e la sua modalit logica (reale, potenziale
etc.). Il greco ha quattro modi finiti (gli stessi dell'indoeuropeo, ancora conservati in vedico), e due forme nominali. I
modi finiti del verbo greco sono:
l'indicativo, modo dell'azione reale, collocata nel tempo: l'unico modo dell'imperfetto e del piucchepperfetto, e il
solo in cui l'aoristo assume l'aumento;
il congiuntivo, modo dell'esortazione e della possibilit, in dipendenza da tempi principali - il congiuntivo di tutti
i tempi ha sempre le desinenze primarie, ed trattato alla stregua di un tempo principale (ha valore prospettivo,
quasi fra presente e futuro);
l'ottativo, modo del desiderio e della possibilit, in dipendenza da tempi storici -l'ottativo di tutti i tempi hasempre le desinenze secondarie ed trattato alla stregua di un tempo storico;
l'imperativo, modo del comando.
Accanto a questi modi ci sono poi le forme nominali dell'infinito, che ha la stessa valenza dell'infinito italiano e
latino, e del participio, corrispondente al participio e al gerundio italiani.
Non tutti i sistemi temporali si coniugano in tutti i modi. Uno sguardo d'insieme fornito dal seguente specchio
riassuntivo:
ilpresente ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, ilparticipio, l' infinito;
l' imperfetto ha solo l' indicativo;
ilfuturo ha l' indicativo, l' ottativo, ilparticipio e l' infinito;
l' aoristo ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, ilparticipio, l' infinito -assume caratteristiche di
passato solo nell'indicativo;
ilperfetto ha l' indicativo, il congiuntivo, l' ottativo, l' imperativo, ilparticipio, l' infinito;
ilpiuccheperfetto ha solo l' indicativo;
ilfuturo esatto ha l' indicativo, l' ottativo, ilparticipio e l' infinito.
Persone e numeri della flessione verbale
Come nella flessione nominale, anche nella coniugazione dei verbi greci esistono tre numeri, singolare, duale e
plurale. Il singolare e il plurale hanno le consuete tre persone nell'indicativo, nel congiuntivo e nell'ottativo, ma non
nell'imperativo, che non ha le prime persone; il duale ha solo la seconda e la terza persona in tutti i quattro modifiniti.
Le forme o diatesi del verbo greco
Il verbo greco ha tre diatesi (in questo, fra le lingue indoeuropee, eguagliato solo dal sanscrito), tutte flesse, nella
maggior parte dei tempi, con desinenze proprie, ben distinte per ognuna di esse (al contrario di ci che avviene nelle
moderne lingue europee occidentali). Queste forme o diatesi sono:
l'attivo, che esprime l'azione compiuta dal soggetto;
il medio, che esprime un'azione che avviene nella sfera di interesse o di pertinenza del soggetto -esso corrisponde
ai vari usi del riflessivo della lingua italiana; il passivo, che esprime l'azione subita dal soggetto ad opera di un attore indicato da un complemento d'agente.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Complemento_d%27agentehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Passivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Riflessivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Mediohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Attivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscritohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingue_indoeuropeehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Diatesihttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pluralehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Duale_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Singolarehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Numero_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Participiohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Infinito_%28modo%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Imperativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ottativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Congiuntivohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Indicativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_vedicahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Modalit%C3%A0http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Azione_%28linguistica%29http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Indicativohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Aristotele8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 32
Il participio presente medio passivo un semplice aggettivo di I classe, che segue la II declinazione nel maschile e nelneutro, e la I declinazione in alfa impura lunga nel femminile. Nella declinazione, il vocativo distinto dalnominativo solo nel singolare maschile:
Singolare:
Nom.masch. femm. neu. Gen.masch. femm. neu.
Dat.masch. femm. neu. Acc.masch. femm. neu. Voc.masch. femm. neu.
Duale:
Nom.masch. femm. neu. Gen.masch. femm. neu. Dat.masch. femm. neu. Acc.masch. femm. neu.
Plurale:
Nom.masch. femm. neu. Gen.masch. femm. neu.
Dat.masch. femm. neu. Acc.masch. femm. neu.
Il participio si concorda in genere, numero e caso col nome a cui si riferisce, se usato come participio congiunto ocome attributo; pu essere sostantivato mediante l'articolo. L'attivo pu venire tradotto come participio attivo ogerundio attivo; il medio passivo come participio passivo, gerundio passivo o gerundio riflessivo.
2. Paradigmi del presente tematico attivo e passivo
Coniugazione attiva
Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo
1singolare -
2 singolare
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale -
2 plurale
3 plurale
Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:
Infinito participio
masch. femm. neu.
Coniugazione medio-passiva
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Grammatica del greco antico 33
Indicativo Congiuntivo Ottativo Imperativo
1singolare -
2 singolare oppure
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale -
2 plurale
3 plurale ()
Il participio e l'infinito mediopassivi hanno le seguenti forme:
Infinito participio
masch. femm. neu.
3. Usi dei modi finiti del presente
L'indicativo del presente del verbo greco si pu tradurre con il nostro presente o con una perifrasi formata dal
verbo "stare" + il gerundio -solo l'indicativo ha sempre effettiva valenza di tempo presente.
Il congiuntivo greco corrisponde per lo pi al congiuntivo italiano;
l'ottativo corrisponde al condizionale, ma talvolta anche al congiuntivo, o a perifrasi col verbo volere epotere
l'imperativo presente greco usato in tutto e per tutto come quello italiano.
Aumento e coniugazione dell'imperfetto indicativo
L'imperfetto greco, come quello latino, si forma dal tema temporale del presente, ed per questo che figura qui sottola sezione relativa al sistema del presente. Esso ha soltanto il modo indicativo, a differenza del corrispondente tempo
latino e italiano. Ci accade perch solo l'indicativo, che descrive un'azione reale, indica effettivamente il tempo.
L'imperfetto assume l'aumento, e si coniuga con le desinenze secondarie attive e medio-passive.
Aumento sillabico e aumento temporale
Si definisce aumento l'erezione alla radice verbale per formare il tema dei tempi storici del verbo greco nel modo
indicativo: esso proprio dell'imperfetto, dell'indicativo dell'aoristo, e del piucchepperfetto. Tale procedura di
formazione del passato dei verbi accomuna il verbo greco a quello sanscrito e alle terze persone singolari (con
aumento-relitto) di alcuni verbi anomali in antico irlandese, ed direttamente ereditato dal verbo indoeuropeo.
Relativamente all'oscillazione dell'aumento nei dialetti greci e in Omero,
Il nome di aumento, dato a questo particolare prefisso, deriva dal fatto che esso fa aumentare il numero di sillabe o la
durata della pronuncia della radice del verbo.
L'aumento pu essere pertanto di due specie, sillabico e temporale:
laumento sillabico proprio solo e soltanto dei verbi la cui radice comincia per consonante: esso consiste nel
premettere una - alla radice del verbo. La struttura morfemica di un imperfetto con aumento sillabico, come
' , dal verbo , "sciogliere", pu essere cos rappresentata e analizzata nelle sue quattro componenti
costitutive, aumento, radice, vocale tematica, desinenza o terminazione:
Aumento sillabico Radice verbale Vocale tematica Terminazione
- - - - - -
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Morfemahttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Omerohttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Lingua_irlandesehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sanscrito8/10/2019 Grammatica Greco Antico
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Grammatica del greco antico 34
l'aumento temporale proprio solo e soltanto dei verbi la cui radice comincia per vocale. Esso consiste
nell'allungamento della vocale iniziale di radice: a seconda della vocale iniziale di radice, si avranno diverse
forme di aumento temporale, in base alle seguenti regole elementari:
la diventa : da , "conduco", "conducevo";
la diventa : da , "mangio", "mangiavo";
la diventa : da , "viaggio", "viaggiavo";
la diventa lunga: da , "imploro", "imploravo";
la diventa lunga: da , "attingo", "attingevo";
il dittongo diventa , o resta invariato: da , "trovo", "trovavo";
i dittonghi con diventano per lo pi dittonghi impropri (sottoscrivono la ): in particolare:
diventa : da , "ardo", "ardevo";
diventa : da o, "gemo", "gemevo";
iniziale, tuttavia, per ragioni fonetiche pregresse (deriva spesso da contrazioni dovute a scomparsa del
digamma), resta spesso invariato: ess. da , "respingo" (rad. F, cfr. la forma omerica , da * F), "respingevo";
invece da , "vado, andr" (rad. i. e. *ey-, sscr. emi, latino re, da eire), "andavo";
ovviamente le lunghe e i dittonghi impropri non si allungano e non si alterano; solo il dittongo
improprio muta di timbro e diventa : esempio:
dal verbo (contratto da ), "canto", "cantavo".
La struttura morfemica di un imperfetto con aumento temporale, come , dal verbo , "cantare", pu essere
cos rappresentata e analizzata:
Radice verbale aumentata Vocale tematica Terminazione
- - - -
Nota bene: le forme aumentate ritraggono sempre il pi possibile l'accento. Ci avviene perch in origine
l'aumento era una particella autonoma (significava "prima"), di cui il verbo era enclitica.
Verbi con aumento in -
Fanno parte di questo particolare gruppo nove verbi che cominciano in vocale , la quale per era anticamente
preceduta da o dal digamma. Questi, cadendo, hanno lasciato contrarre la dell'aumento con la del tema.
1. lascio (
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Grammatica del greco antico 35
Coniugazione dell'imperfetto indicativo attivo e mediopassivo
Sia nel medio sia nel passivo, l'imperfetto indicativo di coniugazione tematica assume, oltre all'aumento, sillabico o
temporale, anche le desinenze secondarie, che abbiamo gi visto in parte comparire nel presente ottativo:
Per la forma attiva esse sono sempre: singolare I, II, III pers., -, duale II e III pers. ,plurale, I, II, III
pers., , , ;
per la forma medio-passiva sono invece: singolare I, II, III pers., , duale II e III pers. ,plurale, I, II, III pers., , , ;
Prendiamo ancora a modello del tipico imperfetto indicativo attivo e medio-passivo di coniugazione tematica, quello
del verbo , "sciogliere":
Coniugazione dell'imperfetto indicativo
Forma attiva Forma medio-passiva
1singolare
2 singolare
3 singolare
2 duale
3 duale
1 plurale
2 plurale
3 plurale
Paradigmi del sistema del presente (2) - Verbi contratti
Alcuni verbi regolari della coniugazione in - terminano in vocale forte : ci determina la sistematicacontrazione fra la vocale finale di radice e le vocali tematiche delle desinenze, sia in tutti i modi del presente, sia
nell'imperfetto indicativo. Inoltre, questi verbi assumono parzialmente, nel presente ottativo, forme di coniugazione
atematica. Anche la desinenza dell'infinito regolare, -*F, nei verbi contratti, si inserisce direttamente sulla radice.
I verbi contratti si dividono in tre sottoclassi: i verbi in - i verbi in -, i verbi in -.
Verbi in -: l'esempio di : "onorare":
Indicativo
attivo
Congiuntivo
attivo
Ottativo attivo Imperativo
attivo
Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
oppure
- -
2
sing.
oppure
3
sing.
oppure
2
duale
3
duale
1
plur.
- -
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2
plur.
3
plur.
Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:
Infinito attivo participio attivo infinito medio participio medio
masch. femm. neu. masch. femm. neu.
Verbi in -: l'esempio di : "amare".
Indicativo
attivo
Congiuntivo
attivo
Ottativo attivo Imperativo attivo Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
oppure
- -
2
sing.
oppure
3
sing.
oppure
2
duale
3
duale
1
plur.
- -
2
plur.
3
plur.
Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:
Infinito attivo participio attivo infinito medio participio medio
masch. femm. neu. masch. femm. neu.
Verbi in -: l'esempio di : "dimostrare".
Indicativo
attivo
Congiuntivo
attivo
Ottativo attivo Imperativo attivo Indicativo
medio
Congiuntivo
medio
Ottativo
medio
Imperativo medio
1
sing.
oppure
- -
2
sing.
oppure
3
sing.
oppure
2
duale
3
duale
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1
plur.
- -
2
plur.
3
plur.
Il participio e l'infinito hanno le seguenti forme:
Infinito attivo participio attivo infinito medio participio medio
masch. femm. neu. masch. femm. neu.
Imperfetti contratti:
Paradigmi del sistema del presente (3) : la coniugazione dei verbi atematici in -
I verbi atematici, cos chiamati perch nel sistema del presente inseriscono le desinenze direttamente sulla radice
verbale, hanno caratteristiche proprie, distinte dai verbi tematici in -:
in primo luogo, nel singolare del presente e dell'imperfetto indicativi attivi, allungano la vocale radicale;
inoltre, hanno desinenze autonome:
nel presente: sing. , du. , plur. .
nell'imperfetto, la terza persona plurale ha la desinenza -, presa a prestito dagli aoristi sigmatici; alcuni
imperfetti atematici hanno, alla seconda persona singolare, la desinenza , presa a prestito dai perfetti
atematici;
nell'imperativo, la desinenza di seconda persona singolare spesso o ;
nell'ottativo, il suffisso modale assume la forma nel singolare, la forma nel duale e nel plurale, salvo la
terza persona che ha il suffisso .
Prima classe: verbi con raddoppiamento
Il raddoppiamento di alcuni verbi della seconda coniugazione del tutto analogo a quello che presentano alcuni verbi
in - (es. -, -). I pi importanti verbi appartenenti a questa categoria sono quattro: ,
"pongo", , "invio", , "do" e "colloco". Per e il raddoppiamento evidente(t.v.
-/- e -/-), ma vale la pena soffermarsi su quello di e . Nel primo c' doppia caduta di con
conseguente spirito aspro(*, t.v. -/-), mentre nel secondo, sempre causando spirito aspro, il a cadere
(*, t.v. -/).
Questi verbi mantengono il raddoppiamento soltanto al presente e all'imperfetto, mentre negli altri tempi vengono
usati i gradi delle radici apofoniche.
Il verbo "essere"
Un particolare verbo appartenente alla coniugazione atematica (prima classe senza raddoppiamento) proprio , il
verbo essere. Anche se viene presentato spesso come un verbo irregolare, a una pi attenta analisi ci si accorge che in
realt, se si escludono la desinenza della 3 persona singolare(la 2 sarebbe quella regolare anche degli altri verbi
atematici, ma ha finito per essere soppiantata da -) dell'Indicativo, quella della 2 persona singolare dell'Imperativo
e le forme del participio, le sue desinenze sono quelle di tutti gli altri verbi in -. Ci che le fa apparire differenti il
tema -/-, che incontrandosi con altre vocali lascia da parte il provocand
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