geol. Maurice Vuillermin - Geologia Applicata & Ambientale - Idrogeologia - Geomeccanica - Geotermia – Caratterizzazione ambientale
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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
COMUNE DI TRENTO
LOCALIZZAZIONE NEL PIANO PROVINCIALE DI GESTIONE RIFIUTIIMPIANTO DI VIA MASO VISINTAINER C.C. TRENTO
CONSIDERAZIONI IN MERITO ALLA NOTA ISTRUTTORIA PRELIMINARE DELSERVIZIO URBANISTICA E TUTELA DEL PAESAGGIO del 03 dicembre 2014
(Prot. n. S013/2014-642522-17.6) CON RIFERIMENTO A P.U.P. E P.G.U.A.P.
Relatore:Relatore:geol. Maurice Vuillermin
Trento, dicembre 2014
1. PREMESSA
Con nota del 03 dicembre 2014, il Servizio Urbanistica rileva tra gli altri aspetti quanto segue.
Punto 1
“Per la carta di sintesi geologica gran parte dell'area ricade in area con penalità gravi o medie a controllo
sismico a bassa sismicità; la parte rimanente ricade in area ad elevata pericolosità geologica e
idrogeologica.”
In effetti, una fascia marginale del settore nord dell'area, lato ovest, è classificata ad elevata pericolosità
geologica per potenziale rischio di caduta sassi; condizione questa che richiede la preventiva definizione ed
esecuzione delle necessarie opere di difesa nel rispetto delle Norme di Attuazione del PUP.
Punto 2
“Il PGUAP colloca l'area in moderata pericolosità di esondazione e parte in elevata pericolosità geologica,
con un rischio idrogeologico, ricalcolato secondo la nuova destinazione d'uso del suolo (PROD), Medio R2 e
Elevato R3”.
Secondo questo ricalcolo ci troveremmo quindi in area classificata in parte R3 dove, come previsto delle
Norme di Attuazione del PGUAP (vedi in particolare Artt. 16 e 17), interventi quale quello in esame possono
essere autorizzati previa predisposizione di un apposito studio di compatibilità che analizzi le condizioni di
rischio e definisca gli eventuali accorgimenti costruttivi atti a tutelare l’incolumità delle persone ed a ridurre
la vulnerabilità dei beni.
1.1. DESTINAZIONE D'USO
Secondo il PRG di Trento, la localizzazione proposta (come area produttiva) interessa aree con le seguenti
destinazioni d'uso
- “area destinata al verde di protezione e di arredo F4” (pp.ff. 1865/2-2457/1 e 1815/3);
- area per attrezzature pubbliche e di uso pubblico di interesse urbano F1, con la specifica di parcheggio
pubblico o di uso pubblico” (pp.ff. 2457/1 e 1815/3);
- “area destinata alla viabilità”(pp.ff. 1865/2-2457/1 e 1815/3);
- “fascia di rispetto stradale” (pp.ff. 1865/2-2457/1 e 1815/3).
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2. CONSIDERAZIONI IN MERITO
2.1. PUNTO 1
Nel settore sud e centrale dell'area di localizzazione proposta, sin dove è ubicata la stazione di partenza
per la discarica di Sardagna, il fronte roccioso è fortemente arretrato e si raccorda con il piede versante
mediante un lungo conoide detritico stabilizzato e boscato.
Passando al settore nord dell'area di localizzazione proposta, dove è ubicata la stazione di partenza per la
discarica di Sardagna, al limite ovest del fondovalle compare un breve fronte roccioso esposto subverticale,
che teoricamente giustificherebbe la fascia ad elevato rischio individuata dal PUP. Da osservare peraltro
che detto fronte è esposto solo per pochi metri di altezza ed oltretutto attualmente ricoperto in parte da
cumuli di materiale sciolto (vedi foto sotto); inoltre, a monte è presente uno scalino morfologico con ampia
fascia boscata, il quale esercita una efficace azione di arresto e contenimento degli eventuali frammenti di
crollo provenienti dal versante roccioso soprastante molto più arretrato. Anche in questo settore, il
potenziale pericolo connesso con fenomeni di caduta sassi è perciò pressoché nullo.
Più verso nord, oltre il limite nord dell'area in questione, lo scalino morfologico di cui sopra invece
scompare e la fascia di piede versante è in effetti esposta ad un significativo potenziale rischio di caduta
sassi dell'alto fronte roccioso subverticale (un centinaio di metri) che incombe direttamente sul fondovalle.
Detto quanto sopra, tutto il versante che delimita l'area al lato ovest è comunque già stato a suo tempo
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oggetto di uno specifico studio geomeccanico finalizzato all'analisi del rischio di caduta sassi, con
definizione e realizzazione degli opportuni interventi di difesa (che hanno confermato la loro efficacia negli
oltre 15 anni di attività in loco); interventi che hanno comportato operazioni di ripulitura e disgaggio
controllato, posa di reti di protezione, installazione di una linea paramassi e posizionamento di materiale
sciolto a ridosso del piede versante, onde ricondurre il pericolo per la fascia di piede versante entro margini
di ampia accettabilità .
In definitiva, la cartografia di piano indica un potenziale rischio di caduta massi che interesserebbe una
fascia marginale al limite ovest dell'area. Questo ipotetico pericolo, peraltro qui sicuramente minimale, è
già stato a suo tempo analizzato (vedi relazione specifica allegata in appendice - Rel. Comitgeo snc 1720
del 2000) e le opere necessarie alla sua mitigazione sono già state eseguite (anni 2000). Nello stato di
fatto non si ravvisa la necessità di ulteriori interventi in tal senso.
2.2. PUNTO 2
In base a quanto risulta dagli estratti cartografici allegati alle pagine successive, il sito in questione ricade
in area a rischio idrogeologico medio e (marginalmente) moderato della carta del rischio di P.G.U.A.P. ed a
moderato pericolo di esondazione (vedi carta del pericolo di PGUAP). Non si riscontrano entro l'area di
localizzazione proposta zone inserite in classe R3, che pur “lambendone” i limiti, risultano comunque
esterne ad essa.
Si rileva in ogni caso che, proprio al fine di minimizzare il rischio di esondazione in destra Adige, è già
stato eseguito dalla PAT un intervento di innalzamento del muro d'argine di destra Adige ed il pericolo reale
risulta pressoché annullato quanto meno per eventi con tempi di ritorno sino a 100 anni.
Visto quanto sopra e rilevato che l'attività in questione, presente sul sito da oltre 15 anni, non determina
un aumento dell'attuale grado di esposizione al rischio di esondazione, a ulteriore conferma della sua
compatibilità si osserva quanto segue.
Intensità/probabilità
Poiché le opere di messa in sicurezza già esistenti (muro d'argine) sono funzionali al superamento della
piena con tempi di ritorno di almeno 100 anni, con la loro attuazione il rischio attuale si intende riferito solo
ed esclusivamente ad ipotetici eventi di piena con tempi di ritorno superiori ai 100 anni.
Pericolosità
Per quanto sopra, l'area di studio può ritenersi declassata ad area a “bassa pericolosità” per alluvione, cui
corrisponde un valore di pericolosità P=0,4 (Parte IV del P.G.U.A.P. - Tabella IV.2.2).
Valore d'uso del suolo
Si assume cautelativamente il massimo valore di uso del suolo V=1 (riferito alla classe d'uso residenziale).
Vulnerabilità
Come considerato nel P.G.U.A.P., la vulnerabilità (v) viene sempre assunta pari ad 1.
Rischio atteso
Da quanto sopra il valore del rischio atteso R, calcolato con la relazione adottata nel P.G.U.A.P., risulta
quindi:
R=P x V x v = 0,4 x 1,0 x 1,0 = 0,4.
Corrisponde cioè ad un grado di rischio medio (R2), come richiesto dalle Norme d’Attuazione del Piano
Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche.
In definitiva, non essendo l'area in questione inserita in classe di rischio R3, interventi come quello in
esame possono essere autorizzati senza necessità di predisporre lo specifico studio di compatibilità
previsto dalle Norme di Attuazione del PGUAP, né si richiedono ulteriori accorgimenti costruttivi atti a
tutelare l’incolumità delle persone ed a ridurre la vulnerabilità dei beni.
Quanto sopra a maggior ragione considerando la destinazione d'uso prevista (produttiva), meno
“penalizzante” dal punto di vista del rischio rispetto alla destinazione d'uso assunta nell'analisi relativa al
grado di rischio atteso (residenziale).
Trento, dicembre 2014
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geol. Maurice Vuillermin
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Processo di gestioneCARATTERIZZAZIONE DI BASE
VERIFICA DI COMPATIBILITA’ E RICHIESTA INTEGRAZIONI NON CONFORME
NON AMMISSIBILECONFORME
VERIFICA IN LOCO E DELLA CARATTERIZZAZIONE DEL
RIFIUTO RISPETTO A QUANTO INDICATO NELLA
CARATTERIZZAZIONE DI BASE
RESPINTO
CO
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IME
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VERIFICA FORMALE DEI DOCUMENTI E DEI MEZZI
CONFORME
(R)VERIFICA DELLA QUALITA’ DEI MATERIALI PER L’UTILIZZO DI
RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE
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CONFORME NON CONFORME
(D)ANALISI PER LA VERIFICA DI CONFORMITA’ IN DISCARICA
CONFORME NON CONFORME
INERTIZZAZIONE
DESTINATO AD IMPIANTO ESTERNO
AUTORIZZATO
(R)RIUTILIZZO COME MPS O
RIFIUTO PER:- STRATO VEGETALE- STRATO DRENANTE
- STRATO BASSA CONDUCIBILITA’ IDRAULICA
TRASFERIMENTO AD AREA BIANCA O PRESSO LA DISCARICA
PER LA FORMAZIONE DELLO STRATO DI RICOMPOSIZIONE
AMBIENTALE PREVIO EVENTUALE DEPOSITO IN
DISCARICA
COMPATIBILE PER LA DISCARICA
(D)TRASFERIMENTO NELLA
DISCARICA (D1) DI SARDAGNA E COLTIVAZIONE DEI LOTTI
PR
IMA
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L
CO
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IME
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NON CONFORME
(R)ALLESTIMENTO DI UN LOTTO E
EVENTUALI OPERAZIONI DI TRATTAMENTO