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Ricuciamo vite.

ricuciamo vite

www.ricuciamovite.it

Ricuciamo ViteRicuciamo Vite

Ricuciamo vite.

VIDEO CASE STUDY

Al termine della campagna verrà realizzato un video con il materiale prodotto e raccolto durante il progetto. Scopo del video sarà dare

ulteriore riverbero alla campagna conclusa.Mentre una voce fuori campo spiegherà la realizzazione dell’idea

e i risultati raggiunti, vedremo le stampe, frammenti del video web, l’installazione (e la reazione delle persone davanti ad essa),

alcune sezioni del sito web e la copertura ottenuta nei media.

• BACKGROUND •

Il marchio Made in Carcere nasce nel 2007 come una cooperativa sociale, non a scopo di lucro. In questa

cooperativa si producono manufatti “diversamente utili”: borse e accessori originali e colorati. Sono prodotti

confezionati da donne ai margini della società: 20 detenute, alle quali viene offerto un percorso formativo, con lo scopo di

un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile.

• BRIEF •

Far percepire il marchio Made in Carcere come un brand positivo, di valore e soprattutto di valori.

• IDEA •

L’attività di sartoria in carcere rappresenta un percorso di rieducazione preziosissimo e dai molteplici benefici.

Made in Carcere attraverso la sua attività recupera, riqualifica e reintegra.

Made in Carcere ricuce vite.

Attraverso una campagna integrata, Made in Carcere farà capire al proprio target quanto siano importanti i manufatti che producono le donne recluse, fondamentali nel tracciare

l’identità sociale delle donne tanto all’interno quanto all’esterno del carcere.

• CAMPAGNA INTEGRATA •

STAMPA

VIDEO WEB

Nel video appaiono, in stop motion, dei grossi fili di tessutoche prendono vita su fondo limbo. Vediamo un close up in cui i fili si animano e si muovono in modo vivace, poi iniziano a intrecciarsi.

VO, donna:“Quando sono entrata in carcere ho pensato

che la mia vita fosse finita.” Capiamo che è la voce di una detenuta.“Poi sono stata accettata in sartoria. Mi sveglio la mattina con un obiettivo e di sera mi sento stanca e soddisfatta.

Non si tratta solo di avere cucito delle borse. Giorno dopo giorno impariamo che anche le persone possono essere recuperate, proprio

come i pezzi di stoffa destinati alla spazzatura.”Mentre la donna si racconta ed espone i benefici di Made in Carcere,

vediamo uno zoom out. Il viso della detenuta prende forma attraverso i fili e riconosciamo il suo volto.

“È una bella soddisfazione pensare che qualcuno da fuori utilizza una cosa che ho fatto io da reclusa, una cosa utile

che viene apprezzata. È come essere anche un po’ fuori.”

SUPER:Made in Carcere offre a 20 detenute la possibilità di ricucire

la propria identità attraverso la sartoria. Persone e pezzi di stoffa scartati possono essere recuperati. Sostieni il progetto e acquista i prodotti

Made in Carcere. Compaiono logo e sito.

INSTALLAZIONE LIVE E TEMPORARY SHOP

In alcune città italiane verrà installata un’affissione speciale, con la collaborazione dell’artista Jo Hamilton. Questa sarà realizzata con dei

materiali tessili di scarto (proprio come i prodotti Made in Carcere) e prenderà forma con l’aumentare dei like donati dagli utenti. Ogni affissione rappresenterà il volto di una detenuta diversa.

Vicino all’installazione verrà collocato un temporary shop, al cui interno verranno vendute le creazioni delle detenute.

SITO

Tutte le declinazioni rimanderanno l’utente al sito web. Qui grazie a uno streaming live sarà possibile vedere le installazioni

nelle diverse città mentre prendono forma. Inoltre l’utente potrà donare il proprio like (attraverso il meccanismo del Facebook connect),

prendere visione del progetto nella sua interezza, apprendere maggiori informazioni sulle detenute e accedere allo store online.

Tabi ha appena donato un like per ricucire la vita di Fabiana.Dona anche tu su www.ricuciamovite.it