Etica del Risparmio e
tutela del Cittadino
Sintesi dei risultati
Sondaggio realizzato da TNS Abacus per
in occasione della 78a Giornata Mondiale del Risparmio
Indagine 09C315
Roma, ottobre 2002
2
Premessa
ACRI rappresenta a livello nazionale le Fondazioni Bancarie e le
Banche del Sistema delle Casse di Risparmio e Banche del Monte
italiane.
In occasione della 78ª Giornata Mondiale del Risparmio che si
svolgerà il 31 ottobre, ACRI presenterà i risultati di un’indagine di
opinione presso un campione della popolazione italiana adulta.
ACRI ha chiesto ad Abacus di condurre tale indagine, i cui
principali obiettivi sono:
- verificare, ad un anno di distanza dalla rilevazione
precedente, come si è evoluto l’atteggiamento degli italiani
nei confronti del risparmio e dei suoi impieghi;
- fare un bilancio, a quasi un anno dall’introduzione
dell’Euro, degli atteggiamenti degli italiani verso la moneta
unica
- cogliere le percezioni dei cittadini sull’etica aziendale in
generale ed in particolare le implicazioni sul risparmio
3
Scheda tecnica del sondaggio
Prima settimana di Ottobre 2002
1.000 interviste presso un campione rappresentativo della popolazione italiana di età pari e superiore ai 18 anni, stratificato in base ai seguenti criteri:
area geografica per ampiezza del centro
sesso per età
In corso di elaborazione dei risultati si è proceduto ad una ponderazione degli stessi al fine di riprodurre esattamente l’universo di riferimento.
Periodo di rilevazione
Tecnica di rilevazione
Campione
Ponderazione dei risultati
Interviste telefoniche con tecnologia CATI – Computer Assisted Telephone Interviews
4
Caratteristiche del campione
5
Centro20%
Nord Est19%
Nord Ovest27%
Sud e Isole34%
Caratteristiche del campione
Area geografica Ampiezza centri
33%
21%22%
8%
16%
< 10,000 10 < 30.000 30 < 100.000 100 <250.000
> 250.000
Base: Totale Campione (1000)
6
Uomini48%
Donne52%
EtàSesso
32% 33%35%
18-34 anni 35-54 anni 55 anni e oltre
Caratteristiche del campione
Base: Totale Campione (1000)
24%
76%
Capofamiglia
Età media: 46 anni
7
ProfessioneTitolo di studio
12%
44%
32%
12%
Laurea Diploma Istruz. mediainf.
Istr. elem./nessuna
4%
11%
26%
16%
3%
11%
5%
14%
3%
7%
0% 5% 10% 15% 20% 25% 30%
Disoccupato
Studente
Pensionato
Casalinga
altro occupato
Operaio, agricoltore
Insegnante, docente
Impiegato
Esercente, artigiano
Imprend., dir., lib. prof.
OCCUPATI43%
Caratteristiche del campione
Base: Totale Campione (1000)
8
Il quadro generale
9
Note di commentoLa maggior parte delle domande di questa prima sezione si presta ad un confronto diretto con l’analoga rilevazione svolta nell’ottobre del 2001. L’analisi può essere arricchita considerando le indagini congiunturali prodotte dall’ISAE.
Per inquadrare la situazione partiamo proprio dall’estrema sintesi, cioè dall’indice grezzo di fiducia dei consumatori espresso dall’ISAE. Il confronto con lo scorso anno evidenzia una riduzione sostanziale del valore che passa da 122 (ottobre 2001) a 107 punti (ottobre 2002). Ricordiamo che l’indice base è fissato a 100, quota di partenza stabilita nel 1980.
Con maggiore dettaglio, il nostro sondaggio evidenzia una riduzione della soddisfazione del campione nei confronti della propria attuale situazione economica. La maggioranza (55% degli intervistati) continua ad essere molto o abbastanza soddisfatta, ma tali valori sono in sensibile riduzione rispetto all’ottobre 2001 (-10%).
Analogo andamento si registra per le previsioni riferite ai prossimi 12 mesi relativamente alla situazione economica personale, nazionale e mondiale. In particolare aumentano le percentuali di chi si aspetta un peggioramento della propria situazione personale (16% vs. 7% del 2001), della situazione economica italiana (31% vs. 13% del 2001) e di quella mondiale (23% vs. 14% del 2001). L’andamento decrescente delle previsioni è anche evidenziato dai valori medi calcolati su una scala da 1 a 5: il calo è di -0,2 punti sulla situazione personale, -0,4 sulla situazione dell’Italia e –0,2 punti sulla situazione economica mondiale.
I dati di saldo dell’ISAE riferiti alla previsione per la situazione economica italiana e per la propria famiglia, anche se calcolati con modalità differenti, confermano la tendenza negativa: da –11% a –20% per l’Italia e da +10% a –3% per la propria famiglia.
10
Note di commentoA questo quadro non particolarmente confortante si aggiunge una forte preoccupazione (48% di molto preoccupati) per la situazione politica internazionale e in particolare per i “venti di guerra” che la caratterizzano attualmente.
Nelle pagine che seguono andremo a verificare le conseguenze puntuali dell’incertezza economica e politica sugli atteggiamenti dei cittadini in materia di risparmio e di investimento.
11
ISAE: Il clima di fiducia dei consumatori italiani
Base: Indice base: 1980 = 100
117,1
120,2122,1
107,0
100
110
120
130
12
Soddisfazione riguardo la propria attuale situazione economica
D1. Lei quanto è soddisfatto della Sua attuale situazione economica?
4%
51%
33%
12%
5%
60%
27%
8%
Moltosoddisfatto
Abbastanzasoddisfatto
Pocosoddisfatto
Per nientesoddisfatto
2002
2001
+6
+4
Base: Totale Campione (1000)
-9
13
Aspettative per i prossimi 3 anniD2. Se pensa ai prossimi 3 anni, Lei pensa che la Sua situazione economica …
D3. E sempre nei prossimi 3 anni, Lei pensa che la situazione economica italiana…
D4. E sempre nei prossimi 3 anni, Lei pensa che la situazione economica internazionale…
5%
32%
53%
6% 1% 3%5%
39%
12%1%
10%4% 1%
17%33%
13%
36%29%
Migliorerà molto Miglioreràabbastanza
Rimarrà più omeno uguale
Peggioreràabbastanza
Peggioreràmolto
Non lo so
Personale Italia Mondo
4%
31%
46%
13%3% 3%2%
29% 31%25%
6% 7%3%
28% 30%19%
4%
16%
Migliorerà molto Miglioreràabbastanza
Rimarrà più omeno uguale
Peggioreràabbastanza
Peggioreràmolto
Non lo so
2001
2002
Media 2002 personale: 3.2 Media 2002 Italia: 3.0 Media 2002 mondo: 3.1
Media 2001 personale: 3.4 Media 2001 Italia: 3.4 Media 2001 mondo: 3.4
Base: Totale Campione (1000)
14
10
-11
-3
-20-30
-20
-10
0
10
20
30
Situazione economica Italia prossimi12 mesi (SALDO)
Situazione economica famigliaprossimi 12 mesi (SALDO)
Ottobre 2001 Ottobre 2002
ISAE – Previsioni per i prossimi 12 mesi
15
Preoccupazione per l’attuale situazione politica internazionale
Parliamo ora della situazione politica internazionale ed in particolare di una possibile guerra contro l’Iraq.
H1In generale, lei quanto è preoccupato per l’attuale situazione politica internazionale?
38%
10%
3%
1%
48% Moltopreoccupato
Abbastanzapreoccupato
Pocopreoccupato
Per nientepreoccupato
Non haun’opinione/non
sa
Base: Totale campione (1000)
16
Propensione e atteggiamento nei
confronti del risparmio
17
Note di commentoL’analisi conferma una sostanziale tenuta della propensione al risparmio degli italiani, se possibile ancora più accentuata rispetto ad un anno addietro. Quasi il 30% degli intervistati dichiara infatti di non vivere tranquillo senza risparmiare qualcosa, qualche punto in più rispetto all’ottobre del 2001 (29 vs. 26%). Parallelamente cala la percentuale di chi preferisce godersi al vita senza eccessive preoccupazioni per il futuro.
Poco è mutato anche per quanto riguarda i comportamenti: quasi la metà degli intervistati (47 vs. 48% del 2001) dichiara di essere riuscito a “mettere via qualcosa” negli ultimi 12 mesi. Rimangono stabili anche coloro che hanno speso tutto, chi ha intaccato i propri risparmi, chi è ricorso a prestiti.
Per il futuro le previsioni sono tuttavia decisamente al ribasso: aumentano di ben 12 punti percentuali coloro che si aspettano di riuscire a risparmiare di meno rispetto all’anno trascorso, fino a superare il 40% del totale. La situazione è ancora più pessimistica se limitiamo l’analisi a chi ha effettivamente risparmiato qualcosa negli ultimi 12 mesi.
Anche questi dati sono confermati dall’inchiesta ISAE: diminuisce la percentuale di chi considera sicuro o probabile risparmiare nei prossimi 12 mesi; mentre rimane stabile il valore relativo alla convenienza attuale percepita del risparmio.
Come agiscono le situazioni economiche e politiche internazionali su questi atteggiamenti? Gli effetti di una maggiore incertezza economica determinano un consistente incremento rispetto al 2001 di chi cercherà di risparmiare di più (da 22 a 35%), ma anche un aumento dei realisti che si attendono una riduzione della effettiva possibilità di risparmio (da 7 a 18%). L’incerta situazione politica internazionale sembra invece rafforzare la volontà di risparmiare di più o in misura uguale rispetto all’ultimo anno.
18
Note di commentoInterpretando questi dati in massima sintesi, possiamo concludere che mentre la propensione “culturale” al risparmio degli italiani rimane immutata a livello intenzionale, il confronto con la realtà induce a un tendenziale pessimismo sulle concrete possibilità di realizzarlo.
19
Atteggiamento verso il risparmio
A3. In fatto di risparmio, quale di queste 3 affermazioni descrive meglio il Suo pensiero?…
29%
59%
10%
26%
60%
12%
Non vivo tranquillo se non metto daparte qualche risparmio
Faccio dei risparmi ma senzatroppe rinunce
Preferisco godermi la vita senzapreoccuparmi troppo del futuro
2002 2001
Base: Totale Campione (1.000)
+3
20
Risparmio negli ultimi 12 mesi
47%38%
3% 1%
48%38%
10%3% 1%
11%
Sì, sono riuscitoa risparmiare
No, hoconsumato tutto
il reddito
No, ho dovutoricorrere a
risparmiaccumulati
No, ho dovutoricorrere a
prestiti
Non indica
2002 2001
A1. Negli ultimi 12 mesi Lei/ la sua Famiglia è riuscito/a a risparmiare parte del reddito guadagnato?
Base: Totale Campione (1.000)
21
Risparmio nei prossimi 12 mesiA2. E nel corso dei prossimi 12 mesi, cioè nel 2003, Lei pensa di riuscire a
risparmiare di più o di meno rispetto a quest’anno?
Base: Totale Campione (1000)
Base: Hanno risparmiato nell’anno corrente (2002: 472; 2001: 475)
+12
+15
22
78
43
77
37
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Possibilità risparmio prossimi 12mesi (cert.+prob.)
Convenienza attuale risparmio(cert.+prob.)
Ottobre 2001 Ottobre 2002
ISAE – Risparmio
23
35%
43%
18%
4%
22%
63%
7% 6%
cercherà di risparmiare dipiù
cercherà di risparmiarecome prima
risparmierà meno di prima non sa
2002 2001
A6. Data la situazione attuale dell’economia, Lei/LA Sua famiglia…
Risparmio e incertezza della situazione economica
Base: Percettori di reddito (2002: 693; 2001:741)
24
32%
59%
6% 3%
Cercherà di risparmiare dipiù
Cercherà di risparmiarecome prima
Risparmierà meno diprima
Non sa
Risparmio e situazione politica internazionale
H2. Data la situazione politica internazionale, Lei e la sua famiglia…
Base: Totale Campione (1.000)
25
Gli investimenti
26
Note di commentoAnche sull’impiego del risparmio si osservano variazioni evidenti rispetto all’ottobre del 2001.
In primo luogo una maggiore propensione a mantenere i propri risparmi in forma liquida (dal 47 al 52% degli intervistati) e parallelamente una minore propensione al reinvestimento della maggior parte delle proprie risorse accantonate.
Entrando poi nello specifico dei comportamenti, oltre il 40% degli intervistati che percepiscono reddito continua ad avere sostanziale fiducia nelle proprie capacità di decidere gli impieghi ottimali (“esperti”, “capaci di cavarsela”, “nella media”). Le decisioni sono comunque nella maggior parte dei casi (70%) collegiali, cioè coinvolgono altri membri della famiglia.
L’incertezza attuale si traduce da un lato nell’incremento del ricorso a supporti consulenziali esterni, dall’altro in una minore propensione ad affidarsi completamente a questi: tra i percettori di reddito aumenta la percentuale di chi afferma di consigliarsi nelle proprie decisioni (da 67 a 72%) e contempora-neamente diminuisce la percentuale di chi si affida completamente all’esterno (16% vs. 20% del 2001).
L’atteggiamento “giusto” di fronte all’incertezza dell’andamento dell’economia è fondamentalmente l’attendismo, cioè il rimanere fermo sulle proprie posizioni (57%). Il 22% è sufficientemente maturo per considerare i bassi corsi delle quotazioni come una occasione per investire. Solo il 12% è propenso al disinvestimento.
Quando gli intervistati vengono indotti a pensare anche alla situazione politica internazionale e alle prospettive di un conflitto, la quota degli attendisti aumenta ulteriormente, e in modo rilevante: 72% del totale.
27
Note di commentoIn definitiva, verso quali impieghi specifici gli italiani preferirebbero destinare i propri risparmi?
Non stupisce un incremento considerevole degli investimenti immobiliari che raccolgono oltre il 50% delle preferenze contro il 39% di un anno addietro. Tutti gli altri impieghi di carattere mobiliare subiscono una contrazione nelle indicazioni, anche quelli per definizione “sicuri” (dal 29 al 20%) come titoli di Stato, certificati di deposito, obbligazioni e previdenza integrativa. Più scontata la riduzione degli strumenti a rischio come azioni e fondi comuni.
Per quanto riguarda l’interesse verso il “come” i propri risparmi vengono impiegati, si osserva una maggiore attenzione verso il rendimento in sé e una parallela contrazione di chi ha “scrupoli” su come verranno investiti (da 40% del 2001 al 34% del 2002).
Chi si preoccupa del modo in cui sono investiti i propri soldi sembra essere molto meno preoccupato del fatto che possano contribuire ad attività illecite (16% vs. 30% del 2001) e molto più interessato al fatto che in qualche modo contribuiscano allo sviluppo dell’economia nazionale (26% vs. 18% del 2001). Continuano a mantenere un peso rilevante il supporto ad attività del Terzo Settore (27%) e il contributo allo sviluppo locale (21%).
28
Dal risparmio all’investimento
A4. In generale, Lei reinveste almeno una parte dei suoi risparmi, oppure li mantiene liquidi, sul conto corrente?
52%
26%20%
2%
47%
26%22%
4%
Tengo i miei risparmiliquidi
Reinvesto una piccolaparte dei miei risparmi
Reinvesto la maggiorparte dei miei risparmi
Non sa/non indica
2002 2001
Base: Percettori di reddito (2002: 693; 2001:741)
+5
-2
29
Esperienza negli investimenti
B1. In materia di investimenti, Lei si considera …
2%
14%
26% 26%31%
1%
13%
27% 27%31%
Un esperto Uno che se la cava Nella media Un principiante Uno che ne capiscepoco o niente
2001 2002
Base: Percettori di reddito (2002: 693; 2001:741)
Ha fiducia in sé stesso2002: 42%2001: 41%
Non ha fiducia in sé stesso2002: 57%2001: 58%
30
B3. Per quanto riguarda le Sue decisioni sugli investimenti, Lei …
Chiede consiglio a qualcuno che ritiene più esperto, ma poi è lei a decidere 60%
Decide in piena autonomia 29%
Si affida completamente a qualcuno che ritiene più esperto 10%
Non indica 1
Decisioni sugli investimenti
B2. In generale, quando si tratta di decidere come impiegare i risparmi lei.....
Base B2: Percettori di reddito (693)Base B3: Decidono come impiegare i risparmi (645)Base B4: Chiedono consiglio o si affidano completamente (447)
B4. E in particolare a chi si affida?
Consulente finanziario della Banca 51%
Amici, conoscenti 37%
Promotore finanziario 9%
Non indica 3%
23%
4%
3%
70%
Decide senza consultarsicon altri
Decide dopo essersiconsultato con altri
familiari
Dà un’opinione ma lasciadecidere ad un altro
familiare
Non se ne interessa lascia decidere ad un
altro familiare
31
Processo decisionale dell’investimento
11%
72%
16%
33%
32%
Autonomo
Siconsiglia
Si affida
Si affida alconsulentedella banca
Si affidaad altri
2002 2001
10%
67%
20%
+5
-4
Base: Percettori di reddito (2002: 693; 2001:741)
32
A9. E secondo lei qual è l’atteggiamento migliore da tenere?
Investimenti e incertezza della situazione economica
57%
22%
12%
9%
Bisognarimanere fermi
sulle proprieposizioni
E’ il momentogiusto per
effettuare nuoviinvestimenti
E’ megliodisinvestire e
tenere i soldi sulconto corrente
non sa
Base: Totale Campione (1.000)
33
H3. Ed in questa situazione, secondo lei qual è l’atteggiamento migliore da tenere?
10%
9%
3%
6%
72% Bisogna rimanere fermi sulleproprie posizioni
E’ il momento giusto pereffettuare nuovi investimenti
E’ meglio disinvestire e tenere isoldi liquidi o sul conto corrente
Meglio spendere i soldi subito
non sa
Base: Totale campione (1.000)
Investimenti e situazione politica internazionale
34
Come investire il risparmio in situazione di incertezza economica
A8. E oggi, alla luce della attuale situazione economica, in quale di questi modi è meglio investire i propri risparmi?
Base: Totale Campione (1.000)
53%
9%
6%
5%
8%
4%
4%
3%
15%
5%
9%
12%
9%
7%
4%
39%Immobili
Titoli di Stato
Certificati di deposito, obbligazioni
Polizze vita/Pensioni private
Tenerli liquidi
Meglio spendere
Fondi comuni
Azioni
2002 2001
STRUMENTI FIN. SICURISICURI:2002: 20%2001: 29%
STRUMENTI FIN. A RISCHIOA RISCHIO:2002: 7%2001: 11%
+14
35
Interesse verso come sono impiegati i risparmiB5. Nel momento in cui investe dei risparmi, Lei si interessa principalmente di quanto rendono, oppure tiene in considerazione anche dove verrà investito il suo denaro?
55%
34%
11%
50%
40%
10%
Interessatoprincipalmente
rendimento
Consideradove verràinvestito
Non sa 2002
2001
Base: Percettori di reddito (2002: 693); 2001:741)
+5
36
B6. Lei mi ha detto di considerare importante come investe il suo denaro chi gestisce il suo investimento. Mi potrebbe dire con quale delle seguenti affermazioni si trova più d’accordo?
Base: Considerano dove verranno investite i propri risparmi (2002: 234; 2001: 299)
Destinazione degli investimenti
26%
21%
16%
10%
25%
18%
24%
30%
5%
27%Contributo ...alle cooperative nel terzo mondo,le organizzazioni benefiche, finanza etica, chi
si occupa di agricoltura biologica
Contributo allo sviluppo economico dell'Italia
Contributo allo sviluppo della zona in cuirisiedo
No attività illecite
Non finanziare industrie ed attività che noncondivido
+8
-14
37
L’Euro
38
Note di commento
Le domande sull’Euro avevano lo scopo di fare un bilancio sintetico a quasi un anno dall’introduzione.
Il problema è stato inizialmente affrontata in prospettiva più ampia. Prima di parlare nel concreto di Euro, abbiamo verificato la percezione relativa all’andamento dei prezzi. Solo il 12% degli intervistati percepisce prezzi costanti, in diminuzione o aumentati in misura fisiologica (1 o 2%) dall’inizio dell’anno. La grandissima maggioranza (65%) percepisce incrementi sostanziali, addirittura il 30% ritiene di spendere oltre il 20% in più nei propri acquisti abituali.
In modo spontaneo, gli aumenti vengono subito e genericamente imputati all’introduzione dell’Euro (77%). Solo in misura minoritaria vengono indicati come responsabili il commercio (18%), il Governo (5%) o fattori esogeni come crisi internazionali a livello politico o economico.
A titolo di curiosità abbiamo anche chiesto di stimare una cifra relativa alle proprie spese per prodotti alimentari o per la casa e per il telefono. In media quasi il 70% indica la cifra in Euro mentre circa 1/4 del campione si esprime ancora in Lire.
Per completare il quadro abbiamo verificato l’effetto percepito dell’Euro sul valore dei risparmi. In questo caso il confronto viene effettuato rispetto ad una analoga domanda che nel 2001 si riferiva alle attese degli intervistati. Come era logico attendersi, la maggioranza relativa degli intervistati (45%) pensa che i propri risparmi abbiano ora meno valore. La differenza rispetto alle attese manifestate nel 2001 sullo stesso item è di oltre 35 punti percentuali.
Da questa prima serie di risultati, il bilancio appare dunque decisamente negativo.
39
Note di commentoMa se consideriamo i risultati di 2 domande che cercano di fare un bilancio complessivo dell’introduzione dell’Euro, il quadro sembra essere più equilibra-to.
In primo luogo quasi la metà degli intervistati si dichiara, tutto sommato, soddisfatto della Moneta Unica (10%+37%=47%).
In secondo luogo il 43% ritiene che, in una situazione di incertezza economica e politica internazionale come quella attuale, sia vantaggioso il fatto di essere passati all’Euro che sicuramente viene percepito come un fattore di maggiore forza e stabilità rispetto alla vecchia valuta nazionale.
40
3%
8%
18%
20%
15%
30%
5%
1% Sono diminuiti
Sono rimastiuguali
Sono aumentatidell’1-2%
Sono aumentatidel 3-5%
Sono aumentatidel 6-10%
Sono aumentatidel 11-20%
Sono aumentatioltre il 20%
Non sa/nonrisponde
C1.1 Secondo lei, nel 2002 i prezzi dei prodotti che acquista abitualmente sono cambiati? E sono aumentati o diminuiti? Di quanto sono aumentati i prezzi? La preghiamo di utilizzare una percentuale nel rispondere
Andamento dei prezzi nell’ultimo anno
Base: Totale Campione (1.000)
12%
65%
18%
41
C1.2 E secondo Lei, qual è stata la causa principale dell’aumento dei prezzi?
Andamento dei prezzi nell’ultimo anno
Base: Chi considera che i prezzi sono aumentati (919)
22%
18%
5%
15%
9%
5%
3%
1%
4%
77% L'EURO/ LA MONETA UNICA /LA BCE
FATTORI ECONOMICI NAZIONALI
I commercianti / i negozi / supermercati
L’operato del governo italiano / ministri
CRISI ESTERNE
Le crisi politiche internazionali/ guerre/ terrorismo
Le crisi economiche internazionali
Le calamità naturali
Normale inflazione/costo della vita
Non sa/non risponde
42
Risponde in Euro
68%
Risponde in Lire27%
Non so5%
Percezione dell’Euro
Base: Totale Campione (1.000)
C1. E nell’ultimo mese quanto ha speso, all’incirca, per prodotti alimentari e prodotti per la casa? e quanto ha speso invece per il telefono?
43
L’Euro e il valore del RisparmioC3. Secondo Lei con l’introduzione dell’Euro, i nostri risparmi hanno acquistato
(2001: avranno….) …?
Base: Totale Campione (1.000)
11%
45%
37%
7%
12%
10%
64%
14%
Più valore
Menovalore
Lo stessovalore
Non so2002
2001
+35
-27
44
Soddisfazione dell’Euro
C2 Lei quanto si ritiene soddisfatto sull’introduzione dell’Euro e sulle sue conseguenze?
37%
32%
20%
10%Moltosoddisfatto
Abbastanzasoddisfatto
Pocosoddisfatto
Per nientesoddisfatto
Base: Totale Campione (1.000)
47%
52%
45
Il ruolo dell’Euro in situazione di incertezza
H4. E secondo Lei, in questa situazione, è un vantaggio essere passati all’Euro o sarebbe stato meglio avere ancora la Lira?
30%
19%
7%
43%
E’ unvantaggio
esserepassatiall’euro
Sarebbestato meglioavere la Lira
E’ininfluenteavere la lira
o l’Euro
Non so /non
risponde
Base: Totale campione (1.000)
46
Il comportamento delle imprese e la tutela
del cittadino risparmiatore
47
Note di commentoI cittadini, in generale e nella loro veste di risparmiatori, si sentono tutelati dal comportamento delle imprese?
In questo ambito, il modo in cui le imprese comunicano verso l’esterno è fondamentale. Quanto viene ritenuta trasparente la comunicazione delle aziende italiane?
Si tratta di una materia difficile da trattare dal punto di vista pratico all’interno di una ricerca di opinione. Siamo dovuti ricorrere a semplificazioni e domande indirette e abbiamo dovuto per necessità allargare un po’ il tema parlando anche di etica aziendale.
Nondimeno, i risultati emersi sono interessanti e forniscono indicazioni sufficientemente precise sul pensiero dei risparmiatori.
Per alcune domande i risultati sono arricchiti da un confronto con un analogo sondaggio (più breve) realizzato in Francia nel 2000 da Sofres SA.
Segnaliamo fin da subito che il quadro generale dell’opinione degli intervistati sui comportamenti delle imprese è sostanzialmente negativo. I segnali sono molteplici:
1. In primo luogo si osserva che la gente non ha fiducia nei programmi con i quali le imprese si impegnano, anche pubblicamente, a rispettare norme morali e comportamenti etici: il 57% considera, infatti, tali programmi come semplici “trovate pubblicitarie”.
2. In secondo luogo, oltre la metà del campione (54%) pensa che le imprese socialmente responsabili siano solo una minoranza in Italia, molto più pessimisti rispetto alla Francia.
48
Note di commento3. In terzo luogo, esiste una sostanziale discrepanza tra gli interlocutori
verso cui il campione degli intervistati ritiene che le imprese abbiano dei doveri (l’ideale) e gli interessi che in realtà si ritiene vengano meglio tutelati (la realtà). Secondo gli intervistati l’impresa ha idealmente dei doveri soprattutto nei confronti dei propri dipendenti, mentre tutela in assoluto di più gli azionisti (qui intesi come “padroni”).
4. Per completare il quadro, il 77% del campione ritiene che in economia non ci siano regole sufficienti e che le maggiori carenze di norme comportamentali riguardino proprio il modo in cui le aziende si muovono nei confronti dei mercati finanziari (insieme all’ambiente e all’utilizzo della rete Internet).
Le recenti vicissitudini che hanno interessato grandi imprese americane ed europee, rendono particolarmente interessante il tema specifico della trasparenza percepita nelle comunicazioni delle aziende verso l’esterno e sugli effetti che ciò può avere sul “sentiment” dei risparmiatori.
Iniziamo col dire che uno dei comportamenti considerati come più inaccettabili da parte delle imprese - dopo l’utilizzo dei bambini dei Paesi poveri e in linea con il finanziamento illecito e il nascondere problemi dei propri prodotti - è proprio la non trasparenza cioè il “far credere ai risparmiatori che la situazione dell’azienda sia migliore di quanto non sia nella realtà”.
L’estrema sensibilità degli italiani sul tema è confermata dal fatto che l’azione ritenuta in assoluto più dannosa per il sistema economico sia la mancata trasparenza dei bilanci aziendali, ancora di più della diffusione di informazioni false sul prodotto e della concorrenza sleale.
49
Note di commentoAnche l’impatto negativo sull’andamento delle Borse di informazioni poco trasparenti viene ritenuto considerevole: in media quasi 8 punti su una scala da 1 a 10.
A rimedio di queste situazioni gli intervistati pensano che una legislazione più severa porterebbe non solo a rendimenti più certi e sicuri dei propri investimenti (31%), ma addirittura a guadagni più elevati (29%).
Anche su questo aspetto le aziende mostrano molte carenze nella percezione del campione: a domanda diretta, solo il 35% ritiene che le informazioni fornite dalle aziende sui propri prodotti e servizi siano molto/abbastanza veritiere e attendibili.
Ancora meno sono coloro che pensano che siano veritiere le informazioni fornite relativamente alla situazione economica delle aziende: quasi il 70% (68%) le ritiene poco o per niente attendibili.
In questo senso le aziende italiane non sembrano discostarsi molto dalle aziende straniere per il 41% degli intervistati. Inoltre la percentuale di chi pensa che le aziende italiane siano più trasparenti (18%) è inferiore a quella di chi considera le aziende straniere più attendibili (25%), con un “saldo” negativo del 7%.
50
Il rispetto delle norme morali e dei comportamenti etici da parte delle imprese
E5. Alcune imprese sviluppano dei programmi con i quali si impegnano a rispettare delle norme morali o dei comportamenti etici. In generale, Lei direbbe che…..
57%
9%
34%
Si fida, perché ènell’interessedell’impresa
rispettare questenorme
Non si fida, perchéli vede come unmezzo da partedell’impresa per
farsi dellapubblicità
Non sa
Base: Totale Campione (1.000)
51
6%
23%
54%
10% 7%5%
43%38%
6% 8%
Quasi tutte La maggioranza Una minoranza Quasi nessuna Non sa
Italia - Ott.2002 Francia - Dic.2000
Le imprese “socialmente responsabili” in Italia
E6. Secondo Lei quante sono le imprese socialmente responsabili in Italia?
Base: Totale Campione (1.000)
52
Doveri dell’impresa “ideale”
E2. Secondo Lei un’azienda verso quali delle categorie di interlocutori che Le leggerò ha principalmente dei doveri?
75%
62%
56%
51%
18%
Verso i suoi dipendenti
Verso l’ambiente
Verso la comunità presso cuisvolge la sua attività
Verso i suoi clienti
Verso gli azionisti
Base: Totale Campione (1.000)
53
Chi tutelano le aziende in realtà
E8. In generale lei pensa che le grandi aziende italiane difendano bene, abbastanza bene, abbastanza male o decisamente male gli interessi di …?
19%
13%
9%
78%
63%
67%
50%
35%I propridirigenti
I propriazionisti
I propriclienti
I propridipendenti
Molto bene Molto bene+Abbastanza bene
Base: Totale Campione (1.000)
54
Regolamentazione nell’economia
Base: Totale Campione (1.000)
E9.Per quanto riguarda l’economia in generale, Lei ha la sensazione che ci siano …
E10. In particolare, per ciascuno dei seguenti aspetti, mi dica se ci sono regole a sufficienza oppure no per regolare il modo in cui si comportano le aziende Sì
55
Comportamenti socialmente inaccettabiliE4. E quali sono invece i comportamenti che Lei definirebbe socialmente inaccettabili? Può
rispondere sempre utilizzando un punteggio da 1 a 10, dove 10 significa che Lei ritiene il comportamento ‘perfettamente accettabile’ ed 1 vuol dire che lo ritiene ‘estremamente inaccettabile’.
Base: Totale Campione (1000)
Voto medio
3°
-
1°
2°
5°
6°
4°
Francia
56
Azioni più dannose per il sistema
G6 Quale di queste azioni ritiene più dannosa per il sistema economico?
Base: Totale Campione (1.000)
23%
17%
14%
9%
7%
30% La mancata
trasparenza deiBilanci aziendali
La diffusione diinformazioni false
sui prodotti
La Concorrenzasleale
Il Monopolio
L’atteggiamentoscandalistico della
stampa
Nessuno di questi
G5.E in che misura ritiene che informazioni poco trasparenti possano influenzare l’andamento della Borsa? (Scala 1:10)
Media: 7.8Media: 7.8
57
29% 31%
2%
28%
10%
Sì, renderebbero dipiù
Si, i rendimentisarebbero più sicuri/
più certi
Sì, renderebbero dimeno
No, noncambierebbe nulla
non sa
Influenza di una legislazione più severa sul rendimento degli investimenti
G7. Se ci fosse una legislazione più severa Lei pensa che il rendimento dei suoi investimenti cambierebbe?
Base: Totale Campione (1.000)
60%
58
Le informazioni delle aziende verso l’esterno
G1 Secondo lei le informazioni che le aziende danno all’esterno ad es. alla stampa e ai media riguardo ai propri prodotti o servizi, quanto sono veritiere/attendibili ?
G2 E quanto ritiene veritiere ed attendibili le informazioni che le aziende danno all’esterno riguardo la propria situazione economica?
Base: Totale Campione (1.000)
3%
32%
54%
9%2%2%
27%
56%
12%3%
Molto Abbastanza Poco Per niente Non sa
prodotti o servizi situazione economica
35%
29%
59
Attendibilità delle informazioni
G3. E nel complesso, ritiene che le aziende italiane diano informazioni più veritiere ed attendibili delle aziende straniere, o meno?
25%
18%
16%
41% Sono attendibili più omeno allo stesso modo
Più veritiere ed attendibilile informazioni delle
aziende straniere
Più veritiere ed attendibilile informazioni delle
aziende italiane
Non sa
Base: Totale Campione (1.000)
60
Nota informativaIn ottemperanza al regolamento dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa: delibera 153/02/CSP, allegato A, art. 2, pubblicato su G.U. 185 del 8/8/2002.
Autore: Abacus SpaCommittente ACRIAcquirente ACRI
Tipo e metodo di rilevazione: sondaggio di opinione tramite interviste telefoniche (CATI)Universo di riferimento: popolazione italiana residente in età di voto (fonte: annuario ISTAT 2000)Tipo di campione: campione casuale rappresentativo dell’universo di riferimento; campionamento per quote di genere, età, area geografica, dimensione del comune di residenzaEstensione territoriale: nazionale Numero persone contattate:- totale contatti effettuati: 5.812- interviste complete: 1.000 (17,2 %)-rifiuti/sostituzioni: 3.052 (52,5 %)
Date di realizzazione sondaggio: dal 1 al 15 Ottobre 2002Testo integrale delle domande rivolte agli intervistati: Il testo delle domande è riportato in ciascuno dei grafici che descrivono i risultati. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio è presente sul sito: www.agcom.it