Disturbi da comportamento
dirompente e Parent Training
Dott.ssa Daniela SimonettiPsicologa – Psicoterapeuta
AIDAI MARCHE
Facendo riferimento al DSM-IV, all’interno dei DISTURBI DEL COMPORTAMENTO
rientrano le seguenti categorie:
Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (DDAI o ADHD)
Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP)
Disturbo della Condotta (DC)
QUADRO CLINICODecorso del Disturbo – Deficit psicosociale
Sintomi nucleari Inattenzione Iperattività Impulsività
Sintomi nucleari Inattenzione Iperattività Impulsività
Comorbidità psichiatriche Disturbi dirompenti del
comportamento (disturbo della condotta e disturbo oppositivo-provocatorio)
Disturbi di ansia e di umore
Comorbidità psichiatriche Disturbi dirompenti del
comportamento (disturbo della condotta e disturbo oppositivo-provocatorio)
Disturbi di ansia e di umore
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Caratteristiche del bambino con iperattività e impulsività
Difficoltà ad attendere
il proprio turno
Difficoltà a giocare
in modo tranquillo
E’ in continuo movimento
e agisce come se avesse
“l’argento vivo” addosso
Parla troppo, interrompe
gli altri o è invadente nei loro confronti
Spara le risposte
Lascia il proprio posto a sedere
in classe o in altre situazioni in
cui ci si aspetta che resti
Caratteristiche del bambino disattento
E’ sbadato e si distrae facilmente,
perde gli oggetti
Non porta a termine le attività
È riluttante ad impegnarsi nei compiti che
richiedono uno sforzo mentale protratto
Ha difficoltà ad organizzarsi,
a seguire le istruzioni,
a mantenere l’attenzione nei
compiti scolastici e in altre attività
Sembra non
ascoltare
quando
gli si parla
direttamente
Caratteristiche del bambino con Disturbo oppositivo
provocatorio
Dispettoso e vendicativo
Arrabbiato e rancorosoSuscettibile o
irritato dagli altri
Accusa gli altri
per i propri errori
e comportamenti
Sfida attentamente o
rifiuta le richieste e
le regole degli adulti
Litiga con gli adulti
Offende
Caratteristiche del bambino con disturbo della condotta
Fa il prepotente e minaccia e intimorisce
gli altri
Marina la scuola
Da inizio a colluttazioni fisiche
Appicca il fuocoMente per
ottenere vantaggiCrudele con le persone
e con gli animali
Ruba e distrugge
proprietà altrui
Ha usato un’arma
che può causare
danni fisici
Trascorre fuori casa la notte, fugge di
casa
Eziologia multifattoriale
È importante avere una chiave di lettura a queste problematiche che consideri l’intreccio e il bilancio di
Fattori di rischio &
Fattori di protezione
Fattori di rischio
ATTACCAMENTO INSICURO
AVVERSITA’FAMILIARI
PARENTINGINEFFICACE
CARATTERISTICHE ATIPICHE
DEL BAMBINO
FATTORI NEUROBIOLOGICI
Compromissione delle FUNZIONI ESECUTIVE (inibizione o differimento della risposta, rappresentazione mentale, programmazione motoria).
Sottoattivazione delle aree frontali del cervello che, non lavorando “a pieno regime”, non sono in grado di porre adeguati freni inibitori al comportamento.
FATTORI PSICOLOGICI
ATTACCAMENTO: necessità biologica di protezione e accudimento da parte del neonato
Che si evolve nella costruzione di un fenomeno interazionale con la figura di riferimento.
All’interno dei legami primari di attaccamento ciascuno di noi impara a
riconoscere, dare un nome, esprimere e regolare gli stati emozionali e i
comportamenti.
MENTALIZZAZIONE
I bambini con attaccamento insicuro presentano problemi sociali con i coetanei, maggiore rabbia e minore autocontrollo.
Mentre
Bambini con attaccamento sicuro hanno maggiori competenze sociali, cognitive e di autoregolazione delle emozioni.
I bambini e gli adolescenti con frequenti comportamenti aggressivi, esposti a
situazioni ostili, tendono a mantenersi ipervigili nel monitorare l’ambiente
circostante, senza attivare strategie per esaminare l’ambiente e senza fare
inferenze sul comportamento degli altri.
La maggior parte dei bambini con disturbi del comportamento hanno un caregiver che esprime maggiormente emozioni negative durante l’interazione (madri depresse o stressate) e/o provengono da famiglie che adottano una certa rigidità educazionale e hanno una bassa sensibilità a rispondere e comprendere i segnali del bambino.
Un ambiente disorganizzato sul piano educativo e fisico non facilita lo strutturarsi di un ordine mentale.
Un ambiente fisicamente rigido (stare fermi, composti, rimproveri per lo scarso autocontrollo) espone il ragazzo a fallimenti e frustrazioni.
Uno stile educativo basato sulla richiesta di spiegazioni riguardo ad un comportamento inadeguato non trova esito in un ragazzo poco elaborativo.
FATTORI AMBIENTALI ED EDUCATIVI:
ALCUNE CARATTERISTICHE DI QUESTE FAMIGLIE:
Elevata conflittualità tra i membriRicorso sistematico alle punizioni per gestire il comportamento del figlioDifficoltà di comunicazioneScarso autocontrollo dell’impulsività e della rabbiaContesto caotico con regole poco chiare e/o stabiliDifficoltà a stabilire e far rispettare delle regoleScarso monitoraggio di come si comporta il bambinoScarso interesse nei confronti del figlioProblemi personali che impediscono di agire efficacemente da genitori
INTERVENTIINTERVENTI
Sul pazienteSul paziente
Sui genitoriSui genitori
Sulla scuolaSulla scuola
Terapia cognitivo-comportamentaleTerapia cognitivo-comportamentale
PsicofarmacoterapiaPsicofarmacoterapia
PsicoeducazionePsicoeducazione
PsicoeducazionePsicoeducazione
Interventi comportamentaliInterventi comportamentali
Parent trainingParent training
PsicoeducazionePsicoeducazione
PARENT TRAINING
Prevede la presentazione e la discussione di comportamenti e modi di pensare
positivi orientati alla comprensione delle difficoltà del bambino e la possibilità di
acquisire tecniche per guidare il bambino a rinforzare i comportamenti sociali positivi o diminuire/eliminare quelli
inappropriati.
L’ottica cognitivo-costruttivista parte dal presupposto che la
modalità di intervento sul bambino debba essere costruita insieme al genitore partendo dal confronto di
esperienze e di significati personali.
OTTICA COGNITIVO- EVOLUTIVA
COMPRENSIONECONOSCENZA
DECENTRAMENTO
AUTORIFLESSIVITA’
SCELTE STRATEGICHE
LA SCUOLA
• Può rappresentare un ambito di grande criticità e conflitto, ma anche un contesto di grande generatività e sviluppo di abiltà di regolazione emotiva.
• Gli insegnanti possono essere coinvolti, direttaemente o indirettamente, in alcuni obiettivi educativi pianificati con i genitori (ex: contratto comportamentale)
OBIETTIVO PRIMARIO:
Aiutare non solo i genitori, ma anche gli insegnanti ad iniziare a fare delle
inferenze sullo stato mentale del bambino.
INCONTRO SCUOLA OPERATORI FAMIGLIA
• Insegnante: “…secondo me Luigi si comporta così perché è un paravento, vuole fare arrabbiare tutti e non gli importa della scuola…”
• L’insegnante di matematica che era intervenuta poco fino a quel momento, dice: “…devo confessarle che in quei momenti quando Luigi è così, non mi importa tanto del muro scorticato o della porta rotta, lo guardavo e mi veniva da pensare che … mi sembrava così angosciato! Angosciato e triste! Mi dicevo cosa penserà lì nella sua testolina? Io vorrei capire come sta, come potremo fare?”.
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