Classe 1°A, Scuola Secondaria di I grado “Pino Da Zara” - AS 2013-2014
DIAMO RESPIRO ALL’ARIA!
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1. Le fasi del lavoro
INQUINAMENTO DELL’ARIA:
LETTURA E SCHEMATIZZAZIONE
(Potenziamento di Matematica, 4 ore)
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1. Le fasi del lavoro
IDEAZIONE DELLE
SCENEGGIATURE
(Potenziamento di Italiano, 4 ore)
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1. Le fasi del lavoro
LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO:
CONCETTI FONDAMENTALI
LEZIONI MATTUTINE
SUPPORTO PROF.SSA FERRUZZI (2 ORE)
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1. Le fasi del lavoro
COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA:
CONCETTI FONDAMENTALI
LEZIONI MATTUTINE
SUPPORTO PROF.SSA FERRUZZI (2 ORE)
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1. Le fasi del lavoro
SCELTA DELLE SCENEGGIATURE
TRAMITE VOTO
AIUTO DELLA PROF. FERRUZZI
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1. Le fasi del lavoro
RIPRESE CINEMATOGRAFICHE A SCUOLA
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1. Le fasi del lavoro
TEMPO TOTALE IMPIEGATO:
20 ORE
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2. L’inquinamento dell’aria
Le cause antropiche: - Uso delle automobili, veicoli e altri macchinari; - Riscaldamento domestico -Processi industriali (cementifici, fonderie) Alcune cause naturali: -Incendi boschivi -Emissioni vulcaniche
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2. L’inquinamento dell’aria PM10:
• Le polveri sottili, o PM 10, sono uno dei principali inquinanti dell’aria
•Il PM 10 è costituito da particelle di varie dimensioni e natura chimica sospese nell’aria (aerosol) • Queste particelle presenti nell'atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere e fuliggine per quelle solide, caligine e nebbia per quelle liquide.
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2. L’inquinamento dell’aria PM2.5:
•Frazione più sottile delle polveri, indicate come particelle "fini“; • Sono maggiormente rischiose perché, a causa delle piccolissime dimensioni, possono penetrare fino al tratto più profondo dell’apparato respiratorio (alveoli)
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2. L’inquinamento dell’aria Effetti sulla salute umana:
• Irritazioni dell’apparato respiratorio; • Danni alle cellule; • Neoplasie;
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4. Il linguaggio cinematografico
Il film:
È una successione di inquadrature,
composte da immagini e suoni, che, nel loro insieme, hanno come
scopo quello di raccontare una storia oppure mostrare la
realtà.
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4. Il linguaggio cinematografico
L’inquadratura:
• È l’unità di base del linguaggio cinematografico; • È una rappresentazione continua e non interrotta di uno spazio per un certo tempo limitata dai quattro bordi dello schermo.
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4. Il linguaggio cinematografico
Il montaggio:
Le inquadrature diventano un film soltanto se vengono organizzate e ordinate con logica;
L'obiettivo del montaggio è quello di rendere chiari e comprensibili la narrazione e il senso del film.
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4. Il linguaggio cinematografico
La scala dei campi e dei piani: Le inquadrature di un film si differenziano in base a cosa
mostrano allo spettatore.
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4. Il linguaggio cinematografico
Campo lungo e lunghissimo: Abbracciano una
porzione di spazio molto ampio;
Hanno una funzione prevalentemente descrittiva.
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4. Il linguaggio cinematografico
Campo totale:
Abbraccia un intero ambiente e tutti i suoi personaggi;
Usato nelle scene ambientate in interni.
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4. Il linguaggio cinematografico
Figura intera e piano
americano: Mettono in evidenza il
personaggio rispetto all'ambiente circostante;
Usato per far concentrare lo spettatore sul personaggio inquadrato.
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4. Il linguaggio cinematografico
Primo e primissimo piano: Inquadratura del volto
del personaggio (dalle spalle o soltanto il volto)
Usato per mettere in evidenza i sentimenti e le emozioni del personaggio.
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4. Il linguaggio cinematografico Angolo di ripresa: • Ripresa frontale: la mdp si trova all'altezza
della persona o dell'oggetto inquadrato; • Ripresa dal basso: la mdp si trova più in
basso rispetto alla persona o all'oggetto inquadrato
• Ripresa dall'alto: la mdp si trova più in alto rispetto alla persona o all'oggetto inquadrato.
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4. Il linguaggio cinematografico
Il punto di vista: • Inquadratura oggettiva: inquadra un
personaggio che sta osservando qualcosa; Inquadratura soggettiva: la macchina da
presa inquadra quello che vede il personaggio.
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4. Il linguaggio cinematografico
I movimenti della mdp:
• Panoramica: la macchina da presa viene fatta ruotare sul proprio asse.
• Carrellata: la macchina da presa si sposta grazie ad un veicolo; la sua funzione è quella di esplorare lo spazio.
• Macchina a mano: la macchina viene tenuta in mano dall'operatore
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5. La pubblicità ● É una forma di comunicazione che si realizza su:
quotidiani, periodici, manifesti, radio, televisione e altri mass media;
● Deriva dal latino “publicus”;
● Ha funzioni: informative, esortative e persuasive;
● Ha lo scopo indurre all'acquisto;
● Ci sono due tipi di pubblicità: la pubblicità commerciale e la pubblicità sociale.
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5. La pubblicità IL TARGET
● Deriva dalla parola inglese “bersaglio”;
● È la fascia dei potenziali spettatori cui il messaggio è indirizzato.
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5. La pubblicità IL FORMAT:
● Rappresenta il tipo di spot realizzato, che può essere:
- a dimostrazione;
- a effetto sorpresa;
- umoristico;
- rappresenta uno stile di vita.
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5. La pubblicità
● È nata per realizzare campagne di pubblico interesse, ad esempio:
- prevenzione delle malattie, tutela dell'ambiente, promozione di comportamenti corretti.
● Organizzata da imprese no profit, ad esempio:
- organizzazioni umanitarie, ministeri, enti locali, istituti di ricerca, ospedali.
LA PUBBLICITÀ SOCIALE
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5. La pubblicità
● Detto anche: “telecomunicazione”;
● Sono pubblicità messe in onda attraverso la televisione;
● Sono fatti da immagini in movimento, suoni e registri verbali;
● Utilizza diversi codici, a seconda del target:
- linguaggio informale target di massa;
- linguaggio ricco di termini tecnici target specializzato;
- linguaggio ricercato target acculturato;
LO SPOT TELEVISIVO
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5. La pubblicità
● È importante saper la fascia oraria e il programma in cui inserire lo spot;
● Tra i vari elementi che abbiamo utilizzato nello spot, ci sono:
- le immagini fisse, immagine ferma per alcuni secondi;
- il parlato, sottolinea il messaggio visivo;
- il registro sonoro, spesso fatto di musica.
LO SPOT TELEVISIVO
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5. La pubblicità
● È una frase conclusiva, che riassume il messaggio pubblicitario;
● Lo scopo è quello di imprimere il messaggio al target selezionato, usando:
- termini semplici e facilmente memorizzabili.
LO SLOGAN
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5. La pubblicità
● Presenza di:
- target: persone comuni di ogni età;
- linguaggio: informale target di massa;
- le immagini fisse, il parlato e il registro sonoro.
CARATTERISTICHE RICORRENTI NELLO SPOT
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5. La pubblicità
http://www.youtube.com/watch?v=Xi4yhcTYXWA Pubblicità commerciale; Prodotto/servizio pubblicizzato: premio ad ogni ricarica; Target: qualunque persona con un telefono; Codici utilizzati: linguaggio informale, con la presenza di alcuni termini tecnici; Fascia oraria in cui potrebbe essere inserito: in occasione dei pasti; Slogan: “nessuno è importante come un cliente vodafone”; Questa pubblicità è efficace perché: ci induce ad attivare il servizio, dando importanza a ognuno di noi
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6. La sceneggiatura
La sceneggiatura è un testo elaborato di un film o di un programma televisivo con le annotazioni necessarie al lavoro di produzione, in cui vengono descritti con gli ambienti, i personaggi, gli eventi e i dialoghi.
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6. La sceneggiatura
La sceneggiatura è preceduta dalla stesura del soggetto, cioè l’idea iniziale, anche scritta in poche righe, del lavoro da realizzare.
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6. La sceneggiatura Il lavoro sulla sceneggiatura si è svolto in due fasi: • a piccoli gruppi: ogni gruppo ha elaborato un soggetto; • collettivamente: i soggetti sono stati scelti e due sono stati fusi assieme.
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6. La sceneggiatura Alla fine sono stati elaborati: • il logo; • lo slogan; • il titolo dello spot.
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7. Lo storyboard • è un termine inglese che significa
“tavola (board) della storia (story)”; • è una rappresentazione grafica delle
inquadrature di un film o di uno spot pubblicitario: è quindi una serie di disegni che illustrano ciò che verrà poi girato sul set.
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7. Lo storyboard Solitamente nello storyboard sono indicati: • movimenti della macchina da prese
attraverso l’indicazione con frecce; • movimenti di personaggi o di oggetti; • una descrizione della scena e/o i
dialoghi più importanti.
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7. Lo storyboard Nello spot pubblicitario lo storyboard può essere utilizzato per due motivi: • Avendo a disposizione un tempo molto limitato per il messaggio pubblicitario, la sequenza delle immagini dovrà essere il più possibile calcolata e calibrata; •Il cliente dell’agenzia pubblicitaria il suo spot tra un numero di possibilità che vengono presentate e illustrate attraverso lo storyboard, che assume la funzione di catalogo.
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7. Lo storyboard Esempio di differenze tra lo storyboard e lo spot definitivo:
STORYBOARD SPOT
Presenza di didascalie in alcune scene Assenza di didascalie
Presenza di scene di ragazzi che giocano Presenza di ragazzi che parlano, leggono e giocano
Presenza di ragazzi che giocano a pallavolo nella scena 1
Assenza di ragazzi che giocano a pallavolo nella scena 1
Assenza di persone che non dicono un pezzo di una frase
Presenza di persone che a turno dicono un pezzo di una frase
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Lo storyboard Nello spot pubblicitario lo storyboard può essere utilizzato per due motivi: • Avendo a disposizione un tempo molto limitato per il messaggio pubblicitario, la sequenza delle immagini dovrà essere il più possibile calcolata e calibrata; •Il cliente dell’agenzia pubblicitaria il suo spot tra un numero di possibilità che vengono presentate e illustrate attraverso lo storyboard, che assume la funzione di catalogo.
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Lo storyboard Nello spot pubblicitario lo storyboard può essere utilizzato per due motivi: • Avendo a disposizione un tempo molto limitato per il messaggio pubblicitario, la sequenza delle immagini dovrà essere il più possibile calcolata e calibrata; •Il cliente dell’agenzia pubblicitaria il suo spot tra un numero di possibilità che vengono presentate e illustrate attraverso lo storyboard, che assume la funzione di catalogo.
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Lo storyboard Nello spot pubblicitario lo storyboard può essere utilizzato per due motivi: • Avendo a disposizione un tempo molto limitato per il messaggio pubblicitario, la sequenza delle immagini dovrà essere il più possibile calcolata e calibrata; •Il cliente dell’agenzia pubblicitaria il suo spot tra un numero di possibilità che vengono presentate e illustrate attraverso lo storyboard, che assume la funzione di catalogo.
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8. L’operatore di ripresa All'operatore di ripresa spetta la responsabilità di inquadrare ed eseguire le riprese in modo da
indirizzare l'attenzione del pubblico nella direzione voluta.
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8. L’operatore di ripresa
L'operatore di ripresa è la persona che agisce fisicamente sulla cinepresa allo scopo di riprendere e trasmettere o
registrare le scene richieste.
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8. L’operatore di ripresa Ha la responsabilità di:
Realizzare dell'inquadratura verificando che non compaiano elementi estranei;
Controllare della continuità artistica e tecnica del materiale ripreso;
Controllare i particolari di recitazione; Collaborare con gli altri reparti alla continuità
cinematografica.
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9. L’addetto al ciak ● Prima di girare le scene bisogna dire
“ciak”;
● Ciak è un termine onomatopeico che
definisce un delle attrezzature più
caratteristiche del cinema.
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9. L’addetto al ciak
L'asticella, detta clachette, viene battuta da
un macchinista, (detto anche “ciacchista”):
il macchinista deve posizionare, bene in vista
davanti alla videocamera, il ciak dicendo il
numero della scena, il numero dell’inquadratura
ed il numero della ripresa.
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9. L’addetto al ciak • Le informazioni del ciak servono al
montatore per capire di che scena si tratta;
• In passato per poter cancellare facilmente le informazioni, venivano utilizzate lavagnette in ardesia e gessetti;
• Oggi si utilizzano pennarelli cancellabili oppure ciak elettronici.
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10. L’attore • Il lavoro principale dell'attore è recitare la
propria parte, che dev’essere recitata con l'intonazione giusta, chiara e alta;
• Gli attori erano divisi in tre gruppi: alcuni dovevano soltanto muoversi, mentre altri dovevano anche recitare delle frasi presenti nella sceneggiatura
• Ogni scena veniva ripetuta finché non risultava giusta.
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10. L’attore Le differenze tra l’attore cinematografico e
l’attore teatrale:
• L’attore teatrale dev’essere più espressivo; • L’attore cinematografico può rifare le scene
sbagliate; • L’attore teatrale deve saper anche
improvvisare.
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11. Il segretario di edizione
• Trasporto di oggetti sul set; • Preoccuparsi che sulla scena sia tutto in ordine prima del
ciak; • Prendere il materiale necessario a tutte le scene; • Mantenere i collegamenti tra set e produzione; • Compilare il foglio di ripresa dove sono contenute tutte le
variazioni e il lavoro svolto durante la lavorazione dello spot.
Ha il compito generale di attivarsi per soddisfare ogni necessità sul set. Fra i suoi compiti ci sono:
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11. Il segretario di edizione
• Segnare le varie volte che si ripeteva ciascuna scena e poi
segnare il numero della ripresa corretta; • Tenere conto di tutte le variazioni fatte durante la
lavorazione dello spot; • Trascrivere il vestiario di tutti gli attori per le riprese
successive.
Nel lavoro sullo spot il segretario di edizione/produzione si è occupato dei seguenti compiti:
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12. Il fotografo di scena Noi fotografi di scena dobbiamo scattare foto al contesto e agli attori durante le pause tra una ripresa e l'altra (quello che è comunemente chiamato BACK-STAGE o DIETRO LE QUINTE).
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12. Il fotografo di scena Le foto scattate possono avere diverse funzioni:
• Illustrare i titoli di coda (come nel nostro caso);
• Allestire mostre; • Realizzare manifesti; • Realizzare libri.