Corso di Sociologia della comunicazione
Prof. Giovanni Ciofalo
a.a. 2016-2017
Concezioni generali di Comunicazione
Il significato odierno
Oggi spesso si parla di
Società della Comunicazione
E altrettanto spesso si dice che
tutto è Comunicazione
In realtà, consultando i differenti dizionari della lingua italiana nel corso del tempo, ci si rende
conto del crescente spazio che indubbiamente la comunicazione ha assunto
Il significato odierno
In questo ipotetico percorso, il valore semantico del termine comunicazione si è così ampliato da rendere possibile l’uso di numerosissimi sinonimi
Comunicazione
condivisione, scambio,
trasferimento, trasmissione,
dialogo, pubblicità,
marketing, informazione,
contatto, relazione,
Il significato odierno
Non è possibile attribuire un significato univoco al termine comunicazione
È, tuttavia, legittimo operare una distinzione
categoriale tra:
1. Concezioni generali
2. Definizioni
Concezione
Concezione s.f. 1. Elaborazione concettuale
compiuta da una persona relativamente a
tutti gli aspetti di un problema teorico o
pratico: una c. politica piuttosto ardita;
Dante affidò al suo poema la propria c. del
mondo; talvolta sin. di concetto: ha del
lavoro una c. assai discutibile. 2. La facoltà
di accogliere o esprimere…
G. Devoto, C.G. Oli Nuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Concezioni generali di Comunicazione
1. Bisogno umano elementare
2. Fatto sociale
3. Tecnè
4. Attività cognitivo-ermeneutica
Concezioni generali
1. Bisogno
umano
elementare
Concezioni generali: bisogno umano elementare
Ad un livello estremamente
generale, si potrebbe
definire la comunicazione
come:
il collante dei
sentimenti che tengono
insieme le persone le
une alle altre dando
stabilità al tessuto
sociale
Bisogno psicosociale
(biologico e antropologico:
l’uomo è un animale sociale)
Concezioni generali: bisogno umano elementare
Bisogno di solidarietà (scambio)
La comunicazione assolve al bisogno di socialità (necessità di relazione)
L’individuo […] non nasce membro della società. Egli nasce con una predisposizione alla socialità, e diventa un membro della società.
… non solo viviamo nello stesso mondo, ma partecipiamo uno all’esistenza dell’altro.
P. Berger, T. Luckmann, La realtà come costruzione sociale, pp.180,181
Concezioni generali: bisogno umano elementare
Non solo il linguaggio
verbale ma la cultura
tutta, i riti, le
istituzioni, i rapporti
sociali, il costume,
altro non sono che
forme simboliche in cui
l’uomo racchiude la sua
esperienza per renderla
interscambiabile
L’uomo, animale simbolico
Concezioni generali
2. Fatto
sociale
Concezioni generali: fatto sociale
Ad un livello estremamente generale, si potrebbe definire la comunicazione come:
l’ambiente in cui siamo immersi sin dalla
nascita
Se prendiamo in considerazione il rapporto
società individuo, la comunicazione rappresenta una rete di relazioni dentro cui si sviluppa la nostra esistenza
In questo senso la comunicazione acquisisce il significato di socializzazione
Concezioni generali: fatto sociale
Concezioni generali: fatto sociale
Socializzazione: processo
di interiorizzazione di
norme, valori,
atteggiamenti condivisi dal
gruppo
Socializzazione come
“scambio sociale”
M. Morcellini, Passaggio al futuro, Franco Angeli, Milano, 1994
Se prendiamo in considerazione il rapporto individuo società, la comunicazione permette di imparare ad utilizzare un insieme di strumenti per fini strategici
In questo senso la comunicazione acquisisce il significato di azione sociale strategica
Concezioni generali: fatto sociale
“Davanti all’uomo la donna recita sempre; essa mente fingendo di accettarsi come l’altro inessenziale, mente presentandogli
attraverso mimiche, vestiti, parole concertate un personaggio immaginario; questa commedia esige una costante tensione, vicino al marito, all’amante, ogni donna pensa più o meno “non sono me
stessa” , il mondo maschile è duro, ha degli spigoli taglienti, in esso le voci sono troppo sonore, le luci troppo crude, i contenuti violenti. Vicino ad altre donne la donna è dietro le scene, prepara
le armi, non combatte, pensa a un vestito, inventa un trucco, prepara i suoi stratagemmi: si aggira in pantofole e accappatoio
dietro le quinte prima di entrare in scena.”
Azione sociale strategica
E. Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, p. 133, 134
Concezioni generali: fatto sociale
Azione comunicativa
Ogni azione comunicativa intenzionale è un’azione coinvolgente e situata
Contesto: lo spazio concreto in cui si svolge un dato evento comunicativo
Situazione: risultante di una serie di elementi e significati di carattere sociale, relazionale e psicologico che agiscono sull’evento comunicativo
Azione comunicativa
Ogni azione comunicativa intenzionale è un’azione che si svolge sotto forma di processo
Importante è il concetto di feedback: effetto retroattivo del messaggio
Gli scambi comunicativi tra esseri umani, attraverso un continuo “farsi relazionale”, costruiscono e contrattano definizioni dei vari sé individuali come pure situazioni, eventi e aspetti della realtà
Concezioni generali
3. Tecnè
Ad un livello estremamente generale, si potrebbe definire la comunicazione come:
una tecnica, un’arma, uno
strumento, un mezzo
tramite cui è possibile
ottenere effetti e
raggiungere obiettivi
Concezioni generali: tecnè
“L’artifizio, come l’arte, appartiene al mondo dell’immaginario. Non
soltanto guaina, reggipetto, tinture, trucco trasformano corpo e viso;
ma la donna meno sofisticata, dal momento in cui è “abbigliata” non si
offre più alla percezione: è come il quadro la statua, come l’attore sulla
scena, un mezzo attraverso il quale è proposto un oggetto assente che
è il suo personaggio, ma che essa non è. E’ questa confusione con un
oggetto irreale, necessario, perfetto come un eroe di romanzo, come
una pittura o un busto , che la appaga; si sforza di alienarsi in lui e di
apparire anche a se stessa, pietrificata, giustificata”.
Concezioni generali: tecnè
E. Goffman, La vita quotidiana come rappresentazione, p.69
Concezioni generali: tecnè
Comunicazione come tecnologia
Sviluppi storici e macrosociali
Concezioni generali
4. Attività
cognitivo -
ermeneutica
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
Ad un livello estremamente generale, si potrebbe definire
la comunicazione come:
uno scambio tra un numero crescente di persone
attraverso l’uso di simboli linguistici ed
extralinguistici
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
Attraverso un costante scambio simbolico, l’individuo avvia
la costruzione del sé
=
personalità individuale
Infatti, attraverso il costante confronto/scambio con l’altro il nostro io acquisisce e reinveste le proprie esperienze
io l’altro
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
Attraverso un costante scambio simbolico, l’individuo avvia la costruzione della relazione sociale
il nostro essere al mondo
la nostra personalità
sociale
Vivere all’interno di una società complessa comporta implicitamente un costante meccanismo di interiorizzazione/esteriorizzazione di ruoli e status.
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
Attraverso la comunicazione, sempre intesa come processo di costante scambio simbolico, l’individuo è anche in grado di avviare la costruzione del mondo o tramite l’esperienza diretta …
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
…o tramite
l’esperienza
mediata
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
Costruzione del sé
Costruzione della
relazione sociale
Costruzione della realtà
Concezioni generali: attività cognitivo-ermeneutica
Le tre grandi epoche
Comunicazione non verbale
Insieme eterogeneo di processi comunicativi, che vanno
dalle qualità paralinguistiche della voce, alla mimica facciale, ai gesti,
allo sguardo, alla prossemica, fino all’abbigliamento
Alla comunicazione non verbale è affidata soprattutto la
funzione relazionale della comunicazione.
La comunicazione non verbale possiede un basso livello di
convenzionalizzazione ed è, invece, destinata a forme di apprendimento latente o implicito, che avvengono
attraverso il flusso delle interazioni quotidiane
Comunicazione e linguaggio
Con il linguaggio l’essere umano entra in un’altra sfera
cognitiva e le sue capacità comunicative si moltiplicano:
può raccontare storie, formulare domande, conversare,
creare universi immaginari.
E’ il primo atto di
distanziazione
da una
comunicazione
diretta e
immediata.
Il linguaggio
Il linguaggio è un “dispositivo” che attraverso
sistemi espressivi diversi consente di significare e
di comunicare. In quanto strumento di mediazione
simbolica costituisce anche la prima forma di
socializzazione.
Più precisamente, il linguaggio è un insieme di
segni deliberatamente organizzati in un’unità
discorsiva: è circolazione codificata di
informazione
Il linguaggio
Il linguaggio viene analizzato all’interno di quattro sfere tradizionali:
Fonetica: studio dei suoni, del materiale grezzo
Sintassi : studio dei principi che ordinano le forme
linguistiche in sequenze accettabili Semantica: studio del significato
Pragmatica: studio del modo in cui il linguaggio viene usato dai parlanti
Con la scrittura, il legame tra segni e cose, parole e persone, senso e sensi è differito. Viene meno la necessità di rendere narrativi i discorsi e si diffonde l’argomentare logico:
La scrittura
- possibile rappresentazione di
nozioni non presenti
nell’orizzonte del visibile;
- passaggio da uno spazio sonoro
ad uno spazio visivo.
Nasce un nuovo strumento di memorizzazione, organizzazione e recupero delle conoscenze che modifica il
modo di pensare se stessi e il mondo.
La scrittura
Discorsi non più ridondanti e
ritmici: la poesia diventa
fenomeno estetico
La cultura alfabetica
L’occhio prende
lentamente il sopravvento
sull’orecchio.
L’occhio consente una maggiore
selezione: si può, quasi sempre,
scegliere se guardare o no una
cosa.
Questo permette maggior
distanziamento e maggiore
astrazione.
La cultura alfabetica
Se, nella cultura orale,
l’orecchio aveva
“anestetizzato” l’occhio -
aveva cioè esercitato
nei suoi confronti una
vera e propria
“tirannia” - nella cultura
chirografica questa
supremazia si attenua.
C. Ravaioli, Matite per un anno
La cultura alfabetica
Quando la funzione di tramandare la memoria fu assunta
dalla scrittura, la parola assunse un nuovo ruolo: quello della
comunicazione informale ed espressiva.
La scrittura consente una mentalizzazione della coscienza e
coincide con l’affermarsi delle grandi narrazioni .
(Cartesio)
Costruzione del sè
Non esistono significati soggettivi interni che, in un secondo momento, si esprimono in atti esterni, come azioni o parole, ma i significati e gli atti individuali si possono comprendere soltanto nel più ampio contesto delle relazioni sociali.
Costruzione del sé
Conoscere vuol dire:
attribuire senso e significati
a oggetti/fatti/fenomeni,
grazie
alla capacità di richiamare
conoscenze, aspettative,
ipotesi, inferenze.
Conoscenza e Comunicazione
Costruzione della relazione sociale
Conoscere non significa registrare meccanicamente le informazioni che ci provengono dall’esterno, ma vuol dire riorganizzarle, rielaborarle,
rappresentarle e interpretarle.
Conoscere vuol dire dunque
partecipare alla costruzione dei significati inerenti la propria realtà sociale e culturale,
trasformando il reale in un universo simbolico rappresentato
Costruzione della relazione sociale
“Non è un caso che la parola
“persona”, nel suo significato
originale, volesse dire maschera.
Questo implica il riconoscimento del
fatto che ognuno, sempre e
dappertutto, più o meno
coscientemente, impersona una
parte …
E’ in questi ruoli che ci conosciamo
gli uni gli altri; è in questi ruoli che
conosciamo noi stessi.“
A partire dalla
costruzione del sé e
della relazione sociale,
il soggetto giunge
all’elaborazione di
rappresentazioni
simboliche e sistemi
astratti (religione,
filosofia, arte, scienza)
e dunque, alla
costruzione della realtà.
Costruzione della realtà
Conoscenza e Comunicazione
Le nuove tecnologie modificano in modo sostanziale il rapporto tra spazio e tempo:
Lo spazio viene azzerato, permettendo una maggiore fluidità di comunicazione tra le diverse culture. Le nostre percezioni cambiano, poiché l'informazione non viene dall'esterno, ma siamo immersi in essa con tutti i nostri sensi
Positivismo
La conoscenza consiste nel rispecchiamento oggettivo del mondo senza tenere conto dei nostri modi di vedere la realtà, delle nostre percezioni sensibili, dei modelli teorici e dei
valori culturali condivisi in un sistema sociale.
Nichilismo
Non esistono strutture stabili della conoscenza ("nulla è e tutto diviene") e la realtà cui possiamo riferirci è l'evento, cioè il puro accadere di significati. Il nichilismo coincide con l'apertura di una crisi nella conoscenza del reale, una perdita dell'oggetto stesso della conoscenza e si accompagna all'infinita catena delle interpretazioni in cui non sono previste leggi o strutture Stabili.
Comunicazione & Negoziazione
Negli scambi comunicativi interpersonali vengono dunque
negoziati i significati che, a vari livelli, i soggetti colgono e
interpretano nella situazione e negli altri.
Un approccio è il modello drammaturgico (Erwin Goffman, 1969)
Necessità di gestire strategicamente la rappresentazione o
facciata che l’individuo vuole mostrare di sé nelle diverse
occasioni relazionali e comunicative.
Ervin Goffman (1922-1982)
Soggetto come pura maschera della messa in scena
sociale, le cui regole e caratteristiche strutturali
determinano le diverse parti recitate dal soggetto
stesso.
L’attore è diverso dal personaggio (interiorizzazione dei
valori di Parsons) ma l’attore ha la capacità di
apprendere i ruoli che sono necessari al buon
funzionamento della società stessa.
Il sé “non ha origine nella persona del soggetto, bensì nel complesso della scena della sua azione, essendo generato da quegli attributi degli eventi locali che li rendono interpretabili da parte dei testimoni”
L’individuo è un effetto drammatico creato dalla stessa scena rappresentata
Ervin Goffman (1922-1982)
la relativa continuità del sé non è la struttura interna bensì il contesto istituzionalizzato, in cui vengono definiti sia i personaggi individuali sia la sfera del
pubblico
Comunicazione “faccia a faccia”
La semplice presenza
fisica di un soggetto
all’interno di un
determinato contesto
rappresenta di fatto
un comportamento e
ha quindi un effetto
comunicativo.
Comunicazione “faccia a faccia”
In ogni situazione comunicativa “faccia a faccia” vengono emessi segnali analogici che si integrano in o sostituiscono quelli linguistici, all’interno di un flusso “multi-codice” e “multi canale”
E’ possibile, quindi, distinguere tra:
Piano del contenuto contenuti manifesti attraverso il canale
verbale e il codice simbolico
Piano della relazione significati relazionali, ovvero “istruzioni
per l’uso”, informazioni sulle informazioni
Apocalittici e integrati, (U. Eco, 1964)
Gli integrati, invece, con varie gradazioni, ritenevano che la televisione avrebbe aiutato la diffusione della cultura e avrebbe dato luogo a nuove
forme di sapere. Questa dialettica si è verificata più volte nella storia culturale, in coincidenza dell'introduzione di nuove tecnologie, a
cominciare dalla scrittura per finire con i computer.
Sono questi i termini utilizzati da Umberto Eco per descrivere il dibattito sul rapporto tra televisione e
cultura che si svolse negli anni '60.
Gli apocalittici erano ovviamente coloro che rifiutavano il nuovo medium e che paventavano
conseguenze funeste per la 'vera' cultura dalla sua diffusione.
APOCALITTICI
rifiutano i prodotti dell’industria del sapere
l'idea della cultura prodotta ed elaborata in modo che possa essere alla portata di
tutti rappresenta l'Apocalisse degli uomini di cultura ed è un evento legato a fattori
storici irrecuperabili
Apocalittici e integrati, (U. Eco, 1964)
INTEGRATI
sfruttano le opportunità offerte dalla cultura di massa
la cultura di massa mette i beni formativi alla portata di tutti ed
i mass media rendono più semplice la ricezione delle
informazioni
Apocalittici e integrati, (U. Eco, 1964)
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