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Grazie a tutti aver partecipato con il
cuore
a questa raccolta.
Elisa e Sara
3 Amarcord Souvenir di cucina
www.dolcizie.blogspot.it e www.ilfiordicappero.blogspot.it
I ricordi trasformano
gli eventi,
hanno il potere di
trasformare il passato
e stravolgere il presente,
soprattutto se
accompagnati dalle
emozioni.
Stephen Littleword, Aforismi
4 Amarcord Souvenir di cucina
www.dolcizie.blogspot.it e www.ilfiordicappero.blogspot.it
7 Cecina con patè di radicchio Siena, Toscana_www.trafornelliepennelli.blogspot.it
11 Patatas Bravas Madrid, Spagna _www.blueberrymuffinbakery.it
15 Pettole Peschici, Puglia _www.gwendyricettecollaudate.blogspot.it
19 Biscotti salati al Cajun New Orleans, USA _www.pasticciepasticcini-mimma.blogspot.it
23 Zuppa di Miso Dusseldolrf, Germania_ www.coccolatime.wordpress.com
27 Insalata di fregola con ricotta mustia e bottarga di tonno Sardegna
www.leleganzadelpolpo.blogspot.it
31 Zuppetta di vongole Salento, Puglia_ www.soulandkitchen.blogspot.it
35 Carbonara in verde Lago di Garda, Veneto _www.passatotralemani.wordpress.com
39 Clam chowder San Francisco, USA _www.solounvelodifarina.it
45 Fregola sarda con arselle Sardegna _www.saporiecolori-diraffyfy.blogspot.it
49 Ravioli in salsa di noci e pinoli Genova, Liguria
www.unsoffiodipolveredicannella.wordpress.com
53 Spaghetti cozze e vongole veraci dal mare _www.giuliamaria.it
57 Tomato soup worldwide _www.storiedamordere.blogspot.it
61 Waterzooi, zuppa di pollo con porri, prezzemolo e panna Gand, Belgio
www.coccolatime.wordpress.com
65 Culurgiones Ogliastra, Sardegna_www.ilfiordicapppero.blogspot.it
69 Estratto di pomodoro Noto, Sicilia_www.lacucinaleggeramanontroppo.com
73 Paella di miglio con seitan e verdure Spagna_www.thegreenfood.wordpress.com
77 Couscous con salsa di cipollotti freschi e polpettine
San Vito Lo Capo, Sicilia_www.ilsolleticonelcuore.com
81 Manzo ai porri e menta tra Corfù e Croazia_www.vatineesuvimol.blogspot.it
85 Insalata di Patate alla mediterranea Treviri, Germania
www.giocasorridimangia.wordpress.com
89 Fajitas di pollo Baja California Messico_www.ilfiordicappero.blogspot.it
5 Amarcord Souvenir di cucina
www.dolcizie.blogspot.it e www.ilfiordicappero.blogspot.it
93 Kartoffelsalat Baviera, Germania_www.storiedamordere.blogspot.it
97 Torta salata con patate, olive e pomodori Rodi, Grecia
www.cucinaverdedolcesalata.blogspot.it
101 Tagliata in verde Rovigo, Veneto_www.passatotralemani.wordpress.com
105 Kaiserschmarrn Dolomiti, Trentino Alto Adige_ www.coccoledidolcezza.blogspot.it
109 Mini clafoutis in crosta ai frutti di bosco con crema di miele di
tiglio e vino passito Parigi, Francia_ www.lacucinadellaportaccanto.blogspot.it
113 Cannelès di Bordeaux con salsa di mele Bordeaux, Francia
www.taccuinodicucina.it
117 Biscotti londinesi burro di arachidi e cioccolato Londra, UK
www.saporiecolori-diraffyfy.blogspot.it
121 Brioche barabapapa Lecce, Puglia_Sara
125 Le flan parisien Parigi, Francia_www.chiarapassion.com
129 Crunchy M&M's cookies Hawaii, USA_www.cook-alaska.blogspot.it
133 Halva al cocco Santorini, Grecia_www.dolciagogo.it
137 Cannoli Palermo, Sicilia_www.giusifasu.blogspot.it
141 English muffin Parco Nazionale Yellowstone, USA_ www.solounvelodifarina.it
145 La schiaccia briaca Isola d’Elba, Toscana_www.amichecucina.blogspot.it
149 Pönnukökur, Pancakes islandesi Islanda
www.cucinareeviaggiarechepassione.blogspot.it
153 Zabaione di vittoria Osnabrück, Germania_www.coccolatime.wordpress.com
157 Tiramisù Firenze, Toscana_ Silvia
161 Les petit pain au chocolat Parigi, Francia
www.unsoffiodipolveredicannella.wordpress.com
165 Cheese Cake Americano Chicago, USA_www.gliassaggiditonia.blogspot.it
169 Torta leggera Altopiano di Asiago, Veneto_www.dolcizie.blogspot.it
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7 Amarcord Souvenir di cucina
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Cecina con patè
di radicchio
Siena, Toscana
amarcord di Silvia
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Cecina
con patè di radicchio
Per la cecina:
200 gr di farina di ceci
600 ml d'acqua
1/2 bicchiere di olio evo
sale fino
rosmarino
sale grosso
Per la crema al radicchio:
100 gr di radicchio rosso lessato
50 gr di pinoli
40 gr di parmigiano
rosmarino
olio evo
sale q.b.
Iniziamo preparando la cecina.
In una ciotola versate la farina di ceci e piano piano
aggiungete 3/4 di acqua, con una frusta girate l'impasto
per evitare la formazione di grumi.
Versate la restante acqua, coprite la ciotola con un
coperchio e lasciate riposare per circa 4 ore. Di tanto in
tanto girate il composto e togliete la "schiumetta" che si
viene a creare.
Trascorse queste ore salate l'impasto, se volete potete
aggiungere anche del pepe macinato fresco, e versate
l'olio.
In una teglia, possibilmente di rame ed alta circa un
centrimetro, versate la cecina e mescolatela per bene con
un cucchiaio di legno in modo che l'olio si distribuisca per
bene su tutta la teglia.
Infornate a forno caldo a 200° per 35/40 minuti o,
comunque, finchè la superfice non si colorerà.
Versate sulla cecina il rosmarino ed il sale grosso.
Mentre la cecina sta cuocendo preparate il patè di
radicchio.
Prendete il radicchio che avrete già lessato (quello di
Treviso preferibilmente) e frullatelo con i pinoli e l'olio evo.
Aggiungete il formaggio grattugiato, qualche aghetto di
rosmarino ed aggiustate di sale.
Quando la cecina sarà pronta fatela freddare e servitela
con il patè al radicchio.
Buon appetito!!!
«Amo viaggiare perché oltre a conoscere luoghi nuovi si conoscono
soprattutto cibi, sapori e profumi nuovi. Ed é quello che é successo un
paio d'anni fa a Siena.
E Siena é proprio così con i suoi vicoli tortuosi pieni di botteghe da
dove fuoriescono profumi di pelli e di bosco.
Un week-end veloce, un po' uggioso ma tutto e solo per noi.
E mentre cammini per i vicoli e le piazze trovi i banchi dei mercati
rionali che vendono i loro formaggi, vini, salumi e la cecina...
Una bontà!!!»
Silvia_ www.trafornelliepennelli.blogspot.it
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11 Amarcord Souvenir di cucina
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Patatas Bravas
Madrid, Spagna
amarcord di Francesca
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Patatas Bravas
1 kg patate
200 g polpa di pomodoro
1 cucchiaino zucchero
1 cipolla
1 spicchi0 d'aglio
1 peperoncino oppure 1/2
cucchiaino peperoncino in polvere
piccante
1 cucchiaio paprika (per me dolce)
1 cucchiaio farina
1 cucchiaio circa aceto
olio
Sale
(per 8 persone)
Pelate, tagliate a dadi o spicchi e lavate le patate ed infine
asciugatele bene con della carta assorbente.
Fate riscaldare un po’ di olio in una pentola e fate dorare
le patate (se preferite potete friggerle in abbondante olio
di oliva), che devono essere croccanti all'esterno e
morbide all'interno.
Poi toglietele dal fuoco e conservatele al caldo.
Nel frattempo preparate la salsa facendo appassire in un
tegame con un cucchiaio d'olio la cipolla, l'aglio e il
peperoncino.
Poi aggiungere un cucchiaio di farina e la paprika e
continuare a mescolare per evitare che bruci.
Aggiungete la salsa di pomodoro, salate e fate cuocere
per circa un quarto d'ora.
Una volta portata la salsa a cottura, aggiungete lo
zucchero e l'aceto e mescolate bene.
Fate raffreddare la salsa e poi frullatela.
Se dovesse essere troppo compatta aggiungete un po’
d'acqua ma il risultato deve essere una salsa fluida e non
troppo liquida.
Impiattate le patate e versateci sopra la salsa, o mettetela
di fianco in una ciotolina.
Enjoy your Patatas Bravas!!
«Una volta tornata a casa non ho potuto resistere e ho voluto subito
provare a realizzare alcuni tra i piatti che mi sono piaciuti di più. E tra
questi non potevano mancare le Patatas Bravas, un piatto tipicamente
spagnolo di patate tagliate a dadi o a spicchi e fritte fino a farle
diventare dorate, accompagnate da una deliziosa salsa piccante.»
Francesca _www.blueberrymuffinbakery.it
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15 Amarcord Souvenir di cucina
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Pettole
Peschici, Puglia
amarcord di Gwendy
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Pettole
250 g di farina 00
6 g di lievito fresco
acqua tiepida circa 200 ml
sale grosso (mezzo cucchiaio)
Olio di semi di arachidi
(per 3 persone)
In una terrina mettete la farina setacciata, formate al
centro una fontana e aggiungete parte dell'acqua nella
quale farete sciogliere il lievito, mano a mano che
impastate aggiungete la restante acqua nella quale avrete
fatto sciogliere il lievito.
Impastate energicamente con le mani cercando di
ottenere un impasto elastico ma morbidissimo (lavorate
per una decina di minuti).
Coprite con la pellicola e avvolgetelo in un telo in un luogo
caldo.
Fate lievitare sino al raddoppio (io un paio di ore).
Una volta lievitato l'impasto, preparate una terrina con
dell'acqua nella quale vi bagnerete le mani (per
agevolare l'operazioni di staccare pezzi d'impasto senza
che vi si attacchi alle mani) mano a mano che prenderete
un pezzetto d'impasto grande quanto una noce.
Friggeteli in abbondante olio girandole con una
schiumarola o con l'aiuto di 2 cucchiai.
Le pettole si gonfieranno e potrete toglierle dalla padella
una volta che saranno leggermente dorate da ambo i lati.
Mettetele a scolare su carta per fritti e serviteli subito .
Io adoro mangiarli con gli affettati.
«Peschici, un paesino arroccato con casette bianche che mi ricordano
molto la Grecia.
A metà mattinata dalla piccola cucina del ristorantino del lido si
cominciava a sentire i primi profumi dei vari sughetti che avrebbero
condito la pasta, per esempio i troccoli tipicamente pugliesi.
Ma il profumo che mi faceva drizzare le "antenne« era proprio quello
delle pettole e credetemi non solo a me!!
Un profumo inebriante che mi apriva un varco nello stomaco.»
Gwendy _www.gwendyricettecollaudate.blogspot.it
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19 Amarcord Souvenir di cucina
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Biscotti salati
al Cajun
New Orleans, USA
amarcord di Mimma
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Biscotti salati
al Cajun
150 gr. farina di farro
150 gr. farina 00
100 gr. burro morbido
2 tuorli
2 cucchiai pecorino grattugiato
1\2 cucchiaino aglio in polvere
1 cucchiaino di sale
Per la decorazione:
4 cucchiai di CAJUN
oppure:
2 cucchiai semi di papavero
2 cucchiai origano
2 cucchiai peperoncino in polvere
1 tuorlo+ latte
(per pennellare i biscotti)
14 chiodi di garofano interi
(per gli occhi)
Preparare la frolla salata.
Mettere in una ciotola e fare riposare 1\2 ora in frigo.
Stendere la pasta e ritagliare dei biscottini con forme a
piacere.
Mettere in una teglia foderata di carta forno e spennellare
con il tuorlo diluito con 2 cucchiai di latte.
Decorare con origano, semi di papavero, peperoncino e
chiodi di garofano.
Infornare per 15 min. a 200°
Sfornare e servire tiepidi o freddi con mostarde, chutney,
patè vari!
«L'idea mi è venuta aprendo un cassetto dentro il quale avevo
conservato delle formine per biscotti acquistate lo scorso anno durante
un viaggio bellissimo negli Stati Uniti con varie tappe, tra le quali la
meravigliosa città di NEW ORLEANS, nel profondo Sud del Paese.
Le forme sono inusuali: il GIGLIO, L'ARAGOSTA e il GRANCHIO.Il primo
è il simbolo della città di New Orleans, colonia francese, le altre , anche
loro sono il simbolo della città perchè, praticamente ovunque, si
mangiano questi fantastici crostacei che.... ADORO!!!!!E' una città
meravigliosa dove, in ogni angolo si può assaporare un misto
inebriante di musica e profumi. Rimarrà per sempre nel mio cuore e
nella mia mente........»
Mimma_ www.pasticciepasticcini-mimma.blogspot.it
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23 Amarcord Souvenir di cucina
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Zuppa di Miso
Dusseldolrf, Germania
amarcord di Enrica
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Zuppa di Miso
E’ un piatto giapponese a base di miso
(un condimento a base di semi di soia e
altri cereali, come orzo o riso, fermentati
attraverso l’azione di un fungo).
La pasta ottenuta da questa
trasformazione si lascia poi fermentare
ancora in acqua salata.
Il miso ha un sapore deciso e
abbastanza salato: nella cucina
giapponese viene usato per insaporire
varie pietanze.
carote
cipolline bianche
zenzero
olio di sesamo
funghi champignons
(ma servirebbero funghi enoki o shiitake)
spinacini freschi sminuzzati
2 cucchiai di miso di riso
(è più delicato rispetto al sapore di quello
d’orzo)
125 gr di tofu scolato e tagliato a
dadini,
2 gocce tamari
(per 2 persone)
Scalda l’olio di sesamo in un wok e soffriggi le cipolline
bianche tagliate in diagonale sottilmente.
Aggiungi la carota tagliata a striscioline e dopo averla fatta
saltare per qualche secondo, aggiungi i funghi e gli
spinacini fino a che non appassiscono.
Togli il tutto dal wok e metti in due ciotole.
Prendi 600 cc di acqua e porta ad ebollizione. Quando
l’acqua bolle prendi una ciotolina e mettici il miso con un
po’ d’acqua calda al fine di scioglierlo.
Io lo filtro con un colino prima di aggiungerlo all’altra
acqua .
Tagliare a dadini il tofu e scolarlo. Aggiungere il tofu alle
verdure nelle due ciotole o scodelle.
Ricopri con il brodo di miso. Aggiungi tamari o salsa di
soia e servi immediatamente.
N.B. (…) Il bello della zuppa di miso è che potete variarla
a vostro piacimento, e infatti in giro ne trovate di tutti i tipi.
Le verdure possono essere tranquillamente sostituite a
vostro piacimento. Io per casa mia la faccio con le verdure
che ho a disposizione in base alla stagione. Attenzione a
salare!!! Assaggiate prima!
«Dicembre 2012…fine settimana a Dormagen (Germania) per LA gara
di mio figlio… (…)
Ci sediamo…e arriva la cosa più confortante che abbia mai
mangiato…LA ZUPPA DI MISO…In quel preciso istante tutto assumeva
una luce diversa…tutto aveva un sapore diverso…e tutte le tensioni
negative sparivano per far posto a sensazioni di calore e benessere…il
brodo di miso in quel contesto…era un maglione caldo in una sera
d’autunno…»
Enrica _www.coccolatime.wordpress.com
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27 Amarcord Souvenir di cucina
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Insalata di fregola con ricotta
mustia e bottarga di tonno
Sardegna
amarcord di Sara
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300 g di fregola media tostata
2 fette spesse di ricotta mustia
400 g di pomodorini ciliegia
2 mazzetti di rucola
3 cucchiaini circa di bottarga di
tonno grattugiata
Olio extravergine di oliva
Sale
(per 4 persone)
Lessate la fregola in acqua bollente salata per 10 minuti
circa, scolate e raffreddatela sotto un getto di acqua
fredda, aggiungete subito un filo d'olio perchè non si
attacchi.
Tagliate i pomodorini in due.
Tagliate la ricotta mustia in quadrettini.
Togliete i gambi più lunghi della rucola.
Unite tutti gli ingredienti preparati e la bottarga, assaggiate
e regolate eventualmente di sale (dipende dai gusti, a mio
parere tra ricotta e bottarga è inutile aggiungere altra
sapidità).
Unite un altro filo d'olio, lasciate riposare in frigorifero per
un paio d'ore e servite dopo averla lasciata a temperatura
ambiente per 15 minuti.
«Il ricordo più vivido di queste ultime vacanze è legato al cibo,
quest'anno non mi sono tolta nulla, ho fatto il pieno di fregola che tanto
amo e volendo partecipare ad un contest in cui presentare un piatto
più rappresentativo di quei giorni, non posso che prepararmi in casa
questa insalata che più volte ho scelto per pranzo, la splendida cornice
è sempre quella, la mia amata Alghero.»
Sara_www.leleganzadelpolpo.blogspot.it
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Insalata di fregola con
ricotta mustia e bottarga di tonno
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Zuppetta di
vongole
Salento, Puglia
amarcord di Patrizia
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Zuppetta di vongole
1 kg di vongole
2 spicchi d'aglio
3 acciughe sott'olio
2 peperoncini piccanti
5 o 6 pomodorini
mezzo bicchiere scarso di vino
bianco
olio extra vergine d'oliva
prezzemolo
1 filone di pane di grano duro
per i crostini
(per 3/4 persone)
Selezionare le vongole buttando via tutte quelle con il
guscio rotto, sciacquarle per bene e poi metterle a bagno
in uno scolapasta adagiato in una ciotola colma di acqua
salata, e lasciarle riposare in frigorifero per almeno 8 ore
in modo che perdano eventuali tracce di sabbia, se
possibile cambiare l'acqua almeno un paio di volte.
Al momento di cucinare: risciacquare un'ultima volta le
vongole e scolarle bene, intanto in una padella
antiaderente soffriggere nell'olio, l'aglio, il peperoncino e i
filetti d'acciuga, quindi aggiungere le vongole, i
pomodorini tagliati e sfumare con il vino bianco, cuocere
a fuoco alto per qualche minuto finche le vongole non si
aprono.
Servire subito con i crostini caldi!
«Sono stata in Salento e il mio legame con questa terra è ancestrale...
indissolubile direi.... anche se per un periodo della mia vita l'ho odiato
per la tragica perdita che ha portato nella mia vita, alla fine il legame e
l'amore per questa terra è stato più forte e i ricordi belli hanno riempito
il vuoto che si era creato ed ora i ricordi nuovi e quelli più antichi
convivono in serenità nel mio cuore.
E' stata una vacanza semplice, all'insegna del mare, del sole, della
buona cucina e dello splendido gineceo fatto da sorella, cugine,
amiche che lì più che mai riesco a godermi pienamente!!
E non potevo non ricominciare con una ricetta che parla del mare...»
Patrizia_ www.soulandkitchen.blogspot.it
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Carbonara di erbe
Lago di Garda, Veneto
amarcord di Annalisa
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Carbonara di erbe
800 g di spaghetti
240 g di arachidi già mondate
20 fiori di zucca
80 g di peperone giallo*
4 cucchiai di yogurt di soia
1 cipolla gialla
misto di erbe aromatiche
(dragoncello, menta, timo, origano,
salvia, erba cipollina, melissa)
curcuma
pepe nero
olio evo
sale marino integrale
*il peso è calcolato su peperoni già
arrostiti sulla fiamma e sbucciati
(per 20 persone)
Tritate finemente le arachidi, i fiori di zucca e il peperone.
Mondate, sbucciate e tritate molto finemente la cipolla.
Saltate con poco olio la cipolla, salate, unite i fiori di zucca
e il peperone.
Saltate brevemente.
Riunite nel boccale del mixer le arachidi, le verdure
saltate, lo yogurt, la curcuma, il pepe e frullate.
Unite tre cucchiai di acqua e l’olio a filo, fino a ottenere
una salsa cremosa che ricorderà nell’aspetto la carbonara
a base di uova.
Tritate finemente con la mezzaluna le erbe aromatiche e
saltatele con qualche cucchiaio di olio.
Lessate gli spaghetti e conditeli con la salsa gialla,
mescolando vigorosamente.
Unite le erbe saltate e dividete nei piatti.
«Mi piace associare due emozioni intense…
La dedizione nell’escogitare questa carbonara.
Lo spirito con cui mi sono dedicata prima a una breve passeggiata, e
poi all’incontro con questa magnifica coppia di amici e con l’ospite
d’eccezione.(…)
La bellissima Torbole, vista dall’alto, mi ha rapita. Ogni tanto due passi
da sola, in mezzo al bosco, mi servirebbero.»
Annalisa _www.passatotralemani.wordpress.com
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39 Amarcord Souvenir di cucina
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Clam Chowder
San Francisco, USA
amarcord di Ljuba
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Clam Chowder
Per il pane:
600 g. di farina 0
40 g. di lievito madre essiccato
400 ml di acqua tiepida (circa)
1 cucchiaio di olio
un cucchiaino di zucchero
10 g. di sale
Per cucinare le vongole:
1 kg. di vongole
3 cucchiai di sale fino
3 cucchiai di sale grosso
1 carota
1 costa di sedano
1 spicchio di aglio
1 bicchiere di vino
800 ml di acqua (circa)
Per la zuppa:
vongole sgusciate
1/2 carota
1/2 costa di sedano
1 cipolla piccola
1 patata grossa
30 g. di burro
6 fette di bacon
400 ml di brodo di vongole
250 ml di panna
sale (se necessario!) e pepe
(per 2 persone)
Io ho preparato l'impasto per il pane la sera precedente e
poi lasciato lievitare tutta la notte. Ho ottenuto così una
pasta soffice e molto elastica.
Unire tutti gli ingredienti nella planetaria, impastando con il
gancio, aggiungendo l'acqua pian piano, valutando
quanta ne assorbe l'impasto. Alla fine deve risultare un
impasto liscio ed elastico ma non troppo asciutto.
Coprire con un canovaccio e lasciar lievitare fino al
raddoppio oppure, come nel mio caso, un'intera notte.
Sgonfiare l'impasto e dividere a metà, formare due
pagnotte piuttosto alte e lasciar nuovamente lievitare, su
una teglia rivestita di carta forno, per almeno
un'ora. Infornare a 250°C per 30 minuti circa (dipende dal
forno), fino a completa doratura delle pagnotte.
Far raffreddare e con un coltello ben affilato tagliare la
sommità e scavare la mollica, ottenendo una bella
scodella di pane.
Per cucinare le vongole è necessario lasciarle spurgare
dalla sabbia per molte ore.
Io le ho messe in una terrina, le ho coperte di acqua
fredda e ho messo 3 cucchiai di sale fino.
Le ho lasciate in ammollo per almeno 3 ore, poi le ho
risciacquate, rimesse nella stessa terrina, coperte di
acqua e aggiunto 3 cucchiai di sale grosso, lasciandole
spurgare per altre 3 ore.
(continua)
«Premesso che a San Francisco ad agosto faceva VERAMENTE
FREDDO, riscaldarsi con una buona zuppa era semplicemente
favoloso. La Clam Chowder è una zuppa a base di vongole, patate,
bacon e panna, ma può variare molto a seconda del luogo in cui si
mangia, motivo per cui esistono molte ricette differenti. (..)
La Clam Chowder viene tradizionalmente servita in una Sourdough
Bread Bowl, ovvero una ciotola di pane leggermente acidulo, realizzato
con pasta madre. La delizia della zuppa calda e cremosa si sposa
perfettamente con questo particolare pane, che si impregna di zuppa e
invita a scavare a lungo nella pagnotta, fino a gettare la spugna satolli
ma felici.»
Ljuba _www.solounvelodifarina.it
Amarcord Souvenir di cucina
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La sabbia sotto i denti quando si mangiano le vongole
proprio non la tollero, quindi preferisco esagerare in fase
di spurgo :)
A questo punto le ho sciacquate a lungo sotto il getto
d'acqua, ho messo a bollire 800 ml di acqua, con un
bicchiere di vino, carota, sedano e aglio. Appena l'acqua
bolle immergervi le vongole, lasciarle bollire qualche
minuto e con un mestolo forato tirare su tutte quelle che si
sono aperte. Gettare via quelle chiuse perché non
commestibili.
Filtrare l'acqua in cui sono state bollite le vongole e
conservarla. Io l'ho filtrata mettendo più strati di carta da
cucina dentro ad un ampio colino, in modo da evitare che
qualsiasi residuo di sabbia potesse passare.
Sgusciare le vongole.
E' il momento di preparare la zuppa.
In una padella antiaderente o una piastra ben calda
cucinare le strisce di bacon fino a che diventano belle
croccanti. Tagliare quindi il bacon a pezzettini piccoli.
In una casseruola fare un soffritto con carota, sedano e
cipolla, 30 g. di burro e la patata tagliata a cubetti.
Lasciar soffriggere un po' e aggiungere il bacon. Quando
si è insaporito il tutto aggiungere 400 ml di brodo di
vongole ben filtrato, coprire con un coperchio e lasciar
cuocere per circa mezzora, comunque fino a quando la
patata è morbida.
Aggiungere quindi la panna e le vongole e cuocere
ancora pochi minuti.
Assaggiare e valutare se aggiungere sale (il bacon e il
brodo delle vongole dovrebbero essere sufficienti a
rendere saporita la zuppa) e pepe.
Quando la zuppa è pronta può essere servita subito nella
scodella di pane oppure frullata tutta o in parte.
Io ne ho frullata circa metà, per ottenere una zuppa più
cremosa e simile a quella mangiata a San Francisco.
Gustare calda, godendo del piacere di scavare nel pane
con il cucchiaio :).
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Fregola sarda
con arselle
Sardegna
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Fregola sarda
con arselle
450 gr. di fregola sarda
1 Kg di arselle
Olio EVO
2 o 3 spicchi di aglio
Prezzemolo qb
Peperoncino qb
Fumetto di pesce
Vino bianco qb
Pomodori da sugo
tagliati a piccoli pezzi
o polpa di pomodoro
(per 6 persone)
Tenere a bagno le arselle per alcune ore in acqua salata
per espellere la sabbia che rimane dentro i gusci.
Lavarle sotto un getto di acqua corrente.
Mettere in un tegame largo abbondante olio d’oliva extra
vergine, versare le arselle e aspettare che si aprano.
Aggiungere l' aglio sminuzzato, poco vino bianco, fate
sfumare e il brodo di pesce, aggiungete i pomodorini
tagliati a pezzetti e salati e un po' di passata se volete e
per ultimo il prezzemolo tritato.
Mescolare e lasciare insaporire.
A parte, in una pentola, portare a bollore 2 litri d’acqua
salata e cuocere “sa fregula”.
Scolare, versare la fregola sulle arselle, rimettere nel
fuoco, mescolare e appena è tornato il bollore, spegnere
e servire.
Se dovete fare solo 2 o 4 porzioni, potete cucinare la
fregola direttamente nel sugo aggiungendo del brodo di
pesce, per un sapore ancora più ricco.
Lo stesso condimento è logicamento ottimo per condire la
pasta, preferibilmente lunga, magari delle belle linguine.
«Questa ricetta è la ricetta per eccellenza, insieme anche alla pasta ai
ricci di mare, che mi fa venire in mente le mie vacanze estive (...)
Questo piatto è speciale perché l'ingrediente principale, cioè le
arselle, le pescano i miei zii e mariti vari delle mie cugine, quindi allo
stagno dall'alba per raccoglierle, mentre le zie ai fornelli la sera presto
per cucinare.»
Raffaella _www.saporiecolori-diraffyfy.blogspot.it
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Ravioli in salsa di
noci e pinoli
Genova, Liguria
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Ravioli in salsa
di noci e pinoli
Per la salsa:
75gr di gherigli di noce
25gr di pinoli
150ml di panna fresca
(quella non zuccherata da montare)
sale e pepe
una noce di burro
500gr di ravioli ricotta e spinaci
(per 3/4 persone)
In una casseruola portare a bollore l’acqua di cottura per
la pasta.
Nel frattempo frullare finemente i gherigli di noce e i pinoli
(meglio se tostati per qualche minuto in forno caldo).
Quando l’acqua prende il bollore lessare i ravioli.
Prendere una capace padella e versarvi la panna, il trito
di frutta secca, la noce di burro ed aggiustare di sale e
pepe.
Scolare i ravioli MOLTO al dente e mantecarli in padella
con la salsa di noci e pinoli (eventualmente aiutandosi con
un po’ d’acqua di cottura tenuta da parte).
Impiattare e portare in tavola immediatamente.
Bon appetit ^.^
«Così mi sono ricordata di quei meravigliosi e gustosissimi Pansoti in
salsa di noci che avevamo mangiato, non troppe settimane fa, nella
tradizionale e pittoresca Osteria di Vico Palla, nella zona del Molo
Vecchio presso Porta Siberia a Genova. (…)
Non me ne vogliano i genovesi perchè la salsa è stata improvvisata e
non so quanto sia fedele all’originale, sebbene il gusto sia molto
simile.»
Fernanda_ www.unsoffiodipolveredicannella.wordpress.com
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Spaghetti cozze e
vongole veraci
dal mare
amarcord di Giusi
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Spaghetti cozze e
vongole veraci
gr. 300 di spaghettoni
gr. 500 di Vongole Veraci
kg. 1 cozze
Olio Extra Vergine di Oliva
2 spicchi di Agli;
2 cucchiai di Pomodori a Pezzetti
Peperoncino
qualche filetto di acciughe sott’olio
1/2 bicchiere di Vino Bianco
Prezzemolo q.b.
(dosi per 6 persone)
Far riscaldare 2 spicchi d’aglio affettati, il peperoncino
spezzato ed il prezzemolo tritato con l’olio EVO, ponendoli
in un tegame provvisto di coperchio e molto capiente,
tenendo presente che alla fine dovrà contenere le vongole
aperte, le cozze e gli spaghettoni.
Appena l’aglio sarà biondo, versarvi velocemente le
vongole sgocciolate, stando pronti a porre il coperchio
per parare l’indispensabile forte sfrigolamento.
Dare qualche vigorosa scossa al tegame per favorire il
rimescolamento, sfumare con il vino bianco ed
aggiungere i filetti di acciughe ed il pomodoro. Ogni tanto
mescolare e dare una scossa al tegame, in questa
maniera le vongole ancora chiuse, contenenti la loro
acqua e pertanto pesanti, andranno verso il fondo del
tegame e quelle già aperte, leggere avendo perso
l’acqua, verranno alla superficie. Quando ci sembrerà che
tutte le vongole si sono aperte rimestare vigorosamente e
spegnete il fuoco.
Unite le cozze che avrete fatto aprire in un tegame a parte,
completate con qualche cucchiaio del loro liquido di
cottura ben filtrato.
Cuocere gli spaghettoni al dente, uniteli al condimento e
completare la cottura con il sughetto delle vongole e delle
cozze (se necessario aggiungetene ancora). Completate il
piatto con una grattugiata di pepe bianco.
«Questa è una ricetta che, con numerose varianti, accompagna le
nostre deliziose vacanze estive …che ogni anno trascorriamo
rigorosamente in località di mare.»
Giusi_www.giuliamaria.it
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Tomato soup
worldwide
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Tomato soup
6 pomodori grandi ben maturi
5 carote
2 coste di sedano
1 cipolla
20g burro
400ml brodo di pollo
200ml panna acida
sale, pepe, basilico
crostini di pane
(per 4 persone)
Laviamo i pomodori, tagliamoli a metà e puliamo
accuratamente l'interno dai semi.
Laviamo e sbucciamo le carote e il sedano, poi tagliamo
tutte le verdure in pezzi piccoli.
In una casseruola rosoliamo la cipolla nel burro,
aggiungiamo tutte le verdure, saliamo, uniamo anche un
po' di brodo e facciamo cuocere coperto.
Proseguiamo la cottura per una mezz'oretta, se
necessario uniamo un altro po' di brodo.
A cottura ultimata, frulliamo tutto con il minipimer.
Aggiungiamo la panna acida, facciamo addensare
leggermente e regoliamo di sale.
Impiattiamo, uniamo il basilico, una spolverata di pepe e i
crostini di pane.
«É una sorta di leitmotiv, è ovunque, dall'Europa agli Stati Uniti e oltre.
Dai distributori automatici nelle stazioni ferroviarie ai mega
supermercati, dalla piccole botteghe alimentari alle Hawaii ai menù in
aereo, c'è sempre una tomato soup! Che sia in lattina da riscaldare a
casa, in polvere alla quale aggiungere acqua bollente o in crema in
bustina non si rischia di restare senza a cup of tomato soup!»
Angela_www.storiedamordere.blogspot.it
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Waterzooi,
zuppa di pollo con porri,
prezzemolo e panna
Gand, Belgio
amarcord di Enrica
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Waterzooi, zuppa di pollo
con porri, prezzemolo e panna
350 gr di patate
2 coste di sedano
2 carote medie
2 porri (solo la parte bianca)
300 gr di petto di pollo magrissimo
il succo di mezzo limone
sale e pepe
200 ml di panna liquida
(dosi per 4 persone)
Pulire e tagliare le verdure.
Tagliare le patate a tocchetti.
Mettere 750 cc di acqua con tutte le verdure.
Dopo 15 minuti aggiungere il pollo tagliato a pezzi e
salare (il waterzooi ha i pezzi grossi di pollo, ma a me non
piacciono e ho tagliato il pollo a listarelle piccole le trovo
più sfiziose).
Dopo 15 minuti aggiungere la panna e il prezzemolo
fresco.
Prima di servire macinare al momento il pepe.
«Questa volta vi racconto del Belgio…e del nostro fine settimana a
Gand, Bruges e una brevissima tappa a Bruxelles… (…)
ristorante sul canale…di quelli turistici… si cena fuori con il fungo che ti
riscalda e i plaid… preferiamo entrare dentro… il locale è in
legno…rustico…ma non è kitch….l’apparecchiatura è curata pur
essendo spartana…prendiamo un piatto unico e una birra da
degustazione ….
e così arriva il nostro waterzooi…caldo..rinfrancante…con pezzi di pollo
magrissimo e morbidissimo. Il waterzooi è un piatto tipico delle
Fiandre. Si tratta di un tipo di stufato, o zuppa, generalmente a base di
pesce (viszooitje), sebbene possa essere realizzato anche con il pollo
(kippenwaterzooi). Altri ingredienti includono verdure come carote,
porri, patate, diverse spezie e creme.»
Enrica_ www.coccolatime.wordpress.com
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Culurgiones, i ravioli sardi
con patate e menta
Ogliastra, Sardegna
amarcord di Elisa
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Culurgiones, i ravioli sardi
con patate e menta
per la pasta:
300 gr farina
1 dl acqua
1 cucchiaino
sale
per il ripieno:
1 kg patate rosse
1/2 bicchiere di olio extravergine
2 spicchi di aglio
6-7 foglie di menta
300 gr pecorino fresco
(dosi per 4/6 persone)
Fai lessare le patate, con la buccia, in una pentola piena
d'acqua.
Una volta cotte, pelale, schiacciale con uno
schiacciapatate, in una capiente terrina.
Aggiungi alle patate l'olio, l'aglio tritato finemente e la
menta tritata. Pian pianino aggiungi anche il pecorino
grattugiato. Amalgama bene tutto il composto, fino a che
non diventa bello liscio.
Lascia riposare il tutto nella terrina. Nel frattempo metti
a fontana la farina setacciata, versa l'acqua tiepida e il
sale (o usa l'impastatrice).
Impasta energicamente fino a che non ottieni un
composto liscio ed elastico da formare delle sfoglie sottili.
Se necessario aggiungi un po' di acqua. Con un coppa
pasta, o un bicchiere, ricava dei cerchi, di circa 6/7 cm di
diametro.
Sulla metà di ogni cerchietto disponi un po’ di ripieno di
patate, circa come una piccola noce .Richiudi i cerchi a
mezzaluna facendo uscire l’aria e sigillando con cura i
bordi per non far uscire il ripieno in cottura.
I culurgiones vanno chiusi pizzicandoli con le dita, per
disegnare il tipico motivo a spiga. Fate bollire l'acqua per
la cottura, salata, e cuoci i culurgiones.
Quando vengono a galla, circa dopo 6/7 minuti, significa
che sono pronti e che potete scolarli. Conditeli con sugo
di pomodoro e una spolverata (in realtà abbondante!!) di
pecorino fresco a stagionato ... che non manca mai!
«Sono un piatto tipico dell'Ogliastra e della Barbagia, che veniva
preparato in occasione della festa di Ognisanti, ma che ora si gusta
in... Ognioccasione!
Sono anche molto belli da vedere, con quella forma a mezzaluna, e
con il disegno a spiga, sul bordo, data dalla pizzicatura che si fa con le
dita.
E stupenda è la terra da cui provengono... L’Ogliastra quest'anno
siamo riusciti a visitarla bene, da terra e da mare, penso che si uno dei
tratti di costa più spettacolari della Sardegna con quelle scogliere a
picco sul mare e quei gioielli di spiagge e cale incastonate
e.. affollate, purtroppo!!!»
Elisa_ www.ilfiordicappero.blogspot.it
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Estratto di pomodoro
Noto, Sicilia
amarcord di Francesca
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Estratto di pomodoro
10 chili di pomodoro fresco
sale marino Gemma di mare
Olio extravergine di oliva
Lavare il pomodoro e tagliarlo in quattro parti, metterlo al
sole, salarlo e lasciarlo asciugare per quattro giorni.
Durante le ore notturne bisogna mettere il pomodoro a
riparo dall'umido della notte. Dopo quattro giorni passare
il pomodoro e metterlo o nei taglieri di legno o meglio
ancora nei piatti. Man mano che il sole asciuga il
pomodoro questo diventa sempre più scuro e
concentrato. Sarà pronto quando avrà raggiunto la giusta
concentrazione, circa una settimana - dieci giorni. Una
volta pronto metterlo nei contenitori di vetro e ricoprirlo di
olio extravergine di oliva.
«Questa per me è la ricetta più 'povera' e semplice in assoluto, fatta
veramente di sudore e risparmio. Il mio ricordo più lontano legato alla
cucina, all'estate, all'infanzia.
Sono nata in un paese bellissimo della Sicilia orientale, Noto, ci ho
vissuto solo i miei primi 8 mesi di vita, poi ho cambiato sei città diverse
a causa del lavoro di mio papà.(…)
Quando apro il frigorifero e uso l'estratto di pomodoro che anche io mi
preparo in estate, mi rimbomba in testa la voce di mia nonna e la
risatina di mio papà.
E poi si torna in quella terra amata, piena di sole e mare e oggi ci porto
i miei figli.»
Francesca_www.lacucinaleggeramanontroppo.com
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Paella di miglio con
seitan e verdure
Spagna
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Paella di miglio
con seitan e verdure
300 gr seitan
400 gr di miglio
400 gr di fagiolini
250 gr di taccole
150 gr di fagioli bianchi di Spagna
8 cucchiai d’olio extra vergine di
oliva
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di paprika
2 pomodori
½ cucchiaino di peperoncino in
polvere
2 bustine di zafferano
1 cipolla
Tagliate la cipolla a cubetti piccoli, il seitan e tutte le altre
verdure a pezzi di 2-3 cm.
Scaldate l’olio nella padella e aggiungete la cipolla
finemente tritata.
Quando inizia ad ammorbidirsi, incorporate il seitan e il
resto delle verdure (non i fagioli) in ordine di durezza;
prima le più dure, poi le più tenere.
Cuocete quindi a fuoco basso per 15 minuti, rimestando
di frequente.
A quel punto aggiungete i pomodori e soffriggete per altri
5 minuti.
Fatto ciò, aggiungete la paprika e dopo un minuto il miglio
e i pistilli di zafferano, precedentemente ammollati per
mezz’oretta in una tazzina di acqua calda.
Lasciate cuocere il tutto per un altro minuto, aggiungete i
legumi già cotti, mescolate ancora una volta, e versate il
brodo in misura del doppio della quantità del miglio.
Per finire, aggiungete l’aglio tritato.
Lasciate cuocere a fuoco vivo per 15-20 minuti, senza mai
mescolare.
Se si dovesse asciugare troppo, copritelo.
Fate riposare coperto per un paio di minuti prima di
servire.
«Adoro questo piatto della cucina tradizionale spagnola perché è una
delle ricette predilette di mio padre avendo origini Spagnole .(...)
Ho voluto farlo con una “contaminazione”, cioè ho usato il miglio al
posto riso……
Quindi abbiamo una paella tradizionale spagnola che però ha origini
medio-orientali, e secondo l’ipotesi più accreditata, origini indiane.»
Joyce_ www.thegreenfood.wordpress.com
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77 Amarcord Souvenir di cucina
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San Vito Lo Capo, Sicilia
amarcord di Viviana
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Couscous con salsa
ai cipollotti freschi e polpettine
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per le polpettine:
350 gr di tritato di bovino adulto
3 fette di pane per sandwich
1 uovo medio
un filo di latte
1 pomodoro oblungo
o comunque non maturo
30 gr di provola affumicata
1 cucchiaino di curcuma
pangrattato q.b.
sale rosso delle hawaii q.b.
per la salsa:
2 cipollotti freschi
olio evo q.b
farina 00 q.b.
acqua q.b.
sale q.b.
per il couscous:
1 bicchiere di acqua
1 bicchiere di couscous istantaneo
sale q.b.
1 cucchiaio di olio
una noce di burro
per la crosta
parmigiano reggiano grattuggiato
q.b.
Polpettine: In una ciotola mettiamo le fettine di pane per
sandwich, versiamo sopra un filo di latte e lavoriamole con
le mani. Aggiungiamo il tritato, l'uovo, il sale, il formaggio
ed i pomodoro tagliati a cubettini piccolissimi ed
amalgamiamo il tutto.Formiamo le polpettine e
passiamole nel pangrattato in cui avremo versato la
curcuma in polvere. Friggiamole in abbondante olio evo.
Salsa: Laviamo e tagliamo finemente i cipollotti, facciamoli
imbiondire in abbondante olio evo.
A questo punto versiamo la farina avendo cura di farla
amalgamare perfettamente ed aggiungiamo a filo l'acqua
sino a formare una cremina, saliamo e teniamo in caldo.
Cialde: Versiamo in una padellina antiaderente il
parmigiano reggiano sino a ricoprirne il fondo.
Accendiamo la fiamma e facciamo sciogliere a fuoco
dolce.
Quando avrà iniziato a dorarsi, stacchiamolo dal fondo e
senza scottarci adagiamolo su un bicchiere rovesciato e
diamogli la forma di una ciotola . Aspettiamo che si freddi.
Cous cous: Portiamo ad ebollizione l'acqua, saliamola e
spegniamo la fiamma. Versiamo nell'acqua un cucchiaio
di olio ed aggiungiamo con delicatezza il couscous
lavorandolo con una forchetta. Copriamo con il coperchio
e lasciamo riposare per cinque minuti o per il tempo
riportato sulla confezione. Scopriamo ed aggiungiamo
una noce di burro, facendola scioglier al suo interno
Componiamo il piatto e serviamo.
«Prendi ingredienti provenienti da culture culinarie diverse tra loro,
aggiungi i ricordi di numerosi viaggi in quel di San Vito lo Capo,
shackera con pazienza e trepidazione con la speranza di ottenere il
giusto mix di sapori, e puff... come per incanto si materializza questo
piatto che ho già preparato due volte. (…)
Marco ed io siamo letteralmente innamorati di quella parte della Sicilia,
vuoi per le spiagge limpidissime, vuoi per la sabbia rosa che a pochi
km diviene rossa a tal punto da colorare letteralmente i piedi di coloro
che calzano le infradito - come me - per attraversare a piedi le magiche
calette della stupenda riserva Naturale dello Zingaro.
Una commistione di ingredienti che si sposano tra loro per creare un
piatto unico ricco di sapore ma aspettate di scoprire con cosa sono
arricchite le polpette.»
Viviana_ www.ilsolleticonelcuore.com
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Couscous con salsa ai cipollotti freschi
e polpettine «arricchite» speziate alla
curcuma su cialda croccante di parmigiano
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Manzo ai porri
e menta
tra Corfù e Croazia
amarcord di Vatinee
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Manzo ai porri con menta
400 gr di carne di manzo macinata
fresca di prima scelta
3 cucchiai di olio di arachidi
(o girasole)
1 spicchio di aglio
2 porri tagliati a rondelle
3 cucchiai di salsa di pesce
2 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di salsa di soia
5 rami di menta
pepe q.b.
peperoncino q.b
(per 4 persone)
Marinare la carne con un cucchiaio di salsa di pesce e un
cucchiaio di salsa di soia per almeno 5 minuti.
In un wok o in una padella larga, scaldare 2 cucchiai di
olio e aggiungere i porri.
Cuocere, facendo rosolare bene, e mettere da parte.
Sempre nel wok, scaldare un cucchiaio di olio con l’aglio
e aggiungere la carne.
Cuocere a fuoco alto la carne per circa 5 minuti, insieme a
2 cucchiai di salsa di pesce, 2 cucchiai di zucchero e
pepe a piacere.
A cottura ultimata, abbassare la fiamma, aggiungere le
foglie di menta lavate ed regolare di pepe.
Guarnire con altre foglie di menta, peperoncino a piacere
e servire accompagnando eventualmente con riso bianco
Jasmine non salato.
«Così, eccomi qui a presentare una ricetta della mia estate e qualche
foto scattata tra Corfù e Croazia, tra le mete della nostra estate 2013.
Questo piatto l'ho trovato gustoso e profumato. I porri hanno dato un
sapore incredibile alla carne e il tocco finale di menta.. non vi dico che
meraviglia!»
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Insalata di patate
alla mediterranea
Treviri, Germania
amarcord di Sonia
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Insalata di patate
alla mediterranea
1 kg festkochende Kartoffeln
100 g in Öl eingelegte Tomaten
1 Bund Frühlingszwiebeln
1 Hand voll Cocktailtomaten
2 EL Kalamata Oliven
1 EL grüne Oliven
1 EL Pinienkerne
2 EL Weissweinessig
3 EL Olivenöl
Salz,
Pfeffer
*libera interpretazione*
«Il viaggio a Treviri, in Germania -per me che vengo dalla Puglia- è
stato intenso anche se è durato solo un week end e se avete letto la
prima parte avrete capito che si è trattato di un viaggio dello
spirito…ma siccome a pancia vuota difficilmente si ragiona, è chiaro
che abbiamo anche apprezzato la cucina tedesca…il problema è che
all’epoca dei fatti non avevo iniziato l’ “apprendistato”come
foodblogger perciò non mi sono preoccupata di appuntarmi nulla, e
anche le foto, come vi dicevo, non sono granché…
(…) se masticate un po’ di lingua tedesca, vi lascio questa rezept di
un’insalata di patate alla mediterranea, che però non è quella della
foto, dove invece c’è anche pollo fritto, verza cruda e peperoncino…
pazienza.»
Sonia_www.giocasorridimangia.wordpress.com
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Fajitas di pollo
Baja California, Messico
amarcord di Elisa
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Fajitas di pollo
2 petti di pollo interi
2 cipolle grandi affettate
1 peperone rosso grande a fettine
1 peperone verde grande a fettine
2 cucchiai di olio
12 tortillas
per la marinatura:
succo di 4 lime
3 cucchiai di olio
1 cucchiaio di origano secco
1 cucchiaino di cilantro secco
(per 4 persone)
Prepara la marinatura mescolando in una terrina tutti gli
ingredienti.
Aggiungi i petti di pollo interi e mescola, amalgamando il
tutto.
Copri con della pellicola e lascia a marinare per 4 ore in
frigorifero.
Successivamente scalda il forno a 200°.
Metti i petti di pollo insieme alla marinatura, in una pirofila
da forno.
Copri il tutto con carta alluminio e cuoci in forno per 30
minuti.
Togli l'alluminio e cucina per altri 10 minuti.
Nel frattempo, fai soffriggere la cipolla e i peperoni
nell'olio fino a che non diventano morbidi e caramellati.
Taglia i petti di pollo, che nel frattempo hai tolto dal forno,
a striscioline e uniscili ai peperoni.
Servi con tortillas scaldate e con salsa guacamole.
Mangiare alla messicana e via!
«Fajitas de pollo... questo piatto parla di Messico!
E per me significa ricordare una vacanza stupenda in Baja California!
(…) Una vacanza immersa nella natura, mare strepitoso, natura
incontaminata, il silenzio del deserto roccioso, il cielo stellato come
mai avevo visto.
Quindi è inevitabile per me, quando cucino questo piatto della
tradizione messicana, non "prendere il volo" e, con la fantasia,
purtroppo solo con la fantasia, ritrovarmi sul lungo mare con una
cerveza in mano o, meglio ancora, un margarita ghiacciato e un ottimo
piatto di faijtas da gustare!»
Elisa_ www.ilfiordicappero.blogspot.it
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Kartoffelsalat
Baviera, Germania
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Kartoffelsalat
Per i fischwürst:
800g filetti di pesce bianco
(merluzzo, nasello, spigola, orata)
2 uova
60g pane raffermo
1/2 cipolla
100g pancetta
1 cucchiaino succo di limone
pangrattato q.b.
sale, pepe,
prezzemolo q.b.
50g burro
Per la kartoffelsalat:
600g patate piccole
20g burro
1 cipolla grande
200ml brodo di carne
2 cucchiai d'aceto
2 cucchiai d'olio evo
1 cucchiaino zucchero
40ml panna liquida o panna acida
sale, erba cipollina q.b.
Per la salsa remoulade:
200ml maionese
30g cetriolini10 capperi
1 cucchiaino di senape
prezzemolo o dragoncello fresco
(per 4 persone)
Per la kartoffelsalat la preparazione andrebbe iniziata il
giorno prima, lessando le patate intere e con la buccia.
Devono restare sode dopo la cottura.
Al momento di preparare l'insalata, sbucciamole e
tagliamole a rondelle non troppo sottili.
Intanto prepariamo il condimento, tagliamo la cipolla
molto piccola, versiamola in una casseruola insieme al
burro e facciamo rosolare, prima che inizi ad imbiondire
aggiungiamo il brodo.
Copriamo e cuociamo a fuoco dolce fin quando le cipolle
non saranno quasi del tutto consumate.
Quando saranno cotte, versiamole sulle patate,
aggiungiamo anche il cucchiaino di zucchero, il sale,
l'olio, l'aceto, la panna e l'erba cipollina. Amalgamiamo
bene tutto e conserviamo in frigorifero fino al momento di
servire.
Prepariamo la salsa remoulade.
Frulliamo i cetriolini con i capperi, la senape e il
prezzemolo. Mettiamo questo composto in una ciotola e
amalgamiamolo con la maionese, conserviamo in
frigorifero fino al momento di servire.
(continua)
«Per noi la Baviera è un luogo speciale, è dove per la prima volta
abbiamo sperimentato quello che è il nostro tipo di viaggio ideale.
(…) Ci "impacchettammo" completamente da soli un viaggio di 10
giorni tra la Bassa Baviera e il Lago di Costanza.
Fu un viaggio bellissimo, pieno di emozioni.
Nessun viaggio, neppure il tanto anelato viaggio di nozze, ha
equiparato per emozioni e felicità l'esperienza di quell'anno.
La cucina tedesca non è certo tra le più rinomate, spesso bistrattata
dagli stessi tedeschi, è pur sempre espressione di una cultura e ha
secondo me vari piatti interessanti.»
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Per i würstel di pesce, iniziamo pulendo i filetti di pesce
dalle lische.
In un frullatore mettiamo i filetti di pesce a pezzi
grossolani, il pane raffermo sbriciolato, abbondante
prezzemolo, la cipolla e la pancetta entrambe tagliate a
cubetti.
Frulliamo tutto fino ad ottenere un composto quanto più
possibile omogeneo. Versiamo il composto in una ciotola,
aggiungiamo le uova, il sale e il pepe. Amalgamiamo
bene tutto e versiamo in una sac à poche.
In un piatto versiamo del pangrattato e tramite la sac à
poche, formiamo dei würstel che appoggeremo nel piatto.
Facciamoli ruotare nel pangrattato fino a ricoprirli
totalmente.
In un'ampia padella sciogliamo il burro e versiamo i
würstel delicatamente. Cuociamoli bene su ogni lato fin
quando saranno dorati e croccanti. Adagiamoli su carta
assorbente prima di impiattare.
Serviamo i fischwürst accompagnati dalla kartoffelsalat e
dalla salsa remoula
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Torta salata con patate,
olive e pomodori
Rodi, Grecia
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Torta salata con patate,
olive e pomodori
per la pasta brisè:
200 gr di farina integrale di grano
tenero tipo "0"
50 gr di olio d'oliva
70 ml di acqua fredda
1 pizzico di sale
n.2 patate medie a pasta bianca
n. 2 cucchiai di olive nere
taggiasche, denocciolate
gr 400 pomodorini datterino
origano e peperoncino q.b.
olio d'oliva q.b.
(per 4 persone)
Impastate la farina, con l'olio, un pizzico di sale e
incorporate a poco a poco l'acqua.
La pasta ottenuta va messa a riposare in frigo almeno 1
ora.
Trascorso quest'intervallo di tempo, tirate una sfoglia
sottile e foderate una tortiera anche ai bordi.
Lavate e mondate le verdure: affettate sottilmente le
patate con una mandolina; tritate le olive; tagliate la metà
dei pomodorini a rondelle e l'altra metà a spicchi.
Oliate per bene il fondo della pasta e cominciate a
distribuire uno strato di patate.
Sopra versate uniformemente tutte le olive tritate e sopra i
pomodorini tagliati a rondelle.
Salate e cospargete dell'origano secco e se vi piace del
peperincino in polvere.
Continuate con un altro strato di patate e i pomodorini
tagliati a spicchi.
Salate, versate un filo d'olio e cospargete ancora origano.
Girate i bordi della pasta all'interno.
Cuocete a forno già caldo a 180° per circa 40 minuti.
Servite la torta salata tiepida o temperatura ambiente.
«Qualche anno fa (... forse dovrei dire qualche decennio fa!!! ...come
scorre via veloce il tempo!!!!) ho fatto una bella vacanza estiva sull'isola
di Rodi, Grecia. (….)
La nostra gentile e previdente ospite, aveva allestito un graditissimo
rinfresco di benvenuto.
Era la stanchezza, la fame, la gioia della bellezza del posto...o
l'entusiasmo dei miei 20 anni..., ma ricordo ancora oggi il sapore
delizioso di quella torta salata che voracemente addentai quella sera!
Semplicissimi ingredienti: pasta brisè ripiena di patate, olive, feta,
pomodori e origano. BUONISSIMA!»
Mari_www.cucinaverdedolcesalata.blogspot.it
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Tagliata in verde
Rovigo, Veneto
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Tagliata in verde
Per la tagliata:
10-12 zucchine freschissime
olive taggiasche o simili
semi di girasole
olio evo
succo di limone
sale marino integrale
Per il pesto:
15 g di foglie di basilico
freschissime
15 g di pinoli
15 g di anacardi
1 cucchiaino di lievito alimentare
in scaglie
1 spicchio d’aglio
olio evo
sale marino integrale
(per 20 persone)
Lavate e mondate le zucchine e tagliatele a fette
longitudinalmente. Dovrete ottenere uno spessore di 3-4
mm, aiutandovi con un pelapatate.
Se sono molto lunghe, praticate un tagli trasversale prima
di iniziare a ottenere le fette.
Preparate un’emulsione con olio, succo di limone e sale.
Marinatevi le zucchine per 2 ore.
Preparate il pesto: tritate finemente gli ingredienti e
lavorateli in un mortaio fino a ottenere una consistenza
cremosa.
Per comporre il piatto, disponete le zucchine così da
creare una composizione gradevole.
Diluite il pesto con un po’ di olio o con un poca di acqua
calda e pennellate le zucchine.
Versate le olive e i semi di girasole.
«E’ stata un gita appena fuori porta, d’accordo, ma ha profumato di
viaggio lungo ed emozionante.
Ascoltare la bravissima Mariangela nel suo inno poetico alle erbe
spontanee mi ha commosso. La Dolce Creatura si è lasciata rapire
dalle note che han colorato il bosco e mi ha trascinato in mille e mille
percorsi tracciati dalla sua fantasia.
Nemmeno le ortiche hanno bucherellato la magia che avvolgeva i
nostri animi.
La ricetta! Un piatto semplice, che diventa eccezionale se preparato
con ingredienti freschissimi. Lo dedico a quest’orto, nella sua
composta semplicità, che chi è abituato a tenere le mani nella Terra
intuisce quanta dedizione ha richiesto.»
Annalisa_www.passatotralemani.wordpress.com
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Kaiserschmarrn
Dolomiti, Trentino Alto Adige
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Kaiserschmarrn
150 g di farina
100 ml di latte
100 ml di panna
6 uova medie
40 g di zucchero
40 g di uvetta passita
1 cucchiaio da tavola di rum
1/2 bustina di zucchero vanigliato
zucchero a velo q.b.
(per 4 persone)
Mescolare la farina, il latte, la panna, i tuorli, lo zucchero
vanigliato ed il rum fino ad ottenere una pastella liscia.
Montare le chiare d'uovo con lo zucchero ed unirle al
restante composto.
Ungere una padella larga con del burro, versare la
pastella dello schmarrn e cuocerla in forno a 200 °C per 5
minuti; spezzettarla con una forchetta.
Aggiungere l'uvetta precedentemente ammollata, una
noce di burro, lo zucchero a velo e saltarla sul fuoco per
caramellizzarla.
Servire con composta di mirtilli rossi e/o salsa di mele.
«E ci sono luoghi che io non riesco a vivere fino in fondo se non
associati anche a determinati sapori.
La montagna ha il profumo dei pani altoatesini con le loro farine
integrali ed i semi e ha i sapori inconsueti dei formaggi di malga offerti
dalle mani dei casari. Ma anche quello della Kaiserschmarrn, una sorta
di frittata lievemente dolce presente nei menù di tutte le malghe ed i
rifugi altoatesini.
Per l'esattezza non è annoverata tra i dolci ma inclusa nell'elenco dei
secondi piatti. Comunque sia, la quantità che viene solitamente servita,
è da piatto unico.
E' una ritualità delle mie vacanze estive.»
Cristina_www.coccoledidolcezza.blogspot.it
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Mini clafoutis
in crosta ai frutti di bosco con
crema di miele di tiglio e vino passito
Parigi, Francia
amarcord di Annalisa
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111
120 gr di pasta frolla pronta
100 gr di ricotta vaccina fresca bio
1 cucchiaino di farina
2 cucchiaini di miele di tiglio
1/2 bicchierino di ottimo vino
passito
1 uovo
un pizzico di lievito per dolci
more e lamponi freschi q.b.
Stendere la pasta frolla nelle forme per tartellette.
Fare un composto con la ricotta, la farina, l'uovo, il miele, il
lievito ed infine il marsala.
Dosare questo preparato, in ogni tartelletta e porvi sopra
un frutto di bosco.
Cuocere in forno già caldo, a 180 °C per circa 15 minuti.
Attenzione, perché finiscono velocemente!
«Ricordo meraviglioso di un viaggio a Parigi...di una dolcissima
merenda lungo la Senna, dove il mondo intero è scomparso dopo aver
assaggiato queste piccole delizie…
Un matrimonio felice tra ricotta e frutti di bosco, sono i dolci delle
favole, dei sogni dei bimbi.
Teneri da vedere e da mangiare.Vi svelo il segreto degli gnomi del
bosco, che tutti i giorni, creano queste delizie...»
Annalisa_ www.lacucinadellaportaccanto.blogspot.it
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Mini clafoutis in crosta
ai frutti di bosco con crema
di miele di tiglio e vino passito
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Cannelès di Bordeaux
con salsa di mele
Bordeaux, Francia
amarcord di Sandra
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Cannelès di Bordeaux
con salsa di mele
250 ml latte intero
1 uovo intero + 1 tuorlo
120 gr di zucchero
65 gr di farina 00
25 gr di burro
1 cucchiaio di rhum
1 bustina di vanillina
la buccia di un limone
Per la salsa di mele:
350 gr di mele
(io ho usato le Golden Delicious,
ma sono ottime anche le Renette)
1 pizzico di cannella
50 gr di zucchero
2 cucchiai di succo di limone
½ bicchiere di acqua
(per 10 cannelès)
Metti a scaldare il latte in un pentolino insieme alla bustina
di vanillina, la buccia del limone e il burro fin quando non
inizia a bollire. A questo punto spegni e lascia raffreddare
il composto. In una scodella mescola la farina setacciata,
lo zucchero e le uova leggermente sbattute.
Aggiungi il latte continuando a mescolare con una frusta
facendo attenzione a non far formare grumi.
Copri con una pellicola (mettendo la pellicola a contatto
con la pastella) e lascia riposare in frigo per una notte. Il
mattino dopo tira fuori il composto dal frigo così da
riportarlo a temperatura ambiente e nel frattempo scalda il
forno a 240°.
Metti il composto negli appositi stampini (io non avevo
quelli meravigliosi di rame e quindi ho usato quelli in
silicone) e fai cuocere a 240° per circa 7 minuti, dopo
abbassa la temperatura del forno a 180° e fai cuocere per
un’altra mezz’ora.
Per la salsa sbuccia e taglia a dadini le mele, mettile in un
pentolino insieme al mezzo bicchiere di acqua, e il succo
di limone per non farle annerire. Fai cuocere a fuoco
molto lento fin quando le mele non sono morbide. Questo
dipende molto dal tipo di mele, a me con le Golden
Delicious ci sono voluti circa 10 minuti. Con un frullatore a
immersione riducile in purea . Aggiungi lo zucchero e la
cannella. Lascia raffreddare e conserva in frigo fino al
momento di servire. Il sapore leggermente acidulo della
salsina di mele accompagna benissimo questi deliziosi
dolcetti.
«Bordeaux. Perdersi nel dedalo delle piccole stradine del centro
pedonale piene di accoglienti bistrot per poi sbucare in una elegante
piazza e stupirsi per la sua grandiosità. (…)
Una città intima e vivace allo stesso tempo. Romantica, elegante,
cosmopolita e ghiotta…
Restare con il naso quasi appiccicato alla vetrina di quella Patisserie
che sembra essere uscita da un libro di fiabe per bambini. (…)
E poi scopri lui….meno appariscente, meno colorato, meno eclettico
ma meraviglioso nella sua austera modestia. Li trovi allineati nei vassoi
come dei soldatini. Tutti uguali, tutti in fila.
Sono i dolcetti tipici di Bordeaux: le cannelès.(..)
Non attirano sicuramente lo sguardo come i variopinti macarons, ma
sorprendono e seducono al primo assaggio.»
Sandra_ www.taccuinodicucina.it
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Biscotti londinesi
burro di arachidi e cioccolato
Londra, UK
amarcord di Raffaella
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Biscotti londinesi
burro di arachidi e cioccolato
250 gr. di farina "00"
150 gr. di burro freddo a pezzetti
100 gr. di zucchero a velo
2 tuorli d'uovo
1 e 1/2 cucchiaino estratto di
vaniglia
burro di arachidi
crema ganache al cioccolato
zucchero a velo
Mescolate la farina e lo zucchero a velo.
Poi aggiungete la vaniglia, i tuorli e il burro freddo.
Impastate velocemente fino ad ottenere un impasto liscio
ed omogeneo.
Formate un panetto e coprite con pellicola trasparente e
ponete in frigo per almeno un'oretta.
Infarinate il piano di lavoro, possibilmente marmo che
rimane bello freddo, stendete la pasta sottile, ritagliate i
biscotti delle forme che più vi piacciono, stando attenti a
farne sempre uno bucato al centro per ogni biscotto di
base, io per fare più in fretta ho fatto solo le classiche
ciambelline tonde; cuocete in forno già caldo a 180°C per
una decina di min.
Una volta freddi farciteli con la vostra marmellata preferita,
con la nutella oppure come ho fatto io con burro di
arachidi e una crema ganache al cioccolato con nocciole
preparata da me.
«Ma veniamo ai mie biscottini Londinesi, io li ho reinterpretati così,
diciamo che non è stato come ritornare nella mia amata città di Londra,
ci son stata 2volte, ma ci riandrei altre 100, lì ti senti libera, un'altra
persona, o meglio ti senti tu con la curiosità di altre100 persone, tutto
attirava la mia attenzione, dai quartieri più ricchi con chiese e
monumenti sfarzosi e mastodontici, a quelli più poveri, ai mercatini, per
non parlare del mercato di Camden Town, volevo andarci tutti i giorni,
mi aveva rapito,o del London Eye con il Big Ben (fotografato da ogni
angolazione), mi piaceva il caos cittadino, le persone vestite nei modi
più strani ed immaginabili, il cibo, e l'odore di cibo di qualsiasi
nazionalità già alle 9 del mattino, mi piacevano i parchi con gli
scoiattoli, insomma un' altro pianeta (...)»
Raffaella_ www.saporiecolori-diraffyfy.blogspot.it
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Lecce, Puglia
amarcord di Sara
Brioche Barbapapà
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Brioche barbapapà
500 gr di farina Manitoba
15 gr di lievito di birra
70 gr di zucchero semolato
80 gr di latte intero
180 gr di burro sciolto
3 uova grandi intere
2 cucchiai di Marsala
1 cucchiaio di miele
8 gr di sale
In una capiente ciotola raccogliere la farina (ricordatevi di
setacciarla), il sale e lo zucchero.
Sciogliete il lievito nel latte tiepido e unitelo agli altri
ingredienti solidi. Iniziate ad impastare aggiungendo il
miele ed il Marsala; unite poi le uva una alla volta e
continuate a lavorare sino ad ottenere un impasto liscio.
Infine aggiungete il burro poco alla volta.
Spolverare di farina il piano da lavoro e formate una
grande palla. Lasciate riposare l’impasto (coperto).
Dopo circa un ora prelevate l’impasto e formate della
palline delle dimensioni di una piccola arancia e
distribuitele su di una placca precedentemente ricoperta
da carta forno.
Con un altro pezzetto di impasto realizzate delle palline
più piccole delle dimensioni di circa 2 cm, praticate quindi
un buchetto nella palline grandi e posizionate al centro le
piccole facendole aderire tra loro con delicatezza.
Coprite le brioche ottenute e lasciate lievitare in luogo
tiepido per circa 2 ore o fino a quando non avranno
raddoppiato il loro volume.
Spennellate la superficie con un tuorlo sbattuto con poco
latte, e mettete in forno già caldo a 200 °C per 10-15
minuti.
Non appena inizieranno a dorarsi spegnete il forno e
lasciatele sino a completa doratura.
«Sono consapevole che le più esperte faranno risalire questa ricetta
alla splendida Sicilia.
Io la colloco nella mia Puglia, nel mio Salento, nella mia Lecce.
È lì che nelle domeniche di festa, da bambina, passeggiando lungo i
viali alberati, tra palazzi barocchi e un cielo di un azzurro carico, la
mangiavo con il mio papà.
Ed è li che da grande, in tutte le mattine di vacanza, è stata
protagonista delle nostre ricche colazioni.
Mai dimenticherò gli occhi di Riccardo quando l’ha mangiata per la
prima volta, prima l’ha presa tutta con avidità e poi con uno sguardo
tenero e profondo ha esclamato “Tieni tu mangi la mamma, io il
bambino….”.
Oggi, ogni volta che l’impasto, il suo profumo mi rimanda a giorni felici
e mi conferma il legame profondo ed eterno con le mie origini e la mia
discendenza.»
Sara
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Parigi, Francia
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Le Flan Parisien
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Le Flan Parisien
Per la base:
125 g di burro freddo
125 g zucchero
250 g farina 00
1 uovo
zeste limone
Per il ripieno:
6 uova medie
300 g zucchero
140 g amido di Mais
300 ml panna liquida fresca
1200 ml latte
un cucchiaino di estratto di vaniglia
Preparare la base mescolando velocemente la farina con
il burro a pezzetti e lo zucchero, quando il composto è
sabbioso unire l'uovo e impastare fino ad avere un
impasto bello compatto, avvolgere il tutto nella pellicola e
riporre in frigo per circa 30 minuti.
Stendere la base in uno spessore di 3mm e rivestire uno
stampo di 26 o 28 cm e mettere in frigo.
Far bollire il latte con metà dello zucchero.
In una ciotola sbattere le uova con il rimanente zucchero,
aggiungere l'amido e l'estratto di vaniglia.
Mescolare bene ed aggiungere la panna e gradualmente
il latte caldo. Portare sul fuoco e mescolare fino a quando
non si addensa.
Far raffreddare la crema e versare sul guscio di frolla.
Forno 20 minuti a 210° e 10 minuti a 240°. Gustare freddo,
il giorno dopo è più buono.
Io ho preferito cuocere per 35 minuti a 200° e gli ultimi
minuti ho acceso il grill a 250° per far caramellare la
superficie.
«Una cosa che amo fare quando viaggio è provare i piatti tipici del
posto che mi ospita.
E' proprio attraverso il cibo ed i suoi sapori che si può conoscere
meglio una città, la sua cultura e le sue abitudini.
Quando penso a Parigi l'associo subito ad un buon dolce: macarons,
crepes, choux, crème brulée, tarte tatin e poi sicuramente lui il Flan
Parisien.
Durante le mie vacanze parigine insieme alla mia dolce metà ne ho
provati tanti, e quello che vi propongo oggi, del maestro Feder, è
buonissimo.
Quando lo assaporo la mia mente inizia a volare e mi ritrovo seduta ad
un café di Saint Germain con un buon libro, una tazza di thé ed una
fetta di flan tutta da gustare....sono una grande sognatrice e Voi?»
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Crunchy M&M’s
cookies
Hawaii, USA
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Crunchy M&M’s
cookies
115 gr di burro ammorbidito
100 gr di zucchero
100 gr di zucchero integrale di
canna
1 uovo
130 gr di farina 00
70 gr di fiocchi d'avena
1 bustina di vanillina
1/2 cucchiaino di bicarbonato di
sodio
1 cucchiaino di acqua bollente
un pizzico di sale
M&M's
(per 24 biscotti)
In una ciotola amalgamare il burro con i due tipi di
zucchero.
Aggiungere l'uovo e mescolare. Un poco alla volta e
continuando a mescolare per far sì che non si formino
grumi, aggiungere anche la farina, i fiocchi d'avena e la
vanillina.
Sciogliere il bicarbonato in un cucchiaio di acqua bollente
e aggiungere al composto insieme a un pizzico di sale.
Mescolare bene il tutto e infine aggiungere gli M&M's.
Preriscaldare il forno a 180°C e nel frattempo formare con
l'impasto delle palline della dimensione di una noce e
posizionarle su una teglia rivestita di carta da forno
distanti almeno 4 cm l'una dall'altra perché durante la
cottura si appiattiranno e allargheranno.
Infornare per una decina di minuti, finché la superficie dei
biscotti non sarà dorata.
Lasciar raffreddare sulla teglia e togliere solo quando
saranno a temperatura ambiente.
I biscotti si possono conservare in scatole chiuse per
alcuni giorni.
«Sola e triste del fatto che quelle fossero le mie ultime ore a Honolulu,
ho deciso di entrare in un negozio per comprarmi un giornale da
leggere nell'attesa e qualcosa di cioccolatoso per tirarmi su. Vicino alle
riviste ovviamente c'erano tutti gli snack possibili e immaginabili, tra cui
dei mini biscotti preconfezionati al cioccolato e M&M's a cui non ho
saputo resistere.
(…)
Dopo questo aneddoto potete capire perché ogni volta che vedo i
cookies al cioccolato o gli M&M's mi viene in mente il mio viaggio e la
figura che ho fatto in aeroporto!
Sebbene a volte voglia ancora sotterrarmi per la vergogna, almeno ho
un ricordo che sono sicura non dimenticherò mai.»
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Halva al cocco
e cannella
Santorini, Grecia
amarcord di Imma
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135
Halva al cocco e cannella
150 g di semolino
50 g di farina 00
180 ml di latte
150 g di burro di bufala
200 g di zucchero di canna
80 g di cocco disidratato
50 g di mandorle pelate
1 cucchiaio di lievito per dolci
1 cucchiaino abbondante di
cannella in polvere
1 cucchiaino di acqua di fiori
d’arancio
Versate in un tegame metà dello zucchero di canna e 150
ml di d'acqua; mescolate bene per amalgamare il
composto.
Portate ad ebollizione e lasciate sobbollire lo sciroppo per
una decina di minuti.
Lasciate raffreddare completamente e ponetelo in
frigorifero.
Fate sciogliere il burro in un tegame aggiungetevi lo
zucchero di canna rimasto, la farina setacciata con il
lievito, il semolino, il cocco, il latte, la cannella e l’acqua di
fiori d’arancio: mescolate bene per amalgamare il
composto.
Versate l'impasto in uno stampo rettangolare di circa
24x20 cm, precedentemente imburrato ed infarinato,
livellate la superficie e cuocete in forno già caldo a 180
gradi per 35 minuti.
Quindi sfornate, irrorate con lo sciroppo freddo, decorate
con le mandorle intere e tagliatelo a rombo oppure in
piccole porzioni rettangolari.
«Ricordo la prima volta che ho assaporato questo dolce è stato in uno
dei miei viaggi in Grecia e in quell’isola meravigliosa che è Santorini!
Seduta fuori ad un baretto che affacciava sul mare con il profumo di
salsedine che impregnava la pelle ho assaggiata l’Halva un dolce a
base di semolino molto popolare nell'est del Mediterraneo ma anche in
India, Pakistan, Turchia e ogni versione è leggermente differente a
seconda dei luoghi.
Un dolce semplice, goloso e ricco di profumi tra i quali la cannella e
l’acqua di fiori d’arancio che regalano note meraviglioso a questo
dolce!!! Ogni estate la preparo proprio per ricordare quei meravigliosi
momenti e quell’isola che mi è rimasta nel cuore.»
Imma_www.dolciagogo.it
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Cannoli
Palermo, Sicilia
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Cannoli
160 gr di farina
2 cucchiai di caffè
20 gr di burro
1 cucchiaino di cacao amaro
1 tazzina di caffè
1 uovo
2 cucchiai di marsala
Ripieno:
400 gr di ricotta
100 gr di zucchero
cedro candito
cannella
scorza di 1 arancia
amarene candite
gocce di cioccolato
zucchero al velo
(per 12-13 cannoli)
Cominciamo a preparare i cannoli disponendo la farina a
fontana con un pizzico di sale, uniamo lo zucchero, il
burro, il caffè, il cacao, il marsala e l'uovo sbattuto,
amalgamiamo per bene, dopodiché avvolgiamo il panetto
ottenuto nella pellicola e infiliamo in frigo per almeno 2
ore. Dopo il riposo stendiamo l'impasto in una sfoglia
sottile, con un tagliapasta o anche una tazza come nel
mio caso, ricaviamo tanti cerchi che avvolgeremo attorno
agli appositi cilindri di metallo sovrapponendo i lembi e
schiacciandoli per evitare che si stacchino durante la
cottura, oppure spennellate le estremità con l'uovo, a me
riusciva bene anche senza. Riscaldiamo l'olio in una
padella dai bordi alti e friggiamo i nostri cannoli, lasciamo
sgocciolare e intiepidire su carta assorbente prima di
liberarli dei cannoli metallici (io li ho preparati la sera
prima). Occupiamoci del ripieno: la mattina seguente ho
frullato il cedro candito con la ricotta e lo zucchero, ho
unito poi la scorza grattugiata di un'arancia (sostituendo in
tal modo il fior d'arancio previsto nella ricetta originale) e
un pizzico di cannella, ho infilato in congelatore per far
rapprendere il composto cremoso, dopodiché munita di
una sac à poche ho riempito i cannoli oramai freddi.
Passiamo alle decorazioni che li rende simili a quelli
assaggiati a Palermo: ho guarnito un'estremità con gocce
di cioccolato e l'altra estremità con amarene candite e
striscioline di cedro e arancia candita, ultimato con
un'abbondante spolverata di zucchero al velo.
«La scorsa settimana ero a Palermo, come ogni tradizione che si
rispetti non si va via senza aver assaggiato cannoli e cassate, ma a dire
il vero anche un grosso arancino!
Peccato non averne potuto portare a casa...dopo 10 ore di treno non
avrebbero conservato la freschezza che li contraddistingue -.-, ecco
dunque che seguendo questa ricetta ho cercato di riproporli...certo,
non saranno gli originali ma mi fanno sentire ancora in terra siciliana!!»
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English muffin
Parco Nazionale Yellowstone, USA
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English muffin
300 g. di farina 0
(o 170g. di manitoba e 130g. di 00)
7 g. di lievito di birra fresco
(circa 1/4 del panetto)
oppure 1/4 di bustina di quello disidratato
120 ml di latte intero
- 15 g. di burro
1 cucchiaio di miele o di zucchero
(aumentare leggermente la dose se si vuole
un risultato più dolce)
la punta di un cucchiaino di sale
- (per 7-8 muffin)
Intiepidire il latte (non scaldarlo troppo, il calore eccessivo
uccide il lievito) e dividerlo in due parti. In una tazzina di
latte disciogliere il lievito di birra, nel rimanente latte
disciogliere il burro, il miele e lo zucchero.
Setacciare la farina nella planetaria, unire il sale e poi il
latte. Impastare fino ad ottenere un impasto morbido e
perfettamente liscio.
Formare una palla, incidere la superficie e lasciar lievitare,
coperta, fino ad raddoppio.
Sgonfiare quindi l'impasto, spezzarlo in palline di peso
uguale e appiattirle, dando loro la forma tonda dei muffin
inglesi. Lasciar lievitare ancora circa mezzora.
Scaldare bene una padella antiaderente e cuocere circa 3
o 4 minuti per lato a fuoco dolce.
Lasciarli raffreddare, possibilmente avvolti in un
canovaccio per mantenerne la fragranza, e consumare
accompagnandoli con crema di formaggio e marmellata
o, per una merenda salata, con uova o affettati.
A seconda dei gusti si possono mangiare soffici così
come sono o leggermente tostati, dopo averli tagliati a
metà, per un tocco di croccantezza.
«Il mio incontro con queste focaccine è avvenuto proprio all'inizio della
nostra vacanza statunitense, quando durante una colazione all'interno
del Parco di Yellowstone, ho deciso di ignorare i già noti Chocolate
Muffin o Blueberry Muffin per provare questi ignoti English Muffin.
Confesso la mia sorpresa quando, anziché il classico "funghetto"
americano mi sono trovata di fronte una focaccina dall'aria
apparentemente anonima, con una vaschettina monoporzione di
cream cheese e una di gelatina di frutta (rigorosamente all'uva)
accanto.
Un po' perplessa l'ho tagliato a metà, proprio come avrei fatto con un
semplice panino, e l'ho spalmato di crema al formaggio.
Assaggiandolo sono rimasta conquistata dalla semplice e soffice bontà
di questa colazione e nelle successive settimane ho ordinato, ora
consapevole, più volte gli English Muffin.»
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La schiaccia briaca
Isola d’Elba, Toscana
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La schiaccia briaca
450 g di farina
250 g di zucchero
100 g di uvetta
70 g di mandorle
30 g di noci
50 g di nocciole
100 ml + un cucchiaio di olio evo
80 g di Vin Santo
80 g di Alchermes
1 bustina di lievito per dolci
20-30 g di pinoli
Fate ammollare l'uvetta in acqua calda per 20 minuti.
Versate in una ciotola la farina, lo zucchero, il lievito, unite
il Vin Santo e 50 g di Alchermes, mescolate ed unite
anche la nocciole, mandorle, noci e quasi tutta l'uvetta,
(lasciatene un po', vi servirà dopo).
Versate l'impasto in una teglia da 24 cm imburrata.
Cospargete la superficie del dolce con i pinoli e l'uvetta
tenuta da parte.
Mescolate l'Alchermes rimasto con il cucchiaio d'olio,
mescolate e versate sul dolce.
Cuocete a 180 gradi per 40-45 minuti.
«La schiaccia briaca è il ricordo di una bellissima vacanza all'Isola
d'Elba, assaggiai la schiaccia briaca durante la visita ad una miniera,
me ne innamorai al primo morso, profumata, umida, piena di frutta
secca, se inizi a mangiarla non ti fermi più, un boccone tira l'altro.»
Miria_www.amichecucina.blogspot.it
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Pönnukökur
Pancakes islandesi
Islanda
amarcord di Sara
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Pönnukökur
Pancakes islandesi
2 uova piccole
400 ml latte
230 gr farina
4 cucchiai di zucchero
40 gr burro
vaniglia
½ cucchiaino di sale
(per 6/7 pancakes)
Sbattere insieme le uova con il latte e la vaniglia.
Aggiungere gli ingredienti secchi e mescolare bene.
Riporre in frigo per un’ora.
Sciogliere il burro e quando è intiepidito aggiungerlo al
resto.
Scaldare bene la padella appena unta di burro, versare un
mestolo di composto, cuocere un minuto circa e rigirare
fino a completa cottura.
Spolverare di zucchero a velo e servire con marmellata e
panna montata nutella.
«(…) non potevo che scegliere questo dolcetto super goloso che mi
ricorda le vacanze di quest'ultima estate...una di quelle che mi rimarrà
più impressa nella memoria e che molto probabilmente ripeterò tra
qualche anno, perchè è difficile se non impossibile staccarsi
dall'Islanda. Ma insomma, originali islandesi o no, questi pancakes
sono una bomba. Un pò più sottili degli originali americani, sono una
via di mezzo tra pancakes appunto e crepes. Non sono
esageratamente dolci, quindi ci si può andare giù pesante con la
farcitura, come si vede nella foto infatti. Io vado di abbondante nutella,
nient'altro ^_^»
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Zabaione di
Vittoria
Osnabrück, Germania
amarcord di Enrica
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Zabaione di Vittoria
3 tuorli di uova freschissime
80 gr di zucchero di canna
40 ml di marsala secco
40 ml di marsala dolce
(per 2 porzioni)
Metti i tuorli e lo zucchero in una ciotola di vetro resistente
al calore, ponila sopra una casseruola d’acqua in leggera
ebollizione, avendo cura di fare in modo che il fondo della
ciotola non tocchi l’acqua.
Monta i tuorli usando un frullino elettrico (non sono brava
come Vittoria che monta i tuorli a mano) alla massima
velocità, sino a che non saranno molto gonfi, bianchi e
spumosi.
Togli dal fuoco e versa i due tipi di marsala diversi (ecco il
segreto di Vittoria) un pochino alla volta, continuando a
montare con il frullino a velocità minima.
Versa in due bicchieri e servilo con lingue di gatto o come
ho fatto io con savoiardi sardi.
«Estate 2013…. Bassa Sassonia…Osnabrück per l’esattezza…ultima
sera prima del rientro… freddino…ma quel freddino piacevole… (…)
andiamo io e mio marito con Tom alla volta del Ristorante di Vittoria...
per incontrare gli altri… (…)
Arriva il dessert…decidiamo per uno zabaione…aspettavamo questo
momento….
Nella cucina sentiamo sbattere ritmicamente il cucchiaio contro la
tazza…Vittoria è alle prese con lo zabaione che faceva sua madre
…arriva trionfante con il suo liquido dorato…sopra un cuore disegnato
per noi…»
Enrica _www.coccolatime.wordpress.com
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Tiramisù
Firenze, Toscana
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Tiramisù
6 rossi d'uovo freschissimi
500 gr. di mascarpone
250 gr. di panna
Savoiardi
200 gr. di zucchero
Caffè freddo zuccherato
(per la bagna)
cacao amaro
Montare i rossi d'uovo con lo zucchero fino ad ottenere
una crema, aggiungere il mascarpone mescolare bene
fino al completo assorbimento.
A parte montare la panna da aggiungere poi al composto
del mascarpone, mescolare bene da formare una bella
crema densa.
In un recipiente, una tortiera, un bel bicchiere formare uno
strato di savoiardi bagnati con il caffè zuccherato (è
importante che il caffè sia zuccherato anche solo un po',
in quanto il tiramisù' dovrà andare in freezer ed il caffè
amaro si congela! Parola di pasticcere!!!).
Versare una parte del composto di mascarpone e panna,
spolverare con cacao amaro e mettere in freezer fino al
completo congelamento. Tirare fuori dalla ghiacciaia
almeno un'ora prima dell'assaggio.
«Un piatto, un ricordo....meglio un dolce il ricordo di una scoperta, di
una nascita...
Proprio cosi', questo delizioso dolcetto, che vorrebbe essere un
tiramisu' , si e' ormai trasformato da anni nella mia certezza.
(..:)
Per una bimba, cresciuta in campagna a ben 20 km di distanza da
quella che allora sembrava una metropoli, fu un viaggio alla scoperta di
una delle citta‘ piu' conosciute al mondo.
L'incontro fu amore a prima vista, camminare per le vie del centro piene
zeppe di piccole botteghe di ogni genere... ricordo di esser stata
letteralmente catturata da quella magica atmosfera, piena di arte, di
mesteri.»
Silvia
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Les petit pain
au chocolat
Parigi, Francia
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s.com
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Les petit pain
au chocolat
500 gr di farina 00 W280/300
(in alternativa 250 gr manitoba e 250 gr 00
– per me tutta W330)
275 gr di acqua
25 gr di burro
8 gr di sale
60 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra fresco
(per me 5,5gr di lievito di birra disidratato)
290 gr di burro per il tournage
(vengono bene anche con 250 gr –
per me appunto 250gr)
1 uovo per la spennellatura finale)
cioccolato fondente
Impastare tutti gli ingredienti nella planetaria o a mano, sale e burro a
metà impasto, per circa 20 minuti, fino a che l’impasto è bello elastico.
Mettere subito in frigo, coperto con pellicola, per 6 ore circa, a 4°/5°
non di più.
1. Stendere l’impasto in un rettangolo alto circa 1cm, con la base
verso di sè corta e l’altezza più lungo; misurarlo e metterlo in frigo
steso su un vassoio coperto di pellicola e procedete a battere il burro
della misura giusta.
2. Tirar fuori il panetto di burro freddo di frigo, spolverarlo bene di
farina e coprirlo tra due fogli di pellicola. Batterlo col mattarello fino ad
appiattirlo ad un’altezza di circa 1/2 cm. In ogni caso dovrà essere
largo un paio di cm meno dell’impasto e lungo i 2/3 di questo. Riporre
il rettangolo di burro così ottenuto in frigo coperto da pellicola.
3. Riprendere il panetto di burro dal frigo e posizionarlo sul rettangolo
di impasto, deve occupare i 2/3 inferiori di questo, facendo bene
attenzione a lasciare 1 cm. libero di lato.
4. Piegare sul burro la parte di impasto libera.
5. Sovrapporre ora su questa, la parte di impasto coperta dal burro.
6. Girare ora il panetto di 90°, avendo cura che la parte aperta sia alla
vostra destra.
7. Stringere con le dita i bordi della pasta in modo da sigillare il
panetto di burro all’interno della sfoglia.
8. Picchiettare ora col mattarello il panetto in modo da distribuire il
burro in modo uniforme, e al tempo stesso stenderlo in un rettangolo
che abbia il lato corto davanti a voi, ad uno spessore di circa 8 mm.
9. Piegare verso il centro prima il lembo inferiore della sfoglia.
10. Poi quello superiore.
11. Girare il panetto di 90° sempre con il lato aperto alla vostra destra.
Chiuderlo bene con le dita, coprirlo con pellicola e metterlo su un
vassoio in frigo, a 4/5°, per 40 minuti.
(continua)
«Penso a Parigi e una delle prime immagini che mi torna alla mente è
quella di un Petit Pains au chocolat, fragrante e profumato, tra le mani.
E’ quasi una ricetta magica, perchè…
…mi piace quell’incontro tra la pasta ancora calda e il cioccolato fuso
e bollente all’interno.
Poi bastano alcuni minuti, tutto cambia…
…e mi piace quell’incontro tra gli stati sfogliati e il cioccolato che si è
raffreddato e questa volta scricchiola sotto i denti.
Penso a quando guardavo le vetrine delle pasticcerie, con vassoi pieni
di viennoiseries, pensando “Ce la farò mai a fare da me una di queste
dolcezze?”
Ho sempre avuto un timore reverenziale per tutto ciò che era sfoglia,
giri, pieghe e mi limitavo a guardare.»
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12. Tirar fuori il panetto dal frigo; togliere la pellicola ed iniziare il
secondo giro o, alla francese, “tour simple”.
13. Stendere un rettangolo con il lato corto davanti a voi, spessore
circa 8 mm.
14. Fare di nuovo le piegature, piegare verso il centro prima il lembo
inferiore della sfoglia.
15. Poi quello superiore.
16. Girare di 90°, sempre col lato aperto alla vostra destra.
17. Chiuderlo bene con le dita, coprirlo con pellicola e metterlo su un
vassoio in frigo, a 4/5°, per 40 minuti.
17 bis. Terza ed ultima girata.
Tirar fuori il panetto dal frigo e ripetere i giri come ai punti 13, 14, 15 e
16.
Impacchettare con pellicola e mettere in frigo per l’ultima volta,
sempre 40 minuti.
LA FORMATURA E LA COTTURA DEI PETITS PAINS AU CHOCOLAT
17 ter. Tirar fuori il panetto dal frigo e stenderlo in un rettangolo lungo
e stretto (circa 20-25cm), alto 7/8 mm.
Questa volta lavorarlo col mattarello SOLO nel senso della lunghezza.
Dividere poi il rettangolo per il senso della lunghezza, in modo da
ottenere due rettangoli più piccoli sempre stretti (circa 10-12cm) e
lunghi
18. Sistemare sui lati lunghi, a circa un paio di cm dal bordo, due file di
barrette di cioccolato fondente.
19. Arrotolare la pasta sul lato lungo, in modo da ottenere un
salsicciotto farcito di cioccolata.
20. Con un coltello ben affilato e con un colpo netto, tagliare il
salsicciotto in rettangolini (per me lunghi circa 8-9cm)
21. A QUESTO PUNTO ABBIAMO DUE STRADE:
1. Mettere i petits pains appena formati su un vassoio coperto di carta
forno, poi coprirli con della pellicola e mettere in freezer. Non appena
si saranno congelati, potranno esser trasferiti in un sacchetto. Quando
si vorrà cuocerli, basterà scongelarli circa 6 ore prima su una teglia
coperta da carta forno, poi procedere come sotto.
2. Posizionare i petits pains sulla placca coperta di carta forno. Far
lievitare per circa 2 ore/2 ore e 1/2 a circa 20°, se la temperatura è
sotto i 20° ci vorranno anche 3 ore (tenete comunque d’occhio perchè
i tempi sono orientativi e se dovessero passare di lievitazione il
risultato ne risentirà!!), e coprire con pellicola (io ho preso questa
strada ;) ).
22. Pennellare con 1 uovo sbattuto.
23. Portare il forno statico a 220°e infornare per 5/6 minuti a questa
temperatura.
24. Dopodichè abbassare la temperatura del forno a 180°e proseguire
fino a cottura completa, circa 7/8 minuti, ma è bene regolarsi dal
colore del petit pain che deve essere di un bel biondo scuro.
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Cheese cake
americano
Chicago, USA
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Cheese cake americano
200 g di biscotti digestive
40 g di zucchero
80 g di burro
3 cucchiaio/i di latte
2 g di olio
Per il ripieno:
500 g di cheese cream
100 g di zucchero
4 uova
1 succo e scorza di limone
per la crema di fragole
500 g di fragole
100 g di panna
2 cucchiaio/i di zucchero
2 fogli di gelatina
Sbriciolare i biscotti finemente e amalgamarli con il burro,
lo zucchero il latte e l'acqua.
Stendere l'impasto in una teglia di 26 cm foderata di
cartaforno e lasciarlo riposare in frigo.
Lavare le fragole, prenderne una metà, tagliarle a fettine,
metterle in una ciotolina con un po’ di zucchero e una
spruzzata di limone.
In una ciotola mescolare il formaggio, lo zucchero, il
succo e la scorza di limone.
Unire i tuorli d'uovo uno alla volta amalgamando bene il
tutto.
Unire la metà delle fragole sgocciolate .
Montare a neve gli albumi ed unirli al composto.
Versare nella teglia, infornare a 160° per 60".
Scaldare la panna, unire la gelatina ammollata
precedentemente in acqua e strizzata.
Frullare le fragole e aggiungerle alla panna, amalgamare
bene e stendere sul dolce raffreddato .
Mettere in frigo per qualche ora prima di servire.
«Io ho avuto la fortuna di andare a Chicago, per me è stato come vivere
in un sogno vedere da vicino e toccare con mano ciò che avevo
soltanto visto in foto e in tv...
è stato come vivere in un film.....emozionante...è dir poco!! (…) e
ancora ho assaggiato un dolce tra i più buoni di questa meravigliosa
città, qui infatti c'è tutta una cultura al proposito... morbido e fresco la
Cheese Cake c'è ne per tutti i gusti dal cioccolato alla frutta o al
caramello alle noci nocciole e tutto il resto chi più ne ha più ne metta ,
insomma Chicago è il regno della Cheese Cake !!»
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Torta leggera
Altopiano di Asiago, Veneto
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Torta leggera
225 gr di burro morbido
225 gr di zucchero semolato
4 uova
225 gr di farina 00 setacciata
4 cucchiai di cacao amaro in
polvere sciolti in 4 cucchiai di
acqua calda
2 cucchiaini di lievito per dolci
(per stampo 22 cm)
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e lavorateli con le
fruste fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Versate il composto in uno stampo precedentemente
imburrato e infarinato.
Cucinate a 180° per 25 minuti circa.
La torta deve essere morbida al tatto.
Fatela raffreddare possibilmente su una griglia.
«Le mie vacanze sono trascorse in un appartamento in montagna,
sull'Altopiano di Asiago.
Amici ritrovati e nuovi hanno reso le giornate allegre e festose e,
complice anche una temperatura decisamente più sopportabile
rispetto alla città, mi sono ritrovata a fare tanti dolci da condividere in
primis con loro e oggi con voi...»
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