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Le tappe principali: dal Libro bianco al Libro verde1957: Trattato di Roma, nasce la CEE
1960-62: Comitato fiscale e finanziario (prof. Neumark)
1967: Prima e Seconda direttiva Iva; 1977 Sesta direttiva
1985: Libro bianco: prima proposta per tassazione all’origine
1987: Atto Unico Europeo
1° gennaio 1993: eliminazione barriere fiscali interne CEE;
nasce il regime “transitorio” previsto fino al 31/12/1996
1996: seconda proposta per tassazione all’origine
2000: rinvio sine die del regime definitivo
2006: direttiva 112 “rifusione” per l'Iva
2007: Econfin chiede ulteriori analisi su: a) tassazione cessioni intra-UE; b) inversione contabile generalizzata
2008: aut-aut della Commissione al Consiglio
2010: Libro verde con 42 quesiti: consultazione pubblica 2
Tre aspetti metodologici per il regime definitivo
- 1) Base uniforme (Direttive con varie deroghe)
- 2) Aliquote (tendenzialmente convergenti)
- 3) Meccanismi per la compensazione tra Stati membri
1987: criterio amministrativo: distinta mensile individuale per Iva raccolta ed Iva detratta sui soli scambi intra-UE: eccedenze versate al CHM che redistribuisce
1996: criterio statistico macro; le singole quote di Iva teorica sul totale CEE (Relevé Iva) sono la base per il CHM.
2008: criterio amministrativo: compensazione su base bilaterale tra SM ed aliquota al 15% per transazioni Intra-UE (Keen&Smith 1996)
2011: criterio macro con dati VTE (CFT) e statistici (DMP); CHM a Bruxelles alimentato con due flussi (imprese e Stati in surplus); aliquota 15% Intra-Ue (beni aliquota normale);
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Argomenti
il regime transitorio è fonte di frodi e di sommerso
• il regime definitivo eliminerebbe tutto ciò
• I tentativi passati (1985, 1996, 2008) sono falliti perché o troppo complessi (compensazioni su base bilaterale: 2008) o carenti dal punto di vista logico (luogo unico di imposizione: 1996)
• L’Italia è oggi in grado di presentare una proposta credibile e gestibile che valorizza le istituzioni di Bruxelles e sfrutta il telematico
• Si tratta di un affinamento del Relevé (risorse proprie) che valorizza le dichiarazioni Iva e rende possibili i controlli amministrativi
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Il regime transitorio agevola le frodi
• Nella Materia oscura dell’Iva si è precisato come la grande evasione italiana dipenda da molteplici fattori, alcuni “esterni” al sistema economico ed altri “interni” al sistema economico.
• I fattori “esterni” riguardano (cfr. Tabella 3.6. di “MO”:
• a) le anomalie rispetto alla VI Direttiva/1977 e quindi rispetto alla Direttiva 112/2006;
• b) il sistema transitorio vigente dal 1993.
Il regime transitorio agevola le frodiAttualmente le cessioni e gli acquisti Intra-UE circolano liberamente senza imposta applicata. La tassazione avviene nel Paese di importazione. La catena dell’Iva viene così interrotta e merci e servizi possono arrivare al consumatore finale senza avere mai assolto l’imposta.I fenomeni più pericolosi sono quelli delle frodi carosello che consistono in transazioni fittizie; ma spesso si trascura l’importanza di forme di economia sommersa rese possibili dal sistema transitorio (cfr. nota 44).Numerose stime indipendenti cifrano il fenomeno dell’evasione da sistema transitorio tra il 10 ed il 30% dell’evasione complessiva dell’Iva. Questa proporzione può essere valida anche per l’Italia.
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Il regime transitorio agevola le frodi
Per l’Italia non esistono stime ufficiali delle frodi Intra-UE. Si sono verificati casi emblematici come Fastweb e Telecom Italia-Sparkle (cfr. la nota 62)
Si sottovaluta la problematica dei “depositi Iva” che con giri fittizi ed articolati si collegano anche essi al meccanismo degli scambi Intra-UE.
• Le frodi carosello ed il sommerso da acquisti Intra-UE possono essere stroncati se si passasse al regime definitivo, vale a dire alla tassazione nello Stato membro di origine.
• Si ristabilirebbe la catena Iva facilitando i controlli (importazione→produzione→ingrosso→dettaglio ). Rimarrebbe non imponibile solo l’export extra-UE.
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Il regime transitorio agevola le frodi
Oggi gli Stati membri sono pervasi da miopia acuta: con la loro negligenza credono di difendere la produzione nazionale non rendendosi conto che viviamo in una Unione economica e monetaria e che il Welfare lo si difende combattendo l’evasione e non già favorendola.
“Les administrations favorisent la fraude par leur passivitée (Milano 6/5/11, Bouchard)”. “En effet, les échanges de renseignements entre administrations de pays différents sont extrêmement lents et aléatorires: chaque administration est surtout préoccupée de ses propres affaires (Lauré, 1993)”. Sempre Lauré aveva scritto: “il campo d’azione per le frodi criminali risulta così ampliato considerevolmente (…) le forme più gravi si realizzeranno preferibilmente nelle transazioni Intra-CEE”
Sono passati 18 anni : nulla di nuovo sotto il sole (sic!) 8
Le caratteristiche del sistema definitivo
a) adozione del quadro VT Europeo; nella sezione 1 si riportano i totali delle cessioni imponibili distinguendole in: cessioni intra-UE; cessioni verso partite Iva nazionali; cessioni verso consumatori finali, PA ed enti non-profit. Nella sezione 2 si specificano per Stato membro di destinazione le cessioni imponibili.
b) aliquota del 15% sulle cessioni Intra-Ue ad aliquota normale ed individuazione di un’aliquota ridotta uguale per tutti, per tassare i beni ad aliquota ridotta. Non è necessario uniformare le aliquote all’interno della UE. Grande vantaggio della proposta
L’aliquota al 15% corrisponde all’aliquota normale + bassa vigente in UE: la cessione in sé non crea mai rimborsi.
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il meccanismo di Compensazione
il Clearing House Mechanism viene finanziato con 2 flussi: 1⁰: quando le imprese versano periodicamente l’Iva in ciascun SM “girano” contestualmente l’1% del versamento al CHM; 2⁰: gli Stati con surplus commerciale trasferiscono un secondo flusso al CHM su base mensile.
Si delinea un ruolo centrale per la Germania: ciò rappresenta un punto di forza del progetto.
I partner recuperano evasione (Italia in primis); ma anche la Germania recupera evasione perché finiscono le false cessioni intra-UE.
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Cambiano le regole del gioco
OGGI: “la presenza di un sistema istituzionale che premia il comportamento fraudolento crea le basi per la sua persistenza” fino ad arrivare ad un “sistema auto-rinforzante e di difficile sradicamento”. Da una simile situazione si può uscire solo cambiando le regole del gioco e quindi “individuando le opportune modifiche per risolvere il problema alla radice, riducendo le ‘finestre’ all’evasione”.
Dopo 18 anni occorre cambiare le regole del gioco per stroncare le frodi ed il sommerso da intra-UE.
DOMANI: il regime definitivo si configura come un
vero gioco win-win: tutti gli Stati membri trarranno dei vantaggi finanziari dal passaggio al regime definitivo dell’Iva.
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I vantaggi finanziari del regime definitivo
Realisticamente l’Iva netta della UE può crescere tra i 10 ed i 20 miliardi di euro su base annua. Di altrettanto possono crescere le entrate delle imposte dirette e degli oneri sociali (moltiplicando dell’evasione). Gli Stati maggiormente beneficiari saranno quelli oggi più colpiti da evasione Iva. L’Italia è il primo della lista.
Vanno analizzati con cura i vantaggi in termini di “semplificazione” di obblighi amministrativi esistenti dopo 18 anni di “transitorio”ed il “risparmio” di forza-lavoro per l’Agenzia, GdF e Dogane (oggi sono rari gli incassi sulle frodi Iva scoperte (teste di legno)).
La F-L risparmiata può essere riconvertita sui controlli “interni” in senso stretto. Anche la burocrazia UE potrà essere semplificata. In conclusione:
+ Entrate totali; - oneri imprese; + risparmi AF 12
Le tabelle distribuite: il meccanismo
- la Tabella 3 è una fotografia dell’esistente 2006: Iva netta, Gap Iva e composizione della base imponibile nei 5 Paesi.
- La Tabella 5 illustra gli scambi commerciali tra i Paesi ed individua l’ammontare della compensazione Iva (clearing) che si rende necessaria passando al regime definitivo.
-Tabella 6 è una simulazione statica: 1) cambia l’Iva netta incassata dai singoli Paesi (col. 1); 2) la base Iva implicita, sottostante l’Iva netta incassata (colonna 3), è diversa da quella spettante alla fine del procedimento. La base spettante viene colta tramite il VTE sez. 1 ed i dati statistici DMP; la somma di questi due aggregati individua la BID di ciascun Paese e stabilisce il gettito finale spettante (colonna 7). Per differenza con la prima colonna si determina la compensazione necessaria. Due distinti flussi alimentano il Clearing House Mechanism.
Come si determina l’Iva di competenza dei singoli Stati?
il meccanismo di determinazione di IVAC finale è del tutto analogo a quello trentennale per determinare la AMP dei singoli SM (Relevé Iva risorse proprie). Le due tipologie di flussi incisi da Iva determinano la AMP: i “consumi finali totali” (CFT) e le “deviazioni dal modello puro” (DMP) (lessico Vitaletti-Maré 1997).
I CFT (famiglie, PA, enti non profit) saranno determinati dalla sezione 1 del VT.
Le DMP (banche&assicurazioni + altro) saranno determinate come accade già oggi nel Relevé.
L’alimentazione delle fonti sarà su base trimestrale. In sostanza, la base finale che rimane incisa da Iva viene determinata tramite le “dichiarazioni” ed altre fonti statistiche (bilanci o CN). La sezione 2 del VTE serve solo come controllo (e per eliminare gli Intrastat). 14
QUADRO VT Europeo: Stato membro ITALIA (IT)
Ripartizione delle operazioni imponibili effettuate nei confronti di soggetti Intra-UE, consumatori finali e di
soggetti titolari di partita IVA
VT1
descrizione imponibile imposta
1 2
Totale operazioni imponibili 3 4
Operaz. Imponibili Intra-UE
5 6
SEZIONE 1 Operazioni Impon. consumatori finali
7 8
Operaz. Imponibili soggetti IVA
Ripartizione territoriale dell'IVA Intra-UE
descrizione imponibile imposta
VT2 AT Austria
VT3 BE Belgio
S VT4 BG Bulgaria
VT5 CY Cipro
E VT6 CZ Rep. Ceca
VT7 DE Germania
Z VT8 DK Danimarca
VT9 EE Estonia
I VT10 EL Grecia
VT11 ES Spagna
O VT12 FI Finlandia
VT13 FR Francia
N VT14 HU Ungheria
VT15 IE Irlanda
E VT16 LT Lituania
VT17 LU Lussemburgo
VT18 LV Lettonia
2 VT19 MT Malta
VT20 NL Olanda
VT21 PL Polonia
VT23 PT Portogallo
VT24 RO Romania
VT25 SI Slovenia
VT26 SK Slovacchia
VT27 SV Svezia
VT28 UK Regno Unito
Totale
Come si determina l’Iva di competenza dei singoli Stati?
Fonte
Tesoro AMPBase implicita VTE 1 DMP BID IVAC clearing
Variabile1 Iva netta
incassata 2 AMP 3=1:2x100 4 CFT 5 DMP 6=4+5 7=6x2:100 8=7-1
Francia 127.642 15,0100 850.380 597.865 275.000 872.865 131.017 3.375
Germania 159.525 14,5400 1.097.146 723.036 289.000 1.012.036 147.150 -12.375
Italia 93.835 14,7200 637.466 420.842 210.000 630.842 92.860 -975
Spagna 57.320 10,7500 533.209 416.977 156.000 572.977 61.595 4.275
Regno Unito 123.021 13,2200 930.567 769.684 204.000 973.684 128.721 5.700
Totale 561.343 13,8527 4.052.232 2.928.403 1.134.000 4.062.403 561.343 0
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Percorso alternativoFonte
TesoroDichiarazi
oni Iva Relevé
Clearing House
Mechanism CHM Relevé CHM Ivac finale
Variabile1 Iva netta incassata
2 VTE Sezione 1 3 DMP
4=2+3 BID
5 quote di BID Totale 6 AMP
7 Coeff. correttivo
8=5x7x gettito
totale
Francia 127.642 597.865 275.000 872.865 0,2148642 15,01 1,086264 131.017,0
Germania 159.525 723.036 289.000 1.012.036 0,2491224 14,54 1,0522504 147.150,0
Italia 93.835 420.842 210.000 630.842 0,1552879 14,72 1,0652768 92.859,9
Spagna 57.320 416.977 156.000 572.977 0,1410438 10,75 0,7779705 61.595,0
Regno Unito 123.021 769.684 204.000 973.684 0,2396817 13,22 0,9567228 128.721,0
Totale 561.343 2.928.404 1.134.000 4.062.404 1 13,818004 1 561.342,9
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Materiali di supporto
L’Iva e le sue basi imponibili in 5 Stati membri
Scambi commerciali tra 5 Stati membri
Composizione della BIT nel 2001
Composizione della BID nel 2001
Lo studio Reckon (2009) per la Commissione UE
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Basi imponibili Iva: BIT, BIND, BID (CFT+DMP)
1 IVAT
2 IVAC
3 = 1-2 Gap Iva
4 AMP
5=1:4 BIT
6=2:4 BID
7=5-6 BIND
8 DMP
9 CFT
Francia 140.817 131.017 -9.800 15,01 938.155 872.865 65.290 275.000 663.155
Germania 164.115 147.150 -16.965 14,54 1.128.714 1.012.036 116.678 289.000 839.714
Italia 119.197 92.860 -26.337 14,72 809.762 630.842 178.920 210.000 599.762
Spagna 63.013 61.595 -1.418 10,75 586.167 572.977 13.191 156.000 430.167
Regno Unito 155.697 128.721 -26.976 13,22 1.177.738 973.684 204.054 204.000 973.738
Totale 642.839 561.343 -81.496 13,85 4.640.536 4.052.231 588.305 1.134.000 3.506.536
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Francia Germania Italia Spagna Regno Unito Totali
Cessioni Acquisti Cessioni Acquisti Cessioni Acquisti Cessioni Acquisti Cessioni Acquisti
Francia 0 0 90.000 67.000 41.500 33.000 30.500 32.000 23.000 30.500 347.500
Germania 67.000 90.000 0 0 46.000 62.000 20.000 41.500 39.000 61.000 426.500
Italia 33.000 41.500 62.000 46.000 0 0 16.000 22.000 10.000 18.000 248.500
Spagna 32.000 30.500 41.500 20.000 22.000 16.000 0 0 12.500 13.000 187.500
Regno Unito 30.500 23.000 61.000 39.000 18.000 10.000 13.000 12.500 0 0 207.000
Totali 162.500 185.000 254.500 172.000 127.500 121.000 79.500 108.000 84.500 122.500 1.417.000
Iva al 15% 24.375 27.750 38.175 25.800 19.125 18.150 11.925 16.200 12.675 18.375Acquisti - Cessioni 22.500 -82.500 -6.500 28.500 38.000 0
Clearing Iva
3.375 -12.375 -975 4.275 5.700 0
20
21
Composizione della BIT nel 2001
Composizione percentuale della base imponibile Iva teorica nel 2001
72%
16%
12%
Consumi delle famiglie
Consumi intermedi
Investimenti
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Composizione della BID nel 2001
Composizione percentuale della base imponibile IVA finale nel 2001
53,62%
26,00%
20,38%
Consumi delle famiglie
Consumi intermedi
Investimenti
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Lo studio Reckon per la Commissione UE
Estimates of the VAT gap as share of theoretical liability, 2006 (EUR million) e AMP
0
5
10
15
20
25
BE FR DE IE IT LU NL SP UK UE-15
16,64
14,9
16,9
15,53
14,99
11,85
15,6110,49
13,56
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