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SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO “G. PASCOLI” e-mail : [email protected] – e-mail PEC [email protected] sito web: www.pascoliaversa.gov.it COD. MECC. CEMM01700D - C.F.: 90005790614

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SCUOLA SECONDARIA STATALE DI PRIMO GRADO

“G. PASCOLI”e-mail : [email protected] – e-mail PEC [email protected]

sito web: www.pascoliaversa.gov.it

COD. MECC. CEMM01700D - C.F.: 90005790614

Real Casa dell'Annunziata

Ubicazione del bene: Comune di Aversa (CE)

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Indirizzo: via Roma n. 25-27Anno di fondazione e cenni storici La Real Casa dell'Annunziata in via Roma è il complesso assistenziale che ha vissuto parallelamente con la città di Aversa stratificazioni e ampliamenti. Già documentato dal 1320, secondo quanto riportato nei libri della platea della AGP (Ave Gratia Plena), prima Giovanna II d' Angiò e poi Alfonso d'Aragona detto il Magnanimo  elargirono, tra la prima e la seconda metà del XV secolo, cospicue donazioni in termine di proprietà immobiliari, a favore del Real Ricovero, che consentirono agli amministratori la gestione di un notevole flusso finanziario costantemente adoperato per ampliare e migliorare il complesso. La struttura, di poco posteriore a quelle di Napoli e di Capua, fu eretta con il preciso scopo di assistere i fanciulli abbandonati, curare gli ammalati anche quelli contagiosi. Come è stato accennato il compendio ha subito nel corso dei secoli svariate trasformazioni ed ampliamenti, che l'hanno visto quindi protagonista della scena aversana. Il primo intervento sostanziale a vantaggio del conservatorio, dell'ospedale e per il rinnovo della chiesa, cominciò già a partire dagli inizi del XVI secolo, lì dove maestranze locali napoletane, ebbero un ruolo di grande importanza per l'esperienza in altri cantieri di analoga fattura e la sapiente reinterpretazione della lezione rinascimentale.  La costruzione di nuove strutture ricettive si era resa necessaria, perché le opere benefiche dell' AGP destinate in origine con ogni probabilità solo alla cura dei malati, furono orientate in seguito anche all'assistenza a favore di donzelle bisognose e trovatelli. Fu così che tra il 1518 e il 1520 vennero prese importanti iniziative prima fra tutte la realizzazione del nuovo organo per la chiesa commissionato a Giovanni Donadio detto il Mormando, che con ogni probabilità dovette sovrintendere alle numerose opere programmate in questo periodo, come per esempio la realizzazione del portale di ingresso completamente in marmo con semi-colonne addossate ai piedritti e sormontate da un arco a tutto sesto; nonché, la direzione delle opere di ampliamento delle del Conservatorio, per le quali ormai anziano dovette affidare ai propri collaboratori. L'opera cinquecentesca di trasformazione della chiesa si concluse diversi anni più tardi nel 1566, con l'inserimento della tribuna e una sorta di transetto per ridurre l'eccessivo sviluppo longitudinale dell'unica navata. 

Portale cinquecentesco/foto/disegno di Pasquale Mattej del 1844, in Poliorama pittoresco.

A partire dal 1612, proseguì il programma di interventi che avrebbe delineato una nuova configurazione, per cui furono inserite lungo la nave le cappelle, ma soprattutto fu realizzata la nuova sacrestia ad aula rettangolare sormontata da volte a botte lunettata, secondo il progetto di Fra' Nuvolo, compresi gli annessi arredi lignei. Nella seconda metà del XVII secolo ad opera del certosino ingegnere, Bonaventura Presti, fu ideata la sostituzione del soffitto piano della

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navata centrale con una volta a botte lunettata e per verificarne la stabilità strutturale, fu chiamato a consulto, l'ingegnere Bartolomeo Picchiatti, che qualche decennio più tardi fu incaricato del ridisegno del fronte della chiesa; in paricolare il pronao, che ad oggi ci è pervenuto nella sua originaria configurazione, realizzato recuperando le snelle colonne marmoree cinquecentesche in cipollino del Seggio di San Luigi,  sito nel primo nucleo urbano della città di Aversa ad ovest della Chiesa di San Domenico, acquistate nel 1691. 

Prospetto principale della chiesa/pronao e dettagli decorativi in stucco del primo e del secondo ordine.

Il settecento portò altri cambiamenti alla chiesa con l'edificazione della nuova cupola sul capocroce disegnata da Giovan Battista Nauclerio, rifinita dopo alcuni anni con stucchi intradossali, delineati da Giuseppe Lucchese, autore poi del nuovo campanile e di Porta Napoli. Il progetto originario era contrassegnato da un alto tamburo, contrafforti, finestroni centinati, pilastri con capitelli di stucco a sostegno della cornice principale, era cioè molto ricco ed elaborato. Crollata nel 1826 a causa di dissesti statici, fu rifatta in forma di calotta sferica, nel successivo decennio per intervento dell'allora Ministro dell'Interno e nello specifico dall'ufficio di Ponti e Strade. Attualmente la Chiesa, pur conservando alcuni elementi significativi di epoche precedenti, come il portale cinquecentesco e l'atrio ad archi seicentesco, si configura a croce latina con transetto trasversale, ha una veste tardo-seicentesca per la spazialità acquisita dopo l'ampliamento con le cappelle laterali e la presenza dei paramenti in stucco che ricoprono le superfici verticali e quelle voltate. Sui primi pilastri vi sono due acquasantiere in marmi policromi di Gaetano Sacco del 1710-11. Le cappelle sono ornate da dipinti del XVII-XVIII secolo tra cui si annoverano la tavola della Madonna delle Grazie e quella di S. Giovanni Evangelista entrambe di Angelillo Arcuccio (I cappella destra). Nella VI cappella sinistra si trova un pregevole Crocifisso ligneo del XVI secolo. Tra la navata ed il transetto sono posti due grandiosi e ricchi organi in legno dorato del 1687-88. Sulla parete del transetto destro è collocata la Deposizione di Cristo una tavola di Marco Pino da Siena del 1571; mentre su quella di sinistra si trovano l'Adorazione dei Pastori di Francesco Solimena del 1688 e la Strage degli Innocenti grande tela di Giuseppe Simonelli del XVIII secolo. Al di sopra dell'altare maggiore si può ammirare la tavola dell'Annunciazione del XV secolo, attribuita a Ferrante Maglione.Mentre dell'annesso conservatorio, che oggi appare completamente rinnovato a cura della Seconda Università degli Studi di Napoli, della quale ospita la Facoltà di Ingegneria, non si può non menzionare la monumentale scala seicentesca interamente in marmo realizzata per volere dei governatori dalla bottega dei Lazzari. 

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Pianta della chiesa/sviluppo a croce latina.

Destinazione d’uso attuale: Attualmente il complesso ospita la Facoltà di Ingegneria della Seconda Università di Napoli (SUN).

Aneddoti e curiosità: Il complesso monumentale dell'Annunziata si completa con Porta Napoli, prospettante sull'arteria principale della città, via Roma. Esso è un po’ il simbolo della città.Entrambi, arco e torre campanaria furono edificati in un tempo lungo oltre 50 anni, su disegno di Giuseppe Lucchese e rivelava numerose analogie con la torre campanaria del Complesso del Carmine di Napoli, rilevate nell’uso delle bugne scure in contrasto con le cornici in pietra bianca. Il progetto originale fu solo in parte rispettato, perché in esso si prevedeva uno sviluppo verticale su 4 livelli su un impianto a base quadrata, il primo con una sezione a scarpata rivestita in bugne e infine altri due registri ottagonali sormontati da una cuspide. Invece, i lavori furono interrotti al terzo registro in piperno e pietra calcarea, fino ai capitelli delle doppie lesene. Contestualmente al comparto basamentale della torre furono edificati i piedritti della contigua porta urbana, costituiti da pilastri bugnati bicolori affiancati da analoghe colonne, collegati da un'ampia arcata comprensiva degli orologi su ogni fronte, così come oggi possiamo ammirarla.Altra curiosità è la presenza della ruota degli esposti, utilizzata al tempo per accogliere i piccoli lasciati in custodia dalla giovani madri in anonimato, conservata, con annesso museo, in alcuni locali terranei prospicienti via Roma.

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Torre campanaria ed arco dell’Annunziata di Aversa/Porta Napoli/analogie con la torre campanaria del Complesso del Carmine di Napoli.

Sezione longitudinale/sviluppo delle cappelle laterali al primo ordine/batteria di finestre

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lunettate al secondo ordine.

Navata principale con annesse cappelle laterali.

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Volta a botte lunettata/dettagli.

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Bibliografia e sitografia:Giosi Amirante, AVERSA. Dalle origini al settecento , ESI, 1998;

Lello Moscia, AVERSA. Tra vie, piazze e chiese, LER, 1997;

Giuseppe Fiengo - Luigi Guerriero , Il centro storico di Aversa. Analisi del patrimonio edilizio , Arte Tipografica , Napoli, 2002;

http://www.comune.aversa.ce.it/storiaturismo/annunziata.html

http://www.aversaturismo.it/complessodellannunziata/

The Royal House of the Annunziata in via Roma is the complex care who lived in parallel with the town of Aversa stratifications and enlargements. Already documented from 1320, according to what is reported in the books of the stalls of the AGP (Ave Gratia Plena), first Giovanna second of Anjou and then Alfonso of Aragon said the magnanimous elargirono, between the first and the second half of the fifteenth century, generous donations in term of real property, in favor of real shelter, which allowed administrators manage a considerable financial flow constantly endeavored to broaden and improve the complex.

The structure, little posterior to those of Naples and Capua, was erected with the precise aim of assisting children abandoned, to cure the sick even those contagious. As was mentioned the Compendium has undergone during the centuries various transformations and enlargements, which have seen then protagonist of the scene aversana. The first substantial intervention to the advantage of the conservatory, hospital and for the renewal of the Church, started already from the beginning of the sixteenth century, where local maestranze Neapolitan had a role of great importance for the experience in other yards of similar invoice and the wise reinterpretation of the lesson of the Renaissance. The construction of new structures had become necessary because the beneficial works of the AGP originally intended with every probability only to the care of the sick, were oriented later with the assistance of needy maidens and stray. So it was that between 1518 and 1520 were taken important initiatives first among all the realization of the new organ for the church commissioned to Giovanni Donadio said the Mormando, that with every probability had to oversee the numerous works programd in this period, as for example the formation of the entrance portal fully marbled with semi-columns leaned to piers and surmounted by a round arch; as well as the direction of the works of enlargement of the conservatory, for which now an old man had to entrust their employees. The work of the sixteenth-century transformation of the church was completed several years later in 1566, with the insertion of the tribune and a sort of the transept to reduce excessive longitudinal development of the nave.

Starting from 1612, continued the program of interventions that would have outlined a new configuration, for which they were inserted along the ship the chapels, but above all it was realized the new sacristy to rectangular hall surmounted by vaults lunettata, according to the project of Fra' Overcast, including the drawings wooden furniture. In the second half of the seventeenth century by the Carthusian engineer, Bonaventure Presti, was designed to replace the ceiling plane of the central nave with a barrel vault with lunettes and to verify the structural stability, was called in for consultation, the engineer Bartolomeo Picchiatti, that a few years later he was responsible for the redesign of the front of the Church; in particular the pronaos, that today we received in its original configuration, realized by recovering the slender

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marble columns of the sixteenth-century cipollino in the seat of San Luigi, site in the first urban nucleus of the town of Aversa in the west of the Church of San Domenico, bought in 1691.

The Eighteenth century brought other changes to the church with the building of the new dome on the capocroce designed by Giovan Battista Nauclerio, refined after some years with stuccoes intradossali, outlined by Giuseppe Lucchese, author then of the new bell tower and Porta Napoli. The original project was marked by a high drum, buttresses, Windows reefers, pilasters with capitals of stucco in support of the main frame, was that is very rich and processed. Collapsed in 1826 due to static upheavals, was rebuilt in the form of a spherical cap, in the next decade for intervention of the then Minister of the Interior and specifically by the office of bridges and roads. Destination of use current: Currently the complex houses the Faculty of Engineering of the Second University of Naples (Sun).

Anecdotes and curiosities: The monumental complex of the Annunziata is completed with Porta Napoli, prospettante on the main artery of the city, Via Roma. It is a little the symbol of the city.

Both, arch and bell tower were built in a long time over 50 years, based on a design by Giuseppe Lucchese and revealed many similarities with the bell tower of the Carmine complex of Naples, detected in the use of the dark bosses in contrast with the moldings in white stone. The original project was only partly respected, because it provided a vertical development on 4 levels on an implant with a square base, the first with a section to escarpment coated in bosses and finally other two registers octagonal surmounted by a cusp. Instead, the works were interrupted at the third register in piperno and limestone up to the capitals of double pilasters. At the same time as the compartment basement of the tower were built the piers of the adjoining urban port, constituted by pillars bi-colored inlaid worked diamond flanked by similar columns, connected by a wide arch including watches on each front, as today we can admire it.

Another curiosity is the presence of the wheel of the exposed, used in the time to accommodate the small left in the custody of the young mothers in anonymity, conserved, with annexd museum.