Valutazione economica dell’allevamento di agnelloni nell ... news ARA... · Valutazione economica...
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Valutazione economica
dell’allevamento di agnelloni
nell’azienda ovina da latte. P. Oppia - A. Natale
Macomer, 25 aprile 2015
Mostra Nazionale degli Ovini di Razza Sarda
Secondo fonti ISMEA la produzione ed il consumo di carni ovine e
caprine all'interno del mercato europeo, nel prossimo decennio,
dovrebbe stabilizzarsi.
Carne ovicaprina: evoluzione del mercato UE (outlook 2014-2024)
Si ha invece una costante crescita della domanda a livello mondiale,
in particolare dalla Cina e dal Medio Oriente che determina
aspettative positive sull'andamento dei prezzi che dovrebbero
aumentare.
I principali produttori mondiali di carne ovina (14 mln t) sono:
Cina
India
Sudan
Pakistan
I principali paesi esportatori (951.000 tonnellate pari all’85%):
Australia
Nuova Zelanda
Mercati nei quali si vende a prezzi più elevati:
Stati Uniti
Unione Europea
Mercati che remunerano meno il prodotto:
Cina
Qatar
Emirati Arabi
Malesia
In campo nazionale il consumo di carne ovi-caprina è molto ridotto.
E' la carne meno consumata. Il suo consumo apparente risulta essere
di circa 1.2 Kg. procapite.
(da Laore - Produzione di carni ovicaprine in Sardegna - 2013)
Calcolata sulla base dei dati di import/export la differenza fra la
produzione di carne ovicaprina ed il consumo apparente
(entrambi procapite) si ottiene un deficit di circa 400 grammi.
In altri termini a fronte di una produzione di 800grammi abbiamo un
consumo di 1200 grammi (sempre procapite).
(da Laore - Produzione di carni ovicaprine in Sardegna - 2013)
Il mercato nazionale è abbastanza instabile, nel corso degli anni
abbiamo avuto una costante riduzione del consumo di carni ovine. Il
consumo è rimasto sostanzialmente legato alle tradizioni pasquali e
natalizie.
Si stanno affermando nuove tendenze alimentari che potremo
definire come “voluttuarie” determinate dal cambiamento degli stili
di vita e dalla ricerca di alimenti marcatamente caratterizzati da un
punto di vista salutistico ed ecologico nonché culturale.
la carne ovina può trovare, in questo contesto, un proprio spazio
presso i consumatori nazionali. Cosi come può trovare spazio presso
consumatori provenienti da nuove etnie presenti nel nostro Paese,
con tradizioni diverse dalle nostre, come i musulmani.
Alcuni macelli nazionali macellano già per questo mercato con rito
halal certificato dal Bollo Islamico.
Sulle nuove tendenze al consumo di carni ovine, è molto interessante
quanto successo, nel nostro Paese, riguardo all'Agnello gallese IGP.
AGNELLO GALLESE IGP SEMPRE PIÙAPPREZZATO DAGLI ITALIANI
Adottato in 700 mense scolastiche di Roma, dal 2005
è anche fornitore ufficiale della Nazionale di rugby
(AGRA) - L’Agnello Gallese Igp è un prodotto sempre
più apprezzato in Italia. Particolarmente indicata
nella dieta quotidiana di bambini, adulti e
sportivi, tanto da essere diventata materia prima
per le mense di 700 scuole di Roma, la carne di
agnello gallese dal 2005 è anche fornitore ufficiale
della Nazionale italiana di rugby. Si distingue per
freschezza, sapore, qualità e varietà dei tagli (cosciotto,
spalla, carrè) che possono essere preparati
e adattati secondo la stagione e il gusto. Essendo
un prodotto facile da cucinare, il consumo di
carne di agnello gallese è progressivamente cresciuto
nei paesi europei, anche grazie all’attivitàdi promozione portata avanti da Hibu Cig Cymru
- Meet Promotion Wales (Hcc),presente in Italia
Qualcosa si muove anche nel panorama Italiano:
Dall’Unione Europea è arrivato il riconoscimento ufficiale per la Igp
“Agnello del Centro Italia”(GU dell'Unione Europea del 24 maggio 2013).
La designazione Agnello del Centro Italia viene utilizzata – fin dagli
anni ’60 – dagli operatori della filiera carne ovina e dai consumatori per
riferirsi agli agnelli nati e allevati – grazie anche alla transumanza – in
tutta l’area del Centro Italia e che derivano da ovini ivi storicamente
presenti, la cui triplice attitudine, fino alla metà del secolo scorso, ad
opera del miglioramento genetico,si è specializzata nella produzione
della carne.
Descrizione del prodotto:
l’Agnello del Centro Italia IGP è la carne fresca ottenuta da agnelli di
età inferiore ai 12 mesi, appartenenti a razze locali tipiche del centro
Italia e disponibile in tre tipologie differenti per tenore di grasso e
conformazione: Agnello Leggero, Agnello Pesante e Castrato.
La Sardegna può accrescere la propria produzione di carne? E se si
con che caratteristiche e tipologie di animali.
Il grado di auto approvvigionamento del settore è destinato a ridursi
ulteriormente. Ismea calcola che nel 2014 la produzione nazionale è
stata in grado di soddisfare, solo il 26% della domanda domestica (la
quota aveva sfiorato il 35% nel 2013). In pratica, su ogni 10 chili di
carne ovicaprina consumata in Italia solo 2,6 chilogrammi sono di
provenienza nazionale.
A tale proposito si segnala l'entrata in vigore dal 1 aprile dell'obbligo
di indicare in etichetta il luogo di allevamento anche per le carni ovi-
caprine, così come indicato nel regolamento europeo 1337/2013.
Per dare una risposta occorre vedere innanzi-tutto quale convenienza
possa presentare un aumento di produzione della carne, in luogo di un
aumento di produzione di latte. Latte e carne sono due prodotti
strettamente congiunti.
L'Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.) «Agnello di
Sardegna», riservata agli agnelli allevati in un
ambiente del tutto naturale come quello della nostra
Isola può essere la cornice ideale all’interno della
quale prevedere una nuova categoria di prodotto?
Le attuali tipologie previste dal disciplinare sono:
1) Agnello di Sardegna "da latte” (5-7Kg)
2) Agnello di Sardegna "leggero" (7-10 Kg)
3) Agnello di Sardegna "da taglio" (10- 13 Kg)
Per le ultime due è prevista la possibilità di incroci di
prima generazione con razze da carne Ile De France e
Berrichon Du Cher, o altre razze da carne altamente
specializzate.
La produzione di F1 potrebbe allargarsi anche
all’agnellone pesante da 35 kg di peso vivo?
L’ipotesi di allevare degli agnelli sino al raggiungimento di un peso
vivo attorno ai 35 kg trova dei riferimenti in numerose ricerche
effettuate negli anni 70-80 dagli istituti di ricerca universitari e
regionali. L’applicazione sul campo di tali lavori ha trovato tuttavia
scarsa diffusione. L’eccezione è quella dell’allevamento del castrato
ad uso famigliare che viene macellato durante l’estate. Produzione
occasionale e limitata nella numerosità, pertanto non si riscontrano
allevamenti di consistenza tale da dare importanza economica al
fenomeno.
La conseguente carenza di informazioni dirette e la scarsa diffusione
di questo tipo di produzione non ci ha permesso una valutazione
diretta dei costi e dei ricavi di un allevamento tipo e pertanto si è
utilizzato uno schema di elaborazione che si è avvalso della
simulazione.
Software di pianificazione alimentare OVISOFT 2 della Dipartimento di
Agraria dell’Università di Sassari
Worksheet per l’acquisizione dei risultati di OVISOFT 2 e per la
determinazione delle voci del Bilancio dell’allevamento ovino da latte
Macro per la gestione del collegamento tra i due Fogli elettronici e per
l’automatizzazione delle operazioni di calcolo e archiviazione dei
risultati
Informatica
Materiali e Metodi
Materiali e Metodi
Medie dei risultati ottenuti dai Database «PERSEO» e «Dati
Strutturali» dell’ARAS nell’anno 2011 (ultimi disponibili) per le
aziende ovine: Superfici e ordinamento produttivo, demografia e produzioni del gregge, fabbricati - parco macchine e relativi valori.
Prezzi dei prodotti e dei fattori della produzione ricavati dai listini
prezzi della CCIAA di Sassari, in particolare per il prezzo
dell’agnellone si è previsto 2,50 €/kg di Peso Vivo equivalenti a 5,00
€/kg di Peso Morto (resa 50%).
Dati di partenza:
Materiali e Metodi L’azienda ovina
SAU ha 57,8
Pecore totali n 274,0
Pascolo ha 30,9
Cereale granella ha 5,2
Prato pascolo ha 10,8
Erbaio ha 10,8
Fertilità pluripare totale % 90,3
Fertilità pluripare autunnale % 75,0
Fertilità primipare % 77,0
Prolificità pluripare % 120,2
Latte per Pecora Presente l 130,9
Mortalità pluripare % 3,8
Mortalità primipare % 2,1
Mortalità neonatale % 3,9
Rapporto pecore/arieti n 47,6
Quota di rimonta % 20,0
Materiali e Metodi
Le razioni per l’ingrasso dell’agnellone sino al peso vivo di 35 kg,calcolate con Assist-T, hanno considerato periodi di 10 giorni
all’interno dei quali utilizzare la stessa composizione della dieta.
Le due razioni denominate «Bonassai» sono state ottenute dal
Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali di AGRIS. Di
seguito le diete al netto dell’erba.
fieno concentrato
Dieta kg/capo kg/capo
Dati Bonassai Erba 10,88 32,50
Dati Bonassai Stalla 76,25 65,25
Razione Assist-T da gennaio 38,15 63,15
Razione Assist-T da febbraio 34,71 59,70
Razione Assist-T da marzo 30,73 55,64
Materiali e Metodi
Gli Scenari simulati:
1) Azienda media e prezzo dell’agnello a Natale 4,25 €/kg Peso Vivo
2) Prezzo dell’agnello a Natale 5,00 €/kg Peso Vivo (Base)
3) Prezzo dell’agnello da latte tra Natale e Pasqua a 2,50 €/kg PV
4) Fertilità autunnale delle adulte al 50%
5) Fertilità autunnale delle adulte al 60%
6) Fertilità autunnale delle adulte al 70%
7) Fertilità autunnale delle adulte al 80%
8) Fertilità autunnale delle adulte al 90%
9) Allevamento più piccolo (150 pecore)
10) Allevamento più grande (400 pecore)
11) Prezzo dell’agnellone più basso (2,00 €/kg PV)
12) Prezzo dell’agnellone più alto (3,00 €/kg PV)
13) Prezzo del latte più basso (0,85 €/l)
14) Prezzo del latte più alto (1,15 €/l)
Risultati della simulazione
Premesso che l’interesse della simulazione, più che ai risultati
numerici, è orientato ad evidenziare l’andamento di parametri
economici al variare degli scenari e dei volumi di produzione
ipotizzati. Detto questo, le valutazioni sono state basate sullo studio
di pochi parametri riassumibili in:
Reddito Netto Aziendale.
Costo di Produzione dell’agnellone.
Costo di Produzione del latte.
Risultati della simulazione
La valutazione si è basata sul Reddito Netto Aziendale, questo al
netto delle imposte ricomprende la remunerazione del lavoro ed il
compenso per i capitali aziendali, e la sua massimizzazione porta ad
ottenere il miglior risultato economico per la figura dell’imprenditore
concreto che apporta personalmente all’impresa i fattori produttivi e
la propria opera.
Inoltre si è valutata la variabilità dei costi di produzione
dell’agnellone relativi ai vari scenari e ai vari volumi di produzione
per ottenere un confronto con il prezzo di vendita ipotizzato.
La stima del costo di produzione del latte al variare del numero di
agnelloni consente inoltre una valutazione indiretta dell’apporto
dato dalle produzioni congiunte alle economie di scala
dell’allevamento.
Risultati della simulazione, scenario 2
Risultati della simulazione
Le cinque diete ipotizzate hanno mostrato sempre una influenza
diretta sui parametri studiati.
Le due proposte da AGRIS si collocano agli estremi con la dieta
maggior contenuto di erba sempre molto vantaggiosa e con
quella prevista per gli animali alla stalla che da i risultati
peggiori;
le tre diete studiate con il programma Assist-T si posizionano su
valori intermedi con un peggioramento dei risultati al diminuire
della quantità di erba prevedibile nella razione.
Le curve ottenute, ricavate per un numero massimo di agnelloni
che arriva ad 80 capi, mostrano alcuni elementi comuni:
Un tratto iniziale con pendenza positiva maggiore
Una prima variazione della pendenza in corrispondenza
della classe di numero di agnelloni corrispondente al numero di
agnelli disponibili dopo il periodo natalizio.
Un secondo tratto con pendenza inferiore al primo e
talvolta negativa
Una seconda variazione della pendenza in corrispondenza
di un numero di agnelloni per la cui produzione si ha necessità
di disporre di un ulteriore ariete di razza da carne.
Risultati della simulazione
Il primo tratto della curva del RN è sempre in crescita per tutti gli
scenari e per le diete studiate. La prima variazione di pendenza
delle curve deriva dalla differenza tra fertilità annuale delle adulte e
fertilità autunnale.
Risultati della simulazione
Il successivo tratto delle diverse curve ha un andamento che si
diversifica molto tra gli scenari e le diete considerate. La
convenienza a produrre oltre è legata alla concorrenza tra la
produzione dell’agnello natalizio e quella dell’agnellone.
La disponibilità di agnelli da destinare alla produzione dell’agnellone
in stretta relazione con la fertilità autunnale del gregge nella
simulazione varia con lo scenario previsto
La previsione del numero potenziale di agnelloni dovrebbe farsi già
ad inizio-metà agosto, il numero di arieti da carne da introdurre in
sostituzione di quelli di razza sarda dovrà essere adeguato alla
valutazione della fertilità autunnale attesa.
Si rende quindi necessaria una accurata diagnosi di gravidanza.
Risultati della simulazione
Scenario base Dati medi 40
Scenario 4 Fertilità 50% 106
Scenario 5 Fertilità 60% 80
Scenario 6 Fertilità 70% 53
Scenario 7 Fertilità 80% 27
Scenario 8 Fertilità 90% 1
Scenario 9 150 capi 22
Scenario 10 400 capi 59
Nello scenario 4 (fertilità autunnale al 50%), il RN ha andamento
lineare, in quanto assorbe già i maggiori costi per l’acquisto dei
riproduttori da carne e l’agnellone non è in concorrenza con
l’agnello natalizio.
Risultati della simulazione
Nello scenario 8 (fertilità autunnale al 90%), il RN ha andamento
molto variabile tra le diverse diete, in particolare la dieta «solo
stalla» mostra decrementi sin dalle prime unità, in questo caso la
concorrenza dell’agnello natalizio è molto forte.
Risultati della simulazione
Nello scenario 9 con un allevamento piccolo di 150 fattrici, le
economie di scala sono limitate e il reddito netto cresce meno
rispetto agli allevamenti più grandi (18,6€/capo), la dieta «solo stalla»
mostra un andamento in calo appena si superano le 20 unità.
Risultati della simulazione
Al contrario nello scenario 10 (allevamento più grande: 400 fattrici) le economie di scala sono tali da consentire incrementi di RN più
elevati (57,0 € capo). Superate le 60 unità le cinque diete si
comportano in modo molto differente tra loro.
Risultati della simulazione
Nello scenario 11, nel quale si ipotizza un prezzo dell’agnellone in
calo del 20%, oltre la 40.ma unità si ha un calo progressivo del RN
per 4 delle 5 diete studiate.
Risultati della simulazione
Gli scenari 13 e 14 presentano un andamento delle curve molto
simile pur con un prezzo del latte molto diverso, gli incrementi di RN
sono identici, a cambiare invece è il costo di produzione che nel
primo caso è sempre maggiore del prezzo di vendita mentre nel
secondo è sempre inferiore.
Risultati della simulazione
La simulazione, volta ad evidenziare come il dimensionamento,
l’organizzazione e il mercato dei fattori della produzione e dei
prodotti agiscono sui parametri economici dell’allevamento,
quando effettuata su un caso reale, necessita di un supporto tecnico per la valutazione della complessità della realtà aziendale.
L’indagine microeconomica effettuata sugli allevamenti, non più con
dati medi, ma con quelli reali di ciascuna azienda ovina da latte,
consentirebbe tanto la validazione del modello utilizzato, quanto la
possibilità di fornire all’utenza una consulenza capace di entrare nel
merito della scelta economica e non solo della dieta da adottare
per l’ingrasso.
L’ARAS potrebbe svolgere questa attività all’interno del normale
programma di assistenza tecnica arricchendo così il proprio
bagaglio di competenze.
Conclusioni
Preferibilmente dovrebbero destinarsi all’ingrasso gli agnelli nati (o
che dovrebbero nascere) alla fine oppure oltre il mese di dicembre,
questo comporta la necessità di sostituire gli arieti di razza sarda con
quelli di razze da carne ad inizio-metà agosto, il loro numero dovrà
essere adeguato alla valutazione della fertilità autunnale attesa.
Questo in quanto il prezzo di vendita dell’agnello da latte dopo le
festività natalizie è sempre molto basso, l’ingrasso sino ai 35 kg con
prezzi adeguati può remunerare maggiormente l’allevamento.
Gli agnelli nati nel periodo anzidetto possono essere allevaticonvenientemente con razioni a base di erba che nel periodo
primaverile può essere prodotta su pascoli o prati pascoli a costoteoricamente nullo.
L’elaborazione ha dimostrato che le produzioni dell’agnello da latte
natalizio e dell’agnellone primaverile-estivo sono in concorrenza tra
loro. Il prezzo di vendita dei due prodotti è la discriminante sulla
quale l’allevatore deve effettuare le scelte sulla destinazione della
produzione.
Con produzioni di latte basse, dovute alla fertilità autunnale bassa,
gli incrementi di Reddito Netto sono lineari e pertanto ad incrementi
nella produzione dell’agnellone corrispondono redditi sempre
crescenti, costi unitari alti ma sempre decrescenti e la convenienza a
produrre non viene mai meno.
Prezzi di vendita inferiori o pari a quello della pecora di scarto non
remunerano nel modo più assoluto l’attività di ingrasso
dell’agnellone, questo è ben evidenziato dal grafico che segue.
Conclusioni
Grazie per l’attenzione