VALUTAZIONE e CERTIFICAZIONE DELLE...

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FERRARA CORSO DI FORMAZIONE IN RETE 2016 Presentazione a cura di Pacchiella Silvia VALUTAZIONE e CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

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FERRARA  CORSO  DI  FORMAZIONE  IN  RETE    2016  

Presentazione  a  cura  di  Pacchiella  Silvia  

VALUTAZIONE e CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

La valutazione genera molta ansia …anche agli insegnanti

C’è bisogno di semplicità e chiarezza

APPRENDIMENTI PROMOSSI

ATTRAVERSO LE DISCIPLINE che puntano alla padronanza

di conoscenze e abilità

COMPETENZE che consentono ai ragazzi di utilizzare

le conoscenze e le abilità acquisite

per affrontare nuove situazioni e nuovi

problemi

RIFERIMENTI  NORMATIVI    •  DPR  8  marzo  1999,  n.  275:  Regolamento  per  la  disciplina  

dell'autonomia  delle  Is4tuzioni  scolas4che,  ai  sensi  dell'ar4colo  21  della  legge  n.  59  del  1997;    

•  Legge  53/2003:  Legge  delega  per  il  riordino  del  sistema  di  istruzione  e  formazione;    

•  C.M.  28/07:  Introduzione  della  cer4ficazione  delle  competenze  al  termine  della  scuola  secondaria  di  primo  grado;    

•  D.L.  137/2008,  conv.  Legge  169/2008  sulla  valutazione  del  comportamento  e  degli  apprendimen4  degli  alunni;    

•  DPR  122/2009  sulla  valutazione  del  comportamento  e  degli  apprendimen4  degli  alunni,  in  aDuazione  della  L.  169/08;    

•  D.M.  254/2012  –  Indicazioni  Nazionali  per  il  curricolo  della  scuola  dell’infanzia  e  del  primo  ciclo  di  istruzione    

•  C.M.  3/2015  -­‐  Adozione  sperimentale  dei  nuovi  modelli  nazionali  di  cerFficazione  delle  competenze  nelle  scuole  del  primo  ciclo  di  istruzione.    

Nel  nostro  Paese  

In  Europa  ü  1993-­‐1996  J.  Delors  e  Cresson:  ‘Libri  bianchi’-­‐  la  “scommessa”  di    un’istruzione  lungo  

tuVo  l’arco  della  vita  diviene  il  grande  disegno  della  “Società  della  conoscenza”  in  base  al  quale  dovranno  essere  modellate  le  comunita  educa[ve  nazionali.    

 ü  1997  (OCSE)    avvia  un  progeVo  di  ricerca  per  giungere  alla  Definizione  e  Selezione  

delle  Competenze      ü  2000  Il  Consiglio  Europeo  di  Lisbona  fissa  un  obie`vo  molto  ambizioso  da  realizzare  

entro  il  2010:  “l’Unione  deve  diventare  l’economia  della  conoscenza  piu  compe[[va  e  piu  dinamica  del  mondo...”.    

 ü  2006  Raccomandazioni  del  Parlamento  europeo  e  del  Consiglio  definiscono  le  oVo  

competenze  chiave  per  l’apprendimento  permanente  necessarie  per  lo  sviluppo  personale,  per  la  ciVadinanza  a`va,  per  l’inclusione  sociale  e  l’occupazione  

ü  2008  Parlamento  europeo  formula  la  successiva  Raccomandazione  per  il  Quadro  Europeo  delle  Qualifiche  (EQF:  European  Qualifica=on  Framework):  sono  anche  definite  le  conoscenze  e  abilità  (v.  Glossario),  che  insieme  alle  competenze  cos[tuiscono  i  «risulta[  di  apprendimento».  

 

COMPETENZA: UNA DEFINIZIONE CONDIVISA Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 23.04.2008

• “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

• “Abilità” indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare

know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti).

• “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare

conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Sono  state  le  Indicazioni  Nazionali  del  2012  a  porre  le  basi  per  l’introduzione  di  un  modello  

saldamente  ancorato  al  Profilo  di  uscita  delle  competenze  aVeso  per  il  termine  del  primo  ciclo.  

 SCOPO    

 fornire  un  quadro  di  riferimento  unitario  e  coerente  alle   is[tuzioni   scolas[che   del   primo   ciclo,   alle  famiglie   degli   allievi,   alle   is[tuzioni   scolas[che   e  forma[ve   del   secondo   ciclo,   in   cui   si   completa   il  percorso  dell'obbligo  di  istruzione  al  16°  anno  di  eta  (Legge  n.  296/2006).      

LE  TIPOLOGIE  DI  CERTIFICAZIONI  DELLE  COMPETENZE    

Sono  presenF  nel  sistema  4  modelli:  1.  5^  primaria  CM.n.3/2015  

2.  3^  secondaria  1°  grado  CM.  n.3/2015  

3.  2^  anno  percorsi  superiori  per  obbligo  di  istruzione  DM.  139/2007  

4.  5^  secondaria  2°  grado  –  esame  di  Stato  (non  ancora    emanato  dal  Ministero)    

 

Necessaria  l’armonizzazione  

GLI  STRUMENTI  PROPOSTI    •  DUE  disFnF  modelli  di  cerFficazione  delle  competenze:    

•  al  termine  della  scuola  primaria  al  termine  della  scuola  secondaria  di  I  grado    

•  "Linee  guida"  di  supporto  per  la  compilazione    

•  Si  propone  l’  adozione  graduale  e  sperimentale,  aDesa  la  natura  di  "documento  di  lavoro  non  ancora  formalizzato  sul  piano  norma4vo”  Si  prevede  una  versione  defini4va  validata  e  condivisa  con  le  scuole  dal  2016    

 

 CIRCOLARE  N.  3  DEL  12.02.2015    

   Si  so\olinea,  la  valenza  educa[va,  di  documentazione  del  percorso  compiuto  da  commisurare  al  "profilo  delle  competenze"  in  uscita  dal  primo  ciclo,  che  rappresenta  «l'obie^vo  generale  del  sistema  educaFvo  e  formaFvo  italiano».    

Profilo delle competenze Competenze chiave Discipline coinvolte Livello

1

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di com-prendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diver-se situazioni.

Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

2

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di espri-mersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comu-nicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tec-nologie dell’informazione e della comunicazione.

Comunicazione nelle lingue straniere.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

3

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consen-tono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero logico-scientifico gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche.

Competenza matema-tica e competenze di base in scienza e tec-nologia.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

4

Usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricer-care e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo.

Competenze digitali. Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

5 Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e pro-duzioni artistiche.

Imparare ad imparare. Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

6

Possiede un patrimonio organico di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

Imparare ad imparare. Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

7

Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

8 In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime in ambiti motori, artistici e musicali che gli sono congeniali.

Consapevolezza ed espressione culturale.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

9

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie re-sponsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiu-to a chi lo chiede. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

Spirito di iniziativa e imprenditorialità. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

10 Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti. Orienta le proprie scelte in modo consapevole. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Imparare ad imparare. Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

11 Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibili-tà.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

12

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, oc-casioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, ma-nifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Competenze sociali e civiche.

Tutte le discipline, con particolare riferimento a: ………………………...

13 L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Sulla base dei livelli raggiunti dall’alunno/a nelle competenze considerate, il Consiglio di Classe propone la prosecu-zione degli studi nel/i seguente/i percorso/i: ..…………………………………………………………………………… Data. ………………. Il Dirigente Scolastico

…………………………………..

I  QUATTRO  LIVELLI  DELLE  SCHEDE      

I QUATTRO LIVELLI DELLE SCHEDE

13

Livello

Indicatori esplicativi

A – Avanzato

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle

abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio

L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper

utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e

procedure apprese. D – Iniziale

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti

semplici in situazioni note.

LE  CARATTERISTICHE  DEL  MODELLO  NAZIONALE  PROPOSTO    

 q Ancoraggio  delle  cerFficazioni  al  profilo  delle  competenze  definito  nelle  Indicazioni  Nazionali  vigenF  (DM  n.  254/2012);    

q riferimento  esplicito  alle  competenze  chiave  individuate  dall'Unione  Europea,  così  come  recepite  nell'ordinamento  italiano;    

q presentazione  di  indicatori  di  competenza  in  o`ca  trasversale,  con  due  livelli  di  sviluppo  (classe  quinta  primaria,  classe  terza  secondaria  I  grado);    

q connessione  con  tuVe  le  discipline  del  curricolo,  evidenziando  però  l'apporto  specifico  di  piu  discipline  alla  costruzione  di  ogni  competenza;    

q definizione  di  4  livelli,  di  cui  quello  "iniziale"  predisposto  per  favorire  una  adeguata  conoscenza  e  valorizzazione  di  ogni  allievo,  anche  nei  suoi  progressi  iniziali  e  guidaF  (principio  di  individualizzazione);    

q mancanza  di  un  livello  nega[vo,  a\esa  la  funzione  pro-­‐a^va  di  una  cerFficazione  in  progress  delle  competenze  che,  nell'arco  dell'obbligo,  sono  in  fase  di  acquisizione;    

q presenza  di  uno  o  due  spazi  aper[  per  la  descrizione  di  competenze  ad  hoc  per  ogni  allievo  (principio  di  personalizzazione);    

q so\oscrizione  e  validazione  del  documento  da  parte  dei  docenF  e  del  dirigente  scolasFco,  con  procedimento  separato  rispeVo  alla  conclusione  dell'esame  di  Stato;    

q presenza  di  un  consiglio  orienta[vo,  affidato  alla  responsabile  a\enzione  dei  genitori.    

 

 LA  CERTIFICAZIONE  COME  MOTORE  

PER  RIPENSARE  LA  DIDATTICA      •  Con   il   nuovo  Format   si   auspica   la   retroazione  posi[va   con   le  

pra[che   dida`che   in   a\o   nella   scuola,   ispirandole   a   quanto  previsto  dalle  Indicazioni/2012.      •   Si   intende   evitare   la   cer[ficazione   come   semplice  adempimento  amministra[vo.      •  Occasione  per  rendere  coeren[  i  momen[  della  proge\azione,  dell'azione  dida^ca,  della  valutazione  degli  apprendimenF  con  il  quadro  pedagogico  delle  Indicazioni.      •  Quadro   pedagogico   ispirato   al   tema   delle   competenze,   che  richiamano   l'idea   di   un   apprendimento   significaFvo   di  conoscenze,   abilità,   a\eggiamenF   capaci   di   contribuire   ad   una  piena  formazione  della  persona  dell'allievo.    

•  Si  auspica  che  contribuisca  ad  arricchire  le  pra[che  valuta[ve  nelle  scuole  (es.  verifica  degli  apprendimen4,  uso  "intelligente"  del  voto,  valutazioni  periodiche,  uso  degli  strumen4  formali,  accompagnamento  alle  prove  d'esame,  significato  del  tes4ng,  ecc.)  .      •  Orientamento  verso  una  valutazione  auten[ca  per  la  promozione  di  tu\e  le  cara\erisFche  della  personalita  degli  allievi  e  dei  loro  talenF.      •  No  ad  una  logica  meramente  classificatoria.    

DALLE  LINEE  GUIDA  

La   cerFficazione   delle   competenze   al   termine  del  primo  ciclo  di  istruzione  …  non  cosFtuisce  un  mero   adempimento   burocraFco,   ma   va   colta  come   occasione   per   ripensare   l’intera   prassi  dida^ca  e  valutaFva  al  fine  di   spostare  sempre  di   più   l’a\enzione   sulla   maturazione   di  competenze   efficaci   che   possano   sostenere  l’alunno  nel  proseguimento  dei  suoi  studi  e  nella  vita  adulta.  

•  SCUOLA  PRIMARIA:  il  documento  di  cerFficazione  delle  competenze,  a  firma  del  dirigente  scolasFco,  è  reda\o  dagli  insegnanF  a  conclusione  dello  scruFnio  finale  della  classe  quinta.    

•  SECONDARIA  DI  PRIMO  GRADO:  viene  sFlato  in  sede  di  scruFnio  finale  solo  per  gli  studenF  ammessi  all’esame  di  Stato  e  consegnato  alle  famiglie  degli  alunni  che  abbiano  sostenuto  l’esame  stesso  con  esito  posi[vo.    

•  ALUNNI  CON  DISABILITÀ  CERTIFICATA:  il  modello  nazionale  viene  compilato  per  i  soli  ambi[  di  competenza  coeren[  con  gli  obie`vi  previs[  dal  piano  educa[vo  individualizzato  (PEI).    

•  ALUNNI  CON  DISTURBI  SPECIFICI  DELL’APPRENDIMENTO  (DSA):  se  dispensa[  dalle  prove  scriVe  in  lingua  straniera,  si  fa  riferimento  alla  sola  dimensione  orale  di  tali  discipline.  Se  esonera[  dall’insegnamento  della  lingua  straniera,  ai  sensi  del  decreto  ministeriale  12  luglio  2011,  non  viene  compilata  la  relaFva  sezione.    

MODALITA’  DI  COMPILAZIONE  

   

ADOZIONE  DEFINITIVA  DEI  NUOVI  MODELLI  

 A.  s.  2014-­‐2015:  Adozione  sperimentale  dei  nuovi  disposiFvi  all'interno  delle  scuole  che  si  dichiarano  disponibili,  con  parFcolare  riferimento  a  quelle  impegnate  nelle  misure  di  accompagnamento  delle  Indicazioni/2012;    A.  s.  2015-­‐2016:  Adozione  generalizzata  in  tu\e  le  scuole  del  protoFpo  di  modello,  così  come  validato  ed  eventualmente  integrato  dopo  la  sperimentazione.  

A.  s.  2016-­‐2017:  Adozione  obbligatoria  del  nuovo  modello  di  cerFficazione  mediante  il  suo  recepimento  in  decreto  ministeriale,  come  previsto  dall'arFcolo  8  del  DPR  n.  122/2009.  

Dalle  linee  guida:  Valutare  l’apprendimento,  il  comportamento  e  le  competenze    

•  Alla  tradizionale  funzione  somma[va  che  mira  ad  accertare  con  strumen[  il  più  possibile  ogge`vi  il  possesso  di  conoscenze,  abilità  e  competenze                                                          si  accompagna                                                                                                                                                                                                                                                    la  valutazione  forma[va  che  intende  sostenere  e  potenziare  il  processo  di  apprendimento  dell’alunno.    

 •  Affinché  questa  azione  di  miglioramento  possa  essere  intrapresa  dall’alunno  

diventa  indispensabile  la  funzione  proa`va  della  valutazione,  che  è  tale  quando  meVe  in  moto  gli  aspe`  mo[vazionali  che  sorreggono  le  azioni  umane…(riconoscere  ed  evidenziare  i  progressi,  anche  piccoli,  compiu=  dall’alunno  nel  suo  cammino,  gra=fica  i  passi  effeOua=,  cerca  di  far  crescere  in  lui  le  “emozioni  di  riuscita”  che  rappresentano  il  presupposto  per  le  azioni  successive).    

•  Le  informazioni  raccolte  durante  il  processo  sono  u[li  anche  per  effeVuare  una  verifica  della  qualità  del  lavoro  svolto  dall’insegnante  e  per  a`vare  eventuali  aggiustamen[  del  percorso:  la  valutazione  in  questo  modo  diventa  forma[va  anche  per  l’insegnante.    

       

PROFITTO  E  COMPETENZA    

hanno  due  funzioni  diverse,  ma  complementari

       

   

 

Misura  prevalentemente  conoscenze  e  abilità  disciplinari,  a\raverso  strumenF  e  prove  tradizionali  scolas[che;  può  essere  condo\a  anche  a  

scansioni  ravvicinate  di  tempo  (bimestri,  quadrimestri,  

annualità...)    Si  dispone  su  scale  ordinali  (giudizi,  vo[)  che  possono  esprimersi  sia  sul  versante  posiFvo,  che  sul  versante  

negaFvo.      

La  competenza  si  vede  solo  in  quanto  “sapere  agito”,  si  apprezza  in  tempi  medio-­‐lunghi  e  può  essere  rilevata  solo  a\raverso  esperienze  condo\e  in  autonomia  in  contes[  significa[vi,  

a\raverso  la  soluzione  di  un  problema,  l’analisi  di  un  caso,  un  

prodo\o...    La  valutazione  di  competenza  ha  lo  

scopo  di  rendere  trasparente,  a\raverso  la  descrizione  narra[va,  cio  che  una  persona  SA  E  SA  FARE  rispe\o  agli  aspe^  cosFtuFvi  una  

determinata  competenza  (conoscenze,  abilità,  capacità,  autonomia,  responsabilita).    

VALUTAZIONE  E’ l’atto, e al tempo stesso la conseguenza, dell’attribuzione di valore a qualcosa o a qualcuno. Per rendere la valutazione intersoggettiva occorre che le modalità e lo strumento di misura impiegati, cioè le operazioni compiute e il metro di paragone usato per attribuire quel dato valore a quel preciso evento, siano resi espliciti

G. Domenici ‘93

LA VALUTAZIONE E’ UNA SCELTA CHE RIENTRA NEL CAMPO DELLE RESPONSABILITA’ DELL’INSEGNANTE

TRASPAREN

ZA  

VA  L  I  D  I  T  A’  

Proprio per questo i criteri su cui si basa dovrebbero venire esplicitati e condivisi all’interno del Consiglio di classe e del Collegio

e resi trasparenti a studenti e famiglie.  

CONCETTI  DOCIMOLOGICI  DI  BASE      VERIFICA  =  raccolta  di  informazioni  mediante  strumenF  diversi:  

osservazioni,  prove  praFche,  prove  stru\urate  e  non  stru\urate,  colloqui,  ecc.  Durante  la  verifica  non  si  esprime  giudizio.  Agli  esiF  della  verifica  vengono  a\ribuiF  dei  valori  (punteggi,  note...)  che  vengono  successivamente  interpretaF    in  base  a  criteri  stabiliF  e  condivisi      

   

VALUTAZIONE  =  a\ribuzione  di  un  giudizio  comparando  daF  raccolF  a\raverso  le  verifiche,  tenendo  conto  dell’andamento  dell’apprendimento  in  relazione  a  progressi,  ristagni,  regressi,  impegno,  moFvazione,  capacità  criFche,  abilità  metodologiche…      

Contestualizza  il    Curricolo  generale  rispeDo  ai  bisogni    

della  singola  classe  o    del  singolo  allievo.  

Serve  per  tenere  soDo    controllo  e  registrare    

l’efficacia  degli  interven4  didaTci  per    ristruDurare  la  progeDazione    e    dare  agli  allievi  un  riscontro    

sui  pun4  di  forza  e  quelli  di  debolezza  del  loro  apprendimento.  Si  chiama  forma4va  

proprio  perché  ha  lo  scopo  di  favorire  la  formazione  dell’allievo  aDraverso  il    

monitoraggio  costante  dell’apprendimento  e    dell’insegnamento  

E’  la  valutazione    finale  che  si  aDua  alla    

fine  di  un  processo  didaTco.  L’errore  indica  il  mancato  

 apprendimento    e/o  

l’insuccesso  dell’azione    didaTca  

 

Una  classificazione  delle  prove  di  verifica  riferita  alla  misurazione    

Modello  usato:  sFmolo  →  risposta    Se  si  usa  come  criterio  di  classificazione  la  apertura/  chiusura  delle  prove,  le  prove  si  possono  suddividere  in:  1.  prove  a  s[molo  aperto  e  risposta  aperta    2.  prove  a  s[molo  aperto  e  risposta  chiusa    3.  prove  a  s[molo  chiuso  e  risposta  chiusa    4.  prove  a  s[molo  chiuso  e  risposta  aperta    

 G.  Domenici,  Manuale  della  valutazione  scolas4ca,  Laterza  B.  Vertecchi,  Manuale  della  valutazione,  Franco  Angeli  

Prove  a  s=molo  aperto  e  risposta  aperta  

                   A  questo  primo  gruppo  appartengono  grosso  modo  le  prove  tradizionali  (interrogazioni,  compiF,  relazioni  su  esperienze,  arFcoli,  le\ere).      

                       Difficoltà  di  predeterminare,  di                          rincondurre  a  criteri  univoci                        l’analisi  e  la  interpretazione  di                          questo  Fpo  di  prove.                          Sono  uFli  per  verificare  la                          capacità  di  argomentare,                          di  raccogliere  le  conoscenze                          anche  di  aree  disciplinari                          diverse.                        Non  consente  di  verificare  come  la  conoscenza  viene  costruita  

Prove  a  s=molo  aperto  e  risposta  chiusa  

                         Situazioni  valutaFve  dove,  dopo  

ampie  tra\azioni  e  sollecitazioni  da  parte  del  docente,  si  chiede  allo  studente  di  rispondere  in  modo  quasi  monosillabico  sì/no,  vero/falso,  giusto/errato,…      

         Queste  risposte  non  riescono  a  rappresentare  in  modo  affidabile  le  conoscenze  e  abilità  dell’allievo.    Possono  risultare  di  una  qualche  uFlità  durante  le  spiegazioni,  per  tener  desta  l’a\enzione  degli  allievi,  perché  possono  offrire  un  controllo  immediato  della  difficoltà  della  lezione.      

           Hanno  limitata  validità  ai  fini  valuta4vi.    

Prove  a  s=molo  chiuso  e  risposta  aperta  

           Prove  semistru\urate.  Comprendono  le  domande  stru\urate,  i  riassunF,  i  saggi  brevi,  i  rapporF  di  ricerca,  alcuni  Fpi  di  esercizi,  il  colloquio  stru\urato  (compresa  l’intervista),  la  riflessione  parlata  (per  esempio,  uno  studente  alle  prese  con  un  problema…),  le  esperienze  di  laboratorio.  Le  risposte  non  sono  univoche,  ma  sono  predeterminabili,  grazie  ai  vincoli  posF  dagli  sFmoli.    La  valutazione  di  queste  prove  consiste  nel  verificare  il  grado  di  per4nenza  e  di  adeguatezza  delle    risposte  date  rispeDo  ai  criteri  stabili4.  Sono  u4li  per  valutare  le  conoscenze,  le  abilità,  la  capacità  di    organizzare  le  informazioni  e  di  formalizzare      

Prove  a  s=molo  chiuso  e  risposta  chiusa  

Prove  ogge`ve  (o  prove  struVurate,  o  test  di  profiVo).  

                     

Sono  uFli  per  verificare  le  conoscenze,  la  capacità  di  analisi  e  il  possesso  delle  strumentalità,  ma  non  consentono  di  verificare  capacità  espressive,  né  abilità  di  organizzazione   delle   risposte.   Non   consentono   di   valutare   il   processo   di  apprendimento  nella  sua  stru\ura  e  nella  sua  globalita.    

 Sono   i   ques iF   vero/ fa l so,   l e  corrispondenze,   la   scelta   mulFpla,   il  completamento,  esecuzione  di  calcoli,  esercitazioni   di   grammaFca,   sintassi,  ecc.      Le   r i sposte   sono   un ivoche   e  predeterminabili   Se   ben   costruite   e  uFlizzate  adeguatamente  perme\ono  di   rilevare  daF  più  a\endibili   rispe\o  agli  altri  Fpi  di  prova.  

QuesF   strumenF   di   verifica,   che   sono  quelli   che   noi   usiamo   abitualmente   a  scuola,   vanno   uFlizzaF   in   maniera  integrata   e   servono   per   verificare  l’effe\o   dello   studio,   le   conoscenze  acquisite,   le   microabilità,   ma   non  servono   a   verificare   il   processo   di  apprendimento.  Le   prove   tradizionali   possono   essere  uFlizzate  per  la  dimensione  disciplinare  delle  conoscenze  e  delle  abilità,  ma  non  possono   essere   uFlizzate   per   verificare  u n a   s e r i e   d i   c omp o r t am e n F  indispensabili   alla   rilevazione   delle  competenze  

 La  Commissione  Europea  ha  ado\ato  i  termini  competenze  e   competenze   chiave  preferendolo   a   competenze   di   base,  in  quanto  quest’ulFmo  è  generalmente  riferito  alle  capacità  di   base   nella   le\ura,   scri\ura   e   calcolo.   Il   termine  “competenza”,  nel  contesto  europeo,  è  stato  invece  riferito  a   una   “combinazione   di   conoscenze,   abilità   e  aOeggiamen=  appropria=  al  contesto”.  Allo  stesso  tempo,  le   “competenze   chiave   sono   quelle   di   cui   tuT   hanno  bisogno   per   la   realizzazione   e   lo   sviluppo   personali,   la  ciDadinanza  aTva,  l’inclusione  sociale  e  l’occupazione”.  Raccomandazione  del  Parlamento  Europeo  e  del  Consiglio  18.12.2006  

COMPETENZA:  UNA  DEFINIZIONE  CONDIVISA  

COMPETENZE CHIAVE E COMPETENZE CULTURALI DI BASE/2

Sono interrelate, rappresentano esse stesse i diversi aspetti della competenza, come dimensione della persona.

COMUNICAZIONE MADRELINGUA

COMUNICAZIONE LINGUE

STRANIERE

MATEMATICA, SCIENZA,

TECNOLOGIA

COMPETENZA DIGITALE

Nelle prime quattro possiamo rintracciare i riferimenti a saperi disciplinari ….

IMPARARE A IMPARARE

COMPEENZE SOCIALI E CIVICHE

SPIRITO DI INIZIATIVA E

INTRAPRENDENZA

CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE

CULTURALE

…Le ultime quattro sono competenze sociali e civiche, metodologiche e metacognitive.

IN UNA DIDATTICA

PER PROBLEMI, VENGONO ESPERITE TUTTE

 •  Si  osserva  in  compi=  significa=vi    (o  “auten4ci”,  o  “di  realtà”),  unità  di    apprendimento,  prove  auten=che    (o  “esperte”)    •  Che  cosa  si  verifica:  conoscenze,    abilità,  a\eggiamenF,  a\raverso  le    evidenze  (i  Traguardi  delle  Indicazioni    sono  buone  Evidenze)  

La  valutazione  di  competenza  La   competenza   non   è   un   oggeDo   fisico:   è   sapere   agito:   si   può  

vedere   solo   meDendo   gli   alunni   in   azione,   al   lavoro,   di   fronte   a  situazioni,  indagini,  problemi,    prodoT  da  realizzare    

•  Si  effe\ua  mediante  osservazioni,  diari  di  bordo,  rubriche    •  Segue  periodi  medio-­‐lunghi,  perché  si  basa  sull’evoluzione  dell’alunno.    

•  Si  descrive,    si  rende  conto  di  ciò  che  una  persona  sa,  sa  fare,  in  quali  contesF  e  condizioni,  con  quale  grado  di  autonomia  e  responsabilità.    •  Le  descrizioni  –  chiamate  anche  rubriche  -­‐  seguono  livelli  crescenF  di  evoluzione  della  padronanza.    •  Sono  sempre  posi[ve;  non  esiste  un  livello  zero  in  ambiF  in  cui  una  persona  abbia  esperienza,  il  livello  1  rende  conto  dello  stadio  iniziale  

La valutazione di competenza

 COMPITI SIGNIFICATIVI E UNITA’ DI APPRENDIMENTO •  Entrambi  devono  essere  affidaF  agli  allievi,  perche  li  svolgano  in  

autonomia  e  responsabilita.    •  Entrambi  sviluppano  conoscenze,  abilità,  competenze  a\raverso  la  

realizzazione  di  un  prodo\o  non  banale.    •  Devono  sempre  essere  un  po’  piu  difficili  rispe\o  alle  risorse  gia  

possedute  dagli  alunni,  per  innescare,  ricerca,  problem  solving,  incrementare  conoscenze,  abilità  e  competenze.    

•  Il  compito  significaFvo  è  relaFvamente  breve,  puo  essere  dato  a  singoli  alunni  e  da  un  solo  insegnante,  con  focus  prevalente  sulla  propria  disciplina.  Implica  comunque  il  coinvolgimento  di  altri  saperi.    

•  L’unità  di  apprendimento  è  piu  complessa,  si  puo  dire  un  insieme  di  compiF  significaFvi  e  interessa  solitamente  piu  insegnanF.    

Svolgimento  del  compito  •  Il  compito  deve  essere  svolto  preferibilmente  in  piccolo  gruppo.    •  Deve  essere  un  po’  più  difficile  delle  conoscenze  e  delle  abilità  possedute,  per  mobilitare  la  capacità  di  problem  solving  e  di  riflessione    •  Deve  mobilitare  l’esperienza  a^va  dell’allievo    •  Prevede  una  relazione  finale  con  funzione  di  riflessione-­‐ricostruzione-­‐autovalutazione    •  ConFene  a  monte  i  criteri  per  la  sua  valutazione  (come  verrà  valutato  e  che  peso  avrà  nell’economia  della  valutazione  generale)  

 Svolgimento UdA:

cosa viene valutato    

   •   Valutazione  di  processo:  come  agiscono  gli  allievi  durante  il  

lavoro:  puntualita,  impegno,  crea4vità,  collabora4vita,  capacità  di  risolvere  problemi,  ecc.  La  valutazione  di  processo  avviene  prevalentemente  a\raverso  l’osservazione  del  docente;  sono  uFli  griglie  di  osservazione  a  supporto    

•  La  valutazione  di  prodoVo  viene  operata  sul  prodo\o  finale:  le  dimensioni  dipendono  dal  Fpo  di  prodo\o  (es.  perFnenza,  esausFvita,  efficacia,  funzionalita,  convenienza  economica,  proprieta  del  linguaggio  specifico,  ecc.)  

•  Autovalutazione  mediante  la  relazione  finale  orale  o  scri\a  (riflessione,  ricostruzione).  La  relazione  consente  all’allievo  di  ricostruire  e  rifle\ere  sul  percorso  e  al  docente  di  valutare  la  qualita  dell’apporto  individuale  dell’alunno  al  lavoro,  specie  nel  caso  di  lavori  di  gruppo    

RUBRICARE IL PROFILO  •  E’  uFle  disporre  di  rubriche  delle  dimensioni  del  profilo,  che  ne  descrivano  le  cara\erisFche.  

•  Possono  cosFtuire  àncore  per  l’osservazione  e  la  valutazione  e  per  la  messa  a  punto  di  compiF  autenFci  per  lo  sviluppo  delle  competenze  descri\e  nel  profilo    •  Rendono  concrete  e  comprensibili  le  definizioni  generali  dei  qua\ro  livelli  delle  schede  di  cerFficazione  

LE RUBRICHE DI DESCRIZIONE DELLA COMPETENZA

•  Sono  brevi  descrizioni  di  che  cosa  la  persona  sa,  sa  fare,  in  quali  contesF  e  condizioni,  con  che  grado  di  autonomia  e  responsabilita    

•  Sono  sempre  formulate  posiFvamente    •  Sono  stru\urate  a  livelli  crescenF  di  padronanza,  dove  il  primo  livello  rappresenta  lo  stato  iniziale    

•  Si  possono  stru\urare  rubriche  ampie  e  generali  di  competenza  chiave;  di  competenza  culturale;  di  traguardo;  di  compito.    

Prova esperta Per  prova  esperta  si  intende  una  prova  di  verifica  che  non  si  limiF  a  misurare  conoscenze  e  abilità,  ma  anche  le  capacità  dell’allievo  di  risolvere  problemi,  compiere  scelte,  argomentare,  produrre  un  microproge\o  o  un  manufa\o  ...  in  praFca  aspe^  della  competenza.  Ha  il  vantaggio  di  potere  essere  somministrata  a  studenF  di  classi  e  scuole  diverse  e  quindi  di  potere  confrontare  i  daF  Si  differenzia  dall’Unità  di  Apprendimento  perché  mentre  l’UDA  si  connota  come  percorso  formaFvo  (che  poi  viene  verificato),  la  prova  esperta  ha  il  vero  e  proprio  cara\ere  di  verifica.  

ESEMPI DI COMPITI SIGNIFICATIVI  

•  Tu^  gli  esperimenF  scienFfici,  purché  implichino  l’applicazione  del  metodo  scienFfico  •  La  le\era  formale  al  dirigente  scolasFco  per  segnalare  situazioni  di  rischio  ...  •  Proge\are  uno  spazio  di  vita:  la  propria  camera;  l’aula;  lo  spazio  di  le\ura  ...  •  Una  le\ura  pubblica  o  una  pubblica  comunicazione  su  un  qualsiasi  argomento  •  Prendere  una  decisione  valutando  le  quesFoni  in  gioco,  con  l’ausilio  di  strumenF  e  strategie  per  la  decisione  (tabelle  pro/contro;  mulF-­‐criteriali;  “sei  cappelli”...)  

•  Affrontare  situazioni,  problemi,  indagini,  fare  previsioni,  avvalendosi  di  strumenF  matemaFci  ...  •  Produrre  messaggi  o  ogge^  comunicaFvi  in  altre  lingue  o  linguaggi    

Spunti per la costruzione di UdA

•  Organizzare  un  laboratorio  di  le\ura  che  abbia  come  desFnatari  i  bambini  della  classe  prima/seconda.  Costruite  tu\o  il  percorso  e  realizzatelo  concretamente.  

   •  Organizzare  una  gita  turisFca  nella  propria  ci\à,  per  i  genitori  

trasformandosi  in  guide  e  occupandosi  di  tu\a  l’organizzazione  della  giornata  (dagli  approfondimenF  storico,  culturali,  agli  iFnerari  possibili,  ai  momenF  ristoraFvi,  ecc)  

•  Organizzare  la  visita  ad  uno  dei  Musei  del  Centro  storico  della  tua  ci\à:  scegliere  la  desFnazione,  spiegando  i  moFvi  della  scelta,  individuando  e  descrivendo  il  percorso  scuolamuseo.  

   •  Inventare  un  gioco  motorio  di  gruppo  da  proporre  a  bambini  di  altre  

classi;  organizzando    i  materiali,  stabilendo  e  formalizzando  le  regole,  verifindone  la  fa^bilità  

Dal  libro  bianco  di  Édith  Cresson  1995  

“Nella  società  conosci4va,  nella  quale  la  divisione  è  sempre  più  ampia  tra  coloro  che  sanno  interpretare,  coloro  che  sanno  solo  u=lizzare,  e    coloro  che  sono  emargina=  in  una  società  che  li  assiste,  è  proprio  l’istruzione  e  la  formazione  che  devono  raccogliere  la  sfida  per  eliminare  il  divario  fra  ques4  gruppi  e  sviluppare  appieno  le  risorse  umane”