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Unione della Romagna Faentinavenerdì, 15 gennaio 2021
15/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna
15/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
15/01/2021 I l Sole 24 Ore
15/01/2021 Italia Oggi
15/01/2021 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45
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15/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 7 FRANCESCO DONATI
Unione della Romagna Faentinavenerdì, 15 gennaio 2021
Prime Pagine
Prima pagina del 15/01/20215
Prima pagina del 15/01/20216
Prima pagina del 15/01/20217
Prima pagina del 15/01/20218
Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
Prima Pagina9
«Superiori riaperte solo il 25, ricorso al Tar»10
Addio a don Sante, colpito dal Covid-1912
Dialogo ebraico-cristiano e Giorno della memoria, tutti gli eventi a Faenza13
Minore in auto con amici, fugge e si schianta14
Persolino-Strocchi e Alberghiero, open day15
Niballo, ecco il nuovo Consiglio dei Dieci16
Labò, dov' è bello essere se stessi18
Assemblea imprese di autotrasporto20
Samorè: «Ristori non risolutivi, ma possono aiutare»21
Legge di bilancio 2021: i provvedimenti dovuti a Confartigianato22
La Regione fornisce i test antigenici rapidi alle aziende23
La maledizione Covid continua C' è un' altra positiva nell' E-Work24
Corriere di Romagna (ed. Ravenna)
Grillini (Iv) : «A Faenza l' alleanza col Pd non subirà dei contraccolpi»25
15/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33 FRANCESCA MOLARI
15/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33
15/01/2021 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 38 MICHELE DONATI
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15/01/2021 I l Sole 24 Ore Pagina 6
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15/01/2021 Italia Oggi Pagina 41
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 41 PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 42 PAGINE A CURA DI MICHELANGELO NIGRO*
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 43 MATTEO BARBERO
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 44 LUIGI OLIVERI
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 44 ILARIA ACCARDI
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 44 MATTEO BARBERO
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 45 LUIGI OLIVERI
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 46 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 46
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15/01/2021 Italia Oggi Pagina 47
«Il Mei ha già pronto il piano per ripartire con la musica»27
Rainbow free days ultima creazione online da oggi29
Chef Vitucci: «Danni economici e psicologici Non dormo la notte»30
Premiazione del concorso delle vetrine natalizie preferite dai faentini32
Non si ferma all' alt, inseguito e fermato Abbattuta la sbarra del pronto soccorso33
Servizio civile: progetti per aiutare donne e anziani34
Un posto disponibile ' anche all' Avis35
Istituto Alber iero: nuovo sito e visite guidate36
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
Rt a 1,10 e le regioni chiudono Metà Italia in zona arancione37
Dalla Corte un salto di qualità nel conflitto Stato-Regioni sulla sanità39
Genova, Amiu investe 136 milioni: dopo il balzo del 20%, la Tari calerà41
Rifiuti, Iren vara la svolta tech: cassonetti connessi ai camion43
Comuni sostenibili in rete45
Covid, paletti alle regioni46
Comuni in cerca di proroghe48
Fondo di solidarietà con bonus50
Bonus, precari per le pratiche52
Comuni, la capacità fiscale cresce dello 0,4%54
Fondo debiti commerciali, incubo accantonamenti55
Progressioni, conta la mansione57
Commissari per 58 infrastrutture59
Ppp, al via verifica Anac su nuove linee guida n. 961
Pf, responsabilità Pa prima del contratto63
Dall' Europa 2,5 mln per la lotta ai reati contro il patrimonio64
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 47 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
15/01/2021 Italia Oggi Pagina 47
Fondi Ue per l' economia green65
Green deal da 1 mld Ancora pochi giorni per gli enti locali67
venerdì 15 gennaio 2021 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna
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venerdì 15 gennaio 2021 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
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venerdì 15 gennaio 2021 Italia Oggi
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Prima Pagina
Prima pagina Faenza Lugo
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«Superiori riaperte solo il 25, ricorso al Tar»
A Faenza la battaglia nazionale dei genitori dei ragazzi delle scuole è portata avanti dall' avvocato Domenica PaolaValtancoli
L' ora dei tribunali: è stato depositato ieri anche al Tar dell' Emilia
Romagna un ricorso contro la decisione della giunta regionale di rinviare
al 25 gennaio la riapertura delle scuole superiori. Ci sono pure diversi
genitori di studenti faentini fra i sostenitori del ricorso, che porta la firma
principalmente dell' avvocato bolognese Laura Dal Pra e di alcuni
colleghi del capoluogo. La bilancia della giustizia amministrativa,
secondo i genitori degli studenti, ha buone possibilità di pendere dalla
loro parte: il sì alla riapertura delle scuole deciso poche ore fa dal Tar
della Lombardia, in seguito a un ricorso di natura analoga, lascia pensare
che sarebbe piuttosto difficile motivare in Emilia Romagna un eventuale
pronunciamento di segno opposto. «La decisione di tenere le scuole
superiori chiuse riteniamo sia in aperta violazione del decreto
ministeriale che sanciva la loro apertura, con didattica in presenza, dall'
11 al 16 gennaio», sintetizza l' avvocato Domenica Paola Valtancoli,
genitore di due studenti del liceo Torricelli-Ballardini, da giorni in stretto
contatto con la collega Dal Pra e con gli altri sottoscrittori. «Per quanto riguarda le settimane successive a sabato 16
- continua l' avvocato Valtancoli -, non esiste copertura normativa per la decisione di tenere gli istituti chiusi. La
Regione è intervenuta in un ambito, l' istruzione, che è di competenza ministeriale. Ovviamente non esistono
precedenti tali da rendere scontato che la direzione della sentenza possa andare in un senso o nell' altro: la
decisione del Tar della Lombardia crediamo tuttavia indichi una rotta ben precisa». Le accuse formulate nel ricorso
al Tar contro la giunta regionale non si limitano alla violazione del decreto ministeriale o all' essersi avventurata in un
territorio non di sua competenza: la Regione con la sua decisione si sarebbe resa responsabile, secondo i
sottoscrittori, della lesione del diritto all' istruzione degli studenti. Nel mirino anche le motivazioni della chiusura,
dettata dal rischio che gli spostamenti degli studenti possano essere all' origine di assembramenti tali da far
schizzare verso l' alto la curva dei contagi. «La quota di alunni che si servono dei mezzi pubblici crediamo non
giustifichi una chiusura del 100%», prosegue Valtancoli. Il pronunciamento del Tar potrebbe arrivare già nella giornata
di lunedì: «A quel punto le scuole dovranno riaprire». Il ritorno in classe potrebbe slittare solo in due casi: qualora l'
Emilia Romagna ridiventi zona rossa (a quel punto tutte le scuole chiuderebbero) o nell' ipotesi che la Regione
scelga di impugnare la sentenza, chiedendo un pronunciamento del Consiglio di Stato - come sembra intenzionata a
fare la Lombardia, decisa a quanto pare a mantenere la serrata degli istituti. «Eppure in Toscana le scuole
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superiori sono aperte», evidenzia Valtancoli. Gli spostamenti degli studenti sul versante sud dell' Appennino, in
direzione dei licei di Firenze, sono tanto più efficienti di quelli cui ricorrono i ragazzi che invece frequentano le
superiori a Faenza? «Semplicemente la Toscana ha messo in atto quello che come «Priorità alla scuola» chiediamo
da mesi, e cioè un monitoraggio puntuale della popolazione scolastica, in modo da individuare quanto prima
eventuali positività, e fare così in modo che il virus non si propaghi». La seconda principale richiesta è l' inserimento
dei professori all' interno dell' agenda vaccinale, in modo che possano essere protetti dal vaccino prima dell' estate,
limitando le possibilità di diffusione del contagio da una classe all' altra. È quello che studenti, genitori e insegnanti
chiederanno oggi pomeriggio durante la manifestazione in programma alle 18 in piazza del Popolo. Filippo Donati ©
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Addio a don Sante, colpito dal Covid-19
Il sacerdote aveva 81 anni I funerali domani mattina alle 10 nella chiesa di San Petronio a Castel Bolognese
Si terranno domani mattina alle 10 nella chiesa di San Petronio a Castel
Bolognese i funerali di don Sante Collina, guarito recentemente dal
Covid-19 e poi scomparso all' improvviso ieri a 81 anni anche in seguito
allo stato di profonda difficoltà fisica a cui lo aveva costretto il virus. Il
sacerdote era noto a Castel Bolognese, in particolare, per la sua attività
di volontariato in Africa e Sud America, che lo ha visto impegnato per
quasi mezzo secolo, prima in Kenya, dal 1973 al '78, e poi dall' 80 all' anno
scorso in Brasile, a Sao Bernardo do Campo, città posta tra la megalopoli
di Sao Paulo e la città portuale di Santos. «Nel 2020 - racconta il primo
cittadino Luca Della Godenza - aveva deciso di fare ritorno in Italia, di
nuovo a Castel Bolognese, dove era cresciuto, e con cui si era sempre
mantenuto in contatto negli scorsi decenni». Nato a Faenza il 6 dicembre
1939, don Sante era stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1964 e in
seguito era stato nominato cappellano nella parrocchia di San Giovanni
Vecchio. Partito per il Kenya nell' ottobre 1973, aveva svolto la sua
attività missionaria con le suore di Santa Teresa nella Diocesi di Meru per quasi sei anni. Rientrato in Italia nel 1978, è
stato parroco a Giovecca di Lugo. È del 1980, poi, la partenza per il Brasile, come sacerdote fidei donum, con altri
preti e suore delle Congregazioni imolesi per dare vita al progetto Chiese sorelle. A São Bernardo do Campo aveva
svolto la sua attività, inizialmente nella parrocchia di São Geraldo Magella e poi nella nuova parrocchia Jesus de
Nazaré, fino al rientro in Italia lo scorso luglio. Quando, una volta tornato, gli era stato chiesto in un' intervista al
settimanale diocesano Il Nuovo Diario Messaggero cosa ci fosse di così speciale nella sua esperienza in Brasile, don
Sante aveva risposto: «Le persone che ti accolgono, ti vogliono bene, ti amano. La gente è molto semplice. I poveri
hanno un linguaggio universale: la bontà del cuore. Questa è l' unica vera lingua, la lingua dell' amore. Io non ho mai
avuto bisogno di tante cose se non la lingua dell' amore, non c' è nessuno che è analfabeta». © RIPRODUZIONE
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Dialogo ebraico-cristiano e Giorno della memoria, tutti gli eventi a Faenza
Domani si celebra la Giornata del dialogo ebraico-cristiano. Alle 18.45, in
diretta Facebook sulla pagina del Comune di Faenza, è in programma 'Il
Libro di Qohelet dalle cinque Meghillot', dialogo a due voci con Miriam
Camerini, regista teatrale e studiosa di ebraismo e la pastora battista
Lidia Maggi. Il 27 gennaio si celebrerà invece il 75esimo dell' ingresso
delle truppe alleate nel campo di Auschwitz. Dal 2005 quella data è
diventata la ricorrenza internazionale del 'Giorno della memoria'. Il
Comune di Faenza organizza iniziative che si svolgeranno online. Si parte
sabato 23 gennaio con l' Istituto storico della resistenza di Ravenna che
proporrà la conferenza trasmessa dalle 16 sulla pagina Facebook
'Istituto storico Ravenna' dal titolo: 'Parole di memoria, ebrei, politici e
soldati nella deportazione italiana'. Martedì 26 gennaio, alle 16, 'Lectio
magistralis' di Claudio Vercelli (docente dell' Università Cattolica di
Milano) sul tema 'Antisemitismo, negazionismi e banalizzazioni della
S h o a h a i g i o r n i n o s t r i ' . D i r e t t a a l l a p a g i n a s o c i a l :
www.facebook.com/istitutostoricoravenna. Il 27 alle 9.30, in streaming, è prevista una conferenza di Cesare Moisè
Finzi, perseguitato dopo l' introduzione delle leggi razziali in Italia, rivolta alle scuole medie. Diretta sulla pagina
Facebook del Comune di Faenza. Alle 11.30, nel 75esimo dell' ingresso delle truppe alleate ad Auschwitz, omaggio
alle vittime della Shoah e dei campi di sterminio nazisti al Tempietto della Memoria sul lungofiume Amalia Fleischer.
L' iniziativa sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Faenza. Alle 18.30, sempre alla pagina
Facebook del Comune di Faenza, verrà proposto un video che ripercorre 'Le tappe della Memoria', una mappa per
conoscere e visitare i luoghi e le storie della nostra città legati ai temi trattati nella ricorrenza. Il 27 gennaio, alle 16
(all' indirizzo facebook dell' Istituto storico di Ravenna), prima parte di una intervista di repertorio a Liliana Segre, la
senatrice superstite dell' Olocausto e testimone della Shoah italiana. La seconda parte verrà trasmessa il giorno
dopo, il 28, alla stessa ora. Infine, il 30 gennaio, alle 9.30, conferenza per gli studenti delle superiori e per la
cittadinanza, di Cesare Finzi in diretta sulla pagina Facebook del Comune di Faenza.
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Minore in auto con amici, fugge e si schianta
Parapiglia mercoledì pomeriggio per le vie di Faenza. Alla madre del 17enne, proprietaria del veicolo, maxi-sanzioneda oltre 5mila euro
Parapiglia mercoledì pomeriggio per le vie di Faenza quando, intorno alle
15, un agente di una pattuglia della Polizia locale dell' Unione della
Romagna faentina, impegnata in un posto di controllo in via Morini, ha
intimato l' alt a un Suv T-Roc Volkswagen di colore scuro. Il conducente
del veicolo, invece di fermarsi, alla vista della pattuglia, ha accelerato,
dandosi alla fuga e imboccando via Cantoni, in senso vietato.
Immediatamente è dunque scattato l' inseguimento, con i vigili che,
intuendo le intenzioni del conducente del Suv, sono entrati nel
parcheggio del pronto soccorso dell' ospedale di Faenza, dove hanno
intercettato il veicolo. Il mezzo, dopo aver abbattuto la sbarra che si
trova davanti la portineria, si è immesso su viale dello Stradone e poi ha
imboccato viale degli Insorti. L' inseguimento è poi continuato in via
Volpaccino fino a quando il conducente della Volkswagen non è andato
a sbattere contro un' auto in sosta in via Paradiso dove è stato raggiunto
dagli agenti della Polizia locale. Sorpresa da parte dei vigili che si sono
trovati davanti tre minorenni, due ragazzi e una ragazza, tutti 17enni. Il conducente è il figlio della proprietaria del
veicolo che, secondo quanto accertato, aveva preso a sua insaputa. Successivamente il minore era andato a
prendere la fidanzata e un amico e con loro avevano preso a girare tranquillamente per Faenza, finché però non è
incappato nel posto di controllo in via Morini. Quando il baby conducente ha visto le divise, non avendo la patente di
guida, si è dato alla fuga. I tre minori, dopo essere stati identificati, sono stati riconsegnati alle famiglie, mentre alla
proprietaria del veicolo, la madre del baby conducente, è stata contesta la violazione amministrativa per l' incauto
affidamento del mezzo a persona senza patente e guida senza patente, in quanto genitore del minore che ha
compiuto le violazioni, tra cui il mancato stop all' alt dei vigili e il controsenso in via Cantoni. Infine, è scattato il fermo
del veicolo per tre mesi e sanzioni per oltre 5mila euro.
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ONLINE
Persolino-Strocchi e Alberghiero, open day
Porte aperte su Meet per i due istituti faentini Ecco come partecipare
Anche nel Faentino è tempo di open day. Appuntamento oggi alle 18.30
(sede Persolino) e lunedì 18 gennaio alle 20 (sede Strocchi) su Meet per
la presentazione dell' istituto 'Persolino-Strocchi' di Faenza c o n l a
partecipazione di ex studenti che hanno fatto carriera. Parteciperanno,
tra gli altri, Mirco Bandini, Simone Herrera, Isacco Emiliani, Claudia Ofelio,
Chiara Dotti, Debora Mazzanti e Gloria Satta. Info. e dettagli su
www.persolinostrocchi.it. Anche l' Alberghiero di Riolo Terme si presenta
ai futuri studenti con un nuovo sito web (www.alberghiero-riolo.it), con
una sezione specifica dedicata all' orientamento. Continuano, inoltre, gli
open day: in presenza e virtuali. È ancora possibile effettuare visite
private, mediante collegamento Meet o in presenza, prenotandosi al
numero 0546.71113.
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Niballo, ecco il nuovo Consiglio dei Dieci
Composto da due rappresentanti per ogni rione, è stato eletto nei giorni scorsi. Valerio Testa è stato confermatopresidente
Oltre ai direttivi dei quattro rioni e del Borgo Durbecco e del Gruppo
Municipale, sul finire del 2020 si è insediato anche il "nuovo" Consiglio dei
Dieci, che opererà nel prossimo triennio e che ha già provveduto alla
nomina di presidente e segretario. Il Consiglio dei Dieci è composto da
due rappresentanti per ogni rione eletti dall' assemblea generale ordinaria
rionale degli sbandieratori e musici. In particolare, i membri del Consiglio
dei Dieci sono gli unici in grado di indicare rappresentanti o delegati del
Gruppo alfieri bandieranti e musici del Niballo Palio di Faenza. Il Consiglio
dei Dieci, inoltre, funge da coordinamento organizzativo delle attività
svolte sia dai singoli rioni che in qualità di gruppo al completo, pur nel
rispetto dell' iniziativa e autonomia dei cinque rioni. Il Consiglio dei Dieci
è anche l' unico organo in grado di indicare rappresentanti o delegati
degli Alfieri bandieranti e musici nell' ambito di eventuali organismi
nazionali ed internazionali a cui il Gruppo decidesse di aderire. Il
Consiglio dei Dieci, inoltre, sovrintende alle gare che i cinque rioni
svolgono in piazza del Popolo. Nel corso della prima riunione del suo mandato triennale, come detto, il Consiglio ha
provveduto alla nomina dei suoi vertici. È stato riconfermato presidente Valerio Testa, che è in carica ormai da più di
un lustro. Come segretario è stato nominato Roberto Villa del rione Rosso. I consiglieri sono per il Borgo Durbecco
Filippo Sangiorgi e Lorenzo Rava, per il Rosso Elisa Casadio e Roberto Villa, per il Giallo Simone Lionetti e Michele
Pasi, per il Verde Massimiliano Rossi e Stefano Angeloro e per il Nero Matteo Montanari e Alberto Morini. Il Gruppo
del Palio del Niballo è il migliore d' Italia, avendo vinto il titolo della combinata, agli ultimi tricolori disputati nel 2019 a
Faenza. Purtroppo la pandemia ha visto annullare tutte le gare interne e nazionali del 2020 e disputare un solo torneo
via web per singolisti vinto dal ferrarese pluricampione d' Italia Andrea Baraldi, davanti al campione nazionale in
carica, il faentino Nicolò Benedetti. Alla luce dell' attuale situazione sanitaria appare al momento difficile anche solo
programmare la stagione 2021, anche perché le attuali norme prevedono per alfieri e musici solo allenamenti
individuali. Infine, il Consiglio Direttivo della Fisb Federazione Italiana Sbandiartori ha deliberato nei giorni scorsi che i
tesserati dei gruppi soci nell' anno 2020, oltre una novantina in tutta Italia, saranno esentati dal pagamento del
tesseramento per l' anno 2021. I gruppi dovranno quindi provvedere unicamente al pagamento della quota di
affiliazione e alle quote relative a tesserati nuovi o provenienti da altri gruppi. La decisione vuole rappresentare
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un supporto concreto per i gruppi soci, vista la difficile situazione. Questa primavera, inoltre, si svolgeranno le
elezioni per la nomina per il prossimo triennio del presidente federale e dei membri che comporranno il consiglio
direttivo federale. Il presidente uscente della Fisb è Antonella Palumbo, in carica dal gennaio 2012. Del direttivo
faceva parte anche il faentino Daniele Lama, da pochi mesi diventato il capo rione del Giallo che non si ricandiderà.
Al suo posto il gruppo del Palio dle Niballo presenterà Nicola Liverani del Borgo Durbecco, ovviamente inserito nella
lista dell' attuale presidente, Antonella Palumbo che si ricandida per un altro triennio. Gabriele Garavini ©
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Labò, dov' è bello essere se stessi
Nato a ottobre 2020, dalla visione di Francesco Cauteruccio, un nuovo concetto di parrucchiere su misura
La bellezza comincia nel momento in cui decidi di essere te stesso. Con
questo incipit molto significativo, ha preso il via Labò, salone di
parrucchiere, ma, di fatto, un vero e proprio laboratorio di bellezza per la
cura del corpo e dell' immagine. Labò è un progetto nato a Faenza e
avviato tre mesi fa su iniziativa di Francesco Cauteruccio, giovane
coiffeur che ha realizzato il proprio sogno, partendo dalla passione per
questo mestiere. Passione che era nata fin dall' adolescenza sui banchi
di scuola. «Sono nato in un piccolo paesino della Calabria - racconta
Francesco Cauteruccio -. All' età di quattro anni la mia famiglia decise di
trasferirsi nella città di Faenza, dove poi sono cresciuto. La mia carriera
da parrucchiere è cominciata ancora adolescente, all' età di quattordici
anni. Dopo la frequenza alle lezioni nella scuola di geometra, il
pomeriggio mi recavo in un piccolo negozietto, dove una signora ha
cominciato ad insegnarmi i primi passi, ovvero i rudimenti di questo
lavoro. Col passare dei pomeriggi - continua -, mi sono progressivamente
accorto che, questo mestiere, mi piaceva sempre di più. La passione ha iniziato a prendere il sopravvento e così
decisi di abbandonare la scuola di geometra e di trasferirmi in una scuola per parrucchieri a Forlì. La mia formazione
all' interno dell' istituto è durata due anni, comprensivi di vari stage di formazione, che mi hanno portato sempre più
ad entrare nella realtà di questo lavoro». Il passaggio dalla scuola alla professione è stato pressoché immediato:
«Una volta terminati gli anni della scuola per parrucchieri - ha proseguito Francesco Cauteruccio - ho subito
cominciato a lavorare in uno dei più rinomati saloni di Faenza e dintorni, al quale devo davvero tanto del mio sapere e
che quindi non finirò mai di ringraziare. Qui ho passato quasi dieci anni, molto formativi, tra giornate lavorative
intense e corsi di formazione in giro per l' Italia e per l' Europa». Francesco Cauteruccio ha sempre avuto ben
impresso in mente l' obiettivo: «Dal primo giorno in cui misi piede in quella piccola parrucchiera di città, il mio
pensiero fisso, che mi ha accompagnato da tutti questi anni fino ad oggi, è sempre stato quello che, prima o poi,
avrei aperto un salone tutto mio. Ed oggi, dopo tanti sacrifici, all' età di 26 anni posso dire di aver realizzato il mio
sogno. Per tutto questo devo un enorme grazie anche al mio papà, Umberto, imprenditore edile, che mi ha sempre
appoggiato e sostenuto». Ecco dunque che il 19 ottobre 2020 è nato Labò, laboratorio di bellezza, ovvero un nuovo
concetto di
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parrucchiera dove tutto è personalizzato artigianalmente su misura. «Alle spalle del Duomo, al civico 15/a di via
Barilotti, trova spazio un salone di ben 90 metri quadrati, con reception unita a una piccola zona bar, il tutto
organizzato da Nicole, 25 anni. C' è un' area dedicata all' estetica, alla cura del viso, mani e piedi, gestita da Stefania,
35 anni - conclude Cauteruccio -. Poi ci sono due angoli barber, tre sedute stilistiche, due zone tecniche e tre
lavatesta. Al mio fianco ho una grande spalla, ovvero Marius, collega per tanti anni, assiduo lavoratore pieno di estro
e personalità. Ogni giorno ci affianca Valentina, 29 anni, giovane promessa del settore. Labò è un ambiente
rilassante dal design vintage misto industriale, accompagnato quotidianamente da musica Jazz. Un locale
estremamente professionale dove ogni servizio viene studiato e personalizzato su misura del cliente». ©
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 49
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 3 § ]
L' APPUNTAMENTO
Assemblea imprese di autotrasporto
L' incontro si terrà oggi in videoconferenza a partire dalle 17.30
Gli associati a Confartigianato Trasporti sono invitati a partecipare ad un'
assemblea, oggi pomeriggio, che verterà sui temi delle nuove misure
previste dal Governo per il settore, sulla class-action contro i costruttori
di camion, sui nuovi costi minimi introdotti dal Ministero dei Trasporti, sul
decreto per gli investimenti e sulle nuove disposizioni su ctonotachigrafo
e tempi di guida.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 49
[ § 1 6 9 6 2 9 0 2 § ]
Samorè: «Ristori non risolutivi, ma possono aiutare»
In arrivo i sostegni economici per le attività artigianali e vendita alimenti
La Regione Emilia Romagna ha accolto la richiesta delle associazioni
imprenditoriali di includere anche le attività artigianali di lavorazione e
vendita alimenti tra quelle che potranno contare sui ristori economici già
previsti per ristoranti e bar. «Anche gelaterie, pasticcerie, rosticcerie,
gastronomie, piadinerie ed esercizi analoghi - ha detto il segretario
provinciale di Confartigianato Tiziano Samorè - hanno sofferto
enormemente il calo di lavoro provocato dalle limitazioni ai movimenti e
dal crollo delle presenze turistiche dovuto alla pandemia ed è per questo
motivo che abbiamo con forza sollecitato la Regione affinché, anche
queste attività artigianali di lavorazione e vendita alimenti, potessero
contare su un aiuto economico». «Voglio dirlo con chiarezza - continua
Samorè - i ristori non sono certamente risolutivi, non sostituiscono il
fatturato ed il reddito che sono venuti a mancare con la pandemia, ma
abbiamo la speranza che almeno possano contribuire a fare in modo che
molte aziende non siano costrette a chiudere. Dobbiamo fare in modo
che il nostro tessuto imprenditoriale sia in grado di poter ripartire quando la vita tornerà a scorrere normale. In
questo modo il settore, che conta moltissime imprese e dà lavoro a migliaia di addetti e che rappresenta una vera
eccellenza della nostra offerta turistica e della nostra tradizione, potrà davvero contribuire a quella ripartenza che
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eccellenza della nostra offerta turistica e della nostra tradizione, potrà davvero contribuire a quella ripartenza che
tutti auspichiamo». Mercoledì scorso gli assessori regionali Vincenzo Colla e Andrea Corsini hanno assicurato di
essere al lavoro per stanziare le necessarie risorse e per definire platee e criteri di accesso. Ci sarà quindi una
chiamata dedicata a questa tipologia di esercizi, ricorrendo sempre a bandi nei territori gestiti dalle Camere di
Commercio, così come appunto per bar e ristoranti, i cui bandi partiranno il prossimo 20 gennaio. © RIPRODUZIONE
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 49
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 0 § ]
Legge di bilancio 2021: i provvedimenti dovuti a Confartigianato
La Legge di Bilancio 2021 contiene molte misure d' interesse per gli
artigiani e le piccole imprese, risultato dell' azione di rappresentanza e
delle battaglie condotte in questi mesi da Confartigianato nazionale. Tra
gli interventi più significativi spiccano gli incentivi per la ristrutturazione e
la riqualificazione del patrimonio edilizio, le misure per favorire la
formazione professionale dei giovani e per potenziare il programma
Transizione 4.0, la riforma e il potenziamento del Fondo per la
prevenzione dell' usura che apre a tutti i Confidi la possibilità di erogare
credito, la proroga della disciplina straordinaria del Fondo Centrale di
Garanzia e la cosiddetta moratoria legale.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 49
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 1 § ]
La Regione fornisce i test antigenici rapidi alle aziende
Nell' ambito del Patto per il lavoro, la Regione promuove uno screening
collettivo dei lavoratori per la prevenzione del rischio di contagio per
contenere l' epidemia e garantire la prosecuzione delle attività lavorative.
Lo screening sarà effettuato dalle aziende mediante i medici, con il
coordinamento dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di
Lavoro dei Dipartimenti di Sanità Pubblica e sarà basato sull' utilizzo di
test antigenici rapidi. Fra le attività o settori prioritari: trasporti e logistica,
lavorazione carni , grande e media distr ibuzione organizzata,
metalmeccanica, alimentare e ortofrutta, mobile imbottito, assistenza
domiciliare, aziende con attività in appalto in genere.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 62
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[ § 1 6 9 6 2 8 8 6 § ]
Basket A2 femminile
La maledizione Covid continua C' è un' altra positiva nell' E-Work
Terzo posticipo in archivio per la squadra di coach Rossi. Salgono a due le atlete positive sono sospesi gliallenamenti
Salgono a tre i rinvii consecutivi dell' E-Work, sempre più alle prese con il
Covid. Ieri è stato posticipato il big match di mercoledì prossimo a San
Giovanni Valdarno (recupero della decima giornata), in quanto le faentine
hanno riscontrato in questi giorni una seconda giocatrice positiva e per
precauzione hanno deciso di non scendere in campo. Una richiesta
accolta dalle toscane che hanno convissuto con il Coronavirus per oltre
un mese. La positività dell' atleta manfreda è stata trovata ad inizio
settimana, quando la ragazza ha chiesto allo staff medico di sottoporsi
ad un tampone rapido, non sentendosi molto bene e manifestando
sintomi del raffreddore. L' E-Work ha di conseguenza deciso di
sospendere gli allenamenti per questa settimana e di prolungare la
quarantena preventiva, che sarebbe dovuta terminare proprio oggi, a
giovedì 21. Nel pomeriggio, tutto il gruppo squadra, ad eccezione
ovviamente delle due positive, e lo staff tecnico si sottoporrà ad un
tampone rapido che ripeterà poi giovedì prossimo. Se non ci saranno
altre positività, da lunedì fino al 21 riprenderanno gli allenamenti, ma saranno individuali. Nel weekend l' E-Work non
sarebbe comunque scesa in campo dato che la seconda giornata di ritorno è stato spostata a fine stagione, ma è
difficile stabilire se verrà disputato il match in programma sabato 23 alle 18 sul campo della Virtus Cagliari. Tutto
dipenderà dall' esito dei tamponi di giovedì, ma se le faentine raggiungeranno il numero minimo di otto atlete per
scendere in campo, andranno con tutta probabilità in Sardegna, dato che comunque hanno già pagato il viaggio e l'
albergo. L' E-Work, che ha disputato l' ultimo match di campionato il 30 dicembre contro il CUS Cagliari, dovrà quindi
ricollocare nel calendario anche la gara a San Giovanni Valdarno oltre a quella a Selargius, mentre è ufficiale che la
partita a Firenze si disputerà mercoledì 17 febbraio alle 20.30. Nel girone Sud di serie A2 si devono recuperare ben
tredici partite del girone d' andata e di queste, cinque non hanno ancora una data certa. Luca Del Favero ©
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 7
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 3 § ]
Grillini (Iv) : «A Faenza l' alleanza col Pd non subirà dei contraccolpi»
FRANCESCO DONATI
FAENZA Le dimissioni dei ministri di Italia Viva e l' uscita del partito di Matteo
Renzi dal Governo apre a scenari del tutto nuovi. Sarà crisi di governo, si troverà
un' altra maggioranza con un Conte Ter, si andrà alvo to? Non è ancora chiaro.
Tutto è in divenire. Tutto procede in tempo reale. E a Faenza cosa succede? Ci
saranno riflessi sulla maggioranza e sulla giunta? Italia Viva in città ha superato
alle ultime elezioni il 4% e partecipa al governo del sindaco Massimo Isola con
un assessore (Rossella Fabbri al turismo, nominata esternamente) e un
consigliere Alessio Grillini che è anche il coordinatore locale del partito. Ed è
proprio Grillini che fa il punto: «A Faenza - dice - prima ancora di un patto tra
partiti c' è un' intesa tra persone, una fiducia reciproca che non credo possa
subire conseguenze per ciò che avviene a Roma». Però la presenza di Italia
Viva nella coalizione di maggioranza ha fatto molto discutere in campagna
elettorale e anche se alla fine si è trovato un accordo, questo nuovo scenario
potrebbe indebolirlo «Non credo. Alivello locale c' è stima e condivisione sul
programma elettorale. Qui ci sono dinamiche al di fuori da ciò che avviene ai
piani alti. Fra l' altro siamo appena partiti, sarebbe un peccato staccare la spina
per questioni che non riguardano il territorio. Anche il nostro assessore sta facendo un ottimo lavoro perché il patto
è basato sull' impegno e sulla credibilità delle persone sul campo. Non c' è nessun motivo per tirarci indietro, le idee
di Isola sono anche le nostre». D' accordo ma se si fa parte di un partito ci possono essere direttive calate dall' alto a
cui occorre adeguarsi «Innanzi tutto bisognerà vedere cosa succede, credo che sia prematuro tirare conclusioni
ora». Quindi condivide l' azione di Renzi? «Credo che molti non abbiano capito ciò che Renzi ha fatto». Ce lo spieghi
allora «Ha ricondotto alla realtà la politica: ormai si andava avanti solo a click, tweet, mail e Dpcm buttati lì.
Lapoliticaè un' altra cosa. Assolutamente Renzi non vuole mettere in pericolo l' Italia e non è un discorso di poltrone,
ma una battaglia politica profonda. Un freno a questo sistema bisognava metterlo e se occorreva passare per le
dimissioni, è stato giusto dimettersi. I Dpcm stanno mandando in panico la gente, la realtà è questa. Una buona parte
del paese le trova contraddittorie. La pandemia va contrastata ma c' è modo e modo".
Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
Corriere di Romagna (ed. Ravenna)
venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 3 § ]
Colpa di Conte quindi? «Lui non è il male assoluto, solo che non può continuare così: il suo è diventato un metodo.
Per esempio: crea una task force di scienziati e quello che dicono loro va sempre bene. Non è affatto così, non
decidono gli scienziati e non ci si ripara dietro ad essi».
Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 33
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 1 § ]
«Il Mei ha già pronto il piano per ripartire con la musica»
Il meeting faentino al tavolo dove si prendono le decisioni per il futuro Intanto il movimento "indie" ha invaso anche ilFestival di Sanremo
FRANCESCA MOLARI
È un momento critico per la musica (e non solo), schiacciata dal peso della
pandemia. Un intero settore completamente fermo da mesi adiscapito
soprattuttodelle piccole realtà indipendenti preziosissime sul fronte culturale.
Per rialzarsi occorrono da subito politiche mirate. Lo sa bene Gior - dano
Sangiorgi, patron del Mee - ting delle etichette indipendenti di Faenza, che a
dicembre ha presenziato al Tavolo permanente promosso dal Mibact. «Come
Mei spiega Sangiorgi siamo stati ispiratori di questo coordinamento
denominato St ag e! (stati generali), che racchiude 60 realtà associative. Ci
siamo fatti portavoce delle piccoleimprese dimusicaindipendente che sono le
stesse poi a dare linfa alla musica». Cosa serve a suo avviso per far ripartire la
musica? «L'urgenza, oltre a quella immediata di moltiplicare i sostegni al
momento insufficienti, è lavorare a un dato condiviso sull'e conomia del settore,
riaprire una finestra con i bandi su discografia, live e sostegno a spese per
sanificazione e sicurezza, che venga incontro alle più piccole realtà produttive
rimaste fuori per problemi burocratici. Oltre ad attivare un Decreto che sostenga
e ristori per un periodo più ampio tutti quei codici Ateco e quei lavoratori rimasti
esclusi» (Ateco è una classificazione dell'Istat per le rilevazioni di carattere economico). Un primo passo nella
direzione giusta quindi è già stato fatto? «L'allestimento di un tavolo di confronto è stato importantissimo. Un altro
risultato positivo è l'a u me nt o sui fondi per il 2021 di 50 milioni maggiormente a favore della musica popolare
contemporanea, entrata grazie ai bandi extra Fus che vanno riconfermati e rafforzati anche nel prossimo anno. È un
risultato significativo, anche se le risorse economiche ancora non sono sufficienti». All 'inizio la prima vera
sperimentazione tra liscio e indie era una cosa a cui nessuno credeva, nata da una idea mia e di Moreno Il biondo
supportati da Riccarda Casadei. Il resto lo ha fatto la genialità di Mirco Mariani. Adesso sono l'emblema del nuovo
liscio romagnolo, della nostra cultura». Basterà un Sanremo più innovativo per decretare una reale inversione di
tendenza? «Amadeus ha fatto il primo passo importante portando al festival la musica indipendente. Poi si dovrà
proseguire in questa direzione. Per esempio dando spazio nei palinsesti della Rai alle produzioni musicali e teatrali
indipendenti. Penso a Raiplay, ma anche ai numerosi canali del servizio pubblico. Oppure facendoin modo che i
giganti del web versino una quotadei loroutili allacultura italiana». Quando torneremo agli spettacoli liv e ? «Il Mei ha
appoggiato un protocollo per una ripartenza in sicurezza. Auspichiamo che il 21 marzo possano ripartiregli spettacoli
dal vivo, in totale sicurezza. Perché gli operatori di settore sono persone
Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 1 § ]
serie e attente, e poi comunque i teatri o i cinema sono più sicuri dei supermercati. Sarebbe importante per
l'economia musicale, ma anche per salvaguardare il benessere di tutti».
Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 33
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 7 § ]
L' INTERVISTA / GIORDANO SANGIORGI, PATRON DEL MEETING DELLE ETICHETTE INDIPENDENTI
Rainbow free days ultima creazione online da oggi
Durante i suoi 25 anni di attività, il Meeting delle etichette indipendenti, con le
sue edizioni ufficiali insieme alle tante edizioni speciali (a Bari, Roma e in altre
città), ha registrato un totale di 1 milione di presenze, la partecipazione di 10mila
artisti e band dal vivo, 5mila realtà musicali coinvolte in expo e convegni e 1000
giornalisti (più di 100 dal resto d' Europa) che hanno parlato e scritto del Mei,
contribuendo a renderla la più importante vetrina della nuova e nuovissima
musica italiana. Tantissime le iniziative promosse dal Mei nel corso degli anni.
Ultima in ordine di tempo "Rainbow free days" (sostenuta dal Mei e da un
gruppo di operatori culturali) in programma dal 15 al 30 gennaio con oltre 200
appuntamenti online. A inaugurare la manifestazione oggi, 15 gennaio alle ore
10, ci penseranno Tosca, madrina dell' iniziativa, che presenterà l' evento
direttamente da Officina Pasolini di Roma - il laboratorio creativo e hub culturale
della Regione Lazio - e due giovani cantautori, Buva e Foscari. Giordano
Sangiorgi Subito dopo, alle 10.30, ci si collegherà dall' Estragon Club di Bologna
per la presentazione da parte di Figurine Forever delle figurine degli Skiantos
con l' omaggio a Freak An toni e Dandy Bestia. L' inserimento in programma è
chiuso ma la partecipazione alla manifestazione sarà sempre possibile utilizzando l' hashtag #rainbowfreeday per le
eventuali iniziative sui propri social. Ogni giorno sulla piattaforma www.rainbowfreeday.com e sui social collegati
tantissime occasioni per conoscere produzioni musicali, culturali, artistiche e di spettacolo. Inoltre sulla pagina
Facebook di Rainbow ci sarà un palinsesto quotidiano di iniziative. F. M.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 38
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 2 § ]
RISTORATORI IN CRISI
Chef Vitucci: «Danni economici e psicologici Non dormo la notte»
Proprietario di due locali e di un albergo in città: «Dallo Stato arrivino aiuti, e ci sia possibilità di lavorare»
MICHELE DONATI
FAENZA «La pandemia ha colpito duro: ho avuto danni pazzeschi dal punto di
vista economico e soprattutto psicologico, faccio fatica a prendere sonno la
notte». A parlare è Francesco Vitucci, chef trentottenne proprietario di due
ristoranti e un albergo a Faenza. Il suo settore si trova in una crisi senza
precedenti a causa delle ripetute chiusure imposte dal governo. Durante il
blocco della scorsa primavera, Vitucci era stato l' ideatore dell' iniziativa "Carrelli
amici" per lasciare generi alimentari in dono alle persone in difficoltà
economica: «Avevamo raccolto numeri impressionanti. C' erano tantissime
persone che non avevano nulla da mettere a tavola». Aggredito dal virus La
condizione psicologica di Vitucci è anche quella di tanti suoi colleghi,
scoraggiati dalla politica dei Dpcm e delle regioni -semaforo: come se non
bastasse, oltre alla crisi in campo lavorativo, l' imprenditore è anche stato
colpito dal virus. «Sono stato positivo al covid per tredici giorni - racconta - di
cui quattro sono stati un vero e proprio inferno, con sintomi molto pesanti:
fatica a respirare, febbre altissima, assenza di gusto e olfatto. Ho passato
Natale e Capodanno in isolamento totale, in una stanza del mio albergo vuoto,
con la paura di non sapere come sarebbe potuta evolvere la situazione da un momento all' altro. Il risultato è che non
ci si ammala solo di covid, ma anche di depressione». Vitucci fortunatamente è guarito ed è potuto uscire dall'
isolamento il 2 gennaio. Prospettive incerte Ma restano lo scoraggiamento e l' amarezza per la mancanza di
prospettive future, ora alimentata dall' incertezza politica a livello nazionale: «Ne sto uscendo devastato - dice -.
Credo che si debba dare la possibilità di lavorare a chi può farlo. Il problema non sono la ristorazione, le palestre, i
cinema e iteatri: i contagi sono rimasti tali e quali a prima che queste attività fossero chiuse. Naturalmente bisogna
tutelare le persone a rischio, ma questo si fa ampliando i servizi sanitari, non chiudendo tutto e cancellando interi
settori». «Ma quale movida? » Anche la decisione di limitare il servizio di asporto vietandolo dopo le 18 è vissuta
come un ennesimo colpo inferto alla ristorazione: «Dicono che serve a limitare la movida - prosegue -. Ma quale
movida? Tutto è fermo e di sera in giro non c' è nessuno».
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 2 § ]
Il timore è che il peggio, sotto il profilo economico e sociale, debba ancora venire, in particolare a marzo, quando
ripartiranno i licenziamenti: «I sacrifici che ci vengono richiesti non stanno andando a buon fine. Se proprio sivuole
chiudere, che almeno arrivino ristori veri. Dallo Stato ho ricevuto il 3% dell' incasso dell' anno scorso, e quello che
arriva dall' asporto è poco. Dobbiamo pensare anche ai dipendenti: attività e famiglie vanno salvate al più presto, con
aiuti concreti. Ma i partiti al governo sono impegnati a farsi la guerra e intanto il diritto al lavoro, su cui si basa la
nostra Costituzione, viene calpestato».
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 38
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 6 § ]
Premiazione del concorso delle vetrine natalizie preferite dai faentini
FAENZA Salgono sul podio del contest Instagram "Natale in vetrina",
organizzato tra dicembre e l' inizio di gennaio dal consorzio "Faenza c' entro", la
Gioielleria Borgo D' Oro di Francesco Silimbani e Fattidicarte di Mariapia
Gambino. La gioielleria di corso Europa 10 si è infatti classificata al primo
posto, seguita a pochi like di distacco, dalla vetrina dell' artista Mariapia
Gambino, in piazza del Popolo 16, nell' iniziativa dedicata quest' anno al Natale
e alle sue tradizioni. Dall' 8 dicembre 2020 all' 8 gennaio 2021 le fotografie delle
vetrine di diversi negozi faentini hanno partecipato al contest promosso sul
profilo Instagram del consorzio di esercenti del centro manfredo, suscitando,
grazie ai loro originali allestimenti, l' attenzione di molti cittadini, che hanno
messo tanti "cuori" alle loro vetrine preferite. Con il primo posto la gioielleria si è
aggiudicata uno spot pubblicitario su Radio Bruno di una settimana, offerto da
"Faenza c' entro". Al secondo classificato è andato invece uno spazio
pubblicitario sul periodico quindicinale "Genius". I vincitori sono stati premiati
nella mattinata di ieri dal vice sindaco del Comune di Faenza, Andrea Fabbri, e
dal presi dente del consorzio "Faenza c' entro", Sergio Scipi. Quest' ultimo ha tra
l' altro voluto «ringraziare tutti i partecipanti all' iniziativa per la proficua collaborazione e la grande disponibilità nel
rendere il centro storico sempre attrattivo e accogliente». "Natale in vetrina" faceva parte del programma delle
iniziative organizzate in occasione delle festività natalizie da "Faenza c' entro", grazie al patrocinio e al contributo
dell' amministrazione comunale faentina, con il contributo della Banca di credito cooperativo ravennate, forlivese e
imolese, con la collaborazione della cabina di regia composta da Confcommercio Ascom Faenza, Confesercenti,
Confartigianato e Cna.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 39
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[ § 1 6 9 6 2 8 9 5 § ]
POLIZIA LOCALE
Non si ferma all' alt, inseguito e fermato Abbattuta la sbarra del pronto soccorso
Al volante il figlio 17enne della proprietaria del veicolo A bordo altri due minorenni
FAENZA È stato un pomeriggio concitato quello dell' altro giorno per le vie della
città quando, attorno alle 15, un agente di una pattuglia della polizia locale dell'
Unione della Romagna faentina, impegnata in un posto di controllo in via Morini,
ha intimato l' alt ad un suv T -Roc Volkswagen di colore scuro. Il conducente del
veicolo, invece di fermarsi, alla vista della pattuglia ha accelerato, dandosi alla
fuga e imboccando via Cantoni, in senso vietato. Nel parcheggio dell' ospedale
Scattato l' inseguimento, i vigili manfredi, intuendo le intenzioni del conducente
del suv, sono entrati nel parcheggio del pronto soccorso dell' ospedale di
Faenza, dove hanno intercettato il veicolo fuggitivo che, dopo aver abbattuto la
sbarra che si trova davanti la portineria, si è immesso su viale dello Stradone e
poi ha imboccato viale degli Insorti. prietaria del veicolo che, secondo quanto
accertato, aveva preso a sua insaputa. Successivamente il minorenne era
andato a prelevare la fidanzata e un amico e con loro avevano preso a girare
tranquillamente per Faenza, incappando poi nel posto di controllo in via Morini.
Quando il conducente ha vi sto le divise, non avendo la patente di guida, si è
dato alla fuga. I tre minori, dopo essere stati identificati, sono stati riconsegnati
alle famiglie mentre alla proprietaria del veicolo, la madre del conducente, è stata contesta la violazione
amministrativa per l' incauto affidamento del mezzo a persona senza patente e guida senza patente, in qualità d'
esercente potestà genitoriale del minore che ha compiuto le violazione, tra le quali anche non l' essersi fermato all'
alt dei vigili e il controsenso in via Cantoni. Tra le misure adottate il fermo del veicolo per tre mesi e sanzioni
pecuniarie vicino ai 5mila euro.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 39
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Servizio civile: progetti per aiutare donne e anziani
FAENZA L' Unione della Romagna Faentina ha ricevuto dal ministero delle
Politiche giovanili conferma dell' approvazione e del finanziamento del
Programma di servizio civile universale intitolato "Daze ro acento". Il progetto si
sviluppe rà nel seguente ambito di azione: "Sostegno, all' inclusione e alla
partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese". Il
programma è composto da tre progetti: "Da zero a diciotto: verso l' infinito!"
(totale volontari nr. 13 destinati a Centro per le famiglie, Faenza/ Centro di
solidarietà, Faenza/ Ass. San Giuseppe Santa Rita, Castel Bolognese / Centro di
aggregazione giovanile "Circus", Casola Valsenio); "Da zero a cento: donne e
autodeter minazione" (totale volontari nr. 4 destinati a Fenice, centro
antiviolenza e servizi alla comunità, di Faenza); "Da sessantacinque a cento:
anziani per il futuro" (totale volontari n. 6 destinati a Asp, 3 sedi: residenza Il
Fontanone, Faenza; residenza Benolli, Sola rolo; residenza Camerini, Castel
Bolognese). Tra i principali requisiti per candidarsi, possedere la cittadinanza
italiana o di uno degli altri stati membri dell' Unione Europea (oppure di un Paese
extra Unione Europea purché il candidato sia regolarmente soggiornante in
Italia), aver compiuto 18 anni e non aver superato il 28° anno. Per candidarsi è necessario presentare domanda
online sul sito web domandaonline.serviziocivile.it, tramite Spid livello 2, entro lunedì 8 febbraio. Maggiori
informazioni sul sito web dell' Unione Faentina.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 39
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Un posto disponibile ' anche all' Avis
Anche l' Avis comunale di Faenza risponde presente alla chiamata del Servizio
civile universale e avrà un posto disponibile presso la propria sede per il 2021 all'
interno del più ampio progetto dal titolo "Giovani per il dono e la salute - Nord".
«Il Servizio civile universale è un' esperienza di grande valore etico, sociale e
formativo - riferiscono dall' associazione -. Il bando si rivolge ai giovani dai 18 ai
28 anni e ha una durata di 12 mesi. Ai volontari viene riconosciuto un contributo
economico mensile di 439,50 euro e viene richiesto un lavoro at.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 39
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Istituto Alber iero: nuovo sito e visite guidate
RIOLO TERME Per dare maggiore visibilità ai progetti di orientamento in entrata,
l' Alberghiero di Riolo Terme ha scelto di affidare l' aspetto della comunicazione
ad un nuovo gruppo di lavoro, costituito da figure che si occupino nello
specifico dei rapporti con la stampa, della comunicazione via social e del web.
Il progetto ha portato sin da subito alla realizzazione di un nuovo sito web, all'
interno del quale è stata ricavata una sezione dedicata interamente all'
orientamento. Da questa sezione si ha accesso alle pagine social quali Face
book, Instagram e Youtube. All' interno del sito è possibile trovare foto e video
riguardanti le attività dell' istituto ma soprat tutto è possibile trovare le video -
interviste agli ex studenti; queste risultano di particolare interesse, in quanto
riportano testimonianza diretta dei successi professionali di quanti hanno
frequentato negli anni scorsi la scuola di Riolo. Poi c' è un nuovo video di
presentazione della scuola, realizzato dal regista Domenico Ciolfi, noto per il
film "il caso Pantani". Inoltre gli open day dell' Alberghiero aumentano. La
scuola ha infatti deciso di potenziare le occasioni d' incontro con le famiglie
incrementando le date degli appuntamenti online e organizzando incontri in
presenza. Sarà ancora possibile effettuare visite private, mediante collegamento meet o in presenza, effettuando
una prenotazione telefonica al numero 0546 71113.
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Corriere di Romagna (ed. Ravenna)
venerdì 15 gennaio 2021Pagina 6
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[ § 1 6 9 6 2 9 2 0 § ]
Rt a 1,10 e le regioni chiudono Metà Italia in zona arancione
Regole. Nel nuovo Dpcm stretta fino al 5 marzo, divieto di asporto delle bevande nei bar dalle 18, stop aglispostamenti tra regioni fino al 15 febbraio e possibile riapertura per lo sci
L' Italia si prepara ai nuovi lockdown regionali colorandosi da domenica in
gran parte di arancione e in qualche Regione di rosso. Il virus corre veloce
con l' Rt che vola a 1,10 e le aperture sono rimandate almeno al prossimo 5
marzo quando scadrà il nuovo Dpcm ieri sul tavolo del Governo che
conferma tutte le restrizioni degli ultimi decreti aggiungendone anche di
nuove: dal divieto di asporto delle bevande nei bar e negli esercizi che
fanno commercio al dettaglio (codici ateco 56.3 e 47.25) dopo le 18 - una
misura per evitare la "movida "fuori da questi locali- alla proroga dello stop
allo sci che però, in base a nuove linee guida validate dal Comitato tecnico
scientifico, potrebbe veder riaprire gli impianti prima e cioè il 15 febbraio.
Nuove chiusure queste su cui ieri i governatori hanno manifestato tutte le
loro preoccupazioni, in particolare sul nuovo divieto che riguarda i bar che
secondo Stefano Bonaccini presidente delle Regioni non porta «vantaggi
significativi» nella lotta al virus ma rischia di scatenare «tensione sociale ed
economica sui territori». Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia
ha assicurato comunque i ristori per tutti, compresi quelli «specifici per lo
sci». Unica eccezione alle chiusure è quella dei musei che potrebbero riaprire dal 18 gennaio, rispettando i protocolli,
ma solo nei giorni feriali e nelle (poche) Regioni gialle. Nel Dpcm confermata anche la riapertura al 50% della scuola
e fino a un massimo del 75 per cento dal prossimo 18 gennaio. A confermare l' arrivo della terza ondata o la
recrudescenza di una seconda lunga ondata mai andata via - ieri 17246 positivi e 522 morti - è l' ultimissimo dato sull'
Rt (la velocità di trasmissione) che, come sarà certificato oggi dal report dell' Iss è salito fino a 1,10 (da 1,03 di solo 7
giorni fa). Tre o quattro Regioni potrebbero da domenica colorarsi di rosso: oltre alla Lombardia, il cui passaggio in
zona rossa ( tutto chiuso e autocertificazione in tasca per uscire) è quasi scontato, si unirà certamente la Sicilia che
ieri per bocca del suo governatore Nello Musumeci ha chiesto al ministro della Salute Roberto Speranza le misure
più stringenti per almeno due settimane. Ma a rischiare sono anche Calabria ed Emilia che insieme a Lombardia e
Sicilia sono già arancioni. E in zona «arancione»(con bar e ristoranti chiusi e divieto di uscire dai Comuni) si uniranno
anche Lazio, Friuli, Piemonte, Liguria, Marche,Veneto (già arancione), Puglia, Bolzano e Trento e forse Molise. A
decretare con più facilità lo scivolamento verso la zona arancione di oltre metà Italia sono i criteri più stringenti,
compreso l' ultimo contenuto nel nuovo decreto Covid approvato mercoledì notte dal governo.
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venerdì 15 gennaio 2021
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Questo decreto oltre a introdurre un nuovo criterio di assegnazione dei colori - si diventa arancioni se le Regioni
sono definite a rischio alto (a prescindere dall' Rt) nei report dell' Iss - ha prorogato alcune misure che gli italiani
hanno sperimentato durante le Feste. In particolare lo stop agli spostamenti tra le Regioni (anche se gialle) è stato
ridotto al 15 febbraio rispetto alla prima versione del decreto entrato in consiglio dei ministri mercoledì sera che
invece aveva indicato il 5 marzo. Data che però sarà da tenere in mente per un' altra restrizione già collaudato da
Natale: la visita a casa di amici e parenti al massimo in due persone (esclusi gli under 14) sempre fino alle 22. Un
orario di coprifuoco che resterà dunque in vigore sempre fino al prossimo 5 marzo come confermato sempre dal
nuovo Dpcm che tra le altre misure cancella l' obbligo di quarantena per chi viene dall' estero introdotto durante le
vacanze natalizie anche se si era fatto il tampone. Ora invece proprio grazie all' esito negativo di un tampone o a un
test antigenico effettuato 48 ore prima di imbarcarsi in aereo sarà possibile entrare in Italia senza l' obbligo di
quarantena. Imfine il Dpcm ufficializza l' introduzione della zona bianca (meno di 50 contagi ogni 100mila abitanti):
qui potrà riaprire tutto in base ai protocolli e alle regole base (mascherina e distanziamento). © RIPRODUZIONE
RISERVATA.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 7
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l' impatto
Dalla Corte un salto di qualità nel conflitto Stato-Regioni sulla sanità
La decisione potrebbe pesare anche sul confronto sul Recovery Plan
L' ordinanza con cui ieri la Corte costituzionale ha sospeso la legge della
Val d' Aosta sulle aperture delle attività nell' emergenza Covid segna un
altro salto di qualità nel conflitto endemico fra Stato e Regioni che ha
caratterizzato tutta la gestione della crisi sanitaria. E che, soprattutto,
promette di scrivere presto nuovi capitoli nella fase di confronto sul
Recovery Plan. Le Regioni lo hanno già fatto sapere nelle riunioni tecniche
e politiche delle ultime settimane sul piano: la geografia degli interventi che
hanno una ricaduta territoriale, cioè prima di tutto la totalità degli
investimenti pubblici, dovrà passare dalla concertazione con i presidenti. Le
questioni sollevate dall' ordinanza vanno molto oltre la disciplina degli
spostamenti fra i Comuni e la sorte, pur importante, degli esercizi
commerciali e dei ristoranti della Vallée. Lo dimostra prima di tutto lo
strumento inedito della sospensione, applicato per di più alla normativa di
una Regione Autonoma, che nega la possibilità stessa per un governo
locale di allentare le misure restrittive anti-pandemia alla specificità del
territorio, anche se in tutta la Valle d' Aosta vivono meno persone che nel
più piccolo municipio di Roma. L' ordinanza, com' è naturale per la natura di un provvedimento "d' urgenza", non entra
nell' analisi specifica delle regole valdostane, e della qualità del loro possibile tratto meno restrittivo rispetto alla
normativa statale, ma contesta alla radice l' intervento locale. E lo fa richiamando anche la competenza esclusiva
dello Stato nella materia della profilassi internazionale, sancita da quell' articolo 117, comma 2 lettera q) della
Costituzione che secondo molti osservatori il governo è stato decisamente troppo timido a utilizzare. Come
conferma, ultima puntata di una lunga serie di esempi, la girandola dei calendari regionali sulla ripresa delle lezioni in
presenza nelle scuole superiori. Guardando più alla sostanza che alla natura tecnica della decisione, la Corte fa
scattare all' atto pratico una sorta di "clausola di supremazia" come quella più volte invocata nei dibattiti ricorrenti
sulla necessità di riformare il Titolo V della Costituzione. Una clausola prevista dalla riforma costituzionale del 2016
bocciata dal referendum, e rilanciata nei mesi scorsi dai progetti di riforma del governo Conte-2 che si sono però
arenati sui tavoli politici. Perché con l' eccezione dei sindaci, che in primavera avevano rimesso nelle mani dello
Stato i loro poteri di ordinanza per evitare di moltiplicare il caos, la pandemia è stata un detonatore dei conflitti fra il
governo centrale e i presidenti di Regione, impegnati in trattative continue su tutti gli aspetti dei Dpcm che si sono
susseguiti nel tentativo di frenare la diffusione dei contagi. Intanto, anche se tutti gli occhi erano puntati sull'
emergenza Covid, alla Corte costituzionale è
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venerdì 15 gennaio 2021
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continuato il tran tran ordinario delle battaglie sul Titolo V, che nel 2020 hanno prodotto altre 64 sentenze
costituzionali in un ventaglio di temi che spaziano dal pubblico impiego all' ambiente, dall' edilizia all' energia, dalla
concorrenza fino alle regole contabili. I problemi nel rapporto Stato-Regioni sono antichi come il Titolo V che ora
compie 20 anni, e a un' origine tecnica accompagnano un motore politico, spinto ora dal fatto che 15 Regioni su 20
sono guidate dal centro-destra all' opposizione a Roma. L' accoppiata di questi problemi è destinata a riaffacciarsi
nelle prossime settimane sul Recovery Plan. E allunga la lista delle incognite sulla governance del piano, sospese
dallo scontro politico che ha portato alla crisi del Conte-2. Per provare a garantire che i progetti viaggino secondo i
tempi che saranno definiti dai cronoprogrammi ora in corso di revisione, tra ministero dell' Economia e Palazzo Chigi
si stanno studiando le formule più utili a far scattare forme di potere sostitutivo centrale in caso di ritardi, anche
perché il mancato rispetto dei tempi metterebbe a rischio gli stessi fondi europei che di fatto non finanziano i
progetti ma rimborsano gli Stati per le spese effettuate. A patto, appunto, di saperle effettuare. Ma il negoziato con le
Regioni è destinato ad riaprirsi prima, nella costruzione del piano definitivo da presentare a Bruxelles. In tempi
incompatibili con qualsiasi progetto di riforma costituzionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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rifiuti
Genova, Amiu investe 136 milioni: dopo il balzo del 20%, la Tari calerà
Al via il gestore unico del servizio integrato per 31 Comuni liguri
Un piano industriale dal valore complessivo di 136 milioni di euro che
porterà Amiu, l' azienda di igiene urbana controllata dal Comune di Genova,
a diventare la più grande della Liguria nel settore e a incrementare, forte
anche di un nuovo impianto realizzato da Iren, dal 35,5% attuale al 65%
entro il 2024 (questo è il target) la percentuale di raccolta differenziata su
Genova. Un obiettivo che potrà portare anche, prevedono il sindaco, Marco
Bucci, e il vicesindaco e assessore al bilancio, Pietro Piciocchi, a far calare
già del 2022 la Tari che quest' anno è prevista in aumento di oltre il 20% a
Genova. La Corte dei conti ha infatti imposto al Comune di inserire in
bolletta gli extracosti di Amiu, determinati dalle spese per la messa in
sicurezza della discarica di Scarpino, accumulatesi sotto la precedente
giunta Doria e finora scaricati dalla giunta Bucci sul bilancio comunale, per
non aggravare la Tari. Grazie al nuovo contratto di servizio con la Città
metropolitana, che è stato presentato ieri a Genova e avrà durata di 15 anni,
Amiu potrà attivare investimenti per 92 milioni di euro (di cui 50 per
automezzi, 28 per cassonetti intelligenti e 10 per impianti), 82 dei quali si
concentreranno sul capoluogo della Liguria e 10 sul genovesato. Circa 54 milioni dei 92 arriveranno da prestiti
bancari, il resto in autofinanziamento. A questi si sommano 44 milioni di un project financing con Iren legato all'
entrata in funzione, prevista nel 2022, dell' impianto di Trattamento meccanico biologico (Tmb) dei rifiuti, che
permetterà di convogliare tutta l' attività di trattamento del bacino del genovesato presso un unico polo impiantistico
a Scarpino. L' impianto è realizzato da Iren Energia. Dal nuovo contratto l' azienda attende 2,3 miliardi di ricavi in 15
anni. Il piano di sviluppo di Amiu, entrato in vigore l' 1 gennaio, prevede anche che l' azienda diventi il gestore unico
del servizio integrato di 31 Comuni (Genova compresa) tra l' area costiera e le valli dell' entroterra . In tre casi, Sater
di Cogoleto, Aral di Arenzano e Scrivia ambiente di Novi Ligure, Amiu subentra alle aziende, assumendo il loro
personale. La multiutility genovese passerà dunque da 1.550 a oltre 1.670 dipendenti . Il nuovo perimetro gestionale
servirà 650mila utenti (+5%, perché Genova rappresenta l' 80% del bacino) e segnerà l' 81% in più quanto a
estensione territoriale. L' azienda, ha spiegato il presidente, Pietro Pongiglione, «investirà in mezzi, infrastrutture e
impianti. Con una crescente attenzione ad ambiente, sostenibilità ed economia circolare». Bucci, da parte sua, in
merito alla Tari ha assicurato che la giunta s' impegnerà «ad azzerare gli aumenti per le categorie che maggiormente
sono in difficoltà a causa della pandemia». E Piciocchi ha aggiunto che «al momento c' è un picco di costi ma, già
dal 2022, si potrà avere un
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decremento». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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UTILITY
Rifiuti, Iren vara la svolta tech: cassonetti connessi ai camion
L' a.d. Bianco: «Innoviamo per integrare fra loro settori che una volta erano divisi» Intesa con Leonardo per il riskmanagement e gli approvvigionamenti
Un esempio di tecnologia per l' ambiente. Il cassonetto della spazzatura
contiene un chip che rileva il livello di riempimento e, prima che il bidone
strabocchi di immondizia, lancia un messaggio alla centrale dei camion per
il giro di raccolta. «In questo modo i cittadini hanno il servizio migliore e il
camion fa il giro di raccolta più efficiente. È uno dei modi in cui tecnologia
ed economia sono il centro del piano di investimenti da 3,7 miliardi che
avevamo presentato in autunno», sorride Massimiliano Bianco, 49 anni,
sposato, 2 figli, bocconiano, pugliese di Gioia del Colle ma ormai genovese
da quando, nel 2014, ha lasciato l' Acquedotto Pugliese per diventare
amministratore delegato dell' Iren, la multiutility del Nord-Ovest nel cui
azionariato c' è un centinaio di Comuni fra i quali spiccano Genova, Torino,
Reggio Emilia, Parma, Piacenza e La Spezia. «Vuole altri esempi di
investimenti in innovazione verde? Presto detto. Siamo appena entrati nel
capitale del la Remat, una start -up che r ic icla i l pol iuretano, la
"gommapiuma" d i materassi e imbott i ture. S iamo i leader nel
teleriscaldamento, e a fianco del Politecnico di Torino abbiamo realizzato
un impianto che accumula il calore». Massimiliano Bianco ama la definizione di "multicircular economy", la visione
integrata di più segmenti di attività una volta divisi e che oggi vanno incrociandosi. Per esempio, i depuratori (settore
idrico) possono dare la materia prima dalla quale, tramite fermentazione, produrre metano biologico da immettere
nelle condutture (settore distribuzione del gas). La raccolta differenziata seleziona non solamente le plastiche più
pregiate e meglio riciclabili ma anche quantità enormi di frammenti irriciclabili di plasticacce miste: la controllata
Iblue trasforma questi materiali senza destino in materia prima per la produzione di acciaio, come negli altoforni
della Voest Alpine di Linz in Austria o nell' acciaieria bresciana della Feralpi a Lonato. Il piano industriale di Iren al
2025 destina all' economia "molticircolare" 2,1 miliardi di euro, di cui 300 milioni di euro di investimenti nella
realizzazione di nuovi impianti di recupero come il trattamento di carta e plastica, impianti per ricavare metano dalla
frazione organica dei rifiuti o dai fanghi di depurazione. Altri 220 milioni di euro andranno per costruire 7 nuovi
impianti di depurazione delle acque e per ammodernare 6 impianti esistenti, con una particolare attenzione alla
Liguria che ha terreni aspri e al tempo stesso esige qualità ambientale per i turisti. Se si dividono i singoli segmenti d'
attività, il piano industriale di Iren al 2025 destina alle reti 1,31 miliardi (importante sarà ridurre le perdite degli
acquedotti), all' ambiente 720 milioni, all' energia 1,07 miliardi, al segmento del mercato 305
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 9 § ]
milioni e agli investimenti di corporate 280 milioni. Nella raccolta dei rifiuti, a fianco di eccellenze di raccolta
differenziata come Parma o Reggio Emilia il gruppo sta studiando sistemi di "isole ecologiche" informatizzate alla
Spezia e Torino in sostituzione della classica raccolta porta-a-porta a cadenze fisse. «Disporremo nuclei di
cassonetti stradali con accesso regolamentato tramite una tessera. Tutti i contenitori saranno dotati di sensori che
in tempo reale - avverte Bianco - mandano alla centrale operativa i dati di riempimento, in modo da organizzare nel
modo più efficace gli spostamenti dei veicoli e per alimenta i flussi verso gli impianti di trattamento». Ora una lente d'
ingrandimento su un dettaglio tecnologico. Ieri Iren Mercato e Leonardo hanno annunciato un accordo nell' energy
trading risk management. I rischi nella gestione dei mercati energetici e degli approvvigionamenti su cui opera Iren
passeranno attraverso la piattaforma cloud Bee Smart di Leonardo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Il Sole 24 Ore
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 41
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 7 § ]
progetto ali
Comuni sostenibili in rete
Nasce la «Rete dei comuni sostenibili», un progetto promosso da Ali
(Autonomie locali italiane) affinché le città possano contribuire al
raggiungimento dei 17 Obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite. Aderendo
alla Rete, i comuni si faranno misurare alla fine di ogni anno secondo il set d'
indicatori (circa 160) di benessere e sostenibilità (Bes) e coopereranno,
condividendo su una piattaforma digitale, i progetti finalizzati a migliorare gli
stessi indicatori. Presidente dell' associazione sarà Valerio Lucciarini,
direttore nazionale di Ali. Riproduzione riservata.
Italia Oggi
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 9 § ]
La Consulta sospende in via cautelare la legge meno restrittiva della Valle d' Aosta
Covid, paletti alle regioni
La competenza sulle misure di contenimento è dello Stato
PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO
Le misure di contenimento anti Covid e la gestione dell' emergenza
epidemiologica sono materie riservate allo Stato che nessuna regione
(nemmeno quelle a statuto speciale) può pensare di avocare a sé. Le norme
emanate dal governo in questi mesi di emergenza con dpcm e decreti legge
attengono infatti alle materie della profilassi internazionale e della
determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che l' art.117 della
Costituzione riserva alla competenza esclusiva dello Stato. Dunque le regioni
non possono fare da sé, disapplicando sul proprio territorio le normative
nazionali con leggi regionali più permissive, visto che sul Covid non sussiste
alcuna competenza concorrente regionale che possa legittimare un
intervento dei governatori. Le regioni possono legiferare in materia di misure
di contenimento, diversificandone la disciplina sul territorio ma sempre «nel
quadro di una leale collaborazione tra Stato e regioni». L' ordinanza n.4/2021
della Consulta, depositata ieri in cancelleria, è destinata ad entrare nella
storia perché è la prima volta che la Corte costituzionale sospende in via
cautelare gli effetti di una legge. Nel caso di specie la legge regionale 9
dicembre 2020 n.11, approvata il 2 dicembre scorso dalla Valle d' Aosta per disciplinare, con norme molto meno
restrittive di quelle nazionali, le misure di contenimento anti-Covid. La legge valdostana consentiva al presidente
regionale Erik Lavevaz di regolare autonomamente, in deroga ai decreti nazionali, l' apertura di negozi, bar e ristoranti,
la pratica sportiva e gli spostamenti. Non solo. La legge (approvata dal Consiglio regionale con i voti degli
autonomisti e della Lega e con l' astensione del centrosinistra che fa parte della maggioranza regionale) reclamava
autonomia normativa anche sull' apertura delle attività turistiche, delle strutture ricettive, delle funivie, della scuola,
del trasporto pubblico, delle attività artistiche e culturali, dei concorsi, degli eventi e delle manifestazioni pubbliche. In
pratica, una vera e propria «secessione normativa» subito impugnata dal governo davanti alla Consulta per
«violazione dei principi costituzionali in materia di tutela della salute, di profilassi internazionale e di determinazione
dei livelli essenziali delle prestazioni da garantire su tutto il territorio nazionale», ma anche per violazione «dei principi
di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza», «del principio di leale collaborazione» e della legislazione esclusiva
dello Stato in materia di ordine pubblico e sicurezza. Secondo palazzo Chigi la regione avrebbe dato luogo «ad un
meccanismo autonomo ed alternativo di gestione dell' emergenza sanitaria, cristallizzando con legge una situazione
che la normativa statale consente alle regioni di gestire esclusivamente in via amministrativa». L' iniziativa della Valle
d' Aosta non
Italia Oggi
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 9 § ]
è infatti il primo tentativo di una regione di affrancarsi dalla rigidità delle norme anti-Covid emanando norme più
permissive rispetto a quelle statali. Ma fino ad ora tali iniziative erano sempre state trasposte in ordinanze dei
presidenti di regione che il governo aveva impugnato (sempre con successo, visto che gli enti territoriali possono
intervenire con norme autonome più restrittive di quelle nazionali ma mai con norme più lasche) dinanzi ai Tribunali
amministrativi regionali. La novità dell' iniziativa valdostana è che tale tentativo di smarcarsi dai dpcm del governo è
stato inserito in una legge. Palazzo Chigi ha rimarcato la necessità di una «gestione unitaria della crisi, di carattere
internazionale, anche in ragione della allocazione delle funzioni amministrative, da parte del legislatore statale,
secondo il principio di sussidiarietà». Tale allocazione, ha proseguito palazzo Chigi nel ricorso alla Consulta, è
rispettosa «del principio di leale collaborazione, poiché i dpcm sono adottati, sentito il presidente della regione
interessata o il presidente della Conferenza delle regioni, nel caso in cui riguardino l' intero territorio nazionale». Per
questo le regioni sono «vincolate all' osservanza dei dpcm quali deputati a garantire uniformità anche sul piano della
erogazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali». E i governatori devono esercitare
i propri poteri in materia sanitaria in modo da non contraddire il contenuto delle misure statali. Proprio per non
pregiudicare l' efficacia delle norme statali sul territorio valdostano, il governo è stato costretto, nell' impugnare la
legge, a chiederne la sospensione in via cautelare, senza attendere l' udienza di merito fissata per il 23 febbraio. Una
richiesta che i giudici costituzionali hanno accolto ravvisando quindi non solo la fondatezza delle tesi dell' esecutivo
(cosiddetto «fumus boni iuris») ma anche il pericolo di un danno irreparabile in attesa del giudizio (cosiddetto
«periculum in mora»). «La legge regionale impugnata», scrive il giudice Augusto Barbera che ha redatto l' ordinanza,
«sovrapponendosi alla normativa statale, dettata nell' esercizio della competenza esclusiva, espone di per sé stessa
al concreto e attuale rischio che il contagio possa accelerare di intensità, per il fatto di consentire misure che
possono caratterizzarsi per minor rigore». E le modalità di diffusione del virus «rendono qualunque aggravamento
del rischio, anche su base locale, idoneo a compromettere, in modo irreparabile, la salute delle persone e l' interesse
pubblico ad una gestione unitaria a livello nazionale della pandemia». Di qui la decisione di sospendere l' efficacia
dell' intera legge regionale valdostana n.11/2020 in attesa dell' udienza del 23 febbraio. © Riproduzione riservata.
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LEGGE DI BILANCIO 2021/ Tutto quello che c' è (e che manca) nella Manovra
Comuni in cerca di proroghe
Su canone unico, Pef, Fondo garanzia debiti commerciali
PAGINE A CURA DI MICHELANGELO NIGRO*
Nuove risorse, proroghe concesse e rinvii negati. Sono le parole chiave della
legge di Bilancio 2021 per gli enti locali. Le novità sono numerose, anche se,
su alcune scadenze, le aspettative dei comuni erano più alte. Si pensi al
rinvio al 2022: - dell' applicazione del canone unico patrimoniale (sarebbe
stato opportuno renderlo almeno facoltativo); - dei termini di approvazione
del Pef 2021 (vi sono realtà in cui gli enti territorialmente competenti non
hanno ancora validato i Pef 2020); - dell' obbligatorio accantonamento del
fondo di garanzia dei debiti commerciali; - dello stanziamento del 100% del
Fondo crediti di dubbia esigibilità. Nessuno di tali rinvii è stato previsto,
nonostante le formali richieste di Anci e Anutel. In tema di ristoro delle minori
entrate per effetto Covid e di ulteriori fondi, oltre ai 500 mln, di cui 450 per i
comuni, per rifinanziare il cosiddetto «Fondone» (comma 822), si registra un
incremento del Fondo di Solidarietà Comunale (commi da 791 a 794)
destinato al potenziamento dei servizi sociali, per circa 216 mln (anche se sia
il Fondone che il Fsc non dovrebbero avere vincoli di destinazione); e poi ci
sono altri 200 mln per ristorare i tagli di cui al dl n. 66/2014, non più applicabili
già dal 2018, nonché risorse per finanziare le minori entrate per l' esenzione Imu e Tari a favore di specifiche
categorie (si veda ItaliaOggi del 13 gennaio). In tale panorama, continuano a mancare risorse adeguate per
finanziare le agevolazioni che i comuni hanno approvato per sostenere il pagamento della Tari da parte delle utenze
non domestiche colpite dall' emergenza sanitaria. Anche se si parla di un altro miliardo di euro da inserire in un
ulteriore decreto (forse il dl ristori 5). Resta da capire quali saranno i criteri di ripartizione. Tornando alle disposizioni
di maggior interesse per i comuni, in materia di assunzioni, si va dal potenziamento delle forze di polizia locale e del
settore sociale a interventi di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, passando dalle assunzioni a tempo
determinato finalizzate a garantire gli interventi delle politiche di coesione europee (commi da 179 a 184). Sono stati
stanziati diversi fondi per le politiche sociali, cultura e turismo, mobilità urbana e trasporto pubblico. E poi vi sono
temi del tutto innovativi, come il finanziamento di iniziative in materia di parità di genere e ambientale (fondo per la
tariffazione puntuale). Numerosi sono gli interventi per il rilancio degli investimenti pubblici, dei piani di sviluppo, di
rigenerazione e riqualificazione dei territori, passando anche dalle Regioni. Viene riprogrammato il fondo di sviluppo
e coesione in attuazione dell' art. 119 della Costituzione, per 50 miliardi di euro per il periodo di programmazione
2021/2027, di cui l' 80% destinato al Sud Italia (commi 177 e 178). E poi vi è il pacchetto dei fondi per la Next
Generation EU, che dovranno
Italia Oggi
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aiutare trasversalmente, direttamente e indirettamente i vari territori; la partita è ancora aperta. Non mancano i
contributi per i piccoli comuni, quelli isolani e di confine, quelli a rischio di spopolamento, i comuni montani, quelli del
meridione di Italia, quelli colpiti da eventi sismici, nonché quelli che si trovano in difficoltà finanziaria. *dirigente
servizi finanziari comune di Barletta © Riproduzione riservata.
Italia Oggi
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LEGGE DI BILANCIO 2021/ I rifiuti non incidono su fabbisogni standard e capacità fiscale
Fondo di solidarietà con bonus
Sale da 100 a 200 mln la quota di ristoro dei tagli 2014
MATTEO BARBERO
Fondo di solidarietà comunale 2021 con un bonus da 100 milioni. Con l'
accordo sancito martedì scorso in Conferenza Stato-Città a autonomie locali
(si veda ItaliaOggi del 13 gennaio) si è trovata la quadra sui numeri, mentre i
soldi verranno erogati in due rate, a maggio (il 66%) e a dicembre (il resto). La
nota metodologica sul riparto chiarisce che la torta è, come sempre, divisa in
due fette: a quota c.d. perequativa vale 2,347 miliardi, a cui si aggiungono
3,818 miliardi a compensazione della cancellazione del prelievo sull'
abitazione principale, per un totale di circa 6,2 miliardi. Rispetto allo scorso
anno, è salita da 100 a 200 milioni la quota destinata a ristorare i comuni dei
tagli dal dl 66/2014. Tale importo è suddiviso tra i comuni delle Regioni a
statuto speciale (Sicilia e Sardegna) che partecipano al riparto del fondo e i
comuni delle Regioni a statuto ordinario. In merito a tale aspetto si conferma
il criterio seguito con il dpcm del 26 maggio 2020 ripartendo l' importo in
base alla rispettiva incidenza sulla riduzione complessiva di risorse. Ai
comuni di Sicilia e Sardegna, che registrano un' incidenza complessiva sul
taglio del 10,76%, è stato attribuito un importo complessivo di 21.517.025
euro, mentre ai comuni delle regioni a statuto ordinario l' importo complessivamente spettante risulta essere di
178.482.975 euro. Nel primo caso, l' integrazione è stata ripartita integralmente in proporzione alle riduzioni di risorse
subite per effetto del citato articolo 47, mentre nel secondo sono stati invece presi in considerazione due criteri di
riparto: il primo criterio è collegato sempre alla riduzione di risorse subita dagli enti interessati in attuazione del dl 66;
il secondo criterio è diretto invece a compensare i comuni che subiscono una riduzione di risorse tra 2021 e 2020,
tenuto conto anche del progressivo incremento del meccanismo perequativo in misura non superiore al 40% della
disponibilità complessiva. A seguito dell' applicazione di tali criteri risulta che l' importo di 178.482.975 euro è stato
così ripartito: 114.004.281 euro in proporzione ai tagli e 64.478.694 euro a copertura delle differenze negative tra la
dotazione lorda del 2020 e la nuova dotazione lorda 2021. Da segnalare fra le novità anche la neutralizzazione
completa degli effetti generati dalla componente rifiuti: la nuova metodologia prevede che la funzione rifiuti venga
esclusa, contemporaneamente, sia dalla composizione del coefficiente di riparto dei fabbisogni standard che dalla
composizione del coefficiente
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 4 § ]
di riparto della capacità fiscale complessiva. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 5 § ]
LEGGE DI BILANCIO 2021/ Nei comuni arriverà personale assunto part time e per un anno
Bonus, precari per le pratiche
Assunzioni a termine negli uffici che gestiscono gli incentivi
LUIGI OLIVERI
Assunzioni a tempo determinato a prova di precariato per il potenziamento
degli uffici comunali chiamati ad istruire gli incentivi per l' efficienza
energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli
elettrici. L' articolo 69 della legge di Bilancio 2021 (legge n.178/2020)
prevede che i comuni per fare fronte tempestivamente ai maggiori oneri di
gestione dei procedimenti connessi all' erogazione dei bonus indicati sopra,
ai sensi dell' articolo 119 del d.l. 34/2020, convertito in legge 77/2020 sono
autorizzati ad effettuare assunzioni a tempo determinato e a tempo parziale,
per la durata massima di un anno, non rinnovabile, di personale da adibire a
tali funzioni. La previsione è in apparente contrasto con quanto prevede l'
articolo 36, comma 2, penultimo periodo, del dlgs 165/2001, ai sensi del
quale «per prevenire fenomeni di precariato, le amministrazioni pubbliche, nel
rispetto delle disposizioni del presente articolo, sottoscrivono contratti a
tempo determinato con i vincitori e gli idonei delle proprie graduatorie vigenti
per concorsi pubblici a tempo indeterminato». Quest' ultima è una norma
introdotta nel 2013, che da anni determina moltissime difficoltà operative ed
è ampiamente violata, anche perché nessuno svolge controlli sul suo rispetto. Tale norma, in sostanza, impedisce
alle amministrazioni di bandire concorsi aventi appunto all' oggetto assunzioni a tempo determinato, perché queste
potenzialmente creano precariato; di conseguenza, le amministrazioni debbono assumere con contratti a tempo
determinato esclusivamente vincitori di concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. In tal modo, questi
lavoratori non sono precarizzati, perché la norma finisce per autorizzare un' anticipazione dell' assunzione, sia pure a
termine, nella prospettiva, però di una certa futura assunzione a tempo indeterminato. Come ricordato prima, nella
realtà sono, invece, diffusissimi bandi per assunzioni direttamente a termine: il comma 5 dell' articolo 36 del dlgs
165/2001 prevede che «i contratti di lavoro a tempo determinato posti in essere in violazione del presente articolo
sono nulli e determinano responsabilità erariale», ma, come evidenziato, in assenza di controlli non risulta nessun
intervento posto a rilevare dette nullità e a sanzionare con condanne erariale i responsabili. Sta di fatto, comunque,
che l' articolo 69 della legge 178/2020 a ben vedere non contrasta con le previsioni anti precariato del dlgs 165/2001.
Infatti, la precarietà dei contratti non è dovuta tanto all' apposizione del termine al contratto,
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 5 § ]
bensì al rischio che le amministrazioni reiterino nel tempo i contratti a termine, creando una «trappola»: infatti, i
contratti a termine, nel lavoro pubblico, non possono essere trasformati in tempi determinati (cosa diversa sono le
periodiche stabilizzazioni). Tuttavia, l' articolo 69 della legge di bilancio 2021 è molto chiaro nel consentire ai comuni
assunzioni a termine a due condizioni. La prima: per una durata massima di un anno; la seconda: la non rinnovabilità.
Entrambe concorrono ad impedire in radice la «precarizzazione». Infatti, il contratto non potrà avere durata superiore
a quella di tre anni, che nel lavoro pubblico è ancora quella massima consentita per i contratti a termine. Soprattutto,
poi, il divieto di rinnovo impedisce il concatenamento di contratti precari, causa principale del precariato. La norma,
dunque, è trasparente nel fissare le regole di ingaggio. I comuni sanno a monte che il rafforzamento del personale
sarà limitato al massimo ad un anno. I dipendenti assunti sanno che non possono vantare nessun diritto, ma anche
nessuna legittima mera aspettativa a rinnovi e prolungamenti. Certo, il meccanismo di garanzia funzionerà davvero
solo in assenza di disposizioni di proroga della durata di questi contratti, che l' abitudine del legislatore ad approvare
peridocamente certo non consente di escludere. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 0 8 § ]
Comuni, la capacità fiscale cresce dello 0,4%
ILARIA ACCARDI
Stabilite le capacità fiscali per i comuni delle regioni a statuto ordinario ai fini
del riparto del Fondo di solidarietà comunale 2021 (si veda altro pezzo a
pag.43). È quanto prevede il decreto del Ministro dell' economia e delle
finanze del 31 dicembre 2020, in corso di pubblicazione sulla G.U., ma
anticipato sul sito del Dipartimento delle finanze. La stima, indicata nell'
allegato A al decreto, è stata aggiornata per considerare le novità normativi
intervenuti e la variabilità dei dati assunti a riferimento delle singole
componenti delle capacità fiscali. Nell' allegato B al decreto è contenuta la
nota tecnica da dove risulta che i comuni interessati sono 6565 e che la
relativa capacità fiscale è pari a 25.626.247.595 euro. Rispetto alla stima
utilizzata per il 2020 si riscontra una differenza positiva di 93 mila euro (0,4%
del totale). La novità riguarda l' inclusione del gettito standard della Tasi nella
capacità fiscale dell' Imu, per effetto dell' unificazione dei due tributi. Nella
corposa nota tecnica viene esplicitato che la capacità fiscale dei comuni
delle regioni a statuto ordinario è costituita dal gettito standardizzato del: -
gettito Imu standardizzato con criteri specifici per ciascuna categoria di
immobili; - Tax Gap dell' Imu per i soli fabbricati diversi dall' abitazione principale, calcolato sulla base della differenza
tra il gettito catastale ad aliquota standard (gettito teorico) e il gettito effettivamente versato; - gettito dell'
addizionale comunale Irpef standardizzato sulla base dei redditi imponibili per l' anno 2017; - la capacità fiscale
relativa al servizio di raccolta e smaltimento rifiuti che risulta derivata dalla nuova stima dei fabbisogni standard; - la
stima econometrica della capacità fiscale residuale. I fabbisogni standard presi in considerazione sono quelli
approvati il 30 settembre 2020 dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard, mentre le metodologie relative
alla determinazione delle capacità fiscali dei comuni sono quelle approvate dalla Commissione tecnica per i
fabbisogni standard il 13 ottobre 2020.
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 3 § ]
Gli enti sperano in una proroga della scadenza del 28/2
Fondo debiti commerciali, incubo accantonamenti
MATTEO BARBERO
Incubo fondo garanzia debiti commerciali per gli enti locali. Solo in questi
giorni le amministrazioni hanno avuto modo prendere visione dei dati resi
disponibili sulla piattaforma dei crediti, sulla base dei quali verificare la
sussistenza ed eventualmente la dimensione dell' accantonamento da
iscrivere entro il prossimo 28 febbraio sul bilancio 2021. Ma tutti sperano
ancora in una proroga dell' ultimo minuto. Da poco, infatti, sulla Piattaforma
crediti commerciali (Pcc) è possibile consultare lo stock del debito al
31/12/2020, nonché l' indicatore un indicatore di ritardo medio ponderato
rilevato sulle fatture ricevute e scadute nel corso dell' esercizio appena
concluso. Le informazioni si trovano sulla schermata raggiungibile alla voce
di menu «Ricognizione debiti Comunicazione debiti L. 145/2018», dove è
possibile anche visualizzare la situazione del 2019. Il confronto è necessario
per verificare il primo dei due indicatori e appurare se l' ente ha realizzato o
meno la prescritta riduzione dei almeno il 10 per cento del debito
commerciale residuo. In proposito, rischiano di venire nuovamente al pettine
i tanti nodi legati al disallineamento fra la Pcc ed i sistemi contabili interni,
che sulla carta avrebbero dovuto essere riconciliati. Ma tale obiettivo in molti casi è stato frustrato dall' emergenza
sanitaria, che ha imposto altre priorità e svuotato gli uffici fra smart-working e smaltimento ferie arretrate. Più
preciso, invece, il secondo indicatore, che misura il ritardo con cui le fatture del 2020 sono state onorate rispetto al
timing fissato dal dlgs 231/2002 (30 giorni dal ricevimento salvo eccezioni). Esso, infatti, si basa sui dati rilevati da
Siope+ e quindi è più attendibile. Anche qui, però, i motivi per dare ancora un po' di tempo per allinearsi non mancano,
per le ragioni già evidenziate. Per questo, le associazioni rappresentative di regioni ed enti locali hanno riproposto la
richiesta di proroga già presentata in occasione della discussione della manovra, che sembrava avere trovato buona
accoglienza ma poi non è passata. Se le cose dovessero rimanere come sono, per ritardi registrati nell' esercizio
2020 superiori a 60 giorni o, ancora, per il mancato rispetto degli obblighi di trasparenza, l' importo da accantonare
sarebbe pari al 5% degli stanziamenti riguardanti la spesa per acquisto di beni e servizi nel bilancio dell' esercizio in
corso. La percentuale scenderebbe al 3% per ritardi compresi fra 31 e 60 giorni, al 2% quando i ritardi sono compresi
fra 11 e 30 giorni e, infine, all' 1 per cento per ritardi, registrati nell' esercizio precedente, compresi tra uno e dieci
giorni. Al di la delle legittime preoccupazioni per il rispetto delle scadenze (tema su cui sul nostro Paese
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 3 § ]
anche una procedura di infrazioni comunitaria(, non pare davvero il momento opportuno per applicare un simile
meccanismo, anche in considerazione del fatto che spesso (e soprattutto con il Covid) il problema è più
organizzativo che finanziario. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 8 § ]
Non convince la tesi dell' Aran che ritiene ammissibile un triennio misto in fasce diverse
Progressioni, conta la mansione
Necessaria la valutazione triennale nella stessa categoria
LUIGI OLIVERI
Per le progressioni orizzontali è necessaria una valutazione triennale nella
medesima categoria e non è ammissibile un triennio misto in due categorie
diverse. Non convince l' orientamento applicativo Cfl 125 dell' Aran di segno
opposto. L' Agenzia per la rappresentanza negoziale delle amministrazioni
ha risposto al quesito se la progressione economica possa concernere due
anni di valutazione relativi alla categoria per la quale è attivata la procedura
di selezione (cat. D) e un anno di valutazione nella categoria inferiore (cat.
C5). La risposta dell' Aran è favorevole ad un triennio misto: «le risultanze
della valutazione non potranno che fare riferimento alle prestazioni ed ai
risultati effettivamente conseguiti dal dipendente nelle tre annualità di
riferimento (un anno con inquadramento in categoria C e due anni con
inquadramento in categoria D)». Tuttavia, l' indicazione fornita non può
essere condivisa, perché vistosamente contraria alle disposizioni normative
e del Ccnl 21.5.2018. L' articolo 52, comma 1-bis, del dlgs 165/2001 stabilisce
che «le progressioni all' interno della stessa area avvengono secondo principi
di selettività, in funzione delle qualità culturali e professionali, dell' attività
svolta e dei risultati conseguiti, attraverso l' attribuzione di fasce di merito». Si nota che le progressioni orizzontali
sono ammesse «all' interno della stessa area» in relazione alla qualità dell' attività svolta. Il sistema della
progressione economica funziona in modo che il dipendente neo assunto acceda alla posizione economica iniziale
della categoria di inquadramento, poniamo la C. Il Ccnl stabilisce che occorra una permanenza minima nella
posizione di almeno 24 e, inoltre, una valutazione di almeno un triennio. Un neo assunto, quindi, per poter ottenere
una progressione economica deve attendere tre anni. È evidentemente possibile che un dipendente pubblico, con
già anni di esperienza lavorativa e prima inquadrato in una categoria inferiore, acceda a quella superiore o mediante
concorso pubblico, oppure attraverso la progressione verticale. In entrambi i casi, nonostante si tratti di una persona
che abbia un' esperienza alle spalle e relativa valutazione, è comunque un neo assunto nella nuova categoria
acquisita a seguito di concorso o progressione. Quindi, la valutazione pregressa, appartiene all' espletamento di
attività che non hanno nulla a che vedere con quelle connesse alla categoria di inquadramento più elevata.
Leggendo l' articolo 16 del Ccnl 21.5.2018 si comprende ancor meglio l' errore in cui incorre l' Aran.
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 8 § ]
L' articolo è molto chiaro già nella sua rubrica: «Progressione economica all' interno della categoria». La
progressione economica ha lo scopo di riconoscere un miglioramento della capacità lavorativa conseguito dal
lavoratore nell' ambito della categoria di appartenenza. È, allora, fin troppo evidente che la valutazione del triennio
precedente debba necessariamente riguardare appunto le attività svolte nella categoria di appartenenza e non
coinvolgere annualità nelle quali il lavoratore svolgeva, invece, mansioni e funzioni differenti della categoria
inferiore. Le valutazioni riferite alla categoria inferiore non forniscono, infatti, indicazione alcuna sulle maggiori
abilità e competenze acquisite dal lavoratore nella categoria superiore. Ed è, invece, esattamente questo che
occorre verificare perché il dipendente ascenda da una posizione economica alla successiva: capire, sulla base della
valutazione almeno triennale nella medesima categoria, abbia garantito un miglioramento della prestazione
lavorativa resa. Non pare vi sia da evidenziare troppo che un dipendente potrebbe aver ricevuto valutazioni ottime
nella precedente categoria inferiore, ma non risultare altrettanto eccellente nei primi anni lavorativi in quella
superiore: non si capisce, quindi, come possa consentire l' accrescimento stipendiale nella categoria più alta la
valutazione di una categoria diversa, meno qualificata. © Riproduzione riservata.
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venerdì 15 gennaio 2021Pagina 46
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[ § 1 6 9 6 2 9 2 1 § ]
Previsti nella bozza di Dpcm all' esame delle commissioni competenti di camera e senato
Commissari per 58 infrastrutture
Interventi per 64 miliardi. Si accelera sull' alta velocità
PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
Saranno 58 le infrastrutture per le quali si procederà alla nomina dei
commissari governativi; si tratta di opere infrastrutturali per un importo
complessivo superiore a 66,4 miliardi di euro, nei settori stradali, ferroviari e
della mobilità metropolitana. Lo prevede la bozza di Dpcm recante l '
individuazione degli interventi infrastrutturali ai sensi dell' articolo 4 del
decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge
14 giugno 2019, n. 55, una disposizione che comunque consente la
possibilità, per ulteriori interventi, di disporre la nomina di altri commissari
straordinari con uno o più decreti successivi. Il provvedimento è all' esame
delle competenti commissioni di camera e senato che si dovranno
esprimere, ancorché in maniera non vincolante per il governo, entro fine
mese (passaggio parlamentare che non era previsto nell' iniziale decreto-
legge «sblocca cantieri» e che fu aggiunto grazie ad un emendamento
presentato dall' attuale sottosegretario Salvatore Margiotta); seguirà un
confronto con le regioni, la nomina dei commissari e un nuovo passaggio
parlamentare. Nella relazione del governo che accompagna il testo si
precisa che non sono state avviate le attività di individuazione dei commissari da nominare, perché occorre avere
una reale contezza delle opere da commissariare prima di procedere alla scelta della professionalità adeguata da
nominare. Il documento si compone di due articoli e di un allegato, nel quale si può leggere l' elenco degli interventi
infrastrutturali per la cui realizzazione o completamento si provvederà alla nomina di uno o più commissari. La lista
delle infrastrutture comprende 58 interventi che sommano oltre 64 miliardi di euro. Si va dalla statale jonica (3
miliardi di investimento), al collegamento viario della S.S. 514 con la 115 e 194 Ragusana (754 milioni), la S.S. Salaria
(1,1 miliardi), la Grosseto-Fano (2 miliardi), la S.S 640 (990 milioni), la S.S. 89 Garganica (922 milioni), il
potenziamento della linea ferroviaria Fortezza-Verona (4,9 miliardi), il completamento del raddoppio della linea
ferroviaria Genova-Ventimiglia (1,5 miliardi), la Roma-Pescara (1,9 miliardi), la Orte-Falconara (3,7 miliardi), il
potenziamento della linea ferroviaria Salerno-Reggio di Calabria (2 miliardi) e la Taranto-Metaponto-Potenza-
Battipaglia (1,4 miliardi), alta velocità Napoli-Bari (5,8 miliardi), raddoppio della Pontremolese (2,3 miliardi). Dei 58
interventi, 14 sono relativi a infrastrutture stradali finalizzati soprattutto a realizzare collegamenti con le aree interne
del Paese, oltre che ad adeguare le infrastrutture, a metterle in sicurezza o a ripristinarle a seguito di cedimenti
strutturali causati di eventi meteorologici avversi. Altri
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venerdì 15 gennaio 2021
[ § 1 6 9 6 2 9 2 1 § ]
16 interventi hanno ad oggetto infrastrutture ferroviarie già in corso di realizzazione sulla rete dell' alta velocità ma
che nelle intenzioni del governo e del parlamento necessitano di un' ulteriore accelerazione. In altri casi le
infrastrutture segnalate nell' elenco hanno lo scopo di estendere anche al Sud il trasporto ferroviario con
caratteristiche di alta velocità e potenziare le linee di collegamento fra Tirreno e Adriatico; infine ci sono quelle per la
mobilità metropolitana, fra cui anche la metro C di Roma. Ci sono poi 12 interventi riguardanti le infrastrutture idriche
finalizzati alla messa in sicurezza e del completamento di dighe e acquedotti. Sono tre gli interventi sulle
infrastrutture portuali, funzionali alla navigazione in sicurezza e ad assicurare un raccordo efficace fra i nodi portuali
e le reti terrestri; 12 riguardano la sicurezza pubblica. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 2 2 § ]
Inviato questionario su contratti partenariato pubblico-privato
Ppp, al via verifica Anac su nuove linee guida n. 9
L' Anac avvia la revisione sull' impatto delle proprie linee guida sui contratti di
Ppp (partenariato pubblico-privato) e in particolare sull' attuazione delle
indicazioni in materia di allocazione del rischio, di revisione dei piani
economico-finanziari e sulle criticità incontrate dalle stazioni appaltanti; è
stato inviato un questionario. È quanto previsto nel comunicato dell' 11
gennaio firmato dal presidente dell' Autorità nazionale anticorruzione (Anac),
Giuseppe Busia, che ha dato formalmente il via alla verifica di impatto della
regolazione delle linee guida n. 9 recanti «Monitoraggio delle amministrazioni
aggiudicatrici sull' attività dell' operatore economico nei contratti di
partenariato pubblico privato», adottate, in attuazione di quanto previsto dall'
articolo 181, comma 4, del codice dei contratti pubblici. L' aggiornamento
giunge a valle dei lavori di avviato un tavolo tecnico istituito dall' Anac con il
dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica
economica della presidenza del consiglio dei ministri, la ragioneria generale
dello Stato e l' Istat, in qualità di soggetti istituzionalmente chiamati al
monitoraggio delle operazioni di partenariato pubblico privato. Obiettivo dell'
aggiornamento è quello di acquisire dal mercato elementi di conoscenza avviando una verifica di impatto della
regolazione (Vir) basata sulla somministrazione di un apposito questionario ad un campione stratificato, suddiviso
per tipologia di procedura e importo, di 269 stazioni appaltanti, scelte con riferimento ad altrettante procedure di
gara, che dovrebbero aver seguito le indicazioni di cui alle medesime linee guida aventi carattere vincolante. Con il
questionario l' Anac intende accertare se e in che modo le stazioni appaltanti abbiano dato attuazione alle
indicazioni di cui alle linee guida, con particolare riferimento ai più delicati elementi di queste procedure di project
finance, ostativi all' avvio di operazioni di partenariato e che possono incidere significativamente sul loro trattamento
statistico: allocazione dei rischi tra soggetto pubblico e soggetto privato; revisione del piano economico finanziario;
flusso informativo per il monitoraggio dei rischi. Il questionario sarà somministrato in questo mese mediante l'
utilizzo di un apposito applicativo al soggetto che, in virtù dei dati contenuti nella banca dati nazionale dei contratti
pubblici, risulta ricoprire il ruolo di responsabile unico del procedimento nella singola procedura selezionata. Per
acquisire elementi utili in relazione alle difficoltà e agli elementi ostativi che limitano il ricorso allo strumento del
partenariato pubblico privato e non consentono di sfruttare appieno le potenzialità dello stesso, nonché alle
esperienze maturate nell' ambito di operazioni di partenariato dagli operatori
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venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 2 2 § ]
del settore, sia pubblici che privati, l' Autorità procederà ulteriori soggetti a partecipare alla verifica di impatto della
regolazione, compilando l' apposito modulo allegato. L' Autorità renderà noti i risultati della verifica di impatto della
regolazione e procederà, sulla base degli esiti del tavolo tecnico e del regolamento del codice (ancora in alto mare),
a predisporre un nuovo testo delle linee guida n. 9 da sottoporre a consultazione. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 7 § ]
in caso di mancata conclusione
Pf, responsabilità Pa prima del contratto
In un project financing sussiste la responsabilità precontrattuale di una
amministrazione se si procede con l' attivazione della gara sulla base del
progetto definitivo approvato. Lo ha affermato il Consiglio di Stato, sezione
quinta con la sentenza dell ' 11 gennaio 2021 n. 368 in merito alla
responsabilità di una amministrazione che aveva avviato una procedura di
project financing. Ricordando l' orientamento per cui, nel caso di mancata
conclusione del procedimento di project financing, sussiste la responsabilità
precontrattuale dell' amministrazione che, pur non adottando provvedimenti
illegittimi, tenga un comportamento non ispirato al canone di correttezza e
buona fede e, perciò, lesivo delle legittime aspettative ingenerate nel
contraente privato ovvero della ragionevole convinzione del danneggiato
circa il buon esito delle trattative. Nella sentenza si precisa che tale
responsabilità sussiste in particolare quando l' amministrazione prima
pronunci (senza adeguata verifica delle effettive e concrete condizioni di
attuabilità) la dichiarazione di pubblico interesse, approvando, senza riserve,
il progetto proveniente dal promotore, e, successivamente, ne disponga il
(pur legittimo) annullamento in autotutela, laddove si avveda di insuperabili ragioni ostative che avrebbero potuto (e
dovuto) essere immediatamente rilevate, ovvero si risolva, comunque, ad una diversa valutazione della praticabilità
(o della convenienza) dell' intervento o del ricorso allo strumento della finanza di progetto. Se è vero, perciò, che
anche in un momento successivo a quello in cui una proposta di realizzazione di lavori pubblici sia stata dichiarata di
pubblico interesse, l' amministrazione resta libera di non dar corso alla procedura di gara per l' affidamento della
relativa, è anche vero, ha precisato il collegio giudicante, che ciò vale solo fino a quando l' amministrazione non si
risolva, sulla base del progetto assentito, ad attivare la procedura di gara e a concluderla con l' aggiudicazione. E' l'
aggiudicazione a trasformare l' aspettativa di mero fatto, fino a quel punto vantata dal promotore, in aspettativa
giuridicamente tutelata alla consequenziale stipula del contratto aggiudicato, il cui rifiuto, quand' anche, in concreto,
giustificato dal (postumo e tardivo, ma legittimo) accertamento della carenza delle condizioni iniziali della messa a
gara, è motivo di responsabilità per violazione del canone di correttezza e di lealtà. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 0 § ]
entro il 4 febbraio
Dall' Europa 2,5 mln per la lotta ai reati contro il patrimonio
Combattere i reati contro il patrimonio è l' obiettivo del bando che la
Commissione europea ha emanato nell' ambito del Fondo per la sicurezza
interna. Il bando mette a disposizione 2,5 milioni di euro per finanziare
progetti nel settore della cooperazione in materia di reati contro il
patrimonio. Le proposte devono prevedere attività volte a rafforzare le
attività operative delle autorità di contrasto ai gruppi criminali organizzati nell'
ambito dei reati in ambito culturale. In particolare, i progetti devono
concentrarsi sulla criminalità organizzata contro il patrimonio, sul traffico
illecito di beni culturali e sugli altri soggetti criminali organizzati negli stessi
ambiti. I progetti potranno essere presentati da enti pubblici ed enti no-profit
in qualità di capofila, mentre i soggetti con scopo di lucro potranno
partecipare ai progetti in qualità di partner. Saranno finanziati progetti a
carattere internazionale che coinvolgano almeno due differenti soggetti
provenienti da almeno due diversi stati ammissibili al programma. La
richiesta di contributo per ciascun progetto, della durata massima di 24 mesi,
deve prevedere un importo minimo di 250 mila euro, a copertura massima del
90% dei costi ammissibili. Le proposte progettuali potranno essere presentate tramite il portale unico europeo entro
il 4 febbraio 2021. Potranno essere finanziate attività di promozione di collaborazione, scambio di buone pratiche,
analisi e monitoraggio, sviluppo di nuovi metodi e tecnologie, realizzazione di strumenti formativi, acquisto di
attrezzature e realizzazione di studi. © Riproduzione riservata.
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 2 § ]
Dopo il bando di luglio 2020, Innovation Fund punta ora su interventi di importo inferiore
Fondi Ue per l' economia green
100 mln per progetti anche da parte di singoli enti pubblici
PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
Il programma di finanziamento europeo denominato Innovation Fund,
dedicato alla dimostrazione di tecnologie innovative a basse emissioni di
carbonio, giunge al secondo atto con la pubblicazione di un nuovo bando da
100 milioni di euro. Dopo che il primo invito, emanato a luglio 2020, si era
concentrato sui progetti su larga scala, questo secondo bando intende
sostenere progetti di importo inferiore. Le proposte progettuali potranno
essere inviate anche da parte di enti pubblici su tutto il territorio europeo,
inclusa l' Italia. In particolare, il bando finanzia progetti innovativi volti a
favorire la transizione verso un' economia neutrale dal punto di vista
climatico; i progetti dovranno prevedere un budget minimo di 2,5 milioni di
euro e massimo di 7,5 milioni di euro, con quest' ultimo che rappresentava
invece l' importo minimo richiesto dal primo bando. Rispetto ad altri
programmi come Horizon 2020, l' Innovation Fund prevede la possibilità di
presentare progetti anche da parte di singoli soggetti, senza quindi l' obbligo
di costruire un partenariato internazionale. I richiedenti possono aspirare a
ottenere un contributo a fondo perduto a copertura del 60% delle spese
ammissibili, presentando domanda entro il 10 marzo 2021. Le informazioni sul bando sono reperibili sul portale
e u r o p e o a l l ' i n d i r i z z o h t t p s : / / e c . e u r o p a . e u / i n f o / f u n d i n g -
tenders/opportunities/portal/screen/programmes/innovfund. I risultati del bando saranno disponibili
indicativamente ad agosto 2021 e l' assegnazione dei contributi dovrebbe avvenire nel corso del quarto trimestre del
2021. Beneficiari sia gli enti pubblici che i soggetti privati Il bando è aperto a persone giuridiche quali soggetti privati,
enti pubblici e organizzazioni internazionali. Non è obbligatorio presentare progetti in aggregazione tra soggetti,
anche un singolo ente pubblico può candidare una proposta ammissibile. Tuttavia, le domande possono essere
presentate da un consorzio di persone giuridiche che agiscono di concerto. I progetti, per beneficiare di
finanziamenti nell' ambito del bando, devono essere attuati sul territorio di uno o più Stati membri europei, oltre a
Norvegia e Islanda. Agevolabili fonti rinnovabili e stoccaggio di anidride carbonica Il fondo per l' innovazione finanzia
attività che supportano l' innovazione nelle tecnologie e nei processi a basse emissioni di carbonio, compresa la
cattura e l' utilizzo del carbonio nel rispetto dell' ambiente con lo scopo di contribuire in modo sostanziale a mitigare
il cambiamento climatico, nonché prodotti sostitutivi. Finanzia, inoltre, attività che aiutano a stimolare la costruzione
e il funzionamento di progetti che mirano alla cattura e allo stoccaggio geologico dell' anidride carbonica nel rispetto
dell' ambiente, nonché attività che
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Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
venerdì 15 gennaio 2021
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[ § 1 6 9 6 2 9 1 2 § ]
aiutano a stimolare il funzionamento di energie rinnovabili innovative e tecnologie di stoccaggio dell' energia. I
progetti potranno avere una durata fino a 48 mesi a partire dalla stipula del contratto di finanziamento. Contributo
fino al 60% delle spese ammissibili Il bando concede contributi a fondo perduto fino al 60% delle spese progettuali
ammissibili. L' agevolazione verrà erogata in un' unica soluzione. I pagamenti non dipenderanno dai costi
effettivamente sostenuti ma dalla corretta attuazione dell' azione, dal raggiungimento dei risultati e dal
completamento delle varie fasi di lavoro per come previste all' interno della convenzione di finanziamento. ©
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Entro il 26 gennaio
Green deal da 1 mld Ancora pochi giorni per gli enti locali
Anche gli enti locali possono accedere ai bandi da un miliardo di euro che la
Commissione Europea ha pubblicato per favorire gli investimenti nell' ambito
del «green deal europeo». Gli inviti a presentare proposte finanziano progetti
di ricerca e innovazione che affrontino la crisi climatica e la necessità di
proteggere gli ecosistemi e la biodiversità. I bandi sono emanati nell' ambito
del programma europeo Horizon 2020 e prestano particolare attenzione alla
ripresa dal coronavirus e alla transizione verde e digitale. I fondi saranno
assegnati a progetti che prospettino risultati chiari e tangibili nel breve e nel
medio periodo, perseguendo tuttavia una visione di cambiamento a lungo
termine, con particolare attenzione alla pronta scalabilità, diffusione e
penetrazione. La scadenza per accedere ai bandi è il 26 gennaio 2021; le
proposte potranno essere presentate attraverso il portale telematico
europeo dei finanziamenti e delle opportunità di gara. Prevenire gli incendi,
sviluppare città a impatto ambientale neutrale, favorire i cambiamenti
comportamentali delle persone, stimolare i cittadini ad agire nel campo del
cambiamento climatico e realizzare progetti nel campo delle fonti rinnovabili
di energia sono solo alcune delle tematiche di interesse per gli enti pubblici. La Commissione europea ha pubblicato
ben 20 diversi inviti a presentare proposte. Gli enti pubblici e i soggetti senza scopo di lucro possono aspirare a
ottenere un contributo a copertura del 100% delle spese ammissibili proposte per tutte le tipologie di attività previste.
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