Una diversa visione del mondo
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questione socialequalità socialequalità dello sviluppo social journalism
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Una diversa visione del mondo
Bisogna esser chiari, questa sfida corrisponde alla più generale partita che deve
affrontare il Terzo Settore. Coincide con le “ambiguità” della trasformazione
del suo ruolo nell’era post-fordista, con la funzione che può svolgere
nell’innovazione del welfare o nel suo definitivo abbattimento,
cosìcome può operare alla definitiva deregolazione dei rapporti di
lavoro o allaricostruzione dei legami sociali, così come può
costruire una nuova forza edefficacia del suo operato oppure
accompagnare i processi di terziarizzazionedell’economia,
da un lato e di imprenditorializzazione del sociale, dall’altro.
Inutile nascondercelo, è anche di questo che stiamo parlando.
Come perquesti ben più cruciali cimenti, entriamo in uno
spazio aperto a diverse in-terpretazioni e risultati possibili.
Come per questi, parliamo «di processi giàampiamente in corso,
che fanno del Terzo Settore non tanto l’oggetto di un’opzione
univoca (politica, esistenziale, culturale) cui dire “sì” o “no” in
blocco, quanto piuttosto un terreno di confronto - e di scontro - tra
diverse concezioni dell’essere nel sociale e di “fare società”»*.
Anche noi entriamo in questo terreno, sebbene solo da una porta laterale.
Dovremoentrare in quest’area, conoscere le alternative e i rischi, ricostruire le
genealogie. E, quando necessario, fare delle scelte.
Marco Binotto, in Manuale dell’identità visiva per le organizzazioni non profit
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2012
primapagina
La misura della sfida
MANI II di Enzo Berti 2007 - Foto 120 x 80 cm
Lo stile di narrazione, la cura delle inquadrature,il rispetto per le storie e le persone,
la despettacolarizzazione, la disciplina tecnica edeontologica delle teche, il repertorio dei
contenuti, l’organizzazione delle fontidal territorio. Lo studio dei formati per
device, l’attenzione - massima - alleinterfacce grafiche, alle dinamiched’interazione, lo studio dei testi e
del mix testo|immagine|suono.Tutto questo concorre al
VISUAL CONTENT MANAGEMENT.
Come la forza dell’immagine,sopra, illustra con sguardo acuto e poesia.
Giuseppe Nenna, in Un Canale Tamatico per il Volontariato, giugno 2007
Verso un TED social social network, Benevento 2013
2013
19 ottobre 2012, ORE 19:30, Tendostruttura B
il Workshop promosso da CeSVoB ed Associazione Ditaubi per illustrare il
Manuale dell’identità visiva per le organizzazioni non profitKeynotes degli autori del volume Marco Binotto Marco Binotto Marco Binotto Marco Binotto Marco Binotto ed Antonio Santomartino Antonio Santomartino Antonio Santomartino Antonio Santomartino Antonio Santomartino
Modera Giuseppe Nenna
Evento in diretta streamingdiretta streamingdiretta streamingdiretta streamingdiretta streaming
su canale
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Diretta twitter su canale https://twitter.com/ditaubi https://twitter.com/ditaubi https://twitter.com/ditaubi https://twitter.com/ditaubi https://twitter.com/ditaubi | Hashtag #identità visiva no #identità visiva no #identità visiva no #identità visiva no #identità visiva no profitprofitprofitprofitprofit Le organizzazioni egocentriche concepiscono la sopravvivenzacome un qualcosa di riconducibile al mantenimento di un’identità rigida e limitata piuttosto che all’
evoluzione di una identità aperta e fluida in rapporto armonioso con il sistema cui appartengono.(O. de Leonardis, In un diverso welfare. Sogni e incubi, Feltrinelli, Milano 1998, p. 138)
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